Costituzione-Costituzioni
La costituzione è la legge fondamentale dello Stato e racchiude al suo interno le regole e i principi
posti alla base dell’intero ordinamento giuridico. La costituzione italiana è composta da 139 articoli.
È stata discussa e redatta tra il 1946 e la fine del 1947 ed è entrata in vigore il primo gennaio del 1948.
L'Assemblea costituente aveva il compito di redigere una nuova costituzione. Esistono tante leggi che
la precedono e che la seguono. Quelle leggi non conformi alla costituzione devono decadere. Essa
deve regolare le altre: è una sorta di “Meta legge” perché tutte le altre devono essere redatte in virtù
dei suoi principi. Le costituzioni possono essere o scritte (Italia) o non scritte (Inghilterra); le
costituzioni scritte si dividono in rigide o flessibili. La nostra è rigida.
Rigida = gradino più elevato perché per poterla modificare non basta una legge ordinaria, ma serve
un iter particolare più complesso. Per la nostra costituzione servono 4 passaggi parlamentari.
Flessibile = si può modificare con legge ordinaria.
Costituzionalismo americano
Dopo l’esordio nel Regno Unito il cammino per il costituzionalismo approda in America.
Nel 1776, la dichiarazione di indipendenza delle 13 colonie a seguito del trattamento di sudditanza
della madrepatria. I coloni venivano tassati pur non avendo voce in parlamento. Atto iniziale di questa
ribellione è la tassazione del tè e il Boston tea party del 1773. La costituzione è stata redatta perlopiù
da Thomas Jefferson, cultore della filosofia dell’illuminismo francese e quindi ritroviamo i principi
francesi nella costituzione americana. Fra questi quelli che vengono considerati i diritti inalienabili
dell’individuo. Nella Costituzione americana è presente anche la ricerca della felicità.
Diritto inalienabile = tutti gli uomini hanno al momento stesso della nascita dei diritti che non possono
essere alienati. Essi sono più importanti delle leggi dello stato perché nascono con l’uomo,
appartengono all’uomo in quanto uomo (quindi giusnaturalismo, leggi naturali). Essi sono espressi
anche nella filosofia di John Locke il quale ritiene che questi principi preesistano anche alle istituzioni
stesse e quindi devono essere garantiti. Se l’autorità volesse calpestare questi diritti inviolabili il
popolo avrebbe diritto a ribellarsi, quindi la rivoluzione non solo è possibile ma è scritta nella
costituzione, che conferisce al popolo la sovranità. La repubblica americana è presidenziale e
federale. (Si discusse molto tra coloro che volevano una federazione più debole, i confederati, con
maggiore autonomia rispetto allo stato centrale, e coloro che volevano attribuire un forte potere allo
stato centrale). La figura del presidente è una figura centrale, capo dello Stato e del governo. Il
governo è nelle mani del presidente della repubblica (mentre in Italia c’è differenza tra capo dello
stato e capo del governo). I principi sono tratti dalla filosofia dell’illuminismo: il principio più
importante è la separazione dei poteri ipotizzata da Montesquieu (Lo spirito delle leggi). La
costituzione entrò in vigore nel 1789 (promulgata nell'87) nel 1791 entrano in vigore i primi 10
emendamenti anche questi si chiamano carta dei diritti. Tra questi emendamenti che sanciscono
determinate libertà ce ne sono alcuni che sono oggetto di grande dibattito pubblico. Secondo
emendamento: Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il
diritto dei cittadini di possedere e portare armi non potrà essere violato. C’è una certa facilità
all’acquisto di armi con ciò che ne consegue.
Questione femminile: la prima femminista della storia non appartiene alle Suffragette di fine 800 ma
è una francese, Olympe De Gouges, che fece parte della rivoluzione e che scrisse, prima ancora che
il femminismo si affermasse, una dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina con intento
polemico nei confronti dell’Assemblea Costituente che aveva proclamato nel 1789 l’uguaglianza di
tutti i cittadini ma era evidente che ci si riferisse soltanto a quelli di sesso maschile. La femminista
rivendicò la piena uguaglianza anche di salire al patibolo allo stesso modo degli uomini.
COSTITUZIONALISMO ITALIANO
La storia del costituzionalismo italiano si apre con lo Statuto Albertino del 1848. Il ’48 fu un anno di
rivoluzioni in Europa, con l’obiettivo del rovesciamento dell’ancien regime. In questo anno questi vi
furono quindi nuove costituzioni.
Ferdinando II di Borbone concesse infatti una costituzione che poi successivamente ritirò e tra queste
nuove costituzioni ci fu anche quella del regno di Sardegna (Statuto Albertino) che Carlo Alberto
aveva firmato e che poi il regno d’Italia (1861) ereditò, questo statuto resterà in vigore formalmente,
anche se sostanzialmente disatteso dalle nuove leggi fascistissime e dai provvedimenti del fascismo,
durante il ventennio fascista fino ad essere sostituito nel 1948 con l’entrata in vigore della costituzione
italiana.
Anche durante il fascismo rimase in vigore nonostante l’assenza della libertà di stampa e la
sostituzione della camera dei deputati con la camera dei Fasci.
Inoltre, con lo Statuto Albertino il cattolicesimo venne riconosciuto come religione dello Stato e
successivamente ci furono delle politiche dei governi liberali ispirati al principio cavouriano della
libera chiesa in libero stato durante gli anni ‘50 per limare la forza di questo articolo.
Lo Statuto Albertino si impegnava a garantire i classici diritti civili dello Stato liberale: uguaglianza
dei cittadini davanti alla legge, l'inviolabilità del domicilio, la libertà di stampa, il divieto di arresto
arbitrario, la libertà di riunirsi pacificamente.
NOSTRA COSTITUZIONE
La costituzione fu discussa fra il 1946 e il 1948. Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani furono chiamati
alle urne per decidere quale forma di governo dare all’Italia fra monarchia e repubblica. Fu la prima
consultazione nella quale votarono anche le donne, i votanti furono 25 milioni tra cui 13 milioni di
donne e 12 milioni di uomini. La Repubblica prevalse con circa 2 milioni in più rispetto alla
monarchia, fu determinante il voto del nord.
Per quanto riguarda l’elezione dell’Assemblea Costituente le urne videro prevalere nettamente la
democrazia cristiana (prosecuzione del partito popolare del 1919 ispirato alla tradizione cattolica) che
ebbe il 35 % dei consensi con 207 deputati. Gli altri furono ripartiti in 115 socialisti e 104 comunisti
(nati nel 1921 da una scissione del partito socialista dovuta al fatto che dopo il 1917 in Europa i partiti
socialisti furono chiamati a scegliere se stare dalla parte della rivoluzione o dalla parte delle riforme).
L’Assemblea Costituente che entrò in vigore fu presieduta da un socialista, Giuseppe Saragat che
divenne negli anni 60 il Presidente della Repubblica. I lavori di questa assemblea si svolsero in un
rapporto di collaborazione malgrado le grandi divisioni ideologiche tra i partiti che la componevano,
sia comunisti sia socialisti sia i democratici cristiani avevano infatti combattuto insieme nella
resistenza contro i nazifascisti e, all’interno dell’Assemblea Costituente, nonostante le loro diversità,
erano accomunati da un principio contro il fascismo.
L’assemblea Costituente affidò la redazione del testo base alla commissione dei 75, i lavori si
conclusero nel 1947 e il testo fu discusso per 9 mesi e fra i temi più discussi ci fu il rapporto con la
chiesa e il divorzio. Il testo fu approvato alla fine di dicembre con l’88 % dell’assemblea a favore, la
nostra costituzione entrò definitivamente in vigore il 1 gennaio 1948.
COME SI COMPONE
La repubblica italiana è uno stato costituzionale con la repubblica parlamentare come forma di
governo, i suoi caratteri distintivi sono: il primato dei diritti dell’uomo rispetto ad ogni altra istanza
e il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Il titolo per godere ai diritti è la
cittadinanza ma la costituzione riconosce i diritti fondamentali agli esseri umani in quanto tali.
La sovranità appartiene al popolo ma viene regolamentata dalle forme e dai limiti che impongono la
costituzione, non è quindi il partito a decidere di sciogliere il parlamento e di andare a nuove elezioni
ma bensì la maggioranza parlamentare.
La separazione dei poteri è garantita dalla costituzione, in particolare la magistratura è autonoma e
indipendente da ogni altro condizionamento politico.
La corte costituzionale entrò in vigore solo nel 1956 con il compito di vigilare sulla conformità delle
leggi passate e moderne sulla costituzione.
Garantiti diritti delle minoranze
Il Suffragio universale
COME SI SUDDIVIDE?
La costituzione italiana è composta da 139 articoli ed è divisa in tre parti
L’introduzione riguarda i principi fondamentali, dal 1° al 12° articolo
La prima parte riguarda i diritti e i doveri dei cittadini, dal 13° al 54° articolo
La seconda parte riguarda l’ordinamento della Repubblica, dal 55° al 139°
1° articolo
-1° capoverso
L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.
-2° capoverso
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e limiti della costituzione.
L’italia è una repubblica parlamentare. Il parlamento è il perno del sistema ed elegge il presidente
della repubblica oltre ad esercitare il potere legislativo. Negli ultimi anni il perno dello stato è
diventato il governo stesso(e quindi non più il parlamento) che esautora il parlamento con la forma
del decreto legge, un atto totalmente legale di durata breve pensato per governare l’emergenza, di
cui il governo “abusa”. Il governo per poter restare in vita ha bisogno però del parlamento e decade
nel momento di un voto di sfiducia delle camere. Il governo si appoggia al parlamento e questo può
far cadere il governo tramite un voto di sfiducia.
Repubblica democratica
Articolo 139: la forma repubblicana non può essere revocata
Repubblica democratica ––> democrazia= démos (popolo) e kràtos (potere), governo del popolo
mediante l’elezione degli organi del potere legislativo da parte dei cittadini maggiorenni L'obiettivo
è riuscire a tutelare le minoranze, di questo se ne occupa la matrice liberale La costituzione deve
riuscire a limitare il potere della maggioranza perché può verificarsi un dispotismo della
maggioranza stessa.
Lavoro
Valore fondamentale e considerato il mezzo per la realizzazione della personalità dell’individuo e
strumento di partecipazione dei cittadini allo sviluppo economico dello Stato. All’inizio l’assemblea
costituente era costituita da 3 anime di cui una era quella comunista capitanata da Palmiro Togliatti.
Il fatto di essere fondata sul lavoro(principio laborista) significa che a differenza del passato, i
privilegi di nascita e economici non vengono piu tenuti in considerazione. Le distinzioni di classe
non dovrebbero avere peso anche se non è così (La scuola ad esempio è una scuola di classe che
privilegia l’appartenenza ad una realtà socio-economica.)
Il referendum è un istituto di democrazia diretta che può essere di tipo abrogativo: cancella le leggi
se il popolo lo richiede , si presenta un articolo di legge e ogni persona deve rispondere solo con si o
con no. (500.000 firme per consentire l’abolizione di una legge). La legge d’iniziativa popolare
nasce su impulso diretto dei cittadini, è necessario un certo numero di firme. (50.000 per presentare
una proposta di legge di iniziativa popolare), successivamente va in parlamento.
In realtà non c'è alcun nesso tra democrazia e repubblica Ad esempio la repubblica del terzo reich
non venne modificata da Hitler ma il potere fu concentrato nelle mani di hitler. repubblica non
democratica E ci sono monarchie pienamente democratiche come quella inglese.
Libertà di pensiero: ognuno ha diritto di esprimere le proprie opinioni senza dover ricorrere alla
censura
Pluralismo in ambito politico e religioso
Suffragio universale in vigore dal 1946
Articolo 2 (I diritti inviolabili dell’uomo)
La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle
formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili
di solidarietà, politica, economica e sociale.
Diritti inviolabili dell’uomo (nascono dall’uomo stesso, origini 700, giusnaturalismo: l’idea che ci
siano dei principi inviolabili che precedono le leggi dello stato, alla base del diritto costituzionale
moderno)
Storia: Peter Verter era un muratore nella Berlino Est. All’epoca a Berlino c’erano due muri, uno ad
Est e l’altro ad Ovest, in mezzo ai due la striscia di terra, della morte, così chiamata perché quando
qualcuno cercava di scavalcare il proprio muro correva rischi molto alti perchè i cecchini sparavano
a vista. Un giorno di agosto Peter e un amico si calano da muro e iniziano a correre, l’amico riesce,
Peter viene colpito in cima al muro, i cecchini lo raggiungono al bacino quando cade (non era
morto) e lo lasciano morire dissanguato. Al di là del muro una folla assiste. Mouer Tote libro che
ricorda le vittime del muro, 200 vittime di questi scavalcamenti. Quando la Germania fu unificata i
cecchini e i loro superiori vennero portati davanti alla giustizia e si difesero dicendo:‘abbiamo agito
obbedendo alle leggi’ i giudici affermano che esistono dei diritti che vengono prima delle leggi ed
esistono anche quando una legge ingiusta li calpesta.
Storia emblematica di un caso dove gli assassini non hanno considerato una legge superiore, degli
uomini stessi.
Ci sono anche dei riferimenti antichi, Antigone, la figlia di Edipo che trasgredisce per obbedire alla
propria coscienza in modo da dare sepoltura al fratello, solo che c’è una pena, la morte; quando
viene condotta davanti al re Creonte rivendica la scelta per le leggi superiori, che superano l’editto
del re.
Nell’articolo due della carta si trova il principio personalista: non è la persona al servizio dello
Stato, ma lo Stato al servizio della persona. Principio che pone l’individuo al centro. Nell’assemblea
costituente è stato il punto di convergenza sia delle forze cattoliche (centro), sia per le forze di
sinistra per le quali l’uomo è l’artefice dell’emancipazione e dallo sfruttamento del sistema
costituzionale sia delle forze liberali, tradizionalmente legate alla centralità dell‘individuo.
L’articolo due esprime anche il principio pluralista, il riconoscimento dei diritti non è solo
individuale ma abbraccia la dimensione sociale della persona, è un individuo all’interno di una
società, una rete di relazioni.
Articolo 3
Storia: Alabama, Stato dove c’era l’Apartheid. 1 dicembre 1955.
Rosa Parks torna a casa in bus dal lavoro, vorrebbe sedersi ma il bus prevede posti per i bianchi e
per i neri separati, quelli per i neri erano finiti, decide di sedersi in uno per i bianchi, l’autista le
ordina di alzarsi, lei non lo fa, arriva la polizia e lei viene arrestata. La notizia si diffonde nella
comunità nera, che diede inizio a una delle più grandi campagne per i diritti della persona.
La corte suprema (costituzionale), all’unanimità abolisce la segregazione razziale sui mezzi di
trasporto.
Foto del 2013 in cui Obama è seduto all’interno del bus sullo stesso sedile.
Uguaglianza in Europa, libertà in America. Vengono comunque sancite in entrambe le costituzioni.
Uguaglianza giuridica.
1 capoverso: tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e
sociali.
Distinzione tra i primi due capoversi: nel secondo si articola meglio il principio di uguaglianza.
Marx abolisce le classi e collettivizzazione i mezzi di produzioni. Se sono ricco sono favorito, se
sono povero ho un percorso burrascoso; limita di fatto la libertà e non permettono la libertà totale
della persona.
La prima parte che scaturisce dalla tradizione liberale e democratica.
La seconda parte frutto della tradizione socialista, eguaglianza di tipo sostanziale.
Negli ultimi decenni questo restituire al principio dell’uguaglianza un vero riscontro reale è andato
sempre più a scemare, la società si divide.