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Il primo membro dell’equazione è la base bicarbonato, che nel nostro organismo agisce come
tampone; esso si lega ad una valenza acida, lo ione, H+, per dare l’acido carbonico. Da
quest’ultimo vedremo che origineranno acqua e CO2.
Questa equazione è continuamente messa in moto nei fluidi del nostro organismo, per mantenere
un equilibrio che normalmente è spostato molto verso la formazione di CO2, che però riusciamo a
smaltire.
Per effetto del metabolismo il nostro corpo produce molti acidi, che deve smaltire rapidamente,
altrimenti il nostro organismo diventerebbe troppo acido per mantenere il suo livello basale di
attività enzimatiche e di reazioni che hanno bisogno di un pH controllato.
Il pH
Dall’acqua si liberano sia H+ che OH- in
concertazione molto simile e bassissima, 10−7 nM. Il
suo pH è neutro.
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diversa: il sodio ha una concentrazione di 135-
145 mM/L, mM non nM (nettamente molto
inferiore).
Tuttavia è davvero importante che gli ioni
idrogeno rimangano in questa concentrazione.
Acidi
Si dividono in volatili e non volatili, ovvero che possono o meno essere eliminati con il respiro o
con l’apparato renale.
Ecco l’equazione precedente completa: HCO3- + H+ <==> H2CO3- <==> H2O + CO2
Anidride carbonica
Ogni giorno produciamo moltissima CO2 tramite l’ossidazione dei nutrienti attraverso il ciclo di
Krebs, circa 15.000-25.000 mM. Con il respiro eliminiamo continuante questa CO2.
Se non respirassimo oltre a non ricevere ossigeno, accumuleremmo CO2 che è devastante per la
nostra sopravvivenza.
L’ossidazione aumenta con alcune attività fisiologiche, come durante una corsa. In questo caso la
FR aumenta, si deve eliminare più CO2 e al tempo stesso si ha bisogno di più O2. Entrambe
queste esigenze sono accontentate con un aumento della FR e della profondità del respiro.
Altri fattori sono:
• attività fisica
• età
• attività simpatica
• temperatura corporea (febbre)
• ormoni (soprattutto tiroidei)
Se aumenta la CO2, per la solita equazione, aumenta anche l’acido carbonico, il quale può far
produrre H+ e OH-.
La CO2 è un acido volatile ed eliminabile con l’apparato respiratorio.
Acidi metabolici
Non sono volatili e possono essere per esempio: acido lattico e piruvico (derivanti dalla glicolisi),
corpi chetonici (derivanti dai grassi), solfati (proteine), fosfati (fosfolipidi).
Non possono essere eliminati dall’apparato respiratorio, ma attraverso il rene.
Basi
Il ruolo fondamentale è giocato dallo ione bicarbonato, che deve essere presente in grossa
quantità poiché è il tampone principale che riesce a bloccare lo ione idrogeno libero.
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Dalle cellule dei tessuti viene rilasciata molta CO2 insieme all’acqua. La CO2 passa per diffusione
attraverso l’endotelio capillare.
Qui:
• in piccola parte rimane disciolta nel plasma;
• la maggior parte entra nei globuli rossi, dove viene legata dall’emoglobina.
Per una reazione catalizzata dall’anidrasi carbonica la CO2 forma ioni H+ che si legano
direttamente all’emoglobina e ioni bicarbonato che possono essere secreti nel plasma e
tamponano altri ioni idrogeno che possono derivare anche dall’interno globulo rosso.
La CO2 disciolta nel plasma, nettamente inferiore rispetto a quella legata all’emoglobina, è
importante per mantenere l’attività del centro respiratorio. Riesce a passare nel liquor
cefalorachidiano, e qui sempre con la stessa reazione catalizzata dall’anidrasi carbonica, dissocia
in ioni H+; quest’ultimi fanno variare il pH a livello del centro respiratorio in maniera dipendente da
quanta CO2 è disciolta nel plasma, fornendo lo stimolo fondamentale per l’attività respiratoria1.
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Tutto ciò implica una produzione ovunque nell’organismo di valenze acide, un loro trasporto nel
sangue (con i meccanismi che abbiamo visto con l’emoglobina per quanto riguarda la CO2 e
meccanismi vari per le sostanze che devono arrivare al rene) ed infine la loro eliminazione a
livello della membrana alveolo capillare o del glomerulo renale con la filtrazione e i vari passaggi
tubulari.
Ma come fa l’organismo a fare in modo che non ci sia mai un surplus che crei un’acidità non
sopportabile? Con tre meccanismi fondamentali:
1. diluizione: in tanto liquido gli acidi diminuiscono la loro concentrazione
2. sistemi tampone: basi che riescono a catturare e tamponare gli ioni H+ (acidi forti), che grazie
a questo sistema diventano acido carbonico (acido debole) più sopportabile per l’organismo
3. compensi: a volte potremmo avere dei processi che fanno tendere all’acidosi o all’alcalosi; per
tutto quello che abbiamo detto finora possiamo immaginare che la maggior parte dei processi
fanno tendere verso l’acidosi, visto che siamo dei gran produttori di acidi. Acidosi e alcalosi
sono processi patologici, che fanno produrre un eccesso di acidi o di basi. Quando questi
processi intervengono possono avere un compenso, ovvero quando abbiamo un’acidosi
provocata dal sistema respiratorio avremo un compenso metabolico. Non sarà di certo il
sistema che funziona male a compensare il suo malfunzionamento; può essere che si risolva il
problema respiratorio e allora non ho più bisogno di compensi.
In caso di acidosi dovuta al sistema respiratorio, il rene proverà a intervenire, producendo più
bicarbonato ed eliminando valenze acide. Viceversa se il sistema respiratorio elimina troppa CO2,
il rene trattiene qualche acido in più. Discorso inverso: se l’apparato renale o altri processi
metabolici danno problemi di alcalosi o acidosi il compenso sarà respiratorio.
Sistemi tampone
Possono essere:
• intracellulari: l’emoglobina, l’ATP, il
2,3-bifosfoglicerato e altri;
• extracellulari: il principale è il tampone bicarbonato,
ma abbiamo anche fosfati e solfati che fungono da
tamponi soprattutto per l’eliminazione renale di
sostanze acide. Invece il bicarbonato, con la reazione
che abbiamo visto prima dell’anidrasi carbonica, nel
polmone ritorna ad essere convertito in CO2 che qui
viene eliminata.
Finora abbiamo parlato di un eccesso di acidi ma può esserci anche il problema opposto,
possiamo introdurre nel nostro organismo un eccesso di basi, ioni OH-. In questo caso l’acido
carbonico, eventualmente legato a questa base, fa in modo che si liberi nell’organismo, e in
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particolare nel sangue, lo ione bicarbonato, ovvero una valenza basica.
Tutti questi sistemi funzionano perché abbiamo il continuo lavoro di reni e polmoni.
Come abbiamo anticipato noi siamo grandi produttori di acidi, dalle scorie del nostro metabolismo
cellulare si formano ogni giorno 25.000 mM di CO2 che devono essere tamponati ed eliminati. A
livello respiratorio eliminiamo la CO2 e a livello metabolico fosfati, solfati ed ammonio.
Equazione di Henderson-Hasselbach
Equazione fondamentale dell’equilibrio acido base. Ci dice che questo equilibrio deve rimanere
tale perché il pH rimanga ad un certo livello; se il pH eccede verso l’acido o il basico, qualcosa di
questa bilancia si è alterato.
Elementi della reazione:
• pK: che per il sangue è 6,1;
• rapporto bicarbonato/acido carbonico: la parte fondamentale per capire come si muove
l’equilibrio.
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e bicarbonati, che possono uscire
di nuovo dal globulo rosso e fornire
il sistema tampone che dicevamo.
Questo è un sistema di riciclaggio
della CO2 che aggiunge
bicarbonato al plasma circolante.
Bicarbonato e rene
La produzione di valenze acide non
volatili arriva fino a 70 mM/die, che
è comunque importante anche
rispetto alle 15.000 mM/die che
produciamo dalla CO2.
Possiamo vedere la membrana baso-laterale con la pompa sodio potassio che crea il gradiente,
con il consumo di ATP, tale per cui il sodio tende ad essere riassorbito.
Nel tubulo prossimale oltre ai cotrasportatori con il Cl-, ci sono cotrasportatori con il HCO3-. Così
la driving force fa sì che venga riassorbito il bicarbonato, che poi in cotrapsorto con il Na+ può
raggiungere il sangue.
In parte però gli ioni bicarbonato all’interno delle cellule tubulari, per la solita reazione dell’anidrasi
carbonica tra CO2 e H2O, vanno da una parte a completare il pool di bicarbonato che viene
riassorbito a livello capillare e dall’altra a
formare idrogenioni che vengono pompati
fuori nel lume del tubulo prossimale mediante
una pompa che richiede ATP o in antiporto
con l’Na+.
Il sodio rientra e gli H+ escono e vanno a
formare CO2 e H2O.
Questo è un ciclo che avviene quasi
totalmente a livello del tubulo convoluto
prossimale e che porta al riassorbimento
netto di bicarbonati.
Tampone fosfato
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A livello tubulare ci sono però anche altri acidi che possono essere smaltiti, anche con il recupero
di bicarbonati, come per esempio acidi fosforici.
Nella figura osserviamo sempre la pompa sodio-potassio che crea la driving force e l’antiporto
Na+/H+.
Questa volta però nel lume del tubulo c’è mono-idrogeno fosfato che acquisendo un altro H+
diventa H2PO4- e viene eliminato, eventualmente legato anche ad una molecola di Na+.
Questo è un acido che ritroviamo poi a livello urinario, a meno che non ci siano reazioni inverse più
in basso.
La CO2 che diffonde dentro e fuori dalle cellule tubulari, e si idrata ad acido carbonico, che da una
parte dà H+, smaltito in antiporto con l’Na+, e dall’altra HCO3-, che viene ripreso a livello del
sangue.
Quindi per ogni ione H+ secreto nel lume che si combina con un tampone diverso dal
bicarbonato, un nuovo ione bicarbonato viene immesso nel sangue. Questa volta non è un
recupero di bicarbonati ma un’eliminazione di idrogenioni con la possibilità di neoformazione di
bicarbonato. In questo modo il rene riesce a
recuperare bicarbonato che è fondamentale per
mantenere tamponato il pH del sangue.
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Abbiamo un pochino sorvolato sul discorso di H2O. Si ricorda che il suo riassorbimento è stimolato
dalla vasopressina con l’espressione delle acquaporine, che favoriscono il riassorbimento di acqua
insieme al sodio che deve essere riassorbito a livello capillare.
Ma portiamo la nostra attenzione alle cellule che ci interessano: le cellule intercalate di tipo A.
Se la secrezione di aldosterone è relativamente adeguata o addirittura esagerata avremo
un’attivazione delle cellule di tipo A, che sono controllori dell’equilibrio acido base nella parte più
distale del rene.
Anche loro hanno una pompa Na+/K+; in questo caso però le driving force, compresa la pompa
Na+/K+, fanno sì che queste cellule eliminino valenze acide H+ anche in antiporto con il K+.
Quindi quel K+ che era stato eliminato per mantenere l’elettro-neutralità potrebbe rientrare.
Le valenze acide, anche se non rappresentate in figura, derivano dalla solita reazione dell’anidrasi
carbonica. Lo stesso vale per la produzione dei bicarbonati che vengono riassorbiti.
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Cellule intercalate
Delle cellule intercalate di tipo A abbiamo già parlato, abbiamo detto che sono stimolate da un
eccesso di aldosterone; sono particolarmente attivate soprattutto in acidosi e tenteranno di
ripristinare l’equilibrio acido base con l’eliminazione di H+ anche in antiporto con il K+, che poi va a
legarsi con altre sostanze tampone che fanno sì che l’H+ venga eliminato con l’urina. Dall’altra
parte viene riassorbito il bicarbonato.
RIASSUMENDO:
Acidosi respiratoria: il compito renale sarà quello di eliminare acidi e riassorbe Na+ per mantenere
l’elettroneutralità; riassorbe non solo Na+ ma anche HCO3-. Alla fine avremo NaHCO3.
Alcalosi respiratoria: la situazione è invertita, il rene diminuisce l’escrezione di H+, che vengono
riassorbiti ed elimina HCO3-.
Acidosi metabolica: sarà il polmone che è sano a compensare; aumenta l’eliminazione di CO2,
attraverso l’aumentata respirazione; l’aria espirata sarà più ricca di CO2, e quindi diminuisce
l’acido carbonico nei tessuti e l’acidosi in generale.
Ruolo del SN
Ma nel SN cosa succede?
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Acidosi: aumento di H+ il centro respiratorio nel bulbo stimola i polmoni aumenta la
ventilazione e la FR.
Abbiamo dei chemocettori sensibili sia alle variazioni di pH sia a quelle di CO2, sia nel SNP (a
livello dei glomi carotidei) che nel SNC (midollo allungato).
Quindi tutti questi segnali vanno al centro respiratorio bulbare a segnalare, in caso di acidosi, il
bisogno di aumentare la respirazione, così aumenta il pH e la PaCO2 cala.
In alcalosi sale il pH arterioso o cala la PaCO2, essi sono avvertiti dai chemocettori e dal SNC che
convergono in un segnale che detta un aumento di PaCO2 e un calo del pH.
Cellule e pH
Abbiamo sempre parlato di pH sanguino che è quello che andiamo a vedere e valutiamo meglio.
Ma di per sé c’è un pH anche nelle cellule e a livello dell’interstizio. Quindi dobbiamo tenere
presente che possono esserci delle differenze e che c’è un continuo passaggio di H+ da un fluido
all’altro, a livello intra ed extra cellulare.
Questo avviene non solo perché la CO2 può passare liberamente, ma anche gli H+ con sistemi di
antiporto, per lo più con Na+ e K+ possono passare da una parte all’altra della cellula.
Così il tamponamento di processi, siano essi metabolici o respiratori, può avvenire sia all’interno
che all’esterno della cellula.
Per un processo respiratorio questo tamponamento avviene per lo più all’interno, perché la CO2
può passare tranquillamente dalle membrane, per un processo metabolico avviene per 50%
dentro e 50% fuori.
Se l’antiporto nel rene è per lo più tra H+ e Na+, a livello cellulare il più importante antiporto è in
scambio con il K+.
Normalmente nelle cellule c’è una quantità di K+ di circa 150 mM, mentre nel plasma e
nell’interstizio essa è 3,5- 4,5 mM; sono concentrazioni molto diverse.
Essendoci questo antiporto in caso di ipo o iperkaliemia questi trasporti sono più o meno attivi.
-Acidemia (inteso come un processo di acidosi nel sangue): per compensare entrano più H+ nelle
cellule in scambio con il K+. Ci sarà tendenza all’iperkaliemia.
-Alcalemia: per compensare le cellule tentano di far uscire H+ ma per elettroneutralità, lo fanno in
scambio con K+. Si tende all’ipokaliemia.
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Valori fondamentali
E’ possibile che un paziente abbia un processo patologico, ci sia un’acidosi, che però il processo
sia compensato e non dia acidemia, quindi acidosi senza acidemia; lo stesso per l’alcalosi. Oppure
possono coesistere o sommarsi diversi processi patologi i cui segni potrebbero essere opposti,
quindi un’acidosi sommata ad un’alcalosi che potrebbe riportare il pH sanguigno a livello di
neutralità.
Acidosi Respiratoria
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Attenzione quindi alla somministrazione di O2 ( è un vero e proprio farmaco): nei soggetti con
BPCO, con tendenza ad aumentare la PaCO2 questa desensibilizzazione dei chemocettori fa in
modo che l’O2 sia il drivng che fa sì che il paziente respiri.
Se cala l’O2 c’è lo stimolo a respirare. Ma se diamo O2 ad alti flussi o con un percentuale di
ossigeno nell’aria inspirata maggiore (FiO2), potremmo dare troppo ossigeno ai pazienti che “si
dimenticheranno” di respirare, infatti di O2 ce n’è abbastanza e non avvertono l’aumento delle
PaCO2. Quindi il rischio è che queste persone non solo vadano in ipercapnia ma possano
addirittura andare in carbonarcosi; si può morire di questa condizione e spesso si interviene con
una ventilazione assistita.
Quindi per evitare questa situazione dobbiamo essere sicuri della percentuale di FiO2 che diamo
al paziente. L’ O2 che diamo al paziente:
• in aria ambiente è 0,21;
• con canula nasale aumenta di 0,03 per ogni L di O2 somministrato. Quindi per 1 L di O2
somministrato, si aumenta la Fio2 a 0,24;
• maschera di Venturi, sappiamo il dato con certezza in base a come giriamo la rotellina per
l’apertura della valvola maggiore o minore e abbiamo una FiO2 controllata, da 38 a 31,
dipende dal tipo di maschera; a volte si può arrivare fino al 50%.
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Altra cosa che si fa in clinica è ripetere spesso l’emogasanalisi in questi pazienti e quando
possibile si usano delle maschere con una pressione positiva come una CPAP o meglio ancora
una BIPAP con un bilevel, con pressione sia espiratoria che inspiratoria diversa per guidare gli atti
respiratori.
Conseguenze dell’acidosi respiratoria: aumenta la CO2 che non è più eliminata perché l’apparato
respiratorio funziona meno, quindi aumenta l’acido carbonico che è un surplus di acidi che non è
smaltito.
Nota: adesso verranno fatti vari esempi di emogasanalisi, argomento su cui il prof invita a
ragionare, lo chiede spesso all’esame perché capiterà molte volte di averci a che fare da medici.
ACIDOSI RESPIRATORIA SCOMPENSATA:
I valori che si valutano sono:
• pH: ridotto acidosi (questo è il primo parametro che si guarda in un’emogasanalisi). Se
abbiamo un’acidosi con acidemia, quindi questa acidosi si è estrinsecata con una riduzione del
pH a livello ematico, abbiamo un aumento della quota di H+ e pH ridotto.
Di quanto? Si spera di poco 7,32-7,30-7,28. Più scendiamo (ricordiamo che è una scala
logaritmica), più arriviamo a situazioni molto gravi. Con un pH di 7, che è quasi incompatibile con
la vita, siamo passati da 40 nM a 100 nM di H+, una quantità spropositata rispetto alle capacità
del nostro organismo.
• PaCO2: (secondo parametro che si deve guardare). In acidosi respiratoria, il problema è lo
smaltimento di CO2, e allora questa sarà elevata.
• HCO3-: attenzione, se abbiamo un’acidosi con acidemia vuol dire che il bicarbonato è normale.
E’ vero che nel sangue ci sarà una parte di bicarbonato che ha funzionato come tampone, ma
questo non sposta sostanzialmente la quantità di bicarbonato che avremo; la sposterà il
compenso renale.
Per ricapitolare:
• pH: basso
• PaCO2: alta
• HCO3-: normali
Per ricapitolare:
• pH: normale
• PaCO2: alta
• HCO3-: alti
• urina: acida
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Acidosi Metabolica
Cause:
-eccessivo introito di sostanze acide;
-alterazioni del metabolismo.
Alcuni esempi:
Cellula normale: una cellula normale con la sua quota di glucosio e O2 per glicolisi aerobia
produce piruvato che entra nel ciclo di Krebs e si ottengono 36 molecole di ATP; si produce però
CO2 che viene smaltita dall’apparato respiratorio.
Diabete scompensato: manca l’insulina quindi il glucosio non riesce più ad entrare nella cellula e
allora per l’indisponibilità di glucosio vengono metabolizzati degli acidi grassi portando alla
produzione di corpi chetonici, che sono degli acidi e portano all’acidosi.
Ipossia: invece che stimolare la glicolisi aerobia, si sviluppa quella anaerobia e quindi dal piruvato
si ottiene acido lattico, che è una valenza acida.
Gap anionico
I processi che possono dar luogo all’acidosi
metabolica sono veramente molti. A volte la causa è
banale e non servono particolari delucidazioni, ma
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se non è particolarmente chiaro il motivo possiamo chiarirlo andando a vedere il gap anionico.
Noi siamo sicuri che in qualsiasi compartimento del nostro organismo deve essere mantenuta
l’elettroneutralità. Le cariche positive devono essere sempre uguali a quelle negative. Se
facciamo questo discorso per il sangue ed andiamo a sommare tutte le cariche positive e le
negative, la loro differenza dovrebbe essere zero. Il problema è cercarle ad una ad una.
Allora per semplificare al massimo le cose, per il plasma si calcola il gap anionico:
GA=[Na+]-([HCO3-]-[Cl-])
Si considerano gli Na+ (normalmente 135-40 mM/L) ed il HCO3- (24 mM/L) e il Cl-, ovvero le
maggiori cariche anioniche.
Questo vuol dire da una parte “dimenticarsi” del K+, del calcio, del magnesio, del selenio e tutta una serie di
cariche positive, dall’altra fare lo stesso con le cariche negative. Lo si fa volutamente perch é non è facile
andare a trovarle tutte.
Sappiamo però che il frutto di questa semplificazione sarà un gap: tra la concentrazione di Na+ e le cariche
negative avremo una differenza di circa 12 mEq/L. Questo 12 mEq/L corrisponde a delle cariche negative,
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ACIDOSI METABOLICA CON GAP ANIONICO
AUMENTATO:
Al contrario in altre situazioni il gap anionico sarà
aumentato e lo sarà quando sostanzialmente saranno le
valenze acide a sommarsi a quelle che sono di norma
Alcalosi
Alcalosi: condizione caratterizzata da un incremento di valenze alcaline nel sangue o da un ’abnorme perdita
di sostanze acide. Si divide in respiratoria o metabolica.
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Alcalosi respiratoria
La tabella riporta i dati di 30 pazienti ricoverati con Covid 19; quasi tutti i pH tendono all’alcalosi, sono tutte
alcalosi respiratorie, stimolate da ipossiemia. I dati “non sono così malvagi” perché questi pazienti hanno una
supplementazione di O2 a quantità molto elevate, come 10 L/min.
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Cause di alcalosi respiratoria:
• esempi sono embolia polmonare, ma anche Covid, scompenso cardiaco o altre patologie che
riguardano il polmone
• la PaCO2 è ridotta fino a che il polmone ha la possibilità di eliminare CO2; quando il polmone va
in fatica respiratoria nelle fasi più avanzate è possibile che vada in ipercapnia perché non riesce
più a respirare
• spesso le cause sono dove ad
un’iperattivazione dell’attività
adrenergica, con un aumento della FR.
Alcalosi metabolica
ALCALOSI METABOLICA SCOMPENSATA:
• pH: alto
• PaCO2: normale
• HCO3-: aumentati
Per compensare rallentiamo il respiro, la PaCO2 sale e si contrappone con un acido ai bicarbonati che sono
aumentati.
Cause:
• perdita di H+ per vomito incoercibile, continuativo;
• lo shift per antiporto K+/H+;
• in clinica forse uno dei casi pi ù facile da trovare è alcalosi
da contrazione del volume circolante, da diuretici, da
disidratazione.
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Ipokaliemia: dovuta al meccanismo di shift cellulare visto prima, ma ci sono anche altri meccanismi con cui
l’ipokalimia può dare alcalosi:
• essa stimola l’ammoniogenesi a livello renale, che fa sì che vengano eliminati ioni ammonio e riassorbiti
bicarbonati;
• riduce l’assorbimento del Cl- per mantenere l’elettroneutralità (se non viene riassorbito il Cl-, viene
riassorbito il bicarbonato).
RESPONSIVE AL CLORO:
Sono quelle da deplezione di volume, quindi se diamo
NaCl al paziente, contenuto nella soluzione fisiologica, di
solito le correggiamo
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Altre cause (un po’ più rare):
Delta ratio
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Il delta ratio, o delta delta, vale per le acidosi metaboliche. Quando sono in questa situazione posso vedere se
c’è una variazione di questo parametro, un’alterazione di questa equazione può orientarmi verso eventuali
altre cause di acidosi.
Cenni di terapia
Un concetto importante è trattare la causa sottostante, o
meglio possiamo trattare anche l’acidosi o l’alcalosi, ma
quello che realmente cambia la prognosi del paziente è
trattare la causa sottostante. Quindi solo in casi selezionati
decideremmo di somministrare alcali o acidi.
Esercizi
Il professore ci lascia una serie di slide
con semplici esercizi per valutare il
nostro livello di conoscenze.
Guardiamo la prima colonna. Quale disturbo acido-base è presente? Un’acidosi per il pH sotto a
7,35; il problema è respiratorio perché la PaCO2 è 55, quindi sopra i 45 mmHg, mentre i bicarbonati
sono normali.
Nella seconda colonna vi è un’alcalosi con un problema metabolico, perché i bicarbonati sono alti e
così via.
Slides di approfondimento
Il prof ci lascia anche altre slide di
approfondimento sul delta ratio e alcune
formule per calcolare se il compenso è stato
corretto.
Lo stesso vale per le alcalosi metaboliche. Ipotizziamo che i bicarbonati siano alti, 36; applichiamo
la formula e otteniamo una PaCO2 di circa 49, che servirà per compensare un’alcalosi metabolica
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Lezioni di Fisiopatologia
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di questo tipo.
Per le acidosi respiratorie devo vedere se sono acute o croniche, le formule sono diverse.
Con questa terminano le lezioni del professore e quindi “corre l’obbligo del discorso di fine corso”.
Ci augura tante buone cose e uno studio particolarmente fruttuoso, insiste sullo studiare per
imparare e capire; se capiamo i meccanismi fisiopatologici tutto sarà più chiaro. In clinica il
prossimo anno recupereremo molte volte questi concetti, fondamentali per capire bene le
patologie, la farmacologia e la diagnostica, che è lo specchio dei meccanismi fisiopatologici che
sono in atto. Consiglia di dare l’esame di patologia e fisiopatologia possibilmente dopo aver
studiato e dato fisiologia. All’esame dovremmo “convincerli di essere diventati padroni della
materia”. Infine ci dà appuntamento al di là o al di qua del ponticello per i tirocini e per l’esame di
clinica medica.
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(1) – il professore consiglia di rivedere questi concetti in seguito alle lezioni del professor Minuz
sull’apparato respiratorio.
(2) il prof non si sofferma, dice che sono al di là di quello che al momento può essere la nostra
preparazione.
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