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Il concetto di temperatura è un po’ più sottile.

Rappresenta la proprietà di un corpo che ne indica la


propensione a scambiare calore. Maggiore è la temperatura più elevata è la propensione a cedere
calore. Temperatura e calore sono strettamente legate, anche se le due grandezze sono molto diverse
tra loro. Infatti, il calore è una forma di energia, mentre la temperatura è una misura del livello
energetico detto anche livello termico a cui si trova il corpo. La temperatura definisce, infatti, il
verso di propagazione del calore quando due corpi vengono a contatto. Il calore si trasferisce
sempre dal corpo a temperatura maggiore a quello a temperatura minore. Se i due corpi restano a
contatto, il passaggio di calore si arresta quando essi si sono portati alla stessa temperatura. In
queste condizioni i due corpi hanno raggiunto l’equilibrio termico.
La definizione di temperatura si basa sull’uso di una proprietà di una sostanza sensibile alla
temperatura e sulla definizione dell’unità di temperatura. Deve esistere una grandezza X che
caratterizza un fenomeno fisico che varia con la temperatura. X si chiama caratteristica
termometrica, che può essere la lunghezza della colonna di liquido che caratterizza la dilatazione
termica di un liquido, ad esempio il mercurio. Sia l la lunghezza del tratto di mercurio nel capillare
di vetro (grandezza termometrica): l=f ( t ) equazione termometrica. Il dispositivo in cui avviene il
fenomeno e che fornisce il valore della caratteristica termometrica è detto termometro.
Nell’ipotesi che la dilatazione del mercurio sia lineare, cioè esprimibile tramite l’equazione l=a+bt
, le costanti a e b vengono determinate in termini della lunghezza del tratto di mercurio alle
temperature di riferimento di fusione del ghiaccio e di ebollizione dell’acqua a pressione
atmosferica (1 atm), rispettivamente di 0 ℃ e 100 ℃. Sostituendo i valori di a e b nell’equazione
termometrica, si ottiene la relazione che consente di determinare la generica temperatura t
corrispondente al tratto di mercurio di lunghezza l:
t=0 , l 0=a ;

t=100 , l 100=a+b ∙ 100.

La suddivisione in 100 parti del tratto di mercurio compreso fra la lunghezza l 0 e la lunghezza l 100
permette di stabilire l’unità di temperatura, detta grado centesimale o Celsius:
l 100−l 0 l−l 0
a=l 0 ,b= ⟹t=100 ∙
100 l 100 −l 0

La scala centigradi ha i valori 0 ℃ e 100 ℃ per i punti di solidificazione e di ebollizione dell’acqua.


Nel 1848 Lord kelvin mise in evidenza la rozzezza di tale definizione e affermò che si doveva
definire semplicemente la temperatura di un solo punto. Oggi si è d’accordo che il cosiddetto punto
triplo dell’acqua, in cui acqua liquida, vapor d’acqua e ghiaccio sono in equilibrio, è a 273,16 K. Il
valore di 273,16 K è stato scelto proprio per rendere il grado della scala assoluta uguale a quello
della scala centigrada, cosicché, dato che il punto di gelo ordinario dell’acqua è 0,010 ° al di sotto
del punto triplo, diciamo che 0 ℃ corrispondono a 273,150 K.
Dimostreremo che il punto che abbiamo scelto come zero della scala assoluta non è un punto
arbitrario, bensì il limite di qualunque scala termodinamica razionale. Esso è un vero zero, al quale
tutta l’energia termica verrebbe a cessare; esso è però irraggiungibile come l’altro estremo della
nostra scala, cioè la temperatura infinita.

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