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Il presente documento rappresenta il testo noto come “Allegato Tecnico Generale” alla

Convenzione-Quadro DPC-INGV 2007-09, la cui stesura è stata concordata tra l’INGV ed il DPC, e
sostituisce il precedente documento (“Allegato Tecnico Generale” - prot. INGV/AOO Palermo n. 50
del 03.02.2006 – alla Convenzione-Quadro DPC-INGV 2004-06), ancora in vigore.
Il presente “Allegato Tecnico Generale” è stato redatto in ottemperanza all’art. 3, comma 1 della
Convenzione-Quadro 2007-2009 tra INGV e DPC che prevede che l’articolazione delle attività
oggetto della convenzione stessa nonché le modalità e le procedure di trasferimento dei dati e
delle informazioni al DPC siano definiti in appositi documenti tecnici predisposti e approvati
congiuntamente dai due soggetti firmatari della convenzione stessa. L’art. 3, comma 2 stabilisce
inoltre che tali documenti tengano conto dello sviluppo di tutte le attività di sorveglianza sismica e
vulcanica, delle attività di studio e ricerca finalizzate agli obiettivi di protezione civile e delle
esigenze procedurali di comunicazione e trasferimento dati con riferimento alle specifiche esigenze
del DPC stesso.

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!ommario

1. Premessa ______________________________________________________________________9

2. Il sistema DPC-INGV ____________________________________________________________11

3. Servizio di sorveglianza del territorio nazionale_________________________________________13


3.1. L’architettura generale del sistema ______________________________________________13
3.2. La sorveglianza sismica ______________________________________________________15
3.2.1. Sistema di condivisione delle informazioni in tempo reale ___________________ 15
3.2.2. Gestione tecnico-scientifica delle crisi e delle emergenze sismiche ___________ 18
3.2.3. Gestione, manutenzione e sviluppo delle reti di monitoraggio esistenti _________ 18
3.2.4. Gestione dei mezzi di supporto e del personale specialistico ________________ 19
3.3. La sorveglianza vulcanica ____________________________________________________19
3.3.1. Sistema di condivisione delle informazioni _______________________________ 20
3.3.2. Comunicati, bollettini e relazioni _______________________________________ 22
3.3.3. Gestione tecnico-scientifica delle crisi e delle emergenze vulcaniche __________ 25
3.3.4. Gestione, manutenzione e sviluppo delle reti di monitoraggio esistenti _________ 25
3.3.5. Gestione dei mezzi di supporto e del personale specialistico ________________ 26

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1. Premessa

La Convenzione sottoscritta in data 11 aprile 2007 tra Dipartimento della Protezione Civile e Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (d’ora in avanti DPC e INGV, rispettivamente) per il triennio
2007-2009, ai sensi dell’art. 2, comma 2 del decreto legislativo 29 settembre 1999, n. 381,
definisce i rapporti organizzativi e funzionali tra il DPC e l’INGV, nell’ambito delle finalità del
Servizio Nazionale di Protezione Civile. In tale prospettiva l’INGV, quale Ente di ricerca che
partecipa al Servizio Nazionale di Protezione Civile ai sensi dell’art. 11 della legge 225 del 1992,
viene qui inteso non solo come l’Istituto in senso stretto, ma anche come interfaccia tra DPC e
mondo della ricerca sui temi per i quali è Centro di Competenza. Pertanto, esso rappresenta
l’insieme e la sede di aggregazione e coordinamento scientifico degli Enti, degli Istituti e di tutti gli
altri Centri di sviluppo e supporto con competenze di pertinenza della Convenzione.
La Convenzione regola le attività in coerenza con le prioritarie funzioni di previsione, prevenzione e
mitigazione dei rischi di competenza del Servizio Nazionale di Protezione Civile, già definite in
sede legislativa sia nazionale che regionale.
Tutto quanto previsto nel presente Allegato costituisce norma di indirizzo per le attività in
convenzione sottoscritte tra il DPC e l’INGV e ad esse devono essere armonizzate le intese e le
integrazioni previste da ulteriori convenzioni anche con soggetti terzi.

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2. .l sistema 1PC3.NG6

In premessa alla Convenzione vengono richiamati gli Indirizzi Operativi emanati dalla Direttiva del
Presidente del Consiglio del 27 febbraio 2004 ai sensi del comma 2 dell’art. 5 della legge 401 del
2001 e pubblicati nel Supplemento Ordinario n. 39 alla Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’11 aprile 2004,
che, insieme al D. Lgs. 381 del 1999, rappresentano il generale quadro organizzativo e funzionale
a cui riferire il sistema DPC-INGV, inteso come organizzazione di attività sinergiche finalizzate alla
riduzione del rischio sismico e vulcanico del territorio nazionale, nel rispetto dell’art. 33 della
Costituzione.

Il presente allegato definisce, indirizza e stabilisce:

! I rapporti organizzativi e funzionali tra il DPC e l’INGV, la responsabilità della diramazione degli
allertamenti, della valutazione e dell’adozione delle scelte d’intervento;
! La destinazione, le modalità, gli strumenti e le procedure per la condivisione delle informazioni
derivanti delle attività di monitoraggio e delle analisi sismiche e vulcaniche prodotte dall’INGV,
nonché gli strumenti di efficace comunicazione e concertazione, anche in tempo reale, tra
l’INGV ed il DPC per eventi sismici e vulcanici significativi, che interessino il territorio nazionale;
! Le modalità e gli strumenti per rafforzare la capacità valutativa e decisionale del DPC;
! Le modalità e gli strumenti di aggregazione, anche ai fini delle attività di sorveglianza in tempo
reale, di eventuali competenze non presenti nell’INGV per il rafforzamento del sistema DPC-
INGV stesso;
! Il coordinamento nell’ambito di un quadro nazionale armonico di rapporti, anche secondo
procedure concordate e condivise, la continuità operativa del sistema di sorveglianza sismica e
vulcanica, nonché lo sviluppo e l’integrazione delle reti di monitoraggio nei diversi territori
regionali, pur nel rispetto delle competenze e delle autonomie assegnate e/o trasferite alle
Regioni ai sensi del quadro legislativo vigente.

Ai fini della pianificazione, valutazione e prevenzione del rischio sismico e vulcanico nel Paese, il
sistema DPC-INGV deve sempre più affermarsi come il sistema nazionale di riferimento,
territorialmente e istituzionalmente distribuito, fortemente aggregante, funzionalmente organizzato
in una rete di componenti nazionali e regionali ai fini di una chiara e consapevole assunzione di
responsabilità da parte delle Autorità di protezione civile.
In tal senso, ferma restando l’autonomia dell’INGV di partecipare ad attività, azioni, programmi e
progetti anche europei, l’INGV si impegna a un opportuno ed esaustivo scambio di informazioni
con il DPC qualora i risultati di tali progetti scientifici siano fruibili ed utili per le finalità di protezione
civile.
Devono altresì rientrare nella totale disponibilità reciproca:

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! tutti quei dati, prodotti e strumenti, anche di natura generale e di base, acquisiti nell’ambito della
Convenzione utili e/o necessari per il Servizio Nazionale di Protezione Civile;
! prodotti, strumenti e informazioni acquisite e/o sviluppate dall’INGV e dal DPC anche su fondi
esterni alla Convenzione, utili e/o necessari per il Servizio Nazionale di Protezione Civile,
qualora sia stata acquisita l’autorizzazione da parte dei soggetti che ne partecipano la proprietà
intellettuale e/o materiale, secondo intese, accordi o disciplinari.

Qualora, nell'ambito sia dei nuovi sviluppi metodologici e tecnologici, approvati e sostenuti dal
Dipartimento anche attraverso la Convenzione, che delle attività di protezione civile per prevedere
e prevenire, nonché fronteggiare il manifestarsi di rischi vulcanici e/o sismici, si ravveda come
necessario il concorso di più soggetti istituzionali, quali agenzie, enti o altri Centri di Competenza
oltre a quelli reperibili in seno all’INGV, il Dipartimento definirà i compiti e le funzioni di tutti i
soggetti coinvolti e sarà direttamente responsabile dei rapporti convenzionali e/o delle intese da
sottoscrivere con essi.
Nell’ambito di tali attività, l’INGV garantirà la più ampia disponibilità e collaborazione per il
conseguimento degli obiettivi comuni, ferme restando le funzioni, i compiti e le competenze ad
esso attribuiti dalla Convenzione. Analoga disponibilità e collaborazione sarà garantita dal DPC.
Altresì, nell’ambito e nello svolgimento di tali funzioni, compiti e competenze, e nel rispetto del
sistema di responsabilità previsto dalle norme vigenti in materia di protezione civile, l’INGV dovrà
utilizzare prodotti e procedure già adottati e resi disponibili dal DPC e/o dalle Regioni, nonché
metodologie e strumenti, qualora ritenuti di concerto adeguati. Nell’ambito della presente
Convenzione non sarà ritenuto ammissibile a finanziamento alcun programma di attività, di
acquisto di beni e servizi, di sviluppo metodologico e tecnologico, di ricerca applicata, di
trasferimento di tecnologia che sia già stato attribuito dal DPC e/o dalle Regioni alla competenza di
altro Centro e/o soggetto istituzionale.
In caso di necessità e per rispondere alle esigenze di protezione civile, i due Enti concorderanno il
ricorso a competenze di carattere tecnico-scientifico esterne al sistema DPC-INGV nell’ambito
delle tematiche relative alle attività di monitoraggio e per la definizione della pericolosità sismica e
vulcanica.
Il DPC e l’INGV si impegnano ad uno scambio sistematico delle informazioni, funzionale al corretto
adempimento di questi aspetti.
Nell’ambito della convenzione l’INGV ha facoltà di far confluire attività e progetti finanziati da altri
Enti, purché ne informi adeguatamente il DPC. Le attività, i sistemi e le relazioni regolate
esplicitamente con una intesa istituzionale di programma tra il DPC, l’INGV e una o più Regioni, se
di diretto interesse e competenza del Sistema Nazionale di Protezione Civile, devono essere
armonizzati con gli indirizzi dettati dalla Convenzione, con i programmi ed i progetti stabiliti e
descritti negli Allegati Tecnici e, in particolare, con le modalità, le procedure e gli strumenti definiti e
sanciti nell’ambito del presente documento.

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3. !ervi9io di sorveglian9a del territorio na9ionale

3.1. L>architettura generale del sistema

Al fine di evitare sovrapposizioni ed inutili ridondanze tra le programmazioni nazionali e locali,


nonché tra programmi nazionali ed internazionali, il DPC e l’INGV concertano le attività di comune
interesse, oggetto della Convenzione. A tal proposito, per le tematiche sismiche viene istituita una
commissione paritetica DPC-INGV con lo scopo di redigere un quadro sinottico delle
programmazioni, se del caso coinvolgendo le Regioni, di monitorare costantemente lo sviluppo
delle suddette attività e di indicare eventuali azioni correttive.
La commissione paritetica contribuisce a definire e coordinare l’interscambio, la condivisione e la
valutazione di dati ed informazioni tra il DPC, l’INGV ed altri enti scientifici e di ricerca, servizi
regionali, esterni all’INGV stesso e/o appartenenti ad altri settori disciplinari, suggerendo inoltre
eventuali miglioramenti nei sistemi comuni di monitoraggio e sorveglianza.
Il presente Allegato stabilisce l’architettura organizzativa e funzionale del sistema DPC-INGV
relativamente alle fasi di monitoraggio e sorveglianza, nonché di previsione nel caso di rischio
vulcanico, demandando al DPC e alle Regioni di indirizzare e/o stabilire le procedure e le modalità
di allertamento ai diversi livelli: nazionale, regionale, provinciale e comunale. Pertanto l’INGV
partecipa al Sistema d’Allertamento Nazionale, il quale si basa sulla Rete dei Centri Funzionali e si
avvale anche di altri Centri di Competenza.
Il DPC indirizza gli obiettivi fondamentali e coordina le azioni e le attività tecnico-scientifiche
relative alla funzionalità organizzativa di protezione civile, e assume la responsabilità della
definizione dei livelli di criticità, dell'emanazione degli allerta e della gestione dell'emergenza.
In ambito vulcanologico, l’INGV svolge le azioni scientifiche, anche sul campo, producendo scenari
di pericolosità, mentre il DPC produce le valutazioni che riguardano le criticità conseguenti al
verificarsi degli eventi pericolosi ed il rischio.
La funzione tecnico-scientifica di supporto, sia alle decisioni delle Autorità di protezione civile
competenti per gli allerta e per la gestione dell’emergenza che alle necessità operative dei sistemi
di protezione civile, è assunta dal DPC attraverso i settori del Centro Funzionale Centrale (CFC)
dedicati ai rischi sismico e vulcanico.
La valutazione, l'ufficializzazione e la verifica del livello di criticità degli effetti conseguenti al
verificarsi di un evento rimane nella responsabilità del CFC, presso il quale devono pervenire le
informazioni necessarie provenienti sia dall’INGV che dai presidi territoriali.
L’INGV opera attraverso la propria rete nazionale di monitoraggio, che è organizzata nei Centri di
Sorveglianza, specialisticamente e/o territorialmente individuati come segue: Centro Nazionale
Terremoti, Sezione di Napoli “Osservatorio Vesuviano”, Sezione di Palermo e Sezione di Catania.
Tali Centri, nell’ambito delle attività previste dalla presente Convenzione, svolgono attività
scientifiche, di sorveglianza, di monitoraggio e di assistenza tecnico-scientifica in tempo reale.
L’INGV svolge anche nel tempo reale le funzioni relative:

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! alla raccolta, concentrazione, composizione, elaborazione, visualizzazione ed analisi dei dati
rilevati dalla rete per le diverse finalità dalle diverse tipologie di sensori;
! alla caratterizzazione dell’evento in atto, oppure, quando possibile, alla previsione anche a
brevissimo termine del manifestarsi di un evento, delle sue caratteristiche e della sua
evoluzione, anche utilizzando modellazioni matematiche condizionate sulla base dei dati
strumentali rilevati;
! alla predisposizione di tutte le informazioni utili alla valutazione degli effetti sulle popolazioni e
sui beni e/o dei livelli di criticità conseguenti al manifestarsi dell’evento atteso e/o in atto,
nonché alla trasmissione delle precedenti informazioni al CFC secondo adeguate procedure
stabilite in base alle esigenze del DPC;
! alla comunicazione tempestiva alla Sala Situazione Italia (d’ora in avanti SSI) secondo
adeguate procedure (vedi par. 3.2. e 3.3.) stabilite in base alle esigenze del DPC, del
manifestarsi degli eventi sismici e vulcanici significativi, nonché delle prime informazioni e
valutazioni, anche sintetiche e speditive, ritenute comunque utili a un corretto allertamento del
sistema preposto alla gestione della prima emergenza e/o ad azioni di contrasto degli eventi
stessi e dei loro effetti.

Il CFC presso il DPC, sulla base delle informazioni pervenute dall’INGV, nonché tramite le notizie
non strumentali reperite localmente in tempo reale, anche attraverso adeguati presidi territoriali:

! assume piena coscienza e responsabilità del manifestarsi di una anomalia, della sua
pericolosità, del conseguente e complessivo livello di criticità atteso e/o in atto;
! procede, anche a seguito dell’evoluzione dell’evento in atto e sulla base di una valutazione
congiunta con l’INGV che predispone ed elabora scenari di pericolosità, sia alla conferma degli
scenari di rischio già prefigurati nel tempo differito e/o previsti nel breve periodo, oppure, se del
caso, al loro aggiornamento, sia, quando necessario, ad una nuova e per quanto è possibile
tempestiva formulazione di scenari non prevedibili, né previsti;
! supporta le decisioni delle autorità competenti per gli allerta e per la gestione dell’emergenza,
nonché assolve alle necessità operative dei sistemi di protezione civile.

Lo sviluppo in corso del sistema di condivisione delle informazioni in tempo reale tra il CFC del
DPC e l’INGV, per il rischio e la sorveglianza sia sismica che vulcanica, per le parti specifiche e
non ancora disponibili presso il Centro Funzionale stesso, è integrato, migliorato e aggiornato
dall’INGV, tenendo conto dell’architettura e dei formati adottati e già in uso al CFC (al fine di
rendere confrontabili le informazioni provenienti da tutti i Centri di Competenza del DPC), in
collaborazione e d’intesa con il DPC. Tale sviluppo è da intendersi compreso tra le attività e le
azioni indicate e finanziate nell’ambito della Convenzione già sottoscritta in data 11 aprile 2007.

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3.2. La sorveglian9a sismica

Nell’ambito del sistema DPC-INGV, l’approfondimento delle conoscenze in materia sismica può
essere tale da rendere opportuno il coinvolgimento di ulteriori competenze non presenti nel DPC-
INGV. Il coordinamento delle attività di tutti i soggetti rimane nella diretta responsabilità del DPC
attraverso l’Ufficio “Valutazione, prevenzione e mitigazione del rischio sismico” del DPC (d’ora in
avanti SISM).

3.2.1. !istema di condivisione delle inBorma9ioni in tempo reale


Presso la SSI viene installata una postazione, in connessione diretta con la sala sismica
dell’INGV–Centro Nazionale Terremoti (CNT), che consente il continuo aggiornamento e la
consultazione dei dati relativi agli ultimi terremoti verificatisi.
In particolare, l’INGV-CNT comunica, seguendo le modalità e la tempistica riportata nella
successiva “Matrice Decisionale delle Comunicazioni”, tre parametri di riferimento:

1. Localizzazione dell’evento attraverso le coordinate geografiche dell’epicentro, in termini di:


! terraferma o entro 20 km dalla costa o dai confini nazionali, in area non vulcanica (sigla DF
negli SMS);
! area vulcanica, con epicentro sia su terraferma sia in mare (sigla 6F negli SMS);
! mare con distanza dalla costa maggiore di 20 km (sigla MA negli SMS).
2. Magnitudo.
3. Profondità dell’ipocentro in km.

Questi parametri sono corredati dalle relative incertezze, espresse in km e riferite a 1 deviazione
standard per localizzazione e profondità, e in valori di magnitudo.
La trasmissione dei dati numerici avviene via telefono (presso la SSI) e via e-mail (presso la SSI e
il CFC). La trasmissione via fax viene considerata come terzo sistema ridondante, in caso di
mancato funzionamento dei primi due sistemi di trasmissione.
La trasmissione dei dati numerici avviene anche via SMS, nella consapevolezza che non è al
momento possibile definire delle procedure per garantirne l’arrivo, ma solo l’effettivo invio.
La trasmissione dei dati cartografici (mappe, ecc.) avviene attraverso pagina Web ad accesso
riservato per il DPC su un server dell’INGV-CNT.
Raggiunta una localizzazione stabile dell’epicentro ed una corretta magnitudo del sisma, questa
informazione è immediatamente condivisa con la SSI e il CFC presso il DPC. In particolare, entro
30 minuti sono fornite le informazioni definitive relative a localizzazione, profondità e magnitudo,
con le relative incertezze, secondo le modalità riportate nella Matrice Decisionale delle
Comunicazioni.
Superata questa fase, l’INGV-CNT può procedere alla comunicazione dell’evento secondo
l’Agenda Terremoti.

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La comunicazione al DPC di eventi che si verifichino nel bacino del Mediterraneo è effettuata per
Ml ! 5.5. La comunicazione di eventi in aree più lontane (telesismi) è effettuata per Ml ! 6.5.

Matrice 1ecisionale delle Comunica9ioni degli eventi sismici


(a cura del CNT)

Tabella 1: Eventi in Italia in aree non vulcaniche in terra o in mare, in questo ultimo caso entro 20 km dalla
costa (in mare oltre 20 km la prima colonna non viene adottata).

Ml!2.4 2.5!Ml!2.9 3.0!Ml!4.0 MlM4.0

2 min - - Telefonata SSI Telefonata SSI

Telefonata SSI Telefonata SSI


Telefonata SSI Invio XX su GeoServer Invio XX su GeoServer
Invio XX su GeoServer
5 min se Q " DD
Invio XX su GeoServer se Q " DD se Q " DD
se Q " DD e-mail XX a SSI-CFC e-mail XX a SS-CFC
SMS XX a SSI SMS XX a SSI

Telefonata SSI
Invio WW su GeoServer
Telefonata SSI Telefonata SSI Mappe su web CNT
Invio WW su GeoServer Invio WW su GeoServer e-mail WW a SSI-CFC
Eventuale
30 min invio WW su GeoServer
Mappe su web CNT Mappe su web CNT SMS WW a SSI
e-mail WW a SSI-CFC e-mail WW a SSI-CFC Shake Map su web CNT
SMS WW a SSI SMS WW a SSI Comunicato del
Funzionario INGV (entro
1h)
Note:
Con XX si intende la localizzazione automatica, Q è il codice di qualità della soluzione (DD equivale a una soluzione non
accettabile).
Con WW si intende la localizzazione rivista definitiva.
GeoServer è il web server che ospita il sito riservato al DPC.

Tabella 2: Eventi nell’area Euro-Mediterranea.

5.0!MlN5.5 in area Frbana Ml"5.5

2 min - -

Telefonata SSI
-
5 min Invio XX su GeoServer

Telefonata SSI
Telefonata SSI Invio WW su GeoServer
Invio WW su GeoServer Mappe su web CNT
30 min Mappe su web CNT Invio e-mail con WW a SSI-CFC
Comunicato del Funzionario INGV (1h)

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Tabella 3: Eventi Telesismici.

6.0!MlN6.5 Ml"6.5

2 min - -

Telefonata SSI se evento importante sulla base


5 min -
dei sismogrammi

Telefonata SSI
Invio WW (eventualmente prodotto da CSEM,
-
Geofon o USGS) su GeoServer
30 min Invio WW (eventualmente prodotto da CSEM,
e-mail WW a SSI
SMS WW a SSI
Geofon o USGS) su GeoServer
Comunicato del Funzionario INGV se evento
superficiale (1h)

Tabella 4: Eventi sismici in aree vulcaniche (da CNT).

!oglia!Ml!2.4 2.5!Ml!2.9 3.0!Ml!4.0 MlM4.0

2 min - - Telefonata SSI Telefonata SSI

Telefonata SSI
Telefonata SSI
Invio XX su GeoServer
Telefonata SSI Telefonata SSI Invio XX su GeoServer
se
5 min Invio XX su GeoServer Invio XX su GeoServer
Q " DD
se Q " DD
se Q " DD se Q " DD e-mail XX a SSI-CFC
e-mail XX a SSI-CFC
SMS XX a SSI
SMS XX a SSI
Telefonata SSI
Telefonata SSI Telefonata SSI Invio WW su GeoServer
Invio WW su GeoServer Invio WW su GeoServer Mappe su web CNT
30 min Invio WW su GeoServer Mappe su web CNT Mappe su web CNT e-mail WW a SSI-CFC
e-mail WW a SSI-CFC e-mail WW a SSI-CFC SMS WW a SSI
SMS WW a SSI SMS WW a SSI Shake Map su web CNT
Comunicato CNT a SSI

I valori della magnitudo di “Soglia” nella seconda colonna della Tab. 4 sono fissati per complesso
vulcanico nel seguente modo:

! Campi Flegrei ed Ischia Ml = 1.5


! Vesuvio Ml = 2.0
! Etna, Isole Eolie, Pantelleria, Colli Albani Ml = 2.4

Qualora l'INGV riceva notizia di avvertibilità da parte della popolazione, è tenuto in ogni caso a
comunicarlo, indipendentemente dal valore di Ml.

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La prima colonna della Tab. 4si applica solo nel caso che l’evento sia stato registrato e/o sia
localizzabile.
Le comunicazioni entro 30 minuti del CNT in area vulcanica saranno inviate solo se le sezioni
preposte al monitoraggio vulcanico non hanno inviato le localizzazioni riviste definitive, fermo
restando che in caso di doppia comunicazione da parte di CNT e delle sezioni preposte al
monitoraggio vulcanico, fa comunque fede la localizzazione inviata dalle sezioni preposte al
monitoraggio vulcanico.

3.2.2. Gestione tecnico3scientiBica delle crisi e delle emergen9e sismiche


Altre procedure a maggior valenza tecnico-scientifica, ma sempre di grande importanza per
guidare l’intervento emergenziale, e ulteriori ambiti di collaborazione tra l’Ufficio SISM e l’INGV
riguardano:

! la generale gestione dei dati provenienti dalla RNSC e dalla RAN, nonché la condivisione in
tempo reale delle informazioni ottenute dalla RAN e dall’elaborazione delle “shakemaps”;
! il rilievo macrosismico, anche ai fini della classificazione degli eventi (coordinamento DPC-
QUEST);
! il rilievo geologico (coordinamento DPC-EMERGEO);
! il monitoraggio geodetico;
! il monitoraggio sismico tramite reti mobili;
! la divulgazione delle informazioni e di risultati delle attività alle Amministrazioni regionali e locali.

Qualora intervengano necessità particolari, il DPC e l’INGV-CNT concertano e definiscono le


modalità di trasmissione delle informazioni anche facendo ricorso a supporti diversi in funzione dei
diversi livelli di criticità e ricorrendo a sistemi informativi ad accesso riservato e protetto.
Tali supporti e sistemi devono garantire quantomeno la possibilità permanente e continua di
comunicazione tra la SSI, il CFC presso il DPC e i Centri di Sorveglianza dell’INGV competenti, per
ciascuno degli eventi ritenuti rilevanti e meritevoli di sorveglianza.

3.2.3. Gestione, manuten9ione e sviluppo delle reti di monitoraggio esistenti


Il mantenimento dell’efficienza e dell’efficacia delle reti e le attività destinate alla sorveglianza
devono soddisfare prioritariamente le necessità del sistema di protezione civile di rispondere in
tempo reale al verificarsi di un evento sismico.
In tal senso, qualora si verificassero malfunzionamenti degli apparati di rilevamento predisposti dai
Centri dell’INGV tali da compromettere l’efficienza del sistema di monitoraggio sismico, l’INGV è
tenuto a darne tempestiva comunicazione alla SSI e ad attivare un servizio di pronto intervento,
anche con il supporto di mezzi e personale specialistico messi a disposizione dal DPC. L’INGV si
impegna ad intraprendere azioni indirizzate a favorire la robustezza e la ridondanza della rete di
monitoraggio sismico nella prospettiva di definire una rete fiduciale.

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Il DPC si impegna ad intraprendere possibili azioni di propria competenza indirizzate a favorire il
rapido ottenimento di permessi e autorizzazioni eventualmente necessari.
Presso il settore del CFC dedicato al rischio sismico e presso l’Ufficio SISM del DPC vengono
organizzate le attività relative alla gestione, alla manutenzione e allo sviluppo:

! della rete accelerometrica nazionale (RAN) e dei prodotti destinati all’identificazione immediata
e puntuale delle aree a maggior risentimento;
! della rete per il monitoraggio degli edifici di riferimento;
! delle modellazioni per una valutazione degli effetti e una realizzazione degli scenari di danno
probabili a seguito di eventi sismici significativi;
! dei sistemi di condivisione in tempo reale con l’INGV delle informazioni sismiche e geodetiche.

3.2.4. Gestione dei me99i di supporto e del personale specialistico


In caso di emergenza sismica, tenendo conto delle differenti condizioni di intervento in caso di
terremoto, valgono comunque di principio le indicazioni riportate nel paragrafo 3.3.5. per la
sorveglianza vulcanica.

3.3. La sorveglian9a vulcanica

L’architettura generale del Servizio di Sorveglianza Vulcanica del territorio nazionale potrà
progressivamente includere i Centri Funzionali decentrati della Regione Campania e della Regione
Siciliana.
Il sistema di condivisione delle informazioni e delle comunicazioni tra il CFC e la rete dei Centri di
Sorveglianza dell’INGV, per quanto riguarda il rischio vulcanico, già articolato per complessi
vulcanici, deve essere mantenuto permanentemente attivo.
Le informazioni da trasferire e da condividere con il CFC presso il DPC sono concordate e
finalizzate ad evidenziare possibili manifestazioni anomale del sistema vulcanico, a stabilirne il
livello di criticità (ordinaria, moderata ed elevata), nonché a prefigurare possibili scenari d’evento.
Per questo, il sistema DPC-INGV di condivisione delle informazioni dovrà tener conto anche della
possibilità di accadimento di eventi senza preavviso, come le forti esplosioni, degli eventi
concatenati e dei conseguenti effetti per la popolazione e i beni.
L’INGV, alla luce dei dati multiparametrici acquisiti dai propri Centri e sulla base di modelli di
funzionamento dell’apparato vulcanico effettuerà valutazioni di pericolosità per ogni singolo
apparato vulcanico controllato. Inoltre, per quanto di pertinenza della Convenzione, l’INGV dovrà
assicurare per la valutazione dei livelli di criticità da parte del DPC:

! un sistema di condivisione delle informazioni in tempo reale;


! un sistema di comunicati, bollettini e relazioni.

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I livelli di criticità, una volta valutati dal DPC, sono quindi adottati e dichiarati dal Capo del
Dipartimento o dal soggetto da lui a tal fine delegato, così come per quanto riguarda l’allertamento
del sistema della protezione civile nazionale e regionale.
Sarà cura del DPC, d’intesa con le Regioni interessate, far sì che al raggiungimento di prestabiliti
livelli di criticità siano pianificati e fatti corrispondere i livelli d’allerta del sistema della protezione
civile.

3.3.1. !istema di condivisione delle inBorma9ioni


Il sistema di condivisione delle informazioni e dei dati, tra il CFC ed i Centri di Sorveglianza INGV,
prevede un sistema informativo telematico ad accesso riservato su server dell’INGV.

Su tale sistema telematico tutte le informazioni, cartografiche e non, devono tenere conto dei
formati utilizzati dal DPC secondo modalità concordate e, inoltre, devono:

! essere organizzate per complesso vulcanico;


! essere mantenute in funzionalità H24 e aggiornate dai Centri di Sorveglianza INGV competenti,
ove possibile in tempo reale o con cadenze temporali adeguate (dipendenti dai tempi di
acquisizione dei dati, da quelli di elaborazione e dalla tipologia dell’informazione);
! potersi visualizzare e confrontare con continuità.

L’accesso a tale sistema informativo avverrà attraverso il sito del Sistema di Allertamento
Nazionale.
Al fine di assicurare una comune e contemporanea attività di concertazione tra la rete dei Centri di
Sorveglianza INGV e il CFC, e per la possibilità di accadimento anche di eventi senza preavviso,
deve essere completato e mantenuto un sistema indipendente, che permetta la visualizzazione in
tempo reale, presso il CFC, di alcuni segnali del monitoraggio più significativi e immediati ai fini di
protezione civile.
Poiché ciascuno dei vulcani italiani presenta caratteristiche di pericolosità molto diverse, legate a
differenti meccanismi eruttivi, sono di seguito indicate le principali tipologie di dati che devono
essere rappresentate presso il CFC, tramite i sistemi informativi di cui sopra o tramite sistemi
indipendenti. L’INGV avrà cura di sviluppare i seguenti sistemi anche tenendo conto dei risultati e
dei prodotti realizzati nell’ambito dei progetti DPC-INGV della precedente Convenzione.

A) !tromboli

Sismicità
! Segnale sismico di tre stazioni di riferimento.
! Andamento temporale dell’ampiezza del tremore vulcanico in finestre temporali selezionabili.
! Mappe di localizzazione dei segnali sismici VLP.
! Frequenza di accadimento degli eventi sismici ed andamento delle ampiezze nel tempo.

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Deformazioni
! Andamento temporale delle deformazioni misurate dalle stazioni totali.
! Andamento temporale dei segnali rilevati dalla rete GPS.
! Andamento temporale dei segnali rilevati dai dilatometri.
Geochimica
! Andamento temporale di alcuni parametri geochimici nel plume e nelle emissioni gassose
fumaroliche e dal suolo (una o più stazioni di riferimento) e, ove disponibili, dati geochimici in
falda.
Sorveglianza visiva
! Immagini in tempo reale da telecamere nel visibile e nel termico.
! Immagini satellitari acquisite dall’antenna AVHRR.

B) Etna

Sismicità
! Segnale sismico di quattro stazioni di riferimento.
! Andamento temporale dell’ampiezza spettrale del tremore vulcanico campionato ad una o più
stazioni di riferimento e relativo a periodi selezionabili.
! Mappe epicentrali e sezioni ipocentrali di eventi sismici.
! Elenco degli eventi con relativa localizzazione e valore di magnitudo.
! Andamento temporale (frequenza di accadimento) della sismicità e energia associata (strain
release).
Deformazioni
! Andamento temporale rilevat0 dalla rete GPS.
Geochimica
! Andamento temporale di alcuni parametri geochimici nel plume e nelle emissioni gassose
fumaroliche e dal suolo (una o più stazioni di riferimento) e, ove disponibili, dati geochimici in
falda.
Simulazioni
! Mappe di previsione della distribuzione di ceneri vulcaniche al suolo.
! Mappe di previsione della dispersione di ceneri vulcaniche in atmosfera.
! Modelli di previsione dell’andamento di colate laviche.
Sorveglianza visiva
! Mappe dei flussi lavici.
! Immagini in tempo reale da telecamere nel visibile e nel termico.
! Immagini satellitari acquisite dall’antenna AVHRR.

21
C) 6ulcano

Sismicità
! Segnale sismico di due stazioni di riferimento.
! Mappe epicentrali e sezioni ipocentrali degli eventi sismici.
! Elenco degli eventi sismici con relativa localizzazione e valore di magnitudo.
! Andamento temporale (frequenza di accadimento) della sismicità e energia associata (strain
release) relativo a periodi diversi.
Deformazioni
! Andamento temporale delle variazioni misurate dalle stazioni GPS.
Geochimica
! Andamento temporale di alcuni parametri geochimici in falda, nelle emissioni fumaroliche dal
suolo (una o più stazioni di riferimento).
Sorveglianza visiva
! Immagini in tempo reale da telecamere nel visibile e nel termico.

1) 6esuvio, Campi Flegrei e .schia

Sismicità
! Segnali sismici di tre stazioni di riferimento per il Vesuvio, tre per i Campi Flegrei e due per
Ischia.
! Mappe epicentrali e sezioni ipocentrali.
! Elenco delle scosse con relativa localizzazione, quando determinabile, e valore di magnitudo.
! Andamento temporale (frequenza di accadimento) della sismicità e energia associata (strain
release) relativo a periodi diversi.
Deformazioni
! Andamento temporale dei dati rilevati dalla rete GPS per complesso vulcanico.
Geochimica
! Andamento temporale di emissioni gassose dal suolo di una o più stazioni di riferimento per
complesso vulcanico e, quando disponibili, dati geochimici in falda e sul flusso di CO2.
Simulazioni
! Mappe di pericolosità per ricaduta di materiale piroclastico connesse ai diversi scenari attesi.

3.3.2. Comunicati, bollettini e rela9ioni

A cura dell>.NG6
Oltre la condivisione dei dati di cui al paragrafo precedente, le comunicazioni tra l’INGV e il DPC
devono prevedere l’invio di Comunicati, Bollettini, Rapporti e Relazioni scientifiche. Tali documenti
saranno redatti secondo formati concordati e trasmessi al CFC. L’INGV dovrà provvedere a
inserire i suddetti documenti nel sito ad accesso riservato del Sistema d’Allertamento Nazionale,

22
predisposto dal DPC, ai fini della condivisione istituzionale con altre componenti del Sistema
Nazionale di Protezione Civile.

A cura dei Centri di !orveglian9a dell>.NG6


I Comunicati, relativi al verificarsi di eventi sismici (in area vulcanica) e/o eventi vulcanici
significativi e/o di anomalie vulcaniche, sono emessi dalla rete dei Centri di Sorveglianza dell’INGV
competenti e trasmessi, in aggiunta a quanto previsto nella tabella 4 da parte del CNT, alla Sala
Situazioni Italia e al CFC, nonché ad altri Enti interessati, individuati di concerto con il DPC.
Le Sezioni INGV preposte al monitoraggio vulcanico dovranno comunicare l’occorrenza di eventi
secondo il seguente schema:

Tabella 5A: Eventi sismici.

Dempi e a9ioni
Aree vulcaniche EntitU
D0V5> D0V30>

Colli Albani comunicato e-mail a:


Campi Flegrei M > Soglia (vedi tab. 4) Vedi Tab. 4 SSI
Vesuvio CFC
Ischia
Isole Eolie Sciame sismico
telefonata a: comunicato e-mail a:
Etna Evento di cui INGV riceva notizia di
SSI SSI
Pantelleria e Canale di Sicilia avvertibilità da parte della
CFC
popolazione

Tabella 5B: Eventi vulcanici o di possibile natura vulcanica.

Dempi e a9ioni
Aree vulcaniche EntitU
D0V5> D0V30>

Eventi potenzialmente significativi ai


fini di protezione civile di cui l’INGV
abbia capacità di rilevamento
tramite reti di monitoraggio
notizia e-mail a:
realizzate (frana di dimensioni
Vedi Tab. 4 SSI
significative, boato…),
CFC
considerando T0 come il tempo in
cui è acquisita consapevolezza
Colli Albani della occorrenza del fenomeno
Campi Flegrei stesso
Vesuvio
Ischia
Isole Eolie Attività effusiva
Etna Attività esplosiva
Pantelleria e Canale di Sicilia Esplosione maggiore o parossistica
a Stromboli
Repentino incremento del tremore o
telefonata a: comunicato e-mail a:
di altri parametri indicatori di
SSI SSI
possibile imminente attività eruttiva
CFC
Eventi di cui INGV riceva notizia,
considerando T0 come il tempo in
cui è acquisita consapevolezza
della occorrenza del fenomeno
stesso

23
I Bollettini, prima di essere resi pubblici, devono essere trasmessi al CFC; inoltre devono:

! essere periodici, emessi ordinariamente con una frequenza concordata col DPC e dipendente
dal livello di attività del complesso vulcanico (di norma settimanale), per assumere cadenza
anche giornaliera (in orario concordato) in caso di attività eruttiva, di fenomeni significativi o di
specifiche esigenze di protezione civile; contenere esplicite valutazioni vulcanologiche e di
pericolosità relative ai fenomeni osservati e allo stato di attività vulcanica per la definizione
dell’appropriato livello di criticità;
! contenere informazioni su eventuali malfunzionamenti, anche parziali, della rete di
monitoraggio, indicando azioni e tempi previsti per il ripristino.

I Rapporti di approfondimento, relativi allo stato di ciascuno dei complessi vulcanici sorvegliati, allo
sviluppo e manutenzione del sistema di sorveglianza, alle attività svolte devono essere predisposti
con cadenza annuale, o semestrale quando richiesto dal DPC o quando l’INGV lo riterrà
opportuno.
Le Relazioni tecnico-scientifiche di approfondimento devono essere tempestivamente elaborate e
fornite dall’INGV nel caso del manifestarsi di eventi anomali, oppure di variazioni significative dei
parametri rappresentativi dello stato del sistema vulcanico. L’INGV avrà cura di coordinare le
informazioni provenienti dai suoi diversi Centri di sorveglianza e da tutte le relative componenti del
monitoraggio, in modo che tali relazioni includano una valutazione complessiva dei fenomeni e
dello stato del vulcano, nonché le attività svolte dall’INGV in merito. Tali relazioni devono essere
prodotte anche a seguito di eventuale richiesta del DPC.

A cura del CFC


Bollettini di vigilanza e criticità e Rapporti di evento. In tali documenti, emessi dal CFC, vengono
sintetizzate le principali informazioni sullo stato di attività provenienti dai Centri di Competenza e
dai Presidi territoriali, e vengono fornite valutazioni di criticità a supporto delle decisioni delle
autorità. Per favorire la necessaria condivisione dell’informazione e delle valutazioni di criticità, tali
documenti vengono inseriti a cura del CFC nel sito riservato del Sistema d’Allertamento Nazionale
al quale hanno accesso tutti i soggetti istituzionali definiti dal DPC.
I Bollettini di vigilanza e criticità vengono emessi con cadenza settimanale per tutti i vulcani attivi
italiani, mentre per lo Stromboli in considerazione dell’attività persistente viene emesso con
cadenza giornaliera, anche in ottemperanza all’Ordinanza del Sindaco di Lipari.
I Rapporti di evento vengono emessi a seguito di variazioni significative del sistema vulcanico o del
verificarsi di eventi significativi.
Nel caso in cui il livello di attività atteso e/o in atto sia valutato non più ordinario anche da uno solo
dei Centri di Competenza interessati ad un particolare complesso vulcanico e/o questo comunichi il
manifestarsi di un evento significativo, il CFC avvia la concertazione con l’INGV relativa:

! ai possibili eventi ed ai conseguenti scenari di pericolosità;


! all’eventuale esigenza di rinforzare i sistemi di monitoraggio e di sorveglianza.

24
3.3.3. Gestione tecnico3scientiBica delle crisi e delle emergen9e vulcaniche
L’INGV è chiamato a partecipare a commissioni definite dal Capo del Dipartimento, ai fini di
incrementare la generale e complessiva capacità valutativa del DPC nella gestione delle possibili
emergenze, con le seguenti funzioni:

! concorrere alla definizione di scenari di pericolosità e di criticità (sulla base di acquisite


informazioni sulla vulnerabilità e sull’entità e collocazione territoriale degli esposti);
! contribuire adeguatamente a stabilire e coordinare l’interscambio, la condivisione e la
valutazione di dati ed informazioni tra il DPC, servizi regionali ed altri enti scientifici e di ricerca,
esterni all’INGV stesso e/o appartenenti ad altri settori disciplinari.

3.3.4. Gestione, manuten9ione e sviluppo delle reti di monitoraggio esistenti


Il mantenimento dell’efficienza delle reti e le attività destinate alla sorveglianza devono rispondere
prioritariamente alle necessità del sistema della protezione civile di rispondere in tempo reale.
In tal senso, qualora si verificassero malfunzionamenti degli apparati di rilevamento predisposti dai
Centri dell’INGV tali da compromettere l’efficienza del sistema di monitoraggio vulcanico, l’INGV è
tenuto a darne tempestiva comunicazione al CFC ed attivare un servizio di pronto intervento,
anche con il supporto di mezzi e personale specialistico messi a disposizione dal DPC.
Il DPC provvederà a supportare presso gli Enti competenti le richieste di autorizzazione avanzate
dall’ INGV.
Le realizzazioni di nuove installazioni saranno eseguite nel rispetto delle norme vigenti tenendo
anche conto delle interferenze con le parti eventualmente comuni ad altri Centri di Competenza o
direttamente gestite dal DPC.
Per quanto riguarda l’affidabilità, l’efficienza, l’efficacia e l’ampliamento delle reti di monitoraggio è
importante procedere, compatibilmente con le risorse assegnate:

! a sviluppare e mantenere una rete di monitoraggio sismico, geodetico e geochimico adeguata a


riconoscere ed interpretare eventuali anomalie, anche sui complessi vulcanici quali Pantelleria,
Lipari e Panarea;
! a potenziare il monitoraggio per l’isola di Ischia, finanziato dalla presente Convenzione e anche
contemplato nell’ambito di una convenzione tra il DPC e la Regione Campania;
! al completamento degli interventi già stabiliti da precedenti Convenzioni e allo sviluppo e
potenziamento di sistemi di sorveglianza e allertamento rapido, anche tenendo in
considerazione le risorse presenti all’interno del Sistema di Allertamento Nazionale da porre nei
complessi vulcanici di Stromboli, Vulcano, Etna, Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia;
! al mantenimento delle attività di monitoraggio delle nubi di cenere vulcanica emesse dall'Etna
attraverso:
i) la previsione giornaliera della dispersione di nubi vulcaniche con modelli numerici in grado di fornire
informazioni utili sia alle Autorità di protezione civile nazionali e locali che alle Autorità aeronautiche;
ii) l'osservazione strumentale dei pennacchi vulcanici con specifici sensori adatti a rilevare la loro
porzione sia prossimale che distale. Le suddette attività dovranno integrarsi con le attività svolte dai

25
Centri di Competenza in materia e dal CFC, sotto il coordinamento e la responsabilità del DPC,
tenendo in considerazione quanto già esistente all’interno del Sistema d’Allertamento Nazionale.

Il sistema integrato per la previsione e la sorveglianza messo a punto per l'Etna potrà essere
esteso al Vesuvio, anche in funzione della gestione del piano d’emergenza.

3.3.5. Gestione dei me99i di supporto e del personale specialistico


Il DPC svolge le attività di supporto con l’ausilio di mezzi aerei, natanti e personale specialistico,
quali Guide Alpine Vulcanologiche, Corpo del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e Corpo
Forestale della Regione Siciliana, necessari per le attività di sorveglianza e manutenzione delle reti
di monitoraggio nel rispetto dei seguenti criteri, prescrizioni e procedure:

1. l’uso dei mezzi aerei e dei natanti, così come il supporto di personale specialistico, è concesso
solo a personale appartenente ad enti convenzionati con il DPC, a giudizio del DPC stesso ed
esclusivamente per le attività di protezione civile previste in Convenzione; non sono ammessi
altri operatori se non previa formale autorizzazione del DPC a seguito di richiesta scritta fatta
pervenire con debito anticipo e nella quale deve essere esplicitata la copertura assicurativa di
eventuale personale non INGV;
2. l’INGV provvederà a predisporre, possibilmente con cadenza mensile, un unico dettagliato
programma per tutte le attività di tutti i propri Centri di riferimento, da cui si evincano, tra l’altro, i
voli richiesti, i nominativi del personale da trasportare per ciascun volo, il peso del carico e il suo
ingombro; il programma dovrà essere trasmesso al Ufficio PREN del DPC, nonché all’Ufficio
Gestione delle Emergenze, almeno 15 giorni prima del periodo previsto per le attività (si
rimanda alla modulistica disponibile sul sito www.protezionecivile.it);
3. sulla base delle disponibilità di mezzi e personale, valutato il programma ricevuto, il DPC, per
quanto a suo giudizio ammissibile e possibile, predisporrà un programma definitivo che
ritrasmetterà all’INGV almeno 10 giorni prima dell’avvio delle attività previste; in tale programma
definitivo, organizzato anche per sottoprogrammi di insiemi d’attività coerenti e/o collegate, il
DPC assegnerà un responsabile delle attività di supporto e del coordinamento operativo a
ciascuno dei singoli sottoprogrammi;
4. per quanto riguarda l’uso dei mezzi ad ala rotante, il loro periodo di utilizzo dovrà essere
continuativo e non potrà essere interrotto se non per imprevisti tecnici e/o per condizioni
meteorologiche avverse; al presentarsi di tali eventualità, il mezzo, se possibile, sarà
riassegnato alle attività già programmate ed interrotte immediatamente e sempre
indipendentemente dall’occasione di festività o meno, qualora fosse necessario e
indispensabile inserire le festività nella programmazione;
5. il personale e/o soggetti appartenenti all’INGV avanzeranno le loro richieste direttamente ai loro
Centri di riferimento competenti, evitando – salvo eccezionali esigenze di emergenza – di
trasmettere singole estemporanee richieste direttamente al DPC;
6. nella fase esecutiva delle operazioni, il personale e/o soggetti appartenenti all’INGV eviteranno
di prendere contatti diretti con gli operatori dei mezzi e con il personale specialistico, facendo

26
riferimento al responsabile del DPC presente in campo, oppure al Responsabile della struttura
permanente del DPC competente per le attività di supporto e per il coordinamento operativo del
programma da attuare;
7. in zona operativa devono essere sempre rispettate le misure e le procedure di sicurezza previste,
come indossare elmetti protettivi ed altri dispositivi di protezione individuale ritenuti necessari, essere
accompagnati da personale specialistico, assicurare la disponibilità e l’operatività delle
comunicazioni radio e ogni altra indicazione data dal responsabile DPC di riferimento; in ogni caso si
assume che i ricercatori siano pienamente consapevoli dei rischi connessi con l’attività a cui viene
dato supporto dal DPC, e il personale non esperto dovrà essere adeguatamente informato in merito
da parte dei ricercatori INGV che partecipano alle attività;
8. per il trasporto di personale o cose fuori da e per la zona operativa deve essere fatta richiesta
esplicita unitamente con il programma delle attività; il DPC se ne riserva l’autorizzazione;
9. quotidianamente verrà predisposto dal responsabile del DPC il piano di volo dei mezzi aerei, di
utilizzo dei natanti, di supporto del personale specialistico per il giorno successivo, di cui verrà
data informazione al personale che utilizzerà il servizio;
10. in caso di temporanea indisponibilità dell’elicottero del DPC, l’INGV potrà contattare, anche tramite il
DPC, altre strutture del Servizio Nazionale di Protezione Civile dotate di mezzi idonei o
eventualmente vettori privati a proprio carico, soprattutto in caso di necessità di interventi o di sorvoli
non differibili. Il DPC dovrà comunque essere informato e autorizzare l’eventuale utilizzo di piazzole
e aree di atterraggio già predisposte dal DPC stesso nelle zone operative. Tutti gli interventi
dovranno svolgersi nel rispetto delle procedure suddette e delle normative sulla sicurezza del volo.

PER IL DIPARTIMENTO PER L’ISTITUTO NAZIONALE DI


DELLA PROTEZIONE CIVILE GEOFISICA E VULCANOLOGIA
Il Dirigente delegato Il Presidente
(Prof. Mauro Dolce) (Prof. Enzo Boschi)

Roma, _______________________

27
!
!
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
http://www.ingv.it

ROMA
Via di Vigna Murata, 605 - 00143 Roma

NAPOLI
OSSERVATORIO VESUVIANO
Via Diocleziano, 328 - 80124 Napoli

CATANIA
Piazza Roma, 2 - 95123 Catania

MILANO
Via Bassini, 15 - 20133 Milano

PALERMO
Via Ugo La Malfa, 153 - 90146 Palermo

BOLOGNA
Via Donato Creti, 12 - 40128 Bologna

PISA
Via della Faggiola, 32 - 56126 Pisa

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