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I romani, in epoca imperiale, stabilivano il venerdì come giorno per pagare le tasse ed eseguire le condanne

a morte. Nella tradizione cattolica il venerdì è giorno di astinenza e digiuno, in ricordo della morte di Gesù
Cristo. Secondo una superstizione diffusa nei paesi cristiani il venerdì è giorno infausto.

Presso certe culture sono considerate particolarmente sfortunate le date venerdì 13 o venerdì 17.

C'è chi invece considerava il venerdì un giorno fortunato a prescindere dalla data del calendario in cui
cadeva: il navigatore Cristoforo Colombo, ad esempio, salpò dal porto di Palos un venerdì[2]. Per i siciliani
invece il nato nel giorno di venerdì è un "vinnirinu" (traducibile in "venerdino"), e sarà un uomo valoroso e
fortunato[3].

Legati alle grandi religioni sono i seguenti venerdì:

Venerdì santo: due giorni prima di Pasqua, la cristianità ricorda la morte di Gesù.

Venerdì islamico: per l'Islam il venerdì è il giorno santo in cui ci si reca nelle moschee per la preghiera.

Venerdì ebraico: al tramonto del venerdì inizia il Shabbath ebraico, che dura fino al tramonto del giorno
seguente.

Nella tradizione cristiana il venerdì, essendo il giorno della morte di Gesù, impone ai fedeli il rispetto di
certe regole, alimentari e no, quali l'astinenza dalle carni.

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