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La bagna cauda e la“baha cauda”
| fujot del “Piemonte
argentino” per tenere
viva un‘identita
compromessa
ma fortemente
necessaria.
Loattadine Humberto rime, nprovincad Santa Fe
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i Anna Lanzani
Academica di Buenos Aires
ela, 300 da Santa Fe, 600 da Buenos
Altes e 10.000 da Torino, c un pezzo
diltalia. Si chiarma Humberto Primo, ma
potrebbe chiamarsi Marengo Monferra-
ti Alta Italia, Nuevo Torino, Comuna Pia-
monte, Nelle sterminate pianure del
Nord-Ovest, conosciute come “Pampa
Gringat, trail 1876 eil1925,sistabilrono,
infatt circa quattrocentorila piemonte-
si (urvondata migratoria poi definita“al-
luvionale"): ampliarono lafrontiera agr-
cola di quello che er, allepoca un Paese
ancora sostanzialmente spopolato €
contribuitono a trasformarlo,almeno per
alcune decine di anni, nel “Granaio del
Mondo’.
Oltre che lavoro, conoscenza delle se-
menti e lingua, i piemontesi portarono
nel Nuovo Mondo la loro antica cultura
Culinaria, a cominciare dalla bagna cauda.
Nel 188¢, Edmondo de Amici, vsitando
I: Argentina, a 100 chilometri da Rafa-
lecolonie nellapampa,commentava: "mi
trovo in Piemonte a duemila leghe
dall'italia’
| piemontesi portarono
nel Nuovo Mondo Ia loro
antica cultura culinaria
Nascein questo contesto la“cucina della
nostalgia’, trasmessa generazione dopo
generazione fino afar parte del patrimo-
rio genetico delle famiglie. Una manife-
stazione a suo modo autentica, anche se
spessonnegletta, della cucinaitaliana. Equi
che latradizione e la storia superano an-
cora oggi geoatafiae distanze.
Con il cuore stretto ela valigia piccola, i
nostri emigranti varcavano I’Atlantico
lasciandosi alle spalle le campagne di
origine, da cui prima non serano mai al
lontanatie che poi, con ogni probabil
non avrebbero mai pitrivsto. Viaggiato-
ridi terza classe, dopo una traversata di
“dolore. spavento'in piroscafo, sitrova-
vano a condividere con altri italiani ed
europei camerate da 3.000 lett nellim=
ponente“Hotel de Inmigrantes’ che an-
ora oggi si pud visita sulle sponde del
Rio de la Plata. Scappavano dalla fame,
‘venivano “per aver sempre di che man-
giare’ Trovavano quitanta abbondan-
za che i filetti di vitello si buttavano
dopo averne fatto brodo ¢ il pane raf-
fermo non siticiclava il giorno dopo.
Nella Buenos Aires sovrappopolata dei
primitango, dei molticoltelle delle de-
vastantiepidemie,sitrattenevano appe-
nail tempo di organizzarsie ripartire.
Senza avere idea di cosa li aspettasse, si
dirigevano verso piccol loti diterra com-
prati per corrispondenza o inseguendoingaggiincert ottenutia distanzatrami-
tele’catene migratorie" | primi 300 chi
lometri di treno erano facil, a parte lo
sconcerto per!'ampiezza delterritorio:
“pareva di entrare nel null, ricordano
letestimonianze dellepoce. Alla fine del-
laferrovia,imanevano perd centinaia di
chilometri da percotrere a piedi oin car-
relto su sentieriappena segnatio, molto
spesso, ancora da aprire
Contadini dorigine, gliemigrantipiemon-
tesisapevano adattarsiallafrugaltatar-
to da trovare quasi prospera la nuova
condizione dicoloni. Benché le casefos-
sero di pagliae fango, le ricortentiinfe-
stazionidilocusteegliindios minacciosi,
scrivevano ai parentilontani"La carne,
qui, come polenta”
Ben pitt dificil era sopportare lanostal-
gia. Era ed &-laferita degli emigranti
Per questo riunrsiin autunnoe celebra-
tela bagna cauda, divenne da subitoil
‘modo delle comunit agricole pertene-
re viva un‘identita compromessa ma
fortemente necessari
Reperire gliingredienti
per primi fut richiedeva
volonta e determinazione
Reperire gli ingredient per i primi fujot
richiedeva volonta edeterminazione. Le
acciughe nel mezzo della pampa non
trovavano, ¢ per andarle a comprare
siaffrontava ogni anno ilfaticoso viaggio
a ritroso fino a Buenos Aires. Erano care,
importate dal Mediterraneo 0 inscatola-
tenella rudimentale industraittica diMar
de Pata, alle porte della Patagonia, Anche
Volio doliva scarseggiava, eraor0 Ii:
quido" A non mancare mai, era, invece,
lapanna, visto che iprimicoloni piemon-
tesi sinsediarono in quella che con il
tempo divenne una delle principal aree
prodluttrici di latte del Sud America, La
“"hafia cauda’ rinacque dunque nella
“Pampa Gringa’ con poche acciughe,
niente olioe tantapanna, Quando, con,
mille sacrificie lavoro duro, arrvé un po!
dibenessere laricetta toré aessere ge-
rnerosa di acciughe e di lio (Taglio non
era mai mancato). Alla panna, tuttavia,
Lofesto Province la Bagna Cauda
oramai divenuta abituale, non si volle
rinunciare erimase presente nellaricet-
taad arrotondare il gusto e a testimo-
niare che nella cucina ‘America "Vab-
bondanza ¢ abbondante di tutto"
Aogai,i discendenti dei primi coloni
piemontesi in Argentina sono circa
due milioni: quasi tre volte Torino. Co-
lonne portantidelNuovo Mondo"in cui
sono nati, non esitano a sentirsi italiani,
ein ffetttraluglioe settembre (tinver-
‘no australe), si contano qui una novan-
tina di feste regionali, provincial o co-
‘munali) della bagna cauda, Ricordo dei
fujot difine Ottocento, sono ancora un
rito emblematico, conservato e promos-
so da una sessantina di associazioni
piemontesiraccolte in una federazione
(FAPA),
Lutilizo della panna
nella preparazione argentina
oggié controverso
LLutilizzo della panna nella preparazione
argentina oggi& controverso. Glistessi
promotori delle feste locali ne discu-
tono. Daltra parte, la bagna cauda un
piatto di origine popolare che, nella sua
evoluzione, si ¢ adattato agli ingre-
dientia disposizione. Nello stesso Pie-
monte sono attestate varianti che come
materia grassa includono lolio di noci,
lo struto, il burro e, appunto, la panna:
ed é proprio questa la ragione per cui
prevale in Argentina la scelta dirispet-
tare, nelle varie rievocazioni annuali la
ricetta delle prime colonie agricole.
Trale celebrazioni ogg) pitrappresenta-
tive, spicca la “Fiesta Provincial de la
Bagna Cauda” a Humberto Primo, pro-
Vincia di Santa Fe, che raggruppa ogni
anno circa 1.300 persone. Levento &
stato recentemente insignito del pre-
mio”Giovanni Nuvolett”, in particola-
re peril merito di aver ispirato una festa
gemella a Faule (Cuneo), iniziativa che
rappresenta un ottimo esempio ditradi-
zione culturale‘diritomno" dalle Americhe.
‘anno inoltre ricordatiitre diversi ap-
puntamenti annuali dell'Unione Os-
solana di Buenos Aires, che promuo-
ve tra altro - insieme alla FAPA di cui
@membro fondatore- ilriconoscimen-
to Unesco della bagna cauda quale
PatrimonioImmateriale dei Piemon-
tesi nel Mondo, Tra gli ospiti dell’ Os-
solana, anche Jorge Maria Bergoglio,
ora Papa Francesco: negli anni in cui
era cardinale, “padre Jorge” (la cui fa-
miglia proviene da Portacomato, in
provincia di Ast) ricordava cosi le pro-
prie origini attorno a un fujot insierne
a tanti altri piemontesi dArgentina
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