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A.A. 2008-2009
Modernità e comunicazione
Contrazione
spazio-temporale;
Irruzione delle
masse nella vita sociale;
Visibilità resa
possibile dai mass
media.
INDUSTRIA CULTURALE
Abruzzese, A., & Borrelli, D. (2000). L'industria culturale: tracce e immagini di un privilegio. Carocci.
INDUSTRIA CULTURALE
Un ossimoro
Walter Benjamin
L’aura non c’è
1936
L’opera d’arte nell’epoca
della sua riproducibilità
tecnica
Nella nostra epoca
vengono meno:
La società industriale
avanzata porta con sé la
morte dell’arte
Walter Benjamin
L’aura non c’è
L’opera d’arte nell’epoca della sua
riproducibilità tecnica
L’opera d’arte nella nostra epoca diviene
sempre più un’opera predisposta alla
riproducibilità e perde in tal modo la propria
unicità/autenticità
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L’aura non c’è
L’opera d’arte nell’epoca della sua
riproducibilità tecnica
Attore teatrale
Attore cinematografico
Attore cinematografico
- Per la prima volta l’uomo viene a trovarsi nella situazione di
dover agire con la sua intera persona, ma rinunciando all’aura,
poiché questa è legata all’hic et nunc
Società totalitaria
Nel corso dell’analisi sopprime questo carattere
neutrale della tecnica, per vedere nella “società
tecnologica” la società totalitaria per antonomasia
La macchina infernale
Alcune implicazioni sociali della moderna tecnologia
L’efficienza standardizzata
La realizzazione individuale è
indipendente dal riconoscimento e si
compie nel lavoro
▪ Concetto di Illuminismo
▪ Excursus I Odisseo, o mito e
Illuminismo
▪ Excursus II Juliette, o Illuminismo e
morale
▪ L’industria culturale. Quando
l’Illuminismo diventa mistificazione
di massa
▪ Elementi dell’antisemitismo. Limiti
dell’Illuminismo
1947 - Dialettica dell’Illuminismo
-
dall’homo sapiens
ai grandi laboratori della
fisica contemporanea
1947 - Dialettica dell’Illuminismo
Illuminismo è sinonimo di cultura materiale, nel significato
storico-antropologico.
Totalitarismo
▪ sull‘organizzazione industriale;
Degradazione
del significato intrinseco e della funzione sociale dell’opera d’arte
come espressione artistico-culturale.
1957 I divi
L’immaginario:
è sempre presente nell’esperienza umana, cambia forma e sostanza in base al tempo
e ai mezzi di comunicazione.
L’IMMAGINARIO
Dal latino imago →
apparenza, apparizione, fantasma
L’immaginario fa riferimento a
una sfera di senso in cui
l’individuo, estraniandosi dal suo
stato meramente naturale, entra in
una sfera di finzione, storicamente
e socialmente determinata, che gli
consente di attribuire significato al
mondo che abita. Grazie a questa
costruzione culturale l’uomo
percepisce la realtà, regola i suoi
schemi cognitivi e corporei, i
pensieri e le emozioni.
EDGAR MORIN: l’industria culturale
“Si può asserire che una cultura costituisce un
corpo complesso di norme, simboli, miti ed
immagini che penetrano l’individuo nella sua
intimità, strutturano gli istinti, orientano le
emozioni. Questa penetrazione si effettua grazie a
degli scambi intellettuali di proiezione e di
identificazione polarizzati sui simboli, miti ed
immagini della cultura come sulle personalità
mitiche o reali che incarnano i valori (gli antenati,
gli eroi, gli dei). Una cultura fornisce dei punti
d’appoggio pratici alla vita immaginaria: nutre
l’essere metà reale, metà immaginario, che
ciascuno elabora all’interno di sé (la sua anima);
l’essere metà reale, metà immaginario che
ciascuno elabora all’esterno di sé e con cui si
ricopre (la sua personalità)”
)
L’anthropos universale
La cultura di massa adatta temi
folklorici locali e li trasforma in
temi universali.
Standardizzazione
L’industria culturale ha imposto la divisione del lavoro
intellettuale, che, come in una fabbrica, costituisce un
aspetto generale della razionalizzazione richiesta
dal sistema industriale
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L’industria culturale: tra standardizzazione e autorialità
Creatività
Più l’industria culturale si sviluppa e più ricorre alle individualità,
anche se tende a standardizzarla:
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L’industria culturale: tra standardizzazione e autorialità
La contraddizione invenzione-standardizzazione è la
contraddizione dinamica dell’industria culturale, che
consente di comprendere, da un lato, la
standardizzazione dei prodotti culturali di massa e la
continua capacità di invenzione, dall’altro il permanere
di una zona di creatività e originalità, all’interno di
processi dominati dal conformismo standardizzato.
EDGAR MORIN: L’INDUSTRIA CULTURALE
• sospensione dell’incredulità
• proiezione-identificazione
EDGAR MORIN: L’INDUSTRIA CULTURALE
I divi
[…]
Unesco, 1982