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Lezione N 1
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Corso Open-Psy – Mariarosaria De Simone – mrdesimone@libero.it - Copyleft 2003
Già a partire dalla legge istitutiva della professione si evidenzia l’importanza cruciale della
diagnosi che si inserisce quale strumento conoscitivo all’interno di processi di cambiamento
e di integrazione, al fine di ottenere la crescita ed il benessere sia personale che sociale.
Scendendo a livello della pancia, delle emozioni, ciò che più colpisce del fare psicodiagnosi
è che l’oggetto di studio è un essere umano in carne ed ossa, con punti di forza e
debolezza, con un suo equilibrio che, al momento, è sembrato il migliore, con una sua
progettualità, anche fatta di non- senso. Ed è quasi stupefacente, almeno per me, che
esaminato ed esaminatore coincidano.
E, cosa ancor più fondamentale è che il “processo” diagnostico si inserisce in una
dimensione “relazionale”, dove l’”empatia”, le competenze di “ascolto attivo” giocano un
ruolo altrettanto, o forse più cruciale del repertorio di tecniche e teorie acquisite durante il
lunghissimo percorso di studio dello psicologo
Dobbiamo pertanto individuare le componenti caratterizzanti il nostro intervento
professionale che deve risultare chiaro, fondato scientificamente, condiviso e trasmissibile,
considerando comunque che è necessario modularlo alla persona ed alle situazioni per
costruire un metodo di lavoro fondato sul piano scientifico, ma rispettoso dell’oggetto di
studio e di intervento clinico.
Un altro fatto strano che mi colpisce è che la psicologia, almeno per gli psicologi, non solo è
un sistema teorico e operativo per rapportarsi al mondo, ovvero una chiave di lettura della
Infine gli articoli dettati dal codice deontologico che interessano la diagnosi sono i
seguenti:
art. 11-12-13-15-17-25 sul segreto professionale
art. 4-9-12-24-31-32- sul consenso informato
art. 4-14-16 sul diritto alla riservatezza ed all' anonimato
Ambito medico-clinico
La prestazione richiesta può essere:
> generica e complessiva del tipo:” valutazione psicodiagnostica”, ed in quanto tale
implica il giudizio sull’assetto di personalità e sulle componenti psicopatologiche ed
in quale misura le stesse siano attive e prevalenti nel quadro generale, o anche a
rischio di sviluppo o evoluzione;
> mirata all’approfondimento di alcune funzioni (“valutazione delle capacità o funzioni“),
in relazione a compiti o prestazioni specifiche soprattutto cognitive;
> centrata sulla conferma o meno di un disturbo o di una manifestazione psicologica di
cui si può richiedere l’incidenza della componente psicogena e se la stesa sia
attuale e reattiva, oppure strutturale e radicata o infine a rischio di rottura o
radicalizzazione.
Generalmente il neurologo o lo psichiatra invece, coinvolgono psicologo per ricevere un
contributo:
1) alla diagnosi differenziale
2) alla valutazione delle componenti sovrastrutturali alla patologia organica,
3) alla possibilità della presenza di un “uso secondario del sintomo” o
4) nella valutazione dell’efficienza intellettiva e/o della o compromissione delle funzioni
cognitive.
Ambito scolastico
In ambito scolastico l’obiettivo dell’intervento diagnostico è la valutazione del sintomo
denunciato e la restituzione ai vari soggetti interessati.
E’ necessario cogliere sempre il problema didattico, relazionale o comunicativo che la
segnalazione propone, mentre è opportuno diffidare di segnalazioni generiche o ambigue,
che comunque si devono approfondire e definire. Soltanto con un buon lavoro preliminare è
possibile una corretta restituzione. Una volta individuato l’ambito della restituzione da parte
dell’insegnante occorrerà:
Ambito di comunità
Il compito professionale dello psicodiagnosta, in quest’ambito, coincide con:
> il mediare tra il singolo e il gruppo, proteggendo la persona ed il suo privato,
valutando la sua possibilità di integrazione nelle regole della comunità;
> svolgere una funzione di contenimento , valutando la compatibilità del soggetto con
le norme costituite dalla comunità stessa.