Risoluzione del finito nell’infinito(1) • La realtà è un organismo unitario e non un insieme di sostanze autonome. Ossia, «il vero è l’intero».
o il finito = sostanze (noi, le cose esterne…) che sono autonome
solo in apparenza → per l’intelletto «astratto» che le distingue, le isola una dall’altra (le astrae letteralmente dalla totalità cui invece appartengono)
o Infinito = Assoluto, la “vera” realtà che comprende tutto (anche il
finito) → per la ragione «concreta» perché capace invece di superare le distinzioni fra le sostanze, includendole nella totalità
• Quindi: il finito è reale solo in quanto è parte dell’infinito
Risoluzione del finito nell’infinito(2)
• La filosofia di Hegel è una forma di MONISMO
PANTEISTICO, cioè una teoria che vede nel mondo (= il finito) la manifestazione o realizzazione di Dio (=l’infinito)
• un collegamento con Spinoza:
• per Spinoza l’Assoluto è una sostanza statica e coincide con la Natura • per Hegel l’Assoluto è un SOGGETTO SPIRITUALE IN DIVENIRE che giunge alla coscienza di sé solo nell’uomo La Fenomenologia dello Spirito
Due presupposti:
• il vero è l’intero: i diversi aspetti parziali della realtà non
vanno considerati separati ma momenti e articolazioni della totalità
• la verità non è sostanza ma soggetto: la totalità non è
qualcosa di già «dato», contrapposto al soggetto, ma è il risultato di un processo che coinvolge lo stesso soggetto. La Fenomenologia dello Spirito Nella Fenomenologia, Hegel descrive i momenti del percorso conoscitivo della coscienza: dai gradi più bassi della conoscenza fino al sapere assoluto (cioè alla verità): • dato il presupposto che il vero è l’intero, la verità sarà costituita dalla totalità dei momenti che compongono il percorso conoscitivo • dato il presupposto che la verità è soggetto, l’Assoluto è in realtà il Soggetto del processo conoscitivo, ma solo al termine del percorso ̶ dopo aver «fatto esperienza» di tutti i suoi aspetti o momenti ̶ comprende di esserlo (la coscienza iniziale è un aspetto parziale dell’Assoluto) La Fenomenologia dello Spirito
• Il percorso si sviluppa attraverso un movimento dialettico
composto da tre tappe:
• una prima affermazione parziale (in sé)
• viene prima negata dal suo opposto (altro da sé) • per poi rendersi conto che l’opposto non è che sé stesso e quindi si riconosce in esso (per sé) Identità di Ragione e Realtà
• “Ciò che è razionale è reale; e ciò che è reale è razionale”
• “Ciò che è razionale è reale” = la razionalità non è solo astrazione
ma è ciò che “governa” la realtà; • “Ciò che è reale è razionale”= la realtà non è puro caos ma la manifestazione di una struttura razionale;
• È identità di essere (realtà) e dover essere (razionalità)
Funzione giustificatrice della filosofia
• La filosofia non deve far altro che prendere atto della
razionalità del reale;
• La filosofia è come la “nottola di Minerva”: arriva a
comprendere la realtà quando la realtà si è già realizzata;
• Se per l’Illuminismo il filosofo deve battersi per la
razionalizzazione della realtà, per Hegel non deve che prendere atto della realtà (che è di per sé razionale) Le parti del sistema filosofico: idea, natura, spirito (1)
• Tesi = Idea in sé = l’idea in se stessa a
prescindere dalla sua realizzazione nella natura e nello spirito; è l’ossatura logico-razionale della realtà; • Antitesi = Idea fuori di sé = l’ALIENAZIONE dell’idea nelle realtà spazio-temporali del mondo (= la natura); • Sintesi = Idea che torna in sé = l’idea che dopo essersi fatta natura acquista coscienza di sé nell’uomo. Le parti del sistema filosofico: idea, natura, spirito (2)
• Logica = studia l’Idea in sé (dottrina dell’essere, dottrina
dell’essenza, dottrina del concetto)
• Filosofia della Natura = Idea fuori di sé
• Filosofia dello Spirito = Idea che torna in sé (suddivisa in: