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Posto sotto l'influsso della Luna, astro tipicamente femminile che governa la notte, il flusso dell'acqua e la

vitalità della natura, il lunedì presso gli antichi Romani era il giorno più indicato per dedicarsi alla cura della
casa e all'attività agreste, come la concimazione dei campi e l'escavazione di pozzi.[3]

Accostabile alle figure di Cerere/Demetra, Diana/Artemide, Proserpina/Persefone,[4] la Luna era associata


infatti ai concetti di crescita, nutrizione, maternità, riguardo per la famiglia e il focolare domestico, culto
della memoria, introspezione, ispirazione onirica,[2] attività ancora oggi ritenute adatte al lunedì
nell'ambito della magia e dell'astrologia.[5] Questi significati spirituali sono andati persi nella concezione
attualmente prevalente del lunedì,[6] che è divenuto invece il giorno del ritorno al lavoro dopo la pausa
domenicale, assumendo così un'accezione negativa nella cultura popolare.[7]

Nella scienza medievale, come illustrato dagli affreschi nella Sala delle Arti liberali e dei Pianeti di palazzo
Trinci a Foligno, le qualità del lunedì, impersonate da una vecchia, corrispondevano alla decrepitezza fra le
sette età della vita umana, e alla grammatica fra le arti liberali.[8] Fra i sette arcangeli planetari, il lunedì è
governato da Gabriele.[9]

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