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3° lezione
Gli strumenti a tastiera sono strumenti molto complessi, che rappresentano una sorta di turning point nella
storia della creatività. Se all’inizio le tastiere erano degli emulatori di pianoforte (Rhodes, Wurlitzer,
Hammond, Klavinet), con l’avvento del Synth e poi del digitale, gli strumenti a tastiera diventano una realtà
a sé stante, una fonte d’ispirazione, uno strumento col quale fare ricerca creativa, stimolando le menti in
maniera diversa.
MELLOTRON
Il mellotron, contrariamente agli altri strumenti elettromeccanici, prevede l’utilizzo di un nastro su cui
vengono pre-registrati degli strumenti veri e il richiamo degli stessi tramite una tastiera. Il mellotron è stato
veramente rivoluzionario come concetto, al punto che ancora oggi ne sfruttiamo il principio primario.
Il nastro era diviso in tre sezioni (arco, flauto, cori), che potevano essere anche miscelate. Le note non
possono essere tenute più di 8 secondi (il nastro finisce). Il primo mellotron era gigantesco, perché serviva
un meccanismo che riavvolgesse il nastro in tempi brevissimi così che potesse essere riutilizzato in un
ribattuto. Aveva anche diversi problemi: usura del nastro, problemi di pitch (era calante).
Strawberry Fields For Ever – Beatles. Mellotron flauti.
https://www.youtube.com/watch?v=TUcfB5Whp4I
Il mellotron ha anticipato anche il concetto di loop, visto che lavorava su qualcosa di preregistrato.
https://www.youtube.com/watch?v=HdkixaxjZCM
Nuove sfumature di suono alla musica pop/rock. In seguito è stato soppiantato da tecnologie superiori,
oggi è uno strumento vintage ma sta tornando un po’ di moda, perché anche se riproduceva suoni
preregistrati ha comunque un timbro molto riconoscibile. “Flauti di strawberry fields” = flauti del
mellotron, che non sono uguali a qualsiasi altro suono di flauti.
Forse è proprio grazie al mellotron che si è arrivati al concetto di tastiere così come lo intendiamo oggi
(cioè come strumenti in grado di richiamare fino ad un’intera libreria di suoni).
VCA. Voltage Controlled Amp – amplificatore controllato dal voltaggio. Agisce sui parametri ADSR
(inviluppo), visualizzati graficamente come linee e 3 pallini spostabili
LFO. Low Frequency Oscillator – oscillatore che oscilla a velocità molto basse, percepite quindi non
come altezze ma come oscillazioni vere e proprie, spostamenti ciclici (ad es. sposta avanti ed
indietro la frequenza di taglio) a livello di ampiezza delle forme d’onda o di filtro.
(Filter Envelope: regola l’ADSR, ma del filtro: che avrà quindi un attacco, un decadimento, un
sostegno e un rilascio)
SINTESI A SUONI CAMPIONATI: Concetto del sintetizzatore e della sintesi sottrattiva, ma il suono di
partenza non è quello prodotto da un oscillatore all’interno del synth, ma quello di samples campionati.