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Anonimo
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Anonimo, La città ideale, Urbino, 1480 - 1490 circa, Galleria nazionale delle
Marche.
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Nel Rinascimento la riscoperta del mondo classico è fondamentale. Gli
intellettuali del Rinascimento sulla base delle teorie filosofico politiche sognavano la
progettazione di una “città ideale”, una cornice urbana modellata sulla base delle
esigenze fisiche e morali dell’uomo, espressione eloquente di una visione chiara,
serena e armonica del mondo e della società 61 . Così l’architettura diventa
protagonista e diventa un inno all’uomo e alle sue capacità.
Il più celebre esempio teorico è la tavola della Città ideale, di un artista anonimo
dell’Italia centrale che venne realizzato alla corte di Urbino di Federico da
Montefeltro. Forse in origine un pannello decorativo mostra un edificio incastonato
meravigliosamente al centro fra due quinte di palazzi rinascimentali. Noi italiani, di
bellezza ce ne intendiamo e l’uomo rinascimentale, cogliendo i frutti dell’Evo Medio,
sognava un mondo dove microcosmo e macrocosmo fossero in perfetta sincronia.
L’uomo moderno invece sembra aver dimenticato che, per essere felici, bisogna
circondarsi di armonia e bellezza e che la nostra anima trova conforto nell’estetica
che abbiamo intorno. Noi italiani dobbiamo ritornare ad immaginare e costruire
perché la bellezza è ciò che ci distingue, ricordandoci che siamo stati la culla civile e
culturale dell’Europa e del mondo. Il compito di sviluppare un nuovo Rinascimento
deve diventare un nostro obiettivo, soprattutto del pensiero come sottolinea il premio
Nobel Gao Xingjian.
Inizia tu caro lettore, circondati di bellezza, cercala e perché no, Prova anche a
crearla. Vedrai che la tua anima sarà più serena.
61 Stefano Zuffi, Come leggere L’arte del Rinascimento, Sassi editore, 2010, Vicenza, p. 118.
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