Sei sulla pagina 1di 16

LA RESTAURAZIONE

Dopo la sconfitta di Napoleone avviene la Restaurazione: le potenze vincitrici


(Austria,Prussia,Russia, Inghilterra e la stessa Francia) volevano ristabilire un passato che
non esisteva più, riportando non solo al trono tutti i vecchi sovrani ma anche ripristinando i
vecchi poteri e le vecchie istituzioni. Le potenze si trovavano davanti a un'Europa
profondamente cambiata: le masse popolari avevano partecipato allo scontro militare e si
era diffusa la stampa periodica, quindi la società era profondamente cambiata.
Così le potenze riorganizzare l’Europa secondo il PRINCIPIO DI LEGITTIMAZIONE, che
implica la restaurazione di dinastie, poteri, confini e delle istituzioni precedenti alle conquiste
napoleoniche.

1814 → Le potenze Europee si riunirono nel Congresso di Vienna, mentre Napoleone era
confinato a Waterloo. Si riunì qui anche la potenza responsabile del cambiamento, e fu
proprio l’ambasciatore francese Talleyrand a introdurre il principio di legittimità. Oltre a
questo principio, si affidano anche a una logica spartitoria, che però non verrà rispettata.

1815 → Nel Congresso di Vienna, Austria, Russia e Prussia si uniscono nella Santa
Alleanza, per riunire le corone dell'assolutismo monarchico, sostenere i principi di giustizia,
pace e carità cristiana e di placare le controrivoluzioni o qualunque disordine, ritornando a
un clima intollerante. A tale alleanza si unirono tutti i Paesi Europei a eccezione
dell’Inghilterra che considerava l’alleanza troppo cattolica.
Le tre nazioni così, fondarono un’altra alleanza con l’Inghilterra: LA QUADRUPLICE
ALLEANZA. Il fine era quello di mantenere l’ordine ad ogni costo.

Austria → Vienna divenne la capitale dell’Impero d’Austria


Le uniche Nazioni che non avevano raggiunto l’identità nazionale erano Italia e Germania.
Germania → Il Sacro Romano Impero non venne ricostruito e fu sostituito dalla
CONFEDERAZIONE GERMANICA, formato da 40 Stati circa il cui presidente era
l’imperatore d’Austria.
Italia → L’italia è umiliata dalla restaurazione, considerata addirittura da Metternich
solo un’espressione geografica. La Repubblica di Venezia non venne ripristinata e con la
Lombardia vennero consegnate all’Austria. Il Regno di Sardegna era invece sotto la dinastia
dei Savoia. Il sovrano Vittorio Emanuele I riprende il posto della capitale Torino. Al Regno
furono restituite Nizza e Savoia e anche la Repubblica di Genova che però cessò di esistere.
Il Lombardo-Veneto diventa PROVINCIA ASBURGICA.
I Ducati di Parma e di Modena e la Repubblica di Lucca vennero ripristinati, solo per
accontentare quei sovrani minori, danneggiati dalla Rivoluzione.
Il Granducato di Toscana tornò a Ferdinando III d’Austria e Roma al papa.
Il Regno delle Due Sicilie, formato da Napoli e Sicilia fu consegnato a Ferdinando IV di
Borbone. Quando il Congresso di Vienna assegnò il potere di Napoli ai Borbone, il
maresciallo dell’impero napoleonico Gioacchino Murat tentò la riconquista del Regno ma fu
catturato e fucilato. Calava sulla penisola un clima repressivo e reazionario.

LE COSTITUZIONI DIVENTANO CONCESSE (OTTRIATE, diventano prerogativa del


sovrano)
Nel clima della restaurazione ogni libertà deriva dalla concessione da parte dei governi delle
costituzioni le quali sono delle prerogative del sovrano, si parla infatti di costituzionalismo
aristocratico. La caduta di Napoleone rafforzava l’Inghilterra, ma nonostante ciò su di essa e
sull’europa spirava un vento reazionario che portava a considerare il costituzionalismo
britannico troppo pericoloso. In Sicilia gli spagnoli scrivevano la loro costituzione liberale e i
Borbone concedevano una costituzione fondata su un senato baronale che difendeva i
privilegi delle classi nobiliari. Entrambe le costituzioni furono revocate da Ferdinando VII a
Madrid e Ferdinando I a Napoli. Successivamente in Francia Luigi XVIII concesse una carta
costituzionale che concedeva il diritto di voto solo a una piccola minoranza di ricchi e
istituì una Camera dei deputati censitaria che votava le leggi presentate dal re e i deputati
non potevano neanche proporre un emendamento.

LA STAMPA E L’ISTRUZIONE PUBBLICA


Nasce l’opinione pubblica che si fa portavoce della società civile e si sviluppa anche il
ruolo della stampa (Times di Londra e il Journal des débats di Parigi). I giornali riportavano
le notizie politiche e gli avvisi commerciali, affermando una nuova figura, quella del
giornalista.
Poiché il giornalismo poteva influenzare opinioni e comportamenti , i governi attuarono leggi
repressive, tasse sugli annunci e censure per avere un controllo sui giornali.
Anche il sistema scolastico e universitario veniva pianificato e gestito dalle Stato. Da qui si
capisce come il problema principale di cui lo Stato aveva paura era l’ISTRUZIONE.
Sia la stampa sia il sistema scolare tendevano a sfuggire al controllo del potere poiché
anche in questi ambiti lavorava l’opinione pubblica. Come nel 700, i luoghi di discussione
politica erano cafe, salotti, le accademie e le logge massoniche.

MOVIMENTI DI OPPOSIZIONE

nasce un dualismo di intenti in questa fase: i contadini vogliono una riforma agraria e
la società civile una costituzione.
-Nascita dei movimenti LIBERALI : coloro che sostenevano la superiorità morale della
società civile sullo Stato e la convinzione che gli uomini non sono di conseguenza tutti
uguali.
PENSIERO ECONOMICO: Secondo loro, l’egoismo naturale dell’uomo lo portava a
sviluppare al meglio le proprie potenzialità e i suoi interessi. L’egoismo individuale creava
competizione, rivalità tra gli uomini che a sua volta genera il mercato. Il mercato si regola
secondo la legge della domanda-offerta.
Adam smith: primo economista nel mondo ad aver parlato di una “mano invisibile” che
governa il mercato.
Società civile:insieme di forze produttive che pensano a fini specifici
PENSIERO POLITICO: (aspiravano ad una monarchia costituzionale) i liberali si basano
sulla creazione di istituzioni rappresentative, elette dalla società civile e sostenuti
dall’opinione pubblica. Credevano in uno Stato in cui il potere legislativo fosse più forte
del potere esecutivo. Il potere legislativo è rappresentato da un parlamento espresso su
base censitaria da cittadini dotti e colti. Il potere esecutivo viene gestito da un governo
controllato dal parlamento, con poteri limitati a mantenere l’ordine delle funzioni pubbliche.

-Oltre ai liberali vi erano anche i SANSIMONIANI (insieme ai liberali formavano la società


civile del tempo) : guidati dal conte Saint-Simon, pensavano che il potere dovesse essere
affidato a scienziati e produttori, condividendo con i liberali l’idea che il mondo del lavoro e
della cultura fosse il motore della convivenza sociale. Non condividevano con i liberali il
pensiero economico poiché pensavano che il mercato dovesse essere affidato alla
classe dei produttori.

CATTOLICESIMO LIBERALE: fondato da Lamennais, che voleva conciliare la cultura


cattolica e il liberalismo. Nel periodo della Restaurazione la Chiesa Cattolica, nonostante
fosse in un clima favorevole, rimase TRADIZIONALISTA e ostile alla modernità. Lamennais
aveva in comune con i liberali l'idea che lo spirito umano sia un prodotto del divenire
storico.

CARBONERIA E MASSONERIA
Le politiche dei governi moderati istituiti da Napoleone e le opere di restituzione del
Congresso di Vienna portarono alla formazione di società segrete (liberali e democratici).
Fra queste vi era la Carboneria, che forniva supporto ai democratici, usando una
terminologia segreta per difendere i propri discorsi. La Carboneria era imparentata con la
Massoneria, formata da coloro che volevano diffondere la cultura dei Lumi. Nel clima della
Restaurazione la massoneria si trasforma in una società segreta che cospirava contro
governi reazionari. Una parte di questa società si orientarono in senso neogiacobino,
costituito da rivoluzionari democratici. Uno degli esponenti più significativi del movimento fu
Filippo Buonarroti (uno dei capi della Congiura degli Eguali).

LIBERALI (Cavour, favorevoli alla diplomazia) nella Restaurazione = GIRONDINI nella


Rivoluzione (Montesquieu)
DEMOCRATICI (Mazzini, Garibaldi favorevoli ad una rivoluzione) nella Restaurazione =
GIACOBINI della Rivoluzione (Rousseau)

MOTI DEL 20-21


iniziano in Spagna

MOTIVI DEL FALLIMENTO :


1) poca partecipazione popolare (cosiddetti movimenti elitari)
2) i rivoluzionari si fidano dei sovrani che prima concedono e poi ritirano le
costituzioni
3) le rivolte sono organizzate dalle società segrete che hanno poca capacità di
organizzazione risultando fin troppo severe
Mazzini elaborerà il suo pensiero a partire da questi errori

SPAGNA:
❏ dopo il primo fallimento di Napoleone, un’insurrezione popolare riuscì a vincere le
truppe francese, ottenendo la Costituzione di Cadice del 1812,
❏ Ferdinando VII la ritira restaurando la monarchia assoluta.
❏ Inoltre la Spagna doveva far fronte alle rivolte nei possedimenti americani, dalle quali
rischiava di perdere risorse. Le truppe destinate alla spedizione in Sud America si
ribellarono, sotto la guida di Rafael De Riego, chiedendo una costituzione.
❏ Spaventato, il sovrano decise di ripristinare la costituzione.
❏ Successivamente, al congresso di Vienna, la Santa Alleanza decise che la Francia
dovesse stroncare la rivoluzione spagnola, che riuscì a sconfiggerla a Trocadero,
facendo tornare l’assolutismo. Riego fu impiccato e Ferdinando VII fece piombare la
Spagna in un periodo nero.

ITALIA DEL SUD: A Napoli si sviluppa la Carboneria, con protagonisti la classe benestante
e l’esercito. Essi desideravano la costituzione di Cadice, una riforma amministrativa, ma non
erano interessati alla riforma agraria. Ferdinando I era favorevole alla costituzione di Cadice.
1820→ i militari e la Carboneria si ribellano con la guida di Guglielmo Pepe, e ottennero la re
la costituzione. Scoppia anche la rivolta separatista a Palermo, dove i carbonari siciliani
facevano riferimento alla Costituzione di Cadice.
Il re Ferdinando I, chiese aiuto all’Austria per stroncare le ribellioni, nonostante le
promesse fatte. Stroncate le ribellioni, il Regno delle Due Sicilie cadde in un regime di
repressione.

ITALIA DEL NORD: gli austriaci fermarono le cospirazioni della Lombardia, arrestando i capi
Maroncelli e Pellico (libro Le mie Prigioni nel quale narra la sua pena detentiva nel carcere
dello Spielberg). In Piemonte, Vittorio Emanuele I abdicò in favore di Carlo Felice, il quale
trovandosi a Modena lasciò il posto a Carlo Alberto di Savoia, che concesse la
costituzione, che venne ritirata poiché venne sconfessato da Carlo Felice.
Il risultato dei moti in Italia è senz’altro negativo poiché non si arriva a un’unità nazionale.

AMERICA LATINA: L’America era sotto il controllo di Spagna e Portogallo. Il re del


portogallo si spostò in Brasile e si fece eleggere imperatore. La Spagna ebbe un percorso
difficile verso l’indipendenza. L’America affronta un periodo di decolonizzazione,
principalmente grazie alla figura di Simon Bolivar , primo leader politico a pensare al
“panamericanismo” ( un continente americano formato da pochi grandi Stati, riuniti contro
l’Europa).
1824→ la guerra contro gli spagnoli fu vinta da Bolivar, che ne uscì da leader indiscusso
come George Washington al Nord.

IMPERO OTTOMANO (TURCO): era formato da diversi popoli sotto il governo di Istanbul,
ma accomunati dalla religione islamica. L’Egitto fu riconquistato da Mehmet, che avviò
un’opera di modernizzazione. Tentarono di rendersi autonome anche i serbi e i rumeni
chiedendo aiuto alle potenze europee più forti; ma solo la Grecia ottenne l’indipendenza,
che si organizzava in SOCIETÀ’ SEGRETE, come l’associazione antiturca Eteria, dove i
volontari anche europei come il poeta inglese Byron, combattevano per la loro libertà. Con
gli accordi di Adrianopoli previdero la costituzione nel Principato di Serbia, Moldavia e
Valacchia.

RUSSIA: erano diffuse le associazioni politiche segrete ( Società del Nord in Pietroburgo e
Società del Sud in Ucraina che si unirono in un complotto cospirativo con fini insurrezionali
chiamato DECABRISTA).

SISTEMA CAPITALISTA
L’Inghilterra dopo la Rivoluzione industriale si presentava come una forte potenza grazie
a:
1. Settore tessile, che si rivelò un campo privilegiato dell’innovazione tecnologica.
Grazie alla macchina a vapore la produzione iniziò ad aumentare a ritmi elevatissimi,
in particolare con la lana. I TECNICI INGLESI ERANO GLI UNICI A SAPERE
COSTRUIRE E MONTARE E RIPARARE QUESTE MACCHINE.
2. Grandi flotte mercantili, una società di armatori e compagnie commerciali, che
portarono l’Inghilterra ad avere il monopolio del mare
3. Un Impero coloniale, un grande mercato da cui rifornirsi
4. Stato LIBERISTA, senza dazi e fiscalitá
5. sfruttamento dei proletari che non avevano alcuna garanzia
6. produceva più merci di basso valore
7. Settore carbonifero, sviluppato grazie anche alle macchine a vapore poiché esse
sfruttano carbone e fonti di energia
8. presenza di un sistema bancario disposto a prestare soldi agli imprenditori a basso
interesse.
9. sviluppo delle tecniche agricole, che aveva fatto aumentare la produzione e il
lavoro e permise un incremento demografico.

CONFLITTI SOCIALI E POLITICI


In Inghilterra, molti contadini dovettero mettersi a disposizione delle industrie per un lavoro
salariato a basso costo. Londra, ricca di grandi banche, grandi compagnie di assicurazione e
commercio e grande sviluppo tecnologico, divenne il luogo di due grandi novità:
● conflitti sociali, fra operai e capitalisti. Iniziarono per due grandi questioni, IL
PREZZO DEL PANE e l’ACCESSO ALLA PROPRIETÀ’. Con la nascita delle grandi
fabbriche nacquero i conflitti sindacali per il salario e le condizioni di lavoro,
cominciando a usare il mezzo dello sciopero, considerato un mezzo illecito e una
lotta violenta. Gli operai denunciano principalmente gli orari di lavoro e lo
sfruttamento di donne e bambini. Nacquero anche i sindacati, associazioni di
lavoratori costituita per promuovere e difendere i propri interessi economici e
professionali.

LUDDISMO: forma di protesta diffusa in Gran Bretagna nel 1811, iniziata da un operaio Ned
Ludd, e consisteva nella distruzione di tutte le macchine. Questo avvenne poiché a causa
del lavoro delle macchine toglievano il lavoro agli uomini, facendo perdere il lavoro
all’artigiano, e lo affida invece a donne e bambini poichè essi potevano essere intimiditi e
sottopagati. La repressione del movimento fu molta dura, tanto che insorse nuovamente nel
1819 a Manchester, che fu poi represso dalla polizia. Il termine luddismo è rimasto a indicare
la lotta contro la modernizzazione.

SOCIETÀ’ DI MUTUO SOCCORSO: cooperative di operai dotate di una cassa comune per
provvedere ai bisogni degli operai e delle loro famiglie di fronte ai rischi della vita in fabbrica.
In Gran Bretagna cominciarono a chiamarsi Trade Unions, cioè “uomini di mestiere”. Grazie
a esse in Inghilterra non ci sarà mai un partito socialista.

● conflitto politico, fra vecchie (aristocrazia terriera e nobiltà) e nuove classi dirigenti
(borghesi e industriali) per il controllo del governo.
In Gran Bretagna e negli Stati Uniti il sistema parlamentare ascoltava anche i gruppi
sociali coinvolti nella trasformazione economica, trasformando la politica in un luogo
di rappresentanza e ascolto fra interessi forti. In particolare si affrontano due
gruppi economici, AGRARI e INDUSTRIALI.
-Gli AGRARI volevano una politica protezionista, con leggi che proteggessero dalla
concorrenza i prezzi delle merci e chiedevano che non calassero i prezzi. Quando il
prezzo saliva troppo, facendo ottenere buoni profitti agli agrari, l’assistenza
pubblica soccorreva i poveri a spese degli industriali. SOSTENUTI DAI TORIES,
con un sistema di leggi protezionistiche (Corn Laws) e leggi sui poveri (Poor Laws)
-Gli INDUSTRIALI erano su posizioni liberiste, facendo determinare i prezzi alla
concorrenza ed erano contrari alle politiche assistenziali, per le quali loro pagavano e
invece gli agrari vivevano di rendita. SOSTENUTI DAI WHIGS.
Whigs e Tories rappresentavano interessi sociali distinti.

I TORIES rallentarono la trasformazione in senso capitalista, facendo in modo che i poveri


non abbiano più restrizioni del muoversi e nel lavoro, ma comunque garantivano a loro un
sussidio se il prezzo del pane fosse cresciuto, a carico delle parrocchie. Questo rallentò il
mercato del lavoro, poiché i poveri non cercano più lavoro dato che il minimo vitale era già
garantito. Gli industriali da ciò ricavano un vantaggio: potevano tenere bassi i salari, dato
che intervenivano comunque le parrocchie. Essi, rappresentati dai WHIGS, però volevano
una liberalizzazione economica e un ampliamento dei diritti politici per uno sviluppo
assicurato.

SVILUPPO DEI TRASPORTI


Dai primi decenni dell’Ottocento le macchine a vapore venivano costruite in acciaio e
funzionavano a carbon fossile; l’acciaio veniva prodotto nell’altoforno che funzionava con il
coke.
1830→ un ingegnere inglese, George Stephenson, costruì una locomotiva in gradi di
raggiungere 30-40 km/h collegando Liverpool e Manchester. La Gran Bretagna contò poi
279 chilometri di ferrovie. Alla fine degli anni trenta si aprì anche la prima ferrovia
italiana (Napoli-Portici) e successivamente anche altre tre.
ESPANSIONI DELLE CITTÀ’ INDUSTRIALI
Inizialmente le prime fabbriche si sviluppano nelle zone di campagna, fonti di energia e con
una buona via di trasporto per le merci. Però, successivamente, l’industria si spostò in città,
poichè si trovavano competenze artigiane, si potevano nutrire grandi masse di operai e il
mercato era più attivo. Si andava così a vivere in città per trovare un lavoro. L'emigrazione
divenne necessaria per i poveri, per un riscatto sociale e una possibilità di sopravvivere.
Crebbe così Londra, Liverpool, Manchester, Birmingham e ancora di più New York.
Queste grandi città industriali però divennero scenario di colera e tubercolosi.
La colera tolse la vita a più di mezzo milione di vite per più volte, specialmente a causa delle
gravi condizioni igieniche, prima che venne scoperto il vaccino.
La tubercolosi era anch’essa una malattia dei poveri legata alle condizioni di vita malsane.

CONCEZIONE ECONOMICA
Con la nascita del capitalismo, lo scopo economico diventava salvaguardare la crescita
industriale, senza affossare le classi lavoratrici.
Economisti del 700: visione OTTIMISTA, secondo la quale nessuno dovesse intervenire nel
mercato, poiché esso si regola da sé, secondo un ordine spontaneo e vantaggioso per tutti
(Adam Smith secondo le leggi di domanda e offerta)
Economisti dell’800: visione NEGATIVA, poiché con la crescita della popolazione,
servivano sempre più risorse (pensiero condiviso da Malthus e Ricardo). La soluzione
stava in una politica repressiva che prevedeva la limitazione delle nascite.

SOCIALISMO (mettere in comune i mezzi di produzione)

UTOPICO Sia gli economisti del 700 che dell’800 non volevano cambiare e mettere in
dubbio il sistema capitalista, né la proprietà privata.
Al contrario, i socialisti utopisti andavano contro il sistema capitalistico e la proprietà
privata, per favorire il collettivismo, in modo che tutti guadagnassero la stessa somma.
Venivano chiamati UTOPISTI poichè pensavano ci potesse essere una collaborazione tra
proletari e capitalisti.
ROBERT OWEN, un socialista utopistico, sottolinea il fatto che la crescita economica
comportava una disgregazione culturale e sociale, con città devastate da miseria e malattie.
Lui scelse di destinare una parte dei profitti della sua grande fabbrica scozzese per
aumentare salari, diminuire la giornata di lavoro, costruire case per gli operai e un sistema
scolastico. Ma poiché vi era solo una piccola minoranza con buone intenzioni il problema
non si risolse, e così con la crisi del 1815, Owen decise di proporre una politica di riforme,
che andava contro i principi liberisti del mercato. Riuscì solo a ottenere una legge che
fissava il minimo di età lavorativa a 9 anni. Dedico il resto della sua vita alla costituzione
del New Harmony, modello di colonia americana, fondata sulla collaborazione egualitaria del
lavoro. Le sue idee fallirono ma influenzarono il pensiero del tempo.
CHARLES FOURIER, un altro socialista utopistico, creò comunità volontarie di persone che
vivevano insieme in edifici detti falansteri. Una parte del degli incassi avrebbe pagato il
capitale investito e un’altra parte il lavoro. Il falansterio provvedeva a tutti i bisogni dei
membri.
SOCIALISMO SCIENTIFICO: basato su uno studio oggettivo della realtà

COMUNISMO (abolizione proprietà privata)

Società comunista:
● senza classi
● abolizione della proprietà privata
● dittatura del proletariato, ognuno riceve per quanto prodotto
● economia subordinata alla politica

Karl Marx, nato in Germania da una famiglia ebraica, fece studi universitari a Bonn e nel
1847 diede vita, insieme a Friedrich Engels, alla Lega dei Comunisti. Insieme scrissero il
Manifesto del Partito comunista, un opuscolo dove ci sono tutte le loro riflessioni. Gli ultimi
anni della sua vita li dedicò allo studio del sistema capitalista e degli economisti classici e
alla stesure di “Il Capitale” , con sottotitolo “Critica dell’economia politica” (andava contro la
teoria liberista).
Marx introduce il MATERIALISMO STORICO, concezione secondo la quale la storia è un
susseguirsi di trasformazioni dei rapporti economici. Materialismo perché sono alla
PRODUZIONE e al LAVORO.
Inoltre secondo Marx la storia è un succedersi di scontri fra classi sociali e rapporti fra essi e
si divide in:
● STRUTTURA, insieme di relazioni che determinano i “rapporti di produzione”.
DETERMINA LA STORIA
● SOVRASTRUTTURA, tutto il resto tra cui arte,religione, politica, istituzioni...
CONDIZIONA LA STORIA
Il potere di una classe sociale in una struttura determina la sua influenza nella
sovrastruttura. Tutto dipende quindi dai rapporti di produzione.

BORGHESIA E PROLETARIATO
Le due classi emergenti in questo periodo sono:
● BORGHESIA, che possiede i mezzi di produzione, ossia il capitale
● PROLETARIATO, che possiede la forza-lavoro, che deve dare in cambio del salario
Scompare la piccola borghesia e cede il posto alla grande borghesia, secondo un processo
di alienazione, che consisteva nel trasferimento e nella cessione del loro lavoro ormai non
competitivo economicamente rispetto al sistema capitalistico.

L’obiettivo di Marx era arrivare a una SOCIETÀ COMUNISTA, con l’eliminazione della
proprietà privata e l’abolizione delle classi. Per arrivare a questo scopo, Marx e Engels
organizzano la Prima Internazionale.

Nel socialismo i mezzi di produzione sono messi a disposizione di tutti.


Mentre nel comunismo si ha l'abolizione della proprietà privata.

MOTI DEL 31 IN FRANCIA


(iniziano in Francia le rivolte)
1. Dopo la Restaurazione il sovrano francese che viene riportato sul trono in
base al principio di legittimità è Luigi XVIII il quale aveva emanato una carta
costituzionale ottriata (concessa). Il re aveva delle pressioni da parte dei
monarchici per varare delle misure illiberali, ovvero assolutistiche ma i ministri
più liberali si opposero. Allo stesso tempo il duca di Berry, l’erede al trono,
venne ucciso e la sua morte era riconducibile secondo i conservatori
(destra) ad un complotto giacobino (sinistra)
2. Sale al trono Carlo X, fratello di Luigi XVIII che ha tendenze reazionarie
(destra) in quanto il sovrano ribadisce il principio di legittimità divina facendosi
consacrare, attua una serie di riforme, applica la censura, mette in
discussione la laicità dello stato, attuò una riforma elettorale censitaria. Si ha
uno svolta reazionaria o più semplicemente estremamente conservatrice.
1830 → ci furono le elezioni che determinarono una vittoria liberale e di conseguenza il re
scioglie il Parlamento e sospende molte libertà, in particolare indice nuove elezioni con un
sistema elettorale che favoriva l’aristocrazia per cercarcando di impedire ai liberali di
affermarsi . Questo portò a un'insurrezione popolare delle “Tre gloriose giornate” ovvero i
popolo di Parigi rovescia il governo e costringe il re ad abdicare. La rivolta vinse e la fuga di
Carlo X segnò la fine della dinastia borbonica.

3. Al trono salì Luigi Filippo D’Orleans, cugino di Carlo X che fu il fautore della
monarchia borghese che sarà dalla parte della borghesia finanziaria e
bancaria. Si ha quindi una svolta liberale e l’elettorato venne di pochissimo
allargato.
NAZIONALISMO DEMOCRATICO: parola chiave del Romanticismo è nazione (insieme di
culture, costumi, lingua) che prevale nell’800 e da qui ha origine il processo di unità
nazionale per Italia e Germania, quest'ultima che nasce dal nucleo della vecchia Prussia.. Lo
stato che prevale nel 700 sono i confini geografici. Mentre nel 900 prevale l’esaltazione della
nazione e cercare di affermare la superiorità della propria nazione rispetto alle altre.

MOTI DEL 31 IN ITALIA


In Italia vi era una situazione di stasi ideale e politica nonostante ciò vi era un’aspirazione al
rinnovamento sulla scia di quanto era avvenuto in Francia con la rivoluzione parigina. Il
limite del Risorgimento italiano stava nel fatto che:
● Mancava una consapevolezza dell’identità nazionale italiana
● La società civile era tradizionalista (processo elitario)
● Vi era scarsa adesione in quanto: i ceti abbienti restano ostili, i contadini erano ignari
dei fermenti nazionalisti, i ceti medi urbani erano coinvolti e danno vita a uno scontro
ideale condiviso da una stretta minoranza.
● ci si fidava ancora dei sovrani
1831→ scoppiarono nuovi moti inizialmente nello stato pontificio e nei ducati emiliani, con lo
scopo di ottenere delle riforme amministrative. La vittima più famosa fu Ciro Menotti che
fu utilizzato come esca dal Duca di Modena ma che fu poi giustiziato. L’intervento degli
austriaci attuato con l’assenso di Luigi Filippo mise fine a questa fase del Risorgimento.

DIFFERENZE MOTI 20-21 / 31


MAZZINI (democratico) SOCIETÀ SEGRETE (liberali)

grande propaganda e comunicazione grazie poca comunicazione in quanto troppo


alla stampa e all’educazione. Da qui il motto segrete, riservate a pochi (elite)
PENSIERO E AZIONE

ASSOCIAZIONI: LA GIOVINE ITALIA E LA ASSOCIAZIONI: CARBONERIA E


GIOVINE EUROPA MASSONERIA

PROTAGONISTI: NAZIONALITA’ o PROTAGONISTI: ELITE, non si ha una


comunque POPOLI OPPRESSI DAGLI partecipazione di masse popolari
STRANIERI,

IL PROGETTO DI MAZZINI : NAZIONALISMO LIBERALE


l’ Unificazione dell’Italia sembrava ancora un progetto irrealizzabile:
● Balbo immaginava un evoluzione verso la concessione di libertà
costituzionali
● Massimo d’Azeglio pensava anche alla realizzazione di una comunità
doganale
Colui che sognava l’unità era Mazzini e voleva un'Italia: unita, libera e repubblicana (lui
era Democratico). Fonda due associazioni la Giovine Italia e la Giovine Europa. Era
l’esempio del nazionalismo democratico e rivoluzionario ed era aperto alla solidarietà nei
confronti degli altri popoli oppressi. Mazzini abbandona i vecchi metodi cospirativi e credeva
che la diffusione del pensiero doveva avvenire tramite la stampa: PENSIERO E AZIONE (1
MOTTO) . Era contro il pensiero Marxista e contro i conflitti sociali, immaginava una
cooperazione fondata sul mutuo soccorso. DIO E POPOLO (2 MOTTO) secondo Mazzini il
popolo aveva una missione da compiere, cioè un ruolo nel riscatto della nazione affidato da
Dio. Non voleva una repubblica federale perché immaginava che il federalismo avesse
creato ulteriori divisioni, e si immaginava come strategia la guerriglia per bande e
cospirazioni nelle città, quindi durante la guerra insurrezionale il potere sarebbe stato
affidato a una dittatura ma, dopo la vittoria, sarebbe stato ceduto a un’assemblea costituente
eletta a suffragio universale.
Lui voleva una nazione politica repubblicana e democratica.
Tutti i moti mazziniani falliscono e il tentativo rivoluzionario più famoso fu quello dei fratelli
veneziani Attilio ed Emilio Bandiera in Calabria e Carlo Pisacane a Sapri.

Oltre al progetto di REPUBBLICA DEMOCRATICA di Mazzini, in ’Italia vi erano due altre


concezioni politiche:
- progetto MONARCHICO-COSTITUZIONALE, ovvero una confederazione di Stati
sotto la guida dei Savoia, con principale esponente Massimo d’Azeglio.
- progetto di CONFEDERAZIONE NEOGUELFA, confederazione di Stato presieduti
dal papa, con principale esponente Vincenzo Gioberti.

NAZIONALISMO REAZIONARIO
Al Nazionalismo di Mazzini , aperto e tollerante e più moderato, che aveva come scopo
quello di AFFERMARE LA NAZIONE in una prospettiva costituzionale, si opponeva il
Nazionalismo Reazionario. Era di atteggiamento opposto a quello Mazziniano, chiuso,
intollerante e aggressivo, quasi razzista, e aveva come scopo quelo di AFFERMARE LA
SUPERIORITA’ DELLA PRORPIA NAZIONE rispetto alle altre. (In particolare in Germania)

NAZIONALISMO IN GERMANIA
In Germania, con la Confederazione Germanica, vi era un omogeneità spirituale, che portò
un’ educazione al nazionalismo organizzata in modo da coinvolgere anche le masse
popolari. Questo venne fatto mediante feste patriottiche, edificazioni di monumenti
celebrativi e con la diffusione di associazioni che portarono a una trasformazione culturale
per riconoscersi nella stirpe germanica di persone virili, forti e con coraggio. I tedeschi infatti
miravano a un disegno identitario che mirava a affermare la superiorità della stirpe
germanica.

Ma la guida della Germania poteva andare solo all’Austria o alla Prussia: di queste la
Prussia era più avvantaggiata poichè l’Austria era uno Stato multinazionale. Fu quindi la
Prussia a guidare l’unificazione nazionale.
1834 → la Prussia crea l'Unione Doganale (ZOLLVEREIN), che oltre alla maggioranza dei
popoli tedeschi includeva anche l’Austria. Con essa si aprì la libera circolazione delle merci
in quasi tutta la Germania. Però le istituzioni politiche assolutiste della Prussia inizialmente
ostacolarono questo sviluppo del liberalismo. Solo nel 1847 il sovrano prussiano Federico
Guglielmo I, incaricò di elaborare un progetto costituzionale, che sembrava potesse
avvicinare la Germania a un’unificazione.

UNIFICAZIONE ITALIA vs PRUSSIA

AFFINITA’ DIFFERENZE
Entrambe si originano da due stati Italia: Processo pacifico e liberalismo
preesistenti: l’italia prende forma dal Germania: Processo identitario e
regno di Sardegna mentre la Germania assolutismo
dalla Prussia. Cavour primo ministro
italiano, Bismarck cancelliere tedesco

1848 IN FRANCIA
i moti del 1848 iniziano in Sicilia

In Francia governava il re Luigi Filippo d'Orleans, che faceva gli interessi della borghesia
finanziaria e bancaria. Nel 1848 un grande movimento rivoluzionario (socialisti+liberisti) si
abbattè in Europa occidentale e centrale: non ebbe risultati poiché la componente operaia e
socialista era molto debole e quella liberale e borghese aveva paura delle novità politiche
che stavano emergendo. Al centro della rivoluzione vi era la Francia, dove al centro vi era la
classe operaia. Luigi Filippo d’Orleans, trascurando il settore imprenditoriale deluse con la
sua politica i LIBERALI, che erano sempre più propensi a una politica repubblicana, con il
suffragio universale maschile, un regime parlamentare in cui il governo rispondesse alle
Camere, l'istruzione obbligatoria e l’imposta sul reddito (tassa diretta). Ma oltre ai liberali,
anche i SOCIALISTI, o comunisti, si opponevano a Luigi Filippo d'Orleans. Essi, legati al
nascente movimento operaio, volevano la NAZIONALIZZAZIONE delle industrie, ossia far
appartenere tutte le industrie a una stessa nazione.

Tali opposizioni organizzano le manifestazioni di protesta mediante dei banchetti nel quale
venivano pronunciati i discorsi. Luigi Filippo D’Orlean vieta uno dei banchetti e per questo
il popolo reagì, scendendo in piazza e costringendo il re ad abdicare.
Nascita della Seconda Repubblica (stampo socialista), caratterizzata da due anime:
-una moderata borghese che rappresentava la piccola borghesia, che difendeva la
proprietà
-una socialista che rappresentava i lavoratori, che difendevano il lavoro salariato.
Il principale rappresentante socialista fu Louis Blanc, secondo il quale lo Stato doveva
costruire degli opifici sociali, imprese pubbliche che garantivano il lavoro ai disoccupati,
Il socialismo però fu un fallimento, dato che non si riuscì a sostenere le spese di
mantenimento operai negli ateliers parigini.
La seconda repubblica cade definitivamente e ritornano i GOVERNI AUTORITARI, i
socialisti furono allontanati e con Luigi Napoleone Bonaparte vinse le elezioni diventando
imperatore francese con il nome di Napoleone III, il quale 3 anni dopo realizzò un colpo di
stato.

1848 IN ITALIA
i moti iniziano in Sicilia
I 2 personaggi simbolo di questo periodo sono papa Pio IX e Carlo Alberto (al trono dei
Savoia), entrambi LIBERALI.
Pio IX liberò i prigionieri politici, concesse la libertà politica e fece entrare i laici negli organi
del governo, suscitando l’entusiasmo dei nazionalisti liberali, che lo volevano a capo della
confederazione neoguelfa.
I moti del 48 in Italia iniziano a Palermo (motivo:richiesta della costituzione) , dove i
liberali insorsero liberando la città e tutta la Sicilia dalle truppe borboniche. A Palermo
seguirono Vienna, Praga, Budapest, Berlino e Milano. Poco dopo Ferdinando II concesse la
costituzione, Carlo Alberto concesse lo Statuto Albertino MOLTO FLESSIBILE
(antecedente della costituzione italiana rigida ed entrata in vigore solo nel 1946), e lo stesso
fecero anche il granduca di Toscana Leopoldo I e papa Pio XI. COSTITUZIONALISMO
MODERATO

17 Marzo→ scoppia la Rivoluzione a Venezia (motivo: scacciare gli Austriaci dall’Italia.)


18 Marzo→ scoppia la Rivoluzione a Milano, con le “Gloriose Cinque giornate” costrinsero
gli austriaci ad abbandonare la città. I rivoluzionari milanesi chiedere aiuto a Carlo Alberto
per la liberazione di tutta l’Italia
23 Marzo→ scoppia la
1° GUERRA DI INDIPENDENZA.
Pio IX escluse la possibilità di entrare in guerra contro l’Austria, poiché Paese cattolico e si
limitò insieme al granducato di Toscana e al regno delle due Sicilie a mandare solo piccoli
contingenti e ad autorizzare l’arruolamento di volontari. Dopo poco Pio IX, Leopoldo II e
Ferdinando II si ritirarono dalla guerra e rimasero con l’esercito Sabaudo, solo alcune forze
volontarie guidate da Giuseppe Garibaldi e da Guglielmo Pepe. I piemontesi riuscirono a
sconfiggere gli Austriaci a Goito e Peschiera, ma si ritirarono poi sconfitti a Custoza,
chiedendo un armistizio.
La Prima Guerra D’Indipendenza si concluse con un FALLIMENTO DEI LIBERALI

NOVEMBRE 1848→ I sovrani che avevano concesso le costituzioni le ritirarono, a


eccezione dello Statuto Albertino; rimane in piedi la Repubblica di Venezia; e rimaneva
l’indipendenza della Sicilia.
In Italia, in seguito all’uccisione del primo ministro dello Stato pontificio, Pellegrino Rossi, il
papa abbandonò Roma e gli insorti proclamano la Repubblica Romana, con a capo
Mazzini insieme ad altri due triumviri.
Anche a Firenze il granduca fu costretto all’esilio e la Toscana divenne una Repubblica
guidata dal democratico Guerrazzi
LE REPUBBLICHE ERANO DI STAMPO DEMOCRATICO, al contrario Carlo Alberto era un
liberale.

Carlo Alberto, spaventato dal fatto che la repubblica romana guidata da Mazzini
radicalizzasse in senso repubblicano il processo di unificazione del paese, attacca
nuovamente l’Austria; perse la guerra dopo 4 giorni a Novara. Carlo Alberto abdica in
favore del figlio Vittorio Emanuele I. A Firenze torna il granduca, a Roma, dove i francesi
con Luigi Napoleone si erano schierati a difesa del pontefice, cadde a metà luglio; mentre
Venezia fu riconquistata dagli Austriaci. Nel frattempo le rivolte in Germania, Praga, Vienna
e Berlino erano già concluse.
IL 1848 SI CONCLUSE IN EUROPA CON UNA SCONFITTA.

DOPO 1848 FRANCIA


Nella Francia dopo il 1848 troviamo Luigi Napoleone che governa in Francia con il nome di
Napoleone III si veste di populismo e nazionalismo bonapartista. Napoleone conquista un
posto privilegiato in Italia perché si schiera dalla parte del papa difendendo lo stato
pontificio. Con Napoleone III ritorna un periodo di autoritarismo.

DOPO 1848 ITALIA


Si crea una struttura di coordinamento dei democratici e si trova una sintesi tra i democratici
e la monarchia sabauda con la fondazione della Società Nazionale italiana (primi membri
Garibaldi e Manin)
Torino, dove si trovavano i Savoia, diviene punto di riferimento e si rafforza la monarchia
sabauda. L’Italia era divisa in 3 parti: al Nord vi era un fermento di unificazione italiana a
guida Savoia, ed era coinvolto in un forte sviluppo economico, il Sud era arretrato e vi era
un agricoltura dominata dal latifondo e vi era l’analfabetismo, al Centro vi era la mezzadria.

VITTORIO EMANUELE II
Vittorio Emanuele II succede al padre Carlo Alberto, decise di mantenere la carta
costituzionale e salvaguardare la monarchia costituzionale. Il primo governo fu diretto da
D’azeglio che introdusse il principio di laicità dello stato grazie alle leggi Siccardi. Il governo
successivo fu presieduto da Camillo Benso conte di Cavour, liberale e liberista, filo savoia,
attratto dalle innovazioni ed esponente della destra moderata, artefice dell’unità d’Italia
che governò per ben 10 anni.

CAVOUR
Cavour era attento alle innovazioni, era filomonarchico savoia, diplomatico per antonomasia
ed era esponente della destra moderata. Egli non era favorevole ad uno scontro frontale fra
sinistra e destra ma punta alla costruzione di un centrismo parlamentare in grado di creare
un’alleanza tra la destra e sinistra più moderata emarginando le ali estreme. In questo modo
ottenne una maggioranza parlamentare e la sua politica viene detta del connubio. Il suo
problema era quello di diventare un punto di riferimento per l’unificazione italiana e
comprende che per risolvere il problema dell’unità d’Italia ha bisogno dell'appoggio
delle potenze occidentali in particolar modo Francia e Inghilterra e di porre la
questione italiana all’attenzione dei governi europei. Scoppia un conflitto la guerra di
Crimea a seguito della disgregazione dell’impero ottomano e quindi Cavour si schiera dalla
parte della Turchia al fianco di Francia e Inghilterra . Lui utilizza questa guerra perché essa
gli consente di partecipare al Congresso di pace di Parigi e porrà in questo momento la
questione italiana all’attenzione delle grandi potenze. Napoleone III decide di aiutare Cavour
nella liberazione dell’Italia dagli austriaci.

2° GUERRA DI INDIPENDENZA
Napoleone III subisce un attentato e Cavour gli fa capire che senza l’intervento della Francia
i mazziniani (DEMOCRATICI) possano riprendere l’iniziativa.
Così Cavour e Napoleone III si incontrano a Plombiers e decidono che il Piemonte avrebbe
provocato l’Austria spingendola a dichiarare guerra e la Francia sarebbe intervenuta in aiuto
di esso. L’Austria avrebbe dovuto cedere il Lombardo-Veneto e la Francia otteneva Nizza e
Savoia. Gli Stati dell’Italia centrale sarebbero stati unificati sotto la guida di un sovrano
francese e il Regni delle due sicilie sarebbe rimasto ai Borbone; infine ci fu una riduzione
dello stato pontificio. Tutto andò secondo i piani perchè l'austria dichiarò guerra e iniziava
così la seconda guerra d'indipendenza e si ottennero già delle vittorie franco-piemontesi a
Solferino e San Martino.
Successivamente ci furono delle insurrezioni in Emilia e in Toscana favorendo l’annessione
di esse al Regno di Sardegna. Lo schema disegnato da Cavour e Napoleone stava per
fallire e così quest’ultimo firma l’armistizio con l’austria (Villafranca) . La Lombardia passa al
Piemonte, l’italia centrale fu annessa al piemonte con dei plebisciti e Nizza e Savoia
passarono alla Francia. Rimangono ancora fuori il Veneto e lo stato pontificio annessi dopo
la terza guerra d'indipendenza.

GARIBALDI
Garibaldi tentò una spedizione rivoluzionaria in Sicilia, se la spedizione fosse andata a buon
fine Cavour si sarebbe atteggiato come liberatore al contrario si sarebbe dichiarato
estraneo. Egli era entrato nella Giovine Italia ed era fuggito in sud america partecipando alla
liberazione contro gli spagnoli. il Italia si era battuto al fianco dell’esercito sabaudo. Con
Cavour partecipò alla seconda guerra di indipendenza e conquistò il Regno delle due
Sicilie con la spedizione dei Mille, in nome del re Vittorio Emanuele per questo motivo fu
considerato dai democratici un traditore . Così occorreva trovare un rapporto con il popolo
delle campagne siciliane che in Garibaldi vedeva il liberatore dall'oppressione Borbonica.
Garibaldi voleva l’unità d’italia , i contadini la terra. In questo modo si apriva una divisione tra
il nuovo stato unitario e i contadini del meridione. Garibaldi e Vittorio Emanuele II si strinsero
la mano a Teano il 26 ottobre 1860. Successivamente Vittorio Emanuele II venne
proclamato re d’Italia per grazia di Dio e volontà della nazione. La capitale restava Torino e
lo statuto albertino venne esteso sul resto della penisola.

DESTRA STORICA
La destra storica è la prima forza politica a governare dopo l'Unità d'Italia con Cavour ed è
una classe con una grande moralità e di grande rettitudine quasi incorruttibile. Si trova quindi
a gestire un’Italia dove dilaga la povertà e l’analfabetismo soprattutto nel meridione. A fronte
22 milioni di abitanti solo 500 mila potevano votare, cosa che era limitata esclusivamente a
coloro che pagavano minimo 40 lire di imposte dirette sul reddito, che sapessero leggere e
scrivere e che fossero maschi. L’idea di estendere il diritto di voto era in voga tra i mazziniani
e garibaldini dato che nell’unificazione le masse avevano ricoperto un ruolo chiave,
ricordiamo i plebisciti e la lotta popolare nel meridione. Questo a vista di pochi, ma influenti,
avrebbe comportato un rischio politico per l’oligarchia del tempo.

Problema organizzazione statale


Tutti i rappresentanti della destra Storica sono diretti eredi di Cavour, piemontesi in
particolare, come Urbano Rattazzi. Solo anni dopo con Crispi, siciliano, abbiamo un primo
ministro meridionale. Piemontesi era in larga parte anche l’alta magistratura e lo stato
maggiore dell’esercito. In questo periodo quindi ci si chiede come organizzare lo stato,
ovvero se decentrare i poteri o accentrarli sulla scia del modello centralistico francese: la
scelta ricade su l'accentramento e nessuna delega alle autonomie locali con i sindaci
nominati dal governo.

Problemi risanamento bilancio


Il debito pubblico immenso che era stato contratto a seguito delle guerre di indipendenza e
della costruzione di infrastrutture solo nella regione piemontese spinse il nuovo governo ad
unificare il debito pubblico e a farne le spese sarà il sud che anche dopo l’unità non capirà
mai il motivo per cui è stato annesso al nuovo stato. La politica liberista applicata con basse
tariffe doganali, unica forma che permetteva all’Italia di partecipare all'economia mondiale,
era vantaggioso per l’agricoltura, ma non per le industrie, che non potevano reggere la
concorrenza di quelle del resto d’europa. Naturalmente se quelle del nord fanno fatica quelle
del Sud tendono a scomparire completamente. Lo stato investe inoltre dopo l’unificazione
ulteriore denaro per modernizzare il paese e soprattutto per costruire una grande rete
ferroviaria per cercare di collegare varie parti d’Italia. Inoltre erano richieste spese per
riforme dell’esercito, dell’amministrazione e di un nuovo sistema scolastico.
Infine forse la più grande ingiustizia fatta al sud sarà l’introduzione, per risanare il bilancio,
della tassa indiretta sul macinato, cosa che colpirà il più diffuso bene di consumo e quindi i
più poveri. Al prezzo di questa politica impopolare si raggiunse il pareggio di bilancio nel
1876 ma il divario tra nord e sud era incolmabile e le masse popolari soprattutto nel sud
erano visibilmente scontente.

Divario tra Nord-Sud:


1) Nazionalizzazione debito pubblico a seguito di guerre di indipendenza e debiti
conseguenti ad investimenti infrastrutturali
2) Si abbassano le tariffe doganali, cosa che non aiuta le industrie del Sud che vengono
spazzate via
3) si crea allora un’alleanza tra la borghesia agraria industriale del nord e i latifondisti
del sud
4) aumentano le tensioni sociali, soprattutto da parte dei contadini che si aspettavano
con l’arrivo di Garibaldi, la ridistribuzione della terra. Invece non solo non hanno le
riforme agrarie ma si vedono inasprire il fisco (tassa sul macinato), il servizio militare
obbligatorio e l’eliminazione degli usi civici dei territori, una specie di open fields in
cui i meno abbienti potevano coltivare. Tutto ciò porterà a malcontento miseria e
fame.
5) la rete ferroviaria al momento dell’unificazione poteva contare su 1700 km di reti, di
cui 1500 solo nel nord Italia.

Brigantaggio-legge Pica

Nel sud da molto tempo le bande Armate soprattutto in Sicilia avevano il controllo dei territori
per conto dei Baroni. A guerra finita ed ad unificazione avvenuta queste strutture cadono
nell'illegalità. In quasi tutto il sud avvennero delle insurrezioni dando vita ad una vera e
propria guerra civile che prese il nome di brigantaggio. Ognuno di queste bande poteva
contare su migliaia di membri che si macchiavano di episodi di violenza, giungendo
addirittura ad occupare territori urbani con la forza. Lo Stato Italiano, reagì attraverso la
Legge Pica, dichiarando lo stato di guerra: vennero introdotti dei Tribunali militari che
potevano condannare a morte anche sommariamente i Briganti; Infine venne inviato nei
territori del Sud il generale torinese La marmora che con 160000 uomini stroncò il
fenomeno. Lo Stato Italiano nasce col sangue dei briganti, con la miseria dei contadini
e con le dure sofferenze del meridione in generale.

3° GUERRA DI INDIPENDENZA

L’annessione del Veneto e dello Stato pontificio andranno di pari passo con l'unificazione
tedesca. La guerra austro-prussiana equivale alla terza guerra d'indipendenza italiana e
partecipando a questo conflitto l'Italia riesce a riprendersi il Veneto. La città simbolo della
sconfitta austriaca è Sadowa. Successivamente abbiamo la seconda vittoria Prussa contro
la Francia a Sedan il 1 settembre 1870. Sarà fondamentale perché essendo lo Stato
Pontificio protetto dai francesi ora l'Italia può finalmente entrare a Roma nel 1870 quando i
bersaglieri compiono la famosa Breccia di Porta Pia.

Sovrani regno di Sardegna-Italia

1) Vittorio Emanuele I
2) Carlo Felice ( Il reggente Carlo Alberto concede la costituzione successivamente
ritirata da Carlo Felice)
3) Carlo Alberto (statuto albertino e I guerra d'indipendenza)
4) Vittorio Emanuele II (primo Re d’Italia, II e III guerra d'indipendenza)
5) Umberto I
6) Vittorio Emanuele III (durante il fascismo)
7) Umberto II (ultimo Re d’Italia prima del referendum del ‘46)

Possibili eredi al trono d’Italia: Principe Emanuele Filiberto di Savoia (giudice Amici)

Potrebbero piacerti anche