Sei sulla pagina 1di 72

Le nuove normative

PRESTAZIONI ENERGETICHE
DEGLI EDIFICI
RIFLESSI PROGETTUALI E
TECNOLOGICI

Prof.Gianfranco Cellai
Università di Firenze
Laboratorio di Fisica Ambientale per la Qualità
Edilizia
Dipartimento Tecnologie dell’Architettura e Design
Le nuove norme
Riguardano i fattori:
- ambientali;
ambientali
- tipologici;
tipologici
- tecnico costruttivi;
-impiantistici.
impiantistici
Prof. Gianfranco Cellai
I fattori ambientali
¾condizioni climatiche locali,
locali nelle
diverse condizioni stagionali, quali
irraggiamento solare, temperatura, umidità
relativa, ventosità;
¾caratteristiche dell'area,
dell'area quali
orientamento, morfologia del terreno,
vegetazione, presenza e/o disponibilità di
corsi o specchi d'acqua.
I fattori tipologici
¾caratteristiche tipologiche dell'insediamento e reciproca
disposizione degli edifici;
¾orientamento e relativa distribuzione delle unità abitative e dei
singoli locali costituenti l'edificio con riferimento alla loro
destinazione d'uso;
¾distribuzione, orientamento e sistemi di protezione delle
superfici trasparenti,
trasparenti in relazione agli apporti solari nel
periodo invernale, al controllo dell'irraggiamento nel periodo
estivo e al livello di illuminazione naturale;
¾utilizzo di sistemi solari passivi (serre e logge) atti allo
sfruttamento degli apporti solari in forma diretta o indiretta e
relativa capacità di accumulo termico;

¾azione dei venti dominanti come fattore di infiltrazione e


raffreddamento invernale e di raffrescamento estivo.
I fattori tecnico-costruttivi
¾caratteristiche dell'edificio in relazione alla
trasmittanza dei componenti opachi e trasparenti ed
all’inerzia termica,
termica volte a massimizzare il contenimento
dei consumi energetici;
¾caratteristiche delle strutture in relazione agli aspetti
relativi alla condensazione superficiale e interstiziale,
interstiziale alla
presenza di ponti termici ed ai parametri di comfort quali la
massima temperatura estiva interna,
interna al fattore medio di
luce diurna;
diurna

¾caratteristiche specifiche dei materiali e componenti


impiegati e loro certificazione ai fini energetici ed acustici;
acustici
I fattori impiantistici
¾alta efficienza energetica degli impianti nuovi e
migliorata efficienza energetica degli impianti esistenti;
¾recupero del calore di scarto (ventilazione, ecc.);

¾utilizzo ottimale dell'acqua sanitaria;


sanitaria
¾ uso di fonti di energia rinnovabile (collettori solari,
impianti fotovoltaici, pompe di calore, impianti di
cogenerazione, eolici, ecc;
¾controllo della purezza dell'aria e igiene degli ambienti;
ambienti
¾ sistemi di regolazione e controllo (telerilevamento,
contabilizzazione individuale dei consumi, ecc.).
Gli obblighi esistenti ………..
Occorre calcolare :

- l’INDICE DI PRESTAZIONE
ENERGETICA EP (nuove costruzioni)
- i RENDIMENTI D’IMPIANTO ηg

EP = Qp/Sup.utile (kWh/m²anno)
EP = Qp/Vol.lordo (kWh/m3anno)
Qp = fabbisogno d’energia primaria
Prof. Gianfranco Cellai
Il calcolo dei consumi energetici
E’ basato sulle caratteristiche dell’edificio e degli impianti
installati ed è strutturato su tre livelli:
1. calcolo dell’energia netta utilizzata dall’edificio Qn;
2. calcolo dell’energia fornita Qd = Qn/rendimenti;
3. calcolo dell’energia primaria Qp

Qp = ∑ (Q d ,i * f p ,i ) − ∑ (Q ex , i * f pex ,i )
fp fattore di conversione in energia primaria

Energia usata trasformazione

3
2 Energia
fornita
1
Prof. Gianfranco Cellai
Calcolo dell’energia fornita Qd
L’energia annuale fornita Qd,i per ciascun combustibile i-
esimo (gas, elettricità, ecc.) è calcolata addizionando il
fabbisogno energetico dei vari utilizzi comprensivo dei
rendimenti d’impianto :

Qd,i = Qh,i + Qc,i + Qv,i + Qw,i + Ql,i


dove
Qh,i è l’energia per il riscaldamento
Qc,i è l’energia per il raffrescamento
Qv,i è l’energia per la ventilazione
Qw,i è l’energia per acqua calda sanitaria
Ql,i è l’energia per l’illuminazione
Prof. Gianfranco Cellai
L’importanza del progetto architettonico:
bilancio dell’energia netta usata
dall’edificio

Energia
dispersa per
trasmissione Fabbisogno
netto di
energia

Energia dispersa
per ventilazione

ovvero non ci sono scorciatoie alla necessità di


realizzare edifici che disperdono poca energia
Prof. Gianfranco Cellai
L’importanza del progetto impiantistico :
bilancio dell’energia fornita all’edificio
Energia solare

Fabbisogno Energia
netto ηg fornita
d’energia
ed usata

ovvero non ci sono scorciatoie alla necessità di


usare impianti che abbiano elevati rendimenti
Prof. Gianfranco Cellai
Valori limite delle prestazioni energetiche EP
(kWh/m²anno)

Valori a partire dal 01.01.2010


Le maggiori novità
Verifiche delle TRASMITTANZE U (W/m²K) delle pareti e
infissi verso l’esterno e verso locali non riscaldati (nuove
costruzioni e ristrutturazioni).

schermature solari e masse minime superficiali


delle pareti esterne (230 kg/m²) per località con
irradiazione > 290 W/m² (Firenze, Pistoia, Livorno, ecc.)
utilizzare al meglio le condizioni ambientali
esterne e le caratteristiche distributive degli
spazi per favorire la ventilazione naturale
dell’edificio;
Asseverazione e rilascio dell’Attestato di
certificazione/qualificazione energetica
Prof. Gianfranco Cellai
Il regime transitorio (per quanto?):
l’attestato di qualificazione energetica
In attesa dell`emanazione delle Linee guida nazionali per
la certificazione energetica, l`articolo 5 del D.Lgs n.
311/06 stabilisce che l`attestato di certificazione e`
sostituito a tutti gli effetti dall`ATTESTATO DI
QUALIFICAZIONE ENERGETICA

Il modello dell’attestato è pubblicato nel D.M.


19.02.07 in materia di detrazioni per le spese di
riqualificazione energetica della legge finanziaria.

Prof. Gianfranco Cellai


Le ricadute sui requisiti prestazionali
Possono essere distinti in:
¾Requisiti di carattere termico invernale.
¾Requisiti di carattere termico estivo.
¾Requisiti relativi all’aerazione naturale.
¾Requisiti di illuminazione naturale.

E’ così possibile esprimere le prestazioni


mediante parametri misurabili e
quantificabili con procedure di calcolo
condivise
Gianfranco Cellai
I requisiti termici
invernali
Vetrata selettiva antisolare
basso-emissiva

2.70
Pareti esterne U ≤ valori limite All. C

Gianfranco Cellai
I requisiti termici invernali
coperture U ≤ limiti All. C

Pareti di
separazione tra
alloggi U ≤ 0.8

2.70

solai verso locali non


riscaldati U ≤ limiti All. C

Prof. Gianfranco Cellai


Valori Limiti delle trasmittanze

Strutture opache
verticali

Strutture opache
orizzontali e
inclinate di
copertura

Strutture opache
orizzontali di
pavimento
I requisiti termici estivi massa superficiale
in relazione M ≥ 230 kg/m²
all’irraggiamento solare
è la massa per m² della
parete opaca compresa la
Schermature malta dei giunti esclusi gli
intonaci

2.70
M ≥ 230 kg/m²

Copertura su
locali abitati
Prof. Gianfranco Cellai
Alcune considerazioni sulle pareti
Per rispettare i limiti richiesti occorrono pareti multistrato
con isolamento concentrato …….ma pesanti

Spessore parete 36 cm
con intonaco

Parete U = 0.46 W/m²K massa superficiale > 230 kg/m²


Valore U2010= 0.47 W/m²K zona D nuovi edifici
Valore U2010= 0.36 W/m²K zona D ristrutturazioni
Prof. Gianfranco Cellai
Inerzia termica: Schematizzazione grafica
Temperatura che varia
con legge sinusoidale
T
Tmax

AE interno
Tpm
AI
AE
Tmin
Ritardo AI
esterno

R
Tempo τ
Alcune considerazioni sulle pareti

Spessore parete
36 cm con
intonaco

Parete U = 0.32 W/m²K massa superficiale > 230 kg/m²


Valore U2010= 0.47 W/m²K nuovi edifici
Valore U2010= 0.36 W/m²K ristrutturazioni
Prof. Gianfranco Cellai
Attenzione ai ponti termici!!
Per una struttura isolata ai limiti del 2010 le
dispersioni attraverso le murature sono confrontabili
con quelle attraverso i ponti termici:

Esempio zona D copertura piana di


100 m² con U2010 = 0.32 W/m²K
Q = 0.32 *100 * 20 = 640 W
QPT = 0,65 * 38 m * 20 = 494 W
Pari a circa il 78% di Q
Il ponte termico corretto e parete fittizia
• Dizione infelice che non indica una effettiva correzione
del ponte termico con una modifica del progetto o
l’introduzione di un maggiore isolamento

• Indica solo la possibilità di NON CONFRONTARE la


trasmittanza MEDIA (elemento di parete a cui si associa
il ponte termico + ponte termico) MA la trasmittanza
CORRENTE (cioè del solo elemento di parete) con il
valore limite esposto in tabella, ma ....
SE E SOLO SE LA TRASMITTANZA TERMICA
DELLA PARETE FITTIZIA NON SUPERA DEL 15%
LA TRASMITTANZA DELLA PARETE CORRENTE

U parete fittizia ≤ 1.15 ⋅ U corrente


La parete fittizia: ponte termico corretto

Parete
fittizia
Tale ponte termico è caratterizzato da una trasmittanza
lineica Ψ [W/m K] per cui la trasmittanza termica della
parete fittizia si ricava rispetto allo spessore s1 (m) come
Ψ
U parete fittizia = ≤ 1.15 * Ulimite (W/m²K)
s1 Ponte termico corretto
Trasmittanza corrente, a ponte
termico corretto, media
Ψ
• Se U parete fittizia = > 1.15 ⋅ U corrente
sparete intena

occorre confrontare con il limite la trasmittanza


MEDIA della “parete”
Acorrente ⋅ U corrente + L ⋅ Ψ
Um =
• Trasmittanza media Um Î Acorrente

MA SE IL PONTE TERMICO NON È DEL TIPO


DESCRITTO CHE SI FA ?
... soluzione più generale
• Se L è la lunghezza caratteristica del ponte termico e U è la
trasmittanza dell’elemento di parete corrente a cui si
associa il ponte termico, si può verificare che il contributo
del ponte termico non ecceda il 15% del valore della
trasmittanza corrente; cioè

L⋅Ψ
se ≤ 0.15 ⋅U ⇒ U lim ≥ U
A
L⋅Ψ L⋅Ψ
se > 0.15 ⋅U ⇒ U lim ≥ U m = U +
A A
Dove A è la superficie della parete corrente
Parete con elementi di spessore ridotto
• In presenza di elementi della parete con riduzione di
spessore rispetto all’elemento principale costituente
la parete stessa (cioè che costituisce per la maggior
parte la parete stessa), occorre calcolare la
trasmittanza media pesata rispetto alle aree delle
superfici frontali dei vari componenti la parete e
utilizzare questa per il confronto con la trasmittanza
limite riportata nelle tabelle; cioè:
N elementi

∑ A ⋅U i i
U limite ≥ i =1
N elementi

∑A
i =1
i
Trasmittanza equivalente del basamento

• Nel caso di strutture orizzontali sul suolo, i


valori di trasmittanza termica da confrontare con
quelli in tabella sono calcolati con riferimento al
sistema struttura-terreno, cioè è la trasmittanza
termica equivalente attraverso il terreno in
regime stazionario, così come si calcola con la
norma UNI EN 13370
Le chiusure trasparenti richiedono due verifiche

Ug

Uw

Ad esempio nel 2011 zona D Ug ≤ 1,9 W/m²K Uw ≤ 2,4 W/m²K


Alcune considerazioni sulle finestre
I limiti imposti ENERGETICI ed ACUSTICI sono tali che:

¾ si rende necessario usare vetri doppi o tripli e stratificati,


con trattamento selettivo e/o gas diverso dall’aria;
¾ i telai in metallo dovranno essere dotati di taglio
termico;
¾si dovranno usare telai con tripla guarnizione ad alta
tenuta all’aria anche per motivi acustici;

¾ i telai in legno dovranno avere spessori maggiori ed


essere dotati di un maggior numero di cerniere per
sopportare il peso del vetro e del serramento.
Assenza di schermature: la limitazione
dell’apporto energetico e luminoso

Vetrata
antisolare
riflettente
TL = 18 %
g = 22 %
SC = 25 %
Ug = 2,4 W/m²K
La limitazione dell’apporto energetico
e luminoso: vetri selettivi
Vetrata
selettiva
antisolare
basso-
emissiva
TL = 49 %
g = 36 %
SC = 41 %
Ug = 1,4 W/m²K
Trattamento in faccia 2
La limitazione dell’apporto energetico
e luminoso: vetri selettivi
Vetrata
selettiva
antisolare
basso-emissiva
e riflettente

TL = 33 %
g = 30 %
SC = 34 %
Ug = 1,3 W/m²K
Trattamento in faccia 2 e 3
Prestazioni di doppi vetri fonoisolanti
Tipo di Correzione Rw Trasmittanza
Rw Spessore
prEN 14351 t
vetro* (mm) vetro (dB) finestra Ug
(mm) % W/m²K
dB dB
6-12-33.1 37 24- 37 79 2,8
- 78
6-12-44.1 38 26 38 2,8
-1 77
8-12-44.1 40 28 39 2,8
-1
10-12-44.1 41 30 40 76 2,8
6-16a-44.1e -1
41 30 40 66 1,5
-1 76
10-12-44.2 42 31 41 2,8
44.2-12-64.2 -2 76
43 32 41 2,8
-3
10-16-88.2 45 43 42 72 2,6
44.2-20-64.2 -3
47 40 44 76 2,7
* il primo numero indica lo spessore del vetro esterno, il secondo lo spessore dell’intercapedine, il terzo lo spessore
del vetro stratificato e dello strato elastico, a = argon, e= vetro basso emissivo

Nessuno dei vetri tranne uno soddisfa i requisiti termici dal 2011
Esempio di soluzione per zona D dal
gennaio 2010

Vetrata 6-16a-44.1e sp. 30 mm


Ug < 1,9 W/m²K UW < 2,4 W/m²K t = 66%
Rw = 41 dB valore minimo per D m2,nTW = 40 dB
Vetro esterno: spessore 6 mm normale
intercapedine : argon 16 mm
Vetrata interna: vetro stratificato 44.1 basso-emissivo

Prof. Gianfranco Cellai


I requisiti termici estivi in relazione alla
ventilazione naturale
La ventilazione naturale è prescritta al

140
punto 9 c) dell’Allegato I al 752

D.lgs.311/06: 265 200 360

……….il progettista, al fine di limitare

250

250
360

400

400
s.p. mq 9.54

i fabbisogni energetici per la s.f. mq 2.88


r.i. 0.301
s.p. mq 14.40
s.f. mq 2.88
r.i. 0.200

climatizzazione estiva e di contenere

140

140
la temperatura interna degli ambienti,

100

100
370

……………utilizza al meglio le

430
condizioni ambientali esterne e le s.p. mq 15.91

320

320
s.f. mq 2.88

590
r.i. 0.181
s.p. mq 5.76

caratteristiche distributive degli spazi s.f. mq 1.92


r.i. 0.333
180

per favorire la ventilazione naturale


260 1155
dell’edificio.

140
570

Ovvero si deve ricorrere alla ventilazione trasversale


Prof. Gianfranco Cellai
I requisiti igienici: la ventilazione
D.M. min. Sanità 9 giugno 1999
(Gazz. Uff. 26 giugno 1999, n. 148)

Idonee condizioni igienico-sanitarie


dell'alloggio, sono ottenibili prevedendo
………… la possibilità di una adeguata
ventilazione naturale favorita …….. dai
riscontri d'aria trasversali e dall'impiego di
mezzi di ventilazione naturale ausiliaria
(camini).

Prof. Gianfranco Cellai


EDIFICIO BRE - Garston (Regno Unito)
Torre per uffici
Commerzbank
Francoforte (D)
Architetto
Norman Foster
La protezione dall’irraggiamento solare
Per l’illuminazione naturale le distanze
tra edifici aumentano considerevolmente
Per un fattore medio di luce diurna FLDm = 2%
Fattore di luce diurna per H - h = 10 m
Af = 1/8 * Spav = 1,75m²
2.5
La = 26 m
2
FLDm (%)

1.5 FLDm H -h

1 H
α

0.5
10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 h
La
distanza tra fabbricati La (m)

Con schermatura superiore


Fattore di luce diurna per H - h = 10 m
e ostruzione superiore di 1.2 m Af = 1/6 * Spav = 2,33m²
2.5 La = 44 m
2 α2
FLDm (%)

1.5 FLDm α

0.5 La
10 14 18 22 26 30 34 38 42 46 50
distanza tra fabbricati La (m)
Prof. Gianfranco Cellai
Le principali novità tipologico-urbanistiche
Uso dell’energia solare: 50% del fabbisogno di acqua
calda sanitaria e 0,2 kW di e.e. per unità abitativa

Redazione di elaborato planivolumetrico contenente


la dimostrazione che l’edificio consente
Installazione/Predisposizione degli edifici
all’uso dell’energia solare termica e fotovoltaica

Prof. Gianfranco Cellai


Uso del sole e illuminazione
naturale: avvertenze
Tener conto del soleggiamento e dell’illuminazione
naturale :
¾condiziona la disposizione e le distanze tra
edifici nei lotti;
¾può condizionare le potenzialità edificatorie
degli stessi;
¾nel maggior rigore, preclude alla residenza
le aree più sfavorite;
¾induce alla installazione di impianti
centralizzati, i meno amati dagli italiani.

Prof. Gianfranco Cellai


Il ritorno delle case solari : solare termico per acqua
calda sanitaria e riscaldamento

Casa Pastacaldi in Serravalle (PT)


Prof. Gianfranco Cellai
Solarfabrik - Friburgo
Abitazioni - Linz
Quartiere Vauban di
Friburgo
LINZ
L’obbligo dell’uso dell’energia solare: riflessi sul piano tipologico

Coperture e facciate progettate per accogliere i collettori solari


Vano tecnico per
Superficie S pari al 25% componenti
impianto solare
della superficie in pianta;
Gennaio-Dicembre ombre
portate dal proprio edificio
< 10% · S

+15°
sud -15°

Prof. Gianfranco Cellai


Esempio di condominio
Vano tecnico per Boyler solari
componenti
impianto solare

Terrazza a
2.30 tasca
1.70

1.15

Cavedio per
impianto solare 2.70

2.70

11.80
12.80
Prof. Gianfranco Cellai
Riflessi sul piano urbanistico: distanza
tra edifici e irraggiamento solare
Pannelli
solari

A quale distanza per non


essere o mettere in ombra ?
Prof. Gianfranco Cellai
Riflessi sul piano urbanistico:
distanza tra edifici e
irraggiamento solare

4.5 m
il 21 dicembre
alla latitudine di
44 ° alle ore
12.00 l’altezza
solare è di circa
23°

10 m
Nella migliore delle ipotesi posso stare un piano più
alto/basso per non essere o mettere in ombra la copertura
Prof. Gianfranco Cellai
Riflessi sul piano urbanistico: distanza
tra edifici e irraggiamento solare
il 21 dicembre
alla latitudine di 44 ° alle
ore 12.00 l’altezza solare
è di circa 23°

4.5 m

10 m
Nella peggiore delle ipotesi posso stare alla stessa altezza dei
fabbricati confinanti per non essere o mettere in ombra
Prof. Gianfranco Cellai
Illuminazione naturale:
i diritti di terzi !?
FLDm < 2% FLDm < 2%

Progetto
15 m 15 m

50 m

Prof. Gianfranco Cellai


Irraggiamento solare:
i diritti di terzi !?
Tale azione contrasta con la
necessità, peraltro anch’essa
richiamata nella legge, di
riqualificare energeticamente gli
edifici esistenti.

FLDm < 2%

Progetto Collettore
solare in
15 m 15 m ombra

50 m
Prof. Gianfranco Cellai
L’impedimento tecnico: alcuni dubbi
Il mancato ricorso alle energie rinnovabili si può
giustificare con l’impedimento tecnico, ad
esempio:
• Sono all’ombra degli edifici circostanti
Oppure vale anche per il fatto che per sottrarmi
all’ombra :
• ho riduzione del volume edificabile !?
Tal punto di vista della pianificazione è un
impedimento tecnico la contrazione delle
aree edificabili tenuto conto del solare!?
Prof. Gianfranco Cellai
Le prestazioni
del sistema
impianto

* 75 per interventi su
edifici esistenti
Prof. Gianfranco Cellai
Riflessi sul piano impiantistico
I principali aspetti che emergono per rispettare i
limiti di legge e per una migliore prestazione sono:
¾ Necessità di usare generatori di calore ad altissimo
rendimento (caldaie a condensazione, pompe di calore);
¾ Necessità di usare terminali a bassa temperatura ( pannelli
radianti, ventilconvettori);
¾ Necessità di usare sistemi di regolazione ad altissima
precisione (1 k) con regolazione della temperatura dei singoli
ambienti e con sonda climatica

¾ ritorno agli impianti centralizzati con gestione


indipendente dell’energia utilizzata

Prof. Gianfranco Cellai


La valutazione della qualità del progetto
Sistema di valutazione
es. Linee Guida

disposizioni nel Applicazione disposizioni nel Reg.


Reg. Urbanistico al progetto Edilizio e d’Igiene

Revisione progettuale e
attribuzione di punteggi di merito

Forme d’incentivazione Forme d’incentivazione


(sconti, incrementi sup. (serre, spess. muri, spess.
edificabile) solai.)
Prof. Gianfranco Cellai
Attestato di certificazione energetica
• Il valore Rr di
riferimento di legge è
A posto a confine tra la
Rr
classe B e C;

RS • Il valore Rs del
E “patrimonio edilizio
esistente” sarà posto
a confine tra le classi
D ed E.

Prof. Gianfranco Cellai


Una precisazione……….
Ad oggi gli unici edifici che possono essere oggetto di
certificazione sono quelli che ricadono in zone dove
Comuni, Province o Regioni hanno provveduto alla
classificazione delle prestazioni:
prestazioni es. Province di
Bolzano (Casa Clima) e Milano.

Bolzano 2791 GG Firenze 1821 GG


cl. A ≤ 30 kWh/m² cl. A ≤ 20 kWh/m²
Prof. Gianfranco Cellai
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE

Potrebbero piacerti anche