Sei sulla pagina 1di 10

Metabolismo dei lipidi

I lipidi costituiscono circa il 10% del peso corporeo, svolgono diverse funzioni:
Energetica=soddisfano una buona parte della richiesta energetica dell’ organismo
Protezione termica=[Per la loro abbondanza nel tessuto adiposo sottocutaneo,] i lipidi
costituiscono una coperta termica[che isola dall’ambiente esterno i tessuti sottostanti]
Protezione meccanica=[stessa termica]i lipidi costituiscono un cuscinetto protettivo [che
difende dagli urti meccanici]
Strutturale= i lipidi e in particolare i fosfolipidi e il colesterolo sono tra le componenti
fondamentali delle membrane cellulari ed intracellulari.
La digestione dei lipidi alimentari, in prevalenza trigliceridi, avviene nel duodeno e nel
digiuno per azione combinata dei sali biliari, fosfolipidi della bile e delle idrolasi
pancreatiche sinergicamente con la colecistochinina. Trigliceridi e esteri del
colesterolo, composti altamente idrofobici, vengono emulsione dalla bile e dai fosfolipidi e
dispersi in finissimi aggregati(micelle miste). Dopo essere stati emulsionati vengono
attaccati dalle idrolasi pancreatiche. Man mano che la digestione progredisce, i prodotti
d'idrolisi diffondono dalle micelle alla mucosa, dove vengono assorbiti per diffusione.
Gli enzimi idrolitici pancreatici sono:
-La lipasi che trasforma i trigliceridi in monogliceridi idrolizzano i legami esterei in posizione
1 e 3 formando quindi 2 molecole di acidi grassi liberi e una di 2-monogliceride, questo
enzima è attivato dalla colipasi, un cofattore proteico pancreatico.
-La colesterolo esterasi idrolizza gli esteri del colesterolo in colesterolo libero e acidi
grassi.
- La fosfolipasiA2[come è intuibile dal nome lavora sui fosfolipidi] idrolizza l’acido grasso in
posizione 2 formando lisofosfolipidi assorbibili come tali o che possono essere
ulteriormente idrolizzati liberando anche l’acido grasso in posizione 1.
Assorbimento
Gli acidi grassi ed i monogliceridi, formatosi per digestione dei lipidi alimentari vengono
assorbite per diffusione dalle cellule della mucosa intestinale grazie alla proteina intestinale
FABP.
Una volta assorbiti gli acidi grassi vengono attivati in acil-CoA, a livello del reticolo
endoplasmatico, ed esterificati con i 2-monogliceridi ed esterificati nuovamente ricostituendo
all’interno della cellula i trigliceridi.
La cellula in questo modo controlla i lipidi esogeni che vengono introdotti riservandosi la
facoltà di modificarne la composizione.
Nella cellula intestinale i trigliceridi riformati, si aggregano con i fosfolipidi e con il colesterolo
libero ed esterificato formando aggregati micellari rivestiti di proteine sintetizzate anch’esse
nella cellula, costituiscono i chilomicroni. Anche le VLDL vengono formate in questa sede
ma in minore misura, entrambi vengono secreti nei vasi linfatici e tramite il dotto toracico
vengono immessi nella succlavia e nel circolo generale. L’emivita di un chilomicrone è di
circa 5 minuti, la sua scomparsa avviene grazie alle lipoproteina lipasi.
Destino diverso hanno i trigliceridi a media catena(8-10 atomi di Carbonio), essi sono
completamente idrolizzati nel lume intestinale e gli acidi grassi che si liberano sono
direttamente riversati, senza essere nuovamente esterificati, nel torrente sanguigno e
trasferiti nel fegato.
I sali biliari, una volta aver completato la digestione e dispersione dei lipidi, vengono
assorbiti dall'intestino, immessi nel circolo portale e portati al fegato. Dal fegato sono segreti
nella bile e immessi di nuovo nel lume intestinale, con ciclo entero-epatico dei sali biliari
si indica appunto questa loro ciclicità.
Trasporto dei lipidi nel sangue: Lipoproteine plasmatiche
I lipidi vengono trasportati nel sangue sotto forma di aggregati micellari
lipoproteici(Lipoproteine), capaci di formare sospensioni stabilizzate da interazioni non
covalenti tra la componente proteica(apoliproteine) e quella lipidica. Ciascuna lipoproteina
presenta specificità densità,PM, composizione chimica e funzione. Inoltre più piccole
sono le dimensioni maggiori sarà la presenza di proteine e fosfolipidi. Le lipoproteici
plasmatiche possono essere suddivise in 4 categorie:VLDL,LDL,IDL e HDL, a queste si
aggiungono i chilomicroni di origine intestinale[, che compaiono ne sangue dopo ingestione
di un pasto lipidico].
Le apoliproteine non sono solamente componenti strutturali fondamentali delle lipoproteine
ma anche cofattori degli enzimi adibiti al loro metabolismo e strumenti di riconoscimento dei
recettori per le lipoproteine plasmatiche.
Chilomicroni
Hanno dimensioni maggiori rispetto alla lipoproteine e sono caratterizzati dalla presenza di
un'elevata concentrazione di trigliceridi e colesterolo esterificati. I chilomicroni si formano
nelle cellule dell'intestino tenue, dalle quali sono riversate prima nel sistema linfatico e dopo
nel sangue. Il loro rilascio da parte degli enterociti è mediato dalla Apo-b-48. Sono gocce
oleose racchiuse da un guscio proteico-fosfolipidico. La loro funzione principale è quella di
trasportare i lipidi di origine alimentare nei tessuti. In circolo sono soggetti a rimescolamento.
Interagendo con la lipoproteine lipasi i trigliceridi dei chilomicroni vanno in contro a idrolisi
rilasciando acidi grassi a i tessuti e n seguito alla perdita dei trigliceridi i chilomicroni si
raggrinziscono,a questo punto colesterolo, fosfolipidi e apoproteine, ovvero i cosiddetti
componenti di superficie, si staccano formando le HDL discoidali mentre i residui
costituiscono i “remnants”(chilomicroni secondari), utilizzati per la biosintesi delle HDL.
Hanno un emivita do 4-5 minuti.
VLDL(very low density lipoproteins)
Le VLDL vengono secrete dalla cellule epatiche ed intestinali per esocitosi, ed il loro rilascio
è condizionato dalla APO-B-100.Il 90% di queste è sintetizzato dal fegato utilizzando gli
acidi grassi ottenuti nel processo lipogenico,il restante 10% è sintetizzato nell’ intestino .
Quindi i trigliceridi delle VLDL non sono di origine alimentare. Una volta in circolo le VLDL
acquisiscono l'APO-C-II che arriva la lipoproteina lipasi e inibisce la ricaptalizzazione
epatica delle lipoproteine. Il metabolismo delle VLDL è simile a quello dei chilomicroni,
entrambi per azione della lipoproteina lipasi perdono gran parte dei trigliceridi, mentre i
componenti di superficie vengono convogliati nelle HDL che scambiano colesterolo
esterificato. Infine rispetto ai chilomicroni hanno un emivita maggiore, 1-3 ore, data la minore
affinità con la lipoproteina lipasi.
LDL(Low density lipoproteins)
Sono il prodotto del metabolismo intravasale delle VLDL e sono fondamentalmente adibite
al trasporto di colesterolo esterificato ai tessuti, corteccia surrenale e fegato. Le LDL entrano
permeano i tessuti per endocitosi mediata da recettori, glicoproteine composte da 839
aa,questi sono distribuiti sulla membrana in maggiore concentrazione nelle fossette
rivestite, chiamate così perché rivestite da una proteina la claltrina, una proteina fibrosa a
forma di canestro che riconosce le APO-B-100 vi si lega e forma un complesso LDL-
recettore,che viene riconosciuto rivestito da claltrina e internalizzato. Una volta all’interno
del tessuto perdono il rivestimento di clatrina per azione di un enzima che lo depolimerizza,
quindi i recettori vengono liberati e tornano disponibili. I recettori compiono questo ciclo ogni
10-20 minuti per la durata della loro vita che è di circa 20 ore,al termine della loro vita
entrano nei lisosomi e vengono decomposti nei costituenti proteici, in colesterolo libero, e in
acidi grassi e glicerolo. L’eccesso di colesterolo viene riportato dalle HDL al fegato.
HDL(Hight density lipoproteins)
Vengono sintetizzate de novo dal fegato e dall’ intestino [HDL nascenti] ,di forma
discoidale, ma possono essere prodotti anche dal catabolismo dei chilomicroni. Sono
costituite principalmente da colesterolo libero e fosfolipidi, mentre i componenti apoproteici
sono diversi[in base alla sua provenienza]. Il colesterolo libero presente nelle HDL nascenti
viene esterificato per l'azione della lectina: colesterolo acil transferasi(LCAT),
contemporanea le HDL nascenti assumono forma sferica e durante questa trasformazione
scambiano con le VLDL colesterolo esterificato, mentre nuovo colesterolo libero è ceduto
alla HDL dai tessuti periferici e dalle stesse VLDL.
Gli esteri del colesterolo ,man mano che si formano creano un gradiente, che consente
l’ulteriore trasferimento del colesterolo libero dai tessuti periferici e dalle VLDL alla superficie
delle HDL.
Albumina:Gli acidi grassi non esterificati (NEFA), o liberi (EFA) provenienti dal tessuto
adiposo per idrolisi di trigliceridi di deposito vengono trasportati nel sangue legati
all’albumina, il loro carrier.
Enzimi implicati nel metabolismo inteavasale delle proteine
Lipoproteina lipasi:È l’enzima responsabile dell’idrolisi dei trigliceridi trasportati dai
chilomicroni e dalle VLDL e che controlla la velocità di rimozione dal circolo degli acidi
grassi. Viene sintetizzata nelle cellule parenchimali del tessuto e da queste migra sulla
superficie dei capillari. È ancorata alle ramificazioni glucidiche delle glicoproteine della
superficie luminale dell’endotelio dei capillari in posizione adatta a legare le proteine.
L’attivatore della lipoproteina lipasi è l’APO-C-II.
Gli acidi grassi prodotti dalla attività della lipoproteina lipasi inibiscono l’attività dell’enzima.
La somministrazione di eparina induce distacco della lipoproteina lipasi dagli endoteli e
conseguente aumento della sua attività in circolo,che si manifesta con chiarificazione del
sangue per dissoluzione dei chilomicroni e delle VLDL.
LCAT: La lectina: colesterolo acil transferasi è una enzima(glicoproteina) di origine
epatica che viene secreta nel plasma dove circola associata alle HDL dove si trovano gli
attivatori di questa: APO-A-1,APO-C-1. La reazione che catalizza consiste nel trasferimento
di un acido grasso dalla lectina al colesterolo libero, con formazione di lisolectina e
colesterolo esterificato. Quasi tutto il colesterolo ematica si origina da questa reazione.
Un’ altra delle funzioni svolte da questo enzima è la trasformazione dei fosfolipidi di
superficie delle HDL in lisofosfolipidi che vengono trasferiti sull'albumina e colesterolo
esterificato trasferito in parte sulle VLDL e sulle LDL e in parte portato al fegato.
Metabolismo degli acidi grassi
La principale fonte di acidi grassi sono i trigliceridi che possono quindi considerarsi i
substrati energetici in particolare per muscolo scheletrico e cardiaco.
Gli acidi grassi forniscono il 30% del fabbisogno energetico liberando energia mediante al
processo di demolizione ossidativa,detto β ossidazione mitocondriale. Questo processo
porta alla produzione graduale di molecole di acetil-CoA[costituiti da due atomi di C],dall'
acido grasso previamente attivato ad acil-CoA conseguente alla rottura tra gli aromi di C α-
β.
-La prima tappa di questo processo consiste nell’attivazione degli acidi grassi in acil-CoA.
Questa reazione è catalizzata da una categoria di enzimi detti acil-Coa sintetasi, questi
possono essere classificati in: acetil-CoA sintetasi[che attiva acetato e proprionato, acidi
grassi a corta catena],butirril-CoA sintetasi[che attiva gli acidi grassi a media catena C 4-
10] e acil-CoA sintetasi[che attiva gli acidi grassi a lunga catena 10 in su], i primi due
hanno sede intramitocondriale il terzo ha sede sul reticolo endoplasmatico.
-La seconda tappa consiste nel trasporto degli acili attraverso la membrana interna dei
mitocondri. Poiché la membrana mitocondriale è impermeabile agli acili questi sfruttano un
sistema di trasporto mediato dalla carnitina [zwitterione sintetizzato a partire da lisina e
metionina]. Questo reagendo con acil-CoA,[in una reazione catalizzata dalla carnitina
palmitoiltransferasi 1(CPT 1)] produce acil-carnitina,il CoA rimarrà nel citoplasma
entrando a fare parte del pool citosolico. Successivamente, in una reazione catalizzata dalla
carnitina traslocasi, l'acil-carnitina viene portata all'interno della matrice mitocondriale[con
un meccanismo di antiporto che sfrutta la carnitina che ne esce invece], successivamente
l'acile si stacca dall'acil-carnitina[ in una reazione catalizzata dal CPT 2 ]e si lega
nuovamente con un CoA (proveniente dal pool intramitocondriale).
Il pool citosolico viene impiegato per la biosintesi degli acidi grassi e del colesterolo, quello
intramitocondriale per l’ossidazione degli acidi grassi del piruvato e di alcuni aminoacidi.
Il sistema della carnitina controlla la traslocazione degli acili dal citosol allo spazio matrice
regolando l’attività enzimatica in relazione alla disponibilità degli intermedi metabolici
ossidabili.
Una deficienza del sistema della carnitina comporta una riduzione del trasferimento di acili
che bloccati nel citosol non vengono ossidati ma dirottati nella formazione dei trigliceridi. Gli
acidi grassi a corta o media catena possono attraversare la membrana mitocondriale
indipendente[per diffusione] dal sistema carnitina.
-La terza tappa è costituito dalla β-ossidazione e ossidazione. La prima demolisce la
catena dei acil-CoA ,a numero pari di atomi di C , in molecola di acetil-CoA, la seconda
demolisce questi in CO2 nel ciclo di Krebs.
La β-ossidazione è costituita da 4 reazioni:Ogni ciclo utilizza un CoASH libero ed essendo
presente in quantità limitata, l'acetil-CoA deve essere rapidamente ossidato nel ciclo di
Krebs ( nel fegato in caso di necessità si attiva la chetogenesi).
β-ossidazione degli acidi grassi insaturi:Gli acidi grassi insaturi che vengono introdotti
con la dieta presentano dei doppi legami in configurazione cis incompatibile con la
possibilità di deidrogenazione;
Ad opera di una isomerasi, il doppio legame viene trasferito dalla posizione 3 alla 2 e la
molecola si riarrangia in configurazione trans suscettibile di attacco da parte della enoil
idrasi.
Da un punto di vista energetico va considerato che ogni doppio legame diminuisce la resa di
ATP.
La β-ossidazione perossisomiale:Nel fegato e in altri tessuti, la β-ossidazione degli acil-
CoA oltre che nei mitocondri avviene anche nei perossisomi. Questi sono ricchi di
perossidasi e catalasi enzimi che degradano H2O2 in H2O.
Questo processo serve ler accorciare gli acil-CoA a catena superiore a 18 C per renderli
suscettibili di ossidazione, per sopperire la difficoltà dei mitocondri di ossidare gli acidi a
lunga catena.
L'acetil-Coa e gli acil-CoA a catena più corta prodotti nei perossisomi devono essere
trasferiti nei mitocondri per essere immessi nel ciclo di Krebs oppure veicolati al fegato per la
produzione dei corpi chetonici. Questo trasferimento avviene grazie al sistema carnitina.
α-ossidazione
Processo di ossidazione degli acidi grassi a sede microsomiale che si riscontra nelle piante
ma anche nel cervello e nel fegato degli animali.
Consiste nella demolizione sequenziale dell’ac grasso atomo per atomo liberando CO2; il
processo è sostenuto dall’azione combinata dell’enzima monoossidasi in sinergia con la
deidrogenasi.Il processo assieme alla β-ossidazione porta alla degradazione completa
degli acidi grassi anche a catena ramificata.
ω-ossidazione
Consiste nella trasformazione degli acidi grassi monocarbossilici in α-ω-dicarbossilici,
mediante ossidazione del metile terminale ad opera di una monoossigenasi microsomiale
che richiede O2, NADPH(H+) e citocromo P450. Questi poi sono soggetti alla β-ossidazione
Ossidazione degli ac grassi a numero dispari di C
Degradati nei processi ossidativi gli acidi grassi a numero dispari di C lasciano come residuo
terminale della β-ossidazione non più un residuo di acetil-CoA ma una di propionil-CoA
( prodotto anche dal metabolismo di metionina treonina e isoleucina)
Il metabolismo del propionil-CoA prevede la sua trasformazione in succinil-CoA(ciclo di
Krebs)
Metabolismo dei corpi chetonici
La chetogenesi si svolge nel fegato ed assume elevata intensità in condizioni di limitata
disponibilità di glucosio (digiuno) o di sua impossibilità di metabolizzazione. In condizioni di
deficit glucidico, si ha diminuzione dell’ossalacetato che si forma dal glucosio via piruvato.
Per rendere disponibile il CoA, l'acetil-CoA, che non viene smaltito nel rallentato ciclo di
Krebs, si condensa per formare corpi chetonici. Ha così inizio la chetogenesi che porta
alla formazione di corpi chetonici:acetoacetato[, β-idrossibutirrato e acetone]. In
particolare alla fine del processo una molecola di acetil-CoA libera una molecola di
acetoacetato e 2 di CoA.
La regolazione della chetogenesi avviene a tre livelli:
1) regolazione della produzione degli acidi grassi mediante controllo della lipolisi: i
principali e più immediati precursori dei corpi chetonici sono i NEFA: l'entità della
chetogenesi epatica è correlata con la concentrazione di NEFA plasmatici. Poiché i NEFA
ematici provengono principalmente dal tessuto adiposo, è implicato che l'entità della lipolisi
si ripercuota sulla chetogenesi.
2) regolazione del flusso epatico degli acidi grassi liberi verso l'esterificazione o β-
ossidazione
3) indirizzo dell’acetil-CoA verso il ciclo di Krebs o la formazione dei corpi
chetonici:l’utilizzazione epatica di acil-CoA dipende dallo stato nutrizionale[e ovviamente
dai fattori endocrini]. Il fegato è lipogenico in quanto sintetizza acidi grassi utilizzando acetil-
CoA provenienti dal catobolismo glucidico. Gli acil-CoA prodotti da questi sono utilizzati per
la sintesi dei trigliceridi e fosfolipidi che vengono messi in circolo dalle VLDL.
L'ingresso del acetil-CoA nel ciclo di Krebs oppure la sua condensazione nei corpi chetonici
è regolata a sua volta da due fattori:
1)la disponibilità di ossalacetato
2)la disponibilità di NADH(H+) tanto più NADH(H+) è disponibile tanto più acetil-CoA è
indirizzato nel ciclo di Krebs.
Utilizzazione ossidativa dei corpi chetonici
Dalle cellule epatiche i corpi chetonici diffondono nel sangue che li trasporta al muscolo,
cuore e cervello , i quali li ossidano ricavando energia ed ai reni che in parte li ossidano e
in parte li eliminano con le urine. Questi non possono essere utilizzati invece dal fegato che
li produce poiché esso non possiede gli enzimi per la loro utilizzazione.
Chetosi o chetoacidosi
Normalmente la produzione epatica dei corpi chetonici è bilanciata dalla loro utilizzazione
periferica. In presenza di quantità eccessive di corpi chetonici dovute ad un iperproduzione
rispetto all’utilizzazione, questi si ritrovano nel sangue e vengono eliminati con le urine,
condizioni che viene chiamata chetosi, condizioni che si manifesta gravemente anche nel
coma diabetico. Lo sforzo muscolare induce il muscolo ad utilizzare i corpi chetonici. Data
la natura acida dei corpi chetonici, uno stato di chetosi,implica ad uno stato di acidosi.
Metabolismo e digiuno
Dopo qualche ora dall'ultimo pasto, si ha aumento della glicogenolisi,in modo da fornire
glucosio ai tessuti e parallela diminuzione della glicogenosintesi.
Dopo 24 ore dall'ultimo pasto, si ha rilascio di glucosio dal fegato e di acidi grassi dal tessuto
adiposo con correlato aumento della lipolisi, gluconeogenesi e β-ossidazione.
Digiuno di media durata 24 ore a 24 giorni si h un aumento della Gluconeogenesi ma
quando non riesce più a rifornire il cervello aumenta la chetogenesi.
Digiuno prolungato e morte,la cui causa più frequente è la polmonite. Perdita progressiva di
proteine fibrillari del diaframma e dei muscoli intercostali, minore capacità immunitaria,
shock conseguente a diminuzione del volume del sangue e minore concentrazione di
albumina.
Regolazione
La diminuita con concentrazione ematica di insulina e l’aumento degli antagonisti comporta
aumento della gluconeogenesi della mobilizzazione di ac grassi e della chetogenesi,
Aumenta inoltre la proteolisi specie muscolare,
i corpi chetonici aumentano per diminuita utilizzazione muscolare e aumentato
riassorbimento renale.
Biosintesi degli acidi grassi (lipogenesi)
A differenza dei vegetali,gli animali sono incapaci di trasformare gli acidi grassi in glucosio,
ma sono capaci di trasformare i glucidi in lipidi. In particolare tessuto adiposo, fegato,
intestino e ghiandola mammaria funzionante esplicano profusamente questa funzione.
La biosintesi degli acidi grassi parte dall'acetil-CoA, va da sé che qualunque precursore di
questa molecola è precursore di acidi grassi. Una volta che i tessuti hanno saturato la
capacità di immagazzinare glicogeno aumenta la biosintesi degli acidi grassi.
La lipogenesi non è la β-ossidazione a ritroso, ma un processo distinto e indipendente.
Il prodotto di partenza è l'acetil-CoA citoplasmatico.
La sintesi è stimolata da un unico complesso multienzimatico: “sintetasi degli acidi grassi”,
costituita da 6 enzimi che catalizzano le varie tappe e una proteina trasportatrice, ACP[acyl
carrier proteine]. Il prodotto della reazione è un palmitoile[palmitato] ( 16 C).
Allungamento della catena degli acidi grassi
Dal palmitato prodotto dalla lipogenesi si possono ottenere tutti gli acidi grassi con numero
maggiore di C,[allungamento che avviene per due C alla volta]. A questo scopo esistono due
sistemi:
Sistema mitocondriale:che attraverso il palmitato attivato palmitoil-CoA, entra nel
mitocondrio[con il sistema di trasporto carnitina-dipendente] e dopo una serie di reazioni
,con cui si ha la riduzione di un NADH e la divisione di acetil-CoA, si ha la sua riduzione in
stearil-CoA[steraoil-CoA].
Sistema microsomiale:che avviene nel reticolo endoplasmatico ed utilizza due equivalenti
riducenti del NADH e un malonil-CoA al posto dell'acetil-CoA. Alla fine si ha produzione di
stearil-CoA e CO2.

Acetil-CoA/Ciclo del citrato


L’acetil-CoA citoplasmatico, da cui origina la lipogenesi deriva sostanzialmente dai
mitocondri, ma non essendo capace di diffondere la membrana si rende necessario un
sistema di trasporto, l’acetil-CoA si lega all’ossalacetato e forma il citrato capace di
attraversare la barriera; nel citoplasma ad opera di una liasi si libera nuovamente l’acetil-
CoA in una reazione ATP dipendente. Il citrato dai mitocondri al citoplasma è insieme un
trasportatore ma anche un segnale allosterico per l’attivazione dell’acetilCoAcarbossilasi.
Metabolismo dei trigliceridi
Gli acidi grassi non si accumulano nella cellula in forma libera, ma appena formati, vengono
esterificati per essere accumulati nella cellula.
La sintesi dei trigliceridi procede dagli acidi grassi attivati ad acil-CoA e dal glicerolo-3-
fosfato(intermedio della glicolisi). La glicerolo3fosfato:CoAaciltrasferasi trasferisce l’acile
saturo dal acetil-CoA al glicerolo-3P in posizione 1 formando acido lisofosfatidico;
questo viene acilato a spesa di un secondo acil-CoA insaturo ad opera della
lisofosfatidato :CoAaciltrasferasi, con formazione di acidi fosfatidico; per azione di una
fosfatasi l’acido fosfatidico viene defosforilato e un terzo acile viene legato con formazione
del trigliceride.
La specificità delle acil trasferasi fa si che la distribuzione degli acili non sia casuale:
I trigliceridi tissutali:
-Acile insaturo in 1
-Mono o poliinsaturo in 2
-Saturo o insaturo in 3
La sintesi presuppone la disponibilità di acil-CoA, stimolata dall’insulina che facilita la
permeazione del glucosio attraverso la cellula adiposa, induce la sintesi di lipoproteina
lipasi, inibisce la lipasi adipolitica.
I trigliceridi possono lasciare gli adipociti solo previa idrolisi ad opera della lipasi adipolitica
stimolata da adrenalina noradrenalina ormoni tiroidei glucagone.
Gli ormoni lipolitici si combinano con i recettori dell’adipocita stimolando l’adenilato ciclasi
che attiva l’cAMP e a cascata l’attivazione delle chinasi degli enzimi lipolitici:Lipasi chinasi
e fosfatasi.
Metabolismo dei fosfolipidi/Glicerolfosfolipidi
I fosfolipidi, sono componenti fondamentali delle membrane cellulari che insieme al
colesterolo determinano la sua fluiditá, che vanno incontro ad un continuo turnover che
rinnova in tutto o in parte la loro struttura molecolare. Alcuni hanno un rapido turnover altri
uno più lento. I glicerolfosfolipidi sintetizzati nel reticolo endoplasmatico e trasportati da
specifiche proteine PLEP[phospholipids Exchange proteins], che hanno
fondamentalmente la funzione di introdurre o scambiare fosfolipidi nelle membrane cellulari
che non possedendo il sistema enzimatico per la completa sintesi e che quindi devono
“acquistarli” dal reticolo endoplasmatico.
-Sintesi dipendente dall’acido fosfatidico: Questo processo fornisce i glicerolfosfolipidi
alla cellula batterica i fosfatidil inosotoli e le cardiolipine alle cellule animali.
Il prodotto di partenza è l’acido fosfatidico, questo subisce una sequenza di reazioni ad
opera di Trasferasi, fosfatasi etc, per ottenere fosfatilinositolo.
Nei batteri con meccanismi analoghi, si forma la fosfatidilserina, che può essere
decarbossilata e metilata per formare fosfatidilcolina.
-Sintesi della cardiolipina dipendente dall’acido fosfatidico:
Gli animali superiori sintetizzano cardiolipina mediante sintesi dipendente dall’acido
fosfatidico,formano invece fosfatidiletanolamina e fosfatidilcolina a partire da
etanolamina e colina.
Catabolismo dei glicerofosfolipidi
Le fosfolipasi attaccano e idrolizzano i legami dei glicerolfosfolipidi.
Fosfolipasi A1:sono presenti nel reticolo endoplasmatico. Idrolizza in posizione 1.
Fosfolipasi A2: presenti nella membrana esterna e nella porzione esterna della membrana
Interna dei mitocondri. Attacca in posizione 2.Per agire richiedono la presenza catalitica del
Ca
Fosfolipasi C: presente nelle membrane plasmatiche stacca la fosforilcolina.
Ciclo lectine-isolectine
Le lecitine sono soggette ad un continuo processo di deacilazione catalizzato dalla
fosfolipasi A2 e riacilazione catalizzato da aciltrasferasi con utilizzo di acil-CoA.
Questo ciclo consente una continua variazione di composizione delle lecitine (componenti
la membrana);la regolazione della permeabilità avviene in ragione di alcune proprietà
chimico-fisiche funzionali delle membrane.
Mediante questo ciclo gli alveoli polmonari formano una lecitina satura chiamata
surfattante, che capace di diminuire la tensione superficiale negli alveoli, facilita gli scambi
gassosi polmonari.
Metabolismo del colesterolo
Il colesterolo, importante costituente delle membrane cellulari,guaine mieliniche della fibre
nervose, è anche il precursore degli steroidi della vitamina D. L'organismo lo ricava per
dieta e per sintesi endogena che avviene nel fegato. La sintesi ha sede citoplasmatica e può
essere divisa in 3 fasi:

La sintesi del colesterolo nelle cellule epatiche è dipendente dalla quantità di colesterolo
introdotto con la dieta, che giunge in forma esterificata trasportata dai chilomicroni e dalle
LDL. Maggiore è la quantità di colesterolo introdotto mediante la dieta minore sarà il
colesterolo prodotto. Sede di questa regolazione “feed-back”, intesa a regolare la quantità di
colesterolo esogeno ed endogeno a disposizione dell’organismo, è la HMG-CoAreduttasi,
enzima cAMP dipendente che concorre alla formazione del mevalonato,la cui azione è
inibita dal glucagone e dagli ormoni corticosurrenali. Il colesterolo blocca l’enzima
inibendone la sintesi ma anche inducendone la fosforilazione. La biosintesi varia secondo un
ritmo circadiano, massima a mezzanotte minima a mezzogiorno, ciò è dovuto alla variazione
della attività dell’enzima anche in relazione all’introduzione del colesterolo alimentare.
Esterificazione del colesterolo
Il colesterolo esterificato può formarsi mediante due reazioni:
La prima reazione è irreversibile e avviene a livello tissutale[catalizzata da ACAT]
Colesterolo+acil-Coa -> Colesterolo esterificato + CoA
La seconda è reversibile e si svolge nell'ambito delle HDL plasmatiche[catalizzata da LCAT]
Colesterolo+lectina -> Colesterolo esterificato + lisolectina
Poiché il fegato rilascia Colesterolo libero con le VLDL, si può ritenere che tutto il colesterolo
esterificato si ottenga dalla seconda reazione.
Catabolismo del colesterolo
Processo esclusivamente epatico, catalizzato da enzimi microsomiali e mitocondriali.
Prodotti terminali della degradazione del colesterolo sono l' Acido Colico e l’ acido
chenodeossicolico che a loro volta producono acidi biliari.
Immessi nella bile questi acidi vengono portati all’intestino dove emulsionano i lipidi della
dieta e vengono trasformati in ac biliari secondari dalla flora batterica. A pH intestinale e
della bile sono in forma salificata con Na e K.
La maggior parte viene riassorbita dall’intestino e riportata al fegato: circolo entero-epatico, il
resto eliminato con le feci.
Malattie da alterato Metabolismo del colesterolo
ATERO/ATERIOSCLEROSI: sistematica e duratura concentrazione elevata di colesterolo
totale ematico e in particolare di quello trasportato dalle LDL con conseguenti lesioni
aterosclerotiche delle pareti arteriose, consistenti placche ateromatose, nell’intima dei vasi,
costituite da trigliceridi e colesterolo. Calcificazione Rigidità Fragilità
Sedi più danneggiate: miocardio, cervello.
Condizioni gravi si riscontrano nell’ipercolesterolemia familiare, e nel morbo di Tangier.
XANTOMATOSI:Contenuto ematico elevato di colesterolo e delle LDL con deposizione di
esteri nella pelle e nei tendini.
Assume caratteristiche estreme nel morbo di Schuller Christian, con depositi anche nel
fegato nella milza e nelle ossa piatte del cranio.

Potrebbero piacerti anche