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LETTURE DI ARCHITETTURA

collana diretta da mario ferrari


series editor: mario ferrari

6 - eugenio giacomo faludi


colonia marina montecatini
a cervia, 1936-1939
6 - eugenio giacomo faludi
montecatini seaside summer camp
in cervia, 1936-1939

Il presente volume è l’esito di una ricerca


finanziata con i fondi del progetto “giovani
ricercatori” del Dipartimento di Progettazione
dell’Architettura del Politecnico di Milano e
condotta dall’autore in seno alla sezione Studi
Storici del medesimo Dipartimento.

prima edizione: maggio 2013 / 1st edition: May 2013


© copyright 2013,
associazione culturale ilios editore, bari
iliosbooks, bari
è vietata la riproduzione di questo libro, anche
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associazione culturale ilios
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without the prior permission of ilios cultural association

ISBN 978-88-908024-0-9
indice

architetture litoranee - mario ferrari........................................................ 5


l’architetto............................................................................................ 18
il committente...................................................................................... 24
il concorso............................................................................................ 33
l’area..................................................................................................... 39
il progetto e il cantiere........................................................................... 43
radici, forma e struttura di un’architettura esemplare............................ 53
moduli e proporzioni............................................................................ 63
lettura formale - sandro de mauro, francesca vecchi, marco dibenedetto.......... 65
quadro cronologico degli eventi.......................................................... 107
fonti iconografiche.............................................................................. 109
fonti bibliografiche............................................................................. 110

index

coastline architecture, mario ferrari....................................................................... 5


the architect........................................................................................................ 21
the client............................................................................................................. 29
the contest.......................................................................................................... 33
the area............................................................................................................... 39
the design and construction................................................................................ 43
roots forms and structures of an exemplary architecture........................................ 53
module and proportions..................................................................................... 62
formal interpretation - sandro de mauro, francesca vecchi, marco dibenedetto............. 65
timeline............................................................................................................ 107
photo credits..................................................................................................... 108
bibliography..................................................................................................... 110
Quando l’architettura incontra il sempre stata stregata dal mare. Al ARCHITETTURE LITORANEE
mare avvengono cose che altrove suo cospetto gli architetti del Ven- la linea di costa nella ricerca
non possono accadere. Lungo la sua tennio, contro ogni logica, sembrano architettonica del moderno italiano
frontiera, instabile e liquida, hanno perdere il controllo e smarrire la
avuto luogo i più complessi espe- necessità di un linguaggio “di re-
rimenti del “moderno italiano”: qui gime”. Le loro architetture, persa
l’architettura non è più un fine ma un l’aura imperiale, assumono quindi
tramite che invoca un rapporto con significati nuovi e si vestono di ri- COASTLINE ARCHITECTURE.
l’orizzonte, con l’oltremare. Alcuni flessi mitologici, come in un testo di
architetti hanno saputo declinare il Alberto Savinio. Ciò appare chiaro When architecture meets the sea, certain
tema in maniera esemplare come in una tipologia della prima metà del things come about which don’t happen
anywhere else. Our unstable and liquid
Adalberto Libera, Mario De Renzi, novecento: la “colonia marina”, in coastline has been the setting for the most
Giuseppe Vaccaro, o Luigi Cosenza; parte derivata dal tipo ottocentesco complex experiments in “Moderno Italiano”:
altri non hanno colto l’occasione. del sanatorio (destinato alla cura here architecture is no longer an end but a
L’influsso del mare Adriatico ha con- delle malattie respiratorie). means inspired by the horizon and what
tinuato a permeare la ricerca anche Adottando un modello produttivo le- lies beyond. Some architects, like Adalberto
in anni più recenti, come è accaduto gato al taylorismo, le grandi aziende Libera, Mario De Renzi, Giuseppe Vaccaro
and Luigi Cosenza, have found ways to
per il concorso per le “Barene di san inaugurano una modalità di assisten-
express this relationship with the coast;
Giuliano”: forse uno dei più impor- za sanitaria volta alla tutela ed alla others have failed to do so. The influence
tanti eventi dell’architettura urbana cura dei giovani. Questo fenomeno
degli anni sessanta. - i cui risultati confluiranno nella fig 1. giochi in spiaggia, 1939
L’architettura moderna italiana è produzione dell’Opera Nazionale games on the beach, 1939

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stefano andrea poli

Balilla a partire dal 1926 - prevede che corre parallela alla bonifica di mitato nel tempo, rappresenta senza
la costruzione di edifici dedicati vasti settori del territorio nazionale dubbio un tema di ricerca incon-
all’infanzia ed alla gioventù. Qui - sarebbero stati ottenuti risultati si- sueto per l’epoca. Oggetto di studio
avrebbero trascorso le vacanze i figli gnificativi nel campo della sanità: anche da parte di molti architetti, in-
degli operai, qui avrebbero assunto la drastica riduzione del tasso di fluenzati dal grande successo de “La
le necessarie dosi di iodio e di sole, mortalità infantile avrebbe garantito montagna incantata” (1912) - che
qui, infine, avrebbe avuto luogo una una classe di operai e soldati robusta Thomas Mann ambienta nel sanato-
delle più grandi operazioni di pre- e numerosa. Al di là del portato di rio svizzero di Davos - la colonia a
venzione sanitaria promossa dallo questa politica socio-sanitaria, il Cervia progettata da Eugenio Faludi
stato. Grazie a questa iniziativa - fenomeno delle colonie, seppur li- conferma questo assioma.

fig 2.
copertina del libro di Thomas Mann “la montagna cover of book by Tomas Mann La montagna incantata (The magic
incantata” ed una immagine del sanatorio di Davos mountain) and a postcard of the sanatoriun at Davos

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letture d’architettura: colonia marina montecatini a cervia

fig 3. veduta dalla pineta del blocco dell’accettazione, 1939


view of the reception wing from the pine grove, 1939

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stefano andrea poli

fig 4. il blocco dei dormitori ripreso dall’interno della rampa, 1939


the dormitory block taken from inside the ramp, 1939
fig 5. la corte del refettorio ripresa dal porticato, 1939
the refectory courtyard taken from the portico, 1939

fig 6. E.G.Faludi, Colonia estiva a Montecatini, prima versione,


1936, vista prospettica dell’atrio di C. Ceccucci
E. G. Faludi, Montecatini seaside holiday camp, first version,
1936, view of the atrium by C. Ceccucci

a fronte / next page


fig 7. gruppi di coloni e assistenti in spiaggia, 1939
Group of guests and assistants on the beach, 1939

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letture d’architettura: colonia marina montecatini a cervia

Nella colonia marina di Cervia il


modello architettonico originario,
caratterizzato dalla composizione
a padiglioni e portici di collega-
mento, viene potenziato. L’esteso
tessuto distributivo - un complesso
ed articolato portico - perfora e lega
assieme tutte le parti spingendosi
fino al mare e lanciandosi oltre la bat-
tigia. Lungo questo percorso vi sono
alcuni episodi (i pieni dei padiglioni
semitrasparenti ed i vuoti delle corti
interne) che rendono sorprendente il
cammino, sovraccaricando di valori
metafisici luoghi altrimenti banali.
Il sofisticato assemblaggio tra padi-
glioni, connettivo e cortili dà luogo
ad una specie di “tessuto poroso”
misurato orizzontalmente dal porti-
co e verticalmente da una misteriosa
torre, evidente citazione della “torre
littoria”. Quest’ultimo elemento, che
consentirebbe un’ampia digressione
sul ruolo delle torri nella simbologia
dei regimi totalitari, presenta però
un carattere di sottile ambiguità. La
sua reale funzione (torre panoramica

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stefano andrea poli

of the Adriatic continues to permeate funded healthcare programmes. Thanks


developments even in more recent times, to this initiative - which runs parallel with
as is the case with the competition for the the reclamation of vast tracts of Italian
“Barene di San Giuliano”, perhaps one of land - significant improvements would be
the most significant events in sixties urban brought about in the nation’s health: the
architecture. drastic reduction in infant mortality would
Modern Italian architecture has always been guarantee a robust and populous military
bewitched by the sea. In its presence the and working class.
architects of the fascist period, against all Over and above the consequences of this
logic, appear to lose control and misplace social healthcare policy, the phenomenon
the need for a language “of the regime”. of the colonies, although limited in time,
Their architecture, lacking the imperial is certainly an unusual research topic for
feel, takes on a new significance and the period; Eugenio Faludi’s colony at
mythological overtones, like the prose of Cervia confirms this. The building is a
Alberto Savinio. This becomes clear when direct descendant of the sanatorium for
we look at a genre from the first half of the the treatment of respiratory disease, object
twentieth century: the “colonia marina” or of study by architects influenced by the
seaside colony. Following a model linked to huge success of Thomas Mann’s “Magic
Taylorism, major Italian companies of the Mountain” (1912), which is set in the Swiss
period established a system of healthcare sanatorium at Davos.
geared toward the tutelage and care of In the seaside colony at Cervia the original
young people. This phenomenon - whose architectural model - characterized by the use
results were to come together in the fascist of pavilions - is hybridized with an extensive
youth organization Opera Nazionale Balilla, layout which makes use of an intricate and
started in 1926 - resulted in the building of well-structured colonnade to punctuate
centres for children and young people. Here and unite the various sections, pushing
the children of the workers would spend towards the sea shore and beyond. Along
their holidays, receiving the requisite doses the way are features (the fullness of semi-
of iodine and sunshine; indeed, this was transparent pavilions and the emptiness
the scene of one of the largest ever state- of inner courtyards) which surprise the

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letture d’architettura: colonia marina montecatini a cervia

fig 8. il blocco dei dormitori, la torre e l’ala della direzione, 1939


the dormitory block, tower and management wing, 1939

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stefano andrea poli

ma anche luogo per consentire


ai giovani un esercizio fisico del
tutto particolare) è pari solo alla
sua capacità di evocare la neces-
sità dell’ascesa. Si tratta in realtà di
un gesto esagerato, eccessivo, non
commisurato alla scala dell’edificio.
E’ come se l’architetto volesse sta-
bilire una relazione con l’orizzonte,
con le ampie distese di sabbia del
mare adriatico.
Nella sua estesa ed approfondita
trattazione Stefano Poli racconta con
cura la genesi di questo segno, i cui
prodromi sono in altre architetture
dello stesso Faludi: l’astratta torre
per il padiglione della SNIA (figg.
47/48), le cui misteriose spirali lu-
minescenti già preludono ad un sim-
bolismo quasi borrominiano, viene
successivamente declinata nella
Colonia a Cervia in un oggetto dove
esercizio fisico e metafisico trovano
il giusto equilibrio. Camminando o
correndo lungo le rampe ascendenti
della torre, il fanciullo può temprare
fig 9. la torre ripresa dal ballatoio del terzo piano, 1939
il fisico e legarsi indissolubilmente the tower taken from the third-floor walkway, 1939

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letture d’architettura: colonia marina montecatini a cervia

al paesaggio del mare Adriatico. sanatorio, inaugurano una ricerca cato tra il 1929 ed il 1932 sia noto
La colonia infatti, oltre a irrobusti- particolarmente felice. Un certo anche a Faludi che, proprio in quegli
re il fisico dei bambini, deve anche ascendente va attribuito anche alle anni, sta lavorando al progetto della
sviluppare in loro un forte senso di riviste italiane che, pubblicando colonia per la Montecatini. L’ipotesi
appartenenza. Da qui la necessità di l’opera di architetti di paesi affini - non è irreale se si considera che lo
ricorrere a simboli e figure. Lo stesso come quella di Alvar Aalto - orien- scambio cuturale tra i paesi nordici e
atteggiamento, nello stesso periodo, tano il gusto dei giovani. E’ possibile l’italia fascista era una consuetudine
era assunto anche da altri architetti che il suo sanatorio a Paimio, edifi- dell’epoca.
che, cimentandosi con questa tipo-
logia, ne traevano figure inedite: tra
gli esempi più interessanti vanno
menzionate le “locomotive futuri-
ste” della “colonia elioterapica” a
Cattolica dell’architetto Clemente
Busiri Vici. In questo complesso,
progettato negli stessi anni, veniva
indagato un tema completamente di-
verso rispetto a quello su cui avreb-
be lavorato Faludi, confermando la
larga autonomia concessa dal re-
gime che sembrò per qualche tempo
distrarsi prima di imporre quel mo-
numentalismo tipico dei governi di
stampo dittatoriale. L’apparente as-
senza del regime favorisce dunque
il fiorire di linguaggi diversi che, a
fig 10. Alvar Aalto, sanatorio a Paimio, 1932
partire dal tema ottocentesco del Alvar Aalto, sanatorium in Paimio, 1932

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stefano andrea poli

fig 11. la torre e il blocco dei dormitori ripresi dal primo piano del blocco dell’accettazione, 1939
the tower and the dormitory building taken from the first floor of the reception building, 1939

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letture d’architettura: colonia marina montecatini a cervia

fig 12. veduta dalla spiaggia, 1939


view of the beach, 1939

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stefano andrea poli

Con la fine del Ventennio anche la


ricerca formale connessa a questo
modello sembra cadere e, anche
se nel secondo dopoguerra e fino
agli anni sessanta le colonie estive
troveranno una consistente diffu-
sione, gli esiti architettonici saranno
di scarso interesse. Ancora oggi è
possibile osservare alcuni di questi
edifici che, forse grazie alla loro
funzione, sono stati risparmiati dalla
guerra. Questi, restano impermeabili
a qualsiasi idea di recupero perché,
se è possibile ipotizzarne il restauro
fisico, non è concepibile il restauro
fig 13.
della loro funzione, ormai obsoleta.
Clemente Busiri Vici: colonia Testimoni muti e silenziosi, questi
marina, Cattolica 1934
Clemente Busiri Vici:
edifici giacciono oggi sulla bat-
seaside camp, Cattolica 1934 tigia del nostro mare: atti poetici del
“moderno italiano” - pervasi da una
poesia amplificata dal nostalgico
rapporto tra architettura e orizzonte
- sono eroici “relitti” sulla spiag-
gia ventosa della nostra memoria.

Mario Ferrari

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letture d’architettura: colonia marina montecatini a cervia

visitor, charging otherwise banal spaces with to the top of the tower, the young boy Alvar Aalto, influencing the tastes of the
metaphysical overtones. The sophisticated works on his physical strength and becomes new generation. It is quite likely that Aalto’s
assembly of pavilions, walkways and inextricably linked to the Adriatic landscape. sanatorium at Paimio, built between 1929
courtyards give the impression of a kind of Indeed, as well as attending to their physical and 1932, was known to Faludi, who in
“porous tissue”, expressed horizontally in development, the colony needed to instill those years was working on the design for the
the colonnade and vertically in a mysterious a strong sense of belonging in its inmates. Cervia project. This hypothesis is reinforced
tower, a clear reference to the “Littoria Hence the need for symbols and leaders. by the fact that cultural exchange between
Tower”. This feature, which could be seen A similar attitude was adopted by other the Nordic countries and fascist Italy was
as a radical departure from the symbolic role architects of the period who undertook the norm during this period. With the end
of the tower in imperial regimes, displays a projects in the same genre and came up of the fascist era, the formal development
subtle ambiguity. Its real function (a viewing with highly original forms: among the of this type of architecture came to a halt,
platform but also a place for young people most interesting of these are the “futuristic and although summer colonies were still
to take an unusual form of exercise) is equal locomotives” of the “heliotherapy colony” at widely in use after the Second World War
to its ability to motivate people to climb it. Cattolica, designed by the architect Clemente and right up to the sixties, the buildings
Indeed it comes across as an exaggerated Busirivici. This complex, contemporary with of this period are of little interest. Today
gesture, out of step with the scale of the the Cervia colony, explores a completely some of these buildings, survivors of the
building. As if the architect wished to build different theme from Faludi’s work, and this war, perhaps thanks to their function, can
a relationship with the horizon, the wide gives an indication of the broad autonomy still be seen. These relics are immune to any
sandy beaches of the Adriatic. allowed by the regime - perhaps because idea of restoration because even if physical
In an extensive and in-depth digression, these buildings were intended for healthcare rebuilding were carried out, their function,
Stefano Poli gives a detailed account of the - which appears to relax its grip for a while now obsolete, could never be restored.
genesis of this symbol, whose precursors before imposing the monumentalism typical Silent and mute witnesses, these buildings
can be found in other designs by Faludi: of dictatorial governments. The apparent yet stand on the shores of our seas: poetic
the abstract tower for the SINA pavilion absence of the regime thus favours the records of “Moderno Italiano”, their poetry
(figure 47/48), whose luminescent spirals blossoming of a new architectural language amplified by the nostalgic relationship
are the prelude to a symbolism reminiscent which began its happy development between architecture and horizon; heroic
of Borromini; later expressed in the Cervia from the starting point of the nineteenth monuments on the windy beaches of our
colony in a structure where physical and century sanatoriums. A certain sway can be memory.
metaphysical exercise find their just balance. attributed too to the Italian magazines which
Walking or running up the ramps leading publicised the work of foreign architects like Mario Ferrari

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