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Grandes Jorasses : Traversata delle Grandes Jorasses per la Cresta di Rochefort


Attività : Roccia alta montagna , Neve, Difficoltà: D 5c>4c IV P3 Quota: 3365 m / 4206 m
ghiaccio e misto Materiale da ghiacciaio: Materiale di Dislivello positivo : 850 m
Tipo d'itinerario: traversata sicurezza su ghiacciaio Impianti meccanici : si
Durata: 3 Giorno(i) Lunghezza dell'itinerario: 0 km
Tipo di rocce: granito Pendenza: 45°
Qualità del documento: eccellente
Configurazioni : cresta

Cenni storici
R.Schinko, H. Stange, K. Wallenfels, 21-23 luglio 1935

Descrizione
Dal Colle del Gigante 3365 m (rif. Torino) si risale il facile ghiacciaio in direzione della dorsale che porta alla base del Dente del
Gigante, si attraversa una facile crepaccia terminale e si sale per sfasciumi lungo lo sperone non molto evidente che porta alla
"Gengiva" alla base del Dente del Gigante 3800 m circa.
Questo tratto è molto frequentato, quindi porre attenzione alla caduta di sassi, scegliendo l' itinerario meno esposto.
Da qui in poi, la cresta diventa nevosa e molto affilata, con andamento quasi pianeggiante si superano alcune cime minori fino
alla base della piramide sommitale dell'Aiguille de Rochefort, si sale per rocce rotte fino alla vetta, (utili ma non indispensabili
un paio di tiri di corda). Sulla cima dell'Aiguille de Rochefort 4001 m, finisce l' itinerario classico e molto frequentato
denominato "Cresta di Rochefort".
Dalla vetta per facile pendio nevoso scendere ad un colletto, qui incominciano le difficoltà in quanto molto difficilmente si
troveranno tracce davanti a noi.
Salire tenendosi il più possibile sul filo di cresta, che dapprima si presenta nevosa e poi rocciosa. Man mano che si sale la cresta
diventa sempre più ripida ed esposta, con la roccia talvolta delicata, e possono essere necessari alcuni tiri di corda per
raggiungere al vetta del Dome de Rochefort 4015 m. Scendere tenendo ancora il filo di cresta oppure se necessario abbassarsi
leggermente sul lato nord (Chamonix), fino a che la cresta diventa nuovamente nevosa: questo tratto è molto esposto e la roccia
sovente delicata.
Ora seguire il filo di cresta ancora molto esposto in direzione della Calotta di Rochefort 3974 m. Prima di raggiungerla la cresta
diventa nuovamente rocciosa e affilata, ma la roccia ora è solida e ben appigliata; traversare scavalcando alcuni gendarmi (utili
ma non indispensabili un paio di brevi corde doppie), quindi pervenire sulla bellissima cima della Calotta di Rochefort 3974 m.
Proseguire ancora lungo il filo, fin sulla verticale del Colle delle Grands Jorasses 3825 m, piegare a sinistra e con diverse corde
doppie attrezzate a spit scendere in pieno sul versante nord fino a raggiungere i pendii nevosi del colle, poi in breve al Bivacco
Canzio 3825 m, attenzione a non fare incastrare le corde.
Dal colle inizia la parte tecnicamente più difficile, dove troviamo alcuni tiri di 4° grado per scalare il versante W della Punta
Young 3996 m; ci sono anche alcuni chiodi in posto e alla partenza attualmente al 21-08-2011 c'è in loco una corda da 9 mm
fissa che agevola notevolmente l'ascesa alla Punta Young.
Dal colle salire lungo il breve pendio nevoso fino alla base di un enorme spaccatura che scende dalla cima Young, salire solo un
breve tratto lungo la spaccatura ( 10-15 m.) per poi traversare (corda fissa) a sinistra e scalando alcune placche (4°), puntare alla
base di una evidente fessura che taglia la parete da destra a sinistra, salire lungo la fessura (4°) per un paio di tiri fino a che la
parete si appoggia leggermente. Fin qui la parete è solida e generalmente ben asciutta (se si sceglie bene il periodo per fare la
salita), nel tratto successivo la roccia invece è delicata ed è probabile trovare un po' di neve. Da qui non continuare diritti anche
se si vedono in alto delle fettucce, ma salire traversando progressivamente verso sx fino ad una specie di rampa, che sale obliqua
ancora verso sx, e seguirla fino al suo termine sopra un pulpito. Ora non farsi ingannare da alcuni chiodi che salgono diritti, ma
traversare ancora a sx, scendendo leggermente fino a entrare in un diedro, all' apparenza difficile, in realtà semplice (3°) ed in
breve raggiungere le cresta. Ora per rocce rotte si sale sulla vetta Punta Young 3996 m, proseguire puntando ad un colletto che
si raggiunge tramite una corda doppia. Questo colletto si trova tra la Punta Young e la Punta Margherita. Qui l' ambiente si fa
molto severo, sospesi tra la parete N ed il versante S delle Grandes Jorasses.
Proseguire ancora per la cresta superando un gendarme (3°+, più facile di quel che sembri) e trovando un chiodo con cordino.
Poi o in cresta o traversando su facili cengie sul lato sud, si arriva ad una seconda sella, alta quasi come la Young. Poco sotto, a

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sud, si individua una calata che con 50 m (spezzabile in due) che porta alla base del canale obliquo che sale sul versante S alla
Punta Margherita e raggiunge un colletto a S di questa cima (4°),(neve e ghiaccio possibili)
Dal colletto posto su di una cresta secondaria sul versante sud della Punta Margherita, non salire troppo direttamente ma
spostarsi a dx (direzione est) fino alla base di un evidente diedro, oltrepassarlo, traversando ancora a destra, fino ad un altro
diedro, quindi scalarlo (nut incastrato con cordino a circa metà diedro) per un paio di tiri (4°+) fino a rimettere piede sulla cresta
principale delle Grandes Jorasses. Da qui si arriva in breve alla vetta della Punta Margherita 4065 m che si trova appena
indietro W, rispetto al nostro senso di marcia.
Ora non ci sono più possibilità di sbagliare, si segue fedelmente il filo di cresta, veramente molto affilato ed esposto, tanto che a
tratti bisogna addirittura appendersi con le mani. Dapprima in discesa e poi in salita si raggiunge la vetta della Punta Elena
4045 m, (passaggi di 3° se si fa ben attenzione, non sono necessarie corde doppie), per poi scendere sempre lungo il filo, ancora
molto affilato, fino ad un colletto.
Da qui tenendosi sul versante sud aggirare alcuni gendarmi su roccia mediocre, poi la cresta si allarga e per facile cammino si
perviene ad un altro colle che si raggiunge con una breve discesa (panorama mozzafiato sulla parete N). Ora le cose sembrano
complicarsi ma in realtà si scopre che salendo in pieno sul versante sud, le difficoltà sono limitate e con alcuni tiri di corda
(facoltativi) si raggiunge la Punta Croz 4110 m.
Ora il percorso è molto più facile ed evidente fino alla Punta Whymper 4184 m. Poi, seguendo ancora il filo di cresta, che torna
ad essere completamente nevoso e con un solo breve tratto ripido ed esposto, si scende sul colle (attenzione ai crepacci) e da
qui senza difficoltà fino alla vetta della Punta Walker 4208 m.

La discesa la si effettua lungo la via normale del versante S verso il Rifugio Boccalatte, pericolo caduta ghiaccio dal seracco
sospeso fra la Punta Whymper e la Punta Walker, oppure se non ci si fida per pericolo crolli di ghiaccio, si può, tornando alla
Punta Whymper, scendere lungo il Rochers Whymper che evita questo tratto pericoloso, ma risulta più impegnativo e meno
veloce la discesa, anche in seguito il ghiacciaio non è subito disceso ed è ancora abbastanza complicata e lunga la discesa ma
potete trovarla quì la descrizione completa della discesa.

Osservazioni
Traversata grandiosa ma salita impegnativa ed è opportuno aspettare buone condizioni meteo e della montagna, prima di
intraprendere questa lunga traversata, perchè una ritirata oltre il Dome de Rochefort potrebbe essere molto problematica.
Quando le condizioni sono buone è possibile che il bivacco Ettore Canzio sia sovraffolato, può accogliere 10 persone abbastanza
comodamente, oltre bisogna adattarsi o si rischia di bivaccare all'aperto!

Materiale
Attrezzatura completa d'alpinismo 2 mezzecorde da 50 m consigliate, oppure una intera da 60 m, qualche friend medio piccolo
6/7 rinvii, qualche nut piccolo, 3/4 viti da ghiaccio, consigliabili 2 picozze ed eventualmente materiale da bivacco.

Alpinismo su neve, ghiaccio, misto (F a PD+)

Risorse esterne
Quì potete trovare numerose fotografie della gita effettuata il 21-08-2011 da Giovanni Rovedatti e Francesco Rota Nodari.
Quì potete vedere la Cresta di Rochefort integralmente dal suo versante S, in data 23-08-2010 ripresa dalla Punta Croce
2478 m.
Traversata delle Grandes Jorasses, per la cresta occidentale da Michele Rivero, Rivista Mensile, 1935, p.460-463.

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