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6 / € 7,50
dicembre
2019
edizioni
Dedalo idee e progressi della scienza
ASTRONOMIA
Cerere,
la regina degli asteroidi
INGEGNERIA CIVILE
Grattacieli e ponti sospesi:
la danza dei giganti
ENERGIA E AMBIENTE
Efficienza e sobrietà
per giungere alla sostenibilità
094407
788822
9
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IN QUESTO NUMERO
DIRETTORE
Nicola Armaroli
EDITORIAL BOARD
Tommaso Castellani, Elena Ioli, Massimo Trotta
COMITATO SCIENTIFICO
Vincenzo Barone, Giulio Biroli, Enrico Bonatti,
Claudio Franceschi, Maria Cristina Facchini,
Marco Garavelli, Alba L’Astorina, Barbara Mognetti,
Massimo Monteleone, Roberto Natalini, Alina Polonia,
Stefano Sandrelli, Sara Tortorella, Adriana Valente
RUBRICHE
Alex Bullo, Federico Benuzzi, Paolo Berra,
Tommaso Castellani, Marco Cervino, di Francesca Zambon
Alice Laggia, Cristina Mangia, Alina Polonia,
Domenico Ribatti, Roberto Natalini,
Vincenzo Palermo, Ennio Peres, Stefano Sandrelli,
Marco Signore, Massimo Trotta
PROGETTO GRAFICO
Coordinamento: Rosanna Pucciarelli
Grafica e impaginazione: Salvatore Modugno
alla sostenibilità
DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE, ABBONAMENTI
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edizioni Dedalo
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La danza
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dei giganti
STAMPA
Dedalo litostampa srl, Bari di Giuseppe Romanello
REGISTRAZIONE
n. 372 del 3 ottobre 1969 del Tribunale di Bari
DISTRIBUZIONE IN LIBRERIA
Messaggerie libri
copertina: © NASA/JPL-Caltech/
UCLA/MPS/DLR/IDA
La depurazione
Ogni tentativo è stato fatto per recuperare delle acque
tra passato,
i crediti fotografici corretti. Ci scusiamo se, per cause
indipendenti dalla nostra volontà,
presente e futuro
avessimo omesso o citato erroneamente alcune fonti.
ASSOCIATO ALL’USPI
UNIONE STAMPA di Mauro Icardi
PERIODICI ITALIANA
EDITORIALE
20 anni 5
di Nicola Armaroli
SATELLITE
news a cura di Luigi Minervini 6
ARTICOLI
ASTRONOMIA
Cerere, la regina degli asteroidi 10
di Francesca Zambon
ENERGIA E AMBIENTE
Efficienza e sobrietà per giungere alla sostenibilità 16
di Vincenzo Balzani
SCIENZA E ARTE
Franco Grignani, maestro della comunicazione visiva 22
di Giuseppe Caglioti
INGEGNERIA CIVILE
La danza dei giganti 28
SOMMARIO
di Giuseppe Romanello
ECOLOGIA
La depurazione delle acque tra passato, presente e futuro
di Mauro Icardi
34
SCIENZA A SCUOLA
Geologia sui colli Euganei 40
di Axel Bullo e Alice Laggia
STORIE DI SCIENZA
Marie Curie: una donna contro (quasi) tutti 42
di Vincenzo Palermo
RUBRICHE
FISICA? UN GIOCO
Il moto naturale 46
di Federico Benuzzi
TERRA, TERRA!
La terra del fuoco eterno 47
di Alina Polonia
PROTEINE OPERAIE
La molecola R848 48
di Massimo Trotta
HOMO MATHEMATICUS
La tragedia del bene comune 49
di Roberto Natalini
COSCIENZIAT@
Lo scienziato delle merci 50
di Marco Cervino e Cristina Mangia
LA FORMULA
Provare per credere 51
di Tommaso Castellani
INNOVAZIONE 4.0 MO
Ambizioni cinesi 53 Sap
SOMMARIO
di Paolo Berra di H
SCIENZA LIGHT
LIBRI 54
IL RACCONTO
Parla il gatto di Schrödinger
di Marco Fulvio Barozzi 58
NUMERI IN GIOCO
In questo titolo sono contenute
quarantasette lettere 60
di Ennio Peres
SCIENZA DA TAVOLO
Combattere per gli oceani
sul tavolo da gioco 61
di Marco Signore
GRAPHIC NOVEL
Feynman genio trasformista 62
di Claudio Scaramuzzi
LA MAPPA
Non ci sono più le mezze stagioni 64
Sapere, dicembre 2019
Inversione
Fotografia di Antonio Calvano
5
20 anni
Nicola Armaroli
Sembra ieri, ma sono passati 20 anni dal “baco del in tacito scambio, regaliamo ogni informazione
millennio”. A mezzanotte del 1° gennaio 2000, si sulla nostra vita. Forse un giorno ce ne pentire-
temeva che l’orologio dei sistemi informatici, nei mo, ma per ora ci va bene così. Le auto di oggi
EDITORIALE
quali l’anno era indicato con due sole cifre, po- inquinano molto meno di quelle che circolavano
tesse tornare indietro di un secolo causando seri 20 anni fa, ma dal 2000 le vendite globali di au-
problemi pratici: “00” significava infatti 1900 e tomobili sono aumentate dell’80%, cancellando
non 2000. Non accadde nulla di grave e, mentre buona parte dei benefìci ambientali raggiunti.
noi ci preoccupavamo inutilmente, lontano dai ri- Tra gli avanzamenti tecnologici pervasivi del
flettori maturavano scenari ben più cupi. Meno di ventennio spiccano due invenzioni del XX seco-
due anni dopo, un manipolo di terroristi scatenò lo premiate con il Nobel nel 2014 e nel 2019: il
l’inferno su New York e Washington, innescando led blu e la batteria al litio, che hanno permesso
una perversa catena di tensioni e guerre. Ricordo un efficientamento epocale dei sistemi di illumi-
bene che i centri di ricerca rimasero qualche gior- nazione e la diffusione di dispositivi elettronici
no senza connessione internet, perché un nodo portatili di ogni tipo. La batteria al litio sta addi-
chiave della rete globale passava sotto il World rittura minando alla radice il più grande conglo-
Trade Center. Al Qaeda si rivelò più efficace del merato industriale della storia (oil & automotive),
baco del millennio, ma lo notarono in pochi: abi- aprendo la strada alla mobilità elettrica. 20 anni
tazioni e luoghi di lavoro non erano ancora con- fa dominava la scena un movimento di opinione
nessi alla rete, gli smartphone non esistevano. che invocava una forte espansione del nucleare
Nel corso di questo scorcio di secolo sono state civile. Pochi sostenevano che si trattasse di una
fatte importanti scoperte, ad esempio l’osservazio- scelta irrazionale e il tempo ha dato loro ragio-
ne delle onde gravitazionali, il bosone di Higgs e ne. In questi 20 anni eolico e fotovoltaico sono
la presenza di acqua su Marte. In campo medico arrivati a produrre l’equivalente di 250 centrali
vi sono stati progressi nel trattamento di alcune nucleari, mentre l’industria atomica è piomba-
gravi malattie come l’AIDS, migliorando qualità e ta in una irreversibile agonia. Sempre in questo
aspettativa di vita. La chirurgia ha fatto progressi ventennio, nuove tecniche di trivellazione oriz-
ancora maggiori, ad esempio in campo ortopedico zontale hanno permesso di estrarre petrolio e
e oculistico. Nuove e antiche paure si sono però gas da giacimenti un tempo inaccessibili. Resta
(ri)materializzate: rischio pandemie, resistenza agli da dimostrare che si tratti di un’idea brillante.
antibiotici, diffusione di microinquinanti. In vent’anni sono cambiate molte cose. Tranne
Questo primo scorcio di millennio passerà una, purtroppo: la più importante. 20 anni fa era
alla storia per l’irruzione della tecnologia nella già certificata l’influenza catastrofica delle attività
vita quotidiana. I computer sono oggi migliaia di umane sul clima, ma non si è fatto nulla di effica-
volte più potenti e capienti di quelli su cui non si ce per invertire la rotta. Spero che nell’editoriale
scatenò il baco del millennio; persino gli schermi del dicembre 2029 non si debba scrivere che si
sono radicalmente diversi. Abbiamo in tasca un sono persi altri 10 anni, perché questo vorrebbe
oggetto che ci tiene costantemente connessi con dire che nell’editoriale del dicembre 2039 non ci
tutto il mondo. Lo fa a costi irrisori, spesso grazie sarebbe più alcun progresso umano da racconta-
a servizi gratuiti erogati da colossi dei media cui, re. Sarebbe un peccato.
I test nucleari,
60 anni dopo
SATELLITE
Infatti, anche se in questi atolli è stato condotto
solo il 6% dei test svolti dagli Stati Uniti tra il 1946 presenti isotopi dalla vita molto lun-
e il 1992, è stata liberata qui più di metà dell’e- ga, come il plutonio e l’americio, i
nergia totale generata in quest’arco temporale. Di livelli sono destinati a rimanere alti
conseguenza, secondo questi studi, le quantità di ancora per secoli.
La vera età
della Luna
Il cibo segreto
delle barriere coralline
SATELLITE
potrebbe essere risolto grazie
a una ricerca svolta in Austra-
lia, nel Belize e nella Poline-
sia francese e all’integrazio-
© Rickard Zerpe - Flickr
ne dei dati raccolti con quelli
preesistenti. Il lavoro è stato
svolto da un team guidato da Simon J. Brandl, ricer- L’altro elemento chiave è l’altissimo tasso di mor-
catore della Simon Fraser University, e pubblicato talità che colpisce questi nuovi abitanti della sco-
su Science. Nessuno prima di lui aveva mai pensato gliera: circa il 70% di essi non raggiunge l’età adulta
di cercare la risposta nella bavosa e nei suoi parenti, in quanto va a costituire oltre metà del nutrimento
i cosiddetti pesci criptobentonici, piccoli e a prima delle altre specie di pesci della scogliera, più gran-
vista così insignificanti da passare inosservati sotto di. Per questa ragione sono stati definiti i “nutrienti
gli occhi delle centinaia di scienziati che nel corso oscuri” delle barriere coralline, perché, sebbene nu-
del tempo si sono interrogati sulla questione. merosi, sono difficilmente osservabili dal momento
Quanto emerge dallo studio è che, invece di che vengono consumati quasi immediatamente.
nutrirsi da fonti esterne, le barriere autoproducono «È incredibile che questi pesci contribuiscano in
buona parte del nutrimento di cui necessitano. In modo tanto importante alla vita delle barriere co-
particolare, un ruolo fondamentale è giocato pro- ralline: sono così piccoli che il significato profondo
prio dai pesci criptobentonici. della loro presenza è sempre stato sottovalutato» ha
Questi piccoli abitanti delle scogliere sono di di- commentato Carole Baldwin, coautrice dello studio
mensioni inferiori ai 5 centimetri, e hanno dinami- e curatrice della Division of Fishes dello Smithso-
che demografiche del tutto differenti rispetto a quel- nian’s National Museum of Natural History.
le dei pesci di scogliera più grandi. A contraddistin- Si tratta di un piccolo passo importante per fare
guerli ci sono innanzitutto le abitudini dei giovani. chiarezza su quanto avviene dietro le quinte di
Contrariamente agli esemplari delle altre specie questi ambienti, e ciò è indispensa-
che, terminato lo stadio di larva, si allontanano dal- bile per garantirne la salvaguardia,
la zona di origine, i giovani pesci criptobentonici in un periodo in cui la loro stessa
tendono a rimanere nella parte della scogliera dove sopravvivenza è messa in crisi anche
sono nati, popolandola significativamente. per cause legate all’attività umana.
Francesca Zambon,
Istituto Nazionale
di AstroFisica -
Istituto di Astrofisica
Ancor prima della sua scoperta e Planetologia Spaziali curio a Urano. A seguito di que-
Cerere, l’unico pianeta nano e ste informazioni, gli astronomi si
(INAF - IAPS), Roma
il maggiore tra i corpi che co- convinsero che doveva esserci un
stituiscono la fascia principale nuovo pianeta non ancora osser-
degli asteroidi, destò grande in- vato in quella regione.
teresse all’interno della comunità astronomica. L’identificazione del “nuovo pianeta” per alcu-
Con la scoperta di Urano, il 13 marzo 1781, ni divenne una vera e propria missione, come per
da parte dell’astronomo tedesco Friedrich Wilhelm il barone Franz Xaver von Zach, astronomo di cor-
(o William) Herschel, erano noti sette degli otto te del duca di Sassonia e direttore della Specola
pianeti che compongono il nostro Sistema Solare. di Gotha, che ingaggiò un gruppo di astronomi
Questi sembravano collocati a distanze che rical- tedeschi, nominato “Himmels Polizei” (guardia
cavano abbastanza bene una successione armoni- celeste), per sorvegliare determinate porzioni di
ca, come suggerito per primo dallo stesso Keplero cielo, in particolare le costellazioni zodiacali, alla
nel suo Mysterium Cosmographicum (1596). ricerca del pianeta mancante.
Tuttavia, qualcosa turbava l’apparente armonia: Nonostante gli sforzi di von Zach e della sua
l’anomala distanza tra Marte e Giove, che non ri- squadra, fu però l’italiano Giuseppe Piazzi, in ma-
spettava la legge armonica e che non passò inosser- niera del tutto indipendente, a scoprire Cerere il
vata agli astronomi del tempo. Il fisico e matema- 1° gennaio 1801 dall’Osservatorio astronomico di
tico Johann Daniel Palermo. Piazzi si accorse che l’oggetto che aveva
Tietz (latinizzato identificato col passare dei giorni variava la sua
Fu l’italiano Titius) individuò una posizione, dunque non era una stella. Inizialmen-
relazione empirica, te ipotizzò che fosse una cometa, ma il suo moto
Giuseppe Piazzi
poi ripresa e divul- apparente sembrava troppo lento e uniforme, e
a scoprire Cerere gata dall’astronomo inoltre non era percepibile intorno ad esso alcuna
il 1° gennaio 1801 Johann Elert Bode, chioma o nebulosità.
dall’Osservatorio che legava le distan- A seguito della scoperta, Piazzi inviò una bre-
ze di tutti i pianeti ve notizia al Journal de Paris e spedì una lettera al
astronomico e prevedeva l’esi- suo caro amico Barnaba Oriani, astronomo all’Os-
di Palermo. stenza di un piane- servatorio di Brera, e un’altra allo stesso Bode. Ce-
ta proprio in quella rere fu osservabile solo per 41 giorni dopo la sua
regione apparentemente vuota. La relazione empi- scoperta, sparendo poi dal cielo per diversi mesi e
rica, oggi nota come legge di Titius-Bode, rendeva riaprendo di nuovo la caccia al suo ritrovamento.
conto in modo abbastanza preciso delle posizioni Molti illustri astronomi dell’epoca si cimentarono
dei pianeti conosciuti del Sistema Solare, da Mer- nel calcolo delle effemeridi del nuovo pianeta, tra
La missione Dawn
Immagine di Cerere in falsi colori osservato dalla missione Dawn. Le variazioni di riflettività e di colore sono legate a differenze
composizionali, come quelle che interessano Cerealia Facula all’interno del cratere Occator, del diametro di 92 km, e già intraviste
dal telescopio spaziale Hubble (© NASA/JPL-CalTech/UCLA/MPS/DLR/IDA).
viaggio verso due mondi fino ad allora inesplorati, Detector, GRaND), fornito dagli Stati Uniti per
e conseguendo strabilianti risultati. determinare l’abbondanza di una serie di elemen-
La missione è entrata in orbita intorno all’aste- ti chimici della tavola periodica presenti nel pri-
roide Vesta il 16 luglio 2011 e, dopo poco più di mo metro di spessore sotto la superficie visibile.
un anno, il 5 settembre 2012 è ripartita alla volta Inoltre, la missione ha permesso di studiare nel
di Cerere, nella cui orbita è arrivata il 6 marzo dettaglio anche il campo di gravità dei due cor-
2015. La missione si è definitivamente conclusa il pi, anche se, per ragioni di budget, altri strumenti
1° novembre 2018, a causa dell’esaurimento del pure rilevanti per la determinazione della struttura
propellente idrazina che permetteva le manovre interna, come il magnetometro, sfortunatamente
di assetto necessarie alle comunicazioni radio non furono selezionati [2].
con la Terra. Dawn continuerà a orbitare intorno
a Cerere senza controllo ma su un’orbita dinami-
camente stabile per alcuni decenni, dopo di che Cerere prima e dopo la missione Dawn
spiraleggerà lentamente verso il corpo centrale Le prime osservazioni di Cerere iniziarono subito
impattando infine sulla sua superficie. dopo la sua scoperta. Nel 1802 Herschel definì
La missione Dawn era equipaggiata con tre Cerere più “arrossato” di quanto non fosse Pal-
strumenti scientifici: una camera ottica (Framing lade, mentre nel 1895 Edward Emerson Barnard
Camera, FC), fornita dalla Germania, che aveva osservò che la sua albedo media (la frazione di
il compito di studiare la geologia e la colorazio- luce solare riflessa) era inferiore a quella di Marte
ne dei due corpi; uno spettrometro nel visibile e e simile a quella di Mercurio. Ci volle però un
vicino infrarosso (Visible and InfraRed mapping netto miglioramento della strumentazione e delle
spectrometer, VIR), fornito dall’Italia, che aveva il tecniche osservative per iniziare a comprendere le
compito di studiare e mappare la mineralogia e la caratteristiche e la composizione di Cerere.
temperatura superficiale, e un rivelatore di neu- Osservazioni telescopiche condotte da Terra
troni e raggi gamma (Gamma Ray and Neutron nei primi anni ’70 del XX secolo rivelarono che
Cerere è un corpo ricco di minerali idrati, d’acqua, carbonati e sali, e composti organici,
come era già stato suggerito prima della missione suggeriscono un ambiente chimicamente com-
Dawn in base alla sua densità media (2,08 g/cm3), plesso e favorevole a una chimica prebiotica,
circa doppia rispetto a quella dell’acqua liquida dunque interessante dal punto di vista astrobio-
ma inferiore a quella media dei silicati. Cerere si logico. Si aprono così nuovi scenari: Dawn ha
trova in corrispondenza della cosiddetta snow line fatto emergere solo la punta dell’iceberg di ciò
o frost line, una frontiera immaginaria oltre la qua- che sappiamo su questo mondo affascinante e
le il ghiaccio d’acqua è stabile sulla superficie dei ancora ricco di segreti da svelare.
corpi solidi su scale di tempo geologiche. Benché
la superficie di Cerere sia essenzialmente priva
di ghiaccio, per via delle temperature massime Cosa ci riserva il futuro?
diurne che possono raggiungere i 250 K (–23° C) La missione Dawn è terminata da oltre un anno
in prossimità dell’equatore, alcuni depositi lo- e la sua eredità è immensa. Se da un lato ci ha
cali di ghiaccio d’acqua sono stati identificati in regalato nuove scoperte, permettendoci di carpire
regioni in ombra perenne in una decina di crateri almeno alcuni dei misteri di questi corpi inesplo-
da impatto, come Oxo e Juling, che si trovano rati, dall’altra ha posto nuovi interrogativi, che sti-
a medie latitudini; i crateri in ombra permanente molano la comunità scientifica internazionale a
nelle regioni polari contengono però presumibil- continuare a studiare questo mondo fino a poco
mente depositi di tempo fa pressoché sconosciuto.
ghiaccio molto più Dopo la fine della missione Dawn l’interesse
La presenza estesi. verso i corpi minori del Sistema Solare è rima-
Oltre al ghiac- sto elevato. La missione giapponese Hayabusa 2
di carbonati
cio, una delle sco- sta infatti esplorando il piccolo asteroide Ryugu.
e sali sottolinea perte più interes- Allo stesso tempo la missione OSIRIS-REx del-
l’importante santi effettuate dal- la NASA ha effettuato una mappatura globale
ruolo dell’acqua la missione Dawn dell’asteroide Bennu. Altre due nuove missio-
è stata quella dei ni del programma Discovery della NASA rivol-
in un passato composti organici te all’esplorazione di asteroidi, Lucy e Psyche,
non troppo alifatici in una spe- sono state selezionate e sono in fase di imple-
remoto cifica regione nei mentazione. Sebbene al momento
pressi del cratere non siano previste nuove missioni
del pianeta da impatto Ernu- spaziali, è possibile che si torni a
nano. tet, del diametro di visitare Cerere con una missione
circa 50 km. Tale dedicata, finalizzata a rispondere
scoperta ha sensibilmente aumentato l’interesse alle domande lasciate aperte.
verso Cerere. Composti organici sono stati iden-
tificati anche in altri corpi del Sistema Solare, per
esempio in alcuni asteroidi della fascia princi-
pale come Themis e Cibele, e in alcuni satelliti
ghiacciati di Giove e Saturno (composti organici Riferimenti bibliografici
rivestono presumibilmente anche la superficie
[1] C.J. Cunningham, Discovery of the First Asteroid, Ceres,
delle lune di Urano e Nettuno). L’origine di que-
Springer, Cham 2016.
sti composti su Cerere è tuttora dibattuta, anche [2] C.T. Russell, C.A. Raymond, “The Dawn mission to mi-
se è favorita l’ipotesi endogena [5]. nor planets 4 Vesta and 1 Ceres”, Space Science Reviews,
Cerere si è rivelato un mondo unico ed estre- 163, 1-4, 2011.
mamente diverso da tutti i corpi presenti nella [3] A.S. Rivkin et al., “The surface composition of Ceres”,
stessa regione. I composti ammoniati sono ca- Space Science Reviews, 163, 1-4, 2011, pp. 95-116.
[4] M.C. De Sanctis et al., “Ammoniated phyllosilicates
ratteristici del Sistema Solare esterno, pertanto la with a likely outer Solar System origin on (1) Ceres”, Na-
loro grande abbondanza su Cerere è misteriosa ture, 528, 7581, 2015, pp. 241-244.
e lungi dall’essere compresa. La loro presenza, [5] T.B. McCord, F. Zambon (a cura di), “The composition
unitamente a quella di minerali idrati, ghiaccio of Ceres”, Icarus, 318, 2019, pp. 1-150.
Efficienza e sobrietà
per giungere alla sostenibilità
Cambiare il modello di sviluppo: le energie rinnovabili
come motore della transizione per un’economia sostenibile.
Vincenzo Balzani,
professore emerito
Università di Bologna,
Siamo in un periodo difficile della a non curarsi degli altri, causa la
storia. Dopo aver goduto per più di coordinatore
perdita dell’idea di bene comune,
un secolo dell’energia dei combu- del gruppo Energia allarga sempre più la forbice della
stibili fossili, abbondante e a bas- per l'Italia disuguaglianza.
so prezzo, abbiamo capito che il La nostra è la prima generazione
suo uso causa la degradazione del che si rende conto della situazione
pianeta e che quindi dobbiamo smettere di sfrut- di grave crisi in cui ci troviamo ed è anche la prima
tarla. Dopo esserci tanto esaltati per la “crescita”, – qualcuno dice che potrebbe essere l’ultima – che
ci stiamo accorgendo che il nostro modello di svi- può e deve cercare rimedi.
luppo, il consumismo, su un’astronave che viaggia Se vogliamo continuare a vivere sulla Terra, dob-
nell’Universo senza poter mai “atterrare” è ecolo- biamo scegliere la strada della sostenibilità ecologica
gicamente insostenibile. Lo è anche dal punto di e sociale. La sostenibilità ecologica richiede anzitutto
vista sociale: promuove la competizione, induce una transizione energetica: l’abbandono dei com-
Conversione dell’energia primaria in energia di uso finale. Le energie rinnovabili hanno sempre maggiore efficienza dei combustibili.
In realtà, nonostante i
progressi nell’efficien-
za, il consumo energe-
tico non diminuisce e
sia in Europa che negli
Stati Uniti si consuma
ogni anno sempre più
energia, sia pure in un
modo sempre più effi-
ciente. Fra gli esempi
molto studiati c’è la
sostituzione delle lam-
pade a filamento con
lampade LED, sei volte
più efficienti, che ha
portato però a un au-
mento del consumo di
elettricità per illumina-
La tavola periodica “quantitativa”. Molti elementi importanti per la transizione energetica sono relativa- zione.
mente scarsi. Il perché l’aumento
di efficienza non por-
Per diminuire il consumo di energia si punta ta a una diminuzione nel consumo di energia è
molto sull’aumento dell’efficienza energetica, de- stato individuato nel cosiddetto “effetto rimbalzo”,
finita come rapporto, o altra relazione quantitati- secondo cui un aumento di efficienza energetica
va, tra i risultati ottenuti in termini di prestazioni, incoraggia un maggior uso di servizi forniti dall’e-
servizi, beni o energia, e la quantità di energia nergia [4]. Un caso tipico è quello dell’automobi-
usata per ottenerli. Si può aumentare l’efficienza lista che, dopo aver finalmente deciso di compra-
energetica, cioè si può “fare con meno”, con una re un’auto più efficiente, è talmente compiaciuto
più attenta progettazione e un miglior uso di tec- dal minor consumo chilometrico della nuova auto
nologie e di processi su cui si basano le industrie, che finisce con l’usarla molto più frequentemente
i trasporti, il riscaldamento/raffreddamento di edi- dell’auto precedente; oppure, quello dei negozian-
fici, l’illuminazione, ecc. ti che, avendo adottato lampade più efficienti, ten-
Aumentare l’efficienza energetica è l’obietti- gono illuminate le vetrine anche durante la notte;
vo principale delle politiche dei Paesi sviluppati. o, ancora, la famiglia che, con il denaro risparmia-
Secondo il World Energy Outlook del 2017 redatto to nel riscaldamento grazie al “cappotto” costruito
dall’International Energy Agency, l’efficienza sarà il attorno alla casa, a fine anno va a fare una breve
fattore più importante per contenere l’uso dei com- vacanza in aereo.
bustibili fossili da oggi al 2040. L’aumento dell’effi- Il concetto di efficienza viene criticato non
cienza energetica è una condizione essenziale an- solo perché ignora l’effetto rimbalzo, ma anche
che nella roadmap della International Renewable per motivi più generali [5]. Ad esempio, l’approc-
Energy Agency (Irena) che si propone di ridurre cio dell’Unione europea al problema del rispar-
drasticamente le emissioni di CO2 entro il 2050. Da mio energetico non consiste nel misurare una re-
parte sua, l’Unione europea si è prefissata di otte- ale diminuzione dei consumi rispetto al passato,
nere un aumento del 20% nell’efficienza energetica ma nel valutare quello che sarà l’aumento di con-
adottando un sistema di certificazione per gli edifici, sumo energetico in futuro (ad esempio, nel 2030)
le automobili, gli elettrodomestici, le lampade, ecc. se non si fanno interventi per contenerlo. In altre
A prima vista sembra che l’efficienza energetica parole, si prevede che il consumo aumenterà e
produca vantaggi molto consistenti. Ad esempio, l’efficienza viene misurata su quanto si disco-
nell’Unione europea dal 1998 al 2012 i frigoriferi e steranno dalle attuali previsioni i consumi che si
i congelatori sono diventati più efficienti del 75%, verificheranno nel 2030. L’efficienza, cioè, viene
le lavatrici del 63% e le lavastoviglie del 50% [3]. misurata come energia che non è stato necessario
Energia e benessere
Un’idea molto diffusa è che il benesse-
re dei cittadini di una nazione aumenti
all’aumentare della disponibilità – cioè
del consumo – di energia. Una approfon-
dita analisi del problema dimostra che in
realtà, mentre il prodotto interno lordo
(PIL) aumenta all’aumentare del consumo
energetico, il benessere, misurato attra-
verso l’indice di sviluppo umano (Human
Development Index, HDI), che tiene
conto di fattori quali l’alfabetizzazione,
l’aspettativa di vita e la mortalità infanti-
le, aumenta all’aumentare del consumo
di energia solo finché la disponibilità di
energia è molto bassa.
Quando il consumo di energia di una
nazione supera la soglia dei 100-150 GJ
per abitante all’anno, l’indice HDI rag-
Variazione dell’indice di sviluppo umano (HDI) all’aumentare del consumo di
giunge un limite di saturazione. Ad esem-
energia pro capite all’anno. pio, il consumo di energia pro capite in
Europa, in media di circa 150 GJ annui, è
usare. Ma già prevedere un aumento dei consumi la metà di quello negli Stati Uniti, pur avendosi nei
significa accettare che i consumi aumenteranno, si- due casi un valore praticamente uguale di HDI.
gnifica ammettere che l’attuale livello di vita non è Può anche accadere, come nel caso del Qatar,
negoziabile. Questo è il vero punto critico quando si che un consumo
discute di sostenibilità. di energia di circa Per risparmiare
Per meglio chiarire il concetto, consideriamo un 700 GJ pro capite
realmente
esempio fra i molti che si potrebbero fare. L’Unione annuo corrispon-
europea ha calcolato che le etichette energetiche da a un indice HDI energia
per gli asciugabiancheria saranno in grado di far- minore, pari a circa non basta
ci risparmiare fino a 3,3 TWh di elettricità entro il 0,8. Da queste ana- “fare con meno”,
2020 rispetto a quella che avremmo consumato lisi si ha una prima bisogna
senza l’introduzione delle etichette. Per la soste- indicazione: nei “fare meno”.
nibilità, però, l’introduzione di asciugabiancheria Paesi in cui si usa
meno energivori non è un progresso. Infatti, anzi- molta energia (oltre 100 GJ pro capite all’anno),
ché rallegrarci per quanta energia ci permetteran- dovrebbe essere possibile ridurre il consumo sen-
no di non usare i nuovi tipi di asciugabiancheria, za compromettere il livello di vita.
dovremmo chiederci quanta energia risparmierem- Nel maggio 2017 in Svizzera, su sollecitazione
mo, questa volta realmente, asciugando i panni su degli scienziati, è stato approvato un referendum
uno stendino da bucato (almeno nelle abitazioni per ridurre di tre volte (da 6000 W a 2000 W, cioè
dove è possibile). Più aumenterà l’efficienza degli da circa 180 GJ a 60 GJ) il consumo energetico pro
asciugabiancheria, maggiore sarà il numero di per- capite entro il 2050. 2000 W corrisponde al consu-
sone che li compreranno e, soprattutto, sarà sem- mo di energia di un cittadino medio europeo negli
pre meno facile tornare allo stendino. Ecco allora anni ’60 del secolo scorso. Chi ha la mia età ricor-
uno dei tanti casi in cui l’aumento di efficienza, il derà che in quegli anni il livello di vita era del tutto
“fare con meno”, non è una soluzione, bensì parte soddisfacente.
Dal consumismo
alla sobrietà
I concetti discussi in que-
sto articolo riguardano in
modo specifico l’energia.
Questi concetti, però,
possono essere applicati
a qualsiasi risorsa, poiché
tutte le risorse sono, più
o meno, limitate. Quindi,
quando si producono cose
inutili – SUV con cilindra-
ta 4000 cm3 e 650 CV di
potenza – o si mettono
in atto attività dannose
come la ricerca di altri
giacimenti di combustibili
fossili, non si dovrebbero
“There is no planet B”, abbiamo un unico pianeta, e passare dal consumismo alla sobrietà è l’unico sviluppare innovazioni per
modo per preservarlo (© Andol - Wikimedia). produrre in modo più effi-
ciente. In questi casi, in-
fatti, anche le innovazioni
Agire sulle persone: sufficienza sono controproducenti riguardo il raggiungimento
Ridurre il consumo di energia quindi si può, senza della sostenibilità, sia ecologica che sociale.
intaccare sostanzialmente il benessere. Ma, come “Fare meno” e rinunciare ad acquistare e usare
abbiamo detto, è illusorio pensare di raggiungere cose inutili e dannose richiede, naturalmente, un
questo risultato agendo solo sulle cose, cioè au- salto culturale: quello dal consumismo alla sobrietà.
mentando l’efficienza energetica delle apparec- La sobrietà è infatti la qualità essenziale di ogni re-
chiature che usiamo, o inventando nuove appa- lazione: con le risorse, con i rifiuti, con gli altri e
recchiature per fare gli stessi servizi. con se stessi. La sobrietà libera l’uomo dalla frene-
Se si vuole realmente consumare meno energia sia dell’accumulo, lo rende capace di una fruizio-
per contribuire alla sostenibilità ecologica biso- ne condivisa e orienta la vita in una prospettiva di
gna incominciare agen- cura per il presente e di custodia per il futuro. Senza
do sulle persone anzi- adottare stili di vita ispirati alla sobrietà si finirà col
“Fare meno” ché sulle cose. Bisogna precipitare nel baratro del collasso ambientale, eco-
richiede partire dal concetto di nomico e sociale perché, come dice anche papa
un salto sufficienza e convince- Francesco nell’enciclica Laudato si’, «lo stile di vita
culturale: re, sollecitare «gentil- attuale, essendo insostenibile, può sfociare solo in
mente» (come sugge- catastrofi». E, come ci ricorda il movimento Friday
quello dal
risce il premio Nobel for Future, non abbiamo un pianeta di riserva.
consumismo Richard H. Thaler) e,
alla sobrietà. se necessario, obbliga- Riferimenti bibliografici
re le persone con leggi e sanzioni a ridurre l’uso [1] V. Balzani, N. Armaroli, Energia per l’Astronave Terra,
dei servizi energetici. Per risparmiare realmente Zanichelli, Bologna 2017.
energia non basta “fare con meno”, bisogna “fare [2] Papa Francesco, Laudato si’. Enciclica sulla cura della
meno”: meno viaggi, meno luce, meno riscalda- casa comune, San Paolo edizioni, Roma 2015.
mento, meno prodotti inutili, minor velocità… Se [3] Si veda il sito http://www.eueduk.com/bedazzled-energy-
efficiency/
poi tutto quello che si usa dopo aver adottato la
[4] M. Morosini, “Società a 2000 watt: più benessere con
strategia della sufficienza è più efficiente, si avrà meno energia”, QualEnergia.it, 8 agosto 2017.
un risparmio ancora maggiore: è il “fare meno [5] E. Shove, “What is wrong with energy efficiency?”,
(sufficienza) con meno (efficienza)”. Building Research & Information, 46, 7, 2018, pp. 779-789.
Franco Grignani,
maestro della comunicazione visiva
Le forme ambigue di Grignani svelano che la mente è capace
di gestire algoritmi basati sulla logica quantistica; l’ambiguità non è
un’incrinatura della ragione, ma un valore esistenziale
in cui l’arte e la scienza possono amalgamarsi in sinergia.
Giuseppe Caglioti,
professore emerito
Franco Grignani, architetto e pit- comunicazione visiva nutriva un
Politecnico di Milano
tore, grafico e fotografo, nasce a forte interesse per la psicologia
Pieve di Porto Morone nel 1908. della forma e la dinamica del-
A vent’anni dalla sua scomparsa, la percezione cognitiva. I suoi
con i suoi contributi sperimenta- quadri, tutti dipinti a mano con
li nel campo del costruttivismo dinamico, mantie- stupefacente precisione, si impongono all’atten-
ne vivo un muto dialogo con chiunque soffermi zione. I moduli strutturali delle sue composizioni
lo sguardo sulle sue opere. Questo maestro della astratte si insinuano nella mente, chiamata a in-
teriorizzarli e a correlarli. Avvinghiati gli uni agli
altri, questi moduli si auto-organizzano dinami-
camente, dando origine a campi di deformazio-
ni e tensioni snervanti. Dopo un intenso lavorio
nascosto, le sinapsi quiescenti di chi, incuriosi-
to, osserva le sue opere, si attivano bruscamente.
Tutt’a un tratto l’immagine, inizialmente in letar-
go sulla superficie piana dell’acrilico o della tela,
si dischiude alla dimensione temporale, sguscia
nello spazio ed entra in presa diretta nella sfera
psichica di chi la osserva: è il momento della “ca-
tastrofe percettiva”. Un sobbalzo segna l’innesco
di una risonanza tra l’osservatore e una varietà di
percetti mutuamente incompatibili che conflui-
scono e si avvicendano in un’unica realtà carica
di ambiguità.
Il primo incontro
Era l’8 gennaio 1975 quando incontrai l’artista,
all’inaugurazione della sua mostra “Una metodo-
logia della visione” a Milano [1]. Mi colpì la vio-
lenza dei suoi messaggi visivi. Oggi, nell’ammi-
rare nuovamente il dipinto Trauma spaziale, non
posso fare a meno di pensare all’immane trauma
Franco Grignani, Autoritratto (cortesia di Daniela Grignani). spazio-temporale che 1,3 miliardi di anni fa scos-
A sinistra, Franco Grignani, Trauma spaziale, 1965 (cortesia di Daniela Grignani). A destra, due buchi neri coalescono sprigionando le
onde gravitazionali registrate il 14 settembre 2015 (immagine a cura di Luigi Cocchiarella tratta dal video-notizia dell’evento).
se l’intero Universo: due buchi neri giganteschi si suoi acrilici ambigui e le misurazioni alla base
avvicinano spiralizzando fino a coalescere e col- degli sviluppi concreti delle nuove tecnologie, le
lassare, sprigionando le onde gravitazionali regi- certezze scientifiche si struggevano come neve
strate il 14 settembre 2015 e previste un secolo al sole. La realtà si con-fondeva con l’illusione!
prima da Einstein. Quel giorno segnò una svolta. Seguirono notti
Sconcertante fu per me ravvisare un’analogia da incubo. Sentivo impellente l’esigenza di avven-
formale fra la percezione dinamica di alcune sue turarmi in campi di ricerca insidiosi: la potenza
strutture modulari risonanti e il processo di mi- del linguaggio visivo, l’efficacia del connubio del-
sura spettroscopica di strutture quantistiche ap- la percezione con la comprensione ai fini dell’ac-
partenenti al nanoscopico mondo degli atomi. quisizione e del trasferimento della conoscenza,
Nel raffronto fra le illusioni ottiche stimolate dai le relazioni che intercorrono tra scienza e arte
nonché, soprattutto, l’ambiguità ossia la confluen-
za e/o coesistenza di aspetti incompatibili in una
stessa realtà. Argomenti, questi, che ancora oggi,
secondo molti colleghi, esulano dai temi canonici
della fisica; e a quel tempo sapevo che, per sod-
disfare la curiosità, pur essendo inamovibile dal-
la sede e dal ruolo di professore ordinario avrei
corso un grave rischio, quello di perdere la mia
credibilità… C’era soltanto un modo per venirne
fuori: studiare il problema con rigore scientifico
e con l’aiuto di colui che, inconsapevolmente, lo
aveva sollevato.
Grignani, con opere stimolate dai nostri innu-
merevoli incontri nell’arco di quasi un quarto di
secolo, è riuscito a simulare alcune strutture e feno-
meni atomici che, come scriveva Werner Heisen-
berg negli anni ’20, non si prestano a essere com-
presi facilmente utilizzando il linguaggio ordinario
i cui concetti derivano dall’esperienza della vita di
Franco Grignani, Psicoplastica iperbolica, collezione privata. ogni giorno.
Giuseppe Romanello,
ingegnere edile
Siamo abituati a considerare gli accadde invece? Il 7 novembre
edifici, e le costruzioni civili in ge- e aerospaziale del 1940, dopo un’impressionan-
nere, come elementi fissi e statici, te “danza” di quasi settanta mi-
concettualmente differenti rispet- nuti, il ponte di Tacoma Narrows
to a macchine e velivoli caratterizzati dal fatto crollò rovinosamente.
che svolgono la loro funzione muovendosi. Chi L’incidente mise in evidenza l’importanza de-
si occupa di ingegneria oggi sa che questa consi- gli effetti dinamici indotti dal vento; su YouTube
derazione non è sempre esatta. Oltre certi limiti, è possibile vedere lo spettacolare filmato dell’ac-
infatti, le strutture, anche se stabilmente ancorate caduto girato con una cinepresa. Nonostante fos-
al suolo, assumono un comportamento dinamico se stato progettato per resistere a un’azione late-
che le accomuna alle macchine. Nell’ultimo se- rale del vento pari a 127 km/h, il ponte oscilla
colo abbiamo assistito alla costruzione di ponti vistosamente fino ad arrivare al collasso anche
sospesi sempre più lunghi e grattacieli sempre se soggetto a un vento con una velocità di soli
più alti, in una continua sfida tra natura e inge- 67 km/h. Ma come è stato possibile? Per capirlo,
gneria che ha costretto l’uomo a trovare soluzio- dobbiamo spiegare alcuni rudimenti di dinamica
ni tecnologiche in grado di “ingannare” le forze delle strutture.
della natura.
Quando si esplora un nuovo campo, come
fecero gli ingegneri a cavallo tra Ottocento e
Novecento con la costruzione dei ponti sospesi,
è molto probabile che gli strumenti progettuali
impiegati in precedenza non siano più adatti.
Questa inadeguatezza quasi sempre si palesa
con grandi insuccessi che evidenziano la ne-
cessità di introdurre altri concetti e filosofie pro-
gettuali, o di prendere in considerazione nuovi
aspetti prima ritenuti trascurabili o addirittura
non applicabili.
Un esempio paradigmatico è certamente
quello del ponte di Tacoma Narrows. Prima di
ciò che accadde a questo ponte, l’effetto del
vento nella progettazione dei ponti sospesi era
Il ponte di Tacoma Narrows mentre oscilla prima del crollo: è
considerato pericoloso solo per il rischio di de- particolarmente evidente la notevole deformazione torsionale
formazione laterale del piano stradale. Che cosa raggiunta.
La risonanza
Uno dei fenomeni che può
Il crollo del ponte di Tacoma Narrows, il 7 novembre del 1940. verificarsi in un moto perio-
dico è la “risonanza”. Essa si
Strutture in movimento presenta quando la frequenza con la quale una
Immaginate di osservare un’altalena che dondola. forzante esterna agisce sul sistema eguaglia la fre-
Il suo movimento è “periodico”, cioè si ripete quenza naturale del sistema stesso.
nel tempo. L’altalena ritorna approssimativamente nel Vediamo cosa significa. Chi spinge l’altalena
punto di partenza in un tempo T, che viene definito intuitivamente applica questo principio facendo in
“periodo”. Lo stesso concetto può essere espresso modo che la forzante (cioè la forza applicata dalla
contando quante volte in un prefissato intervallo di spinta) sia impressa con una frequenza vicina alla
tempo l’altalena ritorna nella posizione iniziale; in frequenza naturale del sistema, che come abbiamo
questo caso parleremo di “frequenza”. L’attrito pre- detto dipende dai suoi parametri (massa e lunghez-
sente nei punti di attacco alla sommità delle corde za delle corde dell’altalena). In questo modo, con
dell’altalena e l’effetto della resistenza dell’aria fan- una piccolissima forza applicata, il sistema mantie-
no sì che pian piano l’ampiezza delle oscillazioni si ne – o addirittura aumenta – la sua energia cinetica.
riduca sempre più fino a far fermare del tutto l’al- Applicando la spinta al momento giusto, infatti, l’al-
talena: si dice che il talena continua a dondolare preservando – o addi-
moto oscillatorio è rittura amplificando – l’ampiezza delle oscillazioni.
Nell’ultimo “smorzato”. In una Ma cosa succede se la forzante non viene appli-
situazione ideale, in cata con la stessa frequenza di quella naturale del si-
secolo stema? Se chi spinge l’altalena interviene in maniera
assenza cioè di forze
abbiamo dissipative, l’altalena non “accordata”, ad esempio spingendo quando l’al-
assistito continuerebbe a don- talena non ha ancora terminato la sua ascesa, allora
il moto subirà una brusca riduzione dell’ampiezza
alla costruzione dolare all’infinito.
La massa e la delle sue oscillazioni, e tenderà a fermarsi.
di ponti sospesi lunghezza delle funi Tornando al ponte di Tacoma Narrows, è ades-
sempre più della nostra altalena so possibile capire quello che è successo. L’in-
lunghi e sono quelli che scien- gegnere italiano Giulio Krall fu il primo a intuire
tificamente vengono l’origine del problema attribuendo la causa del
grattacieli chiamati “parametri”. crollo a un fenomeno fluidodinamico noto come
sempre più alti. Sono cioè le caratte- “vortici di von Karman”.
I vortici di von Karman sono dei particolari come? Un’adeguata conoscenza di aerodina-
vortici che si staccano da un corpo tozzo in- mica e di dinamica delle strutture avrebbe
vestito da una corrente fluida. Essi si susseguo- permesso di prevedere il problema già in fase
no in maniera alternata causando una distribu- di progetto e prevenirlo. Per esempio si sareb-
zione di pressione nelle superfici opposte del be potuto intervenire sulla forma della sezione
corpo (la superficie rispettivamente inferiore dell’impalcato, conferendole un aspetto meno
e superiore nel caso dell’impalcato del ponte) tozzo (impedendo così la formazione dei vor-
che varia di segno causando delle oscillazioni tici almeno per le velocità di vento attese) e/o
periodiche. Tale fenomeno si verifica comune- dando all’intero impalcato caratteristiche geo-
mente in natura ed è osservabile per esempio metriche e di rigidezza tali da rendere la sua
nella corrente di un fiume che attraversa un pi- frequenza naturale di oscillazione lontana da
lone di un ponte o nelle immagini satellitari di un quella di distacco dei vortici.
ammasso nuvoloso che attraversa la vetta di
un vulcano.
La formazione dei vortici di von Karman av-
viene con una “frequenza di distacco” che si può
determinare matematicamente conoscendo i pa-
rametri del sistema. Nel caso del ponte di Tacoma
Narrows la frequenza
di distacco dei vorti-
La risonanza ci coincideva con la
si presenta frequenza naturale
quando dell’impalcato con
conseguente innesco
la frequenza
di un fenomeno di ri-
con la quale sonanza: man mano
una forzante che i vortici si stacca-
vano, una quantità di
esterna agisce
energia sempre mag-
sul sistema giore veniva trasferita
eguaglia all’impalcato, che ha Immagine satellitare dell’isola Alexander Selkirk nel sud del Paci-
la frequenza continuato a oscilla- fico. L’isola affiora improvvisamente dalla superficie dell’oceano
re fino a collassare. raggiungendo un’altezza massima di 1,6 km. Le nuvole spinte dal
naturale del Ma si poteva evi-
vento evidenziano la formazione dei vortici di von Karman che si
generano quando la corrente investe tale ostacolo (© USGS EROS
sistema stesso. tare tutto questo? E Data Center Satellite Systems Branch).
Un meccanismo di smorzamento
Cos’è un Tuned Mass Damper
(TMD)? Letteralmente signi-
fica “smorzatore a massa
accordata” ed è fondamen-
talmente costituito da una
massa collegata alla struttura
principale tramite una molla
e uno smorzatore. La struttura
principale è dotata di caratte-
ristiche proprie di elasticità e
smorzamento; dimensionan-
do appositamente i parametri,
il dispositivo oscilla in manie-
ra “accordata” con la struttu-
ra muovendosi in direzione
opposta, così da contrastar- Il più grande Tuned Mass Damper del mondo, installato sul grattacielo Taipei 101 (© Ar-
ne le oscillazioni. In pratica, mand du Plessis e Someformofhuman – Wikimedia).
quando la struttura principa-
le oscilla muovendosi verso l’alto, la massa del Risultati migliori possono essere ottenuti con
TMD si muove verso il basso, e viceversa. i sistemi di tipo attivo, nei quali tramite l’impiego
La massa del dispositivo TMD è generalmente di appositi sistemi di controllo è possibile variare
molto piccola rispetto alla massa della struttura, i parametri del dispositivo (ad esempio il coeffi-
nell’ordine dell’1-5%, e gli altri parametri (costan- ciente di smorzamento) durante il suo funziona-
te elastica della molla e coefficiente di smorza- mento, settandoli ai valori ottimali per le frequen-
mento) devono essere scelti in modo da rendere ze di oscillazione correnti.
il meccanismo il più efficace possibile. È eviden- Nonostante il Tuned Mass Damper oggi trovi
te che si otterrà un funzionamento ottimale solo un larghissimo impiego nelle strutture civili quali
per frequenze di oscillazioni che coincidono con grattacieli e ponti sospesi, fu brevettato nel 1909
quelle di progetto. In questo caso il dispositivo è dal fisico tedesco Hermann Frahm per un altro
di tipo passivo. scopo, cioè risolvere il problema dei movimenti
Ingannare il vento
Una strategia alternativa all’introduzione di dispo-
sitivi di smorzamento per il controllo delle oscil-
lazioni di strutture soggette ai carichi da vento è
quella di “ingannare” il vento stesso, facendo in
modo che la sua interazione con la struttura non
inneschi condizioni di risonanza. Non potendo
ovviamente intervenire sulle caratteristiche del
vento, la chiave sta nel controllo della forma
delle superfici esposte alla corrente e nella mo-
dulazione di rigidezza e capacità smorzante del-
la struttura stessa. Direzione, velocità e densità
dell’aria sono infatti tutti parametri nel dominio
di sola madre natura.
Un esempio che vale la pena di citare è quel-
lo dell’opera di ingegneria civile più ambiziosa
finora realizzata, il grattacielo Burj Khalifa di Du-
bai, negli Emirati Arabi. Con un’altezza di 828
metri, è il grattacielo più alto oggi costruito. A
quote così elevate il vento, non incontrando osta-
coli come invece avviene in prossimità del suo- Il Burj Khalifa di Dubai, il grattacielo più alto al mondo, costruito in
lo, è privo di turbolenze ed è pertanto in grado modo da “ingannare” il vento (© Donaldytong – Wikimedia).
Mauro Icardi,
chimico industriale
La depurazione delle acque di Nell’antichità le fognature più
scarico, dette acque reflue, è un moderne ed efficienti sono state
aspetto fondamentale nel tratta- quelle realizzate dai Romani: l’a-
mento e nella gestione delle risorse idriche, ma pice in questo campo rimane la Cloaca maxima
molto spesso poco conosciuto nei suoi aspetti es- iniziata nel VI secolo a.C. Dopo la caduta dell’Im-
senziali da chi non sia addetto al settore. Questo pero romano, però, non vengono più costruite fo-
articolo vuole spiegarne la storia, i princìpi basila- gnature, e quelle esistenti vengono gradualmente
ri, le prospettive e le tecnologie che dovranno es- abbandonate.
sere applicate in futuro al “lavaggio” delle acque Per rivedere la realizzazione di sistemi fognari
sporche. efficienti occorre fare un salto temporale al XIX se-
colo, quando l’esigenza di costruirle riparte dalla
crescita urbanistica di città quali Parigi e Londra.
Le origini Nella capitale inglese in forte crescita demogra-
Per parlare di depurazione, ma prima ancora di fica, proprio la mancanza di un adeguato sistema di
fognature, occorre partire da un periodo antico eliminazione delle acque di rifiuto fu la causa prin-
della storia umana: la creazione delle prime cit- cipale del verificarsi del fenomeno del great stink,
tà. Le testimonianze più datate sono i ritrovamenti ovvero della “grande puzza” di Londra. Nel 1858,
archeologici di Mohenjo-daro, città del 2500 a.C. durante un’estate insolitamente calda, la portata del
circa, che presenta una vasta rete di canali in mat- Tamigi si ridusse notevolmente. L’acqua del fiume
toni che convogliavano le acque reflue provenien- nel quale confluivano senza alcun trattamento gli
ti dalle abitazioni. scarichi di liquami e rifiuti della metropoli inglese
venne massicciamente inquinata da reflui
contenenti escrementi umani e animali,
scarti di macellazione, cadaveri di anima-
li. La gente fuggiva dalle rive del fiume, e
l’odore proveniente da lì era talmente nau-
seante da costringere a interrompere persino
le sedute del Parlamento. Alla Camera dei
Comuni, per poter proseguire i lavori par-
lamentari, si dovettero impregnare le tende
con una soluzione di cloruro di calcio.
La situazione venne risolta da un prov-
videnziale acquazzone che fece cessare
il fenomeno, in modo analogo a quanto
narrato ne I promessi sposi relativamen-
Uscita della Cloaca maxima, ponte Palatino, Roma (© Chris 73 - Wikimedia). te alla fine dell’epidemia di peste. Nella
Ossidazione biologica
L’ossidazione biologica dei reflui fo-
gnari consiste in un insieme di reazio-
ni biochimiche di trasformazione di
sostanze organiche disciolte e sospese
non sedimentabili; come risultati fina-
li si ottengono prodotti semplici come
acqua e anidride carbonica. I microrga-
nismi che ossidano le sostanze conte-
nute nel liquame si aggregano in forma
di fiocchi di fango attivo. L’azione del
metabolismo della biomassa contenuta
Griglia ad arco usata per la rimozione del materiale grossolano. nel fango ha come principale effetto il
consumo di inquinante solubile per ot-
viene poi raccolto da una lama raschiatrice dentata tenere energia necessaria per le proprie funzioni
che, a intervalli prestabiliti, ripulisce automatica- vitali. In questo modo si produce nuova biomassa,
mente la griglia. che degrada carbonio organico e utilizza i nutrien-
Occorre ricordare che alcuni dei materiali ti presenti nel liquame.
che gettiamo sbadatamente nel water, come per Dapprima i fiocchi di fango attivo catturano la
esempio il cotone, gli assorbenti e tutti quei ri- sostanza organica contenuta nel refluo (biofloc-
fiuti che tendono ad assorbire acqua, all’interno culazione), che viene poi idrolizzata e ossidata.
delle condutture aumentano di volume, provo- La bioflocculazione è dunque la formazione di
cando ostruzioni. Si rendono quindi necessarie fiocchi gelatinosi di pochi millimetri cubi di ma-
manutenzioni straordinarie, che a loro volta im- teriale organico presente in sospensione. Queste
plicano un aumento dei costi di trattamento. reazioni biologiche necessitano di ossigeno, che
La seconda operazione preliminare è quella viene fornito in genere insufflando aria compres-
della dissabbiatura. Molto frequentemente que- sa mediante appositi diffusori posti al fondo della
sta operazione viene condotta in contemporanea vasca; l’aria insufflata provvede anche alla mi-
con quella di disoleatura, utilizzando una vasca scelazione delle vasche.
rettangolare di calma a pareti inclinate. L’acqua L’acqua depurata viene poi separata dalla bio-
reflua viene mantenuta in leggera agitazione massa in un sedimentatore; parte della biomassa
insufflando aria attraverso diffusori porosi, che addensata, come abbiamo già visto, viene ricir-
sono posizionati da un lato della vasca. Un setto colata alle vasche biologiche per garantirne una
di calma serve a formare una zona a bassa turbo- sufficiente concentrazione nel processo. Un’altra
lenza nella quale le sostanze galleggianti, quali parte è estratta come fango di supero e avviata alla
oli e grassi, residui di detersivi e saponi, pos- linea del trattamento fanghi.
sono essere separate portandosi alla superficie. Va detto però che, nella gestione di una se-
Regolando la velocità del liquame nella zona di zione di ossidazione biologica, i parametri di
turbolenza si favorisce invece la sedimentazione controllo per ottenere il miglior rendimento de-
delle sabbie. purativo devono essere determinati tramite mo-
SCIENZA A SCUOLA
In generale, le rocce magmatiche si dividono
in acide e basiche, a seconda del loro contenuto
di silice (SiO2). Le rocce acide, con un contenu-
to di silice intorno al 70%, derivano da un mag-
ma più viscoso e, di conseguenza, formano ri-
lievi “più alti e pronunciati”. Al contrario, quelle
basiche hanno meno silice, circa il 60%, e dal loro
magma più fluido si originano sporgenze dalla for-
ma arrotondata. I colli Euganei si sono sollevati in
due momenti, entrambi storicamente collocabili
nell’Era cenozoica: un primo evento magmatico
di carattere basico, risalente a 43 milioni di anni si sono rivelati custodi di molti minerali, tra cui pi-
fa, e un secondo evento più acido, che ha avuto rosseni, di colore nero, e calcite, uno dei minerali
luogo circa 35 milioni di anni fa dando origine più diffusi, contenuto comunemente all’interno di
alle famose Trachiti euganee. rocce sedimentarie ma reperibile anche in quelle
Il miglior accesso per l’osservazione è stato magmatiche effusive. Non in tutti i campioni è sta-
quello delle cave dismesse in cui i diversi filoni to possibile distinguere i minerali a occhio nudo,
rocciosi si rendono visibili. Martello e scalpello a causa delle loro dimensioni microscopiche: in
alla mano, quindi, abbiamo raccolto e analizzato alcuni casi per i cristalli era stato impossibile ac-
un gran numero di campioni. Dapprima abbia- crescersi per ragioni di spazio, in altri non c’erano
mo studiato le rocce sedimentarie. Sui colli se ne state le giuste condizioni di temperatura e pressio-
trovano di quattro tipi, che dalla più antica alla ne. Per le rocce magmatiche ci siamo concentrati
più recente sono: il rosso ammonitico (160 milio- anche sul “chimismo”: a un colore chiaro corri-
ni di anni), caratterizzato da fossili di ammoniti; spondeva un contenuto di silice piuttosto alto e il
il biancone (150 m.a.), un calcare bianco com- campione era dunque classificabile come acido;
posto da gusci di microrganismi; la scaglia rossa al contrario, a un colore più scuro corrispondeva
(100 m.a.), di colore rosso con una caratteristica una composizione basica. Fatto curioso, abbiamo
tessitura a scaglie, e infine la marna euganea (40 notato che la lucentezza non è propria solamente
m.a.), roccia argillosa di colore bianco-verde. dei minerali: per quanto non sia intuitivo pensare
Anche le rocce magmatiche sono di diversi tipi, a una roccia come qualcosa di lucente o traspa-
dalle note trachiti ai filoni di basalto (basici). rente, alcune di quelle magmatiche sono vetrose,
Le indicazioni delle guide ci hanno aiutato a ci- a causa di un raffreddamento rapido. È il caso del-
mentarci nella classificazione dei diversi campio- la perlite, una particolare roccia che, se scaldata,
ni. Ne abbiamo colto le forme, i colori, la lucen- aumenta molto le sue dimensioni e può quindi es-
tezza. Abbiamo appreso alcuni espedienti sfruttati sere usata in agricoltura e come isolante.
dai geologi per riconoscere il tipo di roccia os- Grazie a questa esperienza abbiamo scoperto
servata, dall’uso di acido cloridrico che reagisce l’importanza della geologia, abbiamo imparato a
con il calcare contenuto nelle rocce sedimentarie, conoscere il nostro territorio con uno sguardo di-
al metodo meno convenzionale dell’inumidire la verso, abbiamo faticato, sperimentato e osservato,
roccia alitandoci sopra affinché, nel caso sia sedi- ma ci siamo soprattutto divertiti imparando.
mentaria, si possa avvertire un odore di fango.
Contrariamente a quanto si possa pensare, non
è servito scavare molto: tutti i campioni erano in-
fatti facilmente reperibili in superficie. Quelli che Alex e Alice sono studenti presso il Liceo classico “Marco
prima avremmo considerato semplici e noiosi sassi Foscarini” di Venezia.
Marie Curie:
una donna contro (quasi) tutti
di Vincenzo Palermo
STORIE DI SCIENZA
Un noto proverbio dice: «Le donne devono fare re questo fenomeno per risolvere il mistero. Piazza
qualunque cosa due volte meglio degli uomini la polvere di minerale tra due piastre metalliche, e
per essere giudicate brave la metà. Per fortuna, misura la corrente causata dalle molecole d’aria,
non è difficile». Essere una donna e lavorare è ionizzate dall’uranio. Per misurare queste correnti
una sfida ancora oggi, era quasi impossibile in debolissime collabora con uno scienziato francese,
passato. Raccontiamo allora l’incredibile storia di che ha un nuovo tipo di elettrometro: Pierre Curie.
Marie Curie, una donna che, contro tutto e contro Lo strumento di Pierre riesce a misurare correnti
(quasi) tutti, ci riuscì, con risultati spettacolari. piccolissime usando cristalli piezoelettrici, che tra-
Maria Skłodowska nasce nel 1867 e ha la col- sformano una pressione meccanica in un voltaggio
pa di amare la scienza in un Paese oppresso e e viceversa, gli stessi che usiamo negli accendigas.
arretrato. La Polonia è sotto il dominio russo, ai La misura funziona, ma è un lavoro massacrante,
polacchi è persino proibito parlare la propria lin- richiede lunghissime ore passate a leggere numeri
gua. Alle donne – inutile dirlo – è vietato ricevere traballanti su una scala graduata, al buio, tentando
un’istruzione superiore. Maria riesce a studiare in di bilanciare la corrente dell’uranio.
un’università clandestina, ma fare della scienza Il primo risultato della collaborazione non è
un lavoro è impossibile per una donna in Polo- però scientifico: nasce un grande amore, che du-
nia: bisogna andare via, lontano; magari a Parigi rerà sino alla morte di Pierre. Pierre e Maria si spo-
che è un grande centro scientifico dell’epoca. I sano; Maria Skłodowska diventa Marie Curie. Nel
soldi però non sono sufficienti e Maria accetta 1897 nasce la loro prima figlia, Irene, ma questo
di lavorare quasi quattro anni come governan- non ferma la febbrile attività di Marie.
te. Finalmente, nel 1891 Maria arriva a Parigi e Misura in vari minerali l’emissione di radiazio-
comincia a studiare chimica, fisica e matematica ni che lei chiama con un nuovo termine, “radio-
all’università. attività”. Due minerali di uranio, la pechblenda e
La situazione delle donne in Francia è poco la torbernite, emettono radiazioni fortissime, più
migliore che in Russia; sono considerate irrazio- dell’uranio puro! Marie intuisce che, nascosto tra
nali, ignoranti, buone solo come madri di fami- i vari componenti del minerale, ci deve essere un
glia o prostitute. Stranamente, però, la discrimi- elemento nuovo. A quell’epoca la tavola periodica,
nazione si applica principalmente alle donne inventata da Mendeleev nel 1869, come abbiamo
francesi, sulle forestiere c’è meno controllo. Così, raccontato nel numero scorso di Sapere, è ancora
quando Maria si iscrive alla Sorbona ci sono ben piena di caselle vuote. L’idea di scoprire un nuovo
200 donne (per lo più straniere) su 12 000 studen- elemento è così eccitante che anche Pierre si uni-
ti. Quasi il 2%! sce alla caccia. Riescono ad avere risultati definiti-
Si laurea in fisica nel 1893, prima davanti agli vi solo nel luglio 1898. Marie battezza l’elemento
uomini, e comincia a fare ricerca sulle proprietà “polonio”, in onore della sua terra oppressa. È il
magnetiche dell’acciaio. primo elemento scoperto tramite radioattività. Il
Dopo poco, sceglie un settore nuovo: nel 26 dicembre individuano un altro elemento, molto
1896 uno scienziato francese, Antoine Henri più potente del primo, così radioattivo che al buio
Becquerel, ha scoperto una strana radiazione, brilla di luce bluastra, dovuta alla ionizzazione
emessa da minerali di uranio. La fonte di questi dell’aria. Lo chiamano “radio”. Scoprono poi che
raggi è sconosciuta, proveniente da qualcosa di le misteriose radiazioni possono uccidere le cellu-
ignoto nascosto nel minerale. I raggi ionizzano le dei tumori, con enormi potenzialità nel campo
l’aria attorno al minerale, e Maria decide di usa- della medicina.
STORIE DI SCIENZA
storia a vincere il premio Nobel per la Fisica.
Nel 1904 partorisce la sua seconda figlia. Nel
1906 Pierre è investito da una carrozza e muore
sul colpo. Marie, disperata, accetta comunque di
prendere il suo posto all’Università di Parigi.
Purificare il radio richiede un lavoro enorme,
calderoni bollenti pieni di minerali e acidi. Nel
1910 Marie finalmente riesce a ottenere del radio
metallico puro, provando senza ombra di dubbio Pierre e Marie Curie nel loro laboratorio, con lo strumento usato
che si tratta di un elemento. La scoperta le fa gua- per misurare la radioattività. Fonte: Wikipedia/Kuebi.
dagnare il secondo premio Nobel, stavolta per la
Chimica. È una rivincita contro coloro che la ac- La vita di Marie Curie fu così intensa da sem-
cusavano di aver “approfittato” del marito Pierre brare incredibile. Le difficoltà che dovette affron-
senza meritare il successo. tare furono enormi, come lo furono i risultati che
La gioia del secondo premio Nobel è offuscata riuscì a ottenere. Madre, scienziata, eroe di guerra,
però da uno scandalo; Marie ha una storia d’amore fu tra l’altro:
con Paul Langevin, che era stato studente di Pierre.
• Prima donna a tenere lezioni presso la Sorbona.
Langevin è cinque anni più giovane di lei ed è sposa-
• Prima donna a vincere il premio Nobel per la
to. Lo scandalo è enorme, e la stampa la fa a pezzi.
Fisica.
La rivincita arriva con lo scoppio della Prima
• Primo scienziato a ricevere due premi Nobel.
guerra mondiale, quando Marie dimostra di non
• Uno dei due soli scienziati (insieme a Linus Pau-
essere solo una grande scienziata, ma anche una
ling) ad aver vinto il premio Nobel in discipline
donna generosa e intraprendente. Usa una buona
diverse (Fisica e Chimica)
parte dei soldi del premio Nobel per supportare
• Prima donna ad essere sepolta nel Pantheon di
lo sforzo bellico e decide di portare sul campo
Parigi per meriti propri.
di battaglia in aiuto ai feriti una tecnica nuova, la
diagnostica a raggi X.
Spero che la vita di Marie possa essere d’ispira-
Gli ostacoli sono enormi. Marie combatte la buro-
zione a tutte le donne che, ancora oggi, nel 2019,
crazia, raccoglie fondi, risolve i problemi tecnici, di-
sentono di avere una gran passione per la scienza,
venta esperta di raggi X e di anatomia, agendo da sola
ma sanno di dover affrontare grandi ostacoli per
in un mondo, quello militare, riservato agli uomini.
seguire questa passione.
Impara persino a guidare, cosa inusuale per una don-
«Bisogna perseverare, ma soprat-
na dell’epoca. Riesce a organizzare più di 500 unità
tutto credere in se stessi. Bisogna cre-
radiologiche fisse, e circa 300 ambulanze mobili do-
dere di avere il talento per raggiungere
tate di raggi X, che i soldati chiamano petite Curie.
un dato scopo, e che si può raggiunge-
Le petite Curie aiutano a curare, solo negli ultimi due
re quello scopo, costi quel che costi».
anni di guerra, più di un milione di soldati.
Dopo la guerra continua a lavorare. Muore nel
1934, di anemia maligna dovuta a tutte le radia-
Vincenzo lavora al Consiglio Nazionale delle Ricerche,
zioni assorbite. Non fa in tempo a vedere, l’anno
dove monta assieme atomi e molecole per creare nuovi
dopo, anche sua figlia Irene vincere il premio No- materiali. Ha pubblicato La versione di Albert (2015), un
bel per la Chimica insieme al marito, per la produ- libro sulla vita e le idee di Albert Einstein, e Newton, la
zione di elementi radioattivi artificiali. mela e Dio (2016) sulla vita di Isaac Newton.
FISICA? UN GIOCO
Il moto naturale
Federico Benuzzi
Secondo Aristotele (384-322 a.C.), che non era certo rebbe cioè una decelerazione. Calo tanto più importante
uno sciocco, corpi liberi di muoversi cercano il loro quanto più è ripida la salita.
luogo naturale, si muovono per giungervi e una vol- Avremmo quindi grandi accelerazioni per discese mol-
ta lì vi rimangono, in quiete. E così ecco perché la to pendenti, ma che diminuirebbero al calare dell’angolo
fiamma sale e la pietra cade. Moti differenti da questi sino a diventare decelerazioni quando il piano diventa
sono possibili solo se c’è una causa, una spinta ester- una salita. L’accelerazione passerebbe cioè a decelera-
na. Riassumendo: ogni zione o, se preferite,
moto diverso dal moto passerebbe da un va-
verso il proprio luogo lore positivo (aumento
naturale è causato da di velocità) a un valore
un impedimento o da negativo (diminuzio-
una spinta. La sedia su ne della velocità). Ma
cui sedete, quindi, è lì se qualcosa passa con
perché il pavimento le continuità dal positivo
impedisce di giungere al negativo deve ne-
nel suo luogo naturale, cessariamente passa-
il centro della Terra, e re per “zero” (almeno
per spostarla è neces- un numero dispari di
sario spingerla. volte). Quando? Sem-
Ragionamento in- plice, secondo Galilei:
teressante, quello del quando il piano non è
filosofo greco, ma con né acclive né declive.
alcune lacune! La più importante? Se si lanciasse la Su di un piano orizzontale l’accelerazione è nulla, o, se
sedia lungo il pavimento, questa “scienza” nulla di- preferite, la velocità del corpo non varia.
rebbe sul moto transitorio tra il momento in cui si E allora perché la sedia lanciata si ferma? Perché non
cessa di spingerla (ma essa ancora si muove) e quello è libera di muoversi, in quanto l’attrito tende a opporsi
in cui si ferma. Per capire dove sta la falla di que- al suo scivolamento, sino a fermarla.
sto ragionamento seguiamo un esperimento mentale Da tutte queste riflessioni prese forma il “primo princi-
svolto da Galileo Galilei (1564-1642). pio della dinamica”, enunciato nella forma completa da
Immaginate una pallina che si muova da sinistra Isaac Newton (1643-1727): un corpo libero di muoversi
verso destra, su un piano. Se questo fosse in discesa e soggetto a una somma di forze pari a zero permane nel
(declive), la velocità della pallina tenderebbe ad au- suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme. Il moto
mentare. Potremmo quindi dire, in termini moderni, naturale dei corpi è quindi, secondo il fisico inglese, il
che essa sarebbe soggetta a un’accelerazione positiva. moto a velocità costante. Ma ecco la domanda veramente
Accelerazione tanto più importante quanto più l’ango- interessante: perché? Lo vedremo nel prossimo articolo!
lo del piano rispetto all’orizzonte è grande! Per aiutarvi
a capire la situazione, anziché alla pallina, pensate a
Federico è fisico, insegnante e giocoliere professionista; per
quando siete su di una bicicletta e il gioco è fatto! Dedalo ha pubblicato La legge del perdente (2018). Per avere
Se la stessa pallina incontrasse invece un piano in sa- informazioni sulle sue attività, divulgative e non: www.fede-
lita (acclive), si troverebbe a calare la sua velocità, subi- ricobenuzzi.com
TERRA, TERRA!
La terra del fuoco eterno
Alina Polonia
PROTEINE OPERAIE
La molecola R848
Massimo Trotta
HOMO MATHEMATICUS
La tragedia del bene comune
Roberto Natalini
«Se oltre alla normale quota condominiale vorrete presentata alle 21,30 in punto per ascoltare la proposta
versare in modo volontario una cifra mensile a vostra di contratto.
scelta, comunque minore di 500 €, la nostra società vi «Capisco» dice l’Homo Mathematicus terminando
assegnerà dei buoni per fare la spesa al supermercato i suoi calcoli, «supponiamo anche che un inquilino
in generi alimentari, per un valore corrispondente al non paghi, e gli altri 29 versino tutti 500 €, verserem-
triplo della cifra totale versata. Tali forniture saranno mo alla fine un totale di 14 500 €, che moltiplicati per
a disposizione per tutti e 30 i condomini del palazzo 3 e divisi per i 30 condomini farebbe sempre un buo-
in misura uguale per tutti». no spesa equivalente a 1450 € a testa. Certo che ci
A questo punto l’Homo Mathematicus interrom- converrebbe sicuramente pagare. Anzi, aspetti, anche
pe l’agente che rappresenta la società di multiser- se pagassimo solo in 11 condomini, verseremmo solo
vizi DILEMMAS per fare la domanda che già dall’i- 5500 € in totale, che moltiplicato per 3 e diviso per 30
nizio della riunione darebbe ancora 550 €
gli ronza in testa: a testa».
«Ma quindi se uno I condomini co-
non paga riceve lo minciano a guardarsi
stesso i buoni?». tra di loro sgomen-
«Beh, sì», rispon- ti. Il signore anziano
de l’agente, diventa- dell’ultimo piano, che
to improvvisamente fino a quel momento
cauto, «purtroppo è stato zitto, intervie-
per come è configu- ne alzando la voce:
rato l’accordo con «Ma come sarebbe
il supermercato di a dire? Io dovrei pa-
fronte al palazzo, gare e gli altri con-
l’unico modo di domini potrebbero
avere questo tipo di ingozzarsi a loro pia-
sconto eccezionale cimento senza par-
è legato alla sottoscrizione di un fondo collettivo. tecipare alla spesa? Ma dove siamo finiti? Questa
Ma comunque ognuno di voi ha interesse a paga- è una truffa e io non ho nessuna voglia di pagare».
re, altrimenti dopo poco il servizio si interrompe- Altre voci si sovrappongono, tutti protestano e pia-
rebbe. E pensate al vantaggio che ne avreste, tri- no piano il numero di coloro che pen-
plicando il valore dei vostri soldi. In fondo, anche sano sia meglio non pagare aumenta.
se qualcuno ogni tanto non paga, vi converrebbe L’Homo Mathematicus prende nota e
lo stesso, no?». spera che a tirarsi indietro siano meno di
L’Homo Mathematicus ha preso nel frattempo carta 20 condomini…
e penna e sta facendo alcuni calcoli su un fogliettino
di carta a righe che ha trovato sul tavolo nella stanza
delle riunioni condominiali. L’amministratore del pa-
lazzo aveva proposto da tempo questo incontro con Roberto è un matematico ed è direttore dell’Istituto per le Ap-
la DILEMMAS e stasera la totalità dei condomini si è plicazioni del Calcolo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
COSCIENZIAT@
Lo scienziato delle merci
Marco Cervino e Cristina Mangia
Questa formula, nota come “teo- scosta. Cambiare scelta in effetti non
rema di Bayes”, dal nome del re- significa scegliere una porta a caso,
verendo inglese Thomas Bayes ma quella tra le due che il condutto-
che la formulò verso la metà del re non ha aperto.
Settecento, spiega come calcolare la probabilità di un Ragioniamo: la probabilità di aver indovinato la
certo evento A sapendo che si è già verificato un certo nostra scelta iniziale è 1/3. La probabilità di non aver
evento B; questa probabilità si dice condizionata e si indovinato all’inizio, cioè che l’automobile si trovi
indica P(A|B). Ad esempio, se vi chiedono di indovi- dietro una delle altre due porte, è invece 2/3. E quindi
nare il seme di una carta coperta, la probabilità che 2/3 è proprio la probabilità di indovinare se cambiate
ci riusciate è 1/4 (nelle carte francesi i semi sono 4: la vostra scelta iniziale, come si può mostrare usando
cuori, quadri, fiori e picche). la formula qui sopra.
Ma se avete sbirciato e siete Per convincervi, immagi-
riusciti a vedere che il seme è nate di avere 100 porte anzi-
rosso, la probabilità che indo- ché 3: se sceglieste una por-
viniate diventa 1/2. ta e il conduttore ne aprisse
Legato a questa formula è altre 98 con dietro le capre
il celebre “problema di Mon- lasciandone chiusa una sola,
ty Hall”: ci sono tre porte, stavolta difficilmente preferi-
dietro una sola delle quali c’è reste mantenere la scelta ini-
un’automobile. Potete sceglie- ziale! La probabilità di aver
re una porta e vincere quello indovinato all’inizio sareb-
che troverete al suo interno. be 1/100, cambiando scelta
Dopo che avete fatto la vostra avreste la probabilità restan-
scelta, il conduttore – che sa te, cioè ben 99/100.
dietro quale porta si trova l’au- Se non siete ancora con-
tomobile – apre una delle due vinti, non fatevene un cruc-
porte che non avete scelto e cio. Questo problema è fa-
vi mostra che dietro c’è una capra. A questo punto vi moso proprio perché il fatto che convenga cambiare
chiede se volete cambiare la scelta della porta o man- la scelta è del tutto contrario all’intuizione. Sembra
tenere quella che avete già fatto. Cosa vi conviene fare? che Paul Erdős, uno dei più grandi matematici della
Naturalmente si dà per scontato che preferiate vincere storia, non si convinse finché non gli mostrarono un
un’automobile piuttosto che una capra; comunque in programma al computer in cui si simulavano numero-
caso contrario potete sempre rivendervi l’automobile e se ripetizioni del gioco. Fate così: giocate molte volte
comprarvene un intero gregge! con i vostri amici, tentando le due strategie, e osserva-
La risposta intuitiva alla domanda è che mantenere te qual è più vincente. Provare per credere.
o cambiare la scelta non fa alcuna differenza. Non
avendo alcuna informazione aggiuntiva, in effetti, una
porta o l’altra dovrebbero avere entrambe probabilità Tommaso, di formazione fisico, è insegnante, scrittore e di-
1/2 di nascondere l’automobile al loro interno. Ma in vulgatore scientifico. Per Dedalo ha pubblicato: Equilibrio
realtà un’informazione aggiuntiva c’è, anche se na- (2013) e Il professor Z e l’infinito (2017).
INNOVAZIONE 4.0
Ambizioni cinesi
Paolo Berra
lampeggiare sotto gli occhi di Neil Armstrong e USA, Europa, Russia, Giappone e Canada hanno
Buzz Aldrin. Il computer di bordo era andato in tilt lanciato il progetto Gateway, che prevede la rea-
e l’allunaggio era a rischio. Consultatosi con Hou- lizzazione di una stazione orbitante attorno alla
ston, Armstrong decise di proseguire, ignorando Luna, con la possibilità di effettuare discese sulla
l’allarme e prendendo i comandi manuali. Dodici superficie del satellite e di impiantarvi una base.
minuti dopo, il LEM posò dolcemente le sue zam- È evidente, però, che la nuova frontiera è un’al-
pe nella polvere del Mare della Tranquillità. tra, ben più difficile da raggiungere: Marte. Il primo
L’episodio, raccontato assieme a tanti altri da viaggio interplanetario, scrive Bianucci, «sarà un’al-
Piero Bianucci, è significativo: la conquista della tra prova di forza e di audacia», perché «richiederà
Luna è stata la più grande impresa scientifico-tec- lo sviluppo di nuovi sistemi di propulsione, di difesa
nologica del XX secolo, e il ruolo che in essa svol- dalle radiazioni cosmiche, di produzione alimenta-
se la componente umana fu determinante. Die- re in ambienti artificiali». Appuntamento, forse, tra
tro Armstrong, Aldrin e Collins (il terzo membro una ventina d’anni.
dell’equipaggio, rimasto in orbita lunare) c’era il Vincenzo C. Barone
LIBRI
bero sicuramente esitato a conferire un ruolo
LIBRI
possiamo vedere concretizzarsi sotto i nostri oc-
chi: emergenza climatica, disgelo artico, sicci-
tà, esaurimento delle risorse fossili, necessità di
pensare a fonti energetiche alternative, perdita
della biodiversità, sovrasfruttamento delle risor-
se naturali e quant’altro. L’umanità deve attivar-
si per effettuare, senza indugi, un cambiamento
che la riporti sulla retta via.
Fra le righe de I limiti alla crescita possiamo
trovare l’ispirazione per poter trasformare il “dob-
biamo fare qualcosa subito” in “questa è la cosa
giusta da fare subito”.
Ilaria Perissi
Sono un gatto, ma non ho mai provato a fare le fusa, Nessuno può dire, prima di aprire il coperchio,
a saltare per cacciare un passero. Come gatto sono se sono vivo o morto: sono parte di un sistema in
IL RACCONTO
piuttosto strano, e non posso neanche lamentarmi una sovrapposizione di stati, ugualmente proba-
di una sorte che mi consente di vivere senza lettie- bili. Ma un animale non può essere contempora-
ra, senza pappa e acqua. Sono il protagonista di un neamente vivo e morto. È per questo paradosso
esperimento mentale, ideato da Erwin e costretto a che sono diventato celebre.
vivere in una scatola per un tempo indefinito, sen- Erwin è un fisico quantistico, uno dei più bravi.
za sapere se, quando qualcuno aprirà il coperchio, Ora, questi umani si occupano di ciò che accade
sarò ancora vivo oppure no. In ogni caso ci sarò, ai costituenti più piccoli della materia, che posso-
perché ciò che è pensato è per sempre: sono come no essere considerati contemporaneamente delle
il coniglio di Alice, sono il gatto di Schrödinger. particelle e delle onde. Mentre, nella meccanica
Il mio orizzonte è limitato: una scatola d’accia- classica, quella di Galileo e di Newton, tutte le
io, una parete dove è incastrato un piccolo, com- grandezze possono assumere un insieme di valori
plicato, dispositivo che un martelletto collega a una continuo, nella meccanica quantistica è possibile
fialetta, dove è contenuto del veleno. Un coperchio che alcune grandezze possiedano solo un insieme
come soffitto, saldamente serrato. Null’altro. Erwin discreto di valori multipli di un valore fondamen-
non ha neanche pensato a un foro per l’aria, confi- tale, che non si può dividere a sua volta e viene
dando che non ne ho bisogno, in quanto immorta- detto “quanto”. Ad esempio, se devo salire una
le, finché “morte” non sopravvenga. scala, non posso fare i salti che voglio, ma devo
L’idea di Erwin, che condivide con Albert lo rispettare l’altezza dei singoli gradini. Posso anche
scetticismo per la casualità che rimprovera alla saltare due o tre gradini, ma mai mezzo gradino
meccanica quantistica, è poi diventata famosa: o un gradino e mezzo. L’altezza del gradino è il
quanto dell’altezza della scala. Allo stesso modo,
Si rinchiuda un gatto in una scatola d’acciaio insieme l’energia posseduta da un elettrone in un atomo
alla seguente macchina infernale […]: in un contatore può essere solo un multiplo intero di una determi-
Geiger si trova una minuscola porzione di sostanza nata quantità.
radioattiva, così poca che nel corso di un’ora forse Nel mondo dei quanti spesso non valgono le
uno dei suoi atomi si disintegrerà, ma anche, in modo regole della fisica classica. Nelle nostre case, se
ugualmente probabile, nessuno; se l’evento si verifi-
ci sono due porte per andare in un’altra stanza,
ca, il contatore lo segnala e aziona un relè di un mar-
telletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo
un oggetto passa da una porta o dall’altra, ma non
avere lasciato indisturbato questo intero sistema per da tutte e due (il suono, che è un’onda, può far-
un’ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frat- lo, ma una pallina da tennis no). Nel mondo dei
tempo nessun atomo si fosse disintegrato, mentre la quanti non succede così. Qui, dove le particelle
prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato. sono anche onde, se voi umani sparate delle par-
La funzione ψ dell’intero sistema porta ad affermare ticelle verso uno schermo con due fenditure, non
che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono degli saprete mai dove una singola particella è passa-
stati puri, ma miscelati con uguale peso. ta, ma esse alla fine disegnano su uno schermo
bersaglio la stessa figura di interferenza che lasce-
La mia vita dipende dall’eventuale decadimen- rebbe un’onda. Anche se certi fenomeni possono
to di un atomo radioattivo. Se l’evento si verifi- essere previsti con buona precisione, molte pic-
ca, io muoio. Se l’atomo non decade, sono vivo. cole cose avvengono per caso, e questa cosa di
IL RACCONTO
za di conoscenza.
Nel mondo dei quanti, invece, la descri-
zione completa dello stato di un qualun-
que sistema di particelle è data dall’equa-
zione di Schrödinger, perché l’ha inventata
proprio Erwin. Essa descrive la funzione
d’onda ψ (psi), un ventaglio di possibili-
tà di cammini nel tempo di un vettore, in
uno spazio complesso e astratto, fatto di
infinite dimensioni, che alcuni chiamano
“spazio delle possibilità”. Il quadrato del
suo modulo rappresenta l’ampiezza di
probabilità associata al sistema. ψ ci dà il
massimo dell’informazione possibile sul si-
stema, che, per quanto accurata, è soltanto
probabilistica, perché rispecchia un com-
portamento intrinsecamente casuale della
natura. Si tratta di una probabilità “non
epistemica”, non dovuta a una nostra man-
canza di conoscenza, ma connaturata alla realtà sistema. Secondo i fisici, se un sistema quantistico
quantistica, che è casuale: se ripeto tre volte la stes- si trova in una sovrapposizione A + B, una sua
sa misura, ottengo, correttamente, tre valori diversi, misura “costringe” il sistema a passare definitiva-
anche se tutti entro il campo di probabilità descritto mente nello stato A oppure B. Da quel momento,
dalla funzione d’onda. la sovrapposizione sparisce e si parla di “collasso
Questa idea a Erwin non piace. Il comporta- della funzione d’onda”.
mento casuale potrebbe – pensano lui e Albert – Quindi, io sarò vivo e morto finché l’apertura
dipendere dalla nostra ignoranza di variabili na- del coperchio non mi farà passare a vivo o morto.
scoste, che non immaginiamo. La nostra incertezza Nella meccanica quantistica, la misura può deter-
sarebbe epistemica, come nel mondo macroscopi- minare l’esito dell’esperimento, perché il mondo
co. Questo è uno dei motivi per cui vuole prendere macroscopico irrompe in quello microscopico. Io
in giro le conseguenze del supporre una casualità non vedo l’ora che qualcuno si decida ad aprire la
intrinseca e chiede: prima di aprire il coperchio in scatola. Tanto mica muoio anche se muoio, per-
che stato si trova il gatto? Io, il gatto di Schrödinger, ché sono un gatto mentale, il gatto di Schrödinger.
mi trovo all’interno di un sistema (atomo radioatti- Ve l’avevo detto che sono il gatto di Schrödinger?
vo + gatto) che, a livello macroscopico dipende da
un evento microscopico aleatorio.
Adesso sono qui dentro, in attesa che qualcuno [Ringrazio l’amico Giorgio Chinnici per la sua se-
vera review, preziosa come la lettura del suo Guar-
apra il coperchio e controlli che fine ho fatto. In da caso. I meccanismi segreti del mondo quantistico
pratica, qualcuno deve effettuare una misura del (Hoepli, 2017)].
SCIENZA DA TAVOLO
Marco Signore
GRAPHIC NOVEL
GRAPHIC NOVEL
Il mese di ottobre del 2019 è stato particolarmente caldo. La mappa riporta la temperatura media dell’a-
ria a livello del suolo registrata fra il 1° e il 31 ottobre. In confronto alla media dei dati storici raccolti
fra il 1981 e il 2010 in Europa, solo la Scandinavia, la Gran Bretagna e l’Irlanda hanno mostrato delle
temperature inferiori, anche di un paio di gradi. Sulle sponde russe del mare di Kara, invece,
le temperature hanno superato addirittura di 8 gradi il valore medio.
La rivista BioScience ha pubblicato l’appello di 11 000 scienziati per dichiarare il pianeta
in emergenza climatica. Oltre 250 ricercatori sono italiani. Qualcosa si muove?
Fonte: ERA5 - Copernicus Climate Change Service / ECMWF Sapere, dicembre 2019
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB di Bari.