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A R M I
I A N N O
- 1960 -
- armi bianche,
- armi da fuoco.
A R M I - Parte 1
Disp. r - ACCAD. MILIT. - MODENA.
SUDDIVISIONE.
DENOMINAZIONE.
/
Le armi da fuoco sono denominate specificando:
- tipo e modello (es. : mitragliatrice "B reda" mod. 37);
- calibro, espresso in mm. ;
- lunghezza dell'anima, solo per le artiglierie, usando come uni
tà di misura il calibro dell'arma stessa (es. : 57/50 - 75/22 s. r.
57/21 - ecc. ).
o
- 3 -
CAPITOLO II
LA CANNA
ELEMENTI STRUTTURALI.
(fig. 1)
Resistenza trasversale.
(fig. 3)
(1) - Tensioni che in fisica sono dette forze interne e forze elastiche
dei corpi. Le pressioni e le tensioni si misurano in atmosfere
o nell'equivalente valore in Kg. sull'unità di superficie prescel
ta; una atmosfera, equivale a Kg. 1, 033 per cm^.
Trattandosi di armi portatili si usa prendere per unità di super
ficie il mm^ e perciò a tale superficie occorre riferirsi allorché
si parla di pressioni, tensioni, carichi di sicurezza, di elastici
tà o di rottura.
Per esempio: dire che una canna lavora normalmente alla pres
sione di 300 atmosfere, vuol dire che la pressione massima sul
le pareti dell'anima è di Kg. 30, 990 per mm^.
(2) - Si fa il solo diagramma delle tensioni trasversali.
- 7 -
Resistenza longitudinale.
(fig. 4).
(fig. 4)
PROFILO ESTERNO.
Nel calcolo dello spessore da dare alle pareti, si tiene conto del
diagramma delle pressioni. Di solito è sufficiente conoscere (fig. 5):
- la pressione massima misurata dall'ordinata mM ed il percor
so Om, che le corrisponde, compiuto dal proietto;
- la pressione misurata dall'ordinata tT che si verifica nell'i
stante in cui termina la combustione della carica e dopo il percorso
Ot del proietto;
- le pressioni in altri due o tre punti verso la volata.
(fig. 5)
LUNGHEZZA.
PESO E RINCULO.
In relazione alle caratteristiche dell'arma che si vuole costruire
vengono determinate le dimensioni della canna (calibro, lunghezza,
spessore); viene, cioè, stabilito indirettamente il peso che dovrà a-
vere la canna.
Tenendo presente che il peso della canna influisce direttamente
sulla costituzione e sul peso del sostegno, si può senz'altro afferma
re che esso è l'elemento determinante il peso totale dell'arma.
Vediamo adesso da quale relazione sono legati il peso dell'arma
ed il rinculo.
All'atto della deflagrazione della carica di lancio si generano dei
gas che tendono ad espandersi in tutti i sensi e le cui forze sono sin
tetizzate dalle treccie riportate nella figura 6.
Si stabilisce una forza interna che agisce sul complesso canna-
proietto e mentre il proietto si sposta in avanti la canna tende a spo
starsi indietro.
Sia P il peso dell'arma, p il peso del proietto, v la velocità di
rinculo dell'arma e V la velocità del proietto. In virtù di una nota
- 11 -
camera g/ / caréucc/a
. canoa
♦ c
rà
/6 wmmmmm
w/m/m/m/mm
RIGATURA.
(fig. 8)
I TC • a
N ----------------
\, lp + l r
TC a
tg 9
o
- 17 -
CAPITOLO III
IL PROIETTO
(1)- La densità trasversale è data dal rapporto tra il peso del pro
ietto e l'area della sua sezione normale:
_ P__
J r af_
4
ARMI - Parte 1
Disp. 2~ - ACCAD. MILIT. - MODENA.
Tali requisiti sono contrastanti. Ad esempio, il piombo mentre
soddisfa pienamente il primo per il suo forte peso specifico, non per
mette di ottenere la seconda condizione per le sue deficienti qualità
meccaniche. Esso, infatti, è usato per la costruzione dei proietti da
impiegare contro bersagli animati, sempre però con un rivestimento
di metallo più tenace e resistente per evitare l'impiombatura della
canna.
a = calibro
(fig. 12)
(fig. 15)
(fig. 16)
P
y
p
nx
(fig. 17)
TX a 2
L = Pm ‘ S
4
i/woi?o 5
rs>JIetà.
.
-
A1
—. — A As '\Xrx -
2
% f f e tJ ' o o T » I f
(fig. 18)
---------------------------------- o - -------------------------------
LA CA RI CA
>
- 25 -
CAPITOLO IV
Trasporto ed impiego.
Tiro.
In relazione alla forma della traiettoria descritta dal proietto che
lanciano, le armi portatili vengono classificate in:
- armi a tiro teso, quelle il cui proiettile descrive una traiettoria
molto tesa, avente cioè ordinate piccole rispetto alla linea di sito.
Esempio: fucili, fucili mitragliatori, mitragliatrici;
- armi a tiro curvo, quelle il cui proietto descrive una traiettoria
curva, avente cioè ordinate con valori molto forti. Esempio: mortai.
Caricamento.
Funzionamento.
o
- 27 -
CAPITOLO V
QUALITÀ' TATTICHE.
QUALITÀ1 BALISTICHE.
b)- Tensione della traiettoria. - E' questo fra -gliele menti balistici
quello che ha maggiore influenza sul rendimento dell'arma in combat
timento.
Quando le condizioni del momento (terreno umido, erboso, coperto
da fitta vegetazione, scarse condizioni di visibilità) non è possibile
l'osservazione del tiro per conseguire l'aggiustamento, quando per
errata stima delle distanze non s'impiega l'alzo corrispondente, o
quando pur avendo ben stimata la distanza per emotività si commet-
te un errore nella graduazione dell'alzo, è,proprio la tensione della
traiettoria che ci consente di colpire il ber
za non corrisponde alla graduazione dell'alzo e, fino a certi limiti,
anche j i tiro non aggiustato.
I vantaggi della tensione della traiettoria derivano dalla entità de
gli errori battuti o tolleranza nella stima della distanza e dello spa
zio ininterrottamente battuto dall'origine.
Ne consegue possibilità di:
- efficacia anche con errori nella stima della distanza (errori che
per buoni estimatori giungono fino al 10%), e quindi anche con discor
- 31 -
CAPITOLO VI
- fo rn im e n ti ed a c c e s s o ri.
N elle a rm i, o ltre le p a rti e i congegni su d d etti, si possono a v ere:
m m o r t i z z a t o r i del rin cu lo ;
m ezzi di raffred d am en to ;
congegni re g o la to ri di cadenza;
congegni di a r r e s to d e ll'o ttu r a to re a c a rtu c c e e s a u rite ;
congegni di lu b rifica zio n e ;
p a r ti a c c e s s o rie .
SISTEMI DI FUNZIONAMENTO
L’energia fornita dalla carica può essere utilizzata sotto forme diverse —
griccio — pressione dei gas^ — forzamento del proietto nell’anima — di conse
guenza si hanno vari sistemi di funzionamento (tendenti, ciascuno a risolvere
questo essenziale problema : tene re la cul^t t a chiusa fintantoché il proietto non
abbia abbandonato la.volata della canna), ed in part
sistemi ad utilizzazione del rincu
i
. del solo otturatore ;
. di tutta la bocca da fuoco:
.. a corto rinculo ;
.. a lungo rinculo ;
I z
c u /a tta mo+tie
(fig. 19)
rùro d/ —
presa
cam era etespansione emòo/o
p isto n e congegno d i recu p ero
(fig. 20)
foro (//p r e s a
c u /a é /a ...f. v o /a /a
/ / / a / /zz a u / 2 / / / . / ; / /7T7~r. ' 7 7 / / / / ' / / / / / / / / S S )
(fig. 21)
I d isp o sitiv i c o stitu iti solo dagli ele m e n ti p re c ed e n tem en te c ita ti
sono d etti in v a ria b ili. In ta l caso , il fo ro di p re s a deve e s s e r e ric a -
vato in p ro s s im ità d e lla volata, cioè nel punto in cui i gas sono più
sta b iliz z a ti ed in conseguenza si hanno m in o ri p ro b a b ilità di a ritm ie
nel funzionam ento d e ll'a rm a . I d isp o sitiv i in v a ria b ili sono u sa ti n e l
le a rm i a tir o in te rm itte n te .
G en eralm en te n e lle a rm i au to m atich e a tir o continuo vengono usa
ti d isp o sitiv i p ro v v isti di o rg an i re g o la to ri. Q uesti e lem en ti re g o la
to r i possono s f r u tta r e t r e siste m i:
v a ria re le dim en sioni del fo ro di p re s a ;
v a r i a r e il volum e d e lla c a m e ra di espan sio n e;
re g o la re lo s c a ric o di una c e rta q uantità di g as s o ttr a tta a tt r a
v e rs o il fo ro di p re s a .
ni d iv e rs e (fig. 22).
F acendo c o rris p o n d e re , a m ezzo d e lla ro taz io n e del disco, i d e t
ti fo ri con il fo ro di p re s a , si ottien e una m ag g io re o m in o re s o ttr a
zione di gas d a ll'a n im a della canna.
canna
disco forato p e r
r e g o /a re / / foro di presa
— ca m era d i
espansione
f>isco f o r a to p is to n e J » 1
p e r rego/a re / /
foro c/i p r e s a
(fig. 22)
p is t o n e va lva /a forata.
(fig. 23)
foro d i p re sa
folata
(fig. 24)
(fig. 25)
(fig. 26
- 41 -
m o///z r ic u p e r a irice
(fig. 27)
Sistemi ad utilizzazione del rinculo: della bocca da fuoco:
. a corto rinculo.
(fig. 28)
Peate arresto
otturatore
mo//a de//o scatto
(fig. 29)
Sistemi misti - 43 -
r/salfo anulare
(fig. 30)
< o
>
P e r r e s i s t e r e al notevole a ttrito che si g e n e ra d u ran te il suo m o
E‘
+o2 vim ento, ed a cau sa d e ll'e le v a ta c e le rità di funzionam ento che si ha
S -5 -40-i3
n elle a rm i a rip e tiz io n e a u to m atica, l'o ttu r a to r e è di a cc ia io v a r ia
(V m ente leg ato. In e s s o sono ric a v a ti allo g g iam en ti, fo ri, incavi, sg u
0) sci, r is a lti che gli consentono di c o m p iere , o ltre la p a rtic o la re fun
C <v
O
O a< zione di c h iu su ra quelle re la tiv e a ll 'a li m entazione, e stra z io n e , espul
sione ed a ltr e m eno im p o rta n ti.
Negli o ttu ra to ri p ren d iam o in e sam e le dim en sio n i, la fo rm a e
ILaggoggjo.
a
>
o. a)- F o rm a e d im e n sio n i.
co3
S; A seconda delle d im ensioni gli o ttu ra to ri possono e s s e r e c la s s i
c3*
T3.
■H
fic a ti in:
»
uo3■ - o ttu ra to ri c ilin d ric i;
4) — otturatori prismatici;
<D - o ttu ra to ri a ciocco.
£3 Gli o ttu ra to ri c ilin d ric i hanno le dim ensioni longitudinali alm eno
a
<v q u a ttro o cinque volte quelle tr a s v e r s a l i (fig. 31).
ocot-> £V
tfl
co CUi
CO
JL
(fig. 31)
Agli o ttu ra to ri c ilin d ric i di fo rm a c ilin d ric a può e s s e r e c o n sen ti
to il m ovim ento di s c o rrim e n to e di ro taz io n e n e lla c u latta o nel c a
ste llo , m e n tre a quelli di fo rm a p ris m a tic a il solo m ovim ento di s c o r
rim en to .
46A
b)- Appoggio.
L 'appoggio im p ed isce che l'o ttu r a to r e , in cv
tro c e d a a ll'a z io n e dei g as, p ro d o tti dalla ''
di lancio, su lla p a rte a n te rio re (ap e1"'
c a rtu c c ia ) (1).
L 'o ttu ra to re può e s s e r e ..stello) in
i^iiV
un punt e1 ^ A s im m e tric o o
X®1 \^v
asinitné co.
/ .n ette a ll'o ttu ra to re di re-
A
A & <ir 5.é%^ r a a ll'a tto dello sp a ro , p erch è
. ^ r i p a r t i t o su tu tta la m a s sa .
A 1 <?"
„A <A"*ato p e r la p osizione e la fo rm a .
^ ^ ------------- ----------
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J ? eA A
, A ,0 A
<i$r _ A e
A®
A 0A ? s te rio re ,
o A
in modo che q u e st'u ltim a , so llev an d o si, vada a p u n te lla rsi co n tro il
c a ste llo . A ll'in iz io del m ovim ento di a p e rtu ra la m a s s a m obile a r ti
cola b ie lla e c o n tro b iella co sicch é la c o n tro b iella si ab b assa, p erd e
l'appoggio dal c a ste llo , consentendo la u lte rio re c o rs a a ll'in d ie tro
d ella m a s sa m obile e d e ll'o ttu ra to re (fig. 34).
p u n te eta p p o g g io a / c a s t e l l o
(fig. 34)
^ // / // / /^ (V :
a l //W AVAVf: '/ ^ :
’777777777777/7777.;
f f l
V777////////7T7/J////////77/Ty^.
\
1 AT*TfTh "•
1
1
l•— — — — j' ^ ' « v _j•
m em m
ì i ^ v A /////////////M y > ^
(fig. 35)
* m m 77777 m
o ttu r a to r e
m m z m
i, , , , , , n > > r r ir * = - J ~D7r7 T 7 / / / / / 7 / /
(fig. 36)
ARMI - P a rte 1“
Di s n . - A r e AD. MTT.IT. - M O D E N A .
zione d e ll'o ttu ra to re p e r d isim p e g n a re le a le tte dalla cu la tta m obile,
si ha la ro tazio n e d ella g h ie ra p e r sc o rrim e n to su p iani in clin ati a l
l'a tto del rin cu lo d ella canna. L 'o ttu ra to re ha quindi solo m ovim ento
di s c o rrim e n to . G en eralm en te, anzich é a v e re due sole a le tte se ne
hanno t r e o più d isp o ste secondo v a rie g e n e ra tric i, in modo da o tte
n e re lo svincolo d e ll'o ttu ra to re con una fra z io n e di g iro d ella g h ie ra
in fe rio re ai 90°. Ciò allo scopo di a c c e le r a r e il m ovim ento di r e tr o
c essio n e d elle m a s s e m obili (fig. 37).
------- OriHfr
otturatori*
------- QHP-TO
(fig. 37)
Appoggio labile.
Nei meccanismi di chiusura con otturatore ad appoggio labile, l’otturatore,
cilindrico o prismatico, non si vincola alla culatta, ma si limita ad appoggiarsi
al vivo di culatta opponendo alla pressione dei gas la sua massa e la resistenza
del dispositivo di ricupero.
Questi meccanismi hanno, quindi, manovra semplicissima, in quanto limi
tata al movimento di avvicinamento e di allontanamento, realizzato per trasla
zione assiale dell’otturatore solle tato d l dispositivo motore - bossolo -.
L’appoggio labile trova larga applicazione nelle armi a canna corta e con
non elevate pressioni massime, ma il suo impiego è precluso alle armi nelle quali
la deflagrazione genera elevate pressioni.
Ciò ha dato origine agli studi per la realizzazione di sistemi di ritardo della
apertura che però lasciano inalterate le caratteristiche di semplicità della ma
novra.
I sistemi di ritardo più impiegati sono :
. a lanciata, quando si fa avvenire la percussione qualche istante prima della
chiusura in modo da opporre alla pressione dei gas anche l’energia residua del
dispositivo di ricupero;
. a bielle articolate, quando si collega l’otturatore al castello tramite bielle arti
colate il cui snodamento richiede un certo tempo;
. per contrasto di piani inclinati, quando l’otturatore è collegato al castello da
blocchi scorrevoli lungo piani inclinati il cui movimento richiede un rallenta
mento dell’apertura.
I sistemi anzidetti non hanno del tutto soddisfatto, ma recentemente alcuni
prototipi ripropongono e risolvono il problema suddividendo l’otturatore in due
parti. Ciò consente di ritardare l’apertura in quanto la parte anteriore dopo un
breve arretramento libero è costretta a rallentare il suo movimento per reinse-
rìrsi tutta o in parte nel corpo dell’otturatore.
Congegno per In tenuta ermetica
Il congegno per la tenuta ermetica ha il compito di evitare, nel modo più
assoluto, la fuoriuscita dei gas dalla culatta ,i suoi requisiti debbono essere:
. elevata elasticità;
. istantaneità e sicurezza di funzionamento.
Il congegno è costituito, nelle armi portatili, dallo stesso contenitore della
carica - bossolo - le cui pareti, per azione dei gas, aderiscono a quelle dello spazio
di caricamento con una pressione pari a quella esistente nell’anima.
Congegno per la manovra
Il congegno per la manovra è costituito da :
. dispositivo motore ;
. dispositivo di ricupero;
. carrello di armamento, (o manubrio, maniglie di manovra, leve di manovra).
La seconda, ueterm in an d o la e s a tta posizio n e del fo ro di p re s a lun
go la canna, in re la z io n e al tem po o c c o rre n te :
. . al p ro ie tto , p e r p e r c o r r e r e il tr a tto di canna t r a il fo ro di p re s a
ed il vivo di volata;
. . ai g as, p e r v in c e re l'in e r z ia delle m a s se m obili e la r e s is te n z a
del congegno di ric u p e ro ;
. . a ll'o ttu r a to r e p e r c o m p iere d e te rm in a ti m ovim enti p rim a di p e r
d e re l'appoggio.
CC AWI-SM 0
<3QH&Bg8£-DI SPARO.
a) S c a tto .
le m a s se aU
denie
d i scatto
dente d i sc a tto
(fig. 41)
)
a. ÌLl-wH n~-
- 55 -
<iecc*n . m a s s a b atten te (m itra g lia tric e "B red a 37", fu cile m itra g lia to re
a; "B re n " e "B. A. R. ");
i’ì 10 S 0 ^ ^
. o ttu ra to re (m oschetto auto m atico "B e re tta " );
COngeg^ 0 . p e rc u s s o re (m itra g lia tric e "B row ning" cal. 12, 7);
di
percussione . cane (p isto la " B e re tta " , fu cile sem ia u to m a tic o "G arand" e c a ra
bina W in ch ester").
b) P e rc u s s io n e .
(fig. 42)
(fig. 43)
(fig. 46)
‘ -, -"4
d.- ^ .
(fig. 47)
SERBATOI.
- m o b ili/^ * )
-....... ^ > a secondo se possono e s s e r e rim o s s i c m eno d a ll'a rm a ;
- f is s i d \* A o V \. bvV-i
a n te r io ri "\ ^^Tvrj
(fig. 50)
Serbatoi m obili. Hanno la m ed e sim a co stitu zio n e dei se rb a to i f is s i.
Si differenziano da q u e sti p e r la fo rm a - possono e s s e r e a d o rso d rit
to o curvo (fig. 51) - e p e r cap a cità , potendo e s s i co n te n ere un m ag
g io r num ero di c a rtu c c e , d isp o ste su una o due file .
^ s e rb a to i m obili possono e s s e r e a p p lica ti a ll'a r m a tanto v e rtic a l
nte - su p e rio rm e n te od in fe rio rm e n te - quanto o rizz o n ta lm e n te
- a d e s tra o a s in is tr a - e ad e s s a f is s a ti a m ezzo di un gancio di r i
tegno (fig. 51).
serbatoio a c/orso d ritto serbatoio a dorso coreo
C a ric a to re a la s tr in a
(fig. 52)
C a ric a to re a lam in a
(fig. 53)
I c a r ic a to r i a p a cc h etti possono e s s e r e :
C a ric a to re a s im m e tric o
(fig. 56)
A R MI - P a r te 1~
D isp. 5" - ACCAD. M ILIT. - MODENA.
- 66 -
i
LJ
N a stro m e ta llic o
(fig. 58)
Lo s p o s ta to re a lev a è a fo rm a di sq u a d ra ed è im p e rn ia to nel go
m ito. Ad un b ra c c io di e s s o a g isc e u n 'a p p o sita tra s m is s io n e com an
data d a ll'o ttu ra to re , m e n tre l 'a l t r o b ra c c io com anda un c a r r e llo s c o r
rev o le , con denti a m olla, che obbliga il n a s tro a s c o r r e r e (fig. 60).
Una volta effettuato lo sp o stam en to la te r a le del n a s tro viene sfila
ta una c a rtu c c ia dal n a s tro e su c c e ssiv a m e n te so llev a ta od a b b a s s a
ta p e r e s s e r e p o sta in d ire z io n e d ella c a m e ra di c a rtu c c ia .
P a r ti del congegno im pediscono al n a stro , d u ran te lo sp a ro , di
c o m p iere m ovim enti.
cartuccia
S p o stato re a leva
(fig. 60)
S p o stato re a tam b u ro
(fig. 59)
alveolo
L a s trin a
(fig. 61)
& "> V
HF CCAMI SM 0
PUNTAM ENTO.
■Kr-
' ' __ -j"--^ f Fv.
L.~.ra~ °° ( ~"t ^
L - j» . . . 4j» td* oL
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Cl A ja a* -'
r | Ovl- 't>W , . 0
- 70 -
NOTA
La lin ea di m ira è la r e tta d e te rm in a ta d a lla ta c c a di m ira e dal
m irin o . D ic esf lin ea di m ira n a tu ra le la lin e a di m ira c o rrisp o n d e n
te a lla p o sizio n e più b a s s a che può a s s u m e re la ta c c a ; l'a lz o r e la ti-
vo alzo n a tu ra le . La lin e a di m ira n a tu ra le può e s s e r e p a ra lle la o no
a ll'a s s e d ella canna.
L 'angolo di m ira è l'an g o lo fo rm a to d a lla lin e a di m ir a e d a ll'a s s e
d ella canna.
L unghezza d ella lin e a di m ir a è la d ista n z a del m irin o d a lla ta c c a ,
m is u ra ta p a ra lle la m e n te a ll 'a s s e d e lla canna.
O rigine degli a lz i è la p o sizio n e d e lla ta c c a r if e r ita a due a s s i o r
togonali, contenuti in un piano n o rm a le a ll 'a s s e d e lla canna (uno o riz
zontale e l 'a l t r o n o rm a le a l p rim o ), a v en ti l'o rig in e nel punto in cui
si tro v e re b b e la ta c c a quando la lin e a di m ira fo s s e p a ra lle la a l l 'a s
se d ella canna.
- 71 -
cos OC * | i-
l^
(fig. 68)
- 74 -
(fig. 69)
cursore
G radu a zio n i
piano inclinato lungo
il gua/e si sposta la
tacca di mira
a le tte di
protezione
A lzo a tan g en te
(fig. 73)
A lzo a ta c c h e fis s e
(fig. 74)
- 77 -
Alzo a fo g liette
(fig. 75)
Alzo a tam b u ro
(fig. 76)
(fig. 77)
(fig. 79)
- 79 -
G raduazione degli a l z i .
G li a lz i hanno, in g e n e re , g rad u azio n i di hm in hm (di 100 in 100
y a rd s n e lle a rm i in g le si ed a m e ric an e ) e solo e cc ezio n alm en te s ih a n
no g rad u azio n i in fe rio ri a ll'e tto m e tro .
(fig. 80)
mo S con M prolungando la r e tta sino ad in c o n tra re in T, la n o r
m ale "e„d„ a ll'a s s e d e lla canna p a ssa n te p e r l 'a l t r o punto di m ira , la
T M r a p p r e s e n te rà la lin e a di m ira che o c c o rre p e r c o lp ire il b e rs a
glió S e T la posizio n e che dovrà a v e re la ta c c a di m ira d e ll'a lz o .
Se o ra , dal punto M (so m m ità del m irin o ) conduciam o una p a
r a lle la a ll'a s s e d ella canna sino ad in c o n tra re la "e,"d„ in M ', la lun
ghezza M 'T = h c h ia m a si alzo c o rrisp o n d e n te a lla d istan z a di pun
to in bianco M S.
Il tria n g o lo rettan g o lo T M ' M è il tria n g o lo di m ira .
(fig. 81)
- 81 -
t 2t x s F'
O T " “ T
T2T1 SB SB
O t" = O S O ssia T 2T 1 = OS ’ ° T
SB
TT0 TTj + L
OS
ARMI - P a r te 1"
D isp. 6" - ACCAD. M ILIT. - MODENA.
DISPOSITIVI DI SICUREZZA.
S ic u rez za o rd in a ria .
La s ic u re z z a o rd in a ria im p e d isce lo sp a ro a c c id e n ta le . E s s a è
ottenuta con un d isp o sitiv o che deve a v e re i seguenti re q u is iti:
- e v ita re in modo a sso lu to lo sp a ro sen za la volontà del tir a to r e ;
- e s s e r e ben v isib ile e sta b ile n e lle sue due posizio n i (fuoco e s_i
c u rezza);
- e s s e r e ro b u sto e se m p lic e p e r c o n se n tire con p ro n te z z a e fa c i
lità la m an o v ra da c h ic c h e ssia .
Il d isp o sitiv o , c o stitu ito da una leva o di una p a rte m unita di un
b ra c c io e s te rn o di m an o v ra, opportunam ente azionato dal tir a to r e :
a )- im m o b iliz za un elem ento del congegno di s p a r o . Q uesto s is te
m a p e rm e tte di b lo c c a re :
- il g rille tto (p isto la " B e re tta " m od. 34 - fig. 82 - ; fu cile m itra
g lia to re "B. A. R. ");
- la leva o blocco di sc atto ,
rendendo, c o sì, im p o ssib ile il
disim pegno d elle m a s s e m obi
li, anche se si aziona involon
ta ria m e n te il g rille tto (m oschet
ti au to m atici "B e re tta " );
- 83 -
d) “ d is a rm a to ta lm e n te o p a rz ia lm e n te la m olla del p e rc u s s o r e ,
già a rm a to . Q uesto s is te m a ha il vantaggio, quando l'a r m a è in sicu
re z z a , di te n e r la m olla del p e rc u s s o re in ista to di rip o so , tanto più
com pleto quanto m ag g io re è la d isten sio n e d ella m o lla | fAo5>t ^ ")
S ic u re z z a a u to m atica.
La s ic u re z z a au to m atica ev ita lo sp a ro p re m a tu ro . E s s a è ottenu
ta:
- m ediante p a rti aggiuntive com e, p e r esem p io , leve, nottolini,
p isto n cin i, ecc. che agiscono sul congegno di p e rc u ssio n e , n elle a r
m i aventi la p e rc u ssio n e o rg a n iz z a ta p e r "lancio'*;
- p e r co stitu zio n e ed o rg an iz za zio n e dei congegni di c h iu su ra , di
p e rc u ssio n e e di sc a tto n e lle a rm i in cui la p e rc u ss io n e avviene p e r
"b a ttu ta ".
I I ’) n i
(fig. 84)
su
si il c a lo re p e r s t r a ti su c c e ss iv i, una m a s s a m ag g io re raggiunge più
ta rd i ta le condizione.
Q uesto m ezzo, p e rò , incide notevolm ente sul p eso d e ll'a rm a e può
e s s e r e re a liz z a to solo in a rm i d e stin a te ad u n 'azio n e di fuoco sta tic a .
CONGEGNO DI LUBRIFICAZIONE.
CASSA.
E s s a com prende:
- il fu sto a l quale è f is s a ta la canna;
- l'im p u g n a tu ra ;
- 87 -
- il calcio col quale l 'a r m a viene appoggiata a lla sp alla del tira to
re d u ran te il puntam ento e lo sp a ro .
nfiz>
(fig. 35)
l 'a s s e d ella canna si scom pone secondo due d ire z io n i: una lungo l*im
p u g n a tu ra -c a lc io ed è quella che d e te rm in a la p e rc o s s a su lla sp alla
del tir a to r e , l 'a l t r a d ire tta v e rs o l'a lto che pro v o ca l'im p en n am en to
d e ll'a r m a . A p a rità d 'in te n s ità d e lla fo rz a di rin cu lo , quanto più g ran
de è l'an g o lo di c alcio , tanto m in o re è la p rim a , tanto m ag g io re è ia
seconda, con notevole im p re c isio n e del tir o .
- 89 -
B ip ied e.
E ' il sostegno com une dei fu cili m itr a g lia to r i. D e v 'e s s e re leg g e -
r o ^ e m p lic e e c o n se n tire il tir o solo d a lla p o sizio n e "a t e r r a " .
E ' g e n e ralm en te c o stitu ito da due tubi m e ta llic i (gam be) f is s i o a l
lungabili con s is te m a a can n o cch iale, m uniti ad una e s tre m ità di pat
tin i od a rp io n i p e r l'à n c o ra g g io a l te r r e n o . L 'a rm a è appoggiata al
bipiede v e rs o la v o lata e l'u n io n e è ottenuta con a tta c c o snodato che
consente i m o vim enti n e c e s s a r i p e r e ffe ttu a re il puntam ento. Il so
stegno è co m p letato p o s te rio rm e n te da un calcio in legno p e r l'appog
Al calcio può e s s e r e im ita, ta lv o lta , una te r z a gam ba rip ie g ab ile
(puntalino).
Il bipiede è p riv o di congegni di p u n te ria . E ' o rg a n iz z a to in modo
da p o te r e s s e r e rip ie g a to s u ll'a rm a p e r c o n se n tire il fa c ile tra s p o rto
a sp a lla d e ll'a rm a s te s s a .
(fig. 87)
T re p p ie d e .
E ' il sostegno n o rm a le delle m itr a g lia tr ic i. D e v 'e s s e re ro b u sto ,
sta b ile , e, p e r quanto p o ss ib ile , p e san te , p e r c o trib u ire al c o n se
guim ento di ima m ag g io re p re c isio n e , g ran d e e s a tte z z a e r id u r r e al
m inim o i tra b a lla m e n ti d u ran te il tir o . Il p eso , di n o rm a , non supje
r a i 20 - 25 Kg. p e r non re n d e re d ifficoltoso il suo tr a s p o rto a sp ai
la .
E ', g e n e ra lm e n te , c o stitu ito da due gam be a n te r io r i ed una po
s te r io r e , più lunga, d isp o ste in modo da fo rm a re una la rg a b a se di
appoggio m olto sta b ile (1).
P e rc h è il tre p p ie d e p o ssa e s s e r e a d attato a lle fo rm e del te rre n o ,
le gam be sono snodate ed a llu n g ab ili con s is te m a a cannocchiale; in
g e n ere sono le due gam be a n te rio ri che, unite a snodo a lla te s ta ta ,
(fig. 88)
NOTA
La m itra g lia tric e è, indubbiam ente, u n 'a rm a p re c is a anche a rag
g u ard ev o li d istan z e, che co n sen te fuoco c o n ce n tra to , fa lc ia n te , m a
n o v rato , p e rc h è in c a v a lc a ta su tre p p ie d e di notevole peso e con c a
r a tte r is tic h e ta li da p e rm e tte re am pi sp o sta m en ti d e ll'a rm a nei due
s e tto r i, o riz z o n ta le e v e rtic a le o di b lo c c a rla su d irez io n e fis s a .
A lcuni fu cili m itra g lia to ri, p e r re a liz z a r e le s te s s e p o ssib ilità ,
vengono do tati di un p a rtic o la re so steg n o a tre p p ie d e sul quale sono
in s ta lla te quando il fu clie m itra g lia to re deve sv o lg e re l'a z io n e di fuo
co di una m itr a g lia tr ic e (fucile m itra g lia to re "B ren ").
sp etto al sostegno, a tto rn o a due a s s i, uno v e rtic a le e l 'a l t r o o r iz
zo n tale.
I s e tto ri c o n c e ssi (o riz z o n ta le e v e rtic a le ) devono e s s e r e m olto
am pi co m p atib ilm en te con le lim ita z io n i im p o ste d alla sta b ilità t r a
s v e r s a le . I m ovim enti n ei due se n si sono e se g u iti p e r m ezzo di con
gegni di p u n te ria che consentono una buona p re c is io n e (piccoli spo
stam en ti); i g ran d i sp o sta m en ti si devono invece p o te r e ffe ttu a re ra
p idam ente (a m ano) svincolando il congegno m eccan ico .
I congegni di p u n te ria , in elev azio n e o in d ire z io n e , sono g e n e ra i
m ente c o stitu iti da s is te m i "a v ite e c h io c cio la", a ro cc h etto denta
to ", o "a v ite tan g en te e s e tto re den tato ". Il congegno di p u n te ria in
d ire z io n e può anche m an c a re : il puntam ento si effettua a m ano; s is te
m i di bloccaggio se rv o n o p e r f i s s a r e l'a r m a n e lla posizio n e voluta.
P e r b a tte re fro n ti di una
.je rta am p iez za , il fa lc ia m en
to s i effettu a spostando a m a
no l'a r m a , d u ran te il fuoco,
e n tro il s e tto re voluto, i cui
lim iti sono f is s a ti m ediante
dadi o c h ia v is te lli. In g e n ere
non vi sono d isp o sitiv i p e r il
fa lc ia m en to in p ro fo n d ità.
P e r e ffe ttu a re il tir o c o n tro
a e r e i con le m itra g lia tric i,q u e
ste a rm i sfru tta n o il tre p p ie d e
o r d in a rio che, m ed iante p a rti
(fig. 89)
- 93 -
FORNIM ENTI.
(fig. 92)
ACCESSORI.
Sono tu tti gli oggetti d e stin a ti a lla buona c o n serv azio n e, a lla pulì
zia, a lla com posizione e sco m p o sizio n e d e ll'a r m a . I p rin c ip a li sono:
- b acch etta;
- sco v o letto;
- am pollino p e r olio;
- c ac ciav ite;
- chiavi p e r sm ontaggio, e c c . .
CAPITOLO VII
ARMI - Parte 1A
Disp. 7~ - ACCAD. MILIT. - MODENA
- 98 -
Culla. - Alla culla, che porta i cilindri degli organi elastici, è inse
rita la b .d .f. e, mediante chiavistelli, è fissata la mitragliatrice ad
un ' o r e c c hioni e r a.
o
- 101 -
CAPITOLO Vili
BOMBE A MANO
offensive;
- impiego
(difensive.
a c»Jr>cle]à
» bombe a mano fumogene. - Il corpo della bomba è di lamiera sot
tile con un certo numero di fori per l'uscita del fumo. La carica è
costituita da una miscela fumogena, in genere: zolfo, clorato di po-
tassio, bicarbonato di sodio» Talvolta ^ «rf geo» aggiunta un'idonea
o
- 106 -
CAPITOLO IX
*5°
o
- 107 -
MORTAI LEGGERI.
1. Bloccaggio in direzione.
2 . Settore orizzontale.
3. Piattaforma.
4. Cinghia per assicurare la canna
alla piattaforma durante il tra
sporto con l'arma ripiegata.
Arpione.
(fig. 94)
MORTAI MEDI.
Caratteristiche meccaniche.
BOCCA DA FUOCO
tubo di lancio). - Il tubo di lancio, sempre ad anima liscia,
è chiuso in culatta da un blocco metallico, come si è detto per i mor
tai leggeri di maggiore potenza.
La lunghezza del tubo va fino a cm. 135.
(fig. 95)
(fig. 96)
- 113 -
MORTAI PESANTI.
I mortai pesanti sono impiegati nel settore d'azione del Rgt., con
compiti molto simili alle artiglierie divisionali.
II peso totale in batteria va sui 150- 300 Kg. circa. Gittata sui
4-5 K m ..
Adottano i tipi di munizioni ed il sistema di propulsione previsti
per i mortai medi. Il peso delle bombe si aggira intorno ai 10-15 K g ..
Caratteristiche meccaniche.
Sono analoghe a quelle dei mortai medi, solo che, alcuni mortai
pesanti hanno il tubo ad anima rigata.
ARMI - Parte 1*
Disp. 8* - ACCAD. MILIT. - MODENA.
- 114 -
CAPITOLO X
MUNIZIONI PER---------------------------------
------------------------ ARMI A TIRO TESO
PROIETTO O PALLOTTOLA.
Lunghezza. -
a
o la torsione al
Per i fucili e le mitragliatrici le lunghezze usate variato da cal.
3, 5 a cal. 5; per le pistole, le carabine ed i moschetti automatici
sono molto minori.
diametro della canna misurato sul fondo delle righe; esiste, cioè,
un forzamento iniziale della pallottola; perciò occorre che il noccio
lo e l ’ incamiciatura presentino un certo grado di plasticità e che sia
no saldamente collegati fra loro. Pertanto, il nocciolo non viene sol
tanto fuso ma com presso e saldato alla incamiciatura.
- 117 -
BOSSOLO.
Il bossolo deve:
R a s s icu ra re la chiusura ermetica della culatta all'atto della de
flagrazione della carica di lancio;
essere di metallo dilatabile elasticamente sotto le pressioni dei
gas;
Qh assicurare la perfetta conservazione della carica e della cassu-
la;
0 ) collegare bene le varie parti che compongono la cartuccia;
consentire un'agevole alimentazione dell'arma;
assicurare l'azione dell'estrattore e dell'espulsore;
determinare esattamente la posizione della cartuccia nella ca
mera;
^ essere leggero e nello stesso tempo robusto, di facile lavorazio
ne e non costoso.
Nell'esame del bossolo occorre considerare il metallo e la forma.
A_f a ccordo
(fig. 97)
CARICA.
La carica è costituita dalla quantità di esplosivo necessaria per
lanciare ad una determinata distanza un proietto di un certo peso.
Gli esplosivi sono sostanze capaci di sviluppare, in un tempo bre
vissimo, grandi quantità di gas, ad elevata temperatura.
II fenomeno dell'esplosione è dovuto ad una reazione chimica
- combustione ad andamento rapidissimo - tra elementi chimici com
bustibili (carbonio, idrogeno, e c c .) ed il comburente (ossigeno).
Gli esplosivi che costituiscono le cariche di lancio delle armi da
fuoco sono detti esplosivi lenti o polveri. Esplodono per deflagrazio
ne dando luogo ad uno sviluppo di gas relativamente lento; sono quin
di capaci di compiere un notevole lavoro di propulsione senza pro
durre rotture o deformazioni permanenti della canna.
Sono esplosivi stabili, poco sensibili, con piccolo potere erosi -
vo ( 1).
(fig. 99)
CAPSULA
CASSULA O INNESCO.
LUBRIFICANTE.
E' un miscuglio di vasellina gialla, cera e paraffina che viene
spalmato in sottile strato esternamente alla pallottola, fino ad una
certa distanza dal colletto del bossolo.
La sostanza lubrificante non deve mai penetrare nell'interno del
bossolo, altrimenti può provocare la decomposizione della sostanza
esplosiva, facendo variare il comportamento di questa,
MUNIZIONI DA GUERRA.
p/accato
f— A
c/t /anc/'o
k
1 J
!
ARMI - Parte 1*
Disp. 9~ - ACCAD. MILIT. - MODENA.
- 130 -
o
- 132 -
CAPITOLO XI
Cariche di lancio.
La propulsione della bomba è ottenuta a mezzo di opportuna ca
rica di lancio. Questa può essere fissa o variabile. Quand'è fissa è
costituita da un normale bossolo contenente una certa quantità di s_o
stanza deflagrante. Nel secondo caso, invece, è formata da:
- 134
- un elemento fondamentale;
- cariche aggiuntive.
La carica fondamentale ha la forma di una normale cartuccia da
caccia. Detta cartuccia è completa anche di cassula e può, talvolta,
portare il percussore destinato a battere contro una superficie si
stemata alla base del tubo di lancio.
Le cariche aggiuntive sono costituite da involucri di materiale fa
cilmente infiammabile (celluloide, cellophane) contenenti una certa
quantità di polvere dell'elemento fondamentale. Sono disposte di no_r
ma tra le alette del codolo. Possono, anche, essere costituite da blo_c
chetti di sottili foglietti di esplosivi di lancio che, mediante un foro,
vengono agganciati al codolo, oppure fissati ad esso in altro modo.
TIPI DI BOMBE.
(fig. 109)
1. Spoletta a tempo (fisso). 7. Bengala illuminante.
2. Corpo di bomba. 8. Raccordo del bengala.
3. Raccordo tronco-conico. 9. Distanziatore.
4. Codolo. 10. Paracadute.
5. Cariche aggiuntive. 11. Raccordo filettato del codolo.
6. Carica esplosiva. 12. Carica di lancio.
» 138 -
Bombe ad aggressivi chim ici. - Sono adoperate per irrorare una de
terminata zona del campo di battaglia di aggrissivo chimico.
L'involucro esterno, normalmente in acciaio a pareti sottili, con
tiene un aggressivo chimico liquido che, all'atto dello scoppio, per
mette di irrorare il terreno, per un certo raggio, con la sostanza
contenuta nel corpo della bomba.
Bomba da esercitazione
(fig . H O )
1. Detonatore.
2. Carica di polvere nera.
3. Riempimento inerte.
==oOo= =
MINISTERO DELLA DIFESA - ESERCITO
DIREZIONE GENERALE ARTIGLIERIA
N. 4806
Luglio 1949
Errata-corrige alla pubblicazione N. 4 8 0 6 (Tavole)
36 (dicitura... (diciture...
40 - N. 8 cartuccie M3 cartuccia M3 !
N. 4806
Luglio 1949
A - Cartuccia per mosch. cui. 7,62 ,(0'\30) MI I) - Cartuccia per fucile tipo caccia da 12 gage
B - Cartuccia a pallottola cal. 11,21 (fT’,45) Il - Cartuccia a pallottola cal. 7,112 (0,?,30) M2
C - Cartuccia a pallottola cal. 5,58 ((T’,22) F - Cartuccia a pallottola cal. 12,7 (0” ,5ft) M2
Figura 1 — T ip i di m u n izio n i per arm i p o rta tili
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A - Cartuccia per mosch. cal. 7,62 (0’’,30) MI 1) Cartuccia per fucile tipo caccia da 12 gagc
B - Cartuccia a pallottola cal. 11,4 (0” ,45) E Cartuccia a pallottola cal. 7,62 (0’\30 M2
C - Cartuccia a pallottola cal. 5,58 (0” ,22) F Cartuccia a pallottola cal. 12,7 (0” ,50) M2
5 2
1. Inondi netta (d’ottone)
2. Coppa ((Toltone)
4. Dischetto di c a r ta
5. Carichetta
Figura 3 — Cawwgttì s e z io n a t i
Figura 4 — C aricatore per 5 ca rtu cce Figura 5 — C aricatore per 8 cartu cce
cal. 7 ,6 2 (0 ,3 0 poli.) cal. 7 ,6 2 (0 ,3 0 poli.)
F ig u ra 10 - P a llo tto le da m m
7 ,6 2 (0 ,3 0 p o li.). F ig u ra 11 - P a llo tto le da m m . 7 ,6 2 ( 0 ” ,3 0 ) - seziona te
A - Cartuccia perforante, M2
B - Cartuccia a pallottola (normale) M2
C - Cartuccia tracciante MI
D - Cartuccia a pallottola (normale) MI
E - Cart. a pallottola M2, tipo National
Match
F ig u ra 12 - C a rtu cce da m m . 7 ,6 2 (0 ,3 0 )
E
A - Cartuccia per tiri a salve M1909
B - Cartuccia da istruzione MI!
C - Cartuccia da istruzione M190fi
D - Cartuccia per servizi di guardia
MI
E - Cartuccia per servizi di guardia
MI 900
F - Cartuccia per prove di pressione
MI
Singnato
Incamiciatura di nickel-rame
StJipnnft» _
F ?
..
F ig u ra 13 - C artucce da m m . 7 ,6 2 (0 ,3 0 poli.)
c o n tin u a zio n e .
Pallottola perforante, M2
Rosso, circa mm. 11,06
Rosso
A - Carichetta d’aceens. del comp. trace.
B - ('aridi, ausiliaria d’aceens. del comp. 1rare.
C - Composto traciante
I) - Nucleo d’acciaio
K - Nucleo d'acciaio al cromo e tungsteno
F - Incamiciatura di similoro
la alto : Pallottola normale M2 (! - Riempitivo ani. di piombo-antimonio
In mezzo: Pallottola perforante M2 H - Nucleo di piombo c antimonio
In basso : Pallottola tracciante MI
F igura 17 - P a llo tto le da m m . 12,7 (0 ,5 0 poli.)
Fig, 16 - P a llo tto le da m m . 12,7 sezionate.
(0 ,5 0 poli.)
Rosso.
Fig. 2 4 - C ontrassegni e disegni s c h e m a tic i per cassette per cartu cce per a rm i p o rta tili.
Bomba a mano
Bomba a mano Bomba a mano
a gas irritante 1• Foro di riempimento (filettato 13 Molla del percussore
fumogena. H C . M8 a 2as ""tan te in fusione) 14. Dischetto di stagnola
C N .D N , M6 C N , M7 2. Carica di scoppio (polvere E. 15. Cassu:a, tipo IVÌK. V
Blank) 16. Corpo della spoletta
3. Carica d’infiammazione (polve 17- Coppetta della cassula
Bomba a mano a re nera) 18. Rondella di guarnizione
frattura prestabilita, M K 2 4. Involucro di rame 19. Involucro della bomba
3- Rivestimento alla cellulosa 20- Anello d ’estrazione della co
6. Spoletta a tempo (tipo com piglia doppia
merciale) 21 Modello della spoletta, inizia i
7. Percussione de! fabbricante e numero del
8. Piastrina di chiusura della spo lotto di fabbricazione stampi
letta gliati sulla leva
9. Punta del percussore 22. Stampigliatura dell’ispettore
l(t Leva del percussore 23. Iniziali del fabbricante del cor
Bomba a mano per 11. Copiglia doppia ad occhiello po della bomba
12. Perno della cerniera
addestramento ,
Fig. 2 6 - B om ba a m ano a fra ttu ra p re sta b ilita
Figura 2 5 - Bom be a m ano M K II con sp o le tta per bom ba a m ano M10A2.
Cartuccia
per bomba
anticarro
per fucile, M3
ita anticarro
r fucile, M9 por fucile, M9A1
Lato sinistro
Lato destro
1. Lampadina elettrica di spia (!. Alloggiamento della batteria elettrica
2. Graffa a molla 7. Grilletto
3. Mirino
8. Alzo
4. Anello di protezione
5. Calcio 9. Meccanismo di contatto
Figura 3 3 - M o rta io da 81 m m .
j i ll:
1. Involucro
2. Fondello
3. Collare di raccordo per spoletta
4. Porta carica di lancio
5. Involucro ilei detonatore
fi. Tappo porta spoletta
7. Carica di scoppio (tritolo)
361.9
581.4___________________________ ______
F igura 3 9 - B om ba a ca rica m e n to c h im ic o M 5 7 , per m o rta io da 81 m m .
1. Spoletta P. 1). (anteriore) M52 7. Fascia di centramento
2. Coppa di bachelite pordetonatore 8. Cartacei e M3
3. Involucro della bomba 9. Impennaggio
4. Collare di raccordo 10. Alette
5. Fascia sporgente 11. Stelo dell’impennaggio
(1. Tubo di scoppio M2 12. Carica aggiuntiva M2
A - P a rti separate
B - C o lp o c o m p le to
Impennaggio per bombe Verniciatura nera (diciture in bianco)
M43A1 e M68
*
M56
M57
M45
M49A2
M50A2
MKl M43
M44
N u m e ro del lo t t o d e lle m u n iz io n i