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Storia Della Lingua Inglese Antico Inglese
Storia Della Lingua Inglese Antico Inglese
accademico 2014‐15
Inglese antico
old english
INTRODUZIONE
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 1
Migrazione delle tribù germaniche in Britannia:
Angli, Sassoni, Juti (sec. V)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 2
1
Anno accademico 2014‐15
Stanziamenti continentali e insulari degli Anglo‐sassoni
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 3
Dettaglio degli insediamenti insulari delle tribù
germaniche continentali
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 4
2
Anno accademico 2014‐15
Cristianizzazione della Britannia:
la matrice irlandese (nord)
Monaci irlandesi:
l’evangelizzazione come peregrinatio S. Columba (a.irl. Colum Cille)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 5
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 6
3
Anno accademico 2014‐15
La matrice romana (sud):
Agostino di Canterbury (Kent, 597)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 7
Beda “il venerabile”
Nasce in Northumbria, vicino
al monastero di Wearmouth e
Jarrow ca. 673
Passa tutta la vita dall’età di 7
anni nel monastero, affidato
alla cura dell’abate (Abbot
Benedict)
Viene ordinato diacono a 19
anni e sacerdote a 30
Muore ca. 735
È conoscito come “il
venerabile” (“the venerable”)
poiché godette di straordinario
e generale rispetto nel tardo
medioevo
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 8
4
Anno accademico 2014‐15
Monastero di Wearmouth‐
Jarrow
Opere di Beda:
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 9
Historia ecclesiastica
gentis anglorum
Beda ultimò la sua monumenta‐
le Historia ecclesiastica gentis
Anglorum (Storia ecclesiastica del
popolo degli Angli) nel
Angli) nel 731, appena
731 appena
due anni prima di morire.
Il monaco descrive la sua opera
come “la storia della Chiesa della
nostra isola e della nostra gente, in
cinque libri”…
…e spiega gli avvenimenti della
società laica attraverso le lenti del
sacro.
sacro
Libri 1‐3: la conversione degli
Anglosassoni.
Libri 4 e 5: vicende e
consolidamento del Cristianesimo
nel primo secolo dopo la
conversione.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 10
5
Anno accademico 2014‐15
I termini cronologici fondamentali:
la prima missione di Agostino in Britannia
secondo la Cronaca di Peterborough, s.a. 595
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 11
... e la conquista normanna del 1066
secondo la Parker Chronicle
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 12
6
Anno accademico 2014‐15
I sette regni anglosassoni
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 13
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 14
7
Anno accademico 2014‐15
Cronaca anglosassone (testo C), s.a. 827
Traduzione:
827. This year was the moon eclipsed, on mid‐winter's mass‐night; and
King Egbert, in the course of the same year, conquered the Mercian
kingdom, and all that is south of the Humber, being the eighth king who
was sovereign of all the British dominions. Ella, king of the South‐Saxons,
was the first who possessed so large a territory; the second was Ceawlin,
king of the West‐Saxons: the third was Ethelbert, King of Kent; the fourth
was Redwald, king of the East‐Angles; the fifth was Edwin, king of the
Northumbrians; the sixth was Oswald, who succeeded him; the seventh
was Oswy,
O th brother
the b th off Oswald;
O ld the
th eighth
i hth was Egbert,
E b t king
ki off the
th
West‐Saxons. This same Egbert led an army against the Northumbrians as
far as Dore, where they met him, and offered terms of obedience and
subjection, on the acceptance of which they returned home.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 15
S. Ethelbert, re del Kent (conversione 597)
(Statua della Cattedrale di Canterbury)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 16
8
Anno accademico 2014‐15
La Epistola ad Mellitum:
istruzioni sul metodo missionario in Inghilterra
• Il 18 luglio 601, papa Gregorio Magno indirizza una
l tt
lettera direttamente a Mellito, incaricandolo di riferire
di tt t M llit i i d l di if i
ad Agostino alcune direttive di carattere generale cui
l’opera missionaria in Inghilterra avrebbe dovuto
conformarsi.
• In particolare, il papa si sofferma sull’opportunità di
riadattare i templi pagani al culto cristiano piuttosto
che distruggerli,
gg ,
• e in genere raccomanda una certa moderazione nel
modo di procedere, per non ingenerare reazioni
negative presso genti che solo di recente e spesso
superficialmente avevano iniziato a convertirsi.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 17
S. Edwin, re di Northumbria
(conversione nel 627)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 18
9
Anno accademico 2014‐15
S. Oswald, re di
Northumbria
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 19
Monastero di Lindisfarne
Rovine del Lindisfarne Gospels ‐ St Matthew
Monastero di Lindisfarne ff.26v – 27
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 20
10
Anno accademico 2014‐15
I vichinghi assaltano e distruggono Lindisfarne, 793
(la “Lindisfarne stone” e una miniatura da ms inglese, BL)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 21
Re Alfredo il grande del Wessex (871‐899)
Successi militari, stabilità politica, fioritura culturale:
sviluppo della prosa letteraria in volgare
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 22
11
Anno accademico 2014‐15
Alfredo del Wessex
Traduzione della Cura pastoralis
di Gregorio Magno
Dalla Lettera prefatoria:
“King Alfred greets bishop Wærferth with his words
lovingly and with friendship.
[…] When I considered all this I remembered also
how I saw, before it had been all ravaged and burnt,
h th h h th
how the churches throughout the whole of England
h t th h l f E l d
stood filled with treasures and books, and there was
also a great multitude of God’s servants, but they
had very little knowledge of the books, for they
could not understand anything of them, because
they were not written in their own language. […]
Therefore it seems better to me, if ye think so, for
us also to translate some books which are most
needful for all men to know into the language which
we can all understand. […]
When I remembered how the knowledge of Latin
When I remembered how the knowledge of Latin
had formerly decayed throughout England, and yet
many could read English writing, I began, among
other various and manifold troubles of this
kingdom, to translate into English the book which is
called in Latin Pastoralis, and in English Shepherd’s
Book, sometimes word by word and sometimes
according to the sense […]”.
Pagina da una copia coeva, mandata al vescovo di
Worchester (Bodleian Library MS Hatton 20) Carla Cucina ‐ Università di Macerata 23
L’inglese antico “standard”
• Sulla base del dialetto del Wessex (il sassone occidentale),
si costituisce nel corso dei secc. X‐XI
l d una “lingua letteraria”.
“l l ”
• Pressoché tutte le opere trasmesse nei manoscritti
anglosassoni rimandano a tale lingua sovradialettale: è
questa quella che noi chiamiamo “inglese antico” o
“anglosassone”.
• Lo standard della prosa si ritiene costituito sulla lingua di
Ælfric di Eynsham, ca. 955‐1020 (Winchester) e di Wulfstan
(†
(† 1023).)
• Anche la poesia più antica viene messa per iscritto e
copiata in tale lingua, a prescindere dal (luogo del)la
redazione originaria.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 24
12
Anno accademico 2014‐15
I principali manoscritti della poesia anglosassone:
Ms Junius 11 (Oxford, Bodleian Library)
Genesi: creazione di Eva Genesi: arca di Noè
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 25
The Cædmon manuscript
(Oxford, Bodleian Library,
MS Junius 11)
Il manoscritto è stato associato alla
figura di Cædmon (fine sec. VII), il
primo poeta inglese di cui sia
tramandato il nome
tramandato il nome.
La fonte è Beda, HE, IV, 24, dove si
narra della sua “leggendaria”
vocazione.
È lo stesso Beda a fornire un elenco
degli argomenti delle opere poetiche
di Cædmon, fra cui menziona i libri
biblici di Genesi, Esodo etc.
Di qui, l’associazione con i contenuti
del manoscritto Junius 11.
La sola poesia di Cædmon trasmessa
La sola poesia di Cædmon trasmessa
dall’ambiente anglosassone rimane
tuttavia il breve Inno a Dio creatore di
tradizione bediana.
Genesi, Jubal suona l’arpa (folio 54)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 26
13
Anno accademico 2014‐15
Vercelli Book
o
Codex Vercellensis
Codice 107 della Biblioteca
Capitolare di Vercelli.
Il manoscritto conta 136 fogli di
pergamena ben conservati.
Contiene 23 omelie in prosa e
sei poemi allitterativi
anglosassoni, fra cui due (Elene
e The Fates of the Apostles)
recano la firma in rune del
poeta Cynewulf, vissuto circa
un secolo dopo Cædmon.
un secolo dopo Cædmon.
Il codice fu redatto alla fine del
X secolo (ca. 980) e portato a
Vercelli nell’XI, probabilmente
come dono di un pellegrino
sulla via per Roma.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 27
Exeter Book
o
Codex Exoniensis
Exeter Cathedral Library, Ms 3501.
Grande codice miscellaneo di
poesiai anglosassone
l (131 ff )
(131 ff.).
Copiato alla fine del sec. X (ca. 975),
fu donato alla Cattedrale di Exeter
dal vescovo Leofric († 1072).
Contiene materiale molto vario, da
lunghi e complessi poemi religiosi
(cristologici, agiografici, allegorici) a
poemetti più brevi su temi religiosi
o secolari (omiletici, lirico‐elegiaci,
gnomici, eroico‐narrativi), insieme
ad una cospicua collezione di
Indovinelli (Riddles).
Due poemi religiosi (Christ II e
Juliana) recano la firma runica di
Cynewulf.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 28
14
Anno accademico 2014‐15
Manoscritto del Beowulf (ca. 1000)
British Library, Cotton MS Vitellius A XV
The Marvels of the East, fol. 98v Beowulf, fol. 132r
Nel paese di Antimolima, presso Babilonia, L’inizio del poema: 'Hwæt' (‘Ascoltate!’)
“nascono arieti grandi come buoi”.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 29
Dialetti dell’inglese antico
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 30
15
Anno accademico 2014‐15
I livelli della dialettologia
(in prospettiva diacronica)
• Semantica ([slittamento del] significato delle
parole)
• Lessico (perdita di parole antiche, acquisizione di
nuovi termini; prefissi e suffissi; composizione)
• Fonologia (pronuncia)
• Ortografia (i.e. Spelling; resa grafica dei fonemi)
• Morfologia (mutamenti interni alle parole che
attengono alla funzione grammaticale)
• Sintassi (ordine delle parole in strutture
sintagmatiche e frastiche)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 31
Uno studio diacronico:
esempio di mutamento linguistico nel tempo
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 32
16
Anno accademico 2014‐15
Variazioni dialettali
L’Inno di Cædmon in sassone occ. e northumbrico
Testo latino (Beda, HE IV, 24): Nunc laudare debemus auctorem regni caelestis, potentiam Creatoris
et consilium illius, facta Patris gloriae. Quomodo ille, cum sit aeternus Deus, omnium miraculorum
auctor extitit, qui primo filiis hominum cae‐lum pro culmine tecti, dehinc terram custos humani generis
omnipotens creavit.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 33
Prime attestazioni dell’inglese (sec. VIII):
glosse marginali o interlineari
dell’Inno di Cædmon
• 1) Recensione M (The ‘Moore’ Bede): MS Kk.v.16,
University Library, Cambridge (fol. 128v).
• 2) Recensione L (The ‘Leningrad’ Bede): MS Lat.
Q.v.I.18, Russian National Library, St‐Petersburg (fol.
107r).
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 34
17
Anno accademico 2014‐15
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 35
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 36
18
Anno accademico 2014‐15
Inglese antico
old english
ORTOGRAFIA
SPELLING
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 37
La scrittura runica
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 38
19
Anno accademico 2014‐15
Thames scramasax
(British Museum, fuþork anglosassone + nome Beagnoþ)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 39
Franks Casket
(British Museum, pannello frontale)
• Fisc flodu ahof on fergenberig; / warþ gasric grorn þær he on
greut giswom / hronæs ban. “Il flusso del mare ha sollevato il pesce
sulla scogliera montuosa; / la creatura impetuosa (i.e. la balena) è
divenuta triste nuotando tra i ciottoli / Osso di balena”.
divenuta triste nuotando tra i ciottoli. / Osso di balena
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 40
20
Anno accademico 2014‐15
Ruthwell Cross
Angolo Nord‐Ovest
Legenda in lingua e
capitale latina intorno
ai pannelli figurativi
(lato Nord).
Testo poetico sul
Sogno della croce in
Sogno della croce in
dialetto northumbrico
e rune sui margini del
motivo decorativo
(lato Ovest)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 41
La grafia alfabetica anglosassone
(nota l’assenza di grafemi specifici per v e j)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 42
21
Anno accademico 2014‐15
Allofoni dell’inglese antico
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 43
Allofoni dell’inglese antico
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 44
22
Anno accademico 2014‐15
Stabilizzazione dell’ortografia sullo standard
sassone occidentale fra 950 e 1050 ca.
Riepilogo dei tratti principali dell’uso grafico ags:
• La base è l’alfabeto latino, sostanzialmente con le
L b è l’ lf b t l ti t i l t l
corrispondenze grafico‐fonologiche del latino
medievale;
• j, v, w non erano compresi nell’alfabeto latino;
• q, z erano invece pressoché inutilizzati dagli Ags;
• inoltre gli Ags usavano quattro lettere nuove:
1 (chiamata ash), grafema di derivazione latina;
1. æ ( hi h) f di d i i l i
2. ð (chiamata eth), grafema di origine irlandese;
3. þ (chiamata þorn), runa;
4. ƿ (chiamata wynn), runa.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 45
Tendenze evolutive dell’ortografia
dopo il periodo antico
• A parte þ (thorn), nessuna di queste lettere sopravvisse al sec. XIII:
1. æ di solito diventerà graficamente a;
2. ð verrà rimpiazzata da thorn op. th;
3 (wynn) verrà sostituita da uu
3. ƿ ( ) à tit it d op. vv.
• þ (thorn) durerà nell’uso grafico quasi 1000 anni. Gradualmente si osserva
nel periodo medio (secc. XII‐XV) la tendenza ad una resa th, ma nel sec. XV
thorn viene ancora impiegata, tanto da costituire un problema per i
compositori a stampa: Caxton usa th, ma occasionalmente ricorre al più
vicino equivalente tipografico, ossia y. Ancora nel XVII sec. si
incontreranno le abbreviature grafiche ye, yt (the, that). Cfr. anche insegne
arcaiche come Ye (pron. /ði/) Olde
arcaiche come Ye (pron /ði/) Olde Redde Bulle. Bulle
• Dopo la conquista normanna, sull’uso francese si incontreranno più
frequentemente q e z, meno z (che resterà percepita come non necessaria
[cfr. King Lear II, ii, 68: Thou whoreson zed! thou unnecessary letter! ]),
assai di più q, nella combinazione fr. qu (che sostituirà infine del tutto la
grafia antica cw per la labiovelare /kw/). Cfr. ags cwen > mod. queen; ags
cwic > mod. quick. Carla Cucina ‐ Università di Macerata 46
23
Anno accademico 2014‐15
Inglese antico
old english
FONOLOGIA
I.
VOCALISMO
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 47
Premessa
• L’inglese antico è una lingua germanica.
• Le lingue germaniche costituiscono un ramo della
g g
grande famiglia linguistica indoeuropea.
• Il (proto‐)germanico non è documentato, ma viene
ricostruito grazie al metodo comparativo. Le forme
linguistiche ricostruite si fanno precedere da un *.
• Esempio:
• ingl. mod. say
ingl mod say “dire”
“dire” [forma attuale]
[forma attuale]
• < ingl. ant. secgjan (cfr. got. sagjan) [forma più antica
attestata]
• < germ. *sag‐ja‐na‐n [forma ricostruita]
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 48
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Anno accademico 2014‐15
I gruppi linguistici del germanico
• Le più antiche attestazioni del germanico si
riferiscono a realtà linguistiche (o dialettali) già
distinte.
• Una distinzione convenzionale delle lingue
germaniche prevede tre gruppi principali:
germanico orientale
germanico settentrionale
germanico occidentale
• L’inglese (insieme al tedesco) appartiene al
gruppo del germanico occidentale
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 49
I gruppi linguistici del germanico:
schema riassuntivo
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 50
25
Anno accademico 2014‐15
Principali caratteri peculiari delle lingue
germaniche (rispetto alle altre lingue ie)
• 1. Legge di Grimm (o Prima mutazione consonantica):
descrive l’evoluzione del sistema delle occlusive ie in
germanico:
a. Occlusive sorde > fricative sorde (eccetto Legge di
Verner): p, t, k > f, θ(þ), x(h)
b. Occlusive sonore aspirate > fricative sonore, con
tendenza a passare ad occlusive sonore: bʰ, dʰ, gʰ > b,
d, g
c. Occlusive sonore
O l i > occlusive sorde: b, d, g > p, t, k.
l i d b d k
• 2. Sincretismo dei modi e dei tempi della coniugazione
verbale, in particolare il sistema a due tempi verbali
(opposizione presente / preterito).
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 51
Principali caratteri peculiari delle lingue
germaniche (rispetto alle altre lingue ie)
• 3
3. Preterito debole: uso di un suffisso dentale per
Preterito debole: uso di un suffisso dentale per
esprimere il preterito (cfr. ‐ed in inglese, ‐te in
tedesco, o ‐de in svedese).
• 4. Doppio sistema flessionale – forte e debole –
dell’aggettivo, a seconda della presenza o meno di un
determinativo.
• 5. Accento d’intensità iniziale o proto‐sillabico:
l’accento di parola viene fissato sulla prima sillaba.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 52
26
Anno accademico 2014‐15
Principali caratteri peculiari delle lingue
germaniche (rispetto alle altre lingue ie)
• 6. Mutamento delle vocali:
ie ŏ > germ. ă (cfr. lat. hortus, ingl. mod. garden)
ie ā > germ. ō (cfr. lat. mater, ingl. ant. modor; grafia
mod. mother).
pp p
• 7. Lessico comune: sviluppo di parole che non
trovano confronti a livello ie (cfr. ingl. mod. sea, rain,
earth, loaf, wife, meat and fowl).
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 53
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 54
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Anno accademico 2014‐15
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 55
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Anno accademico 2014‐15
Principali mutamenti secondari (o “assimilativi”)
Frattura (Breaking)
• Le antiche vocali a ed e subiscono regolarmente una pseudo‐dittongazione
davanti a h e ai nessi consonantici h, l, r + consonante.
• LL’essenza
essenza fonetica della frattura risulta nella parziale assimilazione della
vocale anteriore alla consonante seguente; tale assimilazione sviluppa un
“glide” velare che marca un arretramento della vocale originaria.
• Gli esiti più regolari della frattura si osservano in sassone occidentale
(West Saxon). In altri dialetti, come il merciano (Mercian), la frattura non
avviene.
• Esempi:
*a (> ags
(> ags æ) > ags
æ) > ags ea:
ea: germ. occ. *hard‐
germ occ *hard > ags> ags *hærd > heard
> heard “duro”;
germ. occ. *nāh‐ > ags *nǣh > nēah “vicino;
*e > ags eo: germ. occ. *werþan‐ > ags weorþan “diventare”;
germ. occ. *werk‐ > ags weorc “lavoro”;
germ. occ. *fehtan‐ > ags feohtan “combattere”.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 57
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 58
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Anno accademico 2014‐15
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 59
Metafonia
(continua)
ea > ie (poi i, y): got. skapjan “creare”; ags *skæpjan > *sceappjan
> scieppan
ē ī ( i ī ŷ)
ēa > īe (poi ī, ŷ): ags hēah
hē h “alto” > compar. hīehra
“ l ” hī h (suff. *‐iz‐an)
( ff * i )
io (eo) > ie (poi i, y): ags feorr “lontano” > ā‐fierran “allontanare”
īo (ēo) > īe (poi ī, ŷ): ags lēoht “luce” > līehtan “illuminare”.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 60
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Anno accademico 2014‐15
Inglese antico
old english
FONOLOGIA
II.
CONSONANTISMO
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 61
Consonanti dell’inglese antico
(spelling / sound)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 62
31
Anno accademico 2014‐15
Sistema consonantico dell’inglese antico
(modi e luoghi di articolazione)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 63
Consonanti dell’inglese antico
occlusive nasali
bilabiali p b bilabiali m
alveolari t d alveolari n
velari k g (allofono (allofono velare [ŋ])
spirante [γ])
liquide
spiranti o fricative laterali l
labiodentali f (allofono [v]) vibranti r
interdentali θ (allofono [ð])
alveolari s (allofono [z]) semiconsonanti
dorsoalveolari ∫ bilabiali w
laringali h (allofoni [x, ç] palatali j
affricate
palatali ʧ ʤ
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 64
32
Anno accademico 2014‐15
Palatalizzazione delle velari
• È il fenomeno più caratteristico e vistoso del
consonantismo anglosassone.
• Interessa le antiche occlusive velari *k / g, e il
nesso *sk, che diventano rispettivamente
affricate palatali e fricativa palatale.
• Precisamente:
Precisamente: *kk > /ʧ/
/ʧ/
*g > /ʤ/, e poi /j/
*sk > /ʃ/
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 65
Avviene per:
• *k, g in posizione iniziale davanti a vocali palatali
originarie i, e: cild “bambino”, ge “voi”;
• *k, g in posizione interna davanti a i, j originarie: bēc
“libri” (< *bōkiz), sēc(e)an “cercare” (cfr. got. sōkjan);
• *k, g in posizione interna fra vocale palat. e
consonante: sægde “egli disse”, regn “pioggia”;
• *k in posizione finale solo dopo i: ic “io”, lic “corpo”;
• *gg in posizione finale dopo vocale palatale: dæg
p p p g
“giorno”; weg “via”; hālig “santo”;
• *sk in tutte le posizioni (spesso scritta sce, sci): scip
“barca”, sceal “io devo”, scield “scudo”, bisc(e)op
“vescovo”, englisc “inglese”, fisc “pesce”.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 66
33
Anno accademico 2014‐15
Non avviene per:
• *k, g in posizione iniziale davanti ad altra consonante
(liquida, nasale, w): cræft “mestiere”,
(liquida, nasale, w): cræft mestiere , cnapa
cnapa “ragazzo”,
ragazzo ,
grund “terreno”, cweðan “dire”;
• *k, g davanti a vocali velari (a, å, o, u): cåmp “lotta”,
gold “oro”, cuman “venire”;
• *k, g davanti a vocali palatali secondarie (æ, e, y, come
esiti di metafonia da i, j): cempa “soldato” (< *kamp‐ja‐
) cyning “re”
), cyning re (<
(< *kun
kun‐ing‐az);
ing az);
• *k, g in posizione interna e finale dopo consonante o
vocale velare: nacod “nudo”, drincan “bere”, finger
“dito”, bōc “libro”, lång “lungo”
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 67
Inglese antico
old english
MORFOLOGIA
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 68
34
Anno accademico 2014‐15
Un sistema flessivo in evoluzione
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 69
Il nome:
la declinazione forte (M e Nt)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 70
35
Anno accademico 2014‐15
Il nome:
la declinazione forte (F)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 71
Il nome:
la declinazione debole
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 72
36
Anno accademico 2014‐15
Il nome:
la declinazione dei temi radicali
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 73
L’aggettivo:
la declinazione forte
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 74
37
Anno accademico 2014‐15
L’aggettivo:
i gradi di comparazione suppletivi
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 75
Il pronome:
1a e 2a persona
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 76
38
Anno accademico 2014‐15
Il pronome:
3a persona
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 77
Il pronome:
dimostrativo‐articolo (mod. the, that)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 78
39
Anno accademico 2014‐15
Il pronome:
dimostrativo rafforzato (mod. this)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 79
Il pronome:
interrogativo (mod. who, what, why)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 80
40
Anno accademico 2014‐15
Il verbo:
coniugazione tipo del verbo forte
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 81
Il verbo:
il preterito debole
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 82
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Anno accademico 2014‐15
Il verbo:
le classi apofoniche del sistema “forte”
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 83
Il verbo:
le classi apofoniche del sistema “forte”
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 84
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Anno accademico 2014‐15
Il verbo:
le classi apofoniche del sistema “forte”
Classe VI:
Origina da serie apofonica del II tipo
Il vocalismo del preterito è costante
Classe VII:
Origina da antichi verbi con preterito a raddoppiamento
Il vocalismo del preterito è costante
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 85
Il verbo:
caratteristiche del sistema “debole”
• Il tipo debole comprende verbi con formazione suffissale,
talvolta secondaria.
• Tranne poche eccezioni, si tratta di verbi derivati da nomi,
aggettivi, avverbi o verbi forti (classe aperta).
• A seconda dei suffissi originari, si distinguono in inglese
antico tre classi:
– 1. suffisso primario ‐ja‐;
– 2. suffisso primario ‐ō‐ + suff. secondario ‐ja‐;
– 3. suffisso primario ‐ē‐.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 86
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Anno accademico 2014‐15
Il verbo:
il preterito debole
• La caratteristica distintiva del verbo debole risulta la formazione
del preterito tramite un suffisso in dentale, che in inglese antico
appare nelle terminazioni ‐ede, ‐ode, ‐de, ‐te.
• La terminazione del participio preterito debole risulta in inglese
antico ‐ed, ‐od.
• La facilità di applicazione del sistema rende la coniugazione
verbale debole “viva”, capace anche di accogliere nuovi verbi
provenienti da altre lingue.
i ti d lt li
• Nella storia dell’inglese, i verbi deboli risultano in continuo
aumento, sia per creazione interna, sia per acquisti da altre
lingue.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 87
Il verbo:
preteriti deboli non derivati dal tema del presente
(ovvero senza suffisso primario con ‐j‐)
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 88
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Anno accademico 2014‐15
I verbi perfetto‐presenti
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 89
I verbi atematici
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 90
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Anno accademico 2014‐15
Il presente del verbo “essere”
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 91
Inglese antico
old english
SINTASSI
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 92
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Anno accademico 2014‐15
Ordine variabile delle parole SVO, OVS, VSO
(tipo linguistico flessivo arcaico)
Ælfric, Grammatica: sē ðe wið hine sprecende wæs
ðā twā bēc āwende “colui che con lui parlando stava”
“(quest)i due libri traduco”
heord him wæs þǣre neahte beboden
Traduz. alfrediana di Beda, HE: “la custodia a lui fu quella notte affidata”
þā stōd him sum mon æt
“allora si mise a lui un certo uomo davanti” ic cūðlīce geleornad hæbbe
“io certamente imparato ho”
hine be his noman nemnde
“lui per (il suo) nome chiamò” Beowulf 506:
Eart þū sē Bēowulf, sē þe wið Brecan wunne?
Ne con ic
Ne con ic nōht singan “Sei
Sei tu quel Beowulf che
Beowulf che contro Breca
“non so io niente cantare” gareggiò?”
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 93
Inglese antico
old english
LESSICO
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 94
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Anno accademico 2014‐15
Introduzione
• L’inglese
L inglese antico presenta un lessico con altissimo grado di
antico presenta un lessico con altissimo grado di
germanicità (si consideri che circa il 50% dei termini ags è
scomparso nel periodo medio, per influsso massiccio del francese e
del latino).
• L’arricchimento lessicale si produce in tre modi: interno, esterno,
misto.
• 1) nuovi termini vengono costruiti per composizione e derivazione;
• 2) nuove parole vengono importate da un’altra lingua (prestiti);
• 3) nuove formazioni vengono costituite con elementi indigeni ma
replicando significati importati (calco semantico).
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 95
1.1. Composizione
• L’inglese antico manifesta una straordinaria capacità di composizione
nominale, combinando sostantivi, aggettivi e avverbi.
p p (
• Veicolata probabilmente dall’uso poetico tradizionale (allitterazione, ,
variazione e kenningar), tale capacità rimane una costante della lingua nel
periodo antico per tutta la documentazione.
• Esempi (sost.+sost., agg.+sost., avv.+sost., sost.+ agg.) :
• sige‐bēam “albero della vittoria” (kenning per la “croce”) < sige “vittoria”
+ bēam “albero”;
• stīð‐mōd “coraggioso” < stīð “duro” + mōd “animo”;
• eft‐sīð “ritorno” < eft “indietro, di nuovo” + sīð “viaggio;
• lōf‐georn “desideroso di lode” < lōf “lode” + georn “avido”.
• Cfr. i composti originari
• ingl. mod. lord (ags hlāford < hlāf “pane” + ward “guardiano”) che vale
orig. “custode del pane”,
• ingl. mod. lady (ags hlǣfdige < hlāf + *dig‐ “impastare”) che vale orig.
“colei che impasta il pane”.
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 96
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Anno accademico 2014‐15
1.2. Derivazione
• Prefissi:
• ge‐ (completivo‐perfettivo e collettivo): ge‐boren, ge‐lǣred, etc.; ge‐mōt
“assemblea”;
• ā‐, be‐/bi‐, for‐ (intensivi): ā‐hebban “sollevare”, be‐lūcan “serrare”, be‐cuman
“divenire”, for‐giefan “perdonare”;
• on‐ (incoativo): on‐ginnan “cominciare”, on‐hǣtan “infiammare”;
• un‐ (negativo): un‐gelīc “dissimile”, un‐riht “ingiusto”;
• and‐ (avversativo): and‐swarian “rispondere”;
• in‐ , ofer‐, tō‐, þurh‐(locativo): in‐gān “entrare”, ofer‐cuman “superare,
sopraffare”, tō‐cyme “arrivo”, þurh‐brecan “penetrare, aprirsi un varco
attraverso” (cfr. mod. through);
• for‐ (anche peggiorativo‐distruttivo): for‐dōn “distruggere”, for‐swerian
“spergiurare”;
• tō‐ (indica anche separazione): tō‐drīfan “separare”, tō‐faran “disperdersi”;
• þurh‐ (anche intensivo): þurh‐smeagan “conoscere a fondo” (cfr. mod.
thorough < þuruh).
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 97
1.2. Derivazione
• Altri prefissi (significati tuttora evidenti):
• fore‐ : fore‐secgan “premettere” (letter. foresay);
• f þ f þbi
forþ‐: forþ‐bringan “ d
“produrre” (bring
” (b i forth);
f th)
• mis‐: mis‐dǣd “misfatto” (misdeed)
• ūt‐: ūt‐gān “uscire”;
• wiþ‐: wiþ‐standan “contrastare, resistere a” (withstand).
• Suffissi:
1) Nomina agentis in ‐ere, ‐a, ‐end, ‐estre (cfr. wrītere “writer”,
f ē d “friend”);
frēond “f i d”)
2) Sostantivi astratti in ‐dōm, ‐hād, ‐ness/‐niss, ‐rīce, ‐scipe, ‐þ(o), ‐
ung/‐ing (cfr. cyning‐dōm “kingdom”, frēodōm “freedom”, wīsdōm
“wisdom”; cild‐hād “childhood”, bisceop‐rīce “bishopric”, frēond‐
scipe “amicizia”, hǣlþ “health” etc.).
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 98
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Anno accademico 2014‐15
3) Aggettivi formati con suffissi (alto grado di resistenza nella
storia dell’inglese):
Carla Cucina ‐ Università di Macerata 99
2. Prestiti latini in anglosassone
• 1) periodo continentale (fino al 450 ca.);
• 2) periodo dello stanziamento insulare (450‐650 ca.);
• 3) periodo della cultura latino‐cristiana (dopo il 650).
• I prestiti dei periodi 1 e 2 hanno matrice linguistica
volgare (< lat. volg.); quelli del periodo 3 hanno per
p ( )
lo più matrice colta (< lat. class.).
• Risulta più facile distinguere i prestiti del terzo
periodo.
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Anno accademico 2014‐15
2. Prestiti latini in anglosassone
• Periodo continentale (300‐450 ca.). Esempi:
• cirice (gr.), dēofol
(gr.), dēofol (gr.
(gr.>lat.),
lat.), engel
engel (gr.
(gr.>lat.),
lat.), prēost
prēost (gr.
(gr.>lat.);
lat.);
• strǣt/strēt < lat. strāta;
• mynet < lat monēta (*múnita);
• mynster < lat. monasterium (*múnister).
• Sono rimasti nell’inglese mod. termini come:
cealc “chalk” (< lat. calcem); coper “copper” (< cuprum);
candel (< lat. candēla); cēse “cheese” (< lat. cāseus); disc
“dish” (< lat. discus); tīġle “tile” (< lat. tēgula), weall “wall”
(< lat. vallum); ceaster “‐chester” (< lat. castra); minte
“mint” (< lat. menta); draca “drago” (< lat. dracō)
2. Prestiti latini in anglosassone
• Periodo dello stanziamento (450‐650 ca.)
Esempi:
• ancor “anchor” (< lat. anchora);
• cest “chest” (< lat. cesta);
• catte “cat” (< lat. cattus);
• cocc “cock” (lat. coccus)
• munuc “monk” (< lat. monachus);
• nunne “nun” (< lat. nonna);
• relic (< lat. reliquia);
• sætern‐dæg “Saturday” (< lat. Saturnī [dies]).
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Anno accademico 2014‐15
2. Prestiti latini in anglosassone
• Periodo post‐conversione (650 ‐1050 ca.)
• Libri
Libri e istruzione: accent, biblioðēce, cānon, cāpitol, lātīn,
e istruzione: accent biblioðēce cānon cāpitol lātīn
māgister, nōt, part, philosoph, punct, studian, tītol.
• Religione: alter (< altar), crēda “creed” (< crēdō), demon,
discīpul “disciple”, mæsse “mass” (< volg. romanzo messa <
lat. missa), martir “martyr”, nōn “noon” (< nōna [hōra]),
pāpa “pope”, paradīs “paradise”, passiōn (< passiōnem),
(a)postol; ælmesse “alms” (< lat. volg. almosina).
• Varia: cōc
Varia: cōc “cook”
cook (< cocus
(< cocus < lat. class. coquus), castel
< lat class coquus) castel (< (<
castellum “villaggio”), lilie “lily” (< līlium), rōse (< rosa),
camel (< camēlus), pellican “pelican” (< pelicānus), tīger (<
tigris).
3. Calchi semantici
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