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a cura di

Valentino Nizzo

Antropologia e Archeologia a confronto

Antropologia e Archeologia dell’Amore


Tomo II
IV Incontro di Studi
495

AntropologiA e ArcheologiA A confronto

AntropologiA e ArcheologiA dell’Amore

Atti del IV Incontro Internazionale di Studi


#AntArc4 – #AntArc2017

Proprietà riservata-All Rights Reserved


© COPYRIGHT 2021

Progetto Grafico
Giancarlo Giovine per la Fondazione Dià Cultura

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ideAzione, progetto Scientifico e curAtelA del conVegno:


Valentino Nizzo (Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia - MiBACT)

con lA collAborAzione di:


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496

editore:
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Antropologia e Archeologia a Confronto 4 (#AntArc4 – #AntArc2017)

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Giulia Resta; Alessandra Botta; Chiara Leporati

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Archeologia e antropologia dell’amore: Atti dell’Incontro Internazionale di Studi di Antropologia e Archeologia


a confronto [Roma, Parco Regionale dell’Appia Antica – Ex Cartiera Latina, 26-28 Maggio 2017] / a cura di
Valentino Nizzo. Roma: Fondazione Dià Cultura, 2021, 2 tomi, pp. 1066.

ISBN 978-88-946182-1-1

CDD D.930.1

1. Archeologia – Antropologia culturale – Antropologia fisica – Storia delle Religioni – Atti di Congressi
2. Amore – Morte – Genere – Atti di Congressi
I. Valentino Nizzo (1975-)
AntropologiA e ArcheologiA dell’Amore 657

“che Il mIo pene sIA teso come un Arco!”


Amore e sesso neI rItuAlI ed esorcIsmI dell’AntIcA mesopotAmIA

La tradizione esorcistica mesopotamica

L’antichità della tradizione esorcistica mesopotamica è testimoniata da documenti


risalenti alle fasi più arcaiche della scrittura. Alla prima metà del III millennio
a.C. possiamo datare esorcismi scritti in caratteri cuneiformi su tavolette di argilla
composti in accadico o sumerico1, le due lingue in cui si esprimerà tutta la tradizione
scritta mesopotamica2. Due importanti cambiamenti intervengono nell’arco dei
circa tre millenni di tradizione esorcistica “cuneiforme”. Il primo riguarda l’intera
documentazione scritta ed è il passaggio dall’uso del sumerico nel III millennio al
babilonese nel II e I millennio come lingua principale dei testi cuneiformi. Il secondo,
specifico della tradizione esorcistica, è il passaggio da composizioni di natura più
descrittiva e poetica3 (III-II millennio) a esorcismi più stereotipati, ma abitualmente
accompagnati da istruzioni per rituali o rimedi di altra natura4.
Nonostante la “nuclearità” della scrittura cuneiforme dei più antichi documenti5 e la
natura stessa degli esorcismi, criptica e allusiva, è possibile delineare fin dalle origini
i temi principali dell’esorcistica mesopotamica6:
1. cura o protezione da malori o da attacchi di agenti umani (streghe/stregoni)
o extra-umani (demoni, dèi) o di animali considerati particolarmente nocivi
(serpenti, scorpioni, cani);
2. interventi nella pratica rituale o nella sfera della procreazione;
3. acquisizione di un beneficio personale.

Scongiuri e rituali per conquistare l’amore o riacquistare il vigore

Scongiuri accompagnati da pozioni, filtri, unguenti, manipolazioni, e altre azioni


rituali sono alcune delle soluzioni cui nell’antica Mesopotamia si è ricorsi per
ammaliare un uomo o una donna, riconquistare l’amato/a, eliminare un(a) rivale
in amore, recuperare il desiderio o il vigore sessuale. Sebbene amore e sesso siano

1
Per un catalogo generale degli scongiuri mesopotamici del III millennio a.C. vd. cunninghAm 1997.
2
Si veda in generale VerderAme 2016.
3
Si veda, per esempio, michAlowSki 1981.
4
Per questi scongiuri più tardi si vedano le recenti edizioni dei testi contro le fatture pubblicati da AbuSch-Schwemer
2011 e la raccolta degli scongiuri contro il demone Lamaštu editi da fArber 2014. Gli scongiuri in lingua accadica,
babilonese o assira, del III e II millennio a.C. sono disponibili in trascrizione e traduzione inglese sul portale del
progetto Sources of Early Akkadian Literature (SEAL, http://www.seal.uni-leipzig.de).
5
La scrittura cuneiforme del sumerico del III millennio è principalmente ideografica. Sillabogrammi sono utilizzati
come complementi fonetici per esprimere i morfemi mediante i quali sono resi gli aspetti grammaticali e sintattici
del sumerico. La quasi assenza dei complementi fonetici nelle fonti più arcaiche ha portato alla definizione della
scrittura di questo periodo come “nucleare”, in quanto i testi si limitano a riportare principalmente solo le radici
verbali e nominali. Per una descrizione generale della scrittura e della natura delle fonti vd. VerderAme 2017, cap. 2.
6
Si vedano i cataloghi divisi per periodo e lingua in cunninghAm 1997.
658 VerderAme

spesso accomunati e si faccia ricorso al medesimo repertorio figurativo e metaforico7,


vanno notati due importanti aspetti. La prima è che, sebbene concettualmente e
terminologicamente, i due aspetti, ovvero sesso e amore, siano distinti, spesso in
questo contesto si uniscono e sovrappongono, per cui è difficile differenziare con
sicurezza quando si parli di amore o di sesso nel senso più fisico del termine. Inoltre,
è bene distinguere i casi in cui l’azione è terapeutica da quelli in cui si desidera
influenzare un’altra persona, sebbene formalmente entrambi gli interventi mirino ad
acquisire qualcosa di desiderato (salute o ristabilimento delle normali condizioni, nel
primo; l’amore o il sesso, nel secondo) e si faccia ricorso al medesimo repertorio di
formule e rimedi.
Nelle fonti più antiche (grosso modo III/II millennio a.C.) pochi sono gli esorcismi
che hanno per tema l’amore e la sessualità e, come già accennato, la composizione
ha uno stile poetico:

Tienila separata! Tienila separata!


Le figlie di An hanno purificato il bagliore del cielo di An …
L’amore giunge per portare gioia alle genti; possa l’amore portare gioia a me!
Che io parli, che io dica, che io invochi per l’amore:
“Pensami come se fossi un serpente ashnugallum!
Che il tuo volto possa gioire come quello di una vacca selvatica!
Non aspettare il parere di tuo padre,
non prestare attenzione agli ammonimenti di tua madre!”.
Se ella è una ierodula […],
se è una sacerdotessa nadītum […] il suo dono,
se è una prostituta possa purificare il suo bordello, e possa lanciarsi su di me!
Lo scongiuro non è mio:
è uno scongiuro che hanno creato Ea e Ištar!8

Un importante cambiamento avviene a ridosso del I millennio a.C. Aumentano


considerevolmente gli esorcismi destinati alla sfera privata e all’acquisizione di
benefici personali (carriera, fortuna, etc.) e, tra questi, quelli che riguardano l’amore
o il vigore sessuale. Questo è generalmente reso nei testi babilonesi mediante la resa
logografica sumerica šà.zi.gA corrispondente all’accadico nīš libbi, letteralmente
“sollevare/sollevamento del suo interno”9, un termine che è stato inteso sia nel senso
di desiderio che di potenza sessuale10. Numerosi scongiuri riportano nelle rubriche
il termine šà.zi.gA, altri, pur mancando di questa esplicita espressione, impiegano
riferimenti o perifrasi inerenti la sfera sessuale per cui sono usualmente classificati
nella stessa categoria. I testi terapeutici – con o senza esplicito riferimento allo
7
Per una sintesi e delle considerazioni generali si veda VerderAme 2017, pp. 136-139; per una trattazione più ampia
del tema nei testi letterari vd. leick 2013; wASSermAn 2016.
8
george 2009, pp. 69-70.
9
Il termine sumerico ša (ša3) corrispondente all’accadico libbu indica l’interno e le interiora, ovvero quella parte del
corpo compresa tra il diaframma e il bacino ritenuta la sede dei sentimenti e del pensiero.
10
La prima, e ancora unica, edizione di questi testi è quella di biggS 1967. Il corpus di questi testi è oggetto di una
nuova edizione e di uno studio interpretativo da parte di Gioele Zisa.
AntropologiA e ArcheologiA dell’Amore 659

šà.zi.gA – trattano lo stesso argomento, attribuendo la causa della “disfunzione”


all’intervento di uno stregone o di un’entità sovrannaturale:

Se un uomo è vittima di una fattura, il suo corpo è sfatto, è contratto e le


sue ginocchia sono bloccate, il suo cuore (libbu) desidera una donna, ma
quando vede una donna il suo libbu si affievolisce: lo sperma di quell’uomo
è stato seppellito con un morto11.

Quest’ampio e disparato corpus di testi, accomunati dall’oggetto e dalla finalità dei


rimedi, offre un ricco repertorio di motivi e simboli ispirati a o condivisi con miti
e altri generi letterari. Tra i primi troviamo riferimenti alla vicenda e al ciclo di
composizioni che hanno per protagonista la dea dell’amore e della sessualità Inanna/
Ishtar e il suo sventurato amante, il “dio che muore” Dumuzi/Tammuz. Tra i secondi
vanno sicuramente menzionate le cosiddette “liriche d’amore”, composizioni di tema
erotico spesso svolte in forma di dialogo12. Questi elementi comuni, se, da una parte,
mostrano un patrimonio condiviso di simboli e motivi, dall’altra, sono un chiaro
elemento di inter- e metatestualità tra generi e composizioni. È così che nei rituali
per la potenza sessuale emerge il ruolo degli animali selvatici o prolifici. A questi si
aggiunge il ricorso al repertorio del mondo vegetale, in particolare il giardino13, che
si presta a tutta una serie di simboli e metafore legate alla sfera erotica.

Scongiuro: La bella donna ha fatto apparire l’amore,


Inanna, che ama mele e melegrane,
ha fatto apparire il desiderio sessuale (šà.zi.gA).
Alzati! Cadi! Che la pietra dell’amore sia efficace per me! Alzati!
… Inanna …
è lei preposta all’amore.
---
Scongiuro (il cui titolo è) Se una donna deve desiderare il pene di un uomo.
---
Rituale: reciti questo scongiuro tre volte sopra una mela o una melagrana
che darai alla donna e le farai succhiare il loro succo. Quella donna verrà
da te e tu potrai amarla14.

La potenza sessuale di alcuni animali è spesso richiamata dal linguaggio figurativo,


dalla metafora, dall’identificazione con il paziente o direttamente dall’uso di questi
animali nel rituale associato allo scongiuro. Si tratta di animali non addomesticati,

11
AbuSch, Schwemer 2011, p. 111.
12
Per una recente edizione di questo materiale vd. wASSermAn 2016.
13
hAAS 1999.
14
biggS 1967, pp. 70-72.
660 VerderAme

forti e indomiti, come l’asino selvatico e l’onagro, oppure di animali ritenuti


particolarmente “eccitabili” e prolifici, come il cane e il maiale:

Incantesimo. Asino selvatico akkannu, impennato per l’accoppiamento,


[ch]i ha fiaccato (il tuo desiderio/libbu)?
Cavallo impetuoso il cui alzarsi è distruttivo, [c]hi ha legato le tue membra?
Chi ha allentato i tuoi muscoli? L’umanità … tuo …
La tua dea è tornata da te. [Possa] Asalluḫi, p[at]rono dell’esorcisti[ca]
per mezzo delle piante della montagna (e) delle piante della sorgente
liberarti e
possa risanare le tue membra attraverso la se[du]zione di Ištar! [Incantesimo].
Incantesimo nīš libbi.
Il suo rituale: polverizza [l’emati]te e immergila nell’olio,
e (il paziente) unga (con quest’olio) il suo pene, il suo petto, i suoi fianchi
e (così) guarirà15.

Il rituale prevede la preparazione di un olio con ematite macinata che il paziente


dovrà applicare sul pene, sul petto e sui fianchi. In un altro scongiuro, il rituale
prevede un procedimento simile sebbene la materia macinata e immersa nell’olio sia
magnetite e ferro e che l’olio sia applicato sul pene dell’uomo e sulla vagina della
donna riproducendo l’attrazione magnetica tra i due elementi della materia medica:

Incantesimo. Asino selvatico mandato via, onagro man[dato via …]


Chi ti ha bloccato come la bocca di una conduttura (ostruita)
(e) ti ha allentato come corde sfilacciate?
Chi ha bloccato le tue strade come fossi un viaggiatore,
(e) ha bruciato le tue foreste come fossi un parente di Ḫumbaba (= un
abitante della foresta)?
Và e possano le [tue] s[uppliche] giungere alle figlie del dio An del cielo!
Possano esse concedere il benessere del libbu al tuo libbu!
Possano esse concede[re] il benessere dell’otre al tuo otre.
Guarda, avvicinati e non tirarti indietro,
e non rilasciare la rugiada delle figlie di An!
---
Incantesimo.
---
Il suo rituale: polverizza magnetite, ferro, mescola con olio pūru, su cui
reciti l’incantesimo tre volte e poi ungi il pene dell’uomo (e) la vagina
della donna e (tornerà) il nīš libbi16.

In questo scongiuro, alla metafora dell’animale selvatico legato e bloccato, si


aggiungono altri riferimenti che insistono sull’interruzione e l’ostruzione. In
un altro scongiuro la disfunzione patita dal soggetto è comparata al blocco del
15
biggS 1967, p. 17.
16
biggS 1967, pp. 17-19.
AntropologiA e ArcheologiA dell’Amore 661

normale fluire dell’acqua per cui si invoca il cadere della pioggia e lo scorrere del
fiume quale metafora della rimozione di questa ostruzione. Viene richiamata anche
l’immagine della corda d’arpa tesa e una corda d’arpa è al centro del breve rituale
che segue:

Incantesimo. Possa soffiare il vento! Possa il giardino tremare!


Possano addensarsi le nuvole! Possa cadere la pioggia!
Possa il mio nīš libbi essere costante acqua di fiume!
Possa il mio pene essere una corda d’arpa,
(così che) non penzoli fuori da lei! Incantesimo.
---
Il suo rituale: prendi una corda d’arpa e fai tre nodi. Recita l’incantesimo
per sette volte, legala attorno alla mano destra e alla sinistra e al nīš libbi17.

Conclusioni

La lunga e composita tradizione esorcistica mesopotamica ha ricevuto scarsa


attenzione da parte degli studiosi, che si sono spesso limitati principalmente agli
aspetti filologici o letterari dei testi. Inoltre, fino a pochi decenni fa (e a tutt’oggi
in casi isolati, sebbene eccellenti) l’esorcistica è stata considerata, assieme alla
divinazione, come il livello più basso della cultura e della religione mesopotamica,
spesso giudicata come espressione e prova del carattere “superstizioso” di tale
civiltà. Questi documenti, invece, oltre a costituire la testimonianza scritta
più antica delle idee e delle pratiche terapeutiche, offrono uno spiraglio sulle
pulsioni e preoccupazioni degli uomini e, limitatamente, delle donne dell’antica
Mesopotamia. Essi contengono anche importanti riferimenti ai valori e ai costumi
della società in cui furono creati e sui contesti e i modi in cui l’esorcistica era
chiamata a intervenire.

lorenzo VerderAme
“Sapienza” - Università di Roma
lorenzo.verderame@uniroma1.it

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17
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662 VerderAme

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