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Background

Talanthar nasce a (inserire città elfica) e ha tutto sommato una vita felice. Fin da
piccolo viene avviato agli studi arcani degli elfi ma si è scoperto totalmente inadatto
all’uso della magia e capace soltanto dell’utilizzo della magia latente stoccata in
oggetti creati da altri. Come se non bastasse la sua famiglia lo cacciò di casa,
nonostante la sua età (90 anni), in quanto il padre era uno dei più grandi maghi del
suo popolo.
Affranto e terrorizzato decise di mischiarsi alla civiltà umana serbando rancore e
trovando nell’ombra la sua unica amica ed alleata. Dopo una decina d’anni di
sopravvivenza nei bassifondi della città, l’unica persona che accettò di accoglierlo,
dopo esserselo ritrovato in casa durante uno dei suoi furtarelli, fu un anziano ladro
ormai in pensione che, mosso a compassione e vista la naturale inclinazione alle
ombre del ragazzo, decise di addestrarlo alla nobile arte del furto e del sotterfugio.
Talanthar è una persona totalmente riservata e che vive nell’odio alla sua famiglia
che se avesse sotto le mani ucciderebbe senza alcun problema. L’unica persona di
cui si fida, o meglio si fidava, è Zeus, il suo vecchio mentore che come ultima sfida gli
ha lasciato un enigma da risolvere. Solitamente taciturno l’elfo sa far sentire la
propria voce all’interno delle conversazioni; non è intrisecamente cattivo ma il suo
passato gli impedisce di essere totalmente buono. È un anarchico per natura ed il
suo motto è che la libertà del singolo finisce dove inizia la libertà altrui anche se con
qualche eccezione per se stesso che dichiara “super partes” dato che il suo amore
per le ombre lo porta spesso a prendere in prestito oggetti senza chiedere e senza
mai restituire. Non avendo avuto una vera e propria infanzia Talathar porta sempre
con se un piccolo ricordo della sua terra elfica: una statua raffigurante un potente
mago con la quale spesso gioca nei momenti di noia e che brucerà quando avrà
finalmente estinto il suo odio.
Non possiede molti vizi perché sa quanto i soldi siano importanti e quanto non valga
la pena sprecarli. L’unico vizio che si concede è quello di masticare costantemente
un rametto.
(La parte della fede è da vedere perché non conoscendo le divinità di golarion non
so i dogmi delle singole divinità)
Possiede inoltre una incrollabile fede nella divinità dei ladri che ritiene suo
protettore.
Collabora volentieri con quasi tutti gli avventurieri che si mostrano ben di sposti ad
accettare i suoi modi schietti e che gli lascino libertà di azione. Generalmente non
ruba ai compagni e avvisa spesso ciò che ha intenzione di fare desistendo però solo
se messo a ragionare bene. Infatti è molto impulsivo. Diffida dei maghi che guarda
con una punta di invidia ma non odia la magia in generale che anzi reputa un ottimo
modo per ottenere ciò che vuole.

Ora è Andrea che parla.


Giocherò, come credo si sia intuito un CN però non il classico “faccio ciò che voglio
quando voglio”. Ciò non significa che non ruberò mai perché sono un anarchico o
che non penserò mai al mio bene, ma possiamo dire che Tanthalar pensa sempre
due volte alle conseguenze dei suoi gesti, ad esempio non ruberà mai ad un povero
ma,in caso di necessità svaligerà ben volentieri un nobilotto straricco. Ho pensato di
aggiungere un paio di spunti per l’avventura se pensi di prendere l’enigma di Zeus ti
prego di farmi sapere così verrò a sessione con già in mente come dovrò
comportarmi.
Per concludere, scusa se sono stato noioso (spero di no), pensavo di fare un
danzatore delle ombre come cdp.

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