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1) In Sicilia, molte città erano sacre alla dea cerere, la dea delle messi.

Proserpina, la figlia di
Cerere, una bella ragazza. Camminava volentieri nei prati, e, inssieme alle sue compagne,
raccoglievai fiori di primavera. Un giorno Plutone, re degli inferi, bramoso di matrimonio, rapì la
fanciulla, e la condussenei suoi regni. Cerere, che non conosceva la sorte sella figlia attraverso tutti
i regni degli inferi. Alla fine la madre sventurata supplicò l'aiuto di Giove, il padre degli dei e degli
uomini. Gliove svelò l'agguato di Plutone, e stabilì le giuste condizioni di pace tra Cerere e Plutone:
proserpina per metà dell'anno starà nel regno delle ombre, ma in primavera, quando lee bionde
spighe, nei campi diventeranno color oro, starà sulla tera.

2) Quando Furio Camillo assediava la città di Falerti, un maestro di sccuola portò ffuori dalle mura,
con se, molti bambini nobili. Da li, mentre percorreva il cammino con scherzi e conversazioni,
poco alla volta condusse gli scolari tra le sentinelle, e, infine, nell'accampamento dei nemici, e li
consegnò al console. Il maestro indegno, poichè sperava in una lauta ricomèpensa, pensavaa così: i
padri e le madri dei bambini nobili che ho consegnato ai nemici chiederanno immediatamente una
tregua e la pace, ed accoglieranno le truppe romane all'interno delle mura. Ma Camillo biasimò la
malvagità e l'inganno del maestro, e disse così: noi non avreamo armi controcoloro che sono
disarmati, ma contro nemici earmati, così, dopo aver denudato il traditore, consegnò delle bacchette
ai bambini. I bambini mantre percuotevano il maestro, lo condussero in città. A quel punto i Folsci,
quando videro ciò, immediatamente aprirono le porte ai Romani.

3) Gli aruspici furono una categoria disacerdoti, i quali, su ordine dei senatori romani, indagavano
le interiora delle vittime, e che, soprattutto per mezzo dell'osservazione diligente del fegato e del
cuore, predicevano gli eventi futuri, oppure scongiuravano eventi portantosi o presagi. Dopo che i
romani avevano appreso l'aruspicina, un'arte specifica degli etruschi, per molti anni gli aruspici
furono fatti venire dall'etruria. Gli aruspici, inoltre, seppellivano i fulmini; infatti, essi ricoprivano
con la terra le cose colpite dal fulmine, e delimitavano per mezzo del "puteal" l'area nella quale era
caduto il fulmine. Non tutti, tuttavia, credevano nell'aruspicina, molti la giudicavano una grande
stupidità.

4) Dopo che i Galli dalle alpi erano scesi in Italia, ed avevano messo a ferro e fuoco l'intera regione.
I romani inviarono le loro legioni contro i barbari, ma invano, perchè i Galli avevano truppe
cospicue e coraggiose. I Galli, infatti, quando aggredirono il console e le legioni, con una battaglia
presso il fiume Allia, li massacrarono, e da li si avvicinarono a Roma e strinesro d'assedio il
Campidoglio, la rocca della città. Nel corso delle tenebre della notte, dapprima inviarono
un'esploratore, e alla fine, silenziosamente, scalarono la rocca. Ma le vigili oche, sacre alla dea
Giunone, le quali avevano udito i nemici, con grande schiamazzo e battito d'ali, svegliarono dal
sonno Marco Manlio, il custode del campidoglio, ed egli chiamò i soldati alle armi. Egli vide un
Gallo mentre ormai aarrvava in cima alla rocca, e, con la punta dello scudo, lo gettò giù. Invece i
soldati Romani raccolsero delle pietre, che scagliarono sulle teste dei nemici, e fecero cadere i Galli
dalla rocca. In questo modo le oche salvarono il Campidoglio.

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