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LA “STORIA VERA” DI LUCIANO DI SAMOSATA

La storia vera (Ἀληθῆ διηγήματα) è un'opera narrativa in due libri in forma autobiografica scritta da Luciano
di Samosata con intento parodistico.

In questo romanzo fanatasioso si parla di un gruppo di persone che decidono di varcare le colone d’Ercole
per il loro spirito d’avventura. Luciano trasporta il lettore in un'atmosfera di fantastica parodia che permea
tutto il romanzo, rinunciando ad ogni pretesa di verosimiglianza e lasciando viaggiare senza freni la sua
fantasia.

 primo testo fra quelli conservati in cui viene descritto un viaggio sulla Luna.
 Luciano chiarisce i contenuti dello scritto dichiarando che in esso una cosa sola era vera: che nulla
di quanto raccontato era vero.
 Nonostante questa premessa la “Storia vera” è strutturata secondo i criteri storiografici esposti in
seguito dallo stesso Luciano nel trattato “Come si scrive la storia”, perciò la fantastica avventura è
narrata nello stile di un resoconto di viaggio realmente compiuto.

Trama Libro primo: Nel prologo Luciano afferma che racconterà una storia fantastica. L'autore inizia con la
descrizione del suo viaggio immaginario assieme a cinquanta compagni oltre le Colonne d'Ercole, animato
come Odisseo dal desiderio di conoscere cose nuove. L'equipaggio è colto da una tempesta di vento che
sballotta la nave per settantanove giorni finché all'ottantesimo, al termine della tempesta, riescono a
sbarcare su un'isola misteriosa.

Scoprono una colonna di bronzo con un'iscrizione greca che attesta che Eracle e Dioniso hanno viaggiato fin
lì e impronte di piedi giganti. Qui si imbattono in un fiume di vino dove nuotano pesci al sapore di vino e in
un gruppo di esseri, che hanno forma di viti dai fianchi in giù e di donne dai fianchi in su. Lasciata quest'isola
la nave si imbatte in un tifone e viene sollevata in aria a 3000 stadi d'altezza. Dopo otto giorni di volo finisce
in una terra vasta come un'isola, splendente e sferica e illuminata da una grande luce, la Luna.

Sbarcati sulla superficie lunare, Luciano e i suoi compagni sono catturati dagli ippogrifi e portati al cospetto
del re selenita Endimione, che era impegnato in una guerra contro il re del Sole Fetonte per la
colonizzazione di Vespero, Venere.

Questa “guerra stellare” è vinta dall'esercito del Sole. Luciano e i suoi compagni sono fatti prigionieri e
portati sul Sole. La loro prigionia non dura molto, e una volta liberi decidono di tornare sulla Terra
nonostante Endimione cerchi di trattenerli con sé promettendogli grandi onori.

Luciano dichiara di riferire le cose nuove e straordinarie che osservò durante l'intervallo del suo soggiorno
sulla Luna, iniziando una inverosimile descrizione dell'aspetto e delle abitudini dei seleniti, come l'assenza di
donne e la nascita dei bambini dai polpacci degli uomini.

La nave torna sulla Terra, ma viene inghiottita da una balena di mille e cinquecento stadi di lunghezza. Al
suo interno c'è un'isola abitata da fantastiche tribù. L'equipaggio li stermina tutti. Dopo un anno e nove
mesi dall'apertura della bocca del mostro assistono alla battaglia tra giganti che su isole lunghe remano
come fossero navi.

Libro secondo: Luciano cerca una soluzione per uscire in mare aperto e alla fine la nave scappa attraverso la
bocca aperta del mostro marino. Attraversa quindi un mare di latte, scoprono un'isola di formaggio e le
Isole dei Beati, governata dal cretese Radamanto, dove incontra Omero, Ulisse, Socrate, Pitagora e altri
famosi personaggi mitologici e storici defunti. Quindi salpano e giungono presso l'isola dove vengono puniti
da personaggi mitici e storici, come Ctesia ed Erodoto eternamente puniti per le "menzogne" da loro
narrate.

Quindi giungono presso l'isola dei sogni dove rimangono trenta giorni. Dopo tre giorni giungono all'isola di
Ogigia, dove consegnano una lettera a Calipso da parte di Odisseo dove spiega che avrebbe preferito
rimanere con lei per poter vivere in eterno.

Ripresa la navigazione, giungono presso una voragine nell'Oceano profonda 1000 stadi, la superano
remando faticosamente su un ponte d'acqua che unisce le due sponde e si ritrovano in un mare tranquillo.
Dopo aver visto altre isole, scoprono un continente. Mentre discutono se sbarcare per poco tempo o
inoltrarsi nell'entroterra, una burrasca sbatte la nave sul lido e la sfascia.

Il romanzo si conclude improvvisamente con la promessa di raccontare le successive avventure nei libri
seguenti.

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