Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
RASSEGNA
PERIODICA
DI LAVORO
ARTE
LETTERATURA
E COSTUMI
PIEMONTESI
SOMMARIO/N. 6 DICEMBRE 1978
Gio\'anni Brino
Tor1110 immaf!.ine della città 3
Enrico �Iorano
P1e111011te agricolo, vocaboli che stanno srnmpare11do 13
�larzio Pinottini
Tormo storrca, la chiesa deg,lt i111p1ccatt 19
Piera Condulmer
Bra, 1111a storta r1cch1ssima 25
Gcc
L'esposiz1011e del 1902, sir Arthur l.Asemby Lib,.,1, 35
Donatella Taverna • Carlo Palla\'icini
Piemonte d, ieri: appmtli d1 storia, dt i·ita, di coslllme 41
Cronache 50
Bibliografia 60
Contributi fotografici
Foto G. M. Accamo • Gazzetta del Popolo, Torma• Marcello
Di Vtesto, Torino • Archwio ,\111seo C,nco d, Tonno
Pier Giorgio Xaretto, Tormo - Foto E11:::o Rica, Tor,no
RASSEGNA BIMESTRALE
DI LAVORO, ARTE, LETTERATURA
E COSTUMI PIEMONTESI
• cura d1t •
CASSA DI RISPARMIO DI TORINO
Direzione e Ammin.istra2ione
VIA XX SETTEMBRE, 31 • TORINO
Telefono 57 66
Stampa: EDITIP
Corso Sebastopoli 233, A • Tel. 365465
Zinchi: SATIZ
VOCABOLI CHE STANNO
SCOMPARENDO
D:e « La dialettica lingua-dialetto è dalle nuove generazioni (ad es.
che stata in Italia una delle struttu nel Monferrato, per « pettinar
re portanti dell'espressione let si » si usava la parola ccnàsi e
teraria, particolarmente radica ccnùn, nel mio paese d'origine,
ta e perennemente ritornante, era il cardatore di lana: ora i
sin dalle origini. Questo soprat più dicono pentnasi e sempre
tutto per l'eccezionalità della più raramente si sente una ma
spinta policentrica storia d'Italia, pae dre dire al proprio ragazzo
se di secolare tradizione comu " dati 'na ccnà prima 'd sorti»... ;
nale e regionale, ove l'esito dia bea, l'antica parola per « van
lettale ha potuto costituire (ed ga » è ora sostituita da vanga,
11e anche sul piano dei valori) non ecc.), con conseguente spari
r menti già un paragrafo estravagante zione, o perlomeno estingui
e marginale, ma una variante mento, della parola piemontese
equipollente degli esiti in lin vera e propria.
gua. Sul piano dell'ideologia e Un altro fattore che ha contri
dello stile ha operato come for buito a ciò è senz'altro da rin
za centrifuga; l'uso del dialet tracciarsi nelle conseguenze
to (o il recupero massiccio del
dell'industrializzazione: se es
dialettismo) ha costituito una sa ha creato nuove possibilità
robusta alternativa di carattere
e migliori condizioni per l'ap
espressivo, quando non. addi prendimento della lingua co
rittura, una sovversione della mune, se ha determinato il fe
sicurezza nel linguaggio unico nomeno dell'urbanesimo, (che
(il toscano), immobile, onnicon chiaramente ha favorito l'ab
testuale ». bandono dei dialetti), l'indu
e)
Queste parole di G.L. Becca strializzazione ha anche diret
ria ci sembrano oltremodo tamente concorso al rinnova
adatte ad introdurre la nostra mento del lessico della lingua
breve rassegna di vocaboli pie e dei dialetti con l'immissione
montesi che sono in via di nelle attività agricole, nell'am
estinzione: e proprio quella .. ro bito domestico, ecc., di una
busta alternativa di carattere massa d'attrezzi, di oggetti, cia
espressivo » andremo cercan scuno dei quali è dotato non
do in quei termini agricoli e solo di identiche caratteristiche
contadini che caratterizzano obiettive, ma anche di una stes
uno degli aspetti più tipici del sa denominazione valida su tut
Piemonte. to il territorio.
L'adozione dell'italiano da par « Si è venuta a creare così tut-
te di masse crescenti avvenuta ta una nuova nomenclatura
come si sa, sotto la spinta di agricola e domestica che, forse
Il val (1·e11tilabro) fenomeni sociali e di forze le per la prima volta nella storia
e la baseia (piallo di legno) gate alla moderna civiltà indu della Penisola, è risultata unita-
Cc,n q11eslt atlre::.:::1 sr ve11trlai·a striale, ha fatto si che molte pa ria per tutte le regioni. Alle
e si p11!frt1 il rrso e altri cere,1!1 role fossero « italianizzate » vecchie nomenclature che va- I 13 I
Ali ·11u tra i più tipici allrexz.i contadini:
il fusér, varii tipi di msoira, il rresc.
// bacu veniva appoggiato intorno al collo
del cavallo sul/a « coliano »
riavano fortemente da un dia
letto all'altro e, col diffondersi
dell'uso parlato dell'italiano e
delle varietà regionali, dall'una
all'altra varietà regionale di ita-
1 ano, si è andata sostituendo
l'egl ultimi decenni una nomen
clatura unitaria. Ciò ha modifi
cato notevolmente il rapporto
tra I ngua e d aletti, in quanto
quest assorbendo la nuova no
mene atura s sono considere
vo mente accostat. all italia
no» f).
Tra i primi ad essere spodestati,
nel Piemonte contadino, dal
l'industrializzazione sono stati
forse gli animali da tiro per ec
cellenza: il cavallo e il bue. E
proprio nella nomenclatura dei
carri e delle loro parti, della
bardatura e degli attrezzi con
nessi con questi animali, tro
viamo alcune attestazioni inte
ressanti.
Diverse sono le denominazioni
deì carri, a seconda della loro
funzione e della loro portata:
abbiamo dapprima il tunbarèl
(derivato di tunbè « cadere »,
in quanto significò « rovesciar
si, traboccare », cfr. il francese
tombereau, con lo stesso signi
ficato) e il trabuchét (cfr. il fran
cese trébucher « barcollare ..),
entrambi .. carro che si scarica
dalla parte posteriore facendo
la traboccare». Non sono riu
scito ad avere notizie soddisfa
centi e rea a differenza esatta
tra i due tipi d1 carri: alcuni con
tadini mi hanno detto che il pri
mo viene trainato dai buoi, il se
condo dal cavallo
Altro tipo è ,a barosa (dal lat.
tardo bì-rot1um, carro a due
ruote) che e carro leggero per
lo più ad b1to a trasporto di co
se· da questo si è poi formato
bara carro a due ruote larghe,
a grossa portata (25-30 quinta
li). Abbiamo poi il mucc, carro
senza la parte posteriore (pro
priamente il nome significa
« mutilo, mozzo»).
A sinistra:
Partrcolare di 1111 carro dell'800.
E vwb,/e il �ivè
A lato in alto,
La bisula
A lato in ba;,o:
Partuo!are della r11otJ
del carro riprodotto.·
in pmno piJno il ,i\è