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piccole o più grandi. Una sezione principale di una composizione è simile a quanto di
comprensibile c’è in una parte dell’orazione. In una sezione principale vi possono essere
molti periodi musicali, ognuno di essi è uguale a quello che è chiamato periodo in una
orazione, perché separato da un punto. Una frase può essere paragonata a parti più
piccole del discorso indicate con i due punti o con il punto e virgola. La semifrase,
come elemento più piccolo, equivale a ciò che è separato da una virgola.
Türk23 si pone il problema della continuità nell’espressione del pensiero musicale. La
fine di un periodo deve essere percettibile ma senza andare in antagonismo con il
tempo; per esempio, se ci si trova sull’ultima nota di una frase, il dito deve sollevarsi
leggermente dal tasto, mentre, la prima nota del periodo seguente deve essere suonata
un poco più forte; questa sospensione si deve sottrarre all’ultima nota del periodo.
Sollevare le dita dai tasti sull’ultima nota non è scorretto, è piuttosto una necessità.

Il problema della divisione formale della melodia non ha solo carattere teorico ma si
lega strettamente al problema della divisione della frase. Il concetto di ordine e di
regolarità, ampiamente trattato e discusso, conduce a modelli di costruzione del discorso
musicale senza dubbio tipici. Johann Abraham Peter Schulz,24 sulla base di
considerazioni di questo genere, osserva che il fraseggio possiede caratteristiche di
ricorrenza e ripetitività che possono consentire di confrontarne i disegni. Schulz sostiene
che, esaminando l’inizio di un pezzo, le linee di fraseggio dovrebbero corrispondere.
Egli, prendendo a modello un brano strutturato regolarmente, elabora una simbologia
che serva da guida all’identificazione della costruzione fraseologica.
Usa un cerchio ( o ) per indicare la fine della frase e una piccola croce ( + ) per
evidenziarne l’inizio. Alcune delle illustrazioni di Schulz sono comprese nell’esempio
successivo dove si vede: a) l’inizio della frase sul battere; b) con una nota in levare; c)
con tre note in levare; d) con cinque note; e) con un modello di quattro note legate due a
due.
o fine di frase
+ inizio di frase

[1]

23
D.G. TÜRK, Klavierschule cit., cap. VI, pt. II, § 19-25.
24
JOHANN ABRAHAM PETER SCHULZ, «Vortrag» in JOHANN GEORG SULZER, Allgemeine cit., sub voce.

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