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Come fare 2000 lead al giorno

Giannicola

Caso studio di una campagna sweepstakes in Italia.


Oggi ti racconto la storia della “scalata di fine febbraio“.
Collaboro da tempo con un’agenzia che ci passa alcune
campagne appartenenti alla categoria Sweepstakes, le landing
page sono diverse perchè diverso è il target di riferimento ma
l’obiettivo è sempre lo stesso: generare, attraverso un
concorso, un database utenti da monetizzare con l’Email
Marketing.
Questo caso studio mostrerà alcuni aspetti importanti della
vita di un affiliato: le comunicazioni con l’Account Manager,
le problematiche che possono presentarsi durante la
promozione di una campagna e le decisioni dell’advertiser e
dell’affiliato.
Ricapitoliamo le caratteristiche della campagna:
 Categoria merceologica: Sweepstakes.
 Payout: 1,00€ PPL SOI.
 CAP giornaliero: 500-600 lead.
 Fonte di traffico: Facebook Ads.

Premessa: quando porti traffico da Facebook Ads, quasi tutti i


network, agenzie, advetiser temono una scarsa qualità, le loro
paure possono essere fondate solo se, anzichè guidare l’utente
verso il lead lo si inganna attraverso promesse non veritiere.
Questa campagna fin dai primi test ci ha donato ROI del
+300% ma abbiamo avuto sempre problemi di scaling perchè
la scelta dell’adveriser è sempre stata quella di distribuire le
proprie campagne su più affiliati e su più canali promozionali
fissando dei CAP giornalieri, purtroppo questa è una scelta
che molti advertiser italiani (assecondati da agenzie e
network) compiono, sperando di comprendere quale sia
l’affiliato o il canale promozionale che converte di più, in
realtà questo modus operandi allontana quasi tutti gli affiliati
che sono pronti a fare scaling.
Dopo un periodo di test (deprimente), durato per più di trenta
giorni, durante il quale bisognava generare meno di 50 lead al
giorno, perchè l’advertiser aveva la necessità di valutare la
qualità delle lead, sono riuscito a portare il CAP a 100 lead al
giorno, poi a 150 e così via fino ad arrivare a 500-600 al
giorno mantenendo una certa stabilità con una sola campagna.
Come si può notare dall’immagine tutto è andato liscio fino al
7/2, poi il tracollo!
La piattaforma, in questo caso HasOffers, aveva problemi.
Non tracciava tutte le nostre transazioni.
Avviso immediatamente l’Account Manager, ringraziandomi
della segnalazione, mi conferma il problema tecnico e mi
pone davanti a una scelta: vuoi fermare la tua promozione o
vuoi continuare a promuovere e il mese prossimo importiamo
dal cliente le lead che mancano?
Molti al mio posto avrebbero interrotto la promozione dicendo
“E se poi quei lead, di cui non so neanche il numero esatto,
me li fregano?” – “Seeee forse già mi fanno shaving, figurati
adesso che succede!” – “E se poi se ne scordano?” – Presi la
decisione personale di rischiare. Fermare una campagna in
corsa, significava interromperla per poi riprenderla nei giorni
successivi, non avremmo avuto gli stessi risultati.
Non la fermai anche per avere un piccolo potere contrattuale
nelle mie mani, spero che l’Affiliate Manager in questione
non stia leggendo questo articolo!
Di seguito, invece possiamo vedere l’andamento delle
campagne su Facebook Ads, per il periodo indicato:
Il metodo promozionale, scelta del pubblico e comunicazione,
sono molto simili al caso studio n°6 del libro “Affiliate
Marketing – Tutta la verità sull’advertising che funziona”
dove ho spiegato l’approccio utilizzato per questo genere di
campagne.
In questo caso abbiamo suddiviso la promozione in sette
campagne Facebook Ads che puntano alla stessa campagna
promozionale, decidendo di suddividere gli annunci in
sette campagne distinte perchè testando sette pubblici diversi
con lo stesso messaggio promozionale avremmo capito quale
stava rispondendo meglio rispetto alle altre, mentre su
piattaforma HasOffers la gestione dei link è stata fatta con
l’utilizzo dei subID per capire ogni lead da quale campagna
stesse provenendo.
In questo modo sapevamo con esattezza ogni lead da quale
campagna proveniva.
I problemi, come puoi vedere nello screenshot di HasOffers,
durarono fino al 15, poi il 17 mi giocai la carta “favore” e
scrissi subito su skype al mio Account Manager:
 IO: hey XXXX, how are you? Is the tracking ok now?
 AM: Hi Giannicola, yes. now it’s ok.
 IO: (senza tanti giri di parole) XXXX can I scale?
 AM: Talk with Advertiser, if it’s OK, how leads/day do
you want?
 IO: (Ma questo sa cosa mi sta chiedendo? Ne è
cosciente/consapevole?) XXXX, 1000 or more!
 AM: Are you sure?
 IO: (a questo punto, dove già si stava festeggiando come
se l’Italia avesse vinto gli europei, mi son dato un
contegno e ho detto…) yes, I’m sure.
 AM: I don’t know if the advertiser will agree to give you
all this CAP.
 IO: Ok ask him.
Non continuerò ad annoiarti con il mio inglese elementare, ma
utile a prendere campagne, è successo questo: appena sorto il
problema di tracciamento tutti gli affiliati interruppero tutte le
loro attività (display, DEM, ecc…) e l’advertiser si era,
inevitabilmente, ritrovato con molti lead da assegnare per
arrivare al traguardo mensile degli obiettivi.
In quel momento anche lui si trovò di fronte ad una decisione:
assegno il cap a tutti gli affiliati che mi hanno abbandonato
per un problema tecnico o solo a chi ha deciso di continuare
a promuovere?
Non so per certo se sia andata proprio così ma indovina un po’
però a chi l’advertiser (e di conseguenza l’agenzia) ha
assegnato tutto il CAP del mese?
“Fidarsi è bene, non fidarsi è meno profittevole!”
Mi chiesero di spingere le campagne più che potevo perchè
avevamo un obiettivo mensile da raggiungere. E fu così che
riuscimmo a fare quasi 2000 lead in un solo giorno su una
campagna promozionale!
Nei giorni 24,25, 26 abbiamo avuto altri piccoli problemi con
il tracking ma sono stati compensati.
Il mese successivo mi fu chiesto di ritornare al CAP di 500
lead al giorno per dare la possibilità agli altri affiliati di
ritornare a promuovere, ovviamente tutta la vicenda la
rigirai a nostro vantaggio, sono riuscito ad alzare un pò
“l’asticella” del CAP visto il supporto offerto per raggiungere
l’obiettivo del mese scorso.
Tutti i leads che pensavamo persi o dimenticati ci furono
accreditati il mese successivo come bonus.
Comprendo la difficoltà che fa un’affiliato di fronte ad alcune
scelte e comprendo la stessa difficoltà che fa il network o
agenzia ad ammettere dei problemi, la fiducia tra le parti
spesso può risultare vincente per entrambi, questo caso studio
ne è la prova.
“Una problematica, se la risolvi, può diventare un tuo
vantaggio.”
Quasi dimenticavo dando per scontato questa info: nonostante
siamo di fronte ad una campagna che remunera 1,00€ PPL la
qualità è stata (ed è tutt’ora) estremamente elevata, altrimenti
non staremmo qui a parlare di questi numeri.
Diffidate da chi dice che è impossibile lavorare con un valore
del lead basso, anzi magari si sente anche in dovere di
giustificare il comportamento scorretto di alcuni affiliati che
per avere un ROI positivo creano lead fake. I fake, evitali, non
vengono remunerati, in più rischi il ban dalla campagna o dal
network.
« Una volpe affamata, come vide dei grappoli d’uva che
pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in
grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi.» Così
anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a
superare le difficoltà, accusano le circostanze. » [ESOPO]

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