Sei sulla pagina 1di 1

Il racconto si svolge in Portogallo, precisamente a Lisbona negli anni Trenta, durante il regime zarista e nel

periodo in cui si svolge la guerra civile spagnola e si afferma il Fascismo in Italia. Il protagonista è Pereira un
mite giornalista di cronaca nera che dirige la pagina culturale di un giornale pomeridiano, il Lisboa. La sua
vita non ha più un senso quando è venuta a mancare sua moglie e porta con sé la sua fotografia con la
quale colloquia abitualmente. Assunse Monteiro Rossi, un ragazzo ebreo appena laureato, e gli affida il
compito di scrivere necrologi. Il giovane Rossi comincia a redigere i primi lavori che si mostrano
impubblicabili perché scritte, così come dice Pereira, con la ragione del “cuore”. Successivamente Pereira
decide di ricoverarsi in una clinica talassoterapica dove conosce il dr. Cardoso e con cui stringe una forte
amicizia. Tornato dalla clinica, Pereira si vede arrivare a casa Monteiro con dei documenti falsi. Arriva la
polizia e Monteiro viene colpito così forte da essere ucciso. Pereira trova così il coraggio di esporsi in prima
persona: pubblica un articolo in cui rievoca la storia di Monteiro Rossi, ucciso dal potere perché ha voluto
seguire le ragioni della libertà. Per paura delle conseguenze fugge in Francia, dove continuerà la sua vita da
intellettuale, ma finalmente, impegnato a migliorare la società.

Pereira ha trascorso l’intera sua vita all’insegna dell’invisibilità divenendo complice silenzioso dell’ingiustizia
e dell’arroganza del potere costituito. Il giornalista, grazie ad una serie di avvenimenti, ha avuto una
metamorfosi e cambia il suo atteggiamento denunciando le negatività del sistema politico.

La storia è raccontata da un narratore esterno che la espone facendo credere che gli è stata a sua volta
raccontata dal protagonista. Questo aspetto relativo allo stile dell'opera è messo in evidenza tramite
l'utilizzo frequentissimo della frase "sostiene Pereira", che esprime anche i dubbi che l'autore nutre sulla
veridicità di ciò che racconta. Il narratore non è onnisciente in quanto racconta le cose, seguendo il punto di
vista del protagonista.

Il libro è interessante, scritto in modo semplice ed è un inno alla libertà, soprattutto di scrittura, ma anche
alla semplice libertà di vivere. Sostiene Pereira è un libro che non si dimentica, perché ci richiama alle
nostre responsabilità, al fatto che, di fronte alla storia, alla vita e alle sue ingiustizie, non possiamo mai dire
di essere innocenti, se fingiamo di non vedere e ci macchiamo di indifferenza.

Questo libro ha un messaggio ben preciso: il poeta incita i lettori a non rimanere indifferenti davanti alle
ingiustizie che vengono commesse quotidianamente ed è proprio per questo che tali atteggiamenti e
scorrettezze dovrebbero essere denunciati.

La lettura di questo libro mi ha permesso di imparare il periodo Salazarista di Lisbona e allo stesso tempo mi
ha trasmesso il messaggio di non rimanere ferma davanti alle ingiustizie, di denunciarle e non avere paura
di nulla. Se dovessi consigliare questo libro, lo farei perchè narra di una storia accattivante, che ti prende e
che riesce allo stesso tempo a lasciarti un bel messaggio.

Una frase in particolare che mi ha colpito molto leggendo il libro, è stata: “La smetta di frequentare il
passato, cerchi di frequentare il futuro.” Questa frase rispecchia quello che è il mio pensiero, cioè di
pensare al futuro e non di quanto commesso. Ricordare il passato è bene ma non bisogna vivere di ricordi.

Potrebbero piacerti anche