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Differenze tra l’utilizzo dei tempi verbali: alcune prevedono presente, passato, futuro (obbligatori) nei
verbi delle lingue indo-europee questo dovuto alla percezione del tempo come elemento saliente
nell’elaborazione delle frasi. A livello cognitivo si percepisce il tempo come molto importante.
Lingue con o senza genere grammaticale genere saliente: maschile e femminile (ie. si determinano
differenze legate al genere che implicano lo spostare l’attenzione), o un genere neutro che non prevede
differenze.
L’ordine delle parole (ad esempio rendo l’agente agentic con la posizione del verbo rispetto al soggetto)
o Dirige l’attenzione verso certi gruppi sociali a seconda di come li etichettiamo e in base alle parole usate
o Guida la categorizzazione e l’astrazione linguistica
o Guida le inferenze (ie. ciò che cerchiamo di capire in cosa le persone di dicono)
o Aiuta a mantenere o cambiare stereotipi
o Incide sul pregiudizio (ad esempio, offende, ferisce e deumanizza gruppi di minoranza)
o Esprime e protegge l’identità sociale del parlante
o Trasmette ideologie …
È una tecnica basata sulla registrazione, misurazione con diverse modalità e valutazione dell’ammontare di unità
di comunicazione prodotte dalla fonte circa un dato problema o una data categoria di persone.
Obiettivi:
Ha analizzato gli annunci funebri che comparivano nella stampa di lingua tedesca e che avevano lo scopo di
commemorare managers di impresa o di azienda scomparsi (stesso ruolo e status sociale sia di maschi che di
femmine). Ha analizzato gli anni 1974, 1980, 1986 in 4 quotidiani (ha analizzato 26 giorni estratti casualmente per
ciascun anno, complessivamente quindi 312 quotidiani). Ha analizzato 2196 annunci funebri (699 di femmine e
1497 di maschi). Successivamente ha analizzato le professioni, quindi lo status sociale, ma ha trovato pochissime
donne menagers nel campione raccolto (solo 20 donne vs 477 uomini!). Ha quindi ampliato la propria indagine,
selezionando altri quotidiani (altri gg).
L’analisi finale comprendeva 562 annunci (di cui 85 riguardanti donne). Questi annunci sono stati analizzati da due
persone (un maschio e una femmina) che hanno trascritto i termini utilizzati (ie. sostantivi, aggettivi etc) per
descrivere la persona mancata. Queste parole sono state poi presentate a due giudici anonimi (un maschio e una
femmina) ai quali è stato chiesto di classificare le parole in categorie. Successivamente, ha fatto un’analisi per
accorpare alcune categorie sottolinea vantaggi e limiti dell’analisi della comparazione.
Conclusione: è stata costruita una tabella a doppia entrata che ha evidenziato la rappresentazione della figura
femminile e maschile nelle tre diverse annate analizzate.
1. L’autore ha trovato quindi una grande differenza (in tutti gli anni analizzati) tra la rappresentazione delle
figure femminili e quelle maschili (a parità di occupazione lavorativa) negli anni 80 la donna era
associata a termini come adorabile, piacevole, mentre nell’86 era definita come coraggiosa. Questo
riporta come le vicissitudini storiche abbiamo portato cambiamenti nella rappresentazione femminile.
Nonostante la figura femminile sia notevolmente cambiata nel corso degli anni, nel caso della figura
maschile, è rimasta ancorata alla figura dell’efficienza e della intelligenza. Si nota la divisione marcata
delle due dimensioni di giudizio sociale: da un lato la competenza (sfera stereotipicamente maschile) e
dall’altro la sfera della socievolezza (tipicamente femminile).
2. I maschi erano descritti come intelligenti ed esperti nel loro settore.
3. Le F erano descritte come persone amabili, piene di simpatia e fortemente coinvolte nei rapporti umani.
4. In generale, questo tipo di ricerca ha messo in evidenza che il linguaggio utilizzato negli annunci funebri
forniva delle info circa l’atteggiamento generale a proposito dei ruoli di genere da parte di chi li scriveva
(ie. sia da parte della fonte diretta che del periodo storico).
Hanno ampliato l’indagine precedente prendendo in considerazione anche altre nazioni utilizzando una
metodologia molto simile. Condotta in Germania, Austria e Svizzera.
Conclusione:
Es. WORD CLOUD – strumento da utilizzare per capire cosa sia rilevante e cosa può emergere in riviste, focus
group..
Una nuvola di etichette, o di parole (in inglese word cloud o tag cloud): è una rappresentazione visiva di
etichette o di parole chiave che vengono usate in un testo, in un discorso, in una intervista, in una pagina
web. In queste immagini le parole più frequenti sono quelle riportate con un font più grande, si tratta
quindi di una lista di parole pesata la grandezza è direttamente proporzionale all’importanza della
parola nel contesto. Si può analizzare la frequenza di utilizzo di alcune parole, proposizioni, etc. Si può
modificare la lista di parole (eliminando ad esempio articoli, preposizioni, avverbi, tutto ciò che è meno
rilevante per l’analisi).
In generale può essere uno strumento utile nel progettare del materiale che ha intenti comunicativi e
persuasivi. Sia in fase di progettazione ma anche di verifica di quanto stiamo trasmettendo. Utile anche
per riassumere rapidamente quando emerso da indagini/ interviste/focus group.
Es. il messaggio di chiusura del forum sulla comunicazione non verbale e l’effetto di enbodyment.
Molti altri strumenti sono stati ora progettati online come ricerche di archivio (es. Google Analytics)
4. CAUSE MESSAGGIO CONSEGUENZE
Il potere dei mezzi di comunicazione di massa risiede nella capacità di modellare una determinata realtà sociale.
Gli spettatori, anche i meno attenti, sono investiti da questo potere, e queste informazioni mediatiche in qualche
modo creano la loro (nostra) percezione del mondo reale (Bandura, 2001). Molti studi su:
“gli atteggiamenti nei confronti di alcune categorie sociali, quali gli omosessuali, i musulmani, gli immigrati,
possano essere in influenzati da un’elevata esposizione a rappresentazioni negative e stereotipate diffuse dai
mezzi di comunicazione di massa.
Se alcuni gruppi sociali sono frequentemente rappresentati dai media in contesti negativi − pensiamo ad esempio
alla sovra-rappresentazione degli immigrati-aggressori in notizie di cronaca (Corte, 2002; Di Nicola, & Caneppele,
2004; Gilliam, & Iyengar, 2000) − “gli spettatori” più assidui tenderanno a formarsi e ad esprimere pregiudizi
negativi nei confronti dei membri di tali gruppi, poiché le informazioni che saranno più facilmente accessibili per
loro in mente saranno” dunque, i mezzi di comunicazione di massa rappresentano stereotipicamente delle
categorie che inevitabilmente hanno una influenza su di noi, in particolar modo a chi si espose molto a questi
mezzi di massa.
Latrofa e Vaes, IN MIND
Suicidi/bullismi e altri comportamenti negativi che possono essere imitati
Diverse ricerche hanno dimostrato che quando alcune fonti di informazione riportano in modo non controllato
casi di suicidio, spesso successivamente ci sono dei picchi nel tasso di suicidio proprio con le stesse modalità e
soprattutto tra i gruppi maggiormente esposti a tali fonti di informazione (influenzando la stessa fascia di età e
categoria sociale)
Effetti più forti quando si tratta di celebrità o comunque di personaggi noti (nel 1962, 12% di suicidi in più nel
mese successivo al suicidio di Marilyn Monroe), oppure quando si tratta di un giovane, con conseguente
imitazione da parte degli adolescenti (Gould et al., 2014).
Ad esempio, nel 1988 in seguito ad un film che mostrava un giovane di 19 anni che si suicidava sui binari del
treno, nei 70 giorni successivi alla messa in onda è aumentato del 175% il numero dei suicidi nei giovani maschi!
Esempi di alcuni criteri usati nelle linee guida e negli studi che si sono occupati di analizzare tali messaggi
E’ quindi stata fatta una guida informativa riguardo a ciò che è opportuno fare e ciò che invece non lo è. Dunque,
riguardo all’analisi del linguaggio e del contenuto andremo a vedere i relativi vantaggi e svantaggi.
Quali vantaggi?
1) È una tecnica non reattiva (si analizza una situazione reale) non c’è manipolazione, non si determinano
conseguenze in chi legge il materiale
2) Sono fatti reali e quindi sicuramente molto rilevanti
3) Permette di effettuare degli studi longitudinali analisi storiche come nel caso degli annunci funebri che
permettono di osservare il decorso di determinati fenomeni nel corso degli anni e in diversi contesti.
Es. Beniger e Jones (1990): lunghezza ideale degli slogan con un’analisi linguistica e longitudinale (per la presa
in considerazione di moltissimi anni) hanno analizzato gli slogan utilizzati dalle campagne presidenziali dal 1800 –
1984 dimostrando che il numero medio delle parole delle headlines non arriva a 6. Inoltre, con un’analisi
correlazionale, hanno rilevato che i candidati i cui slogan erano formati da un maggior numero di parole – oltre le
9 – nel 65% dei casi furono sconfitti alle elezioni. La sconfitta non è attribuibile solo alla lunghezza dello slogan,
perché secondo una visione multicomponenziale, ogni elemento diventa importante e concorre nell’aumentare o
nel diminuire l’efficacia di un messaggio e quindi anche questo fattore può diventare decisivo e fondamentale; I
dati della ricerca si dimostrano anche in linea con le ricerche di Miller (1956) che ha dimostrato come il numero
ottimale di info che il nostro sistema di elaborazione riesce a gestire va dalle 5 alle 9 unità.
Quali rischi?
1. Abbassamento degli standard scientifici. Tecniche usate scarsamente valide, fedeli e affidabili per la
replicabilità (oggi però ci sono dei nuovi software che aiutano in questo; rischio anche dell’effetto dello
sperimentatore)
2. Non sempre le scelte linguistiche sono consapevoli e sono spontanee (possono seguire delle “regole”
dettate da altri…) nell’analisi delle fonti a cui si attribuisce opinioni atteggiamenti non si è certi quanto
queste attibuzioni siano veritiere di queste perosne (es. la fonte potrebbe dover rispettare alcuni criteri).
Come descrivereste questa situazione? Può essere descritta in molti modi (quadrati blu), che differiscono per
varie sfumatre.
- Dà un pugno attiva
- Ferisce, odia, è aggressivo azione diventa
più astratta e generale infierendo un tratto
disposizionale (es. è una persona di tipo
aggressivo) a partire da una situazione di tipo
concreto. Scriverlo in un determinato modo
può avere delle conseguenze. Perché il
descrivere quella persona come aggressiva
non è necessariamente corrispondente al
vero, come il fatto che una persona
aggressiva può compiere diverse azioni per esserlo.
Categoria Esempio
DAV - Verbo descrittivo d’azione Donare, colpire qualcosa di specifico compiuto da
un agente
IAV - Verbo interpretativo d’azione Aiutare, ferire ferire non implica colpire
SV - Verbo di stato Amare, odiare
Aggettivi Altruista, aggressivo livello estremo di
generalizzazione
Il LCM deriva in parte dall’errore fondamentale di attribuzione (la tendenza a inferire tratti di personalità sulla
base del comportamento osservato, anche quando quel comportamento potrebbe essere spiegato da fattori
situazionali) in molti casi comportamenti attuati dalle persone sono spiegabili dalla situazione producendo
inferenze, ovvero non giudico la persona che alza la voce in sala d’attesa come se fosse la conseguenza di
qualcosa avvenuto prima di arrivare li, ma la giudicherò direttamente come una persona scorbutica e irascibile.
Questo accade soprattutto quando descriviamo il comportamento degli altri (rispetto al proprio). Accade in
misura maggiore quando descriviamo il comportamento di un membro dell’outgroup piuttosto che di un
membro dell’ingroup. ricade nel fenomeno dell’ESSENZIALISMO, ovvero quando ci sono dei comportamenti
messi in atto dalle minoranze, pensiamo che rappresentino le caratteristiche salienti di quelle minoranze (livelli
estremi)
Inferenze – conseguenze:
- Stabilità
- Inferenza disposizionale (ie. quando quel
comportamento è informativo rigurado la
natura di quella persona)
- Probabilità di ripetizione
Es. il tribunale: applicazioni in ambito psico – legale, il processo di Norimberga Analisi dell’arringa di accusa e di
difesa di 4 criminali Nazisti. È stato usato il linguaggio usato dalla difesa (ma non dall’accusa):
Aspetti positivi del loro cliente linguaggio astratto
Aspetti negativi linguaggio concreto
Esperimento successivo Schmid et al. (1996) – scelta delle parole (arringa) – studenti dell’ultimo anno di
giurisprudenza.
Difesa: + >astratto > - utilizzo maggiore astrazione per comportamenti positivi e concreto per i neg
Accusa: - > astratto > +
ORDINE DELLE PAROLE
Ad esempio:
1. Scrivete su un foglio il primo sport che vi viene in mente che viene praticato sia dai M che dalle F
2. Scrivete su un foglio il primo sport che vi viene in mente che viene praticato sia dalle F che dai M
Kesbir, 2017: come l’ordine delle parole ha rilevanza nella trasmissione delle differenze di genere
Ha dimostrato che attualmente c’è una maggiore frequenza dell’ordine “maschi e femmine” quando si descrivono
azioni o situazioni pubbliche (vs familiari). Analizzò anche le differenze storiche. Ha analizzato le forme linguistiche
in cui c’era un nome maschile e uno femminile legati da un “and” in lingua inglese.
Valori più grandi indicano che viene indicato con maggiore frequenza l’ordine maschile vs femminile (qualunque
sia il tipo di etichetta). Il valore diminuisce però quando si parla a livello familiare (es. madre, padre, zia, etc)
quando si parla del contesto familiare, stereotipicamente associato alla figura femminile, ci può essere
un’inversione di tenenza (es. madre e padre vengono utilizzati in ordine diverso, prima la figura femminile).
Ma cosa accade nella Descrizione spontanea proposta al partecipante? Quali effetti se siamo noi a “manipolare”
l’ordine delle parole? Vedi studi sperimentali a seguito
STUDIO 4: DESCRIZIONE SPONTANEA i partecipanti hanno visto una foto di due persone in un’ambientazione
tipicamente maschile, o in un’ambiente stereotipicamente femminile. “descrivi quanto vedi” quando c’era la
figura maschile nella sx, nella descrizione del 97% dei casi si è nominato prima l’uomo e poi la donna. Scende
significamente quando cambia il contesto: nonostante l’ordine visivo rimanesse invariato (maschio sulla sx e
femmina sulla dx), in presenza di un contesto stereotipicamente femminile, ci sono persone che invertono questa
tendenza.
STUDIO 5: ATTRIBUZIONE DI RESPONSABILITA’ (può essere manipolata dall’ordine delle parole?)
In base alle info fornite, chi è coinvolto maggiormente in questa attività del figlio? Madre? Padre? Perché?
Risposte:
Se nel testo “madre e padre” il 53.5% dei rispondenti
indicava la madre ordine delle parole ha influenzato
Se nel testo “padre e madre” solo il 18.4% ha indicato la
madre forte effetto rispetto alla responsabilità attribuita
rispetto all’ordine di presentazione delle parole.
STUDIO 6: ATTRIBUZIONE DI RESPONSABILITA’ veniva fornito un altr testo, con l’uso del termine donna/uomo
invertiti, in base al quale bisognava rispondere quale gruppo sociale avesse un ruolo più importante nella protesta
sociale. Risposte:
- Se nel testo “donne-uomini” il 70.7% dei rispondenti indicava le donne
- Se nel testo “uomini – donne” il 23.3% ha indicato le donne
Conclusioni: questo lavoro ha studiato come l’ordine delle parole può essere un mezzo per esprimere e plasmare
le credenze di genere. Questi risultati possono avere importanti implicazioni per la giustizia sociale: ordinando le
parole in un modo piuttosto che l’altro, possiamo inavvertitamente rafforzare le credenze di genere stereotipate
o anche attribuire una certa responsabilità maggiore ad una persona o un gruppo sociale ad un altro.
Riguardo la vicinanza di verbo e soggetto per verbi riguardo all’agire non ci sono differenze tra le due lingue, in
entrambe però il verbo dell’agire è più vicino alla figura maschile piuttosto che a quella femminile.
Riguardo all’età, sono state conteggiate le parole trovando una vicinanza maggiore tra soggetto e verbo rispetto
alle figure di giovani rispetto ai vecchi.
ESPERIMENTO
Quando accadono brutti episodi, come decidiamo di chi è la colpa e quanto dovrebbe essere punita le persone
responsabile?
Hanno esaminato se le descrizioni linguistiche leggermente diverse di incidenti influenzassero quanto la gente
incolpa e punisca le persone coinvolte. In tre studi i partecipanti hanno giudicato quanto le persone coinvolte nei
particolari incidenti erano responsabili di quanto accaduto e di quanto avrebbero dovuto pagare per il danno
cagionato.
Minime variazioni stilistiche nel linguaggio che utilizziamo quotidianamente possono determinare importanti
conseguenze sull’interpretazione che le persone possono dare a quanto stiamo dicendo, a come ci valutano e agli
effetti che possiamo ottenere. I nostri atteggiamenti, stereotipi, credenze influenzano le nostre scelte linguistiche
in modo inconsapevole.