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Corriere di Novara GIOVEDÌ 3 DICEMBRE 2015 41

C U LT U R A

LA PASSIONE PER LA MUSICA DI MASSIMO BORLANDELLI, UNO DEI BRISTOL. E UN ARCHIVIO PIENO DI TESORI

Di giorno la tuta, di sera lo smoking


«D i giorno con la
tuta, di sera con
lo smoking».
Una bella storia da raccontare
quella di Massimo Borlandel-
li. Una sto-ria nel mondo delle
sette note. Una storia tutta no-
varese. Ci accoglie nel suo re-
gno, in quel locale cantinato
che ospita strumenti di regi-
strazione e di ascolto, cd, vi-
deocassette, nastri e dischi in
vinile. E lì trascorre i suoi po-
meriggi. La moglie Emilia or-
mai lo sa. Prima c'è la famiglia,
ovvio, lei e il figlio Giancarlo Massimo Borlandelli mostra il primo disco che ha registrato: il suo regno è la cantina che ospita archivio e strumenti di registrazione.
(anche lui con il pallino della Nell’altra immagine in duo con il figlio Giancarlo
musica e del canto), ma poi su
tutto può la sua passione. Di nella banda dell'isti-tuto, ma a «Cambiando orchestre mi so- tanti, quel complessino jazz
professione faceva l'elettrauto. me quella idea non piaceva». no abituato a suonare con per- formato con gli amici, poi una
Ecco la bella accoppiata tuta- Violino e clarino non bastano sone diverse. Ogni tanto c'era- big band, Roby Valente, l’en-
smoking. Di giorno in officina a Massimo. Che da autodidat- no cantanti della radio con semble con Paola Polastri, Ni-
e la sera nelle sale da ballo e da ta impara a suonare il sax. E gli noi». Si entra nell’amarcord. co e le Lucciole. «Con i gusti
concerto. Per una vita intera. impegni nelle orchestre si Prima con il quintetto “The Fi- che cambiano e il liscio che im-
«Sono un ranat di Sant'Agabio, moltiplicano. Come si veniva ve Lords”: e di quelle loro esibi- pera. Prima tutto dal vivo con
nato nel 1931. A tre anni mi scritturati? Ce lo racconta lui. zioni Massimo ha tutte le regi- gli strumenti ma quando ini-
trasferisco in via Perazzi dove i «C'era il Caffè Vittoria sotto i strazioni. Nel 1964 nascono zia a tira-re un vento diver-
miei ge-nitori rilevano un ne- portici, i musicisti si raduna- “The Bristol”. «Suoniamo fino so...» cala anche la voglia di an-
gozio. Per non lasciarmi gio- vano là dove si ritrovavano an- agli anni Ottanta». Sono loro dare in giro. «Ho la musica
care in strada mi avviano alla che i proprietari delle sale. In che firmano l'inno del Novara, dentro, suono a memoria e
musica. Con la professoressa quel caffè si reclutavano gli quello più conosciuto. «Fu sot- non l’ho mai fatto a casa. Cosa
Giuseppina Ferrante imparo a elementi che servivano». Sia- to la pressione dello speaker di è la musica? Per me non è qual-
suonare il violino. Non mi re- mo nel secondo dopoguerra. allora, l'amico Milanesi, che cosa sempre vivo, ho smesso
puto musicista ma musicante, Quando Massimo parte per il nac-que l'inno, registrato su quando è finito il live ed è ini-
perché di musica ne ho man- servizio militare. Che, manco née. Nei circoli ufficiali e nelle penso che eravamo in una gab- nastro a Bellinzago e poi a Mi- ziato il disco. Ascolto sempre
giata veramente tanta. Grazie a dirlo, compirà sotto il segno feste private, tra veglie e Car- bietta. Ma il fatto di poterlo lano su disco. Mille copie. So musica, ascolto i nostri pezzi
a una buona impostazione della musica. «Ero in un paese nevale. E mi pagavano, 2.000 sentirlo ancora mi emoziona». che sono stati composti altri che facevamo nelle sale da bal-
della mia insegnante sono di- vicino a Verona per il Car, tutti lire per ogni uscita». Ed è a Ve- Finito il militare, inizia la vita, inni, ma il nostro non tramon- lo, dove si poteva anche parla-
ventato suo collega, nell'Or- in fila e gli ufficiali a chiedere rona, in un negozio di dischi, «elettrauto di giorno con la tu- ta mai. E quando lo sento mi re mentre si suonava». Una pa-
chestra del Brera. Siamo anda- chi è meccanico, chi autista, che fa la sua prima registrazio- ta e di sera lo smoking: non lo vengono ancora i brividi...». trimonio sterminato, in 50 an-
ti avanti fino al 1976 quando è chi suona... Io suono, ho detto. ne. Su un acetato, che ci mostra dicevo ai clienti che mi capita- Dei Bristol ha riportato su cd ni di registra-zioni,«ma non so
mancato il maestro Tosatti. E mi mandarono a casa a pren- e ci fa sentire. «Eravamo in un va di incontrare, da musicista, seicento canzoni. Nel suo ar- dare i numeri». Il colpo d'oc-
Quanti concerti in giro e dere lo strumento. Così da lì recinto foderato di iuta: si regi- alle veglie al Club Unione. Mi chivio conserva le registrazio- chio è ecce-zionale. Bravo
quante soddisfa-zioni. Nello non mi sono più spostato: con strava su filo metallico, bassi e guardavano mentre ballava- ni delle esperienze successive: Massimo. Qui c'è un pezzo di
stesso tempo andavo a scuola l'orchestra e con la banda, alti non si capiva nulla. Un val- no, senza dire niente. Certo, l’Orchestra sinfonica diretta storia novare-se. Da conserva-
di clarino al Brera dal maestro esperienza che non ho voluto zer brillante. Con violino, cla- sembrava un po' strano...». Gli dal maestro Mario Garisio, le re e da tramandare.
Zarino che voleva inserirmi fare a Novara, andavo in tour- rino, tromba e fisarmonica. Se impegni si moltiplicano. serate per il Ballo delle Debut- Eleonora Groppetti

RICORDO DI LUCA DE FILIPPO, PROTAGONISTA AL FARAGGIANA E AL COCCIA

Dal palco riusciva a coinvolgere e catturare lo spettatore


Luca De Filippo, figlio del ce-
lebre Eduardo, scomparso ottiene l’elenco delle persone di interpreti tutti molto bra-
venerdì il 27 novembre a 67 importanti da ricevere. De vi: Giuseppe Rispoli (il pian-
anni ha recitato in varie oc- Filippo, nell’interpretare la tone e il farmacista), la com-
casioni a Novara. Ricordia- parte di un attore pur conce- pagna di De Filippo Carolina
mo ad esempio al Teatro Fa- dendo qualcosa a una chiave Rosi (la maestra), Michele
raggiana un “Ogni anno di lettura “per addetti ai lavo- Nani (il parroco), Francesco
punto a capo” in scena nel ri”, riusciva a coinvolgere e Biscione (il medico), Nani
marzo del 1989 e “Non ti pa- catturare lo spettatore. Così Tormen (il montanaro), Gre-
go” nel novembre-dicembre come Umberto Orsini ci- ta Zamparini (padrona del-
del 1990 (erano ancora gli mentatosi con un autore de- l'osteria e moglie del monta-
anni delle sei rappresenta- finito da lui stesso all’epoca naro), Roberto Valeri (segre-
zioni settimanali!). Quel «distante da tutto quanto ho tario del Prefetto). Furono
“Non ti pago” che avrebbe fatto» vinse la sfida accettata tanti gli applausi e intensi.
dovuto riproporre in questa Una bella immagine di Luca De Filippo e, nella foto accanto, sul palco con Umberto riuscendo ad esprimere Ricordare Luca De Filippo
stagione di prosa al Teatro Orsini (foto Federico Rava) un'amara comicità dove tra- sul palco del Coccia (teatro
Coccia nel marzo del 2016. spariva tutta una certa inca- dedicato a un napoletano)
Un palcoscenico quello no- zioni. Di quello spettacolo sonaggi principali) a volte fa- lata di umanità varia che si pacità "burocratica" ad affer- mentre interpreta il ruolo di
varese che l’attore e regista colpivano nella regia di De cendo “l'Eduardo” ma dando presenterà al suo cospetto c'è rare l'umanità e la realtà di un capocomico e accanto ha
napoletano (ma mezzo pie- Filippo i cambi di scena e l’u- sempre prova della sua bra- una costruzione scenica in- mondi diversi. Uno spetta- un novarese come Umberto
montese essendo la madre la so delle luci di intenso effet- vura di attore. Nella storia tensa e credibile. Oreste colo dove le scene ed i costu- Orsini è l’omaggio migliore
cantante e attrice torinese to. Dal punto di vista della del prefetto De Caro, arrivato Campese è capocomico di mi di Enrico Job contribui- che Novara può fare all’arti-
Thea Prandi) aveva calcato recitazione Luca De Filippo da poco in uno sperduto ca- una povera compagnia tea- vano a creare la giusta atmo- sta partenopeo che ci ha la-
con un allestimento emble- tratteggiava la figura di poluogo di provincia dalle trale che ricevuto dal Prefet- sfera che aveva accanto a De sciati.
matico di un testo di “teatro Campese (uno dei due per- parti della Maiella, e nella sfi- to per un errore del piantone Filippo e Orsini un gruppo m.d.
nel teatro” ovvero “L’arte del-
la commedia” di Eduardo De ALL’ATTICO DELLE ARTI
Filippo, ultimo appunta-
mento della stagione di prosa
della stagione 2000-2001, Poliedrico omaggio
a Franca Rame
andato in scena dal 30 marzo
al 1° aprile con attori nei ruo-
li principali appunto Luca De
Filippo accanto al novarese
Umberto Orsini e con la re- “Nonostante me. Omaggio a Franca Rame”. Così prosegue la
gia dello stesso Luca De Fi- prima stagione teatrale realizzata da Teatro 0321 in collabo-
lippo. Un testo teatrale sorta razione con l’Attico delle Arti e ospitata negli spazi dell’Attico
di testamento filosofico da in largo Donegani 5/a a Novara. Domani, venerdì 4 dicembre,
parte del grande autore na- in scena Chiara Petruzzelli e Alessia Vicardi, che sono anche
poletano, padre di Luca, sul- autrici del testo. È il ricordo a una delle più importanti attrici
l'arte della recitazione, sulla italiane, scrittrice e politica militante di sinistra, moglie e
sua funzione sociale ma in partner di Dario Fo. Lo spettacolo è un omaggio alla sua
modo particolare sulla di- opera, alla sua vita, ai suoi ideali e alla lotta che ha sempre
gnità dell'uomo troppe volte combattuto per l’emancipazione della donna. Biglietto unico
messa in un angolo dal pote- 12 euro.
re in tutte le sue rappresenta- e.gr.

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