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E SERCITAZIONE N . 1
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(b) Dimostrate che M
i p ∗ Z p (U ) = Z
M
p∈ X p ∈U
∗
i p∗ Z p
M
div : KX −→
p∈ X
Γ X, i p∗ Z p = ∑ Z −→ Z
M σ
p∈ X p∈ X
smo Γ( X, KX∗ ) → Γ X, L
p∈ X i p∗ Z p indotto da div è esattamente il nucleo
sopra.
Allora ( f , f ] ) : (Y, OY ) → ( X, OX ) è un morfismo di spazi anulati, ma non è
locale, e quindi non proviene da un omomorfismo di anelli A → K.
Nota: ricordiamo che s è contenuto in tutti gli aperti non vuoti di X.
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Esercizio 8. Sia ( X, OX ) uno spazio localmente anulato. Per ciascun p ∈ X
possiamo definire il campo residuo k( p) come il quoziente OX,p /m p , e che per
ciascun aperto U ⊆ X, ciascuna sezione φ ∈ OX (U ), e ciascun p ∈ X possiamo
definire φ( p) come l’immagine in k( p) del germe φ p .
Dimostrate che se φ ∈ OX (U ), allora il luogo degli zeri di φ, definito come
{ p ∈ U | φ( p) = 0}, è un chiuso di U.
Esercizio 9. Sia G un gruppo che agisce sullo spazio localmente anulato ( X, OX );
in altre parole, è dato un omomorfismo di gruppi da G al gruppo degli auto-
morfismi di ( X, OX ) nella categoria degli spazi localmente anulati. Un quo-
ziente consiste di uno spazio localmente anulato (Y, OY ), con un morfismo
π : ( X, OX ) → (Y, OY ), tale che
Allora dimostrate che un quoziente esiste, e che può essere costruito nel
modo seguente. Come Y prendiamo lo spazio quoziente X/G; chiamiamo
π : X → Y la proiezione. Inotre osserviamo che G agisce sul fascio π∗ OX ;
prendiamo come OY il fascio di invarianti, ossia, per ogni aperto V di Y poniamo
def G
OY (V ) = OX π −1 (U ) .
Non dimenticate di fare vedere che (Y, OY ) è uno spazio localmente anulato,
e π è un morfismo locale.