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Perchè trascorriamo almeno un terzo della nostra vita facendo facendo qualcosa
che lascia la maggior parte di noi solo con pochi ricordi sfuggenti?
Infatti tutto il metabolismo (soprattutto nella fase REM) aumenta, aiutando così
l’organismo a immagazzinare energia.
Ristoro
Conservazione dell’energia
Immunologica
Termoregolatoria
Integrità neuronale
Già dai tempi remoti dell’umanità i misteri del sonno hanno affascinato
poeti, artisti, filosofi e mitologi di tutte le civiltà. Spesso il sonno veniva
interpretato come uno stato dell’essere, più vicino alla morte che alla veglia.
Sonno e veglia, i due processi base della vita, sono come due mondi differenti, dotati di
controlli e funzioni indipendenti. Il sonno è stato però sempre solo inteso, fino alla metà
del XX secolo, come uno stato passivo di assenza della veglia.
Il fenomeno del sonno non fu oggetto di osservazioni sistematiche per tutto il XIX
secolo, tuttavia importanti scoperte furono fatte già dal fisiologo Kohlschütter, che
aveva scoperto che il sonno era più profondo nelle ore iniziali e che tale profondità
aveva delle oscillazioni cicliche con decadimento esponenziale della massima
profondità nel corso del tempo.
Solo la scoperta dell’elettroencefalografia (EEG), nel 1875 , e quella delle
onde alfa da parte di Berger permisero di costituire le basi per la ricerca
moderna. Rapidamente si scoprirono che differenti fasi del sonno provocava
modificazioni dell’EEG .
Tuttavia solo nel 1953 si comprese che il sonno consisteva in realtà di due
stadi completamente diversi: il sonno senza movimenti rapidi oculari (NREM)
e sonno con movimenti rapidi oculari (REM, Rapid Eye Movements). Questa
scoperta ha rappresentato la svolta decisiva nello studio dei meccanismi
neurofisiologici di base del sonno e dei loro correlati clinici.
POLISONNOGRAFIA
Si monitorizzano simultaneamente:
EEG
L’attività beta consiste in onde irrregolari di frequenza media di frequenza compresa tra
13 e 30 Hz. Questa attività mostra desincronizzazione, la persona è vigile e attenta agli
eventi ambientali oppure è impegnata in compiti cognitivi.
Tipica notte di sonno di una studentessa universitaria :
• Il soggetto diventa diviene sonnolento ed entra presto nello stadio 1 del sonno,
caratterizzato dalla presenza di attività theta (3,5-7,5 Hz). Questo stadio rappresenta
in realtà una transizione tra il sonno e la veglia, le palpebre del soggetto si aprono e
chiudono lentamente, gli occhi si muovono verso l’alto e verso il basso.
•EEG è generalmente irregolare, e contiene periodi di attività theta, fusi del sonno e
complessi K.
•Circa 15 minuti dopo, il soggetto in esame entra nello stadio 3 del sonno,
segnalato dal prodursi di attività delta (elevata ampiezza e di frequenza
inferiore a 3,5 Hz).
EEG diviene più desincronizzato, con scariche di onde theta, gli occhi saettano
davanti e indietro sotto le palpebre chiuse (EOG), e inoltre è possibile notare
perdita del tono muscolare. (sonno REM)
Sonno REM : rapid eye movement
Narcolessia
Insonnia
5 -10 ore
APNEA MORFEICA
Disturbo neurologico in cui la persona non sviluppa paralisi durante il sonno REM e
quindi mette in atto i propri sogni
La lunghezza dei cicli varia nelle diverse persone ma, nella maggior parte dei casi,
questa situazione si tradurrebbe in un “giorno” di circa 24 ore.
Alterazione dei ritmi circadiani