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Velen ha due famiglie, la famiglia Malarosa e la famiglia Mortet. Queste familgie sono al potere.

Le sorti
sono rette da Maximillian morte, un negromante, ma nessuno lo sa. Hadiverse amicizie a Velen, soprattutto
possiede una flotta di 30 navi che commercia con il mondo. Fa riocerche sul deserto e sui mutati

da poco arrivati in città da circa 40 anni, umani con malformazioni e dei poteri particolari. C’è sempre stata
grande diffidenza e lotte dal loro arrivo a Velen. I mutati cercavano di conquistarsi dei diritti all’interno della
città che gli vengono negati

I Mortet non avrebbe molto da dire ma ha paura di perdere consenso ed è schierata con coloro che
vorrebbero scacciare i Mutati dalla città

I mutati hanno poteri magici che interessano molto Maximillian Mortet, sia per sperimentazione sia magari
per riuscire per riuscire a scoprire come si siano evoluti i Mutati.

I Malarosa sono, all’insaputa di tutti, una potente famiglia di Mutati, che occultano le proprie deformazioni
grazie a incantesimi di illusione. Sono grandi lucertoloidi che controllano l’acquedotto, costruito dagli
Gnomi, che parte da Velen e arriva in mezzo continente. L’acqua è di loro proprietà. Hanno un potere
influente. Si chiamano così per via del giardino di rose bellissime, l’unico giardino che sopravvivrebbero se
decidessero di chiudere l’acquedotto.

Altro elemento di interesse è la Piramide di Kesh-dismah, uno degli studiosi di magia più importanti che ha
preso a cuore la situazione dei mutati e all’interno della piramide svolge dei seminari per addestrare nuovi
maghi, tra cui ci potrebbero essere, se il popolo non si opponesse, anche i Mutati stessi per via dei loro
poteri

La parte desertica ha a che fare con numerosi creatori di oggetti; tra questi una pietra capace di emettere
luce che viene lavorata per farne una sorta torce (pietra dei Rocciamare). Gli scopritori della lavorazione
della pietra sono la famiglia dei Rocciamare, che abitano molto lontano da Velen e molti fruitori della pi

Creature tribù, vagabondaggi briganti senza fermarmi

Oceano, pirati liberissimo

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