I SOFISTI

CLASSE TERZA
LICEO «L. FEDERICI» DI TRESCORE B.RIO (BG)
ANNO SCOLASTICO 2020/2021
 PER COMINCIARE ….
• CON I SOFISTI (A PARTIRE DAL V A.C.) SI ENTRA NEL PERIODO
ANTROPOLOGICO DELLA FILOSOFIA (CENTRALITA’ DEI TEMI
LEGATI ALL’UOMO E ALLA SOCIETA’)
• SONO SAPIENTI ANCHE SE ANCORA OGGI SI HA ACCEZIONE
NEGATIVA DEL TERMINE = PERSONE CHE USANO IN MODO
SPREGIUDICATO LA PAROLA (ARGOMENTAZIONI NON VALIDE),
INGANNATORE, IMBONITORE PER L’USO ARDITO DELLA
PAROLA, CIALTRONE …. CAPACE DI INGANNARE L’UDITORE …
• ANCORA OGGI L’ACCEZIONE DEL TERMINE E’ FIGLIA
DELL’OPINIONE DI PLATONE: SONO ACCUSATI DI AVER
ACCUSATO, CONDANNATO E UCCISO SOCRATE (IL PIU’
GRANDE FILOSOFO DI TUTTI I TEMPI, IL PIU’ GIUSTO TRA I
GIUSTI) ANCHE SE IN REALTA’ ….
 DIVERSE GENERAZIONI DEI SOFISTI
• I SOFISTI SONO I SAPIENTI, I SAGGI, INSEGNANTI DEL V A.C.
CHE NELLA POLIS INSEGNAVANO FILOSOFIA E TECNICHE DI
ORATORIA, DIALETTICA, RETORICA E A PARLARE BENE AI
GIOVANI ARISTOCRATICI …
• COME ? ATTRAVERSO LA CRITICA DEGLI AVVERSARI E
SOSTENENDO PROPRIE ARGOMENTAZIONI
• AL CENTRO DELLA LORO INDAGINE: L’UOMO (INTESO COME
CITTADINO, COME ABITANTE DELLA SOCIETA’ DELLA POLIS –
NELLA BULE’, NELL’AGORA’ …)
ECCO LA
• SOLO L’ULTIMA GENERAZIONE DEI SOFISTI (LEGATA AL DEMONIZZAZIONE DI
POTERE) E’ STATA UNA GENERAZIONE DI «PAROLAI SENZA PLATONE
CONTENUTO» (CHE FACEVANO RAGIONAMENTI CAVILLOSI E
CAPZIOSI)
 L’INTERPRETAZIONE DI PLATONE
SOCRATE
SOCRATE (CHE POTREBBE
ANCHE LUI STESSO ESSERE
CONSIDERATO UN SOFISTA)
DEDICÒ LA SUA VITA ALLA
RICERCA DELLA VIRTÙ E DELLA
VERITÀ
SOFISTI
MOLTI SOFISTI, ERANO SAPIENTI,
INTELLETTUALI, ORATORI, INSEGNANTI A
PAGAMENTO DI DIALETTICA ERANO A
SERVIZIO DELLA TECNICA A CUI NON
INTERESSAVA NULLA VERITA’ E DELLA
VIRTU’ (A PRESCINDERE DAI CONTENUTI)
SOSTENEVANO UNA TESI PIUTTOSTO
CHE UN’ALTRA (INDIPENDETEMENTE
DALLA PROPRIA CONVINZIONE
POLITICA)
 SOFISTI
• LEGATI ALL’ ESPERIENZA DEMOCRATICA (degli uomini liberi maschi della
città di Atene) DI PERICLE DELLA META’ DEL V A.C.
• CENTRALITA’ DELLA PAROLA, DEL LINGUAGGIO, DEL DIALOGO (ANCHE TRA
FAZIONI DIVERSE), DEL CONFRONTO E DEL DIBATTITO
• SAPERE NON SACERDOTALE: RICERCA DELLA VERITA’ E CIRCOLARITA’ DELLE
IDEE !
• I SOFISTI ERANO INSEGNANTI A GIOVANI ARISTOCRATICI: SI FANNO
PAGARE !
• INSEGNAVANO A PARLARE IN PUBBLICO: L’ARTE DELL’ELOQUENZA (IN
TERMINI DI EFFICACIA, CONVINCENDO/PERSUADENDO L’UDITORIO).
CIO’ E’ UTILE QUANDO SI VIVE INSIEME
SCHEMA ….

MENTE PAROLA,
RAGIONAMENTO PARLARE
UNA NUOVA PROSPETTIVA: CARATTERI PRINCIPALI
• USO CRITICO E A VOLTE SPREGIUDICATO DELLA RAGIONE
(CRITICANO ANCHE SITUAZIONI DI POLITICA E DI RELIGIONE
CONSOLIDATE)
• FONDANTI ANCHE LE ESPERIENZE DI CONTATTO CON ALTRE
CULTURE (MEDIANTE IL VIAGGIO) CHE PORTA AL RELATIVISMO
CULTURALE
• FIDUCIA NELL’EDUCAZIONE: SI POSSONO EDUCARE I GIOVANI
CHE COSI’ POSSONO MIGLIORARE («PROGRESSISTI»: NEL SENSO
CHE ATTRAVERSO L’INSEGNAMENTO SI HA LA FIDUCIA CHE IL
CITTADINO POSSA MIGLIORARE)
…. MA SOPRATTUTTO ….
I SOFISTI METTONO AL CENTRO L’UOMO (e non più alla natura): ALLA
VIRTU’ DELL’UOMO, DELL’UOMO STUDIATO INSIEME AGLI ALTRI
UOMINI (NELLA SOCIETA’, NELLA COMUNITA’)

NELLA DEMOCRAZIA DIRETTA DELLA CITTA’ – STATO DI ATENE

(PERICLE): FONDAMENTALE E’ LA COMUNICAZIONE E COSI’ LA VIRTU’ E’
LA PAROLA (CHI HA IL POTERE DELLA PAROLA E’ VIRTUOSO ED E’
SUPERIORE …. ECCO CHE «LA PAROLA FONDA LA REALTA’» E NON IL
CONTRARIO … ED E’ COSI’ CHE DIVENGONO A SERVIZIO DEL POTERE!)
PROTAGORA
• ABDERA
• VIAGGIA IN SICILIA
• COETANEO DI SOCRATE
• MAESTRO DI ELOQUENZA
• «L’UOMO È MISURA DI TUTTE LE COSE (REALTÀ);
DELLE COSE CHE SONO IN QUANTO SONO, DELLE
COSE CHE NON SONO IN QUANTO NON SONO»…
L’UOMO È MISURA DI TUTTE LE COSE
L’UOMO IN REALTA’ DEVE ESSERE INTESO IN RIFERIMENTO ALLA
CULTURA DI APPARTENENZA: IL CRITERIO DI GIUDIZIO DELLA COSA
NON STA NELLA COSA QUANTO NELLA CULTURA DELLA PERSONA.
LA VERITA’ PER PROTAGORA NON E’ NELLE COSE MA NEL SOGGETTO
CHE GIUDICA LE COSE CHE GIUDICA SEGUENDO LA SUA CULTURA DI
RIFERIMENTO E DI APPARTENENZA !

LA VERITA’ E’ PERTANTO NEL SOGGETTO CHE E’ INSERITO IN UN CERTO

CONTESTO SOCIALE- CULTURALE IN CUI LUI VIVE!
CONSEGUENZA: RELATIVISMO CULTURALE
• LA MISURA DI TUTTE LE NOSTRE
VALUTAZIONI DIPENDE DALLA CULTURA IN
CUI NOI SIAMO NATI, CRESCIUTI ….
• LA VERITA’ DIPENDE DALLE CULTURE DI
CHI GIUDICA !
• RELATIVISMO = DOTTRINA PER CUI OGNI
CREDENZA E’ RELATIVA AD UN CERTO
PUNTO DI VISTA, DALLA SOCIETA’ E DALLA
CULTURA DI APPARTENENZA
 CONSEGUENZA

• NON ESISTE UNA LEGGE UNIVERSALE, UNICA CHE DICE

COSA E’ GIUSTO, CHE COSA SIA BENE
• LA LEGGE E’, SE MAI, FRUTTO DI TRADIZIONI,
EVOLUZIONI E ABITUDINI CHE SI SONO CONSOLIDATE
NELLA STORIA DEI POPOLI …
• NON ESISTE PERCIO’ UNA RELIGIONE UNICA E
UNIVOCA MA E’ COLLEGATA ALLE TRADIZIONI DI QUEL
POPOLO IN QUEL PERIODO PARTICOLARE !
GORGIA
• LENTINI (SICILIA) 485 A.C. – MORI’
MOLTO VECCHIO A 109 ANNI !
• DISCEPOLO DI EMPEDOCLE
• SCRISSE 2 OPERE FONDAMENTALI
(FRAMMENTI):
- SUL NON ESSERE
- ENCOMIO DI ELENA
 GORGIA: SUL NON ESSERE
NULLA ESISTE (TS 1)

SE COMUNQUE QUALCOSA
ESPONE 3 TESI ESISTESSE ALLORA NON
FONDAMENTALI SAREBBE CONOSCIBILE (TS 2)
(COLLEGATE TRA LORO)

SE ANCHE QUALCOSA FOSSE

CONOSCIBILE (OSSIA L’ESSERE)
ALLORA NON SAREBBE
COMUNICABILE (TS 3)
SESTO EMPIRICO, CONTRO I MATEMATICI, VII,
65 – 87 (fr. 82 B3 DK)
- CAPOVOLGIMENTO DELLE TESI DEGLI ELEATI
1^ TESI: NULLA ESISTE (potremmo anche dire che non esiste nulla)
Lui sostiene che l’essere può esistere come essere, non essere oppure
essere e non essere insieme. La seconda e la terza ipotesi non sono
percorribili perché BISOGNEREBBE ammettere che l’essere non è !
La sola strada che sarebbe percorribile è l’esistenza dell’essere in
quanto tale.
Se così fosse l’essere potrebbe essere ETERNO (tesi 1 a) , GENERATO
(tesi 1 b), ETERNO e GENERATO INSIEME …. MA QUESTO PORTA AD
UNA SERIE DI CONSEGUENZE …
 CONSEGUENZE DELLA 1^a tesi
Se l’essere fosse eterno ALLORA NON HA UN PRINCIPIO E NON HA UNA
FINE, NON HA DEI LIMITI (sia in termini di TEMPO E DI SPAZIO): NON E’ IN
UN LUOGO PRECISO, NON HA ALCUNA DEFINIZIONE TEMPORALE, NON
HA UNA CAUSA DAL QUALE PROVIENE, È INDETERMINATO….

perciò NON È

se NON È ALLORA NON ESISTE

 CONSEGUENZE DELLA 1^b tesi
Se l’ESSERE è GENERATO ALLORA SIGNIFICA CHE NON È DA SEMPRE,
ALLORA SAREBBE GENERATO: POTREBBE PROVENIRE DALL’ESSERE O
DAL NON ESSERE.

Se l’essere fosse generato dall’essere Se l’essere fosse

allora sarebbe eterno (poiché generato dal non essere
ANCHE IN QUESTO
esisterebbe l’essere prima dell’essere). CASO NON ESISTE
In tal caso si ritorna nel caso spiegato L’ESSERE !
dalle conseguenze della tesi 1^ a !
2^ TESI: NON CONOSCIBILITÀ DELL’ESSERE
• NON ESISTE PIENA, UNICA E PERFETTA
COINCIDENZA TRA ESSERE E CONOSCENZA
DELL’ESSERE, OSSIA TRA PENSIERO E REALTÀ VI È
SEMPRE UNO SCARTO !
• PROVA NE E’ IL FATTO CHE NON TUTTO QUELLO
CHE L’UOMO PENSA (ANCHE QUANTO PENSATO
IN MODO FANTASIOSO) E’ DAVVERO ESISTENTE
(riferimento a Scilla e Cariddi)
• CONSEGUENZA 2 a: la realtà non è conoscibile in
modo perfetto, pieno con la mente umana
3^ TESI: INESPRIMIBILITÀ DELL’ESSERE
PUR AMMETTENDO CHE L’ESSERE ESISTE E FOSSE CONOSCIBILE
(PRIME 2 TESI) IN REALTÀ, SECONDO GORGIA, IL LINGUAGGIO
NON ESPRIME ADEGUATAMENTE LA REALTÀ.

VI E’ DUNQUE UNO SCARTO, UNA DIFFERENZA TRA IL

LINGUAGGIO E LA REALTA’: IL LINGUAGGIO NON RIESCE MAI AD
AFFERRARE, A COGLIERE LA NATURA INTIMA DELLA REALTÀ
(CONOSCIUTA)
CONSEGUENZA DELLA 3^ TESI
• LA PAROLA E’ QUALCOSA DI DIVERSO DALL’ESSERE: PERTANTO E’
INDIPENDENTE DALL’ESSERE (COSI’ COME DALLA 2^ TESI VI ERA
INDIPENDENZA TRA CONOSCENZA ED ESSERE O TRA REALTA’ E
PENSIERO)
• L’UOMO E’ IN QUALCHE MODO DIPENDENTE DALLA FORZA DELLA
PAROLA CHE E’ CAPACE DI DIRE TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO.
• LA PAROLA E’ PORTATRICE DI SUGGESTIONE, DI PERSUASIONE E DI
CREDENZA
• LA RETORICA E’ PROPRIO L’ARTE DEL PERSUADERE ATTRAVERSO LA
PAROLA E IL SUO USO (INDIPENDENTEMENTE DA VALORI, DALLA
VERITÀ)
CONSIDERAZIONI ….

• GORGIA BRAVO «PAROLAIO»: UTILIZZA GIOCO DI PAROLE (IL

LINGUAGGIO COME GIOCO CHE AFFASCINA E CONQUISTA)
• TRIONFO DEL NULLA : NEGANDO L’ESISTENZA DELL’ESSERE E LA SUA
CONOSCIBILITÀ

NICHILISMO (DAL LATINO NIHIL = NULLA) INTESO COME

IMPOSSIBILITA’ DI COGLIERE LA NATURA INTIMA, ULTIMA E UNIVOCA
DELLA REALTA’
IMPOSSIBILITÀ DELLA METAFISICA (DI TROVARLA E DELLA SUA
ESISTENZA)
 ENCOMIO DI ELENA
• ENCOMIO = ELOGIO, LODE
• DISCORSO DEDICATO DA GORGIA AD ELENA
• ELENA, DONNA MOLTO BELLA, FU PERSONAGGIO
DISPREZZATO DAGLI ACHEI, PERCHE’ AVREBBE
CAUSATO LA GUERRA CON I TROIANI
• ELENA (MOGLIE DI MENELAO) FU RAPITA DA
PARIDE (EROE TROIANO)
 ENCOMIO DI ELENA

• OBIETTIVO DI GORGIA: DIMOSTRARE CHE ELENA

NON FU INDEGNA E INFAME (COME INVECE MOLTI
CREDONO)
• OBIETTIVO DI GORGIA: IL SUO TRADIMENTO E LA
PARTENZA PER TROIA NON FURONO IL FRUTTO DI
LIBERA SCELTA (CAUSA AUTONOMA) MA DETTATI
DA NECESSITA’ (CAUSA ETERONOMA).
• TESTO CHE DIMOSTRA L’ABILITA’ RETORICA, LA
FORZA PERSUASIVA DEL LINGUAGGIO DI GORGIA
MA SOPRATTUTTO NELL’ENCOMIO EMERGE…

• … CHE GLI EVENTI (CHE HANNO POI CAUSATO

GUERRA) SONO DETTATI DA FORZE
IRRAZIONALI, MISTERIOSE, CHE HANNO
GUIDATO IL DESTINO DI ELENA !
• DI CONSEGUENZA EMERGE ANCHE LA VISIONE
DI UN UOMO DEBOLE, FRAGILE, IN BALIA DI
QUESTE FORZE OSCURE
 ENCOMIO DI ELENA
ARGOMENTAZIONI

ELENA NON E’ COLPEVOLE PER QUELLO CHE

HA FATTO PERCHE’ HA AGITO:
1. O PER VOLERE DEL DESTINO O DEGLI DEI
2. O COSTRETTA CON LA VIOLENZA FISICA
(CON LA FORZA)
3. O PERCHE’ PERSUASA CON LE PAROLE
(DECRETO DEL DESTINO)
4. O VINTA DALL’ AMORE
 CONCLUSIONE
ELENA NON HA FATTO QUELLO CHE HA
FATTO VOLONTARIAMENTE, QUINDI NON E’
RESPONSABILE, QUINDI E’ INNOCENTE

TRAGICITÀ DELL’ ESISTENZA

GLI UOMINI NON SONO PADRONI DEL LORO
DESTINO. LA LORO VITA E’ DETERMINATA DA
FORZE OSCURE CHE NON SI POSSONO
GOVERNARE E CONROLLARE !