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Disegno e Storia dell’arte : Appunti di Cartografia - 1

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Appunti di cartografia
- I sistemi cartografici, comunque elaborati, permettono di rappresentare su
una superficie piana (il foglio di carta) la superficie terrestre approssimabile ad
un ellissoide, ad una sfera, od un piano (per zone della superficie terrestre più o
meno estese),

Richiami delle Proiezioni geografiche


Sono molto numerose e sono riconducibili a:
VERE, elaborate seguendo principi geometrico-matematici,
CONVENZIONALI disegnate con accorgimenti tesi a minimizzare le deformazioni.
Tra le più utilizzate vi sono quelle:
PROSPETTICHE
Proiettano su un piano tangente alla sfera terrestre da un qualsiasi punto.
Se questo punto coincide con il centro della sfera la carta sarà centrografica

carta

Se il punto è sulla superficie della sfera opposta al piano di proiezione, la carta


sarà stereografica:

Stereografica polare

Se il punto è all’infinito e si proietta sul piano tangente a quello opposto si


ottiene una proiezione ortografica.
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CONICHE
Si disegnano proiettando i punti della superficie terrestre su un cono tangente
ad un parallelo

Conica centrale di Lambert

CILINDRICHE
Si proiettano i punti terrestri su un cilindro che avvolge la Terra tangente
all’equatore (es.: cilindrica conforme di Mercatore):

La proiezione isogona di Mercatore è una cilindrica modificata, infatti i


meridiani sono equidistanti mentre i paralleli si allontanano,
proporzionalmente, dall'Equatore ai Poli. Pertanto la carta risulta conforme,

***
- Ogni carta geografica è la “rappresentazione approssimata, ridotta e
simbolica” di tutta o di una porzione della superficie terrestre,
la carta, comunque elaborata, sarà:
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* conforme (o isogona), quando riporta fedelmente gli angoli che si rilevano a


terra,
* equidistante, quando mantiene la proporzionalità tra le misure lineari,
* equivalente, se mantiene la proporzionalità tra le aree,
* afilattica, quando raggiunge il miglior compromesso fra i tre tipi indicati.

- In funzione della scala le carte vengono distinte in:


* Geografiche > 1/1.000.000
* Corografiche < 1/1.000.000 e 1/100.000 >
* Topografiche < 1/100.000
* Topografiche piccola-media scala < 1/25.000 – 1/5.000 >
* Mappe, planimetrie o piante < 1/5.000.

- La rotazione della Terra intorno al proprio asse determina due punti naturali, i
poli, che costituiscono la base per “disegnare” il “reticolo geografico”, ovvero
l’insieme di linee derivate dagli infiniti :
* piani meridiani, contenenti l’asse terrestre,
* piani paralleli, perpendicolari all’asse terrestre e paralleli tra loro,
* meridiani, circonferenze generate sulla superficie terrestre dai piani meridiani
(ogni circonferenza è divisa, dall’asse terrestre, in due semicirconferenze
chiamate meridiano e antimeridiano),
* paralleli, circonferenze generate sulla superficie terrestre, dai piani paralleli.

- Meridiani e paralleli si intersecano ad angolo retto e il reticolo geografico


permette di definire la posizione di un punto (o la sua proiezione) sulla superficie
terrestre mediante un sistema cartesiano convenzionalmente definito:
* in ascisse come latitudine, nord o sud rispetto all’Equatore,
* in ordinate come longitudine, meridiano progressivamente indicato con
rotazione oraria rispetto a quello fondamentale (Greenwich).

- Il disegno del rilievo è convenzionalmente risolto ricorrendo alle isoipse


(linee che uniscono tutti i punti posti alla stessa quota s.l.m.).

Cartografia italiana
Il sistema cartografico nazionale è riferito all’ellissoide internazionale (Hayford)
e utilizza la proiezione UTM (Universale Trasversale Mercator) nota, anche, come
proiezione cilindrica inversa o conforme di Gauss:

P
Tale proiezione viene immaginata su un cilindro tangente alla Terra lungo un
meridiano e, solo lungo questo, la rappresentazione cartografica è priva di
deformazioni; queste si mantengono accettabili entro la ristretta superficie a
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forma di fuso, compresa tra due meridiani contigui; la cartografia di questa


superficie può ritenersi quindi conforme, equivalente, equidistante.

I fusi cartografici sono internazionalmente adottati e la Terra è stata suddivisa


in 60 fusi di 6° di longitudine ciascuno, numerati da 1 a 60 verso Est, a partire da
quello che comprende l’antimeridiano di Greenwich; l’Italia è cartografata nei
fusi 32 (ad Ovest) e 33 (ad Est).
Tra gli 80° N e S di latitudine sono state inoltre indicate 20 fasce, di ampiezza
pari a 8°, distinte con le lettere dell’alfabeto; l’Italia è compresa entro la S e la T.
In conclusione tutta la superficie terrestre risulta suddivisa in zone di
ampiezza pari a 6° di longitudine e 8° di latitudine; ogni zona è distinta dal
numero del fuso e dalla lettera della fascia; l’Italia è compresa nelle zone: S 32 e
S 33 (meridione), T 32 e T 33 (settentrione e centro sud).
80°
72°
X 64°
W 56°
V 48°

U 40°

32°
T
24°
S
N 16°
R

18° 0°
Q 0° 6° 12°
Zona
Fascia
P
34
N 31 32 33

Fuso
S

Nel sistema caratterizzato dal reticolato chilometrico (proiezione conforme


UTM-ED50), ogni zona è stata divisa in quadrati di 100 km di lato contrassegnati
da due lettere (una per la colonna verticale, l’altra per la riga orizzontale);
pertanto ogni quadrato di 100 km di lato sarà distinto da un numero (fuso), da
una lettera (fascia), da due lettere (quadrato).
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Fuso
Esempio: 32 T, LR 32 33

S
R
T Q
L M N
Fascia
S
La Zona è suddivisa in Quadrati di 100 km di lato e questi da una
quadrettatura chilometrica (quadrati di 1 km di lato al suolo); per questo motivo
si parla di “reticolato chilometrico”. In questo reticolato i tratti verticali
(meridiani chilometrici) sono paralleli a quello di tangenza e quelli orizzontali
(paralleli chilometrici) sono paralleli all’Equatore. Non c’è quindi coincidenza con il
reticolato geografico dal momento che, in questo, i meridiani convergono verso
l’alto cioè verso il Nord geografico, mentre i meridiani chilometrici se ne
discostano di un certo valore (disorientamento).

In ogni carta è riportato il “grafico di convergenza” cioè la convergenza dei due


reticoli al centro della carta: da questo punto si dipartono le tre frecce indicanti la
direzione del Nord magnetico (Nm), quella del Nord geografico (N) e quella del
Nord riferito al reticolato chilometrico (Nr). Con la lettera è segnato infine
il valore dell’angolo della declinazione magnetica e la data cui si riferisce.

N
Nr
Nm
*

L’IGM (Istituto Geografico Militare), utilizzando il reticolo geografico, ha


elaborato la cartografia italiana in fogli alla scala 1/100.000, di forma
trapezoidale, aventi una base di 30’ di parallelo e un’altezza di 20’ di meridiano.
Come meridiano fondamentale è stato utilizzato quello passante per Roma M.
Mario che dista 12° 27’ 08” da quello fondamentale internazionale (Greenwich).

I fogli hanno pressappoco la stessa altezza, poiché il grado di meridiano è


praticamente costante (circa 111.1 km al suolo, pari a 40.000 km circa della
circonferenza terrestre/360°), mentre la loro larghezza varia, poiché la lunghezza
del grado di parallelo diminuisce con la latitudine:
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30'
= circa 38 cm a Vetta impossibile
d'Italia riunione
circa 37 cm
circa 37 cm

20' di meridiano
20 x 1852 m (lunghezza al suolo di 1')
= 37 km circa (37 cm alla scala 1/100.000)

= circa 45 cm a Lampedusa
30'

Ovviamente le carte così disegnate possono combaciare solo lungo un


meridiano; per ovviare a questo e ad altri inconvenienti le carte vengono
attualmente disegnate seguendo la “proiezione italiana”, più correttamente
indicata come Gauss-Boaga, dal nome dei geodeti che l’hanno messa a punto. La
modifica più importante è quella di aver ridotto le lunghezze dello 0.4 per mille
(ogni chilometro è “accorciato” di 40 cm) per cui l’Italia risulta compresa tra:

Latitudine 47° 05’ 30” a nord (Vetta d’Italia)


35° 29’ 24” a Sud (Lampedusa)
Longitudine da 6° a 18.5° (Est di Greenwich)

Poiché l’Italia ha un’estensione di 12° in longitudine, la cartografia è stata


migliorata utilizzando la tangenza non di un solo cilindro, ma di due vicinissimi.
L’Italia risulta quindi compresa in due fusi ciascuno di ampiezza pari a 6° di
longitudine; questi due fusi, l’Est (o 33) e l’Ovest (o 32), sono tangenti alla sfera
terrestre lungo il loro meridiano centrale quindi lungo quelli passanti per 9° e
15°.
Le carte dei due fusi non possono combaciare alla perfezione, allora il fuso
Ovest è stato ampliato di ½ grado, da 6° a 12.5° (corrispondente alla longitudine
di M. Mario); si è creata così una zona di sovrapposizione dei due fusi, larga al
suolo circa 40 km, nella quale è prevista la doppia cartografia (una di seguito al
fuso Ovest, l’altra attaccata al fuso Est). Infine anche il fuso Est è stato ampliato
di ½ grado, per comprendere nella cartografia anche quei territori della penisola
salentina posti oltre i 18° di longitudine.
L'ampiezza di ~ 6°30'quindi, maggiore rispetto a quella standard UTM, facilita
il passaggio fra i due sistemi di coordinate nella zona di sovrapposizione e fa
rientrare in due soli fusi tutto il territorio nazionale:
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Ovest M . M ario Est



6° 9° 12° 15° 18°

Fuso Ovest Fuso Est

Roma
M .M ario

Zona di
sovrapposizione

Elementi sistematici nella Cartografia nazionale

I Fogli, alla scala 1/100.000, costituiscono la carta fondamentale italiana. Ogni


foglio è stato diviso in 4 Quadranti alla scala 1/50.000 e ogni quadrante in 4
Tavolette alla scala 1/25.000; considerati i rapporti di scala, è evidente che le
dimensioni dei fogli, dei quadranti e delle tavolette restano pressappoco le
stesse.

Il FOGLIO ha una maglia di 30’ di base e 20’ di altezza ed è contrassegnato da


un numero arabo progressivo da nord a sud e da ovest a est; inoltre prende il
nome della località più importante in esso cartografata.
Il QUADRANTE ha una maglia di 15’ di base e 10’ di altezza ed è
contrassegnato da numeri rimani disposti in senso orario partendo dal I in alto a
destra; anche il quadrante prende il nome della località più importante in esso
cartografata.
La TAVOLETTA ha una maglia di 7.5’ di base e 5’ di altezza ed è
contrassegnata dalla sigla cardinale della posizione occupata nel quadrante e dal
nome della località più importante in essa cartografata.
Nell’esempio seguente, la tavoletta “Spello” occupa il settore NE del IV
Quadrante del Foglio 131 “Foligno” della Carta d’Italia:
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Esempio Foglio 131 "Foligno"


NO NE NO NE
S pello
IV I

SO SE SO SE
NO NE NO NE

III II

SO SE SO SE

La nuova Carta topografica d'Italia serie 25 (in allestimento)


Attualmente la cartografia ufficiale viene modificata adottando i seguenti
elementi base e una diversa indicazione alfanumerica:
* mappa, scala 1/1.000 o 1/2.000.
* elemento, scala 1/5.000,
* sezione, scala 1/10.000,
* foglio, scala 1/50.000

000 Foglio 1/50.000


4 1
02 03 04 00 Sezione 1/10.000
01
0 Elemento 1/5.000
x M appa 1/2.000

o 1/1.000
12' 000
A

20'
Coordinate di un punto
Omettendo l’uso del reticolato chilometrico e quindi del sistema di calcolo delle
coordinate UTM di un punto, il sistema universalmente adottato per indicare un
punto qualsiasi (o la sua proiezione) sulla superficie terrestre è quello delle
coordinate geografiche.
Lungo i margini estremi della carta è riportata la segmentazione in primi di
grado relativa alla latitudine e alla longitudine (ovest/est di M. Mario); un settore
bianco ed uno attraversato da righe sottili si alternano indicando la successione
numerica dei primi di grado lungo l’intero perimetro della carta, inoltre la
designazione del fuso è indicata con il segno per quello Ovest e con il segno
Q uipr
decom ckTim e™
essor e TIe FF
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per quello Est.


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Agli angoli estremi della carta si leggono i valori in gradi, primi e secondi della
latitudine (a destra e a sinistra della marginatura) e della longitudine (in basso
e in alto rispetto alla marginatura).
Sulla carta un primo di latitudine corrisponde a circa 75 mm, un primo di
longitudine a 55 mm.
Per calcolare le coordinate geografiche di un punto (nell’esempio, cerchiato in
rosso), si dovrà procedere tracciando, da questo, le perpendicolari ai margini
della carta. Attenzione a non tracciare direzioni parallele al reticolato
chilometrico; nell’esempio è ben visibile il disorientamento tra reticolato
geografico e chilometrico !
Lungo i margini della carta si leggano:
- il più basso valore intero della latitudine, prossimo al punto, espresso in
gradi e in primi (nell’esempio 43° 16’),
- il più basso valore intero, in gradi e in primi, della longitudine, prossimo al
punto, dopo aver stabilito se è verso Est o verso Ovest. Nell’esempio il valore
della longitudine cresce verso Ovest ed è pari a 0° 09’ (0° 7,30’ nell’angolo della
carta + 30’+ 1’= 0° 09’). I secondi di latitudine e di longitudine si calcolano con
le seguenti semplici proporzioni:
Latitudine lunghezza in carta del primo di grado = 75 mm circa
Lunghezza del tratto tra il valore di 43° 16’ e il punto (nell’esempio
il tratto rosso indicato con lat) = 16 mm
75 : 60 (secondi in un primo) = 16 : x da cui: x = 60x16/75 = 12” circa
Longitudine lunghezza in carta del primo di grado = 55 mm circa
Lunghezza del tratto tra il valore di 0° 09’ e il punto (nell’esempio
il tratto rosso indicato con long) = 38 mm
55 : 60 (secondi in un primo) = 38 : x da cui: x = 60x38 = 41” circa
Pertanto le coordinate geografiche del punto cerchiato in rosso saranno:
43° 16’ 12” Latitudine Nord
0° 09’ 41” Longitudine Ovest di M. Mario
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lat

long

Cartografia corrente
Gran parte delle regioni italiane si sono dotate di una Carta tecnica regionale
(CTR), alla scala 1/10.000, derivata da ortofotocarta e seguendo il reticolo
geografico delle carte nazionali (Cartografia IGM); con questo sistema la CTR si
configura come “sottomultipla” della nuova carta alla scala 1:50.000 dell’IGM che, a
sua volta, è sottomultipla della Carta Internazionale al Milionesimo (IMW). Ad un
foglio 1:50.000 corrispondono così 16 sezioni 1/10.000. Il taglio geografico dei
fogli segue pertanto il sistema di riferimento ED 50.
Alcune regioni hanno “digitalizzato” la CTR per utilizzarla mediante Sistemi
Informativi ottenendo la Carta Tecnica Regionale Numerica (CTRN).

A migliorare le carte tradizionali è subentrato il DTM (modello digitale del


terreno). realizzato integrando, per fasi successive, le curve di livello esistenti in
formato vettoriale a partire dalle CTR in formato raster Di norma i modelli digitali
del terreno hanno una risoluzione al suolo di 20x20 m e sono disponibili in formato
ASCII (formato testo) oppure in formato Grid di ArcInfo.

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