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territorio comunale, anche con riferimento a fattori materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo
di qualità, fruibilità e accessibilità e, in caso di del sottosuolo e di risorse idriche).
accertata insufficienza o inadeguatezza delle 9. Al fine di garantire una adeguata ed omogenea
attrezzature stesse, quantifica i costi per il loro accessibilità ai servizi a tutta la popolazione
adeguamento e individua le modalità di intervento. regionale, la Regione incentiva il coordinamento e
Analogamente il piano indica, con riferimento agli la collaborazione interistituzionale per la
obiettivi di sviluppo individuati dal documento di realizzazione e la gestione dei servizi.
piano di cui all’articolo 8, le necessità di sviluppo e
10. Sono servizi pubblici e di interesse pubblico o
integrazione dei servizi esistenti, ne quantifica i
generale i servizi e le attrezzature pubbliche,
costi e ne prefigura le modalità di attuazione. In
realizzati tramite iniziativa pubblica diretta o ceduti
relazione alla popolazione stabilmente residente e a
al comune nell’ambito di piani attuativi, nonché i
quella da insediare secondo le previsioni del
servizi e le attrezzature, anche privati, di uso
documento di piano, è comunque assicurata una
pubblico o di interesse generale, regolati da
dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche
apposito atto di asservimento o da regolamento
e di interesse pubblico o generale pari a diciotto
d’uso, redatti in conformità alle indicazioni
metri quadrati per abitante Il piano dei servizi
contenute nel piano dei servizi, ovvero da atto di
individua, altresì, la dotazione di servizi che deve
accreditamento dell’organismo competente in base
essere assicurata nei piani attuativi, garantendo in
alla legislazione di settore, nella misura in cui
ogni caso all’interno di questi la dotazione minima
assicurino lo svolgimento delle attività cui sono
sopra indicata, fatta salva la possibilità di
destinati a favore della popolazione residente nel
monetizzazione prevista dall’articolo 46, comma 1,
comune e di quella non residente eventualmente
lettera a).
servita.
4. Il piano dei servizi esplicita la sostenibilità dei
11. Le previsioni contenute nel piano dei servizi,
costi di cui al comma 3, anche in rapporto al
concernenti le aree necessarie per la realizzazione
programma triennale delle opere pubbliche,
dei servizi pubblici e di interesse pubblico o
nell’ambito delle risorse comunali e di quelle
generale, hanno carattere prescrittivo e vincolante.
provenienti dalla realizzazione diretta degli
interventi da parte dei privati. 12. I vincoli preordinati all’espropriazione per la
realizzazione, esclusivamente ad opera della
5. Nei comuni aventi caratteristiche di polo
pubblica amministrazione, di attrezzature e servizi
attrattore individuato dal piano territoriale di
previsti dal piano dei servizi hanno la durata di
coordinamento provinciale, in relazione al flusso di
cinque anni, decorrenti dall’entrata in vigore del
pendolari per motivi di lavoro, studio e fruizione di
piano stesso. Detti vincoli decadono qualora, entro
servizi e nei comuni caratterizzati da rilevanti
tale termine, l’intervento cui sono preordinati non
presenze turistiche, il piano dei servizi contiene la
sia inserito, a cura dell’ente competente alla sua
previsione di servizi pubblici aggiuntivi, in
realizzazione, nel programma triennale delle opere
relazione ai fabbisogni espressi dalla popolazione
pubbliche e relativo aggiornamento, ovvero non sia
fluttuante. Nei comuni aventi caratteristiche di polo
stato approvato lo strumento attuativo che ne
attrattore devono, altresì, essere previsti i servizi di
preveda la realizzazione. E’ comunque ammessa, da
interesse sovracomunale necessari al
parte del proprietario dell’area, entro il predetto
soddisfacimento della domanda espressa dal bacino
termine quinquennale, la realizzazione diretta di
territoriale di gravitazione. Nelle zone montane i
attrezzature e servizi per la cui attuazione è
comuni tengono conto delle previsioni dei piani di
preordinato il vincolo espropriativo, a condizione
sviluppo socio-economico delle comunità montane.
che la Giunta comunale espliciti con proprio atto la
6. Per i comuni con popolazione inferiore ai volontà di consentire tale realizzazione diretta
ventimila abitanti il piano dei servizi può essere ovvero, in caso contrario, ne motivi con
redatto congiuntamente tra più comuni e condiviso argomentazioni di interesse pubblico il rifiuto. La
a livello operativo e gestionale. realizzazione diretta è subordinata alla stipula di
7. Il piano dei servizi deve indicare i servizi da apposita convenzione intesa a disciplinare le
assicurare negli ambiti di trasformazione di cui modalità attuative e gestionali.
all’articolo 8, comma 2, lettera e), con particolare 13. Non configurano vincolo espropriativo e non
riferimento agli ambiti entro i quali è prevista sono soggette a decadenza le previsioni del piano
l’attivazione di strutture di distribuzione dei servizi che demandino al proprietario dell’area
commerciale, terziarie, produttive e di servizio la diretta realizzazione di attrezzature e servizi,
caratterizzate da rilevante affluenza di utenti. ovvero ne contemplino la facoltà in alternativa
8. Il piano dei servizi è integrato, per quanto all’intervento della pubblica amministrazione.
riguarda l’infrastrutturazione del sottosuolo, con le 14. Il piano dei servizi non ha termini di validità ed
disposizioni del piano urbano generale dei servizi è sempre modificabile.
nel sottosuolo (PUGSS), di cui all’articolo 38 della
15. La realizzazione di attrezzature pubbliche e di
l.r. 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi
interesse pubblico o generale, diverse da quelle
locali di interesse economico generale. Norme in
specificamente previste dal piano dei servizi,
comunale, disciplinandone altresì il rapporto con la 3. Nei piani attuativi vengono fissati in via
volumetria degli edifici esistenti, in relazione ai vari definitiva, in coerenza con le indicazioni contenute
tipi di intervento previsti. In caso di avvalimento di nel documento di piano, gli indici urbanistico-
tale facoltà, nel piano delle regole è inoltre edilizi necessari alla attuazione delle previsioni
regolamentata la cessione gratuita al comune delle dello stesso.
aree destinate nel piano stesso alla realizzazione di 4. Per la presentazione del piano attuativo è
opere di urbanizzazione, ovvero di servizi ed sufficiente il concorso dei proprietari degli
attrezzature pubbliche o di interesse pubblico o immobili interessati rappresentanti la maggioranza
generale, da effettuarsi all’atto della utilizzazione assoluta del valore di detti immobili in base
dei diritti edificatori, così come determinati in all’imponibile catastale risultante al momento della
applicazione di detto criterio perequativo. presentazione del piano.
3. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, 5. Le previsioni contenute nei piani attuativi e loro
commi da 21 a 24 , della legge 15 dicembre 2004, varianti hanno carattere vincolante e producono
n. 308 (Delega al Governo per il riordino, il effetti diretti sul regime giuridico dei suoli.
coordinamento e l’integrazione della legislazione in
materia ambientale e misure di diretta Art. 13 (Approvazione degli atti
applicazione), alle aree destinate alla realizzazione costituenti il piano di governo del
di interventi di interesse pubblico o generale, non territorio)
disciplinate da piani e da atti di programmazione, 1. Gli atti di PGT sono adottati ed approvati dal
possono essere attribuiti, a compensazione della consiglio comunale.
loro cessione gratuita al comune, aree in permuta o
diritti edificatori trasferibili su aree edificabili 2. Prima del conferimento dell’incarico di
previste dagli atti di PGT anche non soggette a redazione degli atti del PGT, il comune pubblica
piano attuativo. In alternativa a tale attribuzione di avviso di avvio del procedimento su almeno un
diritti edificatori, sulla base delle indicazioni del quotidiano o periodico a diffusione locale e sui
piano dei servizi il proprietario può realizzare normali canali di comunicazione con la
direttamente gli interventi di interesse pubblico o cittadinanza, stabilendo il termine entro il quale
generale, mediante accreditamento o stipulazione di chiunque abbia interesse, anche per la tutela degli
convenzione con il comune per la gestione del interessi diffusi, può presentare suggerimenti e
servizio. proposte. Il comune può, altresì, determinare altre
forme di pubblicità e partecipazione.
4. I diritti edificatori attribuiti a titolo di
compensazione ai sensi del comma 3 sono 3. Prima dell’adozione degli atti di PGT il comune,
liberamente commerciabili. tramite consultazioni, acquisisce entro trenta giorni
il parere delle parti sociali ed economiche.
5. Il documento di piano può prevedere, a fronte di
rilevanti benefici pubblici, aggiuntivi rispetto a 4. Entro novanta giorni dall’adozione, gli atti di
quelli dovuti e coerenti con gli obiettivi fissati, una PGT sono depositati, a pena di inefficacia degli
disciplina di incentivazione, in misura non stessi, nella segreteria comunale per un periodo
superiore al 15 per cento della volumetria ammessa, continuativo di trenta giorni, ai fini della
per interventi ricompresi in piani attuativi presentazione di osservazioni nei successivi trenta
finalizzati alla riqualificazione urbana e in iniziative giorni. Del deposito degli atti è fatta, a cura del
di edilizia residenziale pubblica (5) consistente comune, pubblicità sul Bollettino ufficiale della
nell’attribuzione di indici differenziati determinati Regione e su almeno un quotidiano o periodico a
in funzione degli obiettivi di cui sopra. Analoga diffusione locale.
disciplina di incentivazione può essere prevista 5. Il documento di piano, contemporaneamente al
anche ai fini della promozione dell’edilizia deposito, è trasmesso alla provincia se dotata di
bioclimatica e del risparmio energetico, in coerenza piano territoriale di coordinamento vigente. La
con i criteri e gli indirizzi regionali previsti provincia, garantendo il confronto con il comune
dall’articolo 44, comma 18. interessato, valuta esclusivamente la compatibilità
di detto atto con il proprio piano territoriale di
Art. 12 (Piani attuativi comunali) coordinamento entro centoventi giorni dal
1. L’attuazione degli interventi di trasformazione e ricevimento della relativa documentazione, decorsi
sviluppo indicati nel documento di piano avviene inutilmente i quali la valutazione si intende espressa
attraverso i piani attuativi comunali, costituiti da favorevolmente. Qualora il comune abbia
tutti gli strumenti attuativi previsti dalla presentato anche proposta di modifica o
legislazione statale e regionale. integrazione degli atti di pianificazione provinciale,
2. Il documento di piano connette direttamente le le determinazioni in merito sono assunte con
azioni di sviluppo alla loro modalità di attuazione deliberazione di giunta provinciale. In caso di
mediante i vari tipi di piani attuativi comunali con assenso alla modifica, il comune può sospendere la
eventuale eccezione degli interventi pubblici e di procedura di approvazione del proprio documento
quelli di interesse pubblico o generale, di cui di piano sino alla definitiva approvazione, nelle
all’articolo 9, comma 10. forme previste dalla vigente legislazione e dalla
presente legge, della modifica dell’atto di per conoscenza alla provincia ed alla Giunta
pianificazione provinciale di cui trattasi, oppure regionale.
richiedere la conclusione della fase valutativa, nel 11. Gli atti di PGT acquistano efficacia con la
qual caso le parti del documento di piano connesse pubblicazione dell’avviso della loro approvazione
alla richiesta modifica della pianificazione definitiva sul Bollettino ufficiale della Regione, da
provinciale acquistano efficacia alla definitiva effettuarsi a cura del comune.
approvazione della modifica medesima. In ogni
12. Nel periodo intercorrente tra l’adozione e la
caso, detta proposta comunale si intende respinta
definitiva approvazione pubblicazione dell’avviso
qualora la provincia non si pronunci in merito entro
di approvazione (6) degli atti di PGT si applicano le
centoventi giorni dalla trasmissione della proposta
misure di salvaguardia in relazione a interventi,
stessa.
oggetto di domanda di permesso di costruire,
5 bis. Fino all’approvazione del piano territoriale ovvero di denuncia di inizio attività, che risultino in
regionale, i comuni appartenenti a province non contrasto con le previsioni degli atti medesimi.
dotate di piano territoriale di coordinamento
13. Le disposizioni del presente articolo si
vigente trasmettono il documento di piano alla
applicano anche alle varianti agli atti costituenti il
Regione, contemporaneamente al deposito. La
PGT.
Regione formula un parere vincolante in relazione
ai propri indirizzi di politica territoriale, entro 14. I comuni, con deliberazione del consiglio
centoventi giorni dal ricevimento della relativa comunale, possono avvalersi della provincia per la
documentazione, decorsi inutilmente i quali il redazione degli atti di PGT; i comuni inclusi in una
parere si intende reso favorevolmente. Il comune è comunità montana possono avvalersi della
tenuto, nei confronti della Regione, a quanto comunità montana stessa. Le modalità, i tempi e gli
previsto nel comma 7, secondo periodo.”; (5) oneri dell’avvalimento sono definiti con
convenzione. I comuni possono tra loro costituire
6. Il documento di piano, contemporaneamente al
consorzi o concludere convenzioni, nelle forme
deposito, è trasmesso anche all’A.S.L. e
disciplinate dalla legislazione vigente, aventi ad
all’A.R.P.A., che, entro i termini per la
oggetto la pianificazione complessiva e coordinata
presentazione delle osservazioni di cui al comma 4,
dei rispettivi territori. In tal caso resta ferma la
possono formulare osservazioni, rispettivamente
procedura di approvazione in capo ai singoli
per gli aspetti di tutela igienico-sanitaria ed
comuni.
ambientale, sulla prevista utilizzazione del suolo e
sulla localizzazione degli insediamenti produttivi. Art. 14 (Approvazione dei piani
7. Entro novanta giorni dalla scadenza del termine attuativi e loro varianti. Interventi
per la presentazione delle osservazioni, a pena di sostitutivi)
inefficacia degli atti assunti, il consiglio comunale 1. I piani attuativi e loro varianti, conformi alle
decide sulle stesse, apportando agli atti di PGT le previsioni degli atti di PGT, sono adottati dalla
modificazioni conseguenti all’eventuale Giunta comunale; dal consiglio comunale (6); nel
accoglimento delle osservazioni. Contestualmente, caso si tratti di piani di iniziativa privata,
a pena di inefficacia degli atti assunti, provvede l’adozione interviene entro novanta giorni dalla
all’adeguamento del documento di piano adottato, presentazione al comune del piano attuativo o della
nel caso in cui la provincia abbia ravvisato elementi variante. Il predetto termine di novanta giorni può
di incompatibilità con le previsioni prevalenti del essere interrotto una sola volta qualora gli uffici
proprio piano territoriale di coordinamento, o con i comunali deputati all’istruttoria richiedano, con
limiti di cui all’articolo 15, comma 5, ovvero ad provvedimento espresso da assumere nel termine di
assumere le definitive determinazioni qualora le trenta giorni dalla data di presentazione del piano
osservazioni provinciali riguardino previsioni di attuativo, le integrazioni documentali, ovvero le
carattere orientativo. modifiche progettuali ritenute necessarie per
8. Qualora nel piano territoriale regionale vi siano l’adeguamento dello stesso alle prescrizioni
determinazioni che devono obbligatoriamente normative vigenti; in questo caso, il termine di
essere recepite da parte del comune nel documento novanta giorni di cui al presente comma decorre
di piano, lo stesso è tenuto nei confronti della nuovamente e per intero dalla data di presentazione
Regione a quanto previsto nei commi 5, primo della documentazione integrativa, ovvero delle
periodo e 7, secondo periodo. modifiche progettuali richieste; della conclusione
9. La deliberazione del consiglio comunale di della fase istruttoria, indipendentemente dall’esito
controdeduzione alle osservazioni e di recepimento della medesima, è data comunicazione da parte dei
delle prescrizioni provinciali o regionali di cui ai competenti uffici comunali al soggetto proponente.
commi precedenti non è soggetta a nuova La conclusione in senso negativo della fase
pubblicazione. istruttoria pone termine al procedimento di
10. Gli atti di PGT, definitivamente approvati, sono adozione dei piani attuativi e loro varianti.
depositati presso la segreteria comunale ed inviati 2. La deliberazione di adozione è depositata per
quindici giorni consecutivi nella segreteria
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comunale, unitamente a tutti gli elaborati; del 12. Non necessita di approvazione di preventiva
deposito è data comunicazione al pubblico variante la previsione, in fase di esecuzione, di
mediante avviso affisso all’albo pretorio. modificazioni planivolumetriche, a condizione che
3. Durante il periodo di pubblicazione, chiunque ha queste non alterino le caratteristiche tipologiche di
facoltà di prendere visione degli atti depositati e, impostazione dello strumento attuativo stesso, non
entro quindici giorni decorrenti dalla scadenza del incidano sul dimensionamento globale degli
termine per il deposito, può presentare osservazioni. insediamenti e non diminuiscano la dotazione di
aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o
4. Entro trenta giorni Entro sessanta giorni (6) dalla
generale.
scadenza del termine di presentazione delle
osservazioni, a pena di inefficacia degli atti assunti, CAPO III PIANO TERRITORIALE DI
la Giunta comunale il consiglio comunale (6) COORDINAMENTO PROVINCIALE
approva il piano attuativo decidendo nel contempo
sulle osservazioni presentate. Art. 15 (Contenuti del piano
5. Qualora il piano attuativo introduca varianti agli territoriale di coordinamento
atti di PGT, dopo l’adozione da parte della giunta provinciale)
comunale, del consiglio comunale (6) si applica 1. Con il piano territoriale di coordinamento
quanto previsto dall’articolo 13, commi da 4 a 12. provinciale, di seguito denominato PTCP, la
6. L’infruttuosa decorrenza del termine posto dal provincia definisce, ai sensi e con gli effetti di cui
comma 1 per l’adozione del piano attuativo all’articolo 2, comma 4, gli obiettivi generali
costituisce presupposto per la richiesta di intervento relativi all’assetto e alla tutela del proprio territorio
sostitutivo. connessi ad interessi di rango provinciale o
sovracomunale o costituenti attuazione della
7. Il potere d’intervento sostitutivo è esercitato dalla
pianificazione regionale; sono interessi di rango
Regione, ovvero dalle province a far tempo
provinciale e sovracomunale quelli riguardanti
dall’efficacia del rispettivo piano territoriale di
l’intero territorio provinciale o comunque quello di
coordinamento provinciale.
più comuni. Il PTCP è atto di indirizzo della
8. Al fine di attivare il procedimento di cui al programmazione socio-economica della provincia
comma 7, chi ha presentato il piano attuativo, ed ha efficacia paesaggistico–ambientale per i
verificata l’inerzia comunale, può, con atto contenuti e nei termini di cui ai commi seguenti.
notificato o trasmesso in plico raccomandato con
Il PTCP, per la parte di carattere programmatorio:
avviso di ricevimento, intimare al comune di
provvedere nel termine di quindici giorni dal a) definisce, avvalendosi degli strumenti di cui
ricevimento della richiesta. all’articolo 3, il quadro conoscitivo del proprio
territorio come risultante dalle trasformazioni
9. Decorso infruttuosamente il termine previsto dal
avvenute;
comma 8, chi ha presentato il piano attuativo può
b) indica gli obiettivi di sviluppo economico-sociale
inoltrare al dirigente della competente struttura
a scala provinciale, a tal fine raccordando le
regionale o provinciale istanza per la nomina di un
previsioni dei piani di settore la cui approvazione è
commissario ad acta; il dirigente provvede sulla
demandata per legge alla provincia e
richiesta nel termine di quindici giorni dal
approfondendo i contenuti della programmazione
ricevimento dell’istanza, invitando il comune ad
regionale, nonché, eventualmente, proponendo le
assumere il provvedimento conclusivo del
modifiche o integrazioni della programmazione
procedimento di adozione del piano attuativo entro
regionale ritenute necessarie;
trenta giorni dal ricevimento della comunicazione
c) indica elementi qualitativi a scala provinciale o
stessa, che si intende quale avvio del procedimento
sovracomunale, sia orientativi che prevalenti,
sostitutivo ai sensi dell’articolo 7 della legge 7
secondo le qualificazioni della presente legge, per
agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di
la pianificazione comunale e dispone i contenuti
procedimento amministrativo e di diritto di accesso
minimi sui temi di interesse sovracomunale che
ai documenti amministrativi).
devono essere previsti nel documento di piano, nel
10. Il Presidente della Giunta regionale o piano delle regole e nel piano dei servizi;
provinciale o l’assessore competente, se delegato, d) definisce criteri per l’organizzazione, il
scaduto inutilmente il termine di trenta giorni di cui dimensionamento, la realizzazione e l’inserimento
al comma 9, nomina, nei successivi quindici giorni, ambientale e paesaggistico delle infrastrutture
un commissario ad acta, scelto tra i soggetti iscritti riguardanti il sistema della mobilità ed il relativo
all’albo di cui all’articolo 31. coordinamento tra tali criteri e le previsioni della
11. Entro il termine di trenta giorni dalla nomina, il pianificazione comunale;
commissario ad acta assume, in via sostitutiva, gli e) stabilisce, in coerenza con la programmazione
atti e i provvedimenti necessari per la conclusione regionale e con i criteri di cui alla lettera d), il
del procedimento di adozione del piano attuativo; programma generale delle maggiori infrastrutture
gli oneri derivanti dall’attività del commissario ad riguardanti il sistema della mobilità e le principali
acta sono posti a carico del comune inadempiente. linee di comunicazione, di cui definisce la relativa
localizzazione sul territorio, avente valore
indicativo, fatti salvi i casi di prevalenza di cui 1. In ciascuna provincia è istituita, a cura della
all’articolo 18; provincia stessa, una conferenza dei comuni, delle
f) individua i corridoi tecnologici ove realizzare le comunità montane e degli enti gestori delle aree
infrastrutture di rete di interesse sovracomunale, regionali protette i cui territori di competenza
definendone i criteri per l’inserimento ambientale e ricadono anche parzialmente nel territorio
paesaggistico; provinciale, avente funzioni consultive e
g) prevede indicazioni puntuali per la realizzazione propositive nell’ambito delle materie trasferite alle
di insediamenti di portata sovracomunale, se province attinenti al territorio e all’urbanistica.
definiti come tali dai PGT dei comuni; 2. Alla conferenza partecipano i sindaci dei comuni
h) indica modalità per favorire il coordinamento tra e i presidenti delle comunità montane e degli enti
le pianificazioni dei comuni, prevedendo anche gestori delle aree regionali protette o loro delegati;
forme compensative o finanziarie, eventualmente alle sedute della conferenza partecipano, senza
finalizzate all’incentivazione dell’associazionismo diritto di voto, il presidente della provincia, il
tra i comuni. vicepresidente e l’assessore competente, se
3. In ordine alla tutela ambientale, all’assetto delegato.
idrogeologico e alla difesa del suolo, il PTCP 3. La conferenza elegge tra i suoi componenti un
definisce l’assetto idrogeologico del territorio presidente ed approva un regolamento per il suo
secondo quanto disposto dall’articolo 56. funzionamento entro novanta giorni dal suo
4. Il PTCP definisce gli ambiti destinati all’attività insediamento. Il regolamento deve prevedere che la
agricola analizzando le caratteristiche, le risorse conferenza sia convocata anche su proposta della
naturali e le funzioni e dettando i criteri e le provincia, nonché la possibilità di articolare la
modalità per individuare a scala comunale le aree conferenza per ambiti territoriali delimitati in
agricole, nonchè specifiche norme di relazione a specifiche tematiche.
valorizzazione, di uso e di tutela, in rapporto con 4. Al fine di procedere all’elezione del presidente
strumenti di pianificazione e programmazione della conferenza, il presidente della provincia
regionali, ove esistenti. convoca e presiede la prima seduta della conferenza
5. Tale individuazione ha efficacia prevalente ai stessa; sino all’approvazione del regolamento, le
sensi dell’articolo 18, nei limiti della facoltà dei decisioni sono assunte con il voto favorevole della
comuni di apportarvi, in sede di redazione del piano maggioranza degli enti locali rappresentati.
delle regole, rettifiche, precisazioni e miglioramenti Art. 17 (Approvazione del piano
derivanti da oggettive risultanze riferite alla scala
comunale. In tal caso per l’approvazione di detto territoriale di coordinamento
piano si applicano anche i commi 5 e 7 dell’articolo provinciale)
13. 1. In fase di predisposizione del PTCP, la provincia
6. Per la parte inerente alla tutela paesaggistica, il assicura, anche in forme definite con proprio atto, la
PTCP dispone quanto previsto dall’articolo 77, partecipazione attiva dei comuni, delle comunità
individua le previsioni atte a raggiungere gli montane, degli enti gestori delle aree regionali
obiettivi del piano territoriale regionale e può protette interessati ai sensi dell’articolo 16, comma
inoltre individuare gli ambiti territoriali in cui 1, degli altri enti locali, ivi comprese le altre
risulti opportuna l’istituzione di parchi locali di province interessate, delle autonomie funzionali,
interesse sovracomunale. delle parti sociali, degli ordini professionali, delle
7. Relativamente alle aree comprese nel territorio di associazioni ambientaliste o portatrici di interessi
aree regionali protette, per le quali la gestione e le diffusi, anche mediante forme diverse di
funzioni di natura paesaggistico-ambientale partecipazione e persegue la coerenza degli
spettano ai competenti enti preposti secondo obiettivi di piano con le esigenze e le proposte
specifiche leggi e provvedimenti regionali, il PTCP manifestate da tali enti ed acquisite in via
recepisce gli strumenti di pianificazione approvati o preventiva; a tal fine la provincia svolge
adottati che costituiscono il sistema delle aree consultazioni con detti enti, secondo modalità dalla
regionali protette, attenendosi, nei casi di piani di stessa determinate, che devono in ogni caso
parco adottati, alle misure di salvaguardia previste prevedere, a favore degli enti consultati, un termine
in conformità alla legislazione in materia; la congruo per inoltrare le proprie proposte.
provincia coordina con i rispettivi enti gestori la 2. Nella medesima fase di predisposizione, la
definizione delle indicazioni territoriali di cui ai provincia può chiedere alla Regione apposita
precedenti commi, qualora incidenti su aree consultazione diretta ad approfondire le risultanze
comprese nel territorio delle aree regionali protette, di suo interesse della programmazione e
fermi restando i casi di prevalenza del PTCP di cui pianificazione regionale, anche in relazione agli
all’articolo 18. indirizzi di cui all’articolo 1, comma 3.
Art. 16 (Conferenza dei comuni, 3. Il PTCP è adottato dal consiglio provinciale,
previo parere obbligatorio della conferenza di cui
delle comunità montane e degli enti all’articolo 16, dal quale la provincia può
gestori delle aree regionali protette)
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a) le previsioni in materia di tutela dei beni c) qualora sussista intesa o altra forma di accordo
ambientali e paesaggistici in attuazione dell’articolo con l’ente gestore del parco regionale interessato e
77; con la Regione, anche in relazione alle misure di
b) l’indicazione della localizzazione delle mitigazione e compensazione ambientale da
infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità, realizzarsi contemporaneamente alla realizzazione
qualora detta localizzazione sia sufficientemente della suddetta infrastruttura.
puntuale, alla scala della pianificazione provinciale,
in rapporto a previsioni della pianificazione o CAPO IV PIANO TERRITORIALE
programmazione regionale, programmazioni di altri REGIONALE
enti competenti, stato d’avanzamento delle relative Art. 19 (Oggetto e contenuti del
procedure di approvazione, previa definizione di piano territoriale regionale)
atti d’intesa, conferenze di servizi, programmazioni
negoziate. Il piano individua espressamente le 1. Il piano territoriale regionale, di seguito
previsioni localizzative aventi tale efficacia. In caso denominato PTR, costituisce atto fondamentale di
di attribuzione di efficacia localizzativa, la indirizzo, agli effetti territoriali, della
previsione del piano, oltre che prescrittiva nei programmazione di settore della Regione, nonché
confronti della pianificazione comunale, costituisce di orientamento della programmazione e
disciplina del territorio immediatamente vigente, ad pianificazione territoriale dei comuni e delle
ogni conseguente effetto quale vincolo province. La Regione con il PTR, sulla base dei
conformativo della proprietà. Detta efficacia, e il contenuti del programma regionale di sviluppo e
connesso vincolo, decade qualora, entro cinque anni della propria programmazione generale e di settore,
dalla definitiva approvazione del piano, non sia indica gli elementi essenziali del proprio assetto
approvato il progetto preliminare dell’opera o della territoriale e definisce altresì, in coerenza con
struttura di cui trattasi. In tal caso, la previsione quest’ultimo, i criteri e gli indirizzi per la redazione
localizzativa conserva efficacia di orientamento e di degli atti di programmazione territoriale di province
indirizzo fino al successivo aggiornamento del e comuni. Il PTR ha natura ed effetti di piano
piano; territoriale paesaggistico ai sensi della vigente
c) la individuazione degli ambiti di cui all’articolo legislazione e a tal fine ha i contenuti e l’efficacia
15, comma 4, fino alla approvazione del PGT; di cui agli articoli 76 e 77.
d) l’indicazione, per le aree soggette a tutela o 2. In particolare, il PTR:
classificate a rischio idrogeologico e sismico, delle a) indica:
opere prioritarie di sistemazione e consolidamento, 1) gli obiettivi principali di sviluppo socio –
nei soli casi in cui la normativa e la economico del territorio regionale, come
programmazione di settore attribuiscano alla espressi dal programma regionale di sviluppo
provincia la competenza in materia con efficacia e dal complesso della programmazione
prevalente. regionale di settore;
3. Le previsioni del PTCP concernenti la 2) il quadro delle iniziative inerenti alla
realizzazione, il potenziamento e l’adeguamento realizzazione delle infrastrutture e delle
delle infrastrutture riguardanti il sistema della opere pubbliche di interesse regionale e
mobilità, prevalgono sulle disposizioni dei piani nazionale;
territoriali di coordinamento dei parchi regionali di 3) i criteri operativi per la salvaguardia
cui alla legge regionale 30 novembre 1983, n. 86 dell’ambiente, in relazione alle previsioni dei
(Piano generale delle aree regionali protette. Norme piani territoriali di coordinamento dei parchi
per l’istituzione e la gestione delle riserve, dei regionali, della disciplina delle aree regionali
parchi e dei monumenti naturali nonché delle aree protette e degli atti di regolamentazione e
di particolare rilevanza naturale e ambientale), non programmazione regionale e nazionale in
costituenti parchi naturali o aree naturali protette materia di salvaguardia delle risorse idriche,
secondo la vigente legislazione, nei seguenti casi: geologiche, idrogeologiche, agro-forestali,
a) qualora costituiscano diretta attuazione di ecologiche, della riduzione
interventi previsti come prioritari nel piano dell’inquinamento acustico ed atmosferico,
territoriale regionale, a norma dell’articolo 20, dello smaltimento dei rifiuti;
comma 4; 4) il quadro delle conoscenze delle
b) qualora il carattere prioritario di tali interventi sia caratteristiche fisiche del territorio, secondo
stato riconosciuto, a seguito di proposta della quanto disposto dall’articolo 55, comma 1,
provincia, dalla Regione in sede di aggiornamento lettera a);
del piano territoriale regionale; in tal caso la b) definisce, in base agli elementi di cui alla lettera
previsione del PTCP acquista efficacia prevalente a):
sul piano territoriale di coordinamento del parco 1) le linee orientative dell’assetto del territorio
regionale a seguito dell’approvazione regionale, anche con riferimento
dell’aggiornamento del piano territoriale regionale all’individuazione dei principali poli di
che reca il riconoscimento di priorità; sviluppo regionale e delle zone di
preservazione e salvaguardia ambientale;
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2) gli indirizzi generali per il riassetto del 2. Le valutazioni di compatibilità rispetto al PTR,
territorio ai fini della prevenzione dei rischi sia per gli atti della stessa Regione che per quelli
geologici, idrogeologici e sismici, secondo degli enti locali o di altri enti, concernono
quanto disposto dall’articolo 55, comma 1, l’accertamento dell’idoneità dell’atto, oggetto della
lettera b); valutazione o verifica, ad assicurare il
3) gli indirizzi per la programmazione conseguimento degli obiettivi fissati nel piano,
territoriale di comuni e province, al fine di salvaguardandone i limiti di sostenibilità previsti.
garantirne, nel rispetto e nella valorizzazione 3. Nella continuità degli obiettivi principali, il piano
delle autonomie locali, la complessiva è suscettibile di modifiche, integrazioni,
coerenza al quadro programmatico regionale; adeguamenti, anche conseguenti ad osservazioni,
a tal fine, e in particolare, definisce gli proposte ed istanze provenienti dagli enti locali e
elementi costituenti limiti essenziali di dagli altri enti interessati, con le modalità previste
salvaguardia della sostenibilità ambientale dall’articolo 21.
dello sviluppo socio – economico del
4. Le previsioni del PTR concernenti la
territorio regionale;
realizzazione di prioritarie infrastrutture e di
4) gli obiettivi prioritari di interesse regionale
interventi di potenziamento ed adeguamento delle
di cui all’articolo 20, comma 4;
linee di comunicazione e del sistema della mobilità,
c) individua idonei strumenti per garantire il
nonché inerenti all’individuazione dei principali
perseguimento degli obiettivi regionali e in
poli di sviluppo regionale e delle zone di
particolare:
preservazione e salvaguardia ambientale,
1) forme di compensazione economico–
espressamente qualificate quali obiettivi prioritari
finanziaria a favore degli enti locali ricadenti
di interesse regionale o sovraregionale, prevalgono
in ambiti oggetto di limitazione delle
sulle disposizioni dei piani territoriali di
possibilità di sviluppo, nonché modalità di
coordinamento dei parchi regionali di cui alla l.r.
compensazione ambientale per interventi che
86/1983, non costituenti parchi naturali o aree
determinano impatti rilevanti sul territorio
naturali protette secondo la vigente legislazione. In
anche in comuni non direttamente interessati
caso di difformità tra il PTR e la pianificazione di
dagli interventi stessi; a tal fine la Regione si
aree naturali protette, all’atto della presentazione
avvale di fondi propri o indica le modalità
del piano per l’approvazione il Consiglio regionale
per suddividere solidalmente tra gli enti
assume le determinazioni necessarie ad assicurare
locali, in rapporto alle differenti potenzialità
la coerenza tra detti strumenti, prevedendo le
di sviluppo e ai vincoli di sostenibilità
eventuali mitigazioni e compensazioni ambientali
derivanti a ciascuno dai contenuti della
in accordo con l’ente gestore del parco.
programmazione regionale, i vantaggi e gli
oneri conseguenti; 5. Le previsioni di cui al comma 4 hanno, qualora
2) modalità di aggiornamento ed adeguamento ciò sia previsto dal piano, immediata prevalenza su
efficaci e flessibili dei suoi contenuti, in ogni altra difforme previsione contenuta nel PTCP
considerazione dell’evoluzione del ovvero nel PGT. In tal caso la previsione del piano
programma regionale di sviluppo, della costituisce disciplina del territorio immediatamente
programmazione socio – economica e vigente, ad ogni conseguente effetto, quale vincolo
settoriale regionale, nazionale e comunitaria, conformativo della proprietà. Detta efficacia, e il
nonché in relazione agli atti di connesso vincolo, decade qualora, entro cinque anni
programmazione approvati e alle iniziative dalla definitiva approvazione del piano, non sia
attivate; approvato il progetto preliminare dell’opera o della
3) modalità di espletamento contestuale e struttura di cui trattasi, conservando la previsione
coordinato delle procedure previste per efficacia di orientamento e di indirizzo fino al
l’attuazione degli obiettivi e degli indirizzi successivo aggiornamento del piano.
contenuti nel piano. 6. Qualora aree di significativa ampiezza territoriale
Art. 20 (Effetti del piano territoriale siano interessate da opere, interventi o destinazioni
funzionali aventi rilevanza regionale o
regionale. Piano territoriale sovraregionale, il PTR può, anche su richiesta delle
regionale d’area) province interessate, prevedere l’approvazione di
1. Il PTR costituisce quadro di riferimento per la un piano territoriale regionale d’area, che disciplini
valutazione di compatibilità degli atti di governo il governo di tali aree. Tale piano approfondisce, a
del territorio di comuni, province, comunità scala di maggior dettaglio, gli obiettivi socio –
montane, enti gestori di parchi regionali, nonché di economici ed infrastrutturali da perseguirsi, detta i
ogni altro ente dotato di competenze in materia. criteri necessari al reperimento e alla ripartizione
Contiene prescrizioni di carattere orientativo per la delle risorse finanziarie e dispone indicazioni
programmazione regionale di settore e ne definisce puntuali e coordinate riguardanti il governo del
gli indirizzi tenendo conto dei limiti derivanti dagli territorio, anche con riferimento alle previsioni
atti di programmazione dell’ordinamento statale e insediative, alle forme di compensazione e
di quello comunitario. ripristino ambientale, ed alla disciplina degli
interventi sul territorio stesso. Le disposizioni e i consultazioni attivo per tutta la durata della
contenuti del piano territoriale regionale d’area costruzione del piano. La Giunta regionale
hanno efficacia diretta e cogente nei confronti dei predispone il piano e lo sottopone al Consiglio
comuni e delle province compresi nel relativo regionale per la sua adozione.
ambito. Il PGT di detti comuni è assoggettato alla 2. Il PTR o sua variante, una volta adottato, è
procedura di cui all’articolo 13, comma 8. soggetto a pubblicazione- pubblicizzazione con le
7. Il piano territoriale regionale d’area è approvato stesse forme e modalità di cui al comma 1. Tutti i
con le procedure di cui all’articolo 21, comma 6. La soggetti interessati, singolarmente o riuniti in
Giunta regionale, con apposita deliberazione, può associazioni, consorzi, organismi rappresentativi
deferire in tutto o in parte l’elaborazione del piano qualificati, possono presentare, entro il termine di
alla provincia o alle province territorialmente sessanta giorni, decorrenti dalla pubblicazione
interessate, o comunque avvalersi della dell’avviso sul Bollettino ufficiale della Regione,
collaborazione di tali enti. In tal caso il piano osservazioni in ordine al PTR adottato o sua
territoriale regionale d’area, per le aree ivi variante.
comprese, ha natura ed effetti di PTCP, 3. La Giunta regionale esamina le osservazioni
sostituendosi a quest’ultimo e da esso venendo pervenute e formula proposte di controdeduzione al
recepito, previo parere favorevole del consiglio Consiglio regionale.
provinciale interessato. La deliberazione della
4. Il Consiglio regionale, entro novanta giorni dal
Giunta regionale di adozione del piano d’area
ricevimento delle proposte di cui al comma 3,
specifica i casi in cui il piano sia dotato di tale
decide in merito alle stesse e approva il PTR o sua
particolare efficacia.
variante.
7 bis. Fino all’approvazione del PTR previsto
5. Il piano acquista efficacia con la pubblicazione
dall’articolo 19, la giunta regionale, con apposita
dell’avviso di approvazione sul Bollettino ufficiale
deliberazione, può dar corso all’approvazione di
della Regione.
piani territoriali regionali d’area, secondo le
procedure di cui all’articolo 21, comma 6. Trovano 6. L’istruttoria del piano d’area avviene sentiti i
applicazione le disposizioni di cui ai commi comuni, le province e gli enti gestori delle aree
6secondo e terzo periodo, e 7 del presente articolo, regionali protette interessate, riuniti in apposita
nonché le procedure di valutazione ambientale di conferenza; il piano territoriale regionale d’area,
cui all’articolo 4.; (7) attuativo del PTR, è approvato dalla Regione. A tal
fine:
Art. 21 (Approvazione del piano
a) la Giunta regionale pubblica avviso di avvio del
territoriale regionale. Approvazione procedimento sul Bollettino ufficiale della Regione
dei piani territoriali regionali d’area) e su almeno due quotidiani a diffusione regionale,
1. La Giunta regionale, almeno sessanta giorni individuando altresì forme integrative di
prima dell’assunzione della determinazione di pubblicizzazione, in relazione alle caratteristiche
procedere all’elaborazione del PTR o sua variante, specifiche del territorio interessato e delle opere ed
pubblica avviso sul Bollettino ufficiale della interventi di interesse regionale da programmarsi;
Regione e su almeno due quotidiani a diffusione b) una volta adottato, il piano è depositato per un
regionale. Separato avviso viene trasmesso alle periodo di trenta giorni presso la segreteria della
province e alla Conferenza regionale delle Giunta regionale per la presentazione di
autonomie, di cui all’articolo 1, comma 16, della osservazioni nei successivi trenta giorni;
legge regionale 5 gennaio 2000, n 1 (Riordino del c) la Giunta regionale esamina le osservazioni, si
sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione pronuncia nel merito e trasmette al Consiglio
del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di regionale il provvedimento per la definitiva
funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle approvazione;
regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I d) il piano acquista efficacia con la pubblicazione
della legge 15 marzo 1997, n. 59”). Nei sessanta dell’avviso della sua approvazione sul Bollettino
giorni decorrenti dalla pubblicazione dell’avviso sul ufficiale della Regione.
Bollettino ufficiale della Regione, tutti i soggetti Art. 22 (Aggiornamento del piano
interessati possono formulare proposte utili alla
predisposizione del PTR o sua variante, secondo le
territoriale regionale)
modalità stabilite nell’avviso stesso. La Giunta 1. Il PTR è aggiornato annualmente mediante il
regionale esamina le proposte ricevute e valuta gli documento di programmazione economico-
elementi utili dei quali intende tenere conto nella finanziaria regionale, approvato ai sensi
elaborazione del PTR o sue varianti, individuando dell’articolo 9 bis della legge regionale 31 marzo
altresì le modalità con le quali consultare tutti i 1978, n. 34 (Norme sulle procedure della
soggetti interessati al piano in quanto portatori di programmazione, sul bilancio e sulla contabilità
interessi diffusi nonché le altre forme di della Regione). L’aggiornamento può comportare
partecipazione di soggetti pubblici e privati, anche l’introduzione di modifiche ed integrazioni, a
attraverso la costituzione di un forum per le seguito di studi e progetti, di sviluppo di procedure,
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del coordinamento con altri atti della all’adeguamento dei PRG vigenti, a norma
programmazione regionale, nonché di quelle di dell’articolo 26, e comunque non oltre il predetto
altre regioni, dello Stato, dell’Unione Europea. termine di quattro anni, i comuni, ad eccezione di
2. La Giunta regionale è autorizzata, per le finalità quelli di cui al comma 2, possono procedere
previste dal presente articolo, nonché dagli articoli unicamente all’approvazione di atti di
19 e 20, a conferire incarichi professionali, anche al programmazione negoziata, di progetti in variante
fine di effettuare ricerche, acquisire e realizzare ai sensi dell’articolo 5 del decreto del Presidente
dotazioni strumentali e pubblicazioni. della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 447
(Regolamento recante norme di semplificazione dei
CAPO V SUPPORTO AGLI ENTI LOCALI procedimenti di autorizzazione per la realizzazione,
Art. 23 (Supporto agli enti locali) l’ampliamento, la ristrutturazione e la riconversione
di impianti produttivi per l’esecuzione di opere
1. La Giunta regionale assicura agli enti locali, che interne ai fabbricati, nonché per la determinazione
intendono avvalersene, idonea collaborazione delle aree destinate agli insediamenti produttivi, a
tecnica e a tal fine individua la struttura operativa norma dell’articolo 20, comma 8, della legge 15
preposta e le modalità di svolgimento del servizio marzo 1997, n. 59), previo parere vincolante della
in modo da garantire agli enti locali un riferimento Regione qualora non sia vigente il PTCP e con
unico. l’applicazione dell’articolo 97, comma 4, (8) della
2. La Giunta regionale promuove, inoltre, corsi di presente legge, nonché di varianti nei casi di cui
formazione al fine di assicurare le necessarie all’articolo 2, comma 2, della legge regionale 23
professionalità per la predisposizione degli atti di giugno 1997, n. 23 (Accelerazione del
programmazione e pianificazione di cui alla procedimento di approvazione degli strumenti
presente legge. urbanistici comunali e disciplina del regolamento
3. La Giunta regionale, di concerto con le province edilizio) e di piani attuativi in variante, con la
e i comuni, promuove iniziative per la divulgazione procedura di cui all’articolo 3 della predetta l.r.
dei contenuti, delle procedure e degli strumenti 23/1997. Ai soli fini dell’approvazione delle
previsti dalla legge. varianti urbanistiche di adeguamento agli studi per
l’aggiornamento del quadro del dissesto di cui
Art. 24 (Erogazione di contributi) all’elaborato 2 del piano stralcio per l’assetto
1. La Regione, al fine di favorire la predisposizione, idrogeologico, predisposti secondo i criteri di cui
da parte dei piccoli comuni individuati ai sensi all’articolo 57, comma 1, e agli studi per la
dell’articolo 2 della legge regionale 5 maggio 2004, definizione del reticolo idrico, previa valutazione
n. 11 (Misure di sostegno a favore dei piccoli tecnica da parte delle competenti strutture
comuni della Lombardia), degli strumenti di regionali in base alle rispettive discipline di settore,
programmazione e pianificazione di cui alla la fattispecie di cui all’articolo 2, comma 2, lettera
presente legge, eroga contributi per la redazione i), della l.r. 23/1997 trova applicazione senza
della necessaria documentazione conoscitiva, che l’eccezione prevista dalla stessa lett. i). Ai soli fini
deve integrarsi nel SIT di cui all’articolo 3, nonché dell’approvazione delle varianti urbanistiche
per la redazione da parte delle province dei finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche
rispettivi piani territoriali di coordinamento e non di competenza comunale, la fattispecie di cui
relativi aggiornamenti. all’articolo 2, comma 2, lettera b), della l.r.
1bis. La Regione eroga altresì contributi in conto 23/1997, trova applicazione anche in assenza di
capitale ai comuni, nonché nelle forme associative originaria previsione localizzativa e senza
tra comuni di cui al decreto legislativo 18 agosto necessità di previa progettazione esecutiva.;(9) fino
2000, n. 267 (Testo unico delle leggi all’adeguamento, il piano dei servizi di cui
sull’ordinamento degli enti locali), per la redazione all’articolo 9 può essere approvato, nel rispetto dei
dei piani di governo del territorio di cui alla contenuti e delle procedure di cui alla presente
presente legge e per la dotazione dei relativi legge, in attuazione del piano regolatore generale
supporti tecnologici. (16). vigente nel comune.
2. La Giunta regionale, con propria deliberazione, 1 bis. Fino all’adeguamento di cui all’articolo 26,
determina annualmente i criteri e le modalità per commi 2 e 3, i comuni possono procedere, altresì,
l’erogazione dei contributi di cui ai commi 1 e 1 bis all’approvazione di varianti finalizzate al
(17). perfezionamento di strumenti urbanistici già
approvati dalla Regione, ovvero dagli stessi
CAPO VI DISPOSIZIONI TRANSITORIE comuni, acquisita la verifica di compatibilità da
PER IL TITOLO II parte della provincia, con esplicito rinvio a
Art. 25 (Norma transitoria) successiva disciplina integrativa. Le varianti sono
adottate dal consiglio comunale e approvate
1. Gli strumenti urbanistici comunali vigenti
secondo le disposizioni di cui all’articolo 13,
conservano efficacia fino all’approvazione del PGT
commi 4, 5, 5 bis, 7, 9, 10, 11 e 12.; (7)
e comunque non oltre quattro anni dalla data di
entrata in vigore della presente legge. Fino
2. I comuni, il cui strumento urbanistico generale l’edilizia economica e popolare) e gli interventi
sia stato approvato anteriormente all’entrata in finanziati in attuazione del Programma Regionale
vigore della legge regionale 15 aprile 1975, n. 51 per l’Edilizia Residenziale Pubblica di cui
(Disciplina urbanistica del territorio regionale e all’articolo 3, comma 52, lettera a), della l.r.
misure di salvaguardia per la tutela del patrimonio 1/2000 e relativi programmi annuali, qualora
naturale e paesistico), sino all’approvazione del comportino variante agli strumenti urbanistici
PGT non possono dar corso all’approvazione di comunali vigenti, sono adottati dal consiglio
varianti di qualsiasi tipo, del piano dei servizi, comunale e approvati secondo le disposizioni di cui
nonché di piani attuativi in variante e di atti di all’articolo 13, commi 4, 5, 5 bis, 7, 9, 10, 11 e 12.
programmazione negoziata di iniziativa comunale, (7)
con esclusione delle varianti dirette alla 8 quater. Gli strumenti urbanistici comunali e loro
localizzazione di opere pubbliche da assumersi con varianti approvati ai sensi dei commi 1 e 3
la procedura di cui all’articolo 3 della l.r. 23/1997. acquistano efficacia a seguito della pubblicazione,
3. Ai piani territoriali di coordinamento provinciali, sul Bollettino Ufficiale della Regione, dell’avviso di
ai piani urbanistici generali e loro varianti, nonché approvazione definitiva. (7)
ai piani attuativi già adottati alla data di entrata in 8 quinquies. Fino all’adeguamento di cui
vigore della presente legge, continuano ad all’articolo 26, commi 2 e 3, i comuni, con
applicarsi, sino alla relativa approvazione, le deliberazione del consiglio comunale
disposizioni vigenti all’atto della loro adozione,. analiticamente motivata, possono procedere alla
fermo restando quanto disposto dall’art.36, comma correzione di errori materiali e a rettifiche dei PRG
4. (10) vigenti, non costituenti variante agli stessi. Gli atti
4. Fino all’adeguamento di cui all’articolo 26, i di correzione e rettifica sono depositati presso la
piani territoriali di coordinamento provinciali segreteria comunale, inviati per conoscenza alla
conservano efficacia, ma hanno carattere provincia e alla Giunta regionale ed acquistano
prescrittivo solo per i casi di prevalenza di cui efficacia a seguito della pubblicazione, sul
all’articolo 18 della presente legge. Bollettino Ufficiale della Regione, dell’avviso di
5. Sono fatti salvi e possono essere rilasciati i titoli approvazione e di deposito, da effettuarsi a cura
abilitativi all’edificazione in esecuzione di piani del comune.”; (7)
attuativi o di atti di programmazione negoziata cui Art. 26 (Adeguamento dei piani)
si riferiscono. I soggetti interessati possono
1. Le province deliberano l’avvio del procedimento
procedere mediante denuncia di inizio attività
di adeguamento dei loro piani territoriali di
all’esecuzione di piani attuativi o di atti di
coordinamento provinciali vigenti entro un anno
programmazione.
dalla data di entrata in vigore della presente legge.
6. La violazione di quanto previsto dai commi 1 e 2
2. I comuni deliberano l’avvio del procedimento di
configura lesione di interesse regionale ai fini
adeguamento dei loro PRG vigenti entro un anno
dell’applicazione dei poteri regionali di
dalla data di entrata in vigore della presente legge e
annullamento, sospensione e inibizione di cui
procedono all’approvazione di tutti gli atti di PGT
all’articolo 50.
secondo i principi, i contenuti ed il procedimento
7. In assenza del documento di piano di cui stabiliti dalla presente legge. Per i comuni con
all’articolo 8, la presentazione dei programmi popolazione inferiore a quindicimila abitanti, tale
integrati di intervento previsti dall’articolo 87 è obbligo di adeguamento decorre dalla data di
subordinata all’approvazione da parte del consiglio entrata in vigore della deliberazione della Giunta
comunale, con apposita deliberazione, (10) di un regionale di cui all’articolo 7, comma 3.
documento di inquadramento redatto allo scopo di
3. I comuni di cui all’articolo 25, comma 2,
definire gli obiettivi generali e gli indirizzi
deliberano l’avvio del procedimento di
dell’azione amministrativa comunale nell’ambito
adeguamento dello strumento urbanistico generale
della programmazione integrata di intervento.
entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente
8. Fino all’approvazione del piano dei servizi la legge e procedono successivamente
misura degli oneri di urbanizzazione è determinata all’approvazione di tutti gli atti di PGT.
con applicazione della normativa previgente.
4. Sino alla loro scadenza convenzionale
8 bis. Fino all’adeguamento di cui all’articolo 26, conservano efficacia e non sono soggetti ad
commi 2 e 3, i piani attuativi e loro varianti, adeguamento i piani attuativi comunque denominati
conformi alle previsioni degli strumenti urbanistici e gli atti di programmazione negoziata vigenti.
comunali vigenti, sono adottati e approvati dalla
giunta comunale, con applicazione delle
disposizioni di cui all’articolo 14. (7)
8 ter. Fino all’adeguamento di cui all’articolo 26,
commi 2 e 3, i piani di zona redatti ai sensi della
legge 18 aprile 1962, n. 167 (Disposizioni per
favorire l’acquisizione di aree fabbricabili per
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a) il parere dell’azienda sanitaria locale nel caso in procedura di rilascio deve essere conforme al
cui non possa essere sostituito da una disposto dell’articolo 82.
autocertificazione; Art. 35 (Caratteristiche del
b) il parere dei vigili del fuoco, ove necessario, in
ordine al rispetto della normativa antincendio; permesso di costruire)
c) i pareri della commissione edilizia, se istituita, e 1. Il permesso di costruire è rilasciato al
della commissione per il paesaggio, nel caso di proprietario dell’immobile o a chi abbia titolo per
interventi la cui autorizzazione paesaggistica sia di richiederlo.
competenza comunale ai sensi dell’articolo 80. 2. Il permesso di costruire è trasferibile, insieme
6. L’ufficio cura altresì gli incombenti necessari per all’immobile o al titolo legittimante, ai successori o
l’acquisizione, anche mediante conferenza dei aventi causa. Esso non incide sulla titolarità della
servizi, degli atti di assenso, comunque denominati, proprietà o di altri diritti reali relativi agli immobili
obbligatori ai fini della realizzazione dell’intervento realizzati per effetto del suo rilascio. E’ irrevocabile
edilizio, ad eccezione dell’autorizzazione ed è oneroso secondo quanto previsto al capo
paesaggistica, qualora non di competenza comunale quarto del presente titolo.
ai sensi dell’articolo 80. 3. Il rilascio del permesso di costruire non comporta
CAPO II PERMESSO DI COSTRUIRE limitazione dei diritti dei terzi.
4. La data di inizio e ultimazione dei lavori è
Art. 33 (Trasformazioni soggette a immediatamente dichiarata al comune, secondo le
permesso di costruire) modalità indicate nel regolamento edilizio.
1. Tutti gli interventi di trasformazione urbanistica Art. 36 (Presupposti per il rilascio
ed edilizia del territorio sono subordinati a
permesso di costruire, fatto salvo quanto disposto
del permesso di costruire)
dai commi 2 e 3 e dall’articolo 41. 1. Il permesso di costruire è rilasciato in conformità
alle previsioni degli strumenti di pianificazione, dei
2. Nel rispetto delle normative di settore, aventi
regolamenti edilizi e della disciplina urbanistico-
incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia, della
edilizia vigenti.
sicurezza del cantiere, della sicurezza degli impianti
e, in particolare, delle disposizioni contenute nel 2. Il permesso di costruire è comunque subordinato
d.lgs. 42/2004, i seguenti interventi possono essere alla esistenza delle opere di urbanizzazione
eseguiti senza titolo abilitativo: primaria o alla previsione, da parte del comune,
dell’attuazione delle stesse nel successivo triennio,
a) interventi di manutenzione ordinaria;
ovvero all’impegno degli interessati di procedere
b) interventi volti all’eliminazione di barriere
all’attuazione delle medesime contemporaneamente
architettoniche che non comportino la realizzazione
alla realizzazione dell’intervento oggetto del
di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti
permesso.
che alterino la sagoma dell’edificio;
c) opere temporanee per attività di ricerca nel 3. Nel periodo intercorrente tra l’adozione e la
sottosuolo che abbiano carattere geognostico o definitiva approvazione degli strumenti di
siano eseguite in aree esterne al centro edificato; pianificazione comunale, a richiesta del dirigente
d) realizzazione di coperture stagionali destinate a del competente ufficio comunale, ovvero, laddove
proteggere le colture ed i piccoli animali allevati costituito, dello sportello unico per l’edilizia, il
all’aria aperta ed a pieno campo, nelle aree dirigente della competente struttura regionale, con
destinate all’agricoltura; provvedimento motivato da notificare
e) strutture temporanee di cantiere. all’interessato, può ordinare la sospensione di
interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia
3. Per le opere pubbliche dei comuni, la
del territorio che siano tali da compromettere o
deliberazione di approvazione del progetto, assistita
rendere più onerosa l’attuazione dei predetti
dalla relativa validazione ai sensi dell’articolo 47
strumenti.
del decreto del Presidente della Repubblica 21
dicembre 1999, n. 554 (Regolamento di attuazione 4. Sino all’adozione degli atti di PGT secondo
della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 quanto previsto nella parte prima della presente
febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni), legge, in caso di contrasto dell’intervento oggetto
ha i medesimi effetti del permesso di costruire. della domanda di permesso di costruire con le
previsioni degli strumenti urbanistici adottati, è
Art. 34 (Interventi su beni sospesa ogni determinazione in ordine alla
paesaggistici) domanda stessa. La misura di salvaguardia non ha
1. Per l’esecuzione degli interventi di cui efficacia decorsi cinque anni dalla data di adozione
all’articolo 33, comma 1, l’autorizzazione dello strumento urbanistico. La misura di
paesaggistica, se di competenza di ente diverso dal salvaguardia non ha efficacia decorsi tre anni dalla
comune ai sensi dell’articolo 80, deve essere data di adozione dello strumento urbanistico,
allegata alla richiesta di permesso di costruire e la ovvero cinque anni nell'ipotesi in cui lo strumento
urbanistico sia stato sottoposto all'amministrazione
1. Gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria 48, quando si tratti di edifici con destinazione
sono determinati dai comuni, con obbligo di diversa da quella residenziale;
aggiornamento ogni tre anni, in relazione alle b) alla volumetria ottenuta quadruplicando il valore
previsioni del piano dei servizi e a quelle del dell’anzidetta superficie virtuale, quando si tratti di
programma triennale delle opere pubbliche, tenuto edifici con destinazione residenziale.
conto dei prevedibili costi delle opere di 9. Nei casi di cui al comma 8, il soggetto che
urbanizzazione primaria e secondaria, incrementati promuove l’intervento può chiedere che gli oneri di
da quelli riguardanti le spese generali. urbanizzazione siano riferiti alla volumetria reale o
2. Le opere di urbanizzazione primaria devono alla superficie reale interessate dall’intervento,
essere eseguite contestualmente alle realizzazioni secondo che si tratti rispettivamente di edifici a
degli interventi sia pubblici che privati entro la fine destinazione residenziale o diversa dalla residenza;
dei lavori medesimi così come le altre opere in tal caso non è prescritta la presentazione del
eventualmente pattuite nelle convenzioni e non computo metrico di cui al comma 8.
diversamente disciplinate. 10. Per gli interventi di ristrutturazione di cui al
3. Gli oneri di urbanizzazione primaria sono relativi comma 8 gli oneri di urbanizzazione, se dovuti,
alle seguenti opere: strade, spazi di sosta o di sono quelli riguardanti gli interventi di nuova
parcheggio, fognature, rete idrica, rete di costruzione, ridotti della metà.
distribuzione dell’energia elettrica e del gas, cavedi 11. Nel caso in cui l’opera per la quale è richiesto il
multiservizi e cavidotti per il passaggio di reti di permesso di costruire, ovvero presentata la
telecomunicazioni, pubblica illuminazione, spazi di denuncia di inizio attività, preveda diverse
verde attrezzato. destinazioni d’uso all’interno dello stesso edificio,
4. Gli oneri di urbanizzazione secondaria sono la misura del contributo è determinata sommando
relativi alle seguenti opere: asili nido e scuole tra loro le quote dovute per le singole parti secondo
materne, scuole dell’obbligo e strutture e complessi la loro destinazione.
per l’istruzione superiore all’obbligo, mercati di 12. Nel caso di interventi su edifici esistenti
quartiere, presidi per la sicurezza pubblica, comportanti modificazioni delle destinazioni d’uso,
delegazioni comunali, chiese e altri edifici religiosi, per quanto attiene all’incidenza degli oneri di
impianti sportivi di quartiere, aree verdi di urbanizzazione primaria e secondaria, il contributo
quartiere, centri sociali e attrezzature culturali e dovuto è commisurato alla eventuale maggior
sanitarie, cimiteri. somma determinata in relazione alla nuova
5. Gli oneri riguardanti gli edifici residenziali sono destinazione rispetto a quella che sarebbe dovuta
definiti nelle tabelle comunali a metro cubo vuoto per la destinazione precedente e alla quota dovuta
per pieno della volumetria oggetto del permesso di per le opere relative ad edifici esistenti, determinata
costruire, ovvero della denuncia di inizio attività, con le modalità di cui ai commi 8 e 9.
calcolata secondo la disciplina urbanistico-edilizia 13. L’ammontare dell’eventuale maggior somma va
vigente nel comune. sempre riferito ai valori stabiliti dal comune alla
6. Per le costruzioni e gli impianti destinati alle data del rilascio del permesso di costruire, ovvero
attività industriali o artigianali nonché alle attività di presentazione della denuncia di inizio attività.
turistiche, commerciali e direzionali, gli oneri sono 14. Nel contributo richiesto per gli oneri di
calcolati al metro quadrato di superficie lorda urbanizzazione non sono comprese le tariffe e gli
complessiva di pavimento, compresi i piani altri diritti eventualmente richiesti, anche in misura
seminterrati e interrati la cui destinazione d’uso forfettaria, per l’allacciamento alle reti elettriche,
comporti una permanenza anche temporanea di telefoniche e del gas e ad ogni altro servizio
persone. pubblico dei quali sia già dotata la zona interessata
7. Per le costruzioni o gli impianti destinati ad dall’intervento.
attività industriali o artigianali si computa anche la 15. Il contributo dovuto per le opere di
superficie utilizzabile per gli impianti, con urbanizzazione primaria e secondaria, relativamente
esclusione delle opere necessarie al trattamento e ad edifici compresi in piani di zona redatti a norma
allo smaltimento dei rifiuti liquidi, solidi e gassosi della legge 18 aprile 1962, n. 167 (Disposizioni per
al servizio dell’attività produttiva. favorire l’acquisizione di aree fabbricabili per
8. Per gli interventi di ristrutturazione non l’edilizia economica e popolare), è determinato in
comportanti demolizione e ricostruzione, i cui sede di formazione dei programmi pluriennali
progetti debbono essere corredati dal computo previsti dall’articolo 38 della legge 22 ottobre 1971,
metrico estimativo e dai prezzi unitari risultanti dai n. 865 (Programmi e coordinamento dell’edilizia
listini della Camera di commercio, industria, residenziale pubblica; norme sulla espropriazione
artigianato e agricoltura della provincia, gli oneri di per pubblica utilità; modifiche ed integrazioni alle
urbanizzazione, se dovuti, sono riferiti: leggi 17 agosto 1942, n. 1150; 18 aprile 1962, n.
a) alla superficie virtuale ottenuta dividendo il costo 167; 29 settembre 1964, n.847; ed autorizzazione di
complessivo delle opere in progetto per il costo spesa per interventi straordinari nel settore
unitario stabilito annualmente ai sensi dell’articolo dell’edilizia residenziale, agevolata e
convenzionata), con facoltà di riduzione al 50 per a) la cessione gratuita, entro termini prestabiliti,
cento degli oneri stessi. delle aree necessarie per le opere di urbanizzazione
16. I termini entro i quali deve essere corrisposto il primaria, nonché la cessione gratuita delle aree per
contributo per gli edifici di cui al comma 15, attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o
nonché gli eventuali scomputi accordati in relazione generale previste dal piano dei servizi; qualora
alle opere di urbanizzazione realizzabili l’acquisizione di tali aree non risulti possibile o non
direttamente, sono stabiliti nelle convenzioni di cui sia ritenuta opportuna dal comune in relazione alla
all’articolo 35 della legge 865/1971. loro estensione, conformazione o localizzazione,
ovvero in relazione ai programmi comunali di
17. Per le costruzioni o gli impianti da eseguirsi
intervento, la convenzione può prevedere, in
nelle aree comprese nei piani per gli insediamenti
alternativa totale o parziale della cessione, che
produttivi previsti dall’articolo 27 della legge
all’atto della stipulazione i soggetti obbligati
865/1971, nonché per gli insediamenti produttivi da
corrispondano al comune una somma commisurata
realizzarsi nelle aree attrezzate industriali in
all’utilità economica conseguita per effetto della
attuazione della normativa regionale vigente, i
mancata cessione e comunque non inferiore al costo
contributi dovuti sono determinati in sede di
dell’acquisizione di altre aree. I proventi delle
adozione dei piani stessi, con facoltà di riduzione al
monetizzazioni per la mancata cessione di aree
50 per cento.
sono utilizzati per la realizzazione degli interventi
18. I comuni possono prevedere l’applicazione di previsti nel piano dei servizi, ivi compresa
riduzioni degli oneri di urbanizzazione in relazione l’acquisizione di altre aree a destinazione pubblica;
a interventi di edilizia bioclimatica o finalizzati al b) la realizzazione a cura dei proprietari di tutte le
risparmio energetico. Le determinazioni comunali opere di urbanizzazione primaria e di una quota
sono assunte in conformità ai criteri e indirizzi parte delle opere di urbanizzazione secondaria o di
deliberati dalla Giunta regionale entro un anno quelle che siano necessarie per allacciare la zona ai
dall’entrata in vigore della presente legge. pubblici servizi; le caratteristiche tecniche di tali
19. Qualora gli interventi previsti dalla opere devono essere esattamente definite; ove la
strumentazione urbanistica comunale presentino realizzazione delle opere comporti oneri inferiori a
impatti significativi sui comuni confinanti, gli oneri quelli previsti distintamente per la urbanizzazione
di urbanizzazione possono essere utilizzati per primaria e secondaria ai sensi della presente legge,
finanziare i costi di realizzazione di eventuali è corrisposta la differenza; al comune spetta in ogni
misure mitigative o compensative. caso la possibilità di richiedere, anziché la
realizzazione diretta delle opere, il pagamento di
Art. 45 (Scomputo degli oneri di una somma commisurata al costo effettivo delle
urbanizzazione) opere di urbanizzazione inerenti al piano attuativo,
1. A scomputo totale o parziale del contributo nonché all’entità ed alle caratteristiche
relativo agli oneri di urbanizzazione, gli interessati dell’insediamento e comunque non inferiore agli
possono essere autorizzati a realizzare direttamente oneri previsti dalla relativa deliberazione comunale;
una o più opere di urbanizzazione primaria o c) altri accordi convenuti tra i contraenti secondo i
secondaria, nel rispetto dell’articolo 2, comma 5, criteri approvati dai comuni per l’attuazione degli
della legge 11 febbraio 1994, n. 109 (Legge quadro interventi.
in materia di lavori pubblici). I comuni determinano 2. La convenzione di cui al comma 1 può stabilire i
le modalità di presentazione dei progetti, di tempi di realizzazione degli interventi contemplati
valutazione della loro congruità tecnico-economica dal piano attuativo, comunque non superiori a dieci
e di prestazione di idonee garanzie finanziarie, anni.
nonché le sanzioni conseguenti in caso di
inottemperanza. Le opere, collaudate a cura del Art. 47 (Cessioni di aree per opere di
comune, sono acquisite alla proprietà comunale. urbanizzazione primaria)
2. Non possono essere oggetto di scomputo le opere 1. Ove occorra, il titolo abilitativo alla edificazione,
espressamente riservate, nel programma triennale quale sua condizione di efficacia, è accompagnato
delle opere pubbliche, alla realizzazione diretta da da una impegnativa unilaterale, da trascriversi a
parte del comune. cura e spese degli interessati, per la cessione al
comune, a valore di esproprio o senza corrispettivo
Art. 46 (Convenzione dei piani nei casi specifici previsti dalle normative vigenti,
attuativi) delle aree necessarie alla realizzazione delle opere
1. La convenzione, alla cui stipulazione è di urbanizzazione primaria pertinenti all’intervento.
subordinato il rilascio dei permessi di costruire E’ comunque assicurata la disponibilità degli spazi
ovvero la presentazione delle denunce di inizio necessari per l’installazione della rete dei servizi
attività relativamente agli interventi contemplati dai strumentali all’esecuzione della costruzione o
piani attuativi, oltre a quanto stabilito ai numeri 3) e dell’impianto oggetto del titolo abilitativo.
4) dell’articolo 8 della legge 6 agosto 1967, n. 765
Art. 48 (Costo di costruzione)
(Modifiche ed integrazioni alla legge urbanistica 17
agosto 1942, n. 1150), deve prevedere:
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la loro restituzione in pristino, ovvero, laddove non percentuali ed è ammesso il passaggio dall’una
sia possibile, ad irrogare una sanzione pecuniaria all’altra, nel rispetto del presente articolo, salvo
pari al valore venale delle opere o loro parti quelle eventualmente escluse dal PGT.
abusivamente eseguite, valutato dall’agenzia del 2. I comuni indicano nel PGT in quali casi i
territorio; scaduto inutilmente tale termine, irroga mutamenti di destinazione d’uso di aree e di edifici,
direttamente la sanzione entro i successivi tre mesi. attuati con opere edilizie, comportino un aumento
7. In pendenza della procedura di annullamento, il ovvero una variazione del fabbisogno di aree per
dirigente della competente struttura regionale servizi e attrezzature pubbliche e di interesse
ordina la sospensione dei lavori, con pubblico o generale di cui all’articolo 9.
provvedimento da comunicare al comune e da 3. Per i mutamenti di destinazione d’uso non
notificare a mezzo di ufficiale giudiziario, nelle comportanti la realizzazione di opere edilizie, le
forme e con le modalità previste dal codice di indicazioni del comma 2 riguardano esclusivamente
procedura civile, agli altri soggetti di cui al comma i casi in cui le aree o gli edifici siano adibiti a sede
3. L’ordine di sospensione cessa di avere efficacia di esercizi commerciali non costituenti esercizi di
se, entro il termine di cui al comma 5, non sia stato vicinato ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera d),
emanato il provvedimento di annullamento. del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114
8. I termini di cui al presente articolo sono perentori (Riforma della disciplina relativa al settore del
a pena di decadenza dall’azione e di inefficacia commercio, a norma dell’articolo 4, comma 4, della
degli atti assunti. legge 15 marzo 1997, n. 59).
9. Qualora non proceda all’annullamento ai sensi 4. Nelle ipotesi di cui al comma 2, i comuni
del comma 4, il comune è tenuto a versare a favore verificano la sufficienza della dotazione di aree per
dell’amministrazione regionale una somma per servizi e attrezzature di interesse generale in essere
l’attività svolta in relazione ai procedimenti con riferimento, in particolare, a precedenti
disciplinati dal presente articolo, secondo modalità modifiche d’uso o dotazioni che abbiano già
individuate con apposito provvedimento da interessato l’area o l’edificio e definiscono le
assumersi entro sei mesi dall’entrata in vigore della modalità per il reperimento, a mezzo di atto
presente legge. unilaterale d’obbligo o di convenzione, delle
10. La disciplina di cui al presente articolo si eventuali aree o dotazioni aggiuntive dovute per la
applica anche in relazione agli interventi, richiamati nuova destinazione in rapporto alla dotazione
al comma 1, posti in essere sulla base di denuncia attribuita dalla precedente destinazione.
di inizio attività ai sensi dell’articolo 41, 5. Il comune, nel piano dei servizi, può stabilire i
intendendosi l’annullamento del permesso di criteri e le modalità per cui, in luogo del
costruire sostituito dalla declaratoria di reperimento totale o parziale delle aree o dotazione
insussistenza, al momento della presentazione della di attrezzature nelle aree o edifici interessati dal
denuncia di inizio attività, dei presupposti per la mutamento di destinazione d’uso, si dia luogo alla
formazione del titolo abilitativo. cessione di altra area o di immobile idonei nel
11. La disciplina di cui al presente articolo si territorio comunale o alla corresponsione
applica a far tempo dall’efficacia degli atti di PGT all’amministrazione di una somma commisurata al
ai sensi dell’articolo 13, comma 11. Sino a tale data valore economico dell’area da acquisire, da
trovano applicazione gli articoli 38, 39 e 40 del determinarsi nello stesso piano dei servizi, fatto
d.p.r. 380/2001, nonchè la deliberazione della salvo quanto già corrisposto in sede di piano
Giunta regionale 7 aprile 2000, n. VI/49509 attuativo o di permesso di costruire convenzionato.
(Approvazione delle linee generali di assetto del Gli importi corrisposti a tale titolo sono impiegati
territorio lombardo ai sensi dell’articolo 3, comma dal comune per incrementare la dotazione di aree,
39, della l.r. 5 gennaio 2000, n.1). servizi ed infrastrutture.
5 bis. Fino all’approvazione degli atti di PGT ai
CAPO VI DISCIPLINA DEI MUTAMENTI sensi dell’articolo 26, commi 2 e 3, le disposizioni
DELLE DESTINAZIONI D’USO DI del presente articolo, nonchè degli articoli 52 e 53,
IMMOBILI E DELLE VARIAZIONI si applicano in riferimento agli strumenti
ESSENZIALI urbanistici comunali vigenti.”; (7)
Art. 51(Disciplina urbanistica) Art. 52 (Mutamenti di destinazione
1. Costituisce destinazione d’uso di un’area o di un d’uso con e senza opere edilizie)
edificio la funzione o il complesso di funzioni 1. I mutamenti di destinazione d’uso, conformi alle
ammesse dagli strumenti di pianificazione per previsioni urbanistiche comunali, connessi alla
l’area o per l’edificio. E’ principale la destinazione realizzazione di opere edilizie, non mutano la
d’uso qualificante; è complementare od accessoria qualificazione dell’intervento e sono ammessi
o compatibile la destinazione d’uso che integra o anche nell’ambito di piani attuativi in corso di
rende possibile la destinazione d’uso principale. Le esecuzione.
destinazioni principali, complementari, accessorie o
compatibili possono coesistere senza limitazioni
Pag: 28 LR(3) 12_05 A2
situazioni conseguenti ad eventi di carattere b) 0,01 metri cubi per metro quadrato, per un
calamitoso, ovvero al trasferimento di insediamenti massimo di cinquecento metri cubi per azienda, su
esistenti siti in aree soggette ad elevata pericolosità terreni a bosco, a coltivazione industriale del legno,
idrogeologica, individuate nel piano di bacino o da a pascolo o a prato-pascolo permanente;
relativi piani stralcio come dissesti attivi, o nei c) 0,03 metri cubi per metro quadrato sugli altri
territori delle fasce fluviali classificate all’interno terreni agricoli.
dei limiti di fascia A e B. Entro sei mesi dall’entrata 4. Nel computo dei volumi realizzabili non sono
in vigore della presente legge, la Giunta regionale conteggiate le attrezzature e le infrastrutture
emana criteri e modalità attuativi delle disposizioni produttive di cui al comma 1, le quali non sono
di cui al presente comma, riferiti agli insediamenti sottoposte a limiti volumetrici; esse comunque non
che all’atto dell’entrata in vigore della presente possono superare il rapporto di copertura del 10 per
legge si trovano in aree soggette ad inedificabilità cento dell’intera superficie aziendale, salvo che per
per effetto delle disposizioni del piano di bacino. le serre per le quali tale rapporto non può superare
Art. 58 (Contributi ai comuni e alle il 40 per cento della predetta superficie; le tipologie
province per gli studi geologici, costruttive devono essere congruenti al paesaggio
rurale.
idrogeologici e sismici)
5. Al fine di tale computo è ammessa l’utilizzazione
1. La Regione concede contributi: di tutti gli appezzamenti, anche non contigui,
a) ai comuni, per la realizzazione degli studi componenti l’azienda, compresi quelli esistenti su
geologici di cui all’articolo 57, nella misura terreni di comuni contermini.
massima del 70 per cento delle spese sostenute; 6. Su tutte le aree computate ai fini edificatori è
qualora lo studio sia realizzato a livello di bacino istituito un vincolo di non edificazione debitamente
idrografico da tutti i comuni appartenenti allo trascritto presso i registri immobiliari, modificabile
stesso, il contributo può raggiungere il 100 per in relazione alla variazione della normativa
cento delle spese sostenute; urbanistica.
b) alle province, per gli approfondimenti
conoscitivi idrogeologici propedeutici al 7. I limiti di cui al comma 3 di cui al comma 4 (12)
raggiungimento delle intese di cui all’articolo 56, non si applicano nel caso di opere richieste per
comma 1, lettera e). l’adeguamento a normative sopravvenute che non
comportino aumento della capacità produttiva.
2. I contributi sono erogati sulla base di criteri e
indirizzi emanati dalla Giunta regionale entro sei Art. 60 (Presupposti soggettivi e
mesi dall’entrata in vigore della presente legge. oggettivi)
1. Nelle aree destinate all’agricoltura, gli interventi
TITOLO III NORME IN edificatori relativi alla realizzazione di nuovi
MATERIA DI EDIFICAZIONE fabbricati (10) sono assentiti unicamente mediante
permesso di costruire; il permesso di costruire può
NELLE AREE DESTINATE essere rilasciato esclusivamente:
ALL’AGRICOLTURA a) all’imprenditore agricolo professionale per tutti
Art. 59 (Interventi ammissibili) gli interventi di cui all’articolo 59, comma 1, a
titolo gratuito;
1. Nelle aree destinate all’agricoltura dal piano
b) in carenza della qualifica di imprenditore
delle regole sono ammesse esclusivamente le opere
agricolo professionale, al titolare o al legale
realizzate in funzione della conduzione del fondo e
rappresentante dell’impresa agricola per la
destinate alle residenze dell’imprenditore agricolo e
realizzazione delle sole attrezzature ed infrastrutture
dei dipendenti dell’azienda, nonché alle attrezzature
produttive e delle sole abitazioni per i salariati
e infrastrutture produttive necessarie per lo
agricoli, subordinatamente al versamento dei
svolgimento delle attività di cui all’articolo 2135
contributi di costruzione; nonché al titolare o al
del codice civile quali stalle, silos, serre, magazzini,
legale rappresentante dell’impresa agromeccanica
locali per la lavorazione e la conservazione e
per la realizzazione delle sole attrezzature di
vendita dei prodotti agricoli secondo i criteri e le
ricovero dei mezzi agricoli, subordinatamente al
modalità previsti dall’articolo 60.
versamento dei contributi di costruzione; (10)
2. La costruzione di nuovi edifici residenziali di cui c) limitatamente ai territori dei comuni indicati
al comma 1 è ammessa qualora le esigenze abitative nella tabella allegata alla legge regionale 19
non possano essere soddisfatte attraverso interventi novembre 1976, n. 51 (Norme per l’attuazione delle
sul patrimonio edilizio esistente. direttive del Consiglio della C.E.E. nn. 159, 160 e
3. I relativi indici di densità fondiaria per le 161 del 17 aprile 1972 e della direttiva n. 268 del
abitazioni dell’imprenditore agricolo non possono 28 aprile 1975 nella Regione Lombardia), ai
superare i seguenti limiti: soggetti aventi i requisiti di cui all’articolo 8 della
a) 0,06 metri cubi per metro quadrato su terreni a legge 10 maggio 1976, n. 352 (Attuazione della
coltura orto-floro-vivaistica specializzata; direttiva comunitaria sull’agricoltura di montagna e
di talune zone svantaggiate) e all’articolo 8, numero
4), della l.r. 51/1976, subordinatamente al 1. Fino all’approvazione degli atti di PGT ai sensi
pagamento dei contributi di costruzione, per tutti gli dell’articolo 26, commi 2 e 3, le disposizioni del
interventi di cui all’articolo 59, comma 1. presente titolo si applicano in riferimento alle aree
2. Il permesso di costruire è subordinato: classificate dagli strumenti urbanistici comunali
vigenti come zone agricole.”; (4)
a) alla presentazione al comune di un atto di
impegno che preveda il mantenimento della
destinazione dell’immobile al servizio dell’attività TITOLO IV ATTIVITA’ EDILIZIE
agricola, da trascriversi a cura e spese del titolare SPECIFICHE
del permesso di costruire sui registri della proprietà
immobiliare; tale vincolo decade a seguito di CAPO I RECUPERO AI FINI ABITATIVI
variazione urbanistica, riguardante l’area DEI SOTTOTETTI ESISTENTI
interessata, operata dal PGT; Art. 63 (Finalità e presupposti)
b) all’accertamento da parte del comune
La Regione promuove il recupero a fini abitativi dei
dell’effettiva esistenza e funzionamento
sottotetti esistenti con l’obiettivo di contenere il
dell’azienda agricola;
consumo di nuovo territorio e di favorire la messa
c) limitatamente ai soggetti di cui alla lettera b) del
in opera di interventi tecnologici per il
comma 1, anche alla presentazione al comune,
contenimento dei consumi energetici.
contestualmente alla richiesta di permesso di
costruire, di specifica certificazione disposta 1 bis. Si definiscono sottotetti i volumi sovrastanti
dall’organo tecnico competente per territorio, che l’ultimo piano degli edifici dei quali sia stato
attesti, anche in termini quantitativi, le esigenze eseguito il rustico e completata la copertura.”;(1)
edilizie connesse alla conduzione dell’impresa. 2. Negli edifici, destinati a residenza per almeno il
3. Dei requisiti, dell’attestazione e delle verifiche di venticinque per cento della superficie lorda di
cui al presente articolo è fatta specifica menzione pavimento (S.l.p.) complessiva, esistenti alla data
nel permesso di costruire. del 31 dicembre 2005, o assentiti sulla base di
permessi di costruire rilasciati entro il 31 dicembre
4. Il comune rilascia, contestualmente al permesso
2005, ovvero di denunce di inizio attività presentate
di costruire, una attestazione relativa alle aree su
entro il 1° dicembre 2005, è consentito il recupero
cui deve essere costituito il vincolo di non
volumetrico a solo scopo residenziale del piano
edificazione di cui all’articolo 59, comma 6.
sottotetto.” ;(2)
Art. 61(Norma di prevalenza) 2. Negli edifici destinati in tutto o in parte a
Le disposizioni degli articoli 59 e 60 sono residenza è consentito il recupero volumetrico a
immediatamente prevalenti sulle norme e sulle solo scopo residenziale del piano sottotetto esistente
previsioni del PGT e dei regolamenti edilizi e di al momento della presentazione della domanda di
igiene comunali che risultino in contrasto con le permesso di costruire ovvero della denuncia di
stesse. inizio attività. (3)
Art. 62 (Interventi regolati dal piano 3. Ai sensi di quanto disposto dagli articoli 36,
di governo del territorio) comma 2 e 44, comma 2, il recupero volumetrico di
cui al comma 2 può essere consentito solo nel caso
1. Gli interventi di manutenzione straordinaria, in cui gli edifici interessati siano serviti da tutte le
restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione urbanizzazioni primarie, ovvero in presenza di
ed ampliamento, nonché le modifiche interne e la impegno, da parte dei soggetti interessati, alla
realizzazione dei volumi tecnici non sono soggetti realizzazione delle suddette urbanizzazioni,
alle disposizioni del presente titolo e sono regolati contemporaneamente alla realizzazione
dalle previsioni del PGT. Per tali interventi è dell’intervento ed entro la fine dei relativi lavori.
possibile inoltrare al comune denuncia di inizio
attività.(9) 4. Il recupero volumetrico a solo scopo residenziale
del piano sottotetto è consentito anche negli edifici,
2. Per gli interventi di ristrutturazione o destinati a residenza per almeno il venticinque per
ampliamento, la disposizione di cui al comma 1 cento della superficie lorda di pavimento
non trova applicazione nel caso di vigenza di complessiva, realizzati sulla base di permessi di
contratto o rapporto di affitto rustico sulle costruire rilasciati successivamente al 31 dicembre
strutture rurali oggetto di intervento, fatto salvo il 2005, ovvero di denunce di inizio attività presentate
caso di dimostrata dismissione delle medesime da successivamente al 1° dicembre 2005, decorsi
almeno cinque anni. La ristrutturazione cinque anni dalla data di conseguimento
dell’immobile deve essere attuata senza dell’agibilità, anche per silenzio assenso(2)
pregiudizio per il mantenimento o l’eventuale
ripristino dell’attività agricola sulle aree non 4. Si definiscono come sottotetti i volumi
direttamente interessate dall’intervento. (14) sovrastanti l’ultimo piano degli edifici di cui al
comma 2 dei quali sia stato eseguito il rustico e
Art. 62 bis (Norma transitoria) completata la copertura. (3)
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5. Il recupero abitativo dei sottotetti è consentito, deve essere destinata alla realizzazione di
previo titolo abilitativo, attraverso interventi edilizi, parcheggi da parte del comune.
purché siano rispettate tutte le prescrizioni igienico- 4. Non sono assoggettati al versamento di cui al
sanitarie riguardanti le condizioni di abitabilità comma 3 gli interventi realizzati in immobili
previste dai regolamenti vigenti, salvo quanto destinati all’edilizia residenziale pubblica di
disposto dal comma 6. proprietà comunale, di consorzi di comuni o di
6. Il recupero abitativo dei sottotetti è consentito enti pubblici preposti alla realizzazione di tale
purché sia assicurata per ogni singola unità tipologia di alloggi.
immobiliare l’altezza media ponderale di metri 5. Le norme sull'abbattimento delle barriere
2,40, ulteriormente ridotta a metri 2,10 per i comuni architettoniche, di cui all'articolo 14 della l.r. n.
posti a quote superiori a seicento metri di altitudine 6/1989, si applicano limitatamente ai requisiti
sul livello del mare, calcolata dividendo il volume di visitabilità ed adattabilità dell'alloggio.
della parte di sottotetto la cui altezza superi metri
6. Il progetto di recupero ai fini abitativi dei
1,50 per la superficie relativa.
sottotetti deve prevedere idonee opere di
Art. 64 (Disciplina degli interventi) isolamento termico anche ai fini del
1. Gli interventi edilizi finalizzati al recupero contenimento dei consumi energetici dell'intero
volumetrico dei sottotetti possono comportare fabbricato. Le opere devono essere conformi
l’apertura di finestre, lucernari, abbaini e alle prescrizioni tecniche in materia contenute
terrazzi per assicurare l’osservanza dei requisiti nei regolamenti vigenti nonché alle norme
di aeroilluminazione e per garantire il nazionali e regionali in materia di impianti
benessere degli abitanti, nonché, ove lo tecnologici e di contenimento dei consumi
strumento urbanistico generale comunale energetici.
vigente risulti approvato dopo l'entrata in 7. La realizzazione degli interventi di recupero
vigore della l.r. 51/1975, modificazioni delle di cui al presente capo comporta la
altezze di colmo e di gronda e delle linee di corresponsione degli oneri di urbanizzazione
pendenza delle falde, purché nei limiti di altezza primaria e secondaria nonché del contributo
massima degli edifici posti dallo strumento commisurato al costo di costruzione, calcolati
urbanistico ed unicamente al fine di assicurare i sulla volumetria o sulla superficie lorda di
parametri di cui all'articolo 63, comma 6. pavimento resa abitativa secondo le tariffe
2. Il recupero ai fini abitativi dei sottotetti approvate e vigenti in ciascun comune per le
esistenti è classificato come ristrutturazione opere di nuova costruzione. I comuni possono
edilizia ai sensi dell’articolo 27. Esso non deliberare l’applicazione di una maggiorazione,
richiede preliminare adozione ed approvazione nella misura massima del venti per cento del
di piano attuativo ed è ammesso anche in contributo di costruzione dovuto, da destinare
deroga ai limiti ed alle prescrizioni degli obbligatoriamente alla realizzazione di
strumenti di pianificazione comunale vigenti ed interventi di riqualificazione urbana, di arredo
adottati, ad eccezione del reperimento di spazi urbano e di valorizzazione del patrimonio
per parcheggi pertinenziali secondo quanto comunale di edilizia residenziale.
disposto dal comma 3. 8. I progetti di recupero ai fini abitativi dei
3. Gli interventi di recupero ai fini abitativi dei sottotetti, che incidono sull’aspetto esteriore dei
sottotetti, se volti alla realizzazione di nuove luoghi e degli edifici e da realizzarsi in ambiti
unità immobiliari, sono subordinati all’obbligo non sottoposti a vincolo paesaggistico, sono
di reperimento di spazi per parcheggi soggetti all’esame dell’impatto paesistico
pertinenziali nella misura prevista dagli previsto dal Piano Territoriale Paesistico
strumenti di pianificazione comunale e con un Regionale. Il giudizio di impatto paesistico è
minimo di un metro quadrato ogni dieci metri reso dalla commissione per il paesaggio di cui
cubi della volumetria resa abitativa ed un all’articolo 81, anche con applicazione del
massimo di venticinque metri quadrati per comma 5 del medesimo articolo, entro il
ciascuna nuova unità immobiliare. Il rapporto termine perentorio di sessanta giorni dalla
di pertinenza, garantito da un atto da richiesta formulata dal responsabile del
trascriversi nei registri immobiliari, è procedimento urbanistico, decorso il quale il
impegnativo per sé e per i propri successori o giudizio si intende reso in senso favorevole.
aventi causa a qualsiasi titolo. Qualora sia 9. La denuncia di inizio attività deve contenere
dimostrata l’impossibilità, per mancata l’esame dell’impatto paesistico e la
disponibilità di spazi idonei, ad assolvere tale determinazione della classe di sensibilità del
obbligo, gli interventi sono consentiti previo sito, nonché il grado di incidenza paesistica del
versamento al comune di una somma pari al progetto, ovvero la relazione paesistica o il
costo base di costruzione per metro quadrato di giudizio di impatto paesistico di cui al comma 8.
spazio per parcheggi da reperire. Tale somma 10. I volumi di sottotetto già recuperati ai fini
abitativi in applicazione della legge regionale
a) i requisiti dei soggetti aventi diritto; a) gli immobili destinati al culto anche se articolati
b) le modalità di selezione delle richieste e di in più edifici compresa l’area destinata a sagrato;
concessione del diritto di superficie sulle aree; b) gli immobili destinati all’abitazione dei ministri
c) l’ambito territoriale di riferimento per soddisfare del culto, del personale di servizio, nonché quelli
il fabbisogno di parcheggi delle unità immobiliari destinati ad attività di formazione religiosa;
interessate; c) nell’esercizio del ministero pastorale, gli
d) la documentazione tecnico-progettuale immobili adibiti ad attività educative, culturali,
necessaria; sociali, ricreative e di ristoro compresi gli immobili
e) le garanzie economico-finanziarie da prestare. e le attrezzature fisse destinate alle attività di
3. La costituzione del diritto di superficie è oratorio e similari che non abbiano fini di lucro.
subordinata alla stipulazione di una convenzione, ai 2. Le attrezzature di cui al comma 1 costituiscono
sensi del comma 4 dell’articolo 9 della legge opere di urbanizzazione secondaria ad ogni effetto,
122/1989, recante altresì l’impegno del soggetto a norma dell’articolo 44, comma 4.
attuatore e dei suoi aventi causa a non mutare 3. Gli edifici di culto e le attrezzature di interesse
destinazione d’uso. comune per servizi religiosi interamente costruiti
Art. 69 (Regime economico) con i contributi di cui al presente capo non possono
essere in ogni caso sottratti alla loro destinazione,
1. I parcheggi, pertinenziali e non pertinenziali,
che deve risultare trascritta con apposito atto nei
realizzati anche in eccedenza rispetto alla quota
registri immobiliari, se non siano decorsi almeno
minima richiesta per legge, costituiscono opere di
vent’anni dall’erogazione del contributo. Tale
urbanizzazione e il relativo titolo abilitativo è
vincolo di destinazione si estende anche agli edifici
gratuito.
di culto ed alle altre attrezzature di interesse
2. Ai fini del calcolo del costo di costruzione, le comune per servizi religiosi costruiti su aree cedute
superfici destinate a parcheggi non concorrono alla in diritto di superficie agli enti delle confessioni
definizione della classe dell’edificio. religiose che ne siano assegnatari i quali sono tenuti
CAPO III NORME PER LA al rimborso dei contributi ed alla restituzione delle
REALIZZAZIONE DI EDIFICI DI CULTO aree in caso di mutamento della destinazione d’uso
delle attrezzature costruite sulle predette aree.
E DI ATTREZZATURE DESTINATE A
SERVIZI RELIGIOSI Art. 72 (Rapporti con la
Art. 70 (Finalità) pianificazione comunale)
1. Nel piano dei servizi e nelle relative varianti, le
1. La Regione ed i comuni concorrono a
aree che accolgono attrezzature religiose, o che
promuovere, conformemente ai criteri di cui al
sono destinate alle attrezzature stesse, sono
presente capo, la realizzazione di attrezzature di
specificamente individuate, dimensionate e
interesse comune destinate a servizi religiosi da
disciplinate sulla base delle esigenze locali, valutate
effettuarsi da parte degli enti istituzionalmente
le istanze avanzate dagli enti delle confessioni
competenti in materia di culto della Chiesa
religiose di cui all’articolo 70. Le attrezzature
Cattolica.
religiose sono computate nella loro misura effettiva
2. Le disposizioni del presente capo si applicano nell’ambito della dotazione globale di spazi per
anche agli enti delle altre confessioni religiose attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o
come tali qualificate in base a criteri desumibili generale di cui all’articolo 9, senza necessità di
dall’ordinamento ed aventi una presenza diffusa, regolamentazione con atto di asservimento o
organizzata e stabile nell’ambito del comune ove regolamento d’uso.
siano effettuati gli interventi disciplinati dal
2. Qualunque sia la dotazione di attrezzature
presente capo, ed i cui statuti esprimano il carattere
religiose esistenti, nelle aree in cui siano previsti
religioso delle loro finalità istituzionali e previa
nuovi insediamenti residenziali, il piano dei servizi,
stipulazione di convenzione tra il comune e le
e relative varianti, assicura nuove aree per
confessioni interessate.
attrezzature religiose, tenendo conto delle esigenze
3. I contributi e le provvidenze disciplinati dalla rappresentate dagli enti delle confessioni religiose
presente legge hanno natura distinta ed integrativa di cui all’articolo 70. Su istanza dell’ente
rispetto ai finanziamenti a favore dell’edilizia di interessato, le nuove aree per attrezzature religiose
culto previsti in altre leggi dello Stato e della sono preferibilmente localizzate in continuità con
Regione, nonché in atti o provvedimenti quelle esistenti.
amministrativi dei comuni diretti a soddisfare
3. In aggiunta alle aree individuate ai sensi del
specifici interessi locali nell’ esercizio delle proprie
comma 2, il piano dei servizi e i piani attuativi
funzioni istituzionali.
possono prevedere aree destinate ad accogliere
Art. 71 (Ambito di applicazione) attrezzature religiose di interesse sovracomunale.
1.Sono attrezzature di interesse comune per servizi Le aree necessarie per la costruzione delle suddette
religiosi: attrezzature sono specificamente individuate,
dimensionate e normate, nell’ambito della
pianificazione urbanistica comunale, sulla base trasmettono al comune entro sei mesi dalla
delle istanze all’uopo presentate dagli enti conclusione dei lavori.
istituzionalmente competenti in materia di culto 4. E’ in facoltà delle competenti autorità religiose di
della Chiesa Cattolica e delle altre confessioni regolare i rapporti con il comune attraverso
religiose di cui all’articolo 70. convenzioni nel caso in cui il comune stesso od i
4. Le aree destinate ad accogliere gli edifici di culto soggetti attuatori di piani urbanistici provvedano
e le altre attrezzature per i servizi religiosi, anche di alla realizzazione diretta delle attrezzature di cui
interesse sovracomunale, sono ripartite fra gli enti all’articolo 71.
che ne abbiano fatto istanza in base alla consistenza 5. Nel caso in cui non siano presentate istanze ai
ed incidenza sociale delle rispettive confessioni. sensi del comma 2, l’ammontare del fondo è
Art. 73 (Modalità e procedure di utilizzato per altre opere di urbanizzazione.
finanziamento)
1. In ciascun comune, almeno l’8 per cento delle
TITOLO V BENI
somme riscosse per oneri di urbanizzazione PAESAGGISTICI
secondaria è ogni anno accantonato in apposito
fondo, risultante in modo specifico nel bilancio di
CAPO I ESERCIZIO DELLE FUNZIONI
previsione, destinato alla realizzazione delle REGIONALI
attrezzature indicate all’articolo 71, nonché per Art. 74 (Dichiarazione di notevole
interventi manutentivi, di restauro e ristrutturazione interesse pubblico di aree ed
edilizia, ampliamento e dotazione di impianti,
immobili)
ovvero all’acquisto delle aree necessarie. Tale
fondo è determinato con riguardo a tutti i permessi 1. La dichiarazione di notevole interesse pubblico
di costruire rilasciati e alle denunce di inizio attività dei beni di cui all’articolo 136 del d.lgs. 42/2004 è
presentate nell’anno precedente in relazione a disposta con deliberazione della Giunta regionale,
interventi a titolo oneroso ed è incrementato di una secondo le procedure indicate dagli articoli da 137 a
quota non inferiore all’8 per cento: 140 del predetto decreto legislativo.
a) del valore delle opere di urbanizzazione 2. Restano, comunque, salve le competenze
realizzate direttamente dai soggetti interessati a attribuite dall’articolo 141 del d.lgs. 42/2004 al
scomputo totale o parziale del contributo relativo Ministero per i beni e le attività culturali.
agli oneri di urbanizzazione secondaria; Art. 75 (Modificazioni e integrazioni
b) del valore delle aree cedute per la realizzazione degli elenchi dei beni soggetti a
delle opere di urbanizzazione secondaria;
c) di ogni altro provento destinato per legge o per tutela)
atto amministrativo alla realizzazione di opere di 1. La Giunta regionale può provvedere, secondo le
urbanizzazione secondaria. procedure indicate nell’articolo 74, alla
2. I contributi sono corrisposti agli enti delle modificazione e integrazione dei provvedimenti di
confessioni religiose di cui all’articolo 70 che ne dichiarazione di notevole interesse pubblico
facciano richiesta. A tal fine le autorità religiose emanati ai sensi del medesimo articolo, nonché
competenti, secondo l’ordinamento proprio di delle notifiche, degli elenchi e dei provvedimenti di
ciascuna confessione, presentano al comune entro il cui alle lettere a), b), c) ed e) del comma 1
30 giugno di ogni anno un programma di massima, dell’articolo 157 del d.lgs. 42/2004.
anche pluriennale, degli interventi da effettuare, Art. 76 (Contenuti paesaggistici del
dando priorità alle opere di restauro e di piano territoriale regionale)
risanamento conservativo del proprio patrimonio
1. Il PTR, nella sua valenza di piano territoriale
architettonico esistente, corredato dalle relative
paesaggistico, persegue gli obiettivi, contiene le
previsioni di spesa.
prescrizioni e detta gli indirizzi di cui all’articolo
3. Entro il successivo 30 novembre, il comune, 143 del d.lgs. 42/2004.
dopo aver verificato che gli interventi previsti nei
2. Le prescrizioni attinenti alla tutela del paesaggio
programmi presentati rientrino tra quelli di cui
contenute nel PTR sono cogenti per gli strumenti di
all’articolo 71, comma 1, ripartisce i predetti
pianificazione dei comuni, delle città metropolitane,
contributi tra gli enti di cui all’articolo 70 che ne
delle province e delle aree protette e sono
abbiano fatto istanza, tenuto conto della consistenza
immediatamente prevalenti sulle disposizioni
ed incidenza sociale nel comune delle rispettive
difformi eventualmente contenute negli strumenti di
confessioni religiose, finanziando in tutto o in parte
pianificazione. Il PTR può, altresì, stabilire norme
i programmi a tal fine presentati. Tali contributi, da
di salvaguardia, finalizzate all’attuazione degli
corrispondere entro trenta giorni dall’esecutività
indirizzi e al raggiungimento degli obiettivi di
della deliberazione di approvazione del bilancio
qualità paesaggistica, applicabili sino
annuale di previsione, sono utilizzati entro tre anni
all’adeguamento degli strumenti di pianificazione.
dalla loro assegnazione e la relativa spesa
documentata con relazione che gli enti assegnatari
Pag: 36 LR(3) 12_05 A2
d) interventi da realizzarsi nelle aree di demanio esistente, del comune territorialmente competente,
lacuale relativamente ai laghi indicati nell’allegato integrata da almeno due esperti in materia di tutela
A della presente legge; paesaggistico-ambientale. La commissione edilizia
e) interventi di trasformazione del bosco di cui formula il parere di competenza alla presenza di
all’articolo 4 del decreto legislativo 18 maggio almeno uno degli esperti, le cui valutazioni devono
2001, n. 227 (Orientamento e modernizzazione del essere riportate per esteso nei verbali di seduta,
settore forestale, a norma dell’articolo 7 della legge allegando relazione scritta. Qualora la commissione
5 marzo 2001, n. 57). edilizia non sia stata istituita, il regolamento
e bis) linee elettriche a tensione superiore a edilizio comunale attribuisce esclusivamente ai
quindicimila e fino a centocinquantamila volt”; suindicati esperti le predette funzioni valutative.
(27) Art. 82 (Modalità per il rilascio
4. Le funzioni amministrative di cui al comma 1 dell’autorizzazione paesaggistica)
inerenti ad opere idrauliche realizzate dagli enti
locali, sono esercitate dagli enti locali stessi, sulla 1. Gli enti competenti, ai sensi dell’articolo 80, al
base di criteri approvati dalla Giunta regionale, con rilascio dell’autorizzazione paesaggistica,
proprio provvedimento, entro sei mesi dall’entrata provvedono con applicazione della procedura
in vigore della presente legge. transitoria di cui all’articolo 159 del d.lgs. 42/2004,
sino all’adeguamento dei loro strumenti di
5. Nei territori compresi all’interno dei perimetri pianificazione al PTR o, in mancanza, al piano
dei parchi regionali, le funzioni autorizzative, territoriale paesistico regionale, una volta adeguato
consultive e sanzionatorie di competenza dei alle disposizioni dell’articolo 156, comma 1, del
comuni ai sensi dei commi 1 e 4, sono esercitate d.lgs. 42/2004.
dagli enti gestori dei parchi, ad eccezione dei
territori assoggettati all’esclusiva disciplina 2. Avvenuto l’adeguamento degli strumenti di
comunale dai piani territoriali di coordinamento dei pianificazione dei predetti enti, per il rilascio
parchi. dell’autorizzazione paesaggistica si applica la
procedura di cui all’articolo 146 del d.lgs. 42/2004.
6. Le funzioni amministrative riguardanti i
provvedimenti inibitori e di sospensione dei lavori 3. L’autorizzazione paesaggistica vale per un
sono esercitate dagli enti di cui al presente articolo, periodo di cinque anni decorrenti dalla data di
secondo le rispettive competenze. rilascio della stessa.
giorni dalla presentazione della relativa istanza, cui all’articolo 167 del d.lgs. 42/2004, il potere
decorso inutilmente il quale gli interessati, entro i sostitutivo è comunque esercitato dalla Regione,
successivi trenta giorni, possono presentare istanza secondo la procedura di cui ai commi da 2 a 7.
di autorizzazione alla competente soprintendenza,
dandone comunicazione all’amministrazione TITOLO VI PROCEDIMENTI
competente, ai sensi del comma 4 dell’articolo 159
del d.lgs. 42/2004.
SPECIALI E DISCIPLINE DI
2. Nel caso di accertata inerzia dei comuni SETTORE
nell’irrogazione delle sanzioni amministrative di CAPO I DISCIPLINA DEI PROGRAMMI
cui all’articolo 167 del d.lgs. 42/2004, la Regione, INTEGRATI DI INTERVENTO
ovvero le province a far tempo dall’efficacia del
rispettivo PTCP, a seguito di specifica istanza e Art. 87 (Programmi integrati di
qualora accerti la sussistenza di un danno ai valori intervento)
paesaggistici tutelati, interviene in via sostitutiva 1. I comuni, nell’ambito delle previsioni del
irrogando la sanzione stessa. documento di piano di cui all’articolo 8 e nel
3. Al fine di attivare il procedimento di cui al rispetto di quanto disposto dall’articolo 15, commi
comma 2, chiunque abbia interesse, verificata 4 e 5, promuovono la formazione di programmi
l’inerzia comunale, può, con atto notificato o integrati di intervento al fine di riqualificare il
trasmesso in plico raccomandato con avviso di tessuto urbanistico, edilizio ed ambientale del
ricevimento, intimare al comune di provvedere nel proprio territorio.
termine di quindici giorni dal ricevimento della 2. Il programma integrato di intervento è
richiesta. caratterizzato dalla presenza di almeno due dei
4. Ad avvenuta infruttuosa decorrenza del termine seguenti elementi:
previsto dal comma 3, è data facoltà all’interessato a) previsione di una pluralità di destinazioni e di
di inoltrare al dirigente della competente struttura, funzioni, comprese quelle inerenti alle infrastrutture
regionale o provinciale, istanza per l’esercizio del pubbliche e d’interesse pubblico, alla
potere sostitutivo. Il dirigente effettua gli riqualificazione ambientale naturalistica e
accertamenti necessari in ordine alla sussistenza o paesaggistica;
meno di un danno ai valori paesaggistici tutelati. b) compresenza di tipologie e modalità d’intervento
Dell’avvenuto accertamento del danno ai valori integrate, anche con riferimento alla realizzazione
paesaggistici tutelati, il dirigente della competente ed al potenziamento delle opere di urbanizzazione
struttura, regionale o provinciale, dà immediata primaria e secondaria;
comunicazione al comune, al titolare c) rilevanza territoriale tale da incidere sulla
dell’autorizzazione paesaggistica, ove rilasciata, al riorganizzazione dell’ambito urbano.
proprietario della costruzione e al progettista
affinché gli stessi possano presentare le relative 3. Il programma integrato di intervento può
controdeduzioni entro trenta giorni dal ricevimento prevedere il concorso di più soggetti operatori e
della comunicazione stessa, che si intende quale risorse finanziarie, pubblici e privati.
avvio del procedimento sanzionatorio ai sensi 4. I programmi integrati di intervento sono
dell’articolo 7 della legge 241/1990. sottoposti a valutazione d’impatto ambientale nei
5. Trascorso il termine di cui al comma 4, il casi previsti dalla vigente legislazione statale e
dirigente della competente struttura, regionale o regionale.
provinciale, valuta le controindicazioni pervenute in Art. 88 (Ambiti e obiettivi)
detto termine e, qualora risulti confermata la 1. Il programma integrato d’intervento si attua su
violazione dei valori paesaggistici tutelati, invita il aree anche non contigue tra loro, in tutto od in parte
comune ad irrogare la sanzione entro i successivi edificate o da destinare a nuova edificazione, ivi
trenta giorni. comprese quelle intercluse o interessate da vincoli
6. Il Presidente della Giunta regionale o espropriativi decaduti.
provinciale, o l’assessore competente, se delegato, 2. Esso persegue obiettivi di riqualificazione urbana
scaduto inutilmente il termine di trenta giorni, ed ambientale, con particolare riferimento ai centri
nomina nei successivi trenta giorni, un commissario storici, alle aree periferiche, nonché alle aree
ad acta , scelto tra i soggetti iscritti all’albo di cui produttive obsolete o dismesse.
all’articolo 31.
3. Il programma integrato di intervento può
7. Entro il termine di sessanta giorni dalla nomina, interessare anche il territorio di più comuni
il commissario ad acta assume, in via sostitutiva, la confinanti.
sanzione stessa; gli oneri derivanti dall’attività del
commissario ad acta sono posti a carico del comune Art. 89 (Interventi su aree destinate
inadempiente. all’agricoltura)
8. Nel caso di accertata inerzia delle province 1. In deroga alle disposizioni del titolo terzo della
nell’irrogazione delle sanzioni amministrative di parte seconda della presente legge, i programmi
integrati di intervento nei cui ambiti risultino programma o comunque prossime a quest’ultimo,
comprese aree destinate all’agricoltura e aree non obbligatoriamente laddove siano previste funzioni
destinate a trasformazione urbanistica ai sensi commerciali o attività terziarie aperte al pubblico.
dell’articolo 10, comma 4, lettera c), ad esclusione 5. Nel caso in cui il programma integrato di
delle aree intercluse in zone già urbanizzate e non intervento preveda la monetizzazione ai sensi
funzionali all’agricoltura stessa, sono volti dell’articolo 46, la convenzione di cui all’articolo
unicamente al recupero dei manufatti edilizi 93 deve contenere l’impegno del comune ad
esistenti, mediante interventi di manutenzione impiegare tali somme esclusivamente per
ordinaria e straordinaria, di restauro e risanamento l’acquisizione di fabbricati o aree specificamente
conservativo, di ristrutturazione edilizia, nel individuati nel piano dei servizi e destinati alla
rispetto delle caratteristiche ambientali, realizzazione di attrezzature e servizi pubblici,
paesaggistiche e agricole del territorio. ovvero per la realizzazione diretta di opere previste
2. Non sono comunque ammessi interventi nel medesimo piano.
comportanti la dismissione di edifici e, anche Art. 91 (Attivazione dei programmi
parzialmente, di aree effettivamente adibite
all’attività agricola; a tal fine il proponente deve integrati di intervento)
produrre certificato rilasciato dal competente 1. In attuazione dei contenuti del documento di
organismo tecnico. piano di cui all’articolo 8, possono presentare al
3. In coerenza con le previsioni del piano delle comune proposte di programmazione integrata
regole, se vigente, nelle aree destinate soggetti pubblici e privati, singolarmente o riuniti in
all’agricoltura e ritirate dalla produzione o consorzio o associati tra loro. I soggetti privati
abbandonate, i programmi integrati di intervento possono presentare proposte di programmi integrati
devono perseguire anche obiettivi di recupero di intervento se aventi la disponibilità di aree od
ambientale. immobili compresi nel relativo ambito di
intervento, secondo quanto disposto dall’articolo
4. Le norme del presente articolo non si applicano 12, comma 4, e salvo quanto previsto dalla vigente
alle aree destinate all’attività agricola individuate ai legislazione in materia di formazione del comparto
sensi dell’articolo 15, commi 4 e 5. edificatorio, equivalendo, in tal caso,
Art. 90 (Aree per attrezzature l’approvazione del programma integrato di
pubbliche e di interesse pubblico o intervento a dichiarazione di pubblica utilità,
generale) indifferibilità ed urgenza per le opere in esso
contenute.
1. I programmi integrati di intervento garantiscono,
2. La documentazione minima da presentare a
a supporto delle funzioni insediate, una dotazione
corredo della proposta è individuata dalla giunta
globale di aree o attrezzature pubbliche e di
comunale con deliberazione, in assenza della quale
interesse pubblico o generale, valutata in base
si applica quanto previsto dalla Giunta regionale
all’analisi dei carichi di utenza che le nuove
con la deliberazione 9 luglio 1999, n. VI/44161
funzioni inducono sull’insieme delle attrezzature
(Adempimenti previsti dall’articolo 7, comma 3,
esistenti nel territorio comunale, in coerenza con
della l.r. 12 aprile 1999, n. 9 “Disciplina dei
quanto sancito dall’articolo 9, comma 4.
programmi integrati di intervento” – Approvazione
2. In caso di accertata insufficienza o inadeguatezza circolare esplicativa).
di tali attrezzature ed aree, i programmi integrati di
intervento ne individuano le modalità di Art. 92 Approvazione dei programmi
adeguamento, quantificandone i costi e integrati di intervento)
assumendone il relativo fabbisogno, anche con 1. I programmi integrati di intervento sono
applicazione di quanto previsto dall’articolo 9, approvati con la procedura di cui all’articolo 14,
commi 10, 11 e 12. salvo quanto previsto dai commi da 3 a 9 del
3. Qualora le attrezzature e le aree risultino idonee a presente articolo.
supportare le funzioni previste, può essere proposta 2. Al fine di evidenziare il rapporto con le
la realizzazione di nuove attrezzature indicate nel previsioni del PGT, alla deliberazione di
piano dei servizi di cui all’articolo 9, se vigente, approvazione del programma integrato di intervento
ovvero la cessione di aree, anche esterne al è allegata una tavola recante l’individuazione
perimetro del singolo programma, purché ne sia dell’ambito compreso nel programma integrato
garantita la loro accessibilità e fruibilità. stesso con indicazione delle funzioni insediate,
4. E’ consentita la monetizzazione della dotazione delle volumetrie e delle attrezzature pubbliche e di
di cui al comma 1 soltanto nel caso in cui il comune interesse pubblico o generale previste dal
dimostri specificamente che tale soluzione sia la più programma integrato di intervento, specificando
funzionale per l’interesse pubblico. In ogni caso la altresì le eventuali varianti apportate agli atti del
dotazione di parcheggi pubblici e di interesse PGT.
pubblico ritenuta necessaria dal comune deve essere 3. Il consiglio comunale, con deliberazione
assicurata in aree interne al perimetro del analiticamente motivata, approva i programmi
Pag: 40 LR(3) 12_05 A2
integrati di intervento che modificano i criteri e gli Art. 93 Attuazione dei programmi
indirizzi contenuti nel documento di piano. integrati di intervento)
Qualora il programma integrato di intervento
modifichi i criteri e gli indirizzi contenuti nel 1. Per l’attuazione del programma integrato di
documento di piano, il consiglio comunale, con intervento, i soggetti attuatori ed il comune
deliberazione analiticamente motivata, assume le sottoscrivono una convenzione avente i contenuti
proprie determinazioni in sede di ratifica stabiliti dall’articolo 46, in quanto compatibili con
dell’accordo di programma nei casi di applicazione le disposizioni del presente capo. La convenzione
del comma 4, ovvero in sede di adozione dello prevede altresì i reciproci diritti ed obblighi dei
stesso nei casi di applicazione del comma 8.”;(13) diversi operatori pubblici e privati, nonché i tempi,
comunque non superiori a dieci anni, di
4. Qualora il programma integrato di intervento realizzazione degli interventi contemplati nel
comporti variante agli strumenti urbanistici programma integrato di intervento.
comunali vigenti o adottati ed abbia rilevanza
regionale secondo quanto definito al comma 5, per 2. Con la medesima convenzione, o con ulteriore
la sua approvazione il sindaco promuove la specifico atto, sono stabilite le modalità di gestione
procedura di accordo di programma prevista delle attrezzature pubbliche e di interesse pubblico
dall’articolo 34 del d.lgs. 267/2000, fatto salvo o generale realizzate e gestite dai soggetti privati, in
l’espletamento delle procedure di pubblicazione e particolare prevedendo gli obblighi a carico del
osservazioni, da effettuarsi rispettivamente nel gestore e le relative sanzioni, le modalità di
termine di quindici giorni consecutivi. trasferimento a terzi, le condizioni per l’eventuale
acquisizione del bene da parte del comune e le
5. Sono definiti di rilevanza regionale i programmi opportune forme di garanzia a favore del comune
integrati di intervento per i quali siano previsti: stesso.
a) interventi finanziari a carico della Regione; 3. Qualora sia necessario, in relazione all’entità od
b) opere previste dal programma regionale di alla rilevanza del programma integrato di
sviluppo e dai suoi aggiornamenti annuali, nonché intervento, l’attuazione degli interventi ivi previsti
dagli altri piani e programmi regionali di settore; può essere frazionata in stralci funzionali,
c) grandi strutture di vendita; preventivamente determinati.
d) opere dello Stato o di interesse statale.
4. Decorso un anno dalla definitiva approvazione
6. L’approvazione degli accordi di programma di del programma integrato di intervento senza che sia
cui al comma 4 è di competenza della Regione. stata sottoscritta dagli operatori privati la
7. La verifica di compatibilità del progetto di convenzione di cui al comma 1, il sindaco diffida i
variante urbanistica contenuto nell’accordo di soggetti proponenti a sottoscrivere entro un termine
programma con gli aspetti di carattere non superiore a novanta giorni la convenzione
sovracomunale del PTCP, prevista dall’articolo 3, annessa al programma integrato di intervento; in
comma 18, della l.r. 1/ 2000, ovvero dall’articolo caso di inutile decorso del termine assegnato,
13, comma 5, della presente legge, è resa dalla dichiara l’intervenuta decadenza del programma
provincia alla conferenza dei rappresentanti di cui medesimo ad ogni effetto, compreso quello di
all’articolo 34 del d.lgs. 267/2000. variante alla vigente strumentazione urbanistica.
8. I programmi integrati di intervento in variante 5. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 14,
agli strumenti urbanistici comunali vigenti o comma 12, la procedura di approvazione del
adottati, non aventi rilevanza regionale ai sensi del programma integrato di intervento si applica anche
comma 5, sono approvati dal consiglio comunale alle varianti allo stesso.
sono adottati e approvati dal consiglio comunale
(12) con la procedura di cui all’articolo 14, commi Art. 94 Programmi di recupero
2, 3 e 4, acquisita la verifica provinciale di urbano e programmi integrati di
compatibilità di cui all’articolo 3, comma 18, della recupero)
l.r. 1/2000, ovvero all’articolo 13, comma 5, della 1. Le disposizioni di cui al presente capo si
presente legge, intendendosi i termini ivi previsti applicano anche ai programmi di recupero urbano
ridotti della metà. ridotti a quarantacinque giorni (PRU) di cui all’articolo 11 del decreto legge 5
(12) ottobre 1993, n. 398 (Disposizioni per
9. Qualora il programma integrato di intervento l’accelerazione degli investimenti a sostegno
comporti variante anche al piano territoriale di dell’occupazione e per la semplificazione dei
coordinamento provinciale, la variante è approvata, procedimenti in materia edilizia), convertito, con
senza altra formalità e previo espletamento delle modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 493.
procedure di pubblicazione e osservazioni, da 2. In deroga all’articolo 5, comma 5, della legge
affettuarsi, nel termine complessivo di trenta giorni regionale 2 aprile 1990, n. 23 (Norme per
continuativi, dal consiglio provinciale entro l’attuazione dei programmi di recupero edilizio ed
sessanta giorni dalla trasmissione degli atti ai sensi urbanistico), la modifica dei programmi di recupero
del presente articolo, decorsi i quali la variante si approvati dal consiglio comunale non è soggetta ad
intende respinta. approvazione regionale qualora non comporti
variazioni all’assetto urbanistico e non incida sugli 1. Alla legge regionale 12 aprile 1999, n. 10 sono
elementi di cui all’articolo 6 della medesima legge, apportate le seguenti modifiche:
relativi alla priorità per la concessione dei a) il comma 5 dell’articolo 2 è abrogato;
finanziamenti. Di tale modifica è data b) il comma 2 dell’articolo 6 è sostituito dal
comunicazione alla Regione. seguente:
CAPO II ALTRI PROCEDIMENTI 2. A seguito della definizione delle curve di
isolivello del rumore, recepite con deliberazione di
SPECIALI
Giunta regionale ed entro sei mesi dalla
Art. 95 Disposizioni generali di pubblicazione di quest’ultima, i comuni adeguano i
raccordo con leggi regionali di propri strumenti urbanistici con le procedure
finanziamento) previste dall’articolo 3 della l.r. 23/1997; in caso di
inerzia del comune interessato nell’assunzione del
1. Le previsioni contenute nelle leggi regionali provvedimento conclusivo dei procedimenti di
vigenti alla data di entrata in vigore della presente adozione, ovvero di approvazione della variante, il
legge, che disciplinano l’erogazione, a qualsiasi dirigente della competente struttura regionale o
titolo, di contributi o finanziamenti per interventi provinciale, a far tempo dall’efficacia del rispettivo
sul territorio, con finalità di promozione piano territoriale, interviene, anche d’ufficio,
economico-sociale, sono da intendersi sostituite ad invitando il comune ad assumere il provvedimento
ogni effetto, nella parte in cui disciplinano conclusivo del procedimento, rispettivamente, di
l’approvazione di varianti urbanistiche connesse adozione o di approvazione della variante entro
all’approvazione del contributo, dalle disposizioni trenta giorni dal ricevimento della comunicazione
del presente articolo. stessa, che si intende quale avvio del procedimento
2. La richiesta di finanziamento alla Regione sostitutivo ai sensi dell’articolo 7 della legge 7
relativa a interventi in contrasto con le previsioni agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di
del PGT è corredata da copia della deliberazione procedimento amministrativo e di diritto di accesso
del consiglio comunale di approvazione ai documenti amministrativi). Il Presidente della
dell’intervento a fini urbanistici, dall’attestazione Giunta regionale o provinciale, o l’assessore
dell’avvenuta pubblicazione per un periodo di competente, se delegato, scaduto inutilmente il
trenta giorni, nonché da copia della deliberazione termine di trenta giorni, nomina, nei successivi
del consiglio comunale di controdeduzione alle quindici giorni, un commissario ad acta, scelto tra i
eventuali osservazioni pervenute. soggetti iscritti all’albo regionale o provinciale.
3. La competente direzione generale della Giunta Entro il termine di sessanta giorni dalla nomina, il
regionale cura l’acquisizione del parere della commissario ad acta assume, in via sostitutiva, gli
provincia interessata in merito alla compatibilità atti e i provvedimenti necessari per la conclusione
dell’intervento oggetto di istanza con gli atti di del procedimento di adozione, ovvero di
programmazione e pianificazione provinciale, approvazione, della variante; gli oneri derivanti
qualora non vi abbia già provveduto il comune dall’attività del commissario ad acta sono posti a
interessato. carico del comune inadempiente.”.
4. Non possono essere approvati interventi in Art. 97 Sportello unico per le attività
deroga a previsioni prevalenti dei piani territoriali produttive)
della Regione e della provincia competente.
1. Qualora i progetti presentati allo sportello unico
5. L’approvazione dell’intervento, ai fini per le attività produttive risultino in contrasto con il
dell’erogazione del contributo, da parte dell’organo PGT, si applica la disciplina dettata dall’articolo 5
regionale competente, ai sensi della rispettiva legge del d.p.r. 447/1998, integrata dalle disposizioni di
di settore, costituisce automatica variante agli cui al presente articolo.
strumenti di pianificazione del territorio comunale
2. Alla conferenza di servizi è sempre invitata la
e, ove necessario, provinciale, in deroga alle
provincia ai fini della valutazione della
disposizioni procedurali della parte prima della
compatibilità del progetto con il proprio piano
presente legge.
territoriale di coordinamento.
6. Il presente articolo non si applica agli interventi
3. Non sono approvati i progetti per i quali la
previsti da strumenti di programmazione negoziata
conferenza di servizi rilevi elementi di
regionale e da strumenti finanziari per le politiche
incompatibilità con previsioni prevalenti del PTCP
infrastrutturali, che restano soggetti alla relativa
o del PTR.
disciplina speciale.
4. In caso di esito favorevole della conferenza, ai
Art. 96 Modifiche alla legge fini del perfezionamento della variazione
regionale 12 aprile 1999, n. 10 urbanistica connessa al progetto approvato, il
“Piano territoriale d’area Malpensa. termine per il deposito degli atti in pubblica
Norme speciali per l’aerostazione visione, previo avviso su almeno un quotidiano o
intercontinentale Malpensa 2000”) periodico a diffusione locale, è di quindici giorni ed
il termine per la presentazione di osservazioni è di
Pag: 42 LR(3) 12_05 A2
quindici giorni decorrenti dallo scadere del termine adozione o di approvazione della variante, ovvero
di deposito degli atti in pubblica visione. per il rilascio del permesso di costruire, entro trenta
5. La procedura di verifica o di valutazione di giorni dal ricevimento della comunicazione stessa,
impatto ambientale relativa all’intervento, qualora che si intende quale avvio del procedimento
necessaria, precede la convocazione della sostitutivo ai sensi dell’articolo 7 della legge
conferenza. 241/1990. Il Presidente della Giunta regionale o
provinciale, o l’assessore competente, se delegato,
Art. 98 Disposizioni straordinarie scaduto inutilmente il termine di trenta giorni,
per la tutela della sicurezza e nomina nei successivi quindici giorni, un
dell’ordine pubblico) commissario ad acta, scelto tra i soggetti iscritti
1. Per la realizzazione di opere pubbliche o di all’albo di cui all’articolo 31.
interesse pubblico dirette a garantire la sicurezza 8. Entro il termine di trenta giorni, il commissario
dei cittadini, con la realizzazione di sedi, ad acta assume, in via sostitutiva, gli atti e i
attrezzature e presidi delle forze dell’ordine e della provvedimenti necessari per la conclusione del
vigilanza urbana, comportanti variante agli atti di procedimento di adozione o di approvazione della
PGT, si applicano le disposizioni procedurali di cui variante, ovvero per il rilascio del permesso di
all’articolo 13, commi 1, 2, 4, 7, primo periodo, 9, costruire; gli oneri derivanti dall’attività del
10 e 11, fermo restando l’obbligatorio adeguamento commissario ad acta sono posti a carico del comune
alle previsioni prevalenti dei piani regionale e inadempiente.
provinciali di coordinamento. Le medesime Art. 98 bis (Localizzazione dei centri
disposizioni si applicano, altresì, in tutti i casi in cui
la variante sia necessaria per procedere alla
di telefonia in sede fissa) (4)
realizzazione degli interventi di recupero del 1. I comuni individuano gli ambiti territoriali nei
patrimonio edilizio esistente, come definiti quali è ammessa la localizzazione dei centri di
dall’articolo 27, diretti al risanamento di edifici telefonia in sede fissa e definiscono la disciplina
anche singoli in evidente stato di degrado, o per urbanistica cui è in ogni caso subordinato il loro
finalità sociali, ovvero al recupero di aree. insediamento, con particolare riferimento alla
disponibilità di aree per parcheggi, nonché alla
2. Nei casi di cui al comma 1, all’istanza di
compatibilità con le altre funzioni urbane e con la
intervento è allegata, a cura del proponente, una
viabilità di accesso.
relazione avente contenuto tecnico, sociale ed
economico, che dimostri la necessità della variante 2. Le determinazioni di cui al comma 1 sono
agli atti di PGT, nonché dichiarazione del sindaco operate dai comuni negli atti di PGT, ovvero, fino
attestante che la variante è finalizzata alla soluzione all’adeguamento di cui all’articolo 26, commi 2 e 3,
di problemi di sicurezza e di ordine pubblico, o con variante allo strumento urbanistico vigente da
richiesta del comitato provinciale per l’ordine assumersi ai sensi dell’articolo 25, comma 1,
pubblico e la sicurezza. secondo la fattispecie di cui all’articolo 2, comma
2, lettera i), della l.r. 23/1997 che trova
3. Per la realizzazione degli interventi di cui al
applicazione senza l’eccezione prevista dalla stessa
comma 1, i tempi per il procedimento di variante e
lettera i).
per il rilascio dei permessi di costruire, previsti
dalla presente legge, sono ridotti alla metà. 3. Nelle more delle determinazioni di cui ai commi
1 e 2 non è consentita l’apertura di nuovi centri di
4. L’infruttuosa decorrenza dei termini di cui al
telefonia in sede fissa, né la rilocalizzazione di
comma 3 costituisce presupposto per la richiesta di
centri preesistenti.
intervento sostitutivo.
5. Il potere di intervento sostitutivo è esercitato Art. 99 (Norma finanziaria)
dalla Regione, ovvero dalle province, a far tempo 1. Alle spese per la realizzazione del SIT di cui
dall’efficacia del rispettivo PTCP. all’articolo 3, comma 1, si provvede con le risorse
6. Al fine di attivare il procedimento di cui al stanziate all’UPB 4.10.1.2.3.102 “Semplificazione
comma 5, l’interessato, verificata l’inerzia e miglioramento dei procedimenti amministrativi
comunale, può, con atto notificato o trasmesso in concernenti l’approvazione di strumenti urbanistici
plico raccomandato con avviso di ricevimento, e di autorizzazioni paesistiche”; alle spese per il
intimare al comune di provvedere nel termine di conferimento di incarichi professionali di cui
quindici giorni dal ricevimento della richiesta. all’articolo 22, comma 2, per i contributi per la
predisposizione da parte dei piccoli comuni, come
7. Ad avvenuta infruttuosa decorrenza del termine
individuati dall’articolo 2 della l.r. 11/2004, degli
previsto dal comma 6, è data facoltà all’interessato
strumenti di programmazione e pianificazione e, da
di inoltrare al dirigente della competente struttura
parte delle province, per la redazione ed
regionale o provinciale istanza per la nomina di un
aggiornamento dei piani territoriali di
commissario ad acta; il dirigente della competente
coordinamento provinciali di cui all’articolo 24,
struttura regionale o provinciale interviene
comma 1, e per la pubblicazione degli elenchi dei
invitando il comune ad assumere il provvedimento
beni soggetti a tutela e per l’attività connessa delle
conclusivo del procedimento, rispettivamente, di
commissioni provinciali di cui all’articolo 79, Art. 102 Piano territoriale paesistico
comma 1, lettere c) e d), si provvede con le risorse regionale)
stanziate all’UPB 4.10.1.3.2.103 “Piano Territoriale
Regionale”; alle spese per la conoscenza del Il piano territoriale paesistico regionale, approvato
territorio per la prevenzione dei rischi di cui con deliberazione del Consiglio regionale n.
all’articolo 55, commi 1 e 3, si provvede con le VII/197 del 6 marzo 2001, conserva validità ed
risorse stanziate all’UPB 4.10.3.1.2.108 efficacia sino all’approvazione del PTR con valenza
“Prevenzione del rischio idraulico ed idrogeologico paesaggistica previsto dall’articolo 19.
e sismico”; alle spese per i contributi ai comuni ed Art. 103 Disapplicazione di norme
alle province di cui all’articolo 58, comma 1, si statali)
provvede con le risorse stanziate all’UPB
4.10.3.2.2.109 “Definizione delle componenti 1. A seguito dell’entrata in vigore della presente
idrogeologiche del territorio necessarie per la legge cessa di avere diretta applicazione nella
redazione degli strumenti di pianificazione Regione la disciplina di dettaglio prevista:
territoriale (PRG, PTCP) in raccordo con la a) dagli articoli 3, 4, 5, 6, 10, 11, 12, 13, 14, 16, 19,
pianificazione sovraordinata (Piani di Assetto commi 2 e 3, 20, 21, 22, 23 e 32 del decreto del
Idrogeologico)”; alle spese per gli incarichi Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380
professionali di cui all’articolo 79, comma 1, lettera (Testo unico delle disposizioni legislative e
a), si provvede con le risorse stanziate all’UPB regolamentari in materia edilizia) (testo A);
5.0.2.0.2.264 “Studi e ricerche in materie di b) dagli articoli 9, comma 5, e 19, commi 2, 3 e 4,
interesse regionale” ed alle spese per i contributi del decreto del Presidente della Repubblica 8
agli enti di cui all’articolo 79, comma 1, lettera b), giugno 2001, n. 327 (Testo Unico delle disposizioni
si provvede con le risorse stanziate all’UPB legislative e regolamentari in materia di
4.10.4.2.2.328 “Promozione di azioni per la espropriazione per pubblica utilità) (testo A).
riqualificazione e valorizzazione del territorio” Art. 104 Abrogazioni)
dello stato di previsione delle spese del bilancio per
l’esercizio finanziario 2005 e successivi. 1. Dalla data di entrata in vigore della presente
legge sono abrogati:
2. Alle spese per le indennità ed i rimborsi spese dei
componenti delle commissioni di cui all’articolo a) la legge regionale 15 aprile 1975, n. 51
78, comma 5, si provvede con le risorse stanziate (Disciplina urbanistica del territorio regionale e
misure di salvaguardia per la tutela del patrimonio
all’UPB 5.0.2.0.1.184 “Spese postali, telefoniche e
altre spese generali” dello stato di previsione delle naturale e paesistico);
spese del bilancio e l’esercizio finanziario 2005 e b) la legge regionale 5 dicembre 1977, n. 60
successivi. (Norme di attuazione della legge 28 gennaio 1977,
n. 10, in materia di edificabilità dei suoli);
3. All’autorizzazione delle altre spese previste dalla c) la legge regionale 5 dicembre 1977, n. 61
presente legge si provvederà con successivo (Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n.
provvedimento di legge. 60 “Norme di attuazione della legge 28 gennaio
1977, n. 10 in materia di edificabilità dei suoli”);
TITOLO VII ISPOSIZIONI d) la legge regionale 19 luglio 1978, n. 44
TRANSITORIE E FINALI (Modifiche e norme integrative alla legge regionale
5 dicembre 1977, n. 60 in materia di edificabilità
Art. 100 Norma generale di dei suoli);
riferimento) e) la legge regionale 2 novembre 1978, n. 63
1. Con l’entrata in vigore della presente legge, tutti (Nuove procedure per l’approvazione e gli
i riferimenti, contenuti in disposizioni di legge strumenti urbanistici attuativi ed altre disposizioni
statali e regionali, ai piani regolatori generali e agli in materia di disciplina urbanistica);
strumenti urbanistici comunali sono da intendersi f) la legge regionale 27 gennaio 1979, n. 17
come riferimenti agli atti del PGT. (Modifica all’art. 25 della legge regionale 2
novembre 1978, n. 63 “Nuove procedure per
Art. 101 (Programmi pluriennali di l’approvazione di strumenti urbanistici attuativi ed
attuazione) altre disposizioni in materia urbanistica”);
1. A far tempo dall’entrata in vigore della presente g) la legge regionale 7 giugno 1980, n. 91
legge, per tutti i comuni della Regione viene meno (Modifiche all’articolo 26 della legge regionale 15
l’obbligo alla formazione del programma aprile 1975, n. 51);
pluriennale di attuazione. h) la legge regionale 7 giugno 1980, n. 93 (Norme
2. I programmi pluriennali di attuazione vigenti alla in materia di edificazione nelle zone agricole);
data di entrata in vigore della presente legge i) l’articolo 20 della legge regionale 26 ottobre
conservano la loro efficacia sino alla scadenza 1981, n. 64 (Norme per l’esercizio delle funzioni in
prevista dagli stessi, fatta salva la facoltà, per i materia di igiene e sanità pubblica, per la tutela
comuni interessati, di deliberarne la revoca. della salute nei luoghi di lavoro, per
l’organizzazione ed il funzionamento dei servizi
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