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Il mio sistema dei personaggi dei Promessi Sposi

Il destino ,per qualcuno, caratterizza ogni momento della nostra vita,in questo momento io sto
esattamente vivendo questo momento perché una serie di eventi precisi mi ci ha portato,e non può essere
altrimenti, Manzoni nella stesura dei Promessi Sposi ,s’immaginava circa la stessa causalità,e di
conseguenza i suoi personaggi vivono nell’apparente caos della vita,il quale in realtà è sancito
perfettamente dalla cosiddetta Provvidenza, che come un burattinaio gestisce i rapporti tra personaggi.

Il fato manzoniano agisce con tre particolari forze ,come ci spiega Calvino,il potere sociale ,la buona chiesa
e la cattiva chiesa ,all’ interno del romanzo questa entità si ripetono ciclicamente ,dimostrano come
Manzoni abbia un’idea prettamente circolare del destino ,ed i suoi personaggi,in questo modo, debbano
subirlo.

Renzo e Lucia ,oggi ,li chiameremmo “vittime degli eventi”,i nostri poveri protagonisti ,sono in realtà senza
colpe,ma il grande piano di Dio li investe con uno tsunami di eventi sfortuiti,dedito,a fine romanzo, a farli
evolvere al perfetto cittadino dell’epoca ,praticamente dei pre-imprenditori.

Come nelle migliori storie ,non mancano aiutanti e ostacolatori,che intrecciandosi al cammino dei
protagonisti interagiscono con loro,e a volte cambiano il percoso del filo,come succede dall’Innonimato,il
quale rapportandosi con una Lucia ,quasi madonizzata,smuove l’animo del burbero signore ,arrivando a
farlo perfino piangere nello sfogo,questo incontro,dettato dalla serie di eventi,cambierà per sempre la vita
di esso,facendolo passare da il maggior nemico al servizio di Don Rodrigo ad un grande aiutante.

La storia che i personaggi dei Promessi Sposi devono affrontare, o meglio subire, non è troppo diversa dalla
nostra vita contemporanea ,spesso non abbiamo minimamente il controllo di ciò che ci succede intorno ,e
alla bene e meglio,dobbiamo cercare di sopravvivere nel miglior modo possibile,usando la ragione ,la quale
spesso è sopraffatta dai sentimenti , che come lama a doppio taglio possono esserci utili,o affossarci;a mio
avviso dobbiamo concepire i personaggi dei PS in questo modo,non sono niente di più che uomini ,che nella
maggior parte dei casi non sanno cosa fare ,ma rantolano in un sistema più grande del loro paesino
lecchese ,e che per forza di cose hanno bisogno di un aiuto,e al tempo stesso gli aiutanti necessitano una
mano ,e così via ,confermando la visione ciclica del Manzoni.

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