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1. Esercizi 1 - 2019. Applicazioni affini. Proiezioni.

Richiamo. Richiamo alcune cose viste nell’ultima lezione frontale (mercoledi 4 marzo).
Sia V uno spazio vettoriale reale, euclideo. Sia W un suo sottospazio vettoriale e S = W + P il
sottospazio affine passante per un dato punto P ∈ V . Sia X ∈ V . La proiezione ortogonale di Q
su S è:
(1) pS (X) = pW (X − P ) + P = pW (X) + P − pW (P )
Questo definisce l’applicazione
pS : V → V, X 7→ pS (X) = pW (X) + P − pW (P )
che è dunque un’applicazione affine (rispetto alla struttura canonica di spazio affine su V ), perchè
della forma pS (X) = f (X) + c, con f : V → V lineare e c ∈ V (vedi file Teoria1). Poichè sappiamo
che
X − P = pW (X − P ) + pW ⊥ (X − P )
abbiamo che
X − PS (X) = pW ⊥ (X − P )
e abbiamo dimostrato (facilmente) che

d(X, S) = pW ⊥ (X − P )
Abbiamo anche dimostrato che, se V = Rn (dotato del prodotto scalare ordinario) e S è un iperpiano
di equazione
a1 x1 + · · · an xn = b
allora, dato Q = (q1 , . . . , qn ) ∈ Rn ,
|a1 q1 + · · · an qn − b|
d(Q, S) = p
a21 + . . . a2n

Es. 1.1. (a) Calcolare pS (Q) se Q = (1, 2, 1) e S = (1, 0, 0) + h(1, 0, 1), (0, 1, 1)i.
(b) Calcolare pS (Q) se Q = (1, 2, 1) e S : x − y + z = −4. Calcolare d(Q, S).
(c) Calcolare pS (Q) se Q = (1, 1, 0, −1) e S = h(1, −1, 1, 0), (1, 0, 2, 1)i)
(d) calcolare d(Q, S) se Q = (1, 1, 2, −1, 1) e sia S : x1 − x2 + 2x3 − x4 + x5 = −2.

Es. 1.2. Dimostrare che la definizione data di proiezione su S non dipende dal punto P ∈ S.

Es. 1.3. Sia S = W + P un sottospazio affine di uno spazio vettoriale euclideo V . Sia X ∈ V . La
proiezione ortogonale di X su S può essere anche definita come l’intersezione con S del sottospazio
affine passante per X e parallelo a W ⊥ . Dimostrare che questa definizione coincide con la (1). In
simboli:
(W + P ) ∩ (W ⊥ + X) = pW +P (X)

Es. 1.4. Siano V e U spazi vettoriali su un campo k e F : V → U un’applicazione affine.


(a) Dimostrare che F manda sottospazi affini in sottospazi affini, cioè che, se W +P è un sottospazio
affine di V allora F (S) è un sottospazio affine di U .
(b) Supponiamo che F = tc ◦ f (in altre parole: F (X) = f (X) + c), con f : V → U lineare e c ∈ U .
Supponiamo che K = ker f . Se S = W + P qual è la dimensione di F (S)?

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Es. 1.5. Si consideri il sottospazio affine di R4 S = (1, 2, 0, 0) + h(1, 1, 0, 1), (1, 0, −1, 0)i. Per
ciascuna delle seguenti possibilità stabilire se un sottospazio T come richiesto esiste oppure no. In
caso affermativo mostrare esplicitamente un esempio. In caso negativo spiegare perchè.
Esiste un sottospazio affine T di R4 , con dim T = 2, non parallelo a S, tale che:
(a) Im(pS ◦ pT ) = S; (b) Im(pS ◦ pT ) = T ; (c) Im(pS ◦ pT ) è una retta; (d) Im(pS ◦ pT ) è
un punto.

Es. 1.6. Si consideri lo spazio euclideo reale R[X]≤2 (polinomi reali di grado minore o uguale a
2), munito del prodotto scalare
(P, Q) = P (0)Q(0) + P (1)Q(1) + P (−1)Q(−1)
(verificare che è un prodotto scalare). Si consideri il sottospazio affine S = 2X+ < 1, X 2 >.
Determinare la proiezione ortogonale dell’elemento X 2 + X + 1 ∈ R[X]≤2 su S.

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