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CORSO DI PESCA

TECNICHE DI PESCA
• PESCA CON IL GALLEGGIANTE
• PESCA A RECUPERO
• PESCA CON IL PIOMBO
• PESCA AL TOCCO
• PESCA A MOSCA
• PESCA AL SILURO
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PESCA CON IL GALLEGGIANTE


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PESCA A GALLEGGIANTE CON CANNA FISSA
Questa tecnica è la più usata e la più antica. Le canne fisse sono
presenti in commercio di svariate misure e tipologie in base alle
necessità.
La lenza montata su canna fissa deve avere la stessa lunghezza di
essa.
I galleggianti hanno svariate forme e grammature, in base alla
tipologia di pesce che andiamo ad insidiare e al luogo di pesca.

PESCA A GALLEGGIANTE CON CANNA A


MULINELLO
Questa tecnica di pesca é l’evoluzione della precedente.

In questa abbiamo un mulinello contenente svariati metri di filo permettendoci di lanciare più in
lontananza e per contrastare i pesci più furiosi attraverso la frizione del mulinello.
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PESCA ALL'INGLESE
Questa tecnica di pesca viene usata per
pescare con il galleggiante a lunga distanza,
infatti si usano canne più robuste e
galleggianti piombati che arrivano
tranquillamente fino a 30g.

Di solito vengono usate come galleggiante


delle penne piombate, che hanno la
caratteristica di contrastare il vento a lunghe
distanze e di essere super sensibili alla
minima abboccata.
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PESCA A ROUBASIENNE
Questa tecnica di pesca é davvero una
disciplina, infatti vengono fatte delle gare
specifiche solo per usare questa tipologia di
pesca, di solito viene usata in canali, fiumi
e carpodromi.

La particolarità di essa é che si ha la


possibilità di depositare l'esca sempre alla
solita distanza e avere una ferrata diretta
sul pesce.
Le roubasienne sembrano canne fisse di
13-15m, ma in pesca vengono smontate
e accorciate fino a 2.5-3m (che coincide
anche con la lunghezza della lenza).
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VARIE TIPOLOGIE DI LENZE


N1: piombatura classica, piombini posti ad intervalli regolari.

N2: piombatura a scalare, discesa lenta dell'esca.

N3: piombatura a scalare all'inverso, discesa rapida dell'esca.

N4: piombatura massiccia con pallini ravvicinati.

N5: piombatura con torpilla e piombi.

N6: piombatura in alternativa alla precedente.


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PESCA A RECUPERO
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PESCA A RECUPERO CON
ESCHE ARTIFICIALI
Anche questo tipo di pesca chiamata "spinning"
è una vera e propria disciplina.
Lo spinning viene praticato in qualsiasi tipologia di
acque ed è anche molto comune tra i pescatori di
trote nei torrenti.
Le canne usate per questa tecnica non sono molto
lunghe infatti hanno una misura che oscilla tra 2 e i
3 m.
Naturalmente l'esca artificiale viene scelta in base al
pesce da insidiare; ci sono parecchie tipologie di
esche: siliconiche (vermi, vermoni, pesci, etc),
metalliche (ondulanti e rotanti) ed in fine il classico
pesciolino finto chiamato genericamente rapala.
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PESCA A RECUPERO A
BALLERINA O TREMARELLA
Questo tipo di pesca viene praticata per la pesca
alla trota in lago, la differenza tra ballerina e
tremarella é dovuto semplicemente al tipo di
piombo impiegato e al movimento del polso del
pescatore.

Per pescare
a ballerina si usano bombarde di varie tipologie, invece per
pescare a tremarella si può usare un semplice vetrino o un
piombo di forma molto allungata.
In questo caso useremo canne tipo bolognese o canne
comunque non troppo lunghe max 4m.
Secondo me questa tecnica é davvero vincente e a volte fa la
differenza.
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PESCA A RECUPERO CON LA PENNA
Questa tecnica é molto semplice, é praticamente una pesca con il
galleggiante, ma viene usata una penna al posto di esso, e di solito un
vetrino come piombo.
Anche con questa tecnica l'esca non si deve fermare mai!
La pesca con la penna é sicuramente una delle tecniche migliori per
insidiare le trote in laghi artificiali.
Essendo una pesca con galleggiante si possono usare qualsiasi tipo di
canne, sicuramente sempre di una certa lunghezza, 3.5 m minimo.
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PESCA CON IL PIOMBO


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PESCA A FONDO
La pesca a fondo con il piombo é sicuramente
insieme alla pesca con il galleggiante una
delle tecniche più antiche.
Per praticare questo tipo di pesca si usano
canne non molto lunghe max 4m e abbastanza robuste per poter contrastare la potenza dei " pesci
di fondo".
la grammatura dei piombi, la lenza e l'amo
varierà assecondo della tipologia dei pesci
che andremo ad insidiare.
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PESCA A LEDGERING
La pesca a ledgering è semplicemente
una pesca a fondo, ma, come dice il
nome si usano canne più leggere, cioè
più sensibili alle abboccate dei nostri
amici pesci.
Con questo tipo di pesca al contrario di
quello che si possa credere si possono
insidiare anche pesci di taglia discreta
assicurandoci un divertimento
maggiore.
Le canne per questo tipo di tecnica di
solito sono formate da due pezzi a incastro ed un terzo pezzo(cimino) intercambiabile assecondo la
sensibilità che si desidera.
Il cimino di solito viene colorato con colori molto vistosi per visualizzare ancora meglio la toccata del
pesce.
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PESCA A CARPFISHING
Il carpfishing è davvero complesso e sono moltissime le varianti sia di esche, terminali, canne,
mulinelli, avvisatori e centraline, tende, barchini telecomandati e chi più ne a più ne metta.
Questa tecnica è entrata in Italia nei primi anni 90, ma soltanto negli ultimi anni si è stata adottata
da molti pescatori.

Per incominciare a praticare il carpfishing secondo me le cose fondamentali sono:


• Due o più canne con relativo mulinello;
• un avvisatore acustico e visivo per canna,
• un rod-pod (porta canne),
• un guadino capiente,
• un materassino per slamatura,
• un po' di attrezzatura

e una delle cose più importante tanta pazienza.


Le canne per il carpfishing sono abbastanza robuste, perché a volte devono sopportare lenze molto
pesanti, sopratutto quando dobbiamo pescare a lunghe distanze.
la lunghezza delle canne varia assecondo la tipologia di azione, ma al massimo arrivano a 4m.
Il carpfishing è una tecnica Anglosassone per la cattura della carpa, che viene trattata con la
massima cura, rispetto alla tradizionale pesca a fondo.
Nel carpfishing l'esca non viene posizionata sull'amo ma su un filo esterno e le catture, dopo essere
fotografate vengono rilasciate.
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UN TERMINALE PRESENTATO IN MODO PERFETTO

IL TERMINALE "A" É MOLTO


PIÙ EFFICACE DEL
TERMINALE "B".
CERCHIAMO DI USARE DEI
MATERIALI PIÙ MIMETICI
POSSIBILI PER COSTRUIRE I
NOSTRI TERMINALI.
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VARIE TIPOLOGIE DI PIOMBI PER IL CARPFISCHING

Vari tipi di piombi per diverse tipologie di fondale.


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VARIE TIPOLOGIE DI AMI PER IL CARPFISHING
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COME INNESCARE UNA BOILIES
Prendere la nostra boilies prescelta e trapassarla con l'ago.

Una volta passato l'uncino dell'ago agganciarci l'hair-rig e ripassarlo


all'interno della boilies.

A questo punto basta mettere lo stopper ferma boilies ed il gioco é


fatto.
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FUNZIONALITA' DELL'INNESCO

Per avere un'ottima funzionalità la boilies deve rimanere


distante dalla curvatura dell'amo da 5 a 10 mm, come possiamo
vedere nella prima foto, nella seconda è totalmente errata.

Ruotare il capello per


verificare la sua
morbidezza.

Verificare sempre la
lunghezza del capello
facendolo oscillare.
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A VOLTE BISOGNA PROTEGGERE I NOSTRI INNESCHI

A me sinceramente non piace, però purtroppo nelle stagioni calde a volte dobbiamo assolutamente
proteggere i nostri inneschi con la calza o con il termo-restringente trasparente, proteggendoli da
granchi, gamberi e tartarughe.
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UNA DELLE MIGLIORI ESCHE ALTERNATIVE!!!

QUESTA SECONDO ME É UN ESCA INVERNALE "E NON SOLO" UN PO' ALTERNATIVA, MA VI POSSO
ASSICURARE CHE IN DETERMINATE OCCASIONI FA LA DIFFERENZA. (INNESCO DI BIGATTINI SU
MAGGOT CLIP)
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VARIE TABELLE DI STATISTICHE

Giusto equilibrio tra boilies ed amo. Il giusto peso con il giusto amo

Percentuale del risultato di ferrata (distanza tra


boilies ed amo).
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TABELLA PER OTTENERE UNA DISTANZA DI LANCIO OTTIMALLE CON LA MIGLIORE
PERFORMANCES DELLA CANNA

Test attendibile usando filo trecciato da 25 libre e il solo piombo.


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ANATOMIA DI UN LANCIO CORRETTO

Alla fine del nostro lancio dobbiamo sempre frenare la lenza, per evitare che si crei l'angolo d'entrata
troppo ampio figura “A” e quindi la lenza madre scendendo parallela al terminale inevitabilmente si
ingarbuglierà.
Quindi cerchiamo di creare sempre un lancio ricreando la figura "B".
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COME, DOVE E QUANDO TROVARE LE NOSTRE AMICHE CARPE

STAGIONE LUOGO ORARIO

Acque basse, canneti ed erbai, pendii più o meno


PRIMAVERA 10.30-17.30
scoscesi e gradini.

Rive ombreggiate, sorgenti sotterranee, a galla su 4.00-9.30


ESTATE
superficie battuta da vento, in prossimità di affluenti. 17.00-22.00

Buche, acque profonde e riparate dal vento; e nelle


AUTUNNO 9.00-17.00
giornate più calde vicino a riva tra canneti ed erbai.

Tratti calmi e profondi dei fiumi, in prossimità di


affluenti, sorgive, nei canali adibiti al passaggio di
INVERNO 11.00-15.00
barche, che mantengono temperature superiori. Lanche,
grosse buche, piloni dei ponti, nelle grosse curve.
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ALCUNI MIX PER CREARE LE BOILIES
GUSTO CROSTACEI: GUSTO FRUTTA:
100G. FARINA DI MAIS 100G. FARINA DI MAIS
100G. FARINA DI SOIA 100G. FARINA DI SOIA
100G. SEMOLINO 100G. SEMOLINO
100G. PASTONCINO 100G. PASTONCINO
1 CUCCHIAIO DI FECOLA DI PATATE 1 CUCCHIAIO DI FECOLA DI PATATE
25ML. ADDITIVO AI CROSTACEI 50G. PASTONCINO ALLA FRUTTA
25G. PELLET AL PESCE TRITATO 25ML. ADDITIVO ALLA FRUTTA
25G. GAMBERETTI ESSICCATI TRITATI 30G. ROBIN RED
30G. ROBIN RED 2.5ML. DOLCIFICANTE NHDC
2.5ML. DOLCIFICANTE NHDC (Se vogliamo una frutta in particolare sostituire
l'additivo generico con quello della frutta desiderata.)
GUSTO PESCE:
100G. FARINA DI MAIS GUSTO SPEZIE:
100G. FARINA DI SOIA 100G. FARINA DI MAIS
100G. SEMOLINO 100G. FARINA DI SOIA
100G. PASTONCINO 100G. SEMOLINO
1 CUCCHIAIO DI FECOLA DI PATATE 100G. PASTONCINO
50G. PELLET AL PESCE TRITATO 1 CUCCHIAIO DI FECOLA DI PATATE
25ML. ADDITIVO AL PESCE 25ML. ADDITIVO ALLE SPEZIE
30G. ROBIN RED 50G. ROBIN RED
2.5ML DOLCIFICANTE NHDC 2.5ML. DOLCIFICANTE NHDC
1 CUCCHIAIO DI CANNELLA

(Cosa comune a tutti i mix: aggiungere un uovo ogni


100g. di prodotto)
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UN MODO INFALLIBILE DI PASTURAZIONE
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Tipico innesco con pasturazione in zona dovuta In questo caso la nostra pasturazione é dovuta
ad un sacchetto di PVA. da un salame di rete in P.V.A + una corona di
boilies cucito su un filo in PVA.
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PESCA AL TOCCO
La pesca al tocco é una tecnica un po' particolare, perché viene praticata solo nei torrenti e nei fiumi
di montagna.
Nella maggior parte dei casi questa disciplina viene usata per la pesca alla trota in corsi d'acqua
limpidi e tortuosi di alta quota.
La pesca al tocco secondo me non é altro che un
ibrido tra la pesca a galleggiante e la pesca a
fondo, infatti la lenza per questa tecnica é
formata da un piccolo galleggiante che serve
solo come segnalatore e da un terminale che Terminale con piombatura a pallini.
può essere costruito con piombatura distribuita o
con una torpilla di almeno 5g.
Le canne impiegate sono di tipo teleregolabili (lunghe fino a 12m) cosicché possiamo modificare il
nostro raggio d'azione assecondo le necessità
ed esigenze.
Come mulinello e sufficiente un mulinello che ha
come capienza poche decine di metri di lenza.
Con la pesca al tocco, come dice il suo nome, la
canna si tiene sempre in mano e appena si
Terminale con torpilla di 5g.
sente una piccola vibrazione o toccata si ferra!
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PESCA A MOSCA
Con questa tecnica di pesca il raggio di pesci da insidiare è molto ampio, dall'alborella alla trota, dal
cavedano al temolo.
Nella pesca a mosca, contrariamente a quanto avviene con le altre tecniche, è la lenza che fa da
peso poiché l'esca non pesa praticamente niente.
La mosca é unita alla lenza con un terminale di nylon.
La scelta della canna deve essere fatta in funzione del suo impiego, che ne determina una certa
lunghezza e un'azione ben precisa.
Riguardo al mulinello, in questo tipo di pesca é semplicemente un contenitore per il filo.
Il terminale é molto importante perché é quello che posa la mosca sulla superficie dell'acqua.
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LE CINQUE FASI DEL LANCIO VERTICALE
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VARIE TIPOLOGIE DI ESCHE

Quattro tipi di mosce diverse.

Due tipi di popper per il persico trota.


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PESCA AL SILURO
Per poter catturare questo maestoso pesce che raggiunge tranquillamente 80 kg e 2.5m di
lunghezza vengono usate svariate tipologie di pesca sia da riva che dalla barca (naturalmente dove é
possibile).
Le tecniche più usate sono lo spinning e la pesca a fondo con o senza galleggiante.

PESCA A SPINNIG: per questa tecnica viene utilizzata una canna studiata appositamente, robusta,
ma nello stesso tempo sensibile, pronta ad attutire qualsiasi maxi colpo del nostro amico baffuto.
Come mulinello si può usare qualsiasi tipo, purché sia robusto e con un eccellente frizione!
Il filo di solito é di tipo intrecciato con un diametro di 0,30-0,40mm.
Come esca si possono usare: ondulanti, rapala di svariate tipologie e varie esche in silicone
(naturalmente tutto extra large).

PESCA A GALLEGGIANTE: nella pesca al siluro con il galleggiante vengono usate canne molto
robuste con una potenza di lancio fio a 800-900gr, il mulinello deve essere massiccio, con buona
frizione e capienza di filo abbondante.
Anche in questo caso viene usata una lenza di tipo intrecciato con diametro di 0,50-0,60m.
Come amo si usa dal 2/0 al 10/0 assecondo l'esca usata.
Il galleggiante utilizzato per questa tecnica può essere sia un galleggiante trovato in commercio sia
un semplice palloncini gonfiato e portato ad un diametro di 10-15cm.
Come esca principale di solito viene impiegato un pesce vivo (carassio, cavedano, anguilla, etc..).
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PESCA A FONDO: la pesca a fondo per il siluro é molto simile alla pesca a fondo classica,
naturalmente l'attrezzatura che viene utilizzata deve essere idonea a contrastare questo nostro
amico "gigante".
Canna robusta non tanto lunga, mulinello massiccio e filo intrecciato con un diametro di 0,50-
0,60mm.
Nella tecnica a fondo viene usata come esca il mazzo di lombrichi, un pezzo di fegato o il calamaro.
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VARIE TIPOLOGIE DI LENZE PER LA PESCA AL SILURO
N1: lenza classica.

N2: lenza classica piombata, questo tipo di terminale viene


usato se vogliamo tenere la nostra esca più ferma.

N3: lenza a "bandiera", questo terminale viene usato per


tenere la lenza ferma e l’esca rialzata dal fondo.

N1: lenza classica per pesca a fondo.

N2: lenza classica con aggiunta di una palla


galleggiante, per tenere l'esca sollevata dal fondale.
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LE QUATTRO STAGIONI DEL SILURO

Il siluro esce dal "letargo" invernale quando l’acqua è


intorno agli 8° C. Il suo stomaco è vuoto, le sue riserve
di grasso sono finite, ed ha fretta di preparare la
prossima frega. Tutti si attivano, e in particolare le
femmine, che vogliono aumentare la quantità di uova
che portano con loro. Malgrado l’acqua ancora fredda (8-
11° C), le prime grosse prede finiscono in bocca al
nostro predatore, soprattutto durante le piene del fiume,
che sporcano l'acqua. Quando il fiume è normale il siluro
preferisce attendere la preda sul fondo, in acque medio
profonde, dove gli sbalzi termici di questo periodo sono
meno rilevanti, piuttosto di effettuare una cruenta caccia
in superficie. Quando l’acqua finalmente raggiunge i 17°
C, il ventre delle femmine si arrotonda, riempitosi di numerose uova. I siluri in questo periodo,
evitano con decisione le nostre esche, concentrandosi più sulla frega: è quasi inutile disturbarli!
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Dopo la frega, il siluro ha molta fame, la perdita
di calorie provocata da un difficile ed agitato
accoppiamento, deve essere compensata al più
presto, lavoro non molto complicato in un acqua
così riscaldata. La digestione del siluro è molto
rapida e lo stomaco assorbe velocemente le
sostanze nutritive ad intervalli ravvicinati, le
nostre esche possono ora riempirgli la pancia. La
pesca è prevalentemente notturna, e l'attività è
maggiormente concentrata a galla nei bassi
fondali.
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Quando la temperatura dell’acqua ridiscende
notevolmente sotto i 22° C, l’organismo del siluro si
prepara, poco a poco, all’inverno che si avvicina, in
quanto gli conviene ricoprirsi di uno stato
supplementare di grasso. Purtroppo, però, le basse
temperature, rendono i pesci spesso lunatici,
soprattutto in caso di brusca caduta intorno ai 2° C,
rimanendo inattivi per parecchi giorni. Pertanto
l’organismo risente il bisogno di arricchire ancora di
più un ventre già bello pieno, è in questi casi che si
può parlare di siluri grassoni. Durante questi giorni,
per circa una settimana, si possono fare delle catture
fantastiche. Più la temperatura dell’acqua si abbassa
e più rare diventano le cacce collettive, quando essa
è intorno ai 10° C, solo qualche individuo gigantesco
è ancora in attività e lo si può catturare pescando sulle fosse profonde. È in ragione di questa specie
di bulimia, che autunno è per due o tre settimane uno dei periodi migliori dell’anno per fare il
colpaccio. Solo a causa dei capricci del tempo, questa fase rimane spesso imprevedibile.
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Se la temperatura dell’acqua cade sotto gli 8° C, il siluro
osserva una attività ridotta al minimo, riposa sul fondo
senza muoversi. Le sue principali riserve caloriche sono
sacrificate solo all’apertura e alla chiusura delle branchie
per respirare. Non si sposta praticamente più da dove si
trova, solamente un brusco cambiamento d’acqua causato
da una piena lo costringe a farlo. In questo periodo le
possibilità di una cattura sono evidentemente ridotte. É
possibile in tal periodo attaccare spesso e volentieri dei
siluri dall’esterno, in quanto nei mesi più freddi dell’anno,
si assiste ad un vero e proprio assembramento di massa
di siluri. Questo fenomeno è frequente ed è stato
osservato, sia in Po, che nel canal Bianco e in Francia
nella Saona. L’inverno è dunque il periodo dell’anno peggiore per catturare siluri? Dove l’inverno è
rigido sicuramente! Ma dove determinate condizioni ambientali, naturali o artificiali, permettono
all’acqua di non raggiungere determinate basse temperature, allora qui le possibilità di una cattura
non sono nulle. Ad esempio nei pressi di Ostiglia nel mantovano, una centrale termoelettrica
presente sulla riva del Po, fa si che la temperatura dell’acqua non scenda per un lungo tratto al di
sotto dei fatidici 10° C, infatti in questa zona le catture invernali sono più numerose che in qualsiasi
altro posto nel Grande Fiume.
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PESCA AL SILURO CON TECNICA A "BREAK"
Nella tecnica a break l'esca viene bloccata e
tenuta ferma legandola in un appiglio sia
naturale che artificiale, di solito dalla parte
opposta di dove stiamo pescando.
Infatti per pescare a break è consigliato, quasi
obbligatorio! l'uso della barca.
Come vediamo nella foto in questo caso
abbiamo scelto una legnaia creatasi ai lati di un
pilone del ponte (zona ottima).

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