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Corso di Teoria e tecnica delle costruzioni storiche A.A.

2014-2015
Prof.Paolo Faccio

Lezione 31 Ottobre 2014


Arch.Elisa Fain

Prima parte: tecniche costruttive utilizzate per l’edificazione dei templi


greci

Seconda parte: interventi di restauro in calcestruzzo armato nelle aree


archeologiche e problemi di conservazione.
Le parti costitutive del tempio
.
Tipologie di templi
L’ordine architettonico

Ordine architettonico: lessico e sintassi dell’architettura antica; trasposizione del sistema trilitico in
una soluzione artistica, forma soluzione di una necessità strutturale
Vignola, La regola delli cinque ordini d’architettura, 1562
.
Dal legno alla pietra
Dal legno alla pietra

Tempio di Apollo, Siracusa, VI sec. a.C.; sono realizzate in pietra (calcare tenero locale) le fondazioni,
i muri della cella e le colonne della peristasi; le colonne della cella e la copertura sono in legno.
La sezione a “L” dell’architrave è volta a ridurre il peso dell’elemento
Tempio di Apollo,
Siracusa, VI sec. a.C.
(pietra da costruzione:calcare)

50cm

150cm

270cm
250cm

340cm

Tempio di Zeus, Olimpia, V sec. a.C. (pietra da costruzione:calcare) Tempio di Dioniso, Naxos, VI sec. a.C. (marmo)
La cava

Da KORRES M., From Pentelicon to the Parthenon, Atene, 1995


Coltivazioni a cielo aperto intagliate a gradoni; scavo di trincee o indebolimento delle discontinuità
naturali con cunei, picconi e leve.
Rappresentazione degli strumenti utilizzati in cava per
l’estrazione della pietra.
Cunei

Martelli, pale, picconi

Leve

Da Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, Diderot-d’Alambert (1750-1772)
Lavorazione e trasporto/ il cantiere antico regolato dalla “sostenibilità”…

Cave di Cusa (13 Km da Selinunte); gran parte delle operazioni di sbozzatura e


lavorazione degli elementi avveniva già in cava per ridurre il peso degli elementi da
trasportare e verificarne immediatamente la qualità
Ottimizzazione del lavoro perseguita
Strade d’accesso alle cave lastricate con scarti di
attraverso la realizzazione di più elementi da
lavorazione per facilitare il transito
uno stesso blocco lapideo
Da KORRES M., From Pentelicon to the Parthenon, Atene, 1995
Trapani, gradine, sgorbie, scalpellli

Da Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, Diderot-d’Alambert (1750-1772)
.
Lavorazione a piè d’opera
Messa in opera degli elementi lapidei: accorgimenti per facilitare il sollevamento e la mobilitazione
e per evitare il danneggiamento dei blocchi

Da Traité théorique et pratique de l’art de bàtir, Jean-Baptiste Rondelet (1802-1847)


.

Crepidine del tempio di Segesta, V a.C.; umboni e bugne sporgenti venivano lasciati per facilitare la messa
in opera e ridurre i danni causati da eventuali urti ai blocchi e venivano rimossi solo in un secondo tempo.
Crepidine del tempio di Segesta, V a.C.; umboni sporgenti venivano lasciati per facilitare la messa in opera
e ridurre i danni causati da eventuali urti ai blocchi e venivano rimossi solo in un secondo tempo.
Propilei, Acropoli di Atene, V a.C.
Tempio di Segesta, V a.C.; riserve di materiale lapideo presso l’abaco dei capitelli
Tempio di Segesta, V a.C.; riserve di materiale lapideo presso l’abaco dei capitelli
Accorgimenti per facilitare la messa in opera degli elementi lapidei

Da Traité théorique et pratique de l’art de bàtir, Jean-Baptiste Rondelet (1802-1847)


Intagli nei blocchi per la predisposizione di funi di sollevamento.
.
Sistemi di sollevamento dei blocchi lapidei
Tempio di Aphaia, Egina, VI a.C.
.
Fondazioni

Sono frequenti le fondazioni continue in


elementi di pietra al di sotto dei muri della
cella e della peristasi di colonne intervallati da
riempimenti con materiale incoerente.
In alcuni casi la costruzione dei templi sfrutta l’affioramento di un banco roccioso livellandolo per
integrarlo nell’architettura Tempio di Apollo Pizio, Rodi, I a.C.
Murature

Muratura isodoma: blocchi perfettamente lavorati,


posati a secco, fonda la propria stabilità sulla regolarità
costruttiva, sull’elevato peso proprio, sull’attrito tra
Analisi costruttiva assonometrica del elementi, sul contributo dei diatoni e dei collegamenti
Partenone, disegno di M.Korres metallici
Murature

Da De architectura, Vitruvio, 15 a.C. circa,


(II,VIII)
L’antico trattato loda le murature degli
antichi greci che sono in grado di
conferire ‘eterna fermezza alle fabbriche’
Da I quattro libri dell’architettura, Palladio, (1570), (I,X)
Da I quattro libri dell’architettura, Palladio, (1570), (I,X)
Si riporta uno degli accorgimenti per la messa in opera dei blocchi lapidei, lavorati solo nelle facce di contatto
e lasciati sbozzati sulle altre e poi rifiniti in opera; lo stesso principio valeva anche per i rocchi di colonna.
Il contatto tra i blocchi era diretto, senza l’utilizzo di malta
e quindi le superfici venivano lavorate per garantire la
migliore aderenza sui giunti orizzontali.
Per consentire questa aderenza e per contenere i tempi
della lavorazione per i giunti verticali si adottava una
tecnica che ha il nome di anathyrosis: i blocchi venivano
perfettamente regolarizzati nella parte perimetrale delle
facce lasciando la parte centrale leggermente ribassata e
solo sbozzata;
Esempio di anathyrosis, Eretteo
Un altro componente costruttivo fondamentale, soprattutto in presenza di azioni orizzontali: i
collegamenti metallici
Lavorazione dei metalli

A fronte di una tale raffinatezza nella costruzione di architetture in pietra è fondamentale


sottolineare l’importanza delle tecniche metallurgiche, senza cui questo sviluppo non sarebbe
stato possibile.

La produzione di elementi in metallo coinvolge la costruzione dell’architettura dei templi in


tutto il processo:
-realizzazione di strumenti per l’estrazione in cava

-realizzazione di strumenti per le varie fasi di lavorazione


e finitura degli elementi

-realizzazione di dispositivi per il trasporto e la posa in opera

-realizzazione di collegamenti metallici nella costruzione


Un altro componente costruttivo fondamentale, soprattutto in presenza di azioni orizzontali: i
collegamenti metallici
Collegamenti metallici

Elemento della cornice del Partenone, sedi


di grappe metalliche
Elementi delle architravi dei Propilei con interventi di Orlandos degli anni ‘50: grappe in ottone
piombato, in molti casi collocate nella stessa posizione degli elementi di collegamento antichi, ne hanno
cancellato le sedi.
.
Rocchio di colonna dei Propilei

Sito archeologico di Olimpia


Pompei, Foro. Base in pietra con canalicolo per la colatura del piombo.
La connessione tra elementi lapidei dipendeva in primo luogo dalla interconnessione tra gli elementi
attraverso una perfetta aderenza tra le superfici di contatto (attrito e forza peso); i collegamenti metallici
aggiungevano un margine di sicurezza in caso di sollecitazioni sismiche ma il punto di rottura
dell’elemento metallico era sempre di molto inferiore a quello del marmo circostante.
Da Traité théorique et pratique de l’art de bàtir, Jean-Baptiste Rondelet (1802-1847)
“Dell'impiego di ferro e bronzo per assicurare la solidità nei templi antichi.“
Da Traité théorique et pratique de l’art de bàtir, Jean-Baptiste Rondelet (1802-1847)
“Armature del colonnato del Louvre”.
Una evoluzione delle tecniche che non comporta la perdita dei saperi.
Da Traité théorique et pratique de l’art de bàtir, Jean-Baptiste Rondelet (1802-1847)
“Armatura del portico della Chiesa di Sainte-Geneviève. ”.
…evoluzione della tecnica antica: tentativo di conferire alla pietra un’armatura a trazione.
Trabeazione

La trabeazione in pietra è la parte più sollecitata


e vulnerabile della costruzione dovendo
sostenere il peso della copertura trasferendolo
alla peristasi e lavorando a flessione. In diversi
casi è possibile ritrovare architravi costituiti da
più elementi che possedevano un maggiore
margine di sicurezza, oltre che più semplici da
sollevare. Partenone, trabeazione
lato Nord
Copertura

Tempio di Efesto, Agorà di Atene, VII a.C.; nella maggior parte dei casi la copertura dei templi era lignea ma
esistono diversi esempi di coperture in pietra in templi posti in vicinanza di cave.
Eretteo, Acropoli di Atene, V a.C.

Propilei, Acropoli di Atene, V a.C.


Ricostruzioni di coperture lignee

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