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Storia

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SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE

n°149
marzo
MENSILE – Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna � 8 - MC, Côte d’Azur � 8,10 - Germania � 11,50 - Svizzera CHF 10,80 - Svizzera Canton Ticino CHF 10,40 - USA $ 11,50

IL REGNO
CHE SI È SEMPRE SENTITO

SOVRANO
LE SFIDE DEGLI INGLESI AL MONDO
16 FEBBRAIO 2019 - MENSILE
� 4,90 IN ITALIA OLOCAUSTO RINASCIMENTO EFESO
LA FAMIGLIA CHE L’AMORE IMMORTALE FRA ALLA SCOPERTA DELLA
PROGETTÒ E COSTRUÌ ISOTTA E SIGISMONDO CITTÀ SIMBOLO DEL
Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona I FORNI CREMATORI. MALATESTA. MONDO ELLENISTICO.
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Storia
CI TROVI ANCHE SU:

149
Marzo 2019 focus.it/storia In copertina: Elisabetta II,
W. Churchill, Enrico VIII e
H. Nelson (in senso orario).

IN PIÙ...
Q BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
uando, nel 2016, gli inglesi
votarono per Brexit, si
infilarono in un pasticcio politico
e diplomatico che tiene ancora
14 Efeso
ANTICHITÀ

La città che ospitava


in scacco l’Europa intera. Cosa una delle Sette
volevano davvero: proteggere meraviglie del mondo
la loro economia o la loro antico non ha avuto la
identità? Le barriere geografiche fama che si meritava.
e storiche hanno reso i sudditi di
sua maestà allergici a qualsiasi
intrusione. Ma la sovranità ha
22 Amore
RINASCIMENTO

un prezzo. Da chi e come sarà immortale


Isotta degli Atti e
pagato lo scopriremo presto. Per
Sigismondo Malatesta
fortuna a noi non è chiesto di vissero una love story
immaginare il futuro, ma solo di insolita per il loro
Propaganda per il reclutamento nell’esercito dell’Impero britannico.
rileggere il passato. Ed è quello tempo.
che facciamo nel nostro dossier,
dedicato, appunto, ai sudditi
80 Gli
NAZISMO
affari
INGLESI
di Elisabetta, e a tutte le volte
che si sono messi di traverso ai sono affari
Storia dei Topf, la cui
grandi potenti del “continente”.
A cominciare da Roma (contro CONTRO TUTTI azienda di famiglia
fornì ai nazisti i forni

30 50
i conquistatori romani prima, crematori per la
contro la Chiesa poi), passando “soluzione finale”.
da Parigi (e Waterloo) fino L’isola sovrana Giocare per vincere
all’eroica resistenza verso Berlino.
Il tutto mentre, sempre fieri
Lo storico Brendan Simms ci spiega
il punto di vista inglese sul mondo.
Anche nello sport i sudditi della
regina Elisabetta sono piuttosto
86 Antonello
ARTE

dall’alto della loro isola, si sono “esclusivi”… da Messina


tenuti stretti i simboli della
diversità british: la monarchia, i
34 54
Una mostra a Milano
su uno dei più
Il senso degli inglesi grandi artisti del
titoli nobiliari, ma anche i pollici, per l’Europa In direzione contraria Quattrocento.
i rubinetti doppi, la moquette, La decisione storica del divorzio tra Dal senso di marcia al modo di
l’erba di Wimbledon...
Emanuela Cruciano
Gran Bretagna e Unione Europea
ha radici molto profonde...
lavarsi le mani,
i britannici fanno molte cose
92 Palazzi
ANTICHITÀ
per
caporedattore diversamente dagli altri. l’eternità
40 Ecco le origini delle loro quotidiane
“stranezze”.
Dalle fosse nel
terreno alle piramidi:
God save the crown nell’antico Egitto ogni

RUBRICHE La storica Sarah Gristwood spiega


l’amore degli inglesi per la Corona. 60 dinastia ebbe le sue
grandiose tombe.
Le mani sul mondo
4
6
FLASHBACK
LA PAGINA DEI LETTORI 44 Ascesa e declino dell’Impero
98 L’anima
STORIE D’ITALIA
di Brera
COVER: SHUTTERSTOCK, GETTY IMAGES; BETTMANN/GETTY IMAGES;
MONDADORI PORTFOLIO/AKG; ALBUM/MONDADORI PORTFOLIO (2)

L’ultima Stuart inglese: nato con i corsari di


8 NOVITÀ & SCOPERTE Elisabetta I e finito col passaggio di Fernanda Wittgens
Una vita costellata di lutti, malattie, difese la Pinacoteca
10 TRAPASSATI intrighi. Come racconta il film Hong Kong alla Cina.
ALLA STORIA milanese dalle bombe
11 UNA GIORNATA DA...
La favorita.
66 alleate e dalle razzie
naziste.
12 CHI L’HA INVENTATO 46 Il braccio armato
104 Una
ELABORAZIONE STEFANO CARRARA

GRANDI TEMI
74 DOMANDE & RISPOSTE L’ago della bilancia di sua maestà
76 PITTORACCONTI Tutte le volte che gli inglesi Dagli arcieri del XIV secolo alla questione
cavalleria, dai picchieri del ’600
spinosa
78 MICROSTORIA hanno sfidato il mondo o Stato e Chiesa,
lo hanno “salvato”: dal duello all’aviazione del ’900: la potenza termini di un conflitto
110 I GRANDI DISCORSI
col papa all’abolizione della inglese non si è espressa d’interessi per lungo
112 AGENDA soltanto sui mari.
schiavitù. tempo insanabile.

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FLASHBACK
GETTY IMAGES

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1923
STATI UNITI

Barbiere on the road


La soluzione migliore per un uomo d’affari?
Farsi tagliare la barba tra un appuntamento
e l’altro. Sembra questo lo scopo del sidecar
usato nella foto come barber shop.
Erano i ruggenti anni Venti. Dopo la Grande
guerra, gli Usa erano ripartiti:
le fabbriche per gli armamenti si erano
riconvertite nella produzione di beni di
consumo come le automobili,
numerose nello sfondo.
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LA PAGINA DEI LETTORI


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due personalità trentine: Cesare Battisti e Alcide


De Gasperi che, prima della guerra, erano
ambedue deputati del Trentino al parlamento
di Vienna.
In seguito agli avvenimenti succedutisi nel
tempo, i pareri sono abbastanza discordanti.
Chi dei due personaggi ha influenzato di più le
vicende politiche del Trentino?
Cesare Battisti da “italieggiante”, visto come
eroe o traditore, o Alcide De Gasperi da
“austriacante”? Insomma, quale contributo
hanno dato al nostro Paese e al Trentino?
Giuseppe Giuliani, Trento

Risponde il giornalista Massimo Manzo


Seppur portatori di ideologie politiche
diversissime, sia Cesare Battisti sia
Alcide De Gasperi contribuirono in maniera
determinante a preparare la strada che
L’inumazione di Leonardo ingegnere e architetto del re, meccanico di Stato porterà all’autonomia del Trentino. Tanto più
Su Focus Storia n° 147, uscito a gennaio, ed ex-direttore di pittura del duca di Milano. per il fatto che seguirono “vie” distinte nella
nelle pagine, interessantissime, dedicate Questo fu fatto il giorno 12 di agosto 1519”. Non Prima guerra mondiale, è impossibile quindi
alla figura del grande artista e studioso si sa perché passò tanto tempo fra la morte e stabilire una gerarchia tra i due. Al di là delle
rinascimentale toscano Leonardo da Vinci, mi il funerale del Maestro e se quei mesi furono differenze, però, vi furono anche punti di
ha colpito un dettaglio. A pagina 37, nella impiegati esclusivamente per la preparazione contatto nella loro attività politica
cronologia della vita di quello che è “genio” per del suo sepolcro nella cappella, ma è precedente alla Grande guerra, come
eccellenza, si scrive, come sapevo, che morì ad probabile che nel frattempo il corpo di quando si opposero al cosiddetto
Amboise, ospite del re di Francia, il 2 maggio Leonardo sia stato provvisoriamente collocato “pangermanesimo”, che soffocava la varietà
1519 (mezzo millennio fa) e che fu sepolto in una tomba nell’Orto di Saint Florentine. etnica e culturale dell’Impero
nella cappella della chiesa di Saint Florentine austroungarico. Alla luce degli eventi
(devastata dagli ugonotti nelle successive La questione trentina successivi al primo e al secondo conflitto
guerre di religione). Quello che mi ha colpito è In questo ultimo periodo ho avuto mondiale molti storici valutano dunque i
la data di questa inumazione, il 12 agosto, tre occasione di leggere opinioni divergenti personaggi in questione in modo
mesi dopo la morte. Si tratta di un refuso sui giornali in merito alla situazione del complementare e non in contrapposizione,
oppure vi è un motivo, noto, per questo Trentino, prima e dopo la guerra del ’14-’18; mi ritenendoli entrambi essenziali per il
“funerale posticipato”? piacerebbe avere il vostro parere in merito a Trentino e l’Italia.
Adriano Toselli, Cuneo

Risponde Maria Leonarda Leone


La ringrazio per l’attenzione con cui
legge i nostri articoli. Le due diverse
date di morte e di sepoltura non sono un
refuso. Tra gli altri documenti, conferma la
data di morte di Leonardo la lettera con cui, a
giugno, il suo pupillo Francesco Melzi
comunicò ai fratelli del Maestro la scomparsa
del genio il 2 maggio 1519. Più di tre mesi
dopo, Leonardo venne sepolto nella cappella Oggetto misterioso
H
della chiesa di Saint Florentine ad Amboise o trovato sui banchi di un mercatino
(come aveva chiesto nel suo testamento). questo strano oggetto in ferro, largo 11
Ricorda l’avvenimento una annotazione (in cm e alto circa 5 cm, anello escluso, per un
lingua francese) tratta dal Registro A del peso di circa 180 grammi. Potrebbe avere
Capitolo reale della chiesa di Saint Florentine: origine francese, ma cosa potrà mai essere?
“Fu sepolto nel chiostro di questa Chiesa il Franco Tamarin (Valle di Susa)
Maestro Leonardo da Vinci, [...] primo pittore e

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A.MOLINO
(1771-1839) che, forte di 1.500 soldati, li La guerra haitiana/francese del 1804, invece,
assediò infine nell’antica Rocca dei vide milizie haitiane, composte da ex schiavi
Frangipane. Dopo aver profanato le chiese e africani, respingere le equipaggiate e munite
incendiato le case del borgo medievale, il truppe napoleoniche che volevano restaurare il
generale promise la vita salva a chi si fosse sistema schiavistico. Infine vorrei citare anche la
arreso, ma non mantenne la parola data. battaglia di Isandlwana del 22 gennaio 1879
Come scrive nel rapporto del 16 marzo 1799 nella quale le armate zulu di Re Cetshwayo
al Governatore di Roma, generale Jacques- Kampande annientarono i reggimenti
Etienne Macdonald (1765-1840): “I briganti britannici che cercavano di annettere il
ristretti nelle rovine del vecchio castello, la di cui Kwazulu all’Impero britannico. In seguito alla
posizione era quasi inaccessibile, vi si difesero ribellione la terra contesa divenne un semplice
con furia. Questo villaggio fu saccheggiato e protettorato, rispetto alle restanti province
bruciato, tutti quelli presi coll’arme alla mano dell’attuale Sudafrica. Senza dimenticare infine
furono fucilati”. Le vittime dell’eccidio, il coraggio, la tenacia e la risolutezza delle
avvenuto sul sagrato del Santuario della indomabili Amazzoni del Dahomey che,
Madonna della Sughera, furono circa 140 con sebbene fossero armate di lance e gladi, misero
l’aggiunta dei tre preti innocenti. in difficoltà le fornitissime legioni francesi
Fabio Lambertucci, Roma durante il conflitto franco/dahomeyano tra il
1890 e il 1894, minando gli stereotipi razzisti
Condanna esemplare Battaglie impari dei soldati francesi.
Vorrei ricordare che i giacobini francesi in Al vostro articolo “Pochi contro molti” Raffaele Scirocco, Messina
Italia (1796-99), oltre don Pietro Maria pubblicato su Focus Storia n° 146, riferito
Zanarini, parroco di Varignana (Bologna), nel agli eserciti con pochi guerrieri che hanno
1798, com’è raccontato nella “Storia d’Italia” di sconfitto eserciti regolari, vorrei aggiungere la
Alessandro Cavazza, pubblicata su Focus Storia battaglia di Adua del 1° marzo 1896. L’esercito
n° 148, fucilarono, senza regolare processo, etiope guidato dal Negus Menelik II, seppur
anche tre sacerdoti a Tolfa (Roma) nel marzo poco armato, sconfisse l’esercito colonialista
del 1799. Nel febbraio di quell’anno la città italiano. Fu la prova lampante che la presunta
portuale di Civitavecchia, Allumiere e Tolfa, superiorità europea bianca era solo una
paesi collinari a 65 km a nord-ovest di Roma, si patetica propaganda imperialista, cosa che
ribellarono alla Repubblica Romana giacobina. fece impallidire le potenze occidentali
Gli insorti, definiti tutti briganti dai francesi (in colonizzatrici. Anche la guerra russo-
realtà pochi lo erano veramente), si giapponese (1904-1905) vide trionfare il
rifugiarono per la strenua difesa a Tolfa. La giovane Giappone contro l’organizzato e
repressione della rivolta fu affidata al generale rinomato esercito zarista e comportò la nascita
Christophe Antoine Merlin de Thionville di una nuova potenza asiatica e non bianca.

LA VOCE DELLA STORIA:


I NOSTRI ERRORI
I NOSTRI PODCAST Focus Storia n° 147, pag. 85, abbiamo

P roseguiamo
la nostra avventura
con i podcast di
redazione vi proporrà
gli approfondimenti e
i “dietro le quinte” del
attraverso la voce degli
storici più autorevoli:
testimonianze e
scritto che Curzio Malaparte è in divisa
da alpino della Grande guerra, invece
è una divisa da ufficiale della Seconda
Focus Storia. In giornale in edicola, interviste preziose guerra mondiale.
contemporanea con raccontando tutti gli che ci aiuteranno a
l’uscita di ogni numero aneddoti e le curiosità comprendere il mondo
della rivista si potranno che non hanno trovato che ci circonda. Per Focus Storia n° 146, pag. 111, si dice
scaricare i contenuti spazio nella rivista. essere ancora una che il cumulo di macerie dopo il crollo
audio dal sito www. Dentro la notizia. volta coerenti con il del campanile di San Marco era di tre
focus.it/storia/podcast. Soprattutto proveremo nostro slogan: scoprire metri. Confrontando il cumulo nella
Ogni mese, in quattro a interpretare i grandi il passato, capire il foto con le persona vicina si evince che
appuntamenti, la temi di attualità presente. invece era molto più alto.

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NOVITÀESCOPERTE
A cura di Anita Rubini

AP/ANSA
GUERRA IN VIETNAM

LA TEMPESTA CHE
ACCESE LE MICCE
Nel 1972 la simultanea esplosione di migliaia di mine
in Vietnam fu causata dal Sole. Lo dice uno studio.

Uno dei due teschi in pietra


vulcanica ritrovati nel tempio del
dio Xipe Tòtec, in Messico.

AMERICA PRECOLOMBIANA

Il dio “scorticato”
ha il suo tempio
G li archeologi messicani avrebbero
scoperto il primo tempio dedicato a
Xipe Tòtec, dio mesoamericano della fertilità
e della rigenerazione, che nonostante le sue
competenze era tutt’altro che rassicurante.
Divenuto una divinità assai diffusa durante
l’Impero azteco, il dio infatti era detto
“lo scorticato” e veniva raffigurato senza
pelle. Unico vestito, una copertura di pelle
umana, lo stesso macabro indumento che
indossavano i suoi sacerdoti, che compivano
cruenti sacrifici umani in suo onore. Sembra
che le vittime venissero uccise in un
combattimento in stile gladiatorio oppure
con delle frecce, e poi scuoiate.
Adorato. Xipe Tòtec era noto per
raffigurazioni e racconti, ma non era mai
stato trovato un tempio a lui dedicato. Ora
invece nel sito Ndachjian-Tehuacán nello
Stato di Puebla (parte centro-orientale del
Messico), datato tra il 1000 e il 1260 d.C.,
sono stati trovati i resti di un edificio sacro, al
cui interno c’era una statua in ceramica del
dio (un torace di 85 cm di altezza con i segni
di una seconda pelle), e due teschi intagliati
in pietra vulcanica del peso di quasi 200 kg
ciascuno (v. foto in alto). (a. b.)

FLASH EGITTO TOLEMAICO FLASH SECONDA GUERRA MONDIALE FLASH ETÀ DEL BRONZO

MAXI PORTO DAL FRONTE ANTICHI PASSATEMPI


Sul Mar Rosso, nell’antica città di Berenice Il ritrovamento di un relitto con 700 lettere di Alcuni piccoli fori intagliati nel pavimento di
(Egitto), è stato ritrovato un porto-fortezza soldati inglesi dal fronte ha permesso a una un riparo roccioso in Azerbaigian erano, per
tolemaico, da cui partivano gli elefanti per donna di 99 anni di ricevere, 77 anni dopo gli archeologi, un “gioco da tavolo” usato da
andare in guerra. Risale a 2.300 anni fa. l’invio, la missiva del suo fidanzato disperso. pastori nomadi di 4.000 anni fa.
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THE LIFE PICTURE COLLECTION/GETTY IMAGES


MEDIOEVO

Il primo cauterizzato
I l più antico esempio noto dell’uso
della cauterizzazione nel trattamento
di un trauma cranico è stato trovato
sulla mummia di san Davino Armeno (XI
secolo), conservata a Lucca nella basilica
di San Michele in Foro. Finora i riscontri
su resti umani erano scarsi, nonostante
esistessero molte testimonianze da
parte di medici dell’epoca, bizantini e
arabi, che facevano un uso frequente dei
SHUTTERSTOCK/JURIK PETER

cauteri, cioè ferri roventi. Soprattutto


gli islamici vi ricorrevano, seguendo le
indicazioni del Corano che prescriveva di
limitare la dispersione del sangue (sotto,
la pratica nella miniatura all’interno di un
manuale chirurgico del XV secolo).
Detonatore naturale Cefalee sacre. A questo scopo venivano
L’incendio di un villaggio usati cauteri dalla punta rotonda, a
attaccato dagli americani oliva, quadrata o poligonale. Proprio
durante la guerra in
un’impronta di quest’ultima forma è
Vietnam. Nel 1972, una
tempesta solare (sopra) fece stata trovata sul cranio di san Davino,
esplodere migliaia di mine. per arrestare la perdita di sangue seguita
alla cura di una delle due gravi lesioni
presenti. A causa di queste il santo
aveva dovuto soffrire di dolorosi mal di
testa, ed è probabilmente per questo

T
ra il 2 e il 4 agosto 1972 in Vietnam – dove era in corso motivo che nella tradizione popolare era
la guerra con gli Stati Uniti (1955-1975) – un grande invocato nel caso di cefalee. Lo studio,
numero di mine iniziò a esplodere autonomamente. a cura della divisione di Paleopatologia
Alcuni ricercatori, basandosi su documenti desecretati dagli dell’Università di Pisa, è stato anche
archivi della marina degli Stati Uniti, hanno ora chiarito che pubblicato sulla rivista scientifica inglese
quelle esplosioni furono determinate da una tempesta solare The Lancet. (g. l.)
che in quei giorni investì il nostro pianeta. Si trattò di una serie

MONDADORI PORTFOLIO/AKG
di brillamenti di classe X – la più potente – che provocò un’onda
d’urto verso la Terra per oltre 14 ore. In quell’occasione si verificò
una detonazione quasi istantanea di dozzine di mine navali a
sud di Hai Phong, nel Vietnam del Nord, avvistata da un pilota
statunitense.
Senza controllo. La testimonianza di un marinaio dell’epoca
però sostiene che in quei giorni nel Paese furono ben 4mila
le mine a esplodere. La causa è stata ravvisata negli effetti
delle perturbazioni magnetiche della tempesta solare sugli
inneschi delle bombe, che all’epoca erano appunto progettati
per essere sensibili ai campi magnetici. Fu proprio in seguito a
quell’episodio che la marina americana sviluppò mine immuni a
questi incidenti. •
Aldo Bacci

FLASH CINQUECENTO FLASH ANTICA CINA FLASH OTTOCENTO

REBUS ARCHEOLOGICO INSOLITA SEPOLTURA CHIMICA D’ALTRI TEMPI


Sull’isola di Guernsey, nel canale della Un complesso di tombe è riemerso in Cina: La tavola periodica degli elementi scoperta
Manica, ritrovata una tomba del ’500: risale all’epoca dei Sedici Regni (304-439 d.C.) nel 2014 presso il dipartimento di Chimica
all’interno un uomo senza mani e, poco e mostra 12 tombe a corridoio disposte su dell’Università di St. Andrews (Scozia)
lontano, un delfino. Per gli esperti, è un rebus. due file. Si tratta di inedite usanze funerarie. sarebbe la più antica al mondo. È del 1885.
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NOVITÀESCOPERTE
IMPERO ROMANO ANTICA TURCHIA

L’ANELLO DI PILATO Fuoco salvifico


U n incantesimo di 2.800 anni fa,
il più antico trovato finora in
Sul gioiello, aramaico, descrive come catturare
trovato in un maligno “divoratore” che porta il
“fuoco” nelle sue vittime. Si trova su
Israele, il nome un contenitore di cosmetici inciso su
entrambe le facce con vari disegni tra
del procuratore cui quelli di un centogambe, un pesce

DRAWING: J. RODMAN; PHOTO C. AMIT, IAA PHOTOGRAPHIC DEPARTMENT, VIA HEBREW UNIVERSITY
romano che e uno scorpione (foto), aracnide di cui
è piena l’area archeologica di Zincirli,
condannò Gesù. in Turchia. La località, tra il 900 e il
720 a.C., si chiamava Sam’al ed era
capitale di un piccolo Stato aramaico.
Magia e religione. L’iscrizione
– secondo gli archeologi delle
Università di Chicago e di Tubinga,
autori del ritrovamento nel 2017 – fu
realizzata da un certo “Rahim figlio
di Shadadan”, esperto di magia. Vi si
Con il suo nome spiega come il sangue del divoratore,
Gesù davanti a Ponzio che poteva essere uno scorpione o
Pilato in un quadro dell’800. una scolopendra, doveva essere usato
A sinistra, l’anello con il
per curare le sue vittime, anche se
nome del romano, con la
ricostruzione degli esperti. non è ben chiaro se sotto forma di
pozione o spalmato sul corpo. Con il

F
orse lo portava al dito mentre processava Gesù. Comunque l’incisione termine “fuoco” ci si riferiva forse al
identificata su un anello ritrovato vicino a Gerusalemme lascia pochi dubbi dolore bruciante della puntura. (g. l.)
sull’identità del proprietario. Il nome Pilato è stato infatti decifrato su un anello
di bronzo ritrovato in scavi effettuati circa 50 anni fa nel complesso archeologico
dell’Herodion, vicino a Betlemme, in Cisgiordania. Il nome è emerso dopo

ROBERTO CECACCI/COURTESY OF THE CHICAGO


un’accurata pulitura del gioiello ed è stato evidenziato grazie a una speciale tecnica
fotografica. Così è stato possibile ricostruire l’immagine presente sull’anello, un

TUBINGEN EXPEDITION TO ZINCIRLI


vaso di vino sovrastato da una scritta in greco tradotta con Pilato.
Identità (quasi) certa. Il nome era raro nell’antichità e tanto più essendo romano
era raro in Giudea. Non si conoscono altri Pilato oltre al procuratore che governò
la regione fra il 26 e il 36 d.C. L’anello poi apparteneva a una persona di rango e
benestante, per cui l’identificazione risulta più che verosimile. •
Aldo Bacci

TRAPASSATI ALLA STORIA Personaggi sconosciuti che sono stati, in vita, protagonisti. A cura di
Giuliana Lomazzi

NANCY STEPHEN ALDYR


ROMAN HILLENBURG SCHLEE
Astronoma Biologo e fumettista Illustratore e scrittore

Nel 1959 fu assunta dalla neonata Nasa per La sua abilità di raccontare e illustrare storie Classe 1934, Aldyr Schlee disegnò a soli 19
coordinare il reparto astronomia: fu così la a fini didattici sfociò negli Anni ’90 nell’idea anni la famosa divisa della nazionale di calcio
prima donna a raggiungervi una posizione di SpongeBob, protagonista di un cartone brasiliana, vincendo il concorso indetto dopo
dirigenziale. Il telescopio Hubble divenne animato di successo. Stephen Hillenburg è la sconfitta di questa contro l’Uruguay ai
realtà grazie a Nancy Roman, morta a 93 anni. morto all’età di 57 anni. Mondiali del 1950.
“Mamma di Hubble”. Valutò le possibilità Spugna fortunata. Biologo marino e Colori tropicali. Si sentiva il bisogno di una
di osservazioni dallo spazio negli Anni ’70, ricercatore, Hillenburg ebbe l’idea per il divisa che suscitasse più entusiasmi di quella
consultando scienziati e ingegneri. La messa personaggio a forma di spugna da un fumetto bianca di allora: la maglia oro di Schlee con
in orbita del telescopio avvenne negli Anni da lui stesso realizzato quando insegnava collo verde, calzoncini blu e calze bianche
’90, quando la Roman era ormai in pensione. biologia marina all’Ocean Institute (California). piacque. È stato giornalista e scrittore.

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UNA GIORNATA DA...


GLADIATORE
di Maria Leonarda Leone

ROMA 81 D.C.

C. PRATI
i ritrovo schiena a terra, sulla sabbia
bollente del Colosseo. Marco Attilio
incombe su di me, a petto nudo
come lo sono io: è un mirmillone, cioè un
gladiatore armato di una spada a doppio
taglio, lunga quasi mezzo metro.
Mi tiene bloccato al suolo col piede, mentre
aspetta la decisione dell’imperatore Domiziano
(81-96 d.C.), l’organizzatore dei giochi: oggi
morirò o sarò graziato? Per Giove, sono un
primus palus, un gladiatore scelto! Com’è
potuto succedere? Forse ho sottovalutato
il mio avversario. O forse non avrei dovuto
passare tutta la notte con quella matrona.
Come si chiamava? Livia, mi pare.
Sono un uomo libero. D’altra parte io
sono Celadus: mica per niente mi chiamano
“suspirium puellarum Thraex”, “il Trace che fa
sospirare le ragazze”. No, non sono uno schiavo,
né un prigioniero di guerra come la maggior
parte degli altri gladiatori. Sono un uomo
libero, un soldato in congedo. Dopo tanta
guerra, la vita da cittadino mi annoiava: perciò
ho scelto volontariamente di entrare nel Ludus
magnus, la più grande e importante delle
quattro scuole gladiatorie di Roma. Ho firmato
un contratto con il procuratore per esibirmi
5 anni come gladiatore trace: la mia arma è
diventata la sica, una corta spada ricurva usata
dai guerrieri della Tracia.
Da quel momento in poi non ho fatto altro
che allenarmi, in questa scuola che è come
una caserma: disciplina ferrea, cibo salutare e
addestramento durissimo. Stamattina, come
ogni giorno, mi sono svegliato presto nella
mia piccola cella e sono uscito fuori. Mi sono
affacciato dal terzo piano del portico da cui la
mia stanzetta prende luce e ho guardato giù:
l’arena sembrava aspettarmi.
Sotto gli occhi vigili dei doctores, gli istruttori,
ho preso la mia arma di legno e mi sono
scagliato con forza contro il palo alto 4 cubiti “Mitte”, lascialo andare: il popolo
(circa due metri) che durante gli allenamenti
rappresenta il mio nemico.
sta chiedendo la grazia per me...
Nelle mani di Domiziano. Al posto di quel
palo, durante gli spettacoli c’è sempre uno Dicono che questa sbobba ci faccia bene, ma da lungo prima che finissi qui a terra, ad aspettare
dei gladiatori della mia stessa familia: solo quando sto qui ho messo su un bel po’ di grasso, di conoscere il mio destino... No, non mi sarei
che lì le armi sono vere e affilate. Per questo sopra i miei muscoli. La nostra salute sta molto a dovuto intrattenere con Livia, ieri notte.
mentre mi alleno cerco anche di carpire le cuore al procuratore: solo chi è al massimo della Il pubblico rumoreggia. Mi sembra urlino
mosse segrete dei miei compagni. Molti non forma fisica può offrire un bello spettacolo. “mitte”, “lascialo andare”: il popolo sta
sopportano tutto questo: proprio ieri Habilis Ed è proprio quello che ho fatto questo chiedendo la grazia per me... Ma l’imperatore
si è suicidato nelle latrine, dove nessuno ci pomeriggio, per i giochi organizzati Domiziano, lo sanno tutti, non è un estimatore
controlla, ficcandosi in gola la spugna con cui dall’imperatore al Colosseo. Marco Attilio e io dei Traci. “Iugula”, “sgozzalo”, sentenzia.
ci puliamo... Non voglio pensarci. abbiamo cominciato a batterci nell’arena, fra le Trattengo il respiro. Con un guizzo la lama
A ora di pranzo ci siamo ritrovati tutti nella urla e gli applausi dei 50mila spettatori, mentre di Marco Attilio scivola lungo la mia gola. Il
grande mensa: focacce d’orzo cosparse di un’orchestra di trombe e corni intonava una sangue esce a fiotti, tutto si offusca, il sole
miele e zuppa di fagioli e orzo. Sai che novità! musica intensa e ritmata. Abbiamo lottato a scompare. •
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CHI L’HA INVENTATO?


A cura di Matteo Liberti

IL GABINETTO

G. COSTA (7)
Chi è l’inventore della toilette? E come
si faceva quando non c’era? Ecco le
origini e l’evoluzione di un accessorio
rivoluzionario, che ha cambiato i
costumi e migliorato le condizioni
igieniche di buona parte dell’umanità.

I
l gabinetto come lo conosciamo oggi nasce “ufficialmente” nel
1775, anno in cui Alexander Cummings, un orologiaio col pallino
delle invenzioni, ne brevettò un prototipo (sotto) rifacendosi a
un precedente modello ideato dallo scrittore-inventore inglese John I bagni nel Palazzo di Cnosso a Creta (II millennio a.C.) erano
Harington. Questi, sul finire del ’500, aveva progettato un vaso sanitario affrescati a tema marino.
collegato a un serbatoio a torre che fungeva da sciacquone, ma i cattivi
odori che emanava avevano indotto la regina Elisabetta I a scoraggiarne
la diffusione, e l’aggeggio era finito nel dimenticatoio. Cummings ne
cambiò le sorti attraverso l’introduzione del sifone, condotto idraulico
a forma di U che consentiva di mantenere sempre dell’acqua sul fondo
della tazza, creando un “tappo liquido” che impediva il passaggio degli
odori dal tubo di scarico. Oltre a fermare gli olezzi, la presenza costante
dell’acqua favoriva le operazioni di pulizia e la diluizione dei liquami,
facilitandone lo scivolamento
nella rete fognaria.
L’invenzione di Cummings
ebbe successo e, con qualche
aggiustamento, nella seconda
metà dell’800 i gabinetti
divennero del tutto simili a quelli
odierni, anche nei materiali, con
la ceramica smaltata che sostituì
piombo e metallo. Tutto ciò, Nelle latrinae pubbliche romane si andava in bagno in compagnia;
sommato a un miglioramento uomini e donne, però, separatamente.
dei sistemi fognari, sancì una

A lexander Cummings,
nel 1775, brevettò un
gabinetto dotato di sifone
rivoluzione nel campo dell’igiene.
Oggi, per i più esigenti esistono
gli ultratecnologici smart wc,
(sotto, il disegno depositato). illuminati da led interni per “fare
L’acqua, erogata con un centro” anche al buio e dotati di
rubinetto (1), entrava nella meccanismi di pulizia nonché –
parte bassa della tazza (2) e cosa che avrebbe fatto la gioia
poi veniva scaricata. Dopo della regina Elisabetta I – di un
ogni risciacquo una piccola sistema interno di aspirazione
quantità d’acqua rimaneva degli odori.
nel tubo curvo, il sifone,
bloccando gli odori (3). Arrivano le fogne. La nascita
dei primissimi gabinetti,
1 alternativa all’andar “per campi”,
risale almeno al III millennio
2
a.C. e vede protagonista la
Mesopotamia, dove si scavavano
nel terreno fosse di vari metri Le toilette dell’Alto Medioevo erano cabine di legno al cui interno
sormontate da strutture c’era una panca forata, sotto la quale si apriva una fossa.
3
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Tutti i nomi della ritirata


A prescindere dalla forma, il luogo deputato a svolgere
le nostre funzioni è tuttora connotato da più
denominazioni storiche. La parola “gabinetto” deriva per
esempio dal francese cabinet, diminutivo di cabine, “cabina”
(o qualsiasi stanzetta di uso riservato, da cui anche il termine
“ritirata”), così come la parola “toilette”, figlia di toile, tela
con cui si coprivano i mobiletti con specchio usati per la
cura personale. L’espressione “wc”, deriva invece dall’inglese
water closet, “ripostiglio d’acqua” (con riferimento allo
sciacquone). La parola latrina, viene dal latino latrina
(contrazione di lavatrina), che indicava in origine qualsiasi
luogo utile a lavarsi. C’è infine l’appellativo meno elegante
di tutti: cesso. Anch’esso deriva dal latino ed era usato,
semplicemente, per riferirsi a un luogo secessus, “appartato”.
Nei castelli medievali i gabinetti in pietra sporgevano dalle mura:
i bisogni finivano nel fossato o nel terreno sottostanti.
tondeggianti in ceramica o pietra, su cui accovacciarsi per svolgere le
proprie funzioni. Evoluzioni più pratiche e comode spuntarono poi in
Egitto, a Creta, in Cina e in altri territori asiatici, dove nacquero anche i
primi impianti fognari. Nel mondo greco, e ancor più in quello romano,
si diffusero quindi i grandi bagni pubblici. A Roma le cosiddette latrinae,
spesso collocate presso i centri termali, contenevano panche in pietra
con vari fori allineati in cui gli avventori si sedevano uno di fianco all’altro,
alternando deiezioni e conversazione. I bisogni finivano poi in un canale
di scolo interno alla panca, che li conduceva nelle fogne.

Scarico dall’alto. Il successo delle latrine pubbliche scemò nel


corso del Medioevo, epoca in cui a dominare la scena furono i vasi da
notte (già in uso nell’antichità), realizzati in rame, terracotta o vetro
e il cui contenuto veniva rovesciato in strada, insieme a ogni genere
di funghi e batteri. Nei castelli e nelle dimore più illustri apparvero
invece apposite stanzette (garderobe), spesso sporgenti dalle mura,
con gabinetti collegati a canali di scarico verticali, che riversavano gli
escrementi in ruscelli e laghi o in buche interrate dette pozzi neri.
Nel ’600, il re Luigi XIV amava ricevere i suoi ospiti più illustri
Il ritrovamento e lo studio di questi scarti (a partire dai più antichi),
comodamente seduto sulla sua lussuosa seggetta.
accompagnato dall’analisi dei resti di cibo e dei piccoli oggetti che
finivano in latrine e pozzi neri, ha tra l’altro consentito a biologi e
archeologi di ottenere preziose informazioni sulle abitudini alimentari
e sociali dei nostri antenati.

WC portatile. In pieno Rinascimento, in tema di deiezioni salì


alla ribalta la cosiddetta seggetta, piccola cassa portatile dotata di
sedile forato al cui interno si celava un vaso da notte e i cui modelli
più lussuosi prevedevano imbottiture rivestite da stoffe pregiate.
Il successo di questo arnese fu così ampio e duraturo che tra i suoi
più illustri fan si conta anche il sovrano francese Luigi XIV, sul trono
dal 1643 al 1715, il quale amava concedere udienza seduto sul suo
raffinato modello.
Nell’800, il rivoluzionario vaso sanitario ideato da Cummings si diffuse
a macchia d’olio sia nelle corti sia nelle case del popolo. In alcuni Paesi,
tuttavia, si affermò una variante con l’apertura a livello del pavimento.
Detta toilette “alla turca” poiché diffusa soprattutto nel Vicino Oriente,
questa si utilizza assumendo una posizione “accovacciata”, considerata
Agli inizi del Novecento gli appartamenti degli operai avevano bagni peraltro dagli esperti la più naturale e in grado di garantire una miglior
in comune con una toilette “alla turca”. funzionalità. •

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ANTICHITÀ

Ospitava una delle Sette meraviglie del mondo antico,


ma Efeso non ha avuto la fama che si meritava.

IN CITTÀ CON
ARTEMIDE
SHUTTERSTOCK
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SCALA

Q uando io vidi la
casa d’Artemide che
sormonta le nubi, perser
tutte codeste meraviglie
il lor splendore e allora dissi: ‘Invero,
mai il Sole vide una grandezza
così ampia’”: con queste parole
Antipatro di Sidone, poeta greco del
II secolo a.C., descrive una delle
Sette meraviglie del mondo antico,
il tempio di Artemide, che dominava
Efeso, antica città dell’Asia Minore
non lontana dall’attuale Smirne
(Turchia). Non conosciuta quanto
Pergamo o Alessandria, Efeso è una
città-simbolo del mondo ellenistico.
E non solo per i suoi “gioielli”. 

Prospettive
Il sito archeologico con il teatro
di Efeso, il cui impianto è di
origini ellenistiche. Sopra, una
ricostruzione moderna della città
vista dal teatro come doveva
apparire nel IV secolo a.C.

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Larissa Troia

MAR
EGE
O Pergamo

Delfi
Tebe
Atene EFESO
Corinto Samo

Mileto
Sparta

MAR
ME
DI
TE
La città di Efeso sulla RR
AN Rodi
costa dell’odierna Turchia: EO
la sua era una posizione
strategica per i commerci.

Per un certo periodo Efeso fu


0 50
rinominata Arsinoeia, dal nome
100 150 200 250 Miles

0 50
della terza moglie di Lisimaco
100 150 200 250 300 350 Kilometres

LIBERATA. Efeso conobbe una e vivace mercato del Mediterraneo


stagione di straordinaria fioritura Orientale.
dopo che Alessandro Magno la liberò Eppure, come metropoli dell’epoca,

IPA/ALAMY
dal giogo persiano nel 334 a.C. Il Alessandria, Pergamo e Antiochia
merito fu del diadoco Lisimaco: fu riscuotevano molto più successo.
lui, infatti, a circondarla di mura e Perché? Una ragione è senza dubbio
a darle nuove abitazioni e un porto. politica: al contrario di Efeso queste
Addirittura, racconta lo scrittore antico tre erano capitali di regni potenti. Ad Michail Rostovcev, storico russo e
Pausania, per rilanciarla Lisimaco vi Alessandria e ad Antiochia inoltre autorità nel XX secolo sulla storia
trasferì i cittadini delle vicine Lebedo e si smerciavano beni richiestissimi e ellenistica e romana, gli Efesini non
Colofone e la ribattezzò Arsinoeia, dal costosi provenienti dalla Mesopotamia, raggiunsero l’eccellenza. Ma ebbero la
nome della terza moglie. dall’Arabia, dall’Estremo Oriente e loro unicità.
Alla morte del generale macedone dall’Africa.
nel 281 a.C. la città passò sotto la Nel grande mercato del FATTO E RIFATTO. Che cosa,
dominazione seleucide (e per alcuni Mediterraneo, d’altro canto, Rodi si dunque, rendeva unica Efeso?
periodi tolemaica), ma a parte specializzò nel commercio di cereali Anzitutto il suo imponente tempio di
il romantico appellativo, subito e Delo in quello degli schiavi, mentre Artemide, in greco Artemision, lodato
dimenticato, l’operato di Lisimaco Efeso, al di là dei suoi famosi intagli già da Erodoto e annoverato, come
non andò perduto. Efeso divenne un d’avorio, non riuscì a conquistarsi abbiamo detto, tra le Sette meraviglie
rispettabile emporio commerciale un settore specifico. In poche parole, del mondo antico. «Sappiamo che
ellenistico in cui confluivano merci nel “nuovo mondo” dello sviluppo questo gigantesco edificio», spiega lo
dall’Asia Minore destinate al vasto economico ellenistico, come lo chiamò storico e scrittore Valerio Massimo
SCALA

Brulicante
Ricostruzioni
moderne del
porto (a sinistra)
e di una delle
vie commerciali
di Efeso. In città
confluivano le
merci destinate
al mercato del
Mediterraneo.
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Adorata di notte
Le celebrazioni notturne
in onore di Artemide
(a sinistra, una statuetta
della dea, con i tanti
seni simbolo di fertilità).

SCALA
Manfredi, «ebbe due fasi principali: un quella dell’epigramma celebrativo ossia le festività notturne in onore
tempio molto ricco fatto costruire nel di Antipatro di Sidone. di Artemide celebrate durante il
VI secolo a.C. da Creso, danaroso re di mese artemisio (cioè quello in cui
Lidia, in omaggio alla dea Artemide, VIETATO AI MINORI. Per gli cadeva l’equinozio di primavera) con
e un secondo costruito dopo che il Efesini, Artemide non era una dea sacrifici, danze, gare e orge. Dato il
precedente era stato incendiato». qualunque. «La Signora di Efeso era lato “piccante” della ricorrenza, a
Di questo rogo “sacrilego”, risalente una divinità femminile antichissima, parteciparvi erano solamente uomini,
al 356 a.C., fu incolpato un certo collegata al mito delle Amazzoni che donne nubili e schiave.
Erostrato, che altro non voleva se avrebbero fondato il tempio in età Tirando le somme, le meraviglie
non la fama a qualunque costo. remote. In seguito alla colonizzazione artistiche, i commerci, la vivacità
Pare che Alessandro Magno si fosse greca, fu identificata con Artemide», del culto religioso e l’intensa attività
offerto di finanziare la ricostruzione, precisa Manfredi. Ed ecco un’altra intellettuale (rappresentata, tra gli
ma le autorità cittadine declinarono “specialità” della città: le Efesie, altri, dal famoso geografo Artemidoro, 
la generosa proposta, preferendo
provvedervi per conto proprio. E
senza badare a spese, visto che a
lavori conclusi, ci informa il geografo Una fortunata colonizzazione
Strabone (del I secolo a.C.), “tutto
l’altare, si potrebbe dire, era riempito
dalle opere di Prassitele” (cioè dello E feso fu colonizzata da un gruppo
di Ioni provenienti dalla Grecia
continentale e condotti, pare, da un
commerciale per le rotte carovaniere
provenienti dall’Asia interna e come
centro dell’artigianato. Ciononostante
scultore più quotato dell’epoca).
certo Androclo intorno al 1050 a.C. La la città non riuscì a imporsi tra le grandi
A detta di Plinio il Vecchio ci scelta del luogo non fu casuale. La città potenze marinare, ciò che invece riuscì
vollero 120 anni per concludere sorgeva infatti in una zona invidiabile: alla vicina e rivale Mileto. Da un punto
l’edificio, che tuttavia non posta alle foci del fiume Caistro, la di vista politico, la Efeso delle origini
sopravvisse a un’incursione dei Goti, posizione dell’insediamento consentiva conobbe numerosi sconvolgimenti,
avvenuta all’incirca nel 262 d.C., di controllare la piana agricola costiera, passando da un governo oligarchico
e alle persecuzioni contro i pagani la rotta fluviale verso l’entroterra e il a uno tirannico alla metà del VII
passaggio marittimo in direzione della secolo a.C. e poi, circa un secolo dopo,
dell’imperatore romano Teodosio I. vicina isola di Samo. all’effimera dominazione del re lidio
Purtroppo oggi non ne rimane Alti e bassi. Non tardò a manifestarsi Creso, sconfitto dal persiano Ciro nel
granché, a parte una colonna qua e là la fortuna di Efeso come stazione 547 a.C.
e qualche testimonianza antica, come
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Nel 133 a.C. Efeso finì sotto il dominio romano, ma non


nato in città nel II secolo a.C.) subito stroncata, alla città toccò Misia che grazie proprio alla fama
facevano di Efeso una polis ellenistica chinare il capo ai nuovi dominatori. di inaccessibilità era stata scelta da
florida e dinamica. Per Efeso, a dirla tutta, il passaggio Lisimaco quale luogo ove custodire
da Pergamo a Roma non fu il suo tesoro», precisa Domitilla
EREDITÀ PER ROMA. Anche gli esattamente una sciagura: il console Campanile, docente di Storia romana
Efesini dovettero però fare i conti con Manio Aquilio la scelse infatti come all’Università di Pisa. Inoltre Efeso,
lo strapotere di Roma. Il re di Pergamo capitale della provincia d’Asia, un ormai un centro di circa 200mila
Attalo III morì nel 133 a.C. lasciando riconoscimento politico non da abitanti, riacquisì una certa prosperità
per testamento il suo regno proprio poco. «Il luogo più adatto come come snodo nelle rotte commerciali tra
ai Romani e, nonostante la disperata sede del governatore non poteva Roma e l’Oriente.
insurrezione del fratellastro Aristonico, essere Pergamo, un’antica rocca in
POLO CULTURALE. In età
imperiale la città rimase un ricco polo
di cultura e di raffinatezza. Non a
La resistenza cristiana in città caso risale agli ultimi anni del regno di
Traiano (98-117 d.C.) la biblioteca di
E feso, già caratterizzata da una nutrita
popolazione ebrea, ospitò una
delle prime e più importanti comunità
Roccaforte. Nonostante le resistenze,
i cristiani di Efeso rimasero comunque
compatti negli anni successivi e forse
Celso, una delle più vaste dell’impero.

cristiane delle origini. E infatti Paolo di a ciò contribuì anche l’operato in città
Tarso indirizzò agli Efesini una sua dell’apostolo Giovanni, menzionato da
lettera e tra il 52 e il 54 a.C. soggiornò alcune fonti (ma tutt’altro che certo). In
in città, tornandovi in più occasioni. A ogni caso, a dimostrazione del perdurare
Efeso però non tutti erano disposti ad dell’importanza della comunità cristiana
accogliere il messaggio cristiano: stando efesina, proprio a Efeso ebbe luogo nel
agli Atti degli Apostoli, a un certo punto 431 d.C. il famoso concilio ecumenico
un gruppo di artigiani, sobillati da un convocato da Teodosio II in cui, tra i
orafo di nome Demetrio, si sollevarono vari provvedimenti, fu condannato il
contro Paolo al grido “Grande è l’Artemide nestorianesimo, dottrina eretica cristiana
degli Efesini!”. che si era diffusa nel V secolo.
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO

In un quadro
dell’800, san Paolo
predica davanti al
tempio di Artemide
a Efeso.
SHUTTERSTOCK / MURATART

CRON OLOGIA
1050 a.C. circa 499 a.C. 478/477 a.C. 386 a.C.
La parabola Gli Ioni, Greci pro-
venienti dall’Attica,
Efeso partecipa alla
rivolta ionica contro il
La città aderisce alla
lega di Delo sotto il
Con la Pace del Re,
Efeso torna sotto la
di Efeso colonizzano Efeso. dominio persiano. controllo ateniese. sovranità della Persia.

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sfiorì. Anzi, divenne capitale della provincia d’Asia


Gaio Giulio Aquila, il costruttore, Pergamo (peraltro più antiche), poteva omaggio alla città, dispose che il
la immaginò come un monumento contenerne circa 13mila. proconsole sbarcasse proprio lì quando
funebre per il padre Giulio Celso Col tempo tanta magnificenza entrava nella provincia. Il paradosso
Polemeano, morto nel 114 d.C. Ma attirò gli imperatori più raffinati. E dei rapporti tra Efeso e Roma sta tutto
chi era questo Celso? Nato da una così Adriano visitò Efeso due volte, qui: a essere conquistati, alla fine,
famiglia di origine greca di Sardi o Lucio Vero vi celebrò le sue nozze con furono i vincitori. •
della stessa Efeso, sotto Vespasiano Lucilla e Caracalla, quasi a rendere Giulio Talini
aveva raggiunto il rango senatorio
per poi diventare proconsole della
Mausoleo

SCALA
provincia d’Asia nel 106-107 d.C.
In basso, i resti
grazie all’amico Traiano. Più della della biblioteca di
politica, però, Celso amava la cultura Celso (a destra, in
ellenica e collezionava libri. Di qui la una ricostruzione),
stranezza di una biblioteca-sepolcro edificata in epoca
che, sebbene non raggiungesse le romana a Efeso da
centinaia di migliaia di rotoli delle Gaio Giulio Aquila.
In basso a destra, il
biblioteche di Alessandria o di
busto di Lisimaco,
il diadoco che fece
grande Efeso nel IV
secolo a.C.

ALBUM / ORONOZ / MONDADORI PORTFOLIO

334 a.C. 290 a.C. circa 133 a.C. circa 262 d.C. circa 655 d.C.
Alessandro Magno Rifondazione di Efeso Il re di Pergamo At- I Goti saccheggiano Efeso è di nuovo sac-
libera Efeso dai da parte di Lisimaco. talo III lascia Efeso in e devastano cheggiata, stavolta
Persiani. Inizia il periodo d’oro. eredità ai Romani. la città. dagli Arabi.

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TRASPORTI
JOSE ANTONIO PENAS/SCIENCE PHOTO LIBRARY

REALY EASY STAR

1840
1492 La Cunard Line intensifica i servizi
postali transatlantici tra l’Inghilterra
Con la colonizzazione del Nuovo Mondo,
le navi spagnole e portoghesi iniziano e l’America. I primi piroscafi rendono
a trasportare la posta ufficiale con i più veloci le traversate: una lettera
galeoni: la corrispondenza impiegava impostata a Liverpool, e diretta sulla East
circa tre mesi per andare e tornare Coast americana, impiegava circa 20
attraverso l’Atlantico. giorni per raggiungere il destinatario.

1818 1841
Nel 1818 la marina del Regno delle Due La prima collisione tra navi a vapore
Sicilie, inaugura la navigazione a vapore, italiane, nella notte tra il 17 e 18 giugno,
col piroscafo Ferdinando I. Nel 1824 avvenne tra due postali: il piroscafo
entra in servizio il primo trasporto sardo Polluce della compagnia
postale, il vapore Real Ferdinando. Con Rubattino, che affondò in pochi minuti
questa nave, lo Stato borbonico estese dopo uno scontro, a poche miglia
i propri servizi passeggeri, merci e dall’isola d’Elba, col postale napoletano
posta all’estero, inaugurando la “Linea Mongibello.
d’Italia” che toccava il porto di Genova,
nel Regno di Sardegna, Livorno nel
Granducato di Toscana, e Civitavecchia
nello Stato Pontificio, per terminare a
Palermo o Messina.
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Dai galeoni ai piroscafi della Rivoluzione industriale.

QUANDO LA POSTA
ANDAVA PER MARE
I
cinesi. Sempre loro: dalla carta alla a.C.: quasi 2.700 km che i corrieri reali MALEDETTO PROGRESSO. Si
bussola, dalla polvere da sparo agli percorrevano in sette giorni, tra la continuò così fino all’Ottocento, quando
spaghetti. Anche le comunicazioni capitale Susa e Sardi, in Asia Minore. i servizi postali si modernizzarono. Se
postali devono molto al Celeste però la prima Rivoluzione industriale
Impero. Fu lungo i grandi fiumi AFFARI DI STATO. Fino al favorì il boom delle navi postali grazie ai
della Cina, un gigantesco network di Rinascimento, la trasmissione di lettere piroscafi (le navi a vapore), la seconda
comunicazioni naturale, che tra IV e III e documenti, via mare e via terra, ne segnò il rapido declino. Ferrovie e reti
millennio a.C. iniziarono a viaggiare le restò un affare di Stato, da cui la gente telegrafiche suonarono un primo allarme
prime informazioni scritte. Qualcosa comune restava esclusa. «I costi di nella seconda metà del secolo, ma il
di simile avvenne anche lungo il Nilo, recapito di una lettera erano enormi: e colpo di grazia arrivò dal cielo. Cioè
nell’Egitto dei faraoni, che si servivano poi la maggioranza della popolazione quando, dopo il 1920, i sacchi postali
di un primitivo sistema di comunicazioni era ancora analfabeta», spiega furono imbarcati sui primi aerei di linea.
fluviali per tenere i contatti con i lontani Alessandro Arseni, che da quarant’anni Pochi decenni più tardi, le navi postali
avamposti militari vicini alla frontiera. studia le comunicazioni postali, con erano pronte per il disarmo. •
Un modello che sarebbe stato, una particolare attenzione per quelle Giuliano Da Frè
nell’antichità, copiato e migliorato navali. Venezia, nel Rinascimento,
dai Romani sul Mare Nostrum, organizzò un efficiente scambio postale

S+
mentre si sviluppavano in parallelo le con tutti i Paesi del continente e del Storia della navigazione
comunicazioni postali via terra. Che Mediterraneo, sfruttando la sua potente APERNE
DI PIÙ a vapore e dei servizi
raggiunsero la loro massima estensione flotta mercantile. Poi, una volta sbarcate postali sul Mediterraneo,
con la “strada reale” voluta dal Gran re nei porti, le lettere proseguivano con i Alessandro Arseni
persiano Dario all’inizio del V secolo corrieri, a piedi e a cavallo. (The Postal Gazette).

1848
I piroscafi postali della compagnia del
Lloyd Austriaco vengono “arruolati”
durante la Prima guerra d’indipendenza:
sono usati per il trasporto truppe.
1866
1865 La nave posacavi Great Eastern
completa la posa dei primi cavi
La notizia dell’assassinio del presidente telegrafici sottomarini attraverso
degli Stati Uniti, Abraham Lincoln, arriva l’Atlantico (quelli precedenti, nel 1858,
a Londra solo 12 giorni dopo l’attentato, durarono solo 15 giorni). Inizia il lento
viaggiando sul vapore Nova Scotian. declino delle navi postali.

1869
L’apertura del Canale di Suez
rivoluziona il traffico postale globale:
la Peninsular & Oriental Steam
Navigation Company apre rotte
che partono dal Mediterraneo fino ad
arrivare in India e oltre.

1920
RES/REALY EASY STAR

I primi sacchi postali vengono imbarcati


sugli aerei di linea. In pochi anni l’era
delle navi postali tramonta.
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RINASCIMENTO
MONDADORI PORTFOLIO/AKG

ALAMY/IPA (2)

Isotta degli Atti


e Sigismondo
Malatesta
vissero una love
story insolita
per il loro
tempo. Che durò

AMORE
oltre la vita.

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IMMORTALE
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A nostra gloria
La mura del Castel
Sismondo, a Rimini, un
maniero costruito da
Sigismondo Pandolfo,
signore di Rimini e
Fano, di cui oggi resta
solo il nucleo centrale.
Sopra, a sinistra e
a destra, le medaglie
di Isotta e del
Malatesta realizzate
da Matteo de’ Pasti
su commissione del
condottiero, nel 1446.


I
o te scongiuro per quel chiaro in quel periodo. Tra loro una grande oggetto, perché sapeva che se Malatesta
lume / che Vener pose agli occhi differenza d’età: 12 o 13 anni lei, 28 aveva messo gli occhi su di lei, nulla e
tuoi legiadri; / io te scongiuro lui. Non solo, Malatesta era già al suo nessuno l’avrebbe fermato.
per lo tuo bel viso, /per quelle secondo matrimonio. Dopo la morte
labra che dipinse amore, / per lo soave della prima moglie Ginevra d’Este si era UN GRANDE CONDOTTIERO.
odore / che spande la toa bocca quando risposato con Polissena, figlia naturale Figlio illegittimo di Pandolfo III
ride”. di Francesco Sforza. Tutti sapevano Malatesta, Sigismondo fu un grande
L’amore fra Sigismondo Malatesta del temperamento focoso e impulsivo condottiero, coraggioso e carismatico,
(1417-1468) e Isotta degli Atti (1432 di Sigismondo e delle sue numerose che “Se el fosse stato fra cento signori,
ca.-1474) iniziò proprio con queste scappatelle, non ultima quella con seria stato eletto sempre superiore
rime appassionate. I due si erano Vannetta Toschi, da cui ebbe il figlio di tucti”, scrisse il fedele Gaspare
incontrati per caso nel 1445. Isotta Roberto. Il padre di Isotta, Francesco Broglio, compagno di molte imprese.
abitava infatti in contrada San Tomaso, degli Atti, ricco mercante di nobile La carnagione era “tra ‘l bianco e ‘l
a pochi passi dal Palazzo del Cimiero, famiglia, era quindi molto preoccupato bruno, con occhi piccioli, azurri chiari
dove il Signore di Rimini e Fano viveva per la corte serrata di cui Isotta era e vivacissimi, [...] spiritoso, pronto di 

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Lei aveva 13
anni quando
lui, più grande
e già al secondo
matrimonio, la
notò. Dopo un
anno divennero
amanti e non si
lasciarono più

lingua e di mano”, aggiunge lo storico nel tentativo (reciproco) di ampliare


del Cinquecento Cesare Clementini nel i rispettivi confini», scrive Oreste
Raccolto Istorico della fondazione di De Lucca nel libro Sigismondo
Rimino. Ma da molti era considerato Pandolfo Malatesta controverso eroe
“huomo vitioso” e violento, oltre (Bookstones). Ma il suo più grande
che detestabile, sleale e inaffidabile errore fu quello di mettersi in conflitto
perché cambiava spesso alleanze pur con papa Pio II, dimenticando
di ottenere qualche vantaggio. Feroce che i territori su cui governava
con il nemico, era “presente su tutti appartenevano alla Santa Sede e lui
ALAMY/IPA

i campi di battaglia per garantirsi ne era solo il vicario: uno sbaglio che
la sopravvivenza della Signoria e gli fu fatale. Tra una guerra e l’altra,
le risorse necessarie a soddisfare le nei momenti di relax, si dedicava alla
proprie smisurate ambizioni”. «Fu sua passione, la caccia. Lo si vedeva
anche protagonista di infinite contese allora cavalcare circondato dai suoi
col nemico Federico da Montefeltro, amati levrieri, che fece immortalare,
uno bianco e l’altro nero, accanto a lui
nello splendido affresco di Piero della
Francesca nella chiesa di San Francesco
di Rimini.

DOTATA DI MOLTE VIRTÙ.


“Bella di aspetto, dotata di molte virtù,
donna combattiva, forte, costante nei
propositi, gradita al popolo, bella agli
Il nemico occhi del principe, da cui ebbe vari figli
Papa Pio II e figlie’” (morti tutti prematuramente,
Piccolomini. Per tranne la figlia Antonia): così viene
rientrare in possesso
descritta Isotta degli Atti nella Cronica
delle terre che il
Malatesta gli aveva di Rimino del 1528, che attinge a
sottratto, ricorse a documenti più antichi.
ogni mezzo, militare Divenne l’amante di Sigismondo nel
e religioso. 1446, dopo un anno di corteggiamento,
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S
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Gli esordi
di un combattente
N elle vene di Sigismondo (a destra)

ALAMY/IPA
scorreva il sangue di un’antica e
gloriosa stirpe di condottieri. Era infatti
figlio illegittimo di Pandolfo III Malatesta
e della nobildonna Antonia da Barignano.
Quando aveva 10 anni, suo padre morì,
e gli zii Carlo Malatesta ed Elisabetta
Gonzaga, signori di Rimini, Fano e
Cesena, si presero cura di lui e dei suoi
fratelli, dando loro una cultura raffinata e
avviandoli all’arte della guerra. Non solo, li
legittimarono e nominarono loro eredi. a cavaliere da parte dell’imperatore
Carriera. Alla morte dello zio nel 1429 Sigismondo di Lussemburgo. E anche il
a Sigismondo spettarono Rimini e Fano, suo primo contratto di tipo militare, sotto
oltre ad altri centri minori. Grazie al suo le insegne del papa Eugenio IV: un posto
coraggio e al suo valore nei combattimenti prestigioso. Da allora non smise più di
si guadagnò la fama di abile capitano, combattere, conteso dal Vaticano e da
che gli valse, a soli 16 anni, la nomina Milano, Napoli, Firenze e Venezia.

L’arte e le donne
MONDADORI PORTFOLIO/AKG

A destra, Ritratto di principessa estense,


forse Ginevra d’Este, la prima moglie del
condottiero, eseguito dal Pisanello. A sinistra,
Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera
davanti a san Sigismondo, affresco di Piero
della Francesca, Tempio Malatestiano di Rimini.

conquistata dalle attenzioni con cui tempo il senso di colpa si attenuò e


Sigismondo, passionale e impulsivo, la il legame tra loro divenne ancora più
circondava. Lo conferma la medaglia forte. Nel 1449, Polissena morì, quasi
con il volto di Isotta di profilo che sicuramente di peste, non senza prima
Malatesta fece coniare nel 1446 a subire un’altra gravissima offesa,
Matteo de’ Pasti e la nascita, l’anno considerata da molti un vero scandalo:

MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY


dopo, del figlio Giovanni, che però Malatesta fece infatti innalzare, sempre
morì ancora in fasce. Nelle Cronache nella chiesa di San Francesco, una
Malatestiane risulta infatti che il 22 magnifica tomba per onorare Isotta e
maggio “morì Gioanne, figliolo del assicurarle una fama perenne.
nostro magnifico Signore e fu seppellito Rimasto vedovo, il signore di Rimini
a San Francesco nel’arca del Signore aspettò qualche anno prima di sposarla
Carlo [zio di Sigismondo]; e foglie e fu solo intorno al 1456 che, in forma
fatto grandissimo onore da tutti gli privata e forse anche in segreto, si
ordini e da tutto el populo”. Un onore unirono in matrimonio. Non ci sono
mai riservato a un figlio illegittimo e infatti documenti al riguardo, ma due
un’umiliazione bruciante per la moglie indizi sembrano confermarlo: un dono
Polissena, che capì, se ce n’era bisogno, ricchissimo di Malatesta a Isotta di
che la nuova fiamma di Sigismondo era “cinque mila ducati d’oro in tante vesti,
destinata a durare. gioje, e in simili ornamenti’’, che ha
tutta l’aria di un regalo di nozze, e un
IL RIMORSO. La morte del piccolo documento in cui per la prima volta
Giovanni fu vissuta da Isotta come una Isotta è indicata come “magnifica et
punizione divina per la sua relazione potente madonna Isotta de li Malatesti”,
“peccaminosa” con Sigismondo. senza più citare il suo cognome da
Decise quindi di espiare la sua colpa nubile.
destinando 500 fiorini d’oro per riparare
la cappella degli Angeli nella chiesa LA GELOSIA. Un
di San Francesco e per la celebrazione matrimonio insolito per quei
giornaliera di messe per la sua anima. tempi, che fece prevalere l’amore
Per un certo periodo i due amanti sulla ragion di Stato. Questo non
evitarono di frequentarsi, ma col vuol dire che Sigismondo fosse
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Per la stirpe.
A sinistra, statua
del grande
architetto Leon
Battista Alberti
(1404-1472),
che progettò
il Tempio
Malatestiano di
Rimini, qui a lato.
SHUTTERSTOCK/CATAY

sempre fedele a Isotta, tutt’altro, femminicidio rinascimentale: il marito la


come testimonia una lettera del 21 uccise con le sue mani perché lo aveva
dicembre 1454. Il signore di Rimini, tradito con un maestro di danza.
che in quel periodo combatteva per
conto dei senesi, era esasperato LA CORTE. Nel 1446 Sigismondo
per la gelosia di Isotta e minacciò si stabilì nel suo amatissimo castello
di non rispondere più alle sue di Rimini, ammirato da tutti, dopo
lettere. Poi, forse intenerito, le una lunga ristrutturazione di cui si
giurò che le voleva bene “melio occupò anche il Brunelleschi. La sua
che mai”. “Zerto, signore mio, corte divenne un polo di attrazione
e’ ve llo credo’, rispose Isotta, per i migliori artisti del tempo, come
ma “veni a savere de uno zerto Leon Battista Alberti, Matteo de’
tradimento che me aveva fatto la Pasti, Agostino di Duccio e Piero della
V. S., zoè de la filiuola del signore Francesca, tutti impegnati in un altro
G(aliazio), perziò la mia lettera grande progetto a cui Sigismondo
ve parssie uno puocho bruscha”. E teneva molto: trasformare la chiesa di
conclude la lettera dando notizie del San Francesco nel Tempio Malatestiano,
figlio Malatesta che sta bene ed è per celebrare la gloria sua e della sua
felice per il cavallo che ha ricevuto in famiglia. Non solo, commissionò anche

Per esaltare
regalo. Il 22 dicembre il bambino scrisse carmi in volgare e in latino, con il
di propria mano al padre ringraziandolo preciso scopo di esaltare la bellezza e

le doti di lei
per il “grosso et apreciato corsiero”. le doti di Isotta, come il Liber Isottaeus,
Quattro anni dopo, a soli dieci anni, il canzoniere amoroso scritto in gran

commissionò
figlio prediletto di Sigismondo morì. parte da Basinio da Parma e dedicato
E non fu l’ultimo. Nel 1463 un altro a Isotta. Nel testo, tra dèi dell’Olimpo,

carmi in volgare
bambino spirò poco dopo la nascita. Dei amorini e mitici eroi, veniva ripercorsa
figli di Isotta sopravvisse solo Antonia, la storia del loro amore. Funzionali alla

e in latino
andata in sposa nel 1481 a Rodolfo strategia di promozione della propria
Gonzaga, e che fu vittima di un tipico immagine furono anche le medaglie
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Processo-spettacolo

SHUTTERSTOCK/NG8
in contumacia
P apa Pio II Piccolomini, dopo aver
scomunicato Sigismondo, suo nemico
giurato, convocò il 16 gennaio 1461 un

MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY


concistoro pubblico alla presenza degli
ambasciatori di ogni parte d’Italia.
Il suo scopo era riprendersi i territori dati
in vicariato a Malatesta e distruggerlo
politicamente. L’avvocato Andrea Benzi,
votato alla causa del papa, accusò
Sigismondo di una serie gravissima di
misfatti, da far “tremare ogni duro et
aspero core humano”. Un catalogo di
crudeltà, vizi e perversioni improbabili
anche per Sigismondo, che non era di
certo un santo: si trattava chiaramente
di un processo diffamatorio. “Non credo prima), era avido di denaro, desideroso
che vi sia stato uomo peggiore, né credo di potere, non indietreggiava di fronte a
che si possa trovare alcuno la cui iniquità nessun latrocinio, saccheggiava i propri
sia più completa”, esordì l’avvocato Benzi, sudditi, depredava chiese e conventi per
“il cui fetore ammorbi non solo la Chiesa e arricchire i suoi palazzi, falsificava denaro
il mondo, ma giunga sino al cielo, tanto da e contraffaceva documenti pubblici,
nauseare persino i beati, se essi non fossero ingannava gli alleati e tradiva chi lo aveva
incapaci di passioni”. assoldato, uccideva con crudeltà chiunque
Bruciato in effigie. Seguiva poi la lista: gli fosse d’ostacolo. Per finire, l’ultima e
lussurioso fino ad arrivare all’incesto, la più grave delle accuse: quella di eresia.
violentava e poi uccideva ragazzine, Non riuscendo a bruciarlo vivo, Pio II (qui
monache, donne sposate, assassinando sopra, in un affresco del Pinturicchio) si
chi cercava di frapporsi alla sua libidine. accontentò di un rogo della sua effigie,
Assassinò tutte e due le mogli (strano però un provvedimento a cui nessun pontefice
che i parenti non lo avessero mai accusato aveva mai fatto ricorso fino ad allora.

commissionate a Pisanello e Matteo de’ lasciandogli solo la città di Rimini.


Pasti con i profili dei due amanti. Ormai Malatesta era isolato e senza più
Ma tra gli intellettuali della corte il più risorse, tranne l’ironia.
apprezzato da Sigismondo era Roberto Il 3 dicembre1463 scrisse a Pier
Valturio: nel suo De re militari, a lui Francesco Medici che per lui non valeva
dedicato, vide un formidabile veicolo il detto “che volgarmente se sole dire che
di promozione della propria immagine, chi ha poca roba ha pochi pensieri, a mi
tanto da donare copie dell’opera a è remasto poca roba e assai pensieri’.
principi e sovrani del tempo. Morì “di febbri’” il 9 ottobre 1468, a 51
anni, nominando eredi l’amata moglie e
IL DECLINO. Gli anni migliori, quelli il figlio (di lui) Sallustio. Isotta assunse
del decennio 1446-56, erano però ormai subito il governo col ragazzo, ma tentò ARCHIVI ALINARI, FIRENZE

alle spalle. Ambizione e presunzione anche un accordo con l’altro figlio


portarono Sigismondo a tutta una di Sigismondo, Roberto. Non fu una
serie di valutazioni politiche e di scelte buona idea. Quest’ultimo fece uccidere
sbagliate che, fra il 1460 e il 1462, il fratello ed esautorò totalmente la
fecero precipitare la situazione. Papa matrigna, che morì il 9 luglio 1474,
Pio II era deciso a rientrare in possesso “di febre lenta, aiutata da veleno” e
delle sue terre e a combattere Malatesta fu sepolta “summa pompa” nella sua
fino alla completa rovina. Sciolse quindi tomba nel Tempio Malatestiano, che la
i sudditi di Sigismondo dal giuramento aspettava da 25 anni. •
di fedeltà, scomunicò il signore di Silvia Büchi
Rimini e organizzò un clamoroso
processo diffamatorio (vedi riquadro)
che si concluse con il rogo della sua
effigie a Roma nel 1462.
L’anno dopo le truppe pontificie Busto di donna
comandate dal conte di Montefeltro sconosciuta, forse Isotta
riconquistarono le terre del “fedifrago”, degli Atti.
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PRIMO PIANO

Fieri delle proprie tradizioni. Uniti intorno alla


Corona. E capaci di conquistare un enorme impero.

SFIDE

WW
Vincere!
INGLESI
Lord Richard
Howe (1726-1799),
ammiraglio della
flotta britannica,
durante una
battaglia navale
contro i francesi.

L’ISOLA SOVRANA
pag. 30

IL SENSO DEGLI INGLESI
PER L’EUROPA
pag. 34

GOD SAVE THE CROWN
pag. 40

L’ULTIMA STUART
pag. 44

L’AGO DELLA BILANCIA
pag. 46

GIOCARE PER VINCERE
pag. 50

IN DIREZIONE
CONTRARIA
pag. 54

LE MANI SUL MONDO
pag. 60

IL BRACCIO ARMATO
DI SUA MAESTÀ
pag. 66

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PRIMO PIANO
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L’ISOLA
SOVRANA

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Il ricordo del
predominio
mondiale, il canale
della Manica
come barriera,
un certo senso di
superiorità...
Lo storico
Brendan Simms
ci spiega il punto
di vista inglese
sul mondo.

P
robabilmente la migliore
Potenza definizione di come gli
Nella cartina, l’impero inglesi guardano al resto del
britannico nel 1872:
è stato il più vasto
continente è riassunta in una
impero degli ultimi frase di Paolo Pombeni, storico dei
due secoli. sistemi politici europei all’Università di
Bologna: “Loro credono che l’Europa
sia isolata dalla Gran Bretagna”.
C’è in queste parole il destino e il
carattere di un popolo che nel corso
dei secoli ha coltivato con orgoglio,
quasi religiosamente, il proprio
isolamento e la propria distinzione
dal resto del continente. La Storia ce
lo testimonia fin dai tempi di Roma,
quando la Britannia, anche dopo
quattro secoli di dominio romano,
rimase di spirito britannico e mai
latino. Non certo a caso gli inglesi
hanno sempre guardato al canale della
Manica come a una fortunata barriera
per coltivare in santa pace il proprio
orto e sempre non a caso Enrico VIII
è stato il sovrano che si è staccato
da Roma e dal papa per fondare una
Chiesa indipendente e, soprattutto,
inglese. Poi nei secoli successivi i
sudditi di sua maestà hanno cercato
per quanto possibile di tenersi alla
larga dai conflitti continentali e hanno
odiato e osteggiato come nessun altro
Napoleone, che pretendeva di fare
delle isole britanniche una propaggine
francese imponendo il suo dominio e,
peggio ancora, le sue leggi. 

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Rottura
La reazione della
stampa inglese tre
anni fa, all’epoca
del referendum che
sancì la volontà dei
britannici di uscire
dall’Unione Europea.
A sinistra, le scogliere
di Dover: che si
affacciano sul Canale
della Manica, di fronte
alla Francia.

Alla fine quello che gli inglesi fratture. Questo ci aiuta a capire anche
hanno sempre vagheggiato è stato la diversa attitudine degli inglesi
quell’isolamento, non casualmente rispetto all’Unione Europea. L’Europa
chiamato “splendido”, che li vide unita nasce per risolvere i problemi e
nell’Ottocento occuparsi solo del loro le divisioni all’interno del continente
impero mentre l’Europa era scossa europeo, ma gli inglesi si sono sempre
da rivoluzioni e restaurazioni. Nulla, chiesti che senso avesse per loro entrare
in fondo, è mai riuscito a smuoverli in un organismo di cui non avevano
dalla guida a sinistra, dalle misure bisogno perché la loro nazione non
in pollici e in galloni, dalla sterlina, presentava divisioni.
neppure l’Unione Europea di cui
hanno sempre fatto parte con un Ma a suo parere gli inglesi si sentono
piede dentro e un altro fuori, prima di parte della storia europea?
saltare a piè pari nella Brexit, il lungo Evidentemente l’Inghilterra e anche
e travagliato addio all’Europa unita, il Regno Unito (e non parliamo
ancora pieno di incognite. In fondo per della stessa cosa, ricordiamocelo!)
i sudditi di Elisabetta II caput mundi fanno parte dell’Europa dal punto di
è sempre stata Londra e mai Roma e vista geografico e la loro storia è in
né, tantomeno, Bruxelles. La Manica gran parte collegata con quella del

La Manica è più di
pare, quindi, destinata a rimarcare continente. Come ho sostenuto in
ancora di più i confini dell’universo diversi studi e nel mio libro Europe: The
britannico, un universo abitato da Struggle for Supremacy, from 1453 to the
europei che non si sentono fino in Present (Penguin), il contesto europeo Regno Unito non è uno Stato-nazione,
fondo parte dell’Europa e che quando si è fondamentale per comprendere la ma una unione di nazioni mentre
guardano allo specchio vedono riflessa storia britannica più ancora che seguire l’Unione Europea è una confederazione
la loro unicità. A confermarcelo è le vicende dell’Impero britannico. di Stati nazionali. Per questa
Brendan Simms, docente di Storia delle Detto questo, si deve considerare ragione l’Unione Europea appoggia
relazioni internazionali all’Università di che gli inglesi e i britannici non si le rivendicazioni della Repubblica
Cambridge. sentono parte di uno Stato qualunque d’Irlanda, che è uno Stato nazionale,
dell’Europa. Si sono sempre sentiti nei confronti del Regno Unito, che
Come guardano gli inglesi all’Europa? parte di un Paese dominante sul è una unione multinazionale, e allo
Non vi è tra loro un punto di vista continente e non destinato a essere stesso tempo appoggia il nazionalismo
univoco. Possiamo però affermare dominato. Credo che non esista altro spagnolo contro i catalani.
che i britannici in generale si sentono popolo in Europa per cui questo
allo stesso tempo europei, ma anche discorso sia più valido. Proviamo a tracciare un identikit
a un passo di distanza dall’Europa. per fare capire quali sono i tratti
Chiaramente questo modo di sentire Che cosa i non inglesi faticano a capire caratteristici dei britannici...
è il frutto delle diverse traiettorie degli inglesi? Quali tratti caratteristici Prima di tutto che inglesi sono
storiche vissute dall’Inghilterra e dalle ci sfuggono? un’unione di quattro popoli, che si sono
nazioni europee. In linea generale La cosa principale è che gli europei congiunti per difendere da chiunque
l’Europa continentale ha un passato faticano a comprendere la natura provenisse dall’esterno uno spazio
dominato dalla nascita e dal crollo di eccezionale e peculiare della storia geografico comune, istituzioni e valori
Stati e nazioni e da continui traumi. britannica. E anche se la capiscono politici condivisi. E sono nella maggior
L’Inghilterra e il Regno Unito hanno alla fine non riconoscono fino in parte dei casi consapevoli e orgogliosi di
invece una tradizione pressoché fondo questa unicità. Gli europei non averlo fatto con risultati molto positivi
ininterrotta di sovranità politica senza comprendono, per esempio, che il per centinaia di anni.
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ALAMY STOCK PHOTO


una barriera geografica: è il simbolo dell’unicità inglese
La Brexit è un momento traumatico rimane legata all’Europa dal punto di pensare che voglia essere l’Europa
nel rapporto tra Gran Bretagna ed vista della sicurezza militare attraverso a dettare le regole. Comunque,
Europa. Come lo vivono gli inglesi? la Nato. La grande questione è come proviamo a pensare a come reagirebbe
Chiaramente ci sono differenze tra si concretizzeranno i rapporti tra Gran l’Italia in una situazione simile: cosa
i sostenitori della Brexit e coloro che Bretagna e resto d’Europa, rapporti accadrebbe se il vostro Paese volesse
avrebbero voluto rimanere nell’Unione che finora erano esercitati attraverso abbandonare l’Unione Europea ma gli
Europea. Per i favorevoli all’uscita, la l’Unione Europea. venisse imposto il mantenimento della
Brexit è il ritorno a quella tradizione Sarà il Regno Unito a dettare le situazione di confine precedente per
della storia inglese che è stata interrotta regole o sarà l’Unione Europea? La quanto riguarda l’Alto Adige, perché di
nel 1973 con l’ingresso in quella che richiesta dell’Unione sulla questione lingua tedesca e legato tradizionalmente
all’epoca era la Comunità Economica del confine tra Irlanda e Irlanda all’Austria? •
Europea. Per chi avrebbe voluto restare del Nord, il cosiddetto backstop, fa Roberto Roveda
nell’Unione, la Brexit è una frattura
profonda e traumatica che spezza un
ordine oramai stabilizzato e destinato
a durare a lungo. La Brexit può essere
Chi è Brendan Simms
paragonata agli effetti della Riforma Brendan Simms, nato a Dublino nel (www.democraticunion.
1967, insegna Storia delle relazioni eu), un organismo
protestante, ammesso che poi la Brexit internazionali all’Università di indipendente che
duri veramente a lungo. Cambridge. Gli studi di Simms opera per la piena unione
si occupano in particolar modo politica dell’Europa. Il suo ultimo libro
Che tipo di legame rimarrà tra inglesi dei rapporti storici tra le nazioni è incentrato sulla storia delle relazioni
e resto dell’Europa, a suo parere? europee e dei legami tra Regno Unito tra Regno Unito ed Europa e si intitola
Il tipo di legame dipende da molti ed Europa continentale. È presidente Britain’s Europe: A Thousand Years of
del Project for Democratic Union Conflict and Cooperation (Penguin).
fattori. Prima di tutto la Gran Bretagna
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PRIMO PIANO

Europeista
ante litteram
Churchill e le dita
a V in segno di
vittoria, durante la
campagna elettorale
per la sua seconda
rielezione a primo
ministro (1951-1955).
CORBIS VIA GETTY IMAGES

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IL SENSO
DEGLI INGLESI PER
L’EUROPA La decisione
storica del
divorzio tra
Gran Bretagna e
Unione Europea
ha radici molto
profonde...

S
i conoscono da tempo, fra di loro
le cose non sono sempre andate
lisce, ma sanno di poter contare
l’uno sull’altra nei momenti di
difficoltà: possono senz’altro definirsi
amici. Un giorno lui la butta lì: “Non
sarebbe bello, se ci mettessimo insieme?”.
Lei tentenna: è fiera e indipendente, non
ha bisogno di nessuno. Solo che dopo
un po’ ci ripensa. Lui allora se la tira,
ma poi cede e si fidanzano. L’unione
però è fragile e alla fine il matrimonio
si trasforma in divorzio. Lei si chiama
Isola, lui Continente: può sembrare una
telenovela, ma è una storia vera.
Negli ultimi duecento anni, i rapporti
fra la Gran Bretagna e il resto d’Europa
hanno assunto l’aspetto di una
movimentata liaison fra due partner
incapaci di lasciarsi ma troppo egoisti
per stare insieme. Se il buongiorno
si vede dal mattino, loro erano stati
avvisati: per i continentali, antichi
Romani in primis, l’isola fu una terra
di conquista fin dal I secolo a.C. Col
tempo, però, i suoi abitanti riuscirono a
trasformare il canale della Manica in una
barriera geografica invalicabile.

SPLENDIDO ISOLAMENTO. La
barriera di mare che separa l’Inghilterra
dall’Europa ha forgiato nei secoli anche
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Ritratto di famiglia della


regina Vittoria (seconda
da sinistra, seduta). Al suo
fianco c’è l’imperatore

BETTMANN ARCHIVE
tedesco Guglielmo II:
la regina era sua nonna
materna.

“Nebbia sulla Manica, il continente rimasta fuori. “Da che parte stiamo?

è isolato”: una battuta che la dice


Non siamo membri della Comunità
europea di difesa, né intendiamo unirci

lunga sulla superbia inglese


al sistema federale europeo. Eppure,
sentiamo di avere una relazione
speciale con entrambi. Questo concetto
la cultura, i rapporti internazionali poteri e il proprio status quo in Europa», si può esprimere meglio mediante
e il carattere dei britannici, superbi scrive Giulia Guazzaloca, nel suo saggio preposizioni […]: noi siamo “con” loro,
al punto da scrutare l’orizzonte e Storia della Gran Bretagna (Le Monnier). ma non “di” loro. Noi abbiamo il nostro
affermare, secondo una vecchia A mandare in tilt questa complicata Commonwealth e il nostro impero”,
battuta in circolazione fin dall’epoca strategia diplomatica fu la nascita del ribadì in Parlamento nel 1953.
vittoriana: “Nebbia sulla Manica, il primo Impero tedesco (1871): i fragili
continente è isolato”. Che è poi lo stesso equilibri europei si ruppero e la Gran SNOBBATA TRE VOLTE. Due anni
atteggiamento britannicocentrico alla Bretagna fu costretta a schierarsi. prima, nel 1951, l’isola aveva snobbato
base dello “splendido isolamento” Ma solo una quarantina di anni il primo organismo comunitario, la
perseguito dal potente impero della dopo fece davvero la differenza: Ceca (Comunità europea del carbone e
regina Vittoria nella seconda metà guidata dal primo ministro Winston dell’acciaio). E lo stesso fece nel 1957,
dell’Ottocento. Churchill (1874-1965), durante la con l’Euratom (Comunità europea
«All’epoca, impegnata a consolidare Seconda guerra mondiale salvò dell’energia atomica) e la Cee (Comunità
i propri possedimenti formali e l’Europa, resistendo quasi da sola economica europea).
informali e a irrobustire le relazioni all’avanzata nazista. Neanche allora, «Senza sottovalutare la dimensione
con gli Stati Uniti, l’Inghilterra non però, scattò la scintilla col continente. storica della diversità britannica e
si impegnò in alleanze ufficiali con Nel famoso discorso pronunciato a la distanza reale che separa l’isola
altre potenze europee. Forte della sua Zurigo alla fine del conflitto, Churchill dal continente, dopo la Seconda
posizione geografica, cercò di limitare i suggerì, come unica soluzione possibile guerra mondiale è stata soprattutto
coinvolgimenti diretti nelle questioni del per la pace e la stabilità, la creazione di la dimensione politica e diplomatica
continente, ma senza mai disinteressarsi una unione federale degli Stati europei. a indirizzare Londra e l’Europa
a quanto avveniva oltremanica, Quasi degli Stati Uniti d’Europa, da continentale su percorsi paralleli e non
cercando di mantenere l’equilibrio dei cui però la Gran Bretagna sarebbe convergenti», spiega Ilaria Poggiolini,
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GETTY IMAGES (2)


Resistenza
Sopra, una miniauto fatta in casa
pensata per consumare poco:
l’Inghilterra (e l’Europa) è appena
precipitata nella Seconda guerra
mondiale. In alto, latte a domicilio
anche sotto le bombe (1940).
A destra, il London Bridge si apre
per far passare un’imbarcazione sul
Tamigi (1932): il fiume è sempre stato
la principale arteria commerciale per
la città.

docente di Storia delle Relazioni


Internazionali all’Università di Pavia.
Ma perché la Gran Bretagna ci teneva

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a mantenere le distanze dal progetto di
unificazione politica del continente? Una
delle principali ragioni fu il cosiddetto
“eccezionalismo”: la convinzione, cioè,
che le istituzioni politiche britanniche,
il rispetto a esse tributato e la forza sull’autoritarismo e lo sterminio. con l’Europa diventarono più importanti.
della propria società civile costituissero Al contrario, il programma europeo Inoltre il successo dell’impresa
una solida e virtuosa eccezione al trovava ragione di essere proprio economica del mercato comune appariva
quadro europeo. Un esempio? Durante nell’opposta “sindrome della sconfitta” evidente anche a Londra».
l’ultima guerra, mentre la famiglia dei Paesi continentali, indirizzandoli al Arretrata e in crisi, la Gran Bretagna
reale si era rifiutata di abbandonare superamento della dimensione nazionale decise di sacrificare un po’ della propria
Londra bombardata dalla Luftwaffe, e alla creazione di istituzioni federali», preziosa sovranità in cambio dell’accesso
il re d’Italia Vittorio Emanuele III se prosegue la docente. Insomma: la Gran a un mercato che sembrava destinato a
l’era data a gambe da Roma insieme al Bretagna non voleva la tessera di un prosperare. Ma aveva fatto i conti senza
capo del governo subito dopo la firma Club degli Sconfitti. l’oste. Nello specifico un “oste” francese,
dell’armistizio (1943), lasciando il il presidente della Francia Charles de
proprio esercito in balia dei tedeschi. LA FRANCIA DI TRAVERSO. Gaulle (1890-1970),
«Un altro elemento di grande rilievo Questa linea di condotta, tracciata che per ben due volte, nel 1963 e nel
per comprendere come mai la distanza da Churchill, rimase invariata fino al 1967, pose il veto all’ingresso britannico.
tra l’isola e il continente non si sia 1961. In quell’anno, il primo ministro “È chiaro che l’entrata della Gran
accorciata sensibilmente dopo il secondo conservatore Harold Macmillan (1957- Bretagna e di altri Stati cambierebbe
conflitto mondiale è la cosiddetta 1963) presentò domanda di adesione alla completamente il volto della Cee sotto vari
“sindrome della vittoria”. Pur uscendo Cee. Cos’era cambiato? «Era cambiato punti di vista. [...] Il progetto potrebbe
dalla guerra impoverita e sulla strada il quadro generale», sostiene Poggiolini. prendere le fattezze di una gigantesca
della decolonizzazione, la Gran Bretagna «Con la decolonizzazione e le relazioni comunità atlantica alla dipendenza degli
era tra i vincitori che avevano trionfato con gli Usa in forte declino, i rapporti Stati Uniti”, obiettava de Gaulle.
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Il motivo vero, però, era che la Gran


Bretagna minacciava il suo disegno
di un’Europa confederale a guida Le radici del No
Sopra, 24 ottobre
francese. Solo quando il vecchio 1971, una protesta
generale abbandonò la scena politica la contro l’entrata
situazione si sbloccò e la convivenza tra della Gran Bretagna
i due recalcitranti partner diventò realtà nella Cee. A lato, un
il 1° gennaio 1973. leader del partito
«Per sfortuna della Gran nazionalista, nel
1977, impegnato in
Bretagna, l’ingresso nella Cee,
una campagna per
dettato dalla necessità economica l’uscita della Gran
e dalla trasformazione del quadro Bretagna dalla Cee.
internazionale, avvenne in una
contingenza molto negativa, dominata

Margaret Thatcher era convinta


dalla crisi petrolifera e del dollaro», nota
l’esperta. «Fin dall’inizio, l’opinione

che la forza dell’Europa fosse


pubblica britannica avrebbe percepito
uno squilibrio molto marcato tra la

soltanto nel libero mercato


perdita della sovranità e la scarsa
contropartita economica ottenuta».

EUROSCETTICI. Questa percezione


si tramutò in un profondo scetticismo legame con il continente, si comportò la liberalizzazione completa della
destinato a crescere negli anni. Una come l’amica del cuore: fece il tifo circolazione, realizzata con l’Atto Unico
diffidenza che però non influì sul per il matrimonio, ma non mancò di Europeo nel 1985», precisa Poggiolini.
referendum del 5 giugno 1975: “Ritiene sottolineare tutti i difetti del marito, Fu proprio in questi anni che nacque
che il Regno Unito debba continuare a tanto per capire se fosse davvero l’espressione “euroscetticismo”, eppure
essere parte della Comunità Europea l’uomo giusto. E infatti, pur avendo né durante né subito dopo il governo
(il Mercato Comune)?”, chiedeva la fatto campagna per il Sì nel referendum, Thatcher una Brexit venne mai presa
scheda. non nascose mai di essere contraria al seriamente in considerazione.
A vincere fu, inaspettatamente, il federalismo europeo. Per farlo c’è voluta l’incauta prova di
Sì. Tra i quasi 17 milioni e mezzo di «La primo ministro prese una netta forza con Bruxelles del primo ministro
voti favorevoli, c’era anche quello del posizione contro l’identificazione tra David Cameron: inaspettatamente,
nuovo leader dei conservatori: Margaret Cee ed Europa, convinta che la vera il referendum del 23 giugno 2016 ha
Thatcher (1925-2013). Nel 1979, la forza della collaborazione europea non segnato l’uscita della Gran Bretagna
“lady di ferro” si trasferì al numero 10 fosse nella dimensione politica, ma dall’Unione. Ormai non è più solo la
di Downing Street, rimanendoci per i soltanto in quella di mercato. Tanto nebbia a isolare il continente. •
successivi 11 anni. Nei confronti del che favorì lei stessa l’evoluzione verso Maria Leonarda Leone

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Le cose
cambiano
Quando erano i
conservatori a volere
l’Europa: a sinistra, la
Thatcher, il 3 giugno
1975, alla vigilia
del referendum,
a una conferenza
sull’Europa. A destra,
due sostenitrici del Sì
immortalate a Cardiff
il 31 maggio 1975.
GETTY IMAGES (4)

LE RAGIONI DEL “LEAVE”


Nel referendum
consultivo del 23
giugno 2016, i
britannici hanno
espresso la loro PIÙ SICUREZZA “RICONQUISTARE” LA IL FALLIMENTO DELLA
volontà di uscire Con la libera circolazione SOVRANITÀ NAZIONALE CAMPAGNA PER IL “REMAIN”
dall’Unione Europea: delle persone, affermano i
sostenitori della Brexit, è più
Fuori dalla Ue, la Gran Bretagna
non sarà più costretta ad
La cattiva campagna pre-
referendaria a favore del
quasi il 51,9% di loro facile che in Gran Bretagna accettare le leggi comunitarie, “Remain” ha certamente
ha votato per il “leave” entrino armi, criminali e da molti percepite come poco influenzato la vittoria del
e poco più del 48% per persone legate al terrorismo. democratiche, o a sottostare “Leave”. Il suo fallimento è
I controlli alle frontiere alle sentenze della Corte di quello di non essere stata in
il “remain”. Ma quali dovrebbero garantire invece giustizia europea contro il grado di contrastare le tesi dei
ragioni li ha spinti a un incremento della sicurezza volere dei giudici britannici e “Leave” in modo comprensibile
scegliere la Brexit? per tutti i cittadini britannici. del governo. a ogni categoria sociale.

FERMARE L’IMMIGRAZIONE RISPARMIO ECONOMICO PAURA DELLA IL SENSO DI SUPERIORITÀ


Soprattutto negli ultimi anni, in Durante la campagna a GLOBALIZZAZIONE BRITANNICO
Gran Bretagna l’immigrazione favore del “Leave”, il Partito A votare per il “Leave” sono «Abbiamo governato il mondo
dai Paesi dell’Unione Europea, per l’indipendenza della stati soprattutto gli abitanti ben prima dell’esistenza
dove è consentita la libera Gran Bretagna (Ukip) ha delle campagne e gli anziani, dell’Unione Europea»,
circolazione di merci e persone, propagandato l’idea che i cioè quella fascia della affermano i sostenitori
è costantemente aumentata. 350 milioni di sterline (la cifra popolazione che vive lontana della Brexit, fomentati dai
Uscendo dalla Ue, i sostenitori in realtà è molto più bassa) dalle città cosmopolite come nazionalisti dell’Ukip. Uno di
del “Leave” sperano di frenare destinati settimanalmente Londra, da sempre simbolo loro, Douglas Carswell, prima
l’arrivo di immigrati: li alla Ue, in caso di Brexit del riuscito melting pot del referendum ha dichiarato:
considerano infatti un peso per sarebbero stati impiegati nel europeo. Incapaci di vedere i «L’Unione è stata fatta da e per
i servizi pubblici nazionali, i servizio sanitario nazionale. vantaggi della globalizzazione, una classe di persone che con
trasporti e la sanità, li accusano Dopo la vittoria, però, il leader queste persone ne temono e lei si arricchisce. Un progetto
di rubare loro il lavoro e di del partito, Nigel Farage, ha ingigantiscono soprattutto i degli Anni ’50 che si è rivelato
causare il ribasso dei salari. ammesso che non sarà così. possibili aspetti negativi. un disastro nel XXI secolo».
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PRIMO PIANO

GOD SAVE THE


CROWN

La più longeva
Elisabetta II, prima
donna di nuovo sul
trono britannico dopo
la regina Vittoria,
esce da Westminster
Abbey alla fine della
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cerimonia della sua


incoronazione, il 2
giugno 1953. Aveva
27 anni (nel tondo in
alto, un primo piano di
allora). Oggi ne ha 92.
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La storica
Sarah Gristwood
ci spiega l’amore
degli inglesi per
la Corona.

N
iente sembra poter scalfire il
prestigio e la popolarità della

CORBIS VIA GETTY IMAGES


Corona inglese. Nell’ultimo
secolo è passata attraverso
guerre, crisi istituzionali, scandali e
divorzi mantenendo sempre intatto il
suo fascino, sia in patria sia all’estero.
Tra tutte le monarchie ancora al potere
nel mondo, è forse l’unica che è riuscita
ad adeguarsi alla modernità restando
un baluardo della tradizione nazionale.
«La forza dei reali britannici», spiega
Sarah Gristwood, giornalista e storica
inglese esperta di questioni riguardanti
la monarchia del suo Paese, «è sempre
stata quella di essere pronti a cambiare al
momento opportuno, quando è la Storia a
richiederlo». Basti ricordare il modo in cui
la regina Elisabetta decise di partecipare
alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi
del 2012. Ovvero recitando a fianco
dell’attore Daniel Craig, che indossava i
panni di 007. Appena tre anni più tardi,
quello di Elisabetta è diventato anche il
regno più longevo dell’intera storia del
Regno Unito.

Come ha fatto la monarchia britannica


a conservare intatta la sua popolarità
nel corso dei secoli?
Innanzitutto è stata capace di
adattarsi ai cambiamenti delle singole
epoche storiche. Nel XVII secolo due
dei re Stuart cercarono di affermare
il loro “diritto divino” a governare e
finirono detronizzati, di fatto proprio
per essersi rifiutati di accettare i tempi
che cambiavano. Un secolo più tardi
gli inglesi non sono stati toccati dalla
Rivoluzione francese anche perché
mai avrebbero accettato di adeguarsi
a quello che stava accadendo in casa
dei nemici di sempre. Di certo non con
la minaccia di Napoleone alle porte.
Una rivoluzione durevole contro la
monarchia non c’è stata neanche in
seguito, perché nel Regno Unito si
erano verificati sviluppi rivoluzionari
prima di tutti gli altri Paesi. Uno su 

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THE STAPLETON COLLECTION/BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO


Vittoria

La royal family
è baluardo della
tradizione, ma è
riuscita ad adeguarsi
alla modernità
Grandi sovrane tutti, la rivoluzione di Cromwell nel Perché il trono britannico è invece
In alto, Vittoria con il Seicento, quando ancora i principali rimasto saldamente al suo posto?
marito Alberto e 5 dei loro Stati europei non conoscevano Nel 1917, proprio mentre in Russia
9 figli. Sotto, Elisabetta I alternative alla monarchia. L’esecuzione lo zar veniva destituito e cadevano le
(1533-1603), l’ultima Tudor.
Sopra a destra, parata
di Carlo I nel 1649 ha come monarchie in Germania, in Austria-
militare e folla festante “immunizzato” la Gran Bretagna contro Ungheria e in Turchia, la famiglia reale
per l’incoronazione di ogni rivoluzione fino ai giorni nostri. inglese abbandonò il nome tedesco
Elisabetta II, a Londra. Il Bill of Rights redatto dal parlamento Sassonia-Coburgo-Gotha cambiandolo
nel 1689 ha poi iniziato a limitare nel più popolare “Windsor”. Ma credo
severamente i poteri del re, che sono che, nomi a parte, se la Gran Bretagna
diminuiti gradualmente sotto la dinastia avesse perso il primo o il secondo
Hannover, durante la quale il Paese ha conflitto mondiale, oppure se fosse stata
vissuto la definitiva transizione verso invasa, quasi certamente la casa reale
una monarchia costituzionale. Windsor avrebbe perso il suo potere e se
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ne sarebbe dovuta andare. Nel XX secolo


La Grande guerra coincise con la la famiglia reale ha attraversato alcuni
fine di molte monarchie europee. inevitabili momenti di crisi che hanno

Tutte le dinastie d’Inghilterra

Elisabetta I
G li albori della monarchia
inglese risalgono al
X secolo d.C.: il primo
fu un evento epocale che
dette vita a una delle
più potenti monarchie
rami della casa regnante, i
Lancaster e gli York, che si
scontrarono nella Guerra
sovrano che regnò su tutte europee. La prima delle due Rose. Il conflitto
le popolazioni anglosassoni dinastia reale inglese di terminò nel 1485, quando
fu Atelstano, figlio del re lungo corso fu quella dei le casate si fusero dando
del Wessex. Ma la storia Plantageneti, che rimase vita alla dinastia Tudor,
dell’Inghilterra moderna sul trono per oltre tre che avrebbe lasciato un
iniziò quando il duca di secoli a partire dal 1154, segno storico indelebile
Normandia, Guglielmo il con re memorabili come con sovrani come Enrico
Conquistatore, sconfisse Riccardo I Cuor di Leone, VIII e sua figlia Elisabetta I.
e uccise l’ultimo monarca Edoardo II e Giovanni Senza Alla morte di quest’ultima
anglosassone Aroldo II Terra. La lunga sequenza si (che si spense senza eredi
nella battaglia di Hastings interruppe nella seconda nel 1603), il trono passò
(1066). La conquista metà del XV secolo a causa alla dinastia scozzese degli
normanna dell’Inghilterra della divisione tra i due Stuart, che regnò per circa
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MOndAdORIPORTFOlIO/AkG
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Elisabetta II Anna Stuart

Destinate
Sopra, Elisabetta con
il padre Giorgio VI, la Come si spiega il fascino che la Crede che qualcosa potrà cambiare
madre Elizabeth e la monarchia britannica continua a nella percezione della gente nei
sorella Margaret nel esercitare sulla gente del suo Paese? confronti della monarchia dopo la
1937; Anna Stuart In parte è dovuto alla soap morte di Elisabetta?
(1665-1714), la prima opera della famiglia reale e al suo Questo è l’interrogativo più grande, al
regina della Gran enorme aspetto “glamour”. In quale credo che nessuno sia in grado di
Bretagna, ovvero
parte anche all’amore del popolo rispondere con certezza. Senza dubbio il
dei regni unificati di
Inghilterra e Scozia. britannico nei confronti della Storia principe Carlo non è popolare come sua
e della tradizione. Credo che i reali madre o come ciascuno dei suoi figli.
e il loro staff abbiano lavorato molto Ma negli ultimi anni è cresciuta la stima
rischiato di minare la sua popolarità attentamente – e continuino a farlo – nei suoi confronti e alcuni suoi interessi,
tra la gente, ma la “ditta” (com’è solito proprio per promuovere quel fascino. che un tempo sembravano eccentrici
chiamarla il principe Carlo) è stata All’inizio del Ventesimo secolo la casa (ad esempio la preoccupazione per
sempre capace di mantenere quel giusto reale inglese ha capito che per farsi l’ambiente), hanno iniziato invece
equilibrio tra coerenza e cambiamento amare dalla gente doveva essere più ad apparire lungimiranti, e il trauma
che l’ha mantenuta comunque a galla. vicina al popolo. Ad esempio, prima causato dalla fine del matrimonio con
della Grande guerra i matrimoni Lady Diana ha iniziato ad affievolirsi.
La monarchia ha ancora una reali erano sempre stati cerimonie Resta aperta la questione che riguarda
rilevanza politica in questi anni? private. L’usanza è cambiata a partire Camilla, ovvero se la moglie di Carlo
No, direi che non ce l’ha più, perché dall’ultimo secolo, quando sono sarà o meno incoronata, e quali
Elisabetta regna ma di fatto non governa diventati occasioni per accrescere il saranno i sentimenti del popolo nei
il Paese. D’altra parte, considerato consenso nei confronti della Corona. suoi confronti. Ma alla fine credo che
l’attuale livello di impopolarità dei Non dimenticherei, inoltre, che la morte della regina Elisabetta, dopo
politici in Gran Bretagna e nel resto del venticinque anni fa la regina Elisabetta un regno così lungo, innescherà una
mondo, avere un capo di Stato che è al ha anche scelto di contribuire ai conti tale ondata di cordoglio pubblico che il
di sopra dei partiti rappresenta senz’altro dello Stato pagando volontariamente desiderio nazionale di fare quello che lei
un vantaggio. le tasse. avrebbe voluto, e quindi sostenere i suoi
discendenti, farà superare quel momento
alla monarchia.

Pensa che in futuro l’Inghilterra


diventerà una repubblica?
cento anni, durante protestanti degli Stuart: trono la dinastia che regna
i quali il Paese vide gli Hannover. Giorgio I, sulla Gran Bretagna ancora Lo escludo, almeno nel futuro più
la breve parentesi che regnò dal 1714-1727, oggi. I forti sentimenti prossimo. Credo che avremo una
repubblicana di Oliver fu il primo sovrano della anti-tedeschi nati tra la monarchia ridimensionata nelle sue spese
Cromwell (1649-1660) dinastia tedesca. Simbolo popolazione durante la e meno costosa. D’altra parte stiamo già
e l’unione con il regno di indiscusso della potenza Prima guerra mondiale andando in quella direzione. Il principe
Scozia nel 1707. dell’Impero britannico spinsero re Giorgio V Carlo ha fatto capire chiaramente che
La fine degli Stuart. fu la regina Vittoria, che (1910-1936) a emettere
lui vuole che le prerogative e i privilegi
La linea reale Stuart si regnò dal 1837 al 1901 un editto reale che cambiò
estinse pochi anni dopo, su un impero che andava il nome della dinastia in della casa reale siano limitati alle figure
con la morte della regina dall’Australia all’India, dal Windsor. Edoardo VIII, suo nella linea diretta di successione al trono.
Anna (1714), perché il Canada al Sudafrica. Il suo erede, abdicò per motivi Ma penso che la monarchia britannica,
parlamento stabilì che da matrimonio con il sentimentali e al trono in qualche forma, sopravviverà ancora a
quel momento in poi la principe Alberto di salì Giorgio VI, suo fratello lungo, forse addirittura per qualche altro
Corona sarebbe dovuta Sassonia-Coburgo-Gotha minore e padre della secolo. •
andare a discendenti avrebbe infine portato al regina Elisabetta II.
Riccardo Michelucci

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PRIMO PIANO

MONDADORI PORTFOLIO/AKG
Com’era
Un ritratto
giovanile della
futura regina Anna
(1665-1714) e,
a sinistra, l’attrice
Olivia Colman che
la interpreta nel
film La favorita.

L’ULTIMA
STUART
D
avanti alla cattedrale di La favorita, che ha ottenuto uno di suo zio Carlo II, ebbe un’infanzia
ATSUSHI NISHIJIMA © 2018 TWENTIETH CENTURY FOX FILM CORPORATION ALL RIGHTS RESERVED (3)

St. Paul, a Londra, c’è straordinario successo di critica e di segnata da gravi problemi di salute
una statua che passa per pubblico, contribuirà a farla conoscere e trascorse lunghi periodi in Francia
lo più inosservata. Ritrae meglio. La storia raccontata al cinema insieme alla nonna Enrichetta Maria di
la regina Anna, l’ultimo sovrano si concentra sui rapporti affettivi Borbone e alla zia Enrichetta d’Orléans.
della dinastia Stuart, il cui regno è che Anna ebbe con due donne che Era poco più che ventenne quando
stato uno dei più importanti degli frequentavano la sua corte, Sarah suo padre, il re cattolico Giacomo II,
ultimi secoli di storia britannica. Nei Churchill e Abigail Masham, e non fu deposto dal parlamento al termine
dodici anni in cui rimase sul trono esita a mostrare una liason erotica fra della “Gloriosa rivoluzione” del 1688-
(dal 1702 al 1714), l’esercito di sua la regina e le due cortigiane. 1689. Dopo essersi sposata con Giorgio,
maestà conseguì straordinarie vittorie principe di Danimarca e Norvegia, fallì
militari, mentre il parlamento inglese AMICHE, NON AMANTI. Le fonti quello che all’epoca era l’obiettivo
siglò nel 1707 l’Atto di Unione con storiche più attendibili – a cominciare principale di una donna di alto
la Scozia, da cui nacque il regno di da Anne Somerset, autrice di Queen lignaggio: mettere al mondo eredi. La
Gran Bretagna. Ciononostante Anna è Anne. The Politics of Passion, la più “sindrome di Hughes”(caratterizzata da
stata dimenticata, mentre altre regine autorevole biografia dell’ultima regina trombosi, aborti ricorrenti e alterazioni
sono passate alla Storia. Il motivo? Stuart – respingono con decisione cerebrali) le causò ben dodici aborti
Gli studiosi non hanno dubbi: la l’ipotesi che Anna possa aver avuto ai quali si unirono altre disgrazie: un
sovrana Stuart non aveva una grande relazioni omosessuali. Quello che bambino nato morto e quattro figli che
personalità. Al contrario, era una sappiamo per certo è invece che fu una non sopravvissero oltre l’infanzia. Fu
donna debole, insicura e malata che donna di grandi passioni che dovette proprio la mancanza di eredi che, alla
si ritrovò a ricoprire la più alta carica sopportare lutti, malattie e delusioni morte di Anna, determinò il passaggio
proprio negli anni in cui il suo Paese con coraggio e senso del dovere, sempre della corona dagli Stuart alla dinastia
era impegnato in una guerra decisiva fedele alla Chiesa anglicana e vittima di Hannover. Tra le molte amiche intime
per le sorti del Vecchio Continente. una vita di corte che finì per stritolarla. che frequentarono la sua corte, la più
Forse il film di Yorgos Lanthimos Nata il 6 febbraio 1665 durante il regno importante fu indubbiamente Sarah
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BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO (2)

La rivale La potente
La “vera” Abigail Sarah Jennings
Masham (1670- (1660-1744),
1734), nobile ma duchessa di
povera; sotto, Marlborough,
l’attrice Emma amica intima di
Stone che la Anna. Sotto, Rachel
interpreta nel film Weisz nei panni
di Lanthimos. della duchessa.

Una vita costellata di lutti, malattie, intrighi. Come


racconta, con qualche licenza poetica, il film La favorita.

Churchill, duchessa di Marlborough. e austriaci alleati contro la Francia. partito conservatore inglese mentre i
Le due donne erano state compagne Marlborough riportò grandi vittorie whigs dettero vita al partito liberale).
di giochi fin da bambine e, sebbene militari, a cominciare da quella nella
avessero caratteri molto diversi, battaglia di Blenheim del 1704, che EREDITÀ. A dispetto delle debolezze
svilupparono una profonda amicizia segnò una svolta decisiva nel conflitto. personali, la regina sapeva essere
anche nell’età adulta, quando Sarah Intanto però l’amicizia con Sarah si ostinata. Poco dopo l’incoronazione,
divenne una delle più influenti stava deteriorando. Con gli anni la per esempio, annunciò al parlamento
consigliere della regina. Anne Somerset duchessa era diventata sempre più la sua volontà di creare un legame più
sostiene che le due donne inizialmente critica e prepotente. Alla base dei loro stretto con gli scozzesi. Era un’idea del
erano talmente vicine da trattarsi alla dissidi vi furono senz’altro ragioni suo predecessore, Guglielmo III, ma fu
pari, usando tra loro due soprannomi: personali: quando Sarah si accorse che sotto il regno di Anna che si realizzò:
signora Morley e signora Freeman. Ma il suo posto nel cuore di Anna stava nel 1707, attraverso l’Atto di Unione, i
niente di più. La stessa Sarah, nelle per essere preso da una lontana cugina, regni di Inghilterra e di Scozia furono
memorie che scrisse in età avanzata, Abigail Masham, i loro rapporti si formalmente unificati nel Regno Unito
descrive il loro rapporto soltanto come incrinarono definitivamente. Ma non di Gran Bretagna. A lei dobbiamo inoltre
una profonda amicizia. mancavano le motivazioni politiche. la regolamentazione del copyright: con
Durante il regno di Anna si affermò lo “Statuto di Anna” (entrato in vigore
TORY VS WHIG. Non appena salì definitivamente il sistema bipartitico. nel 1710), l’Inghilterra si dotò della
al trono nel 1702, Anna nominò John Anna sosteneva i tories, la corrente che prima legge europea sul diritto d’autore.
Churchill (avo del famoso Winston), contraddistingueva i partigiani della E anche nell’uscire di scena lasciò il
duca di Marlborough nonché marito corona e della chiesa anglicana. Sarah segno. Negli ultimi anni la sua salute
di Sarah, cavaliere dell’Ordine della parteggiava per i whigs che ambivano era peggiorata al punto che perse quasi
Giarrettiera e comandante in capo a un potere monarchico limitato l’uso delle gambe. Morì il 1° agosto
dell’esercito inglese. Quello stesso dal parlamento e al principio della 1714, a 49 anni. E con la sua morte calò
anno scoppiò la Guerra di successione tolleranza religiosa (nel XIX secolo il per sempre il sipario sugli Stuart. •
spagnola che vide inglesi, olandesi partito tory si trasformò nell’odierno Riccardo Michelucci

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PRIMO PIANO

LA FRATTURA CON ROMA


A ccelerare la disgregazione del sistema feudale, centralizzare
i poteri in una monarchia assoluta, secolarizzare gran parte
delle proprietà terriere del clero. Furono questi gli obiettivi
rivendicazione della sovranità regia contro ogni ingerenza
esterna (Caterina era figlia dei re cattolici di Spagna). Il re fece
approvare dal parlamento una serie di leggi che rompevano i
della storica rottura tra il re e l’autorità papale che si consumò legami con Roma e sottomettevano il clero inglese alla Corona.
nella prima metà del XVI secolo. Le divergenze teologiche tra Divorzio. A decretare ufficialmente la scissione fu l’Atto di
re Enrico VIII e papa Clemente VII furono acuite a tale scopo, Supremazia del 1534. Da quel momento Enrico VIII divenne Capo
fino ad arrivare alla separazione tra la Chiesa d’Inghilterra e supremo della Chiesa d’Inghilterra, i conventi furono aboliti
quella di Roma. Gli eventi precipitarono nel 1529 quando il e i beni del papato vennero confiscati per essere assegnati ai
papa, avanzando argomenti canonici, si rifiutò di annullare il proprietari terrieri. La riforma venne abrogata durante il breve
matrimonio fra Enrico VIII a Caterina d’Aragona. La volontà del re regno di Maria I detta la Cattolica (1553-1558) ma fu ripristinata
di sposare a tutti i costi Anna Bolena fu però soltanto un pretesto: da Elisabetta I che, una volta salita al trono nel 1559, confermò lo
la vera causa della rottura affondava le radici nel processo di scisma con la Chiesa di Roma, che prosegue ancora oggi.
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO

In ginocchio
Enrico VIII e Caterina
d’Aragona nel 1529
davanti ai legati
pontifici che rifiutarono
di riconoscere il loro
divorzio. I rapporti con
Roma si incrinarono.

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Tutte le volte che gli inglesi hanno sfidato il mondo


o lo hanno “salvato”: dal duello col papa all’abolizione

AGO
della schiavitù, passando per la Rivoluzione industriale.

L’ DELLA
BILANCIA A cura di Riccardo Michelucci

GLI ANTI-NAPOLEONE
I l 18 giugno 1815 gli eserciti britannici e le truppe prussiane
sconfissero Napoleone a Waterloo segnando il tramonto definitivo
del suo potere. Ma anche prima di quel giorno fatale gli inglesi
mai del tutto al blocco e continuarono a mantenere rapporti
commerciali con l’Inghilterra. Nel 1810 la potenza di Napoleone
aveva raggiunto il suo apice e l’Europa appariva ridisegnata
furono per anni la spina nel fianco dell’imperatore francese. secondo il suo volere. Se non fosse stato, ancora una volta, per
L’unico ostacolo insormontabile al suo piano di dominio sul l’ostinata opposizione britannica che culminò nell’epocale scontro
continente. Con la sconfitta navale subita a Trafalgar dieci anni di Waterloo, dove gli eserciti britannici al comando del duca di
prima, Napoleone era stato costretto ad accantonare per sempre Wellington insieme a quelli prussiani guidati dal feldmaresciallo
il progetto di invadere l’Inghilterra via mare. Lo scontro tra le due von Blücher sconfissero definitivamente le truppe napoleoniche.
nazioni era però proseguito sui campi di battaglia, dove l’esercito Rinforzi. La storiografia recente ha però smentito la visione
francese aveva pochi rivali. troppo anglocentrica di quella battaglia, dimostrando che Waterloo
Napoleone aveva cercato di mettere in ginocchio Londra anche fu una vittoria tedesca almeno quanto inglese. E che senza l’arrivo
ricorrendo a un embargo commerciale ma il blocco non aveva tempestivo dell’esercito prussiano, con ogni probabilità gli uomini
sortito gli effetti sperati. Molti Paesi europei, infatti, non aderirono del duca di Wellington sarebbero stati sconfitti.

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Verso la meta
Il duca di Wellington, alla testa
dell’esercito britannico, in marcia verso
Waterloo dove Napoleone sarà sconfitto.
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MOTORE DELL’INDUSTRIA
U na serie di invenzioni
concentrate in Inghilterra nella
seconda metà del XVIII secolo –
e di fonte di energia meccanica.
Poi l’industria del cotone, quella
meccanica e infine quella
dalla macchina a vapore di Thomas siderurgica (foto), supportate da
Newcomen (poi perfezionata da una nuova infrastruttura di trasporti,
James Watt) al telaio meccanico misero in moto una trasformazione
idraulico di Richard Arkwright, dalla dell’economia: in pochi decenni
macchina filatrice multipla di James l’Inghilterra diventò l’“officina del

EVERETT COLLECTION/BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO


Hargreaves al telaio a spoletta mondo”.
volante di John Kay – consentirono Perché proprio la Gran Bretagna
le prime forme di meccanizzazione fu la nazione capofila di questo
dei processi produttivi e storico avvio dell’industrializzazione
innescarono un poderoso mondiale? In primo luogo Londra
sviluppo economico. Scoppiava la disponeva di un favorevole contesto
Rivoluzione industriale che avrebbe politico e poteva contare su un
cambiato il mondo intero. vasto impero coloniale. Inoltre
Clima favorevole. A beneficiare controllava le rotte commerciali
del cambiamento furono la filiera marittime e aveva ampia
del tessile e quella del carbone, nella disponibilità di manodopera e di
duplice funzione di combustibile capitali.

MONARCHIA LIMITATA
C irca un secolo prima della Rivoluzione francese la monarchia
a vocazione assolutista conobbe in Gran Bretagna la sua
prima sconfitta. Dopo l’esperienza della Repubblica di Oliver
da indurre la nobiltà e la borghesia a favorire l’insediamento sul
trono del principe protestante Guglielmo III d’Orange (1689). Il
nuovo sovrano fu costretto ad accettare una dichiarazione dei
Cromwell (1650-1660), la restaurazione monarchica della diritti nota come Bill of Rights, che assoggettava qualsiasi legge
dinastia Stuart aveva lasciato irrisolto il dualismo di poteri tra la o prelievo fiscale al volere del parlamento. Il sovrano restava
Corona e il parlamento. il capo dello Stato ma fu tenuto, da quel momento in poi, ad
Prima il parlamento. Giacomo II, salito al trono nel 1685, adeguarsi alla volontà della nazione espressa dalla Camera
tentò di collocarsi al di sopra della legge con una politica ispirata dei Comuni. La svolta degli anni 1688-1689 (la cosiddetta
a quella di Luigi XIV in Francia. Si convertì al cattolicesimo, Gloriosa rivoluzione) favorì la nascita di una monarchia di tipo
ridusse i privilegi della Chiesa anglicana e distribuì le cariche costituzionale fondata sulla separazione dei poteri tra re e
governative alla minoranza cattolica. Le sue iniziative parlamento, che si sarebbe realizzata compiutamente nel secolo
suscitarono però una diffusa opposizione nel Paese, al punto successivo.

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Stop al re cattolico
In un quadro dell’800, il protestante
Guglielmo III d’Orange dopo il suo arrivo in
Inghilterra. Iniziava la Gloriosa rivoluzione.
48
S
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ABBASSO LA SCHIAVITÙ
L a Gran Bretagna è stata la prima potenza coloniale ad abolire
il commercio degli schiavi. Il 23 febbraio 1807 il parlamento
di Westminster approvò con una maggioranza schiacciante lo
di deputati irlandesi in gran parte favorevoli all’abolizione. La
legge britannica del 1807 mise fuori legge soltanto il commercio
degli schiavi – non la schiavitù in senso stretto – ma rappresentò
Slave Trade Act, una legge che imponeva pesanti sanzioni alle per la Gran Bretagna una vittoria etica e morale sulla Francia. La
navi che trasportavano schiavi e impegnava la marina britannica Rivoluzione francese, nel 1794, aveva infatti abolito la schiavitù
in operazioni di contrasto del commercio di esseri umani (sotto, nelle colonie, poi ripristinata da Napoleone nel 1802.
la tratta in un’illustrazione dell’epoca). Dopo anni di tentativi Tsunami. L’iniziativa di Londra innescò invece un processo che
andati a vuoto, risultarono decisive sia le pressioni dei gruppi avrebbe spinto anche altre potenze coloniali a mettere fine, a loro
abolizionisti capeggiati da William Wilberforce sia l’Atto di Unione volta, alla tratta degli schiavi. La schiavitù venne abolita in Gran
con l’Irlanda (1801), che fece entrare in parlamento un centinaio Bretagna nel 1833, negli Stati Uniti nel 1865 e in Brasile nel 1881.
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Nel 1807 gli inglesi, per primi, proibirono


la deportazione e il commercio di schiavi dall’Africa

TEDESCHI SOTTO SCACCO


MONDADORI PORTFOLIO/AKG
S ia nella Prima sia nella Seconda guerra
mondiale i piani di espansionismo
tedesco trovarono nella Gran Bretagna il
Secondo round. L’ora fatale scattò
nel 1940, con l’ombra del nazismo che
ormai si allungava sull’Europa. Quando le
Ferita aperta
In trincea durante
la battaglia di
nemico più irriducibile. Nel 1914 l’esercito truppe del Terzo Reich varcarono i confini Passchendaele (1917):
britannico entrò in guerra contro le francesi anche l’Inghilterra si ritrovò fu una delle peggiori
truppe del Kaiser Guglielmo II e, dopo una accerchiata dalle potenze dell’Asse e la sconfitte della storia
serie di rovesci, riuscì a organizzarsi per sua sconfitta sembrò imminente. Winston militare inglese.
un conflitto di lunga durata. Gli inglesi Churchill accettò l’incarico di formare un
resistettero alle bombe tedesche dei governo di unità nazionale offrendo al
dirigibili Zeppelin e subirono disfatte Paese “sangue, fatica, lacrime e sudore”.
nelle battaglie della Somme (1916) e Convinse la popolazione a combattere
di Passchendaele (1917). Lo stallo sul Hitler con ogni mezzo: per terra, sul mare
fronte occidentale durò quasi quattro e nei cieli. Nell’autunno 1940 la Battaglia
anni. Solo nell’autunno del 1918, grazie d’Inghilterra e il conseguente fallimento
al decisivo aiuto degli Usa, inglesi e dei piani nazisti di invasione dell’isola
francesi sfondarono le linee tedesche. segnarono la prima grande sconfitta della
I combattimenti si conclusero con macchina da guerra tedesca. La Royal
l’armistizio di Compiègne (11 novembre Air Force britannica ebbe la meglio sulla
1918) ma lo scontro con la Germania si Luftwaffe tedesca nei cieli mentre la Royal
ripropose appena vent’anni dopo, durante Navy prevalse sui sommergibili della
il secondo conflitto mondiale. Kriegs Marine nel Mediterraneo.
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PRIMO PIANO
Anche nello sport i sudditi della regina
Elisabetta sono piuttosto “esclusivi”…

GIOCARE
PER VINCERE a cura di Roberto Roveda

T
ra Ottocento e Novecento specialità di atletica come il salto in anche il mito del fair play (il “gioco
gli inglesi hanno “inventato” lungo, il triplo, la corsa a ostacoli. corretto”), basato sul rispetto delle
molte delle discipline sportive Sempre gli inglesi introdussero gli regole e dell’avversario. Inglese era
oggi più praticate. Subito la ostacoli anche nell’ippica e fissarono le anche Richard Lindon (foto a destra), il
mente corre al calcio, al rugby e magari distanze oggi usate nelle competizioni calzolaio che a metà Ottocento creò il
al tennis, ma il debito nei confronti internazionali nel nuoto e nel primo pallone in cuoio della storia: fino
dell’Inghilterra è molto più ampio. Agli canottaggio. Inventarono i guantoni ad allora si erano usate palle di stracci o
studenti universitari inglesi dobbiamo per la boxe, le porte per il calcio e realizzate in vescica di maiale. •

Il POLO
Dall’India al
principe Carlo
I britannici hanno
dominato per quasi due
secoli un impero mondiale
e si sono appassionati ad
alcuni sport conosciuti
nei Paesi colonizzati. Il
primo è il polo, giocato
originariamente dagli
ufficiali della cavalleria
britannica di stanza in
Afghanistan e India. Poi
è divenuto lo sport più
apprezzato dall’aristocrazia
inglese, tanto che il
principe Carlo, nell’eterna
attesa di salire al trono,
ha passato buona parte
dei suoi anni verdi
impegnato in sfide di polo.
Sempre dall’Asia arriva
un altro sport amato a
partire dall’Ottocento da
aristocratici e gentiluomini:
il badminton, conosciuto
nel nostro Paese come
“volano”. Questo sport, un
mix tra tennis e pallavolo,
prende non a caso il suo
nome da Badminton
House, una grande
dimora di campagna nel
Gloucestershire.
50
S
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CRICKET
In campo Il più british
Partita di cricket tra l’India e
il Surrey all’Oval di Londra,
di tutti
il 2 giugno 1967.
L o sport inglese per
antonomasia è sicuramente
il cricket, una versione sobria
e aristocratica del baseball. È
uno sport esclusivo, tanto che
la federazione internazionale
riconosce come suoi membri a
pieno diritto solo dieci nazioni:
l’Inghilterra e altre nove
compagini tutte appartenenti
in passato all’antico impero. Il
cricket, nella sua forma originaria,
deve essere praticato su campi
in erba naturale, può prevedere
partite che si svolgono su una
sola giornata, in tre o cinque
giorni. Secondo tradizione
prevede regolare pausa... per il tè.
A rendere ancora più particolare

GETTY IMAGES
questo gioco esistono ben due
forme di vittoria e anche due
forme diverse di pareggio!

Per pochi Un’altra palla


Una partita di polo nel
1928 fra la Royal Air
IL CALCIO Richard Lindon
(1816-1887) con i
Force e la Royal Navy, in suoi palloni di cuoio:
Inghilterra.
Troppo bravi fu lui a inventarli.

per confrontarsi
I nventori di un po’ di tutto in ambito
sportivo, per molto tempo i britannici si
sono sentiti gli unici capaci di raggiungere
una posizione di rilievo nello sport. Il caso
più eclatante è stato quello del calcio. La
nazionale inglese, fondata nel 1863, per

ALAMY/IPA
decenni ha affrontato unicamente le altre
compagini britanniche: Galles, Scozia
e Irlanda. Solo nel 1908 ci fu la prima
tournée nel continente con le larghe
vittorie inglesi su Austria (battuta 11-1)
e Ungheria (8-2), trionfi che rafforzarono
il mito della superiorità inglese. Una
presunta superiorità che portò la
nazionale inglese di calcio a rifiutare
di partecipare alle prime edizioni dei
Mondiali del 1930, 1934, 1938.
Lezione di umiltà. Le cose però
erano cambiate rispetto agli inizi del
Novecento, tanto che l’Inghilterra
incassò in amichevole le prime
sconfitte contro compagini
continentali già negli Anni ’30 e alla
prima partecipazione ai Mondiali nel
1950 gli inglesi furono subito eliminati
dopo una sconfitta per 1-0 con gli Stati
Uniti! Nel calcio comunque un’esclusiva
gli inglesi l’hanno mantenuta. È
totalmente inglese l’International Football
GETTY IMAGES

Association Board (Ifab), l’associazione che


decide in maniera insindacabile le regole
del gioco e le eventuali modifiche.
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Azione
RUGBY & C

GETTY IMAGES
Una squadra giovanile di
rugby durante un’azione
particolarmente “acrobatica”:
Si fanno siamo nel 1960.

in quattro
I l Regno Unito è l’unica nazione
che negli sport di squadra, in
particolare nel calcio e nel rugby,
può schierare ben quattro nazionali:
Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda
del Nord. È una tradizione che risale
alla fine dell’Ottocento e al fatto che
le federazioni calcistiche e di rugby
britanniche nacquero prima delle
federazioni internazionali come la
Fifa per il calcio.
Divisi. I britannici aderirono alle
federazioni internazionali ma hanno
continuato a presentarsi divisi ai
Mondiali e agli Europei, pur essendo
consapevoli che una nazionale del
Regno Unito sarebbe più forte.
Alle Olimpiadi, invece, si presenta
la nazionale della Gran Bretagna,
con inglesi, scozzesi, gallesi e nord-
irlandesi sotto la stessa bandiera.

Riservano il cricket solo ai Paesi IL TENNIS


dell’ex impero, dettano le regole
del calcio, hanno il torneo di
tennis più prestigioso del mondo

Cavalli e segugi

POPPERFOTO/GETTY IMAGES
C hi visitava l’Inghilterra nel
Settecento e per buona parte
dell’Ottocento veniva colpito dalla
Di corsa. Però gli inglesi continuano
ad adorare gli sport con gli animali, a
cominciare dall’ippica. Una disciplina
passione britannica per i combattimenti del tutto assente in Europa è invece
tra cani, tra galli e cani contro orsi. Oggi la corsa dei cani (sotto, all’Hackney
queste pratiche sono naturalmente Stadium di Londra), in particolare i
scomparse e nel 2005, dopo lunghe
discussioni, sono state abolite le battute
levrieri. Questo sport viene praticato
nei cinodromi, lunghe piste ovali
L’erba di Wimbledon
di caccia alla volpe, tradizionale attività
che coinvolgeva decine di cavalieri, cani
e battitori appiedati (ma pare che siano
dove i cani corrono dietro a una lepre
meccanica, e le gare sono seguite ogni
anno da oltre tre milioni di spettatori,
S i dice che tre cose gli inglesi non
cambieranno mai: la monarchia, la sterlina
e l’erba di Wimbledon. Il più prestigioso
in pochi a rispettare la legge, e ancora alimentando un giro di scommesse di torneo di tennis del mondo è rimasta l’unica
meno a farla rispettare). decine di milioni di sterline. prova del Grande Slam a essere giocata sui
prati, come si faceva a fine dell’Ottocento.
Riti d’altri tempi. I campi in erba sono più
difficili da curare rispetto a quelli in cemento
GETTY IMAGES

e terra, per questo sono scomparsi un po’


ovunque. Wimbledon, viceversa, li “coccola”
come si fa con l’argenteria di famiglia e
ripropone l’erba assieme a tradizioni del
tennis d’altri tempi come il dress code
rigorosamente bianco (sopra, il sopralluogo
del tennista Dan Maskell nel 1950), l’inchino
al palco reale quando i giocatori entrano sul
campo principale, il riposo nella domenica
centrale durante le due settimane del torneo.
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PRIMO PIANO

IN DIREZIONE
CONTRARIA Dal senso di marcia al modo di lavarsi le mani,
i britannici fanno molte cose diversamente dagli altri.
Ecco le origini delle loro quotidiane “stranezze”.
A a cura di Matteo Liberti
GAMMA-KEYSTONE1 VIA GETTY IMAGES
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Abbasso i miscelatori (e l’acqua tiepida)


T ranne rare eccezioni, i
lavandini inglesi non hanno
il miscelatore, ma due rubinetti
di plastica forata che faccia da
miscelatore.
Antispreco. Se è difficile
distinti: a destra per l’acqua capire perché questa scomoda
fredda, a sinistra per quella tradizione sopravviva, almeno
calda. E, visto che quest’ultima se ne può spiegare il senso. Le
spesso raggiunge temperature ipotesi sono due. C’è chi pensa
proibitive, il rischio di scottarsi è che l’uso dei due rubinetti nasca
in agguato. Per l’acqua tiepida, da un problema d’igiene: un
insomma, bisogna riempire il tempo le tubature erano distinte
lavabo mischiando i due getti. In tra quelle per l’acqua potabile e
alternativa, per lavarsi le mani, quella no, ed era sconsigliabile
bisogna passarle velocemente miscelare i due liquidi. Mentre

ALAMY/IPA
da un rubinetto all’altro, non altri fanno notare come i vecchi
certo una cosa pratica. Così lavandini fossero progettati per
molti stranieri usano bizzarri contenere l’acqua, al fine di non
espedienti, come raccordare i sprecarla, e non per lasciarla
due erogatori con una bottiglia scorrere via.

Keep left! La Che entri il sole!


guida a sinistra
C’ è chi la mattina ama
essere svegliato dal
scorrimento verticale,
è contraddistinta
divenuta una rispettata
tradizione architettonica,

L a prima cosa che colpisce


chi arriva in Gran Bretagna?
Gli automobilisti tengono la
sole e chi ha bisogno
di dormire nel buio
più totale, chiudendo
dall’assenza di tapparelle,
persiane o scuri che
siano. Non solo. Le tende
nascerebbe dal fatto che
il sole è per i britannici
una “merce” rara (basti
sinistra e sorpassano a destra tapparelle o persiane interne, quando presenti, pensare alle brevissime
(lato in cui sta anche il volante), prima di andare a letto. sono spesso di colori british summer) e non
al contrario di come si fa in gran Una cosa pressoché chiari, quasi trasparenti, avrebbe quindi senso
parte del mondo. E la guida a impossibile, se ci si trova quelli che insomma proteggersi dai suoi raggi
sinistra disorienta anche i pedoni in un edificio inglese. Qui lasciano penetrare la luce caldi e luminosi, cosa
stranieri, che devono stare attenti la maggior parte delle solare nelle case. invece necessaria a chi
a non essere travolti perché finestre, oltre ad avere Merce rara. Questa vive nei Paesi dell’Europa
abituati a guardare dalla parte i caratteristici infissi a particolare usanza, mediterranea.
opposta quando attraversano.
Ragioni. Come nasce questa
tradizione lasciata in eredità in
tutti i Paesi dell’ex impero? A
dire il vero, per secoli la prassi
è stata proprio quella inglese.
I cavalieri medievali tenevano Tra pollici e piedi: le unità
il lato sinistro per sfoderare la
spada con la mano destra in di misura che non si adeguano
“S
caso di brutti incontri, e nel istema imperiale and Measures Act del 1824, mentre per quanto riguarda
1300 papa Bonifacio VIII impose britannico”: così si tuttora in vigore. i pesi spiccano l’oncia (poco
questo senso di marcia alle chiama il complesso di unità Once e pinte. Debitore del più di 28 g) e la libbra (circa
carrozze dirette a Roma per il di misura in uso nell’Impero sistema usato nell’antica 453,60 g). Per i liquidi, si
primo Giubileo: si potevano così coloniale inglese, come Roma, prevede in molti ragiona invece in pinte
frustare i cavalli con la mano sancito dal British Weights casi unità che prendono a (ognuna da 568 ml) e in
destra, senza colpire i pedoni riferimento le misure del galloni (4,546 l). Peraltro,
ai lati delle strade. Questa corpo umano, come nel ormai da decenni anche il
consuetudine fu interrotta caso del pollice Regno Unito ha accettato
dalla Rivoluzione francese, (2,54 cm) e del il “sistema internazionale
probabilmente perché si trattava piede (30,48 di unità di misura” (SI),
di un’usanza considerata cm). Tra le unità basato sul sistema metrico
SSPL VIA GETTY IMAGES

clericale. Napoleone impose di lunghezza decimale che usiamo anche


quindi il nuovo senso di marcia di maggior uso noi. Ma in ambito nazionale
nei territori da lui conquistati, e la quotidiano ci spesso si ricorre appunto,
guida a destra attecchì ovunque, sono la iarda al vecchio Imperial System.
Anche se in Italia, fino al 1923, (0,9144 m) Massima concessione:
le poche auto in circolazione e il miglio talvolta le merci riportano
potevano viaggiare sia a sinistra, (1.609,344 m), tutt’e due le unità di misura.
sia a destra.

55
S
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L’importanza
di chiamarsi lord
N on c’è luogo al mondo in cui
i titoli nobiliari siano tenuti
in così alta considerazione
come nel Regno Unito. Gli
inglesi sono affezionati alle
tradizioni e a chi le incarna.
Al vertice della piramide della
nobiltà svetta la famiglia reale,
con all’apice Elisabetta II, sotto
la quale si muovono stuoli
di marchesi, conti, visconti e

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baroni.
I pari del regno. Sono questi,
in ordine d’importanza, i titoli
dei “pari del regno”, ossia i nobili Camera dei Pari, o dei Lord. l’ingresso nella peerage: fa Sopra, l’orgoglio aristocratico
appartenenti alla cosiddetta Ultima curiosità: il celebre parte dei cosiddetti “titoli di rivive ogni anno durante
“parìa britannica“ (peerage), titolo di baronetto, che dà cortesia”. E la prima nomina le corse ippiche – altra passione
com’è definita l’aristocrazia diritto a farsi chiamare “sir” e di 200 baronets fu fatta nel british – del Royal Ascot .
del Regno Unito. Non a presente esclusivamente nel 1611, per ottenere i mezzi Nella foto del 1910 le donne
caso, il ramo del parlamento mondo britannico, pur essendo occorrenti alla colonizzazione erano vestite in nero per la morte
composto da nobili si chiama ereditario non consente dell’Ulster. di re Edoardo VII.

dobbv

L’umorismo delle freddure


P arte essenziale della
cultura inglese è il celebre

MONDADORI PORTFOLIO/IMAGE SOURCE


“british humour”, umorismo
sottile e tagliente. Ingredienti
principali: autoironia,
sarcasmo e capacità di
restare impassibili. In
molti casi, infatti, è proprio
l’impassibilità con cui
vengono pronunciate le
battute a renderle comiche.
In breve, l’atteggiamento
vagamente “freddo” degli
inglesi si riflette nella loro
In cucina, una
comicità (tanto che parliamo pessima reputazione
di “freddure”, non di battute),
peraltro sempre graffiante, in
grado di far sorridere su ogni A l di là dell’indubbio successo di qualche chef e di
alcuni piatti tradizionali come il roast beef, le pie
(torte salate ripiene), i pudding (sopra, nella versione
argomento, dai difetti fisici
ai tabù sessuali, senza mai natalizia), la Gran Bretagna non è certo famosa per
scadere nella volgarità. la bontà della sua cucina. Semmai è vero il contrario:
Spiazzante. Lo humour gode di una pessima reputazione. I più maligni
britannico prevede che si indicano l’Inghilterra come il luogo peggiore in cui
sdrammatizzino gli eventi mangiare. In realtà la cucina inglese più che cattiva è
seri (si parla, nei casi più monotona, forse perché i sudditi di sua maestà tendono
estremi, di “gallows humour”, a considerare il cibo più come fonte di nutrimento che
umorismo macabro), come esperienza dei sensi.
e che si usi invece un Prima però... Non è stato sempre così. Nel Medioevo la
tono drammatico per gli cucina inglese godeva di un’eccellente reputazione. Poi,
argomenti futili. Il tutto nell’epoca del colonialismo, si arricchì grazie all’arrivo
condito da giochi di parole e di patate, pomodori, peperoncino e curry. Il declino
cinismo, che possono lasciare iniziò con la Rivoluzione industriale, quando gran parte
della popolazione si spostò a lavorare dalle campagne
AKG/MONDADORI PORTFOLIO

spiazzati, senza sapere se


dobbiamo ridere o no. in città, perdendo la disponibilità di vegetali freschi
Maestro di freddure fu lo e la possibilità di cucinare a casa. Poi, a peggiorare la
scrittore Oscar Wilde... che situazione, ci si misero il razionamento di guerra, che
però era nato in Irlanda durò sino al 1954, e i cibi pronti preconfezionati, accolti
(foto a lato). con entusiasmo più che altrove.

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S
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Niente euro, please Sandali e T-shirt


con ogni clima
D a sempre gelosi delle
proprie tradizioni, gli
moneta ufficiale degli
inglesi è la gloriosa
(lega nota come “argento
sterling”). Rappresentata
inglesi hanno spesso visto
con sospetto i processi
sterlina, o pound sterling,
le cui origini affondano nel
dall’abbreviazione GBP
(Great British Pounds), la
“C opriti, fa freddo”: se
questo avvertimento ha
accompagnato l’infanzia di
d’integrazione europea: Medioevo. sterlina ha come simbolo molti di noi, è praticamente
per questo non ha stupito Cara sterlina. Il nome la nota £, che deriva dalla sconosciuto ai bambini inglesi,
la vittoria dei brexiteers nel deriva dall’espressione lettera iniziale del termine abituati fin da piccolissimi a
2016. Peraltro, già nel 2003, pound of sterling silver, latino libra, e la sua unità resistere a temperature molto
quando faceva pienamente che indicava una libbra di misura più piccola è il più basse di quelle nostrane. Se
parte dell’Ue, il Regno d’argento con una ridotta penny, monetina che vale noi tendiamo ad avere sempre
Unito aveva deciso di non percentuale di rame un centesimo di sterlina.

LOOK AND LEARN/VALERIE JACKSON


un maglione o una giacca di
adottare la moneta unica, scorta, in qualsiasi stagione,
che secondo Downing gli inglesi trovano invece più
Street non soddisfaceva una pratico (e temprante) indossare
complessa serie di criteri di qualche strato in meno. Ecco
natura economica. perché gli abitanti del Regno
Ancora oggi, dunque, la Unito, soprattutto i più giovani e
in particolare le ragazze, girano
senza problemi in tubini e
sandali anche d’inverno.
Minigonne e birra. Chiunque
Sotto i piedi, acari e moquette abbia avuto modo di vivere un
po’ di movida in Inghilterra, avrà

L’ amore degli inglesi per


la moquette è provato
dai numeri. Secondo le
britannici arriva a spingerli
a mettere la moquette in
luoghi per
di briciole, muffe e odori
sgradevoli, nonché un
habitat perfetto per gli
potuto notare gruppi di fanciulle
affrontare nottate gelide in
minigonna, ma soprattutto
statistiche, oltre il 95% noi impensabili, come il acari, continua ancora senza calze. A questa resistenza
delle loro abitazioni ha bagno (in cucina invece oggi a non scoraggiare gli al freddo – vista con stupore
una superficie... lanosa, prevale il linoleum). inglesi. Che evidentemente anche da altri popoli del Nord
mentre da noi, dopo un Party con l’acaro. Il fatto non riescono a rinunciare Europa, pur avvezzi a climi
boom tra gli Anni ’70 e ’80, che le superfici pelose alla sensazione di calda rigidi – contribuisce non poco il
la percentuale non arriva al siano difficili da pulire e morbidezza sotto ai piedi grande consumo di alcolici tra
5%. L’insana passione dei dunque un ricettacolo garantita dalla moquette. le giovani generazioni.

Eccentrici e allo stesso tempo conformisti, sono l’unico


popolo ad avere un dress code per ogni circostanza sociale

SHUTTERSTOCK/PECOLD
Giardini grandi e piccoli
R igogliosi, variegati
e apparentemente
selvaggi: così appaiono
vanno “contemplati”,
ma esplorati in cerca dei
loro segreti, tra laghetti,
i giardini all’inglese, fontane e tempietti
o “paesaggistici”, che disseminati qui e là.
si diffusero nel corso Il clima giusto. L’amore
del XVIII secolo, in per il verde non riguarda
opposizione alle forme solo i proprietari delle
ordinate e simmetriche grandi dimore nobiliari:
degli omologhi francesi e gli inglesi, se possono,
italiani. L’idea era quella scelgono sempre una
di realizzare, attorno a casa con giardino, hanno
illustri dimore e residenze una vera passione per il
reali, spazi verdi che giardinaggio e, pioggia
riproducessero una o non pioggia, adorano
natura incontaminata. fare lunghe passeggiate
L’autenticità è però all’aperto nei loro
simulata: ogni pianta verdissimi (grazie al clima
è scelta a tavolino, così umido e piovoso) prati.
come l’organizzazione Nella foto, lo Studley Royal
degli spazi. Una curiosità: Park nello Yorkshire, sito
i giardini britannici non dell’Unesco.
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IL PRESENTE,
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PRIMO PIANO
Ascesa e declino dell’Impero inglese: nato con i corsari di

LE MANI SUL

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Elisabetta I e finito col passaggio di Hong Kong alla Cina.

MONDO Potenza commerciale


L’espansione coloniale inglese fu tale
da rappresentare la prima moderna
globalizzazione, con ricadute culturali e
linguistiche in tutto il mondo.

Bridgeman Mondadori Portfolio


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H
Corsari alla ong Kong, Convention and Exhibition commerciali in tutto il globo. Per gli inglesi ad
riscossa Centre, 1° luglio 1997: infuria aprire la via furono avventurieri come Francis
Sopra, la disfatta
un acquazzone, ma migliaia di Drake (1540-1596), specializzati nell’attacco degli
dell’Invencible Armada,
l’8 agosto 1588, in un persone sono troppo concentrate per avamposti spagnoli in Centro America e delle
quadro ottocentesco. accorgersene. Stanno seguendo una cerimonia navi in transito tra Caraibi ed Europa. I corsari
Nell’altra pagina, un solenne: il cosiddetto Handover of Hong Kong, erano legittimati dal governo inglese con “lettere
ritratto di Francis ossia la fine del protettorato inglese sull’isola e il di corsa” (da cui deriva il loro nome). «La corona
Drake, conservato alla suo formale passaggio alla Repubblica Popolare autorizzò i pirati a depredare le altre potenze
National Gallery di Cinese. La folla vede allontanarsi l’ultimo coloniali, conferendo alle loro azioni il crisma
Londra. L’intraprendente
governatore inglese a bordo dello yacht reale della legalità, solo per partecipare alla spartizione
corsaro, che sconfisse la
flotta spagnola, divenne Britannia. Fluttuando tra le onde e la pioggia, del bottino raccolto nel Nuovo Mondo», racconta
ammiraglio della regina la sagoma della nave sfuma lentamente, fino Ferguson. «In pratica, per costruire il loro impero,
Elisabetta I. a sparire del tutto. In quel momento svanisce gli inglesi cominciarono a razziare gli altri imperi:
l’Impero coloniale britannico: una potenza che al portoghese, spagnolo, olandese e francese». Nel
suo massimo splendore ha occupato un quarto 1588 l’Invencible Armada, imponente flotta del
della superficie terrestre, dominato oceani e sovrano spagnolo Filippo II, provò a contrastare
governato oltre 400 milioni di persone. «Fu il più le ambizioni britanniche. Ma l’8 agosto nel canale
vasto impero mai esistito», sentenzia lo storico della Manica le navi iberiche ebbero la peggio al
britannico Niall Ferguson, autore del volume cospetto della Royal Navy della regina Elisabetta
Impero. Come la Gran Bretagna ha fatto il mondo I, e anche questa volta giocò un ruolo di primo
moderno (Mondadori). Ma come prese forma un piano Francis Drake.
impero così sconfinato? Per scoprirlo, bisogna Spezzate le velleità iberiche, la Gran Bretagna si
partire dalle gesta dei pirati inglesi e da una assicurò il dominio dei mari, premessa necessaria
decisiva battaglia navale del 1588. per l’edificazione del suo impero. A partire dal
1607, anno di fondazione della Virginia, gli inglesi
PADRONI DEI MARI. Tra XV e XVI iniziarono a creare le colonie negli odierni Usa,
secolo, epoca di grandi scoperte geografiche, le arrivando pian piano a 13. I commerci innescati
potenze europee iniziarono a cercare nuove reti da questi domini, inclusa la tratta degli schiavi
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Un po’ di pepe negli affari


Sir Francis Drake
fu il primo a I n principio furono il pepe e la
noce moscata a decretare il
successo della British East India
Una S.p.A. armata. Gli uomini
dell’East India Company
operavano ormai come uno
circumnavigare il Company, fondata a Londra il 31
dicembre 1600. La Compagnia
Stato sovrano: amministravano
la giustizia, riscuotevano le tasse,

globo dopo Magellano


aveva ottenuto, con un decreto battevano moneta e avevano
di Elisabetta I, una sorta di proprie forze armate, composte

e a tornare vivo
appalto in esclusiva sugli affari da combattenti indigeni detti
inglesi in Asia. Nel dettaglio, i sepoys. «La Compagnia costituì
suoi azionisti – inizialmente poco i suoi reggimenti arruolando i
più di 200 – erano autorizzati migliori uomini di varie caste
a navigare verso le Indie “per guerriere: in teoria avrebbero
l’onore del regno e il progresso dovuto proteggere i beni
del commercio”. I primi successi della società, in pratica si
giunsero grazie al commercio trattava di un esercito privato»,
delle spezie, ma ben presto, in conferma lo storico britannico
una frenetica corsa contro le Niall Ferguson. «Iniziata come
compagnie commerciali di altre un’operazione commerciale,
potenze europee, si aggiunsero l’East India Company cominciò a
nuove merci, come i tessuti. sembrare sempre più un regno
In poco tempo gli azionisti della indipendente».
Compagnia superarono quota Peraltro, l’arroganza mostrata
1.500, le loro basi commerciali nella gestione delle colonie
spuntarono come funghi e la asiatiche tolse gradualmente
società assunse i connotati simpatie alla Compagnia, contro
di una vera multinazionale. la quale, nel 1857, insorsero
PHOTO JOSSE/LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO

Presente anche in Cina, dove nel gli stessi sepoys. Londra ne


1841 sorse la colonia britannica aveva abbastanza, e nel 1858
di Hong Kong, a seguito della il parlamento inglese revocò
Guerra dell’oppio scatenata l’antica patente concessa da
due anni prima (quando le Elisabetta I, disponendo la
autorità cinesi si erano opposte nazionalizzazione dei beni
allo smercio di oppio da parte della società, che si sciolse poi
inglese in cambio di tè). definitivamente nel 1874.
SCALA

(attiva fino al 1807), divennero essenziali per Agli ordini!


l’economia inglese e furono tutelati da specifiche Un quadro del
1766 ritrae
leggi che limitavano l’attracco di navi straniere
Sir Robert
nei porti britannici in un’ottica protezionistica: i Clive, potente
Navigation Acts. governatore del
Bengala.
BRACCIO DI FERRO. Dopo aver iniziato
a espandersi anche nell’area dei Caraibi (Indie
Occidentali Britanniche), gli inglesi ottennero
uno storico successo nella Guerra dei Sette anni
(1756-1763), in seguito alla quale i francesi
furono costretti a dire addio ai loro possedimenti
nordamericani, che andavano dal Canada alla
Louisiana, arraffati da sua maestà britannica.
Il dominio coloniale inglese in Nord America
si mantenne totale fino al 1783, quando venne
sancita l’indipendenza delle 13 colonie e
riconosciuta la nascita degli Stati Uniti.
Salutati i territori nordamericani, l’imperialismo
britannico mise gli occhi su altre zone del mondo,
spaziando dall’Australia all’oceano Indiano. Un
ruolo di primo piano lo giocò proprio l’India,
ambita da varie potenze, francesi per primi.
MONDADORI PORTFOLIO/AKG

«La Guerra dei Sette anni, la cui portata fu


paragonabile a quella di un moderno conflitto
mondiale, aveva sancito che l’India sarebbe
stata inglese, non francese», ricorda lo storico.
Il controllo sul subcontinente indiano, lacerato
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Servi e padroni
Ancora il barone
Robert Clive, questa
volta con la moglie
Margaret Maskelyne
(sposata a Madras) e
una dei loro sei figli,
accudita da una tata
indiana. Il ritratto di
Joshua Reynolds è
del 1765.

Con la regina Vittoria nacque


il British Raj, che assicurò un
periodo di pace tra le potenze

CHIAROSCURI. Nell’Ottocento, mentre


la Rivoluzione industriale faceva di Londra la
città più grande del Pianeta, l’impero continuò
il suo processo espansionistico, confermandosi
così vasto che “su di esso il sole non tramonta
mai”, come si diceva rievocando un’espressione
usata tre secoli prima per l’impero di Carlo
V d’Asburgo. Nella seconda parte del secolo
prese forma anche la British East Africa, vasto
agglomerato di territori africani sottoposti a
controllo inglese (Kenya, Uganda e Tanzania), e
alle “perle” inglesi si aggiunse l’Egitto. Tutto ciò
Rule Britannia! da tensioni intestine, fu consolidato tra il XVIII rese l’impero ancor più variopinto in termini di
In alto, la regina Vittoria e il XIX secolo, finché nel 1858 il Government of culture, lingue e religioni, mentre, per quanto
immortalata a tavola
India Act sancì la nascita del British Raj, o impero concerne le forme amministrative, alle colonie
con il figlio Edoardo VII
e la sua famiglia (sullo anglo-indiano, sottoposto all’amministrazione rette da governatori si affiancavano dominions e
sfondo servitori indiani). inglese. Prima che ciò avvenisse, a garantire il protettorati, con maggiori autonomie.
Sopra, Edoardo VII, dominio britannico in India, importante fonte di A qualsiasi latitudine la costante era la divisione
imperatore dell’India spezie, tessuti, metalli preziosi e tè (diventato tra dominatori e popoli indigeni. Questi ultimi,
dal 22 gennaio 1901 allora una presenza irrinunciabile nelle case pur beneficiando di una modernizzazione nelle
fino alla sua morte nel inglesi), era stata una società commerciale degna comunicazioni, nei trasporti e nell’organizzazione
1910, riceve maharaja e
dignitari di corte prima di una moderna multinazionale, il cui nome è politica, furono sfruttati, privati di terre e risorse,
della sua incoronazione. entrato nel mito: la Compagnia britannica delle condannati a ruoli subalterni e costretti a vedere
Indie Orientali (vedi riquadro). Quello di “Indie” le loro società stravolte. In Inghilterra tutto
era un concetto molto esteso: un’area che andava ciò però non trapelò affatto e il colonialismo
dalle isole africane dell’oceano Indiano agli alimentò a lungo fantasie esotiche. I paradisiaci
arcipelaghi del Sud-est Asiatico, passando dalle luoghi dell’impero, le suggestive tradizioni
vette dell’Himalaya e dall’India. indigene e la bellezza dei prodotti artigianali
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Conquistatori
e conquistati
M olto prima di
creare un impero,
le genti britanniche
subirono la conquista
della più grande forza
dell’antichità: Roma.
Tutto iniziò nel 43
d.C., con l’imperatore
Claudio, determinato
a fare della Britannia
– com’era detta la
Gran Bretagna – una
provincia romana.
Nella loro penetrazione
nell’isola, gli uomini
dell’Urbe dovettero
però fronteggiare
agguerriti movimenti
di resistenza locale. Nel
60 si sollevò Boudicca,
regina degli Iceni,
tribù nota per i vistosi
tatuaggi blu. La furia
della sovrana, vigorosa
ventisettenne dai folti

BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO (4)


capelli rossi, travolse
gli invasori dopo che
questi le uccisero il
marito, Prasutago,
e le violentarono le
figlie. Con un esercito
di vendicatori,
Boudicca distrusse vari
centri romani tra cui
Londinium (Londra),
divennero alla moda, diffondendosi attraverso soggetti all’autorità britannica presero il nome ma nel 61 l’Urbe
le esposizioni universali, i romanzi, le riviste, i di Commonwealth delle nazioni, organizzazione lanciò una sanguinosa
francobolli e le opere teatrali. Verso le popolazioni internazionale che conta ancora oggi oltre 50 controffensiva e lei
soggiogate, invece, si sviluppò un atteggiamento membri. Nel secondo dopoguerra, poi, il ruolo si diede la morte,
avvelenandosi.
paternalistico: “civilizzare” gli indigeni, secondo di spicco del Regno Unito nello scacchiere Un muro tra noi. I
un distorto concetto di superiorità dell’uomo mondiale fu oscurato dagli Usa. L’ultimo tassello Romani proseguirono
bianco. «Pur imposto con la forza, l’Impero dell’impero fu rimosso in quel piovoso 1° luglio nella conquista di
britannico non fu segnato solo da discriminazione 1997, con il passaggio di Hong Kong alla Cina. un territorio che non
razziale e intolleranza», avverte lo storico. «Nel La Gran Bretagna mantiene ancora un’influenza riuscirono mai del tutto
corso della Storia, infatti, nessuna istituzione ha formale su 16 nazioni autonome, dette Reami a “romanizzare”. A nord,
fatto di più per promuovere la libera circolazione del Commonwealth (tra cui l’Australia), e su 14 nell’odierna Scozia, un
altro popolo amante dei
di beni, capitali e manodopera nonché per territori noti come British Overseas Territories (da tatuaggi, i Pitti (da picti),
imporre leggi e forme di governo liberali». Gibilterra alle isole Cayman), che riconoscono si rivelò indomabile. Per
L’egemonia inglese contribuì ad assicurare un come capo di Stato la regina Elisabetta II. frenarne le scorrerie,
periodo di relativa pace tra le grandi potenze, L’eredità del colonialismo inglese si trova in molte dal 122 fu persino
noto come Pax Britannica. altre parti del globo: «Un esempio? Il capitalismo, innalzato un muro
la diffusione del cristianesimo protestante in fortificato di oltre 100
km: il “Vallo di Adriano”
TRAMONTO ED EREDITÀ. Raggiunta America del Nord e in Oceania, la sopravvivenza
(dal nome dell’omonimo
la massima espansione nel primo dopoguerra, di istituzioni parlamentari create dai colonizzatori imperatore). Oggi
l’impero iniziò a erodersi sotto la pressione di e l’internazionalizzazione della lingua inglese: patrimonio Unesco, una
movimenti nazionalisti e indipendentisti. Un nel bene e nel male, il mondo è in larga misura il barriera che segnava il
primo duro colpo fu nel 1922 la concessione prodotto dell’età imperiale britannica», rimarca confine tra Britannia e
dell’indipendenza all’Egitto, ma la fine dei fasti Ferguson. E proprio la massiccia diffusione Caledonia, ossia il Limes
imperiali giunse nel 1947 con l’addio all’India, dell’inglese, lingua degli affari, della scienza dell’impero, sancendo
l’incompletezza
divenuta indipendente grazie alle battaglie e, soprattutto, del Web, è forse il simbolo più della conquista del
non violente di Gandhi. Così Giorgio VI abolì evidente di quella che gli storici considerano la territorio britannico
il titolo di imperatore, introdotto nel 1876 dalla prima globalizzazione di tutti i tempi. • (abbandonato dai
regina Vittoria. A partire dal 1926 gli Stati Matteo Liberti Romani nel 410).
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PRIMO PIANO

IL BRACCIO
ARMATO
DI SUA MAESTÀ
DISEGNI GIUSEPPE RAVA

Divise rosse
I fanti, i picchieri e gli
archibugieri del New
Model Army di Oliver
Cromwell durante
la Guerra civile
inglese (1642-1651).
A sinistra, il principe
Rupert durante la
Battaglia di Edgehill
(23 ottobre 1642).

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Dagli arcieri del XIV “


R
ule, Britannia! Britannia però, anche un esercito efficiente e
rule the waves”, “Domina, disciplinato, nonché, in tempi più

secolo alla cavalleria,


Britannia, domina le recenti, un’aviazione all’avanguardia
onde”, così recita il (vedi riquadro alle pagine seguenti).

dai picchieri del ’600


ritornello di uno degli inni militari più Ma quali sono le ragioni della forza
famosi al mondo, composto nel 1740 militare inglese?

all’aviazione
per celebrare la potenza della flotta
inglese. D’altronde, se le imbattibili ISOLAMENTO. Una prima risposta

del ’900: la potenza


navi di sua maestà non avessero la offre la cartina geografica. Grazie al
dominato i mari, probabilmente la fatto di essere un arcipelago staccato

inglese non si è
Gran Bretagna avrebbe dovuto cedere dal continente, le isole britanniche
agli attacchi di temibili invasori e, sono state invase poche volte, e solo in

espressa soltanto
soprattutto, non avrebbe potuto tempi remoti: dai Romani nel I secolo,
mettere insieme il più vasto impero dagli Angli e dai Sassoni nel V secolo

sui mari.
coloniale della Storia. A dare una e infine dai Normanni di Guglielmo il
mano alla gloriosa Royal Navy fu, Conquistatore nel 1066. Poi più niente. 
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Varie specialità
Arcieri, cavalieri e uomini d’arme inglesi,
dietro i caratteristici pali appuntiti, usati
come difesa contro le cariche di cavalleria,
durante la Guerra dei Cent’anni (tra fine
’300 e inizi ’400).

Circondato dal mare e isolato dal continente, il Regno


Per la maggior parte i conflitti furono quando l’Inghilterra era ancora britannici distruggevano quelli iberici
dunque di natura “domestica” e un mosaico di regni anglo-sassoni cannoneggiando le loro fiancate, e
portarono l’Inghilterra a imporre la minacciati dalle incursioni vichinghe». tale circostanza diede agli inglesi un
propria egemonia ora sulla Scozia, È però ai tempi di Enrico VIII che gli vantaggio notevole». Vessata da violente
ora sull’Irlanda. Eppure, nonostante storici fanno risalire le vere origini tempeste e fiaccata dalle incursioni
le dimensioni ridotte rispetto ai suoi della potenza navale inglese. Sotto il del corsaro Francis Drake (uno dei
omologhi continentali, l’esercito suo regno (1509-1547) fu istituito un comandanti della flotta di Elisabetta),
inglese, già nel Medioevo, riuscì a segretariato della marina e fiorirono alla fine l’Armata si ritirò subendo
mettere in difficoltà armate molto diversi cantieri navali. terribili perdite.
numerose, sfruttando un’invenzione Questi progressi continuarono con
rivoluzionaria: l’arco lungo che assicurò Elisabetta I, allorché nel 1588 si dovette RISCOSSA DI TERRA. A rifondare
la vittoria contro i francesi nella Guerra far fronte alla minaccia della famosa l’esercito britannico ridandogli prestigio
dei Cent’anni (1337-1453). Invencible Armada, la flotta, forte di fu Oliver Cromwell, protagonista della
130 galeoni, messa in piedi dal sovrano guerra civile – o Rivoluzione inglese
A VELE SPIEGATE. Se nel Medioevo spagnolo Filippo II per invadere l’isola. – che dilaniò il Paese tra il 1642 e il
erano le forze di terra a prevalere, Dal canto loro, gli inglesi contavano 1651. Fu lui a forgiare il cosiddetto New
con l’Età moderna la marina mise in su 34 navi da guerra e su decine di Model Army, introducendo importanti
secondo piano fanti e cavalieri. «In mercantili armati. innovazioni tra cui la cavalleria pesante
quanto isola, il Regno Unito ha sempre Un totale di 172 navigli, più agili dei o ironsides (“fianchi di ferro”) e la
contato sul mare come “prima linea di velieri iberici e armati con le micidiali celebre “giubba rossa”, diventata in
difesa”», spiegano gli studiosi britannici colubrine, cannoni in grado di colpire seguito la divisa tipica dell’esercito
Michael Swift e Jonathan Digby nel a centinaia di metri di distanza. «Il inglese. Gli uomini di Cromwell erano
saggio The History of the Royal Navy. massiccio utilizzo dei cannoni navali professionisti ben pagati e scelti tra i
«Un primo nucleo di flotta lo si ebbe rivoluzionò il campo delle tattiche migliori combattenti di fede puritana.
già prima della conquista normanna, belliche», scrivono gli esperti. «I navigli Sottoposti a un duro addestramento
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Superdifesi
Quadrato inglese nella Battaglia di
Waterloo (18 giugno 1815) contro
Napoleone. Questa formazione, composta
anche da più reggimenti, era usata dalla
fanteria contro la cavalleria.

   Unito ha avuto da sempre un vantaggio nella difesa


e a una ferrea disciplina, si distinsero Navy, a una serie di guerre strappando più veloci e di stare più tempo in mare
per le ingegnose tattiche di guerra, alla Francia il suo impero coloniale e rispetto ai rivali francesi e spagnoli».
pensate per massimizzare la mobilità guadagnando ampi territori in India Guidati da abili ammiragli come
e la potenza di fuoco attraverso e nel Nord America. «In tale periodo, Horatio Nelson, gli inglesi innovarono
la combinazione di picchieri e la principale evoluzione tecnologica inoltre i metodi di schieramento navale,
moschettieri, protetti dalla cavalleria. della marina fu l’uso di piastre di rame riuscendo a umiliare Napoleone sui
per proteggere gli scafi delle navi da mari, dalla Battaglia del Nilo (1798)
CONTRO NAPOLEONE. Con la guerra. Ciò permise ai navigli di essere a quella di Trafalgar (1812). Sulla 
restaurazione della
monarchia (1660)
Una battaglia
e la successiva navale durante
costituzione del Regno le guerre anglo-
di Gran Bretagna olandesi, del
(1707), l’esercito fu poi Settecento.
nuovamente riformato
e vi entrarono a far
parte anche i temibili
reggimenti scozzesi.
Rinfoltite da un gran
numero di mercenari
(come gli Assiani,
provenienti dalla
WWW.BRIDGEMANIMAGES.COM

Germania), nel ’700 le


giubbe rosse presero
parte, insieme alla Royal
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In Africa
Zululand (Sudafrica)
1879. La difficile
difesa inglese della
missione di Rorke’s
Drift: 139 uomini
del 24° Reggimento,
resistono per due
giorni ai ripetuti
assalti di circa 4mila
guerrieri zulù.

Per tutto il XIX secolo l’Inghilterra di sbarcare il lunario era entrare a far

grazie alla Rivoluzione industriale


parte delle giubbe rosse. Per adescarli,
i sergenti reclutatori giravano osterie

non ebbe rivali sul piano militare


e campagne, garantendo avventure e
paghe sicure (il cosiddetto “scellino del
re”). “Il nostro esercito è formato dalla
feccia della Terra”, affermò in proposito
terraferma cavalieri, fanti e artiglieri, Fino al 1814, le leggi consentivano con disprezzo Wellington. Nonostante
comandati dal duca di Wellington, l’arruolamento forzato (impressment) la cattiva fama, i fanti dimostravano in
si dimostrarono tra gli avversari più nell’esercito e in marina di galeotti, combattimento una grande saldezza e
feroci dell’armata francese, soprattutto di membri di equipaggi delle navi uno spirito di corpo vivissimo, facilitato
in Spagna e in battaglie campali come mercantili e di appartenenti a classi dall’organizzazione dei reparti in base
Lipsia (1813) e Waterloo (1815). sociali disagiate. Se la vita a bordo alla provenienza geografica (Inghilterra,
dei galeoni al tempo era durissima e i Scozia, Irlanda, Galles).
FECCIA DELLA TERRA. Coloro comandanti facevano valere la propria
che facevano parte della flotta o autorità a forza di frustate, quella della PADRONI DEL MONDO. Per tutto
dell’esercito di Sua Maestà non fanteria non era da meno. Tuttavia il XIX secolo, la Gran Bretagna fu il
erano propriamente dei gentiluomini. per molti diseredati l’unica possibilità fulcro della rivoluzione industriale e

10 EPICHE VITTORIE
SLUIS AZINCOURT 5 BLENHEIM
1 (24 GIUGNO 1340)
3 (25 OTTOBRE 1415) (13 AGOSTO 1704)
Nelle acque del Mare del Nord, la flotta inglese Una delle vittorie più gloriose della storia Durante la Guerra di successione spagnola (1701-
di Edoardo III distrusse quella francese, britannica. Le forze inglesi, capitanate da Enrico 1715), guidati dal duca di Marlborough, John
respingendo così un tentativo di invasione V, riuscirono ad annientare ancora una volta Churchill (antenato di Winston), gli inglesi, nella
dell’isola. l’esercito francese (più numeroso), grazie al coalizione antifrancese, vinsero.
terreno favorevole e agli arcieri, che frenarono la
CRÉCY pesante cavalleria nemica. PLASSEY
2 (26 AGOSTO 1346)
6 (23 GIUGNO 1757)
NASEBY Durante la Guerra dei Sette anni (1756-1763),
Uno degli scontri più importanti
della Guerra dei Cent’anni (1337-1453) vide
4 (14 GIUGNO 1645) le truppe della Compagnia britannica delle
il trionfo di 11mila inglesi, comandati da re Combattuta nel Northamptonshire, fu decisiva Indie Orientali, guidate da Robert Clive, si
Edoardo III, contro una forza francese per le sorti della guerra civile e segnò il battesimo scontrarono con le forze di Siraj-ud-Daulah del
cinque volte superiore. Il segreto fu lo del New Model Army, l’esercito di Fairfax e Bengala, alleate dei francesi. Dopo questa vittoria
schieramento inglese e l’uso dell’arco lungo. Cromwell, che vinse sulle forze realiste di Carlo I. divennero la più grande potenza militare in India.
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1940: l’eroica difesa


della Raf

M ai nella storia dei conflitti umani così
tanti sono stati in debito di così tanto
con così pochi”, disse Winston Churchill
nel 1940. I “pochi”, a cui si riferiva il Primo
ministro inglese, erano gli aviatori dalla
Royal Air Force (Raf) che dal 10 luglio al 31
ottobre 1940 furono impegnati a difendere
la nazione dall’attacco nazista nella
Battaglia d’Inghlterra. Durante la Seconda
guerra mondiale i tedeschi volevano
indurre gli inglesi alla resa, quindi
All’attacco! prepararono un attacco aereo che, nei
L’11° Reggimento piani di Hitler, avrebbe portato alla disfatta
inglese di ussari nella della difesa inglese e all’invasione anfibia
Battaglia di Balaclava dell’isola (Operazione Leone Marino).
(Crimea), il 25 ottobre Tenacia e tecnologia. All’inizio dello
1854. Ussari, lancieri scontro la Raf poteva contare solo su
e dragoni leggeri 600 velivoli (poi aumentati) contro un
formavano la “brigata numero quasi quattro volte superiore di
leggera” del generale aerei tedeschi (tra caccia e bombardieri),
James Brudenell, che si rivolsero su obiettivi sensibili: basi
conte di Cardigan. aeree, ferrovie ma anche centri abitati. I
britannici però avevano un’ottima rete di
difesa: un buon servizio di informazioni,
potenti aeromobili (tra cui tra cui lo
le sue armate non conobbero rivali: dopo quella inglese)», affermano gli Hawker Hurricane e il Supermarine
un impero che si estendeva dall’India esperti. «L’effetto fu un grande piano Spitfire) e un rivoluzionario radar. Dopo
al Canada passando per il continente d’investimenti per costruire nuove tre mesi di scontri nei cieli, i tedeschi
africano. L’esercito divenne sempre più navi». Il lungo periodo di relativa pace abbandonarono il campo. Nella Battaglia
d’Inghiltera morirono 2.500 aviatori

ALAMY STOCK PHOTO


grande, comprendendo sia britannici sia finì nel XX secolo, quando l’Europa
tedeschi e 544 aviatori di Sua Maestà.
truppe coloniali. Uno dei contingenti fu travolta dai due conflitti mondiali. Ma il tributo più grosso fu pagato dalla
più numerosi fu la British Indian Anche in questo caso, l’organizzazione popolazione con 40mila vittime civili.
Army, costituitosi nel 1858 e stanziato degli inglesi risultò fondamentale.
in India, dove si avvalse di agguerriti I cambiamenti però erano dietro
reparti come la Brigata Gurkha, formata l’angolo: i nuovi “dominatori” dei mari Aviatori della Raf durante la
da soldati di etnia nepalese-indiana. stavano diventando gli Usa, a cui i Battaglia d’Inghilterra (1940).
«Nel frattempo, mentre sui mari le britannici dovettero passare lo scettro
corazzate sostituivano i galeoni, con di prima potenza militare mondiale.
la legge Naval Defence Act del 1889 Ancora oggi, tuttavia, le forze armate
fu stabilito che la Royal Navy dovesse britanniche sono all’avanguardia nel
avere una flotta più numerosa della mondo, mantenendo in vita la gloriosa
somma delle navi militari francesi tradizione che le ha rese grandi. •
e russe (le due marine più potenti Massimo Manzo

QUIBERON
7 (20 NOVEMBRE 1759)
navale britannica. Grazie alle innovative tattiche
dell’ammiraglio Horatio Nelson, 27 navi inglesi 10 EL ALAMEIN
(LUGLIO-NOVEMBRE 1942)
Sotto il comando dell’ammiraglio affondarono 22 legni franco-spagnoli su 33 al A circa 100 chilometri da Alessandria
Edward Hawke, nel corso della largo di Cadice. d’Egitto, l’VIII armata inglese combatté
Guerra dei Sette anni la flotta britannica contro le truppe italo-tedesche.
riuscì a sventare l’ennesimo tentativo JUTLAND
di invasione, danneggiando 9 Con l’aiuto degli Usa, gli inglesi
(31 MAGGIO-1 GIUGNO 1916) dispiegarono un contingente di carri armati molto
seriamente la flotta francese nella baia Nel corso della Prima guerra mondiale superiore al nemico e
di Quiberon (Francia), e compromettendo (1914-1918), la Royal Navy si ritrovò di fronte nell’ultima offensiva, 1942, El Alamein.
il resto del conflitto. un nuovo temibile avversario: la Kaiserliche guidata dal generale Truppe britanniche
Marine tedesca. Le due potenze si sfidarono nel Bernard Montgomery, nel deserto.
TRAFALGAR Mare del Nord nel maggiore scontro navale riuscirono a sfondare
8 (21 OTTOBRE 1805) del conflitto. costringendo
Fu la più folgorante vittoria sui mari delle guerre La flotta inglese subì molte perdite ma ottenne i nemici a ripiegare in
napoleoniche e segnò la definitiva supremazia una cruciale vittoria. Tunisia.
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PRIMO PIANO

SAPERNE DI PIÙ

PAGINE

AISA/LEEMAGE
La Camera dei Comuni
nel parlamento inglese,

DI STORIA
rappresentata in un
quadro del 1793.

La Gran Bretagna vista come centro


di potere, ma anche di cultura.
Impero. Come la Gran Nelson, l’uomo che
Bretagna ha fatto il sconfisse Napoleone
mondo moderno Terry Coleman (Mondadori)
Niall Ferguson (Mondadori) Questo volume ha
Lo storico inglese il pregio di
ricostruisce ricostruire la figura
l’ascesa e il di Horatio Nelson
declino della in un’ottica
potenza inedita.
britannica a L’ammiraglio che
partire dal XVII a Trafalgar fermò Napoleone fu un
fino all’inizio del XX secolo, indiscusso genio militare, ma
spiegando le ragioni che hanno Coleman in questa biografia lo
reso così importante la corona mostra sotto un’altra luce. Infatti i suoi collaboratori più fedeli, come piani di Hitler, solo il preambolo
inglese nel mondo. Dal commercio dietro all’eroe nazionale celebrato Thomas More, cancelliere del re. all’invasione della Gran Bretagna.
alla forza militare, dalla dal popolo inglese, si cela una L’autrice, nel condurre un’analisi sul Invece dopo vari mesi di
“colonizzazione religiosa” delle figura contraddittoria: eroica e periodo storico che va sotto il bombardamenti sulle principali
terre d’oltremare al ruolo dei geniale, ma anche violenta e nome di “terrore enriciano”, città del Regno Unito e di violenti
grandi esploratori, dalla capillare meschina. ripercorre anche luci e ombre dello scontri tra Raf e Luftwaffe, la
presenza di figure politiche sui scisma anglicano. vittoria inglese portò alla rinuncia
territori colonizzati alla salda Ascesa e declino dell’invasione tedesca.
alleanza con i poteri locali. della potenza navale L’Impero britannico Rappresentando, inoltre, la prima
britannica Philippe Levine (Il Mulino) grande sconfitta del sistema
Storia della Gran Bretagna Paul Kennedy (Garzanti) Il volume descrive bellico tedesco, capace di
Giulia Guazzaloca In questo saggio lo storico la parabola imprimere un corso
(Le Monnier) inglese Kennedy parte dall’idea ascendente del completamente diverso alla
La stabilità del che la potenza navale della Gran dominio Seconda guerra mondiale.
sistema politico Bretagna sia stata direttamente britannico, il più Questo libro ricostruisce con
inglese resta proporzionale alla sua crescita grande di sempre, precisione lo svolgimento della
ancora oggi un economica. L’autore analizza le analizzando battaglia, contestualizzandola
mistero agli occhi ragioni dell’ascesa e del declino grandi eventi politici, rapporti anche nella storia della guerra
del pubblico della marina britannica a partire quotidiani tra dominanti e aerea, illustrandone le principali
italiano. Come ha dall’epoca dei Tudor fino ai giorni dominati ed eredità culturali vive caratteristiche delle due forze in
potuto radicarsi un così solido nostri. tuttora, in un lungo viaggio che, campo dal punto di vista sia
bipartitismo per così tanto tempo? partendo dall’Europa, spazia tecnico sia militare.
Come mai i partiti più estremisti, L’ira del Re è morte. dall’Africa all’Asia e dall’America
come quello fascista negli anni Enrico VIII e lo scisma all’Oceania. L’Impero britannico
Trenta o quello comunista, non che divise il mondo in 100 date
hanno mai ottenuto il favore dei di Elisabetta Sala (Ares) La Battaglia d’Inghilterra Filippo Gattai Tacchi
cittadini britannici? Sicuramente l’ira di Antonio Martelli (Della Porta)
E soprattutto cosa c’è all’origine del era un sentimento (Il Mulino) Attraverso un
profondo attaccamento che che s’impadroniva Per gli inglesi è “la centinaio di date
continua ancora oggi a legare il spesso del re battaglia” per epocali, lo storico
popolo inglese alla monarchia? d’Inghilterra. antonomasia. Filippo Gattai
A partire da una serie Enrico VIII fu un Lo scontro che Tacchi racconta la
d’interrogativi sulla politica inglese uomo spietato nel 1940 vide storia dei
questo saggio offre al lettore che regnò per 38 anni, pur avendo impegnate le personaggi che
italiano una chiave per interpretare sempre bisogno “di qualcuno che forze aeree sono stati i principali protagonisti
la storia della Gran Bretagna negli approvasse le sue azioni”, per poi tedesche e inglesi per il controllo delle vicende del più grande
ultimi centocinquant’anni. abbandonare senza scrupoli anche dei cieli doveva essere, secondo i impero coloniale al mondo.

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DOMANDE&RISPOSTE
A cura di Federica Ceccherini
Queste pagine sono aperte a soddisfare le curiosità dei lettori, purché i quesiti siano di interesse generale.
Non si forniscono risposte private. Scrivete a Focus Storia, via Arnoldo Mondadori 1, 20090 Segrate o all’e-mail redazione@focusstoria.it

MONDADORI PORTFOLIO/AKG (4)


Tanti auguri
Parata di giovani
appartenenti al
Reichsarbeitsdienst
(le forze ausiliarie
dell’esercito) per il
matrimonio della loro
leader, nel 1937.

NOVECENTO

NEL TERZO REICH ERANO


VIETATI I RAPPORTI
PREMATRIMONIALI? Domanda posta da
Vincenzo Sala.

N
o, tutt’altro. Per il nazismo il compito principale della donna tedesca – sposata o no – era generare
bambini capaci di assicurare un futuro alla razza ariana. A tal proposito alcuni studiosi, tra cui la
storica americana Dagmar Herzog nel suo libro Sex after Fascism: Memory and Morality in Twentieth-
Century Germany, sostengono che nel 1934 ai dirigenti della Lega delle ragazze tedesche (l’ala femminile della
Gioventù hitleriana) fu recapitata una direttiva segreta che non solo non vietava ma addirittura incoraggiava il
sesso tra i giovani appartenenti all’organizzazione (giovani tra i 10 e i 18 anni). Indicazioni che, a quanto pare,
furono seguite: lo storico britannico Richard Grunberger nel suo libro The 12-Year Reich, racconta infatti che
nell’opinione pubblica era all’epoca molto diffusa l’idea che all’interno della Hitlerjugend ci fosse una grandissima
Un poster degli Anni ’30 promiscuità sessuale. Per Hitler e i nazisti l’incremento delle nascite di bambini ariani era una vera ossessione.
pubblicizza la Lega delle ragazze Nel 1939 Heinrich Himmler dichiarò “Al di là dei limiti imposti dalle leggi, dai costumi e dalle opinioni borghesi, forse
tedesche, sezione femminile della necessari, oggi per le donne e le ragazze di puro sangue tedesco diventerà una nobile missione il chiedere ai soldati in
Gioventù hitleriana. partenza per il fronte, siano esse sposate o no, di renderle madri”. (d. v.)
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©THE HOLBARN ARCHIVE/LEEMAGE


Dante durante il SOCIETÀ
suo esilio da Firenze
(1302-1321). La democrazia
greca era
una vera
democrazia?
Domanda posta da
Antonio Moretti.

N on in senso moderno. La
parola “democrazia” deriva
da démos, “popolo” e da krátos,
“potere” e letteralmente significa
“governo del popolo”. Ma nel V
secolo a.C. non tutti i cittadini
di Atene potevano votare.
MEDIOEVO Potevano farlo solo gli uomini
liberi e adulti (coloro che avevano
Perché Dante fu condannato all’esilio e quando finito l’addestramento militare).
la sentenza è stata revocata? Domanda posta da Sara Zatta. Erano invece esclusi le donne, gli
stranieri residenti (i cosiddetti

I l poeta toscano, nato a Firenze nel 1265, non fu solo un grande letterato, ma anche un “meteci”) e gli schiavi, anche quelli
politico che rivestì cariche prestigiose. Fu nel Consiglio del popolo (1295) e in quello affrancati, i “liberti”.
dei Dieci (1296) e ambasciatore per la sua città. Tuttavia l’attività politica diventò il Su un bacino di 300mila cittadini
suo più grande cruccio. Nel 1302 una sentenza lo condannò all’esilio: “Alighieri Dante è solo 30mila potevano eleggere i
condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estorsive, proventi membri dell’assemblea (ecclesia).
illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5.000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai Un numero comunque elevato per
pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia), e se lo si prende, al rogo, così che muoia”. quei tempi, pari a circa il doppio
Appartenente al partito dei guelfi bianchi, Dante fu vittima di giochi politici più grandi di tutti gli abitanti di Corinto, una
di lui e fu costretto ad abbandonare la sua amata città natale, ormai governata dai guelfi delle città più popolose (dopo
neri. Fu durante il difficile esilio che compose la sua opera più grande la Commedia. Morì Atene). Ad Atene però tutti i
a Ravenna nel 1321 senza mai rivedere Firenze. Solo nel 2008, la Commissione Cultura di cittadini, anche quelli che non
Palazzo Vecchio di Firenze ha votato per la piena riabilitazione del “sommo poeta”. (s. z.) avevano diritto di voto, potevano
proporre leggi, che erano discusse
OTTOCENTO ed eventualmente approvate
dall’ecclesia. (d. v.)
Perché fu uccisa l’imperatrice
Elisabetta Amalia Eugenia di
Wittelsbach (detta Sissi)?
Domanda posta da
Greta Negri.

N on si sa. L’omicidio per mano di un italiano (Luigi Lucheni


o Luccheni) fu il gesto di un uomo disperato che aveva
avuto, come racconta lui stesso nelle sue memorie, una vita
difficile e un rapporto complesso con la madre che lo aveva
abbandonato da piccolo. Lucheni uccise a Ginevra in Svizzera
con una “pugnalata” (non con un coltello, ma con una lima)
l’imperatrice d’Austria Sissi (a sinistra), il 10 settembre 1898.
Quando l’assassino fu arrestato, subito dopo l’omicidio, disse
di essere un anarchico spiantato che odiava i ricchi. Tuttavia
dagli atti del processo e poi dalle sue memorie (pubblicate
nel 1938) la sua militanza anarchica non emerge. Forse Decreto contro la tirannia.
voleva fare un gesto eclatante che facesse parlare di sé, L’antica stele ateniese è
oppure fu un atto simbolico di rivalsa contro le donne, con cui considerata simbolo della
l’uomo, non molto stabile mentalmente, pensò di vendicarsi democrazia greca (IV secolo a.C.).
della madre. Morì in prigione nel 1910, forse suicida. (e. v.)
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PITTORACCONTI
PIERO DI COSIMO LA COSTRUZIONE DEL PALAZZO

FOTO DEL 1 2
I materiali – pietre, La posa a terra delle 3
marmi, mattoni, legno, travi di legno e dei
calce, acqua – arrivavano in blocchi di pietra o di marmo,

CANTIERE
cantiere trasportati sul dorso portati al cantiere sui carri,
di asini o caricati su carri era una delle attività più
trainati in genere da coppie difficili e pericolose.

IDEALE
di buoi.

Per realizzare un edificio

GETTY IMAGES/DEAGOSTINI
rinascimentale ci volevano
ordine e razionalità anche
durante la costruzione.

T
utto doveva essere organizzato in modo perfetto.
Alla simmetria, all’armonia e all’eleganza
dell’edificio in costruzione doveva corrispondere
un cantiere ordinato, ben disciplinato negli spazi
e nelle funzioni. La costruzione del palazzo, quadro
attribuito al fiorentino Piero di Cosimo, è considerato
un’accurata, per quanto idealizzata, rappresentazione
1
del cantiere edile rinascimentale: luogo di lavoro, ma
anche razionale orchestrazione di uomini, macchine e
materiali ispirata ai canoni dell’antichità, codificati nel
De architectura di Vitruvio. Redatto nel I secolo a. C.
e stampato per la prima volta a Roma nel 1486,
il trattato divenne, dalla fine del XV secolo, il testo di
riferimento per la teoria e la pratica dell’architettura del
Rinascimento, che su di esso fondò l’idea umanistica
dell’architetto come intellettuale capace di unire scienza
e arte, pensiero e capacità di dare forma alle idee.
I segreti della progettazione. Brunelleschi, Leon
Battista Alberti, Bramante cercarono nel trattato latino
i segreti della progettazione antica, ma vi trovarono
anche un altro insegnamento: l’inscindibile unione
di teoria e pratica per una corretta interpretazione
della disciplina. Aveva infatti scritto Vitruvio: “[…] quelli
2
Architetti, i quali si sono senza la Teorica applicati solo
alla Pratica, non hanno potuto giungere ad acquistare
nome colle loro opere: come al contrario coloro i quali si
sono appoggiati alla Teorica sola ed alla scienza, hanno
seguita l’ombra, non già la cosa”. L’equilibrio dello spazio
di lavoro doveva rimandare a quello del progetto, il
3
quale a sua volta incarnava la razionale visione della
realtà promossa dal pensiero umanista. Uno sguardo

7 8
geometrico e prospettico ben rappresentato dal Il falcone era una gru Due carpentieri
celebre dipinto Città ideale (di autore sconosciuto 1470- “controventata”, ovvero segano una trave con
1490) conservato al Museo nazionale delle Marche, a resa stabile da canapi fissati una grande sega a telaio
cui l’opera che presentiamo, dipinta tra il 1515-1520, al terreno. L’argano per il con lama centrale, che
sollevamento era mosso da funzionava grazie al moto
è stata spesso accostata. In questo quadro l’ideale
una ruota azionata da un alternato generato dagli
architettonico non è compiuto ma in corso d’opera, e “calcante”, un uomo che ci operatori. Quello posto più
protagonisti sono gli uomini che lavorano in un cantiere camminava sopra. in alto doveva dirigere il
idealizzato ma verosimile: dai carrettieri agli architetti, taglio. In basso, un garzone
dagli scalpellini ai falegnami. Il loro lavoro non solo raccoglie la preziosa
segatura.
crea un edificio, ma contribuisce anche a dare forma al
mondo costruendo spazi razionali.
Edoardo Monti
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3 Gli scalpellini dovevano


riquadrare e sbozzare
i grossi blocchi di pietra da
4 Alcuni studiosi
identificano i due
uomini a cavallo come i
5 Il disegno dell’edificio è
stato accostato alle
forme e ai volumi essenziali
6 Una gru ad antenna è
impiegata per mettere
in posizione le statue sul
cui si ricavavano statue ed fratelli Giuliano e Antonio della villa medicea di Poggio parapetto. Si tratta di un tipo
elementi architettonici. Il da Sangallo, due dei a Caiano, progettata da di macchina molto antico,
capitello e la scultura posti maggiori architetti italiani (il Giuliano da Sangallo per descritto nel trattato di
accanto al blocco mostrano primo soprattutto), tra la fine Lorenzo il Magnifico e Vitruvio, all’epoca chiamata
due tipologie di lavori del ’400 e il primo ’500, amici costruita a partire dal 1483. falcone o stella.
portati a termine grazie di Piero di Cosimo.
all’intervento successivo di
più abili lapicidi o scultori.

5 6

7 12
4
9
11

8
10

9 Due manovali
trasportano con una
“barella” la calce viva alla
10 La posa del cavallo
richiama quella
dell’animale progettato
11 Un architetto indica
a un suo giovane
collaboratore come trattare
12 Il corteo a cavallo
sulla destra è stato
associato da alcuni studiosi
grande vasca allestita per da Leonardo da Vinci per la modellazione alla famiglia Medici, alla
il suo “spegnimento”, il il monumento equestre del fusto di una colonna, quale la genesi dell’opera
processo che attraverso in bronzo dedicato alla preparato da scalpellini è stata spesso accostata.
l’acqua trasforma l’ossido di memoria di Francesco e lapicidi. Secondo queste ipotesi
calcio in idrossido di calcio, Sforza, duca di Milano, l’opera sarebbe un’allegoria
base per la preparazione documentato dai disegni dell’architettura dedicata alla
della malta. conservati nella collezione famiglia ducale.
reale britannica del Castello
di Wind. E mai realizzato.

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MICROSTORIA
A cura di Marta Erba, Paola Panigas e Daniele Venturoli

FOTOTECA GILARDI
A CONTI
IL MITO
Il gigante Anteo
F iglio di Poseidone, dio del

FATTI
mare, e di Gea, dea della terra,
era vigoroso e invincibile fintanto
che rimaneva in contatto con la
madre, cioè con il suolo. Viveva
in una spelonca nel deserto
libico, cibandosi di carni di leone
e uccidendo tutti i passanti per
collezionarne i teschi: una routine
che si interruppe quando venne
sfidato e sconfitto da Ercole. Questi
prima si cosparse d’olio per sfuggire
alla presa del gigante, poi lo sollevò
da terra (sotto, in un quadro di
Cranach), privandolo della forza
e riuscendo così a soffocarlo (o a
percuoterlo con la famosa clava,
secondo un’altra versione).
Nell’arte. Il combattimento tra
Ercole e Anteo fu un soggetto
molto amato e sfruttato dagli artisti
rinascimentali. Tra le opere più
celebri, la scultura in bronzo e la
tavoletta dipinta del Pollaiolo.

LA VIGNETTA

M
entre l’Italia celebrava il “trionfo” della Grande guerra, la penna pungente di Giuseppe
Scalarini (1873-1948) dava i numeri dell’amara vittoria. Questa vignetta pubblicata il
1° agosto 1919 sul quotidiano Avanti! rappresentava il carro della vittoria cavalcato da
un’inquietante Italia turrita in carrozzella con occhiali da cieco, aureola di stampelle, mutilata e
piena di protesi agli arti. In grembo una corona di fiori dedicata ai 507.193 uomini che persero
la vita in guerra (in seguito la stima arrivò a superare i 650 mila di cui 7.500 tra i 17 e i 18 anni).
Tutti numeri che rappresentavano l’altissimo prezzo di mutilati e vite umane che il nostro Paese
aveva pagato per partecipare alla Prima guerra mondiale (28 luglio 1914-11 novembre 1918).
Contabilità di guerra. Per l’Italia, infatti, la Grande guerra si concluse con un tragico bilancio:
148 miliardi di lire andati in fumo (quanto le entrate statali dei cinquant’anni precedenti);
più di 3 milioni di reduci, spesso traumatizzati dal punto di vista psicologico, da reintrodurre alla
MONDADORI PORTFOLIO/AKG

vita di tutti i giorni e quindi anche nel mondo del lavoro; ma, soprattutto, 450mila mutilati.
Anche se, a onor del vero, la più “mutilata” di tutti era la vittoria, il cui magro bottino di guerra
si rivelò al di sotto delle attese. Gli interventisti, infatti, oltre a Trentino, Alto Adige, Friuli,
Venezia Giulia e Istria, si aspettavano di annoverare tra le conquiste anche la città di Fiume e la
Dalmazia, che invece, come è noto, andarono incontro a un altro destino.

PAROLE DIMENTICATE

0
IL NUMERO

V E G G I A Nel 1280 Firenze proibì ai


banchieri l’uso delle cifre
Dal tardo latino veia arabe (di origine indiana),
che prevedevano lo zero,
(carro da trasporto) indicava per paura che traessero
la botte che sui carri si usava in inganno.

per trasportare il vino.


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CHI L’HA DETTO?


10 TO P T E N

ATTENTATI
CHE HANNO
CAMBIATO
LA STORIA

UNIVERSAL HISTORY ARCHIVE/UIG/BR


Carlo Linneo
GL ARCHIVE/ALAMY/IPA

Natura non facit saltus 1 28 GIUGNO 1914 Il nazionalista


Gavrilo Princip (sopra) uccise il 6 9 MAGGIO 1978 Aldo Moro venne
ucciso da una raffica di mitraglietta

L
granduca Francesco Ferdinando. dopo essere stato rapito il 16 marzo
a frase latina – letteralmente “la natura non fa salti” – L’Impero austro-ungarico dichiarò così dalle Brigate Rosse. Il gesto estremo fu
venne citata dal botanico svedese Carlo Linneo nella guerra alla Serbia, dando inizio alla giustificato come opposizione alla linea
sua Philosophia botanica (1751). Un’espressione simile è Prima Guerra Mondiale. della fermezza adottata dalla Dc.

2 7
stata riportata anche, nel 1704, dal filosofo e scienziato 20 AGOSTO 1940 Ramon Mercader, 8 DICEMBRE 1980 Il compositore
tedesco Leibniz. un agente inviato da Stalin, riuscì John Lennon stava rientrando a
Continuità. In origine, con queste parole, si intendeva a introdursi nell’abitazione in cui il casa, quando Mark Chapman, fan dei
affermare che ogni cosa in natura avviene per gradi, rivoluzionario Lev Trotskij viveva da Beatles con problemi mentali, gli sparò
esiliato in Messico, e gli sfondò il cranio quattro colpi di pistola alla schiena per
senza salti. Oggi è citata più in generale da chi non crede con una piccozza. poi sedersi ad aspettare la polizia.

3 8
nei cambiamenti radicali.
30 GENNAIO 1948 Un nazionalista 6 OTTOBRE 1981 Il presidente della
indù, Nathuram Godse, che si repubblica egiziana Anwar al-
opponeva al principio della non- Sadat venne ucciso da fondamentalisti
violenza, sparò al Mahatma Gandhi islamici, che lo incolpavano della pace
mentre stava attraversando un stipulata con Israele, mentre stava
giardino per recarsi a pregare. assistendo a una parata militare.

L’OGGETTO MISTERIOSO 4 22 NOVEMBRE 1963 A Dallas,


il magazziniere Lee Oswald
(secondo 4 diverse inchieste) sparò
9 28 FEBBRAIO 1986 Il primo ministro
svedese Olof Palme, mentre
rientrava a casa nel cuore di Stoccolma,
Si tratta di per ragioni ancora oggi sconosciute fu raggiunto da due colpi di pistola alla
un oggetto al presidente degli Stati Uniti John
Fitzgerald Kennedy.
schiena. L’omicidio fu un tremendo
shock per la Svezia.
in midollino,
trapuntato, che 5 4 APRILE 1968 Martin Luther King
venne ucciso a Memphis da un
colpo alla testa sparato da un fucile di
10 27 DICEMBRE 2007 La politica
pakistana Benazir Bhutto fu
vittima di un attentato suicida dopo
forma una palla precisione. Anche se James Earl Ray
si dichiarò colpevole ci sono ancora
aver tenuto un comizio a Rawalpindi.
Il mandante dell’attentato fu il
apribile in due. incertezze sull’effettiva responsabilità. presidente pakistano Parvez Musharraf.

VOCABOLARIO
PUNCH
Il nome di questa bevanda in-
glese deriva dal sanscrito pañca
(ovvero cinque). Venne nomina-
ta nel 1632 in una lettera scritta
da un soldato della Compagnia
È stato Michele Radogna di Fossano britannica delle Indie che rac-
MONDADORI PORTFOLIO/AKG

(Cn) a indovinare l’oggetto del numero contava di aver assaggiato un


scorso. Era un antico dinamometro che drink composto da tè, acquavi-
si azionava a pressione.
te, agrumi, zucchero e spezie:
cinque ingredienti, pañca ap-
Aspettiamo le vostre risposte, indicando anche la località, a Focus Storia, via punto, importati dall’India.
Arnoldo Mondadori, 1 – 20090 Segrate (Mi) oppure a redazione@focusstoria.it

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NAZISMO
Ambizioni, rivalità e guadagni dei Topf, la cui azienda
di famiglia fornì ai nazisti sempre più efficienti forni
crematori per la "soluzione finale".

GLI AFFARI
SONO
AFFARI

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KAREN BARTLETT
B
isogna recarsi a Erfurt, DALLE BIRRE AI FORNI. Dagli esordi
nella Germania centrale, non si poteva immaginare che la storia
per visitare un sito unico al dell’azienda avrebbe imboccato quella
mondo: si tratta infatti del solo strada: nel 1878 il mastro birraio
monumento all’Olocausto all’interno Johann Andreas Topf aveva fondato
della sede storica di un’azienda. Non un’impresa per la fabbricazione di
un’azienda qualunque, ma quella macchinari destinati alla produzione
che divenne il partner più affidabile di birra, utilizzando un suo innovativo
per la produzione di forni crematori brevetto per la cottura del malto che
destinati ai campi di sterminio durante consentiva un minor consumo di
la Seconda guerra mondiale. Si tratta carbone. Come logo, le lettere del nome
della J.A. Topf & Figli, la cui sede è Topf che formano una pentola (topf
stata dichiarata monumento storico significa “pentola” in tedesco).
protetto dallo Stato della Turingia nel Nonostante l’inventiva di Topf
2003, e ora centro commemorativo e andasse poco a braccetto col fiuto per
didattico. gli affari, l’azienda ingranò. Erano gli 
Dietro all’orrore

SHUTTERSTOCK/JOSE HERRERO PEREZ


Sullo sfondo, il campo di sterminio di
Auschwitz-Birkenau dove erano attivi i
forni crematori della J.A.Topf & Figli (sopra,
il logo dell’azienda sullo sportello di una
fornace). Sotto, Ludwig ed Ernst Wolfgang,
nipoti del capostipite Johann Andreas.

COURTESY OF TOPF & SHONE MEMORIAL


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anni dell’industrializzazione esplosiva


della Germania, unificata nel 1871 da
Otto von Bismarck. Nel 1914, la Topf &
Figli contava 517 dipendenti e una rete
commerciale in 50 Paesi.
Proprio mentre l’azienda viveva il suo
anno d’oro, il fratello del fondatore,
Ludwig Sr, ai vertici della società, si
tolse la vita. Mancavano pochi mesi allo

COURTESY OF LANDESARCHIV THURINGEN - HAUPSTAATARCHIV WEIMAR


scoppio della Grande guerra.
I tempi obbligarono l’azienda a
diversificare il business: l’aumento della
popolazione e la preoccupazione per
l’igiene, unita alla mancanza di spazio
nei cimiteri, avevano favorito una
campagna di sensibilizzazione a favore
della cremazione umana. Così nel 1914
i Topf introdussero, parallelamente alla
lavorazione del malto, la produzione di
forni crematori. In pochi anni misero
in piedi un piccolo reparto nel ramo
della cremazione tecnologicamente

Negli Anni ’30 i Topf furono cacciati


all’avanguardia. Tanto che, nell’arco di un
decennio, divennero leader del mercato.

PATTO COL DIAVOLO. Nel 1933,


COURTESY NIKOLA KUZMANIC

la svolta: la terza generazione di Topf,


rappresentata dai fratelli Ludwig ed
Ernst Wolfgang, nipoti di Johann, fu
estromessa dalla dirigenza. Il pretesto
furono le perdite che subiva l’azienda
indebitata fino al collo, ma si trattò forse
di un ribaltone politico in una Germania
sprofondata in una grave crisi economica
e dove i nazionalsocialisti erano ormai
al potere e Hitler pronto a instaurare la
dittatura. Secondo gli stessi fratelli Topf
fu un colpo di mano ordito dai nazisti
e dai membri aziendali più anziani,
che avrebbero voluto creare una nuova
società.
Il prezzo da pagare per ritornare in
sella fu l’iscrizione al partito nazista,
dopodiché Ernst Wolfgang fu nominato
direttore commerciale e Ludwig
direttore tecnico. «Entrambi i fratelli
Topf erano membri del partito nazista,
ma hanno aderito solo quando hanno
capito che, così facendo, sarebbero
riusciti a riprendere il controllo
della loro compagnia», spiega Karen
Bartlett, autrice del libro Gli architetti
di Auschwitz (Newton Compton). «Il
sostegno al regime nazista era un fattore
cruciale nel riconquistare il controllo
sulla propria azienda. Inoltre, la
relazione con le Ss fu utile per garantire
che nessuno dei due fratelli dovesse
essere chiamato alle armi. Ma il loro
legame con i nazisti esigeva un prezzo
molto alto. Prezzo che, in definitiva,
avrebbero pagato sacrificando ogni 

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Affari sporchi
A sinistra, l’edificio
principale della
Topf & Figli in
una fotografia
degli Anni ’40.
All’interno (a
destra, impiegati
al lavoro negli

COURTESY NIKOLA KUZMANIC


Anni ’30) venivano
progettati i forni
per la cremazione
umana, poi
venduti ai nazisti.

dai nazisti. Per tornare in azienda si iscrissero al partito

COURTESY OF LANDESARCHIV THURINGEN - HAUPSTAATARCHIV WEIMAR

Ambiziosi
A sinistra, alcuni
membri della
famiglia Topf in uno
scatto di inizio ’900:
seduto al tavolino
il capostipite
Johann Andreas
con la moglie.
Allora l'azienda
si occupava della
produzione di birra.
A destra, Ludwig
Topf con l’uniforme
dell’esercito all’inizio
degli Anni ’40.
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Espansione
La Topf & Figli a
Erfurt: dopo un
inizio modesto,
l’azienda divenne
una delle più
grandi della città
tedesca. Nella
COURTESY OF NIKOLA KUZMANIC

pagina accanto,
l’esterno di uno
dei crematori di
Auschwitz-Birkenau
e alcuni dirigenti
dell’azienda.

La vendita dei forni crematori guerra, sarebbero morte circa un

incideva solo per il 2 per cento


milione e centomila persone. Tra il ’41
e il ’45 nel solo campo di Auschwitz-

sul fatturato della Topf & Figli


Birkenau furono progettati e messi
in funzione ben cinque crematori,
con moderni sistemi di ventilazione
brandello di decenza morale e di dell'azienda, realizzò il disegno per un (pensati e progettati proprio per le
umanità che possedevano». forno mobile di cremazione riscaldato esigenze eccezionali dei campi) che
D’altra parte, Ernst Wolfgang era a olio. Dopo il primo incarico, Prüfer servivano ad accelerare il processo di
convinto di essere un amico degli ebrei, fu in grado di realizzare un forno incinerazione dei corpi. «Entrambi i
visto che in azienda erano presenti mobile per Dachau nel 1939, cui seguì fratelli capirono il sistema di sterminio
lavoratori ebrei e comunisti, cellule un intero crematorio per il campo di nei campi e approvarono i disegni di
di resistenza politica attive per tutta Buchenwald. Ludwig dichiarò dopo la Kurt Prüfer: erano pronti a collaborare
la durata della guerra cui l’azienda guerra che le origini del rapporto con le sempre di più per l’omicidio di massa»,
avrebbe fornito protezione e riparo. Ss erano legate proprio a un’epidemia spiega Karen Bartlett. «Naturalmente,
Queste persone erano consapevoli di tifo (in realtà dissenteria) scoppiata Ernst Wolfgang Topf ha mentito sul
dell’attività della Topf & Figli e negli a Buchenwald dove i morti non suo ruolo per il resto della sua vita, e
interrogatori postbellici dissero sempre si contavano: da lì, la necessità ha cercato di riabilitare la sua azienda
di aver eseguito gli ordini. di installare un forno crematorio dopo la guerra, sempre sostenendo che
all’interno dello stesso campo. non avevano fatto nulla di sbagliato».
PRODUZIONE DI MASSA. Il Da quel momento fu un’escalation. Ma qual era stata la spinta?
17 maggio 1939, la prima commessa Nel 1941, la Topf & Figli aveva già Ideologica o economica? Di sicuro
dei nazisti: Kurt Prüfer, responsabile prodotto forni per quattro campi, non la seconda. La Topf & Figli non
della costruzione forni e capo dovendo soddisfare le esigenze delle guadagnò più del 2% del fatturato dal
del dipartimento di cremazione Ss di Auschwitz dove, alla fine della lavoro dell’ingegner Prüfer: secondo
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Chi sono e come hanno pagato i tecnici del male

COURTESY OF LANDESARCHIV THURINGHE - HAUPTSTAATSARCHIV WEIMAR (3)


T ra i pezzi grossi della Topf & Figli c’era
Fritz Sander, corresponsabile della
divisione costruzione fornaci e supervisore
Topf. Nonostante questo, Braun non solo
non fu mai licenziato, ma nel 1943 gli fu
assegnato un premio produzione di 800
dei lavori dell’ingegnere Kurt Prüfer. marchi: un lavoratore così specializzato
Tenuto in grande considerazione dalla come Braun sarebbe stato molto difficile
famiglia Topf, Sander era all’incessante da reperire e sostituire.
Che fine hanno fatto? I processi FRIT
ricerca delle invenzioni migliori, che
superassero le aspettative delle Ss, roso postbellici rivelarono che tutti in azienda Z SANDER
dalla gelosia nei confronti dello stesso avevano lavorato avallando le peggiori
Prüfer, con cui fu spesso in competizione. atrocità. Sander, che dichiarò sempre di
Fu lui nel 1942 a richiedere il brevetto “per aver “sentito il dovere di usare le mie
un forno di cremazione di massa e continua conoscenze per aiutare la Germania
di corpi”. Si dovette invece a Karl Schultze di Hitler a vincere, anche se questo
il miglioramento delle tecnologie di comportava l’annientamento di
ventilazione: dal 1940 fu lui a presentare persone”, morì nel 1946. Prüfer, Schultze
diversi progetti alle Ss per rendere più e Braun vennero condannati dal tribunale
veloce la combustione all’interno dei forni sovietico a 25 anni di lavori forzati in Urss;
crematori. il primo morì nel 1952, gli altri ottennero
Il direttore operativo dell’azienda era un’amnistia dopo 9 anni di prigionia.
invece Gustav Braun, da sempre in Braun tornò in Germania, ma di Schultze si
conflitto con il “capo” Ernst Wolfgang persero le tracce.
K AR
L SCHULTZE

AUSCHWITZ-BIRKENAU MEMORIAL

KURT PRÜFER

le stime, per sviluppare la tecnologia un ritardo talvolta anche di 12 mesi. RESA DEI CONTI. Il 7 maggio
dell’Olocausto, l’azienda ricavò ogni Nemmeno dentro la Topf & Figli si 1945 la Germania si arrese agli Alleati.
anno l'equivalente di 30.600 € odierni. respirava un’aria serena: Kurt Prüfer si Il 31 maggio Ludwig Topf si suicidò
Dietro questa scelta poco remunerativa distinse per cinismo e voglia di mettersi e in poche settimane l’azienda fu
si celarono di sicuro ambizioni e rivalità in luce a ogni costo, anche nonostante chiamata a rispondere per scelte
personali, e non da ultimo il beneficio i numerosi screzi con i colleghi e i commerciali che erano ormai percepite
della protezione offerta dal regime. fratelli Topf. Lo stesso Ludwig Topf come crimini odiosi. Nel novembre di
era un accentratore, con un ardente quello stesso anno l’azienda finì sotto
POCO AFFIDABILI. I rapporti con desiderio di essere migliore del fratello l’amministrazione sovietica.
le Ss comunque non furono idilliaci: senza alcuno scrupolo: la cremazione In seguito ci furono anche tentativi
nonostante la Topf & Figli fosse umana era infatti un’area di business in di rifondare una nuova impresa:
contattata anche per ambiti in cui non cui si riteneva un’autorità. nel 1951, Ernst Wolfgang creò una
aveva alcuna esperienza – come per Come spiega Karen Bartlett, nuova J.A. Topf & Figli, specializzata
esempio l’analisi dei gas nell’atmosfera «invece di documentare il declino nella costruzione di crematori e
per evitare danni ai lavoratori nei campi di un’azienda posta di fronte a un incinerazione ma dichiarò fallimento
di concentramento –, i dipendenti e i problema morale, gli archivi raccontano nel 1963.
vertici vennero spesso incolpati di non la storia di un’azienda tormentata Solo nel 1999 si cominciò a parlare
rispettare le scadenze stabilite o di non da lotte di fazioni, paura e sospetto, di memoria e documentazione storica,
soddisfare appieno le richieste. con i direttori preoccupati di piccole grazie alla nascita di una nuova Topf
In una relazione del febbraio 1943 dispute e incapaci di controllare il & Figli, che sostenne l’utilizzo dell’ex
si legge che “le numerose e diverse comportamento dei propri dipendenti». edificio amministrativo aziendale per
promesse fatte da questa società e il loro Questo mix di ambizione umana e scopi espositivi ed educativi. Un mea
mancato rispetto di quanto concordato, rivalità, combinato con la convenienza culpa doveroso ma evidentemente
stanno provocando gravi problemi”. Dal e l’avidità, rese complice la Topf & Figli troppo tardivo. •
canto loro le Ss arrivavano a pagare con con il grande piano del male nazista. Giovanni Sordelli

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ARTE
Una mostra a Milano entra nel mondo di uno
dei più grandi artisti del Quattrocento, che dipinse con
una modernissima acutezza psicologica.

ANTONELLO
SUPERSTAR a cura di Irene Merli

RITRATTO
D’UOMO
(1465-1476)
Questo ritratto di
uomo, dal sorriso
beffardo, fu donato
al barone Pirajno di
Mandralisca durante
un viaggio a Lipari.
A lungo si è creduto
che si trattasse
di un marinaio
liparese, ma recenti
interpretazioni
suggeriscono che
fosse il vescovo della
diocesi di Cefalù,
in carica dal 1484
al 1492, precettore
di Ferdinando II
d’Aragona.

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ANNUNCIATA
(1475 ca.)
Il volto è quello di
una ragazzina, con la
carnagione olivastra
e gli occhi neri: solo
il velo azzurro ci
rivela che è Maria.
Lo sguardo rivolto
verso il basso e il
gesto della mano
sinistra comunicano
esitazione, timidezza:
la Vergine sembra
presa alla sprovvista
dall’annuncio
dell’Arcangelo
Gabriele. Che non
è rappresentato
nel dipinto, ma
ne percepiamo la
presenza: sta di
fronte a lei, proprio
come noi.
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SAN GEROLAMO
NELLO STUDIO
(1475 ca.) ll santo,
che tradusse la Bibbia
dal greco al latino, è
dipinto mentre legge
concentrato: non per
nulla al centro del
quadro stanno le sue
mani che sfogliano
un libro. Gerolamo
ci appare poi nel
suo studio come dal
boccascena di un
teatro, ed è circondato
da animali e piante
simbolici: una coturnice,
un pavone, un gatto,
un leone, un bosso e un
geranio.

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La pittura a olio,
imparata dai
fiamminghi, gli permise
di realizzare sguardi
vivi, eloquenti e
realistici

ECCE HOMO
(1473-76) Questo
Cristo dolente è ritratto
come da una ripresa
ravvicinata, che ci
mostra i capelli e i peli
della barba, le lacrime,
le stille di sangue...
L’effetto, drammatico e
realistico, è potente.

RITRATTO
D’UOMO
(1465-1470 ca.)
Il personaggio nel
quadro si presenta
di tre quarti, come
in tutti i ritratti di
Antonello, e guarda
lo spettatore in
modo intenso e
ironico. Gira persino
la testa per farlo. MADONNA CON
IL BAMBINO E
DUE ANGELI
PORTACORONA
(1470-75) Il Bambin
Gesù tira il velo della
Madre per accostarsi
al suo viso, lei
sorride e lo sorregge
per permettergli
l’impresa. Un gesto
intimo tra madre
e figlio, insomma,
molto credibile, che
dimostra le capacità
di analisi psicologica
del pittore.
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CRISTO IN PIETÀ
SORRETTO
DAGLI ANGELI
(1474-1476) Subito
dopo la Deposizione,
Cristo si accascia sul
sarcofago, mentre tre
angeli sorreggono il
suo corpo e medicano
le ferite della
Crocifissione. I quattro
volti di questo dipinto
ci sono pervenuti
abrasi, ma l’immagine
resta umanissima.

Era
abilissimo
nei ritratti,
che dipingeva
su piccole
tavole,
devozionali o
“borghesi”,
non più
destinate
solo a re
e nobili

La mostra
M ilano ospita la mostra-evento Antonello da Messina. Dentro la
pittura (prodotta da Palazzo Reale e da MondoMostre Skira)
in cui saranno esposte ben 20 delle 35 opere esistenti e autografe
mostra ci sarà anche una vera curiosità: la tela ottocentesca di
Roberto Venturi Giovanni Bellini apprende i segreti della pittura
a olio spiando Antonello. Ma soprattutto l’esposizione milanese
del maestro siciliano. L’artista ebbe il grande merito di sintetizzare avrà una guida d’eccezione: a condurre alla scoperta del mondo
il Rinascimento italiano con le altre innovative tendenze pittoriche di Antonello sarà il grande storico dell’arte e critico Giovanni
europee, e in particolare con la scuola fiamminga. Antonello seppe Battista Cavalcaselle (1819-1897), attraverso 28 meravigliosi fogli
infatti fondere la costruzione volumetrica e prospettica degli e taccuini, arrivati in prestito dalla Biblioteca Marciana di Venezia;
italiani con la capacità di rendere gli effetti atmosferici di luce e documenti che costituirono la prima catalogazione delle opere
colore dei pittori delle Fiandre, che dipingevano a olio, su fondo del grande artista messinese. In un’ epoca in cui la critica d’arte
nero, e mettevano i soggetti dei ritratti di tre quarti. conosceva ancora pochissimo di Antonello, le attribuzioni fatte
Da vedere. Accanto a una sfilata dei più importanti capolavori da Giovanni Battista Cavalcaselle hanno retto a tutte le revisioni
di questo genio mediterraneo, dall’Annunciata all’Ecce Homo, dal successive, ottenendo ampie conferme e quasi nessuna smentita.
Cristo benedicente alla Crocifissione, i visitatori potranno ammirare Dove, come, quando. Palazzo Reale, Milano, dal 21 febbraio al 2
la dolcissima Madonna con il Bambino di Jacobello, il figlio di giugno. Info: 0292897755, www.palazzorealemilano.it. Catalogo
Antonello, e lo splendido San Sebastiano di Davide Teniers. In Skira (tutte le immagini del servizio sono presenti in mostra).

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POLITTICO
DEI DOTTORI
DELLA CHIESA
(Forse 1472-1473).
In queste tre tavole
su fondo oro sono
vividamente ritratti
(da sinistra a destra)
san Girolamo, san
Gregorio Magno
e sant’Agostino:
non più di profilo,
come si faceva nella
tradizione del primo
Quattrocento.

MADONNA
COL BAMBINO
(1475 ca.) Antonello
dipinge un’altra scena
di tenerezza tra la
Madonna e Gesù. Il
Bambino, divertito,
gioca con lo scollo
dell’abito della Madre.
L’ambientazione
all’esterno e le cromie
scelte ricordano
Giovanni Bellini, il
grande maestro veneto
che l’artista poté
ammirare nel viaggio a
Venezia (1475-76).

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ANTICHITÀ
Dalle fosse nel terreno alle piramidi: nell’antico Egitto
ogni dinastia ebbe le sue tombe grandiose.

PALAZZI
Ecco come si sono evolute.

PER L’ETERNITÀ
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Come uno scrigno


Sotto, Il tempio funerario
di Hatshepsut, a Deir
el-Bahari (Tebe Ovest,
nella Valle dei Re): è
costruito su tre livelli,
con grandiosi colonnati
e terrazze. A lato, una
mastaba sulla piana di
Giza. In lontananza, la
piramide di Cheope.

UIG VIA GETTY IMAGES


D
ici Egitto e il pensiero va subito
alle piramidi, imponenti edifici
funerari che avrebbero dovuto
ospitare i faraoni per l’eternità.
Tradizionalmente gli Egizi riservavano la
sponda occidentale del Nilo al mondo dei morti,
costruendo i loro sepolcri verso il tramonto del
Sole. Lungo il fiume, da nord a sud, i sepolcri
di faraoni, familiari, nobili, sacerdoti e alti
dignitari hanno costituito l’ossatura del Paese.
Vita e morte per gli Egizi si intrecciavano
costantemente, e il loro punto d’incontro era
costituito da quegli eccezionali monumenti che
oggi sono i loro mausolei. Ma in Egitto le tombe
non sono state sempre uguali e così maestose.
Ogni epoca, infatti, ha avuto il suo stile.

LE FONDAMENTA. Le sepolture dei primi


sovrani d’Egitto si trovano nella città santa di
Abydos, la patria del dio dell’aldilà Osiride, nel
Medio Egitto. Dalla semplice fossa nel terreno
– che rimase il metodo di inumazione per le
classi più umili – le tombe dei faraoni delle
dinastie dette 0 e 1, prima del 3000 a.C., si
estesero progressivamente in camere sotterranee
sempre più ampie per ospitare il loro ricco
corredo e i primi testi scritti in geroglifici.
Sopra la fossa, poi, furono elevati pareti e tetti
e furono aggiunte altre camere. Erano nate le
tombe-palazzo.
Presto, nel punto d’incontro tra il Delta e la
Valle del Nilo, posizione ideale per controllare
il regno che unificava Alto e Basso Egitto,
fu costruita la nuova capitale Menfi, con il
cimitero reale a Saqqara dove si trovano le
grandi mastabe delle prime due dinastie:
si tratta di strutture in mattoni di fango a
SHUTTERSTOCK/SAPHOTOG

forma di parallelepipedo (mastaba significa


“gradone”) che si elevano sopra una camera
funeraria sotterranea, con una cappella funebre
rettangolare. Il corpo era conservato in un
sarcofago di legno, e le pareti venivano decorate 
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con splendidi bassorilievi dipinti. La mastaba


per molti secoli rimase la tomba tipica della
nobiltà egizia. lorem!
Spie tedesche prima della
ETÀ D’ORO. Con la III Dinastia (2735-2630 fucilazione in Francia,
a.C.) che inaugura il cosiddetto Antico Regno, durante la Prima guerra
proprio a Saqqara, il poderoso balzo avanti: mondiale.. Nell’altra
pagina: un volantino
Imhotep, geniale architetto poi elevato a dio, degli alleati che invita i
realizza il complesso funerario di Djoser. Erano cittadini a non parlare
nate le piramidi. Imhotep per il suo sovrano

MONDADORI PORTFOLIO/AKG
perché la “tela” delle spie
Djoser aveva immaginato qualcosa di grandioso: è ovunque. Il “ragno” è
al centro di un sistema di camere scavate nella l’imperatore tedesco
terra ed edifici accessori, volle una enorme Guglielmo II.
mastaba, sormontata da un’altra più piccola e
da un’altra ancora, fino alla creazione di una
piramide a gradoni.
Bisognò arrivare alla IV Dinastia (2630- 227). Impressionante la precisione con cui è Grande Piramide
2510 a.C.) per vedere l’apice di quest’arte. Il stata realizzata: gli errori nel calcolo degli angoli La ricostruzione della
piana di Giza, nell’antica
passaggio chiave avvenne nei pressi di Menfi, e delle pendenze sono irrisori. Sviluppa un capitale Menfi. Su tutto
nella piana di Giza, oggi nei sobborghi del volume di oltre 2,5 milioni di m3 con l’impiego domina la piramide di
Cairo. Scomparvero i gradoni, le pareti si fecero stimato da 1 a 2,3 milioni di grandi massi, Cheope (in origine alta
lisce e spioventi, scintillanti sotto il Sole grazie ciascuno pesante da 2 a 80 tonnellate, per un 146 m, oggi 137). Era una
alla pietra calcarea bianca, oggi sopravvissuta peso valutato fra i 3 e i 6,5 milioni di tonnellate. delle Sette meraviglie del
solo nel rivestimento superiore della piramide mondo antico.
di Chefren. Due piramidi di questo tipo furono
erette prima di arrivare alla costruzione della
Grande Piramide, il mausoleo del faraone Salone delle feste
Nel Cortile sud (o
Cheope (Khufu), in origine, prima che la Cortile dell’Apparizione
cuspide fosse demolita, alta 146 metri con reale) si celebravano
ciascun lato lungo 231 metri (oggi è 137 per le cerimonie e alcuni
riti della cosiddetta
“festa sed”, misterioso
rituale che i faraoni
celebravano nel loro 30°
anno di governo e in
altre circostanze speciali.
Divina ispirazione
Statuetta bronzea di
Imhotep, l’architetto poi
trasformato in divinità: fu
lui a progettare la prima
piramide, per il faraone
Djoser della III Dinastia
(illustrazione a destra).
GIANNI DAGLI ORTI/REX/SHUTTERSTO

Corridoio
Dall’unico varco del
muro di cinta si entrava
in una galleria attraverso
cui si accedeva al
complesso.
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Saqqara è la necropoli più vasta


della mummificazione, cappelle per le cerimonie
in memoria del sovrano, fosse per le barche

d’Egitto. Qui sorge la piramide


rituali del Sole che dovevano accompagnare
il re nel suo viaggio ultraterreno, magazzini,

a gradoni del faraone Djoser, la


recinti sacri, e tombe minori destinate a regine,
familiari e alti dignitari.

più antica, alta 60 metri LA RIPRESA. Le celebri piramidi di Giza


non sono le uniche in Egitto. Anche i successivi
sovrani dell’Antico Regno continuarono a
Come siano state costruite queste meraviglie edificare piramidi come ultima dimora, ed è in
ingegneristiche è da secoli un rompicapo questi edifici più tardi che iniziano a comparire
per gli archeologi. Le teorie sono state tante i geroglifici con le formule che riguardano il
ma oggi quella più accreditata ritiene che gli destino del sovrano nell’aldilà, per aiutarlo nel
operai usassero un sistema di rampe attorno suo viaggio. Ma nel Medio Regno (2064-1797
alla piramide, lungo le quali facevano risalire a.C.) i faraoni diventarono (si fa per dire) meno
i massi su slitte. Il sistema statale consolidato megalomani: le piramidi si fecero sempre più
dai faraoni sviluppò un perfetto meccanismo piccole e meno raffinate. Ma quante sono, in
La prima pietra di impiego della manodopera che consentì la tutto, le piramidi egizie? Difficile dirlo: si ritiene
La piramide sotto la
costruzione dei grandi monumenti in circa che ne esistano fra 100 e 200. Nel frattempo
quale c’era la mastaba
originale. Si tratta del vent’anni. La piramide, d’altronde, era il cuore nascevano come funghi le mastabe dei nobili:
primo monumento di un complesso sistema architettonico ricco disseminate in tutto il Paese, erano affrescate
costruito interamente di edifici: templi funerari, luoghi adibiti ai riti con scene che così vividamente ci raccontano la
in pietra, che prima vita quotidiana dell’epoca.
di questo complesso La XVIII Dinastia segnò l’inizio delle periodo
funerario era utilizzata Antichissima più glorioso dell’intera epopea egizia, passato
solo occasionalmente. La piramide di Djoser
alla storia come Nuovo Regno (1543-1078
(2700 a.C.) è una
mastaba a gradoni e si a.C.): fu l’epoca degli Amenhotep (I, II e III)
trova nella necropoli di e dei Tuthmosis (I, II, III e IV), di Hatshepsut,
Saqqara (Egitto). Akhenaton, Nefertiti, Tutankhamon, dei Sethy
In basso, come appare (I e II) e dei Ramses (I, II, III, IV-XI). Intorno
oggi la tomba. al 1500 a.C. i sovrani di Tebe nel Sud (l’attuale
Luxor) avevano riunificato con le armi l’Egitto il
cui Settentrione era stato invaso da popolazioni
DE AGOSTINI/GETTY IMAGES

di origine asiatica (gli Hyksos). Da lì in poi


il Paese visse uno dei momenti di maggior
splendore, ma molte cose erano cambiate. Tra
queste, i luoghi di sepoltura.

SORVEGLIATI SPECIALI. I grandi


monumenti che dominavano il paesaggio
vennero ritenuti troppo esposti ai saccheggi
dei cercatori di tesori, e così si ricorse a una
strategia opposta. Le tombe dei faraoni vennero
scavate nelle pareti rocciose, ben nascoste alla
vista, mentre i grandi edifici cerimoniali collegati
ai riti funebri rimasero maestosi, ma vennero
dislocati più lontano. Il luogo di sepoltura
venne realizzato presso Tebe, dove Tuthmosi
I (1496-1483 a.C.) inaugurò la necropoli della
Valle dei Re, cui si accedeva
solo attraverso stretti
sentieri ben controllabili.
In compenso l’interno dei
Monumentale mausolei divenne magnifico
Il gigantesco muro
perimetrale del
per decorazioni e stipato di
complesso misura ricchezze.
544 metri per 277. La Valle dei Re ospita 65
SHUTTERSTOCK/SEAN M SMITH

L’altezza originaria tombe denominate con una


delle mura era di sigla da KV1 a KV65, in
10,50 metri. ordine di scoperta, ma non
tutte sono tombe di faraoni.
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Egitto, cantiere infinito


A fine 2018, nella necropoli
di Saqqara, gli archeologi
hanno trovato una tomba
ben conservata e decorata
con geroglifici, bassorilievi e
più di 50 statue, con ancora
gli antichi colori (nella
foto), nonostante il tempo
trascorso: risale infatti alla
V Dinastia, 4.400 anni fa. Il
mausoleo, lungo 10 metri per
3 di larghezza e alto 3 metri,
appartiene a un sacerdote di
alto rango di nome Wahtye.
Le pareti mostrano scene di
vita quotidiana: agricoltura,
cucina, artigianato, offerte
religiose, esibizioni musicali,
navigazione. Sono stati
rinvenuti anche cinque pozzi

AFP/GETTY IMAGES
funerari, il cui scavo è in
corso: uno potrebbe condurre
al sarcofago del sacerdote
con il suo corredo intatto. La dea scorpione
Scoperte continue. In Il sacrario di legno
Egitto i ritrovamenti sono una mummia di 2.500 anni fa emersa la tomba di Kaires rivestito di foglie
all’ordine del giorno. Tra con una maschera d’argento (V Dinastia), che si descrive d’oro che conteneva
le altre cose, sono state dorata; un gruppo di altre come “Unico amico del la cassa dei canopi
rinvenute a Saqqara negli 7 tombe con centinaia di faraone”. A Lisht, non lontano con le interiora di
ultimi tempi una tomba statuette e mummie di da Giza, in una necropoli gli Tutankhamon. La
di 3.300 anni fa di un alto gatti, serpenti, coccodrilli archeologi hanno contato divinità sulla destra,
generale, con scene di guerra; e scarabei. Presso Menfi è almeno 800 tombe. a guardia insieme ad
altre dee tutelari, è
Selket, con la parrucca

La Valle dei Re era raggiungibile da un solo


sormontata da uno
scorpione.

accesso: era così più protetta dai predoni


GETTY IMAGES

La vicina Valle delle Regine, destinata alle CREPUSCOLO. I faraoni del Nuovo Regno
consorti reali, accoglieva un centinaio di tombe, attraverso i loro sontuosi monumenti funerari
fra le quali spicca il monumento funerario della celebrarono la propria gloria, senza fare
regina Nefertari, amata consorte di Ramses II. differenze di genere: il tempio di Deir el-Bahari
In questo periodo i faraoni e i loro parenti della donna-faraone Hatshepsut è particolarmente
venivano sepolti in tombe rupestri scavate spettacolare e arricchito di bassorilievi che, tra
nella roccia, con un corridoio che dall’apertura le altre cose, narrano della nascita divina della
conduceva alle sale ipostile terminando con la sovrana e di un incredibile viaggio commerciale
camera funeraria, ma con una pianta interna nella Terra di Punt, sulla costa africana.
sempre diversa, variabile anche a seconda della È l’ultima declinazione delle tombe egizie:
potenza e della durata del regno del sovrano. la “tomba-libro”. Per esaltare le imprese regali
Basti pensare a quella del giovane faraone i sepolcri non bastavano più. Ramses III ebbe
Tutankhamon, rimasta intatta per 3.300 anni e la sua tomba affrescata nella Valle dei Re, ma
il cui contenuto è oggi esposto al Museo Egizio è nella vicina Medinet Habu che sorge il suo
del Cairo. Ammirando il corredo scoperto nel monumento funerario: il Tempio del Milione di
1922 dall’archeologo inglese Howard Carter anni. Sulle sue pareti è narrata la grande battaglia
si ha un’idea di quelli che dovevano essere navale con cui il faraone sconfisse i Popoli del Stupefacente
i tesori dei faraoni più potenti. Nelle quattro Mare, una confederazione di predoni provenienti Nel 1923, l’archeologo
stanze riccamente affrescate erano conservati forse dall’Europa Meridionale. Fu proprio con inglese Howard Carter
più di 5mila oggetti preziosi: statue divine, quest’ultimo episodio militare che iniziò a al lavoro presso la
tomba del faraone
umane e animali, un trono, letti, armi, gioielli, concludersi l’epoca classica: più di duemila anni
Tutankhamon. L’aveva
la maschera aurea d’oro massiccio del peso di 11 trascorsi a cercare di conquistarsi l’immortalità. scoperta l’anno
kg, quattro sarcofagi e persino provviste di cibo. Missione che si può dire compiuta. • precedente.
Aldo Bacci e Anita Rubini

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SHUTTERSTOCK/MOUNTAINPIX
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dall’Italia sarà il nostro giornalista Piero Habu; di Ramses III; di Hatshepsut) e i famosi ◆ Contatti e prenotazioni: www.viaggilevi.
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3.400 anni fa. Dopo Edfu e Kom Ombo, si
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Il Cairo. Il viaggio entra subito nel vivo con riprende la navigazione verso Assuan, per il
una full immersion di storia e suggestioni suggestivo complesso dei templi di Philae. I
concentrate attorno alla capitale, Il Cairo. Le templi sorgevano sull’omonima isola del Nilo
monumentali piramidi di Giza, la misteriosa e fino a 40 anni fa il sito si raggiungeva solo CAIRO
Sfinge e poi l’area archeologica di Saqqara e in barca. Ma dopo la costruzione della diga di SINAI
di Menfi, nota soprattutto per la piramide a Assuan i templi vennero smontati e ricostruiti EGITTO
“gradoni” di Djoser, la più antica dell’Egitto. al disopra del livello delle acque sulla vicina
Dopo i siti, si visita con tutta calma isola di Agilkia. Stesso destino anche per Abu
Ma

l’imperdibile Museo Egizio, che ospita la più Simbel. Qui, il tempio di Ramses II è stato
completa collezione al mondo di reperti innalzato a 60 m di altezza per proteggerlo
r R

egizi, inclusi i gioielli e il corredo della tomba dal Nilo che lo avrebbe sommerso in seguito DESERTO
os

LUXOR
di Tutankhamon, scoperta intatta nel 1922. alla costruzione della diga.
o s
NI

EDFU
LO

KOM OMBO
ASSUAN
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STORIE D’ITALIA
STORIEMILANO
D’ITALIA
TRENTO Fernanda Wittgens difese
la Pinacoteca milanese
dalle bombe alleate e
dalle razzie naziste. E la
ricostruì sulle macerie.

L’ANIMA DI
BRERA
N
ell’Italia devastata della
Seconda guerra mondiale,
MILANO, BIBLIOTECA NAZIONALE BRAIDENSE, FONDO EMILIO SOMMARIVA

un piccolo esercito di
Monuments Men senza divisa
riuscì a mettere in salvo migliaia di
capolavori. Erano direttori di musei,
ispettori, giovani funzionari delle Belle
Arti che si trovarono a fronteggiare una
situazione di grande emergenza in un
Paese, come disse il generale Clark,
comandante delle Forze alleate in Italia,
in cui era come combattere in “un
maledetto museo”.
In questo contesto si distinse per
coraggio e determinazione Fernanda
Wittgens, una storica dell’arte che a
Milano, con un piccolo ma formidabile
team, si diede una missione: salvare
il meglio del patrimonio artistico del
capoluogo lombardo.
Arte in guerra
LA FORMAZIONE. Nata sotto Un ritratto di Fernanda
la Madonnina nel 1903, Fernanda Wittgens (1903-1957)
si appassionò fin da piccola all’arte, realizzato nel 1936.
spinta dal padre Adolfo, un professore A destra, nel cortile
della Pinacoteca di
di lettere del Liceo Parini che la Brera, la protezione
domenica amava accompagnare i della statua di
figli nei musei della città. A 22 anni Napoleone del Canova
Fernanda era già laureata, a 25 attirò dai bombardamenti su
l’attenzione di Ettore Modigliani (1873- Milano (1942-43).
1947), direttore della Pinacoteca di 

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MILANO, ARCHIVIO PUBLIFOTO

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Emergenza
Le opere imballate
ROMA, ARCHIVIO STORICO ISTITUTO LUCE

nel cortile, prima


della partenza verso
luoghi sicuri.

Antifascista, finì in carcere perché aiutò ebrei


e oppositori del regime a rifugiarsi in Svizzera
Brera e sovrintendente alle Gallerie, eccezionali, una grande comprensione e task force di Brera non si fece trovare
ai Musei medievali e moderni, agli una grande bontà”, disse di lei Giorgio impreparata: i capolavori vennero
Oggetti d’arte e ai Monumenti della Castelfranco, anche lui un Monuments imballati, nascosti nei sotterranei della
Lombardia. Modigliani volle accanto Man in terra di Toscana. A Milano era banca Cariplo e in altre località ritenute
a sé la brillante studiosa, attivissima e amata e stimata negli ambienti più colti sicure. Ma dopo il bombardamento della
instancabile, inaugurando così un lungo e fattivi, perché sapevano che le sue notte tra il 14 e il 15 febbraio 1943 fu
sodalizio che non si interruppe neppure decisioni erano giuste e che sarebbe necessario fare nuovi trasferimenti. Tra
quando, nel 1938, Modigliani, ebreo, andata sempre fino in fondo. grandi difficoltà, Wittgens accompagnò
fu espulso dall’amministrazione statale Nel mondo dell’arte, invece, c’era chi le opere sui camion, rimanendo sempre
per le leggi razziali. Fernanda prese il la criticava per il carattere militaresco e a fianco dei guidatori. Quadri come
suo posto: nel 1940 diventò direttrice gli scatti d’ira proverbiali. Così scriveva lo Sposalizio della Vergine di Raffaello
della Pinacoteca di Brera, prima donna in una lettera del 1955 all’amica Clara e altri capolavori della Pinacoteca
in Italia a ricoprire l’incarico. Valenti: “Non escludo l’impetuosità vennero trasferiti in alcune ville della
nella discussione e l’eccesso nella lealtà. provincia di Perugia e di Orvieto.
UN CARATTERE COMBATTIVO. Ho una lettera-testamento di Modigliani «Dopo qualche settimana», scrive
La sua fu veramente una vita per Brera, che mi scongiurava di tener conto degli Giovanna Ginex, «è ancora Wittgens a
come recita il sottotitolo del libro esseri mediocri e incapaci di generosità, riprendere in carico le preziose casse
Sono Fernanda Wittgens di Giovanna degli esseri che vivono di risentimento. per ricoverarle in un ultimo rifugio
Ginex (Skira), nel quale emerge la Io non so cosa siano le posizioni considerato più sicuro: il palazzo
grande personalità di questa donna negative, e la mia vitalità è qualche dei principi di Carpegna, una vera e
emancipata, come si definiva lei stessa, volta, per se stessa, un’offesa per chi propria fortezza del XVII secolo nel
che si trovò a svolgere compiti da uomo ama vivere pigramente, o peggio per chi capoluogo del Montefeltro». Lì Pasquale
in un periodo in cui quasi nessuna non sa altra affermazione all’infuori del Rotondi, sovrintendente delle Marche
donna osava farlo. Fernanda Wittgens compromesso”. e instancabile salvatore di tesori (vedi
era una donna dal temperamento riquadro), coordinava l’afflusso delle
forte e determinato, ma anche una LA GUERRA. L’Italia entrò in guerra opere d’arte provenienti dalle varie
femminista ante litteram che scelse il 10 giugno 1940. La priorità era mettere regioni. Ma l’emergenza non era ancora
di non sposarsi. Fernanda “Possedeva in sicurezza il patrimonio artistico finita: tra il 7 e l’8 agosto 1943, bombe
una chiarezza e una lucidità di giudizio milanese e lombardo, e la piccola britanniche colpirono molti obiettivi
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OTOFILBUP OIVIHCRA ,ONALIM


MILANO, FONDAZIONE ELVIRA BADARACCO
La famiglia
Adolfo Wittgens, la
moglie Margherita Righini
e i loro 7 figli in una foto
del 1910; Fernanda è la
prima a destra.
In alto, una delle sale
della Pinacoteca di Brera
devastate dalle bombe
inglesi, nell’agosto del
1943.

“eccellenti” di Milano, distruggendo Svizzera. Wittgens, antifascista fin dagli a cui era legatissima: “Quando crolla
anche ventisei sale di Brera. Dopo inizi, non si limitava infatti a salvare le una civiltà e l’uomo diventa belva, chi
l’armistizio, nella totale assenza di opere d’arte: affiancata da amiche fidate ha il compito di difendere gli ideali
un potere centrale, toccò ancora alla e dal cugino collezionista d’arte Gianni della civiltà, di continuare ad affermare
Wittgens il compito di salvare dalle Mattioli, mise in salvo perseguitati che gli uomini sono fratelli, anche se
razzie tedesche le opere dei musei politici ed ebrei, procurando loro rifugio per questo dovrà… pagare? Sarebbe
milanesi. e assistenza. troppo bello essere intellettuali in tempi
A questo scopo, strinse contatti con pacifici, e diventare codardi, o anche
IN PRIGIONE. All’alba del 14 luglio la rete di solidarietà femminile della semplicemente neutri, quando c’è un
1944, Fernanda fu arrestata, consegnata San Vincenzo e la Pro Orfani che, sotto pericolo”.
alle celle di San Vittore dalla la facciata ufficiale della beneficenza, La storica dell’arte rimase a San
soffiata di un giovane ebreo tedesco operavano con gruppi clandestini di Vittore fino al febbraio 1945, poi fu
collaborazionista, a cui aveva procurato oltreconfine. Dal carcere, Fernanda trasferita in una clinica milanese fino
una carta d’identità falsa per fuggire in scrisse a sua madre e alle sue sorelle, alla Liberazione. 
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MILANO, LABORATORIO FOTORADIOGRAFICO DELLA PINACOTECA DI BRERA

Si riparte
Da sinistra: il cantiere
di ricostruzione di
Brera (1948-50);
l’inaugurazione del
museo restaurato e
rinnovato, il 9 giugno
1950, con la stretta di
mano tra la direttrice
e il ministro Guido
Gonella; l’iniziativa
“Fiori a Brera”, nel 1956-
57, con sfilate
e concerti.

LA RINASCITA. Milano uscì dalla Dobbiamo a lei anche la riapertura


del Cenacolo e l’acquisto della
guerra distrutta, moralmente devastata
e ferita nei suoi simboli più cari: la

Pietà Rondanini, negli Anni ’50


Scala, il Castello, Brera, la Galleria
Vittorio Emanuele, Santa Maria delle
Grazie, il Cenacolo, Sant’Ambrogio...
E Wittgens, tornata subito al suo posto di studio e durissimo lavoro,
a Brera dopo la detenzione, dedicò Fernanda Wittgens restituì a Milano
ogni energia alla rinascita della sua la Pinacoteca di Brera. Volle un
città. Con la solita irruenza si presentò museo moderno, propositivo, vivo,
ad Antonio Greppi, sindaco dal 27 per avvicinare il pubblico all’arte. In
aprile 1945, lasciando in lui un vivo quest’ottica organizzava visite guidate
ricordo: “Non dette quasi all’usciere per i bambini delle scuole elementari,
il tempo di annunziarla. E mi vidi corsi, visite domenicali e serali per
davanti una donna diversa da tutte i Cral, i pensionati e invalidi. Ma
le altre… Mi accorsi che per Fernanda ospitava anche concerti, congressi
Wittgens non esisteva la vita, ma e mostre. Nella primavera del 1956
l’arte e l’anima di Milano era Brera. organizzò “Fiori a Brera”, un’iniziativa
‘Bisogna ricostruire Brera’, mi disse, ‘e che ebbe un enorme successo. Grazie al L’esempio
poi il Castello, il Museo Poldi Pezzoli sostegno economico della Rinascente, Ettore
ANL/REX/SHUTTERSTOCK

e molte cose ancora’. Era irresistibile. le stanze del museo si riempirono di Modigliani
Le promisi che avrei fatto di tutto per decorazioni floreali che richiamavano (1873-1957),
accontentarla”. Da quel giorno Greppi quelle dei quadri appesi alle pareti. storico dell’arte
e direttore di
la soprannominò la Valchiria, per
Brera dal 1908
la sua forza e determinazione. E la NON SOLO BRERA. Non tutti al 1934, fu il
tenacissima Wittgens riuscì nel suo sanno che fu grazie a Fernanda e alla mentore della
intento: procedette al restauro e alla sua lungimiranza se la Pietà Rondanini, Wittgens.
riapertura dei musei, uno dopo l’altro, ultimo capolavoro di Michelangelo,
nonostante le amarezze e le difficoltà nel 1952 divenne milanese. Quando
poste dagli altri funzionari museali e infatti la scultura fu messa in vendita
dall’amministrazione pubblica. dagli eredi del proprietario, cercò di
Il 9 giugno 1950, dopo quattro anni convincere il Comune ad acquistarla,
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MILANO, LABORATORIO FOTORADIOGRAFICO DELLA PINACOTECA DI BRERA


MILANO, ARCHIVIO PUBLIFOTO

anche per evitarne l’espatrio. Non fu


ascoltata. Decise allora di organizzare
una campagna per raccogliere i fondi
Il più grande Monuments Man italiano
P
necessari, coinvolgendo i milanesi. asquale Rotondi fu il Monuments Carpegna, Rotondi aveva in custodia
Aderirono in molti, di ogni estrazione Man italiano più conosciuto, circa diecimila opere. Il 20 ottobre
sociale, e con generosità. E la Pietà soprannominato anche lo “Schindler del ’43 accadde però l’inevitabile: i
Rondanini entrò a far parte delle delle opere d’arte italiane”. Nato tedeschi occuparono il palazzo del
collezioni d’arte del Castello Sforzesco. nel 1909, era soprintendente delle principe. Sembrava tutto perduto,
E se possiamo ancora ammirare Marche quando, un mese dopo quando il patriarca di Venezia chiese
lo scoppio della Seconda guerra ai nazisti di consentire a Rotondi di
l’Ultima cena di Leonardo, lo dobbiamo
mondiale, fu inviato a Urbino, “città ritirare le casse di proprietà della
sempre a questa donna. Fu lei infatti aperta”, per mettere in sicurezza Chiesa. Gli fu concesso e Rotondi
a insistere per tentare il recupero tele e quadri preziosi. Ma nei ne approfittò immediatamente per
dell’affresco dopo il bombardamento sotterranei cittadini era nascosto un sottrarre ai tedeschi anche le opere
che lo danneggiò gravemente. Cesare enorme arsenale dell’Aeronautica, dello Stato. Ma non era finita.
Brandi, direttore dell’Istituto Centrale che rendeva Urbino un potenziale In Vaticano. Temendo che
del Restauro, era contrario: riteneva bersaglio militare: urgeva trovare Sassocorvaro venisse occupata,
un luogo più sicuro. Rotondi lo l’eroico Monuments Man si precipitò
che fosse ormai irrimediabilmente individuò nella rocca quattrocentesca alla rocca e caricò su una Balilla
perduto. Invece il 30 maggio 1954, di Sassocorvaro, a pochi chilometri alcuni dei capolavori più preziosi
dopo 4 anni di lavoro, tra critiche e dalla città. Dal giugno 1940 al 1942 come La tempesta di Giorgione, il
polemiche, il Cenacolo venne aperto al affluirono nella rocca decine di opere San Giorgio del Mantegna, quattro
pubblico, riscuotendo un grandissimo provenienti dai musei marchigiani Madonne del Bellini, una di Cosmè
successo. Ma per la storica dell’arte si e veneziani, fino a esurire lo spazio Tura e il Ritratto di Vincenzo Morosini
avvicinava la fine. Fernanda Wittgens pubblico. Rotondi si accordò allora del Tintoretto. Li nascose sotto il
con il principe di Carpegna, affinché letto, dove giaceva la moglie che
morì infatti, l’11 luglio 1957, a 54 anni, mettesse a disposizione il proprio si fingeva malata. Finalmente il 21
per una malattia incurabile. Lavorò palazzo. E così, fra quelle antiche dicembre 1943 le opere partirono
fino all’ultimo: completò, quando mura, dal maggio 1943 iniziò ad con una colonna armata, che ripartì
era già ricoverata, un libro sui dipinti arrivare ogni ben di Dio, inclusi tre verso il Vaticano, il posto più sicuro
dell’Accademia Carrara di Bergamo. Caravaggio da San Luigi dei Francesi del momento: il cardinale Montini,
Al suo funerale parteciparono migliaia di Roma e quadri di Raffaello, Piero futuro Paolo VI, aveva accettato di
della Francesca e Bramante da custodirle. La missione salvataggio
di milanesi: l’ultimo saluto a una donna
Milano, portati da Fernanda Wittgens. poteva dichiararsi brillantemente
che non si risparmiò mai. • A quel punto, tra Sassocorvaro e compiuta.
Silvia Büchi
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I GRANDI TEMI LIBERA CHIESA IN LIBERO STATO

UNA QUESTIONE
SPINOSA
I
l 17 marzo 1861 il nuovo parlamento
unitario proclamò il Regno d’Italia.
Fragile
In un quadro dell’epoca,
L’Italia era fatta, ma mancava Giuseppe Mazzini entra
ancora Roma che apparteneva, in Campidoglio: era a
insieme al Lazio, allo Stato Pontificio. La capo, con Aurelio Saffi
disputa, infatti, tra il papa determinato al e Carlo Armellini, della
mantenimento dell’integrità territoriale Repubblica Romana,
del suo Stato e i Savoia che, con i patrioti proclamata il 9 febbraio
1849 e soppressa
italiani, ambivano all’unificazione della qualche mese dopo dai
Penisola, non era finita. E la “questione francesi.
romana” restò pesr lungo tempo la
grande incompiuta del Risorgimento.
Ma torniamo un po’ indietro. I
primi screzi cominciarono ai tempi
dell’effimera Repubblica Romana (9
febbraio-4 luglio 1849) quando Pio
IX fu costretto dalla rivolta, scoppiata
nello Stato Pontificio dopo i moti del
’48, a lasciare Roma e andare in esilio
a Gaeta. Da lì il pontefice affermò che
rinunciare al potere temporale dei papi
avrebbe significato tradire l’impegno
dei predecessori nel trasmettere intatto
GALLERIA APOLLONI/REALYEASYSTAR

il patrimonio della Chiesa, e scrisse


poi a Vittorio Emanuele II, sovrano del
Regno di Sardegna (dal 1849 al 1861),
che simbolicamente sarebbe stato come
“squarciare la veste di Cristo rimasta
intatta anche sul calvario”. Per queste
ragioni l’ultimo papa-re rifiutò in blocco
le istanze risorgimentali.

DIFFIDENZA. Il re, con il Primo


ministro Camillo Benso conte di Cavour,
rispose con la promulgazione nel 1850
delle cosiddette Leggi Siccardi, che
prevedevano nell’intero regno sabaudo
(che comprendeva Sardegna, Piemonte,
Valle d’Aosta, Liguria, Nizza e parte
della Lombardia) una netta separazione
tra Stato e Chiesa e colpivano i privilegi
ecclesiastici. L’atto costò a Cavour la
scomunica da parte del papa, ma non fu
l’unica conseguenza: aumentò ancor di
più l’attrito tra Stato e Chiesa.
«La diffidenza del pontefice nei
confronti del Regno di Sardegna
era già emersa con la Prima guerra 

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MONDADORI PORTFOLIO/ELECTA/ERNANI ORCORTE

SCALA
Stato e Chiesa,
termini di un
conflitto d’interessi
per lungo tempo
insanabile.

Camillo Benso Papa


conte di Cavour Pio IX
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d’indipendenza, quando nell’aprile del serio l’idea di una rinuncia pontificia Pontificio in cambio della rinuncia
1848 aveva abbandonato la Lega degli al potere, anche perché il papa nutriva italiana (in realtà solo temporanea) a
Stati che combatteva contro l’Austria», verso Cavour un’antipatia viscerale, Roma. L’accordo fu volto soprattutto a
afferma Andrea Ungari, docente di Storia sia per le iniziative anticlericali del suo rassicurare l’imperatore francese sulla
moderna all’Università Luiss Guido governo sia perché lo giudicava più buona volontà italiana.
Carli di Roma. «Più in generale Pio IX vicino alle idee protestanti che a quelle A suggello del patto, il trasferimento
si era mostrato sempre più ostile alle cattoliche». Le tensioni continuarono. della capitale sabauda passò da Torino
idee liberali che circolavano in Europa Dopo il breve mandato di Bettino a Firenze. «Decisione di cui il sovrano
e che vennero ribadite da Vittorio Ricasoli (giugno 1861-marzo 1862), fu tenuto all’oscuro, e che determinò
Emanuele II, mantenendo in vigore lo liberale e cattolico, il governo passò allo incidenti e scontri, con vittime, nella
Statuto concesso dal padre Carlo Alberto storico leader della sinistra piemontese capitale dell’ex Regno di Sardegna»,
(1848). Va anche detto che il re non Urbano Rattazzi (marzo-dicembre 1862) prosegue l’esperto. Irritato, il re
fu mai troppo religioso, e che la sua che si prestò a supportare una nuova dimissionò Minghetti e nominò al suo
probabile appartenenza alla massoneria iniziativa militare di Garibaldi: marciare posto il generale Alfonso La Marmora,
non agevolò i rapporti con la Chiesa». dalla Sicilia verso Roma per cacciare mentre l’obiettivo di Roma riprendeva
Dieci anni dopo la situazione non era il papa. Ma poi, di fronte alle esplicite quota e il dissidio s’inaspriva. Da un
migliorata, anzi. minacce di Napoleone III, il presidente lato con il Sillabo, o Elenco dei principali
del Consiglio bloccò le camicie rosse in errori del nostro tempo, pubblicato
PROVE DI ACCORDO. Da un Aspromonte con le armi, il 29 agosto da Pio IX nel 1864, dove venivano
territorio pontificio ridotto ormai al solo 1862, e fece addirittura imprigionare condannate le idee moderne colpevoli di
Lazio, dopo le conquiste sabaude del Garibaldi per un paio di mesi. aver incrinato l’antica alleanza tra trono
1859 e del 1860, Pio IX dovette assistere e altare, e dall’altro con le cosiddette
impotente alla proclamazione del Regno PATTI CHIARI. Con il nuovo “leggi eversive” del 1866-67 che in Italia
d’Italia, con cui, nel parlamento unitario, presidente del Consiglio, il moderato sopprimevano ordini e corporazioni
il presidente del Consiglio Cavour Marco Minghetti, la linea fu quella di religiose, trasferendone i beni al
definiva Roma la “necessaria capitale” cercare un modus vivendi con la demanio. Dopo una nuova sfortunata
del nuovo Stato. Francia in attesa di evoluzioni impresa dei garibaldini, che ancora una
Ma vi era un’ulteriore complicazione: politiche. Si giunse così nel 1864 alla volta malamente supportati da Rattazzi
la presenza ingombrante e Convenzione di settembre tra Italia e vennero sconfitti nel novembre 1867 a
contraddittoria di Napoleone III. Francia: in sostanza le truppe d’Oltralpe Mentana (Roma) dalle truppe
L’imperatore francese, il cui appoggio si impegnavano a lasciare lo Stato francesi equipaggiate con i
al Piemonte fu strategico nella Seconda
guerra d’indipendenza, era di fatto il
nume tutelare della giovane nazione
italiana, ma al contempo era anche il
protettore manu militari del papa.
Cavour, che sulla “questione romana”
la pensava come lo storico e giornalista
Charles de Montalembert ovvero
“libera Chiesa in libero Stato”, cercò
una soluzione intavolando trattative
segrete col cardinale Giacomo Antonelli,
segretario di Stato di Pio IX. «Al
papa fu presentato un memorandum
per una possibile intesa, in cui lo
Stato s’impegnava ad assicurargli
piena autonomia e libertà per il suo
ministero spirituale, affermando però al
contempo che per quest’ultimo il potere
temporale non era più una garanzia ma
un ostacolo», spiega Andrea Ungari.
«Napoleone III, informato da Cavour
delle prove d’intesa, suggerì anche di
offrire al pontefice come contropartita
Batosta
per i territori pontifici gli Abruzzi o la Garibaldi e i
Sardegna». suoi sconfitti nel
novembre 1867 a
SCONTRI INTERNI. La morte Mentana (Roma)
prematura, nel 1861, di Cavour, mise la dalle truppe
parola fine ai negoziati, che in ogni caso francesi, dopo
aver tentato di
difficilmente avrebbero risolto granché.
conquistare Roma.
«Né Pio IX né Antonelli presero mai sul
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SCALA
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY
Vittorio
Emanuele II

Difesa disperata
L’assalto italiano a Villa Corsini,
una delle ville romane perse e
riprese più volte durante la difesa
della neoproclamata Repubblica
Romana (1849). Pio IX aveva
chiesto l’intervento dei francesi.

Sulla “questione romana”


Cavour credeva nella netta
separazione tra Stato e Chiesa

MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE


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SCALA
moderni fucili Chassepots a retrocarica, Rapporti stretti
gli equilibri europei volsero finalmente a La Breccia di Porta
favore dell’Italia. Pia del 20 settembre
1870: Roma non è più
PRESA! Sconfitto a Sedan (Francia) del papa.
In basso, la firma dei
dai prussiani, nel settembre 1870 Patti Lateranensi, l’11
Napoleone III venne deposto. A quel febbraio 1929.
punto l’offensiva italiana contro il papa,
privo del suo più grande alleato, non
ebbe più ostacoli. E il 20 settembre ci
fu la Presa di Roma, nota anche come
Breccia di Porta Pia, dopo una resistenza
poco più che formale. Dichiarandosi
prigioniero dello Stato italiano, Pio IX si
autoesiliò nei palazzi vaticani, dai quali
per quasi sessant’anni nessun papa
sarebbe mai uscito, e l’anno dopo con
l’enciclica Ubi Nos rispedì al mittente la
Legge delle guarentigie, promulgata dallo
Stato italiano per regolare i rapporti con

Con i Patti Lateranensi il papa


la Chiesa.
Nel 1874 Pio IX rispose con il

diventò sovrano del Vaticano


Non expedit (“Non conviene”), una
disposizione che prevedeva il divieto per
i cattolici di partecipare alla vita politica
del nuovo Stato. «L’ostilità del papa fu dell’Unione elettorale cattolica, ci fu vis tra Mussolini e il cardinale segretario
ripagata da un diffuso anticlericalismo un accordo informale per l’appoggio di Stato Pietro Gasparri. L’11 febbraio
nella classe dirigente liberale, che elettorale in cambio dell’impegno su 1929 si arrivò alla formalizzazione di un
disertando la Chiesa trovò nella battaglie come la lotta al divorzio e la accordo storico, i Patti Lateranensi (dalla
massoneria una sorta di religione civile difesa delle scuole paritarie. Basilica di San Giovanni in Laterano,
della patria», continua Andrea Ungari. nei cui palazzi vennero firmati) in cui
Qualcosa però stava cambiando: «La DISTENSIONE. I segnali di il cattolicesimo era riconosciuto come
morte di Pio IX e di Vittorio Emanuele distensione aumentarono dopo la Grande unica religione dello Stato. In cambio la
II nel 1878 e l’avvio del pontificato di guerra. Uno di questi fu le bandiere a Chiesa rinunciava alle rivendicazioni su
Leone XIII, il papa dell’enciclica Rerum mezz’asta issate negli uffici pubblici, Roma, ma le veniva tuttavia riconosciuta
Novarum che inaugurava la moderna dopo la morte, nel gennaio 1922, di papa la sovranità sullo Stato della Città del
dottrina sociale della Chiesa, attenuò Benedetto XV. Mussolini, che nell’ottobre Vaticano.
le tensioni. Proprio con questo papa di quello stesso anno avrebbe preso il
si ebbe una prima convergenza tra i potere con la marcia su Roma, ebbe NUOVO CONCORDATO. «Nel
cattolici e il governo Crispi per le elezioni parole di commozione per la morte di secondo dopoguerra l’inserimento
amministrative milanesi del 1895, con Benedetto XV, preparando il terreno per di quegli accordi nella Costituzione
i primi schierati a fianco dei liberali un riavvicinamento. repubblicana, all’art. 7, non fu facile»,
lombardi contro radicali, repubblicani e Nel 1923 il regime fascista, infatti, rese conclude lo storico. «Anticlericalismo a
socialisti». obbligatoria la religione cattolica alle parte, c’erano delle resistenze a digerire
Le strizzate d’occhio ai cattolici elementari. Tre anni dopo le trattative accordi promossi dal fascismo. Alcide
proseguirono durante l’età giolittiana (avviate da Vittorio Emanuele Orlando De Gasperi ci riuscì grazie all’appoggio
(1901-1914). Tra alcuni deputati liberali alla fine della Prima guerra mondiale) del leader comunista Palmiro Togliatti,
e il conte Ottorino Gentiloni, capo ripresero, propiziate da un primo vis-à- desideroso di promuovere un’immagine
“nazionale” del suo partito. Tuttavia
SCALA

molti articoli dei Patti stridevano con


i principi della Carta costituzionale e
ciò ha portato a una nuova trattativa
sfociata nel 1984 nella stipula di un
nuovo Concordato sotto il governo Craxi.
Si abolivano la “religione di Stato” e
altri privilegi incompatibili con la laicità
delle istituzioni, ma si garantivano gli
spazi di libertà della Chiesa, a partire da
quello scolastico». Da allora la “questione
romana” riposa in pace. •
Adriano Monti Buzzetti Colella
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INTANTO NEL MONDO


ITALIA ALTRI PAESI SOCIETÀ E CULTURA

1849 1849
Fine della Repubblica Romana, nata dopo i moti David Livingstone inizia l’esplorazione
del 1848. Pio IX definisce i moti rivoluzionari un dell’Africa.
“diabolico progetto” anticattolico.

1850
Varate in Piemonte le Leggi Siccardi che 1851 1851
aboliscono gli antichi privilegi del clero. Luigi Napoleone scioglie con le armi il Prima Esposizione universale a Londra.
parlamento francese; è acclamato imperatore
col nome di Napoleone III.
1855
Nel Regno di Sardegna vengono soppresse le 1853-1856
corporazioni religiose. Vittorio Emanuele II e Guerra di Crimea. 1856
Cavour scomunicati da Pio IX. Mendel avvia le ricerche sulla genetica.

1859 1857
Seconda guerra d’indipendenza. Invasione Nasce lo Sheffield Football Club, la più antica
sabauda della Legazione delle Romagne, che società di calcio esistente.
vengono annesse al Regno di Sardegna. 1858
Accordi di Plombières tra Italia e Francia.
1860
Battaglia di Castelfidardo vinta dai piemontesi.
Perse Marche e Umbria, allo Stato Pontificio
resta il Lazio.

1861 1861
Discorsi di Cavour al parlamento. Roma è Abolita la servitù della gleba in Russia. Abraham
definita la “necessaria capitale d’Italia”. Lincoln viene eletto presidente Usa. 1862
Victor Hugo scrive I Miserabili.
1864 1861-1865
Convenzione di Settembre tra Italia e Francia. Guerra di Secessione americana.
Capitale trasferita a Firenze.
SCALA

1866
Terza guerra d’indipendenza.

1866-67
Il governo sabaudo approva le “leggi eversive” 1867
che incamerano il patrimonio ecclesiastico. Karl Marx completa Il Capitale. Alfred Nobel
inventa la dinamite.

1870 1870 1870


Le truppe piemontesi entrano a Roma. Pio IX si Battaglia di Sedan (sopra): i prussiani John Rockefeller fonda la Standard Oil, la prima
dichiara “prigioniero” del nuovo Stato unitario. sconfiggono i francesi. Napoleone III cade, in grande società petrolifera.
Francia viene proclamata la III Repubblica.
1871
Approvata dal parlamento nazionale la Legge 1871
delle guarentigie sui rapporti Stato-Chiesa. Antonio Meucci brevetta il telefono.

1874 1874
Non expedit di Pio IX: ai cattolici è vietato 1876 La regina Vittoria viene proclamata Prima mostra degli impressionisti francesi
partecipare alla vita politica italiana. imperatrice d’India. a Parigi.

1914 1916
1918 Scoppia la Prima guerra mondiale. Albert Einstein pubblica la teoria della relatività.
Primi incontri per risolvere la “questione
romana”.

1923
Il fascismo rende obbligatorio alle elementari
l’insegnamento della religione cattolica.

1929 1929
Si firmano a Roma i Patti Lateranensi. Crolla Wall Street e inizia la Grande depressione.

1983 1983
1984 Il presidente Usa Ronald Reagan annuncia la Primi server del futuro Internet.
Si firma il nuovo Concordato Italia-Santa Sede. strategia difensiva nota come “scudo spaziale”.

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I GRANDI DISCORSI
A cura di Giuliana Rotondi

26 GENNAIO 1955

Piero Calamandrei, padre costituente, parla ai giovani di istruzione e lavoro.

“EH! E SE NON
HANNO I MEZZI?”
E ra il 26 gennaio del 1955 quando il giurista

«E
e padre costituente Piero Calamandrei
(1889-1956) tenne un discorso ai giovani nella L’articolo 34 dice: h! E se non hanno i
scuola Umanitaria di Milano, inaugurando
un ciclo di conferenze sui principi della “I capaci e i mezzi? Allora nella
nostra Costituzione c’è
Costituzione.
La carta era in vigore ormai da sette anni e lui,
meritevoli, anche un articolo che è il più
importante 1 di tutta la Costituzione,
militante del Partito socialista democratico, se privi di mezzi, il più impegnativo per noi che siamo al
aveva dato un contribuito determinante
alla sua stesura. D’altronde il suo curriculum
hanno diritto di declinare, ma soprattutto per voi giovani
riportava un impegno dichiaratamente raggiungere i gradi che avete l’avvenire davanti a voi.
Dice così: “È compito della Repubblica
antifascista: negli anni Venti del Novecento
– agli albori della dittatura – collaborò con il più alti degli rimuovere gli ostacoli di ordine economico
socialista Gaetano Salvemini e poi con i fratelli
Carlo e Nello Rosselli, dando vita al Circolo di
studi”... e sociale, che, limitando di fatto la libertà
e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono
Cultura di Firenze. Poi fondò l’associazione il pieno sviluppo della persona umana
“Italia Libera”, che avrebbe più tardi ispirato il e l’effettiva partecipazione di tutti 2 i
movimento liberal-socialista “Giustizia e Libertà” lavoratori all’organizzazione politica,
(1929) e infine il Partito d’Azione (1942). economica e sociale del Paese”. È compito
In qualità di giurista ispirò poi il Codice di
di rimuovere gli ostacoli che impediscono
procedura civile del 1940, ma quando gli
fu chiesto di sottoscrivere una lettera di il pieno sviluppo della persona umana:
sottomissione a Mussolini, preferì dimettersi quindi dare lavoro a tutti, dare una
dalla docenza universitaria. Un gesto di giusta retribuzione a tutti, dare una
“solitario disdegno”, come lo definì il scuola a tutti, dare a tutti gli uomini
collega Norberto Bobbio. dignità di uomo. Soltanto quando questo
Padre costituente. Anche sarà raggiunto, si potrà veramente dire
per questo, oltre che per le sue che la formula contenuta nell’art. 1 –
competenze giuridiche, dopo la “L’Italia è una Repubblica democratica
caduta del fascismo gli fu chiesto di fondata sul lavoro” – corrisponderà alla
contribuire alla stesura della Costituzione. realtà. Perché fino a che non c’è questa
Calamandrei allora accettò, poi per tutta
possibilità per ogni uomo di lavorare
la vita si spese per difenderne i principi e
divulgarne i valori radicalmente antifascisti e di studiare e di trarre con sicurezza
e libertari. dal proprio lavoro i mezzi per vivere da
In questo discorso spiega ai giovani uomo, non solo la nostra Repubblica
l’importanza che diedero i padri costituenti non si potrà chiamare fondata sul lavoro,
al diritto al lavoro, senza il quale ma non si potrà chiamare neanche
ritenevano non potesse esserci un democratica perché una democrazia
pieno sviluppo della persona umana. in cui non ci sia questa uguaglianza
di fatto, in cui ci sia soltanto una
uguaglianza di diritto, è una
Messaggio ai giovani democrazia puramente formale,
Nel 1955 un gruppo
di studenti universitari non è una democrazia in cui tutti
organizzò un ciclo i cittadini veramente siano messi
di conferenze sulla in grado di concorrere alla vita
Costituzione inaugurato della società, di portare il
e concluso da Piero
Calamandrei.

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Un discorso che
scosse le coscienze
Le conferenze sulla
Costituzione ebbero così
tanto successo che furono
registrate per poter essere
riascoltate.

loro miglior contributo, in cui tutte le


forze spirituali di tutti i cittadini siano
messe a contribuire a questo cammino,
a questo progresso continuo di tutta la
società. E allora voi capite da questo
che la nostra Costituzione è in parte
una realtà, ma soltanto in parte è una
realtà. In parte è ancora un programma
3 , un ideale, una speranza, un impegno
di lavoro da compiere. Quanto lavoro
avete da compiere! Quanto lavoro vi sta
dinanzi! (...) Ma non è una Costituzione
immobile che abbia fissato un punto
fermo, è una Costituzione che apre le
vie verso l’avvenire. Non voglio dire
rivoluzionaria 4 , perché per rivoluzione
nel linguaggio comune s’intende qualche
cosa che sovverte violentemente, L’articolo della Costituzione citato, il economici. All’art. 35 si ribadisce poi che
ma è una costituzione rinnovatrice, 34esimo, fa riferimento alla scuola che “la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue
progressiva, che mira alla trasformazione per i padri costituenti doveva essere forme e applicazioni”. All’art. 36 si precisa
di questa società in cui può accadere aperta a tutti, obbligatoria e gratuita. che “il lavoratore ha diritto a una
che, anche quando ci sono, le libertà Alla Repubblica è conferito il compito di retribuzione (…) sufficiente ad assicurare a
giuridiche e politiche siano rese inutili rendere effettivo questo diritto tramite sé e alla famiglia un’esistenza libera e
dalle disuguaglianze economiche, dalla borse di studio, assegni alle famiglie e altre dignitosa”.
impossibilità per molti cittadini di essere provvidenze, attribuite per concorso.
persone e di accorgersi che dentro di loro Secondo Calamandrei la
3
c’è una fiamma spirituale che, se fosse 1 La Costituzione italiana (1948) è
composta di 139 articoli e 18
Costituzione non rappresentava la
garanzia di un ordine dato, ma il punto di
sviluppata in un regime di perequazione
economica, potrebbe anche essa disposizioni transitorie e finali. All’inizio ci partenza di un processo continuo, di un
sono i 12 principi che l’hanno ispirata: programma da realizzare.
contribuire al progresso della società.
Calamandrei qui fa riferimento al terzo di
Quindi, polemica contro il presente in
questi principi che sancisce la libertà e Calamandrei parlò di Costituzione
cui viviamo e impegno di fare quanto è l’eguaglianza di tutti i cittadini. Dal 1948 a 4 “tripartitica”. I Padri costituenti
in noi per trasformare questa situazione oggi sono stati attuati vari tentativi di riflettevano le anime dei movimenti di
presente. Però, vedete, la Costituzione riforma della carta costituzionale: il più opposizione al fascismo: quelle cattolica,
non è una macchina che una volta messa recente, andato in porto, è la riforma del comunista e socialista. Definì poi la
in moto va avanti da sé. La Costituzione è titolo V che disciplina le competenze tra Costituzione una carta “di compromesso”.
un pezzo di carta: la lascio cadere e non Stato e Regioni (2001). intendeva dire che le forze di destra per
si muove. Perché si muova bisogna ogni compensare quelle di sinistra per “una
giorno rimetterci dentro il combustibile, Il lavoro era il perno della rivoluzione mancata” concessero loro una
bisogna metterci dentro l’impegno, lo
2 Repubblica: un terzo dei Principi cosiddetta “rivoluzione promessa”. La carta
spirito, la volontà di mantenere queste fondamentali della Costituzione è non attuava infatti una trasformazione
promesse, la propria responsabilità (…)». dedicato a questo tema. Principi ripresi in delle strutture sociali, ma si limitava a
quasi tutto il Titolo III, dei Rapporti prometterla a lunga scadenza.
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AGENDA
A cura di Irene Merli

MOSTRA MILANO MOSTRA MESTRE

IL VIAGGIO Venezia e San Pietroburgo.


Artisti, principi e mercanti

DELLA Oltre 70 opere dell’Ermitage, tra cui 20


dipinti di grandi maestri veneti dal ’500 al

CHIMERA
’700, sono di nuovo in laguna dopo secoli.
Per raccontare lo stretto legame tra la
Serenissima e la città di Pietro il Grande.
Fino al 24/3. Centro Culturale Candiani,
Mestre (Venezia). Info: 041238 6111

EVENTO ZURIGO

Prossima fermata Nirvana.


Approcci al buddhismo
La mostra si propone di rispondere a ogni
domanda sul Buddha – i suoi insegnamenti,
la diffusione della sua filosofia, i rituali –
grazie a 100 pezzi che arrivano da tutta l’Asia
e toccano un arco di tempo di 2.500 anni.

Un’esposizione che fa scoprire Fino al 31/3. Zurigo, Museo Rietberg,


Informazioni: www.rietberg.ch
tesori etruschi inaspettati. In vista
del futuro museo cittadino.

S
LIBRO
confitti dai Galli sul Ticino, ai tempi del re Tarquinio Prisco, gli Etruschi si prendono la rivincita
e tornano in Lombardia con una mostra d’eccezione. Ne Il viaggio della Chimera. Gli Etruschi
a Milano tra archeologia e collezionismo, sono esposti più di 200 reperti provenienti dai
maggiori musei archeologici italiani, dalle collezioni del Civico Museo Archeologico di Milano e
dalle collezioni della Fondazione Luigi Rovati, che aprirà i battenti nel 2020 proprio come Museo
Etrusco della “capitale morale”. La storia d’amore tra il popolo più enigmatico dell’Italia antica e
Milano ebbe infatti inizio da metà Ottocento, si rinsaldò nel dopoguerra con una grande mostra
a Palazzo Reale nel 1955, e si è poi nutrita con
In alto, statuetta di capro, in bronzo, fine del le campagne archeologiche in Toscana, in
VI secolo a.C. Sotto, anfora a figure nere con il Campania e in Lombardia dell’Università degli
disegno della Chimera, 490-480 a. C. Studi di Milano.
Il percorso, diviso in cinque sezioni, ospita anfore
a figure nere, tra cui il Cratere Trivulzio in prestito
dai Musei Vaticani e il vaso con la Chimera (a cui
si ispira il nome della mostra); due candide urne
funerarie di Volterra; una serie di bronzetti di tale
raffinatezza da sembrare moderni; maschere
e statue che introducono all’immagine e
all’identità dei defunti; un busto femminile del
La prima moglie
VII secolo a.C. proveniente dal Tumulo della Figlia di Ferdinando d’Aragona e
Pietrera, considerato la più antica statua etrusca; Isabella di Castiglia, Caterina fu
corredi di tombe, raffigurazioni di animali reali la prima delle mogli di Enrico VIII.
e fantastici. E, come un fuoco d’artificio finale, Sposa devota, venne tradita per
una quindicina di opere della Fondazione Rovati Anna Bolena e imprigionata nel
(il futuro Museo cittadino), tra cui splendide castello di Kimbolton. Dove morì
oreficerie, oggetti d’alto artigianato e una pochi anni dopo, senza mai aver
paletta di bronzo con la dedica a Selvans, smesso di amare chi per lasciarla
divinità dei boschi, dei terreni e dei confini. aveva provocato uno scisma.

Fino al 12 maggio. Civico Museo Alison Weir, Caterina d’Aragona,


Archeologico. Info: 0288445208, Beat Edizioni, 18 euro.
www.museoarcheologicomilano.it
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da parte di Arnoldo Mondadori S.p.A.
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A. Bacci, S. Büchi, F. Campanelli, A. Carioli, G. Da Frè, F. De Leo, M. Erba, M. L. Leone,
M. Liberti, G. Lomazzi, R. Michelucci, M. Manzo, E. Monti, A. Monti Buzzetti Colella,
G. Rotondi, R. Roveda, G. Sardelli, E. Spagnuolo, G. Talini, D. Venturoli, E. Vitaliano, Periodico associato alla FIEG Accertamento Diffusione Stampa Codice ISSN:
P. Vozza, S. Zimbardi. (Federaz. Ital. Editori Giornali) Certificato n. 8433 del 21/12/2017 1824-906x

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