Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Case Records
dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR
Fondazione G. Monasterio - Regione Toscana
“Comunicare meglio per curare meglio”
Riassunto. L’indagine sulla presenza del respiro di Cheyne-Stokes dovrebbe essere inclu-
sa nel processo diagnostico di routine del paziente con scompenso cardiaco, per le sue im-
plicazioni cliniche e prognostiche sulla base delle conoscenze attuali. Lo studio di questa al-
terazione del quadro respiratorio può contribuire, da una parte, a definirne il significato fi-
siopatologico, ancora non del tutto chiarito; dall’altra, potrà concorrere alla formulazione di
trattamenti specifici, in un quadro generale di prognosi insoddisfacente del paziente con
scompenso, nonostante il moderno trattamento farmacologico e con devices.
1UOC Medicina Cardiovascolare, Fondazione G. Monasterio CNR-Regione Toscana, Pisa; 2Scuola Superiore
Sant’Anna, Pisa.
Pervenuto il 14 settembre 2009.
M. Fontana et al.: Respiro di Cheyne-Stokes e scompenso cardiaco: implicazioni fisiopatologiche e cliniche 459
Il paziente, maschio, di 50 anni, presentava come fat- Dopo aver raggiunto la stabilità clinica ed in assen-
tori di rischio cardiovascolare una storia di fumatore za di sintomatologia dispnoica, il paziente veniva sotto-
(22,5 pacchetti all’anno). È rimasto asintomatico fino al posto, previo ecocardiogramma transesofageo, a cardio-
2002, quando gli veniva diagnosticato un linfoma non- versione elettrica, risultata efficace nel ripristino del
Hodgkin follicolare di grado III, stadio IIIs, trattato con ritmo sinusale, seppur caratterizzato all’elettrocardio-
6 cicli di CHOP (ciclofosfamide, doxorubicina, vincristi- gramma dinamico da elevata incidenza di extrasistoli
na e prednisone) con una remissione completa, confer- atriali, 11320, con 135 extrasistoli ventricolari ed una
mata nel novembre 2005 da esame PET e controllo ema- coppia ventricolare. Alla cardioversione e all’iniziale ti-
tologico. Non era stato impostato alcun follow-up di tipo tolazione farmacologica (carvedilolo 18,75 mg/die, can-
cardiologico. Alla fine di dicembre dello stesso anno, il desartan 8 mg, spironolattone 25 mg, associati con fu-
paziente iniziava ad avvertire dispnea da sforzo, asso- rosemide 25 mg e profilassi amiodaronica ed anticoa-
ciata a tosse e cardiopalmo, sintomi interpretati dal me- gulante) seguiva un relativo miglioramento della misu-
dico curante come secondari ad un quadro influenzale e ra ecocardiografica della frazione di eiezione ventrico-
trattati con terapia antibiotica e mucolitica. Per il peg- lare sinistra (30%), una riduzione dei livelli plasmatici
gioramento della sintomatologia dispnoica, il 30 dicem- di NT-proBNP, 534 ng/L, con persistenza di attivazione
bre il paziente si recava nel Dipartimento di Emergen- adrenergica, seppur ridotta (noradrenalina plasmatica
za dell’Ospedale di Pisa, dove, per il riscontro di un qua- 1069 ng/L).
dro di subedema polmonare, veniva ricoverato e tratta- Per il completamento dell’inquadramento funzionale e
to con terapia diuretica, con parziale miglioramento dei per l’impostazione di un programma domiciliare di trai-
segni radiologici di edema interstiziale. ning fisico aerobico, dopo una settimana di ricovero, in
In data 1 gennaio 2006 veniva trasferito presso la condizioni di stabilità clinica, veniva sottoposto a test da
nostra Unità Operativa. L’esame obiettivo all’ingresso sforzo cardiopolmonare, che mostrava una limitazione
evidenziava un’azione cardiaca aritmica tachifrequente; funzionale di grado moderato [110 Watts, consumo di
soffio olosistolico 2/6 L sul focolaio mitralico, irradiato O2/kg al picco pari a 15,1 ml/kg/min VE/VCO2 slope (pen-
all’ascella, crepitii diffusi a tutti i campi polmonari, non denza della relazione tra ventilazione e produzione di ani-
edemi declivi. Pressione arteriosa 110/85mmHg. Agli dride carbonica) pari a 28] e veniva segnalata la presen-
esami bioumorali era evidente una significativa attiva- za di respiro periodico (figura 3), evidenziato come oscil-
zione del sistema dei peptidi natriuretici (NT-proBNP, lazioni cicliche del volume corrente rilevato durante la re-
frazione amino terminale del brain natriuretic peptide, gistrazione basale, non persistente durante sforzo. Per ap-
1495 ng/l, v.n. sino a 157 ng/l), del sistema adrenergico profondire le alterazioni del quadro respiratorio riscon-
(noradrenalina 1754 ng/L, v.n. <500), ed elevazione dei trate all’ergospirometria, oltre ad un test “breve” di os-
livelli di aldosterone (aldosterone 165 ng/L, v.n. 160), servazione poligrafica, risultato positivo, veniva effettua-
mentre gli altri esami risultavano nei limiti della nor- to un monitoraggio respiratorio circadiano (Somté, Medi-
ma. All’elettrocardiogramma veniva riscontrata una fi- gas, Milano), che mostrava la presenza di respiro di
brillazione atriale con risposta ventricolare tachicardi- Cheyne-Stokes, durante i periodi diurno e notturno, per
ca 114 b.p.m., ed alterazioni diffuse della ripolarizzazio- un totale di 225 minuti (19 % della durata della registra-
ne ventricolare (figura 1a). La radiografia del torace mo- zione), con valore minimo di saturazione venosa di ossi-
strava un’ombra cardiaca ingrandita, un aumento delle geno di 80%, RDI diurno di 8,1 e notturno di 21,9.
dimensioni del peduncolo vascolare e degli ili vascolari Il paziente, inoltre, veniva indirizzato ad un pro-
polmonari, segni di edema interstiziale, manicotti peri- gramma di training fisico domiciliare su cyclette con pe-
bronchiali, versamento pleurico sinistro (figura 1b). riodiche (1, 3, 6, 9 mesi dalla dimissione) sedute intra-
L’ecocardiogramma basale mostrava una dilatazione ospedaliere supervisionate da una fisioterapista esper-
dell’atrio (51 mm) e del ventricolo sinistro (diametro te- ta4, con carico di lavoro iniziale pari al 65% del valore di
lediastolico 63 mm, telesistolico 50 mm), un’ipocinesia consumo di O2 al picco registrato nel test cardiopolmo-
di tutti i segmenti, con funzione sistolica globale ventri- nare. Nei mesi successivi, il paziente rimaneva asinto-
colare sinistra ridotta [frazione di eiezione (FE) 25%], matico, con passaggio stabile a classe NYHA I, ulterio-
normale funzione del ventricolo destro e insufficienza re miglioramento della tolleranza allo sforzo (a tre me-
mitralica di grado lieve (figura 1c). si dalla dimissione, un test cardiopolmonare veniva in-
Il paziente veniva quindi ulteriormente trattato con terrotto al carico di 150 Watts x 1 min con consumo di
furosemide in infusione, con progressivo miglioramento O2/kg al picco pari a 20,2 ml/kg/min, VE/VCO2 slope
del quadro clinico (riduzione della dispnea, calo ponde- pari a 18), mentre scompariva la presenza di respiro pe-
rale di circa 4 kg), del quadro radiografico di edema in- riodico durante l’ergospirometria, nel test “breve”, con
terstiziale e scomparsa del versamento pleurico, mentre una marcatissima riduzione del fenomeno al monito-
– in relazione alla presenza di severa compromissione raggio circadiano (RDI diurno di 1 e notturno di 5). Al-
della funzione ventricolare sinistra – veniva iniziata e la luce di questi risultati, veniva incrementato da 60 a
progressivamente titolata terapia con carvedilolo, can- 90 Watt il carico di lavoro per la prosecuzione dell’alle-
desartan e spironolattone. namento.
460 Recenti Progressi in Medicina, 100, 10, 2009
a b
c d
e f
Figura 1. Esami strumentali eseguiti dal paziente nel corso del ricovero: (a) elettrocardiogramma basale con fibrillazione atria-
le tachicardica ed alterazioni della ripolarizzazione ventricolare; (b) radiografia del torace in due proiezioni con ingrandimen-
to dell’ombra cardiaca, segni di edema interstiziale e versamento pleurico sinistro; (c) immagine ecocardiografica parasterna-
le in asse lungo che mostra dilatazione atriale e ventricolare sinistra; (d) ventricolografia in telediastole (sinistra) e telesisto-
le (destra) con riduzione della funzione sistolica ventricolare sinistra; (e,f) coronarografia con albero coronarico indenne da le-
sioni radiopercepibili.
Discussione
Il caso esposto mette in luce una condizione di
frequente riscontro nei pazienti con scompenso car-
diaco: la presenza di “respiro periodico” (RP) o di
Cheyne-Stokes, caratterizzato da alterazioni cicli-
che del quadro respiratorio, con variazioni tipica-
mente in crescendo-decrescendo del volume cor-
rente, alternate da fasi (superiori, secondo la defi-
nizione accettata, a 10 secondi) di apnea e ipopnea
Figura 3. Test da sforzo cardiopolmonare con evidenza di re-
spiro periodico durante la registrazione basale (B) e nel warm-
(riduzione, ma non completo arresto del respiro di
up (W), ma non nel corso dell’esercizio (E); la freccia indica la almeno il 50% del normale, normalmente associa-
scomparsa del respiro periodico. VE: ventilazione; RQ: quo- ta a desaturazione arteriosa).
ziente respiratorio.
Ma un approccio diagnostico specifico, con test grado di desaturazione raggiunto nelle fasi di ap-
di screening finalizzato ad evidenziare disturbi del nea e sulle alterazioni indotte nella frequenza
respiro è raccomandabile e si avvale principal- cardiaca e nel ritmo.
mente di tre sistemi di monitoraggio: il monito- Nel caso clinico da noi descritto, la presenza di
raggio poligrafico breve, il monitoraggio car- respiro periodico è stata rilevata durante la regi-
dio-respiratorio delle 24 ore e la polisonno- strazione basale che precede il test da sforzo car-
grafia, dove sono presenti, rispetto agli altri due diopolmonare e l’entità del problema è stata suc-
sistemi di monitoraggio, anche tracce elettroence- cessivamente quantificata nel monitoraggio respi-
falografiche, elettro-oculografiche ed elettromio- ratorio delle 24 ore, che ha evidenziato un elevato
grafiche da cui sono derivabili gli effetti di de- RDI notturno ed ha, inoltre, mostrato la presenza
strutturazione dell’architettura del sonno, secon- significativa del disturbo nelle ore diurne. Rileva-
dari alle alterazioni del pattern respiratorio. Nel re un elevato numero di eventi apneici/ipopneici
monitoraggio respiratorio breve e delle 24 ore si (RDI ≥ 30/ora) – essendo associato in maniera in-
utilizzano un segnale ECG, un segnale di flusso dipendente ad elevato rischio di morte cardiaca nel
oro-nasale, segnali respiratorii derivanti da due follow-up3 – rappresenta un altro utile parametro
bande a conduttanza (una toracica e una addomi- per stratificare prognosticamente i pazienti con
nale), il capnogramma, e un segnale di saturazio- scompenso cardiaco: nel nostro caso, infatti, l’RDI,
ne di O2. La presenza simultanea di un segnale di al di sotto del cut-off di 30 in fase subacuta, prima
flusso nelle vie aeree e di un segnale di movimen- di un congruo periodo di trattamento ottimale,
to respiratorio derivante dalle bande toracica e ad- classificava il paziente in un gruppo a basso ri-
dominale consente di differenziare l’apnea schio; e la completa scomparsa nel tempo di questo
ostruttiva da quella centrale: nelle apnee cen- disturbo confermava tale andamento.
trali, infatti, durante la fase di apnea (assenza di
flusso) non è presente alcun movimento toracico o
addominale (manca infatti l’input centrale per i Conclusioni
muscoli respiratori, figura 5), mentre nella apnea
di tipo ostruttivo, nella fase di assenza di flusso La storia clinica del paziente, con ottimo recu-
(apnea), a livello del segnale della banda toracica pero della funzione cardiaca, della capacità fun-
e addominale è possibile vedere il tentativo dei zionale e riassetto dell’equilibrio neuro-ormonale
muscoli respiratori di iniziare l’atto inspiratorio, costituisce un reperto raro nei pazienti con scom-
inefficace per la presenza di ostruzione a livello penso cardiaco, nei quali, generalmente, si assiste
delle vie aeree superiori. Il monitoraggio respira- ad una progressione più o meno rapida della pato-
torio breve ha, di solito, una durata di 10 minuti; logia di base. Nel quadro generale con destino pro-
il paziente viene lasciato respirare spontanea- gnostico insoddisfacente del paziente scompensa-
mente e la metodica viene in genere utilizzata co- to nonostante il moderno trattamento farmacolo-
me iniziale screening per valutare la presenza o gico e con devices, questa alterazione è stata quin-
l’assenza nei minuti di registrazione di respiro pe- di proposta come possibile bersaglio terapeutico.
riodico. Il monitoraggio respiratorio delle 24 ore Gli interventi terapeutici, oltre all’ottimiz-
dà invece informazioni non solo sulla presenza di zazione del trattamento dell’insufficienza
alterazioni del quadro respiratorio, ma quantifica cardiaca (farmacologico oppure con stimola-
il problema attraverso lo RDI, noto anche come zione biventricolare) possono essere suddivi-
AHI (Apnea Hypopnea Index), ne descrive la di- si in quattro categorie: a) agenti farmacologi-
stribuzione notturna e diurna e dà utili informa- ci stimolanti (la teofillina, la acetazolamide);
zioni sulla durata complessiva delle apnee, sul b) deprimenti il drive ventilatorio (benzodia-
zepine, oppioidi); c) supplementazione not-
turna di ossigeno; d) ventilazione meccanica
non invasiva.
L’implementazione del processo diagnostico nel- ne by measures of heart rate variability. Circulation
la routine del paziente con scompenso cardiaco di 1997; 96: 246–52.
una valutazione di presenza e severità del respiro 6. Javaheri S, Parker TJ, Liming JD, Corbett WS, Ni-
shiyama H, Wexler L, Roselle GA. Sleep apnea in 81
di Cheyne-Stokes, potrà contribuire, da una parte, ambulatory male patients with stable heart failure.
a definirne il significato fisiopatologico (che, nello Types and their prevalences, consequences, and pre-
spettro di malattia, spazia, probabilmente da una sentations. Circulation 1998; 97: 2154-9.
risposta compensatoria favorevole in termini emo- 7. Ponikowski P, Anker SD, Chua TP, et al. Oscillatory
dinamici nelle fasi di iperventilazione sino all’in- breathing patterns during wakefulness in patients
fluenza negativa nella cascata ipossia-attivazione with chronic heart failure: clinical implications and
adrenergica-eventi aritmici-sofferenza d’organo); role of augmented peripheral chemosensitivity. Cir-
dall’altra, concorrerà allo sviluppo di nuovi inter- culation 1999; 100: 2418–24.
venti terapeutici che abbiano non soltanto un ruo- 8. Javaheri S. A mechanism of central sleep apnea in
patients with heart failure. N Engl J Med 1999; 341:
lo nella riduzione dei sintomi associati alle apnee, 949-87.
ma anche un impatto sulla storia naturale della 9. Hall MJ, Xie A, Rutherford R, Ando S, Floras JS,
patologia. Bradley TD. Cycle length of periodic breathing in
patients with and without heart failure. Am J Respir
Crit Care Med 1996; 154: 376-81.
Bibliografia 10. Giannoni A, Emdin M, Poletti R, Bramanti F, Pron-
tera C, Piepoli M, Passino C. Clinical significance of
1. Clerico A, Recchia FA, Passino C, Emdin M. Cardiac chemosensitivity in chronic heart failure: influence
endocrine function is an essential component of the on neurohormonal derangement, Cheyne-Stokes re-
homeostatic regulation network: physiological and spiration and arrhythmias. Clin Sci (Lond) 2008;
clinical implications. Am J Physiol Heart Circ Phy- 114: 489-97.
siol 2006; 290: H17-29. 11. Brack T, Thüer I, Clarenbach CF, Senn O, Noll G,
2. Poletti R, Passino C, Giannoni A, Zyw L, Prontera Russi EW, Bloch KE. Daytime Cheyne-Stokes respi-
C, Bramanti F, Clerico A, Piepoli M, Emdin M. Risk ration in ambulatory patients with severe congesti-
factors and prognostic value of daytime Cheyne-Sto- ve heart failure is associated with increased morta-
kes respiration in chronic heart failure patients. Int lity. Chest 2007; 132:1463-71.
J Cardiol 2009; 137: 47-53. 12. Solin P, Bergin P, Richardson M, Kaye DM, Walters
3. Lanfranchi PA, Braghiroli A, Bosimini E, Mazzue- EH, Naughton MT. Influence of pulmonary capillary
ro G, Colombo R, Donner CF, Giannuzzi P. Progno- wedge pressure on central apnea in heart failure.
stic value of nocturnal Cheyne-Stokes respiration Circulation 1999; 99: 1574-9.
in chronic heart failure. Circulation 1999 23; 99: 13. Walsh JT, Andrews R, Starling R, Cowley AJ, Joh-
1435-40. nston ID, Kinnear WJ. Effects of captopril and oxy-
4. Passino C, Severino S, Poletti R, Piepoli MF, Mam- gen on sleep apnoea in patients with mild to mode-
mini C, Clerico A, Gabutti A, Nassi G, Emdin M. Ae- rate congestive heart failure. Br Heart J 1995; 73:
robic training decreases B-type natriuretic peptide 237-41.
expression and adrenergic activation in patients with 14. Bradley TD, Logan AG, Kimoff RJ, Sériès F, Morri-
heart failure. J Am Coll Cardiol 2006; 47: 1835-9. son D, Ferguson K, Belenkie I, Pfeifer M, Fleetham
5. Mortara A, Sleight P, Pinna GD, Maestri R, Prpa A, J, Hanly P, Smilovitch M, Tomlinson G, Floras JS;
La Rovere MT, Belli F. Tavazzi L. Abnormal awake CANPAP Investigators. Continuous positive airway
respiratory patterns are common in chronic heart pressure for central sleep apnea and heart failure.
failure and may prevent evaluation of autonomic to- N Engl J Med 2005; 353:2025-33.