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Arcimboldo
Arcimboldo
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Amo il Manierismo perché essenzialmente pazzo. L’artista, come dice Gombrich,
si stacca dalla tradizione classica per abbandonarsi ai suoi umori e alle sue fantasie58.
I grandi maestri come Leonardo, Raffaello e Michelangelo avevano raggiunto livelli
di perfezione assoluta, e la risposta dei pittori della generazione successiva è geniale:
esagerazione nelle figure, colori glaciali con una ricerca di una bellezza originale e
raffinata combattendo le severe regole del Rinascimento.
L’Arcimboldo ne è un perfetto esempio, il milanese dimostra che anche una carota
può essere bella ma al tempo stesso ritrae una bellezza che è tale non in virtù di una
regola oggettiva, ma solo grazie al consenso del pubblico.59
Vertumno rappresenta il particolarissimo Rodolfo II d'Asburgo, che inventò le
camere delle meraviglie (Wunderkammer). Quello dell’artista è un capriccio, in
un'epoca nella quale frutta e verdura non erano considerate degne di una
raffigurazione autonoma, Vertumno era il dio latino delle mutazioni periodiche e
delle stagioni, dotato del dono di trasformarsi nel tempo e nello spazio (il nome deriva
da vertere, “cambiare”) a simboleggiare le capacità dell’imperatore di rinnovare
attraverso il suo governo illuminato la perduta età dell’oro.
Arcimboldo guarda con occhi nuovi il mondo, come d’altronde fa il suo coetaneo
Erasmo da Rotterdam con il suo “Elogio alla follia”, dove sottolinea come la Follia
governa le stagioni dell’esistenza umana.
Nella vita, ogni tanto, bisogna essere folli.
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