D’ANNUNZIO”
Chieti – Pescara
DIPARTIMENTO INGEO – “Ingegneria e Geologia”
TESI DI LAUREA
LAUREANDA RELATORE
Serena Zannelli Prof. Ing. Nicola Sciarra
CORRELATORI
Phd. Ing. Ylenia Mascarucci
Phd. Dott.ssa Monia Calista
Ti voglio bene
1
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Indice
PREMESSA ED OBIETTIVO DELLA TESI 4
CONCLUSIONI 142
BIBLIOGRAFIA 143
3
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Il consolidamento dei terreni mediante Jet-Grouting, può essere considerata come una metodologia
“giovane”, avente circa 60 anni di vita, rispetto alle innumerevoli tecniche già presenti sullo scenario
dell’ingegneria geotecnica (micropali, resine espandenti, etc.). Per ogni tecnica, sono presenti continue
innovazioni dal punto di vista tecnologico e tecnico, in modo tale da ottenere risultati sempre migliori.
Ai fini di comprendere il funzionamento e i parametri che entrano in gioco nel Jet-Grouting, si pone come
obiettivo della tesi un’indagine sul comportamento globale del terreno sottoposto a questa tecnica.
Come riferimento, si andrà a considerare un campo prova realizzato nel Nord Italia dove sono stati testati,
prima di procedere all’esecuzione del lavoro vero e proprio, i parametri teorici di 4 coppie di colonne Jet-
Grouting con impostazioni differenti, profonde 24 m. Nella tesi i dati del campo prova verranno rivisti, ed
una volta individuato il set di parametri che fornisce i risultati migliori, s’ipotizzeranno dei modelli agli
elementi finiti per verificare l’efficacia del trattamento. Partendo dall’ipotesi di modellazione di una platea
posta a piano campagna e dei sovraccarichi rappresentati da 3 incrementi di pressione (50-100-150 KPa), si
paragoneranno i cedimenti del caso base con quelli ottenuti trattando il terreno al di sotto della platea
tramite colonne di Jet-Grouting. Al fine di studiare il comportamento globale, si varieranno
parametricamente l’interasse delle colonne e la loro profondità di trattamento.
Essendo stata richiesta la privacy dei dati reperiti, nella tesi non verranno citati nomi e/o aziende
responsabili del campo prova. Nel caso di citazione per semplicità di collegamenti concettuali, i nomi
verranno alterati.
4
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Effettivamente, il terreno di un sito, può non presentare le caratteristiche idonee sotto il profilo geotecnico.
In alcuni casi l’ingegnere può evitare i potenziali problemi geotecnici scegliendo un sito differente, oppure
sostituendo il terreno non idoneo con terreno di migliori caratteristiche meccaniche. Il primo tipo di
provvedimento è stato frequentemente adottato, ad esempio, per la costruzione delle prime autostrade,
scegliendone il tracciato in modo da aggirare le zone paludose. Con il passare del tempo però, questa
decisione è stata adottata sempre meno poiché si ha la necessità sempre più di collegamenti, essendo oggi
il fattore “velocità” ben influente. A seguito dell’espansione delle città e delle aree industriali, viene meno
la disponibilità di aree con terreni di fondazione di buone caratteristiche, e l’ingegnere geotecnico è stato
costretto frequentemente a costruire in località prescelte con altri criteri, non geotecnici. Un secondo
approccio al problema dei terreni di caratteristiche scadenti, è quello di adeguare il progetto allo stato dei
terreni. Ad esempio, in presenza di terreni di fondazione molli si possono adottare fondazioni compensate
o fondazioni profonde allo scopo di evitare problemi di cedimenti, di stabilità e trasferire quindi i carichi agli
strati di terreno più profondi sperando siano di qualità migliore. In un terzo approccio, sempre spesso più
fattibile e d’attrattiva, l’ingegnere geotecnico dispone di migliorare le caratteristiche del terreno
(denominato “stabilizzazione del terreno”), dove modificando qualche proprietà si ha un miglioramento
comportamentale sotto il profilo ingegneristico. L’aumento della resistenza (ad esempio i sottofondi delle
pavimentazioni stradali), la riduzione della compressibilità (come per i terreni su cui poggiano le fondazioni
delle strutture), la riduzione della permeabilità (ad esempio i terreni di fondazione delle dighe), sono solo
alcuni esempi di miglioramento dei terreni.
I metodi di consolidamento del terreno sono diventati sempre più popolari nell’ingegneria geotecnica, per
risolvere problemi costruttivi e offrire nuove soluzioni progettuali. Si può affermare che negli ultimi
decenni, lo sviluppo di soluzioni tecniche adatte al miglioramento e al rinforzo dei terreni e delle rocce, è
stato uno dei motori principali dell’innovazione dell’ingegneria e dell’industria delle costruzioni nel settore
geotecnico, permettendo un arrivo a nuove frontiere progettuali ed un ampliamento delle scelte. Le
continue evoluzioni, pongono nuovi problemi all’ingegneria geotecnica che non sempre è fornita di
esperienze rilevanti sugli argomenti di progetto. Molto spesso le tecniche di miglioramento dei terreni non
sono applicate con la stessa cura che viene invece applicata per altre tradizionali tecnologie, e spesso
vengono celati imprevisti essendo cosi questa una parte “grigia” della progettazione.
5
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
- Iniezione;
- Trattamenti termici;
- Trattamenti chimici;
- Trattamenti elettrici.
Sebbene questa sia già una prima buona differenziazione, si può ancora classificare meglio le tecniche di
consolidamento del terreno, in funzione di:
La prima annotazione, soprattutto perché considera l’estensione, consente d’effettuare una divisione sui
trattamenti disponibili (Fig.1-2):
- TRATTAMENTI DI MIGLIORAMENTO, sono interventi diffusi. Si può agire sullo stato del terreno
(modificando i fattori tensione, pressione interstiziale e indice dei vuoti) o sulla costituzione del
terreno, (modificando i fattori di fluido interstiziale e scheletro solido);
- TRATTAMENTI DI RINFORZO, sono interventi localizzati. S’agisce principalmente sulla costituzione
del terreno e ciò che viene modificato è la megastruttura, per mezzo dell’inserimento di elementi
strutturali ben definiti.
Mentre la seconda e la terza annotazione fanno riferimento rispettivamente alla descrizione del grado di
addensamento con le condizioni tensionali agenti, e l’insieme delle componenti fisiche-chimiche che
costituiscono il terreno consolidato.
6
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
7
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
• PROCESSO DI COMPATTAZIONE, può essere definita come la compressione delle particelle del
suolo in un volume minore a seguito della riduzione degli spazi esistenti tra le particelle stesse. Di
norma si accompagna a cambiamenti significativi nelle proprietà strutturali e nel comportamento
del suolo, nonché del suo regime termico e idrico, nell'equilibrio e nelle caratteristiche delle fasi
liquide e gassose che lo compongono. E’ possibile effettuare la compattazione superficiale o
profonda, di cui quest’ultima è in grado di generare in profondità dei volumi capaci di esercitare
una sollecitazione sul terreno circostante. Tra gli effetti di questo metodo si cita l’innalzamento del
piano campagna, “compensation grouting” (Fig.3b) usata per terreni a grana fine o medio fine e
applicata quindi in condizioni non drenate.
Figura 3b_FUNZIONAMENTO DEL COMPENSATION GROUTING ASSOCIATO ALLO SCAVO DI GALLERIE SUPERFICIALI (da
articolo INGENIO)
• PROCESSO DI PERMEAZIONE, tecnica che agisce sul fluido interstiziale. Non è più considerata
innovativa dal punto di vista del principio di funzionamento, ma per i materiali impiegati, in
9
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
continua e rapida evoluzione, e per i processi da essi attivati per il consolidamento. Una variante
che merita una pur breve menzione è la “permeazione con microrganismi”. Tale tecnica consiste
nell’iniezione per permeazione di particolari batteri e di miscele contenenti urea e cloruro di calcio.
L’attività metabolica dei microrganismi fa precipitare cristalli di carbonato di calcio che legano
chimicamente i granelli di terreno, aumentando globalmente la rigidezza e la resistenza al taglio del
terreno. Questa tecnica s’è dimostrata molto efficace alla scala del laboratorio e promettente per le
applicazioni in sito: il difetto più grave del processo, al momento, consiste nella necessità di
estrarre dal terreno il cloruro di ammonio, che è un sottoprodotto inquinante del processo chimico
prima descritto.
• PROCESSO DI CONGELAMENTO, ottenuto facendo circolare nel terreno un liquido refrigerante
costituito da “salamoia” (soluzione acquosa concentrata di sali) raffreddato costantemente da uno
scambiatore termico ad azoto liquido. Il liquido viene fatto circolare nel terreno con temperature
molto basse (circa 20-30°C), attraverso apposite tubazioni coassiali, disposte entro fori di
perforazione di piccolo diametro (intorno ai 15 cm). Se il terreno da trattare è parzialmente saturo
o anche secco, è necessario umidificarlo sia preventivamente sia durante l'operazione di
congelamento per ottenere un migliore risultato. Lo spessore della parte congelata dipende dalla
profondità di scavo e dalle spinte sul terreno: in genere per avere una buona impermeabilizzazione
e consolidamento dell'area interessata dallo scavo, 1,5-2,00 m di spessore sono sufficienti. Non è
necessario congelare il terreno che deve essere scavato, in quanto la parete congelata funge da
barriera impermeabilizzante. La resistenza del terreno ottenuta con questo sistema è funzione delle
caratteristiche granulometriche, del grado di umidità e della temperatura raggiunta. In generale i
terreni sabbiosi risultano molto più resistenti di quelli limosi o limo-argillosi. La stabilizzazione del
terreno con questo procedimento presenta i seguenti vantaggi:
- formazione di un'efficace barriera al flusso delle acque della falda;
- operazioni non eccessivamente rumorose.
Figura 4_(a) ESECUZIONE TRATTAMENTO DEEP MIXING _(b)ESECUZIONE TRATTAMENTO STONE COLUMN)
Nella presente tesi di laurea si è deciso di approfondire il rinforzo dei terreni per mezzo della tecnica del
Jet-Grouting.
11
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
12
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Pressappoco nello stesso tempo, l’impresa Giapponese Kajima Corporation (Yahiro e Yoshida 1973; Yahiro
et all. 1974), mise a punto un metodo chiamato “Jet Grout” con il quale si potevano eseguire dei diaframmi
sottili. La tecnica consiste nell’eseguire nel terreno un taglio verticale ottenuto spostando verso l’alto, e
senza farlo ruotare, un getto d’acqua ad altissima velocità, contornato da aria compressa per aumentare
l’efficacia riempiendo così la fessura con un sottostante getto di boiacca (Fig.6).
Figura 6_SISTEMA JET GROUT (Kajima) – SETTI (ridisegnato da Atti delle conferenze di Geotecnica)
Successivamente la stessa tecnologia, venne usata per la formazione di colonne cilindriche di terreno
consolidato facendo ruotare i getti coassiali aria-acqua e quello sottostante di boiacca durante la fase del
loro sollevamento. Quest’ultimo metodo venne denominato “Column Jet Grout” (Fig.7).
13
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Figura 7_ SISTEMA JET GROUT (Kajima) – COLONNE (ridisegnato da Atti delle conferenze di Geotecnica)
Sempre negli anni ’70, queste metodologia iniziò ad essere usata anche in Italia dalle principali imprese di
fondazioni (come Rodio, Trevi, C.C.P. lavori, Fondedile e Pacchiosi), assumendo varie denominazioni in
quanto hanno pensato d’attribuire loro denominazioni promozionali o sigle collegabili al loro nome. Dagli
anni ’70 - ’80, questa metodologia diventò famosa anche in Germania e Regno Unito, essendo
generalmente considerata in Europa come un affidabile strumento geotecnico e applicata in diverse
applicazioni tra cui scavi, gallerie, barriere idrauliche, fondazioni. Verso la fine degli anni ’80 la metodologia
entrò negli Stati Uniti, Sud America e Brasile. Oggi, il Jet-Grouting viene usato in tutto il mondo. A seguire
due tra le prime lavorazioni effettuate in Italia (Fig.8-9).
14
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Figura 10_SISTEMA DERIVATO DAL C.C.P. – JUMBO SPECIAL PILE – COLONNE (ridisegnato da Atti delle conferenze di
Geotecnica)
Un altro sistema è il “Super Soil Stabilization Management” (S.S.S. MAN), che permette d’ottenere colonne
di grandissimo diametro, permettendo di catalogarlo tra i pali di grosso diametro in malta cementizia che
non nei sistemi di consolidamento dei terreni. Si ottengono le colonne di grosso diametro di malta
cementizia scavando in profondità mediante getti rotanti di acqua ad altissima velocità ed asportando
contemporaneamente con un sistema di circolazione inversa, la mistura di acqua e terreno disgregato dal
getto (Fig.11). Questa metodologia sfrutta l’efficacia del getto liquido se si opera con acqua rispetto ad una
massa di terreno disgregato misto-acqua.
16
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Figura 11_ SISTEMA DERIVATO DAL C.C.P. – SUPER SOIL STABILIZATION MANAGEMENT – COLONNE (ridisegnato da
Atti delle conferenze di Geotecnica)
17
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
La parte finale alla punta del monitor, è leggermente più grande rispetto il tubo d’aste permettendo uno
spazio anulare tra il tubo e la parete del foro, con un diametro complessivo oscillante tra i 120 – 150 mm
(può anche raggiungere i 300 mm). La perforazione può essere effettuata mediante ARIA, ACQUA o MALTA
e la sua circolazione verso il basso e la conseguente risalita delle aste, permette di portar in superficie un
fluido denso denominato “spurgo” composto da miscela cementizia, acqua di disgregazione e suolo. E’
importante che il riflusso non si blocchi tra l’esterno della batteria di aste e il foro, poiché si potrebbero
generare claquages (fratture orizzontali nel terreno generate da sovrappressioni). La risalita delle aste, può
essere effettuata generalmente in due modi:
18
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Generalmente è ritenuto più efficace il metodo con risalita ad intermittenza, poiché permette di essere più
insistenti con il trattamento in un determinato punto.
• Angolo rotazionale;
• Numero di ugelli.
Qualunque sia la procedura di risalita scelta, se la velocità di rotazione è considerata constante, è possibile
ottenere un corpo cilindrico (Fig. 14a); mentre se l’asta risale senza effettuare una rotazione, si viene a
creare un elemento avente una forma sottile a pannello (Fig. 14b). Molte forme complesse possono essere
ottenute, limitando l’angolo rotazionale o modificando la velocità di rotazione durante il trattamento.
Infatti se gli ugelli vengono posti in modo tale da formare un angolo sul piano orizzontale, si viene a creare
un elemento a forma di V (Fig. 14c); oppure ponendo gli ugelli uno di fronte all’altro e modificando la
velocità rotazionale è possibile ottenere un elemento a forma di caramella o farfalla (Fig. 14d).
Due noti esempi, metodi alternativi che per mettono di ampliare il raggio d’azione, sono:
19
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
La più importante caratteristica distintiva di ogni tecnica di Jet-Grouting, consiste nel tipo e numero di fluidi
iniettati nel terreno (come già in parte visto nel paragrafo 3.1 della presente tesi). Esistono
fondamentalmente tre diversi tipi di trattamento che, nonostante siano basati sempre sullo stesso
principio, vanno in funzione del diametro atteso e in funzione del diametro atteso e del terreno. La
differenziazione risulta come segue:
20
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Il suo utilizzo è indicato per terreni che non presentano componenti argillose, fornendo dopo il trattamento
diametri in genere compresi tra i 0,40 e 1,0 m (sempre in funzione dei terreni trattati). Tuttavia può essere
effettuato un trattamento mono - fluido in terreni argillosi ma a condizione d’effettuare un prelavaggio del
terreno durante la fase di perforazione. Nelle sabbie fini, grossolane e nelle ghiaie, le colonne realizzate
tramite mono - fluido conseguono delle buone resistenze ed una forma abbastanza regolare. Di seguito si
riportano i parametri medi del Jet-Grouting monofluido.
Il risultato di questa tecnica sarà la possibilità, a parità di terreni da trattare, di raggiungere diametri
maggiori e variabili tra i 0,6 – 1,5 m (talvolta anche 2 m). La qualità del trattamento sarà meno
soddisfacente ed omogenea per i suoli fini e coerenti paragonandola con gli altri due trattamenti. Pertanto
il sistema bifluido verrà applicato in situazioni dove sia possibile tollerare variazioni considerevoli della
21
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
qualità di trattamento e non è raccomandato il suo uso nei pressi di edifici o strutture sensibili poiché è un
sistema molto suscettibile a fenomeni di sollevamento dovuti all’enorme viscosità dei reflui d’iniezione. La
non perfetta evacuazione dello spurgo, rende possibile lo sviluppo di sovrappressioni nel terreno e quindi
fenomeno di claquages. Di seguito si riportano i parametri medi del Jet-Grouting bifluido.
22
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Questo sistema consente di raggiungere diametri ancora maggiori e compresi tra i 0,8 – 2,8 m. E’, rispetto
agli altri due, il sistema più versatile, poiché:
ad alta pressione durante la fase d’infissione favorisce inoltre la penetrazione del chiodo stesso mediante la
progressiva disgregazione del terreno. La tecnica Clou-Jet prevede che la fase di scavo e la fase d’infissione
dei chiodi procedano in successione alternata (Fig.18).
Dopo l’esecuzione di una fase di scavo di altezza tale da mantenere stabile il tratto di parete appena
scavata, si procede immediatamente con l’infissione e l’iniezione di una fila di chiodi Clou-jet: le spinte
attive generatesi al momento dello sbancamento nel volume di terreno retrostante la superficie di scavo
vengono così immediatamente controbilanciate. Dopo questa seconda fase, la superficie di scavo viene
rivestita con spritz-beton armato mediante doppio strato di rete metallica. Tale operazione consente di
realizzare una pellicola di contenimento spessa circa 20 cm, le cui funzioni, oltre a quella di apportare al
terreno una leggera pressione stabilizzante e di proteggerlo temporaneamente dagli agenti esogeni, sono:
1. Solidarizzare l’azione dei chiodi, assicurando la stabilità locale fra due file di chiodi;
2. Contenere un drenaggio superficiale realizzato mediante tessuti drenanti disposti in corrispondenza
dell’interfaccia parete-suolo parallelamente alla superficie di scavo. Il drenaggio è parte integrante
del metodo Clou-Jet poiché il regime idraulico, considerato sotto forma di pressioni interstiziali
applicate normalmente alle superfici di rottura, influenza direttamente le caratteristiche del
sistema.
La tecnica Clou-Jet, grazie all’iniezione di cemento ad altissima pressione, permette di interessare volumi di
terreno considerevoli in modo da realizzare bulbi di malta cementizia di diametro elevato; questo implica
una resistenza all’estrazione (T) molto elevata in confronto ai valori di resistenza ottenuti con tecniche di
iniezione di tipo tradizionale.
fenomeno di infiltrazione attorno la cavità che si è creata, e dopo un certo tempo si avrà una situazione più
stabile, quando il getto stesso avrà raggiunto un equilibrio con la capacità erosiva del terreno (Fig.19).
Figura 19_SEQUENZA DURANTE INIEZIONE IN MATERIALE SABBIOSO-DAGLI STUDI DI BERGSCHNEIDER E WALZ (DAL
LIBRO Jet-Grouting)
Le esperienze fino ad oggi acquisite ci permettono di parlare di possibilità d’impiego della tecnologia Jet-
Grouting in tutti i terreni granulari ed in quei terreni coesivi che presentano resistenza al taglio tale da
renderli attaccabili al getto. Questo offre il notevole vantaggio di poter trattare terreni eterogenei
(alternanze di sabbie, limi, argille) garantendo consolidamento e impermeabilità uniformi
indipendentemente dalla natura dei terreni che s’incontrano. Nella seguente immagine (Fig.20) è
rappresentato il campo d’applicazione della tecnologia in esame a confronto con altri metodi di
consolidamento del terreno.
In generale la formazione della colonna comporta la creazione di 3 differenti interazioni (Fig.21) terreno-
colonna, dipendenti dalla granulometria del terreno.
25
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
• TERRENI A GRANA FINA: Il meccanismo rilevante è il taglio di blocchi di terreno (c) ed hanno
bisogno di più getti per far sì che ci sia una superficie ben definita e regolare.
26
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Il trattamento viene effettuato realizzando, in avanzamento al fronte di scavo, delle colonne sub-orizzontali
leggermente divergenti, distribuite uniformemente attorno e tangenzialmente all’estradosso della calotta
della galleria. Di solito le colonne non superano la lunghezza di 15 m, mentre la tappa di scavo eseguita al
riparo delle colonne precedentemente realizzate dovrebbe avere una lunghezza massima di circa 2 - 3 m
inferiore alla lunghezza delle colonne stesse in modo da garantire una posizione ottimale con le colonne
della successiva tappa di trattamento jetting pari ad almeno questo valore. In situazioni di potenziale
instabilità del fronte è possibile eseguire delle colonne anche nel fronte di scavo. Nel caso di scavi a sezione
parzializzata, ad esempio calotta-strozzo, il Jet-Grouting spesso viene utilizzato anche per la sottomurazione
del piede della calotta che verrà scoperto durante lo scavo dello strozzo.
27
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
-FONDAZIONI: applicazione più comune che permette d’incrementare la capacità portante e ridurre
l’insediamento della struttura sovrastante, sia per le nuove che per le esistenti fondazioni. Sono possibili
due differenti soluzioni.
Soluzione 1_Colonne Isolate Jet-Grouting (Fig.23): l’interasse tra colonne è maggiore del diametro della
colonna. Non ha un’adeguata resistenza all’azione orizzontale anche inserendo delle barre all’interno delle
colonne. Per superare questa limitazione, si può considerare l’opzione di inclinare le colonne.
Figura 23_COLONNE ISOLATE JET-GROUTING_ a-colonne verticali_ b-colonne inclinate per migliorare la resistenza (dal
libro JET-GROUTING)
Risulta conveniente creare un blocco massiccio (Fig.24) quando i carichi sono molto elevati. Il risultato sarà
un unico parallelepipedo composto da materiale jettinienttato.
28
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Soluzione 2_Fondazioni ad albero Jet-Grouting (Fig.25): viene scavato un grande “albero” riempito
successivamente con cemento. Le colonne di Jet-Grouting vengono disposte lungo il perimetro a singola o
doppia fila.
Figura 25_FONDAZIONI AD ALBERO JET-GROUTING_ a-sopra falda_ b-sotto falda (dallibro Jet-Grouting)
Figura 26_STRUTTURE DI SOSTEGNO IN JET-GROUTING_ a-sbalzo verticale_ b-tipo"V"_ c-colonne ancorate_ d-colonne
in massa (dal libro JET-GROUTING)
29
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
-BARRIERE IMPERMEABILIZZANTI (Fig.27): necessarie per evitare o limitare infiltrazioni sotto opere
idrauliche, come le dighe e sbarramenti, o per assicurare la tenuta di siti contaminati e discariche. I pannelli
possono essere combinati secondo varie forme tra cui quelle lineari (f), a cuneo (g) e cellulare (d), o a
caramella (e) ruotando parzialmente il monitor. Per le nuove dighe si adottano in genere le soluzioni (a),
(b), (c), mentre per le preesistenti soluzioni tipo (d), (e), (f).
STABILIZZAZIONE PENDII: le colonne vengono create sulla potenziale superficie di slittamento per
incrementare la resistenza allo scorrimento e quindi ottenere stabilità (Fig.28a).
RIDUZIONE DELLA SUSCETTIBILITA’ ALLA LIQUEFAZIONE INDOTTA DAL TERRENO: le colonne con formazione
a griglia, vengono create in profondità dove il terreno è suscettibile a liquefazione per poter ridurre al
minimo la deformazione del suolo e il conseguente sviluppo di pressione interstiziale. Questi fenomeni
avvengono tipicamente in sabbie sciolte, particolarmente adatte al trattamento Jet-Grouting (Fig.28 b).
STRUTTURE DI MARINA: recentemente sono stati eseguiti dei lavori con questa tecnologia per rafforzare il
piede di una banchina e consentire un ulteriore scavo dei fondali (Fig.28 c)
30
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
31
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Poiché la portata dipende dalla velocità del getto attraverso gli ugelli impiegati, risultano collegati ad essa
sia il loro numero che la loro area totale. Pertanto la portata ideale può essere definita come:
.
= 0,159 ∗ +, ∗ - 0 ^0,5
!"#$%#
/
Dove:
32
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
.
= 0,159 ∗ - 0 ^0,5
2$%3$ !"#$%#
/
5 = 2$%3$ !"#$%# ∗ +,
Per ottenere la velocità effettiva, la si può desumere dalle tarature preliminari di cantiere in funzione della
pressione che viene applicata e dall’area degli ugelli.
Il grafico (Fig.29), mostra gli andamenti della #77#33! $ in funzione della pressione, nei due casi estremi di
acqua volumica (acqua e miscela con rapporto cemento/acqua = 1,5-1,6) e con rendimenti da 0,8 a 1 per
fluidi con azione disgregante. Il campo tipico di variabilità della pressione si estende da 30 a 50 MPa.
Figura 29_CORRELAZIONI FRA PRESSIONI ALLA POMPA, VELOCITA' E RENDIMENTO DEI GETTI DI FLUIDI DISGREGANTI
(Tornaghi)
Si può notare come l’azione disgregante comporti velocità anche dell’ordine di 1000 Km/h.
A/C ↑ comporta un’erosione più efficiente ma una resistenza inferiore del materiale jet
A/C ↓ comporta un’erosione meno efficiente ma una resistenza maggiore del materiale jet
La sospensione iniettata si mescola al terreno in rapporto variabile e con separazione d’acqua (drenaggio)
più o meno rilevante a seconda della permeabilità del terreno, dalla composizione della miscela e delle
33
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
modalità operative nel loro complesso. Nei terreni a granulometria fine (coesivi), trattati con il bifluido e
trifluido, si possono verificare dei fenomeni di inglobamento d’aria; mentre trattando questi stessi terreni
con il metodo monofluido, si può tranquillamente supporre che il fluido iniettato si mescoli al terreno senza
apprezzabili variazioni di dei rispettivi contenuti d’acqua. I dati statistici illustrati nell’immagine seguente
(Fig.30) mostrano in sintesi quanto segue:
-nei terreni argillosi, il rapporto cemento/acqua totale del terreno trattato è sempre inferiore a quello della
miscela;
-pressione p [MPa]
-portata Q [m3/h]
Per esprimere l’Energia Specifica Es in funzione dell’unità di lunghezza della colonna trattata:
89 = . ∗ =.∗
34
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
La formula riportata è applicabile per la determinazione dell’energia immessa nel terreno sia il fluido
costituito da sola acqua o dalla miscela cementizia. Il contributo in termini energetici, fornito dall’aria, può
essere determinato attraverso la seguente formula:
0,35 ∗ $ !$ ∗ ;<10 ∗ .$ !$ =
5,>?
@ 1A
89$ =
Dall’immagine seguente (Fig.31) si possono desumere gli ordini di grandezza di Es con riferimento ai campi
tipici di variabilità di pressione e volume.
Figura 31_CORRELAZIONI FRA VOLUME DI FLUIDO INIETTATO, PRESSIONE ED ENERGIA SPECIFICA LINEARE (da
Tornaghi)
L’onere energetico più basso compete ovviamente al sistema monofluido, dove ad elevate pressioni fanno
riscontro modesti volumi di un unico fluido (Es<20 MJ/m). Nel procedimento bifluido l’energia applicata
cresce proporzionalmente al volume iniettato, raggiungendo l’ordine di 70 MJ/m con V=1,5 m3/m. Ben
maggiore è la spesa energetica nel sistema trifluido in quanto anche se si iniettano volumi analoghi,
vengono applicate pressioni maggiori.
L’energia specifica volumetrica Ev sarà data dal rapporto dell’energia specifica con il volume della colonna
realizzata:
89
8 =
Che può essere espressa in termini di diametro medio (D) di colonna realizzata come:
35
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
89
8 = 1,27 ∗
D>
Esprimendo il consumo energetico in funzione del risultato dimensionale ottenuto o previsto, è quindi
possibile una razionale analisi sull’influenza della natura del terreno e delle modalità operative, in termini
parametrici di costo unitario del terreno trattato. Da sperimentazioni pratiche realizzate dalla Rodio negli
anni ’80, fu possibile definire un ambito di correlazione tra diametro ed energia che possono essere
riassunte come nella tabella seguente:
E’ bene affermare anche che la tabella deve essere considerata solo a titolo di esempio poiché i valori sono
riferibili ad uno specifico terreno.
Efficienza volumetrica T = V
Y
E’ semplice dimostrare che, considerando l’energia specifica alla pompa, i due parametri espressi nelle due
equazioni precedenti, sono collegati dalla seguente relazione:
1
TU = ∗T
.
Valori elevati di efficienza, implicano che per un certo diametro, la colonna può essere ottenuta con poca
energia o con poca boiacca, comportando così dei costi minori. I valori di TU e T dipendono:
- TIPOLOGIA DI INIEZIONE
36
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
L’immagine seguente (Fig.32), mostra l’efficienza calcolata in alcuni campi prova con sistema mono-fluido.
Le linee orizzontali tratteggiate, rappresentano i valori limite per ogni tipo di terreno.
Figura 32_ EFFICIENZA ENERGETICA CALCOLATA DA ALCUNI CAMPI PROVA, SISTEMA MONO-FLUIDO (dal libro Jet-
Grouting)
I terreni a grana grossa, sono più inclini ad essere erosi, ottenendo così diametri più grandi. Al contrario i
terreni a grana fina richiedono più energie o volumi di malta, quindi meno efficienti. Al seguito (Fig.33 e
Fig.34), tipici valori di efficienza energetica nei sistemi mono e bifluido nei differenti terreni.
Figura 33_ TIPICI VALORI DI EFFICIENZA ENERGETICA PER UN TRATTAMENTO MONOFLUIDO (dal libro Jet-Grouting)
Figura 34_TIPICI VALORI DI EFFICIENZA PER UN TRATTAMENTO BIFLUIDO (dal libro Jet-Grouting)
37
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Una chiara evidenza degli effetti, si possono notare nelle immagini seguenti. Nella prima immagine (Fig.35),
scoprendo interamente le colonne si può vedere qual è stato l’effetto alla profondità maggiore; mentre
nella seconda immagine (Fig.36) si nota la variabilità del diametro con la profondità, definito da alcuni
studi.
Figura 35_COLONNE OTTENUTE IN TERRENI PIROCLASTICI A GRANA GROSSA, CON SISTEMA MONOFLUIDO E
DIFFERENTI PARAMETRI (dal libro Jet-Grouting)
La progressiva riduzione del diametro con la profondità può essere attribuita all’incremento nel terreno
della resistenza a taglio, causata dal sovraccarico di tensioni efficaci. Questo effetto può essere molto
38
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
rilevante in quei terreni con elevato angolo d’attrito, mentre nei terreni con un angolo d’attrito basso,
questo effetto è trascurabile. Il diametro medio Dm, può essere espresso come funzione dei parametri di
trattamento, proprietà del terreno e stati tensionali.
Molte volte, la scelta è basata sull’esperienza dei campi prova. Per un progetto in fase preliminare, molti
autori propongono delle correlazioni empiriche espresse in tabelle, grafici o formule tra diametro-tecnica-
trattamento. Nell’immagine seguente (Fig.37) si elencano le correlazioni presenti in letteratura.
Figura 37_CORRELAZIONI PRESENTI IN LETTERATURA SUL DIAMETRO MEDIO (dal libro Jet-Grouting)
Alcune correlazioni (e.g., Botto 1985; Bell 1993; Xanthakos et al.1994; Kutzner 1996; Lesnik 2001; Tornaghi
and Pettinaroli 2004; Flora and Lirer 2011; AGI 2012) suddividono il terreno in categorie ampie, fornendo
per ognuna una gamma di diametri ottenuti con tipiche impostazioni. Altre (e.g., JJGA 2005) sottolineano
l’importanza della resistenza del suolo all’erosione stabilendo correlazioni tra il diametro delle colonne e
proprietà indice ottenute da prove in sito e in laboratorio.
39
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Figura 38_TIPICI VALORI DIAMETRI MEDI COLONNE JET-GROUTING; RISORSA: AGI 2012 (dal libro Jet-Grouting)
Infatti, una volta che viene scelta la metodologia da seguire per la jettiniezione, il diametro medio può
essere valutato dall’associazione a ogni tipologia di terreno un range di efficienza energetica λE.
Combinando le equazioni dell’efficienza energetica e quella dove si considera l’ugello, il diametro medio di
una colonna di Jet-Grouting può essere espresso come:
D2#$[ = 1,128]. ∗ ∗ TU
Dove:
- P, pressione [MPa]
- Vg, volume della malta iniettata [m3/m]
- λE, efficienza energetica [m3/MJ]
L’equazione appena espressa è stata usata con alcuni possibili valori di trattamento e di efficienza per poter
graficizzare i risultati espressi nella Fig.39.
Figura 39_DIAMETRI MEDI COLONNE E VOLUME INIETTATO PER UNITA' DI LUNGHEZZA, PER DIFFERENTI VALORI DI
EFFICIENZA ENERGETICA PER p=40 MPa (dal libro Jet-Grouting)
E’ utile notare che l’influenza delle proprietà del terreno e del trattamento scelto, sono nascoste
nell’efficienza energetica stessa.
40
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Ancor prima di definire il campo prova, andrà preso in considerazione lo scopo del trattamento, in quanto
realizzare colonne isolate o una serie di colonne ravvicinate tra loro, come nel caso dei tappi di fondo per
scavi in presenza di falde, influenzerà notevolmente la progettazione del campo prova. Altro fattore da
prendere in considerazione, nella fase di studio del campo prova, sarà quello relativo sia ai controlli e al
monitoraggio dei principali parametri esecutivi. Sarà necessario valutare analiticamente, prima del campo
prova, un range di parametri tali da consentire la realizzazione di più diametri, sia inferiori che superiori a
quanto previsto in progetto. Si avrà così occasione di analizzare graficamente i risultati ottenuti,
verificando, per le reali condizioni lavorative in cui si opererà, la relazione esistente tra energia e diametri
ottenuti. Per garantire ulteriormente la significatività dei dati raccolti durante il campo prova, sarà buona
norma prevedere almeno:
- 3 set di parametri corrispondenti a diverse energie da utilizzare nella realizzazione delle colonne;
- 3 colonne per ogni set di parametri.
La realizzazione di un campo prova, richiederà un tempo relativamente lungo sia per i tempi necessari alla
realizzazione delle colonne, che per consentire la maturazione delle stesse prima di procedere con la fase di
controllo. In ultimo, durante l’esecuzione del campo prova verrà valutata anche la validità delle tecniche di
perforazione impiegate, provvedendo alle eventuali migliorie. Poiché tra il termine del campo prova e la
valutazione dei risultati ottenuti potrà trascorrere un periodo di tempo circa di un mese anche, sarà
opportuno valutare la possibilità di dare continuità ai lavori, cercando di scegliere cautelativamente dei
parametri in modo da garantire maggiormente il diametro richiesto e, una volta ottenuti i risultati, adottare
quelli più idonei.
41
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Si riportano in tabella (fonte RODIO) i risultati di alcune imprese specializzate, fornendo dei valori limiti
raggiungibili in funzione del tipo di terreno da trattare.
A proposito dei valori in tabella, i valori più elevati sono stati raggiunti con il jetting monofase, deducibile
anche dal fatto che con questo metodo si ha una quantità maggiore di cemento per metro cubo di colonna.
42
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Il campo prova di riferimento è stato effettuato nel nord Italia ai confini con la Francia, al fine di individuare
le modalità esecutive più idonee per le colonne Jet-Grouting da realizzarsi in un progetto esecutivo. Il
campo prova, è costituito da n°4 coppie di colonne del diametro nominale di 1200 mm e della lunghezza di
24 m; ogni coppia è caratterizzata da un differente set di parametri, tutte con metodo bifluido, ed è ubicato
secondo la planimetria riportata nell’immagine seguente (Fig.41).
Figura 41_STRALCIO PLANIMETRIA DI RIFERIMENTO (per privacy si omette quella completa dove appaiono le località
nelle vicinanze)
43
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
In particolare le colonne di ogni coppia omogenea, cioè caratterizzate dallo stesso set di parametri, sono
poste ad un interasse di 1.90 m pari all’interasse previsto in progetto, in modo da poter valutare nelle
successive prove l’efficacia del consolidamento; le coppie caratterizzate da due differenti set di parametri
sono poste ad un interasse di 5.00 m, al fine di non avere influenze indesiderate tra una coppia e l’altra.
Come da immagine, il campo prova si trova in prossimità del sondaggio S92, la cui stratigrafia viene
riportata di seguito.
44
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
45
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
46
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
• Esecuzione di due prove cross-hole sismico su due coppie di fori su terreno naturale (fori eseguiti a
distruzione di nucleo);
• Esecuzione di un carotaggio continuo al centro di una colonna per ciascuna coppia di colonne;
• Prelievo di carote da sottoporre a prove di compressione monoassiale;
• Esecuzione di una prova cross-hole sismico su ciascuna coppia di colonne (utilizzando il foro a
carotaggio di cui sopra ed un foro a distruzione di nucleo);
• Determinazione del diametro medio delle colonne mediante messa a giorno di un tratto di 3-4 m
delle colonne.
• L’effettiva riuscita del consolidamento per mezzo del carotaggio continuo: restituendo carote di
terreno cementato, assimilabili ad una roccia tenera e quindi caratterizzabili con valori di RQD
(Rock Quality Designation);
• L’effettiva riuscita del consolidamento per mezzo delle prove cross-hole;
• L’effettiva riuscita del consolidamento per mezzo delle prove di compressione monoassiale sulle
carote prelevate dai sondaggi a centro colonna: permettendo la caratterizzazione meccanica del
terreno consolidato;
• L’effettiva riuscita del consolidamento per mezzo della messa a giorno delle colonne.
47
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Le onde sismiche generatesi all’interno di un mezzo, vengono dette onde di volume (Fig.43) e possono
essere di due tipi:
In un mezzo elastico, omogeneo e isotropo, la velocità di propagazione delle onde sismiche è indipendente
dalla frequenza (si parla, in questo caso, di onde non dispersive). In tale ipotesi, valgono le seguenti
relazioni:
8 1@a S
=_ ∗ =_
^
` <1 b a= ∗ <1 @ 2 ∗ a= 9
`
c
Dove: ` = g=9,81 m/s2
Si nota che: vP è influenzato dal coefficiente di Poisson ν, mentre vS dipende solo dalla rigidezza a taglio e
dalla densità del mezzo attraversato.
In terreni saturi (deformazioni volumetriche impedite, ν = 0.5), vP assume valori elevati (vP=acqua=1500
m/s) mentre vS è indipendente in quanto l’acqua di porosità non è in grado di assorbire sforzi di taglio.
48
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
-PERFORAZIONE A DISTRUZIONE DI NUCLEO, si applica quando si vuole raggiungere una data profondità, ad
esempio per installare uno strumento di misura, non interessando il riconoscimento stratigrafico o prelievo
di campioni rappresentativi.
49
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
10
10 1400 405
11
11 650 290
12
12 810 300
13
13 1100 495
14
14 850 485
15
15 1610 590
16
16 2900 710
17 2590 700 17
18 1790 600 18
19 1700 470 19
20 1810 400 20
-presenza di falda a 15 m dal piano campagna, risultato deducibile in quanto le onde vp da Z=15 assumono
un valore maggiore di 1500 m/s.
50
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
6 710 320 6
7 550 300 7
8
8 415 280
9
9 490 290
10
10 450 300
11
11 1050 500
Z [m]
12
12 2550 700
13
13 1490 550
14
14 1210 390
15
15 720 290
16
16 700 400
17
17 950 300
18
18 820 290 19
19 2300 300 20
20 2400 300 21
21 1190 390 22
22 2050 390 23
23 2200 250 24
-presenza di falda discontinua e poco chiara, pertanto si andrà a considerare la profondità della prova
precedente.
51
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
• Colonne “a”: perforazione a carotaggio continuo con prelievo di 3 campioni da sottoporre a prove di
compressione monoassiale; la lunghezza delle perforazioni a carotaggio è pari a 25 m, i fori sono stati
attrezzati con rivestimento in PVC da 3” cementato per l’esecuzione delle prove cross-hole. Per le colonne
n° 2 e 3 le perforazioni verranno approfondite fino a 60 m, a distruzione di nucleo ed attrezzate come sopra
descritto, allo scopo di poter condurre prove cross-hole nel tratto da 25 m fino a 60 m per approfondire le
indagini geognostiche relative alle caratteristiche del terreno naturale a profondità più elevate;
• Colonne “b”: perforazione a distruzione di nucleo per la lunghezza di 25 m, tali perforazioni hanno il solo
scopo di poter essere attrezzate con tubo in PVC da 3” necessari per l’esecuzione delle prove cross-hole sul
terreno consolidato.
Si riporta in seguito una tabella riepilogativa dei valori ottenuti in modo tale da poter effettuare la scelta sul
set di colonne che meglio ha risposto al terreno con i parametri teorici imposti.
-il set di parametri che ottiene valori migliori è quello rappresentante dal campione C3-A, poiché come
obiettivo del campo prova è anche il raggiungimento del maggior peso di volume della colonna rispetto il
terreno circostante.
52
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
-dai 7 ai 14 m dal piano campagna, probabilmente a causa di una cementazione insufficiente o parziale del
foro, la propagazione del segnale è limitato.
53
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
z STRATIGRAFIA γ E ν
K0
omogeneizzata 3
[m] [KN/m ] [KPa] [-]
da 0 a 9 m UNITA' RC 18 10000 0.3 0.43
da 10 a 14 m UNITA' R 1 18 15000 0.3 0.50
da 15 a 17 m UNITA' R 2 16.2 15000 0.3 0.50
DEPOSITI
da 18 a 45 m GRANULARI 18 70000 0.2 0.43
GROSSOLANI
DEPOSITI
da 46 a 59 m GRANULARI 18 275000 0.3 0.47
MEDIO-FINI
SUBSTRATO
da 60 a 65 m 27 1575000 0.15 0.36
ROCCIOSO
Dove per:
-UNITA’ RC, si intendono i materiali di riporto di precedenti lavorazioni; i terreni movimentati sono per lo
più di tipo granulare e di pezzatura medio-grossolana;
-UNITA’ R 1-2, (suddivisi per una facilità di analisi) si intendono depositi di precedenti lavorazioni e ghiaie e
ciottoli in matrice sabbioso-limosa e ghiaie medio fini in matrice limoso sabbiosa;
-DEPOSITI GRANULARI GROSSOLANI, comprende alternanze di ghiaie etero metriche e sabbie da limose a
con limo (trascurabili), ciottoli e blocchi anche di dimensione pluri-metrica privi o con scarsa matrice
sabbiosa grossolana, ghiaie etero metriche e sabbie con ciottoli;
-DEPOSITI GRANULARI MEDIO-FINI, comprende sabbie limose, inglobanti ghiaia e ciottoli di colore variabile
dal grigio al nocciola chiaro. Locali intercalazioni di ghiaia, ciottoli e blocchi, in matrice sabbioso-limosa
costituenti lenti e livelli con spessore da alcuni decimetri ad alcuni metri;
-SUBSTRATO ROCCIOSO, presenti diversi litologie costituenti questo strato che per semplicità sono state
indicate con un unico termine.
54
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
In presenza di falda, le tensioni efficaci diminuiscono a causa della sotto spinta idraulica e di conseguenza
anche la rigidezza diminuisce; s’è provveduto all’uso di una delle tante correlazioni presenti in letteratura al
fine di quantificare la variazione della rigidezza in funzione del confinamento. In dettaglio si è considerata la
relazione di Ortiz (1986):
h
efK
8 = 85 ∗ d g
e
Dove:
Per ogni strato, ammettendo che la E assegnata sia corrispondente alla σ’h baricentrica in assenza di falda,
si ricava E0. In presenza di falda, è quindi possibile valutare la E corrispondente al baricentro dello strato in
funzione della σ’h agente (ridotta a causa della presenza dell’acqua).
55
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
γ E ν ϕ c' σc D L
k0
[KN/m3] [MPa] [-] [°] [KPa] [MPa] [m] [m]
20.24 750 0.25 56.8 0.16 400 18.16 1.2 5-15-25
Per completezza vengono riportati i parametri teorici della coppia di colonne n°3
Step di risalita 5 cm
56
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
- PARAMETRI PLATEA
B L S / E ν
CLS
[m] [m] [m] [KN/m3] [MPa] [-]
15 20 0,5 C 20/25 25 30200 0,15
In sede di progetto si farà riferimento alla resistenza caratteristica a compressione su cubica Rck così come
definita nel § 11.2.1 delle N.T.C. 08. Dalla resistenza cubica si passerà a quella cilindrica da utilizzare nelle
verifiche mediante l’espressione:
Sempre in sede di previsioni progettuali, è possibile passare dal valore caratteristico al valor medio della
resistenza cilindrica mediante l’espressione:
ijl = ijk b 8
57
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
6.1 Cenni teorici sul metodo F.E.M. e software in uso: MIDAS GTS NX
Il metodo ad elementi finiti (F.E.M.) è un metodo numerico per risolvere problemi di ingegneria e fisica
matematica aventi geometrie complicate, carichi e proprietà dei materiali dove soluzioni analitiche non
possono essere ottenute. Il concetto alla base del metodo F.E.M. è la suddivisione del modello matematico
in componenti scollegate di geometria semplice chiamati elementi finiti o semplicemente elementi. Si passa
quindi da:
La lunghezza di ogni elemento è Lij = d sin(π/n), il perimetro approssimato è Ln = nLij mentre il perimetro
esatto è P = πd, quindi:
Q[ ∗ Q!q o
o= = = ∗ sin < =
p p
Discretizzando il modello fisico, si viene a conoscenza dei singoli elementi che lo compongono:
58
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Definizioni:
- Nodi: Ogni elemento possiede un insieme di punti distinti che servono per un duplice motivo,
ovvero la definizione della geometria dell'elemento e i gradi di libertà. Sono di solito localizzati agli
angoli degli elementi, o nel caso di elementi d’ordine superiore sono messi anche all'interno
dell'elemento;
- Gradi di libertà: DOF (degrees of freedom); sono gli spostamenti possibili dei nodi;
- Forze nodali: ad ogni DOF corrisponde una forza. La relazione tra forza e spostamento è fornita da
considerazioni energetiche;
- Relazioni costitutive: Regolano il comportamento del materiale.
I tre passi chiave nella simulazione a elementi finiti sono riassunti in Fig.47:
59
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
• IDEALIZZAZIONE: Pensare di modellare esattamente la realtà, non solo è impossibile perché troppo
complesso, ma porta a risultati che possono essere completamente sbagliati (specialmente nel caso
di analisi dinamiche). Un modello estrae gli aspetti di interesse di un modellatore. L’idealizzazione ci
permette di passare da un problema fisico a un modello matematico. E’ un passo importantissimo e
delicato poiché coinvolge direttamente l’operatore.
• DISCRETIZZAZIONE: I modelli di sistemi fisici non sono semplici da risolvere, comportano equazioni
differenziali parziali accoppiate nello spazio e nel tempo con determinate condizioni al contorno e
hanno un numero infinito di gradi di libertà. Esistono anche soluzioni analitiche, anche chiamate
“soluzioni in forma chiusa”, intellettualmente soddisfacenti ma molto complesse o addirittura
impossibili da trovare. Il metodo elementi finiti trasforma equazioni differenziali con determinate
condizioni al contorno in un sistema di equazioni algebriche che possono essere risolte
numericamente. Per fare questo è necessario ridurre il numero di gradi di libertà da infinito a un
numero finito, ovvero effettuare la discretizzazione.
Nel metodo agli elementi finiti, il campo di spostamenti all’interno di un elemento viene approssimato
come una funzione degli spostamenti nodali U:
[
Dove Ui indica gli spostamenti nodali lungo i gradi di libertà i, ed Ni rappresenta la funzione di forma
(interpola gli spostamenti interni).
Ni (x) = 1 in ui
60
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
1. C0 quelli riguardanti gli spostamenti, dove si richiede solo la loro continuità (es. reticolari o
torsione);
2. C1 quelli riguardanti sia gli spostamenti e i loro derivati, dove viene richiesta la continuità delle
curvature (es. elemento trave, membrana, shell).
Il software scelto per effettuare le analisi della tesi è MIDAS GTS NX, pacchetto software per l'analisi agli
elementi finiti globale che è in grado di gestire l'intera gamma di applicazioni di progettazione geotecnica,
tra cui fondazioni profonde, scavi, sistemi di gallerie complessi, analisi infiltrazioni, analisi, progettazione
consolidamento argine, analisi dinamica e pendenza stabilità. Midas GTS NX presenta il più recente sviluppo
d’avanguardia computer grafica e la tecnologia di analisi con un’interfaccia intuitiva che permette agli
utenti d’integrare facilmente il software nel loro processo di lavoro.
-la prima deriva dalla natura del materiale Jet iniettato, che è piuttosto diverso sia dal terreno che dal
cemento;
-la seconda consiste nella grande variabilità delle caratteristiche geometriche e proprietà meccaniche degli
elementi di Jet-Grouting.
I due CRITERI DI ROTTURA che possono essere usati hanno differenti assunzioni di base:
CRITERIO DI MOHR-COULOMB, usualmente applicato per i terreni non trattati. Pertanto con
questo approccio il materiale Jet-Grouting viene considerato come terreno di migliore qualità
avente quindi coesione (c’) e angolo d’attrito (z).
La resistenza a taglio del materiale secondo il criterio di Mohr-Coulomb, viene calcolato come:
{ = j|
K
b e K ∗ tan <z=
CRITERIO DI TRESCA, applicato nel caso in cui non tutto il volume di terreno è riempito da colonne
Jet. In questo approccio gli elementi colonnari vengono considerati come individuali corpi composti
di materiali differenti dove l’attrito è trascurato.
La formulazione per la resistenza a taglio, è valida nel momento in cui gli stati tensionali sono
trascurabili:
{ = j~
I due criteri sono tra loro correlati secondo la seguente relazione, mostrata anche graficamente in Fig.49:
o z|
j~ = j| ∗ •€ • b ƒ
4 2
61
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
z STRATIGRAFIA γ E ν
K0
omogeneizzata 3
[m] [KN/m ] [KPa] [-]
da 0 a 9 m UNITA' RC 18 10000 0.3 0.43
da 10 a 14 m UNITA' R 1 18 15000 0.3 0.50
da 15 a 17 m UNITA' R 2 16.2 15000 0.3 0.50
DEPOSITI
da 18 a 45 m GRANULARI 18 70000 0.2 0.43
GROSSOLANI
DEPOSITI
da 46 a 59 m GRANULARI 18 275000 0.3 0.47
MEDIO-FINI
SUBSTRATO
da 60 a 65 m 27 1575000 0.15 0.36
ROCCIOSO
62
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
γ E ν ϕ c' σc D L
k0
[KN/m3] [MPa] [-] [°] [KPa] [MPa] [m] [m]
20.24 750 0.25 56.8 0.16 400 18.16 1.2 5-15-25
- PARAMETRI PLATEA
B L S γ E Ν
CLS 3
[m] [m] [m] [KN/m ] [MPa] [-]
15 20 0,5 C 20/25 25 30200 0,15
Nella modellazione saranno previsti differenti interassi e differenti lunghezze di colonne Jet-Grouting,
passando da un terreno quasi completamente trattato, ad uno avente colonne con un comportamento più
individuale (definito anche come “modello a zattera”). Pertanto, visti i valori in possesso, e per avere analisi
congruenti tra loro, si decide di sperimentare una modellazione di tutti i casi usando un legame costitutivo
elastico lineare perfettamente plastico con il criterio di rottura di Mohr-Coulomb e quindi, in termini più
semplici secondo quanto detto prima, realizzare una modellazione TERRENO-TERRENO MIGLIORATO.
Si riassume in tabella i modelli che verranno presentati, effettuando delle valutazioni sia in caso di falda
(come nel caso reale, presente a 15 m dal P.C.) e che in assenza di falda. Gli interassi sono stati ipotizzati
partendo dalla dimensione del diametro e aggiungendo 0,20 m, fino ad avere interassi che considerano 2
volte o 3 volte il diametro della colonna.
63
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
L=5 m L=5 m
i=d+0.2 L=15 m i=d+0.2 L=15 m
L=25 m L=25 m
L=5 m L=5 m
PRESENZA DI FALDA i=2d L=15 m ASSENZA DI FALDA i=2d L=15 m
L=25 m L=25 m
L=5 m L=5 m
i=3d L=15 m i=3d L=15 m
L=25 m L=25 m
Per un totale di 18 modelli di analisi con trattamento di rinforzo tramite colonne Jet-Grouting. Al fine di
dimostrare l’efficacia del trattamento si partirà dal considerare i risultati in termini di cedimenti simulando
una platea a piano campagna e successivi sovraccarichi (rappresentati da tre incrementi di pressioni, ovvero
50-100-150 KPa). Successivamente si rinforzerà il terreno variando i parametri prefissati (interasse e
profondità del trattamento).
In prima analisi, conoscendo l’importanza del volume significativo ed essendo assimilabile alla
“dimensione caratteristica della fondazione”, (nel caso in esame la dimensione più piccola della platea è 15
m), comprenderà gli strati di terreno UNITA’ RC ed UNITA’ R 1-2. Questa indicazione sarà di particolare
rilevanza per comprendere i risultati delle analisi.
Le analisi saranno di stress sia per i modelli senza falda che per i modelli con presenza di falda a 15m dal
P.C. (caso reale), impostate tramite “CONSTRUCTION STAGE” simulando le fasi prefissate, partendo da una
situazione in quiete fino ad arrivare all’applicazione della pressione.
- MATERIALE TIPO ISOTROPO: ovvero avente le stesse proprietà in tutte le direzioni. Solitamente
viene usato per descrivere il comportamento di materiali lineari - elastici / non lineari elastici /
elasto - plastici.
- MODELLO TIPO MOHR-COULOMB: definito da un comportamento elasto - plastico come mostrato
in Fig.50
64
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
I parametri che vengono definiti all’interno di queste prime due scelte sono:
1. E (modulo elastico), prima costante elastica per i materiali isotropi. Definisce la rigidità
iniziale del materiale. All’inserimento di questo dato vengono calcolati automaticamente il
modulo di taglio G e il modulo di rigidezza volumetrica o modulo di Bulk K (Fig.51);
8 8
S= „ =
2<1 b a= 3<1 @ 2a=
2. ν (coefficiente di Poisson), seconda costante elastica per i materiali isotropi. Assume valori
variabili 0 ≤ ν ≤ 0,5; valori tendenti a 0,5 indicano un materiale incomprimibile, in caso
contrario quando è pari a 0 indica che il materiale è elastico e mostra le variazioni di
volume anche per carichi ridotti.
3. γ (peso di volume);
4. c’ (coesione), (Fig.52);
5. ϕ (angolo d’attrito), (Fig.51).
6. k0, coefficiente di spinta a riposo
Figura 52_CRITERIO DI MOHR COULOMB IN CONDIZIONI DRENATE (sinistra) E IN CONDIZIONI NON DRENATE (destra)
65
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Nel caso di analisi con falda, si è provveduto l’inserimento di ulteriori parametri simulando così il terreno
come un mezzo poroso:
Platea
Si riportano di seguito immagini relative alle schermate del programma di calcolo (Fig.54)
66
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Definiti i materiali, applicando valori medi nel caso di range di valori, per procedere alla modellazione
spaziale, vengono definiti gli elementi SOLIDI. Possono essere di tipo tetraedrico, o esaedrico (Fig.55). Con
questi elementi si sono modellati terreno, colonne Jet-Grouting e lastra.
Modellare la geometria totale, è abbastanza semplice. Tutti i comandi sono disponibili nella sezione
GEOMETRY dove è possibile estrudere le forme importate dal dxf, e creare superfici per dividere i solidi
stessi. Ottenuta la geometria, è necessario effettuare due passaggi prima di procedere con la meshatura:
67
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
punti di controllo alle colonne. Tramite MESH>>>SIZE CONTROL>>>EDGE, s’arriverà alla schermata dove
sarà possibile evidenziare i bordi delle colonne corrispondenti all’inizio di ogni strato del terreno. Seguendo
il metodo NUMBER OF DIVISION>>>Division :4, appariranno dei punti rossi che faranno da riferimento per il
prossimo passaggio (Fig.56).
Per la generazione della mesh sono stati usati degli elementi “Hybrid”, derivati dalla combinazione di
piramidi e tetraedri sulla base di esaedro e per ottenere delle analisi più accurate (Fig.57).
Al fine di simulare il processo costruttivo, il modello di partenza sarà composto dagli strati di terreno
determinati nei paragrafi precedenti (alle colonne presenti nell’interno modello sarà associato il materiale
presente ad una determinata profondità), per poi in una seconda fase cambiare materiale alle colonne e
trasformarle in Jet-Grouting. Pertanto, proseguendo con la modellazione, le colonne sono state
discretizzate attraverso MAP-SOLID>>> SIZE:1 e la relativa proprietà (Fig.58).
Figura 58_ESEMPIO DI COLONNA DISCRETIZZATA L=25 M (da notare le 4 colorazioni differenti, corrispondenti ai 4
materiali che attraversa la colonna)
68
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Si continua a discretizzare dall’interno verso l’esterno, quindi dopo le colonne sono stati meshati i blocchi
interni e la platea tramite AUTO-SOLID>>>SIZE:1, per poi proseguire verso l’esterno ingrandendo le maglie
dall’alto verso il basso tramite MAP-SOLID>>>SIZE da 2 a 5. Completata la discretizzazione, è bene aver
chiaro il tipo di analisi che si vuole effettuare (se con falda o senza falda) poiché le impostazioni differiscono
leggermente.
69
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
70
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
TOTALE COLONNE = 48
71
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
72
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
TOTALE COLONNE = 24
73
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
74
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
PRE-TRATTAMENTO_SENZA FALDA
[mm]
FASE 1_TERRENO 0,0
FASE 2_PLATEA=3750 KN 11,5
50 KPa 57,5
FASE 3_PRESSIONI 100 KPa 103,7
150 KPa 150,2
Pre-trattamento_ASSENZA DI FALDA
FASE
FASE 1_TERRENO 2_PLATEA=3750 KN FASE 3_PRESSIONI
50 KPa 100 Kpa 150 KPa
0
20
cedimento [mm]
40
60
80
100
120
140
160
75
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
PRE-TRATTAMENTO_CON FALDA
[mm]
FASE 1_TERRENO 0.00
FASE 2_PLATEA=3750 KN 11.7
50 KPa 58.4
FASE 3_PRESSIONI 100 KPa 105.5
150 KPa 152.8
Pre-trattamento_PRESENZA DI FALDA
FASE
FASE 1_TERRENO 2_PLATEA=3750 KN FASE 3_PRESSIONE
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
cedimento [mm]
40
60
80
100
120
140
160
76
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
77
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTO_i=d+0,2___L=5m_ASSENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
z STRATIGRAFIA
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
78
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
20 20
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
79
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
80
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTO_i=d+0,2___L=5m_PRESENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
81
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
82
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
83
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTO_i=d+0,2___L=15m_ASSENZA DI FALDA
FASE
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE 3_PLATEA=3750 KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
.
84
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
20 20
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
85
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
86
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTO_i=d+0,2___L=15m_PRESENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
87
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
88
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
89
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
90
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
20 20
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
91
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
92
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
cedimento [mm]
40
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
93
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
20 20
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
94
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
95
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTO_i=2d___L=5m_ASSENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
96
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
5 5
σv_FASE 4
σv_FASE 2
10 10
σ'v_FASE 4_P150
σ'v_FASE 2
15 15
20 20
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
97
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
98
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTO_i=2d___L=5m_PRESENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
99
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
100
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
101
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTO_i=2d___L=15m_ASSENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
102
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
103
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
104
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTO_i=2d___L=15m_PRESENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
105
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
106
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
107
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
cedimento [mm]
40
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
108
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
20 20
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
109
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
110
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
111
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
20 20
σv_FASE 4
25 25 σ'v_FASE 4_P150
u
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
112
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
113
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTI_i=3d___L=5m_ASSENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [m]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 18 a 45 m DEPOSITI GRANULARI GROSSOLANI
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
114
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
115
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
116
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTO_i=3d___L=5m_PRESENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
117
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
20 u
20
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
118
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
119
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTI_i=3d___L=15m_ASSENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
120
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
121
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
122
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTO_i=3d___L=15m_PRESENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
cedimento [mm]
40
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
123
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
5 σv_FASE 2 5
σv_FASE 4
10 σ'v_FASE 2 10 σ'v_FASE 4_P150
15 15 u
u
Δσ'
20 20
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
124
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
125
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CEDIMENTI_i=3d___L=25m_ASSENZA DI FALDA
FASE 3_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 2_COLONNE KN FASE 4_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
126
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
20 20
σv_FASE 4
25 25
σ'v_FASE 4_P150
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
127
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
128
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
60
80
100
120
140
160
PRE-TRATTAMENTO [mm] POST-TRATTAMENTO [mm]
da 0 a 9 m UNITA' RC
da 10 a 14 m UNITA' R 1
da 15 a 17 m UNITA' R 2
da 60 a 65 m SUBSTRATO ROCCIOSO
129
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
25 25
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
20 20
σ'v_FASE 4_P150
25 25 σv_FASE 4
u
30 30
z [m]
z [m]
35 35
40 40
45 45
50 50
55 55
60 60
65 65
130
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
60
80
100
120
140
160
Rispetto ai 3 interassi proposti per il rinforzo del terreno con colonne di Jet-Grouting, la tipologia i=d+0,2
prevede (come immaginabile) il terreno quasi totalmente trattato e, nel caso che si sta esaminando, senza
falda. Rinforzando il terreno fino a 5 m di profondità la riduzione del cedimento, rispetto ai risultati ottenuti
senza il trattamento di rinforzo e senza falda, è del 37%. Nel momento in cui si arriva a trattare tutto il
volume significativo (rinforzo con colonne di 15 m) si arriva ad una riduzione del cedimento del 74% (+37%).
Questa enorme differenza si va a perdere aumentando la profondità delle colonne fino a 25m ottenendo
una riduzione dell'83%, sia perché si va oltre il volume significativo, ma maggior causa è l'attraversamento
dei depositi grossolani e quindi aventi caratteristiche meccaniche migliori.
131
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
• PRESENZA DI FALDA
60
80
100
120
140
160
Rispetto ai 3 interassi proposti per il rinforzo del terreno con colonne di Jet-Grouting, la tipologia i=d+0,2
prevede (come immaginabile) il terreno quasi totalmente trattato e, nel caso che si sta esaminando, con
presenza di falda a 15 m dal piano campagna. Nonostante l'effetto della falda sia sempre dannoso poiché
causa la riduzione della rigidezza e delle tensioni efficaci, ci si aspettano risultati poco differenti dal caso
senza falda poiché sé situata a pelo del volume significativo. Rinforzando il terreno fino a 5 m di profondità
la riduzione del cedimento, rispetto ai risultati ottenuti senza il trattamento di rinforzo e con falda, è del
36%. Nel momento in cui si arriva a trattare tutto il volume significativo (rinforzo con colonne di 15 m) si
arriva ad una riduzione del cedimento del 72% (+36%). Questa enorme differenza si va a perdere
aumentando la profondità delle colonne fino a 25m ottenendo una riduzione dell'82%, sia perché si va oltre
il volume significativo, ma maggior causa è l'attraversamento dei depositi grossolani aventi caratteristiche
meccaniche migliori nonostante si stia attraversando la falda.
132
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
L=5 m [mm] L=15 m [mm] L=25 m [mm] PRE-TRATTAMENTO [mm]
Rispetto ai 3 interassi proposti per il rinforzo del terreno con colonne di Jet-Grouting, la tipologia i=2d
prevede un parziale trattamento del terreno e, nel caso che si sta esaminando, senza falda. Rinforzando il
terreno fino a 5 m di profondità la riduzione del cedimento, rispetto ai risultati ottenuti senza il trattamento
di rinforzo e senza falda, è del 31%, leggermente inferiore rispetto al caso con i=d+0,2. Nel momento in cui
si arriva a trattare tutto il volume significativo (rinforzo con colonne di 15 m) si arriva ad una riduzione del
cedimento del 67% (+36%,). Questa differenza si va a perdere aumentando la profondità delle colonne fino
a 25m ottenendo una riduzione dell'76%, sia perché si va oltre il volume significativo, ma maggior causa è
l'attraversamento dei depositi grossolani e quindi aventi caratteristiche meccaniche migliori. Si ottiene
un'inferiore riduzione di cedimento poiché gli elementi rinforzanti a parità di profondità sono inferiori (si
passa da 140 elementi a 48).
133
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
• PRESENZA DI FALDA
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
140
160
L=5 m [mm] L=15 m [mm] L=25 m [mm] PRE-TRATTAMENTO [mm]
Rispetto ai 3 interassi proposti per il rinforzo del terreno con colonne di Jet-Grouting, la tipologia i=2d
prevede un parziale trattamento del terreno e, nel caso che si sta esaminando, con presenza di falda a 15 m
dal piano campagna. Nonostante l'effetto della falda sia sempre dannoso poiché causa la riduzione della
rigidezza e delle tensioni efficaci, ci si aspettano risultati poco differenti dal caso senza falda poiché sé
situata a pelo del volume significativo. Rinforzando il terreno fino a 5 m di profondità la riduzione del
cedimento, rispetto ai risultati ottenuti senza il trattamento di rinforzo e con falda, è del 31%, inferiore
rispetto al caso i=d+0,2. Nel momento in cui si arriva a trattare tutto il volume significativo (rinforzo con
colonne di 15 m) si arriva ad una riduzione del cedimento del 66% (+35%). Questa differenza si va a perdere
aumentando la profondità delle colonne fino a 25m ottenendo una riduzione dell'75%, sia perché si va oltre
il volume significativo, ma maggior causa è l'attraversamento dei depositi grossolani aventi caratteristiche
meccaniche migliori nonostante si stia attraversando la falda. Si ottiene un'inferiore riduzione di cedimento
poiché gli elementi rinforzanti a parità di profondità sono inferiori (si passa da 140 elementi a 48).
134
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
60
80
100
120
140
160
Rispetto ai 3 interassi proposti per il rinforzo del terreno con colonne di Jet-Grouting, la tipologia i=3d
prevede un trattamento poco invasivo con sole 24 colonne e, nel caso che si sta esaminando, senza falda.
Rinforzando il terreno fino a 5 m di profondità la riduzione del cedimento, rispetto ai risultati ottenuti senza
il trattamento di rinforzo e senza falda, è del 24%, -13% rispetto al caso con i=d+0,2. Nel momento in cui si
arriva a trattare tutto il volume significativo (rinforzo con colonne di 15 m) si arriva ad una riduzione del
cedimento del 58% (+34%). Questa differenza si va a perdere aumentando la profondità delle colonne fino
a 25m ottenendo una riduzione dell'66%, (-17 % a parità di lunghezza nel caso i=d+0,2) sia perché si va oltre
il volume significativo, ma maggior causa è l'attraversamento dei depositi grossolani e quindi aventi
caratteristiche meccaniche migliori.
135
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
• PRESENZA DI FALDA
60
80
100
120
140
160
Rispetto ai 3 interassi proposti per il RINFORZO del terreno con colonne di Jet-Grouting, la tipologia i=3d
prevede un trattamento poco invasivo con sole 24 colonne e, nel caso che si sta esaminando, con presenza
di falda a 15 m dal piano campagna. Nonostante l'effetto della falda sia sempre dannoso poiché causa la
riduzione della rigidezza e delle tensioni efficaci, ci si aspettano risultati poco differenti dal caso senza falda
poiché sé situata a pelo del volume significativo. Rinforzando il terreno fino a 5 m di profondità la riduzione
del cedimento, rispetto ai risultati ottenuti senza il trattamento di rinforzo e con falda, è del 24%, molto
inferiore rispetto al caso i=d+0,2 e pari rispetto allo stesso caso ma senza falda. Nel momento in cui si arriva
a trattare tutto il volume significativo (rinforzo con colonne di 15 m) si arriva ad una riduzione del
cedimento del 57% (+33%). Questa differenza si va a perdere aumentando la profondità delle colonne fino
a 25m ottenendo una riduzione dell'64%, sia perché si va oltre il volume significativo, ma maggior causa è
l'attraversamento dei depositi grossolani aventi caratteristiche meccaniche migliori nonostante si stia
attraversando la falda.
136
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
FASE 4_PRESSIONI 100 KPa 66.5 71.3 78.2 68.4 73.1 80.0
FASE 2_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 1_COLONNE KN FASE 3_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
10
20
30
40
cedimento [mm]
50
60
70
80
90
100
110
120
i=d+0,2 [mm] i=2d [mm] i=3d [mm] i=d+0,2 (FALDA) [mm] i=2d (FALDA) [mm] i=3d (FALDA) [mm]
Il trattamento più invasivo e compatto (i=d+0,2), risulta molto efficace rispetto ad un trattamento di sole 24
colonne (i=3d) soprattutto perché nei 5 metri di trattamento i terreni hanno scarse caratteristiche
meccaniche.
137
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
FASE 3_PRESSIONI 100 KPa 28.5 34.5 43.5 31.2 37.0 45.8
10
20
30
40
cedimento [mm]
50
60
70
80
90
100
110
120
i=d+0,2 [mm] i=2d [mm] i=3d [mm] i=d+0,2 (FALDA) [mm] i=2d (FALDA) [mm] i=3d (FALDA) [mm]
Le colonne considerate, rinforzano tutto il volume significativo, pertanto nonostante risulti ancora il
trattamento migliore quello più invasivo, le colonne con interasse maggiore diminuiscono di un ordine di
grandezza il cedimento (6,5 cm a confronto dei 11,6 cm con le colonne profonde 5m).
138
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
FASE 3_PRESSIONI 100 KPa 18.6 25.5 35.9 20.4 27.4 37.9
FASE 2_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 1_COLONNE KN FASE 3_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
10
20
30
40
cedimento [mm]
50
60
70
80
90
100
110
120
i=d+0,2 [mm] i=2d [mm] i=3d [mm] i=d+0,2 (FALDA) [mm] i=2d (FALDA) [mm] i=3d (FALDA) [mm]
139
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Dal prezziario Regionale d’Abruzzo 2012, sono riportati i prezzi del Jet-Grouting sotto l’indicazione:
“FORMAZIONE DI COLONNE VERTICALI O INCLINATE di terreno consolidato a sezione circolare con diametro
non inferiore a cm 60, tipo 'Jet-Grouting', ottenuto mediante esecuzione di una perforazione a distruzione di
nucleo senza asportazione di materiale ed impiego di un'asta tubolare di acciaio. L'asta viene estratta con
rotazione e tempi prestabiliti iniettando ad alta pressione (300 kg/cmq) attraverso un apposito ugello, una
miscela di acqua e cemento eventualmente additivata, in modo da ottenere all'interno della colonna una
resistenza a compressione del terreno consolidato non inferiore a 30 kg/cmq. Compreso l'uso di attrezzature
speciali composte da pompe ad alta pressione, da sonde idrauliche semoventi, da gruppi elettrogeni ed
impianti di miscelazione con relativi operatori e manovalanza, nonché la fornitura dei materiali,
l'allontanamento dei fanghi e quanto altro occorre per dare il lavoro compiuto a regola d'arte. Comprese
altresì le prove e verifiche sia di carattere distruttivo (come carotaggi verticali, rottura di campioni a
compressione, ecc.) sia di carattere non distruttivo (come prove vibrazionali, gli ultrasuoni, ecc.) da eseguirsi
le une e/o le altre in numero e posizione stabiliti in contraddittorio con la D.L. Per colonna di terreno
consolidato”
Al fine di effettuare delle riflessioni e non essendo presente il prezzo corrispondente al diametro usato in
tesi, si effettuerà una stima.
φ colonna tesi ml
1200 mm € 227,92
Si riporta di seguito in tabella, il costo stimato per ogni trattamento analizzato in tesi:
Confrontando i cedimenti dei 9 casi con assenza di falda, si noteranno risultati simili tra alcuni casi aventi
interasse e profondità differenti. Sicuramente nel caso si dovesse realizzare un’opera importante, e “senza
limiti di costo”, la scelta ricadrebbe su una disposizione che garantisca la massima sicurezza, ma dalla stima
effettuata, a parità di cedimento le differenze di costo sono elevate.
140
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
CONFRONTO TOTALE
FASE 2_PLATEA=3750
FASE 1_TERRENO FASE 1_COLONNE KN FASE 3_PRESSIONI
50 KPa 100 KPa 150 KPa
0
20
40
cedimento [mm]
60
80
100
120
i=d+0,2 (5) [mm] i=2d (5) [mm] i=3d (5) [mm] i=d+0,2 (15) [mm] i=2d (15) [mm]
i=3d (15) [mm] i=d+0,2 (25) [mm] i=2d (25) [mm] i=3d (25) [mm]
Il caso che ha permesso una maggior riduzione di cedimento è i=d+0,2 con L=25 m, di soli 25 mm a
confronto con i 150 mm che si raggiungono senza le colonne jet-grouting, ma al contempo prevede anche il
maggior costo. Come immaginabile, il caso che ottiene minor riduzione di cedimento è i=3d con L=5m e
quindi minor costo data la poca invasività del trattamento e profondità. Individuando i casi che
raggiungono cedimenti simili e paragonando al contempo i costi:
E’ evidente come a parità di cedimento le differenze di costo sono elevate. Nei casi dove si raggiunge un
cedimento di 3 cm si ha una differenza di € 205,128.00 , mentre nei casi che hanno un cedimento di 5 cm si
hanno € 82,051.20 di differenza. Cifre elevate che permetterebbero investimenti su altri aspetti progettuali
senza sottrarre sicurezza ad eventuali consolidamenti del terreno.
141
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Conclusioni
A fronte delle sperimentazioni riportate nella presente tesi di laurea, è stata dimostrata l’efficacia del
metodo di rinforzo del terreno tramite l’inclusione di colonne non reagenti a trazione di Jet-Grouting.
In particolar modo con un intervento invasivo (i=d+0,2, 140 colonne) si ottiene un’elevata riduzione del
cedimento anche se risultati notevoli sono stati raggiunti ipotizzando poche colonne (i=3d, 24 colonne).
Ogni progetto ha le sue singolarità pertanto nonostante queste sperimentazioni proposte, è bene nella
realtà effettuare delle scelte consapevoli basandosi non solo sul contesto ma anche sul volume significativo
di terreno che, con le sue proprietà influenza in modo apprezzabile il comportamento dell’opera stessa.
Nel caso specifico della tesi, si sono raggiunte notevoli riduzioni di cedimento già con le colonne da 5 m, ma
l’efficacia ottimale si è raggiunta con un trattamento profondo 15 m, poiché assicurava il rinforzo di tutto il
volume significativo del terreno (profondità determinata dalla dimensione caratteristica della platea
ipotizzata 15x20m). Nonostante le colonne profonde 25 m comportino delle riduzioni di cedimento
maggiori, essendo per 10 m al di fuori del volume significativo e incontrando come da stratigrafia dei
terreni con caratteristiche migliori, queste risultano una scelta poco consapevole e soprattutto molto
onerosa. La presenza di falda a 15 m dal piano campagna, non ha comportato differenze notevoli poiché
non solo risulta abbastanza in profondità ma soprattutto perché è situata al limite del volume significativo.
Nell’attività professionale, purtroppo l’aspetto che molte volte predomina è il costo dell’opera ma per
essere dei buoni progettisti non solo bisogna ottenere il miglior prezzo, ma anche saper ragionare sulle
possibilità del caso ed essere competitivi.
142
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
Bibliografia
• BOTTO G., 1985. “PROGRESSI NELLE TECNICHE DI JET-GROUTING”. UNIVERSITÀ DI TORINO, ATTI DELLE
CONFERENZE DI GEOTECNICA DI TORINO XII CICLO 1985
• BUONAIUTO S., ED.2014. “TECNICHE DI CONSOLIDAMENTO DEL TERRENO MANUALE PER UNA CORRETTA
ESECUZIONE DEI LAVORI”. DARIO FLACCOVIO EDITORE
• COMO G., COMO G., 2005. “JET GROUTING: CENNI TEORICI, CAMPI D’APPLICAZIONE E IMPIEGO QUALE
OPERA DI SOSTEGNO”. INTERVENTO AL CORSO DI PERFEZIONAMENTO SUPSI DI LUGANO DEL 23.03.2005
RELATIVO ALLE “OPERE DI SOSTEGNO PER SCAVI”, N. RIF.:102.1-R-169/10.10 MINUSIO, MARZO 2005/OTTOBRE
2008
• CROCE P., FLORA A., MODONI M., ED.2014. “JET GROUTING TECHNOLOGY, DESIGN AND CONTROL”. CRC
PRESS
• CROCE P., GAJO A., MONGIOVÌ L., ZANETTI A., 1994. “UNA VERIFICA SPERIMENTALE DEGLI EFFETTI DELLA
GETTINIEZIONE”. RIVISTA ITALIANA GEOTECNICA 2/94, PAG. 91-101
• DE PAOLI B., TORNAGHI R. RODIO S.P.A., CASALMALOCCO (MILANO); LOTTI A. PEDEMONTE S., FERROVIE DELLO
STATO, MONZA (MILANO); CEPPI G., MAGGIONI F., COGEFAR S.P.A., MILANO, 1989. “STABILIZZAZIONE DI
TERRENI TORBOSI MEDIANTE JET GROUTING PER LA COSTRUZIONE DI RILEVATI FERROVIARI”.
CONGRESSO INTERNAZIONALE DI GEOINGEGNERIA, TORINO 27-28-29-30 SETTEMBRE 1989
• FLORA A., LILER S..” OSSERVAZIONI SU ALCUNE TECNICHE DI CONSOLIDAMENTO DEI TERRENI PIU’
DIFFUSE IN ITALIA”. INGENIO, SISTEMA INTEGRATO DI INFORMAZIONE PER L’INGEGNERE
• FLORA A., MODONI G., LIRER S., CROCE P.,2013. “THE DIAMETER OF SINGLE, DOUBLE AND TRIPLE FLUID
JET GROUTING COLUMNS: PREDICTION METHOD AND FIELD TRIALS RESULT”. GÉOTECHIQUE 63, NO.
11, PAG. 934-945
• LUNARDI P., 1992. “IL CONSOLIDAMENTO DEL TERRENO MEDIANTE JET-GROUTING”. UNIVERSITÀ DI
PARMA. QUARRY AND CONSTRUCTION MARZO 1992
• MODONI G., CROCE P., MONGIOVÌ L., 2006. “THEORETICAL MODELLING OF JET-GROUTING”. GÉOTECHIQUE
56, NO.5, PAG. 335-347
143
MODELLAZIONE PARAMETRICA DI TERRENI RINFORZATI CON LA TECNICA DEL JET-GROUTING LAUREANDA: SERENA ZANNELLI
• TORALDO C., MODONI G., CROCE P., RUSSO G., SPACAGNA R.L., 2014. “INFLUENZA DELLA VARIABILITA’
SULLA RESISTENZA CARATTERISTICA DEL TERRENO CEMENTATO MEDIANTE JET-GROUTING”.
UNIVERSITÀ G. D’ANNUNZIO CHIETI-PESCARA, IARG 2014
• TORNAGHI R., 1993. “CONTROLLI E BILANCI ANALITICI DEI TRATTAMENTI COLONNARI MEDIANTE JET-
GROUTING. RIVISTA ITALIANA GEOTECNICA 3/93, PAG. 217-234
• “UNI EN 12716:2003, ESECUZIONE DI LAVORI GEOTECNICI SPECIALI – GETTI PER INIEZIONE (JET-GROUTING)”
• ORTIZ J.M.R., SERRA J. AND OTEO C.,1986. “CURSO APLICADO DE CIMENTACIONES”. 3RD ED. MADRID:
COLEGIO OFICIAL DE ARQUITECTOS DE MADRID
144