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n°149
marzo
MENSILE – Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna � 8 - MC, Côte d’Azur � 8,10 - Germania � 11,50 - Svizzera CHF 10,80 - Svizzera Canton Ticino CHF 10,40 - USA $ 11,50
IL REGNO
CHE SI È SEMPRE SENTITO
SOVRANO
LE SFIDE DEGLI INGLESI AL MONDO
16 FEBBRAIO 2019 - MENSILE
� 4,90 IN ITALIA OLOCAUSTO RINASCIMENTO EFESO
LA FAMIGLIA CHE L’AMORE IMMORTALE FRA ALLA SCOPERTA DELLA
PROGETTÒ E COSTRUÌ ISOTTA E SIGISMONDO CITTÀ SIMBOLO DEL
Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona I FORNI CREMATORI. MALATESTA. MONDO ELLENISTICO.
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Storia
CI TROVI ANCHE SU:
149
Marzo 2019 focus.it/storia In copertina: Elisabetta II,
W. Churchill, Enrico VIII e
H. Nelson (in senso orario).
IN PIÙ...
Q BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
uando, nel 2016, gli inglesi
votarono per Brexit, si
infilarono in un pasticcio politico
e diplomatico che tiene ancora
14 Efeso
ANTICHITÀ
30 50
i conquistatori romani prima, crematori per la
contro la Chiesa poi), passando “soluzione finale”.
da Parigi (e Waterloo) fino L’isola sovrana Giocare per vincere
all’eroica resistenza verso Berlino.
Il tutto mentre, sempre fieri
Lo storico Brendan Simms ci spiega
il punto di vista inglese sul mondo.
Anche nello sport i sudditi della
regina Elisabetta sono piuttosto
86 Antonello
ARTE
GRANDI TEMI
74 DOMANDE & RISPOSTE L’ago della bilancia di sua maestà
76 PITTORACCONTI Tutte le volte che gli inglesi Dagli arcieri del XIV secolo alla questione
cavalleria, dai picchieri del ’600
spinosa
78 MICROSTORIA hanno sfidato il mondo o Stato e Chiesa,
lo hanno “salvato”: dal duello all’aviazione del ’900: la potenza termini di un conflitto
110 I GRANDI DISCORSI
col papa all’abolizione della inglese non si è espressa d’interessi per lungo
112 AGENDA soltanto sui mari.
schiavitù. tempo insanabile.
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FLASHBACK
GETTY IMAGES
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1923
STATI UNITI
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A.MOLINO
(1771-1839) che, forte di 1.500 soldati, li La guerra haitiana/francese del 1804, invece,
assediò infine nell’antica Rocca dei vide milizie haitiane, composte da ex schiavi
Frangipane. Dopo aver profanato le chiese e africani, respingere le equipaggiate e munite
incendiato le case del borgo medievale, il truppe napoleoniche che volevano restaurare il
generale promise la vita salva a chi si fosse sistema schiavistico. Infine vorrei citare anche la
arreso, ma non mantenne la parola data. battaglia di Isandlwana del 22 gennaio 1879
Come scrive nel rapporto del 16 marzo 1799 nella quale le armate zulu di Re Cetshwayo
al Governatore di Roma, generale Jacques- Kampande annientarono i reggimenti
Etienne Macdonald (1765-1840): “I briganti britannici che cercavano di annettere il
ristretti nelle rovine del vecchio castello, la di cui Kwazulu all’Impero britannico. In seguito alla
posizione era quasi inaccessibile, vi si difesero ribellione la terra contesa divenne un semplice
con furia. Questo villaggio fu saccheggiato e protettorato, rispetto alle restanti province
bruciato, tutti quelli presi coll’arme alla mano dell’attuale Sudafrica. Senza dimenticare infine
furono fucilati”. Le vittime dell’eccidio, il coraggio, la tenacia e la risolutezza delle
avvenuto sul sagrato del Santuario della indomabili Amazzoni del Dahomey che,
Madonna della Sughera, furono circa 140 con sebbene fossero armate di lance e gladi, misero
l’aggiunta dei tre preti innocenti. in difficoltà le fornitissime legioni francesi
Fabio Lambertucci, Roma durante il conflitto franco/dahomeyano tra il
1890 e il 1894, minando gli stereotipi razzisti
Condanna esemplare Battaglie impari dei soldati francesi.
Vorrei ricordare che i giacobini francesi in Al vostro articolo “Pochi contro molti” Raffaele Scirocco, Messina
Italia (1796-99), oltre don Pietro Maria pubblicato su Focus Storia n° 146, riferito
Zanarini, parroco di Varignana (Bologna), nel agli eserciti con pochi guerrieri che hanno
1798, com’è raccontato nella “Storia d’Italia” di sconfitto eserciti regolari, vorrei aggiungere la
Alessandro Cavazza, pubblicata su Focus Storia battaglia di Adua del 1° marzo 1896. L’esercito
n° 148, fucilarono, senza regolare processo, etiope guidato dal Negus Menelik II, seppur
anche tre sacerdoti a Tolfa (Roma) nel marzo poco armato, sconfisse l’esercito colonialista
del 1799. Nel febbraio di quell’anno la città italiano. Fu la prova lampante che la presunta
portuale di Civitavecchia, Allumiere e Tolfa, superiorità europea bianca era solo una
paesi collinari a 65 km a nord-ovest di Roma, si patetica propaganda imperialista, cosa che
ribellarono alla Repubblica Romana giacobina. fece impallidire le potenze occidentali
Gli insorti, definiti tutti briganti dai francesi (in colonizzatrici. Anche la guerra russo-
realtà pochi lo erano veramente), si giapponese (1904-1905) vide trionfare il
rifugiarono per la strenua difesa a Tolfa. La giovane Giappone contro l’organizzato e
repressione della rivolta fu affidata al generale rinomato esercito zarista e comportò la nascita
Christophe Antoine Merlin de Thionville di una nuova potenza asiatica e non bianca.
P roseguiamo
la nostra avventura
con i podcast di
redazione vi proporrà
gli approfondimenti e
i “dietro le quinte” del
attraverso la voce degli
storici più autorevoli:
testimonianze e
scritto che Curzio Malaparte è in divisa
da alpino della Grande guerra, invece
è una divisa da ufficiale della Seconda
Focus Storia. In giornale in edicola, interviste preziose guerra mondiale.
contemporanea con raccontando tutti gli che ci aiuteranno a
l’uscita di ogni numero aneddoti e le curiosità comprendere il mondo
della rivista si potranno che non hanno trovato che ci circonda. Per Focus Storia n° 146, pag. 111, si dice
scaricare i contenuti spazio nella rivista. essere ancora una che il cumulo di macerie dopo il crollo
audio dal sito www. Dentro la notizia. volta coerenti con il del campanile di San Marco era di tre
focus.it/storia/podcast. Soprattutto proveremo nostro slogan: scoprire metri. Confrontando il cumulo nella
Ogni mese, in quattro a interpretare i grandi il passato, capire il foto con le persona vicina si evince che
appuntamenti, la temi di attualità presente. invece era molto più alto.
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NOVITÀESCOPERTE
A cura di Anita Rubini
AP/ANSA
GUERRA IN VIETNAM
LA TEMPESTA CHE
ACCESE LE MICCE
Nel 1972 la simultanea esplosione di migliaia di mine
in Vietnam fu causata dal Sole. Lo dice uno studio.
AMERICA PRECOLOMBIANA
Il dio “scorticato”
ha il suo tempio
G li archeologi messicani avrebbero
scoperto il primo tempio dedicato a
Xipe Tòtec, dio mesoamericano della fertilità
e della rigenerazione, che nonostante le sue
competenze era tutt’altro che rassicurante.
Divenuto una divinità assai diffusa durante
l’Impero azteco, il dio infatti era detto
“lo scorticato” e veniva raffigurato senza
pelle. Unico vestito, una copertura di pelle
umana, lo stesso macabro indumento che
indossavano i suoi sacerdoti, che compivano
cruenti sacrifici umani in suo onore. Sembra
che le vittime venissero uccise in un
combattimento in stile gladiatorio oppure
con delle frecce, e poi scuoiate.
Adorato. Xipe Tòtec era noto per
raffigurazioni e racconti, ma non era mai
stato trovato un tempio a lui dedicato. Ora
invece nel sito Ndachjian-Tehuacán nello
Stato di Puebla (parte centro-orientale del
Messico), datato tra il 1000 e il 1260 d.C.,
sono stati trovati i resti di un edificio sacro, al
cui interno c’era una statua in ceramica del
dio (un torace di 85 cm di altezza con i segni
di una seconda pelle), e due teschi intagliati
in pietra vulcanica del peso di quasi 200 kg
ciascuno (v. foto in alto). (a. b.)
FLASH EGITTO TOLEMAICO FLASH SECONDA GUERRA MONDIALE FLASH ETÀ DEL BRONZO
Il primo cauterizzato
I l più antico esempio noto dell’uso
della cauterizzazione nel trattamento
di un trauma cranico è stato trovato
sulla mummia di san Davino Armeno (XI
secolo), conservata a Lucca nella basilica
di San Michele in Foro. Finora i riscontri
su resti umani erano scarsi, nonostante
esistessero molte testimonianze da
parte di medici dell’epoca, bizantini e
arabi, che facevano un uso frequente dei
SHUTTERSTOCK/JURIK PETER
T
ra il 2 e il 4 agosto 1972 in Vietnam – dove era in corso motivo che nella tradizione popolare era
la guerra con gli Stati Uniti (1955-1975) – un grande invocato nel caso di cefalee. Lo studio,
numero di mine iniziò a esplodere autonomamente. a cura della divisione di Paleopatologia
Alcuni ricercatori, basandosi su documenti desecretati dagli dell’Università di Pisa, è stato anche
archivi della marina degli Stati Uniti, hanno ora chiarito che pubblicato sulla rivista scientifica inglese
quelle esplosioni furono determinate da una tempesta solare The Lancet. (g. l.)
che in quei giorni investì il nostro pianeta. Si trattò di una serie
MONDADORI PORTFOLIO/AKG
di brillamenti di classe X – la più potente – che provocò un’onda
d’urto verso la Terra per oltre 14 ore. In quell’occasione si verificò
una detonazione quasi istantanea di dozzine di mine navali a
sud di Hai Phong, nel Vietnam del Nord, avvistata da un pilota
statunitense.
Senza controllo. La testimonianza di un marinaio dell’epoca
però sostiene che in quei giorni nel Paese furono ben 4mila
le mine a esplodere. La causa è stata ravvisata negli effetti
delle perturbazioni magnetiche della tempesta solare sugli
inneschi delle bombe, che all’epoca erano appunto progettati
per essere sensibili ai campi magnetici. Fu proprio in seguito a
quell’episodio che la marina americana sviluppò mine immuni a
questi incidenti. •
Aldo Bacci
NOVITÀESCOPERTE
IMPERO ROMANO ANTICA TURCHIA
DRAWING: J. RODMAN; PHOTO C. AMIT, IAA PHOTOGRAPHIC DEPARTMENT, VIA HEBREW UNIVERSITY
romano che e uno scorpione (foto), aracnide di cui
è piena l’area archeologica di Zincirli,
condannò Gesù. in Turchia. La località, tra il 900 e il
720 a.C., si chiamava Sam’al ed era
capitale di un piccolo Stato aramaico.
Magia e religione. L’iscrizione
– secondo gli archeologi delle
Università di Chicago e di Tubinga,
autori del ritrovamento nel 2017 – fu
realizzata da un certo “Rahim figlio
di Shadadan”, esperto di magia. Vi si
Con il suo nome spiega come il sangue del divoratore,
Gesù davanti a Ponzio che poteva essere uno scorpione o
Pilato in un quadro dell’800. una scolopendra, doveva essere usato
A sinistra, l’anello con il
per curare le sue vittime, anche se
nome del romano, con la
ricostruzione degli esperti. non è ben chiaro se sotto forma di
pozione o spalmato sul corpo. Con il
F
orse lo portava al dito mentre processava Gesù. Comunque l’incisione termine “fuoco” ci si riferiva forse al
identificata su un anello ritrovato vicino a Gerusalemme lascia pochi dubbi dolore bruciante della puntura. (g. l.)
sull’identità del proprietario. Il nome Pilato è stato infatti decifrato su un anello
di bronzo ritrovato in scavi effettuati circa 50 anni fa nel complesso archeologico
dell’Herodion, vicino a Betlemme, in Cisgiordania. Il nome è emerso dopo
TRAPASSATI ALLA STORIA Personaggi sconosciuti che sono stati, in vita, protagonisti. A cura di
Giuliana Lomazzi
Nel 1959 fu assunta dalla neonata Nasa per La sua abilità di raccontare e illustrare storie Classe 1934, Aldyr Schlee disegnò a soli 19
coordinare il reparto astronomia: fu così la a fini didattici sfociò negli Anni ’90 nell’idea anni la famosa divisa della nazionale di calcio
prima donna a raggiungervi una posizione di SpongeBob, protagonista di un cartone brasiliana, vincendo il concorso indetto dopo
dirigenziale. Il telescopio Hubble divenne animato di successo. Stephen Hillenburg è la sconfitta di questa contro l’Uruguay ai
realtà grazie a Nancy Roman, morta a 93 anni. morto all’età di 57 anni. Mondiali del 1950.
“Mamma di Hubble”. Valutò le possibilità Spugna fortunata. Biologo marino e Colori tropicali. Si sentiva il bisogno di una
di osservazioni dallo spazio negli Anni ’70, ricercatore, Hillenburg ebbe l’idea per il divisa che suscitasse più entusiasmi di quella
consultando scienziati e ingegneri. La messa personaggio a forma di spugna da un fumetto bianca di allora: la maglia oro di Schlee con
in orbita del telescopio avvenne negli Anni da lui stesso realizzato quando insegnava collo verde, calzoncini blu e calze bianche
’90, quando la Roman era ormai in pensione. biologia marina all’Ocean Institute (California). piacque. È stato giornalista e scrittore.
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ROMA 81 D.C.
C. PRATI
i ritrovo schiena a terra, sulla sabbia
bollente del Colosseo. Marco Attilio
incombe su di me, a petto nudo
come lo sono io: è un mirmillone, cioè un
gladiatore armato di una spada a doppio
taglio, lunga quasi mezzo metro.
Mi tiene bloccato al suolo col piede, mentre
aspetta la decisione dell’imperatore Domiziano
(81-96 d.C.), l’organizzatore dei giochi: oggi
morirò o sarò graziato? Per Giove, sono un
primus palus, un gladiatore scelto! Com’è
potuto succedere? Forse ho sottovalutato
il mio avversario. O forse non avrei dovuto
passare tutta la notte con quella matrona.
Come si chiamava? Livia, mi pare.
Sono un uomo libero. D’altra parte io
sono Celadus: mica per niente mi chiamano
“suspirium puellarum Thraex”, “il Trace che fa
sospirare le ragazze”. No, non sono uno schiavo,
né un prigioniero di guerra come la maggior
parte degli altri gladiatori. Sono un uomo
libero, un soldato in congedo. Dopo tanta
guerra, la vita da cittadino mi annoiava: perciò
ho scelto volontariamente di entrare nel Ludus
magnus, la più grande e importante delle
quattro scuole gladiatorie di Roma. Ho firmato
un contratto con il procuratore per esibirmi
5 anni come gladiatore trace: la mia arma è
diventata la sica, una corta spada ricurva usata
dai guerrieri della Tracia.
Da quel momento in poi non ho fatto altro
che allenarmi, in questa scuola che è come
una caserma: disciplina ferrea, cibo salutare e
addestramento durissimo. Stamattina, come
ogni giorno, mi sono svegliato presto nella
mia piccola cella e sono uscito fuori. Mi sono
affacciato dal terzo piano del portico da cui la
mia stanzetta prende luce e ho guardato giù:
l’arena sembrava aspettarmi.
Sotto gli occhi vigili dei doctores, gli istruttori,
ho preso la mia arma di legno e mi sono
scagliato con forza contro il palo alto 4 cubiti “Mitte”, lascialo andare: il popolo
(circa due metri) che durante gli allenamenti
rappresenta il mio nemico.
sta chiedendo la grazia per me...
Nelle mani di Domiziano. Al posto di quel
palo, durante gli spettacoli c’è sempre uno Dicono che questa sbobba ci faccia bene, ma da lungo prima che finissi qui a terra, ad aspettare
dei gladiatori della mia stessa familia: solo quando sto qui ho messo su un bel po’ di grasso, di conoscere il mio destino... No, non mi sarei
che lì le armi sono vere e affilate. Per questo sopra i miei muscoli. La nostra salute sta molto a dovuto intrattenere con Livia, ieri notte.
mentre mi alleno cerco anche di carpire le cuore al procuratore: solo chi è al massimo della Il pubblico rumoreggia. Mi sembra urlino
mosse segrete dei miei compagni. Molti non forma fisica può offrire un bello spettacolo. “mitte”, “lascialo andare”: il popolo sta
sopportano tutto questo: proprio ieri Habilis Ed è proprio quello che ho fatto questo chiedendo la grazia per me... Ma l’imperatore
si è suicidato nelle latrine, dove nessuno ci pomeriggio, per i giochi organizzati Domiziano, lo sanno tutti, non è un estimatore
controlla, ficcandosi in gola la spugna con cui dall’imperatore al Colosseo. Marco Attilio e io dei Traci. “Iugula”, “sgozzalo”, sentenzia.
ci puliamo... Non voglio pensarci. abbiamo cominciato a batterci nell’arena, fra le Trattengo il respiro. Con un guizzo la lama
A ora di pranzo ci siamo ritrovati tutti nella urla e gli applausi dei 50mila spettatori, mentre di Marco Attilio scivola lungo la mia gola. Il
grande mensa: focacce d’orzo cosparse di un’orchestra di trombe e corni intonava una sangue esce a fiotti, tutto si offusca, il sole
miele e zuppa di fagioli e orzo. Sai che novità! musica intensa e ritmata. Abbiamo lottato a scompare. •
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IL GABINETTO
G. COSTA (7)
Chi è l’inventore della toilette? E come
si faceva quando non c’era? Ecco le
origini e l’evoluzione di un accessorio
rivoluzionario, che ha cambiato i
costumi e migliorato le condizioni
igieniche di buona parte dell’umanità.
I
l gabinetto come lo conosciamo oggi nasce “ufficialmente” nel
1775, anno in cui Alexander Cummings, un orologiaio col pallino
delle invenzioni, ne brevettò un prototipo (sotto) rifacendosi a
un precedente modello ideato dallo scrittore-inventore inglese John I bagni nel Palazzo di Cnosso a Creta (II millennio a.C.) erano
Harington. Questi, sul finire del ’500, aveva progettato un vaso sanitario affrescati a tema marino.
collegato a un serbatoio a torre che fungeva da sciacquone, ma i cattivi
odori che emanava avevano indotto la regina Elisabetta I a scoraggiarne
la diffusione, e l’aggeggio era finito nel dimenticatoio. Cummings ne
cambiò le sorti attraverso l’introduzione del sifone, condotto idraulico
a forma di U che consentiva di mantenere sempre dell’acqua sul fondo
della tazza, creando un “tappo liquido” che impediva il passaggio degli
odori dal tubo di scarico. Oltre a fermare gli olezzi, la presenza costante
dell’acqua favoriva le operazioni di pulizia e la diluizione dei liquami,
facilitandone lo scivolamento
nella rete fognaria.
L’invenzione di Cummings
ebbe successo e, con qualche
aggiustamento, nella seconda
metà dell’800 i gabinetti
divennero del tutto simili a quelli
odierni, anche nei materiali, con
la ceramica smaltata che sostituì
piombo e metallo. Tutto ciò, Nelle latrinae pubbliche romane si andava in bagno in compagnia;
sommato a un miglioramento uomini e donne, però, separatamente.
dei sistemi fognari, sancì una
A lexander Cummings,
nel 1775, brevettò un
gabinetto dotato di sifone
rivoluzione nel campo dell’igiene.
Oggi, per i più esigenti esistono
gli ultratecnologici smart wc,
(sotto, il disegno depositato). illuminati da led interni per “fare
L’acqua, erogata con un centro” anche al buio e dotati di
rubinetto (1), entrava nella meccanismi di pulizia nonché –
parte bassa della tazza (2) e cosa che avrebbe fatto la gioia
poi veniva scaricata. Dopo della regina Elisabetta I – di un
ogni risciacquo una piccola sistema interno di aspirazione
quantità d’acqua rimaneva degli odori.
nel tubo curvo, il sifone,
bloccando gli odori (3). Arrivano le fogne. La nascita
dei primissimi gabinetti,
1 alternativa all’andar “per campi”,
risale almeno al III millennio
2
a.C. e vede protagonista la
Mesopotamia, dove si scavavano
nel terreno fosse di vari metri Le toilette dell’Alto Medioevo erano cabine di legno al cui interno
sormontate da strutture c’era una panca forata, sotto la quale si apriva una fossa.
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ANTICHITÀ
IN CITTÀ CON
ARTEMIDE
SHUTTERSTOCK
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SCALA
“
Q uando io vidi la
casa d’Artemide che
sormonta le nubi, perser
tutte codeste meraviglie
il lor splendore e allora dissi: ‘Invero,
mai il Sole vide una grandezza
così ampia’”: con queste parole
Antipatro di Sidone, poeta greco del
II secolo a.C., descrive una delle
Sette meraviglie del mondo antico,
il tempio di Artemide, che dominava
Efeso, antica città dell’Asia Minore
non lontana dall’attuale Smirne
(Turchia). Non conosciuta quanto
Pergamo o Alessandria, Efeso è una
città-simbolo del mondo ellenistico.
E non solo per i suoi “gioielli”.
Prospettive
Il sito archeologico con il teatro
di Efeso, il cui impianto è di
origini ellenistiche. Sopra, una
ricostruzione moderna della città
vista dal teatro come doveva
apparire nel IV secolo a.C.
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Larissa Troia
MAR
EGE
O Pergamo
Delfi
Tebe
Atene EFESO
Corinto Samo
Mileto
Sparta
MAR
ME
DI
TE
La città di Efeso sulla RR
AN Rodi
costa dell’odierna Turchia: EO
la sua era una posizione
strategica per i commerci.
0 50
della terza moglie di Lisimaco
100 150 200 250 300 350 Kilometres
IPA/ALAMY
dal giogo persiano nel 334 a.C. Il Alessandria, Pergamo e Antiochia
merito fu del diadoco Lisimaco: fu riscuotevano molto più successo.
lui, infatti, a circondarla di mura e Perché? Una ragione è senza dubbio
a darle nuove abitazioni e un porto. politica: al contrario di Efeso queste
Addirittura, racconta lo scrittore antico tre erano capitali di regni potenti. Ad Michail Rostovcev, storico russo e
Pausania, per rilanciarla Lisimaco vi Alessandria e ad Antiochia inoltre autorità nel XX secolo sulla storia
trasferì i cittadini delle vicine Lebedo e si smerciavano beni richiestissimi e ellenistica e romana, gli Efesini non
Colofone e la ribattezzò Arsinoeia, dal costosi provenienti dalla Mesopotamia, raggiunsero l’eccellenza. Ma ebbero la
nome della terza moglie. dall’Arabia, dall’Estremo Oriente e loro unicità.
Alla morte del generale macedone dall’Africa.
nel 281 a.C. la città passò sotto la Nel grande mercato del FATTO E RIFATTO. Che cosa,
dominazione seleucide (e per alcuni Mediterraneo, d’altro canto, Rodi si dunque, rendeva unica Efeso?
periodi tolemaica), ma a parte specializzò nel commercio di cereali Anzitutto il suo imponente tempio di
il romantico appellativo, subito e Delo in quello degli schiavi, mentre Artemide, in greco Artemision, lodato
dimenticato, l’operato di Lisimaco Efeso, al di là dei suoi famosi intagli già da Erodoto e annoverato, come
non andò perduto. Efeso divenne un d’avorio, non riuscì a conquistarsi abbiamo detto, tra le Sette meraviglie
rispettabile emporio commerciale un settore specifico. In poche parole, del mondo antico. «Sappiamo che
ellenistico in cui confluivano merci nel “nuovo mondo” dello sviluppo questo gigantesco edificio», spiega lo
dall’Asia Minore destinate al vasto economico ellenistico, come lo chiamò storico e scrittore Valerio Massimo
SCALA
Brulicante
Ricostruzioni
moderne del
porto (a sinistra)
e di una delle
vie commerciali
di Efeso. In città
confluivano le
merci destinate
al mercato del
Mediterraneo.
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Adorata di notte
Le celebrazioni notturne
in onore di Artemide
(a sinistra, una statuetta
della dea, con i tanti
seni simbolo di fertilità).
SCALA
Manfredi, «ebbe due fasi principali: un quella dell’epigramma celebrativo ossia le festività notturne in onore
tempio molto ricco fatto costruire nel di Antipatro di Sidone. di Artemide celebrate durante il
VI secolo a.C. da Creso, danaroso re di mese artemisio (cioè quello in cui
Lidia, in omaggio alla dea Artemide, VIETATO AI MINORI. Per gli cadeva l’equinozio di primavera) con
e un secondo costruito dopo che il Efesini, Artemide non era una dea sacrifici, danze, gare e orge. Dato il
precedente era stato incendiato». qualunque. «La Signora di Efeso era lato “piccante” della ricorrenza, a
Di questo rogo “sacrilego”, risalente una divinità femminile antichissima, parteciparvi erano solamente uomini,
al 356 a.C., fu incolpato un certo collegata al mito delle Amazzoni che donne nubili e schiave.
Erostrato, che altro non voleva se avrebbero fondato il tempio in età Tirando le somme, le meraviglie
non la fama a qualunque costo. remote. In seguito alla colonizzazione artistiche, i commerci, la vivacità
Pare che Alessandro Magno si fosse greca, fu identificata con Artemide», del culto religioso e l’intensa attività
offerto di finanziare la ricostruzione, precisa Manfredi. Ed ecco un’altra intellettuale (rappresentata, tra gli
ma le autorità cittadine declinarono “specialità” della città: le Efesie, altri, dal famoso geografo Artemidoro,
la generosa proposta, preferendo
provvedervi per conto proprio. E
senza badare a spese, visto che a
lavori conclusi, ci informa il geografo Una fortunata colonizzazione
Strabone (del I secolo a.C.), “tutto
l’altare, si potrebbe dire, era riempito
dalle opere di Prassitele” (cioè dello E feso fu colonizzata da un gruppo
di Ioni provenienti dalla Grecia
continentale e condotti, pare, da un
commerciale per le rotte carovaniere
provenienti dall’Asia interna e come
centro dell’artigianato. Ciononostante
scultore più quotato dell’epoca).
certo Androclo intorno al 1050 a.C. La la città non riuscì a imporsi tra le grandi
A detta di Plinio il Vecchio ci scelta del luogo non fu casuale. La città potenze marinare, ciò che invece riuscì
vollero 120 anni per concludere sorgeva infatti in una zona invidiabile: alla vicina e rivale Mileto. Da un punto
l’edificio, che tuttavia non posta alle foci del fiume Caistro, la di vista politico, la Efeso delle origini
sopravvisse a un’incursione dei Goti, posizione dell’insediamento consentiva conobbe numerosi sconvolgimenti,
avvenuta all’incirca nel 262 d.C., di controllare la piana agricola costiera, passando da un governo oligarchico
e alle persecuzioni contro i pagani la rotta fluviale verso l’entroterra e il a uno tirannico alla metà del VII
passaggio marittimo in direzione della secolo a.C. e poi, circa un secolo dopo,
dell’imperatore romano Teodosio I. vicina isola di Samo. all’effimera dominazione del re lidio
Purtroppo oggi non ne rimane Alti e bassi. Non tardò a manifestarsi Creso, sconfitto dal persiano Ciro nel
granché, a parte una colonna qua e là la fortuna di Efeso come stazione 547 a.C.
e qualche testimonianza antica, come
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cristiane delle origini. E infatti Paolo di a ciò contribuì anche l’operato in città
Tarso indirizzò agli Efesini una sua dell’apostolo Giovanni, menzionato da
lettera e tra il 52 e il 54 a.C. soggiornò alcune fonti (ma tutt’altro che certo). In
in città, tornandovi in più occasioni. A ogni caso, a dimostrazione del perdurare
Efeso però non tutti erano disposti ad dell’importanza della comunità cristiana
accogliere il messaggio cristiano: stando efesina, proprio a Efeso ebbe luogo nel
agli Atti degli Apostoli, a un certo punto 431 d.C. il famoso concilio ecumenico
un gruppo di artigiani, sobillati da un convocato da Teodosio II in cui, tra i
orafo di nome Demetrio, si sollevarono vari provvedimenti, fu condannato il
contro Paolo al grido “Grande è l’Artemide nestorianesimo, dottrina eretica cristiana
degli Efesini!”. che si era diffusa nel V secolo.
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
In un quadro
dell’800, san Paolo
predica davanti al
tempio di Artemide
a Efeso.
SHUTTERSTOCK / MURATART
CRON OLOGIA
1050 a.C. circa 499 a.C. 478/477 a.C. 386 a.C.
La parabola Gli Ioni, Greci pro-
venienti dall’Attica,
Efeso partecipa alla
rivolta ionica contro il
La città aderisce alla
lega di Delo sotto il
Con la Pace del Re,
Efeso torna sotto la
di Efeso colonizzano Efeso. dominio persiano. controllo ateniese. sovranità della Persia.
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SCALA
provincia d’Asia nel 106-107 d.C.
In basso, i resti
grazie all’amico Traiano. Più della della biblioteca di
politica, però, Celso amava la cultura Celso (a destra, in
ellenica e collezionava libri. Di qui la una ricostruzione),
stranezza di una biblioteca-sepolcro edificata in epoca
che, sebbene non raggiungesse le romana a Efeso da
centinaia di migliaia di rotoli delle Gaio Giulio Aquila.
In basso a destra, il
biblioteche di Alessandria o di
busto di Lisimaco,
il diadoco che fece
grande Efeso nel IV
secolo a.C.
334 a.C. 290 a.C. circa 133 a.C. circa 262 d.C. circa 655 d.C.
Alessandro Magno Rifondazione di Efeso Il re di Pergamo At- I Goti saccheggiano Efeso è di nuovo sac-
libera Efeso dai da parte di Lisimaco. talo III lascia Efeso in e devastano cheggiata, stavolta
Persiani. Inizia il periodo d’oro. eredità ai Romani. la città. dagli Arabi.
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S
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TRASPORTI
JOSE ANTONIO PENAS/SCIENCE PHOTO LIBRARY
1840
1492 La Cunard Line intensifica i servizi
postali transatlantici tra l’Inghilterra
Con la colonizzazione del Nuovo Mondo,
le navi spagnole e portoghesi iniziano e l’America. I primi piroscafi rendono
a trasportare la posta ufficiale con i più veloci le traversate: una lettera
galeoni: la corrispondenza impiegava impostata a Liverpool, e diretta sulla East
circa tre mesi per andare e tornare Coast americana, impiegava circa 20
attraverso l’Atlantico. giorni per raggiungere il destinatario.
1818 1841
Nel 1818 la marina del Regno delle Due La prima collisione tra navi a vapore
Sicilie, inaugura la navigazione a vapore, italiane, nella notte tra il 17 e 18 giugno,
col piroscafo Ferdinando I. Nel 1824 avvenne tra due postali: il piroscafo
entra in servizio il primo trasporto sardo Polluce della compagnia
postale, il vapore Real Ferdinando. Con Rubattino, che affondò in pochi minuti
questa nave, lo Stato borbonico estese dopo uno scontro, a poche miglia
i propri servizi passeggeri, merci e dall’isola d’Elba, col postale napoletano
posta all’estero, inaugurando la “Linea Mongibello.
d’Italia” che toccava il porto di Genova,
nel Regno di Sardegna, Livorno nel
Granducato di Toscana, e Civitavecchia
nello Stato Pontificio, per terminare a
Palermo o Messina.
20
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QUANDO LA POSTA
ANDAVA PER MARE
I
cinesi. Sempre loro: dalla carta alla a.C.: quasi 2.700 km che i corrieri reali MALEDETTO PROGRESSO. Si
bussola, dalla polvere da sparo agli percorrevano in sette giorni, tra la continuò così fino all’Ottocento, quando
spaghetti. Anche le comunicazioni capitale Susa e Sardi, in Asia Minore. i servizi postali si modernizzarono. Se
postali devono molto al Celeste però la prima Rivoluzione industriale
Impero. Fu lungo i grandi fiumi AFFARI DI STATO. Fino al favorì il boom delle navi postali grazie ai
della Cina, un gigantesco network di Rinascimento, la trasmissione di lettere piroscafi (le navi a vapore), la seconda
comunicazioni naturale, che tra IV e III e documenti, via mare e via terra, ne segnò il rapido declino. Ferrovie e reti
millennio a.C. iniziarono a viaggiare le restò un affare di Stato, da cui la gente telegrafiche suonarono un primo allarme
prime informazioni scritte. Qualcosa comune restava esclusa. «I costi di nella seconda metà del secolo, ma il
di simile avvenne anche lungo il Nilo, recapito di una lettera erano enormi: e colpo di grazia arrivò dal cielo. Cioè
nell’Egitto dei faraoni, che si servivano poi la maggioranza della popolazione quando, dopo il 1920, i sacchi postali
di un primitivo sistema di comunicazioni era ancora analfabeta», spiega furono imbarcati sui primi aerei di linea.
fluviali per tenere i contatti con i lontani Alessandro Arseni, che da quarant’anni Pochi decenni più tardi, le navi postali
avamposti militari vicini alla frontiera. studia le comunicazioni postali, con erano pronte per il disarmo. •
Un modello che sarebbe stato, una particolare attenzione per quelle Giuliano Da Frè
nell’antichità, copiato e migliorato navali. Venezia, nel Rinascimento,
dai Romani sul Mare Nostrum, organizzò un efficiente scambio postale
S+
mentre si sviluppavano in parallelo le con tutti i Paesi del continente e del Storia della navigazione
comunicazioni postali via terra. Che Mediterraneo, sfruttando la sua potente APERNE
DI PIÙ a vapore e dei servizi
raggiunsero la loro massima estensione flotta mercantile. Poi, una volta sbarcate postali sul Mediterraneo,
con la “strada reale” voluta dal Gran re nei porti, le lettere proseguivano con i Alessandro Arseni
persiano Dario all’inizio del V secolo corrieri, a piedi e a cavallo. (The Postal Gazette).
1848
I piroscafi postali della compagnia del
Lloyd Austriaco vengono “arruolati”
durante la Prima guerra d’indipendenza:
sono usati per il trasporto truppe.
1866
1865 La nave posacavi Great Eastern
completa la posa dei primi cavi
La notizia dell’assassinio del presidente telegrafici sottomarini attraverso
degli Stati Uniti, Abraham Lincoln, arriva l’Atlantico (quelli precedenti, nel 1858,
a Londra solo 12 giorni dopo l’attentato, durarono solo 15 giorni). Inizia il lento
viaggiando sul vapore Nova Scotian. declino delle navi postali.
1869
L’apertura del Canale di Suez
rivoluziona il traffico postale globale:
la Peninsular & Oriental Steam
Navigation Company apre rotte
che partono dal Mediterraneo fino ad
arrivare in India e oltre.
1920
RES/REALY EASY STAR
RINASCIMENTO
MONDADORI PORTFOLIO/AKG
ALAMY/IPA (2)
AMORE
oltre la vita.
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IMMORTALE
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A nostra gloria
La mura del Castel
Sismondo, a Rimini, un
maniero costruito da
Sigismondo Pandolfo,
signore di Rimini e
Fano, di cui oggi resta
solo il nucleo centrale.
Sopra, a sinistra e
a destra, le medaglie
di Isotta e del
Malatesta realizzate
da Matteo de’ Pasti
su commissione del
condottiero, nel 1446.
“
I
o te scongiuro per quel chiaro in quel periodo. Tra loro una grande oggetto, perché sapeva che se Malatesta
lume / che Vener pose agli occhi differenza d’età: 12 o 13 anni lei, 28 aveva messo gli occhi su di lei, nulla e
tuoi legiadri; / io te scongiuro lui. Non solo, Malatesta era già al suo nessuno l’avrebbe fermato.
per lo tuo bel viso, /per quelle secondo matrimonio. Dopo la morte
labra che dipinse amore, / per lo soave della prima moglie Ginevra d’Este si era UN GRANDE CONDOTTIERO.
odore / che spande la toa bocca quando risposato con Polissena, figlia naturale Figlio illegittimo di Pandolfo III
ride”. di Francesco Sforza. Tutti sapevano Malatesta, Sigismondo fu un grande
L’amore fra Sigismondo Malatesta del temperamento focoso e impulsivo condottiero, coraggioso e carismatico,
(1417-1468) e Isotta degli Atti (1432 di Sigismondo e delle sue numerose che “Se el fosse stato fra cento signori,
ca.-1474) iniziò proprio con queste scappatelle, non ultima quella con seria stato eletto sempre superiore
rime appassionate. I due si erano Vannetta Toschi, da cui ebbe il figlio di tucti”, scrisse il fedele Gaspare
incontrati per caso nel 1445. Isotta Roberto. Il padre di Isotta, Francesco Broglio, compagno di molte imprese.
abitava infatti in contrada San Tomaso, degli Atti, ricco mercante di nobile La carnagione era “tra ‘l bianco e ‘l
a pochi passi dal Palazzo del Cimiero, famiglia, era quindi molto preoccupato bruno, con occhi piccioli, azurri chiari
dove il Signore di Rimini e Fano viveva per la corte serrata di cui Isotta era e vivacissimi, [...] spiritoso, pronto di
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Lei aveva 13
anni quando
lui, più grande
e già al secondo
matrimonio, la
notò. Dopo un
anno divennero
amanti e non si
lasciarono più
i campi di battaglia per garantirsi ne era solo il vicario: uno sbaglio che
la sopravvivenza della Signoria e gli fu fatale. Tra una guerra e l’altra,
le risorse necessarie a soddisfare le nei momenti di relax, si dedicava alla
proprie smisurate ambizioni”. «Fu sua passione, la caccia. Lo si vedeva
anche protagonista di infinite contese allora cavalcare circondato dai suoi
col nemico Federico da Montefeltro, amati levrieri, che fece immortalare,
uno bianco e l’altro nero, accanto a lui
nello splendido affresco di Piero della
Francesca nella chiesa di San Francesco
di Rimini.
Gli esordi
di un combattente
N elle vene di Sigismondo (a destra)
ALAMY/IPA
scorreva il sangue di un’antica e
gloriosa stirpe di condottieri. Era infatti
figlio illegittimo di Pandolfo III Malatesta
e della nobildonna Antonia da Barignano.
Quando aveva 10 anni, suo padre morì,
e gli zii Carlo Malatesta ed Elisabetta
Gonzaga, signori di Rimini, Fano e
Cesena, si presero cura di lui e dei suoi
fratelli, dando loro una cultura raffinata e
avviandoli all’arte della guerra. Non solo, li
legittimarono e nominarono loro eredi. a cavaliere da parte dell’imperatore
Carriera. Alla morte dello zio nel 1429 Sigismondo di Lussemburgo. E anche il
a Sigismondo spettarono Rimini e Fano, suo primo contratto di tipo militare, sotto
oltre ad altri centri minori. Grazie al suo le insegne del papa Eugenio IV: un posto
coraggio e al suo valore nei combattimenti prestigioso. Da allora non smise più di
si guadagnò la fama di abile capitano, combattere, conteso dal Vaticano e da
che gli valse, a soli 16 anni, la nomina Milano, Napoli, Firenze e Venezia.
L’arte e le donne
MONDADORI PORTFOLIO/AKG
Per la stirpe.
A sinistra, statua
del grande
architetto Leon
Battista Alberti
(1404-1472),
che progettò
il Tempio
Malatestiano di
Rimini, qui a lato.
SHUTTERSTOCK/CATAY
Per esaltare
regalo. Il 22 dicembre il bambino scrisse carmi in volgare e in latino, con il
di propria mano al padre ringraziandolo preciso scopo di esaltare la bellezza e
le doti di lei
per il “grosso et apreciato corsiero”. le doti di Isotta, come il Liber Isottaeus,
Quattro anni dopo, a soli dieci anni, il canzoniere amoroso scritto in gran
commissionò
figlio prediletto di Sigismondo morì. parte da Basinio da Parma e dedicato
E non fu l’ultimo. Nel 1463 un altro a Isotta. Nel testo, tra dèi dell’Olimpo,
carmi in volgare
bambino spirò poco dopo la nascita. Dei amorini e mitici eroi, veniva ripercorsa
figli di Isotta sopravvisse solo Antonia, la storia del loro amore. Funzionali alla
e in latino
andata in sposa nel 1481 a Rodolfo strategia di promozione della propria
Gonzaga, e che fu vittima di un tipico immagine furono anche le medaglie
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Processo-spettacolo
SHUTTERSTOCK/NG8
in contumacia
P apa Pio II Piccolomini, dopo aver
scomunicato Sigismondo, suo nemico
giurato, convocò il 16 gennaio 1461 un
P O
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Dispo
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PRIMO PIANO
SFIDE
WW
Vincere!
INGLESI
Lord Richard
Howe (1726-1799),
ammiraglio della
flotta britannica,
durante una
battaglia navale
contro i francesi.
■
L’ISOLA SOVRANA
pag. 30
■
IL SENSO DEGLI INGLESI
PER L’EUROPA
pag. 34
■
GOD SAVE THE CROWN
pag. 40
■
L’ULTIMA STUART
pag. 44
■
L’AGO DELLA BILANCIA
pag. 46
■
GIOCARE PER VINCERE
pag. 50
■
IN DIREZIONE
CONTRARIA
pag. 54
■
LE MANI SUL MONDO
pag. 60
■
IL BRACCIO ARMATO
DI SUA MAESTÀ
pag. 66
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PRIMO PIANO
MONDADORI PORTFOLIO/AKG
L’ISOLA
SOVRANA
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Se sta gradendo questa rivista venga a leggerla MOLTO PRIMA su: MARAPCANA.SPACE troverà anche riviste,fumetti,libri,musica,apps,software,giochi,serie,film!
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Il ricordo del
predominio
mondiale, il canale
della Manica
come barriera,
un certo senso di
superiorità...
Lo storico
Brendan Simms
ci spiega il punto
di vista inglese
sul mondo.
P
robabilmente la migliore
Potenza definizione di come gli
Nella cartina, l’impero inglesi guardano al resto del
britannico nel 1872:
è stato il più vasto
continente è riassunta in una
impero degli ultimi frase di Paolo Pombeni, storico dei
due secoli. sistemi politici europei all’Università di
Bologna: “Loro credono che l’Europa
sia isolata dalla Gran Bretagna”.
C’è in queste parole il destino e il
carattere di un popolo che nel corso
dei secoli ha coltivato con orgoglio,
quasi religiosamente, il proprio
isolamento e la propria distinzione
dal resto del continente. La Storia ce
lo testimonia fin dai tempi di Roma,
quando la Britannia, anche dopo
quattro secoli di dominio romano,
rimase di spirito britannico e mai
latino. Non certo a caso gli inglesi
hanno sempre guardato al canale della
Manica come a una fortunata barriera
per coltivare in santa pace il proprio
orto e sempre non a caso Enrico VIII
è stato il sovrano che si è staccato
da Roma e dal papa per fondare una
Chiesa indipendente e, soprattutto,
inglese. Poi nei secoli successivi i
sudditi di sua maestà hanno cercato
per quanto possibile di tenersi alla
larga dai conflitti continentali e hanno
odiato e osteggiato come nessun altro
Napoleone, che pretendeva di fare
delle isole britanniche una propaggine
francese imponendo il suo dominio e,
peggio ancora, le sue leggi.
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UIG VIA GETTY IMAGES
Rottura
La reazione della
stampa inglese tre
anni fa, all’epoca
del referendum che
sancì la volontà dei
britannici di uscire
dall’Unione Europea.
A sinistra, le scogliere
di Dover: che si
affacciano sul Canale
della Manica, di fronte
alla Francia.
Alla fine quello che gli inglesi fratture. Questo ci aiuta a capire anche
hanno sempre vagheggiato è stato la diversa attitudine degli inglesi
quell’isolamento, non casualmente rispetto all’Unione Europea. L’Europa
chiamato “splendido”, che li vide unita nasce per risolvere i problemi e
nell’Ottocento occuparsi solo del loro le divisioni all’interno del continente
impero mentre l’Europa era scossa europeo, ma gli inglesi si sono sempre
da rivoluzioni e restaurazioni. Nulla, chiesti che senso avesse per loro entrare
in fondo, è mai riuscito a smuoverli in un organismo di cui non avevano
dalla guida a sinistra, dalle misure bisogno perché la loro nazione non
in pollici e in galloni, dalla sterlina, presentava divisioni.
neppure l’Unione Europea di cui
hanno sempre fatto parte con un Ma a suo parere gli inglesi si sentono
piede dentro e un altro fuori, prima di parte della storia europea?
saltare a piè pari nella Brexit, il lungo Evidentemente l’Inghilterra e anche
e travagliato addio all’Europa unita, il Regno Unito (e non parliamo
ancora pieno di incognite. In fondo per della stessa cosa, ricordiamocelo!)
i sudditi di Elisabetta II caput mundi fanno parte dell’Europa dal punto di
è sempre stata Londra e mai Roma e vista geografico e la loro storia è in
né, tantomeno, Bruxelles. La Manica gran parte collegata con quella del
La Manica è più di
pare, quindi, destinata a rimarcare continente. Come ho sostenuto in
ancora di più i confini dell’universo diversi studi e nel mio libro Europe: The
britannico, un universo abitato da Struggle for Supremacy, from 1453 to the
europei che non si sentono fino in Present (Penguin), il contesto europeo Regno Unito non è uno Stato-nazione,
fondo parte dell’Europa e che quando si è fondamentale per comprendere la ma una unione di nazioni mentre
guardano allo specchio vedono riflessa storia britannica più ancora che seguire l’Unione Europea è una confederazione
la loro unicità. A confermarcelo è le vicende dell’Impero britannico. di Stati nazionali. Per questa
Brendan Simms, docente di Storia delle Detto questo, si deve considerare ragione l’Unione Europea appoggia
relazioni internazionali all’Università di che gli inglesi e i britannici non si le rivendicazioni della Repubblica
Cambridge. sentono parte di uno Stato qualunque d’Irlanda, che è uno Stato nazionale,
dell’Europa. Si sono sempre sentiti nei confronti del Regno Unito, che
Come guardano gli inglesi all’Europa? parte di un Paese dominante sul è una unione multinazionale, e allo
Non vi è tra loro un punto di vista continente e non destinato a essere stesso tempo appoggia il nazionalismo
univoco. Possiamo però affermare dominato. Credo che non esista altro spagnolo contro i catalani.
che i britannici in generale si sentono popolo in Europa per cui questo
allo stesso tempo europei, ma anche discorso sia più valido. Proviamo a tracciare un identikit
a un passo di distanza dall’Europa. per fare capire quali sono i tratti
Chiaramente questo modo di sentire Che cosa i non inglesi faticano a capire caratteristici dei britannici...
è il frutto delle diverse traiettorie degli inglesi? Quali tratti caratteristici Prima di tutto che inglesi sono
storiche vissute dall’Inghilterra e dalle ci sfuggono? un’unione di quattro popoli, che si sono
nazioni europee. In linea generale La cosa principale è che gli europei congiunti per difendere da chiunque
l’Europa continentale ha un passato faticano a comprendere la natura provenisse dall’esterno uno spazio
dominato dalla nascita e dal crollo di eccezionale e peculiare della storia geografico comune, istituzioni e valori
Stati e nazioni e da continui traumi. britannica. E anche se la capiscono politici condivisi. E sono nella maggior
L’Inghilterra e il Regno Unito hanno alla fine non riconoscono fino in parte dei casi consapevoli e orgogliosi di
invece una tradizione pressoché fondo questa unicità. Gli europei non averlo fatto con risultati molto positivi
ininterrotta di sovranità politica senza comprendono, per esempio, che il per centinaia di anni.
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PRIMO PIANO
Europeista
ante litteram
Churchill e le dita
a V in segno di
vittoria, durante la
campagna elettorale
per la sua seconda
rielezione a primo
ministro (1951-1955).
CORBIS VIA GETTY IMAGES
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IL SENSO
DEGLI INGLESI PER
L’EUROPA La decisione
storica del
divorzio tra
Gran Bretagna e
Unione Europea
ha radici molto
profonde...
S
i conoscono da tempo, fra di loro
le cose non sono sempre andate
lisce, ma sanno di poter contare
l’uno sull’altra nei momenti di
difficoltà: possono senz’altro definirsi
amici. Un giorno lui la butta lì: “Non
sarebbe bello, se ci mettessimo insieme?”.
Lei tentenna: è fiera e indipendente, non
ha bisogno di nessuno. Solo che dopo
un po’ ci ripensa. Lui allora se la tira,
ma poi cede e si fidanzano. L’unione
però è fragile e alla fine il matrimonio
si trasforma in divorzio. Lei si chiama
Isola, lui Continente: può sembrare una
telenovela, ma è una storia vera.
Negli ultimi duecento anni, i rapporti
fra la Gran Bretagna e il resto d’Europa
hanno assunto l’aspetto di una
movimentata liaison fra due partner
incapaci di lasciarsi ma troppo egoisti
per stare insieme. Se il buongiorno
si vede dal mattino, loro erano stati
avvisati: per i continentali, antichi
Romani in primis, l’isola fu una terra
di conquista fin dal I secolo a.C. Col
tempo, però, i suoi abitanti riuscirono a
trasformare il canale della Manica in una
barriera geografica invalicabile.
SPLENDIDO ISOLAMENTO. La
barriera di mare che separa l’Inghilterra
dall’Europa ha forgiato nei secoli anche
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BETTMANN ARCHIVE
tedesco Guglielmo II:
la regina era sua nonna
materna.
“Nebbia sulla Manica, il continente rimasta fuori. “Da che parte stiamo?
GETTY IMAGES
a mantenere le distanze dal progetto di
unificazione politica del continente? Una
delle principali ragioni fu il cosiddetto
“eccezionalismo”: la convinzione, cioè,
che le istituzioni politiche britanniche,
il rispetto a esse tributato e la forza sull’autoritarismo e lo sterminio. con l’Europa diventarono più importanti.
della propria società civile costituissero Al contrario, il programma europeo Inoltre il successo dell’impresa
una solida e virtuosa eccezione al trovava ragione di essere proprio economica del mercato comune appariva
quadro europeo. Un esempio? Durante nell’opposta “sindrome della sconfitta” evidente anche a Londra».
l’ultima guerra, mentre la famiglia dei Paesi continentali, indirizzandoli al Arretrata e in crisi, la Gran Bretagna
reale si era rifiutata di abbandonare superamento della dimensione nazionale decise di sacrificare un po’ della propria
Londra bombardata dalla Luftwaffe, e alla creazione di istituzioni federali», preziosa sovranità in cambio dell’accesso
il re d’Italia Vittorio Emanuele III se prosegue la docente. Insomma: la Gran a un mercato che sembrava destinato a
l’era data a gambe da Roma insieme al Bretagna non voleva la tessera di un prosperare. Ma aveva fatto i conti senza
capo del governo subito dopo la firma Club degli Sconfitti. l’oste. Nello specifico un “oste” francese,
dell’armistizio (1943), lasciando il il presidente della Francia Charles de
proprio esercito in balia dei tedeschi. LA FRANCIA DI TRAVERSO. Gaulle (1890-1970),
«Un altro elemento di grande rilievo Questa linea di condotta, tracciata che per ben due volte, nel 1963 e nel
per comprendere come mai la distanza da Churchill, rimase invariata fino al 1967, pose il veto all’ingresso britannico.
tra l’isola e il continente non si sia 1961. In quell’anno, il primo ministro “È chiaro che l’entrata della Gran
accorciata sensibilmente dopo il secondo conservatore Harold Macmillan (1957- Bretagna e di altri Stati cambierebbe
conflitto mondiale è la cosiddetta 1963) presentò domanda di adesione alla completamente il volto della Cee sotto vari
“sindrome della vittoria”. Pur uscendo Cee. Cos’era cambiato? «Era cambiato punti di vista. [...] Il progetto potrebbe
dalla guerra impoverita e sulla strada il quadro generale», sostiene Poggiolini. prendere le fattezze di una gigantesca
della decolonizzazione, la Gran Bretagna «Con la decolonizzazione e le relazioni comunità atlantica alla dipendenza degli
era tra i vincitori che avevano trionfato con gli Usa in forte declino, i rapporti Stati Uniti”, obiettava de Gaulle.
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Le cose
cambiano
Quando erano i
conservatori a volere
l’Europa: a sinistra, la
Thatcher, il 3 giugno
1975, alla vigilia
del referendum,
a una conferenza
sull’Europa. A destra,
due sostenitrici del Sì
immortalate a Cardiff
il 31 maggio 1975.
GETTY IMAGES (4)
PRIMO PIANO
La più longeva
Elisabetta II, prima
donna di nuovo sul
trono britannico dopo
la regina Vittoria,
esce da Westminster
Abbey alla fine della
PA IMAGES VIA GETTY IMAGES
La storica
Sarah Gristwood
ci spiega l’amore
degli inglesi per
la Corona.
N
iente sembra poter scalfire il
prestigio e la popolarità della
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La royal family
è baluardo della
tradizione, ma è
riuscita ad adeguarsi
alla modernità
Grandi sovrane tutti, la rivoluzione di Cromwell nel Perché il trono britannico è invece
In alto, Vittoria con il Seicento, quando ancora i principali rimasto saldamente al suo posto?
marito Alberto e 5 dei loro Stati europei non conoscevano Nel 1917, proprio mentre in Russia
9 figli. Sotto, Elisabetta I alternative alla monarchia. L’esecuzione lo zar veniva destituito e cadevano le
(1533-1603), l’ultima Tudor.
Sopra a destra, parata
di Carlo I nel 1649 ha come monarchie in Germania, in Austria-
militare e folla festante “immunizzato” la Gran Bretagna contro Ungheria e in Turchia, la famiglia reale
per l’incoronazione di ogni rivoluzione fino ai giorni nostri. inglese abbandonò il nome tedesco
Elisabetta II, a Londra. Il Bill of Rights redatto dal parlamento Sassonia-Coburgo-Gotha cambiandolo
nel 1689 ha poi iniziato a limitare nel più popolare “Windsor”. Ma credo
severamente i poteri del re, che sono che, nomi a parte, se la Gran Bretagna
diminuiti gradualmente sotto la dinastia avesse perso il primo o il secondo
Hannover, durante la quale il Paese ha conflitto mondiale, oppure se fosse stata
vissuto la definitiva transizione verso invasa, quasi certamente la casa reale
una monarchia costituzionale. Windsor avrebbe perso il suo potere e se
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Elisabetta I
G li albori della monarchia
inglese risalgono al
X secolo d.C.: il primo
fu un evento epocale che
dette vita a una delle
più potenti monarchie
rami della casa regnante, i
Lancaster e gli York, che si
scontrarono nella Guerra
sovrano che regnò su tutte europee. La prima delle due Rose. Il conflitto
le popolazioni anglosassoni dinastia reale inglese di terminò nel 1485, quando
fu Atelstano, figlio del re lungo corso fu quella dei le casate si fusero dando
del Wessex. Ma la storia Plantageneti, che rimase vita alla dinastia Tudor,
dell’Inghilterra moderna sul trono per oltre tre che avrebbe lasciato un
iniziò quando il duca di secoli a partire dal 1154, segno storico indelebile
Normandia, Guglielmo il con re memorabili come con sovrani come Enrico
Conquistatore, sconfisse Riccardo I Cuor di Leone, VIII e sua figlia Elisabetta I.
e uccise l’ultimo monarca Edoardo II e Giovanni Senza Alla morte di quest’ultima
anglosassone Aroldo II Terra. La lunga sequenza si (che si spense senza eredi
nella battaglia di Hastings interruppe nella seconda nel 1603), il trono passò
(1066). La conquista metà del XV secolo a causa alla dinastia scozzese degli
normanna dell’Inghilterra della divisione tra i due Stuart, che regnò per circa
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Destinate
Sopra, Elisabetta con
il padre Giorgio VI, la Come si spiega il fascino che la Crede che qualcosa potrà cambiare
madre Elizabeth e la monarchia britannica continua a nella percezione della gente nei
sorella Margaret nel esercitare sulla gente del suo Paese? confronti della monarchia dopo la
1937; Anna Stuart In parte è dovuto alla soap morte di Elisabetta?
(1665-1714), la prima opera della famiglia reale e al suo Questo è l’interrogativo più grande, al
regina della Gran enorme aspetto “glamour”. In quale credo che nessuno sia in grado di
Bretagna, ovvero
parte anche all’amore del popolo rispondere con certezza. Senza dubbio il
dei regni unificati di
Inghilterra e Scozia. britannico nei confronti della Storia principe Carlo non è popolare come sua
e della tradizione. Credo che i reali madre o come ciascuno dei suoi figli.
e il loro staff abbiano lavorato molto Ma negli ultimi anni è cresciuta la stima
rischiato di minare la sua popolarità attentamente – e continuino a farlo – nei suoi confronti e alcuni suoi interessi,
tra la gente, ma la “ditta” (com’è solito proprio per promuovere quel fascino. che un tempo sembravano eccentrici
chiamarla il principe Carlo) è stata All’inizio del Ventesimo secolo la casa (ad esempio la preoccupazione per
sempre capace di mantenere quel giusto reale inglese ha capito che per farsi l’ambiente), hanno iniziato invece
equilibrio tra coerenza e cambiamento amare dalla gente doveva essere più ad apparire lungimiranti, e il trauma
che l’ha mantenuta comunque a galla. vicina al popolo. Ad esempio, prima causato dalla fine del matrimonio con
della Grande guerra i matrimoni Lady Diana ha iniziato ad affievolirsi.
La monarchia ha ancora una reali erano sempre stati cerimonie Resta aperta la questione che riguarda
rilevanza politica in questi anni? private. L’usanza è cambiata a partire Camilla, ovvero se la moglie di Carlo
No, direi che non ce l’ha più, perché dall’ultimo secolo, quando sono sarà o meno incoronata, e quali
Elisabetta regna ma di fatto non governa diventati occasioni per accrescere il saranno i sentimenti del popolo nei
il Paese. D’altra parte, considerato consenso nei confronti della Corona. suoi confronti. Ma alla fine credo che
l’attuale livello di impopolarità dei Non dimenticherei, inoltre, che la morte della regina Elisabetta, dopo
politici in Gran Bretagna e nel resto del venticinque anni fa la regina Elisabetta un regno così lungo, innescherà una
mondo, avere un capo di Stato che è al ha anche scelto di contribuire ai conti tale ondata di cordoglio pubblico che il
di sopra dei partiti rappresenta senz’altro dello Stato pagando volontariamente desiderio nazionale di fare quello che lei
un vantaggio. le tasse. avrebbe voluto, e quindi sostenere i suoi
discendenti, farà superare quel momento
alla monarchia.
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PRIMO PIANO
MONDADORI PORTFOLIO/AKG
Com’era
Un ritratto
giovanile della
futura regina Anna
(1665-1714) e,
a sinistra, l’attrice
Olivia Colman che
la interpreta nel
film La favorita.
L’ULTIMA
STUART
D
avanti alla cattedrale di La favorita, che ha ottenuto uno di suo zio Carlo II, ebbe un’infanzia
ATSUSHI NISHIJIMA © 2018 TWENTIETH CENTURY FOX FILM CORPORATION ALL RIGHTS RESERVED (3)
St. Paul, a Londra, c’è straordinario successo di critica e di segnata da gravi problemi di salute
una statua che passa per pubblico, contribuirà a farla conoscere e trascorse lunghi periodi in Francia
lo più inosservata. Ritrae meglio. La storia raccontata al cinema insieme alla nonna Enrichetta Maria di
la regina Anna, l’ultimo sovrano si concentra sui rapporti affettivi Borbone e alla zia Enrichetta d’Orléans.
della dinastia Stuart, il cui regno è che Anna ebbe con due donne che Era poco più che ventenne quando
stato uno dei più importanti degli frequentavano la sua corte, Sarah suo padre, il re cattolico Giacomo II,
ultimi secoli di storia britannica. Nei Churchill e Abigail Masham, e non fu deposto dal parlamento al termine
dodici anni in cui rimase sul trono esita a mostrare una liason erotica fra della “Gloriosa rivoluzione” del 1688-
(dal 1702 al 1714), l’esercito di sua la regina e le due cortigiane. 1689. Dopo essersi sposata con Giorgio,
maestà conseguì straordinarie vittorie principe di Danimarca e Norvegia, fallì
militari, mentre il parlamento inglese AMICHE, NON AMANTI. Le fonti quello che all’epoca era l’obiettivo
siglò nel 1707 l’Atto di Unione con storiche più attendibili – a cominciare principale di una donna di alto
la Scozia, da cui nacque il regno di da Anne Somerset, autrice di Queen lignaggio: mettere al mondo eredi. La
Gran Bretagna. Ciononostante Anna è Anne. The Politics of Passion, la più “sindrome di Hughes”(caratterizzata da
stata dimenticata, mentre altre regine autorevole biografia dell’ultima regina trombosi, aborti ricorrenti e alterazioni
sono passate alla Storia. Il motivo? Stuart – respingono con decisione cerebrali) le causò ben dodici aborti
Gli studiosi non hanno dubbi: la l’ipotesi che Anna possa aver avuto ai quali si unirono altre disgrazie: un
sovrana Stuart non aveva una grande relazioni omosessuali. Quello che bambino nato morto e quattro figli che
personalità. Al contrario, era una sappiamo per certo è invece che fu una non sopravvissero oltre l’infanzia. Fu
donna debole, insicura e malata che donna di grandi passioni che dovette proprio la mancanza di eredi che, alla
si ritrovò a ricoprire la più alta carica sopportare lutti, malattie e delusioni morte di Anna, determinò il passaggio
proprio negli anni in cui il suo Paese con coraggio e senso del dovere, sempre della corona dagli Stuart alla dinastia
era impegnato in una guerra decisiva fedele alla Chiesa anglicana e vittima di Hannover. Tra le molte amiche intime
per le sorti del Vecchio Continente. una vita di corte che finì per stritolarla. che frequentarono la sua corte, la più
Forse il film di Yorgos Lanthimos Nata il 6 febbraio 1665 durante il regno importante fu indubbiamente Sarah
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La rivale La potente
La “vera” Abigail Sarah Jennings
Masham (1670- (1660-1744),
1734), nobile ma duchessa di
povera; sotto, Marlborough,
l’attrice Emma amica intima di
Stone che la Anna. Sotto, Rachel
interpreta nel film Weisz nei panni
di Lanthimos. della duchessa.
Churchill, duchessa di Marlborough. e austriaci alleati contro la Francia. partito conservatore inglese mentre i
Le due donne erano state compagne Marlborough riportò grandi vittorie whigs dettero vita al partito liberale).
di giochi fin da bambine e, sebbene militari, a cominciare da quella nella
avessero caratteri molto diversi, battaglia di Blenheim del 1704, che EREDITÀ. A dispetto delle debolezze
svilupparono una profonda amicizia segnò una svolta decisiva nel conflitto. personali, la regina sapeva essere
anche nell’età adulta, quando Sarah Intanto però l’amicizia con Sarah si ostinata. Poco dopo l’incoronazione,
divenne una delle più influenti stava deteriorando. Con gli anni la per esempio, annunciò al parlamento
consigliere della regina. Anne Somerset duchessa era diventata sempre più la sua volontà di creare un legame più
sostiene che le due donne inizialmente critica e prepotente. Alla base dei loro stretto con gli scozzesi. Era un’idea del
erano talmente vicine da trattarsi alla dissidi vi furono senz’altro ragioni suo predecessore, Guglielmo III, ma fu
pari, usando tra loro due soprannomi: personali: quando Sarah si accorse che sotto il regno di Anna che si realizzò:
signora Morley e signora Freeman. Ma il suo posto nel cuore di Anna stava nel 1707, attraverso l’Atto di Unione, i
niente di più. La stessa Sarah, nelle per essere preso da una lontana cugina, regni di Inghilterra e di Scozia furono
memorie che scrisse in età avanzata, Abigail Masham, i loro rapporti si formalmente unificati nel Regno Unito
descrive il loro rapporto soltanto come incrinarono definitivamente. Ma non di Gran Bretagna. A lei dobbiamo inoltre
una profonda amicizia. mancavano le motivazioni politiche. la regolamentazione del copyright: con
Durante il regno di Anna si affermò lo “Statuto di Anna” (entrato in vigore
TORY VS WHIG. Non appena salì definitivamente il sistema bipartitico. nel 1710), l’Inghilterra si dotò della
al trono nel 1702, Anna nominò John Anna sosteneva i tories, la corrente che prima legge europea sul diritto d’autore.
Churchill (avo del famoso Winston), contraddistingueva i partigiani della E anche nell’uscire di scena lasciò il
duca di Marlborough nonché marito corona e della chiesa anglicana. Sarah segno. Negli ultimi anni la sua salute
di Sarah, cavaliere dell’Ordine della parteggiava per i whigs che ambivano era peggiorata al punto che perse quasi
Giarrettiera e comandante in capo a un potere monarchico limitato l’uso delle gambe. Morì il 1° agosto
dell’esercito inglese. Quello stesso dal parlamento e al principio della 1714, a 49 anni. E con la sua morte calò
anno scoppiò la Guerra di successione tolleranza religiosa (nel XIX secolo il per sempre il sipario sugli Stuart. •
spagnola che vide inglesi, olandesi partito tory si trasformò nell’odierno Riccardo Michelucci
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PRIMO PIANO
In ginocchio
Enrico VIII e Caterina
d’Aragona nel 1529
davanti ai legati
pontifici che rifiutarono
di riconoscere il loro
divorzio. I rapporti con
Roma si incrinarono.
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AGO
della schiavitù, passando per la Rivoluzione industriale.
L’ DELLA
BILANCIA A cura di Riccardo Michelucci
GLI ANTI-NAPOLEONE
I l 18 giugno 1815 gli eserciti britannici e le truppe prussiane
sconfissero Napoleone a Waterloo segnando il tramonto definitivo
del suo potere. Ma anche prima di quel giorno fatale gli inglesi
mai del tutto al blocco e continuarono a mantenere rapporti
commerciali con l’Inghilterra. Nel 1810 la potenza di Napoleone
aveva raggiunto il suo apice e l’Europa appariva ridisegnata
furono per anni la spina nel fianco dell’imperatore francese. secondo il suo volere. Se non fosse stato, ancora una volta, per
L’unico ostacolo insormontabile al suo piano di dominio sul l’ostinata opposizione britannica che culminò nell’epocale scontro
continente. Con la sconfitta navale subita a Trafalgar dieci anni di Waterloo, dove gli eserciti britannici al comando del duca di
prima, Napoleone era stato costretto ad accantonare per sempre Wellington insieme a quelli prussiani guidati dal feldmaresciallo
il progetto di invadere l’Inghilterra via mare. Lo scontro tra le due von Blücher sconfissero definitivamente le truppe napoleoniche.
nazioni era però proseguito sui campi di battaglia, dove l’esercito Rinforzi. La storiografia recente ha però smentito la visione
francese aveva pochi rivali. troppo anglocentrica di quella battaglia, dimostrando che Waterloo
Napoleone aveva cercato di mettere in ginocchio Londra anche fu una vittoria tedesca almeno quanto inglese. E che senza l’arrivo
ricorrendo a un embargo commerciale ma il blocco non aveva tempestivo dell’esercito prussiano, con ogni probabilità gli uomini
sortito gli effetti sperati. Molti Paesi europei, infatti, non aderirono del duca di Wellington sarebbero stati sconfitti.
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Verso la meta
Il duca di Wellington, alla testa
dell’esercito britannico, in marcia verso
Waterloo dove Napoleone sarà sconfitto.
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MOTORE DELL’INDUSTRIA
U na serie di invenzioni
concentrate in Inghilterra nella
seconda metà del XVIII secolo –
e di fonte di energia meccanica.
Poi l’industria del cotone, quella
meccanica e infine quella
dalla macchina a vapore di Thomas siderurgica (foto), supportate da
Newcomen (poi perfezionata da una nuova infrastruttura di trasporti,
James Watt) al telaio meccanico misero in moto una trasformazione
idraulico di Richard Arkwright, dalla dell’economia: in pochi decenni
macchina filatrice multipla di James l’Inghilterra diventò l’“officina del
MONARCHIA LIMITATA
C irca un secolo prima della Rivoluzione francese la monarchia
a vocazione assolutista conobbe in Gran Bretagna la sua
prima sconfitta. Dopo l’esperienza della Repubblica di Oliver
da indurre la nobiltà e la borghesia a favorire l’insediamento sul
trono del principe protestante Guglielmo III d’Orange (1689). Il
nuovo sovrano fu costretto ad accettare una dichiarazione dei
Cromwell (1650-1660), la restaurazione monarchica della diritti nota come Bill of Rights, che assoggettava qualsiasi legge
dinastia Stuart aveva lasciato irrisolto il dualismo di poteri tra la o prelievo fiscale al volere del parlamento. Il sovrano restava
Corona e il parlamento. il capo dello Stato ma fu tenuto, da quel momento in poi, ad
Prima il parlamento. Giacomo II, salito al trono nel 1685, adeguarsi alla volontà della nazione espressa dalla Camera
tentò di collocarsi al di sopra della legge con una politica ispirata dei Comuni. La svolta degli anni 1688-1689 (la cosiddetta
a quella di Luigi XIV in Francia. Si convertì al cattolicesimo, Gloriosa rivoluzione) favorì la nascita di una monarchia di tipo
ridusse i privilegi della Chiesa anglicana e distribuì le cariche costituzionale fondata sulla separazione dei poteri tra re e
governative alla minoranza cattolica. Le sue iniziative parlamento, che si sarebbe realizzata compiutamente nel secolo
suscitarono però una diffusa opposizione nel Paese, al punto successivo.
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Stop al re cattolico
In un quadro dell’800, il protestante
Guglielmo III d’Orange dopo il suo arrivo in
Inghilterra. Iniziava la Gloriosa rivoluzione.
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ABBASSO LA SCHIAVITÙ
L a Gran Bretagna è stata la prima potenza coloniale ad abolire
il commercio degli schiavi. Il 23 febbraio 1807 il parlamento
di Westminster approvò con una maggioranza schiacciante lo
di deputati irlandesi in gran parte favorevoli all’abolizione. La
legge britannica del 1807 mise fuori legge soltanto il commercio
degli schiavi – non la schiavitù in senso stretto – ma rappresentò
Slave Trade Act, una legge che imponeva pesanti sanzioni alle per la Gran Bretagna una vittoria etica e morale sulla Francia. La
navi che trasportavano schiavi e impegnava la marina britannica Rivoluzione francese, nel 1794, aveva infatti abolito la schiavitù
in operazioni di contrasto del commercio di esseri umani (sotto, nelle colonie, poi ripristinata da Napoleone nel 1802.
la tratta in un’illustrazione dell’epoca). Dopo anni di tentativi Tsunami. L’iniziativa di Londra innescò invece un processo che
andati a vuoto, risultarono decisive sia le pressioni dei gruppi avrebbe spinto anche altre potenze coloniali a mettere fine, a loro
abolizionisti capeggiati da William Wilberforce sia l’Atto di Unione volta, alla tratta degli schiavi. La schiavitù venne abolita in Gran
con l’Irlanda (1801), che fece entrare in parlamento un centinaio Bretagna nel 1833, negli Stati Uniti nel 1865 e in Brasile nel 1881.
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PRIMO PIANO
Anche nello sport i sudditi della regina
Elisabetta sono piuttosto “esclusivi”…
GIOCARE
PER VINCERE a cura di Roberto Roveda
T
ra Ottocento e Novecento specialità di atletica come il salto in anche il mito del fair play (il “gioco
gli inglesi hanno “inventato” lungo, il triplo, la corsa a ostacoli. corretto”), basato sul rispetto delle
molte delle discipline sportive Sempre gli inglesi introdussero gli regole e dell’avversario. Inglese era
oggi più praticate. Subito la ostacoli anche nell’ippica e fissarono le anche Richard Lindon (foto a destra), il
mente corre al calcio, al rugby e magari distanze oggi usate nelle competizioni calzolaio che a metà Ottocento creò il
al tennis, ma il debito nei confronti internazionali nel nuoto e nel primo pallone in cuoio della storia: fino
dell’Inghilterra è molto più ampio. Agli canottaggio. Inventarono i guantoni ad allora si erano usate palle di stracci o
studenti universitari inglesi dobbiamo per la boxe, le porte per il calcio e realizzate in vescica di maiale. •
Il POLO
Dall’India al
principe Carlo
I britannici hanno
dominato per quasi due
secoli un impero mondiale
e si sono appassionati ad
alcuni sport conosciuti
nei Paesi colonizzati. Il
primo è il polo, giocato
originariamente dagli
ufficiali della cavalleria
britannica di stanza in
Afghanistan e India. Poi
è divenuto lo sport più
apprezzato dall’aristocrazia
inglese, tanto che il
principe Carlo, nell’eterna
attesa di salire al trono,
ha passato buona parte
dei suoi anni verdi
impegnato in sfide di polo.
Sempre dall’Asia arriva
un altro sport amato a
partire dall’Ottocento da
aristocratici e gentiluomini:
il badminton, conosciuto
nel nostro Paese come
“volano”. Questo sport, un
mix tra tennis e pallavolo,
prende non a caso il suo
nome da Badminton
House, una grande
dimora di campagna nel
Gloucestershire.
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CRICKET
In campo Il più british
Partita di cricket tra l’India e
il Surrey all’Oval di Londra,
di tutti
il 2 giugno 1967.
L o sport inglese per
antonomasia è sicuramente
il cricket, una versione sobria
e aristocratica del baseball. È
uno sport esclusivo, tanto che
la federazione internazionale
riconosce come suoi membri a
pieno diritto solo dieci nazioni:
l’Inghilterra e altre nove
compagini tutte appartenenti
in passato all’antico impero. Il
cricket, nella sua forma originaria,
deve essere praticato su campi
in erba naturale, può prevedere
partite che si svolgono su una
sola giornata, in tre o cinque
giorni. Secondo tradizione
prevede regolare pausa... per il tè.
A rendere ancora più particolare
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questo gioco esistono ben due
forme di vittoria e anche due
forme diverse di pareggio!
per confrontarsi
I nventori di un po’ di tutto in ambito
sportivo, per molto tempo i britannici si
sono sentiti gli unici capaci di raggiungere
una posizione di rilievo nello sport. Il caso
più eclatante è stato quello del calcio. La
nazionale inglese, fondata nel 1863, per
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decenni ha affrontato unicamente le altre
compagini britanniche: Galles, Scozia
e Irlanda. Solo nel 1908 ci fu la prima
tournée nel continente con le larghe
vittorie inglesi su Austria (battuta 11-1)
e Ungheria (8-2), trionfi che rafforzarono
il mito della superiorità inglese. Una
presunta superiorità che portò la
nazionale inglese di calcio a rifiutare
di partecipare alle prime edizioni dei
Mondiali del 1930, 1934, 1938.
Lezione di umiltà. Le cose però
erano cambiate rispetto agli inizi del
Novecento, tanto che l’Inghilterra
incassò in amichevole le prime
sconfitte contro compagini
continentali già negli Anni ’30 e alla
prima partecipazione ai Mondiali nel
1950 gli inglesi furono subito eliminati
dopo una sconfitta per 1-0 con gli Stati
Uniti! Nel calcio comunque un’esclusiva
gli inglesi l’hanno mantenuta. È
totalmente inglese l’International Football
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Azione
RUGBY & C
GETTY IMAGES
Una squadra giovanile di
rugby durante un’azione
particolarmente “acrobatica”:
Si fanno siamo nel 1960.
in quattro
I l Regno Unito è l’unica nazione
che negli sport di squadra, in
particolare nel calcio e nel rugby,
può schierare ben quattro nazionali:
Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda
del Nord. È una tradizione che risale
alla fine dell’Ottocento e al fatto che
le federazioni calcistiche e di rugby
britanniche nacquero prima delle
federazioni internazionali come la
Fifa per il calcio.
Divisi. I britannici aderirono alle
federazioni internazionali ma hanno
continuato a presentarsi divisi ai
Mondiali e agli Europei, pur essendo
consapevoli che una nazionale del
Regno Unito sarebbe più forte.
Alle Olimpiadi, invece, si presenta
la nazionale della Gran Bretagna,
con inglesi, scozzesi, gallesi e nord-
irlandesi sotto la stessa bandiera.
Cavalli e segugi
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C hi visitava l’Inghilterra nel
Settecento e per buona parte
dell’Ottocento veniva colpito dalla
Di corsa. Però gli inglesi continuano
ad adorare gli sport con gli animali, a
cominciare dall’ippica. Una disciplina
passione britannica per i combattimenti del tutto assente in Europa è invece
tra cani, tra galli e cani contro orsi. Oggi la corsa dei cani (sotto, all’Hackney
queste pratiche sono naturalmente Stadium di Londra), in particolare i
scomparse e nel 2005, dopo lunghe
discussioni, sono state abolite le battute
levrieri. Questo sport viene praticato
nei cinodromi, lunghe piste ovali
L’erba di Wimbledon
di caccia alla volpe, tradizionale attività
che coinvolgeva decine di cavalieri, cani
e battitori appiedati (ma pare che siano
dove i cani corrono dietro a una lepre
meccanica, e le gare sono seguite ogni
anno da oltre tre milioni di spettatori,
S i dice che tre cose gli inglesi non
cambieranno mai: la monarchia, la sterlina
e l’erba di Wimbledon. Il più prestigioso
in pochi a rispettare la legge, e ancora alimentando un giro di scommesse di torneo di tennis del mondo è rimasta l’unica
meno a farla rispettare). decine di milioni di sterline. prova del Grande Slam a essere giocata sui
prati, come si faceva a fine dell’Ottocento.
Riti d’altri tempi. I campi in erba sono più
difficili da curare rispetto a quelli in cemento
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il numero delle uscite periodiche complessive, nonché di modificare l’ordine, la sequenza e/o i prodotti allegati alle singole uscite, comunicando con adeguato anticipo i cambiamenti che saranno apportati al piano dell’opera.
*Prezzo rivista esclusa. Prima uscita in omaggio** con Focus Junior n°2 (**Focus Junior € 3,50 + Che Storia! n°1 € 4,99 = € 3,50). Prezzo uscite successive € 4,99 (rivista esclusa). L’editore si riserva la facoltà di variare
fondazione di Roma, ai viaggi nello spazio,
dalla nascita delle Olimpiadi all’elezione di Obama!
quinto VoLuME
LA PRImA gUERRA mOnDIALE
Una guerra catastrofica di proporzioni mondiali,
raccontata da un giovane soldato che, come tanti,
si è ritrovato coinvolto in un conflitto spaventoso, DAL
DAL1531FEbbRAIO
GENNAIO
feroce e tristemente inutile. qUINTO
VOLUmE *
SOLO e
SOLO e 4,99
4,99*
PRIMO PIANO
IN DIREZIONE
CONTRARIA Dal senso di marcia al modo di lavarsi le mani,
i britannici fanno molte cose diversamente dagli altri.
Ecco le origini delle loro quotidiane “stranezze”.
A a cura di Matteo Liberti
GAMMA-KEYSTONE1 VIA GETTY IMAGES
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da un rubinetto all’altro, non altri fanno notare come i vecchi
certo una cosa pratica. Così lavandini fossero progettati per
molti stranieri usano bizzarri contenere l’acqua, al fine di non
espedienti, come raccordare i sprecarla, e non per lasciarla
due erogatori con una bottiglia scorrere via.
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L’importanza
di chiamarsi lord
N on c’è luogo al mondo in cui
i titoli nobiliari siano tenuti
in così alta considerazione
come nel Regno Unito. Gli
inglesi sono affezionati alle
tradizioni e a chi le incarna.
Al vertice della piramide della
nobiltà svetta la famiglia reale,
con all’apice Elisabetta II, sotto
la quale si muovono stuoli
di marchesi, conti, visconti e
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baroni.
I pari del regno. Sono questi,
in ordine d’importanza, i titoli
dei “pari del regno”, ossia i nobili Camera dei Pari, o dei Lord. l’ingresso nella peerage: fa Sopra, l’orgoglio aristocratico
appartenenti alla cosiddetta Ultima curiosità: il celebre parte dei cosiddetti “titoli di rivive ogni anno durante
“parìa britannica“ (peerage), titolo di baronetto, che dà cortesia”. E la prima nomina le corse ippiche – altra passione
com’è definita l’aristocrazia diritto a farsi chiamare “sir” e di 200 baronets fu fatta nel british – del Royal Ascot .
del Regno Unito. Non a presente esclusivamente nel 1611, per ottenere i mezzi Nella foto del 1910 le donne
caso, il ramo del parlamento mondo britannico, pur essendo occorrenti alla colonizzazione erano vestite in nero per la morte
composto da nobili si chiama ereditario non consente dell’Ulster. di re Edoardo VII.
dobbv
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SHUTTERSTOCK/PECOLD
Giardini grandi e piccoli
R igogliosi, variegati
e apparentemente
selvaggi: così appaiono
vanno “contemplati”,
ma esplorati in cerca dei
loro segreti, tra laghetti,
i giardini all’inglese, fontane e tempietti
o “paesaggistici”, che disseminati qui e là.
si diffusero nel corso Il clima giusto. L’amore
del XVIII secolo, in per il verde non riguarda
opposizione alle forme solo i proprietari delle
ordinate e simmetriche grandi dimore nobiliari:
degli omologhi francesi e gli inglesi, se possono,
italiani. L’idea era quella scelgono sempre una
di realizzare, attorno a casa con giardino, hanno
illustri dimore e residenze una vera passione per il
reali, spazi verdi che giardinaggio e, pioggia
riproducessero una o non pioggia, adorano
natura incontaminata. fare lunghe passeggiate
L’autenticità è però all’aperto nei loro
simulata: ogni pianta verdissimi (grazie al clima
è scelta a tavolino, così umido e piovoso) prati.
come l’organizzazione Nella foto, lo Studley Royal
degli spazi. Una curiosità: Park nello Yorkshire, sito
i giardini britannici non dell’Unesco.
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PRIMO PIANO
Ascesa e declino dell’Impero inglese: nato con i corsari di
LE MANI SUL
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H
Corsari alla ong Kong, Convention and Exhibition commerciali in tutto il globo. Per gli inglesi ad
riscossa Centre, 1° luglio 1997: infuria aprire la via furono avventurieri come Francis
Sopra, la disfatta
un acquazzone, ma migliaia di Drake (1540-1596), specializzati nell’attacco degli
dell’Invencible Armada,
l’8 agosto 1588, in un persone sono troppo concentrate per avamposti spagnoli in Centro America e delle
quadro ottocentesco. accorgersene. Stanno seguendo una cerimonia navi in transito tra Caraibi ed Europa. I corsari
Nell’altra pagina, un solenne: il cosiddetto Handover of Hong Kong, erano legittimati dal governo inglese con “lettere
ritratto di Francis ossia la fine del protettorato inglese sull’isola e il di corsa” (da cui deriva il loro nome). «La corona
Drake, conservato alla suo formale passaggio alla Repubblica Popolare autorizzò i pirati a depredare le altre potenze
National Gallery di Cinese. La folla vede allontanarsi l’ultimo coloniali, conferendo alle loro azioni il crisma
Londra. L’intraprendente
governatore inglese a bordo dello yacht reale della legalità, solo per partecipare alla spartizione
corsaro, che sconfisse la
flotta spagnola, divenne Britannia. Fluttuando tra le onde e la pioggia, del bottino raccolto nel Nuovo Mondo», racconta
ammiraglio della regina la sagoma della nave sfuma lentamente, fino Ferguson. «In pratica, per costruire il loro impero,
Elisabetta I. a sparire del tutto. In quel momento svanisce gli inglesi cominciarono a razziare gli altri imperi:
l’Impero coloniale britannico: una potenza che al portoghese, spagnolo, olandese e francese». Nel
suo massimo splendore ha occupato un quarto 1588 l’Invencible Armada, imponente flotta del
della superficie terrestre, dominato oceani e sovrano spagnolo Filippo II, provò a contrastare
governato oltre 400 milioni di persone. «Fu il più le ambizioni britanniche. Ma l’8 agosto nel canale
vasto impero mai esistito», sentenzia lo storico della Manica le navi iberiche ebbero la peggio al
britannico Niall Ferguson, autore del volume cospetto della Royal Navy della regina Elisabetta
Impero. Come la Gran Bretagna ha fatto il mondo I, e anche questa volta giocò un ruolo di primo
moderno (Mondadori). Ma come prese forma un piano Francis Drake.
impero così sconfinato? Per scoprirlo, bisogna Spezzate le velleità iberiche, la Gran Bretagna si
partire dalle gesta dei pirati inglesi e da una assicurò il dominio dei mari, premessa necessaria
decisiva battaglia navale del 1588. per l’edificazione del suo impero. A partire dal
1607, anno di fondazione della Virginia, gli inglesi
PADRONI DEI MARI. Tra XV e XVI iniziarono a creare le colonie negli odierni Usa,
secolo, epoca di grandi scoperte geografiche, le arrivando pian piano a 13. I commerci innescati
potenze europee iniziarono a cercare nuove reti da questi domini, inclusa la tratta degli schiavi
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e a tornare vivo
appalto in esclusiva sugli affari da combattenti indigeni detti
inglesi in Asia. Nel dettaglio, i sepoys. «La Compagnia costituì
suoi azionisti – inizialmente poco i suoi reggimenti arruolando i
più di 200 – erano autorizzati migliori uomini di varie caste
a navigare verso le Indie “per guerriere: in teoria avrebbero
l’onore del regno e il progresso dovuto proteggere i beni
del commercio”. I primi successi della società, in pratica si
giunsero grazie al commercio trattava di un esercito privato»,
delle spezie, ma ben presto, in conferma lo storico britannico
una frenetica corsa contro le Niall Ferguson. «Iniziata come
compagnie commerciali di altre un’operazione commerciale,
potenze europee, si aggiunsero l’East India Company cominciò a
nuove merci, come i tessuti. sembrare sempre più un regno
In poco tempo gli azionisti della indipendente».
Compagnia superarono quota Peraltro, l’arroganza mostrata
1.500, le loro basi commerciali nella gestione delle colonie
spuntarono come funghi e la asiatiche tolse gradualmente
società assunse i connotati simpatie alla Compagnia, contro
di una vera multinazionale. la quale, nel 1857, insorsero
PHOTO JOSSE/LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
Servi e padroni
Ancora il barone
Robert Clive, questa
volta con la moglie
Margaret Maskelyne
(sposata a Madras) e
una dei loro sei figli,
accudita da una tata
indiana. Il ritratto di
Joshua Reynolds è
del 1765.
Conquistatori
e conquistati
M olto prima di
creare un impero,
le genti britanniche
subirono la conquista
della più grande forza
dell’antichità: Roma.
Tutto iniziò nel 43
d.C., con l’imperatore
Claudio, determinato
a fare della Britannia
– com’era detta la
Gran Bretagna – una
provincia romana.
Nella loro penetrazione
nell’isola, gli uomini
dell’Urbe dovettero
però fronteggiare
agguerriti movimenti
di resistenza locale. Nel
60 si sollevò Boudicca,
regina degli Iceni,
tribù nota per i vistosi
tatuaggi blu. La furia
della sovrana, vigorosa
ventisettenne dai folti
PRIMO PIANO
IL BRACCIO
ARMATO
DI SUA MAESTÀ
DISEGNI GIUSEPPE RAVA
Divise rosse
I fanti, i picchieri e gli
archibugieri del New
Model Army di Oliver
Cromwell durante
la Guerra civile
inglese (1642-1651).
A sinistra, il principe
Rupert durante la
Battaglia di Edgehill
(23 ottobre 1642).
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all’aviazione
per celebrare la potenza della flotta
inglese. D’altronde, se le imbattibili ISOLAMENTO. Una prima risposta
inglese non si è
Gran Bretagna avrebbe dovuto cedere dal continente, le isole britanniche
agli attacchi di temibili invasori e, sono state invase poche volte, e solo in
espressa soltanto
soprattutto, non avrebbe potuto tempi remoti: dai Romani nel I secolo,
mettere insieme il più vasto impero dagli Angli e dai Sassoni nel V secolo
sui mari.
coloniale della Storia. A dare una e infine dai Normanni di Guglielmo il
mano alla gloriosa Royal Navy fu, Conquistatore nel 1066. Poi più niente.
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Varie specialità
Arcieri, cavalieri e uomini d’arme inglesi,
dietro i caratteristici pali appuntiti, usati
come difesa contro le cariche di cavalleria,
durante la Guerra dei Cent’anni (tra fine
’300 e inizi ’400).
Superdifesi
Quadrato inglese nella Battaglia di
Waterloo (18 giugno 1815) contro
Napoleone. Questa formazione, composta
anche da più reggimenti, era usata dalla
fanteria contro la cavalleria.
In Africa
Zululand (Sudafrica)
1879. La difficile
difesa inglese della
missione di Rorke’s
Drift: 139 uomini
del 24° Reggimento,
resistono per due
giorni ai ripetuti
assalti di circa 4mila
guerrieri zulù.
Per tutto il XIX secolo l’Inghilterra di sbarcare il lunario era entrare a far
10 EPICHE VITTORIE
SLUIS AZINCOURT 5 BLENHEIM
1 (24 GIUGNO 1340)
3 (25 OTTOBRE 1415) (13 AGOSTO 1704)
Nelle acque del Mare del Nord, la flotta inglese Una delle vittorie più gloriose della storia Durante la Guerra di successione spagnola (1701-
di Edoardo III distrusse quella francese, britannica. Le forze inglesi, capitanate da Enrico 1715), guidati dal duca di Marlborough, John
respingendo così un tentativo di invasione V, riuscirono ad annientare ancora una volta Churchill (antenato di Winston), gli inglesi, nella
dell’isola. l’esercito francese (più numeroso), grazie al coalizione antifrancese, vinsero.
terreno favorevole e agli arcieri, che frenarono la
CRÉCY pesante cavalleria nemica. PLASSEY
2 (26 AGOSTO 1346)
6 (23 GIUGNO 1757)
NASEBY Durante la Guerra dei Sette anni (1756-1763),
Uno degli scontri più importanti
della Guerra dei Cent’anni (1337-1453) vide
4 (14 GIUGNO 1645) le truppe della Compagnia britannica delle
il trionfo di 11mila inglesi, comandati da re Combattuta nel Northamptonshire, fu decisiva Indie Orientali, guidate da Robert Clive, si
Edoardo III, contro una forza francese per le sorti della guerra civile e segnò il battesimo scontrarono con le forze di Siraj-ud-Daulah del
cinque volte superiore. Il segreto fu lo del New Model Army, l’esercito di Fairfax e Bengala, alleate dei francesi. Dopo questa vittoria
schieramento inglese e l’uso dell’arco lungo. Cromwell, che vinse sulle forze realiste di Carlo I. divennero la più grande potenza militare in India.
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QUIBERON
7 (20 NOVEMBRE 1759)
navale britannica. Grazie alle innovative tattiche
dell’ammiraglio Horatio Nelson, 27 navi inglesi 10 EL ALAMEIN
(LUGLIO-NOVEMBRE 1942)
Sotto il comando dell’ammiraglio affondarono 22 legni franco-spagnoli su 33 al A circa 100 chilometri da Alessandria
Edward Hawke, nel corso della largo di Cadice. d’Egitto, l’VIII armata inglese combatté
Guerra dei Sette anni la flotta britannica contro le truppe italo-tedesche.
riuscì a sventare l’ennesimo tentativo JUTLAND
di invasione, danneggiando 9 Con l’aiuto degli Usa, gli inglesi
(31 MAGGIO-1 GIUGNO 1916) dispiegarono un contingente di carri armati molto
seriamente la flotta francese nella baia Nel corso della Prima guerra mondiale superiore al nemico e
di Quiberon (Francia), e compromettendo (1914-1918), la Royal Navy si ritrovò di fronte nell’ultima offensiva, 1942, El Alamein.
il resto del conflitto. un nuovo temibile avversario: la Kaiserliche guidata dal generale Truppe britanniche
Marine tedesca. Le due potenze si sfidarono nel Bernard Montgomery, nel deserto.
TRAFALGAR Mare del Nord nel maggiore scontro navale riuscirono a sfondare
8 (21 OTTOBRE 1805) del conflitto. costringendo
Fu la più folgorante vittoria sui mari delle guerre La flotta inglese subì molte perdite ma ottenne i nemici a ripiegare in
napoleoniche e segnò la definitiva supremazia una cruciale vittoria. Tunisia.
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PRIMO PIANO
SAPERNE DI PIÙ
PAGINE
AISA/LEEMAGE
La Camera dei Comuni
nel parlamento inglese,
DI STORIA
rappresentata in un
quadro del 1793.
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DOMANDE&RISPOSTE
A cura di Federica Ceccherini
Queste pagine sono aperte a soddisfare le curiosità dei lettori, purché i quesiti siano di interesse generale.
Non si forniscono risposte private. Scrivete a Focus Storia, via Arnoldo Mondadori 1, 20090 Segrate o all’e-mail redazione@focusstoria.it
NOVECENTO
N
o, tutt’altro. Per il nazismo il compito principale della donna tedesca – sposata o no – era generare
bambini capaci di assicurare un futuro alla razza ariana. A tal proposito alcuni studiosi, tra cui la
storica americana Dagmar Herzog nel suo libro Sex after Fascism: Memory and Morality in Twentieth-
Century Germany, sostengono che nel 1934 ai dirigenti della Lega delle ragazze tedesche (l’ala femminile della
Gioventù hitleriana) fu recapitata una direttiva segreta che non solo non vietava ma addirittura incoraggiava il
sesso tra i giovani appartenenti all’organizzazione (giovani tra i 10 e i 18 anni). Indicazioni che, a quanto pare,
furono seguite: lo storico britannico Richard Grunberger nel suo libro The 12-Year Reich, racconta infatti che
nell’opinione pubblica era all’epoca molto diffusa l’idea che all’interno della Hitlerjugend ci fosse una grandissima
Un poster degli Anni ’30 promiscuità sessuale. Per Hitler e i nazisti l’incremento delle nascite di bambini ariani era una vera ossessione.
pubblicizza la Lega delle ragazze Nel 1939 Heinrich Himmler dichiarò “Al di là dei limiti imposti dalle leggi, dai costumi e dalle opinioni borghesi, forse
tedesche, sezione femminile della necessari, oggi per le donne e le ragazze di puro sangue tedesco diventerà una nobile missione il chiedere ai soldati in
Gioventù hitleriana. partenza per il fronte, siano esse sposate o no, di renderle madri”. (d. v.)
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N on in senso moderno. La
parola “democrazia” deriva
da démos, “popolo” e da krátos,
“potere” e letteralmente significa
“governo del popolo”. Ma nel V
secolo a.C. non tutti i cittadini
di Atene potevano votare.
MEDIOEVO Potevano farlo solo gli uomini
liberi e adulti (coloro che avevano
Perché Dante fu condannato all’esilio e quando finito l’addestramento militare).
la sentenza è stata revocata? Domanda posta da Sara Zatta. Erano invece esclusi le donne, gli
stranieri residenti (i cosiddetti
I l poeta toscano, nato a Firenze nel 1265, non fu solo un grande letterato, ma anche un “meteci”) e gli schiavi, anche quelli
politico che rivestì cariche prestigiose. Fu nel Consiglio del popolo (1295) e in quello affrancati, i “liberti”.
dei Dieci (1296) e ambasciatore per la sua città. Tuttavia l’attività politica diventò il Su un bacino di 300mila cittadini
suo più grande cruccio. Nel 1302 una sentenza lo condannò all’esilio: “Alighieri Dante è solo 30mila potevano eleggere i
condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estorsive, proventi membri dell’assemblea (ecclesia).
illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5.000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai Un numero comunque elevato per
pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia), e se lo si prende, al rogo, così che muoia”. quei tempi, pari a circa il doppio
Appartenente al partito dei guelfi bianchi, Dante fu vittima di giochi politici più grandi di tutti gli abitanti di Corinto, una
di lui e fu costretto ad abbandonare la sua amata città natale, ormai governata dai guelfi delle città più popolose (dopo
neri. Fu durante il difficile esilio che compose la sua opera più grande la Commedia. Morì Atene). Ad Atene però tutti i
a Ravenna nel 1321 senza mai rivedere Firenze. Solo nel 2008, la Commissione Cultura di cittadini, anche quelli che non
Palazzo Vecchio di Firenze ha votato per la piena riabilitazione del “sommo poeta”. (s. z.) avevano diritto di voto, potevano
proporre leggi, che erano discusse
OTTOCENTO ed eventualmente approvate
dall’ecclesia. (d. v.)
Perché fu uccisa l’imperatrice
Elisabetta Amalia Eugenia di
Wittelsbach (detta Sissi)?
Domanda posta da
Greta Negri.
PITTORACCONTI
PIERO DI COSIMO LA COSTRUZIONE DEL PALAZZO
FOTO DEL 1 2
I materiali – pietre, La posa a terra delle 3
marmi, mattoni, legno, travi di legno e dei
calce, acqua – arrivavano in blocchi di pietra o di marmo,
CANTIERE
cantiere trasportati sul dorso portati al cantiere sui carri,
di asini o caricati su carri era una delle attività più
trainati in genere da coppie difficili e pericolose.
IDEALE
di buoi.
GETTY IMAGES/DEAGOSTINI
rinascimentale ci volevano
ordine e razionalità anche
durante la costruzione.
T
utto doveva essere organizzato in modo perfetto.
Alla simmetria, all’armonia e all’eleganza
dell’edificio in costruzione doveva corrispondere
un cantiere ordinato, ben disciplinato negli spazi
e nelle funzioni. La costruzione del palazzo, quadro
attribuito al fiorentino Piero di Cosimo, è considerato
un’accurata, per quanto idealizzata, rappresentazione
1
del cantiere edile rinascimentale: luogo di lavoro, ma
anche razionale orchestrazione di uomini, macchine e
materiali ispirata ai canoni dell’antichità, codificati nel
De architectura di Vitruvio. Redatto nel I secolo a. C.
e stampato per la prima volta a Roma nel 1486,
il trattato divenne, dalla fine del XV secolo, il testo di
riferimento per la teoria e la pratica dell’architettura del
Rinascimento, che su di esso fondò l’idea umanistica
dell’architetto come intellettuale capace di unire scienza
e arte, pensiero e capacità di dare forma alle idee.
I segreti della progettazione. Brunelleschi, Leon
Battista Alberti, Bramante cercarono nel trattato latino
i segreti della progettazione antica, ma vi trovarono
anche un altro insegnamento: l’inscindibile unione
di teoria e pratica per una corretta interpretazione
della disciplina. Aveva infatti scritto Vitruvio: “[…] quelli
2
Architetti, i quali si sono senza la Teorica applicati solo
alla Pratica, non hanno potuto giungere ad acquistare
nome colle loro opere: come al contrario coloro i quali si
sono appoggiati alla Teorica sola ed alla scienza, hanno
seguita l’ombra, non già la cosa”. L’equilibrio dello spazio
di lavoro doveva rimandare a quello del progetto, il
3
quale a sua volta incarnava la razionale visione della
realtà promossa dal pensiero umanista. Uno sguardo
7 8
geometrico e prospettico ben rappresentato dal Il falcone era una gru Due carpentieri
celebre dipinto Città ideale (di autore sconosciuto 1470- “controventata”, ovvero segano una trave con
1490) conservato al Museo nazionale delle Marche, a resa stabile da canapi fissati una grande sega a telaio
cui l’opera che presentiamo, dipinta tra il 1515-1520, al terreno. L’argano per il con lama centrale, che
sollevamento era mosso da funzionava grazie al moto
è stata spesso accostata. In questo quadro l’ideale
una ruota azionata da un alternato generato dagli
architettonico non è compiuto ma in corso d’opera, e “calcante”, un uomo che ci operatori. Quello posto più
protagonisti sono gli uomini che lavorano in un cantiere camminava sopra. in alto doveva dirigere il
idealizzato ma verosimile: dai carrettieri agli architetti, taglio. In basso, un garzone
dagli scalpellini ai falegnami. Il loro lavoro non solo raccoglie la preziosa
segatura.
crea un edificio, ma contribuisce anche a dare forma al
mondo costruendo spazi razionali.
Edoardo Monti
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5 6
7 12
4
9
11
8
10
9 Due manovali
trasportano con una
“barella” la calce viva alla
10 La posa del cavallo
richiama quella
dell’animale progettato
11 Un architetto indica
a un suo giovane
collaboratore come trattare
12 Il corteo a cavallo
sulla destra è stato
associato da alcuni studiosi
grande vasca allestita per da Leonardo da Vinci per la modellazione alla famiglia Medici, alla
il suo “spegnimento”, il il monumento equestre del fusto di una colonna, quale la genesi dell’opera
processo che attraverso in bronzo dedicato alla preparato da scalpellini è stata spesso accostata.
l’acqua trasforma l’ossido di memoria di Francesco e lapicidi. Secondo queste ipotesi
calcio in idrossido di calcio, Sforza, duca di Milano, l’opera sarebbe un’allegoria
base per la preparazione documentato dai disegni dell’architettura dedicata alla
della malta. conservati nella collezione famiglia ducale.
reale britannica del Castello
di Wind. E mai realizzato.
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MICROSTORIA
A cura di Marta Erba, Paola Panigas e Daniele Venturoli
FOTOTECA GILARDI
A CONTI
IL MITO
Il gigante Anteo
F iglio di Poseidone, dio del
FATTI
mare, e di Gea, dea della terra,
era vigoroso e invincibile fintanto
che rimaneva in contatto con la
madre, cioè con il suolo. Viveva
in una spelonca nel deserto
libico, cibandosi di carni di leone
e uccidendo tutti i passanti per
collezionarne i teschi: una routine
che si interruppe quando venne
sfidato e sconfitto da Ercole. Questi
prima si cosparse d’olio per sfuggire
alla presa del gigante, poi lo sollevò
da terra (sotto, in un quadro di
Cranach), privandolo della forza
e riuscendo così a soffocarlo (o a
percuoterlo con la famosa clava,
secondo un’altra versione).
Nell’arte. Il combattimento tra
Ercole e Anteo fu un soggetto
molto amato e sfruttato dagli artisti
rinascimentali. Tra le opere più
celebri, la scultura in bronzo e la
tavoletta dipinta del Pollaiolo.
LA VIGNETTA
M
entre l’Italia celebrava il “trionfo” della Grande guerra, la penna pungente di Giuseppe
Scalarini (1873-1948) dava i numeri dell’amara vittoria. Questa vignetta pubblicata il
1° agosto 1919 sul quotidiano Avanti! rappresentava il carro della vittoria cavalcato da
un’inquietante Italia turrita in carrozzella con occhiali da cieco, aureola di stampelle, mutilata e
piena di protesi agli arti. In grembo una corona di fiori dedicata ai 507.193 uomini che persero
la vita in guerra (in seguito la stima arrivò a superare i 650 mila di cui 7.500 tra i 17 e i 18 anni).
Tutti numeri che rappresentavano l’altissimo prezzo di mutilati e vite umane che il nostro Paese
aveva pagato per partecipare alla Prima guerra mondiale (28 luglio 1914-11 novembre 1918).
Contabilità di guerra. Per l’Italia, infatti, la Grande guerra si concluse con un tragico bilancio:
148 miliardi di lire andati in fumo (quanto le entrate statali dei cinquant’anni precedenti);
più di 3 milioni di reduci, spesso traumatizzati dal punto di vista psicologico, da reintrodurre alla
MONDADORI PORTFOLIO/AKG
vita di tutti i giorni e quindi anche nel mondo del lavoro; ma, soprattutto, 450mila mutilati.
Anche se, a onor del vero, la più “mutilata” di tutti era la vittoria, il cui magro bottino di guerra
si rivelò al di sotto delle attese. Gli interventisti, infatti, oltre a Trentino, Alto Adige, Friuli,
Venezia Giulia e Istria, si aspettavano di annoverare tra le conquiste anche la città di Fiume e la
Dalmazia, che invece, come è noto, andarono incontro a un altro destino.
PAROLE DIMENTICATE
0
IL NUMERO
ATTENTATI
CHE HANNO
CAMBIATO
LA STORIA
L
granduca Francesco Ferdinando. dopo essere stato rapito il 16 marzo
a frase latina – letteralmente “la natura non fa salti” – L’Impero austro-ungarico dichiarò così dalle Brigate Rosse. Il gesto estremo fu
venne citata dal botanico svedese Carlo Linneo nella guerra alla Serbia, dando inizio alla giustificato come opposizione alla linea
sua Philosophia botanica (1751). Un’espressione simile è Prima Guerra Mondiale. della fermezza adottata dalla Dc.
2 7
stata riportata anche, nel 1704, dal filosofo e scienziato 20 AGOSTO 1940 Ramon Mercader, 8 DICEMBRE 1980 Il compositore
tedesco Leibniz. un agente inviato da Stalin, riuscì John Lennon stava rientrando a
Continuità. In origine, con queste parole, si intendeva a introdursi nell’abitazione in cui il casa, quando Mark Chapman, fan dei
affermare che ogni cosa in natura avviene per gradi, rivoluzionario Lev Trotskij viveva da Beatles con problemi mentali, gli sparò
esiliato in Messico, e gli sfondò il cranio quattro colpi di pistola alla schiena per
senza salti. Oggi è citata più in generale da chi non crede con una piccozza. poi sedersi ad aspettare la polizia.
3 8
nei cambiamenti radicali.
30 GENNAIO 1948 Un nazionalista 6 OTTOBRE 1981 Il presidente della
indù, Nathuram Godse, che si repubblica egiziana Anwar al-
opponeva al principio della non- Sadat venne ucciso da fondamentalisti
violenza, sparò al Mahatma Gandhi islamici, che lo incolpavano della pace
mentre stava attraversando un stipulata con Israele, mentre stava
giardino per recarsi a pregare. assistendo a una parata militare.
VOCABOLARIO
PUNCH
Il nome di questa bevanda in-
glese deriva dal sanscrito pañca
(ovvero cinque). Venne nomina-
ta nel 1632 in una lettera scritta
da un soldato della Compagnia
È stato Michele Radogna di Fossano britannica delle Indie che rac-
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NAZISMO
Ambizioni, rivalità e guadagni dei Topf, la cui azienda
di famiglia fornì ai nazisti sempre più efficienti forni
crematori per la "soluzione finale".
GLI AFFARI
SONO
AFFARI
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KAREN BARTLETT
B
isogna recarsi a Erfurt, DALLE BIRRE AI FORNI. Dagli esordi
nella Germania centrale, non si poteva immaginare che la storia
per visitare un sito unico al dell’azienda avrebbe imboccato quella
mondo: si tratta infatti del solo strada: nel 1878 il mastro birraio
monumento all’Olocausto all’interno Johann Andreas Topf aveva fondato
della sede storica di un’azienda. Non un’impresa per la fabbricazione di
un’azienda qualunque, ma quella macchinari destinati alla produzione
che divenne il partner più affidabile di birra, utilizzando un suo innovativo
per la produzione di forni crematori brevetto per la cottura del malto che
destinati ai campi di sterminio durante consentiva un minor consumo di
la Seconda guerra mondiale. Si tratta carbone. Come logo, le lettere del nome
della J.A. Topf & Figli, la cui sede è Topf che formano una pentola (topf
stata dichiarata monumento storico significa “pentola” in tedesco).
protetto dallo Stato della Turingia nel Nonostante l’inventiva di Topf
2003, e ora centro commemorativo e andasse poco a braccetto col fiuto per
didattico. gli affari, l’azienda ingranò. Erano gli
Dietro all’orrore
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Affari sporchi
A sinistra, l’edificio
principale della
Topf & Figli in
una fotografia
degli Anni ’40.
All’interno (a
destra, impiegati
al lavoro negli
Ambiziosi
A sinistra, alcuni
membri della
famiglia Topf in uno
scatto di inizio ’900:
seduto al tavolino
il capostipite
Johann Andreas
con la moglie.
Allora l'azienda
si occupava della
produzione di birra.
A destra, Ludwig
Topf con l’uniforme
dell’esercito all’inizio
degli Anni ’40.
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Espansione
La Topf & Figli a
Erfurt: dopo un
inizio modesto,
l’azienda divenne
una delle più
grandi della città
tedesca. Nella
COURTESY OF NIKOLA KUZMANIC
pagina accanto,
l’esterno di uno
dei crematori di
Auschwitz-Birkenau
e alcuni dirigenti
dell’azienda.
AUSCHWITZ-BIRKENAU MEMORIAL
KURT PRÜFER
le stime, per sviluppare la tecnologia un ritardo talvolta anche di 12 mesi. RESA DEI CONTI. Il 7 maggio
dell’Olocausto, l’azienda ricavò ogni Nemmeno dentro la Topf & Figli si 1945 la Germania si arrese agli Alleati.
anno l'equivalente di 30.600 € odierni. respirava un’aria serena: Kurt Prüfer si Il 31 maggio Ludwig Topf si suicidò
Dietro questa scelta poco remunerativa distinse per cinismo e voglia di mettersi e in poche settimane l’azienda fu
si celarono di sicuro ambizioni e rivalità in luce a ogni costo, anche nonostante chiamata a rispondere per scelte
personali, e non da ultimo il beneficio i numerosi screzi con i colleghi e i commerciali che erano ormai percepite
della protezione offerta dal regime. fratelli Topf. Lo stesso Ludwig Topf come crimini odiosi. Nel novembre di
era un accentratore, con un ardente quello stesso anno l’azienda finì sotto
POCO AFFIDABILI. I rapporti con desiderio di essere migliore del fratello l’amministrazione sovietica.
le Ss comunque non furono idilliaci: senza alcuno scrupolo: la cremazione In seguito ci furono anche tentativi
nonostante la Topf & Figli fosse umana era infatti un’area di business in di rifondare una nuova impresa:
contattata anche per ambiti in cui non cui si riteneva un’autorità. nel 1951, Ernst Wolfgang creò una
aveva alcuna esperienza – come per Come spiega Karen Bartlett, nuova J.A. Topf & Figli, specializzata
esempio l’analisi dei gas nell’atmosfera «invece di documentare il declino nella costruzione di crematori e
per evitare danni ai lavoratori nei campi di un’azienda posta di fronte a un incinerazione ma dichiarò fallimento
di concentramento –, i dipendenti e i problema morale, gli archivi raccontano nel 1963.
vertici vennero spesso incolpati di non la storia di un’azienda tormentata Solo nel 1999 si cominciò a parlare
rispettare le scadenze stabilite o di non da lotte di fazioni, paura e sospetto, di memoria e documentazione storica,
soddisfare appieno le richieste. con i direttori preoccupati di piccole grazie alla nascita di una nuova Topf
In una relazione del febbraio 1943 dispute e incapaci di controllare il & Figli, che sostenne l’utilizzo dell’ex
si legge che “le numerose e diverse comportamento dei propri dipendenti». edificio amministrativo aziendale per
promesse fatte da questa società e il loro Questo mix di ambizione umana e scopi espositivi ed educativi. Un mea
mancato rispetto di quanto concordato, rivalità, combinato con la convenienza culpa doveroso ma evidentemente
stanno provocando gravi problemi”. Dal e l’avidità, rese complice la Topf & Figli troppo tardivo. •
canto loro le Ss arrivavano a pagare con con il grande piano del male nazista. Giovanni Sordelli
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ARTE
Una mostra a Milano entra nel mondo di uno
dei più grandi artisti del Quattrocento, che dipinse con
una modernissima acutezza psicologica.
ANTONELLO
SUPERSTAR a cura di Irene Merli
RITRATTO
D’UOMO
(1465-1476)
Questo ritratto di
uomo, dal sorriso
beffardo, fu donato
al barone Pirajno di
Mandralisca durante
un viaggio a Lipari.
A lungo si è creduto
che si trattasse
di un marinaio
liparese, ma recenti
interpretazioni
suggeriscono che
fosse il vescovo della
diocesi di Cefalù,
in carica dal 1484
al 1492, precettore
di Ferdinando II
d’Aragona.
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ANNUNCIATA
(1475 ca.)
Il volto è quello di
una ragazzina, con la
carnagione olivastra
e gli occhi neri: solo
il velo azzurro ci
rivela che è Maria.
Lo sguardo rivolto
verso il basso e il
gesto della mano
sinistra comunicano
esitazione, timidezza:
la Vergine sembra
presa alla sprovvista
dall’annuncio
dell’Arcangelo
Gabriele. Che non
è rappresentato
nel dipinto, ma
ne percepiamo la
presenza: sta di
fronte a lei, proprio
come noi.
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SAN GEROLAMO
NELLO STUDIO
(1475 ca.) ll santo,
che tradusse la Bibbia
dal greco al latino, è
dipinto mentre legge
concentrato: non per
nulla al centro del
quadro stanno le sue
mani che sfogliano
un libro. Gerolamo
ci appare poi nel
suo studio come dal
boccascena di un
teatro, ed è circondato
da animali e piante
simbolici: una coturnice,
un pavone, un gatto,
un leone, un bosso e un
geranio.
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La pittura a olio,
imparata dai
fiamminghi, gli permise
di realizzare sguardi
vivi, eloquenti e
realistici
ECCE HOMO
(1473-76) Questo
Cristo dolente è ritratto
come da una ripresa
ravvicinata, che ci
mostra i capelli e i peli
della barba, le lacrime,
le stille di sangue...
L’effetto, drammatico e
realistico, è potente.
RITRATTO
D’UOMO
(1465-1470 ca.)
Il personaggio nel
quadro si presenta
di tre quarti, come
in tutti i ritratti di
Antonello, e guarda
lo spettatore in
modo intenso e
ironico. Gira persino
la testa per farlo. MADONNA CON
IL BAMBINO E
DUE ANGELI
PORTACORONA
(1470-75) Il Bambin
Gesù tira il velo della
Madre per accostarsi
al suo viso, lei
sorride e lo sorregge
per permettergli
l’impresa. Un gesto
intimo tra madre
e figlio, insomma,
molto credibile, che
dimostra le capacità
di analisi psicologica
del pittore.
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CRISTO IN PIETÀ
SORRETTO
DAGLI ANGELI
(1474-1476) Subito
dopo la Deposizione,
Cristo si accascia sul
sarcofago, mentre tre
angeli sorreggono il
suo corpo e medicano
le ferite della
Crocifissione. I quattro
volti di questo dipinto
ci sono pervenuti
abrasi, ma l’immagine
resta umanissima.
Era
abilissimo
nei ritratti,
che dipingeva
su piccole
tavole,
devozionali o
“borghesi”,
non più
destinate
solo a re
e nobili
La mostra
M ilano ospita la mostra-evento Antonello da Messina. Dentro la
pittura (prodotta da Palazzo Reale e da MondoMostre Skira)
in cui saranno esposte ben 20 delle 35 opere esistenti e autografe
mostra ci sarà anche una vera curiosità: la tela ottocentesca di
Roberto Venturi Giovanni Bellini apprende i segreti della pittura
a olio spiando Antonello. Ma soprattutto l’esposizione milanese
del maestro siciliano. L’artista ebbe il grande merito di sintetizzare avrà una guida d’eccezione: a condurre alla scoperta del mondo
il Rinascimento italiano con le altre innovative tendenze pittoriche di Antonello sarà il grande storico dell’arte e critico Giovanni
europee, e in particolare con la scuola fiamminga. Antonello seppe Battista Cavalcaselle (1819-1897), attraverso 28 meravigliosi fogli
infatti fondere la costruzione volumetrica e prospettica degli e taccuini, arrivati in prestito dalla Biblioteca Marciana di Venezia;
italiani con la capacità di rendere gli effetti atmosferici di luce e documenti che costituirono la prima catalogazione delle opere
colore dei pittori delle Fiandre, che dipingevano a olio, su fondo del grande artista messinese. In un’ epoca in cui la critica d’arte
nero, e mettevano i soggetti dei ritratti di tre quarti. conosceva ancora pochissimo di Antonello, le attribuzioni fatte
Da vedere. Accanto a una sfilata dei più importanti capolavori da Giovanni Battista Cavalcaselle hanno retto a tutte le revisioni
di questo genio mediterraneo, dall’Annunciata all’Ecce Homo, dal successive, ottenendo ampie conferme e quasi nessuna smentita.
Cristo benedicente alla Crocifissione, i visitatori potranno ammirare Dove, come, quando. Palazzo Reale, Milano, dal 21 febbraio al 2
la dolcissima Madonna con il Bambino di Jacobello, il figlio di giugno. Info: 0292897755, www.palazzorealemilano.it. Catalogo
Antonello, e lo splendido San Sebastiano di Davide Teniers. In Skira (tutte le immagini del servizio sono presenti in mostra).
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POLITTICO
DEI DOTTORI
DELLA CHIESA
(Forse 1472-1473).
In queste tre tavole
su fondo oro sono
vividamente ritratti
(da sinistra a destra)
san Girolamo, san
Gregorio Magno
e sant’Agostino:
non più di profilo,
come si faceva nella
tradizione del primo
Quattrocento.
MADONNA
COL BAMBINO
(1475 ca.) Antonello
dipinge un’altra scena
di tenerezza tra la
Madonna e Gesù. Il
Bambino, divertito,
gioca con lo scollo
dell’abito della Madre.
L’ambientazione
all’esterno e le cromie
scelte ricordano
Giovanni Bellini, il
grande maestro veneto
che l’artista poté
ammirare nel viaggio a
Venezia (1475-76).
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ANTICHITÀ
Dalle fosse nel terreno alle piramidi: nell’antico Egitto
ogni dinastia ebbe le sue tombe grandiose.
PALAZZI
Ecco come si sono evolute.
PER L’ETERNITÀ
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MONDADORI PORTFOLIO/AKG
perché la “tela” delle spie
Djoser aveva immaginato qualcosa di grandioso: è ovunque. Il “ragno” è
al centro di un sistema di camere scavate nella l’imperatore tedesco
terra ed edifici accessori, volle una enorme Guglielmo II.
mastaba, sormontata da un’altra più piccola e
da un’altra ancora, fino alla creazione di una
piramide a gradoni.
Bisognò arrivare alla IV Dinastia (2630- 227). Impressionante la precisione con cui è Grande Piramide
2510 a.C.) per vedere l’apice di quest’arte. Il stata realizzata: gli errori nel calcolo degli angoli La ricostruzione della
piana di Giza, nell’antica
passaggio chiave avvenne nei pressi di Menfi, e delle pendenze sono irrisori. Sviluppa un capitale Menfi. Su tutto
nella piana di Giza, oggi nei sobborghi del volume di oltre 2,5 milioni di m3 con l’impiego domina la piramide di
Cairo. Scomparvero i gradoni, le pareti si fecero stimato da 1 a 2,3 milioni di grandi massi, Cheope (in origine alta
lisce e spioventi, scintillanti sotto il Sole grazie ciascuno pesante da 2 a 80 tonnellate, per un 146 m, oggi 137). Era una
alla pietra calcarea bianca, oggi sopravvissuta peso valutato fra i 3 e i 6,5 milioni di tonnellate. delle Sette meraviglie del
solo nel rivestimento superiore della piramide mondo antico.
di Chefren. Due piramidi di questo tipo furono
erette prima di arrivare alla costruzione della
Grande Piramide, il mausoleo del faraone Salone delle feste
Nel Cortile sud (o
Cheope (Khufu), in origine, prima che la Cortile dell’Apparizione
cuspide fosse demolita, alta 146 metri con reale) si celebravano
ciascun lato lungo 231 metri (oggi è 137 per le cerimonie e alcuni
riti della cosiddetta
“festa sed”, misterioso
rituale che i faraoni
celebravano nel loro 30°
anno di governo e in
altre circostanze speciali.
Divina ispirazione
Statuetta bronzea di
Imhotep, l’architetto poi
trasformato in divinità: fu
lui a progettare la prima
piramide, per il faraone
Djoser della III Dinastia
(illustrazione a destra).
GIANNI DAGLI ORTI/REX/SHUTTERSTO
Corridoio
Dall’unico varco del
muro di cinta si entrava
in una galleria attraverso
cui si accedeva al
complesso.
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AFP/GETTY IMAGES
funerari, il cui scavo è in
corso: uno potrebbe condurre
al sarcofago del sacerdote
con il suo corredo intatto. La dea scorpione
Scoperte continue. In Il sacrario di legno
Egitto i ritrovamenti sono una mummia di 2.500 anni fa emersa la tomba di Kaires rivestito di foglie
all’ordine del giorno. Tra con una maschera d’argento (V Dinastia), che si descrive d’oro che conteneva
le altre cose, sono state dorata; un gruppo di altre come “Unico amico del la cassa dei canopi
rinvenute a Saqqara negli 7 tombe con centinaia di faraone”. A Lisht, non lontano con le interiora di
ultimi tempi una tomba statuette e mummie di da Giza, in una necropoli gli Tutankhamon. La
di 3.300 anni fa di un alto gatti, serpenti, coccodrilli archeologi hanno contato divinità sulla destra,
generale, con scene di guerra; e scarabei. Presso Menfi è almeno 800 tombe. a guardia insieme ad
altre dee tutelari, è
Selket, con la parrucca
La vicina Valle delle Regine, destinata alle CREPUSCOLO. I faraoni del Nuovo Regno
consorti reali, accoglieva un centinaio di tombe, attraverso i loro sontuosi monumenti funerari
fra le quali spicca il monumento funerario della celebrarono la propria gloria, senza fare
regina Nefertari, amata consorte di Ramses II. differenze di genere: il tempio di Deir el-Bahari
In questo periodo i faraoni e i loro parenti della donna-faraone Hatshepsut è particolarmente
venivano sepolti in tombe rupestri scavate spettacolare e arricchito di bassorilievi che, tra
nella roccia, con un corridoio che dall’apertura le altre cose, narrano della nascita divina della
conduceva alle sale ipostile terminando con la sovrana e di un incredibile viaggio commerciale
camera funeraria, ma con una pianta interna nella Terra di Punt, sulla costa africana.
sempre diversa, variabile anche a seconda della È l’ultima declinazione delle tombe egizie:
potenza e della durata del regno del sovrano. la “tomba-libro”. Per esaltare le imprese regali
Basti pensare a quella del giovane faraone i sepolcri non bastavano più. Ramses III ebbe
Tutankhamon, rimasta intatta per 3.300 anni e la sua tomba affrescata nella Valle dei Re, ma
il cui contenuto è oggi esposto al Museo Egizio è nella vicina Medinet Habu che sorge il suo
del Cairo. Ammirando il corredo scoperto nel monumento funerario: il Tempio del Milione di
1922 dall’archeologo inglese Howard Carter anni. Sulle sue pareti è narrata la grande battaglia
si ha un’idea di quelli che dovevano essere navale con cui il faraone sconfisse i Popoli del Stupefacente
i tesori dei faraoni più potenti. Nelle quattro Mare, una confederazione di predoni provenienti Nel 1923, l’archeologo
stanze riccamente affrescate erano conservati forse dall’Europa Meridionale. Fu proprio con inglese Howard Carter
più di 5mila oggetti preziosi: statue divine, quest’ultimo episodio militare che iniziò a al lavoro presso la
tomba del faraone
umane e animali, un trono, letti, armi, gioielli, concludersi l’epoca classica: più di duemila anni
Tutankhamon. L’aveva
la maschera aurea d’oro massiccio del peso di 11 trascorsi a cercare di conquistarsi l’immortalità. scoperta l’anno
kg, quattro sarcofagi e persino provviste di cibo. Missione che si può dire compiuta. • precedente.
Aldo Bacci e Anita Rubini
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SHUTTERSTOCK/MOUNTAINPIX
IN VIAGGIO CON NOI L’antico Egitto con
navigazione sul Nilo
In collaborazione con
◆ Partenza: 25 aprile 2019 da Milano.
◆ Durata: 9 giorni.
◆ Prezzo del viaggo con crociera di 4 giorni
l’imperdibile Museo Egizio, che ospita la più Simbel. Qui, il tempio di Ramses II è stato
completa collezione al mondo di reperti innalzato a 60 m di altezza per proteggerlo
r R
egizi, inclusi i gioielli e il corredo della tomba dal Nilo che lo avrebbe sommerso in seguito DESERTO
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LUXOR
di Tutankhamon, scoperta intatta nel 1922. alla costruzione della diga.
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STORIE D’ITALIA
STORIEMILANO
D’ITALIA
TRENTO Fernanda Wittgens difese
la Pinacoteca milanese
dalle bombe alleate e
dalle razzie naziste. E la
ricostruì sulle macerie.
L’ANIMA DI
BRERA
N
ell’Italia devastata della
Seconda guerra mondiale,
MILANO, BIBLIOTECA NAZIONALE BRAIDENSE, FONDO EMILIO SOMMARIVA
un piccolo esercito di
Monuments Men senza divisa
riuscì a mettere in salvo migliaia di
capolavori. Erano direttori di musei,
ispettori, giovani funzionari delle Belle
Arti che si trovarono a fronteggiare una
situazione di grande emergenza in un
Paese, come disse il generale Clark,
comandante delle Forze alleate in Italia,
in cui era come combattere in “un
maledetto museo”.
In questo contesto si distinse per
coraggio e determinazione Fernanda
Wittgens, una storica dell’arte che a
Milano, con un piccolo ma formidabile
team, si diede una missione: salvare
il meglio del patrimonio artistico del
capoluogo lombardo.
Arte in guerra
LA FORMAZIONE. Nata sotto Un ritratto di Fernanda
la Madonnina nel 1903, Fernanda Wittgens (1903-1957)
si appassionò fin da piccola all’arte, realizzato nel 1936.
spinta dal padre Adolfo, un professore A destra, nel cortile
della Pinacoteca di
di lettere del Liceo Parini che la Brera, la protezione
domenica amava accompagnare i della statua di
figli nei musei della città. A 22 anni Napoleone del Canova
Fernanda era già laureata, a 25 attirò dai bombardamenti su
l’attenzione di Ettore Modigliani (1873- Milano (1942-43).
1947), direttore della Pinacoteca di
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Emergenza
Le opere imballate
ROMA, ARCHIVIO STORICO ISTITUTO LUCE
“eccellenti” di Milano, distruggendo Svizzera. Wittgens, antifascista fin dagli a cui era legatissima: “Quando crolla
anche ventisei sale di Brera. Dopo inizi, non si limitava infatti a salvare le una civiltà e l’uomo diventa belva, chi
l’armistizio, nella totale assenza di opere d’arte: affiancata da amiche fidate ha il compito di difendere gli ideali
un potere centrale, toccò ancora alla e dal cugino collezionista d’arte Gianni della civiltà, di continuare ad affermare
Wittgens il compito di salvare dalle Mattioli, mise in salvo perseguitati che gli uomini sono fratelli, anche se
razzie tedesche le opere dei musei politici ed ebrei, procurando loro rifugio per questo dovrà… pagare? Sarebbe
milanesi. e assistenza. troppo bello essere intellettuali in tempi
A questo scopo, strinse contatti con pacifici, e diventare codardi, o anche
IN PRIGIONE. All’alba del 14 luglio la rete di solidarietà femminile della semplicemente neutri, quando c’è un
1944, Fernanda fu arrestata, consegnata San Vincenzo e la Pro Orfani che, sotto pericolo”.
alle celle di San Vittore dalla la facciata ufficiale della beneficenza, La storica dell’arte rimase a San
soffiata di un giovane ebreo tedesco operavano con gruppi clandestini di Vittore fino al febbraio 1945, poi fu
collaborazionista, a cui aveva procurato oltreconfine. Dal carcere, Fernanda trasferita in una clinica milanese fino
una carta d’identità falsa per fuggire in scrisse a sua madre e alle sue sorelle, alla Liberazione.
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Si riparte
Da sinistra: il cantiere
di ricostruzione di
Brera (1948-50);
l’inaugurazione del
museo restaurato e
rinnovato, il 9 giugno
1950, con la stretta di
mano tra la direttrice
e il ministro Guido
Gonella; l’iniziativa
“Fiori a Brera”, nel 1956-
57, con sfilate
e concerti.
e molte cose ancora’. Era irresistibile. le stanze del museo si riempirono di Modigliani
Le promisi che avrei fatto di tutto per decorazioni floreali che richiamavano (1873-1957),
accontentarla”. Da quel giorno Greppi quelle dei quadri appesi alle pareti. storico dell’arte
e direttore di
la soprannominò la Valchiria, per
Brera dal 1908
la sua forza e determinazione. E la NON SOLO BRERA. Non tutti al 1934, fu il
tenacissima Wittgens riuscì nel suo sanno che fu grazie a Fernanda e alla mentore della
intento: procedette al restauro e alla sua lungimiranza se la Pietà Rondanini, Wittgens.
riapertura dei musei, uno dopo l’altro, ultimo capolavoro di Michelangelo,
nonostante le amarezze e le difficoltà nel 1952 divenne milanese. Quando
poste dagli altri funzionari museali e infatti la scultura fu messa in vendita
dall’amministrazione pubblica. dagli eredi del proprietario, cercò di
Il 9 giugno 1950, dopo quattro anni convincere il Comune ad acquistarla,
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UNA QUESTIONE
SPINOSA
I
l 17 marzo 1861 il nuovo parlamento
unitario proclamò il Regno d’Italia.
Fragile
In un quadro dell’epoca,
L’Italia era fatta, ma mancava Giuseppe Mazzini entra
ancora Roma che apparteneva, in Campidoglio: era a
insieme al Lazio, allo Stato Pontificio. La capo, con Aurelio Saffi
disputa, infatti, tra il papa determinato al e Carlo Armellini, della
mantenimento dell’integrità territoriale Repubblica Romana,
del suo Stato e i Savoia che, con i patrioti proclamata il 9 febbraio
1849 e soppressa
italiani, ambivano all’unificazione della qualche mese dopo dai
Penisola, non era finita. E la “questione francesi.
romana” restò pesr lungo tempo la
grande incompiuta del Risorgimento.
Ma torniamo un po’ indietro. I
primi screzi cominciarono ai tempi
dell’effimera Repubblica Romana (9
febbraio-4 luglio 1849) quando Pio
IX fu costretto dalla rivolta, scoppiata
nello Stato Pontificio dopo i moti del
’48, a lasciare Roma e andare in esilio
a Gaeta. Da lì il pontefice affermò che
rinunciare al potere temporale dei papi
avrebbe significato tradire l’impegno
dei predecessori nel trasmettere intatto
GALLERIA APOLLONI/REALYEASYSTAR
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SCALA
Stato e Chiesa,
termini di un
conflitto d’interessi
per lungo tempo
insanabile.
d’indipendenza, quando nell’aprile del serio l’idea di una rinuncia pontificia Pontificio in cambio della rinuncia
1848 aveva abbandonato la Lega degli al potere, anche perché il papa nutriva italiana (in realtà solo temporanea) a
Stati che combatteva contro l’Austria», verso Cavour un’antipatia viscerale, Roma. L’accordo fu volto soprattutto a
afferma Andrea Ungari, docente di Storia sia per le iniziative anticlericali del suo rassicurare l’imperatore francese sulla
moderna all’Università Luiss Guido governo sia perché lo giudicava più buona volontà italiana.
Carli di Roma. «Più in generale Pio IX vicino alle idee protestanti che a quelle A suggello del patto, il trasferimento
si era mostrato sempre più ostile alle cattoliche». Le tensioni continuarono. della capitale sabauda passò da Torino
idee liberali che circolavano in Europa Dopo il breve mandato di Bettino a Firenze. «Decisione di cui il sovrano
e che vennero ribadite da Vittorio Ricasoli (giugno 1861-marzo 1862), fu tenuto all’oscuro, e che determinò
Emanuele II, mantenendo in vigore lo liberale e cattolico, il governo passò allo incidenti e scontri, con vittime, nella
Statuto concesso dal padre Carlo Alberto storico leader della sinistra piemontese capitale dell’ex Regno di Sardegna»,
(1848). Va anche detto che il re non Urbano Rattazzi (marzo-dicembre 1862) prosegue l’esperto. Irritato, il re
fu mai troppo religioso, e che la sua che si prestò a supportare una nuova dimissionò Minghetti e nominò al suo
probabile appartenenza alla massoneria iniziativa militare di Garibaldi: marciare posto il generale Alfonso La Marmora,
non agevolò i rapporti con la Chiesa». dalla Sicilia verso Roma per cacciare mentre l’obiettivo di Roma riprendeva
Dieci anni dopo la situazione non era il papa. Ma poi, di fronte alle esplicite quota e il dissidio s’inaspriva. Da un
migliorata, anzi. minacce di Napoleone III, il presidente lato con il Sillabo, o Elenco dei principali
del Consiglio bloccò le camicie rosse in errori del nostro tempo, pubblicato
PROVE DI ACCORDO. Da un Aspromonte con le armi, il 29 agosto da Pio IX nel 1864, dove venivano
territorio pontificio ridotto ormai al solo 1862, e fece addirittura imprigionare condannate le idee moderne colpevoli di
Lazio, dopo le conquiste sabaude del Garibaldi per un paio di mesi. aver incrinato l’antica alleanza tra trono
1859 e del 1860, Pio IX dovette assistere e altare, e dall’altro con le cosiddette
impotente alla proclamazione del Regno PATTI CHIARI. Con il nuovo “leggi eversive” del 1866-67 che in Italia
d’Italia, con cui, nel parlamento unitario, presidente del Consiglio, il moderato sopprimevano ordini e corporazioni
il presidente del Consiglio Cavour Marco Minghetti, la linea fu quella di religiose, trasferendone i beni al
definiva Roma la “necessaria capitale” cercare un modus vivendi con la demanio. Dopo una nuova sfortunata
del nuovo Stato. Francia in attesa di evoluzioni impresa dei garibaldini, che ancora una
Ma vi era un’ulteriore complicazione: politiche. Si giunse così nel 1864 alla volta malamente supportati da Rattazzi
la presenza ingombrante e Convenzione di settembre tra Italia e vennero sconfitti nel novembre 1867 a
contraddittoria di Napoleone III. Francia: in sostanza le truppe d’Oltralpe Mentana (Roma) dalle truppe
L’imperatore francese, il cui appoggio si impegnavano a lasciare lo Stato francesi equipaggiate con i
al Piemonte fu strategico nella Seconda
guerra d’indipendenza, era di fatto il
nume tutelare della giovane nazione
italiana, ma al contempo era anche il
protettore manu militari del papa.
Cavour, che sulla “questione romana”
la pensava come lo storico e giornalista
Charles de Montalembert ovvero
“libera Chiesa in libero Stato”, cercò
una soluzione intavolando trattative
segrete col cardinale Giacomo Antonelli,
segretario di Stato di Pio IX. «Al
papa fu presentato un memorandum
per una possibile intesa, in cui lo
Stato s’impegnava ad assicurargli
piena autonomia e libertà per il suo
ministero spirituale, affermando però al
contempo che per quest’ultimo il potere
temporale non era più una garanzia ma
un ostacolo», spiega Andrea Ungari.
«Napoleone III, informato da Cavour
delle prove d’intesa, suggerì anche di
offrire al pontefice come contropartita
Batosta
per i territori pontifici gli Abruzzi o la Garibaldi e i
Sardegna». suoi sconfitti nel
novembre 1867 a
SCONTRI INTERNI. La morte Mentana (Roma)
prematura, nel 1861, di Cavour, mise la dalle truppe
parola fine ai negoziati, che in ogni caso francesi, dopo
aver tentato di
difficilmente avrebbero risolto granché.
conquistare Roma.
«Né Pio IX né Antonelli presero mai sul
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SCALA
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY
Vittorio
Emanuele II
Difesa disperata
L’assalto italiano a Villa Corsini,
una delle ville romane perse e
riprese più volte durante la difesa
della neoproclamata Repubblica
Romana (1849). Pio IX aveva
chiesto l’intervento dei francesi.
MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE
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SCALA
moderni fucili Chassepots a retrocarica, Rapporti stretti
gli equilibri europei volsero finalmente a La Breccia di Porta
favore dell’Italia. Pia del 20 settembre
1870: Roma non è più
PRESA! Sconfitto a Sedan (Francia) del papa.
In basso, la firma dei
dai prussiani, nel settembre 1870 Patti Lateranensi, l’11
Napoleone III venne deposto. A quel febbraio 1929.
punto l’offensiva italiana contro il papa,
privo del suo più grande alleato, non
ebbe più ostacoli. E il 20 settembre ci
fu la Presa di Roma, nota anche come
Breccia di Porta Pia, dopo una resistenza
poco più che formale. Dichiarandosi
prigioniero dello Stato italiano, Pio IX si
autoesiliò nei palazzi vaticani, dai quali
per quasi sessant’anni nessun papa
sarebbe mai uscito, e l’anno dopo con
l’enciclica Ubi Nos rispedì al mittente la
Legge delle guarentigie, promulgata dallo
Stato italiano per regolare i rapporti con
1849 1849
Fine della Repubblica Romana, nata dopo i moti David Livingstone inizia l’esplorazione
del 1848. Pio IX definisce i moti rivoluzionari un dell’Africa.
“diabolico progetto” anticattolico.
1850
Varate in Piemonte le Leggi Siccardi che 1851 1851
aboliscono gli antichi privilegi del clero. Luigi Napoleone scioglie con le armi il Prima Esposizione universale a Londra.
parlamento francese; è acclamato imperatore
col nome di Napoleone III.
1855
Nel Regno di Sardegna vengono soppresse le 1853-1856
corporazioni religiose. Vittorio Emanuele II e Guerra di Crimea. 1856
Cavour scomunicati da Pio IX. Mendel avvia le ricerche sulla genetica.
1859 1857
Seconda guerra d’indipendenza. Invasione Nasce lo Sheffield Football Club, la più antica
sabauda della Legazione delle Romagne, che società di calcio esistente.
vengono annesse al Regno di Sardegna. 1858
Accordi di Plombières tra Italia e Francia.
1860
Battaglia di Castelfidardo vinta dai piemontesi.
Perse Marche e Umbria, allo Stato Pontificio
resta il Lazio.
1861 1861
Discorsi di Cavour al parlamento. Roma è Abolita la servitù della gleba in Russia. Abraham
definita la “necessaria capitale d’Italia”. Lincoln viene eletto presidente Usa. 1862
Victor Hugo scrive I Miserabili.
1864 1861-1865
Convenzione di Settembre tra Italia e Francia. Guerra di Secessione americana.
Capitale trasferita a Firenze.
SCALA
1866
Terza guerra d’indipendenza.
1866-67
Il governo sabaudo approva le “leggi eversive” 1867
che incamerano il patrimonio ecclesiastico. Karl Marx completa Il Capitale. Alfred Nobel
inventa la dinamite.
1874 1874
Non expedit di Pio IX: ai cattolici è vietato 1876 La regina Vittoria viene proclamata Prima mostra degli impressionisti francesi
partecipare alla vita politica italiana. imperatrice d’India. a Parigi.
1914 1916
1918 Scoppia la Prima guerra mondiale. Albert Einstein pubblica la teoria della relatività.
Primi incontri per risolvere la “questione
romana”.
1923
Il fascismo rende obbligatorio alle elementari
l’insegnamento della religione cattolica.
1929 1929
Si firmano a Roma i Patti Lateranensi. Crolla Wall Street e inizia la Grande depressione.
1983 1983
1984 Il presidente Usa Ronald Reagan annuncia la Primi server del futuro Internet.
Si firma il nuovo Concordato Italia-Santa Sede. strategia difensiva nota come “scudo spaziale”.
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I GRANDI DISCORSI
A cura di Giuliana Rotondi
26 GENNAIO 1955
“EH! E SE NON
HANNO I MEZZI?”
E ra il 26 gennaio del 1955 quando il giurista
«E
e padre costituente Piero Calamandrei
(1889-1956) tenne un discorso ai giovani nella L’articolo 34 dice: h! E se non hanno i
scuola Umanitaria di Milano, inaugurando
un ciclo di conferenze sui principi della “I capaci e i mezzi? Allora nella
nostra Costituzione c’è
Costituzione.
La carta era in vigore ormai da sette anni e lui,
meritevoli, anche un articolo che è il più
importante 1 di tutta la Costituzione,
militante del Partito socialista democratico, se privi di mezzi, il più impegnativo per noi che siamo al
aveva dato un contribuito determinante
alla sua stesura. D’altronde il suo curriculum
hanno diritto di declinare, ma soprattutto per voi giovani
riportava un impegno dichiaratamente raggiungere i gradi che avete l’avvenire davanti a voi.
Dice così: “È compito della Repubblica
antifascista: negli anni Venti del Novecento
– agli albori della dittatura – collaborò con il più alti degli rimuovere gli ostacoli di ordine economico
socialista Gaetano Salvemini e poi con i fratelli
Carlo e Nello Rosselli, dando vita al Circolo di
studi”... e sociale, che, limitando di fatto la libertà
e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono
Cultura di Firenze. Poi fondò l’associazione il pieno sviluppo della persona umana
“Italia Libera”, che avrebbe più tardi ispirato il e l’effettiva partecipazione di tutti 2 i
movimento liberal-socialista “Giustizia e Libertà” lavoratori all’organizzazione politica,
(1929) e infine il Partito d’Azione (1942). economica e sociale del Paese”. È compito
In qualità di giurista ispirò poi il Codice di
di rimuovere gli ostacoli che impediscono
procedura civile del 1940, ma quando gli
fu chiesto di sottoscrivere una lettera di il pieno sviluppo della persona umana:
sottomissione a Mussolini, preferì dimettersi quindi dare lavoro a tutti, dare una
dalla docenza universitaria. Un gesto di giusta retribuzione a tutti, dare una
“solitario disdegno”, come lo definì il scuola a tutti, dare a tutti gli uomini
collega Norberto Bobbio. dignità di uomo. Soltanto quando questo
Padre costituente. Anche sarà raggiunto, si potrà veramente dire
per questo, oltre che per le sue che la formula contenuta nell’art. 1 –
competenze giuridiche, dopo la “L’Italia è una Repubblica democratica
caduta del fascismo gli fu chiesto di fondata sul lavoro” – corrisponderà alla
contribuire alla stesura della Costituzione. realtà. Perché fino a che non c’è questa
Calamandrei allora accettò, poi per tutta
possibilità per ogni uomo di lavorare
la vita si spese per difenderne i principi e
divulgarne i valori radicalmente antifascisti e di studiare e di trarre con sicurezza
e libertari. dal proprio lavoro i mezzi per vivere da
In questo discorso spiega ai giovani uomo, non solo la nostra Repubblica
l’importanza che diedero i padri costituenti non si potrà chiamare fondata sul lavoro,
al diritto al lavoro, senza il quale ma non si potrà chiamare neanche
ritenevano non potesse esserci un democratica perché una democrazia
pieno sviluppo della persona umana. in cui non ci sia questa uguaglianza
di fatto, in cui ci sia soltanto una
uguaglianza di diritto, è una
Messaggio ai giovani democrazia puramente formale,
Nel 1955 un gruppo
di studenti universitari non è una democrazia in cui tutti
organizzò un ciclo i cittadini veramente siano messi
di conferenze sulla in grado di concorrere alla vita
Costituzione inaugurato della società, di portare il
e concluso da Piero
Calamandrei.
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Un discorso che
scosse le coscienze
Le conferenze sulla
Costituzione ebbero così
tanto successo che furono
registrate per poter essere
riascoltate.
AGENDA
A cura di Irene Merli
CHIMERA
’700, sono di nuovo in laguna dopo secoli.
Per raccontare lo stretto legame tra la
Serenissima e la città di Pietro il Grande.
Fino al 24/3. Centro Culturale Candiani,
Mestre (Venezia). Info: 041238 6111
EVENTO ZURIGO
S
LIBRO
confitti dai Galli sul Ticino, ai tempi del re Tarquinio Prisco, gli Etruschi si prendono la rivincita
e tornano in Lombardia con una mostra d’eccezione. Ne Il viaggio della Chimera. Gli Etruschi
a Milano tra archeologia e collezionismo, sono esposti più di 200 reperti provenienti dai
maggiori musei archeologici italiani, dalle collezioni del Civico Museo Archeologico di Milano e
dalle collezioni della Fondazione Luigi Rovati, che aprirà i battenti nel 2020 proprio come Museo
Etrusco della “capitale morale”. La storia d’amore tra il popolo più enigmatico dell’Italia antica e
Milano ebbe infatti inizio da metà Ottocento, si rinsaldò nel dopoguerra con una grande mostra
a Palazzo Reale nel 1955, e si è poi nutrita con
In alto, statuetta di capro, in bronzo, fine del le campagne archeologiche in Toscana, in
VI secolo a.C. Sotto, anfora a figure nere con il Campania e in Lombardia dell’Università degli
disegno della Chimera, 490-480 a. C. Studi di Milano.
Il percorso, diviso in cinque sezioni, ospita anfore
a figure nere, tra cui il Cratere Trivulzio in prestito
dai Musei Vaticani e il vaso con la Chimera (a cui
si ispira il nome della mostra); due candide urne
funerarie di Volterra; una serie di bronzetti di tale
raffinatezza da sembrare moderni; maschere
e statue che introducono all’immagine e
all’identità dei defunti; un busto femminile del
La prima moglie
VII secolo a.C. proveniente dal Tumulo della Figlia di Ferdinando d’Aragona e
Pietrera, considerato la più antica statua etrusca; Isabella di Castiglia, Caterina fu
corredi di tombe, raffigurazioni di animali reali la prima delle mogli di Enrico VIII.
e fantastici. E, come un fuoco d’artificio finale, Sposa devota, venne tradita per
una quindicina di opere della Fondazione Rovati Anna Bolena e imprigionata nel
(il futuro Museo cittadino), tra cui splendide castello di Kimbolton. Dove morì
oreficerie, oggetti d’alto artigianato e una pochi anni dopo, senza mai aver
paletta di bronzo con la dedica a Selvans, smesso di amare chi per lasciarla
divinità dei boschi, dei terreni e dei confini. aveva provocato uno scisma.
PICTURE LUX/IPA
AFP/GETTY IMAGES
OLTRE LA FICTION GRANDI TEMI
RIBELLIONI PERSONAGGI
Storia
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G. Rotondi, R. Roveda, G. Sardelli, E. Spagnuolo, G. Talini, D. Venturoli, E. Vitaliano, Periodico associato alla FIEG Accertamento Diffusione Stampa Codice ISSN:
P. Vozza, S. Zimbardi. (Federaz. Ital. Editori Giornali) Certificato n. 8433 del 21/12/2017 1824-906x
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roma, 12 avanti cristo. a capo dell’impero romano, augusto è al culmine
della sua potenza. Ma qualcosa trama nell’ombra: il messo dell’Urbe che
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dovrà sfidare il culto orientale di una dea misteriosa e potente: cibele.
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