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NEVEDIVERSA

Il turismo invernale nell’epoca della transizione


ecologica tra conflitti, discordanze e preoccupazioni,
ma anche  buone pratiche e nuove speranze.

2021
Sommario

Premessa5 Friuli Venezia Giulia  72

Neve e ghiaccio bollenti  9 Emilia Romagna  73

Temperatura11 Marche, Umbria  74

Precipitazioni  14 Toscana74

Neve al suolo  15 Abruzzo75

Permafrost17 Campania75

Effetti sugli ecosistemi 19 Calabria76

L’affidabilità della neve Basilicata76


nei comprensori sciistici 20
Buone pratiche 77
I numeri dello sci alpino 24
Liguria78
FOCUS ALPI  26
Piemonte  80
Premessa26
Valle D’Aosta  85
Viola St Grée 26
Lombardia  87
Nevegàl, il colle dei bellunesi
dove sciare è sempre più difficile  28 Veneto  89

Coppa del Mondo di Snowboard Trentino  90


A cura di Cross nel centro storico di Bergamo,
Claudia Apostolo pericolo scampato  29 Alto Adige  93
Vanda Bonardo Friuli Venezia Giulia  94
Dopo 50 anni Montecampione
Elisa Cozzarini se non si ripensa muore  29
Emilia Romagna  97
Paola Fagioli
L’insostenibile logica
Enrica Querro Marche97
dei grandi comprensori sciistici  31

FOCUS APPENNINI  33 Abruzzo  99


Contributi di
Antonio Tardito, Legambiente del Vittoriese Premessa  33 Campania  100
Nevegàl, il colle dei bellunesi dove sciare è sempre più difficile
Natura, bioeconomia ed ecoturismo: Basilicata  101
le scelte per gli Appennini  34
Silvia Valenti, Legambiente Lombardia Calabria  102
Snowboard cross a Bergamo, pericolo scampato Attivo e sostenibile:
Sicilia  102
il turismo a misura degli Appennini  35
Livio Pelamatti, Legambiente Valcamonica Sardegna  104
La tutela della biodiversità
Dopo 50 anni Montecampione se non si ripensa muore e le infrastrutture turistiche  36
FOCUS BUONE PRATICHE 105
Gli impianti esistenti e le vertenze
Antonio Nicoletti e Luca Gallerano, Ufficio aree protette e biodiversità di Legambiente, Il caso della Val Maira:
in corso negli appennini  39
Osservatorio per il Capitale Naturale Pionieri, visionari
e occasioni perdute  105
Focus Appennini - L’insostenibilità degli impianti di risalita sugli Appennini nell’era del Impianti dismessi 57
cambiamento climatico Aspetti economici del turismo
Liguria59
invernale e prospettive  109
Raffaele Marini, presidente CAI TAM Piemonte59
Il parere degli esperti 115
Responsabilità nelle montagne post-Covid
Valle d’Aosta  64
Responsabilità in montagna  123
Alessandra Bonfanti e Anna Donati, AMODO - Alleanza Mobilità Dolce Lombardia65
Mobilità a basso impatto  125
Mobilità a basso impatto
Trentino Alto Adige  69
Bibliografia e sitografia  127
Si ringraziano per la collaborazione circoli e regionali di Legambiente Veneto69

Marzo 2021
NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 5

Premessa

L’edizione Nevediversa 2021, quarta della serie, vede la luce in un momento molto
difficile per il Paese e in particolare per la montagna. Non si può ignorare quanto sta
accadendo ai comprensori sciistici in conseguenza del Covid. La sofferenza degli
operatori del comparto e delle loro famiglie è reale e tangibile e ha tutta la nostra com-
prensione. Merita risposte concrete e immediate anche attraverso un’informazione
sulle norme relative alle chiusure e aperture degli impianti, nei modi e nei tempi, più
rispettosa dei lavoratori.

PREMESSA
La montagna, tuttavia non è solo industria della neve, nel sistema turistico invernale
sono molteplici le attività che vanno oltre lo sci da discesa. Si va dai rifugi, agli agritu-
rismi, alle guide alpine e escursionistiche, agli artigiani, ai produttori locali. Operatori
che in questa stagione stanno perdendo la gran parte dei visitatori, soprattutto stra-
nieri, clientele faticosamente costruite negli anni. In questi anni il numero di addetti
nel settore del cosiddetto turismo dolce è cresciuto molto, acquisendo così un peso
specifico di cui occorre tenere debito conto. Tuttora però rimane oggetto di disparità
di trattamento, pressoché ignorato anche nella grande crisi pandemica, come se esi-
stessero territori montani di serie A, quelli dove “nevica firmato” e altri meno fortunati
di serie B.

Ciò nonostante, l’Europa oggi ci chiede di sostenere nei territori una ripresa “verde”
in grado di arginare i cambiamenti climatici e costruire nuovi posti di lavoro. Il Green
Deal ci impone di affrontare il sistema montagna nella sua globalità e nelle sue po-
tenzialità, non come un’appendice residuale della città, della quale ci si ricorda solo
perché non si può andare a sciare. In questo particolare periodo storico la montagna,
per le caratteristiche che le sono proprie, può diventare uno straordinario spazio di
sperimentazione della sostenibilità. In particolare, sul turismo di montagna è venuto il
momento di osare anche con scelte non facili, iniziando con uno spostamento degli
investimenti tradizionali dallo sci alpino verso attività alternative.

Una sollecitazione verso questo processo di trasformazione si può leggere nelle pa-
role del neoministro alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani secondo il quale
“invece di inseguire modelli di business spregiudicati e plasmati dalle esigenze di un
marketing di corto respiro, dobbiamo lavorare sulla nostra capacità di prevenzione, in-
troducendo una visione di sostenibilità di lungo periodo”. Ancor più convincenti sono
le affermazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi che nel discorso al Senato

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riguardo al turismo ricorda come “imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad di massicci come quello del Monte Bianco perderanno questo collante che le ha man-
uscire dal disastro creato dalla pandemia. Ma senza scordare che il nostro turismo tenute negli anni solide e coese. Inoltre, aumenteranno in frequenza gli eventi estremi
avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preserva- e con essi le pesanti ripercussioni su ecosistemi e infrastrutture così com’è ampia-
re, cioè almeno non sciupare, …” e ancora… “Il governo dovrà proteggere i lavoratori, mente documentato nel Rapporto Speciale IPCC del 2019su Oceano e Criosfera in
tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività un clima che cambia, da noi più volte citato nel dossier.
economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente.” Non sappiamo a quali
attività si riferisse il premier, tuttavia per noi questa è un’occasione di ripensamento a A causa del Covid la situazione impiantistica in quest’ultimo anno è rimasta sostan-
tutto tondo del turismo montano. zialmente immutata e, tranne che per casi specifici, non abbiamo effettuato aggior-
namenti. Abbiamo riproposto i dati sugli impianti dismessi con l’aggiunta di alcune
Con l’edizione 2021 di Nevediversa vogliamo nuovamente riportare l’attenzione sullo nuove segnalazioni, mentre sono state sospese le parti riguardanti “gli impianti chiusi
stato di salute dell’industria dello sci alpino e sugli ingenti costi ambientali e economici dal futuro incerto” e “gli accanimenti terapeutici”. Sarà importante monitorare le pros-
sostenuti per contrastare, secondo noi in modo sbagliato, gli effetti dei cambiamenti sime stagioni prestando molta attenzione alle tipologie di investimenti che saranno
climatici. Non va dimenticato poi che alla sempre più pressante crisi climatica si som- effettuati. Anche in montagna circoleranno molte risorse e con il Recovery Found e il
mano gli effetti della stagnazione di un mercato maturo, con presenze in lieve, ma Superbonus 110% si apriranno rilevanti possibilità economiche per il mondo dell’im-
costante riduzione, sintomatiche di una crisi destinata a diventare irreversibile. prenditoria. Non escludiamo il rischio che parte di questo fiume di denaro possa
essere indirizzato verso pesanti speculazioni in direzione opposta all’auspicata con-
Il 2021 è iniziato con un periodo molto freddo e nevicate abbondanti, tanto da far versione ecologica.
credere ai più sprovveduti che la crisi climatica si fosse esaurita. In effetti, tempo
PREMESSA

PREMESSA
meterologico e clima non devono essere confusi, e a proposito di clima è di questi Le Alpi e gli Appennini sono stati affrontati su due focus distinti, con l’intento di rac-
giorni la notizia dell’Arpa Piemonte secondo la quale l’inverno 2020/21 a Torino si sta contare le due tipologie di montagne che, pur presentando molte similitudini, sono
caratterizzando come il quinto più caldo dal 1753. I grandi contrasti di condizioni con da leggere nelle loro differenti peculiarità. Per le Alpi, alle sottolineature sul rischio di
episodi freddi, anche marcati ma circoscritti, forti sbalzi di temperatura e un regime di nuovi impianti altamente impattanti, descritti con dovizia di particolari nelle precedenti
precipitazioni nevose irregolari, non hanno modificato la media delle temperature che edizioni (Alpe Devero, Cime Bianche, Comelico e altro ancora) o a assurde scelte di
si attesta all’incirca ad un grado in più rispetto alla media degli anni passati. Un dato ampliamento di impianti a bassa quota come quello di Bolbeno (573 - 663 m s.l.m.),
che conferma ancora una volta le previsioni degli esperti i quali, come abbiamo de- quest’anno aggiungiamo specifici approfondimenti su situazioni ereditate dal passa-
scritto ampiamente nel dossier, prefigurano radicali trasformazioni per le nostre mon- to e che dovrebbero farci riflettere per le scelte future. Relativamente agli Appennini
tagne nei prossimi anni, con una probabile spaventosa accelerazione a fine secolo. proponiamo invece un approfondimento inedito che pone particolare attenzione al
rapporto tra comprensori e ecosistemi naturali, questi ultimi valorizzati attraverso i
Per il 2100, in base ai differenti scenari di emissioni di gas ad effetto serra, si prevede numerosi progetti sviluppati dalle aree protette, ma non per questo meno a rischio. Al
quindi un aumento minimo di 1-2 gradi rispetto alla situazione attuale con uno scena- contrario di quanto si potrebbe supporre essi sono pesantemente minacciati da nuovi
rio a basse emissioni (RCP 2.6), ma addirittura fino a 5-6 gradi di temperatura con uno progetti di ampliamenti di impianti anche a quote molto basse.
scenario a più alte emissioni (PCP8.5). Gli effetti saranno consistenti e molteplici: tra
questi una netta riduzione delle precipitazioni nevose che comporterà una consistente A questo impattante modello di sviluppo, in alcuni casi riproposto con caparbietà,
risalita della LAN (Linea di Affidabilità della Neve), che indica l’altitudine sotto la quale per mancanza di idee e di strategie forti e innovative oltre che per i soliti interessi
sarà impossibile garantire la tenuta del manto nevoso sciabile. La LAN potrebbe salire particolari, si contrappone o si intreccia con sempre più peso specifico il mondo del
a fine secolo dai 1500 m s.l.m. misurati nel 2006 ai 2400m s.l.m. e oltre. Le stagioni turismo dolce invernale. La gran parte delle buone pratiche è scaturita dagli operatori
della neve, che dal 1960 al 2017 si sono accorciate in media di 38 giorni (Jeffrey del territorio che, non di rado in controtendenza con le amministrazioni, hanno intuito
Kluger –Time), subiranno ulteriori contrazioni. In base alle previsioni di sciabilità per i in quale direzione si svilupperà il turismo negli anni a venire: un turismo esperienziale,
prossimi decenni nei comprensori alpini (dati Ocse e Eurac) si delineano scenari for- attivo e sostenibile, culturale nonché enogastronomico. Per valorizzare tutte queste
temente pessimistici. Emblematico il dato di sintesi Eurac che stigmatizza come con realtà, nell’edizione 2021 abbiamo voluto riproporre le esperienze presentate negli
un aumento di temperatura di più di 4C° sulle Alpi Italiane la percentuale degli impianti anni passati con alcuni nuovi inserimenti. Si tratta di progetti che, se curati e soste-
accessibili si riduce al 12%. nuti adeguatamente, ma soprattutto se inseriti in una progettazione più strutturata,
potrebbero permettere di affrontare con buona determinazione la transizione verso
Il permafrost, ovvero il terreno perennemente ghiacciato, così importante per la sta- forme nuove e sostenibili di turismo montano, invernale e non, di alta e bassa quota.
bilità delle nostre montagne e pressoché scomparso negli Appennini ad eccezione Ma soprattutto si tratta di progetti utili a invertire la tendenza allo spopolamento delle
dell’area del Calderone, subirà un’ulteriore drastica riduzione nelle Alpi. Vaste porzioni aree interne. La descrizione di queste situazioni virtuose è preceduta da un focus su

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una situazione molto particolare: quella che si è creata con il turismo sweet in Valle
Maira, un caso di studio che secondo noi può essere di riferimento per l’intero Paese
in quanto bell’esempio di laboratorio di sostenibilità ambientale e sociale.
Neve e ghiaccio bollenti
La riflessione su come la dipendenza economica di vaste aree da un’unica fonte di
reddito possa condizionare lo sviluppo locale ci ha portati infine a ragionare sugli
aspetti socioeconomici della monocultura dello sci. Abbiamo cercato di capire qual-
cosa in più, per far sì che si possano evitare gli errori del passato e costruire una
visione alternativa imparando a prevedere gli eventi anche dal punto di vista econo-
mico, con un nuovo sguardo pianificatorio. A tale scopo abbiamo chiesto aiuto a due
esperti: Umberto Martini dell’Università di Trento e Lorenzo Delladio, imprenditore del
Trentino. Una parentesi è stata dedicata al nuovo profilo del turista invernale che ci Nell’ultimo trentennio la temperatura ti, senza misure importanti di mitiga-
pare meno interessato a trascorrere le giornate sugli sci, ma più attento a vivere nuove del pianeta ha subito un incremento zione il riscaldamento potrebbe ancora
esperienze di vacanza. consistente in conseguenza delle atti- aumentare in media di altri 2 – 4 gradi
vità esercitate dalla nostra specie, tra entro fine secolo, con accrescimenti

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Il dossier si conclude con due flash su questioni strettamente connesse al turismo queste principalmente la combustione superiori nelle zone più fredde del pia-
montano e che per la loro importanza meriterebbero ulteriori approfondimenti. Il primo di fonti fossili e, in quantità minore ma neta come ad esempio le nostre aree
riguarda la fauna selvatica, il secondo la mobilità dolce in montagna. La costruzione significativa, la deforestazione e l’alle- montuose.
PREMESSA

della consapevolezza di non arrecare disturbo alla fauna è fondamentale non solo vamento intensivo . Secondo gli esper-
per coloro che vedono la montagna come un luna park, ma anche per scialpinisti e
ciaspolatori. Nella stagione invernale gli animali vivono condizioni di grande precarietà Temperatura Media Superficiale Globale (TMSG)
acuite dai cambiamenti climatici. Gli affollamenti di questo periodo nella montagna
senza impianti di risalita, se non regolamentati e adeguatamente sensibilizzati, posso-
no compromettere molte situazioni e arrecare gravi danni agli animali. La rincorsa tout
court alla montagna dell’era Covid mette in luce poi un altro problema: quello della
mobilità. Piccole aree marginali, fino a ieri non frequentate, ora vengono prese d’as-
salto da famiglie armate di slittini e borse picnic, con parcheggi selvaggi e intasamenti
sulle strette strade di montagna. Questa nuova criticità va collocata all’interno di un
ragionamento più ampio sulla mobilità turistica e locale, dove dovranno essere presi
in considerazione percorsi di pianificazione più ampi e coerenti con la riconversione
ecologica del Paese. Non ultima la gestione dei tanto attesi turisti dall’Asia, con il loro
pesante bagaglio di CO2.

Sono questi i temi che abbiamo messo al centro della nostra riflessione. Problemi Fonte: ARPA FVG Meteo
antichi ed altri più recenti sui quali occorrerà esercitare un approccio originale e in-
novativo che sappia sfruttare al meglio le occasioni proposte dalle nuove prospettive L’ultimo Special Report dell’Intergo- ta, le persone sono sempre più espo-
che ci si aprono davanti. Su questo si misurerà anche la nostra capacità di orientare vernmental Panel on Climate Change ste a pericoli e a diminuizioni della di-
il dibattito e, di conseguenza, le strategie di sviluppo che facciano della montagna (IPCC) del 2019, dal titolo “Relazione sponibilità di risorse idriche. Ghiacciai,
luogo d’elezione per sperimentare ricette nuove in grado di riportare questi luoghi speciale sull’oceano e la criosfera neve, ghiaccio e permafrost si stanno
nell’orizzonte del futuro. in un clima che cambia”, illustra l’ur- riducendo senza sosta. Ciò com’è
genza di dare priorità in maniera tempe- prevedibile aumenterà la pericolosità
Vanda Bonardo stiva ad azioni coordinate e ambiziose in termini di frane, valanghe e alluvio-
per affrontare cambiamenti persistenti ni. L’arretramento della criosfera in alta
Sebastiano Venneri e senza precedenti che riguardano l’o- montagna continuerà ad influenzare
ceano e la criosfera. negativamente attività ricreative, turi-
Nelle regioni montane del nostro piane- stiche e culturali. L’impoverimento dei

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Temperatura continuerà fino alla metà del XXI seco-


lo, indipendentemente dalla scelta dello
In Italia, il maggior aumento di tempe- scenario climatico futuro.
ratura si riscontra nelle regioni dell’arco Oltre la metà del XXI secolo, il riscal-
alpino e in gran parte dell’Appennino damento atmosferico in montagna sarà
centrale. Le Alpi si sono riscaldate il più forte in uno scenario ad alta emis-
doppio della media globale tra la fine sione di gas serra (RCP8.5)*, mentre si
del XIX e l’inizio del XXI secolo, e si potrà stabilizzare a metà del XXI secolo
prevede che la tendenza al riscalda- in uno scenario in cui le emissioni siano
mento più rapido a quote più elevate ridotte (RCP2.6). (IPCC 2018)

Variazione delle temperature nel periodo 2021-2050


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ghiacciai in alta montagna ridurrà la La tabella Hight Mountain Regions che
disponibilità e la qualità dell’acqua a segue, tratta dalla “Relazione speciale
valle, con conseguenze per molti set- sull’oceano e la criosfera in un clima
tori quali l’agricoltura e l’idroelettrico. che cambia” - IPCC 2019 nella colon-
“I cambiamenti nella disponibilità idrica na Europens Alps and Pyrenees riporta
non colpiranno solamente le persone quasi esclusivamente una sequenza di
che abitano le regioni di alta montagna, triplette di pallini. Esse indicano l’alta in-
ma anche le comunità molto più a val- cidenza dei cambiamenti climatici sulle
le”, sottolinea Panmao Zhai, co-Chair categorie osservate nelle nostre mon-
del Working Group. tagne.

Zone di alta montagna

Variazione delle temperature nel periodo 2021-2050, calcolata sulla ensemble mean, la media d’insieme, delle simula-
zioni Euro-Cordex RCP4.5. (Dati: Euro-Cordex. Elaborazione: Eurac Research).

Il riscaldamento in montagna è accen- do) diminuisce e il sole riscalda ancora


tuato da quello che viene definito ef- di più il pianeta.
fetto di feedback. Com’è noto la crio- Nelle montagne italiane il rialzo delle
sfera, ovvero la parte della superficie temperature è particolarmente accen-
terrestre che risulta coperta da ghiacci tuato anche a causa della loro posizio-
o da neve, riflette l’energia solare. Se la ne continentale (nel centro-sud dell’Eu-
superficie riflettente è ridotta, anche la ropa). Le nostre montagne inoltre
Relazione speciale sull’oceano e la criosfera in un clima che cambia- IPCC 2019 quantità di riflessione (effetto sull’albe- risentono dell’influenza del clima medi-

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terraneo che favorisce il consolidamen- rare’ l’incremento delle temperature a


to di inverni sempre più miti e umidi ed bassa quota, insieme ad altri processi
estati sempre più siccitose. fisici che coinvolgono cambiamenti nel
A fare la differenza con la pianura contri- vapore acqueo e nei flussi radiativi (Pe-
buisce la presenza di aerosol inquinan- pin et Al. 2015).
ti (particolato) che tendono a ‘masche-

Scenari climatici nelle Alpi Giulie


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damento climatico. Un recente studio rilevazioni effettuate per un periodo di
pubblicato sulla rivista Nature spiega almeno 30 anni. Ad oggi tutti gli studi ci
il legame tra il riscaldamento globale confermano che, nonostante che negli
degli ultimi decenni e l’aumento de- ultimi decenni si siano verificate annate
gli eventi di freddo estremo. A quanto nevose eccezionali, l’andamento com-
pare, le temperature elevate del Paci- plessivo nella crescita delle temperatu-
fico influiscono sull’aria che arriva dalla re invernali non presenta alcun segnale
Siberia, ne favoriscono la risalita e mo- di inversione.
dificano così le condizioni della strato- I cambiamenti climatici attesi per un’a-
sfera, influenzando l’arrivo di repentine rea significativa quale è quella del Mon-
ondate di freddo dall’area artica. te Bianco, studiati e descritti dal pro-
Va ricordato che quando si discute getto AdaPT Mont-Blanc - Rapport
di condizioni metereologiche occorre Climat del novembre 2019, rendono
avere sempre ben chiara la differenza estremamente evidenti le preoccu-
tra tempo metereologico e clima, due panti dimensioni dell’incremento delle
parametri che non devono mai essere temperature. In quest’area si prevede
RCP 2.6 scenario «Accordo di Parigi» confusi. Il tempo metereologico è una un progressivo e consistente aumen-
RCP 4.5 scenario intermedio successione di fenomeni atmosferici to, in tutte le stagioni, accompagnato
RCP 8.5 scenario senza mitigazione dalla durata molto limitata, dell’ordine da una ridistribuzione stagionale delle
Fonte: ARPA FVG Meteo di ore o di giorni e le nevicate di fine precipitazioni. Per il 2050 è atteso un
2020 e inizio 2021 sono ascrivibili a riscaldamento tra 2 e 3°C, ancora più
questa tipologia. Il clima invece rap- marcato durante la stagione estiva. In
Non ci devono trarre in inganno la breve che hanno avvolto l’Italia durante l’in- presenta l’insieme delle condizioni estate, l’isoterma** 0°C (zero termico)
e intensa ondata di freddo del mese di verno 2020/21. Probabilmente anche meteorologiche (cioè del tempo) che si salirà di 300 m di altitudine, passando
gennaio 2021 e le abbondanti nevicate questa anomalia è causata dal riscal- osserva in un dato luogo, sulla base di dai 3.800 m di oggi durante la stagione

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estiva a 4.100 m nel 2050. Entro fine temperatura massima minore di 0°C) di di fango e detriti, i fenomeni di erosione nel report “The European mountain
secolo, è previsto un ulteriore riscalda- circa il 15/20%; questa riduzione sarà del suolo o smottamenti, le valanghe e cryosphere: A review of past, current
mento che va dai 3 ai 7°C, in funzione di oltre un mese nel 2050 e fino a due le slavine, le frane e le esondazioni, in and future issues. The Cryosphere Di-
degli scenari di emissione di gas a ef- mesi per lo scenario pessimistico pre- grado di danneggiare le infrastrutture, scussions” si prevede un innalzamento
fetto serra considerati. figurato entro il 2100. Nei fondovalle, comprese quelle riguardanti il turismo del limite della neve di circa 700 m. A
Nel prossimo futuro (2035) in media dal 2035, si prevede di passare da 2 a sciistico. un’altitudine di 1500 m, ciò equivale
(1000-2000 m) e in alta montagna (> 6/10 giorni di ondate di calore all’anno, all’80-90% di neve in meno.
2400 m), si prevede una riduzione dei per raggiungere i 15/20 giorni nel 2050. Neve al suolo In conseguenza delle sempre più fre-
giorni di ghiaccio (numero di giorni con quenti le anomalie meteo-climatiche e
La neve al suolo è una componen- negli ultimi 15 anni molte le stazioni a
te essenziale e diffusa della criosfera media altitudine hanno risentito di una
Aumento della temperatura montana. Gioca un ruolo chiave nel- diminuzione costante delle giornate con
la formazione dei ghiacciai e fornisce neve al suolo, specialmente nei periodi
una copertura isolante riflettente sulla di apertura (novembre-dicembre) e di
loro superficie; influenza il regime ter- chiusura (marzo-aprile) delle stagioni
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mico del terreno sottostante, incluso invernali. Nel periodo tardo invernale e
il permafrost, con implicazioni positive primaverile soprattutto sull’Appennino
per gli ecosistemi. Per questi motivi si sono osservate diffuse ed intense
sarà importante capire come nel futu- precipitazioni nevose con formazione di
ro prossimo varierà la copertura nevo- estesi ed abbondanti accumuli di neve,
sa al suolo. Al momento molti esperti sempre più umida e pesante seguite da
prevedono che rispetto al 1986-2005, rapidissime fusioni che, oltre a ridurre
la profondità della neve a bassa quota repentinamente la durata della coper-
diminuirà probabilmente del 10-40% tura nevosa, possono determinare
entro il 2031-2050, indipendentemente conseguenze importanti sull’instabilità
dall’RCP e per il 2081-2100, probabil- del manto nevoso e, più in generale, sul
mente del 10-40% per RCP2.6 e del rischio idrogeologico.
50-90% per RCP8.5. Analogamente

Le barre rappresentano la gamma di incertezza, che aumenta nel corso dei decenni
Fonte: Rapport Climat - Cambiamenti climatici nell’area del Monte Bianco e impatti sulle attività umane - novembre
2019) Superficie coperta da neve nelle Alpi nei mesi di Dicembre e Gennaio

Precipitazioni saranno perciò caratterizzati da devia-


zioni più marcate rispetto alla situazio-
La letteratura scientifica è concorde nel ne media. In conseguenza della tra-
ritenere che gli inverni diventeranno, sformazione del regime pluviometrico,
non solo più miti, ma anche più umidi crescerà il dissesto idrogeologico. Si
con precipitazioni maggiormente con- prevede un maggior rischio di alluvioni
notate da pioggia intensa. Le precipi- nel periodo autunnale e invernale e l’au-
tazioni invernali potranno quindi essere mento di eventi franosi, che vedrebbe-
soggette a incrementi e “estremizzazio- ro accrescere il loro impatto ambientale
ni”, ossia contraddistinte da forte inten- nel momento in cui si combinassero
sità, mentre i periodi estivi, sempre più con la costante diminuzione del perma-
lunghi, saranno contrassegnati da on- frost a causa delle temperature troppo
date di calore e siccità. I nuovi scenari elevate. Aumenteranno le colate rapide
Fonte EURAC RESEARCH Rapporto sul clima 2018, elaborazione Legambiente

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Permafrost sando una maggiore instabilità del ter-


reno roccioso. Negli ultimi 20 anni, in
Definito come quel substrato che man- molti casi il permafrost è quasi scom-
tiene una temperatura di 0°C o inferiore parso nei versanti meridionali delle Alpi
per almeno due anni consecutivi, ha un fino a quote inferiori ai 3300m. Nel caso
ruolo fondamentale nella stabilità dei del massiccio del Monte Bianco entro il
terreni di alta montagna. Anche se im- 2100 non dovrebbe più essere presen-
percettibile, copre una vasta area delle te nelle pareti meridionali sotto i 4300m
pareti della montagna. A differenza dei o addirittura, secondo gli scenari più
ghiacciai e della neve, il permafrost è critici, scomparire completamente dalle
un fenomeno sotterraneo che non può pareti sud del Monte Bianco (Magnin et
essere facilmente osservato a distanza. al. 2017). La figura seguente mostra
Di conseguenza, la sua distribuzione la degradazione potenziale del perma-
e il suo cambiamento sono meno co- frost in tre siti emblematici del massic-
nosciuti rispetto a ghiacciai o neve, e cio del Monte Bianco. Si noti il disgelo
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in molte regioni di montagna la scom- previsto ai Grands Montets (3295 m) e
parsa del permafrost può essere solo all’Aiguille du Midi (3842 m), che po-
dedotta (Gruberet al., 2017). trebbe destabilizzare questi siti, dotati
Quando le temperature aumentano in di funivie e fortemente frequentati dai
estate, il permafrost si degrada, cau- turisti (Magnin et al. 2017).

Cambiamenti climatici nell’area del Monte Bianco


e impatti sulle attività uman

Le Alpi svizzere pur essendo in una suolo innevato, indipendentemente


condizione climatica più favorevole ri- dalla loro altitudine o posizione. Il prin-
spetto alle montagne italiane risentono cipale responsabile è un disgelo nevo-
anch’esse pesantemente della crisi in so più precoce in primavera. Anche la
atto. Secondo l’SLF, autorevole istituto comparsa tardiva della neve in autunno
di ricerca svizzero, la tendenza verso produce i suoi effetti sulle stazioni si-
inverni con neve scarsissima sul suo- tuate alle quote più basse. Inoltre, negli
lo elvetico è un dato consolidato nella ultimi decenni, i massimali annui delle
maggior parte delle stazioni situate al precipitazioni nevose e delle altezze del
di sotto dei 1300 m s.l.m. Quanto più manto nevoso sono tendenzialmente in
in basso è situata una stazione, tanto calo presso tutte le stazioni. In media
più evidenti sono i cambiamenti. Al di si prevede una diminuzione significati-
sopra dei 2000 m, le altezze del manto va del numero di giorni di gelo da 30
nevoso in pieno inverno (da dicembre a a 100 giorni all’anno entro fine secolo,
febbraio) non mostrano invece una ten- e quindi di copertura nevosa con un
denza chiara. Non si può dire lo stesso impatto diverso a seconda dell’altitudi-
per la durata della copertura nevosa: ne considerata. Per alcuni studiosi, la Sezioni di temperatura delle pareti rocciose per tre siti nel massiccio del Mont-Blanc, secondo gli scenari RCP 4.5 e 8.5
la maggior parte delle stazioni svizze- maggiore riduzione è addirittura previ- (Aiguille des Grands Montets, Aiguille du Midi e Grand Pilier d’Angle) a fine secolo. Cambiamenti climatici nell’area del
Monte Bianco e impatti sulle attività umane (Rapport Climat - Cambiamenti climatici nell’area del Monte Bianco e impatti
re mostra un netto calo dei giorni con sta sopra i 2300 m di altitudine. sulle attività umane - novembre 2019) Fonte:Magnin et al., 2017, EDYTEM*/CNRS

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18 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 19

Il ritiro dei ghiacciai e il disgelo del per- alpinistiche, con lo spostamento delle montane e per meglio comprendere
mafrost, non solo diminuiranno la stabilità stagioni adatte all’arrampicata e la ridu- quale ruolo giocheranno l’esposizione,
dei pendii delle montagne,ma aumente- zione della sicurezza delle vie (Mourey e la quota e la distanza dal mare. È stima-
ranno anche il numero e l’estensione dei Ravanel, 2017; Mourey et al., 2019). to che, a causa dei cambiamenti clima-
laghi glaciali. Le conseguenti frane e inon- Le nostre montagne sono costellate da tici, il numero di specie animali e vegetali
dazioni, gli eventi distruttivi a cascata si edifici, oramai anche negli angoli più presenti in alcune zone delle Alpi e degli
realizzeranno anche dove non sono stati remoti, infrastrutture che con l’attuale Appennini potrebbe ridursi di oltre il 60%
registrati in precedenza. (IPCC Special andamento climatico sono “minate” alle entro il 2080. Questa perdita sarà in par-
Report on Ocean and Cryosphere in a fondamenta da un possibile e improvvi- te compensata dall’arrivo delle specie
Changing Climate (SROCC) - 2019). As- so cedimento causato dalla liquefazione dalle quote inferiori, ma ciò non riduce
sisteremo di frequente a frane e distacchi del terreno. Già da un pò di anni a que- la rilevanza del dato. Le alte quote for-
di porzioni di montagna e addirittura di sta parte nei Grigioni molti proprietari di niranno nuove aree di habitat, compresi
parti di ghiacciai così com’è avvenuto lussuosi alberghi e abitazioni, in con- nuovi rifugi per le specie di pianura spin-
di recente nello Stato indiano dell’Uttara- seguenza del disgelo del permafrost, te verso l’alto. A questo flusso espansi-
khand – nella parte settentrionale del Pa- stanno spendendo consistenti capitali vo corrisponderà però un declino delle
NEVE E GHIACCIO BOLLENTI

ese- dove un ghiacciaio dell’Himalaya si per interventi strutturali di sostegno. Altri popolazioni nelle specie di alta quota, in
è distaccato, andando in parte a schian- esempi di destabilizzazione sono alcune particolare quelle meno generaliste. Au-
tarsi contro una diga e causando lo stra- stazioni di montagna in Francia e Austria menterà il rischio di estinzioni locali, in
ripamento del fiume Alaknanda. (Ravanel et al., 2013; Keuschnig et al., particolare per le specie adattate al fred-
Non mancano gli esempi nostrani di cedi- 2015; Duvillard et al., 2019), così come do. Infatti in assenza di plasticità gene-
menti, fortunatamente più ridotti. Si pensi strutture di difesa dalle valanghe (Phillips tica e/o cambiamenti comportamentali,
a quanto accaduto al Monviso con i di- e Margreth,2008) e un impianto di risa- i cambiamenti criosferici continueranno
stacchi di consistenti quantitativi di rocce lita (Phillips et al., 2007) in Svizzera. Sul a impattare negativamente sulle specie
di inizio luglio 2020 (dopo la gigantesca Tibetan Plateau, deformazioni o danni endemiche e native, come alcuni pesci
frana di dicembre 2019) e al versante ita- sono stati riscontrati su strade (Yu et d’acqua fredda.(per esempio, la trota) e
liano del Cervino, o al Pizzo Cengalo. al., 2013; Chai et al., 2018), infrastrut- le specie i cui comportamenti dipendo-
Nel 2017 in Val Bregaglia nei Grigioni, an- ture di trasmissione di energia (Guo et no direttamente dalla neve (per esem-
che a causa del degrado del permafrost al., 2016) e intorno a un oleodotto (Yu pio, la lepre variabile o la pernice bianca
sono precipitati a valle milioni di metri et al., 2016). ). La sopravvivenza di questi animali di-
cubi di roccia: un’immensa colata detriti- penderà dalla messa in atto di strategie
ca che ha in seguito investito il paese di Effetti sugli ecosistemi di conservazione appropriate, da misu-
Bondo e ha causato la morte di 8 escur- re di adattamento con una particolare
sionisti. E’ pressoché assodato che una Sempre secondo lo “Special Report attenzione alle azioni messe in campo
delle cause della frana della val Pola che on Ocean and Cryosphere in a Chan- per la tutela degli ecosistemi montani, e
nel 1987 provocò la morte di 27 persone ging Climate “(IPCC del 2019) il deflus- tanto dai nostri comportamenti durante
va ricercata nel degrado del permafrost. so dei fiumi nei bacini fluviali alimentati le gite e le escursioni (v. Responsabilità
Con il disgelo del permafrost, le cadute dai ghiacciai cambierà ulteriormente in nella montagna post-Covid).
di roccia su e dai ghiacciai è sempre più quantità e stagionalità in relazione alla
a repentaglio la sicurezza di escursioni- copertura nevosa e al declino dei ghiac- RCP*: Percorsi Rappresentativi di Concentrazione
(Representative Concentration Pathways, RCP). Sono
sti e alpinisti. Infatti il ritiro dei ghiacciai ciai con impatti negativi su agricoltura, gli scenari di emissione IPCC. RCP 2.6 scenario di
e il disgelo del permafrost hanno indot- energia idroelettrica e qualità e quantità mitigazione (riduzione emissioni molto elevate) RCP 4.5
scenario di stabilizzazione (riduzioni consistenti) RCP
to importanti cambiamenti ai percorsi dell’acqua. I bilanci idrologici dovran- 6.0 scenario di stabilizzazione (riduzioni blande) RCP 8.0
iconici dell’alpinismo nella nell’area del no essere completamente riscritti per scenario ad alte emissioni (“business as usual”)

Monte Bianco e del massiccio del Monte capire se ci saranno maggiori o minori Isoterma 0°** : Limite immaginario, che può essere
mappato come una linea, al di sotto della quale le tem-
Rosa. Nelle Alpi europee, il fenomeno ha contributi“utili” della fusione nivale “uti- perature sono superiori a 0°C e al di sopra delle quali le
impattato pesantemente sulle pratiche li” alla costituzione delle riserve idriche temperature sono inferiori a 0°C

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20 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 21

L’affidabilità della neve giornaliere (sci di fondo e motoslitta), da 130 milioni a 2 miliardi di dollari nel

nei comprensori sciistici dovute alla riduzione della lunghezza


della stagione della neve, varieranno
2090 per RCP4.5 e RCP8.5 rispettiva-
mente, tenendo conto dei costi di ge-
da 340 a 780 milioni USD nel 2050 per stione della neve (Duvillard et al,2015;
RCP4.5 e RCP8.5, rispettivamente, e Mourey e Ravanel, 2017).

Previsione di sciabilità nei comprensori alpini (OCSE)

LSR Stazioni Stazioni +1°C +2°C +4°C


(“100 day rule”) sciistiche sciistiche alpine
L’ AFFIDA BILITÀ DELLA NEVE NEI COMPRENSORI S CI I S TI CI

L’ AFFIDA BILITÀ DELLA NEVE NEI COMPRENSORI S CI I S TI CI


alpine (2007) affidabili (2007)
Il documento dell’IPCC “Relazione et al., 2019a; Spandre et al., 2019b).
speciale sull’oceano e la criosfera in Le perdite economiche previste ripor- Austria 228 199 (87%) 153 (67%) 115 (50%) 47 (21%)

un clima che cambia”, prevede che tate in letteratura includono una perdita
Svizzera 164 159 (97%) 142 (87%) 129 (79%) 78 (48%)
alla fine del secolo (2081-2100), sotto annuale di entrate alberghiere di 560
RCP8.5 l’affidabilità della neve sarà in- milioni di euro (valore 2012) in Europa, Germania 39 27 (69%) 11 (28%) 5 (13%) 1 (3%)
sostenibile per la maggior parte stazioni rispetto al periodo 1971-2000 in uno
sciistiche in Nord America, nelle Alpi e scenario di riscaldamento globale di Francia 148 143 (97%) 123 (83%) 95 (65%) 55 (37%)
Pirenei europei, Scandinavia e Giappo- 2ºC (Damm et al., 2017), questa stima
Italia 87 81 (93%) 71 (82%) 59 (68%) 21 (24%)
ne, con alcune eccezioni ad alta quota però non tiene conto dei costi di gestio-
o ad alte latitudini (Steiger et al., 2017; ne della neve. Negli Stati Uniti, Wobus Totale 666 609 (91%) 500 (75%) 404 (61%) 202 (30%)
Wobus et al., 2017; Suzuki-Parker et et al. (2017) stimano che le perdite an-
al., 2018; Scott et al., 2019; Spandre nuali di entrate da biglietti (sci) e tariffe Fonte: Agrawala S. (Editor) OECD, 2007. Climate Change in the Erupean Alps. Adopting winter tourism and natural
hazards management
Elaborazione a cura di Pietro Pulzato - Tesi di laurea “Neve al sole: impatti climatici sui gestori degli impianti sciistici nelle
Dolomiti” – Uni Padova

Previsione di sciabilità nei comprensori italiani (OCSE)

LSR Stazioni Stazioni +1°C +2°C +4°C


(“100 day rule”) sciistiche sciistiche
alpine italiane alpine italiane
(2007) affidabili (2007)

Piemonte (inclusa la 18 18 (100%) 16 (89%) 15 (83%) 5 (28%)


Valle d’Aosta)

Lombardia 6 6 (100%) 6 (100%) 5 (83%) 4 (67%)

Trentino 20 19 (%) 16 (80%) 14 (70%) 3 (15%)

Alto Adige 32 31 (95%) 27 (84%) 20 (63%) 7 (22%)

Friuli Venezia Giulia 11 7 (97%) 6 (55%) 5 (45%) 2 (18%)

Totale 87 81 (93%) 71 (82%) 59 (68%) 21 (24%)

Fonte: Agrawala S. (Editor) OECD, 2007. Climate Change in the Erupean Alps. Adopting winter tourism and natural
hazards management
Elaborazione a cura di Pietro Pulzato - Tesi di laurea “Neve al sole: impatti climatici sui gestori degli impianti sciistici nelle
Dolomiti” – Uni Padova

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22 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI

Previsione di sciabilità nei comprensori alpini italiani (OCSE)

Altidudine LAN Comprensori >1.500 metri >1.650 >1.800 >2.100


sciistici alpini (2006) (+1°C) (+2°C) (+4°C)
italiane (2007)

Valle d’Aosta 25 22 (88%) 20 (80%) 16 (64%) 5 (20%)

Piemonte 54 30 (56%) 22 (41%) 16 (30%) 6 (11%)

Lombardia 33 21 (64%) 14 (42%) 11 (33%) 6 (18%)


L’ AFFIDA BILITÀ DELLA NEVE NEI COMPRENSORI S CI I S TI CI

Veneto 46 14 (30%) 12 (26%) 8 (17%) 2 (4%)

Trentino 34 25 (74%) 17 (50%) 14 (41%) 4 (12%)

Alto Adige 54 54 (100%) 46 (85%) 23 (43%) 7 (13%)

Friuli Venezia Giulia 5 1 (20%) 0 (0%) 0 (0%) 0 (0%)

Totale 251 167 (67%) 131 (52%) 88 (35%) 30 (12%)

Fonte: Angelini P. (Italian Ministry for the enviroment) Cetara L. (Eurac), 2006. Data and elaboration on the Italian alpine
and Prealpline Ski stations, Ski Faclines and artifical snowmaking.
Elaborazione a cura di Pietro Pulzato - Tesi di laurea “Neve al sole: impatti climatici sui gestori degli impianti sciistici nelle
Dolomiti” – Uni Padova

Le tabelle precedenti, costruite in base pee si stima che la LAN potrebbe ele-
a modelli addirittura più prudenti di varsi di 150 m per ogni °C di aumento
quelli attuali, descrivono una situa- della temperatura (Fohn 1990, Haeberli
zione piuttosto preoccupante su tutto e Beniston 1998). Ciò significa che con
l’arco alpino con comprensori dove ne- un aumento di temperatura di 5 gradi
gli scenari peggiori la pratica dello sci ci sarà una risalita di 750m, passando
risulterebbe in estinzione a fine secolo. dai 1500m di media stimati nel 2006 a
Emblematico il dato di sintesi Eurac come minimo 2250m di altitudine.
che stigmatizza come con un aumento Due anni fa, un pool di ricercatori ha
di temperatura di più di 4C° la percen- analizzato le prospettive climatiche
tuale degli impianti accessibili si riduce degli impianti sciistici che fino ad oggi
al 12%. hanno ospitato una o più edizioni del-
La Linea di Affidabilità della Neve (LAN), le Olimpiadi invernali. In uno scenario
quell’altitudine cioè che garantisce ottimistico soltanto 13 dei 21 impianti
spessore e durata sufficienti dell’inne- osservati sarebbero in grado di ripetere
vamento stagionale, sta risalendo con l’esperienza nel 2050, mentre gli altri 8
un ritmo vertiginoso. Essa stabilisce dovrebbero chiudere per mancanza di
che il normale svolgimento di una sta- neve. Nell’ipotesi peggiore, proseguo-
gione sciistica è possibile se vi è una no i ricercatori, gli impianti disponibili
copertura nevosa garantita di almeno entro la metà del secolo si ridurrebbero
30 cm, per minimo 100 giorni. Dagli a 10 per scendere a 8 nel 2080.
studi condotti nelle regioni alpine euro-

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24 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 25

I NUMERI I N I TA L I A
DELLO SCI ALPINO LOMBARDIA T R E N T I N O A LT O A D I G E
669 km di piste esistenti 2.024 km di piste esistenti
33 comprensori sciistici serviti 73 comprensori sciistici serviti da 653 impianti di risalita.
da 214 impianti di risalita.

FRIULI VENEZIA GIULIA


VA L L E D ’ A O S TA
104 km di piste esistenti
831 km di piste esistenti
9 comprensori sciistici sono serviti

MONDO E U R O PA I TA L I A
24 comprensori sciistici
da 50 impianti di risalita.
serviti da 174 impianti
di risalita.
VENETO
549 km di piste
59.868 km 38.111 km 5.786 km esistenti
28 comprensori
di piste esistenti di piste esistenti di piste esistenti EMILIA ROMAGNA sciistici serviti
142 km di piste esistenti da 185 impianti
5.871 3.778 290 15 comprensori sciistici serviti di risalita.
da 59 impianti di risalita
comprensori sciistici comprensori sciistici comprensori sciistici
PIEMONTE
sono serviti da sono serviti da sono serviti da 1.243 km di piste
MARCHE
80 km di piste esistenti
esistenti
22.984 15.939 1.743 49 comprensori
10 comprensori sciistici serviti
da 44 impianti di risalita.
sciistici serviti da 266
impianti di risalita impianti di risalita impianti di risalita impianti di risalita. ABRUZZO
301 km di piste esistenti
17 comprensori sciistici serviti
LIGURIA da 141 impianti di risalita
13 km di piste esistenti
2 comprensori sciistici
serviti da 6 impianti di
risalita.
I più grandi offrono fino a 400 km di piste
(Via Lattea - Sestriere / Sauze d’Oulx / San Sicario / Claviere / Monginevro) SARDEGNA
4,2 km di piste
esistenti MOLISE
22 km di piste
I 12 comprensori di Dolomiti Superski,
4 comprensori
esistenti
sciistici serviti da 7
insieme offrono 1.200 km di piste, impianti di risalita. 2 comprensori
sciistici serviti
450 impianti di risalita, da 7 impianti di
risalita.
TOSCANA
su un territorio distribuito tra le province di Bolzano, 94 km di piste esistenti
di Trento e di Belluno nelle regioni del Trentino-Alto Adige e del Veneto. 7 comprensori sciistici serviti
da 45 impianti di risalita. B A S I L I C ATA
Superski è organizzato in forma di Federconsorzi. 15 km di piste esistenti
5 comprensori sciistici
LAZIO serviti da 15 impianti

I più alti raggiungono altitudini fino a 3.899 m


66,5 km di piste esistenti di risalita.
7 comprensori sciistici serviti
(Breuil-Cervinia / Valtournenche / Zermatt - Cervino) da 25 impianti di risalita SICILIA
21 km di piste esistenti CALABRIA
3 comprensori sciistici serviti 39 km di piste esistenti
C A M PA N I A da 11 impianti di risalita 2 comprensori sciistici serviti
I più bassi partono da un’altitudine 17 km di piste esistenti da 16 impianti di risalita.
tra i 573 e i 663 m (Bolbeno, TN) 2 comprensorio sciistico
con 5 impianti di risalita

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26 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 27

FOCUS ALPI secolo scorso, le Alpi Marittime erano alla sola Porta della Neve il valore di 1
note per l’abbondanza di neve: magari milione di euro. C’è stato anche un con-
un po’ umida e pesante, ma ce n’era corso di idee per rilanciare il complesso,
Premessa sempre tanta. ma non ha portato a nulla. Anche l’ab-
La stazione chiuse i battenti definitiva- battimento costava troppo per le casse
Due località sciistiche nate dal nulla negli metri quadrati dia ristrutturare approfit- mente nel 1997, dopo vari passaggi di del Comune di Viola: almeno 600mila
anni ’70 del secolo scorso e in crisi da tando del bonus fiscale del 110%. E’ in proprietà e speculazioni edilizie, a cui euro, dichiarò il sindaco.
decenni; un comprensorio tradizionale cerca di futuro anche Montecampione, seguirono fallimenti e sequestri giudizia- L’ultimo atto è avvenuto poche settima-
in declino; un’idea stravagante fortuna- imponente “città di montagna” costru- ri. Da allora è un esempio di accanimen- ne fa, con la conclusione della gara per
tamente non realizzata e nuovi impianti ita in economia a 1200 metri, con una to terapeutico realizzato con il concorso la liquidazione degli immobili, proprietà
previsti per ampliare l’offerta dello sci propaggine a quota 1750, dove è in co- di fondi pubblici, devoluti ai progetti di della società Inimont fallita nel 2006.
da discesa. Sono alcuni esempi di ciò struzione un bacino idrico “polifunziona- una località che, se punta solo sul tu- Ogni blocco è stato venduto «al prezzo
che sta avvenendo sulle Alpi, che Ne- le”. A proposito di sci in città e di effetti rismo dello sci, non può avere futuro. di euro 5.000 oltre Iva e imposte di leg-
vediversa ha scelto di approfondire in speciali, è stata cancellata, ufficialmente Nel 2002 la Regione Piemonte, rispon- ge, nello stato di fatto e di diritto in cui si
questa edizione, continuando il discor- per motivi legati all’emergenza Covid,  la dendo alle sollecitazioni del Comune di trova». L’atto di acquisto da parte della
so avviato negli anni precedenti. Viola tappa della Coppa del Mondo di Snow- Viola, della provincia di Cuneo e della Raimondi srl di Ceva è stato firmato il 5
st Grée, imponente complesso turistico board Cross prevista a gennaio nel cuo- Comunità montana Valle Mongia, fi- febbraio 2021. E’ un’azienda che si oc-
in abbandono che sorge a 1000 metri re medievale di Bergamo Alta: la neve nanziò la costruzione di nuove struttu- cupa di movimento terra, smaltimento
nelle Alpi Marittime, fa notizia perché un avrebbe dovuto essere trasportata dalla re: un centro sportivo polivalente con rifiuti, costruzione di strade . L’obiettivo
imprenditore sta avviando il recupero di Valmalenco, a 170 km di distanza, dove pista di pattinaggio su teflon, un muro è approfittare del credito d’imposta del
strutture di servizio e residenza: 30mila la gara si è infine disputata. di arrampicata, un parco giochi estivo, 110% per per ridare vita al complesso,
FOCUS

FOCUS
bar, alcuni negozi. In più, l’accordo di spiega Fabrizio Raimondi, imprenditore
programma includeva una nuova seg- che vede nell’operazione un’opportuni-
Viola St Grée giovia biposto per raggiungere quota tà di business nonché l’ultima chance
1.650. L’intervento, come richiesto dal- per resuscitare la stazione e non vuol
Per capire la St. Grée di oggi bisogna il noleggio di attrezzature sportive, un la Regione Piemonte, era collegato alla sentir usare il termine ecomostri per
fare un salto indietro nel tempo, quando pronto soccorso, la scuola di sci , sede rimozione di tutti i vecchi impianti. La definire le sue nuove proprietà. Le pro-
la località si chiamava San Grato, 1000 di due sci club, una tavola calda per gli seggiovia fu ultimata nel 2005, ma col- cedure sono già avviate, continua Rai-
metri di altitudine, ed era un ameno luo- sciatori con accesso diretto dalle piste. laudata e avviata nel 2010. mondi, che sui costi non ha ancora fatto
go di mezza montagna, a breve distan- Collegati alla Porta della neve, un alber- Non è finita: nel 2016 viene realizzato un bene i conti: ci vogliono tra i 15 e i 30
za da Ceva e Mondovì. Nel 1976 l’im- go con centinaia di posti letto e decine altro progetto, la sciovia del Vallone che milioni per ristrutturare gli edifici ripristi-
prenditore genovese Giacomo Fedriani di appartamenti. raggiunge i 1800 metri, attiva dal 2017. nando i servizi che offrivano 40 anni fa.
ci costruì da zero quella che divenne la Per qualche anno la stazione (ribattez- Costo dell’intervento, 830 mila euro, L’impresa in passato ha già lavorato qui
struttura turistica all inclusive più gran- zata nel frattempo Viola St.Grée, alla 700 mila a carico della Regione, il resto per la costruzione di piste da sci e dal
de d’Europa, che aspirava a competere francese) fu davvero una località alla lo ha pagato il Comune di Viola. 2015 ha avviato varie attività, dalla risto-
con le mete più rinomate delle Alpi. Un moda e ospitò manifestazioni e serate di Il progetto era uno degli interventi per razione alla gestione degli impianti scii-
corpo centrale, la Porta della Neve, col- spettacolo e cabaret con ospiti di spic- la “riqualificazione e valorizzazione del stici. In questi mesi utilizzati dai ragazzi
legato agli impianti con tunnel e scale co. Quanto allo sci, nell’81 fu sede dei patrimonio turistico, sportivo e cultura- di squadre locali, che si sono allenati su
mobili. All’interno della Porta della Neve, mondiali di sci alpino e due anni dopo le” del Programma Regionale di attua- piste innevate naturalmente: se in pas-
una vastissima hall e ogni sorta di ser- dei campionati italiani assoluti. zione del Fondo di Sviluppo e Coesione sato infatti l’innevamento artificiale era
vizio: il cinema - teatro, la sala giochi, il Il declino cominciò al volgere degli (Par-Fsc) 2007-2013. una delle dotazioni all’avanguardia della
supermercato, la palestra, il bar dotato anni’80, mentre il cambiamento cli- Per anni il problema è stato cosa fare stazione, oggi la neve sparata non c’è.
di piscina interna, esterna e di un gran- matico già cominciava a manifestarsi degli edifici, la Porta della Neve e l’ho- Almeno, non ancora.
dissimo solarium. E poi, la farmacia, il chiaramente sul questa porzione di Alpi tel, 30mila metri quadrati tutti da rifare. Intende puntare sul turismo 4 stagio-
ristorante e la pizzeria, varie boutique, vicinissime al mare. Tra gli sciatori del Quanto al valore, la prima perizia attribuì ni la nuova gestione di Viola St. Grée.

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28 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 29

“Abbiamo piste da sci molto tecniche, ottobre sulle vertiginose piste di legno abbondanti nevicate di questo inverno, il turismo estivo: il Nevegàl è diventato
possiamo diventare un’eccellenza per e pietra, anch’esse costruite dalla Rai- gli impianti e le piste sono stati utilizzati punto di partenza di molti sentieri escur-
le gare”, afferma Raimondi. Nelle altre mondi, si sono sfidati per una settimana per gli allenamenti degli sci club e per sionistici o itinerari di mountain-bike.
stagioni la specialità di Viola St Grée è i ciclisti dell’estremo, in occasione del le gare. Una tendenza che andrebbe assecon-
il downhill, disciplina che già attira cen- campionato nazionale di questa disci- In concomitanza col crepuscolo della data per il rilancio della località nel con-
tinaia di atleti. “In Italia non c’è niente di plina. località sciistica, sta prendendo piede testo della crisi climatica.
meglio”, continua Raimondi: lo scorso

Coppa del Mondo di Snowboard Cross nel centro


Nevegàl, il colle dei bellunesi storico di Bergamo, pericolo scampato
dove sciare è sempre più difficile
La FIS - Federazione Internazionale Sci risorse economiche e naturali, comple-
La storia del Nevegàl come località e alcune edizioni di Coppe del Mondo. - aveva ufficializzato per il 23 e 24 gen- tamente in contrasto con l’emergenza
sciistica inizia dopo la seconda guerra Il Nevegàl ha una conformazione dolce naio 2021 una tappa della Coppa del climatica e con il rispetto di un luogo de-
mondiale, quando diventa meta dei pri- che lo rende relativamente sicuro da Mondo di Snowboard Cross a Berga- licato quale un centro storico cittadino.
mi turisti invernali bellunesi e, negli anni valanghe. Inoltre la sua esposizione a mo. Non nelle innevate valli orobiche, La gara, a circa un mese dalla data pre-
successivi, anche di quelli trevigiani, nord crea le condizioni microclimatiche ma nel cuore del borgo medievale, le cui vista, è stata annullata e trasferita in Val-
grazie alla sua conformazione dolce e e panoramiche che hanno permesso di mura sono state riconosciute patrimo- malenco, ufficialmente per “le incognite
alla vicinanza di molti centri grossi come avere successo. Purtroppo, negli ulti- nio UNESCO. Ad imbiancare la strada legate alla situazione della pandemia di
Treviso, Venezia e Padova. Il “colle” di- mi decenni, questo successo è andato che da Porta Dipinta scende alla Fara, Covid19 e una serie di difficoltà nel re-
venta subito molto popolare, circostan- calando, principalmente per il calo delle passando in una stretta via di ciottolato perimento delle sponsorizzazioni” a det-
FOCUS

FOCUS
za che aiuta a far sviluppare e moltipli- nevicate e per la concorrenza di altre tra edifici antichi e una chiesa risalente ta del Comune di Bergamo. L’auspicio
care le piste e gli impianti di risalita. È località sciistiche in provincia di Belluno al XIII secolo, non sarebbe stata una ne- è che il progetto, già fuori luogo sia dal
un altopiano sui mille metri, sul versante e non solo, portando il Nevegàl a una vicata, ma decine di camion di neve tra- punto di vista ambientale che etico, non
nord del gruppo del Col Visentin, la cui lenta decadenza come località sciistica. sportata dalla Valmalenco ad oltre 130 si ripresenti per il 2022, anche se le con-
vetta principale arriva appena a 1763 Numerosi sono stati i tentativi di contra- km di distanza. Un evento che, secondo dizioni sanitarie consentissero lo svolgi-
metri di altitudine. stare questo declino, come la creazio- le istituzioni che l’avevano promossa, si mento con la presenza del pubblico. Il
Il primo impianto venne inaugurato nel ne di impianti e serbatoi d’acqua per la fondava sull’idea di rilanciare il territo- circolo di Legambiente Bergamo ha lan-
1955, ma già nel 1950 il “colle” vide l’a- creazione di neve artificiale. Nonostante rio ponendolo al centro del panorama ciato una petizione online per fermare
pertura del rifugio Bristot, partenza del- ciò il Nevegàl ha visto la chiusura e la di- sportivo internazionale, rappresenta l’evento che in poche ore ha raggiunto
le prime piste. Nel 1970 il Nevegàl già smissione di gran parte degli impianti di per Legambiente un enorme spreco di centinaia di firme.
si poteva vantare di essere la seconda risalita e delle piste da sci. Attualmente
località sciistica in Veneto dopo Corti- rimangono in funzione solo tre impian-
na d’Ampezzo, con 20 piste di discesa ti: la seggiovia in due tronconi che dal
Dopo 50 anni Montecampione
e 15 impianti di risalita. Il momento di piazzale arriva nei pressi del rifugio Bri- se non si ripensa muore
maggiore sviluppo e popolarità del Ne- gata Cadore, lo ski-lift del campo scuo-
vegàl, si ebbe nel 1985, con l’organizza- la e quello del Col Toront. Quest’ultimo, Sin dall’inizio nei primi anni 70’ la stazio- e ad una comunità molto vivace e con
zione della XII edizione delle Universiadi però, è inutilizzabile senza lo ski-lift della ne sciistica di Montecampione è stata grandi tradizioni; Montecampione, il cui
invernali. Nel “colle” si tennero tutte le pista Lieta, chiuso perché la sua con- controversa. nome evocativo deriva da quello di un
gare di sci alpino e nordico di quella edi- cessione non è più rinnovabile. Gli im- Si trova dall’altra parte della Valle Camo- alpeggio (Malga Campiù), è nata come
zione. Le Universiadi sono state l’even- pianti sono stati rilevati, dopo vari rim- nica rispetto a quella di Borno ed è an- realtà artificiale con la sua architettura
to più importante in Nevegàl, il culmine palli, nel novembre scorso, dalla società titetica anche nella logica di realizzazio- estranea ai luoghi, fatta perlopiù di edili-
di una serie di altre gare che si erano “Nevegàl 2021”. Il prossimo passo è la ne: Borno, pur legata all’espansione del zia a basso costo sfidando il buonsenso
tenute negli anni precedenti, tra cui i riacquisizione da parte del Comune di turismo della seconda casa, è cresciuta laddove possibile con una logica pura-
campionati invernali delle truppe alpine Belluno. Dal 30 dicembre, grazie alle attorno ad un insediamento esistente mente speculativa.

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Per i comuni di Artogne e Piancamuno, Un consistente insediamento di villette e con la Valtrompia fino a raggiungere ambientali inaccettabili (non si tratta di
ed in particolare per il vicino paese di condomini è cresciuto contestualmente Bassinale, perlopiù con piste di trasfe- abbandonare un vecchio skilift in mezzo
Vissone, la stazione sciistica ha rappre- ai “villaggi” in un’area boschiva separa- rimento mal esposte. al bosco).
sentato senza dubbio una fonte di op- ta. Dopo i fasti iniziali è iniziato il lento decli- L’unica strada percorribile ha bisogno
portunità di lavoro (anche se ben lungi Ma il passaggio più infausto è stato si- no di Montecampione segnato da una di tempo e di determinazione e consiste
dai 600 nuovi posti di lavoro tra diretto e curamente la realizzazione dell’insedia- serie interminabile di fallimenti delle di- nel definire con le comunità interessate
indotto prefigurati), ma è rimasto un cor- mento di Le Baite al Plan a 1750 m: un verse Società, compresa quella che ge- e le istituzioni un progetto di rigenera-
po estraneo, avulso dalla cultura locale, ecomostro orientato alla multiproprietà stisce le infrastrutture, e gli impianti di zione e rinaturalizzazione dell’area che,
se non per i nomi dati ai “villaggi” ed alle conosciuto con l’appellativo di “ser- risalita hanno potuto continuare a fun- stante il trend della crisi climatica, pre-
piste derivati da toponimi italianizzati. pentone” costruito nella conca di Bas- zionare solo grazie all’intervento pubbli- veda lo smantellamento degli impianti
Il cambiamento climatico ha indotto una sinale, alle porte di una delle aree più co. di trasferimento verso Bassinale, man-
mancanza di innevamento naturale cro- suggestive delle Prealpi, ricca di flora Sono stati fatti innumerevoli tentativi tenendo solo quelli che gravitano sul
nica (quest’anno è stato particolare) ed e fauna alpina (ZPS Val Grigna). L’edi- di rilancio della stazione sciistica, cer- complesso abitativo originario di Alpiaz,
è difficile garantire a quello artificiale an- ficio, realizzato con materiali poveri, è cando di proiettarla su un turismo plu- e la demolizione del “serpentone” e de-
che a quote elevate dove la pioggia in- oggi fortemente degradato ed una sua ristagionale, incluso quello nel 2010 di gli altri manufatti non più recuperabili.
vernale è ormai un fatto consueto. Que- ristrutturazione sembra difficilmente ipo- estendere la ski area sul versante della Le attività tradizionali legate agli alpeggi
sti fenomeni tuttavia non hanno fatto tizzabile. Per raggiungere il complesso Valtrompia verso Bovegno, fortunata- devono ritrovare il loro spazio e serve un
che accentuare la crisi di un modello di è stata costruita una strada di 8 Km mente fallito. E’ di questi giorni invece il nuovo racconto di questi luoghi che atti-
turismo invernale sbagliato ed invasivo, che parte da Alpiaz a 1200 m e taglia via alla realizzazione di un laghetto arti- ri i visitatori non solo per lo sci ma anche
a suo tempo fortemente contestato non un versante fortemente scosceso ed in- ficiale di 46mila metri cubi dietro il “ser- per l’escursionismo estivo (a piedi ed in
solo dagli ambientalisti, che oggi lascia stabile, interessato da valanghe, dove la pentone” per l’innevamento artificiale e mountain bike) e invernale (ciaspole e
FOCUS

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sul terreno un ingente patrimonio abita- carreggiata cede di continuo rendendo con funzioni ricreative ed antincendio. sci alpinismo) in armonia con un conte-
tivo poco utilizzato e talora in rovina e necessari dei costosi interventi (l’ultimo Questo è lo stato delle cose. Ciò che sto naturale e seminaturale la cui vastità
numerosi impianti di risalita struttural- recentissimo di più di 1 milione di euro). rimane è l’aspirazione a crescere (pur- è unica nell’arco prealpino. In aggiun-
mente in disuso. All’arrivo due enormi piazzali, ora ormai troppo oggi delusa) delle comunità che ta, nelle aree “rigenerate” di Bassinale,
La stazione di Montecampione è cre- costantemente vuoti, testimoniano l’inu- hanno creduto nel progetto di Mon- si possono realizzare un rifugio e delle
sciuta tra i primi anni 70’ e l’inizio degli tile spreco di suolo e rimarcano lo stato tecampione, ed alcuni sogni realizzati infrastrutture di divertimento tematiche
anni 90’ ed ha visto dapprima la realiz- di abbandono. come quello sportivo delle sorelle Fan- poco invasive, indirizzate soprattutto
zazione del villaggio Alpiaz a 1.200 m, Il “serpentone” ha conosciuto una del- chini. alle famiglie.
come il nome dell’omonima S.p.A. co- le pagine più tristi di Montecampione Come in altre situazioni analoghe, Mon- C’è solo da augurarsi che la disponibilità
stituita da investitori locali (i fratelli Giudi- quando nel 2011 ha ospitato un centi- tecampione deve far fronte a scelte di fondi legata al Recovery Plan non in-
ci) e da un forestiero (Francesco Capo- naio di profughi provenienti da Lampe- non facili, laddove lo status quo non è neschi degli appetiti per un nuovo inutile
rossi). Le fasi di edificazione successive dusa in una situazione di estremo disa- economicamente sostenibile ed il defi- “rilancio”.
(Valgrande, La Splaza) hanno poi por- gio. La vicenda, che ha avuto molta eco nitivo degrado avrebbe costi sociali ed
tato ad un ampliamento consistente sulla stampa, si è conclusa solo quando
dell’insediamento con relativi parcheggi alcuni dei rifugiati sono scesi a valle ob-
sotterranei ed abbondanza di cemento. bligando le autorità a trovare una diver-
L’insostenibile logica
Nasce così una “città di montagna” con sa soluzione con la bella pagina dell’o- dei grandi comprensori sciistici
225.000 mc di seconde case, 80.000 spitalità diffusa della Valle Camonica.
mc di alberghi e para alberghi, 30.000 Il dominio sciabile realizzato negli anni, Se c’è qualcosa che non manca, sul- co in Veneto, cresce anche la quantità
mc di servizi per un totale di 335.000 costituito da 10 impianti di risalita e 18 le montagne italiane, sono gli impianti di progetti per realizzare ancora nuove
mc. Le unità abitative erano vendute piste per un totale di più di 30 Km, par- di risalita e le piste da sci. Eppure, dal infrastrutture, a scapito di aree ancora
sulla carta, anche grazie alla relativa vici- tendo dai tracciati iniziali relativamente Terminillo in Lazio al Devero in Piemon- naturali. L’obiettivo è creare compren-
nanza con le città pedemontane di Bre- lunghi sopra il complesso di 1200 m si è te, dalle Cime Bianche in Valle d’Aosta sori sciistici sempre più grandi, con
scia e Bergamo e con la stessa Milano. poi esteso a nord lungo lo spartiacque alla Valtellina in Lombardia e al Comeli- un’offerta ampia, in cui lo sciatore non

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si trovi mai a scendere la stessa pista. chiusura degli impianti. Ma va detto che FOCUS APPENNINI
Il sito dovesciare.it chiama skisafari i giri la crisi non è di quest’anno. I costi le-
che si possono fare tenendo sempre gli gati alla necessità dell’innevamento pro-
L’insostenibilità degli impianti
sci ai piedi, anche per otto ore di per- grammato sono in crescita: si stima una di risalita sugli appennini
corso, forse mettendo alla prova chi non spesa annua di 100 milioni di euro, per nell’era del cambiamento climatico
è tanto allenato. imbiancare tutte le piste italiane. In base
Dei 6.700 km di piste e 1.500 impian- allo studio realizzato nel 2012 da Car-
ti presenti complessivamente in Italia, lo Cottarelli, commissario alla spending
1200 km sono sulle Dolomiti, tra le pro- review, delle 60 società partecipate che Premessa
vince di Bolzano, Trento e Belluno. Qui gestivano all’epoca gli impianti di risali-
operano 12 comprensori sciistici, con ta, la maggioranza era in perdita, per un Gli Appennini sono una parte fonda- senza intraprendere la strada della mo-
450 impianti, su un territorio di circa buco totale di 16 milioni di euro. mentale della infrastruttura verde del dernità anche in questo settore. Una
3.000 chilometri quadrati. Per garantire La logica dell’ampliamento dei com- nostro Paese dove, negli ultimi 30 anni, scelta fatta dalla difficoltà di interpretare
la neve sul 97% delle piste, sono stati prensori si accosta a quella dei grandi sono state attuate azioni di conserva- i cambiamenti in atto, ma soprattutto
installati 6.000 innevatori e realizzati 190 eventi sportivi. Appena terminati i Mon- zione della natura e di “rigenerazione” dalla constatazione che questi territori,
tra bacini e vasche per la raccolta idrica. diali di sci alpino a Cortina, l’orizzonte è territoriale che hanno permesso all’Italia nonostante le risorse e le opportuni-
La potenza totale degli impianti di inne- quello delle Olimpiadi 2026. Si legge nel di diventare leader in Europa nelle stra- tà economiche sollecitate anche dalle
vamento è di 100 MW. Va detto che le dossier di candidatura: «Il gran numero tegie di tutela della biodiversità. Seppur aree protette, continuavano ad avere gli
aree patrimonio dell’Umanità si trovano di infrastrutture sportive, di trasporto e la perdita di biodiversità è ancora un fat- stessi problemi di sempre: abbandono
dove le infrastrutture sono assenti, per- di accoglienza esistenti permetterà di tore importante a livello globale, in Eu- e mancanza di servizi territoriali, spopo-
ché incompatibili con il riconoscimento ridurre il consumo di suolo e di man- ropa, soprattutto grazie all’impulso dato lamento per mancanza di lavoro e mar-
FOCUS

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Unesco. tenere un approccio economicamen- dalle Direttive comunitarie e dalle aree ginalità economica e sociale.
Tra il Piemonte e la Francia, la Via Lattea te responsabile verso l’organizzazione naturali protette, sono stati raggiunti In questo contesto si devono interpre-
conta circa 400 km di piste collegate e dei Giochi, con un budget contenuto». successi importanti nella tutela di habi- tare le contraddittorie richieste di alcuni
70 impianti: il sito Skiresort.it la conside- Eppure, anche in vista delle Olimpiadi, tat e specie a rischio. Al contempo, an- territori appenninici che promuovono
ra il più grande comprensorio sciistico nelle Dolomiti si parla del “Grande Caro- che in Italia è aumentata la conoscenza nuovi impianti di risalita per lo sci da di-
d’Italia (anche se è transfrontaliero). Al sello” che metterebbe in comunicazione del nostro patrimonio naturale e la con- scesa, nonostante sia evidente che non
secondo posto c’è Breuil-Cervinia-Zer- con impianti a fune Cortina con Arabba sapevolezza che continuare su questa ci sono più le condizioni economiche
matt, con 322 km di piste, 38 di skiroute e la Marmolada, Alleghe e il compren- strada, e continuare a investire nella tu- per un’offerta turistica che si mantiene
e 52 impianti. Al terzo posto la Val Gar- sorio del Civetta, e il Comelico con la tela della natura, è per la gran parte de- grazie al sostegno pubblico, e sebbe-
dena, con 178 km di piste e 60 impianti. Pusteria, passando per un’area tutelata gli italiani un valore diffuso e condiviso. ne le condizioni ambientali e climatiche
Sono numeri che descrivono un siste- dall’Unesco. sconsigliano di continuare con attivi-
ma già molto sviluppato e organizzato, Lo stesso accade in Valtellina, che con Nonostante questi successi, che sugli tà in contraddizione con la realtà e il
capace di rispondere alle attuali esigen- Milano sarà protagonista dei Giochi in- Appennini si possono misurare con la percorso di sviluppo sostenibile su cui
ze degli sciatori e in alcuni casi sovra- vernali, dove non si perde l’occasione crescita percentuale dei territori pro- sono incamminati tanti territori appen-
dimensionato e bisognoso di sostegno, per progettare una grande skiarea tra tetti e dalle specie faunistiche salvate ninici. Oggi è questo il paradigma degli
come dimostrano i dati raccolti in que- Santa Caterina, Bormio e Livigno: 100 dal rischio di estinzione, non sempre Appennini: un territorio ricco di natura
sto dossier. milioni di euro per 10 impianti e 115 km la tutela e il miglioramento delle condi- e biodiversità con comunità povere e
Si stima che, allo sci da discesa siano di piste, che si dovrebbero aggiungere zioni economiche delle comunità locali abbandonate, condizione che gli effetti
legati 400mila posti di lavoro, tra quelli ai 200 già esistenti, sacrificando le aree hanno coinciso. In molti casi anziché dei cambiamenti climatici rischiano di
diretti e quelli dell’indotto e il fatturato è naturali dell’Alta Valtellina. valorizzare i successi delle aree protette aggravare, ma che troppo spesso chie-
tra i 10 e 12 miliardi. Sono cifre che dan- anche per la loro crescita, le comunità dono interventi (come può essere una
no l’idea della grave perdita economica hanno inteso sfruttare queste occasioni nuova opera scioviaria) in contraddizio-
e sociale subita nella stagione invernale per continuare a chiedere le solite ope- ne con i loro reali bisogni e con le esi-
20-21, a causa della pandemia e della re per investire nel turismo tradizionale genze del Pianeta.

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Natura, bioeconomia ed ecoturismo: Attivo e sostenibile:


le scelte per gli Appennini il turismo a misura degli Appennini

Una contraddizione che deve essere hanno subito un forte spopolamento, Il turismo per gli Appennini è una oppor- nel caso del turismo invernale, mette a
sanata attraverso un’azione di contami- e sono più deboli e fragili. Gli effetti del tunità straordinaria a condizione che i nudo tutti i limiti di una offerta che di-
nazione e diffusione delle buone prati- cambiamento climatico pongono que- territori accettino la sfida della sosteni- penderà sempre di più dall’andamento
che di sviluppo sostenibile già realizzati sto grande sistema ambientale e terri- bilità e tengano conto dei cambiamenti delle temperature e dalla disponibilità di
anche nei territori appenninici. Diffonde- toriale al centro di una riflessione sulle climatici e dell’impatto che hanno le in- risorse (innevamento naturale, disponi-
re i benefici che derivano dalla ricchezza strategie che deve attuare il nostro Pa- frastrutture su questi ambienti, ricchi di bilità d’acqua ed energia per produrre
di biodiversità tutelata da incardinare in ese per mitigarne gli effetti. Poiché gli biodiversità, ma anche per questo deli- neve artificiale…) che avranno impatti
strategie di riequilibrio e sostenute da Appennini, sono una risorsa strategica e cati e fragili. Il turismo attivo e sosteni- negativi sulla tutela di ecosistemi fragili
investimenti di qualità deve essere la una grande riserva di acqua, di foreste, bile che coniuga “green e wellness” sta come quelli appenninici che subisco-
missione da attuare. Le aree protette energia e materie prime, di opportunità conquistando fette di mercato sempre no la pressione di nuovi impianti che si
non possono più rinviare un’azione con- ricreative e turistiche e di biodiversità, più consistenti nelle sue diverse declina- vogliono realizzare. Interventi che sono
creta di sostegno dei servizi territoriali, che possono subire danni se non si in- zioni (sport invernali a basso impatto, ci- localizzati in territori di interesse natu-
della crescita della bioeconomia circo- terviene con efficacia e urgenza. cloturismo, arrampicata, trekking, kajak, ralistico (aree protette, siti natura 2000,
lare (agricoltura, allevamento, gestione rafting, subacquea, turismo a cavallo aree forestali…) e per la gran parte sono
forestale sostenibile e pesca) e l’ecotu- Gli Appennini sono un luogo ricco di etc..) e rappresenta una scelta vincente al di sotto dei 2000 metri di altitudine, e
rismo. Si tratta di settori economici che grandi risorse ma con problematiche per il contesto appenninico poiché ga- contrastano con quanto si sta facendo
hanno un grande rilievo per le comunità come la marginalità economica e so- rantisce modalità di vacanze sempre più strada in alcuni comprensori alpini euro-
che vivono nelle aree appenniniche, ma ciale, lo spopolamento e la carenza di social e in linea con le nuove tendenze, pei che proprio per esigenze climatiche
FOCUS

FOCUS
che devono essere coinvolte realmente servizi territoriali, che lo stanno svuo- soprattutto tra gli under 45 e tra quei stanno pensando di non realizzare im-
in un nuovo disegno di sviluppo per il tando anche a causa della mancanza di turisti sempre più attenti alla sostenibi- pianti sotto tale quota. Al tempo stes-
turismo attivo e sostenibile, la gestione opportunità, di lavoro e di infrastrutture, lità e alla integrità del territorio. Questi so crescono le richieste per ampliare i
forestale sostenibile e le produzioni bio- soprattutto immateriali, che rendereb- turismi, declinati al plurale, praticati da demani sciistici e creare nuovi arrocca-
logiche per l’agricoltura e l’allevamento. bero migliore la qualità della vita delle chi non si accontenta solo di vedere dei menti a quote più elevate alla continua
comunità. Ma, a questi problemi storici bei posti ma vuole fruirli attraverso le at- rincorsa della neve che sugli Appennini
Gli Appennini hanno conquistato no- delle aree interne e della montagna ap- tività outdoor e lo sport, sta imprimendo scarseggia sempre di più. Un fenomeno
torietà per le specie faunistiche salvate penninica, fanno da corollario gli eventi un cambio di rotta al sistema turistico che si associa alla diffusione di sistemi di
dall’estinzione, per la qualità degli eco- sismici e meteorologici che hanno inte- tradizionale e di massa che si sta ade- innevamento artificiale nella convinzione
sistemi che conservano e perché sono ressato l’Italia centrale e che hanno mo- guando con offerte coerenti con la valo- che in questo modo si sopperisce alla
uno spazio decisivo per le strategie di strato tutta la fragilità del territorio reso rizzazione dell’ambiente, la tutela della mancanza di neve naturale con impianti
contenimento del climate change che più vulnerabile ai rischi (incendi, patolo- natura e una maggiore attenzione alla di innevamento programmato che sono
minaccia la biodiversità. Ma anche per- gie forestali, eventi estremi…) anche per sostenibilità della vacanza. costosi e impattanti sull’ambiente e le ri-
ché sono un attrattore di flussi turistici e mancanza di governo e prevenzione del sorse naturali. Per contestare l’illogicità
di nuova economia green che si è svi- territorio alla luce dei cambiamenti cli- I cambiamenti climatici hanno una inci- di queste scelte, serve a poco sottoline-
luppata negli ultimi decenni contestual- matici. denza significativa sul settore turistico are che il clima è cambiato e produrre
mente alla crescita delle aree naturali al pari delle altre attività economiche, e artificialmente la neve comporta costi
protette. Rappresentano un contesto anche questo settore dovrà ridurre gli economici ed ambientali elevati, e rin-
naturalistico importante che richiede di impatti negativi e organizzare l’offerta correre il feticcio dello sci da discesa
saper combinare l’integrità e la tutela anche in base all’andamento delle con- (sempre più elitario) non è nell’interesse
dei luoghi con una corretta fruizione e dizioni “ambientali” sempre più variabili e delle comunità interessate che devono
valorizzazione, che deve avere ricadute dipendenti da fattori globali e dalle con- puntare sul turismo sostenibile.
a vantaggio delle comunità locali che, dizioni climatiche. Una incidenza che,

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La tutela della biodiversità zione che sia conseguita la positiva puntuali. La totalità dei bacini sci-
valutazione d’incidenza dei singoli istici esistenti coincide con aree di
e le infrastrutture turistiche progetti ovvero degli strumenti di presenza stabile di specie a rischio
pianificazione generali e di settore di (es. lupo appenninico), con territo-
Realizzare nuove infrastrutture per lo naturalisticamente fragili, e perciò tute- riferimento dell’intervento, nonché di ri forestali di interesse comunitario
sci da discesa con impianti di risalita lati da norme nazionali (aree protette, quelli previsti negli strumenti adotta- (es. faggete vetuste) e la presenza
con arroccamenti a quote sempre più vincoli paesaggistici, idrogeologici…) e ti preliminarmente e comprensivi di di specie botaniche uniche (es. scar-
elevate, e bacini idrici in alta quota per da direttive comunitarie (habitat, uccelli, valutazione d’incidenza; sono fatti petta di venere). Sulla dorsale ap-
l’innevamento artificiale, è in netta con- ….) che ne sconsigliano la realizzazione salvi gli impianti per i quali sia stato penninica la presenza delle aree pro-
traddizione con la biodiversità e la tutela di opere impattanti. Nonostante ci siano avviato il procedimento di autorizza- tette hanno garantito l’espansione
degli ecosistemi appenninici. Nonostan- queste condizioni le pressioni di un si- zione, mediante deposito del proget- dell’areale di “presenza potenziale”
te siano evidenti le contraddizioni ed i stema economico vecchio, che fa fatica to esecutivo comprensivo di valuta- di molte specie a rischio di estinzio-
limiti di queste proposte, si continua a a comprendere il cambiamento in corso zione d’incidenza, nonché interventi ne (es. camoscio appenninico, orso
produrre progetti, animare discussioni e non vede le altre opportunità, e conti- di sostituzione e ammodernamento bruno marsicano, etc..) che subireb-
e promettere risorse pubbliche per fa- nua a chiedere infrastrutture per i l loro anche tecnologico e modesti am- bero danni da una espansione delle
vorire sugli Appennini turismo invernale tornaconto personale economico che pliamenti del demanio sciabile che aree sciabili che è incompatibile con
tradizionale improntato alla monocoltura può più prevalere sull’interesse genera- non comportino un aumento dell’im- la tutela di queste e di altre specie
dello sci da discesa. Sarebbe invece op- le della tutela della natura. Se le ragioni patto sul sito in relazione agli obiettivi appenniniche a rischio (es. grifone,
portuno prendere atto che, gli impian- economiche non le si vuole comprende- di conservazione della ZPS. aquila reale, vipera dell’Orsini, etc..);
ti di risalita e le piste da discesa, sono re, perché ci si affida ai padrini politici
ancorate a una proposta di turismo in- di turno che si fanno garanti del finan- 2. Le norme che istituiscono le aree 4. Il Piano d’Azione nazionale per la
vernale superata, che non tiene conto ziamento pubblici, ci sono altre ragioni
FOCUS

FOCUS
naturali protette prevedono ge- tutela dell’orso bruno Marsicano
dei cambiamenti in atto a partire da una giuridiche e ambientali che sconsigliano nerali limitazioni alla realizzazio- (PATOM) è la strategia di tutela
maggiore sensibilità sui temi ambientali di continuare nella richiesta di ulteriori ne di impianti di risalita a fune e dell’Orso bruno marsicano con-
e di un turismo che predilige, ad esem- interventi infrastrutturali sugli Appennini: nuove piste da sci. Nei Decreti isti- divisa dalle Regioni dell’Appen-
pio, l’escursionismo con le ciapsole, lo tutivi degli Enti Parco nazionali, nel nino centrale. La popolazione di
sci-alpinismo e lo sci da fondo. Tutte 1. Le norme di tutela e gestione dei rispetto delle norme della L. 394791, Orso bruno marsicano conta 50/60
attività di turismo attivo e sostenibile che siti della rete natura 2000 preve- sono previste misure di salvaguardia esemplari, presenti per la gran par-
hanno il vantaggio, non indifferente, di dono limitazione alla realizzazio- con la sola possibilità di ammoder- te nel perimetro del Parco naziona-
garantire di frequentare la montagna a ne degli impianti di risalita a fune namento e mesa in sicurezza degli le d’Abruzzo Lazio e Molise e del-
prescindere dall’apertura degli impianti e nuove piste da sci. Il Decreto impianti di risalita esistenti, escluden- la Zona di perimetrazione esterna
favorendo comunque la crescita econo- del Ministero dell’Ambiente del 17 do di poter realizzare nuovi impianti (ZPE), ed è inserito dalla IUCN nel-
mica locale. ottobre 2007 che ha stabilito i Cri- ad eccezione di quelli programmati la Lista Rossa dei Vertebrati Italiani
teri minimi uniformi per la definizione al momento dell’istituzione dell’area come sottospecie in pericolo critico
Nuovi impianti che, nonostante siano di misure di conservazione relative protetta. Gli stessi indirizzi vengono di estinzione. La sua sopravvivenza è
palesemente anti economici, vengono a Zone Speciali di Conservazione richiamati nelle norme che istituisco- legata alle buone condizioni degli ha-
considerati fondamentali per il futuro di (ZSC) e a Zone di Protezione Spe- no aree protette regionali; bitat naturali che frequenta, alla ridu-
tante località turistiche che si scatena- ciale (ZPS), alla lettera m del comma zione delle minacce e alla capacità
no nella corsa al finanziamento pubblico 1 dell’Art. 5 pone il divieto di…… 3. Gli Appennini sono un conte- di espandere la sua presenza in aree
che rimane, purtroppo, l’unico miraggio realizzazione di nuovi impianti di ri- sto territoriale di grande valo- idonee al di là del perimetro attua-
rimasto per investimenti a perdere come salita a fune e nuove piste da sci, re ambientale con la presenza le del Parco d’Abruzzo. La presen-
questi. Territori che potrebbero sfruttare ad eccezione di quelli previsti negli di importanti specie a rischio di za potenziale e/o effettiva dell’Orso
le altre vocazioni come quella naturalisti- strumenti di pianificazione generali estinzione habitat d’alta quota bruno marsicano interessa un’areale
ca, anche perché la gran parte di questi e di settore vigenti alla data di ema- unici, per questa ragione le misu- ampio dell’Appennino centrale (Um-
impianti sono preesistenti su contesti nazione del presente atto, a condi- re di protezione sono stringenti e bria, Marche, Abruzzo, Lazio e Moli-

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se) definito PATOM e sottoscritto dai ha specificato che per impatti am- nibile alla transizione verde e il 20% to sulla Tassonomia approvato dalla
diversi soggetti interessati (Ministero, bientali si intendono gli effetti signi- a quella digitale. Ma l’UE chiede che UE a giugno 2020, deve guidare i
Regioni, aree protette e associazioni). ficativi, diretti e indiretti, di un piano, ogni investimento orienti una giusta Piani nazionali di ripresa e resilienza
Tra le minacce a cui è sottoposta la di un programma o di un progetto, transizione e contrasti i cambiamenti e detta criteri e metodi di valutazione
specie (riduzione delle aree trofiche, su diversi fattori compresa la biodi- climatici, produca un impatto positi- per evitare danni ambientali provo-
bracconaggio e conflitti con le attività versità, con particolare attenzione vo per le persone e rafforzi la coesio- cati dai progetti del Piano nazionale
antropiche, etc..) la frammentazione alle specie e agli habitat protetti in ne sociale dei territori interessati dai di ripresa e resilienza. Gli Stati mem-
degli habitat e il disturbo provocato virtù della direttiva 92/43/CEE e della progetti. Argomenti questi contenuti bri devono dimostrare che la misura
dalle attività turistiche che, in questa direttiva 2009/147. Persino la Corte già nella comunicazione della Com- o il progetto proposto non arreca
sede, meritano una particolare atten- di Giustizia Europea ribadisce che missione Europea per il Green Deal, danno significativo agli altri obiettivi
zione poiché la totalità dei bacini sci- “l’articolo 6, paragrafo 3, prima fra- nella Strategia dell’UE sulla biodiver- ambientali di cui bisogna tenere con-
istici coincide con l’areale dell’Orso e se, della direttiva «habitat» subordina sità per il 2030, nell’azione dell’UE to, e non basta la conformità della
una espansione delle aree sciabili è il requisito di un’opportuna valutazio- per proteggere e ripristinare le fore- legislazione ambientale vigente né le
in conflitto con la sua tutela. ne delle incidenze di un piano o di ste del Pianeta e nel Programma UE procedure di VIA o VAS a garantire
un progetto alla condizione che vi Farm to Fork, ma sono stati ripresi la sostenibilità dell’intervento. In rife-
5. I progetti e le opere per nuovi sia una probabilità o un rischio che anche negli Orientamenti tecnici rimento ai progetti di nuovi impianti
impianti e/o l’ammodernamento quest’ultimo pregiudichi significati- sull’applicazione del principio “non di risalita, ad esempio, oltre alla veri-
di quelli esistenti devono essere vamente il sito interessato (sentenza arrecare un danno significativo – do fica di non interferire sulla tutela del-
sempre sottoposti a Valutazio- del 7 settembre 2004). Vale, infine, no significant harm DNSH” a norma la biodiversità occorre tenere conto
ne di incidenza ambientale. Le richiamare anche il principio di pre- del regolamento sul dispositivo per anche dell’impatto climatico e delle
Regioni non possono interpretare in cauzione, contenuto nell’articolo la ripresa e la resilienza. Quest’ulti- significative emissioni di gas a effet-
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maniera difforme tra loro, e in con- 191 del Trattato sul funzionamento mo documento, presentato il 12 feb- to serra che produce l’intervento e
traddizione con l’esigenza di garanti- dell’Unione europea (ex art. 174 del braio 2021 dalla Commissione UE e verificare la conformità al principio
re una adeguata tutela delle specie e TCE), per cui “….la politica dell’U- che si riferisce anche al Regolamen- DNSH.
gli ecosistemi a rischio, le Linee gui- nione in materia ambientale contri-
da nazionali per la valutazione di inci- buisce a perseguire obiettivi quali la
denza (VinCA) – Direttiva 92/43/CEE salvaguardia, la tutela ed il miglio-
Habitat. Per opere di questo tipo non ramento della qualità dell’ambien-
basta realizzare un semplice Stu- te. Essa è fondata sui principi della
Gli impianti esistenti e le vertenze
dio di incidenza perché risulta uno precauzione e dell’azione preventiva, in corso negli appennini
strumento insufficiente a verificare i sul principio della correzione, in via
possibili impatti significativi e negativi prioritaria alla fonte, dei danni causa- Sono circa 70 i comprensori sciistici la dorsale appenninica.
delle opere sui siti natura 2000, ed ti all’ambiente, nonché sul principio censiti lungo la catena appenninica che
in particolare su habitat e specie di “chi inquina paga”. dispongono di 268 impianti di risalita al Emilia Romagna e Toscana
interesse comunitario presenti sugli servizio di oltre 700 km di piste per lo sci
Appennini. Lo Studio di incidenza, 6. Le risorse Europee e quelle del da discesa. Numeri importanti che sem- Con 15 stazioni sciistiche in Emilia Ro-
per le modalità di svolgimento e per Piano Nazionale di Ripresa e Re- brano non bastare per alimentare l’of- magna (59 impianti e 142 km di piste)
come è stato declinato dalle diverse silienza devono creare opportu- ferta del circo bianco che, sebbene sia e le 7 della Toscana (45 impianti e 94
Regioni, risulta insufficiente per una nità per i territori e non devastare turisticamente meno ambita, ha la ten- Km di piste) l’appennino tosco-emi-
valutazione appropriata degli impatti la natura. L’Unione Europea ha dato denza a crescere ben al di là di quanto liano, con 21 località e 104 impianti di
e non rispetta minimamente quanto criteri stringenti per l’utilizzo delle ri- sia necessario o economicamente utile: risalita a servizio di 236 km di piste da
stabilito dalla Direttiva Ministeriale. sorse del Next Generation UE per dall’Emilia Romagna al Lazio, per pas- discesa, copre oltre un terzo dell’intera
Non rispetta quanto previsto dal D. quanto riguarda il rispetto della di- sare dall’Abruzzo fino in Calabria una offerta di turismo invernale degli Appen-
Lgs.104/2017 (che ha modificato e stribuzione delle risorse per garantire rassegna dello stato dell’offerta esisten- nini. In Emilia Romagna, tra le province
integrando il D. Lgs.152/2006) che il 37% della quota nazionale dispo- te e le principali vertenze in corso lungo di Piacenza e Pavia si trova la piccola

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40 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 41

località sciistica di Bobbio Passo Pe- 7 km e 9 anelli da fondo con oltre 50 km emiliana del Corno alle Scale, idea in- al suolo, aumento delle giornate vento-
nice con due impianti di risalita e 6 km di percorsi; e quella di Sant’Annapela- fondata e impraticabile. Tra le province se), del fatto che lo sci è un settore ma-
di piste da discesa con innevamento go, situata sotto Passo delle Radici che di Grosseto e Siena si trova il com- turo (è 20 anni che il numero di sciatori è
programmato e una pista da fondo di separa dalla Toscana ed a 25 minuti dal prensorio sciistico del Monte Amiata stabile, per cui il rilancio di una stazione
10 km. Nell’appennino parmense c’è Cimone e Abetone, con 4 impianti di ri- dove sono presenti 8 impianti di risalita può solo avvenire a scapito di un’altra),
la località di Prato Spilla con 4 impian- salita e 2,5 km di piste da discesa con con 10 km di piste con innevamento ar- delle diverse richieste di attrattività che
ti di risalita e 11 km di piste da disce- innevamento artificiale e anelli da fondo. tificiale e 4 anelli per il fondo di 10,5 km. si stanno manifestando (turismo dolce
sa e innevamento artificiale e 2 km di Nell’appennino bolognese c’è la sta- ed esperienziale, biodistretti, artigina-
percorsi da fondo; il comprensorio di zione sciistica Corno alle Scale con 8 Alle regioni Emilia Romagna e To- to,…)
Schia-Monte Caio con 4 impianti che 7 impianti di risalita, di cui uno (sciovia scana manca una visione per un fu-
servono 15 km di piste da discesa con Cupolino) chiuso da oltre 7 anni e 15 km turo possibile della montagna Lazio
innevamento programmato e percor- di piste da discesa con innevamento ar-
si per lo sci da fondo. Nell’appennino tificiale e due anelli per il fondo di 8 km. Nel 2016 le regioni Emilia Romagna e Nell’Appennino laziale sono presenti
reggiano la località sciistica di Cerreto Nell’appennino forlivese c’è la piccola Toscana hanno sottoscritto con la Pre- 7 località sciistiche con 66,5 km di pi-
Laghi con 4 impianti e 15 km di piste da stazione sciistica Balze con 1 skilift che sidenza del Coniglio dei Ministri – l’Uffi- ste da discesa servite da 25 impianti
discesa con innevamento programmato serve 3 km di piste da discesa con inne- cio per lo sport, un protocollo d’intesa di risalita. Nel comprensorio dei Monti
e una pista da fondo di 5 km; la piccola vamento artificiale e un anello da fondo “ai fini del sostegno e della promozione Simbruini è presente il bacino di Cam-
stazione dismessa di Civago Appenni- di 5 Km; e la stazione di Campigna – congiunta degli impianti sciistici della po Staffi nel comune di Filettino (FR) al
nia che disponeva di due skilift e una Santa Sofia nel Parco nazionale delle montagna tosco-emiliano romagnola”. confine con l’Abruzzo, con 6 impianti di
manovia con 3 piste da discesa; la sta- Foreste Casentinesi che ha 2 impianti di Agli oneri finanziari derivanti dal proto- risalita, 13 piste da discesa lunghe 12
zione di Febbio-Monte Cusna con 3 risalita e 2 km di pista da discesa con collo il Governo contribuisce con 20mi- Km e tre anelli per lo sci da fondo, e il
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impianti di risalita e 10 km di piste da innevamento artificiale e una da fondo lioni di euro mentre le Regioni contribui- bacino di Monte Livata / Monna dell’Or-
discesa e una pista da fondo di 3 km; di 5 km. In Lunigiana la piccola stazio- scono con circa 4 milioni di euro l’Emilia so a Subiaco (RM), con 4 impianti di
la stazione momentaneamente chiusa ne sciistica di Zum Zeri – Passo due Romagna e altrettanto la Toscana. Par- risalita e 6 piste da discesa lunghe 8
di Ospitaletti nel comune di Ligon- Santi dispone di 3 impianti a servizio di te da questo protocollo d’intesa il pro- km, per il fondo ci sono 4 anelli di cui
chio servita da 3 skilift e 7 km di piste 8 Km di piste dotate di innevamento ar- getto per creare un unico comprensorio uno di 20 km collega Campo Staffi. Il
da discesa che interessa un progetto tificiale e un anello di sci da fondo di 8 tra le stazioni Corno alle Scale (Bologna) comprensorio sciistico dei Monti Er-
di potenziamento con nuovi impianti e Km. In Garfagnana, versante orientale Monte Cimone (Modena) e Abetone nici con Campocatino a Guarcino (FR)
innevamento artificiale; la piccola loca- delle Alpi Apuane, sorge questo piccolo (Pistoia) per collegare le piste esistenti dispone di tre impianti che servono 13
lità di Ventasso Laghi con 4 impianti comprensorio in provincia di Lucca con e realizzare 120 km di piste da disce- piste per la discesa lunghe 10 Km e
di risalita e 11 km di piste da discesa tre aree sciistiche Careggine-Casone sa fruibili con un unico skipass. Viene diverse piste di fondo. In Valle Comi-
con innevamento artificiale e centri per di Profecchia e Passo delle Radici rispolverata un’idea del lontano 1963, no, versante frusinate del Parco nazio-
il fondo. Nell’appennino modenese dotate di 3 impianti a servizio di 7 km un carosello di impianti di risalita e im- nale d’Abruzzo, Lazio e Molise, si tro-
si trova il comprensorio del Cimone è di piste da discesa e 4 anelli da fondo praticabili collegamenti che, a detta di va la località sciistica di Prati di Mezzo
servito da 21 impianti di risalita e 38 km per 23 km complessivi. Nella provincia chi propone il progetto, dovrebbe ri- che dispone di 2 impianti di risalita con
di piste da discesa con innevamento di Pistoia, il comprensorio dell’Abetone lanciare il turismo invernale dell’intera due piste da discesa lunghe 3,5 km e
artificiale e 12 Km per il fondo; la loca- è una meta storica del turismo inverna- area dell’appennino tosco-emiliano con tre anelli per il fondo. Nel comprensorio
lità di Frassinoro-Piandelagotti dove le dotata di un carosello di 21 impianti nuove piste innevate artificialmente per Terminillo-Monti Reatini c’è il bacino
lo skilift e le due piste da discesa sono di risalita e 45 km di piste da discesa intercettare, attraverso voli low-cost, di Leonessa-Campo Stella, a nord del
state dismesse nel 2011 e ora funziona con innevamento artificiale e una pista turisti che in realtà hanno proposte al- Terminillo, con 2 impianti di risalita con
con 40 km di piste per lo sci da fondo anulare per il fondo di 18 Km; la stazio- ternative e più vantaggiose dalle località 11 piste per la discesa lunghe 14 km.
e un tracciato che collega al passo delle ne di Cutigliano-Doganaccia, con 5 alpine. Proposte che non tengono con- Si vorrebbe collegare questo bacino,
radici in Toscana; la piccola località di impianti a servizio di 15 km di piste da to del cambiamento climatico (aumento attraverso un progetto con 10 ulteriori
Piane di Mocogno dispone di 5 im- discesa e 15 per lo sci da fondo, che delle temperature, riduzione delle preci- impianti, con quello del Terminillo che
pianti di risalita con 4 piste da discesa di qualcuno pensa di collegare con l’area pitazioni e della permanenza della neve dispone di 5 impianti di risalita 10 piste

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da discesa che si sviluppano per 9 km. sce un avvio rapido dell’opera a partire vi della rigenerazione del Terminillo e le no marsicano definito dal PATOM (Pia-
L’altro comprensorio reatino è quello di anche dalla riqualificazione dei vecchi migliori opere previste dal TSM sono no d’azione per la tutela dell’orso bruno
Selvarotonda Cittareale che dispone di impianti sciistici. Non ne servono di nuo- eliminazione e interramento di strutture marsicano), in aree in cui è presente
4 impianti di risalita, 8 piste da discesa vi, in palese contrasto con gli effetti dei dei vecchi impianti, eliminazione di cen- stabilmente il lupo appenninico e zona
lunghe 11 km e tre piste per il fondo. cambiamenti climatici e la riduzione del- tinaia di metri di cavi volanti, rigenerazio- adatta all’espansione della popolazione
la nevosità certificata anche dal Centro ne dei mostruosi impianti sciistici di risa- del camoscio appenninico. Motivazioni
Si alla rigenerazione dell’esistente Studi Appenninico del Terminillo ‘Carlo lita abbandonati, valorizzazione dell’uso che consigliano una sostanziale revi-
senza violare la natura protetta Jucci’, e non porterebbero alcun bene- dolce della montagna, rigenerazione o sione del progetto che, così com’è, ha
ficio economico o valore aggiunto per abbattimento di edilizia abbandonata, un impatto negativo sulla biodiversità
Il progetto Terminillo Stazione Mon- lo sviluppo turistico dell’area. Inoltre im- tutela delle specie arboree autoctone e e rischiano di alimentare una procedu-
tana (TSM2) prevede tra le altre cose, patterebbero in maniera evidente e pe- sviluppo sostenibile. Legambiente, con ra d’infrazione comunitaria non essen-
la costruzione di 10 nuovi impianti che sante su un sito protetto della rete eu- il circolo di Rieti, ha sempre seguito il do in linea con le direttive comunitarie
porterebbero a 17 gli impianti di risalita, ropea “Natura 2000” con conseguenze TSM e continuerà a farlo, nella convin- Habitat e Uccelli, in contraddizione con
7 nuovi nastri trasportatori e 37 chilo- importanti sulla biodiversità di tutta l’a- zione che le scelte scellerate degli anni la conservazione di specie a rischio e
metri di nuove piste, 7 rifugi e 2 bacini rea. Fare nuove piste che interessano passati sul Terminillo rappresentino una non compatibili con le misure di tutela
idrici per raccogliere l’acqua necessaria aree protette che peraltro ancora oggi grave ferita inferta al territorio: basta ri- del PATOM, e che non tengono conto
all’innevamento artificiale, per puntare non hanno una governance definita che cordare le decine di strutture in cemen- dell’impatto climatico e degli indirizzi
sul rilancio del comprensorio turistico si aspettano da decenni, non si può. to armato abbandonate lassù, i piloni della Strategia dell’UE sulla biodiversità
della montagna reatina. Lo stanziamen- Per questo, prima che si avvii una pro- in rovina dei vecchi impianti di risalita, per il 2030, tra questi ultimi, la possibilità
to è di 20 milioni di fondi pubblici della cedura di infrazione europea a bloccare il cantiere folle per costruire una grande di aumentare la percentuale di territorio
Regione Lazio. Per Legambiente, è sen- l’intera opera, Legambiente chiede che piscina coperta sotto la vetta, o l’inva- nazionale protetto istituendo il Parco
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FOCUS
za nuovi impianti in contesti ora com- siano tolte dal progetto le nuove piste in sione costante di automobili su strade Regionale del Terminillo.
pletamente naturali che il TSM2 può zone ora naturali, e che la delocalizza- asfaltate fino in cima alla montagna: è
rappresentare una chiave di sviluppo zione dei vecchi impianti, funzionale alla per tutto ciò che l’associazione segue e Marche
sostenibile e destagionalizzazione. In tal rigenerazione dell’esistente, non abbia spinge verso un’evoluzione positiva per
senso l’Associazione si è rivolta alla Re- impatti sul patrimonio naturalistico e di l’ambiente e i territori, affinché il TSM2 Nell’appennino marchigiano ci sono
gione chiedendo modifiche necessarie biodiversità dell’area. Per Legambien- rappresenti l’occasione per curare que- 10 stazioni sciistiche (Bolognola-Pin-
al progetto perchè si possa procedere te è necessario infatti un cambiamento ste ferite e non per infliggerne ulteriori. tura di Bolognola, Forca Canapine,
alla sua realizzazione: eliminando nuovi ulteriore al progetto: fermare le possibili Frontignano Ussita; Eremo-Monte
impianti in aree ora naturali, per uno svi- nuove piste in aree naturali e protette, Il TSM2 è la seconda versione di un Carpegna, Passo Cantoniera–Car-
luppo turistico sostenibile e più efficace procedere solo con gli obiettivi di am- progetto, che era stato già bocciato pegna, Villagrande Montecopiolo;
della montagna, che tenga conto degli modernamento e delocalizzazione so- due volte dalla Regione perchè contra- Monte Catria; Monte Nerone; Monte
scenari dettati dal cambiamento climati- stenibile; creare percorsi di trasparenza rio alle norme sulla tutela del paesaggio. Prata: Sarnano–Sassotetto-S. Maria
co. Dopo la presentazione del progetto sull’intera opera e sulla futura gestione Le nuove piste proposte hanno ancora Maddalena) con 44 impianti di risalita
TSM2 è arrivato parere favorevole della degli impianti; dare certezze sulla stra- impatto sull’ambiente naturale, essen- e dotate di quasi 80 km di piste da di-
Regione con diverse prescrizioni, nello tegia per aumentare la spinta alla de- do previsto il taglio di 8 ettari di faggeta scesa e diversi anelli per lo sci da fondo.
stesso parere vengono bocciati parte stagionalizzazione e all’uso dolce della lungo le strade e lungo le linee di Mt e Piccole stazioni sciistiche con limitati di-
dei nuovi impianti di risalita per lo sci, montagna, prevedendo accessi per il 4 ettari per i cantieri, interferendo così slivelli sciabili ed a quote basse, alcune
proposti nel versante settentrionale. Af- turismo lento che siano pensati anche con la conservazione della biodiversi- persino chiuse dopo gli eventi sismici.
finché il progetto sia positivo e rappre- nella rete dei cammini religiosi (pro- tà (incidendo sui siti Natura 2000: SIC Altre aperte poche settimane all’anno
senti una chiave di sviluppo sostenibile e ponendo in tal senso in primo luogo il Gruppo Monte Terminillo (IT602007), per mancanza di neve, o mai aperte a
destagionalizzazione intelligente, vanno Comune di Cantalice come porta di in- SIC Bosco Vallonina (IT 6020009) e ZPS causa del vento, come la funivia Monte
eliminati nuovi impianti e si deve partire, gresso per il turismo lento, per le sue Monti Reatini (IT6020005)) e la conser- Bove completamente degradata. Sta-
velocemente, con la rigenerazione della peculiarità ambientali e culturali e la sua vazione di specie a rischio d’estinzione: zioni sciistiche tenute in esercizio grazie
montagna, perché solo così si garanti- presenza sui cammini religiosi). Le chia- siamo nell’areale di tutela dell’Orso bru- ai finanziamenti pubblici e senza alcuna

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prospettiva nel medio o lungo termine. ipogei, tipici dei rilievi calcarei, alle fag- hanno pensato di sfruttare l’occasione San Giacomo – Monte Piselli sul versan-
gete fino alle praterie secondarie nelle per promuovere la realizzazione di nuo- te teramano con due impianti di risalita
Nuove opere che impattano sull’am- quali, per la quota relativamente elevata, vi impianti di risalita e infrastrutture per e 5 piste da discesa che si sviluppano
biente realizzate con procedure di- si possono incontrare elementi tipici di il turismo invernale in ogni angolo d’A- per 6 Km.
scutibili quelle primarie d’alta quota. Il compren- bruzzo. Uno dei capitoli del Masterplan
sorio sciistico del Monte Acuto sorge a è proprio dedicato a turismo e cultura, e Nel Parco nazionale della Maiella c’è
Il progetto per il potenziamento del una quota tra i 1.250 ed i 1500 m su ter- contiene 22 interventi spalmati su tutta il bacino di Campo di Giove con 4 im-
comprensorio sciistico del Monte Ca- reni di proprietà di un uso civico dell’U- la montagna Abruzzese, il cuore della pianti di risalita e 9 Km di piste; quello di
tria risale al 2013, ed è stato promosso niversità degli Uomini originari di Fron- natura d’Italia, con 255 milioni di euro Pacentro – Passo San Leonardo con 3
dal comune di Frontone e dalla provincia tone che li ha messi a disposizione del per interventi che dovevano essere fi- impianti di risalita e 6 km di piste (chiu-
di Pesaro Urbino. Le opere sono state Comune. Le prime strutture scioviarie nanziati entro il 2020 attraverso risorse so); il bacino Passo Lanciano – Majellet-
finanziate con 3,7 milioni di euro dalla sono state realizzate alla fine degli anni nazionali ed europee, ma anche ricor- ta con 12 impianti e 16 km di piste; il ba-
Regione per realizzare l’allargamento e ’70 per opera del Consorzio di bonifica rendo ad altri strumenti finanziari quali i cino di Pescocostanzo con 12 impianti
la messa in sicurezza delle piste, la co- montana dell’Appennino pesarese e del fondi rotativi o il project financing. di risalita e 17 km di piste da discesa;
struzione della seggiovia Travarco-Mon- Comune di Frontone. Questi impianti il bacino di Pizzoferrato – Gamberale 2
te Acuto, la sostituzione dello skilift con sono rimasti in funzione tra il 1980 e il L’Abruzzo dei parchi è anche la Re- impianti di risalita e 4 piste da discesa
una nuova seggiovia e la sostituzione di 1989 per poi essere abbandonato e ri- gione sede di comprensori sciistici tra (chiuso) mentre è funzionante l’anello di
una manovia con uno skilift, un impianto attivati nel 2009. Nel 2017 sono iniziati i i più grandi dell’appennino centro me- fondo di 4 km.
di innevamento artificiale e uno di illumi- lavori di messa in sicurezza, attualmente ridionale con importanti bacini sciistici
nazione delle piste. in corso e di cui contestiamo la legitti- diffusi in tutto il territorio regionale. In Nel Parco regionale del Sirente - Ve-
mità per mancanza di autorizzazioni, la Alto Sangro il comprensorio Roccara- lino si trova Il comprensorio Ovindoli
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FOCUS
Il progetto interessa il sito di interes- realizzazione di opere diverse da quelle so – Rivisondoli (tra i Parchi della Maiella – Campo Felice con 26 impianti com-
se comunitario Monti Catria e Acuto indicate nel progetto e la violazione delle e d’Abruzzo, Lazio e Molise) ha un ba- plessivi e 44 piste da discesa per oltre
(IT 5310019) e la Zona di protezione prescrizioni imposte quali condizioni es- cino sciistico (Aremogna-Pizzalto-Mon- 52 Km.
speciale Monte Acuto e Monte Strega senziali ai fini dell’esclusione del proget- te Pratello) con 31 impianti e 111 Km
(IT5310031). il comprensorio interessa- to dall’Assoggettabilità alla Valutazione di piste da discesa tra i più importanti Nel Parco nazionale d’Abruzzo, La-
to dalle opere presenta anche ulteriori di Impatto Ambientale. In sostanza, per degli appennini. Nel versante abruzze- zio e Molise si trova il bacino sciistico
vincoli: vincolo Idrogeologico ai sensi del questo progetto sia l’Unione Monta- se dei Monti Ernici – Simbruini sono di Pescasseroli con 6 impianti di risalita
R.D. n. 3267/1923; vincolo paesaggisti- na Catria e Nerone che la Provincia di presenti i bacini di Cappadocia - Cam- e 14 piste da discesa lunghe 8 km; il
co ai sensi del Dlgs 42/2004 in quanto Pesaro-Urbino, hanno escluso il ricorso po Rotondo con 2 impianti di risalita e 3 bacino Scanno – Passo Godi nella Val-
area appenninica con altitudine superio- alla procedura di VIA nella fase di pro- Km di piste; il bacino Marsia di Taglia- le del Sagittario zona di perimetrazione
re a 1200 m, superfici boscate soggette gettazione e determinando gravi criticità cozzo con 3 impianti di risalita e 6,2 km esterna del Parco ha 5 impianti e 6 piste
ad usi civici; area floristica protetta ai e violazioni alle norme a tutela della bio- di piste da discesa. da discesa di 8 km.
sensi della LR 52/74. Il gruppo montuo- diversità.
so del Monte Catria è caratterizzato dal- Nel Parco nazionale del Gran Sas- La regione dei Parchi assediata da
la dorsale calcarea che con andamento Abruzzo so – Monti della Laga sono presenti il opere inutili e dannose: a rischio la
nord – sud va dal corso del fiume Bura- bacino di Campo Imperatore ai piedi del tutela della fauna protetta
no a quello del torrente Sentino e culmi- Nel 2018 la Regione ha approvato il Corno Grande con 3 impianti di risalita e
na nelle cime del Monte Catria (1701 m) Masterplan Abruzzo Patto per il Sud, 10 Km di piste; il bacino di Prati di Tivo Nel Parco nazionale del Gran Sasso
e di Monte Acuto (1688 m). Si tratta del un disegno che prevede 77 interventi di sul versante nord con 7 impianti di risa- e Monti della Laga il comune di Mon-
complesso montano più importante per opere e infrastrutture per un costo com- lita 10 piste da discesa lunghe 15 km e torio al Vomano propone di realizzare
estensione e quota raggiunta dell’intero plessivi di 1.471 Milioni di Euro. Attra- un anello di 4 km per il fondo; il bacino di una cabinovia di oltre 10 Km per col-
appennino marchigiano dopo i Sibillini e verso questo strumento si è alimentata Prato Selva nel comune di Fano Adria- legare Montorio, a quota 262 mt, con la
i Monti della Laga. Presenta una grande la rincorsa al finanziamento pubblico, no con 3 impianti di risalita e 5 piste da stazione sciistica di Prati di Tivo posta
varietà di ambienti da quelli rupestri ed al punto che tanti amministratori locali discesa lunghe 15 km (chiuso); il bacino a 1.450 mt nel comune di Pietracamela

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per un costo di 25 milioni di euro utiliz- creando un arroccamento sul versante previsioni del PST vigente e con i limiti e parcheggi: 30 km di piste da discesa,
zando i fondi del Recovery Fund poiché sud-ovest, e con una seggiovia e una previsti per le aree Natura 2000. Credia- servite da 8 seggiovie e 2 sciovie per
l’intervento sarebbe di mobilità soste- telecabina raggiungere l’impianto della mo più opportuno un intervento di razio- una portata complessiva di oltre 16.000
nibile. Mentre gli amministratori di Isola Scindarella per utilizzare le piste attuali nalizzazione escludendo i nuovi impianti persone/ora. Nel Piano Speciale Terri-
del Gran Sasso chiedono una strada di Campo Imperatore. Un carosello di di arroccamento dal versante pescare- toriale (PST) risalente al 2007, la Regio-
che dal casello della A24 San Gabrie- impianti nuovi, con arroccamenti e so- se (Roccamorice e/o Lettomanoppello) ne Abruzzo propone il potenziamento
le – Colledara raggiunga proprio i Prati, stituzione di vecchi impianti in chiaro al pari della realizzazione di invasi desti- del comprensorio di Campo Felice con
altri amministratori ipotizzano una ferro- contrasto con la tutela dei siti natura nati all’innevamento artificiale, o ipotesi la realizzazione, dalla stazione base di
via a cremagliera con partenza da Forca 2000 e la presenza del Parco nazionale. di impermeabilizzazione di grandi aree partenza alla località colle del Nibbio, di
di Valle sempre per raggiungere i Prati. per la raccolta e convogliamento di ac- una nuova seggiovia quadriposto lunga
Una guerra tra campanili combattuta a Nel Parco nazionale della Maiella è que piovane negli invasi stessi. 1.700 metri e con una capacità di 2.400
suon di improbabili progetti che si pen- previsto il potenziamento del compren- persone/ora, e la realizzazione di 5.500
sa di finanziare attraverso Il Piano nazio- sorio Passo Lanciano - Maielletta Il Parco regionale del Sirente Velino mq di strutture polivalente di servizio agli
nale di ripresa e resilienza solo perché per il quale il Masterplan per l’Abruzzo è un’area protetta perennemente com- impianti e rifugi. La stazione sciistica
si aggiunge “sostenibile” a proposte di destina 20.200.000 euro per realizzare missariata e sempre sotto pressione per di Ovindoli nasce intorno agli anni ’60,
mobilità irrealizzabili e in contrasto con 6 interventi sulle infrastrutture funzionali continue proposte nuove infrastrutture ed è ubicata a 1.400 mt. nell’altopiano
le più banali norme di tutela della natura che dovrebbero avere un costo com- scioviarie con un impatto significativo delle Rocche si estende fino a quota
e con la presenza di un Parco naziona- plessivo di 30 Milioni di euro a cui de- sulla biodiversità. Le aree interessate 2.223 m e dista 15 km dalla stazione di
le. Gli impianti di Prati di Tivo e Prato vono co-partecipare anche i privati. Di dalla presenza dei comprensori scii- Campo Felice. La stazione occupa 15
Selva, di proprietà dei comuni di Pietra- queste opere si parla da quasi 20 anni e stici (Ovindoli e Campo Felice) che si ettari con piste e 4 seggiovie, 1 sciovia,
camela e di Fano Adriano in provincia di prevedono: una seggiovia, un impianto vuole potenziare sono sottoposte alla 1 cabinovia 1 tappeto mobile per una
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Teramo, sono gestiti dalla società Gran di innevamento, un sistema skipass, il disciplina del Parco regionale e inserite portata complessiva di 12.300 perso-
Sasso Teramano (GST) di cui la provin- recupero di un edificio polivalente, il mi- nella Zona di Protezione Speciale Siren- ne/ora. Il comprensorio è dotato di in-
cia di Teramo detiene la maggioranza glioramento della viabilità e parcheggi e te-Velino (IT7110130). Gli interventi che nevamento programmato concentrato
ma con scarsi risultati e alla continua la valorizzazione turistica del compren- si propongono sono in palese contrad- soprattutto nella parte bassa, da quota
ricerca di un gestore e risorse per un sorio dell’area. L’intervento principale dizione con la disciplina vigente in ma- 1.400 mt. a 1.800 mt. e di illuminazione
improbabile rilancio. Nel Piano Speciale prevede il prolungamento della seg- teria di aree protette, mettono a rischio su alcune sciovie. Per quanto riguarda
Territoriale Monte Piselli-Montagna dei giovia fino alla stazione Mammarosa, la tutela della biodiversità e pregiudica- le strutture di ristoro e ricettive, nella
Fiori - Prato Selva risalente al 2003, la portandola ad una lunghezza inclinata no la buona conservazione di habitat di zona di partenza degli impianti sono
Regione Abruzzo per gli impianti di Pra- complessiva di circa 2.200 metri an- alta quota unici e specie faunistiche a concentrati gli hotel, residence e strut-
to Selva prevede di potenziare gli attuali ziché i previsti 1.100, consentendo di rischio di estinzione (Orso bruno marsi- ture di supporto, e a quota 1.800 mt.
4 impianti di risalita che hanno una ca- collegarla con la stazione sciistica di Pe- cano, Lupo e Camoscio appenninico, all’arrivo della telecabina è ubicato il rifu-
pacità di 2.840 persone/ora, attraverso scolanciano, la realizzazione di un im- vipera dell’Orsini, l’aquila reale e il gri- gio Capanna Brinn. Attraverso la propo-
il raddoppio di una delle sciovie esistenti pianto di innevamento artificiale con un fone) presenti in questo territorio strate- sta di Piano Speciale Territoriale (PST)
e la realizzazione di un nuovo impianto bacino di accumulo idrico. L’area inte- gico per la conservazione della natura Ovindoli - Monte Magnola del 2007, la
seggioviario in quota per aumentare la ressata dagli interventi ricade nel Parco appenninica. Il comprensorio sciisti- Regione propone il potenziamento delle
capacità di trasporto di ulteriori 1.200 Nazionale della Majella e in aree natura co di Campo Felice è localizzato all’e- strutture sostanzialmente il raddoppio
persone/ora. 2000, per questa ragione deve essere stremità dell’altopiano delle Rocche. La della capacità operativa della stazione
realizzato una Valutazione di Impatto stazione sciistica risale agli anni ’70 ed è sciistica con la realizzazione di 5 nuo-
Per gli impianti di Monte Cristo, nel Ambientale per verificare la preventiva stata completamente ristrutturata con la ve sciovie per una portata complessiva
comune dell’Aquila, oramai dismessi da compatibilità delle opere rispetto alle sostituzione di quasi tutti gli impianti con di 12.600 persone/ora. In particolare i
anni, esiste un progetto per realizzare misure di conservazione dei siti natura seggiovie ad agganciamento automati- nuovi impianti programmati riguarda-
tre nuovi impianti per completare il col- 2000 e con il Piano Speciale Territoriale co. Le piste sono servite da innevamen- no: due nuove sciovie in sostituzione ed
legamento con quelli di Campo Impe- vigente. Interventi eccessivi e incompa- to artificiale, e la stazione presenta una ampliamento dell’esistente dalla stazio-
ratore attraverso una nuova cabinovia tibile con il Parco e non in linea con le buona offerta di servizi di rifugio, ristoro ne a valle fino quota 1.900 mt. una in lo-

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calità Montefreddo il prolungamento del della Regione, si sommano alle opere ha permesso di sistemare e rimettere in lo previsto nel CIS. Da una parte il Co-
Campetto degli Alpini – Montefreddo. del primo lotto (una seggiovia e 2 piste) esercizio gli impianti di risalita di Monte mune che sostiene di detenere la dispo-
Tre nuovi impianti a fune con seggiovie approvato nel 2019 e finanziato con 4.3 Capraro che erano fermi da tre anni. Sul nibilità del demanio sciabile e dall’altra la
quadriposto per una capacità di 2600 milioni di euro di fondi del Masterplan. massiccio del Matese si trova il com- Regione che sostiene decaduto questo
persone/h ciascuna nella parte alta ver- Per la razionalizzazione del sistema di prensorio di Campitello Matese è la diritto per morosità, ribatte il Comune
so Campo della Magnola: la prima nella accesso e dei parcheggi della stazione più importante stazione sciistica della che la disponibilità delle aree sciabili è
Valle delle Lenzuola, la seconda sulla turistica Passolanciano-Mammarosa nel Regione e si trova nel Comune di San stata revocata a causa di una morosità
Costa della Tavola, la terza in località Parco nazionale della Maiella, è prevista Massimo in provincia di Campobasso. Il di 400mila euro che Funivie Molise ha
Genziana. La seggiovia Campi della una spesa di 2,5 milioni di euro. Si tratta demanio sciabile si sviluppa tra le quote con il Comune stesso. Ma Funivie Mo-
Magnola - Valle delle Lenzuola, è stata di opere che dovrebbero completare il 1.450 e 1890 e dispone di 6 impianti di lise S.p.A. è una società della Regione
inserita dalla Regione nel Masterplan e Progetto Speciale Territoriale dell’area risalita (2 seggiovie, 1 skilift, 1 tapis rou- Molise nata nel 2009 per sovrintendere
prevede un finanziamento di 13 Milioni Passo Lanciano –Maielletta vigente che, lant) e 14 piste da discesa che si svilup- alla gestione degli impianti di risalita e
di euro per realizzare, oltre alla nuova a causa dei ritardi nella progettazione, pano per 28 Km, tre anelli per lo sci da di tutte le attività di sviluppo e valoriz-
seggiovia, anche nuove piste con inter- rischia vedere lo svincolo delle risorse fondo per complessivi 15 Km. zazione di Campitello Matese e di Ca-
venti di sbancamento di un’area di 17 previste nel Masterplan. Per il bacino pracotta. Il comprensorio di Campitel-
ettari. La Regione ha proposto anche il turistico Prati di Tivo-Pietracamela nel Nuovi impianti di risalita inutili che lo Matese è interessato dalla presenza
collegamento tra le stazioni sciisti- Parco nazionale del Gran Sasso e Monti vorrebbero fermare l’avvio del Par- di diverse aree della rete natura 2000
che di Ovindoli-Monte Magnola e della Laga sono state proposte opere co nazionale del Matese come la Zona speciale di conservazio-
Campo Felice che distano 15 Km; la per 5 milioni di euro per il potenzia- ne (ZSC) La Gallinola – Monte Miletto –
realizzazione di nuove piste costerebbe mento e la riqualificazione del sistema Nel Contratto Istituzionale di Sviluppo Monti del Matese (IT7222287) che è an-
6 Milioni di euro da reperire attraverso infrastrutturale delle aree di sosta e dei (CIS) sottoscritto nel 2019 dal Governo che Zona di protezione speciale (ZPS)
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un finanziamento del CIPE. parcheggi annessi al comprensorio sci- Conte, la Regione ed i Comuni di San La Gallinola – Monte Miletto – Monti del
istico-ricettivo. Massimo e Roccamandolfi, è previsto Matese (IT7222287), ed è stato inserito
La Regione Abruzzo ha recentemente un finanziamento di 30 milioni di Euro nel Parco nazionale del Matese istituito
inserito alcune proposte di infrastrutture Molise per il potenziamento del comprensorio nel 2017 il cui perimetro è in fase di de-
funiviarie e opere annesse per il turismo di Campitello Matese con la costru- finizione e sui cui si accumulano ritardi,
invernale nel Piano nazionale di ripresa e Le località sciistiche molisane (Campi- zione di nuove infrastrutture e impianti anche a causa di questi progetti impos-
resilienza (PNRR). In particolare è stata tello Matese e Capracotta) dispongono da sci sul versante di Roccamandolfi, sibili in contrasto con la tutela della na-
richiesta la somma di 16,3 milioni di euro di 8 impianti e 14 piste da discesa che il potenziamento di quelli sul pianoro di tura e le direttive comunitarie.
per i comprensori sciistici del Monte si sviluppano per quasi 30 km e nume- Campitello e la realizzazione di un im-
Magnola-Ovindoli ed i bacini di Passo- rose piste per il fondo. Il comprensorio pianto di innevamento programmato Campania
lanciano-Maielletta e di Prati di Tivo-Pie- sciistico di Capracotta, sulle montagne tecnicamente avanzato e all’avanguar-
tracamela. Per quanto riguarda il baci- dell’alto Molise in provincia di Isernia, dia. Nel progetto compare anche l’ipo- L’appennino campano è interessato da
no sciistico del Monte Magnola-Campi è dotato di due impianti di risalita (una tesi di innalzare la quota degli impianti due comprensori sciistici, uno sul Ma-
della Magnola Valle delle Lenzuola, nel seggiovia e uno skilift) che raggiungono fino a sfiorare i 2.050 metri di quota del tese con la stazione dal 2010 di Boc-
comune di Ovindoli e nel Parco regio- entrambi la quota di 1650 m di Monte Monte Miletto, per poter usufruire per ca della Selva frazione del comune di
nale del Sirente Velino, è prevista la re- Capraro dai due versanti e servono due un periodo più lungo della stagione del- Cusano Mutri (BN), attualmente chiusa
alizzazione del II lotto dei nuovi impianti piste per lo sci da discesa. Capracot- la stazione sciistica e delle sue piste da e posta al confine con il comprensorio
di Costa della Tavola (una seggiovia e ta è un importante centro per lo sci da sci. Intanto è in corso un contenzioso, molisano di Campitello Matese, con 2
2 piste da discesa) per un importo di 5 fondo e offre tracciati di diversa difficol- tra la Regione e il Comune di San Mas- impianti di risalita e due piste da discesa
milioni di euro, e del III lotto dei nuovi im- ta per oltre 15 km: un anello agonistico simo, sul bando di affitto per l’affida- lunghe 3 Km, l’altro sui Monti Picentini
pianti di Valle delle Lenzuola-Campi del- a monte e uno a valle, uno stadio e la mento della gestione degli impianti che con la stazione di Laceno nel comune
la Magnola (una seggiovia e una pista scuola di sci di fondo. Un finanziamen- crea qualche dubbio sulla capacità di di Bagnoli Irpino (AV), attualmente chiu-
da discesa) per un importo di 3,8 milioni to di 500mila euro erogato lo scorso queste due istituzioni di portare a buon sa, che disponeva di 3 impianti di risalita
di euro. Questi interventi, nelle intenzioni anno al comune dalla Regione Molise fine un progetto complesso come quel- e 12 piste da discesa per complessivi

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14 km e un anello da fondo di 2Km. 2012 la regione aveva finanziato un pri- Laceno è compresa nella Zona di pro- di risalita (2 seggiovie, uno skilift e un ta-
mo progetto sempre di 12milioni di euro tezione Speciale Picentini (IT8040021) e pis roulant) 10 piste da discesa che si
I soldi della Strategia nazionale per e rimasti bloccati, ora ci riprova ripro- interessa le Zone speciali di conserva- sviluppano per 15 km; Ciricilla nel ca-
le aree interne per finanziare pro- ponendo un piano di rilancio radicale zione Monte Cervialto e Montagnone di tanzarese con uno skilift e due piste da
getti a perdere della stazione del Monte Rajamagra che Nusco (IT8040010) e di Monte Terminio discesa di un km (chiusi). Il comprenso-
consiste nella sostituzione degli impianti (IT8040011), un contesto delicato dal rio sciistico aspromontano a Gambarie
La Regione Campania ha messo a di- esistenti e delle sciovie già dismesse da punto di vista ambientale che suggeri- d’Aspromonte è una stazione sciistica
sposizione 12 milioni di euro per la sta- anni e la realizzazione dei servizi per i sce una approfondita procedura di Va- sorta nel 1956 con la costruzione della
zione sciistica di Laceno, le risorse per nuovi impianti. Il progetto di ammoder- lutazione dell’impatto delle opere e su prima seggiovia del meridione, fornita di
il rifacimento degli impianti fanno parte namento comprende: 2 seggiovie qua- cui Legambiente vigilerà informando le 4 impianti di risalita (2 seggiovie e 2 ski-
dell’investimento definito all’interno del driposto ad ammorsamento fisso che autorità vigilanti (MITE e Regione) circa il lift) che servono 5 piste da discesa che
Polo Ambientale inserito nel Progetto sostituiscono le precedenti biposto con rispetto delle norme sui siti della rete na- si sviluppano per 10 km.
Pilota Alta Irpinia e finanziato nell’ambito tracciato invariato sul monte Rajamagra tura 2000 e l’eventuale violazione delle
della Strategia nazionale per le aree in- e Settevalli; 2 sciovie che sostituiscono direttive comunitarie. L’imbroglio del circo bianco silano
terne approvata in via definitiva nel 2019 la sciovia Serroncelli dismessa nel 2000 che finanzia le ecomafie e degrada
dai sindaci dell’area e la Regione ma ri- e la sciovia Cuccioli dismessa nel 2006 Calabria la natura protetta
salente al 2014. Il Progetto Pilota Alta Ir- sui medesimi tracciati; 2 tapis roulant
pinia si compone di una serie di progetti che sostituiscono i precedenti del Cam- Lungo l’appennino calabrese sono pre- Nel Parco nazionale della Sila gli im-
per un investimento di a 60,7 milioni di po Scuola e Serroncelli sui medesimi senti due importanti comprensori (Sila pianti di risalita sono da sempre mo-
euro, e si compone di tre obiettivi: 10 tracciati; realizzazione di una rete di ap- e Aspromonte) con 6 località sciistiche tivo di conflitto e argomento divisivo
milioni per la rete museale; 10 milioni e provvigionamento idrico per completare che dispongono di 16 impianti di risalita tant’è, che la nascita del Parco nazio-
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200mila euro per la fase ‘start up’ dell’A- l’innevamento artificiale; la realizzazione e 25 piste da discesa che si sviluppano nale della Sila, che ha trasformato in
zienda forestale; 12 milioni e mezzo per di nuove piste sul crinale nord del mon- per 39 km e numerose piste per il fondo. Ente il preesistente Parco nazionale
la Seggiovia del Laceno e un’altra serie te Rajamagra e l’allargamento delle pi- Il comprensorio sciistico silano interessa della Calabria, è stata ritarda di 7 anni
di progetti distribuiti a pioggia sul terri- ste preesistenti; impianto di illuminazio- il Parco nazionale e la Riserva della Bio- proprio dalla discussione sul futuro de-
torio dei 25 comuni dell’Alta Irpinia che ne per sciare in notturna e una pista di sfera MAB Sila, con gli impianti dislocati gli impianti (1997-2004). In quegli anni
compongono l’area pilota finanziata con pattinaggio sul ghiaccio. Nonostante gli in 5 località con due bacini sciistici: uno Legambiente ha dovuto opporsi alla na-
circa 100 milioni di euro all’interno della annunci dell’amministrazione comunale in Sila Grande e l’altro in Sila Piccola. scita di nuovi impianti, come la funivia
Strategia nazionale per le aree interne. di Bagnoli Irpino, il bando di gara per Le tre località della Sila Grande in pro- del Montenero a San Giovanni in Fiore
Finanziamenti che dovrebbero servire appaltare le opere è ancora fermo per vincia di Cosenza sono: Camigliatello finanziato con 12 miliardi di vecchie lire,
per definire dal basso obiettivi concre- conflitti politici nella stessa maggioranza Silano che ha 2 impianti di risalita (una e si è adoperata per trovare un equili-
ti e politiche locali capaci di arginare lo che guida il comune, e nonostante sia cabinovia a 8 posti e un tapis roulant) 2 brio che favorisse la nascita dell’Ente
spopolamento dei territori e invertire le intervenuta a sostegno la regione Cam- piste da discesa lunghe 4 km con inne- parco e garantisse l’ammodernamento
dinamiche di sviluppo in atto che non pania per far guidare la procedura di ap- vamento artificiale, un tracciato da fondo degli impianti esistenti. Anche se negli
freneranno di certo queste opere pro- palto alla ACAMIR, l’Agenzia campana lungo 24 km e un anello di 5 km; Lorica anni a seguire il Parco nazionale non ha
grammate. Gli impianti di Laceno sono di mobilità e reti, o addirittura il commis- che dispone di 4 impianti di risalita (una saputo orientare le scelte del territorio,
fermi dal 2017, e da allora è iniziata una sariamento da parte della stessa Re- cabinovia a 8 posti, una seggiovia qua- e la Sila continua a essere oggetto di ri-
lunga battaglia giudiziaria che ha visti gione. Gli interventi per il riammoderna- driposto, uno skilift e un tapis roulant) 4 chieste di nuove infrastrutture per Cami-
contrapposti il Comune di Bagnoli Irpino mento degli impianti di risalita di Laceno piste da discesa che si sviluppano per 4 gliatello Silano e Lorica, continuiamo a
e lo storico gestore privato degli impian- ricadono nel Parco regionale dei Monti Km; Fago del Soldato – La Pagliara sostenere l’inutilità di queste infrastrut-
ti Giannoni, estromesso dopo trent’anni Picentini, una vasta area montuosa che che dispone di una seggiovia 2 piste da ture senza negare la possibilità della loro
dalla gestione nonostante rivendicasse si estende per oltre 65mila ettari e com- discesa di 2 km (chiusi) e un anello di messa in sicurezza. Necessità che non
da sempre la proprietà degli impianti di prende una delle più rigogliose aree fo- 15 km per lo sci da fondo. Le due lo- si deve tradurre in interventi impattanti,
risalita. Il Comune lavora fin dal 2008 restali e il più grande serbatoio d’acqua calità della Sila Piccola sono: Villaggio con opere sovradimensionate che cre-
alla sostituzione degli impianti e già nel del sud Italia. La stazione sciistica di Palumbo nel crotonese con 4 impianti ano disastri economici e costi gestio-

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nale gravosi per le casse pubbliche. Gli coloro che non sciano è tra le scusanti progetto prevedevano 2 mesi per la re-
impianti di Lorica e Camigliatello Silano che hanno portato all’approvazione di Il grande imbroglio degli impianti di alizzazione del progetto e 10 per la con-
sono posti nella zona 1 del Parco nazio- una cabinovia, ma la soluzione più effi- risalita di Lorica viene messo in atto clusione e consegna dei lavori. In realtà i
nale della Sila e all’interno della Riserva cace e semplice, era quella di realizzare nel 2014 con un finanziamento della lavori vengono affidati solo il 06/03/2015
della Biosfera MAB Sila, nelle Zone di un impianto misto cabinovia/seggiovia Regione Calabria (POR FESR Calabria all’Impresa Barbieri Costruzioni S.r.l. di
Protezione Speciale ZPS Parco Nazio- che avrebbe portato ad un consistente 2007/2013) che ha approvato un Pro- Sangineto (CS) che il 20 giugno 2015
nale della Calabria (IT9310069), ZPS risparmio economico sia nella realizza- getto integrato di sviluppo locale (P.I.S.L costituisce la Società concessionaria
Sila Grande (IT9310301), Marchesato zione che nella gestione dell’impianto. “LORICA HAMATA IN SILA AMENA”) Lorica Sky S.r.l. che subentra alla Bar-
e Fiume Neto (IT9320302), nelle Zone Altra criticità rilevata è la presenza dei per l’ammodernamento dei vecchi im- bieri Costruzioni Srl. Il 23/10/2015 Lo-
speciale di conservazione: ZSC Mac- piloni della cabinovia costruiti nel centro pianti di risalita risalenti al 1979. Con il rica Sky riceve dai comuni il parere sul
chia Sacra (IT9310073), ZSC Timpone della pista rossa, potenzialmente peri- progetto “Comprensorio Sport – Natura progetto definitivo, e l’ultimo parere per
della Carcara (IT9310074), ZSC Mon- colosi per gli sciatori, anche se questa di Lorica”, il bacino sciistico silano sarà iniziare i lavori dall’Ente parco nazionale
te Curcio IT9310075), ZSC Pineta di modalità di realizzazione degli impianti il più grande, attrezzato ed avanzato di della Sila il 19/11/2015. Un groviglio di
Camigliatello (IT9310076), ZSC Acqua è comune anche ad altre piste da sci tutto il meridione. Sarà realizzata una procedure, ritardi e di approssimazio-
di Faggio (IT9310077), ZSC Pianori di europee. una  cabinovia che potrà trasportare ne conosciuto e scritto nero su bianco,
Macchialonga (IT9310084), ZSC Serra 1.600 persone/ora, e impiegherà solo 6 poiché i lavori dovranno essere realiz-
Stella (IT9310085). Il bacino sciistico di Lorica nei comu- minuti per arrivare dalla stazione di val- zati entro il 30/11/2015 (11 giorni di la-
ni di San Giovanni in Fiore e Casali del le a quella di monte, e la realizzazione voro!!!) e gli interventi finanziati dal POR
Il bacino sciistico di Camigliatello Sila- Manco, venne realizzato nel 1979 e di- di una seggiovia quadriposto che tra- Calabria 2007-2013 devono essere
no è stato riammodernato nel 2001 ed sponeva di una cestovia e 2 skilift con sporterà 1.200 persone all’ora e che rendicontati entro il 31/12/2015, in una
è dotato di una stazione composta da partenza dalla località Cavaliere a quota collegherà il piazzale “Cavaliere” con la vicenda torbida finita peggio di com’è
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cabinovia a 8 posti che da 1.368 m arri- 1.405 e arrivo sulla vetta del Monte Bot- cima “Marinella di Coppo”. La messa iniziata: il 17 dicembre del 2018
va alla cima di Monte Curcio a 1.765 m., te Donato a quota 1.877 m. La cestovia in esercizio delle sciovie esistenti nella l’inchiesta “Lande Desolate” del-
da cui si diramano 2 piste da discesa impiegava 20 minuti per superare i 472 Valle dell’inferno, la realizzazione di un la Direzione Distrettuale Antimafia
di 4,3 Km complessivi con innevamen- metri di dislivello e percorrere i 2.2 km impianto di innevamento programmato (DDA) di Catanzaro scoperchia il vaso
to artificiale, per garantire la praticabilità di lunghezza, la lentezza e l’insicurez- a servizio dell’intero dominio sciabile a di Pandora del progetto di ammoder-
delle piste anche in inverno vista l’e- za degli impianti, oltre all’approssimarsi con 9 piste, che andranno a coprire un namento degli impianti di risalita di Lo-
sposizione a sud delle stesse e dunque della scadenza delle autorizzazioni all’e- percorso complessivo di circa 20 km rica con arresti, sequestri il blocco delle
molto soleggiate, che facilita lo sciogli- sercizio degli stessi, sono stati la scusa per quello alpino e 40 per quello di fon- opere realizzate in maniera difforme al
mento della neve. La realizzazione di affinché si provvedesse all’ammoderna- do, e un’area attrezzata per i più piccoli, progetto originario. Dalle indagini della
questo impianto ha scatenato critiche a mento degli impianti. Prima di attuare con scuola di avviamento sci e funzione DDA emerge la corsa al collaudo degli
causa del sovradimensionamento: una l’ammodernamento, e in fase di defini- di mini club. impianti nonostante i lavori siano inizia-
telecabina monofune a 8 posti e aggan- zione delle norme del Parco nazionale, ti in mancanza di alcune autorizzazioni
ciamento automatico, con una capaci- Legambiente ha chiesto la redazione di Come sono andate le cose? Il in campo ambientale, ed è stata falsa-
tà di 1.800 persone/ora. Una capacità un Piano di bacino sciistico che conte- 26/05/2014 è stato pubblicato il Ban- mente certificata la corretta esecuzione
di trasporto non giustificata né dalle nesse le previsioni di ammodernamento do di Gara per la realizzazione del dei lavori previsti, ai fini dell’antincendio
dimensioni ridotte delle piste né dallo e messa in sicurezza delle infrastruttu- progetto “Comprensorio Sport-Natu- con dolosa omissione del mancato trat-
scarso afflusso di frequentatori. In real- re presenti su tutto il territorio. Nulla è ra di Lorica” e l’affidamento della re- tamento ignifugo delle pareti in legno
tà bastava un impianto di servizio come stato fatto, ed anzi, si è proceduto all’ lativa gestione per un massimo di 25 delle strutture ricettive. E’ stato accerta-
una seggiovia anche più comoda di ammodernamento che ha generato un anni. L’importo complessivo dell’ap- to che gli indagati erano a conoscenza
quella precedente, visto che con la ca- impatto ambientale, le cui conseguenze palto era di 13.840.000,00 euro, co- delle gravi carenze contenute nella rela-
binovia si costringe lo sciatore a togliere non sono state ancora verificate per l’in- perto da finanziamento pubblico per zione di collaudo statico, da loro stessi
continuamente gli sci mentre la seggio- chiesta giudiziaria che ha travolto l’ap- 11.005.000,00 euro e da risorse private sottoscritta, ma riescono comunque a
via permetteva di tenere gli sci ai piedi. palto per il rifacimento degli impianti e, per 2.835.000,00 euro a carico del con- trovare le coperture giuste per superare
Garantire la salita sulla vetta anche per nei fatti, bloccato le attività degli stessi. cessionario. I tempi di esecuzione del gli ostacoli. Dalle intercettazioni telefoni-

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che tra gli indagati emerge la pericolosi- del tribunale. Nel frattempo sono state sci da discesa unendo i due principali né sugli strumenti nè le azioni da svol-
tà dell’impianto: “…. la cabina va spes- dilapidate risorse pubbliche per oltre 13 centri turistici della Sila Grande, Cami- gere. Un esercizio di banalità, ma non
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so in blocco e si ferma la linea, ed entra milioni di Euro, le opere realizzate non gliatello Silano e Lorica, con un carosel- per questo meno pericoloso. Anzi, è
il freno di sicurezza…poi ci sono molte sono sicure e per essere collaudate de- lo di nuovi impianti. Un’idea progettuale proprio la semplificazione il vero rischio
cabine…quando entra nella stazione di vono essere rifatte. Nel frattempo i co- vecchia di 40 anni, in contrasto con il di questa proposta, che non tiene conto
arrivo e di partenza oscilla in entrata… muni hanno scoperto che tocca a loro, Parco nazionale della Sila e in direzione di nessuna delle priorità ambientali, cli-
poi non sempre funziona il freno di en- responsabili del progetto P.I.S.L “LORI- opposta alle strategie della Riserva della matiche ed economiche oggi in atto, ma
trata in stazione…quindi spesso la ca- CA HAMATA IN SILA AMENA”, dover Biosfera MAB Sila Unesco e delle aree che suggestiona e rende semplice que-
bina entra troppo veloce in stazione e pagare i debiti dei macchinari acquistati natura 2000, che punta su infrastrutture stioni complesse. La realizzazione di un
quindi oscillando c’è il rischio che esce e non pagati dall’impresa costruttrice. impattanti e non tiene in conto la tutela nuovo impianto di risalita a Camigliatello
fuori dalla guida. Le cabine entrano in Insomma, come nel gioco dell’oca sia- del territorio e, soprattutto, ignora le ten- Silano, nuove piste da sci a Lorica verso
stazione a velocità folle, slittano, ci sono mo al punto di partenza, ma con tanti denze turistiche in atto che prediligono la valle del Fallistro, con relativi impian-
anomalie in linea a due piloni …in una danni (ambientali, economici e sociali) a ambienti incontaminati, natura fruibile ti di risalita, che permettano il collega-
frenata di emergenza ho visto che la ca- cui dover rimediare. ma senza degradarla, e interventi soste- mento sciistico tra le stazioni di Lorica
bina proprio non ha toccato il pilone per nibili per l’ambiente e l’economia. Con il e Camigliatello, in maniera tale che lo
5 cm…è una cosa che può accadere Ma le minacce per il territorio silano e titolo Valorizzazione turistica dell’al- sciatore possa partire da Camigliatello
questa? ....” Rischi di cui nessuno de- per l’integrità del Parco nazionale della topiano Silano, nel 2016, mentre si at- e raggiungere Lorica tramite gli sci e la
gli indagati si è preoccupato nemmeno Sila non sono finite qui, e dopo la grande tuava la truffa di Lorica Sky, il Consiglio realizzazione di un nuovo impianto di ri-
quando un operaio di 31 anni perde la truffa di Lorica Sky, nel 2016 ne arrivano regionale della Calabria si affretta ad ap- salita in località Ciricilla. Sarebbe questo
vita mentre sta lavorando ad un cestello altre con le sembianze di un Masterplan provare l’avvio del Masterplan con inter- il monumentale disegno di sviluppo turi-
che improvvisamente si è staccato dal per realizzare nuove infrastrutture per il venti integrati per il rilancio del turismo stico silano immaginato dal Masterplan.
cavo portante. turismo invernale da finanziare con fon- in Sila che costerebbero alla Regione 64 Un progetto che ignora: che il prodotto
di pubblici. L’idea del piano, proposto milioni di euro. In realtà nella proposta sci vive una crisi della domanda da ol-
Ancora oggi, dopo 6 anni dall’inizio dei dagli operatori turistici locali ed avallata di Masterplan non ci sono molte analisi, tre un ventennio su scala globale, che
lavori, gli impianti di Lorica sono chiusi anche da esponenti politici, è quella di a parte un elenco di progetti con solo il mutamento climatico ha portato ad
e sotto sequestro giudiziario da parte realizzare un comprensorio turistico di i titoli e senza nessun approfondimento inverni sempre più caldi e con poche

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56 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI

precipitazioni; che il turista che sceglie l’andamento climatico degli ultimi anni
di andare in vacanza in montagna non ha evidenziato un notevole calo delle
cerca più soltanto l’attività sciistica; e la precipitazioni nevose, che hanno com-
necessità di preferire l’utilizzo di struttu- portato una notevole riduzione delle
re già esistenti alla costruzione di nuo- giornate di utilizzo dell’impianto ai fini
ve. Un progetto che ignora i vincoli e le dell’attività sciistica, per poter soddisfa-
limitazioni dell’utilizzo del territorio, ma è re le esigenze relative all’utenza inver-
una evidente dichiarazione di guerra alla nale che frequenta la stazione di Ca-
natura silana. migliatello Silano occorre completare
l’impianto di innevamento artificiale che
Come se non bastassero le ferite già arrivando a coprire l’intera superficie di
inferte al terrritorio, le risorse pubbliche entrambe le piste offrirà una percorribili-
sprecate e il malaffare scoperchiato dal- tà di oltre 4.500 mt portando la stazione
le inchieste della DDA, e dopo le follie di Camigliatello a livelli di eccellenza nel
del Masterplan del 2016, a tutto questa meridione d’Italia …”. In sostanza si di-
confusione si aggiunge il Progetto Sila chiara che la mancanza di neve non è
approvato il 28 settembre 2020 dalla un problema perché si possono realiz-
Giunta regionale. zare opere per produrla all’infinito! Nel
Progetto sono previste anche ulteriori
Un Progetto di Sistema che intende interventi per Lorica, anche per sana-
rafforzare la Strategia Nazionale per re i disastri mesi in atto con la grande
FOCUS

le Aree Interne (SNAI) relativa all’a- truffa di Lorica Sky, e garantire la messa
rea Silana, con nuovi indirizzi operativi in operatività delle infrastrutture presen- Impianti dismessi
per incidere sui punti e forza presenti ti nel bacino sciistico con interventi sul
nell’altopiano silano e tra cui gli impian- funzionamento delle piste, della seg-
ti di risalita. Tra le azioni individuate dal giovia e della cabinovia (pericolosa per
Progetto Sila c’è il totale ripristino de- ammissione degli indagati nell’inchiesta
gli impianti di Camigliatello Silano con Lande Desolate), ultimazione e mes-
la definitiva sistemazione e ammoder- sa in funzione degli impianti di inneva-
namento della cabinovia ad ammorsa- mento artificiale e completamento degli
mento automatico, entrata in funzione impianti in località “Valle dell’Inferno”. In
nel 2001 e che dovrà essere sottoposta sostanza gli interventi previsti per Lorica
alla revisione generale ventennale entro dal Progetto Sila del 2020 sono la repli-
il 2021. Sono previsti anche due tapis ca di quelli già previsti nel 2014 e non
roulant da 50 metri ciascuno, la realiz- realizzati dai “prenditori” collusi con la
zazione di un nuovo skilift sul versante ‘ndrangheta. Per quanto riguarda i costi
nord per garantire, insieme all’inneva- degli interventi, che interessano opere
mento artificiale, un allungamento del- gli impianti di risalita, si parla di 50milioni
la stagione sciistica. Ovviamente non di euro da reperire da risorse nazionali
mancano gli aumenti di volumetria per e comunitari. Ma per realizzare nuove
la ristrutturazione dei locali ricettivi, ma infrastrutture in Sila trovare i soldi non è
la chicca più interessante, che si mette mai stato un problema, semmai è fare le
nero su bianco, è il passaggio per giu- opere utili e secondo le regole che con-
stificare il potenziamento degli impianti tinua a essere una cosa impossibile.
di innevamento artificiale “…..visto che

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NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 59

IMPIANTI DISMESSI
I CASI SIMBOLO

Liguria L’impianto è stato abbandonato Impianto loc. Chiappera


per fine vita tecnico oltre che per
Impianto Alberola scarsa funzionalità. Di recente è Comune
T R E N T I N O A LT O A D I G E stato redatto uno studio del PoliTO Acceglio (CN)
LOMBARDIA Fedaia, Pian dei Fiacconi (TN) Comune per un restyling globale della Conca
Sassello (SV) Quota
Artogne e Pian Camune (BS), Resti di una funivia chiusa molti che prevede l’abbattimento della
1600 m s.l.m. - 1700 m s.l.m.
Loc. Montecampione anni fa e che ora fa discutere stazione abbandonata e la realizza-
Quota
Edifici del Plan e del Villaggio di zione, sul basamento, di un piccolo Tipologia
800 m s.l.m - 1000 m s.l.m.
Preottone abbandonati dal 2010 bivacco. Si teme che il passaggio uno skilift
FRIULI VENEZIA GIULIA Tipologia della Fondazione Funivie di Oropa a
Verzegnis (UD) Loc. Sella Chianzutan tre skilift soggetto privato renderà più difficile Anno di costruzione
VA L L E D ’ A O S TA Dopo vari tentativi di assegnazione in l’operazione. metà anni ’70
Valsavarenche (AO) gestione, l’impianto è stato abbandonato Anno di costruzione
1972 Anno di dismissione
Seggiovia Tihe-Payel anni ‘90 
dismessa a maggio 2020 VENETO Anno di dismissione
Voltago Agordino (BL), loc. Frassené 2005 Dello skilift restano i plinti e alcuni
componenti presso l’ex stazione
Seggiovia dismessa nel 2012 è L’impianto è stato chiuso per man- di monte. La stazione di valle ora
stata anche danneggiata da Vaia e canza di neve. Negli anni ‘70 era è adibita a parcheggio. L’impianto
rappresenta un pericolo per la sicurezza stata addirittura ipotizzata la costru- di Chiappera insieme alla sciovia
zione di una cabinovia da Varazze “Monte Midia” in località Frere
EMILIA ROMAGNA ad Alberola per coniugare mare e Porta della Neve - loc. Saint Grée costituiva l’offerta impiantistica del

IMPIANTI DISMESSI
montagna, ma fortunatamente il comune di Acceglio negli anni ‘70.
Fanano (MO), Secondo troncone Cimoncino
progetto è stato abbandonato. Comune Quest’ultimo è stato chiuso alla fine
Seggiovia non funzionante per mancanza di Viola (CN) degli anni ‘90 e l’impianto è stato
revisione e carenza di neve completamente rimosso.
Quota
PIEMONTE 1200 m s.l.m.
Viola(CN) MARCHE - UMBRIA
Arquata del Tronto (AP) Tipologia
Complesso di edifici anni
loc. Forca Canapine – edificio 
’70 abbandonato, ora
Castelluccio di Norcia
oggetto di un progetto di
Zona chiusa e dismessa a Anno di costruzione
ristrutturazione
1976
causa del sisma, con problemi
per mancanza di neve Anno di dismissione
LIGURIA 1997
Aberola, Sassello (SV)
Edificio che al suo interno racchiu-
Impianto abbandonato deva: cinema/teatro, sala giochi,
per mancanza di neve supermercato, palestra, bar, una
piscina interna e una esterna con
ampio solarium, farmacia, ristoran-
TOSCANA te, pizzeria, diverse boutique, un
San Marcello Pistoiese B A S I L I C ATA negozio di fotografia, il noleggio
(PT) Casetta Pulledrari Marsicovetere (PZ) attrezzature sportive, un punto di
- Maresca 2000 Impianto Monte pronto soccorso, la scuola sci, un
Impianti e rifugio in via Volturino Chiuso Piemonte ristorante dedicato agli sciatori. E’ in
di smantellamento dal 2010 a causa stato di abbandono stato dagli anni
Oropa Sport - Mucrone Impianti loc. Prazzo inferiore
di un grave ’90 per il fallimento della proprietà
danneggiamento e a causa della mancanza di neve. Comune
Comune
ABRUZZO ad opera di vandali (vedi focus) Prazzo (CN)
Biella (BI)
L’Aquila (AQ), Comprensorio Campo Nevada
Complesso alberghiero mai terminato Quota Quota
CALABRIA 1866 m s.l.m. – 2191 m s.l.m. 1000 m s.l.m.
Celico (CS)
C A M PA N I A Tipologia Tipologia
Impianto La Pagliara
Piedimonte Matese - Loc. Bocca della una funivia uno skilift
Selva (CE) - Impianti Scioviari del Matese Seggiovia chiusa per
incendio nel 2010 Anno di costruzione Anno di costruzione
Tre sciovie solo parzialmente smantellate 1963 1962
tra impianti Anno di dismissione
Anno di dismissione
e edifici 1982 fine anni ‘70 

dismessi
NEVEDIVERSA 2021

Rapporto di Legambiente
60 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 61

L’impianto venne realizzato nel Anno di costruzione Impianto loc. Aimoni Impianto loc. Aquila Restano una parte dei tralicci della Impianto Loc. Beulard
1962. La sciovia con una lunghezza anni ‘60 cestovia e parte delle strutture dello
stimata di 300 m. serviva un pendio Comune Comune skilift. La stazione di partenza è Comune
molto dolce con 2 sole piste. Per Anno di dismissione Ormea (CN) Giaveno (TO) stata recuperata a uso residenziale, Oulx (TO)
raggiungere l’impianto era neces- 1998  oggi si chiama Residenza Vandali-
Quota Quota Quota
sario attraversare il torrente Maira no. Durante l’esercizio, la cestovia
Chiusi per mancanza di precipita- 1060 m s.l.m. - 1560 m s.l.m. 1300 m s.l.m. - 2250 m s.l.m.  1200 m s.l.m. - 1800 m s.l.m.
su un ponte di legno appositamente era utilizzata tutto l’anno anche dai
zioni nevose. Rimangono i resti tra
costruito, un bosco e infine un Tipologia Tipologia valligiani. Tipologia
la vegetazione che ha riconquistato
prato; a piedi con sci in spalla erano tre skilift seggiovie e skilift  una seggiovia, uno skilift
i luoghi.
necessari almeno 10 minuti di fatica,
una delle cause della sua chiusura Anno di costruzione Anno di costruzione Anno di costruzione
dopo poco più di 15 anni di servizio. anni ’60 1961 primi anni ’70

Anno di dismissione Anno di apliamento Anno di dismissione


anni ‘90  1965 e 1980 1992

All’inizio degli anni 2000 si pensò di Anno di dismissione La partenza e l’arrivo della seggio-
riaprire gli impianti, ma non arriva- 1994 via sono ancora visibili dal piazzale
rono i finanziamenti regionali. Nulla principale del paese, con tralicci
Negli anni ’60 l’Aquila era una nota Impianto Loc. Pian Gelassa
delle strutture è stato rimosso. e funi, che arrivano fino al rifugio
stazione sciistica, a una trentina di Guido Rey; al momento il rifugio è
Impianti Sciovie della sposa – Comune
Km da Torino sullo spartiacque tra chiuso, contrariamente a quel che
Loc. Val Vermenagn Gravere (TO)
Impianti Loc. Bagni di Vinadio le valli Sangone e Chisone. Uno dei avveniva negli anni scorsi. Nel 2016
IMPIANTI DISMESSI

IMPIANTI DISMESSI
vanti di questa località è il fatto che Quota aprì il parco divertimenti invernale
Comune
Comune tra questi monti, nel 1898, Adolfo 1500 m s.l.m. - 2500 m s.l.m. “Le Manavelle”, con un’area per la
Vernante (CN)
Vinadio (CN) Kind iniziò la pratica dello sci in Ita- discesa con gli sci, oltre a una per
Quota lia. La maggior parte degli impianti Tipologia i gommoni e per le discese con i
Quota è stata smantellata, rimangono una cabinovia, uno skilift
840 m s.l.m. - 990 m s.l.m. bob e gli slittini e un tapis roulant.
1300 m s.l.m. - 1500 m s.l.m. l’edificio della stazione di monte Oggi il parco risulta chiuso, non è
Tipologia della seggiovia e alcune strutture Anno di costruzione dato sapere se in via definitiva o
Tipologia 1969
due skilift degli skilift. temporaneamente. La salita fino al
tre skilift
Impianti loc. Lurisia Terme rifugio Rey è una classica gita per
Anno di costruzione Anno di dismissione
Anno di costruzione scialpinisti e ciaspolatori.
anni ’60 1970 
1965 Comune
Roccaforte di Mondovì (CN) La stazione di Pian Gelassa, conce-
Anno di ammodernamento
Anno di dismissione pita per diventare un comprensorio
1991 Quota
fine anni ‘90  di grandi dimensioni, ha funzionato
856 m s.l.m - 920 m s.l.m
Anno di dismissione per pochi mesi. La zona è sogget-
L’area non decollò mai, cionono-
2010  Tipologia ta a valanghe, che negli anni ‘70
stante nel 1987 si pensò a una
riorganizzazione delle strutture che uno skilift spazzarono via impianti e parte
Le sciovie della Sposa, inizialmente degli edifici già costruiti. Nel 1993
non avvenne mai. Dalla chiusura in due, sono state costruite su un pen- Anno di costruzione un nuovo proprietario acquistò il
poi l’area venne abbandonata e il dio nella Valle Grande di Vernante. 1965 comprensorio, predisponendo un
bosco piano piano si è riappropriato Servivano tre piste su cui si sono
dei luoghi. progetto di rilancio da realizzare
svolte molte gare e competizioni Anno di dismissione entro il 1997, poi sfumato. Nel 2000
sportive a carattere amatoriale. metà anni ‘80  fu lanciato un altro progetto che
Dopo diversi anni di esercizio nel non ebbe seguito, per realizzare
1991 si decise il loro rinnovo e Solo la fune è stata rimossa, il resto
Impianto monte Vandalino - Sea un collegamento tra Pian Gelassa
sostituzione con l’attuale skilift che è invaso dalla vegetazione. Nell’an-
di Torre e la stazione di Pian del Frais. Le Impianto loc. Palit - Valchiusella
segue il tracciato della precedente no 2013 è stato annunciato che sul
strutture sono state demolite a fine
Fontana della Sposa, oltre a una tracciato della sciovia è in progetto
Comune anni 2000, rimangono le stazioni Comune
rimodellazione delle piste. la realizzazione del primo Skidome
Torre Pellice (TO) di partenza e di arrivo e un ampio Traversella (TO)
italiano.
complesso edilizio fatiscente.
Quota Quota
Impianti Loc. Pian Bosco 600 m s.l.m. - 1300 m s.l.m.  1240 m s.l.m. - 1850 m s.l.m.

Comune Tipologia Tipologia


Chiusa Pesio (CN) una cestovia, uno skilift una seggiovia, due ski-lift

Quota Anno di costruzione Anno di costruzione


700 m s.l.m. 1964 1963

Tipologia Anno di dismissione Anno di dismissione


tre skilift 1986 2006

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62 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 63

Il primo skilift fu costruito nel 1963. Skilift “Belotte Piz” - zona Conca Tipologia Impianti Loc. Piancavallo Impianto loc. Ghiacciaio del Impianti Comprensorio Belvedere
Nel 1983 il primo tentativo di rilancio del Sole Seggiovia ad agganciamento fisso Siedel - Otro
con l’inaugurazione di una seggiovia Comune
e due skilift. Nel 2006 la stazione Comune Anno di costruzione Oggebio (VB) Comune Comune
chiuse. Un tentativo di riapertura Pragelato 1964 Formazza (VB) Alagna (VC)
Quota
ci fu nel 2015, dopo un intervento
Quota Anno di dismissione 1075 m s.l.m. – 1307 m : s.l.m. Quota Quota
di revisione degli impianti costato
circa 2200 m s.l.m.  - 2500 m s.l.m. 2007 1365 m s.l.m. - 2093 m s.l.m. 1190 m s.l.m. - 1875 m s.l.m.
370mila euro di fondi al 90% erogati Tipologia
dalla Regione Piemonte. Da allora Tipologia Lunghezza m 2000 uno skilift  Tipologia Tipologia
sono andate deserte 2 gare per la Skilift a piattello uno skilift una cabinovia, una seggiovia e uno
gestione degli impianti, di proprietà Anno di costruzione skilift,alcuni edifici
dell’unione Montana dei comuni di Anno di costruzione 1969 Anno di costruzione
Brosso, Rueglio, Traversella, Vidrac- 1976 1964 Anno di costruzione
co e Vistrorio. Anno di dismissione 1951
Anno di dismissione 1996 Anno di dismissione
2011 (?) 1975 Anno di dismissione
Chiuso per problemi di innevamen- 1971
Costruito dalla Leitner , lunghezza to. Le funi sono ancora presenti L’ex sciovia era utilizzata per lo sci
dell’impianto m 1238 lungo tutta la linea, attaccate ai estivo e lo snowboard.Lo skilift è Nell’agosto del 1971 si verificò un
cavalletti. Il motore di rotazione stato dismesso per la fusione del terribile incidente alla cabinovia
Skilift “Smeraldo” - zona Conca del volano grande trasuda olio di ghiacciaio. Le stazioni di partenza Alagna-Belvedere, in cui persero
del Sole lubrificazione, a causa di ruggini e di arrivo del vecchio skilift sono la vita alcune persone. A seguito
persistenti. state smantellate e sgomberate, di questa tragedia tutti gli impianti
Comune
IMPIANTI DISMESSI

IMPIANTI DISMESSI
ma i rottami dell’impianto nel 2018 del comprensorio Belvedere-Val
Pragelato (TO)
erano ancora sul posto. d’Otro furono chiusi e abbandonati.
Quota Impianto Sommeiller, Niblè, Al momento sono ancora presenti:
Ambin Impianti loc. Mottarone piloni, stazione di partenza e di
circa 2000 m s.l.m. – 2300 m s.l.m.
Ecomostro Alpe Bianca loc. arrivo e resti di struttura alberghiera,
Comune Comune
Tornetti Tipologia seggiovia e skilift.
Colle del Sommeiller - Bardonec- Stresa (VB)
Skilift a piattello
Comune chia (TO)
Quota
Viù (TO) Anno di costruzione
Quota 1196 m s.l.m. - 1401 m s.l.m.
1983
Quota 2800 m s.l.m. - 3150 m s.l.m.
Tipologia
1450 m s.l.m. Anno di dismissione Impianto Loc. Pecetto- Rosarec-
Tipologia uno skilift
2016 (?) cio
Tipologia skilift per sci estivo
Anno di costruzione
due skilift e complesso turistico  Lunghezza dell’impianto m 1100 Comune
Anno di costruzione 1976
Macugnaga (VB)
Anno di costruzione Skilift “Cristallo” - zona Conca anni ‘60
Anno di dismissione
1979 del Sole Quota
Anno di dismissione 2013
1365 m s.l.m. - 2093 m s.l.m.
Anno di dismissione Comune 1985
Impianto obsoleto, non più a norma,
1994 Pragelato (TO) Tipologia
Il ghiacciaio si è ritirato, ma sono con scarso innevamento invernale,
Funivia a doppia cabina tipo “va-e- particolarmente critica la situazione
Ecomostro alpino da manuale, con- Quota ancora chiaramente visibili due
vieni” della stazione di partenza a 1200
seguenza di una speculazione sba- circa 2050 m s.l.m. – 2200 m s.l.m. stazioni di partenza e arrivo, e sul
tracciato vi sono ancora i piloni ad metri. L’impianto, di proprietà dei
gliata, sia sciistica per la mancanza Anno di costruzione
Tipologia arco abbattuti. Borromeo è stato chiuso per sfratto
di neve, che immobiliare, perché 1964
skilift a piattello quattro giorni dopo l’apertura della Impianti Loc. Monte Rosa - Passo
le strutture residenziali restarono
Anno di dismissione stagione 2013. dei Salati
invendute. Anno di costruzione 1975
1983 Comune
Chiusa nel 1975 a causa di una Alagna (VC)
Anno di dismissione valanga.
sconosciuto Quota
2000 m s.l.m. – 3600 m s.l.m.
Lunghezza dell’impianto m 300
Tipologia
Seggiovia Clot della Soma due funivie, una cestovia
Comune Anno di costruzione
Pragelato (TO) anni ’60
Quota Anno di dismissione
circa 1500 m s.l.m. – 2300 m s.l.m. anni 2000

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64 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 65

Negli anni 2000 i vecchi impianti Anno di costruzione Tipologia Anno di dismissione Quota Impianti Loc. Lizzola
vengono sostituiti con strutture 1992 uno skilift metà anni 2010  1541 m s.l.m. – 1689 m s.l.m
moderne. Non tutto viene però Comune
smantellato, e portato via. Nell’area Anno di dismissione Anno di costruzione Sono ancora presenti l’edificio della Tipologia Lizzola (BG)
rimangono: la vecchia stazione della 2008 anni ‘60 stazione di partenza ed i sostegni Seggiovia ad agganciamento fisso
della linea (forse anche la fune). Quota
funivia di Punta Indren (3200 m); la
Ha sostituito la precedente cabi- Anno di dismissione Nella parte bassa del compren- Anno di costruzione s.l.m.1260 m s.l.m. - 1340 m s.l.m.
stazione della vecchia funivia a valle
novia, costruita negli anni ‘60, che 1973  sorio in inverno viene allestito uno rinnovata nel 2009
alla Bocchetta delle Pisse (2400 m); Tipologia
saliva fino alla loc.Gabiet (anche di snowpark.
parte del pilone in cemento armato E’ stato acquistato dalla Soc. PILA Anno di dismissione uno skilift
questa sono ancora presenti tracce
in località miniere sulla pista Balma SpA nel 1973 ed è ormai in disuso 2020
sul territorio).La seggiovia, chiusa
a monte della Bocchetta delle a partire da quella data. Sono Anno di costruzione
per gli eccessivi costi di gestione, è
Pisse;la stazione di valle in cemento ancora presenti in loco l’edificio di Il consiglio comunale di Valsa- anni ‘60
ancora integralmente sul territo-
armato della vecchia cestovia della partenza, alcuni sostegni della linea, varenche ha approvato a marzo
rio con pali e stazioni di arrivo e Anno di dismissione
Pista Balma. nella parte alta e il basamento della 2020 la dismissione della seggiovia
partenza. anni ‘‘90
stazione di arrivo. Tihe-Payel per troppe spese e pochi
utenti. Rinnovata nel 2009, serviva
Ruderi vecchio impianto di risalita
tre piste azzurre per la discesa.
dall’opposto versante dell’attuale
stazione sciistica. Chiuso per fine
Impianti Loc. Breuil-Colle delle
“vita tecnica”.
Cime Bianche

Comune
Valtournenche (AO)
IMPIANTI DISMESSI

IMPIANTI DISMESSI
Quota
2900 m s.l.m circa
Impianto Loc. Challand - Saint
Tipologia
Andselme
Impianti Loc. Breuil-Cima del quattro funivie, uno skilift Lombardia
Impianto Baby e Sunyal, Alpe Comune Furggen
Campo - Pian della Ratta Anno di costruzione Impianti Loc. Monte Epolo
Challand-Saint Anselme (AO)
Comune anni ‘60 Impianto Loc. Monte Poietto
Comune Quota Valtournenche (AO) Comune
Rimasco (VC) Anno di dismissione Schilpario (BG)  Comune
730 s.l.m. m
Quota inizio anni ’90 Selvino - Aviatico (BG)
Quota Tipologia 2400 m s.l.m. - 3.486 m s.l.m. Quota
906 m s.l.m. - 1500 m s.l.m. Tutta la zona presenta relitti abban- 1150 m s.l.m - 1300m s.l.m. Quota
uno skilift
Tipologia donati, inclusa la stazione interme- 1350 m s.l.m. - 1340 m s.l.m.
Tipologia Anno di costruzione Funivia e annesso tunnel di cemento dia di una vecchissima funivia, la Tipologia
sciovie inizio anni ‘80 per uscita sciatori prima costruita addirittura nel 1939. una seggiovia  Tipologia
Inoltre della linea Plan Maison- Cime uno skilift
Anno di costruzione Anno di dismissione Anno di costruzione Bianche Rosse sono visibili le sta- Anno di costruzione
non noto fine anni ‘90 1952 zioni funivia valle e monte e piloni, 2006 Anno di costruzione
così come dello skilift Chapellette. non noto
Anno di dismissione Ha funzionato per pochissimo Anno di dismissione Anno di dismissione
Rimangono i relitti delle stazioni di
non noto tempo, fin da subito la quota si è 1993 2018 Anno di dismissione
monte e di valle delle funivie Plan
rivelata troppo bassa . anni ‘60
Tutti i tracciati erano dotati di Maison - Furghen e Cime Bianche
Funivia nata con cabine da 25 per- In sostituzione di una vecchia bi-
innevamento artificiale. Le strutture Rosse - Plateau Rosà e di Cime L’impianto faceva parte di un com-
sone, portata ridotta a 20 persone donvia, degli anni’80, poi dismessa
sciistiche sono state dismesse, è Bianche Verdi. prensorio che ha subito in passato
negli anni ‘70. Chiusa dalla Cervino nel 2005, nel 2006 è stata posta
rimasta una seggiovia biposto. Dal SPA prima della scadenza per un la seggiovia di seconda mano (di- vicende alterne con gestioni non
2014 è attivo un impianto di fun incidente alla fune traente. smessa dal Trentino). Ha funzionato sempre fortunate oltre ad una croni-
bob. fino al 2016, poi è stata chiusa e ca mancanza di neve. Attualmente
Impianti Loc. Clos parzialmente smontata nel 2018. sono ancora presenti i piloni dello
Valle d’Aosta Ora è in funzione uno skilift al suo skilift.
Comune posto.
Impianto Loc. Orsia-Bedemie La Magdaleine (AO)
Comune Quota
Gressoney-la Trinité (AO) Impianti Loc. Ozein s.l.m.1660 m s.l.m. - 1820 m s.l.m.
Quota Comune Tipologia
1640 m s.l.m. - 1890 m s.l.m.  Aymavilles (AO) uno skilift Impianto: seggiovia Tihe-Payel
Tipologia Quota Anno di costruzione Comune
una seggiovia 1400 m s.l.m - 1650 m s.l.m anni ‘60 Valsavarenche (AO)

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66 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 67

Impianti Loc. Zambla Alta Impianto Loc. Monte Arera Tipologia Il comprensorio è chiuso dal 1999; Anno di costruzione Impianto Monte Greggio/Monte
edifici del Plan e del Villaggio di nel 2002 si era costituita la società anni ’60  Sighignola
Comune Comune Preottone SIV per provare un rilancio, ma è
Oltre il Colle (BG)  Oltre Il Colle - Zambia Alta (BG) andata in fallimento. Il Comune Anno di dismissione Comune
Anno di costruzione di Collio ha acquistato il primo 2000 Alta Valle Intelvi, loc. Lanzo Intelvi
Quota Quota metà anni ’70 (CO)
tronco della seggiovia, l’ha messo
1200 m s.l.m. circa 1550 m s.l.m. - 2000 m s.l.m. A partire dalla seconda metà degli
in sicurezza e in estate ha attivato
Anno di dismissione anni ‘80, il calo di presenze e so- Quota
Tipologia Tipologia un bikepark. Nel 2017 la Società
2010 circa prattutto le sempre minori nevicate, 950 m s.l.m.-1190 m s.l.m.
uno skilift una seggiovia Monte P. aveva proposto un rilancio
determinarono l’inizio delle difficoltà
All’incirca dalla seconda metà degli della località concentrato soprattut- Tipologia
per la stazione sciistica. A fine vita
Anno di costruzione Anno di costruzione anni 2000 il complesso del villaggio to sulla pratica dello sci alpinismo impianto a fune, piattelli
tecnica nel 2000 vennero chiusi e
anni 2000 anni ‘80 turistico di Plan di Montecampione, e delle ciaspole e meno sullo sci
nel 2005 in parte smantellati
affiancato agli impianti sciistici, e del di pista, ma la proposta era stata Anno di costruzione
Anno di dismissione Anno di dismissione bocciata dal comitati tecnico creato anni ‘70
villaggio di Preottone versano in un
2019 2003 dal sindaco di Collio.
profondo stato di crisi. Al Plan sia
Anno di dismissione
L’impianto non è più in funzione per Fa parte di un complesso di impianti i 142 appartamenti che, soprattut-
Impianti Loc. Monte San Primo 2007
mancanza di neve. sciistici che già fin dall’inizio si to, le sedi degli ex locali pubblici
trovarono in difficoltà a causa della sono abbandonati e regolarmente Comune Dismesso l’impianto a fune nella sua
mancanza di neve. Rimangono i preda di vandali. Medesima sorte Bellagio (CO) parte a valle. Presente la vecchia
resti della stazione di partenza, per l’hotel situato nella sottostante stazione di partenza , con piloni
qualche pilone in cemento armato e località Alpiaz. Dopo il fallimento Quota ancora presenti . Sul terreno sono
i ruderi all’arrivo. economico delle strutture si sta 1500 m s.l.m. - 1650 m s.l.m. circa rimasti cavi in acciaio, anche su
tentando un rilancio della località.
IMPIANTI DISMESSI

IMPIANTI DISMESSI
tracciati di mulattiera
Anche la situazione degli impianti è Tipologia
complessa, sono rimasti inattivi per uno skilift 
Impianti loc. Pià Spiss, Valcanale qualche hanno perchè non vi erano
Anno di costruzione
Comune fondi per la revisione. Nel 2020 final-
fine anni ‘50
Ardesio (BG) mente la revisione è stata fatta, ma Impianti Loc. Pian del Tivano
resta l’incognita dell’innevamento. Anno di dismissione
Quota (vedi focus) 2013 Comune
1.200 m s.l.m.- 1.600 m s.l.m. Sormano (CO)
Gli impianti del piccolo comprenso-
Tipologia rio di cui faceva parte lo skilift sono Quota
due skilift, una seggiovia monopo- stati chiusi nel 2007 per un con- 900 m s.l.m. - 1000 m s.l.m.
sto, edifici Impianto Valcava tenzioso, riaperti nel 2012 però al Tipologia
Comune contempo è stata decisa la chiusura 3 skilift
Anno di costruzione definitiva di questo skilift. Riman-
anni ‘80 Torre de Busi (BG)
gono i ruderi del posto di arrivo e i Anno di costruzione
Anno di dismissione Quota piloni dello skilift. metà anni ’70
1997 1200 m s.l.m
Anno di dismissione
La società privata Valcanale srl, in Tipologia metà anni ‘80
liquidazione dal 1997, è proprietaria funivia
del comprensorio (250 ettari nel La quota poco elevata e l’esposi-
Anno di costruzione zione sfavorevole determinarono
Parco delle Orobie bergamasche).
1928 un’oggettiva difficoltà nell’aprire con
Nel 2013 le funi e i seggiolini dei due
skilift e della seggiovia sono stati continuità gli impianti. La scarsa
Anno di dismissione Impianto Alpe Pezzeda fruizione dei 10 km di piste ne de-
rimossi ed è stato interdetto l’ac- fine anni ‘70
cesso all’ex albergo. Sotterrata nel terminò la chiusura. Impianto Loc Monte Tesoro
Comune
piazzale antistante all’hotel è stata Tra le prime stazioni sciistiche della Collio (BS) Comune
trovata moquette, che ARPA Lom- Lombardia e delle Alpi Centrali, Carenno (LC)
bardia ha dichiarato non pericolosa. dell’impianto si conservano ad oggi Quota
La strada, costruita per raggiungere la stazione di arrivo a Valcava e, in 1330 m s.l.m.-1800 m s.l.m. Quota
l’albergo, è chiusa con una sbarra e essa, una delle cabine. Impianti loc. Monte Crocione 1400 m s.l.m circa
presenta crolli. Tipologia
Impianti Loc. Montecampione due seggiovie, inoltre in quota sono Comune Tipologia
presenti alcuni skilift Casasco (CO) uno skilift
Comune
Artogne e Pian Camune (BS) Anno di costruzione Quota Anno di costruzione
fine anni ‘70 1000 m s.l.m. - 1200 m s.l.m. N.D.
Quota
gli edifici sono a 1200 m s.l.m., le Anno di dismissione Tipologia Anno di dismissione
piste sono a s.l.m. 1200/2000 m 1999 2 skilift e 1 seggiovia N.D.

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68 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 69

Sono ancora presenti i ruderi dello Quota Impianti Loc. Entova – Scerscen La seggiovia funziona solo durante Ci sono almeno dieci plinti, distri- Tipologia
skilift. 1440 m s.l.m. le vacanze natalizie per coloro che buiti lungo una linea retta che dalla una seggiovia
Comune possiedono le seconde case in diga del lago Fedaia arriva a Pian
Tipologia Chiesa Valmalenco (SO) zona. Gli altri impianti sono stati dei Fiacconi, per una lunghezza in li- Anno di costruzione
uno skilift doppio chiusi nel 2013 dal Comune perché i nea d’aria di circa 1,5 km. Segnalato 1956
Quota
costi sostenuti per l’innevamento ar- nel censimento realizzato per conto
Anno di costruzione 2957 m s.l.m. Anno di ammodernamento
tificiale erano troppo elevati a fronte della Fondazione Dolomiti Unesco.
non noto 1984
Tipologia di ricavi esigui.
Anno di dismissione edificio e piccola teleferica Anno di dismissione
non noto 2012
Anno di costruzione
Lo skilift è abbandonato, è rimasto 1986 L’impianto, abbandonato nel 2012,
solo un pilone a metà pista è stato anche danneggiato da Vaia
Anno di dismissione nel 2018 e rappresenta un pericolo
Impianto Cima Colletta 1993 per la sicurezza. Segnalato nel cen-
Impianto Pialeral simento realizzato per conto della
Comune Nasce da un’idea degli anni ’70
Fondazione Dolomiti Unesco.
Brallo di Pergola (PV) quando ancora si pensava che si
Comune potesse praticare lo sci estivo sul Veneto
Pasturo (LC) Quota ghiacciaio Scerscen. La fusione del
1350 m s.l.m.-1450 m s.l.m Impianti loc. Villanova
Quota ghiacciaio e i problemi economici ne
1900 m s.l.m.- 1600 m s.l.m. hanno decretato la fine. Rimane un Comune
Tipologia
albergo in stato di abbandono, una Borca di Cadore (BL)
uno skilift e una manovia
IMPIANTI DISMESSI

IMPIANTI DISMESSI
Tipologia piccola teleferica e pali accatastati Impianti loc. Poggio Sant’Elsa
uno skilift Anno di costruzione a terra. Quota
non noto Comune 950 m s.l.m. - 1150 m s.l.m.
Anno di costruzione Laveno (VA)
anni ‘60 Anno di dismissione Tipologia Impianti loc. Mietres
2019 Quota sciovia
Anno di dismissione 1000 m s.l.m. - 1062 m s.l.m. Comune
non noto Mancano i fondi per i lavori di ma- Anno di costruzione Cortina d’Ampezzo (BL)
nutenzione e gli impianti rimangono Tipologia anni 60
Alle pendici del Grignone, sul ver- chiusi. uno skilift Quota
sante valsassinese. I pali e la stazio- Anno di dismissione 1429 m s.l.m. – 1710 m s.l.m.
ne d’arrivo dello skilift sono ancora Impianti Loc. Arnoga Anno di costruzione non noto
presenti, prevedono di rimuoverli fine anni ’60 Tipologia
nel 2021. Comune Presenza di strutture in ferro e una seggiovia
Valdidentro (SO) Anno di dismissione cemento di almeno un vecchio
Impianto Cainallo primi anni ‘80  impianto di risalita. Segnalato nel Anno di costruzione
Quota censimento realizzato per conto anni ‘60
Comune 1900 m s.l.m. La piccolissima stazione sciistica della Fondazione Dolomiti Unesco.
Esino - Lario (LC) restò in funzione fino ai primi anni Anno di dismissione
Tipologia ’80, quando, a causa delle scarse 2016 circa
Quota uno skilift annesso a un albergo nevicate e della bassa quota che
da 1230 m a 1312 m non ne permetteva l’uso del canno- Impianto abbandonato, nonostante
Anno di costruzione ne delle nevi chiuse i battenti. le piste avessero un impianto di in-
Tipologia 1968 nevamento artificiale ed un piccolo
uno skilift doppio Trentino Alto Adige bacino di accumulo di acqua, per i
Anno di dismissione costi di manutenzione delle piste a
Anno di costruzione 2000  Impianto Fedaia / Pian dei Fiac- fronte di un’utenza scarsa per la fa-
non noto Impianti Loc. Caspoggio coni cilità delle piste e per l’esposizione
Dismesso per fine vita tecnologica e
Anno di dismissione a sud che le rendevano presto im-
bassa redditività Comune Comune
2005 praticabili. Ancora presente in loco
Caspoggio (SO) Canazei (TN) l’impianto cannibalizzato in alcune
Gli skilift non sono più in funzione. Quota parti e i seggiolini accatastati.
Quota
Gli impianti sono ancora in loco. 1100  m s.l.m. – 2200 m s.l.m. 2150 m s.l.m - 2625 m s.l.m.
Quando c’è neve viene messo un
tapis roulant. E’ in vendita anche il Tipologia Tipologia
Rifugio Cainallo, gestito fino a fine una funivia, sei seggiovie, due skilift una seggiovia Impianto loc. Frassené
2020
Anno di costruzione Anno di costruzione Comune
Impianto Alpe Paglio anni ‘60 anni ‘60 Voltago Agordino (BL)

Comune Anno di dismissione Anno di dismissione Quota


Casargo (LC) 2013 chiuso da molti anni 1100 m s.l.m.-1750 m s.l.m.

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70 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 71

Impianti loc. Staulin Abbandonata, nonostante le piste Rimangono i resti di un piccolo im- Anno di costruzione Impianto loc. Pocol – Impianto Anno di dismissione
avessero un impianto di innevamen- pianto di arroccamento per le piste anni ‘70 Baby Pocol anni ‘80 
Comune to artificiale ed un piccolo bacino verso Pocol e Tofana.
Cortina d’Ampezzo (BL) di accumulo di acqua, per i costi di Anno di dismissione Comune Piccolo skilift isolato scarsamente
manutenzione delle piste a fronte anni ‘90 circa Cortina d’Ampezzo (BL) utilizzato. Resta il solo edificio della
Quota partenza.
di un’utenza scarsa per la facilità
1413 m s.l.m. – 1520 m s.l.m. Costruito in sostituzione di analogo Quota
delle piste e per l’esposizione a
impianto che si trovava 50 metri da 1190 m s.l.m. a 1520 m s.l.m. Impianti Loc. Alverà
Tipologia sud che le rendevano rapidamente
più a ovest. La pista era dotata di (funivia); da 1452 m s.l.m. a 1530
una seggiovia impraticabili. Ancora presente in Comune
innevamento artificiale. Abbando- m s.l.m. (skilift); da 1530 m s.l.m. a
loco l’impianto completo compresi Cortina d’Ampezzo (BL)
nato per problemi di innevamento 1580 m s.l.m. (baby skilift)
Anno di costruzione i seggiolini ancora agganciati alla
in quanto l’orientamento a sud della
anni ‘60 fune. Tipologia Quota
pista la rendeva impraticabile molto
una funivia e due skilift 1310 m s.l.m. - 1413 m s.l.m.
Anno di dismissione precocemente. Restano i plinti di
anni ‘80 circa appoggio dei piloni e a monte il Tipologia
Anno di costruzione
blocco del rinvio della fune. una seggiovia
La funivia è stata costruita nel 1925.
Dismessa, resta l’edificio di parten-
Gli altri impianti sono degli anni ’50.
za riconvertito in deposito.L’edificio Anno di costruzione
di arrivo è in stato di abbandono Anno di dismissione anni ‘60
con banco motore, motore e seg- La funivia è stata dismessa nel
giolini. Anno di dismissione
1975. Anni ’80 (baby Pocol) anni ’90
anni ‘70 (circa)
Impianto Loc. Guargné (skilift)
Dismessa, resta l’edificio partenza
IMPIANTI DISMESSI

IMPIANTI DISMESSI
Comune La funivia venne chiusa nel 1975
trasformato in civile abitazione e
Cortina d’Ampezzo (BL) perché l’arrivo distava 400 metri
arrivo utilizzato come deposito.
dalle piste da sci e per la diffusione
Quota dell’auto privata che rendeva più
Impianto loc. Colfiere – Col 1250 m s.l.m – 1310 m s.l.m. agevoli gli spostamenti. L’impianto
Druscié più grande di skilift è ancora pre-
Tipologia sente benché da molti anni abban-
Comune skilift Impianto loc. Lacedel donato; il secondo impianto è stato
Cortina d’Ampezzo (BL) costruito come impianto di servizio
Anno di costruzione Comune per gli ospiti degli alberghi della
Quota anni ’70 Cortina d’Ampezzo (BL) località Pocol. Resta la stazioncina
1462 m s.l.m. – 1770 m s.l.m. di partenza.
Anno di dismissione Quota
Tipologia 2015 circa 1338 m s.l.m - 1460 m s.l.m.
seggiovia
Piccolo skilift- scuola da poco Tipologia
Anno di costruzione dismesso per scarso utilizzo e skilift
1939 problemi innevamento ma ancora
completamente attrezzato e agibile. Anno di costruzione
Anno di dismissione anni ’50
2019
Anno di dismissione
Storico impianto utilizzato anche per 2010
lo slalom nelle Olimpiadi del 1956.
In corso di demolizione. Surrogato Impianto abbandonato per un lento
da nuova cabinovia. movimento franoso che ha interes-
sato la partenza.
Impianto loc. Col Tondo Impianto loc. Cortina Crignes Impianti loc. Malga S. Giorgio

Comune Comune Comune


Cortina d’Ampezzo (BL) Cortina d’Ampezzo (BL) Impianti loc. Malga Lareto Bosco Chiesanuova (VR)

Quota Quota Comune Quota


1304 m s.l.m.- 1429 m s.l.m. 1225 m s.l.m - 1295 m s.l.m. Impianto Loc. Pié Rosà est Cortina d’Ampezzo (BL) 1500 m s.l.m. - 1800 m s.l.m.

Tipologia Tipologia Comune Quota Tipologia


seggiovia skilift Cortina d’Ampezzo (BL) 1566 m s.l.m – 1743 m s.l.m. due seggiovie e numerosi edifici

Anno di costruzione Anno di costruzione Quota Tipologia Anno di costruzione


anni ’60 anni ‘70 1280 m s.l.m. – 1413 m s.l.m. uno skilift 1964

Anno di dismissione Anno di dismissione Tipologia Anno di costruzione Anno di dismissione


2017 circa anni ‘90 skilift anni ’60 2016

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72 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 73

Area oggetto di lottizzazione con Impianto loc. Collina Impianto Loc. Sella Chianzutan Sono presenti un fabbricato e un Quota Nel 1982 il comune acquistò la
ben 350 appartamenti, molti dei impianto completo di funi. E’ stato 1233 m s.l.m. - 1563 m m.s.l. sciovia “Del Cerro” di Pavullo nel
quali vuoti per decenni, fino al Comune Comune abbandonato a causa della costante Frignano (del 1969) chiusa po-
deserto attuale. Siamo in presenza Forni Avoltri (UD) Verzegnis (UD) diminuzione delle nevicate e alla Tipologia chi anni prima, riposizionandola
di gestioni sbagliate o addirittura costruzione degli impianti dello una seggiovia con tutte le sue strutture a Zocca
Quota Quota
cattive gestioni: negli anni 2000 Zoncolan e di Castel Valadier. La sperando in un rilancio turistico
1250 m s.l.m. 950 m s.l.m. Anno di costruzione
il presidente della società è stato proprietà, inizialmente privata, è della piccola località modenese.
metà ‘60
colpito da interdittiva antimafia. Ai Tipologia Tipologia successivamente passata in mano Il funzionamento durò solo sino ai
problemi economici si è inesora- uno skilift tre skilift al Comune, che l’ha data in conces- Anno di dismissione primi anni ‘90 alternando stagioni di
bilmente aggiunta la mancanza di sione. 2008 assenza completa di neve a stagioni
neve essendo gli impianti a bassa Anno di costruzione Anno di costruzione prosperose. Ad impianto chiuso per
quota. Ciò nonostante nel 2019 la non noto 1973 Strutture in parte dismesse. Nel scadenza di vita tecnica nulla venne
Provincia di Verona ha nuovamente 1948 è stato costruito un rifugio. fatto per un suo eventuale rinnovo
avviato un bando per la ricerca di Anno di dismissione Anno di dismissione Ora che la pista è dismessa si usa in o ripristino. Attualmente, rimangono
un gestore degli impianti sciistici di non noto 2009 parte come sentiero per raggiungere a testimonianza solo alcuni pali e
questo comprensorio. il rifugio Monte Ferro. la stazione tenditrice di valle ormai
L’impianto è stato dismesso per Il caso era già stato segnalato nel parte integrante del bosco.
mancanza di neve. Non è stato ef- dossier di Mountain Wilderness, Emilia Romagna
fettuato alcun intervento di dismis- dove si indicava la presenza delle
sione o riqualificazione, le strutture seguenti strutture abbandonate: due Impianti Cupolino
sono tuttora presenti, il mancato skilift completi di piloni, stazione di
Impianti Loc. Sella Nevea Comune
intervento da parte del Comune partenza e d’arrivo. Proprietario de-
(proprietario dell’area da 10 anni) è gli impianti è il Comune, che ha ten- Lizzano in Belvedere (BO)
Comune
IMPIANTI DISMESSI

IMPIANTI DISMESSI
imputabile al mancato innevamento tato diverse volte, senza successo, Sella Nevea, Slalom, Chiusaforte
nella zona interessata. di dare in gestione gli impianti. Ora Quota
(UD) 1638 m s.l.m. - 1817 m s.l.m.
è ancora tutto lì a quanto afferma il
Comune. Quota Secondo troncone Cimoncino
Tipologia
1100 m s.l.m. Skilift con T-bar/ancora Comune
Fanano (MO)
Friuli Venezia Giulia Tipologia Anno di costruzione
uno skilift, alcuni edifici 1985  Quota
Impianti Passo Tanamea
Anno di costruzione 1721 m s.l.m. - 1976 m s.l.m.
Anno di dismissione
Comune 1982 2013 Tipologia
Lusevera (UD)
Anno di dismissione seggiovia due posti
Impianti Val di Lauco Sciovia del Cupolino, rimangono i
Quota 2008 piloni, ma è chiusa da 7 anni causa Anno di costruzione
900 m s.l.m. troppo vento ed impianto non revi-
Comune La pista Slalom, situata sul versante non noto
Tipologia Lauco (UD) sionato negli ultimi 3 anni.
sud sotto l’Altopiano del Montasio,
Anno di dismissione
uno skilift è stata chiusa per una slavina e non
Quota 2017
più riaperta. Sella Nevea è situata
Anno di costruzione 1.180 m s.l.m.
nella conca tra il Monte Canin e lo La seggiovia non è funzionante
1970 Jof di Montasio. Dal 2009 è stato
Tipologia da almeno 2-3 anni per mancata
uno skilift reso funzionante il collegamento del revisione e carenza di neve. Anche il
Anno di dismissione
comprensorio sciistico di Sella Ne- campo scuola Pian di Falco è chiu-
1976
Anno di costruzione vea, sul versante italiano del Monte so da diverso tempo perchè situato
L’impianto è stato abbandonato nel non noto Canin, con l’area sciistica slovena di a quota troppo bassa.
1976 a seguito del terremoto. Non Bovec, sul lato sud del Canin. Lì gli
Anno di dismissione impianti di risalita partono addirittu-
è stato effettuato alcun intervento Impianto Loc. Sella Duron Impianti Loc. Zocca
non noto ra da circa 500 metri di altitudine.
di dismissione o riqualificazione, le
strutture sono tuttora presenti. E’ stato fatto un intervento di Comune Comune
dismissione parziale; sono rimasti Paularo (UD) Zocca (MO)
i tralicci per i quali non è previsto Quota Quota
alcun intervento e pertanto risultano 1080 m s.l.m. 750 m s.l.m.
abbandonati.
Tipologia Tipologia Impianti Appenninia e La Romita –
uno skilift una sciovia Loc. Civago di Villaminozzo

Anno di costruzione Anno di costruzione Comune


primi anni ‘70 Impianti loc. Monte Ferro 1969 (riposizionato nel 1982) Villaminozzo (RE)

Anno di dismissione Comune Anno di dismissione Quota


primi anni ‘90 Sappada (UD) primi anni ‘90 1116 m s.l.m - 1670 m s.l.m.

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74 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 75

Tipologia Marche, Umbria Sino al 2010 la piccola stazione Abruzzo Anno di dismissione
due skilift sciistica offriva oltre 6 km di piste 2001
Impianti loc. Forca Canapine – di discesa per gli appassionati dello Comprensorio Campo Nevada
Anno di costruzione Castelluccio di Norcia sci alpino e 1 campo scuola. At- Vicino alla più celebre Campo
1966 tualmente gli impianti sono fermi; si Comune Imperatore, nel Parco Nazionale del
Comune praticano sci di fondo, sci alpinismo L’Aquila (AQ) Gran Sasso e Monti della Laga, sulla
Anno di dismissione Arquata del Tronto (AP) conca di Monte Cristo sono presenti
e ciaspolate.
2006 Quota quattro skilift, ormai dismessi. Esiste
Quota Impianto Casetta Pulledrari - Ma- 1900 m s.lm. un progetto per il ripristino dell’area
Gli impianti sono due: uno di più 1330 m s.l.m. - 1670 m s.l.m. resca 2000 e il collegamento a Campo Impera-
ridotte dimensioni che dall’Hotel Tipologia
tore. Il collegamento prevede la re-
Parco dei Principi (Ex Tana dei Lupi) Tipologia Comune edifici
alizzazione di una nuova cabinovia,
sale a quota 1.375 metri circa e due skilift, un tapis roulant, vari San Marcello Pistoiese (PT)
Anno di costruzione una seggiovia che andrà dalla cima
uno che da quota 1.260 in loca- edifici
lità Paesine porta a quota 1.657 Quota anni ‘60 del Monte Cristo all’altro versante Campania
Anno di costruzione (1900 - 1600m) lunga 1000 metri
entrambi sulle falde del Monte 1220 m s.l.m. Impianti Scioviari del Matese
inizi anni 2000 Anno di dismissione ed una telecabina di collegamento
Giovarello. Sono rimaste la stazione
Tipologia mai terminato da Fossa di Paganica a Scindarel-
di partenza, gli attacchi dei cannoni Comune
Anno di dismissione skilift e un rifugio la (1700 - 2200 metri) lunga 1600
per l’innevamento artificiale, funi e Il complesso alberghiero di Fossa Piedimonte Matese - Loc. Bocca
2016 metri. Quindi si tratta di tre nuovi
skilift. di Paganica (all’epoca chiamato della Selva (CE)
Anno di costruzione impianti di cui uno principalmente
Nella zona sono presenti impianti anni ‘60   “Campo Nevada“) è stato costru- di arroccamento e poi uno sciabile
sciistici, situati in parte nelle Marche ito al termine degli anni ’60. La Quota
da 1.450 a 2200 metri collegato alle 1450 m s.l.m. - 1600 m s.l.m.
e in parte nel territorio umbro, a Anno di dismissione costruzione di circa 30.000 mq era piste attuali di Campo Imperatore.
IMPIANTI DISMESSI

IMPIANTI DISMESSI
Forca Canapine, che servono un anni ‘90 inserita all’interno di un progetto più Tipologia
circuito di piste di discesa, oltre un ampio, per la fornitura di servizi per Marsia di Tagliacozzo tre sciovie
anello di sci di fondo nella zona di Negli anni ‘60 vennero costruiti due 2 impianti di risalita che giungono
Castelluccio. L’impianto principale skilift, uno che andava dalla Caset- sulla cima della vetta di Montecri- Comune Anno di costruzione
è la seggiovia ‘Monti del Sole’, che ta dei Pulledrari - rifugio costruito sto. Il progetto all’epoca fu bloccato Tagliacozzo (AQ) fine anni ‘60
Impianto loc. Ospitaletto porta gli sciatori dalla piana Le nel dopoguerra e gestito inizialmen- dalle istituzioni locali e dall’ente
te dal CAI pistoiese - all’arrivo della Quota Anno di dismissione
Vallette al rifugio Monti del Sole. La Parco Nazionale del Gran Sasso
pista grande e l’altro che portava da 1450 m s.lm a 1740 m s.l.m. 2011-2012
Comune zona è chiusa a causa dei danni alle e Monti della Laga per l’eccessivo
Ligonchio (RE) strade causati dal sisma, ma già in sino al Poggio Castello nei pressi impatto ambientale. Successiva- Tipologia Nel 1969 vengono costruire due
precedenza si segnalava la chiusura della Punta della Crina. L’iniziativa mente si decise per la demolizione seggiovia, skilift, edifici sciovie a cui se ne affiancherà una
Quota e stato di abbandono di due rifugi ebbe notevole successo tanto che che risultò ancora più complessa e
1200 m s.l.m.- 1600 m s.l.m. e di un hotel, il blocco degli skilift una parte della pista fu illuminata controversa e per questo i ruderi del Anno di costruzione terza nel 1981. Le prima due arrivate
per il superamento dei 30 anni di per un chilometro e si dice fosse complesso di Fossa Paganica sono 1961 a fine vita tecnica nel 1999, ottengo-
Tipologia la prima in Italia. Dai primi anni ‘90 no una proroga di soli due anni, poi
attività, la mancanza di neve. ancora lì. Dopo 50 anni la struttura
tre skilift l’innevamento delle piste, a causa Anno di dismissione vengono chiuse e parzialmente ven-
è pericolante e durante la stagione
dell’aumento delle temperature, non estiva funge da riparo per gli animali zona in stato di progressivo abban- gono smantellate. Nel 2011 anche
Anno di costruzione la terza entra in scadenza tecnica
ha più permesso la pratica dello sci al pascolo. Esiste un progetto di dono
non noto e per mancanza di alcuni requisiti
e gli impianti, non potendo utiliz- riqualifica del 2015 che però non è
zare cannoni sparaneve, sono stati mai stato attuato. Marsia è un piccolo comprensorio normativi essenziali per il funziona-
Anno di dismissione
chiusi. Il rifugio è stato inizialmente turistico-residenziale che sorge alle mento non ottiene nessuna proroga
2008
abbandonato, poi preso in gestione pendici del Monte Midia (1737m). al suo funzionamento. Quasi con-
Una parte degli impianti partiva dal da una famiglia, che fu costretta a Grazie alla sua vicinanza a Roma, testualmente la Società gestrice si
paese (ne rimane una parte abban- lasciare a causa di un contenzioso Marsia si è sviluppata a partire vede scadere le concessioni e dalla
donata proprio nel centro del paese, con la Provincia, allora proprietaria dagli anni sessanta come luogo di stagione invernale 2011-2012 gli
il campo scuola per i bambini) e Toscana dell’immobile. La Casetta è poi villeggiatura in cui praticare sport impianti smettono di funzionare. Re-
arrivavano in località Comunella in divenuta proprietà della Comunità invernali, specie sci di fondo e stano in vita attività collaterali gesti-
pieno territorio del Parco nazionale Impianti Loc. Passo delle Radici Montana e sono stati avviati lavori di alpino. Nel corso degli anni il luogo te dall’Associazione Sci Club Fondo
dell’Appennino Tosco Emiliano. Era recupero dell’edificio e di smantella- ha perso l’iniziale spinta propulsiva, Matese : attività sportive rivolte alle
Comune ritrovandosi dopo appena due de- scuole e a privati, escursioni con
previsto un progetto di recupero, mento dei vecchi impianti, interrotti
Castiglione di Garfagnana (LU) Impianti Loc. Montecristo cenni in uno stato di semi abban- ciaspole. Nel frattempo il Comune
con costruzione di una seggiovia, a causa della pandemia.
di un impianto di innevamento e di dono, causato anche dai conflitti tra di Piedimonte Matese (siamo negli
Quota Comune
altre 4 piste oltre alle tre esistenti. il consorzio che gestiva il centro e anni 2013-2015) attua un progetto
1530 m s.l.m. - 1580 m s.l.m. L’Aquila (AQ)
Non è mai stato realizzato. il Comune. Le numerose abitazioni per la realizzazione dell’Ecovillaggio
Tipologia Quota sono oggigiorno in parte abbando- Matese – Il Sentiero: ristrutturazio-
due skilift 1900 m m.l.m. nate così come gli impianti sciistici ne di casette di legno per l’acco-
di risalita, oggi chiusi. A partire dal glienza turistica e l’abbattimento di
Anno di costruzione Tipologia 2009 il Comune ha promosso la barriere architettoniche e la messa
fine anni ‘60 primi anni ‘70 quattro skilift costituzione del “Consorzio Stradale a punto di un nuovo sentiero Cai.
Permanente di Marsia” nel tentativo Oggi strutture e servizi continuano
Anno di dismissione Anno di costruzione di porre le basi per un rilancio della ad essere oggetto di abbandono e
2010 anni ‘60 località. scempio.

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76 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI

Rifugio Monte Orso Basilicata


Comune Impianto Monte Volturino
Castello del Matese (CE)
Comune
Quota Marsicovetere

Quota
Tipologia 1450 m s.l.m.- 1800 m s.l.m
edificio
Tipologia
Anno di costruzione 1 seggiovia e uno skilift
2007
Anno di costruzione
Anno di dismissione non noto
non noto
Anno di dismissione
L’edificio fu realizzato con un Impianto loc. Ciricilla 2010 circa
progetto Por Campania 1.9 e P.I.T.
Parco regionale del Matese per una Comune Nei pressi della Valle del fiume Agri,
cifra di 330mila euro. Terminato nel Taverna (CZ) alle spalle di Marsicovetere, si trova
2007, fu dato in gestione ad una il maestoso massiccio del Monte
società napoletana l’anno seguente, Quota Volturino. Una seggiovia biposto
ma le attività svolte non si legarono 1300 m s.l.m. – 1400 m s.l.m. serviva una pista rossa per lo sci
IMPIANTI DISMESSI

mai alla pista di sci di fondo che ha alpino, riconosciuta dalla FISI per
come arrivo e partenza proprio il Tipologia le gare invernali; iniziava dalla vetta
rifugio. Dopo un periodo di pausa uno skilift del Monte Volturino (1836 mt) e
e di chiusura, nel 2014 il Comune si snodava per 2600 metri. Sulla
Buone pratiche
Anno di costruzione
l’ha dato in uso alla Cooperativa pista principale si immettevano due
non noto
Monte Orso, dedita per lo più ad varianti: una pista nera per utenti
accoglienza, ristorazione è qualche Anno di dismissione esperti, ed un’altra per principianti.
evento. I soci fino al 2019 ne hanno primi anni 2000 Uno skilift della lunghezza di circa
garantito il funzionamento e il colle- 300 metri serviva il campo scuola.
gamento con altre strutture ricettive Ciricilla era l’unica stazione sciistica Gli impianti sono stati chiusi a causa
della zona montuosa in provincia di Catanzaro, nei pressi di una grave dannneggiamento ad
del Villaggio Mancuso. Era costituita opera di vandali, che non è mai
Calabria da uno skilift che serviva 2 piste stato riparato.
lunghe 1 km che partivano dal
Impianto La Pagliara Monte Pietra Posta (m.1400). Oggi,
non rimangono che arrugginiti piloni
Comune
dello skilift, le strutture abbandonate
Celico (CS)
di partenza e arrivo della sciovia e
Quota la biglietteria. Nel 2019 un gruppo
1500 m s.l.m. – 1650 m s.l.m. di associazioni locali sta pensan-
do di lanciare il progetto “Ciricilla
Tipologia sport per tutti”. Il progetto prevede
una seggiovia il rilancio della struttura pensando
a un utilizzo e a una frequentazione
Anno di costruzione anche estiva.
1997

Anno di dismissione
2010

In passato questa località offriva


una seggiovia biposto (attualmente
chiusa) e serviva due tracciati per lo
sci alpino, di cui uno tecnico, adatto
per gli allenamenti di slalom, lungo
700 m. La pista blu era lunga circa
800 m. I due percorsi erano innevati
anche artificialmente e illuminati
per lo sci in notturna. La stampa
segnala un incendio nel 2010 e poi
il silenzio.

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78 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 79

Liguria “Una Montagna di Accoglienza nel Parco” - Consorzio per


l’Ospitalità Diffusa delle Valli Aveto Graveglia e Sturla
Ciaspolate tra Mari e Monti
Parco Naturale Regionale del Beigua “Una Montagna di Accoglienza nel Parco” è il Consorzio per l’Ospitalità Diffusa delle
Valli Aveto Graveglia e Sturla per la promozione di un’offerta turistica integrata basata
Anche in Liguria la stagione invernale offre l’occasione di indossare le ciaspole per sulla qualità dei prodotti e dei servizi offerti alla clientela nato allo scopo di incentiva-
percorrere lungo i tanti percorsi che attraversano il Geoparco del Beigua, tra scorci re lo sviluppo economico locale. Il Consorzio raccoglie produttori agricoli, artigiani,
panoramici di infinita bellezza, cercando le tracce degli animali sul manto immacolato commercianti, ProLoco, strutture ricettive e turistiche, Istituzioni, associazioni culturali
e lasciandoci affascinare dalla magica atmosfera che avvolge il paesaggio rurale. Dal e sportive. Il Consorzio ha messo a sistema una serie di proposte turistiche invernali
2016 il Parco Naturale Regionale del Beigua ha inaugurato una serie di itinerari per- a basso impatto, quali ciaspolate, sciescursionismo e sciaplinismo nelle tre valli, e gli
corribili con le ciaspole, caratterizzati da una segnaletica dedicata e ben evidente. Si operatori turistici hanno partecipato al progetto europeo InRuTou (Innovation in Rural
tratta di cinque tracciati, per un totale di circa 50 chilometri, che si snodano tra pae- Tourism) per l’innovazione del turismo rurale nelle aree montane.
saggi meravigliosi in scenari naturalistici unici, lungo alcuni tratti dell’Alta Via dei Monti www.unamontagnadiaccoglienza.it
Liguri, nei boschi di Sassello e lungo gli itinerari di crinale in Valle Orba e Valle Stura. Gli
itinerari sono anelli con vario grado di difficoltà, dal più facile a quello più impegnativo,
che si snodano tra paesaggi meravigliosi in scenari naturalistici unici, lungo itinerari di Cooperativa di Comunità Brigì
crinale in Valle Stura, nelle foreste di Sassello o sull’Alta Via dei Monti Liguri. Data la Mendatica
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
presenza di lupi nel territorio, nel 2018 il Parco ha inoltre promosso, all’interno di una
serie di attività, l’escursione “Sulle Tracce del Lupo” per informare correttamente il La cooperativa di comunità è nata nel 2015 grazie alla volontà di un gruppo di giovani
pubblico sulla presenza di lupi nella zona. che ha deciso di valorizzare le esperienze della attivissima Pro Loco del posto, dando
www.parcobeigua.it continuità e forma cooperativa alle attività fatte. Mendatica è un paesino che conta
poco meno di duecento abitanti, a 40 minuti di macchina da Imperia, e ha una storia
e un’economia incentrate sull’antica attività della pastorizia; qui si tengono ogni anno
due appuntamenti che attirano molta gente dalla costa, sono la Festa della Transu-
manza e la Festa della Cucina Bianca, così come è chiamato il cibo tipico dei pastori,
la cui tradizione è tenuta viva e che sembra avere successo anche tra i giovani.
Dopo l’alluvione del 2016 che ha causato diversi danni alle infrastrutture e all’unico
impianto sciistico della zona, le uniche attività turistiche sono quelle svolte dalla Coo-
perativa Brigì, che gestisce il Parco Avventura di Mendatica, Mendatica didattica, ov-
vero le attività per scuole e gruppi, una parte delle quali si volge nel mulino comunale,
oggi ristrutturato, e poi la parte di accoglienza che si rifa’ al rifugio Ca’ da Cardella,
ma con l’idea di provare a realizzare un albergo diffuso per aumentare i posti letto.
La cooperativa organizza anche ciaspolate, anche in notturna, e in estate escursioni
sommeggiate.

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80 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 81

Piemonte lo permettono, la conca del Pra è il terreno ideale per le passegiate con le ciaspole e
per lo sci da fondo seguendo un anello battuto di circa otto chilometri che consente
Associazione culturale Sassi Vivaci anche ai principianti di avvicinarsi a questa attività. Alcune facili scalate sulle creste
delle principali montagne che circondano la Conca del Pra si trasformano durante l’in-
Sassi Vivaci da anni si occupa di promuovere, attraverso il progetto AltraMontagna, verno in splendidi itinerari paragonabili alle vie alpinistiche classiche dei più importanti
il turismo sostenibile nelle valli del Monviso. Il marchio territoriale MonvisoPiemonte massicci glaciali delle Alpi. Dal rifugio è possibile scalare diverse vette con i ramponi
è il contenitore di tutte le attività proposte veicolate attraverso il sito internet www. ai piedi, scegliendo la più adatta alla propria preparazione. La Val Pellice è stata poi
monvisopiemonte.com e vari social network (Facebook, Twitter, Flickr, Instagram). una delle prime valli piemontesi nella quale si è sviluppata, alla fine degli anni ‘70, la
L’obiettivo è creare ed accrescere una coscienza collettiva che catalizzi la forza e le sistematica esplorazione delle cascate di ghiaccio. Roby Boulard e compagni hanno
capacità delle aziende e dei singoli operatori locali per sviluppare il brand MonvisoPie- esplorato una dopo l’altra tutte le colate di ghiaccio della zona e da allora queste
monte: il fine è promuovere un turismo più sostenibile legato alle attività outdoor, alla cascate rappresentano una meta ambita per gli appassionati. Durante tutto il periodo
cultura e all’enogastronomia del Monviso trecentosessantacinque giorni all’anno, cre- invernale il rifugio è sede di una scuola di arrampicata su ghiaccio gestita dalle guide
ando opportunità di reddito per le persone che si impegnano ad operare sul territorio alpine della valle che propongono corsi e stages di vari livelli. Inoltre, le guide alpine del
in modo nuovo. Tra le proposte di turismo sostenibile promosse ci sono: ciaspolate rifugio propongono interessanti gite di sci alpinismo, anche di più giorni, allacciandosi
e scialpinismo invernale, escursionismo tutto l’anno, trekking del Monviso in estate, al giro del Monviso. I numerosi canalini che percorrono i versanti della Conca del Pra
escursioni fotografiche e prossimamente giornate di benessere e yoga. sono invece il terreno ideale per la pratica dello sci ripido e le varie esposizioni dei
www.sassivivaci.org pendii favoriscono le discese durante tutto il periodo invernale, sempre in funzione
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
dell’innevamento. Al rifugio è possibile noleggiare tutta l’attrezzatura necessaria per
praticare le varie attività invernali.
www.jervis.it

Ciaspolate e scialpinismo nel parco naturale


dell’Orsiera-Rocciavré
Il Rifugio Selleries è situato nel parco naturale dell’Orsiera-Rocciavré, in una bella e
panoramica conca della Val Chisone. Il Selleries ha la peculiarità di essere aperto
tutto l’anno, in inverno di norma è ben presente una traccia battuta. Siamo nelle Alpi
Rifugio Willy Jervis torinesi vicino a Pragelato e Sestriere in quella che storicamente è parte dell’Occita-
Loc. Conca del Pra nia. Siamo quindi in una terra di forti tradizioni e influenze culturali davvero vaste che
il rifugio ha saputo valorizzare con originalità. In inverno il rifugio Selleries è una base
Il Rifugio Willy Jervis è situato al fondo della Val Pellice, in provincia di Torino, nella
suggestiva Conca del Pra, ad una quota di 1.732 mt slm, ed è di proprietà del Club
Alpino Italiano. Dal 1979 il rifugio è gestito dalla guida alpina Roby Boulard. La conti-
nuità di gestione ha permesso il miglioramento progressivo dei servizi offerti dal rifugio
alpino e gli ospiti possono trovare la porta aperta e un pasto caldo 365 giorni l’anno.
Il riscaldamento invernale, per il salone ristorante, viene assicurato da stufe e camini a
legna, per le camere, da stufe elettriche. La legna da ardere viene ricavata dalla pulizia
annuale dei boschi limitrofi, mentre una centralina idroelettrica fornisce energia tutto
l’anno. La struttura, oltre ad essere indipendente dal punto di vista energetico, ha un
limitato impatto sull’ambiente circostante grazie all’uso di energie rinnovabili. Quando
c’è molta neve l’accesso al Pra è condizionato dall’uso delle ciaspole e con una bella
passeggiata di un paio d’ore è possibile raggiungere il rifugio dalla borgata di Villa-
nova.In inverno il rifugio propone diverse attività di uno o più giorni e anche gli ospiti
meno sportivi possono contare sull’esperienza delle guide alpine per cimentarsi in va-
rie discipline. Per la sua conformazione naturale, quando le condizioni di innevamento

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82 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 83

ideale di partenza e ritrovo per diverse uscite di ciaspole e scialpinismo di tutti i livelli. Catapulte: rifugi del Briançonnese). Per la cucina casalinga utilizzano prodotti locali
Qui arriva solo chi vuole stare lontano dal turismo di massa ed è molto facile avvistare (tome di alpeggio, farine di Venaus, carni piemontesi, frutta e verdura di stagione…)
diverse specie animali quali camosci e stambecchi durante le escursioni. Il rifugio è In rifugio ospitano serate tematiche con presentazioni di libri e testi di montagna e
dotato di 12 camere per un totale di 40 posti letto, l’accoglienza e la competenza nel dispongono di una piccola collezione di materiale sia alpino (libri, riviste, mappe car-
proporre una montagna sostenibile qui è molto alta. tografiche) sia storico e artistico del territorio. Il Rifugio è punto di partenza per molte
www.rifugioselleries.it gite di ski alpinismo di diversa difficoltà. Nella valle è tracciata una bella pista di fondo
fondo/escursionismo. Vi sono numerose possibilità di passeggiate con racchette da
neve.
Pian Muné - Sport e relax in quota www.rifugiothures.it

Pian Munè, località della Valle Po nel Comune di Paesana offre la possibilità di trascor-
rere giornate in montagna in un’area organizzata e accessibile a tutti, sia dal punto di Val Devero
vista economico che funzionale. La località è organizzata per offrire attività di svago
in tutte le stagioni e sta lavorando per superare il concetto di sola stazione sciistica L’Alpe Devero si trova all’estremo nord della Regione Piemonte e confina con la Sviz-
per sviluppare invece un’area organizzata di sport e svago per un target di clientela zera. È situato nel territorio del comune di Baceno, nella provincia del Verbano-Cu-
ampio. sio-Ossola e fa parte del Parco naturale Veglia-Devero. Per arrivare dalla Val Devero
Principalmente le attività suddivise per stagione sono le seguenti: all’Alpe Devero l’unico mezzo sono i piedi. Nell’intera località è vietato l’accesso al
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
- Inverno: sci alpinismo, ciaspole, sci alpino, snowboard, attività di svago per non traffico veicolare: le macchine rimangono appena sotto, nei parcheggi alla base del
sciatori, servizi di ristorazione, noleggio attrezzatura presente in loco. paese. Ci vogliono 10 minuti scarsi per raggiungere la Capanna Castiglioni al fondo
- Primavera/estate: trekking, MTB, ftwalking cross, area relax, servizi di ristorazione, della conca, un’ex caserma della Guardia di Finanza adattata in rifugio. I gestori del
attività organizzate per tutte le fasce d’età (escursioni organizzate, attività didatti- rifugio propongono escursionismo con accompagnatore naturalistico, sci alpino, sci
che per bambini tutte le settimane, Pet Therapy (principalmente con asini e cavalli) nordico e ciaspole. I sentieri invernali partono dall’Alpe Devero e raggiungono l’Alpe
in collaborazione di Associazioni locali. Momenti di promozione del territorio, es. Sangiatto o il Monte Cazzola. Attualmente i gestori del rifugio, insieme alla Locanda
camminate per conoscere flora e fauna Alpina e al Bar Pensione Fattorini sono impegnati nel contrastare il progetto di colle-
- Autunno: Trekking, MTB, Servizi di ristorazione, Attività organizzate per tutte le gamento degli impianti sciistici fra la stazione di San Domenico (Comune di Varzo) e la
fasce d’età. stazione in Alpe Devero (Comune di Baceno) via Monte Cazzola. È una richiesta forte
Le attività organizzate ruotano attorno ad una serie di servizi presenti nella zona: e dirompente, questa degli albergatori, dimostra che si può vivere di turismo anche e
- Rifugio Pian Munè ,a quota 1530m. Rifugio di nuova costruzione adibito a Bar, meglio con il “modello Devero”, e che ora sono gli stessi operatori turistici a opporsi a
Ristorante, Biglietteria per gli impianti di risalita e spazio di attività ludiche e didatti- un modello vecchio e perdente.
che, nonché luogo di accoglienza e ritrovo per tutte le attività ed escursioni. www.alpedevero.it
- Baita Pian Croesio a quota 1870m. Rifugio con servizio Bar Ristorante raggiungibi-
le su strada forestale sterrata di 3,5 km con partenza dalla quota 1530m del primo
Rifugio o usufruendo della seggiovia nei periodi di apertura del servizio.
www.pianmune.it

Rifugio La Fontana del Thures


Fin dagli anni ’90 un rifugio che si è caratterizzato per le proposte di turismo sostenibi-
le durante tutto l’anno. Il Rifugio si trova a Thures (m.1684), la più grande delle borgate
della Val Thuras (Alta Valle di Susa). Il villaggio è inserito in un ambiente naturale anco-
ra incontaminato, di particolare bellezza, con ampi spazi silenziosi, splendide fioriture
estive di ogni varietà alpina e numerose specie di selvatici. Fin dagli anni ’90 i gestori
del rifugio propongono una forma di turismo ecologico, dolce e contemplativo con
attività di escursionismo invernale ed estivo. Importante è la collaborazione con guide
naturalistiche e alpine e con altre associazioni di rifugi (Agrap: rifugi del Piemonte e

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84 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 85

Parkè - Associazione operatori turistici Aree Protette dell’Ossola - Attività ricreative e tutela della
della provincia del VCO natura nelle aree protette alpine: una convivenza possibile
Parkè è un’associazione composta da operatori turistici della provincia piemontese Il numero crescente di escursionisti che raggiungono sempre più spesso angoli remoti
del VCO nelle Alpi dell’Ossola a due passi dal Lago Maggiore. Nata nei primi mesi del delle nostre montagne rappresenta una nuova sfida per i gestori delle aree protette
2012 da un progetto del Parco Naturale Veglia, Devero, Antrona, a cui hanno aderito alpine. Alcune attività (soprattutto durante il periodo invernale o nei periodi riproduttivi)
gestori di strutture ricettive e figure professionali che operano nei parchi e nelle magni- possono avere un impatto negativo sulla già difficile vita della fauna selvatica. Un buon
fiche aree naturali di quest’area alpina, intende promuovere e sostenere lo sviluppo di esempio di come affrontare questa tematica è offerto dall’Ente di Gestione delle Aree
un turismo attento all’ambiente. Attraverso la condivisione dei principi di sostenibilità, Protette dell’Ossola (VB). Si tratta di un’iniziativa articolata che coinvolge diversi attori
tutela del territorio, valorizzazione del patrimonio storico-culturale e a sostegno delle della filiera turistica locale in un percorso di informazione, sensibilizzazione e anche di
attività agricole e pastorali, un gruppo numeroso di gestori di rifugi, piccoli alberghi, sviluppo economico e territoriale. Il ripetersi delle condizioni di disturbo si ripercuote
bed and breakfast, guide alpine, accompagnatori naturalistici e guide turistiche si sullo stato di salute degli animali, sulla loro resistenza a patologie e parassiti, sul suc-
sono uniti per soddisfare in sinergia quella domanda di turismo consapevole e re- cesso riproduttivo. Nei casi più gravi, il perdurare di condizioni di conflitto e/o disturbo
sponsabile in continua crescita anche in inverno. L’impegno etico e pratico dei sog- può portare gli individui (o le popolazioni) all’abbandono delle aree maggiormente vo-
getti coinvolti in questo percorso, che ha come orizzonte un nuovo modo d’intendere cate. Al fine di evitare tali rischi, sono previste attività che vanno dal monitoraggio della
lo sviluppo turistico nel rispetto dell’ambiente e delle attività tradizionali, è sottoscritto fruizione alla formazione degli operatori, dall’attivazione di una campagna informativa
da tutti i membri dell’associazione nel suo statuto. all’allestimento di alcuni percorsi escursionistici a basso impatto.
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
www.park-e.org www.areeprotetteossola.it

Ecomuseo delle miniere e della Valle Germanasca Valle Maira - Regno dello sci con le pelli di foca
Comune Prali
La Valle Maira è stata una delle valli più colpite dallo spopolamento e dall’abbando-
L’Ecomuseo Regionale delle Miniere e della Val Germanasca, è un ecomuseo territo- no. Qui il boom dello sci da discesa non è mai arrivato. E’ il luogo delle Alpi in cui si
riale che, a partire dal tema del contadino-minatore e dall’esperienza maturata con le è più creduto nel turismo dolce, con un grande investimento economico e culturale.
proposte ScopriMiniera e ScopriAlpi, estende l’interesse a tutte le risorse e alla cultura La conformazione del territorio assicura da febbraio ad aprile agli appassionati dello
della valle: il paesaggio, la religione (la cultura valdese, così radicata in questa valle, sci con le pelli di foca un amplissima gamma di itinerari, molto apprezzati dai turisti
è sicuramente una specificità da cui non è possibile prescindere), la lingua occitana, d’oltralpe tanto da trasformarlo nel paradiso del fuori pista con gli sci. Il tassello fon-
l’economia familiare, i lavori nei campi e nel bosco, la vita comunitaria. damentale è il Consorzio Turistico, che raduna circa 130 operatori, in una valle che ha
ll tour ScopriMiniera, si svolge lungo la galleria di carreggio principale della miniera circa 2000 residenti. Di recente il Consorzio turistico ha espresso una chiara contra-
“Paola”, ed un grande anello sotterraneo adiacente ai cantieri di estrazione ora di- rietà alla circolazione di fuoristrada, SUV, quad e motociclette, sulle strade bianche in
smessi, per un estensione complessiva di 1,5 km di gallerie e cunicoli . La visita gui- quota della Val Maira, respingendo una proposta della Regione Piemonte. Uno straor-
data approfondisce il tema del contadino-minatore e testimonia gli oltre 100 anni di dinario esempio di lungimiranza e di capacità di cogliere le opportunità del futuro che
estrazione del famoso “Bianco delle Alpi” (varietà di talco rara e pregiata) che hanno dovrebbe essere di esempio per tante altre località montane alla ricerca di un’identità
profondamente segnato questa valle e l’industria estrattiva in Italia. da tradurre in potenzialità di sviluppo locale (vedi focus Valle Maira).
Il tour ScopriAlpi: all’interno della miniera “Gianna”, a quasi 2 km di profondità dalla www.visitvallemaira.it
superficie, le gallerie di lavoro hanno intercettato e reso visibile un “contatto tettonico”.
Sarà così possibile vedere la cicatrice che conferma e testimonia lo scontro avvenuto
65 milioni di anni fa fra terre – le attuali Africa e Europa – che hanno dato origine alle Valle D’Aosta
nascita delle ALPI, così come le conosciamo noi oggi.
www.ecomuseominiere.it Centro Valle
Comune di Saint Marcel, Fénis e Nus

Centro Valle è il progetto di valorizzazione turistica promossa in modo condiviso dai


Comuni di Saint Marcel, Nus e Fénis, tre borghi di fondovalle tra loro confinanti, ge-
neralmente al di fuori del turismo invernale, che hanno fatto la scelta di promuovere i

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86 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 87

valori ambientali, culturali ed enogastronomici del proprio territorio. Sono Comuni con uno snow park per bambini. Sono numerosi anche gli itinerari per racchette da neve
un territorio che si estende in verticale, dalla piana della Dora fino ad oltre 2.000 m. di e scialpinismo. L’offerta enogastronomica è molto curata, come pure numerose sono
quota. La varietà del territorio e la presenza di importanti testimonianze storiche han- le manifestazioni che i tre Comuni organizzano in occasione dello storico Carnevale
no permesso di sviluppare un’offerta turistica sostenibile anche nella stagione inver- locale, che ricorda in modo ironico la discesa di Napoleone attraverso il passo del
nale. Interessante è senza dubbio la Via delle Stelle, un percorso lungo le strade dei Gran San Bernardo.
tre Comuni, e in particolare di quello di Nus, che ospita, nel piccolo villaggio montano www.comune.etroubles.ao.it
di Saint Barthélemy, l’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta. Nella stessa zona www.comune.saintoyen.ao.it
si sono sviluppati magnifici anelli per lo sci di fondo. Il Comune di Saint Marcel punta www.comune.saintrhemyenbosses.ao.it
soprattutto sul comprensorio minerario nella parte alta del territorio. In inverno esso è
raggiungibile con le racchette da neve, e due gallerie sono visitabili tutto l’anno. Intor-
no al tema minerario si sviluppano iniziative affascinanti, come gite in notturna, cene
“del minatore”, ecc., con un occhio di riguardo all’enogastronomia locale. Il prosciutto
di Saint Marcel è al centro di un altro itinerario attraverso i tre borghi. A Fénis si trova
uno dei castelli medievali meglio conservati della Valle d’Aosta, al centro di una nutrita
serie di attività (visite guidate ma anche concerti, feste e rievocazioni storiche).
www.centrovalledaosta.it
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
Naturavalp
Naturavalp è un’associazione nata in Valpelline per farsi promotrice di un turismo
responsabile e sostenibile nella valle. L’idea di questa associazione è nata in contrap-
posizione ad un progetto di eliski che si voleva sviluppare nel 2011 e che avrebbe
cambiato il volto di questa valle ancora incontaminata. L’associazione è fatta da im-
prenditori turistici, ma anche da artigiani, agricoltori e allevatori che insieme contribu-
iscono ad offrire al turista un’esperienza unica di reale vita valdostana. Naturavalp or-
ganizza ciaspolate con guide alpine, escursioni con gli sci e arrampicate sulle cascate
ghiacciate, ma anche visite alle malghe dove ancora si producono i formaggi o presso
Comuni della valle del Gran San Bernardo gli artigiani che lavorano il legno e il ferro battuto.
Comuni di Etroubles, Saint-Oyen e Saint-Rhémy-en-Bosses www.naturavalp.it

Nell’anno 2000 l’unico skilift presente nel Comune di Etroubles (1.280 m.) veniva
chiuso per fine vita tecnica. I cittadini, con un referendum voluto dall’amministrazio- Lombardia
ne allora in carica, scelsero di non costruirne uno nuovo. Anche da questo evento
nasce l’attuale offerta turistica sostenibile invernale dei tre Comuni. Pochi anni dopo Inverno nel Parco
anche il vicino Saint Oyen chiuse i suoi tre impianti di risalita. Le attrezzature sono Parco delle Orobie
state totalmente smantellate e i piloni rimossi. Soltanto Saint-Rhémy-en Bosses ha
mantenuto un piccolo comprensorio sciistico di interesse locale. Oggi, però, il grosso Da gennaio a marzo il Parco delle Orobie Valtellinesi offre diversi appuntamenti per
dell’offerta turistica della vallata si articola in una serie di interessanti proposte di carat- praticare sci alpinismo e per scalare le cascate di ghiaccio, in compagnia delle Guide
tere artistico, culturale e naturalistico. Il museo a cielo aperto del Borgo di Etroubles è del Parco, guide alpine e accompagnatori di media montagna accreditati dalla Regio-
visitabile tutto l’anno, e comprende opere di astisti di fama internazionale sparse per ne Lombardia. Ogni settimana propone inoltre le “Ciaspolate del Sabato”, diversi itine-
tutto l’abitato del capoluogo. L’offerta legata alla neve si incentra sulla pista di sci di rari all’interno del Parco tutti con partenza dalla stazione di Morbegno. Tra le proposte
fondo “Alta valle del Gran San Bernardo”, tre anelli gestiti in forma consortile dai tre didattiche del Parco c’è anche “Inverno sostenibile” un percorso didattico che educa
Comuni attraversati dal percorso. Nella piana di Flassin (Saint-Oyen) ha preso vita sul rapporto uomo-natura in un periodo molto delicato per gli animali, quello invernale.

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88 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 89

I ragazzi, dopo una lezione in classe, vengono accompagnati da una Guida del Parco Vivi Ardesio
in una escursione con ciaspole nella Val Tartano, per far conoscere loro l’ambiente
montano invernale e fargli riconoscere le tracce degli animali. Vivi Ardesio è un progetto editoriale online della comunità di Ardesio, realizzato dalla
www.parcorobievalt.com/ comunità stessa. Il progetto vuole evidenziare le possibilità di fare turismo sostenibile
in quest’area delle Alpi Orobie che ha come centro proprio il Comune di Ardesio,
proponendo trekking, scalate e ice climbing, sci alpinismo sulle vecchie piste, ora in
disuso, oltre a percorsi per ciaspole attraverso le caratteristiche baite di montagna
che costellano il territorio della Valcanale.
Durante il periodo estivo è anche possibile percorrere l’Anello delle Orobie, un cam-
mino che attraversa da un capo all’altro la provincia bergamasca e collega tutti i rifugi
CAI del versante meridionale delle Orobie, e vede la cittadina di Ardesio come punto
di partenza e di arrivo dell’intero percorso.
www.viviardesio.it

Regolamento uso delle motoslitte


Comune di Campodolcino
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
Albergo Diffuso Ornica
Cooperativa Donne di Montagna Il Comune di Campodolcino consapevole degli impatti ambientali derivanti dall’uso
delle motoslitte, ha voluto regolamentare in modo molto chiaro e restrittivo l’uso di
Ornica è un piccolo comune della Val Brembana a 50 km da Bergamo. Nel 2009 questo mezzo privato. L’utilizzo della motoslitta è possibile solo a chi è in possesso di
erano rimasti solo 160 residenti, così un gruppo di donne ha fondato la Cooperativa una baita che a causa l’innevamento è possibile raggiungere solo con questo mezzo.
Donne di Montagna, allo scopo di creare attività economiche che fermassero lo spo- I proprietari dovranno far richiesta in comune per avere l’autorizzazione e al Consorzio
polamento e ridessero vita alla comunità. È nata da loro l’idea dell’Albergo Diffuso: Montano di riferimento per la targa da porre sulla motoslitta. Coloro che riceveranno
le prime case da trasformare in stanze sono state offerte da abitanti ormai lontani, in l’autorizzazione potranno recarsi alla propria baita esclusivamente seguendo i tracciati
cambio di contributi simbolici; i due bar e l’unico ristorante del borgo sono diventati identificati sui cartelli posti agli inizi dei percorsi, dove vengono ben illustrati i percorsi
sale «satellite» per ospiti. Oggi gli alloggi sono dieci, i posti letto sessanta e tutta la più brevi da seguire per raggiungere le baite, e tutte le zone rosse identificate nelle
comunità si mobilità per l’accoglienza degli ospiti. Le proposte turistiche sono tra le planimetrie. Viene imposto l’obbligo al conducente della motoslitta di copertura as-
più diverse: oltre alle tradizioni escursioni, da fare anche con le ciaspole in inverno, of- sicurativa per la responsabilità civile verso terzi e intestata al titolare della targa, dove
frono agli ospiti la possibilità di vivere da veri montanari, portandoli all’alpeggio con gli sia riportato il numero di telaio del mezzo.
allevatori, facendogli provare la fienagione e guidandoli nel riconoscimento delle erbe
spontanee utili in cucina. Il progetto oggi gode del supporto del Parco delle Orobie, Veneto
della Regione e della Coldiretti ed è diventato un caso di studio internazionale.
www.albergodiffusoornica.it/ospitalita.html Dolomiti del Cadore: regno delle Ciaspe
Il progetto vede la luce con il progetto “Outdoor Park Cadore” realizzato dalla Co-
munità Montana Centro Cadore dove si vanno a localizzare itinerari semplici ma sug-
gestivi, da percorrere con le ciaspe o con le pelli. “Dolomiti del Cadore: regno delle
Ciaspe” è una guida completa di tutti gli itinerari escursionistici di media difficoltà ai
piedi delle cime delle Dolomiti: le Tre Cime di Lavaredo e gli Spalti di Toro, il Cridola e
l’Antelao, le Marmarole e i Cadini di Misurina.
Gli itinerari proposti sono adatti per le ciaspole, ma possono essere usati anche dagli
amanti dello sci alpinismo per raggiungere rapidamente il manto nevoso immacolato
e possono trasformarsi in piste per gli slittini. I percorsi sono segnati con indicazioni
specifiche (cartello con logo delle ciaspe e numero del percorso) e sulla guida sono
anche indicati i rifugi aperti e i ristoranti-pizzeria che si possono trovare lungo il tragit-

Rapporto di Legambiente Rapporto di Legambiente


90 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 91

to. Alcuni rifugi infatti hanno deciso di aderire rimanendo aperti anche nel periodo in- individuati sei percorsi segnalati da frecce direzionali e tabelle con logo “ciaspole”: Le
vernale. Dolomiti Adventures organizza inoltre delle escursioni giornaliere e in notturna malghe di Rabbi, Sentiero dei masi di Valorz, Ponte sospeso - Malga Fratte, Malga
o dei trekking lungo gli itinerari proposti dalla guida, sempre accompagnati da Guide Stablasolo, Malga Monte Sole, lungo il torrente Rabbies. Il primo è un percorso ad
Alpine o da Guide Naturalistico-Ambientali anello che permette di vedere 4 malghe, con il secondo si raggiungono imponenti
www.dolomites-adventure.com/ita/dolomiti-del-cadore-regno-delle-ciaspe.php cascate ghiacciate, il terzo permette di passare su di un ponte sospeso lungo più di
100 metri, con il quarto e il quinto si raggiungono due diverse malghe e poi si può
rientrare in slittino, il sesto, lungo il torrente che dà il nome alla valle, è il più semplice
Ciaspolate: neve e inverno col Mazarol e consente molte soste sia naturalistiche che culturali ed enogastronomiche.
www.valdirabbi.com/it/a-piedi-dinverno
La Cooperativa Mazarol propone ciaspolate da novembre ad aprile all’interno del par-
co Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, accompagnati da guide esperte che hanno
anche il titolo di Osservatori Nivologici AINEVA.
Tutti gli itinerari proposti si concludono sempre in un rifugio dover poter gustare i piatti
tipici locali. Vengono proposti anche trekking di più giorni sempre con le cisapole, con
notti passate nei rifugi lungo il percorso. La Cooperativa fa anche il servizio di noleggio
ciaspole permettendo così a tutti di potersi avvicinare a questa pratica sportiva. Le
Guide della Cooperativa Mazarol sono Guide Naturalistico Ambientali Regionali che
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
da anni si occupano di, escursionismo e promozione della cultura e del territorio delle
Dolomiti Bellunesi. Sono inoltre Guide ufficiali del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi,
titolo che li rende accompagnatori ideali per scoprire al meglio e in sicurezza il terri-
torio.
www.mazarol.net/attivita-dolomiti-valbelluna/ciaspolate.php Val Cembra
PinèCembra

Val di Cembra: Grumes, Valdonega… luoghi meravigliosi, lontani dal caos delle lo-
calità turistiche. Luoghi che con un metro di neve diventano quasi irreali. L’Altopiano
di Pinè e la parallela Valle Cembra offrono numerose opportunità di praticare sport
invernali che non siano la discesa con gli sci. In primo luogo il pattinaggio su ghiaccio
sui laghi di Serraia, delle Piazze, di S. Colomba, di Lases e di Laghestel, il curling, il
pattinaggio artistico, l’hockey e il broomball nella zona del lago di S. Colomba. Per gli
amanti dello sci di fondo diversi tracciati si snodano tra boschi, prati e scenari di forte
impatto visivo ed elevato valore naturalistico, specialmente nella zona di Miola, nei
pressi del lago delle Piazze e al Passo del Redebus. Molti gli itinerari con le ciaspole
alla scoperta di malghe e paesaggio mozzafiato.
www.visitpinecembra.it
Trentino

A piedi d’Inverno
Rabbi Vacanze

In Val di Rabbi si vive la montagna in maniera diversa, alternativa: passeggiando nei


boschi dove si scoprono le tracce degli animali sul manto nevoso. La valle ben si
presta alle escursioni con le racchette da neve, pratica sportiva di gran moda ma che
al contempo fa un salto all’indietro nel tempo, quando in montagna le persone erano
obbligate a munirsi di ciaspole di legno per potersi spostare. Qui vengono proposte
settimane bianche alternative dove al posto degli sci si usano le ciaspole. Sono stati

Rapporto di Legambiente Rapporto di Legambiente


92 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 93

Val di Fiemme, parchi Paneveggio - Pale di San Martino e un posto più sicuro e nel modo meno impattante possibile. E il progetto di valorizzare
Monte Corno i luoghi prosegue.
Nel frattempo però i proprietari dell’impianto di risalita hanno espresso la volontà di
Per gli amanti della natura la Val di Fiemme offre ciaspolate nei parchi naturali di realizzarne uno nuovo. Legambiente, con altre associazioni ambientaliste, si oppone,
Paneveggio-Pale di San Martino e del Monte Corno, fra impronte di cervi, caprioli e anche perché è già possibile arrivare in cima alla Marmolada, a Punta Roca, pren-
volpi, cene in baita ed escursioni al chiaro di luna con le guide alpine di “Sentieri in dendo la funivia a Malga Ciapela.
Compagnia” ascoltando le antiche storie del bosco, discese notturne in slittino nella www.piandeifiacconi.com
pista illuminata di Obereggen. Tutti i tracciati per le ciaspolate e le passeggiate sono
affrontabili anche senza particolare allenamento. Altra disciplina praticabile in inverno
nella Val di Fiemme è lo sci alpinismo, con tracciati di diversa difficoltà e la possibilità, Alto Adige
per i meno esperti, di essere accompagnati da una guida alpina
www.visitfiemme.it/it/active-relax/neve Val di Funes
I paesi di San Pietro e Santa Maddalena vivono tutto l’anno di turismo soft, d’inverno
si pratica lo scialpinismo e le escursioni in ciaspole e a piedi per raggiungere diverse
malghe in quota, tra cui Malga Gampen che offre un servizio di slitte (per la discesa)
a chi non ha la propria. La Val di Funes fa parte di Alpine Pearls e ha puntato il suo
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
sviluppo sulla sostenibilità proponendo numerose attività turistiche invernali a basso
impatto ambientale, promuovendo Mobilcard Alto Adige, che consente di utilizzare
gratuitamente tutti i mezzi pubblici della provincia che permettono di raggiungere tutti
i punti di inizio delle escursioni, e investendo sulla produzione di energia da fonti rin-
novabili.
www.villnoess.com/it
www.gampenalm.com/gampenalm_it.htm

La Marmolada tra fruizione sostenibile e la minaccia di un


nuovo impianto
Il rifugio Ghiacciaio Marmolada, a 2700 metri, costruito negli anni Settanta, è so-
pravvissuto alla valanga che, a dicembre 2020, ha distrutto lo storico rifugio Pian dei
Fiacconi, situato poco più in basso. «Appena saputa la notizia, moltissimi mi hanno
contattato per aiutarmi a ricostruire», dice Guido Trevisan, gestore assieme a tre soci
dei due rifugi, «io invece ho pensato a cosa sarebbe potuto accadere, se ci fosse sta-
to qualcuno al momento della tragedia. Ricostruire in quel luogo oggi significherebbe
edificare anche enormi paravalanghe, strutture che non si conciliano con la mia idea
di fruizione sostenibile della montagna». Val Casies
Il rifugio Pian dei Fiacconi, a 2.626 metri di quota, è stato edificato nel 1946, al ser-
vizio di uno dei primi impianti risalita per lo sci alpino. Anche l’arrivo della cabinovia, La Val Casies, che si dirama presso Monguelfo in Val Pusteria e si spinge fino al con-
dismessa dal 2019, è stato spazzato via dalla valanga. Dal 2020 Guido Trevisan e i fine con la Defreggental austriaca, è rimasta una vallata agreste. Si sta affermando
suoi soci avevano già iniziato a lavorare alla valorizzazione turistica di questi luoghi, come meta prediletta per gli amanti dello sci di fondo, perché ha 42 km di piste che
significativi dal punto di vista storico, geologico e paesaggistico, e avevano osservato percorrono l’intera valle, adatte sia ai principianti che agli esperti di questo sport. Ogni
che, senza l’impianto, le persone arrivavano a piedi, vivendo più intensamente l’espe- anno, dal 1984, si tiene in questa valle la Gran Fondo della Val Casies che richiama
rienza della salita. Il rifugio Ghiacciaio Marmolada riaprirà per la stagione estiva 2021, sportivi e appassionati da tutto il mondo. Ma la valle offre anche la possibilità di fare
mentre, per il rifugio Pian dei Fiacconi, si stanno valutando opzioni per ricostruire in divertenti discese in slittino, ciaspolate, passeggiate e pattinaggio su ghiaccio. Le

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94 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 95

escursioni invernali a misura di famiglia nella regione turistica Val Casies-Monguel- e il ghiaccio dominano il paesaggio. Qui, tra le suggestive cime innevate delle Pre-
fo-Tesido sono per lo più combinate con una sosta mangereccia in una pittoresca alpi Giulie, si scoprono luoghi poco frequentati ma estremamente interessanti. Nel
baita di montagna. Lì gli osti amano deliziare i loro ospiti con il gusto casereccio delle periodo invernale vengono proposte sia attività con le ciaspole, che nord-walking o
ricette della nonna. Il paesaggio invernale nelle località della regione turistica Val Ca- semplici passeggiate alla scoperta dei borghi e delle particolarità culturali di cui è ric-
sies-Monguelfo-Tesido è di inusitata bellezza. L’amante delle escursioni in inverno ha ca in special modo la Val Resia. Tra queste ricordiamo le feste per il Carnevale (Pust)
a disposizione una fitta rete di sentieri escursionistici ben segnalati che conducono in accompagnate dalle musiche e dalle sfrenate danze tradizionali Si può scegliere tra
alto, in un meraviglioso paesaggio montano. tantissimi itinerari diversi da percorrere di giorno o in notturna godendo dei suoni e dei
www.valle-di-casies.com profumi della montagna anche al calar della sera, come, ad esempio, in occasione
della Ciaspolata dal Tramonto al Chiaro di Luna, un itinerario che si snoda tra prati e
boschi innevati illuminati soltanto dai raggi di luna.
www.parcoprealpigiulie.it
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
Alpe di Luson
L’Alpe di Luson si trova nella Valle dell’Isarco. Sull’alpe di Luson non si pratica lo sci
da discesa perché impianti di risalita non ce ne sono (a parte uno mini per i bambi-
ni), per una scelta precisa degli abitanti che hanno preferito puntare su altre attività.
L’offerta turistica prevede escursioni con le ciaspole nei boschi di larice e cirmolo, Carnia Greeters
attività di sci da fondo, escursioni da nordic walking per godere della magia di questa
montagna incontaminata. A Luson la natura è rimasta intatta, gli hotel e le infrastrut- I Carnia Greeters appartengono al network mondiale Greeters per la promozione tu-
ture ancora sporadici. Invece di una piscina, è stato allestito un laghetto balneabile ristica della montagna. È fatto non di guide e operatori professionisti, ma di cittadini
naturale adatto alle famiglie, alimentato da acqua sorgiva dell’Alpe di Luson. Inoltre la e abitanti accoglienti e amichevoli, entusiasti del proprio territorio e desiderosi di con-
località e comodamente raggiungibile con un navetta dalla stazione di Bressanone, dividerlo al meglio e in modo speciale con i visitatori. Non si accontentano però di
per una vacanza sostenibile al 100%. valorizzare l’accoglienza turistica in loco: consapevoli dell’importanza di fare rete con i
territori ‘gemelli’ mira a creare in assoluto la prima rete mondiale di Greeters Alpini, in-
serendosi all’interno del circuito Global Greeter Network, la rete globale dei Greeters.
È un progetto senza fini di lucro che si sviluppa durante tutto l’anno ed è volto a pro-
muovere il lato più vero della Carnia. In questo modo il visitatore, sostenendo questa
iniziativa contribuisce a fare in modo che le persone possano condividere storie, posti
e sorrisi dal vivo. Propongono escursioni nella natura, visite culturali e incontro e pre-
parazione di specialità gastronomiche tradizionali. In una parola, un incontro genuino
con la montagna e i suoi abitanti.
Friuli Venezia Giulia www.carniagreeters.it

Inverno sulle Prealpi Giulie


Ente Parco Regionale delle Prealpi Giulie Scoprire Camminando - Associazione per la Conoscenza
e Protezione dell’Ambiente Naturale del Friuli
L’Ente Parco organizza escursioni e visite guidate, di diversa difficoltà ed impegno,
durante tutto l’anno. Con o senza le racchette da neve ai piedi è un piacere scoprire Oltre a organizzare conferenze ed incontri culturali questa associazione promuove
i luoghi più affascinanti dell’area protetta nella loro veste invernale, quando la neve una conoscenza del territorio attraverso visite guidate che hanno come meta

Rapporto di Legambiente Rapporto di Legambiente


96 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 97

principale l’ambiente montano. Sono più di un migliaio le iniziative organizzate dagli Emilia Romagna
anni Ottanta ad oggi. Tutte segnate da un corretto rapporto con l’ambiente: uso
limitato e collettivo delle auto per l’avvicinamento; attenzione e rispetto per la flora, Neve Natura e cultura d’Appennino
la fauna e le proprietà; giusto spazio dedicato alla contemplazione, alla riflessione Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano
e alla convivialità. La stagione invernale è particolarmente ricca di proposte e per
parteciparvi è sufficiente indossare un buon paio di scarponi per camminare sui La scuola di montagna Neve Natura, ideata nel 2007 dal Parco Nazionale con la colla-
sentieri ricoperti dalla neve. borazione di Centri Visita, rifugi, istruttori sportivi, guide alpine, guide escursionistiche,
www.scoprirecamminando.it maestri di sci, naturalisti, esperti e testimoni significativi, scrittori, aziende agricole e
molte altre risorse umane presenti sul territorio, è oggi un progetto didattico e insie-
me una proposta per il turismo invernale improntato alla sostenibilità. Partecipare ad
un viaggio di istruzione Neve Natura significa avere un contatto diretto e immediato
con l’ambiente della montagna, osservando i cambiamenti meteorologici scanditi dal
passare delle ore, studiare le eccellenze paesaggistiche, naturalistiche, letterarie e
socioeconomiche del territorio, ma anche avere un contatto diretto con le comunità
dei borghi che lo ospitano, con le persone che ogni giorno scelgono l’Appennino e
la Riserva della Biosfera UNESCO come luogo dove vivere. Il Parco delle Foreste
Casentinesi propone il programma Neve Natura in collaborazione con il Parco dell’Ap-
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
pennino Tosco Emiliano.
www.parcoappennino.it/newsdettaglio.php?id=46230

Parco wellness outdoor


Parco Dolomiti Friulane

Un folto calendario di proposte invernali tra magici paesaggi, impressionanti cime


dolomitiche. Parco wellness outdoor è un calendario di escursioni, sport e attività
organizzate dal parco che si svolgono durante tutto il periodo dell’anno, aperto a tutti. Marche
Le escursioni sono organizzate per gradi di difficoltà, indicato vicino all’itinerario: da
quelle adatte a tutti fino alle escursioni impegnative per esperti, in compagnia delle Con in Faccia un po’ di Sole
guide naturalistiche del parco e delle guide alpine. Particolarmente ricco il programma
di escursioni e attività invernali: ciaspolate naturalistiche, escursioni storiche come Con in Faccia un po’ di Sole è una realtà imprenditoriale marchigiana formata da 5
quella ad Andreis sulla strada dei romani, geologiche ma anche fototrekking dedicati esperti in ambito turistico e della comunicazione che, in collaborazione con le guide
ad ambienti particolari come le stelle, i colori del freddo, il ghiaccio. Le più suggestive dello studio Lilium Natura & Escursionismo organizza escursioni estive ed invernali,
ed emozionanti sono sicuramente le escursioni notturne con la neve. Attività di due percorsi ed itinerari storico culturali, laboratori del gusto e percorsi enogastronomici,
giorni sono invece previste con il consueto e ormai consolidato weekend Ice-land escursioni fotografico/naturalistiche nel territorio marchigiano. Dopo il terremoto del
tra i ghiacci, il mondo del ghiaccio.Due giorni da brividi con le divertenti attività del 2016 hanno costituito una rete con altre realtà marchigiane allo scopo di riportare i
sottozero: come provare a camminare sul terreno ghiacciato con i ramponi, utilizzare turisti a frequentare questa bellissima regione ed in particolare i Monti Sibillini, per far
le piccozze, un vero e proprio antistress per tutti. Sempre di due giorni il soggiorno in ripartire l’economia turistica di questi territori. Durante il periodo invernale organizzano
Val Cimoliana dove camminare sulla neve, fotografare splendide cornici ghiacciate e ciaspolate percorrendo i sentieri che sono stati riaperti e invitando partecipanti a fer-
cogliere quanto di più emozionante regala il paesaggio invernale. marsi per il ristoro nei locali della zona che hanno ripreso l’attività. In febbraio hanno
www.parcodolomitifriulane.it anche proposto una ciaspolata all’interno del Parco dei Monti Sibillini per conoscere

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98 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 99

meglio il lupo, accompagnati da un naturalista che aiutava i partecipanti a riconoscere Abruzzo


le tracce e dava informazioni volte a migliorare la conoscenza di questo animale. Le
attività proposte, dopo un’iniziale diffidenza, ora sono sempre al completo. L’Altra Neve
www.coninfacciaunpodisole.it Parco Nazionale della Majella

In collaborazione con partner del settore pubblico e privato, il Parco si è fatto promo-
Active Tourism- Cooperativa Risorse tore dell’individuazione e realizzazione di appositi percorsi riservati allo sci di fondo
escursionismo ed alle racchette da neve. In tutto si sono individuati 6 itinerari alla
Durante il periodo invernale propongono ciaspolate e sci di fondo per le quali fanno portata di tutti gli appassionati di neve e natura, per rendere il connubio tra Parco e
anche il noleggio dell’attrezzatura e corsi per principianti. Per favorire il ritorno dei turi- turismo invernale una importante realtà. Si tratta di oltre 70 km di percorsi per lo sci
sti sui Sibillini durante il periodo natalizio hanno proposto “Regala i Sibillini” un buono di fondo-escursionistico e le ciaspole forniti di pannelli informativi, e segnaletica ver-
vacanza per effettuare escursioni lungo i sentieri ancora praticabili del Parco. Hanno ticale per i due itinerari di faggeta di Lama Bianca a Sant’Eufemia a Majella e Bosco
anche organizzato un’iniziativa di orienteering sui Monti Sibillini con cena in rifugio per di Sant’Antonio. Ogni anno il Parco organizza un’educational destinato agli operatori
stimolare il ritorno del turismo montano. turistici del territorio per promuovere questi percorsi.
www.activetourism.it www.parcomajella.it/majella-laltra-neve/majella-laltra-neve/
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
Il Camoscio dei Sibillini - Guide dei Sibillini L’inverno in sella
Parco Equituristico Majella Morrone asd
Ininterrotte attività di promozione e protezione dei Monti Sibillini.
Il Camoscio dei Sibillini è un brand che raccoglie un gruppo di professionisti nel settore Il Parco Equituristico Majella Morrone asd offre viaggi, trekking, avventure a cavallo e
ambientale, alcuni abilitati anche come guide escursionistiche dalla Regione Marche, in carrozza all’interno del Parco Nazionale della Majella. Tra le proposte invernali c’è
e il tour operator Forestalp, che propone escursioni in estate ed in inverno sui Sibillini, “L’inverno in sella” che coniuga moduli da mezza giornata con veri e propri viaggi e
attività di educazione ambientale per le scolaresche e attività di consulenza per la pia- trek a cavallo sulla neve. La notevole escursione altimetrica del Parco Nazionale della
nificazione e gestione flori faunistica. Dopo il terremoto del 2016 hanno continuato a Majella permette di adeguare gli itinerari all’altezza del manto nevoso e svolgere i
proporre ciaspolate ed escursioni sui Monti Sibillini allo scopo di mantenere viva, per trekking in tutta sicurezza per cavalli e cavalieri. Per gli itinerari di mezza giornata, al
quanto possibile, l’economia del territorio, riuscendo a riportare in zona i turisti dalle ritorno dalla passeggiata a cavallo sulla neve, è prevista una degustazione di prodotti
regioni del centro Italia. tipici della Majella nella cantina sociale del posto. Per i trekking di più giorni invece è
www.camosciosibillini.it possibile pernottare nei borghi del Parco e fare anche visite ai beni storico architetto-
nici delle località
www.turismoacavallo.com/a-cavallo-sulla-neve-della-majella/
Epicentro - Terremoto culturale
Un progetto per la rivitalizzazione culturale delle zone terremotate di Umbria e Marche
attivo trecentosessantacinque giorni l’anno.
Epicentro è il nome dato ad un progetto che, a partire dal 2017, ambisce a rivitalizza-
re i comuni di Umbria e Marche colpiti dal terremoto del 2016, con progetti culturali
che sappiano riattivare un’economia già fragile. Al progetto hanno aderito le attività
imprenditoriali, le associazioni culturali e tutte le amministrazioni comunali dell’area del
cratere poste a cavallo dell’area appenninica delle regioni Umbria e Marche. Moltissi-
me le iniziative anche nei mesi più freddi. A partire da gennaio 2017 sono state attivate
iniziative culturali (artistiche, letterarie, teatrali, musicali, didattiche) ed escursioni distri-
buite nei vari centri del terremoto e realizzate in collaborazione con le amministrazioni
comunali e le rispettive pro loco e associazioni.
www.facebook.com/epicentroterremotoculturale/

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100 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 101

Passaporto dei Parchi di 5 km e un circuito di circa 1500 mt. Lo Sci Club è una delle realtà associative del
Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga territorio che si battono perché le attività turistiche nella zona non vadano disperse.
Ha mantenuto attiva la pista di Fondo di Bocca della Selva anche dopo la chiusura
“Il Passaporto dei Parchi” è un vero e proprio “documento di viaggio”, disponibile della società che gestiva gli impianti di risalita, ed organizza escursioni con ciaspole;
sia in formato cartaceo che online; oltre a dare diritto ad agevolazioni esclusive forni- da sempre pone particolare attenzione ad avvicinare allo sport persone diversamente
sce indicazioni e suggerisce al visitatore quelle attività che mostrano una particolare abili e con difficoltà economiche adottando una politica di inclusione.
sensibilità nei confronti dei temi della biodiversità e della sua difesa, stimolando così www.scifondomatese.blogspot.com/p/corso-ambiente-fino-in-fondo.html
un’imprenditorialità locale green. Mettendo in sinergia il mondo della produzione, della
ristorazione, dell’artigianato e dell’accoglienza turistica, il Passaporto dei Parchi per-
mette di abbinare alla visita degli splendidi itinerari naturalistici delle esperienze uniche Basilicata
che, come i visti nei veri passaporti, rimangono impresse sulle sue pagine grazie ad
un timbro rilasciato dagli operatori convenzionati, divenendo così una vera e propria Ciaspolando verso sud - Infopollino Centro Escursioni in
mappa di viaggio identificativa del percorso effettuato e della permanenza nell’area collaborazione con ASD Pollino Discovery
protetta.
www.gransassolagapark.it/man_dettaglio_man.php?id=2206 Piano Ruggio è uno dei più vasti altipiani del Parco Nazionale del Pollino. Situato nel
comune di Viggianello (Pz) a 1550 metri sul livello del mare, da dicembre ad aprile è
solitamente ammantato di neve. Partendo dal Rifugio de Gasperi si può percorrere
Majamabiente
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
con le ciaspole il sentiero più battuto del Parco Nazionale del Pollino. In questo splen-
dido scenario, ogni anno, Infopollino Centro Escursioni in collaborazione con ASD
Majambiente è una società nata nel 1994 a Caramanico Terme, formata da un gruppo Pollino Discovery organizza CIASPOLANDO VERSO SUD, unica gara con le ciaspole
di Guide Locali che propongono escursioni, percorsi in e-bike, gestiscono un centro del Centro Sud Italia. La manifestazione, adatta a tutti, dai neofiti ai professionisti del
di visita con un museo naturalistico ed archeologico, un museo della fauna, uffici infor- settore, è patrocinata dall’Ente Parco Nazionale del Pollino.
mazioni dislocati in alcuni comuni della Valle dell’Orta, un’area faunistica, un giardino Infopollino Centro Escursioni organizza ciaspolate durante tutto l’inverno.
botanico ed una foresteria scientifica con 25 posti letto. In inverno propongono itine- www.ciaspolandoversosud.it
rari escursionistici molto panoramici con le ciaspole, con partenza in minibus gratuito
da Caramanico Terme e soste ai rifugi: “Paolo Barrasso”, Monte Rapina m. 1542, “Di
Donato”, Lama Bianca m. 1299, “Di Marco”, Pianagrande m. 1747.
Tra le diverse attività svolte, segnaliamo la riscoperta del Sentiero della Libertà nella
Valle dell’Orfento, con la calendarizzazione periodica di escursioni rievocative, che
traggono spunto dal libro del caporalmaggiore neozelandese John Evelyn Broad,
pubblicato nel 1945 che racconta della sofferta sopravvivenza di tre fuggitivi nelle
grotte, nei fienili e nelle masserie della Valle dell´Orfento e di Caramanico, dove furono
nascosti e sostenuti per sette mesi dai contadini e dallo stesso podestà fino al ricon-
giungimento con le proprie truppe. Majambiente offre dunque ai visitatori della Majella
la possibilità di compiere un’esperienza unica, nella quale l’escursione sulle strade
della silenziosa resistenza degli Italiani che recarono supporto e viveri ai prigionieri, pur
essendo loro stessi in condizioni di stenti ed estrema povertà.
www.majambiente.it

Campania

Sci Club Fondo Matese


Lo Sci Club Fondo Matese nasce nel 1998, e opera principalmente nel Parco Regio-
nale del matese, dove, in zona Castello del Matese sono presenti una pista ad anello

Rapporto di Legambiente Rapporto di Legambiente


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Calabria spolatori, appassionati dello sci di fondo ma anche amanti della natura per godere dei
panorami innevati di Monte Soro, Portella Femmina Morta, i laghi Maulazzo e Biviere:
Camminasila una immagine suggestiva per il rinnovato impegno di “Progetto Neve- Scia nel Parco”
che intende avvicinare grandi e piccoli alla pratica sportiva approfittando del periodo
Si propone un modo diverso di vivere il turismo sulla Sila, improntato sui principi del- invernale, a testimonianza che ogni stagione possiede un particolare motivo per co-
la sostenibilità in estate come in inverno. Camminasila è un’associazione che ha lo noscere ed apprezzare la natura del Parco dei Nebrodi.
scopo di promuovere il territorio Silano attraverso le attività outdoor come il trekking, www.parcodeinebrodi.it
la mountain Bike, le ciaspole, lo sci di fondo, la canoa e tutte quelle attività eco-so-
stenibili che consentono di far conoscere il territorio in ogni stagione. L’associazione
ha anche selezionato luoghi in cui mangiare e dormire che rispecchino i criteri della
sostenibilità adottati per le attività sportive. Le ciaspolate sono studiate per venire in-
contro ad ogni tipo di esigenza, infatti organizzano sia uscite in diurna che in notturna.
Numerose anche le escursioni organizzate per coloro che amano lo sci di fondo.
www.camminasila.com
BUONE PRATICHE

BUONE PRATICHE
Nevediversa tra coralli e Grifoni
Rete turistica sostenibile di Legambiente Sicilia

Sulle Madonie, il massiccio montuoso più “antico” della catena appenninica siciliana,
Legambiente organizza attività escursionistiche sulla neve con le ciaspole. Le escur-
sioni partono sempre dal Rifugio CEAS il Grifone, sede della rete turistica sostenibile
di Legambiente Sicilia e punto di appoggio all’escursionismo a Piano Battaglia. Il pa-
esaggio è quello della formazione carbonatica delle alte Madonie, una antichissima
catena di isole coralline che l’azione modellatrice del Pianeta ha trasformato in queste
Sicilia magnifiche montagne oggi riconosciute dall’UNESCO quali Global Geopark. Tra gli
itinerari proposti (prenotabili anche senza eventi programmati in qualsiasi giorno della
Progetto Neve - Scia nel Parco settimana), i sentieri di Monte Ferro, Monte Mùfara, Pizzo Carbonara, anello del Cervi.
Parco dei Nebrodi Il Rifugio offre servizi di guida, ristoro, noleggio ciaspole.
www.ilgrifone.org
L’iniziativa costituisce un appuntamento per fruire del Parco nel periodo invernale, www.madonieapassolento.it
particolarmente atteso dagli appassionati dello sci di fondo. Si tratta di un rinnovato
impegno, che prevede una forma di utilizzo del territorio grazie alla pratica sportiva
dello sci e dell’escursionismo attraverso i sentieri innevati: una fruizione diversificata, Neve e nevaiuoli
organizzata dall’Ente che ha visto tanti appassionati approfittare della prima neve per Centro di Esperienza e Museo Multimediale della Montagna Siciliana
riempire i sentieri del Parco. La consolidata iniziativa si avvale della collaborazione
delle Amministrazioni di Cesarò, San Fratello, San Teodoro, Troina e Capizzi, degli Sui Nebrodi, al centro della catena appenninica siciliana, Legambiente Sicilia gesti-
istituti comprensivi di Cesarò e Capizzi, l’Azienda speciale Silvo Pastorale di Troina, sce il Centro di Esperienza e Museo Multimediale della Montagna Siciliana, ospitato
delle Associazioni SCI CLUB Pizzo Antenna, FederEscursionismo Sicilia, I Nebrodi e nella ex Caserma delle Guardie della Montagna nicosiana. La struttura ha una ampia
Vai col Trekking ed in generale dei soggetti aderenti al circuito Nebrodi Outdoor. Cia- dotazione didattico interpretativa dedicata alla natura ed alla cultura della montagna

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104 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 105

FOCUS BUONE PRATICHE


siciliana, ma il Museo è anche centro base per l’escursionismo montano. Da esso si
diparte una rete di sentieri che sono quelli dell’antica transumanza e delle “ciurme dei
nevaiuoli”, i lavoratori che salivano in pieno inverno sulla montagna innevata per con-
Il caso della Val Maira:
servarne la neve e garantire così il ghiaccio durante l’estate. Quel ghiaccio era ricchez- Pionieri, visionari e occasioni perdute
za, freschezza delle “bevande annevate” e base per la preparazione dello “sherbet”,
l’antenato della gelateria siciliana ma era anche lavoro e sofferenza di questa gente La Valle Maira, nel Piemonte sud oc- offrono un’ospitalità semplice, calo-
di montagna. A questi sentieri è possibile accedere con visite guidate anche durante cidentale, si dipana per oltre 50 chilo- rosa e frugale apprezzata soprattutto
l’innevamento, con le ciaspole ai piedi, su sino all’abitazione rupestre dei nevaiuoli, metri, da Dronero al confine francese. dai camminatori di lingua tedesca. Nei
una grotta scavata nel cuore di una roccia immersa nella faggeta, quasi una sorta di Non ci sono valichi carrozzabili, in valle primi anni ’80 è ospite degli Schneider
casa trogloditica. oggi si va per scelta, mentre da que- Werner Bätzing, giovane geografo ba-
www.museodellamontagna.it ste montagne in passato ci si allon- varese laureato con una tesi sulle valli
tanò per necessità. Questa è una delle occitane piemontesi, che ha percorso
aree alpine più colpite dallo spopola- in lungo e in largo. Nel 1982 Bätzing
Sardegna mento e dall’abbandono: due ondate, pubblica in Germania la prima guida
la prima alla fine dell’800 e poi nel do- del settore piemontese della Grande
Comprensorio Broncu Spina – Oltre lo sci poguerra, hanno svuotato le antiche Traversata delle Alpi, da poco traccia-
borgate di pietra. ta sul modello della Grande Traversée
BUONE PRATICHE

L’impianto sciistico non è più attivo da diverso tempo, ma sono tanti i visitatori dispo- des Alpes. Un volume che consacra la
sti a fare un po’ di strada a piedi e avventurandosi in tour esperienziali lungo i pendii, Qui il boom dello sci da discesa non è val Maira come santuario dello scialpi-

FOCUS
in compagnia di una guida (sconsigliato avventurarsi da soli se non si conosce il ter- mai arrivato, pochissimi anche gli edi- nismo europeo: la conformazione del
ritorio) in mezzo a paesaggi fiabeschi e vallate innevate ricoperte di foreste di lecci e fici recenti, e alla fine dello scorso mil- territorio, con tante piccole valli late-
roverelle maestosi e boschi di castagni, noccioli e abeti, in un territorio incontaminato lennio queste assenze diventano valori rali, assicura da febbraio ad aprile agli
e spesso selvaggio. Una Sardegna inusuale, quella dei borghi dell’interno, nei territori rari e preziosi. Comincia alla fine degli appassionati dello sci con le pelli di
dei comuni di Fonni, Desulo, Villagrande Strisaili, dei monti e dei rifugi invernali. Le anni ’70 la rinascita della val Maira, foca un’amplissima gamma di itinerari.
precipitazioni nevose sono frequenti durante l’inverno e vengono organizzate escur- esempio di buone pratiche e di un’e- Anni dopo, nel 1999, esce in Svizzera
sioni con le racchette da neve, trekking, solo gruppi da un massimo di dieci persone, conomia che ha scelto il turismo dolce un’altra guida fondamentale: “Antipa-
ben distanziate e con mascherina, sia diurne e sia in notturna con guida ambientale. Il e sport della neve senza impianti di sti und alte Wege” (Antipasti e antichi
territorio di Fonni, inoltre, ospita numerosi siti archeologici, tra cui le Tombe dei Giganti risalita. Tra i pionieri si distinguono An- sentieri), che illustra dettagliatamente
di Madau e il complesso nuragico di Gremanu, unico esempio di acquedotto nuragico dreas e Maria Schneider, lui austriaco, luoghi e protagonisti dei percorsi occi-
scoperto a oggi. Accompagnati con una guida locale, le escursioni saranno più emo- lei tedesca. Arrivati per caso in questa tani. Gli autori, i giornalisti svizzeri Ur-
zionanti e sicure, anche sino al tramonto, sotto cieli brulicanti di stelle. lunga, sinuosa valle intatta se ne inna- sula Bauer e Jürg Frischknecht, rac-
www.facebook.com/Gennargentu-Escursioni-1812078562343662/ morano e nel giro di qualche anno si contano storia, tradizioni, aneddoti e
stabiliscono a Stroppo, in Borgata san curiosità della Val Maira, descrivendo
Martino, dove aprono un centro cul- l’ambiente e l’ospitalità diffusa che ca-
turale e una piccola struttura ricettiva. ratterizza i percorsi.
Con il passaparola, attivano una rete
di relazioni che innescano un proces- Antipasti e antichi sentieri, cioè cultu-
so virtuoso. Contemporaneamente, ra materiale e natura in un ambiente
per iniziativa di amministratori locali, tanto fascinoso quanto poco sfrut-
nascono i Percorsi Occitani, itinerari tato: vent’anni or sono la Val Maira
lungo le antiche mulattiere che colle- era più conosciuta a Berlino che in
gano le borgate, con posti tappa che Italia, commenta Andrea Chiappel-

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106 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 107

lo, che dopo 7 anni di gestione del gnanti, che vanno incentivati a stabi- Turistico, che raduna circa 130 ope- senza fronzoli, per quello che è”.
rifugio Campo base ad Acceglio, a lirsi in questo territorio. Il sogno pro- ratori, in una valle che ha 2000 resi-
luglio 2020 ha aperto in una frazione seguiva con l’idea di aprire un centro denti. I visitatori pagano una tassa di Il valore del silenzio
di Stroppo un’attività con la moglie dell’artigianato e degli antichi mestieri soggiorno: 1 euro al giorno che ha Il capitale naturale della montagna è
Angelica, destinando all’accoglienza e occitani”. permesso in questi anni di attivare una fragile e costantemente sotto attacco:
alla ristorazione un’ala della loro casa promozione turistica complessiva del a febbraio il Consorzio turistico ha det-
fresca di restauro. Angelica è anche Purtroppo di questo progetto tocca territorio con proposte di ogni genere, to no alla circolazione di fuoristrada,
tra le fondatrici della cooperativa l’Ape parlare al passato, perché con l’ultima dal trekking all’alpinismo. suv, quad e motociclette, sulle strade
Maira, fondata 5 anni fa da 4 donne, tornata elettorale, nel 2019, l’orienta- “Prima della pandemia qui si conta- bianche in quota della Val Maira, re-
che gestisce a Stroppo un piccolo ne- mento delle amministrazioni è cambia- vano circa 100mila visitatori all’anno. spingendo una proposta della Regio-
gozio e un bistrot. to. Niente più plesso scolastico unico. La scorsa estate, con la riscoperta ne Piemonte. Anche in questo caso la
La coppia ha una bambina di 5 anni, I sindaci hanno deciso di modificare forzata del turismo di prossimità, si Val Maira rappresenta un’eccezione:
che frequenta a Stroppo la scuola l’accordo di programma, che era già sono registrati gli stessi numeri del poco lontano, i fuoristrada hanno libe-
materna paritaria. Per le famiglie che stato approvato e firmato da tutte le 2019 malgrado l’assenza degli stra- ro accesso 5 giorni su 7 all’Alta Via del
risiedono in montagna o che intendo- parti in causa: l’Unione Montana Val- nieri - spiega Valentina Scigliano, re- Sale, da Limone Piemonte a Monesi.
no stabilirsi nelle terre alte la presenza le Maira, di cui Roberto Colombero è sponsabile marketing del Consorzio Chi si muove a piedi o in bici è in mi-
di servizi scolastici è un requisito fon- stato presidente fino a maggio 2019, -. Alla domenica poi, da fine giugno noranza: solo al martedì e al giovedì
damentale e decisivo. Ne erano certi i la Regione Piemonte e il Governo cen- a metà settembre, c’era tanta gente camminatori e ciclisti possono godersi
promotori dell’azione sostenuta in Val trale. Ora l’idea è costruire una piccola come non s’era mai vista da queste la quiete e i suoni della montagna sen-
Maira e Val Grana dalla Strategia Na- scuola primaria a Prazzo, che tuttavia parti. A causa del Covid tante fami- za il rombo dei motori.
zionale Aree Interne. Un progetto che, non sembra più essere una priorità per glie e coppie, anziché scegliere mete
FOCUS

FOCUS
pensando al futuro e all’arrivo di nuove le amministrazioni e l’Unione Montana. più blasonate hanno scoperto le Alpi Dalla Valsusa a Pragelato fino a Prato
giovani famiglie, prevedeva di concen- I fondi, 11 milioni di euro tra risorse occidentali. Ogni volta che le restrizio- Nevoso, nel cuneese, sono in aumen-
trare in un’ex caserma di proprietà del europee e nazionali, devono essere ni sembrano allentarsi - continua Va- to le offerte di gite in motoslitta: tan-
Comune di Prazzo tutte le scuole del- spesi e rendicontati entro il 2023. A lentina - iniziano ad arrivare richieste to che l’edizione torinese del Corriere
la valle, dalla materna alle secondarie tutt’oggi non alcun progetto operati- per lo sci alpinismo, anche da parte di della Sera ha pubblicato il 20 febbraio
di primo grado. Ora l’offerta formativa vo, e il rischio è che le risorse vadano chi non l’ha mai praticato e chiede in- un articolo a tutta pagina che tesse
comprende una scuola per l’infanzia perse. formazioni sugli itinerari più semplici e le lodi di questo mezzo di trasporto,
paritaria e una scuola primaria a Praz- sul noleggio dell’attrezzatura. La novi- nato per il soccorso e ora rilanciato a
zo e una media inferiore a Stroppo, 16 La Val Maira dunque non si discosta tà sono gli utenti locali, sia per lo scial- fini turistici, “nel rispetto dell’ambiente
km più a valle, con annesso convitto da un diffuso malcostume italiano, che pinismo che per le ciaspole e lo sci alpino e della fauna selvatica”. Una li-
per i ragazzi. si manifesta con il prevalere di picco- di fondo, tendenza che ci lascia ben beralizzazione che interpreta in modo
li interessi locali su una prospettiva di sperare per il futuro. Siamo nel pie- disinvolto le regole stabilite dalla legge
L’obiettivo non era solo costruire una ampio respiro territoriale. Scelte che no della stagione per lo scialpinismo, 2 del 2009 della Regione Piemonte.
scuola, spiega Roberto Colombero, confermano la grande fragilità nell’at- ma se le temperature continueranno Legge che pone l’accento sulla sicu-
già sindaco di Carosio e ora presiden- tivare e spendere nei tempi stabiliti i a rimanere così elevate temiamo che rezza nella pratica degli sport invernali,
te dell’Uncem Piemonte. “Volevamo fondi europei, utilizzati in media solo al presto non ci saranno più le condi- fissa limiti al volo in montagna e all’uso
costituire un polo di attrazione per 30 per cento, come sentiamo ripetere zioni, mentre l’attività con le ciaspole dei mezzi “atipici” come le motoslitte,
tutta l’alta valle, concentrando alcuni spesso in questo periodo, in relazione potrà durare un po’ di più. Continua lasciando però ai Comuni la facoltà di
servizi essenziali: scuola, ambulatorio al piano Next Generation UE e in ge- intanto la forte richiesta di case in af- permetterne la circolazione su percor-
medico, dispensario farmaceutico. Un nerale ai fondi europei. fitto per l’estate: a chi viene qui però si autorizzati.
luogo per la comunità, che potesse Oltre ai pionieri e ai visionari, il tassello spieghiamo subito che non ci sono i
offrire anche residenze agevolate per fondamentale dei progetti di rigene- servizi offerti da altre mete alpine. Qui
chi lavora in valle e per gli stessi inse- razione della val Maira è il Consorzio si viene per assaporare la montagna

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NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 109

Aspetti economici del turismo


invernale e prospettive

ASPE TTI E CO NOMICI DEL TURISMO INVERNALE E P ROS P ETTI V E


Il Covid ha cambiato molte cose e un recuperino un rapporto più equilibrato
settore che ha risentito della pandemia con l’ambiente.
più di altri è quello del turismo. Nell’im-
mediato e con effetti che permarran- I dati. Il numero degli utenti delle pi-
no per tempi molto lunghi. Sebbene ste (sci alpino, snowboard, freestyle)
attualmente le condizioni del turismo è pressoché stabile se non addirittura
invernale siano drammatiche, la situa- in leggero calo. Le previsioni Skipass
zione che si è venuta a creare potreb- 2020-21, prodotte a ottobre 2020, pri-
be costituire un’opportunità per un ri- ma dell’inizio della seconda ondata di
pensamento complessivo dell’offerta. pandemia, in questa particolare situa-
Come abbiamo scritto nel documen- zione segnalavano una flessione rispet-
to di Legambiente “Per un’Italia più to a 2019-20 dell’8,7% per lo sci alpi-
verde, innovativa e inclusiva” per il no, dell’11% per lo snowboard mentre
turismo di montagna è venuto il mo- si osservava una crescita leggera per lo
mento di osare con visioni e strategie sci di fondo pari al 2%, e molto accen-
fortemente innovative che inneschino tuata per le ciaspole con un 28,90% in
poderosi percorsi di rinaturalizzazione più, a conferma del trend degli ultimi
di ambienti fortemente artificializzati e anni.

Praticanti principali delle discipline sportive invernali

Altre discipline
327.000 (-12,40%)

Ciaspole
576.000 (28,90%)
Sci alpino
2.128.000 (-8,70%)
Snowboard
487.000 (-11,10%)

Sci di fondo
296.000 (2,20%)

Fonte “Skipass panorama turismo”, Situazione Congiunturale Montagna Bianca Italiana Inverno 2020-2021
Elaborazione Legambiente

Rapporto di Legambiente
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Al di là delle difficoltà nelle valutazioni macchinari, con ingenti costi di eserci- Grandi catene vs operatori locali tazione dei villaggi alpini, nonché con
che si possono fare su un’annata ano- zio legati al funzionamento degli stes- Il mondo che ruota attorno ai grandi una maggiore attenzione all’ambiente.
mala come quella che stiamo vivendo, si. In gran parte ciò è stato possibile comprensori più in quota, quelli definiti A volte genuina ma spesso solo di fac-
si può però osservare che in termini di grazie ai consistenti incentivi pubblici. dagli esperti come stazioni “corporate” ciata, utile unicamente per un green
presenze in generale nelle stazioni scii- Scelte politiche sulle quali varrebbe la è in gran parte costituito da grosse so- washing.
stiche italiane da molti anni si registra il pena di riflettere poiché si tratta di soldi cietà detentrici dell’intero controllo della L’altro modello di gestione è quello
mantenimento di un numero pressoché provenienti dalle tasse dei cittadini. Oc- catena dei servizi, dall’impiantistica fino delle stazioni “community” che deriva
costante: si aggira tra i 25 e 30 milio- correrebbe poi capire fino a che pun- ai servizi accessori, tra cui: la ricettività, dallo sviluppo locale delle economie
ni annui. Di recente si è notato un calo to l’Amministrazione possa finanziare i servizi ricreativi, le scuole di sci, ecc. di montagna. Gli operatori economici
ASPE TTI E CO NOMICI DEL TURISMO INVERNALE E P ROS P ETTI V E

ASPE TTI E CO NOMICI DEL TURISMO INVERNALE E P ROS P ETTI V E


della vendita degli skipass, e in parti- un’impresa privata in perdita, alterando Tipicamente si tratta di stazioni co- proprietari e/o gestori delle attività della
colar modo di quelli plurigiornalieri e/o così il gioco della concorrenza. Sappia- struite artificialmente, capaci di ottime stazione sono costituiti da tante picco-
settimanali (- 8,7% per lo sci alpino e – mo che attualmente questo conflitto di strategie di marketing per il turista, con le o piccolissime imprese indipendenti,
11, 1% per lo snowboard nel 2019/20 fatto viene superato creando società prezzi fortemente competitivi, ma pres- governate in prevalenza dalla popo-
rispetto al 2018/19) a conferma della private a partecipazione pubblica che soché estranee all’anima della comuni- lazione locale. Queste imprese sono
sensibile riduzione del numero di uten- acquistano gli impianti delle società pri- tà locale. Dal dopoguerra questo tipo di rimaste parte integrante delle comuni-
ti. Solo la domanda estera, soprattut- vate in difficoltà. Tuttavia, al di là degli offerta ha preso sempre più piede rap- tà e hanno mantenuto un carattere di
to dell’Est Europa (Polonia, Russia, incentivi pubblici che possono dare una presentando una delle maggiori cause autenticità tale da renderle più accat-
Repubblica Ceca, ecc.) pare non aver temporanea boccata di ossigeno, nella del deterioramento del paesaggio natu- tivanti proprio per la loro specificità e
ancora saturato le disponibilità. Tutta- gran parte dei casi si osserva una con- rale montano. Ha comportato l’impiego il valore locale di cui erano depositarie
via nel tempo questo effetto potrebbe sistente riduzione del rapporto “Valore di ingenti quantità di capitali per costru- e portatrici. L’individualismo che con-
non essere sufficiente a compensare la Aggiunto/Totale valore della produzio- ire le infrastrutture ricettive (alberghi; traddistingue le popolazioni montane le
riduzione di domanda complessiva. ne”, riduzione che può essere com- pensioni; seconde case; etc.), o adat- ha rese più fragili poiché frammentate
pensata unicamente da un maggior tare quelle già esistenti. Investimenti nell’offerta e limitate nella reperibilità dei
La concorrenza numero di turisti. L’offerta perciò deve che hanno importato in montagna la finanziamenti e di conseguenza più le-
La lenta ma progressiva contrazione essere continuamente ampliata e am- cementificazione e l’urbanizzazione di- gate al sostegno da parte della pubbli-
della domanda ha incentivato la con- modernata, dove possibile spostando sordinata della pianura, contaminando ca amministrazione. Tuttavia, in tempi
correnza fra i gestori di impianti, anche gli impianti sempre più in alto in modo il territorio con stili di vita urbani, del recenti si sono verificate contaminazio-
su una dimensione internazionale. Si è da garantire la neve naturale o artificiale tutto estranei alla montanità dei luo- ni tra le due tipologie di gestione, da
innescato così un meccanismo perver- e soprattutto programmando nuovi ca- ghi. Sono stati utilizzati beni naturali, o un lato perché le stazioni “corporate”
so per cui gli operatori sono costretti roselli sciistici. meglio beni collettivi (praterie, boschi, esprimono una maggior attenzione al
ad attirare grandi masse di sciatori per Questo è il trend per i comprensori in ghiacciai, neve, acqua, aria, ecc.) a un territorio, dall’altro perché le stazioni
assicurarsi quelle economie di scala quota mentre i più piccoli e più soffe- costo irrisorio, a fronte di grandi gua- “community” avvertono la necessità del
necessarie a coprire gli alti investimenti renti, situati più in basso continuano a dagni. Abbiamo così assistito ad uso raggiungimento delle economie di scala
degli impianti e delle strutture ad essi sopravvivere unicamente grazie all’in- smodato delle risorse montane nello attraverso nuove forme di aggregazio-
collegate. Al contempo gli operatori si tervento pubblico. Nel momento in cui stile delle grandi metropoli a discapito ne. Il risultato di tutto ciò sono per l’ap-
devono confrontare con gli effetti sem- finiranno queste assurde forme di acca- del paesaggio e delle risorse naturali. punto i “caroselli” sciistici che secondo
pre più consistenti dei cambiamenti nimento terapeutico, per i piccoli non ci Anche il traffico e di conseguenza la molti operatori locali consentirebbero
climatici (capitolo “Neve e clima”) che sarà più speranza e saranno inesorabil- qualità dell’aria hanno subito un dete- alle piccole imprese italiane di sopravvi-
hanno comportato una riduzione pro- mente condannati alla scomparsa. Nel rioramento, tanto che adesso in molte vere sul mercato internazionale.
gressiva delle precipitazioni nevose e breve termine questo avrebbe l’effetto località montane si pone un problema Gli effetti di queste scelte sono evidenti:
una durata minore del manto nevoso al di avvantaggiare i grandi comprensori, di mobilità sostenibile al pari dei conur- siamo in presenza di una vera e pro-
suolo. I comprensori hanno reagito alla con uno spostamento della clientela su bamenti urbani. Questa riproposizione pria industria dello sci caratterizzata in
doppia crisi (climatica e di flussi) con di essi, generandovi un ritorno utile per della città in montagna sta mostrando tutto e per tutto da una logica fordi-
un aumento di investimenti in canno- produrre una maggior redditività. la corda. Se ne sono accorti anche i sta d’impresa, alla continua ricerca di
ni spara - neve, bacini artificiali, nuovi grandi operatori e ultimamente cerca- una domanda stabile per raggiungere
e più potenti gatti delle nevi e ulteriori no di porvi rimedio con tentativi di imi- perlomeno un pareggio di bilancio. La

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112 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 113

nascita dei “caroselli” sciistici dovrebbe anni ’70 e ’80, di rado trascorre l’inte- del limite alla fruizione dei luoghi come re gli impianti di risalita e l’innevamento
assolvere per l’appunto questa funzio- ra vacanza sugli sci. In base ad alcune garanzia per preservarne le risorse nel artificiale con fonti rinnovabili. Piuttosto
ne favorendo così le sospirate econo- stime oggi solo l’11% dei turisti inver- medio-lungo periodo e permettere ci sarà bisogno di ridisegnare una stra-
mie di scala. Ma per la realizzazione nali è esclusivamente dedito allo sci esperienze di vacanza autentiche e ri- tegia adeguata alle nuove domande di
di questi piani industriali occorrono da discesa (mentre l’1,50% allo sci da petute nel tempo. Questa modalità di turismo e agli effetti sempre più pesanti
sempre più ingenti finanziamenti e le fondo e lo 0,50% allo snowboarding); il fruizione che auspichiamo si affermi dei cambiamenti climatici.
possibilità non sono molte: l’intervento 39% pratica lo sci da discesa, ma an- sempre più, poiché espressione di quel Dovranno essere sospese tutte le de-
dell’investitore esterno o dell’ente pub- che altre attività sportive e/o ricreative; turismo dolce e meno consumistico, cisioni che potrebbero comportare
blico o di entrambi. il restante 48,2% sono non sciatori. per noi così prezioso, è esattamente modificazioni irreversibili degli ambienti
ASPE TTI E CO NOMICI DEL TURISMO INVERNALE E P ROS P ETTI V E

ASPE TTI E CO NOMICI DEL TURISMO INVERNALE E P ROS P ETTI V E


Escludendo l’intervento pubblico che, L’utente medio non passa più intere l’opposto di quella rappresentazione naturali o un ulteriore irrigidimento del-
per quanto già espresso in preceden- giornate a sciare senza sosta, dedica della montagna che in antitesi con i le potenzialità di uso delle infrastruttu-
za, con il tempo dovrà necessariamen- più tempo alle pause tra una discesa tempi ancora qua e là cerca prepoten- re. Altresì saranno da riconsiderate le
te esaurirsi, rimane l’investitore esterno. e l’altra ed è sempre più anziano. Tra i temente di farsi spazio. Il riferimento è risposte di adattamento concentrate
Ma esso per come si va configurando giovani si riduce il numero di coloro che quello di Karin Frick (responsabile della quasi esclusivamente sull’innevamen-
rischia di ingessare se non di soffocare praticano gli sport invernali e per lo più ricerca e membro della direzione del to artificiale, poiché è dimostrato che
l’impresa alpina locale. Infatti, la scelta lo fanno occasionalmente. In ogni caso GDI- Gottlieb Duttweiler Institute). Frick sono efficaci solo nel breve termine. Più
dei grandi investimenti ha cancellato la è sempre più apprezzato e ricercato il propone di trasformare le stazioni sci- in generale sarà da riconsiderare l’aiu-
flessibilità e le peculiarità dell’impresa così detto “apres-ski”, inteso come la istiche in “hub turistici”, nei quali i fre- to dell’intervento pubblico considerato
locale del passato, imbrigliandone le possibilità di poter fruire di servizi com- quentatori provenienti dai grandi centri che l’impresa privata dovrebbe ricevere
potenzialità e costringendola ad una plementari allo sci, tra cui: altre attività urbani possano ritrovare “tutto ciò che un sostegno da parte dello Stato uni-
continua lotta nel reperimento di nuovi sportive (piscina, palestra, fitness), ser- hanno disponibile in città, in condizio- camente a condizione che tale soste-
fondi. La trasformazione dell’impresa vizi di cura della persona (terme, relax, ni ambientali molto attraenti”. Nell’era gno sia finalizzato a una futura ripresa
familiare in grandi strutture ha cancel- sauna), servizi culturali (musei, visite delle transizione ecologica ci pare una economica del soggetto beneficiario. In
lato le tradizionali caratteristiche che la guidate), servizi enogastronomici, ser- proposta davvero fuori luogo. Inoltre, altre parole, sarebbe irrazionale mante-
contraddistinguevano e, in passato, la vizi di svago (locali notturni e/o serali). come ricorda Enrico Camanni “se cin- nere un tipo d’intervento pubblico che
rendevano vincente. Soprattutto ha au- In aggiunta, secondo i ricercatori, alla quant’anni fa il turismo portava la città non preveda la stesura di un attendibile
mentato il rischio che nelle successioni figura del consumatore tradizionale in montagna, adesso i proprietari dei piano economico di azione finalizza-
molte di queste vengano trasformate in si sta sostituendo un inedito profilo di monolocali li ridarebbero indietro per- to all’attestazione del ritorno econo-
società di capitale destinate a finire in utente. Si sta affermando un model- ché quasi nessuno vuole più svegliarsi mico dell’investimento per cui è stato
mano a multinazionali. lo di turismo definito dagli esperti con in un guscio di cemento”. - Il viaggiato- erogato il contributo. Come ci dicono
Senza nulle togliere alle grandi azien- l’espressione “turismo delle 4L” (land- re che parte per la montagna lo fa per- gli esperti oggi non c’è più motivo di
de di punta che nella categoria più alta scape, leisure, learning, limit). Il turismo ché cerca la montagna -, diceva Amé mantenere i contributi per lo sci alpino
sono necessarie poiché offrono alta delle 4L (Franch, Martini, Buffa, and Gorret prima che i condomini salissero alle località sotto i 1800 metri di quota,
qualità e buoni posti di lavoro, occorre Parisi,2008) sintetizza le principali mo- a duemila metri.” esse sono da destinare a nuove forme
però prestare più attenzione alle azien- tivazioni di domanda di turismo soste- di turismo oltre lo sci da discesa. Per le
de tipiche locali a gestione familiare ed nibile. Leisure, una prospettiva evoluta Politiche e strategie altre stazioni più in quota, per le quali
è evidente che occorre una correzione che combina il divertimento a salute, di adattamento investire nella dismissione degli impianti
globale del settore. benessere e conoscenza; Landscape, Next Generation UE può rappresentare comporterebbe un sacrificio economi-
si riferisce al turismo di contemplazione l’occasione giusta per attrezzare il Pa- co troppo elevato, gli investimenti do-
Il profilo del turista del XXI secolo del paesaggio e delle attività nella na- ese al cambiamento ed affermare così vrebbero essere indirizzati ad un pro-
Anche se si riduce il numero di perso- tura; Learning, rappresenta il turismo un nuovo profilo del Paese Italia anche cesso di diversificazione. Si dovrebbe
ne che prediligono la pratica dello sci, dell’apprendimento e della scoperta nel mondo del turismo. Non si tratterà cioè costruire una proposta innovativa
non significa assolutamente che la do- delle tradizioni, della storia e della cul- però di compiere un’operazione di co- in grado di integrare la stagione inver-
manda di turisti invernali sia destinata tura del luogo in tutte le sue espressio- smesi sostenibile sull’esistente e non nale con pratiche soft che permettano
a scemare. Tuttavia il turista montano ni; Limit. sintetizza la consapevolezza e basterà efficientare energeticamente le di fruire del territorio anche se non c’è
di oggi è molto diverso da quello degli l’accettazione da parte della domanda strutture ricettive o pensare di alimenta- neve e con una maggior valorizzazio-

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114 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 115

Il parere degli esperti


ASPE TTI E CO NOMICI DEL TURISMO INVERNALE E P ROS P ETTI V E

La montagna deve conservare


anche spazi liberi da infrastrutture
Intervista a Umberto Martini

IL PARERE DEGLI ESPERTI


Il futuro del turismo invernale sulle Alpi, per Umberto Martini, docente di Economia e
Marketing territoriale all’Università di Trento, passa per la ricerca di un nuovo equilibrio
ne delle stagioni estive, autunnali e diverso orientamento strategico delle
tra i vertici che compongono la sostenibilità: ecologia, economia e società, tenendo
primaverili, quest’ultime favorite anche località. In quest’ottica può essere de-
presente che, se lo sci da discesa attira masse importanti di persone, è in crescita
dall’incremento di temperatura. finito un quadro sistematico di finanzia-
anche il numero di turisti alla ricerca di un’offerta diversa, da immaginare e costruire.
Le destinazioni emarginate dallo svilup- menti a fondo perduto, sgravi fiscali ad
po turistico di massa devono essere in- hoc per le attività produttive del turismo
Prof. Martini, ci aiuta a comprendere in che direzione dovrebbe andare il tu-
centivate e sostenute negli investimenti soft, con incentivi per la riqualificazione
rismo invernale sulle Alpi?
verso strategie imprenditoriali totalmen- energetica e territoriale e con il soste-
te innovative e di sistema. Il successo gno all’impresa locale. In tal modo si
Credo sia fondamentale non forzare troppo la mano per mantenere un’offerta e un’or-
economico del turismo dolce in Valle riuscirebbe a promuovere le molteplici
ganizzazione che hanno fatto il loro tempo. Da circa cinquant’anni il modello centrato
Maira (CN) è un caso da manuale che attività che si possono svolgere nel-
sulla pratica dello sci da discesa ha permesso il grande successo di alcune stazioni
merita di essere studiato, migliorato e la media e bassa montagna creando
sciistiche sulle Alpi, non solo in Italia. Adesso serve un rinnovamento, da realizzare
riprodotto nelle aree che fino a ieri sono le condizioni per impiegare le risorse
tenendo conto del paradigma della sostenibilità. Bisogna cioè valutare le tre compo-
state considerate marginali e che ora in locali, umane e materiali. Si darebbe
nenti dello sviluppo sostenibile: l’ecologia, l’economia e la società.
virtù dei cambiamenti in atto possono così spazio e fiducia alla fantasia e alla
assumere nuove forme di protagoni- creatività valorizzando le esperienza
Dal punto di vista ecologico, sono emersi in modo netto i problemi legati all’affol-
smo. Per questo serve un giusto riequi- positive che con tanto coraggio sono
lamento di masse crescenti di persone in quota e alle grandi opere infrastrutturali
librio tra gli investimenti sulla montagna state avviate nelle nostre montagne. Un
necessarie per lo sci. Queste dimensioni sono state discusse e criticate, soprattutto
della “neve firmata” e la montagna più percorso che richiede la partecipazione
quando la logica prevalente è stata quella della crescita senza limiti. In alcuni casi,
povera attraverso strumenti di perequa- diretta delle comunità località attraver-
infatti, si è seguita l’onda dello sviluppo, allungando, collegando e ampliando i com-
zione in grado di rendere meno misera- so un’informazione puntuale e percorsi
prensori sciistici. Ciò ha portato, in certe zone, a una crescita forse eccessiva e disor-
bili i contributi per lo sviluppo delle aree di formazione articolati sulle emergen-
dinata, certamente non attenta alle questioni ecologiche. Il riscaldamento globale poi,
montane più svantaggiate.Il venir meno ze climatiche e sulle potenzialità alter-
negli ultimi quindici anni, ha accentuato l’impatto dello sci di massa nelle Alpi, por-
dei “contributi” a sostegno dell’investi- native, per favorire lo scambio di idee
tando a cambiamenti radicali, come l’indispensabilità dell’innevamento programmato
mento in impianti non può essere in- e la collaborazione tra generazioni, tra
al di sotto di certe quote. Tutti gli scenari elaborati dai climatologi confermano che la
terpretato come l’ “abbandono” degli vecchi e nuovi abitanti anche laddove
tendenza all’aumento delle temperature medie non si arresterà e anche l’eccezionalità
operatori privati da parte dell’Ammini- la costruzione di nuove competenze di
delle recenti grandi precipitazioni dimostra quanto il clima stia cambiando. Non si può
strazione Pubblica, al contrario deve comunità ancora lascia a desiderare.
quindi ragionare pensando di tornare a uno scenario simile a quello degli anni Settan-
costituire il necessario stimolo ad un

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116 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 117

ta, quando si sciava a quota 900 m, su neve naturale. frequentazione turistica) mostrano però che le dimensioni dei comprensori
sciistici non sono per forza collegate a un miglioramento delle condizioni di
Oltre la dimensione ecologica della sostenibilità, però, rimangono quella economica sviluppo della popolazione locale». Come commenta questa affermazione?
e sociale, che in molte località montane dipendono dalla doppia stagione turistica,
estiva e invernale. L’economia va misurata non solo sulle società impiantistiche, ma I grandi comprensori sciistici hanno di solito a monte grandi società molto capitalizza-
anche sull’indotto, fatto di moltissime imprese collegate, che operano nella ricettività, te, in genere Spa, e ragionano secondo logiche industriali. In questi casi senza dubbio
nella ristorazione, nei servizi e che sono per lo più di proprietà locale. Anche social- parliamo di “industria della neve”. Come tutti i sistemi industriali, anche questo preve-
mente, quindi, eliminare lo sci di massa nelle Alpi avrebbe un impatto notevole e de investimenti colossali in tecnologia, nelle infrastrutture, nei sistemi di trasporto e di
porterebbe allo spopolamento di alcune valli, rimaste abitate grazie all’attività turistica. innevamento e anche nelle attività connesse, quali la ristorazione, l’intrattenimento, i
Sta qui la difficoltà: trovare un bilanciamento tra le esigenze contrapposte, insite nel servizi di noleggio, etc. Tutto, nel grande carosello, ha dimensioni industriali e servono
rapporto tra lo sci di massa e le Alpi. grandi numeri perché funzioni. Ciò inevitabilmente fa perdere le dimensioni territoriale
ed esperienziale, perché ai grandi numeri è associata la standardizzazione.
Come trovare questo nuovo equilibrio di sostenibilità?
Nelle piccole stazioni, più legate alla logica della valle, invece, la dimensione esperien-
Lo si sta in parte già facendo: in molte stazioni sciistiche si sta puntando sull’innova- ziale è molto più forte. C’è però la questione della sostenibilità economica. Torniamo
zione e sulle pratiche alternative e integrative allo sci da discesa. Il turismo è cambiato, al discorso degli equilibri. A volte le piccole strutture resistono grazie ai contributi di
IL PARERE DEGLI ESPERTI

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perché sono cambiate le società e i bisogni. I più giovani, per esempio, preferiscono sussidiarietà delle grandi imprese. Alcune importanti realtà organizzate dello sci, nelle
forme diverse dal tradizionale sci da discesa. Gli stessi sciatori magari lo fanno solo loro logiche di riparto di ricavi e utili, tengono conto del fatto che esistono piccole
per parte del tempo, per il resto ricercano altre attività, in momenti diversi della giorna- società marginali e che queste realtà sono importanti perché mantengono viva la
ta. Anche nei nuclei familiari i comportamenti sono variegati, spesso non tutti sciano o pratica dello sci, con le scuole che avvicinano bambini e ragazzi e permettono la vita
possono sciare. Il numero di chi fa sci da discesa rimane imponente e sono in crescita di piccole comunità in valli isolate e chiuse.
i flussi dall’estero, ma è vincente saper offrire sempre più elementi di combinazione:
altre pratiche, altri servizi, rispondere ad altre esigenze. È un percorso già avviato, che Bisogna fare attenzione a questi equilibri, ricordando che i costi fissi dello sci da di-
va rafforzato. scesa sono molto alti per il mantenimento delle strutture e dunque sono necessarie
economie di scala. E allora come intervenire, come evitare che i flussi di massa atti-
È importante, sulle Alpi, evitare due tipi di forzature. Prima di tutto, stante la situazione rati dai grandi comprensori diventino insostenibili per i fragili equilibri della montagna:
climatica, bisogna smettere di insistere sui comprensori a bassa quota (al di sotto questa è la vera sfida.
dei 1400 metri salvo particolari situazioni microclimatiche): si rischia di fare un danno
ambientale ed economico, investendo in opere infrastrutturali molto costose, che ri- Possiamo affermare che i grandi comprensori sciistici già esistenti siano suf-
chiedono consumi ingenti di acqua ed energia per l’innevamento artificiale. ficienti a soddisfare la domanda?

La seconda forzatura da evitare è la ricerca continua di nuove aree dove portare il Sì, infatti la vera questione è: perché continuare a ingrandire? La necessità di fare
paradigma dello sci di massa, realizzando nuove stazioni e collegamenti tra compren- ampliamenti risponde forse a esigenze di investire in attività più vicine al settore dell’e-
sori. Andrebbe rispettato il fatto che la montagna deve avere anche una dimensione dilizia? Verrebbe da chiedersi se investiamo perché c’è davvero bisogno di nuove
libera da infrastrutture, lasciata alla wilderness, uno spazio di un altro valore, diver- piste oppure perché il modello di business sta in piedi a condizione che le società
so da quello del turismo di massa. Invece sappiamo che la tendenza è continuare degli impianti possano gestire anche attività che non hanno molto a che fare diret-
a puntare sull’ampliamento, perché ci sono interessi molto forti. Ma la dimensione tamente con il trasporto delle persone, ma con la costruzione. Questo non lo dico in
economica, nella ricerca di un nuovo equilibrio, non deve sovrastare la componente senso critico, è questione di modello di business. Sono comunque convinto che, a un
ecologica della sostenibilità. certo punto, si debba applicare il paradigma del limite. Siccome il numero di sciatori
non cresce (ricordiamo anche che si tratta di un’attività costosa) e probabilmente già
Nel recente documento della Commissione Tutela Ambiente Montano del Cai così siamo in grado di soddisfare il bisogno di praticare questo sport, bisognerebbe
Cambiamenti climatici, neve, industria dello sci, si afferma: «La presenza del- evitare altri ampliamenti. È quello a cui facevo riferimento prima. Ma proprio perché la
le stazioni sciistiche sembra avere avuto effetti positivi, ma non dovunque, ricerca di un equilibrio è contraddittoria, emerge un altro problema: in gran parte delle
sulla permanenza degli abitanti, il cui numero è cresciuto o è rimasto stabile valli alpine che non sono attraversate da impianti, il desiderio diffuso è quello di avere
in quasi due terzi dei comuni sciistici, mentre è diminuito nel terzo restan- impianti. Quando si propone un modello diverso di sviluppo c’è un rifiuto.
te. I dati economici e demografici (redditi IRPEF, occupazione, popolazione,

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118 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 119

C’è una difficoltà a immaginare un turismo diverso. per gli impianti di risalita. La politica dovrebbe avere la forza di stabilire criteri chiari per
investire solo dove esiste l’effetto moltiplicatore e senza dover ricorrere a quelle che io
Qui si aprirebbe un capitolo nuovo, che ha a che fare con l’innovazione, la capacità di chiamo “alchimie”, per far quadrare i conti quando non tornano.
IL PARERE DEGLI ESPERTI

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uscire da schemi tradizionali. Abbiamo conosciuto, dalla metà degli anni Sessanta in
avanti, il grande boom dello sci di massa e questo ha portato a una sorta di one best Tra queste “alchimie”, sempre più spesso l’utilizzo di fondi pubblici viene
way, cioè di convinzione che l’unico modello vincente sia quello. Ciò che sta al di fuori giustificato dal fatto che gli impianti di risalita sono considerati mezzi di tra-
non si considera nemmeno, si pensa che sia fatica sprecata. Questo atteggiamento sporto sostenibile.
preclude, forse, per alcune località alpine, di sviluppare interessanti spazi di innovazio-
ne, che potrebbero stare su un mercato diverso, significativo secondo le statistiche. Il Se si prendono decisioni coerenti con questa logica, per esempio chiudere una strada
numero di persone che non sciano o che cercano zone lontane dalle piste, dove ma- e aprire un impianto, allora questa giustificazione è reale. Nelle Dolomiti c’è il caso
gari fare sci da fondo, escursioni con le ciaspole, praticare lo scialpinismo, sembrano dell’Alpe di Siusi, che si raggiunge con una cabinovia dal paese di Siusi e la strada
numeri importanti e richiedono un modello e attenzioni diverse. viene chiusa in determinate fasce orarie: possono salire solo gli ospiti degli hotel e chi
porta rifornimenti. La cabinovia permette davvero di ridurre il traffico di automobili. In
Il turismo di massa legato allo sci e ai grandi comprensori ha sempre più altri casi, si consentono “alchimie”, appunto, per fare investimenti che non hanno a
bisogno di fondi pubblici... che fare con la mobilità sostenibile.

In alcune valli alpine in Svizzera e in Austria gli impianti di risalita sono considerati
infrastrutture a uso pubblico, un volano di sviluppo, che provocano nell’economia Scialpinismo, ciaspole, benessere e cultura
del territorio un effetto moltiplicatore importante. Questo argomento anche in Italia
viene portato sempre a giustificazione del sostegno dato alle società che gestiscono
per completare l’offerta dello sci alpino
gli impianti di risalita e le strutture annesse, quali le piste e i sistemi di innevamento. e resistere alla crisi

È questo il punto che andrebbe considerato: se l’investimento pubblico ha realmente Intervista a Lorenzo Delladio
un effetto moltiplicativo della ricchezza, allora è giustificato e anzi è un esempio virtuo-
so. Ma questo effetto non si può dare per scontato e bisognerebbe valutare quando Da Passo Rolle alla Marmolada: per Lorenzo Delladio, imprenditore trentino, titolare
invece andiamo a creare strutture e infrastrutture in costante perdita, che hanno biso- de La Sportiva, ci sono ambienti montani che, liberi da impianti, possono completare
gno, solo per rimanere aperte, di continui trasferimenti pubblici per sanare le perdite. l’offerta dello sci alpino, aiutare a tamponare le crisi (oggi la pandemia, domani forse
Ecco, questo non è coerente con i manuali di economia pubblica e con gli insegna- la scarsità di neve) e allungare la stagione turistica rendendo la montagna fruibile nelle
menti di economisti come Joseph Stiglitz. Quando, di fronte a società di impianti che quattro stagioni, con un turismo più rivolto alla qualità rispetto alla quantità.
generano perdite continue e consistenti, si dice che deve intervenire il pubblico, si
risponde a logiche di salvataggio, lontane dal generare un moltiplicatore di ricchezza. Quest’inverno, il suo progetto per il Passo Rolle senza impianti, purtroppo mai realiz-
zato, è stato citato spesso dai media come possibilità mancata. Nel contesto attuale,
Userei questo tipo di discriminante per ragionare sull’utilità dell’investimento pubblico che ci obbliga a evitare gli assembramenti, infatti, lo scialpinismo e le escursioni con le

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ciaspole danno la possibilità di vivere la montagna in un modo diverso.


La Provincia Autonoma di Trento ha appena autorizzato un nuovo impianto di
Ci racconta come nasceva l’idea e perché non è andata a buon fine? risalita proprio a Passo Rolle, cosa ne pensa?

Passo Rolle è un luogo che frequento spesso, d’estate e d’inverno, molto vicino a Del collegamento tra San Martino di Castrozza e Passo Rolle si parla da tempo, ades-
casa mia. Un posto di straordinaria bellezza. Da tempo osservavo che i quattro im- so la politica ha fatto un passo avanti per la sua realizzazione. Molti anni fa, un impian-
pianti di risalita, ormai datati, rimanevano chiusi o aprivano a singhiozzo. Restavano lì to era già presente negli stessi luoghi, ma ora l’ambiente è libero da infrastrutture e
solo a rovinare il paesaggio. Allora mi sono chiesto: perché non smantellarli? Poteva un impatto nuovo inevitabilmente ci sarà. Io non sono molto convinto, ma mi rendo
essere una buona operazione, da portare avanti con La Sportiva, costruendo una conto che dopo tanti anni di promesse, la questione si è sbloccata e le popolazioni di
serie di percorsi per lo scialpinismo, le escursioni con le ciaspole, l’osservazione della quei luoghi ne beneficeranno.
natura, nel rispetto dei vincoli imposti dal Parco naturale Paneveggio - Pale di San
Martino, benessere, cultura e tanto altro, il tutto organizzato, messo in sicurezza e L’importante è che si operi in modo assolutamente cosciente, tenendo conto, visto
incluso in pacchetti da offrire ai potenziali clienti. che il collegamento si farà comunque, della fragilità di quel territorio e delle bellezze
naturali che non devono essere rovinate. Ci sono tecnologie che permetteranno di
Tutto questo sia per la stagione invernale sia per quella estiva, senza dimenticare la operare al meglio in questo senso.
continuità fra i due periodi.
IL PARERE DEGLI ESPERTI

IL PARERE DEGLI ESPERTI


Io me lo auguro di cuore, dobbiamo pensare che il tutto andrà poi in eredità ai nostri
Il progetto è stato presentato alle istituzioni, ai privati interessati, come gli albergatori nipoti.
e gli impiantisti, e alla gente comune, gli appassionati di montagna e i fruitori di que-
sto bellissimo territorio. Ne hanno parlato persino due testate americane, incuriosite Potrebbe essere un’operazione interessante, se l’impianto sarà utilizzato per una mo-
dall’idea, che nel 2017 appariva innovativa. Nella sua semplicità, anticipava i tempi. bilità alternativa all’auto. Ma va detto che non nasce per questo. Comunque, in una
Poi si è bloccato tutto perché un piccolo gruppo di persone molto influenti della Valle zona caratterizzata da tanta neve e valanghe, può garantire la comunicazione tra le
di Primiero si è messo di traverso. Esiste un campanilismo tra valli vicine e forse non valli, al servizio degli abitanti e non solo dei turisti. Può quindi avere un senso, se
hanno accettato che qualcuno arrivasse dalla Val di Fiemme, a pochi km di distanza, servirà a vivere meglio la montagna e soprattutto se la sua gestione sarà economica-
a proporre cosa fare nella loro valle. Non ho mai realmente capito i motivi dello stop. mente sostenibile.

Sarebbe stata un’ottima operazione di marketing, non solo per la mia azienda (che Inoltre non esclude che parte del mio progetto per Passo Rolle possa essere realiz-
avrebbe investito in modo significativo) ma per il Trentino tutto. E sarebbe stato utile zato, anche se non sarò io a farlo.
per tamponare le perdite, in tempo di covid e non solo. Dobbiamo prepararci alla
possibilità di inverni senza o con poca neve, a causa del cambiamento climatico, e La sua idea potrebbe essere trasferita in Marmolada, dopo la valanga che ha
dobbiamo mettere in conto i costi energetici e ambientali della produzione di neve distrutto il Rifugio Pian dei Fiacconi e la stazione di arrivo del vecchio impian-
programmata. to di risalita, ormai dismesso, da Passo Fedaia fino ai piedi del ghiacciaio?

Non sono contrario agli impianti di risalita, la mia idea per Passo Rolle era comple- Questo non lo so, ma certamente intendo impegnarmi perché in Marmolada non ven-
mentare e non alternativa allo sci alpino. Esistono molti impianti nelle zone limitrofe, ga costruito un nuovo impianto di risalita, oggi che la natura ha portato via le uniche
sia su un lato sia sull’altro lato del passo: stazioni sciistiche moderne. Il mio progetto infrastrutture di un versante che può rimanere libero. Ma già prima della valanga c’era
aggiungeva un ‘prodotto’ nuovo, fresco e dinamico. Non tutti i frequentatori della l’idea della ricostruzione.
montagna sciano, anzi una buona metà di loro ha bisogno di alternative.
Ripeto, non sono contrario a priori agli impianti di risalita, ma c’è situazione e situa-
Quindi non solo monocultura! Sono convinto che servano proposte in grado di pro- zione, montagna e montagna. L’impianto di cui parliamo è stato tra i primi sulle Alpi,
lungare la stagione turistica, che oggi si concentra in poche settimane. La bellezza del costruito nel 1947! Ma ora ha perso la ragione di esistere: se un turista vuole salire in
nostro territorio potrebbe offrire di più e più a lungo. Perché chiudere tutto in aprile, cima alla Marmolada basta che dal lago di Fedaia scenda con l’auto per venti minuti
alla fine della stagione sciistica, o in settembre, dopo quella estiva? ed eccolo alla partenza della funivia di Malga Ciapela, sul versante veneto, che lo
porta in pochi istanti in vetta alla Marmolada all’interno di una comoda e calda cabi-
Facciamo vivere la montagna e i suoi abitanti durante tutto l’arco dell’anno. Solo così na. Conosco bene quei luoghi, facevo quella salita ogni giorno, tra il 1975 e il 1976,
questi territori ‘difficili’ resteranno abitati e curati. durante il mio servizio militare con il soccorso alpino della Polizia, per monitorare lo

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122 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 123

stato del ghiacciaio e renderlo sicuro per gli sciatori, segnalando l’apertura notturna di
eventuali crepacci. In quegli anni il ghiacciaio era ancora in buona salute.
Responsabilità in montagna
Oggi, purtroppo, non lo è più!

Tengo a quei luoghi e per questo ho avviato un dialogo con i nuovi proprietari dell’im-
pianto, nel tentativo di rimodulare il progetto proponendo attività diversificate e, spero,
senza ricostruire quanto la enorme valanga dei mesi scorsi ha cancellato.

Mi chiedo inoltre se, con la normativa attuale, possano essere autorizzate infrastrut-
ture in una zona rossa per rischio valanghe: chi si prende la responsabilità di una
possibile nuova catastrofe? E’ un argomento per certi verso ovvio, tere praticare alcune attività sulla neve e
ma appare il caso di richiamarlo nella riprendere contatto con gli spazi aperti.
Sono in contatto anche con Guido Trevisan, proprietario del Rifugio Pian dei Fiacconi, sua completa valenza in questi momen- Chi con le ciaspole, chi avvicinandosi
per la ricostruzione del rifugio in una zona più sicura, non al servizio di un impianto di ti che, a seguito della pandemia Covid anche per la prima volta allo sci alpi-

RESPONSABILITÀ IN MONTAGNA
risalita ma di chi vuole salire a piedi, di chi la montagna se la vuole conquistare da solo, 19, stanno determinando cambiamenti nismo, insomma una ricerca diffusa di
IL PARERE DEGLI ESPERTI

di chi vuole vivere esperienze che in altre parti non può più assaporare integralmente. nella vita sociale degli italiani e quindi aria aperta e di movimenti in Natura.
anche in quella dei frequentatori della Le forti nevicate che hanno caratterizza-
Già prima della valanga, lavoravamo a un progetto per fruire al meglio dei luoghi, montagna. In linea generale la respon- to questa prima parte dell’inverno, per
valorizzando gli aspetti storici, legati alla Grande Guerra, geologici ed energetici, vista sabilità dovrebbe far parte del bagaglio contro, stanno mettendo a dura prova
la presenza della diga di Fedaia. Lui aveva già iniziato a operare nell’ottica del rifugio di ciascun frequentatore della monta- la sopravvivenza della fauna selvatica
raggiungibile solo a piedi. Ora possiamo ripartire da lì, unendo le forze. gna, soprattutto dovrebbe accompa- ed in particolare alcune specie simbolo
gnarlo e consigliarlo nella scelta delle dagli ungulati come lo stambecco e il
Se invece si permette la costruzione di un nuovo impianto, in futuro poi si potrebbero attività da compiere e nella conseguen- capriolo, ai tetraonidi come le pernici e
rendere necessari paravalanghe per metterlo in sicurezza, come abbiamo già visto te consapevole valutazione del rischio i fagiani di monte. E qui si richiede re-
accadere altrove, invadendo di cemento quel territorio così bello e delicato. insito in quella attività per se ed even- sponsabilità. Avvicinarsi ed esplorare
tualmente per gli altri. Di questo han- certi ambienti ove questa fauna vive il
Lasciamo libero il versante trentino della Marmolada, custode dell’unico ghiacciaio no scritto in molti,ma qui si vorrebbero periodo invernale richiede un minimo di
delle Dolomiti, o, meglio, di quel poco che resta. esplorare altri aspetti della responsabili- informazioni e la volontà, da parte dei
tà che ai giorni odierni si rendono molto frequentatori di questa Montagna, di
Pensa che dovrebbe esserci un dibattito pubblico più ampio, per decidere attuali e necessari. mantenere comportamenti responsa-
del futuro di una montagna dal forte valore simbolico come la Marmolada? La situazione generale della pandemia bili. Responsabili in quanto condivisi e
ha posto da più di un anno ormai molte accettati non come i soliti divieti o limi-
Sì, credo che dovrebbe esserci un consenso ampio. Ma è anche vero che il dibattito limitazioni alla nostra vita lavorativa, fa- tazioni che “pseudoambientalisti” fanno
pubblico non deve rallentare troppo la presa di una decisione: mentre si parla nelle migliare, sociale e ricreativa. In questo imporre senza un motivato perché.
sedi politiche, gli imprenditori vanno avanti, investono e poi si fa fatica a fermarli. inverno le stazioni sciistiche sono state Responsabili in quanto partono dall’a-
Servono figure al di sopra delle parti, disinteressate, che pensino veramente alla sal- chiuse per motivi di salute pubblica.Le vere a disposizione una serie di do-
vaguardia del territorio e non solo al tornaconto immediato. Che riescano a fare da Alpi e l’Appennino hanno visto un sus- cumentate informazioni che spiegano
collante. Una politica decisa, che abbia il coraggio di guardare avanti con mentalità seguirsi di possibili date di apertura con come mai certi animali vanno in soffe-
aperta ma soprattutto sostenibile. altrettante fermate.In questa incertezza renza durante gli inverni particolarmen-
unita alla ormai lunga prostrazione per te nevosi e come mai certi comporta-
Chiaramente le persone devono poter vivere e lavorare in montagna. Naturalmente, i vari e diversificati periodi di chiusura, menti messi in atto dai frequentatori
lo sci alpino dà molte opportunità, ma non è l’unica fonte di reddito e di lavoro, nem- alla prima possibilità di uscita moltissi- della Montagna non informati possano
meno in campo turistico. mi cittadini si sono riversati in luoghi e comprometterne fin anche la sopravvi-
ambiti nuovi e sconosciuti nella loro de- venza. Esistono alcuni progetti di ricer-
licatezza ambientale, allo scopo di po- ca e comunicazione molto specifici che

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124 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 125

fanno della comunicazione il fulcro del cie.Il periodo dei corteggiamenti, la cova
messaggio rivolto affinché i frequenta-
tori della Montagna siano effettivamen-
per gli uccelli, le nascite per i mammiferi
ecc. ; il ciclo biologico di ogni specie ha
Mobilità a basso impatto
te responsabili. Ne citiamo solo alcuni a tempi propri e definiti essenziali. Ancora
titolo puramente indicativo: Be part of di più conoscere questi aspetti etologici
the Mountain https://www.bepartofthe- oltre ad arricchire il patrimonio culturale
mountain.org/it , ResiCets https://www. di ogni frequentatore della Montagna,
cipra.org/it/cipra/italia/progetti-attivita/ permetterà ai singoli di muoversi in
resicets (descritto nel capitolo Buone ogni ambiente osservando e attuando
Pratiche) , alcune norme specifiche di comportamenti responsabili. Dopo il
comportamento adottate dal Parco Na- lungo e forzato periodo di privazioni cui
turale del Mont Avic https://www.mon- il Covid ci ha sottoposto, non vediamo Le Alpi, da oltre dieci anni indicano già funivie, molte delle perle italiane come
tavic.it/ e svariati di oltr’alpe. Un ruolo l’ora di uscire liberi verso spazi aperti la possibilità di andare sulla neve senza Moena e Racines, solo per citare due
centrale nella gestione e comunicazio- e di riprendere le cadenze della cosid- bisogno di auto propria, sia per arriva- delle dieci perle italiane del circuito,
ne di questi progetti lo svolgono sen- detta vita normale. Questa auspicata re nelle destinazioni sia per muoversi offrono in Alto Adige, un sistema inte-
RESPONSABILITÀ IN MONTAGNA

MOBILITÀ A BASSO IMPATTO


za ombra di dubbio le Aree Protette in ritrovata libertà di movimento andrà all’interno delle stesse e mandare in grato di trasporto che copre anche le
ciò dimostrando, al fuori da ogni sterile vissuta con pienezza e con consape- vacanza l’auto. frazioni e arriva in quota con le funivie,
polemica, quale sia determinate la loro volezza. Il proprio benessere per essere E’ lo slogan del circuito Alpine pearls, oltre a scibus gratuiti sia per le piste ma
funzione di ricerca, educazione alla fru- effettivamente tale non può e non deve marchio di qualità della mobilità dolce anche per shopping e tempo libero, o il
izione degli ambienti naturali, conserva- compromettere il benessere di altri, al- di 19 località turistiche in 5 paesi alpini, bike express che riporta indietro i ciclisti
zione e gestione della biodiversità. Vale trimenti si configurerebbe nell’egoismo. che offrono vacanze car free, con ga- che possono scegliere nei tanti punti di
la pena di ripetere che non si tratta di Come ben sappiamo questi processi ranzia di mobilità. A cominciare dall’ar- noleggio la ciclabili e il tipo di bicicletta
divieti in senso stretto; cioè non si tratta di maturazione necessitano di tempo rivo in treno e in autobus, a cui si ag- con cui pedalare.
di imporre un limite alla libera frequen- e di essere accompagnati da momen- giungono servizi shuttle, scibus, servizi Servizi locali innovativi di mobilità sen-
tazione della montagna. Si tratta di un ti di diffusione e disseminazione delle taxi, auto elettriche, bici ed e-bike, carte z’auto che si integrano perfettamente
processo culturale che passa dalla faci- cosiddette buone pratiche. E una delle di mobilità che assicurano l’utilizzo gra- con il trasporto su ferro, che vede in
le declinazione dello slogan “no limits”, migliori pratiche da mettere in atto con- tuito dei mezzi pubblici insieme all’uso Trentino Alto Adige con la Trento Malè,
alla acquisizione della consapevolezza siste nel non erigere strumentali stecca- degli impianti in un’offerta integrata e la Merano Malles e la ferrovia della Val
che i nostri comportamenti possono ti fra i frequentatori della Montagna che organizzata insieme all’accoglienza. Pusteria, un punto di eccellenza con un
danneggiare alcune specie animali. Si provengono dalle pianure e dalle città, In alcuni casi gli impianti stessi posso- servizio di qualità integrato per residenti
tratta cioè di passare dalla indifferenza ai quali spesso mancano alcune cogni- no servire anche ai residenti e non solo e turisti. A livello nazionale siamo anco-
per ciò che ci circonda alla responsa- zioni di base, e fra chi vive e lavora in per andare in quota a sciare, diventan- ra indietro, come dimostra l’esperienza
bilità di usufruire in maniera ragionata Montagna. Se ai primi spetta l’onere di do una parte del servizio di trasporto, di Trenitalia degli Intercity nazionali av-
degli spazi che Natura ci mette a dispo- acquisire le conoscenze, ai Montanari giustificato da numeri e da esigenze viata a ottobre 2020, in cui è possibile
sizione. E questo approccio vale e varrà spetta l’onere di conservare e mettere locali. Più spesso tuttavia si parla di portare la propria bicicletta, che copre
ancor di più progredendo la primavera a disposizione della collettività i Beni ampliamento e ammodernamento de- diverse tratte ma non ancora le zone
verso l’estate quando auspicabilmente Naturali di cui sono al tempo stesso cu- gli impianti in funzione ad uso della mo- alpine. Basta guardare a cosa fanno
le restrizioni Covid ci si augura possa- stodi e fruitori. Parole chiave: coesione bilità sostenibile per giustificare ancora le ferrovie svizzere a partire dal mitico
no essere allentate permettendoci, di sociale e territoriale. Lo spunto arriva consumo di territorio e cementificazio- trenino rosso del Bernina che arriva a
conseguenza, una maggiore libertà di dall’enciclica di Papa Francesco “Lau- ne in funzione dello sci e di economie 2253 metri di altezza ai piedi del ghiac-
movimento con la ripresa delle attività dato sii”:“La sfida urgente di proteggere che non trovano strade di riconversione ciaio, diventato il più affascinante dei
di montagna a tutto tondo (alpinismo, la nostra casa comune comprende la efficienti.  viaggi alla scoperta delle Alpi.
arrampicata, escursionismo ecc.).Ter- preoccupazione di unire tutta la famiglia Oltre a centri storici pedonalizzati, ser- Vanno poi ricordati anche nuovi modi
minato l’inverno, la fauna affronta altri umana nella ricerca di uno sviluppo so- vizi transfer, carte mobilità gratuite che di vivere la montagna, fare trekking e
momenti delicati per la sua vita e per il stenibile e integrale, poiché sappiamo consentono l’utilizzo in tutta regione camminare sulle Alpi. Sono le racchette
mantenimento in buono stato della spe- che le cose possono cambiare”. del trasporto pubblico integrato con le da neve – “ciaspole”, “ciaspe”, “caspe”

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126 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 127

nei vari dialetti valligiani – sono il mezzo quota al solo pubblico non motorizza-
più semplice per muoversi sulla neve e
compiere escursioni a contatto con la
to. Una scelta in linea con la decisione
delle amministrazioni di rendere inac-
Bibliografia e sitografia
natura, scoprendo la magia e lo spetta- cessibile al traffico veicolare la Strada
colo della montagna d’inverno, lontano dei Cannoni o di ripetere negli ultimi
dal clamore e dalla confusione delle pi- anni l’ordinanza per chiudere da Ca-
ste da sci. nosio all’altopiano della Gardetta, tutti
Nel 2020, anche a causa della pan- i week end nei mesi estivi, suscitando
demia, l’escursionismo invernale ha fi- consensi e non poche polemiche.
nalmente trovato una sua collocazione Secondo uno Studio dell’Accademia
nell’ambito delle attività sportivo-ricre- europea di Bolzano i quattro passi at-
ative proposte dalle località turistiche torno al massiccio del Sella sono at- CambiaClimaFVG_sintesiStudio2018 friuli PDF
montane; fino a poco tempo fa, le “cia- traversati ogni anno da quasi due mi- Edoardo Cremonese, Brad Carlson e altri Novembre 2019- Rapport Climat-Cambiamenti climatici nell’a-
spole” erano quasi sconosciute, e raro lioni di veicoli, solo il parcheggio sotto rea del Monte Bianco e impatti sulle attività umane

era trovarne le caratteristiche tracce sui le cime di Lavaredo, è raggiunto ogni EURAC – RESEARCH, 2018 Rapporto sul clima Alto Adige
MOBILITÀ A BASSO IMPATTO

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
sentieri innevati delle Alpi e dell’Appen- anno da più di 50mila veicoli, concen- Mariangela Franch, Umberto Martini, Maria Della Lucia, 2011La sostenibilità dello sviluppo turistico: il
nino. trati soprattutto nei mesi estivi, quando caso delle Dolomiti patrimonio naturale Unesco, Impresa Progetto

In questi ultimi anni, anche in Italia si queste zone diventano un grande luna IPCC – 2019 Rapporto Speciale su Oceano e Criosfera in un clima che cambia.
è avuta una gran diffusione di questo park e la convivenza tra fruitori della Mostafa E. Hamouda ,Claudia Pasquero Natura January 2021 Decoupling of the Arctic Oscillation and
sport, al pari della Svizzera e, soprat- montagna entra in collisione, rendendo North Atlantic Oscillation in a warmer climate,

tutto, della Francia, dove da tempo si sgradevole per i camminatori la conqui- Permanent Secretariat of the Alpine Convention,2019 Climate-neutral and Climate-resilient Alps 2050
pratica questa attività. sta delle vette e pericolosa per i ciclisti Pietro Pulzato, 2018 - Tesi di laurea -Neve al sole: impatti climatici sui gestori degli impianti sciistici nelle
Si è affermato, quindi, un nuovo modo la condivisione della strada. Dolomiti – Uni Padova

di vivere la montagna invernale che af- Non a caso la sperimentazione della Zebre, Colucci e altri, dicembre 2020. 200 anni di variabilità dell’altitudine della linea di equilibrio attraver-
so le Alpi europee(1901 -2100).
fonda però le proprie radici in un lonta- chiusura ai veicoli a motore del Passo
Verdi Alto Adige, Overturism- Am Limit-Al limite
no passato. Sella, dove normalmente transitano
E’ il sogno della montagna senz’auto, fino a seimila veicoli in un solo giorno, Vincenzo Romeo, Cambiamenti climatici, AnnoIV-n.10, SILVÆ
e della neve oltre gli impianti di risalita, lanciata da Messner e accolta nel 2017 200 years of equilibrium-line altitude variability across the European Alps (1901−2100) | SpringerLink
che diventa sempre più diffuso con la dagli amministratori delle province au- Perché l’inverno glaciale di gennaio conferma il climate change - Linkiesta.it
crescente richiesta di natura durante il tonome di Bolzano e Trento, fu la rea- Neve e cambiamenti climatici - SLF
Covid, ma anche sempre più a rischio zione all’ennesimo incidente mortale in Special Report on the Ocean and Cryosphere in a Changing Climate — (ipcc.ch)
con l’aumento enorme di presenze bicicletta di un campione di sci nordico.
Turismo bianco, futuro nero: lo sci alpino ha gli anni contati (valori.it)
estive in montagna. Per questo la que- Lo stop al traffico durante i mercoledì
https://www.dovesciare.it/
stione della mobilità sostenibile in quota estivi è stato un gran successo a cui
diventa sempre più urgente e ammini- è seguita nel 2020 l’introduzione del http://www.espace-mont-blanc.com/asset/rapportclimat_ita.pdf

strazioni e strutture hanno esigenza di numero chiuso per auto e moto per la https://www.funivie.org/web/
trovare nuove soluzioni per offrire una riduzione del 20% di traffico giornaliero. https://www.ilpost.it/
fruizione della montagna che ritorni alla Provvedimenti che ogni estate cresco- https://www.ipcc.ch/srccl/
dimensione di silenzio e rispetto della no e possono essere un’indicazione https://www.legambiente.it/rapporti-in-evidenza/per-unitalia-piu-verde-innovativa-e-inclusiva/
maestosità delle sue vette. anche per il turismo invernale, che non
http://archivio.cai.it/fileadmin/documenti/documenti_pdf/Ambiente/Dossier_CAI_sul_Climate_Change.pdf
In Piemonte a febbraio di quest’anno, ha meno bisogno di una svolta nelle re-
Skiresort.it | Il più grande portale di test di comprensori sciistici nel mondo
ad esempio, gli operatori del Consorzio gole di accesso alla montagna e di un
https://time.com/italy-alps-climate-change/
Turistico Valle Maira hanno chiesto ai diverso rapporto tra il turismo di massa
loro amministratori la chiusura al traffico e la responsabilità nella conservazione https://www.vallemaira.org/it/contatti/

veicolare a scopo turistico delle strade e tutela dell’ambiente montano. https://www.stgree.net


bianche, favorendo la presenza in alta http://visitvallemaira.it

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