Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
L’apparato di articolazione e di risonanza è costituito da quell’insieme di strutture e cavità poste al di sopra delle corde
vocali che, nella loro diversa e variabile conformazione, determinano una modificazione (per risonanza) del suono
originatosi da una sorgente e/o sono esse stesse sorgente di foni, come si verifica nella produzione delle consonanti
(articolazione). Le stesse strutture anatomiche possono operare in modo passivo, modificando le vocali prodotte dalla
sorgente glottidea, o in modo attivo, generando consonanti, che possono a loro volta essere modificate. Le due funzioni
quindi agiscono in modo sinergico e/o sequenziale, consentendo ad un generico segnale acustico l’acquisizione di
contenuti informativi (fonemi).
(fonemi)
L’apparato di risonanza e di articolazione o tratto vocale sopraglottico comprende cavità e strutture anatomiche che
si estendono dalle corde vocali (escluse) alle labbra, con inserimento in parallelo del naso ed annessi. È costituito dal
ventricolo laringeo, dalle pliche ventricolari (o corde false), dal vestibolo laringeo, dalla faringe (distinta in
laringofaringe, orofaringe e rinofaringe), dalla cavità orale, dalle cavità nasali e dai seni paranasali.
Il ventricolo laringeo (o del Morgagni) è un diverticolo disposto orizzontalmente, delimitato inferiormente dalla corda
vocale vera e superiormente dalla plica ventricolare. Lateralmente si insinua fino al legamento elastico ed al muscolo
tiro-aritenoideo,, mentre anteriormente p presenta un’appendice.
pp Lo spazio
p ventricolare,, virtuale a riposo,
p , si modifica nel
corso dei diversi tipi di fonazione: variazioni di intensità, 1° registro (parlato), 2° registro (di falsetto).
Le corde vocali false, estese dall’angolo diedro della cartilagine tiroidea alla cartilagine aritenoide sono pliche mucose
formate da connettivo lasso e da pochissime fibre muscolari; il loro margine libero con l’analogo controlaterale delimita
la rima del vestibolo.
vestibolo
Fosse nasali
Faringe
g
Palato duro
Palato molle o Velo palatino
Vestibolo laringeo
Pliche ventricolari
Lingua
gua (o co
corde
de vocali
oca false)
a se)
Corde vocali vere
Trachea
Esofago
Il vestibolo laringeo è delimitato anteriormente dalla faccia posteriore dell’epiglottide, lateralmente dalla faccia
mediale delle pliche ari-epiglottiche e posteriormente dalla faccia anteriore della piega interaritenoidea.
Faringe
È un canale muscolo-membranoso che si estende dalla base del cranio, in alto, alla trachea e all’esofago in basso. È
costituita da tre strati: mucosa, lamina fibroelastica e tonaca muscolare, quest’ultima è formata da sei muscoli per ogni
lato, distinti in intrinseci ed estrinseci. I muscoli intrinseci, o costrittori, hanno la funzione di ridurre il calibro faringeo con
azione sfinterico-peristaltica, sono rappresentati dal costrittore superiore, medio ed inferiore. I muscoli estrinseci
agiscono invece da elevatori della faringe, aumentandone i diametri (muscoli elevatori). Sono costituiti dal muscolo
stilofaringeo, salpingofaringeo e palatofaringeo. La faringe ha una lunghezza di 12-14 cm ed è suddivisa in:
– Rino-faringe (4-5 cm): si estende dalla base del cranio al margine inferiore del palato molle, ricca di tessuto linfatico,
comunica in avanti con le fosse nasali attraverso le coane. Il p palato molle ((o velo p palatino)) è l’unica pparete molle e
mobile del rinofaringe. Il velo palatino costituisce un’unità anatomo-funzionale preposta alla chiusura della
comunicazione fra oro- e rino-faringe. È formato da due lamine elastiche (aponeurosi palatine) che anteriormente
prendono inserzione sul bordo libero della lamine orizzontali dell’osso palatino, da quattro muscoli pari e da uno impari,
il muscolo dell’ugola che contraendosi accorcia brevemente l’ugola, ma è di scarso significato nell’occlusione
velofaringea.
velofaringea
– Oro-faringe (4 cm): porzione media, è delimitata in alto dalla superficie inferiore del velo palatino ed in basso da un
piano orizzontale che passa per l’osso ioide.
– Laringo-faringe (5 cm): è delimitata dal margine superiore dell’epiglottide al margine inferiore della cartilagine
cricoidea. In avanti presenta in alto l’epiglottide, in mezzo l’aditus laringeo (delimitato da epiglottide, pliche
ariepiglottiche,
i i l tti h aritenoidi
it idi e plica
li interaritenoidea)
i t it id ) e posteriormente
t i t lal faccia
f i posteriore
t i d ll cartilagini
delle til i i aritenoidee
it id e
cricoidea e i muscoli interaritenoidei.
M. Accordi e W. De Colle
Velo palatino
p
Il Palato costituisce la volta della cavità orale e la separa dalle fosse nasali
Si distinguono:
Palato duro: costituito da scheletro osseo, rivestito dalla tonaca mucosa.
Palato molle o Velo palatino: lamina muscolo- mucosa, che segue al palato duro, il cui margine inferiore presenta
una sporgenza, l’ugola libera verso le fauci.; è mobile e coinvolto nella deglutizione e nella fonazione.
Palato duro e
Palato duro arcata dentale superiore
Velo palatino
Ugola
La lingua è un organo muscolare impari, mediano e mobile; occupa la cavità orale ed è fissata ad essa, è rivestita
da una mucosa che presenta dei rilievi
rilievi, le papille linguali; contiene i recettori gustativi e ghiandole mucose
mucose. Le sue
funzioni riguardano:
la masticazione,
la digestione,
la sensibilità gustativa,
la deglutizione,
la fonazione
Muscoli intrinseci che iniziano e terminano nella lingua, responsabili dei cambiamenti di forma.
- M.
M Longitudinale superiore: accorcia e incurva a conca verso l’alto
l alto e verso dietro (ad es
es. nella “U”)
U)
- M. Longitudinale inferiore: accorcia e incurva a conca verso il basso (ad es. nella “A”)
- M. Trasverso: restringe la lingua trasversalmente, l’allunga e incurva verso l’alto il dorso
- M. Verticale: appiattisce la lingua, allargandola
Le vocali ai raggi-x: i è a u
i punti bianchi contrassegnano le quattro parti nelle quali si divide la parte superiore della lingua: apice – predorso – dorso – radice o base
alta: i – u
medio alta: é – ó
medio bassa: è – ò
bassa: a
Questi atteggiamenti muscolari determinano un’importante cavità faringea, che rinforza la Prima formante sui
250 Hz - ed una piccola, orale, che genera una Seconda formante sui 2750 Hz.
Gli atteggiamenti muscolari impostano un rimpicciolimento della cavità faringea che genera
una Prima formante, attorno ai 350 Hz. e, a livello orale, una Seconda formante sugli 800 Hz.
Le vocali
Sono da considerarsi intermedie, per atteggiamenti muscolari, conseguentemente per timbro:
Gli armonici nella voce umana non dipendono solamente dalla struttura e dalla dimensione della
cavità faringea, orale e nasale (vocal tract), ma anche dai differenti atteggiamenti (individuali) che
faringe e bocca assumono nel pronunciare le vocali; contrariamente a quanto avviene negli strumenti
musicali, dove il suono percepito deriva direttamente dalla fonte vibrante, benché arricchito
timbricamente da una sequenza singola di suoni armonici in stretto rapporto con quello
fondamentale. La vibrazione laringea è invece arricchita da raggruppamenti di frequenze, chiamati
“Formanti”, indicate da numeri progressivi a partire dalla più grave. Si possono riscontrare almeno
cinque Formanti significative, delle quali le più importanti sono la Prima (F1) e la Seconda (F2). La
Prima formante è sensibile ai cambiamenti dell’apertura p della mandibola ((bocca),
), cresce in
frequenza dalla “I” alla “A” e decresce dalla “A” alla “U”. La Seconda formante, dipende
principalmente dalla posizione della lingua, decresce dalla “I” alla “U”.
Nel canto si renderà necessario compiere alcune modifiche alle posizioni descritte. Non si dovrà
chiare: I, É, È, e il velo palatino dovrà essere più contratto.
innalzare la laringe nelle vocali “chiare: contratto Questo
per evitare sia uno spostamento di frequenza delle formanti sia la comparsa di nuove (prodotte in
rino-faringe). Le labbra rimarranno distese e, in particolare in I, È, non dovranno “tirare” verso i lati; in
A dovranno invece protendere leggermente rispetto alla posizione assunta nel parlato. Si manterrà
contratto il velo palatino in I, É, È, A. In I, É, U laringe e lingua dovranno rimanere il più possibile in
posizione centrale, considerando come ideale la posizione di Ò. Evitare - in ogni caso - di snaturare
la singolarità di ciascuna vocale.
NASALI Ostacolo del canale orale/bocca con abbassamento del velo palatino (l’aria defluisce attraverso le cavità nasali)
- bilabiale M [m] mano;
- labiodentale N [ɱ] inverno, panfilo
- alveolare N [n] nano;;
- palatale Gn [ɲ] gnomo
- velare N [ɳ] inganno, anche
LATERALI Occlusione centrale da parte della lingua, l’aria passa attraverso i due lati
- alveolare L [l] letto; - palatale Gl [ʎ] paglia
3)) sonorità:
è determinata dalla:
- assenza di vibrazione laringea: consonanti sorde
- presenza della vibrazione laringea: consonanti sonore
La punta della lingua si pone alla base degli incisivi superiori. I foni sono
T–D
prodotti quando la lingua ritorna in posizione (alveolari).
In “C” e “G” palatali (chi, ghi) la base della lingua si solleva e, congiungendosi
C – G palatali con il palato duro
d ro (per preparare l’articolazione
l’articola ione della sola vocale
ocale “i”),
“i”) ferma il
passaggio dell’aria; i foni sono prodotti quando la lingua ritorna in posizione.
In “C” e “G” velari (che, ca, co, cu - ghe, ga, go, gu) la base della lingua si
C – G velari solleva e, congiungendosi con il velo palatino, ferma il passaggio dell’aria; i
f i sono prodotti
foni d i quandod la
l lingua
li ritorna
i i posizione.
in i i
Le consonanti “AFFRICATE” (dal latino affricatus, sfregato) sono dei foni composti dalla successione, nello stesso
punto d’articolazione, di una consonante OCCLUSIVA e di una FRICATIVA.
modo di articolazione:
consonante LATERALE
La consonante “L” è prodotta dal passaggio dell’aria
L che fuoriesce dalla cavità orale passando ai lati della
lingua (alveolare, sonora)
modo di articolazione:
consonante VIBRANTE
Nella “R”
R ll’aria
aria mette in vibrazione la punta della
R lingua che innalzandosi tocca ripetutamente il palato
duro anteriore (alveolare, sonora)
DOMENICO INNOMINATO, Fonetica
Luogo dell’articolazione