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Art. 21 (Approvazione del piano territoriale


Legge regionale Lombardia n. 12 regionale. Approvazione dei piani territoriali
dell’11 marzo 2005 regionali d’area) 15
“Legge per il governo del territorio”. Art. 22 (Aggiornamento del piano territoriale
regionale) 15
CAPO V SUPPORTO AGLI ENTI LOCALI 16
Aggiornata con le modifiche fino alla LR 5/07, Art. 23 (Supporto agli enti locali) 16
Art. 24 (Erogazione di contributi) 16
in 1° supplemento ordinario al CAPO VI DISPOSIZIONI TRANSITORIE PER
B.U.R.L. n. 11 del 16 marzo 2005 IL TITOLO II 16
Art. 25 (Norma transitoria) 16
sommario Art. 26 (Adeguamento dei piani) 17

PARTE I PIANIFICAZIONE DEL PARTE II GESTIONE DEL TERRITORIO 17


TERRITORIO 3
TITOLO I DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI
TITOLO I OGGETTO E CRITERI SUL TERRITORIO 17
ISPIRATORI 3 CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI 17
Art. 1 (Oggetto e criteri ispiratori) 3 Art. 27 (Definizioni degli interventi edilizi) 17
Art. 28 (Regolamento edilizio) 18
TITOLO II STRUMENTI DI GOVERNO DEL Art. 29 (Procedura di approvazione del
TERRITORIO 3 regolamento edilizio) 19
CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI 3 Art. 30 (Commissione edilizia) 19
Art. 2 (Correlazione tra gli strumenti di Art. 31 (Albo dei commissari ad acta) 19
pianificazione territoriale) 3 Art. 32 (Sportello unico per l’edilizia) 19
Art. 3 (Strumenti per il coordinamento e CAPO IIPERMESSO DI COSTRUIRE 20
l’integrazione delle informazioni) 3 Art. 33 (Trasformazioni soggette a permesso
Art. 4 (Valutazione ambientale dei piani) 4 di costruire) 20
Art. 5 (Autorità per la programmazione Art. 34 (Interventi su beni paesaggistici) 20
territoriale) 4 Art. 35 (Caratteristiche del permesso di
CAPO II PIANIFICAZIONE COMUNALE PER costruire) 20
IL GOVERNO DEL TERRITORIO 4 Art. 36 (Presupposti per il rilascio del
Art. 6 (Pianificazione comunale) 4 permesso di costruire) 20
Art. 7 (Piano di governo del territorio) 4 Art. 37 (Competenza al rilascio del permesso
Art. 8 (Documento di piano) 5 di costruire) 20
Art. 9 (Piano dei servizi) 5 Art. 38 (Procedimento per il rilascio del
Art. 10 (Piano delle regole) 7 permesso di costruire) 20
Art. 11 (Compensazione, perequazione ed Art. 39 (Intervento sostitutivo) 21
incentivazione urbanistica) 7 Art. 40 (Permesso di costruire in deroga) 22
Art. 12 (Piani attuativi comunali) 8 CAPO III DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITA’
Art. 13 (Approvazione degli atti costituenti il 22
piano di governo del territorio) 8 Art. 41 (Interventi realizzabili mediante
Art. 14 (Approvazione dei piani attuativi e loro denuncia di inizio attività) 22
varianti. Interventi sostitutivi) 9 Art. 42 (Disciplina della denuncia di inizio
CAPO III PIANO TERRITORIALE DI attività) 22
COORDINAMENTO PROVINCIALE 10 CAPO IV CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE
Art. 15 (Contenuti del piano territoriale di 23
coordinamento provinciale) 10 Art. 43 (Contributo di costruzione) 23
Art. 16 (Conferenza dei comuni, delle Art. 44 (Oneri di urbanizzazione) 23
comunità montane e degli enti gestori delle Art. 45 (Scomputo degli oneri di
aree regionali protette) 11 urbanizzazione) 25
Art. 17 (Approvazione del piano territoriale di Art. 46 (Convenzione dei piani attuativi) 25
coordinamento provinciale) 11 Art. 47 (Cessioni di aree per opere di
Art. 18 (Effetti del piano territoriale di urbanizzazione primaria) 25
coordinamento provinciale) 12 Art. 48 (Costo di costruzione) 25
CAPO IV PIANO TERRITORIALE CAPO V SANZIONI 26
REGIONALE 13 Art. 49 (Sanzioni) 26
Art. 19 (Oggetto e contenuti del piano Art. 50 (Poteri regionali di annullamento e di
territoriale regionale) 13 inibizione) 26
Art. 20 (Effetti del piano territoriale regionale. CAPO VI DISCIPLINA DEI MUTAMENTI
Piano territoriale regionale d’area) 14 DELLE DESTINAZIONI D’USO DI
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IMMOBILI E DELLE VARIAZIONI Art. 74 (Dichiarazione di notevole interesse


ESSENZIALI 27 pubblico di aree ed immobili) 35
Art. 51(Disciplina urbanistica) 27 Art. 75 (Modificazioni e integrazioni degli
Art. 52 (Mutamenti di destinazione d’uso con elenchi dei beni soggetti a tutela) 35
e senza opere edilizie) 27 Art. 76 (Contenuti paesaggistici del piano
Art. 53 (Sanzioni amministrative) 28 territoriale regionale) 35
Art. 54 (Determinazione delle variazioni Art. 77 (Coordinamento della pianificazione
essenziali) 28 paesaggistica con altri strumenti di
pianificazione) 35
TITOLO II NORME IN MATERIA DI Art. 78 (Commissioni provinciali) 36
PREVENZIONE DEI RISCHI GEOLOGICI, Art. 79 (Adempimenti della Giunta regionale)
IDROGEOLOGICI E SISMICI 28 36
Art. 55 (Attività regionali per la prevenzione CAPO II AUTORIZZAZIONI E SANZIONI 36
dei rischi geologici, idrogeologici e sismici) 28 Art. 80 (Ripartizione delle funzioni
Art. 56 (Componente geologica, idrogeologica amministrative) 36
e sismica del piano territoriale di Art. 81 (Istituzione delle commissioni per il
coordinamento provinciale) 29 paesaggio) 37
Art. 57 (Componente geologica, idrogeologica Art. 82 (Modalità per il rilascio
e sismica del piano di governo del territorio) 29 dell’autorizzazione paesaggistica) 37
Art. 58 (Contributi ai comuni e alle province Art. 83 (Sanzioni amministrative a tutela del
per gli studi geologici, idrogeologici e sismici) paesaggio) 37
30 Art. 84 (Criteri per l’esercizio delle funzioni
amministrative in materia di tutela dei beni
TITOLO III NORME IN MATERIA DI paesaggistici) 37
EDIFICAZIONE NELLE AREE DESTINATE Art. 85 (Supporto agli enti locali) 37
ALL’AGRICOLTURA 30 Art. 86 (Interventi sostitutivi in caso di inerzia
Art. 59 (Interventi ammissibili) 30 o di ritardi) 37
Art. 60 (Presupposti soggettivi e oggettivi) 30
Art. 61(Norma di prevalenza) 31 TITOLO VI PROCEDIMENTI SPECIALI E
Art. 62 (Interventi regolati dal piano di DISCIPLINE DI SETTORE 38
governo del territorio) 31 CAPO I DISCIPLINA DEI PROGRAMMI
Art. 62 bis (Norma transitoria) 31 INTEGRATI DI INTERVENTO 38
Art. 87 (Programmi integrati di intervento) 38
TITOLO IV ATTIVITA’ EDILIZIE Art. 88 (Ambiti e obiettivi) 38
SPECIFICHE 31 Art. 89 (Interventi su aree destinate
CAPO I RECUPERO AI FINI ABITATIVI DEI all’agricoltura) 38
SOTTOTETTI ESISTENTI 31 Art. 90 (Aree per attrezzature pubbliche e di
Art. 63 (Finalità e presupposti) 31 interesse pubblico o generale) 39
Art. 64 (Disciplina degli interventi) 32 Art. 91 (Attivazione dei programmi integrati di
Art. 65 (Ambiti di esclusione) 33 intervento) 39
CAPO II NORME INERENTI ALLA Art. 92 Approvazione dei programmi integrati
REALIZZAZIONE DEI PARCHEGGI 33 di intervento) 39
Art. 66 (Localizzazione e rapporto di Art. 93 Attuazione dei programmi integrati di
pertinenza) 33 intervento) 40
Art. 67 (Disciplina degli interventi) 33 Art. 94 Programmi di recupero urbano e
Art. 68 (Utilizzo del patrimonio comunale) 33 programmi integrati di recupero) 40
Art. 69 (Regime economico) 34 CAPO II ALTRI PROCEDIMENTI SPECIALI
CAPO III NORME PER LA REALIZZAZIONE 40
DI EDIFICI DI CULTO E DI Art. 95 Disposizioni generali di raccordo con
ATTREZZATURE DESTINATE A SERVIZI leggi regionali di finanziamento) 41
RELIGIOSI 34 Art. 96 Modifiche alla legge regionale 12
Art. 70 (Finalità) 34 aprile 1999, n. 10 “Piano territoriale d’area
Art. 71 (Ambito di applicazione) 34 Malpensa. Norme speciali per l’aerostazione
Art. 72 (Rapporti con la pianificazione intercontinentale Malpensa 2000”) 41
comunale) 34 Art. 97 Sportello unico per le attività
Art. 73 (Modalità e procedure di produttive) 41
finanziamento) 34 Art. 98 Disposizioni straordinarie per la tutela
della sicurezza e dell’ordine pubblico) 42
TITOLO V BENI PAESAGGISTICI 35 Art. 98 bis (Localizzazione dei centri di
CAPO I ESERCIZIO DELLE FUNZIONI telefonia in sede fissa) (4) 42
REGIONALI 35 Art. 99 (Norma finanziaria) 42

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TITOLO VII ISPOSIZIONI TRANSITORIE E i quali, nel loro insieme, costituiscono la


FINALI 43 pianificazione del territorio stesso.
Art. 100 Norma generale di riferimento) 43 2. I piani si caratterizzano ed articolano sia in
Art. 101 (Programmi pluriennali di attuazione) ragione del diverso ambito territoriale cui si
43 riferiscono sia in virtù del contenuto e della
Art. 102 Piano territoriale paesistico regionale) funzione svolta dagli stessi.
43
3. I piani si uniformano al criterio della
Art. 103 Disapplicazione di norme statali) 43
sostenibilità, intesa come la garanzia di uguale
Art. 104 Abrogazioni) 43
possibilità di crescita del benessere dei cittadini e di
salvaguardia dei diritti delle future generazioni.
ALLEGATO A (Art. 80) 45
Canali - comma 2, lettera b) 45 4. Il piano territoriale regionale e i piani territoriali
Laghi - comma 3, lettera d) 45 di coordinamento provinciali hanno efficacia di
orientamento ed indirizzo, fatte salve le previsioni
che, ai sensi della presente legge, abbiano efficacia
prevalente e vincolante.
5. Il governo del territorio si caratterizza per:
PARTE I PIANIFICAZIONE a) la pubblicità e la trasparenza delle attività che
conducono alla formazione degli strumenti;
DEL TERRITORIO b) la partecipazione diffusa dei cittadini e delle loro
associazioni;
TITOLO I OGGETTO E CRITERI c) la possibile integrazione dei contenuti della
ISPIRATORI pianificazione da parte dei privati.
Art. 1 (Oggetto e criteri ispiratori) Art. 3 (Strumenti per il
1. La presente legge, in attuazione di quanto coordinamento e l’integrazione delle
previsto dall’articolo 117, terzo comma, della informazioni)
Costituzione detta le norme di governo del territorio 1. La Regione, in coordinamento con gli enti locali,
lombardo, definendo forme e modalità di esercizio cura la realizzazione del Sistema Informativo
delle competenze spettanti alla Regione e agli enti Territoriale integrato, di seguito denominato SIT, al
locali, nel rispetto dei principi fondamentali fine di disporre di elementi conoscitivi necessari
dell’ordinamento statale e comunitario, nonché alla definizione delle scelte di programmazione
delle peculiarità storiche, culturali, naturalistiche e generale e settoriale, di pianificazione del territorio
paesaggistiche che connotano la Lombardia. e all’attività progettuale. Il SIT è fondato su basi di
2. La presente legge si ispira ai criteri di riferimento geografico condivise tra gli enti
sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, medesimi e aggiornato in modo continuo. Gli
sostenibilità, partecipazione, collaborazione, elaborati dei piani e dei progetti approvati dagli enti
flessibilità, compensazione ed efficienza. locali, inseriti sulle basi geografiche fornite dal SIT,
3. La Regione, nel rispetto dei principi di cui al vengono ad esso conferiti in forma digitale per
comma 1 e dei criteri di cui al comma 2, provvede: ulteriori utilizzazioni ai fini informativi.
a) alla definizione di indirizzi di pianificazione atti 2. Gli strumenti di pianificazione e
a garantire processi di sviluppo sostenibili; programmazione territoriale a diverso livello ed i
b) alla verifica di compatibilità dei piani territoriali relativi studi conoscitivi territoriali sono riferiti a
di coordinamento provinciali e dei piani di governo basi geografiche e cartografiche congruenti, per
del territorio di cui alla presente legge con la potersi tra loro confrontare e permettere analisi ed
pianificazione territoriale regionale; elaborazioni a supporto della gestione del territorio,
c) alla diffusione della cultura della sostenibilità nonché per consentire le attività di valutazione di
ambientale con il sostegno agli enti locali e a quelli cui all’articolo 4.
preposti alla ricerca e alla formazione per 3. La Giunta regionale, entro sei mesi dall’entrata in
l’introduzione di forme di contabilità delle risorse; vigore della presente legge, definisce, con proprio
d) all’attività di pianificazione territoriale regionale. provvedimento, le modalità di concertazione e
partecipazione degli enti locali e di eventuali
TITOLO II STRUMENTI DI soggetti specializzati nello sviluppo del SIT,
nonché le modalità di trasmissione dei dati.
GOVERNO DEL TERRITORIO 4. La Regione promuove la conoscenza del SIT e
CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI dei suoi contenuti; i dati raccolti dal SIT sono
pubblici e possono essere consultati o richiesti da
Art. 2 (Correlazione tra gli strumenti chiunque ne faccia motivata domanda.
di pianificazione territoriale)
5. Il SIT fornisce servizi e informazioni a tutti i
1. Il governo del territorio si attua mediante una cittadini e vi possono confluire informazioni
pluralità di piani, fra loro coordinati e differenziati,
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provenienti da enti pubblici e dalla comunità pianificazione svolta da comuni e province.


scientifica. L’Autorità dura in carica due anni.
Art. 4 (Valutazione ambientale dei 2. L’Autorità è nominata dal Consiglio regionale,
piani) previa approvazione, da parte dello stesso Consiglio
regionale, entro sei mesi dalla data di entrata in
1. Al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed vigore della presente legge, di un regolamento di
assicurare un elevato livello di protezione disciplina della sua composizione, nonché delle
dell’ambiente, la Regione e gli enti locali, funzioni e relative modalità di svolgimento. E’ in
nell’ambito dei procedimenti di elaborazione ed ogni caso assicurata la partecipazione di
approvazione dei piani e programmi di cui alla rappresentanti dei comuni e delle province.
direttiva 2001/42/CEE del Parlamento europeo e
del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la 3. All’Autorità spetta, in particolare:
valutazione degli effetti di determinati piani e a) determinare criteri, modi e tempi per
programmi sull’ambiente e successivi atti attuativi, l’adeguamento alla presente legge da parte dei
provvedono alla valutazione ambientale degli effetti comuni con popolazione inferiore a quindicimila
derivanti dall’attuazione dei predetti piani e abitanti, ai fini delle determinazioni previste
programmi. Entro sei mesi dall’entrata in vigore dall’articolo 7, comma 3;
della presente legge, il Consiglio regionale, su b) verificare il corretto andamento dell’attività di
proposta della Giunta regionale, approva gli pianificazione in attuazione della presente legge,
indirizzi generali per la valutazione ambientale dei anche sulla scorta di segnalazioni di enti ed
piani, in considerazione della natura, della forma e associazioni;
del contenuto degli stessi. La Giunta regionale c) redigere un rapporto annuale per la Giunta
provvede agli ulteriori adempimenti di disciplina, in regionale e il Consiglio regionale, che evidenzi le
particolare definendo un sistema di indicatori di criticità derivanti dall’applicazione della presente
qualità che permettano la valutazione degli atti di legge e indichi eventuali modifiche alla stessa,
governo del territorio in chiave di sostenibilità anche in relazione alla legge statale in materia di
ambientale e assicurando in ogni caso le modalità di governo del territorio;
consultazione e monitoraggio, nonché d) esercitare il ruolo di composizione di eventuali
l’utilizzazione del SIT. conflitti tra i diversi livelli di pianificazione.
2. Sono sottoposti alla valutazione di cui al comma 4. L’Autorità esercita le funzioni di cui al presente
1 il piano territoriale regionale, i piani territoriali articolo avvalendosi di un Osservatorio permanente
regionali d’area (5) e i piani territoriali di della programmazione territoriale, costituito dalla
coordinamento provinciali, il documento di piano di Giunta regionale sulla base delle indicazioni
cui all’articolo 8, nonché le varianti agli stessi. La contenute nel regolamento di cui al comma 2. E’ in
valutazione ambientale di cui al presente articolo è ogni caso assicurata la partecipazione di
effettuata durante la fase preparatoria del piano o rappresentanti degli enti locali.
del programma ed anteriormente alla sua adozione
CAPO II PIANIFICAZIONE COMUNALE
o all’avvio della relativa procedura di
approvazione. PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO
3. Per i piani di cui al comma 2, la valutazione Art. 6 (Pianificazione comunale)
evidenzia la congruità delle scelte rispetto agli 1. Sono strumenti della pianificazione comunale:
obiettivi di sostenibilità del piano e le possibili a) il piano di governo del territorio;
sinergie con gli altri strumenti di pianificazione e b) i piani attuativi e gli atti di programmazione
programmazione; individua le alternative assunte negoziata con valenza territoriale.
nella elaborazione del piano o programma, gli
impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione Art. 7 (Piano di governo del
o di compensazione, anche agroambientali, che territorio)
devono essere recepite nel piano stesso. 1. Il piano di governo del territorio, di seguito
4. Sino all’approvazione del provvedimento della denominato PGT, definisce l’assetto dell’intero
Giunta regionale di cui al comma 1, l’ente territorio comunale ed è articolato nei seguenti atti:
competente ad approvare il piano territoriale o il a) il documento di piano;
documento di piano, nonché i piani attuativi che b) il piano dei servizi;
comportino variante, ne valuta la sostenibilità c) il piano delle regole.
ambientale secondo criteri evidenziati nel piano
2. La Giunta regionale, entro sei mesi dalla data di
stesso.
entrata in vigore della presente legge, definisce con
Art. 5 (Autorità per la proprio atto le modalità per la pianificazione
programmazione territoriale) comunale, anche in relazione a quanto disposto
dagli articoli 3 e 4.
1. E’ istituita l’Autorità per la programmazione
territoriale, con il compito di monitorare il 3. Al fine di soddisfare le esigenze di
funzionamento della presente legge e l’attività di semplificazione e di essenzialità, per i comuni con

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popolazione inferiore a quindicimila abitanti, la pubblica, le attività produttive primarie, secondarie


Giunta regionale, acquisito il parere della e terziarie, ivi comprese quelle della distribuzione
commissione consiliare competente e sulla base commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza
degli indirizzi di cui all’articolo 5, comma 3, lettera sovracomunale, in applicazione dell’articolo 15,
a), emana, entro un anno dall’entrata in vigore della commi 1 e 2, lettera g);
presente legge, criteri volti ad individuare quali tra i d) dimostra la compatibilità delle predette politiche
contenuti del PGT di cui agli articoli 8, 9 e 10 di intervento e della mobilità con le risorse
devono obbligatoriamente essere previsti nei PGT economiche attivabili dalla pubblica
di tali comuni, la cui approvazione è amministrazione, anche in relazione agli effetti
conseguentemente subordinata all’entrata in vigore indotti sul territorio contiguo;
dei predetti criteri. e) individua, anche con rappresentazioni grafiche in
Art. 8 (Documento di piano) scala adeguata, gli ambiti di trasformazione,
definendo i relativi criteri di intervento, preordinati
1. Il documento di piano, anche avvalendosi degli alla tutela ambientale, paesaggistica e storico–
strumenti di cui all’articolo 3, definisce: monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e
a) il quadro ricognitivo e programmatorio di sismica, laddove in tali ambiti siano comprese aree
riferimento per lo sviluppo economico e sociale del qualificate a tali fini nella documentazione
comune, anche sulla base delle proposte dei conoscitiva;
cittadini singoli o associati e tenuto conto degli atti f) determina le modalità di recepimento delle
di programmazione provinciale e regionale, previsioni prevalenti contenute nei piani di livello
eventualmente proponendo le modifiche o le sovracomunale e la eventuale proposizione, a tali
integrazioni della programmazione provinciale e livelli, di obiettivi di interesse comunale;
regionale che si ravvisino necessarie; g) definisce gli eventuali criteri di compensazione,
b) il quadro conoscitivo del territorio comunale, di perequazione e di incentivazione.
come risultante dalle trasformazioni avvenute, 3. Il documento di piano non contiene previsioni
individuando i grandi sistemi territoriali, il sistema che producano effetti diretti sul regime giuridico
della mobilità, le aree a rischio o vulnerabili, le aree dei suoli.
di interesse archeologico e i beni di interesse
4. Il documento di piano ha validità quinquennale
paesaggistico o storico-monumentale, e le relative
ed è sempre modificabile. Scaduto tale termine, il
aree di rispetto, i siti interessati da habitat naturali
comune provvede all’approvazione di un nuovo
di interesse comunitario, gli aspetti socio-
documento di piano; in caso di inadempienza si
economici, culturali, rurali e di ecosistema, la
applicano le norme di cui all’articolo 25, comma 7.
struttura del paesaggio agrario e l’assetto tipologico
del tessuto urbano e ogni altra emergenza del Art. 9 (Piano dei servizi)
territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e 1. I comuni redigono e approvano il piano dei
del sottosuolo; servizi al fine di assicurare una dotazione globale di
c) l’assetto geologico, idrogeologico e sismico, ai aree per attrezzature pubbliche e di interesse
sensi dell’articolo 57, comma 1, lettera a). pubblico o generale, le eventuali aree per l’edilizia
2. Sulla base degli elementi di cui al comma 1, il residenziale pubblica e le dotazioni a verde, i
documento di piano: corridoi ecologici e il sistema del verde di
a) individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento connessione tra territorio rurale e quello edificato
e conservazione che abbiano valore strategico per la ed una loro razionale distribuzione sul territorio
politica territoriale, indicando i limiti e le comunale, a supporto delle funzioni insediate e
condizioni in ragione dei quali siano previste.
ambientalmente sostenibili e coerenti con le 2. I comuni redigono il piano dei servizi
previsioni ad efficacia prevalente di livello determinando il numero degli utenti dei servizi
sovracomunale; dell’intero territorio, secondo i seguenti criteri:
b) determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo a) popolazione stabilmente residente nel comune
complessivo del PGT; nella definizione di tali gravitante sulle diverse tipologie di servizi anche in
obiettivi il documento di piano tiene conto della base alla distribuzione territoriale;
riqualificazione del territorio, della minimizzazione b) popolazione da insediare secondo le previsioni
del consumo del suolo in coerenza con del documento di piano, articolata per tipologia di
l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, servizi anche in base alla distribuzione territoriale;
della definizione dell’assetto viabilistico e della c) popolazione gravitante nel territorio, stimata in
mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e base agli occupati nel comune, agli studenti, agli
miglioramento dei servizi pubblici e di interesse utenti dei servizi di rilievo sovracomunale, nonché
pubblico o generale, anche a livello sovracomunale; in base ai flussi turistici.
c) determina, in coerenza con i predetti obiettivi e
3. Il piano dei servizi, per soddisfare le esigenze
con le politiche per la mobilità, le politiche di
espresse dall’utenza definita con le modalità di cui
intervento per la residenza, ivi comprese le
al comma 2, valuta prioritariamente l’insieme delle
eventuali politiche per l’edilizia residenziale
attrezzature al servizio delle funzioni insediate nel
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territorio comunale, anche con riferimento a fattori materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo
di qualità, fruibilità e accessibilità e, in caso di del sottosuolo e di risorse idriche).
accertata insufficienza o inadeguatezza delle 9. Al fine di garantire una adeguata ed omogenea
attrezzature stesse, quantifica i costi per il loro accessibilità ai servizi a tutta la popolazione
adeguamento e individua le modalità di intervento. regionale, la Regione incentiva il coordinamento e
Analogamente il piano indica, con riferimento agli la collaborazione interistituzionale per la
obiettivi di sviluppo individuati dal documento di realizzazione e la gestione dei servizi.
piano di cui all’articolo 8, le necessità di sviluppo e
10. Sono servizi pubblici e di interesse pubblico o
integrazione dei servizi esistenti, ne quantifica i
generale i servizi e le attrezzature pubbliche,
costi e ne prefigura le modalità di attuazione. In
realizzati tramite iniziativa pubblica diretta o ceduti
relazione alla popolazione stabilmente residente e a
al comune nell’ambito di piani attuativi, nonché i
quella da insediare secondo le previsioni del
servizi e le attrezzature, anche privati, di uso
documento di piano, è comunque assicurata una
pubblico o di interesse generale, regolati da
dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche
apposito atto di asservimento o da regolamento
e di interesse pubblico o generale pari a diciotto
d’uso, redatti in conformità alle indicazioni
metri quadrati per abitante Il piano dei servizi
contenute nel piano dei servizi, ovvero da atto di
individua, altresì, la dotazione di servizi che deve
accreditamento dell’organismo competente in base
essere assicurata nei piani attuativi, garantendo in
alla legislazione di settore, nella misura in cui
ogni caso all’interno di questi la dotazione minima
assicurino lo svolgimento delle attività cui sono
sopra indicata, fatta salva la possibilità di
destinati a favore della popolazione residente nel
monetizzazione prevista dall’articolo 46, comma 1,
comune e di quella non residente eventualmente
lettera a).
servita.
4. Il piano dei servizi esplicita la sostenibilità dei
11. Le previsioni contenute nel piano dei servizi,
costi di cui al comma 3, anche in rapporto al
concernenti le aree necessarie per la realizzazione
programma triennale delle opere pubbliche,
dei servizi pubblici e di interesse pubblico o
nell’ambito delle risorse comunali e di quelle
generale, hanno carattere prescrittivo e vincolante.
provenienti dalla realizzazione diretta degli
interventi da parte dei privati. 12. I vincoli preordinati all’espropriazione per la
realizzazione, esclusivamente ad opera della
5. Nei comuni aventi caratteristiche di polo
pubblica amministrazione, di attrezzature e servizi
attrattore individuato dal piano territoriale di
previsti dal piano dei servizi hanno la durata di
coordinamento provinciale, in relazione al flusso di
cinque anni, decorrenti dall’entrata in vigore del
pendolari per motivi di lavoro, studio e fruizione di
piano stesso. Detti vincoli decadono qualora, entro
servizi e nei comuni caratterizzati da rilevanti
tale termine, l’intervento cui sono preordinati non
presenze turistiche, il piano dei servizi contiene la
sia inserito, a cura dell’ente competente alla sua
previsione di servizi pubblici aggiuntivi, in
realizzazione, nel programma triennale delle opere
relazione ai fabbisogni espressi dalla popolazione
pubbliche e relativo aggiornamento, ovvero non sia
fluttuante. Nei comuni aventi caratteristiche di polo
stato approvato lo strumento attuativo che ne
attrattore devono, altresì, essere previsti i servizi di
preveda la realizzazione. E’ comunque ammessa, da
interesse sovracomunale necessari al
parte del proprietario dell’area, entro il predetto
soddisfacimento della domanda espressa dal bacino
termine quinquennale, la realizzazione diretta di
territoriale di gravitazione. Nelle zone montane i
attrezzature e servizi per la cui attuazione è
comuni tengono conto delle previsioni dei piani di
preordinato il vincolo espropriativo, a condizione
sviluppo socio-economico delle comunità montane.
che la Giunta comunale espliciti con proprio atto la
6. Per i comuni con popolazione inferiore ai volontà di consentire tale realizzazione diretta
ventimila abitanti il piano dei servizi può essere ovvero, in caso contrario, ne motivi con
redatto congiuntamente tra più comuni e condiviso argomentazioni di interesse pubblico il rifiuto. La
a livello operativo e gestionale. realizzazione diretta è subordinata alla stipula di
7. Il piano dei servizi deve indicare i servizi da apposita convenzione intesa a disciplinare le
assicurare negli ambiti di trasformazione di cui modalità attuative e gestionali.
all’articolo 8, comma 2, lettera e), con particolare 13. Non configurano vincolo espropriativo e non
riferimento agli ambiti entro i quali è prevista sono soggette a decadenza le previsioni del piano
l’attivazione di strutture di distribuzione dei servizi che demandino al proprietario dell’area
commerciale, terziarie, produttive e di servizio la diretta realizzazione di attrezzature e servizi,
caratterizzate da rilevante affluenza di utenti. ovvero ne contemplino la facoltà in alternativa
8. Il piano dei servizi è integrato, per quanto all’intervento della pubblica amministrazione.
riguarda l’infrastrutturazione del sottosuolo, con le 14. Il piano dei servizi non ha termini di validità ed
disposizioni del piano urbano generale dei servizi è sempre modificabile.
nel sottosuolo (PUGSS), di cui all’articolo 38 della
15. La realizzazione di attrezzature pubbliche e di
l.r. 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi
interesse pubblico o generale, diverse da quelle
locali di interesse economico generale. Norme in
specificamente previste dal piano dei servizi,

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comporta l’applicazione della procedura di variante 4. Il piano delle regole:


al piano stesso. a) per le aree destinate all’agricoltura:
Art. 10 (Piano delle regole) 1) detta la disciplina d’uso, di valorizzazione
e di salvaguardia, in conformità con
1. Il piano delle regole:
quanto previsto dal titolo terzo della parte
a) definisce, all’interno dell’intero territorio seconda;
comunale, gli ambiti del tessuto urbano consolidato, 2) recepisce i contenuti dei piani di
quali insieme delle parti di territorio su cui è già assestamento, di indirizzo forestale e di
avvenuta l’edificazione o la trasformazione dei bonifica, ove esistenti;
suoli, comprendendo in essi le aree libere intercluse 3) individua gli edifici esistenti non più
o di completamento; adibiti ad usi agricoli, dettandone le
b) indica gli immobili assoggettati a tutela in base normative d’uso.
alla normativa statale e regionale; b) per le aree di valore paesaggistico-ambientale ed
c) individua le aree e gli edifici a rischio di ecologiche detta ulteriori regole di salvaguardia e di
compromissione o degrado e a rischio di incidente valorizzazione in attuazione dei criteri di
rilevante; adeguamento e degli obiettivi stabiliti dal piano
d) contiene, in ordine alla componente geologica, territoriale regionale, dal piano territoriale
idrogeologica e sismica, quanto previsto paesistico regionale e dal piano territoriale di
dall’articolo 57, comma 1, lettera b); coordinamento provinciale;
e) individua: c) per le aree non soggette a trasformazione
1) le aree destinate all’agricoltura; urbanistica individua gli edifici esistenti,
2) le aree di valore paesaggistico-ambientale ed dettandone la disciplina d’uso e ammette in ogni
ecologiche; caso, previa valutazione di possibili alternative,
3) le aree non soggette a trasformazione interventi per servizi pubblici, prevedendo eventuali
urbanistica. mitigazioni e compensazioni agro-forestali e
2. Entro gli ambiti del tessuto urbano consolidato, il ambientali.
piano delle regole individua i nuclei di antica 5. Le indicazioni contenute nel piano delle regole
formazione ed identifica i beni ambientali e storico- hanno carattere vincolante e producono effetti
artistico-monumentali oggetto di tutela ai sensi del diretti sul regime giuridico dei suoli.
decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice
6. Il piano delle regole non ha termini di validità ed
dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi
è sempre modificabile.
dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) o
per i quali si intende formulare proposta motivata di Art. 11 (Compensazione,
vincolo. Il piano delle regole definisce altresì, con perequazione ed incentivazione
riferimento a quanto stabilito dall’articolo 8, urbanistica)
comma 1, lettera b), le caratteristiche fisico-
morfologiche che connotano l’esistente, da 1. Sulla base dei criteri definiti dal documento di
rispettare in caso di eventuali interventi integrativi piano, i piani attuativi e gli atti di programmazione
o sostitutivi, nonché le modalità di intervento, negoziata con valenza territoriale possono ripartire
anche mediante pianificazione attuativa o permesso tra tutti i proprietari degli immobili interessati dagli
di costruire convenzionato, nel rispetto interventi i diritti edificatori e gli oneri derivanti
dell’impianto urbano esistente, ed i criteri di dalla dotazione di aree per opere di urbanizzazione
valorizzazione degli immobili vincolati. mediante l’attribuzione di un identico indice di
edificabilità territoriale, confermate le volumetrie
3. Per gli ambiti di cui al comma 2, inoltre, degli edifici esistenti, se mantenuti. Ai fini della
identifica i seguenti parametri da rispettare negli realizzazione della volumetria complessiva
interventi di nuova edificazione o sostituzione: derivante dall’indice di edificabilità attribuito, i
a) caratteristiche tipologiche, allineamenti, predetti piani ed atti di programmazione
orientamenti e percorsi; individuano gli eventuali edifici esistenti, le aree
b) consistenza volumetrica o superfici lorde di ove è concentrata l’edificazione e le aree da cedersi
pavimento esistenti e previste; gratuitamente al comune o da asservirsi, per la
c) rapporti di copertura esistenti e previsti; realizzazione di servizi ed infrastrutture, nonché per
d) massime e minime; le compensazioni urbanistiche in permuta con aree
e) modi insediativi che consentano continuità di di cui al comma 3.
elementi di verde e continuità del reticolo 2. Sulla base dei criteri di cui al comma 1, nel piano
idrografico superficiale; delle regole i comuni, a fini di perequazione
f) destinazioni d’uso non ammissibili; urbanistica, possono attribuire a tutte le aree del
g) interventi di integrazione paesaggistica, per territorio comunale, ad eccezione delle aree
ambiti compresi in zone soggette a vincolo destinate all’agricoltura e di quelle non soggette a
paesaggistico ai sensi del d.lgs. 42/2004; trasformazione urbanistica, un identico indice di
h) requisiti qualitativi degli interventi previsti, ivi edificabilità territoriale, inferiore a quello minimo
compresi quelli di efficienza energetica. fondiario, differenziato per parti del territorio
Pag: 8 LR(3) 12_05 A2

comunale, disciplinandone altresì il rapporto con la 3. Nei piani attuativi vengono fissati in via
volumetria degli edifici esistenti, in relazione ai vari definitiva, in coerenza con le indicazioni contenute
tipi di intervento previsti. In caso di avvalimento di nel documento di piano, gli indici urbanistico-
tale facoltà, nel piano delle regole è inoltre edilizi necessari alla attuazione delle previsioni
regolamentata la cessione gratuita al comune delle dello stesso.
aree destinate nel piano stesso alla realizzazione di 4. Per la presentazione del piano attuativo è
opere di urbanizzazione, ovvero di servizi ed sufficiente il concorso dei proprietari degli
attrezzature pubbliche o di interesse pubblico o immobili interessati rappresentanti la maggioranza
generale, da effettuarsi all’atto della utilizzazione assoluta del valore di detti immobili in base
dei diritti edificatori, così come determinati in all’imponibile catastale risultante al momento della
applicazione di detto criterio perequativo. presentazione del piano.
3. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, 5. Le previsioni contenute nei piani attuativi e loro
commi da 21 a 24 , della legge 15 dicembre 2004, varianti hanno carattere vincolante e producono
n. 308 (Delega al Governo per il riordino, il effetti diretti sul regime giuridico dei suoli.
coordinamento e l’integrazione della legislazione in
materia ambientale e misure di diretta Art. 13 (Approvazione degli atti
applicazione), alle aree destinate alla realizzazione costituenti il piano di governo del
di interventi di interesse pubblico o generale, non territorio)
disciplinate da piani e da atti di programmazione, 1. Gli atti di PGT sono adottati ed approvati dal
possono essere attribuiti, a compensazione della consiglio comunale.
loro cessione gratuita al comune, aree in permuta o
diritti edificatori trasferibili su aree edificabili 2. Prima del conferimento dell’incarico di
previste dagli atti di PGT anche non soggette a redazione degli atti del PGT, il comune pubblica
piano attuativo. In alternativa a tale attribuzione di avviso di avvio del procedimento su almeno un
diritti edificatori, sulla base delle indicazioni del quotidiano o periodico a diffusione locale e sui
piano dei servizi il proprietario può realizzare normali canali di comunicazione con la
direttamente gli interventi di interesse pubblico o cittadinanza, stabilendo il termine entro il quale
generale, mediante accreditamento o stipulazione di chiunque abbia interesse, anche per la tutela degli
convenzione con il comune per la gestione del interessi diffusi, può presentare suggerimenti e
servizio. proposte. Il comune può, altresì, determinare altre
forme di pubblicità e partecipazione.
4. I diritti edificatori attribuiti a titolo di
compensazione ai sensi del comma 3 sono 3. Prima dell’adozione degli atti di PGT il comune,
liberamente commerciabili. tramite consultazioni, acquisisce entro trenta giorni
il parere delle parti sociali ed economiche.
5. Il documento di piano può prevedere, a fronte di
rilevanti benefici pubblici, aggiuntivi rispetto a 4. Entro novanta giorni dall’adozione, gli atti di
quelli dovuti e coerenti con gli obiettivi fissati, una PGT sono depositati, a pena di inefficacia degli
disciplina di incentivazione, in misura non stessi, nella segreteria comunale per un periodo
superiore al 15 per cento della volumetria ammessa, continuativo di trenta giorni, ai fini della
per interventi ricompresi in piani attuativi presentazione di osservazioni nei successivi trenta
finalizzati alla riqualificazione urbana e in iniziative giorni. Del deposito degli atti è fatta, a cura del
di edilizia residenziale pubblica (5) consistente comune, pubblicità sul Bollettino ufficiale della
nell’attribuzione di indici differenziati determinati Regione e su almeno un quotidiano o periodico a
in funzione degli obiettivi di cui sopra. Analoga diffusione locale.
disciplina di incentivazione può essere prevista 5. Il documento di piano, contemporaneamente al
anche ai fini della promozione dell’edilizia deposito, è trasmesso alla provincia se dotata di
bioclimatica e del risparmio energetico, in coerenza piano territoriale di coordinamento vigente. La
con i criteri e gli indirizzi regionali previsti provincia, garantendo il confronto con il comune
dall’articolo 44, comma 18. interessato, valuta esclusivamente la compatibilità
di detto atto con il proprio piano territoriale di
Art. 12 (Piani attuativi comunali) coordinamento entro centoventi giorni dal
1. L’attuazione degli interventi di trasformazione e ricevimento della relativa documentazione, decorsi
sviluppo indicati nel documento di piano avviene inutilmente i quali la valutazione si intende espressa
attraverso i piani attuativi comunali, costituiti da favorevolmente. Qualora il comune abbia
tutti gli strumenti attuativi previsti dalla presentato anche proposta di modifica o
legislazione statale e regionale. integrazione degli atti di pianificazione provinciale,
2. Il documento di piano connette direttamente le le determinazioni in merito sono assunte con
azioni di sviluppo alla loro modalità di attuazione deliberazione di giunta provinciale. In caso di
mediante i vari tipi di piani attuativi comunali con assenso alla modifica, il comune può sospendere la
eventuale eccezione degli interventi pubblici e di procedura di approvazione del proprio documento
quelli di interesse pubblico o generale, di cui di piano sino alla definitiva approvazione, nelle
all’articolo 9, comma 10. forme previste dalla vigente legislazione e dalla

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LR(3) 12_05 A2 Pag: 9

presente legge, della modifica dell’atto di per conoscenza alla provincia ed alla Giunta
pianificazione provinciale di cui trattasi, oppure regionale.
richiedere la conclusione della fase valutativa, nel 11. Gli atti di PGT acquistano efficacia con la
qual caso le parti del documento di piano connesse pubblicazione dell’avviso della loro approvazione
alla richiesta modifica della pianificazione definitiva sul Bollettino ufficiale della Regione, da
provinciale acquistano efficacia alla definitiva effettuarsi a cura del comune.
approvazione della modifica medesima. In ogni
12. Nel periodo intercorrente tra l’adozione e la
caso, detta proposta comunale si intende respinta
definitiva approvazione pubblicazione dell’avviso
qualora la provincia non si pronunci in merito entro
di approvazione (6) degli atti di PGT si applicano le
centoventi giorni dalla trasmissione della proposta
misure di salvaguardia in relazione a interventi,
stessa.
oggetto di domanda di permesso di costruire,
5 bis. Fino all’approvazione del piano territoriale ovvero di denuncia di inizio attività, che risultino in
regionale, i comuni appartenenti a province non contrasto con le previsioni degli atti medesimi.
dotate di piano territoriale di coordinamento
13. Le disposizioni del presente articolo si
vigente trasmettono il documento di piano alla
applicano anche alle varianti agli atti costituenti il
Regione, contemporaneamente al deposito. La
PGT.
Regione formula un parere vincolante in relazione
ai propri indirizzi di politica territoriale, entro 14. I comuni, con deliberazione del consiglio
centoventi giorni dal ricevimento della relativa comunale, possono avvalersi della provincia per la
documentazione, decorsi inutilmente i quali il redazione degli atti di PGT; i comuni inclusi in una
parere si intende reso favorevolmente. Il comune è comunità montana possono avvalersi della
tenuto, nei confronti della Regione, a quanto comunità montana stessa. Le modalità, i tempi e gli
previsto nel comma 7, secondo periodo.”; (5) oneri dell’avvalimento sono definiti con
convenzione. I comuni possono tra loro costituire
6. Il documento di piano, contemporaneamente al
consorzi o concludere convenzioni, nelle forme
deposito, è trasmesso anche all’A.S.L. e
disciplinate dalla legislazione vigente, aventi ad
all’A.R.P.A., che, entro i termini per la
oggetto la pianificazione complessiva e coordinata
presentazione delle osservazioni di cui al comma 4,
dei rispettivi territori. In tal caso resta ferma la
possono formulare osservazioni, rispettivamente
procedura di approvazione in capo ai singoli
per gli aspetti di tutela igienico-sanitaria ed
comuni.
ambientale, sulla prevista utilizzazione del suolo e
sulla localizzazione degli insediamenti produttivi. Art. 14 (Approvazione dei piani
7. Entro novanta giorni dalla scadenza del termine attuativi e loro varianti. Interventi
per la presentazione delle osservazioni, a pena di sostitutivi)
inefficacia degli atti assunti, il consiglio comunale 1. I piani attuativi e loro varianti, conformi alle
decide sulle stesse, apportando agli atti di PGT le previsioni degli atti di PGT, sono adottati dalla
modificazioni conseguenti all’eventuale Giunta comunale; dal consiglio comunale (6); nel
accoglimento delle osservazioni. Contestualmente, caso si tratti di piani di iniziativa privata,
a pena di inefficacia degli atti assunti, provvede l’adozione interviene entro novanta giorni dalla
all’adeguamento del documento di piano adottato, presentazione al comune del piano attuativo o della
nel caso in cui la provincia abbia ravvisato elementi variante. Il predetto termine di novanta giorni può
di incompatibilità con le previsioni prevalenti del essere interrotto una sola volta qualora gli uffici
proprio piano territoriale di coordinamento, o con i comunali deputati all’istruttoria richiedano, con
limiti di cui all’articolo 15, comma 5, ovvero ad provvedimento espresso da assumere nel termine di
assumere le definitive determinazioni qualora le trenta giorni dalla data di presentazione del piano
osservazioni provinciali riguardino previsioni di attuativo, le integrazioni documentali, ovvero le
carattere orientativo. modifiche progettuali ritenute necessarie per
8. Qualora nel piano territoriale regionale vi siano l’adeguamento dello stesso alle prescrizioni
determinazioni che devono obbligatoriamente normative vigenti; in questo caso, il termine di
essere recepite da parte del comune nel documento novanta giorni di cui al presente comma decorre
di piano, lo stesso è tenuto nei confronti della nuovamente e per intero dalla data di presentazione
Regione a quanto previsto nei commi 5, primo della documentazione integrativa, ovvero delle
periodo e 7, secondo periodo. modifiche progettuali richieste; della conclusione
9. La deliberazione del consiglio comunale di della fase istruttoria, indipendentemente dall’esito
controdeduzione alle osservazioni e di recepimento della medesima, è data comunicazione da parte dei
delle prescrizioni provinciali o regionali di cui ai competenti uffici comunali al soggetto proponente.
commi precedenti non è soggetta a nuova La conclusione in senso negativo della fase
pubblicazione. istruttoria pone termine al procedimento di
10. Gli atti di PGT, definitivamente approvati, sono adozione dei piani attuativi e loro varianti.
depositati presso la segreteria comunale ed inviati 2. La deliberazione di adozione è depositata per
quindici giorni consecutivi nella segreteria
Pag: 10 LR(3) 12_05 A2

comunale, unitamente a tutti gli elaborati; del 12. Non necessita di approvazione di preventiva
deposito è data comunicazione al pubblico variante la previsione, in fase di esecuzione, di
mediante avviso affisso all’albo pretorio. modificazioni planivolumetriche, a condizione che
3. Durante il periodo di pubblicazione, chiunque ha queste non alterino le caratteristiche tipologiche di
facoltà di prendere visione degli atti depositati e, impostazione dello strumento attuativo stesso, non
entro quindici giorni decorrenti dalla scadenza del incidano sul dimensionamento globale degli
termine per il deposito, può presentare osservazioni. insediamenti e non diminuiscano la dotazione di
aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o
4. Entro trenta giorni Entro sessanta giorni (6) dalla
generale.
scadenza del termine di presentazione delle
osservazioni, a pena di inefficacia degli atti assunti, CAPO III PIANO TERRITORIALE DI
la Giunta comunale il consiglio comunale (6) COORDINAMENTO PROVINCIALE
approva il piano attuativo decidendo nel contempo
sulle osservazioni presentate. Art. 15 (Contenuti del piano
5. Qualora il piano attuativo introduca varianti agli territoriale di coordinamento
atti di PGT, dopo l’adozione da parte della giunta provinciale)
comunale, del consiglio comunale (6) si applica 1. Con il piano territoriale di coordinamento
quanto previsto dall’articolo 13, commi da 4 a 12. provinciale, di seguito denominato PTCP, la
6. L’infruttuosa decorrenza del termine posto dal provincia definisce, ai sensi e con gli effetti di cui
comma 1 per l’adozione del piano attuativo all’articolo 2, comma 4, gli obiettivi generali
costituisce presupposto per la richiesta di intervento relativi all’assetto e alla tutela del proprio territorio
sostitutivo. connessi ad interessi di rango provinciale o
sovracomunale o costituenti attuazione della
7. Il potere d’intervento sostitutivo è esercitato dalla
pianificazione regionale; sono interessi di rango
Regione, ovvero dalle province a far tempo
provinciale e sovracomunale quelli riguardanti
dall’efficacia del rispettivo piano territoriale di
l’intero territorio provinciale o comunque quello di
coordinamento provinciale.
più comuni. Il PTCP è atto di indirizzo della
8. Al fine di attivare il procedimento di cui al programmazione socio-economica della provincia
comma 7, chi ha presentato il piano attuativo, ed ha efficacia paesaggistico–ambientale per i
verificata l’inerzia comunale, può, con atto contenuti e nei termini di cui ai commi seguenti.
notificato o trasmesso in plico raccomandato con
Il PTCP, per la parte di carattere programmatorio:
avviso di ricevimento, intimare al comune di
provvedere nel termine di quindici giorni dal a) definisce, avvalendosi degli strumenti di cui
ricevimento della richiesta. all’articolo 3, il quadro conoscitivo del proprio
territorio come risultante dalle trasformazioni
9. Decorso infruttuosamente il termine previsto dal
avvenute;
comma 8, chi ha presentato il piano attuativo può
b) indica gli obiettivi di sviluppo economico-sociale
inoltrare al dirigente della competente struttura
a scala provinciale, a tal fine raccordando le
regionale o provinciale istanza per la nomina di un
previsioni dei piani di settore la cui approvazione è
commissario ad acta; il dirigente provvede sulla
demandata per legge alla provincia e
richiesta nel termine di quindici giorni dal
approfondendo i contenuti della programmazione
ricevimento dell’istanza, invitando il comune ad
regionale, nonché, eventualmente, proponendo le
assumere il provvedimento conclusivo del
modifiche o integrazioni della programmazione
procedimento di adozione del piano attuativo entro
regionale ritenute necessarie;
trenta giorni dal ricevimento della comunicazione
c) indica elementi qualitativi a scala provinciale o
stessa, che si intende quale avvio del procedimento
sovracomunale, sia orientativi che prevalenti,
sostitutivo ai sensi dell’articolo 7 della legge 7
secondo le qualificazioni della presente legge, per
agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di
la pianificazione comunale e dispone i contenuti
procedimento amministrativo e di diritto di accesso
minimi sui temi di interesse sovracomunale che
ai documenti amministrativi).
devono essere previsti nel documento di piano, nel
10. Il Presidente della Giunta regionale o piano delle regole e nel piano dei servizi;
provinciale o l’assessore competente, se delegato, d) definisce criteri per l’organizzazione, il
scaduto inutilmente il termine di trenta giorni di cui dimensionamento, la realizzazione e l’inserimento
al comma 9, nomina, nei successivi quindici giorni, ambientale e paesaggistico delle infrastrutture
un commissario ad acta, scelto tra i soggetti iscritti riguardanti il sistema della mobilità ed il relativo
all’albo di cui all’articolo 31. coordinamento tra tali criteri e le previsioni della
11. Entro il termine di trenta giorni dalla nomina, il pianificazione comunale;
commissario ad acta assume, in via sostitutiva, gli e) stabilisce, in coerenza con la programmazione
atti e i provvedimenti necessari per la conclusione regionale e con i criteri di cui alla lettera d), il
del procedimento di adozione del piano attuativo; programma generale delle maggiori infrastrutture
gli oneri derivanti dall’attività del commissario ad riguardanti il sistema della mobilità e le principali
acta sono posti a carico del comune inadempiente. linee di comunicazione, di cui definisce la relativa
localizzazione sul territorio, avente valore

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indicativo, fatti salvi i casi di prevalenza di cui 1. In ciascuna provincia è istituita, a cura della
all’articolo 18; provincia stessa, una conferenza dei comuni, delle
f) individua i corridoi tecnologici ove realizzare le comunità montane e degli enti gestori delle aree
infrastrutture di rete di interesse sovracomunale, regionali protette i cui territori di competenza
definendone i criteri per l’inserimento ambientale e ricadono anche parzialmente nel territorio
paesaggistico; provinciale, avente funzioni consultive e
g) prevede indicazioni puntuali per la realizzazione propositive nell’ambito delle materie trasferite alle
di insediamenti di portata sovracomunale, se province attinenti al territorio e all’urbanistica.
definiti come tali dai PGT dei comuni; 2. Alla conferenza partecipano i sindaci dei comuni
h) indica modalità per favorire il coordinamento tra e i presidenti delle comunità montane e degli enti
le pianificazioni dei comuni, prevedendo anche gestori delle aree regionali protette o loro delegati;
forme compensative o finanziarie, eventualmente alle sedute della conferenza partecipano, senza
finalizzate all’incentivazione dell’associazionismo diritto di voto, il presidente della provincia, il
tra i comuni. vicepresidente e l’assessore competente, se
3. In ordine alla tutela ambientale, all’assetto delegato.
idrogeologico e alla difesa del suolo, il PTCP 3. La conferenza elegge tra i suoi componenti un
definisce l’assetto idrogeologico del territorio presidente ed approva un regolamento per il suo
secondo quanto disposto dall’articolo 56. funzionamento entro novanta giorni dal suo
4. Il PTCP definisce gli ambiti destinati all’attività insediamento. Il regolamento deve prevedere che la
agricola analizzando le caratteristiche, le risorse conferenza sia convocata anche su proposta della
naturali e le funzioni e dettando i criteri e le provincia, nonché la possibilità di articolare la
modalità per individuare a scala comunale le aree conferenza per ambiti territoriali delimitati in
agricole, nonchè specifiche norme di relazione a specifiche tematiche.
valorizzazione, di uso e di tutela, in rapporto con 4. Al fine di procedere all’elezione del presidente
strumenti di pianificazione e programmazione della conferenza, il presidente della provincia
regionali, ove esistenti. convoca e presiede la prima seduta della conferenza
5. Tale individuazione ha efficacia prevalente ai stessa; sino all’approvazione del regolamento, le
sensi dell’articolo 18, nei limiti della facoltà dei decisioni sono assunte con il voto favorevole della
comuni di apportarvi, in sede di redazione del piano maggioranza degli enti locali rappresentati.
delle regole, rettifiche, precisazioni e miglioramenti Art. 17 (Approvazione del piano
derivanti da oggettive risultanze riferite alla scala
comunale. In tal caso per l’approvazione di detto territoriale di coordinamento
piano si applicano anche i commi 5 e 7 dell’articolo provinciale)
13. 1. In fase di predisposizione del PTCP, la provincia
6. Per la parte inerente alla tutela paesaggistica, il assicura, anche in forme definite con proprio atto, la
PTCP dispone quanto previsto dall’articolo 77, partecipazione attiva dei comuni, delle comunità
individua le previsioni atte a raggiungere gli montane, degli enti gestori delle aree regionali
obiettivi del piano territoriale regionale e può protette interessati ai sensi dell’articolo 16, comma
inoltre individuare gli ambiti territoriali in cui 1, degli altri enti locali, ivi comprese le altre
risulti opportuna l’istituzione di parchi locali di province interessate, delle autonomie funzionali,
interesse sovracomunale. delle parti sociali, degli ordini professionali, delle
7. Relativamente alle aree comprese nel territorio di associazioni ambientaliste o portatrici di interessi
aree regionali protette, per le quali la gestione e le diffusi, anche mediante forme diverse di
funzioni di natura paesaggistico-ambientale partecipazione e persegue la coerenza degli
spettano ai competenti enti preposti secondo obiettivi di piano con le esigenze e le proposte
specifiche leggi e provvedimenti regionali, il PTCP manifestate da tali enti ed acquisite in via
recepisce gli strumenti di pianificazione approvati o preventiva; a tal fine la provincia svolge
adottati che costituiscono il sistema delle aree consultazioni con detti enti, secondo modalità dalla
regionali protette, attenendosi, nei casi di piani di stessa determinate, che devono in ogni caso
parco adottati, alle misure di salvaguardia previste prevedere, a favore degli enti consultati, un termine
in conformità alla legislazione in materia; la congruo per inoltrare le proprie proposte.
provincia coordina con i rispettivi enti gestori la 2. Nella medesima fase di predisposizione, la
definizione delle indicazioni territoriali di cui ai provincia può chiedere alla Regione apposita
precedenti commi, qualora incidenti su aree consultazione diretta ad approfondire le risultanze
comprese nel territorio delle aree regionali protette, di suo interesse della programmazione e
fermi restando i casi di prevalenza del PTCP di cui pianificazione regionale, anche in relazione agli
all’articolo 18. indirizzi di cui all’articolo 1, comma 3.
Art. 16 (Conferenza dei comuni, 3. Il PTCP è adottato dal consiglio provinciale,
previo parere obbligatorio della conferenza di cui
delle comunità montane e degli enti all’articolo 16, dal quale la provincia può
gestori delle aree regionali protette)
Pag: 12 LR(3) 12_05 A2

discostarsi in base a puntuale motivazione; detto 8. La giunta provinciale esamina le osservazioni


parere è espresso entro novanta giorni dalla pervenute e formula proposte di controdeduzioni
richiesta, decorsi i quali s’intende reso in senso alle osservazioni, nonché di modifiche conseguenti
favorevole. a richieste regionali.
4. Il PTCP adottato è pubblicato, per un periodo di 9. Il consiglio provinciale, entro centoventi giorni
trenta giorni, tramite deposito presso la segreteria dal loro ricevimento, esamina le proposte di
della provincia; il provvedimento di adozione è controdeduzioni e di modifiche di cui al comma 8
pubblicato, per un periodo di trenta giorni, presso ed il parere espresso dalla conferenza di cui
l’albo dei comuni e degli altri enti locali interessati, all’articolo 16, decide in merito ed approva il
con indicazione della sede presso la quale chiunque PTCP.
può prendere visione dei relativi elaborati. Il piano 10. Il PTCP acquista efficacia con la pubblicazione
adottato è pubblicato dai comuni tramite affissione dell’avviso della sua approvazione definitiva sul
all’albo, entro cinque giorni dalla ricezione da parte Bollettino ufficiale della Regione, da effettuarsi a
della provincia, del provvedimento di adozione; cura della provincia. Il piano, definitivamente
dell’avvenuta pubblicazione e dei termini iniziali e approvato, è depositato presso la segreteria
finali della medesima è data notizia alla provincia. provinciale ed è inviato per conoscenza alla Giunta
5. Il provvedimento di adozione del PTCP è altresì regionale.
pubblicato, con le indicazioni di cui al comma 4, 11. Il PTCP disciplina modalità semplificate per
sul Bollettino ufficiale della Regione, a cura della l’approvazione di modifiche concernenti la
provincia, che vi provvede entro il termine massimo correzione di errori materiali e l’aggiornamento
di quindici giorni dalla ricezione dell’ultima cartografico, nonché lo sviluppo e la conseguente
comunicazione dei comuni attestante l’inizio della definizione localizzativa di interventi da esso
pubblicazione presso gli albi comunali sull’intero previsti e gli aspetti di ambito locale che non
territorio provinciale. incidano sulle strategie generali del piano. Per tali
6. Entro il termine di sessanta giorni dalla modifiche non è richiesto il parere della conferenza
pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione, di cui all’articolo 16, né la valutazione da parte
chiunque vi abbia interesse può presentare alla della Regione.
provincia le proprie osservazioni sul piano. 12. L’approvazione, con la partecipazione e
7. Successivamente alla sua adozione e in ogni caso l’assenso della provincia interessata, di strumenti di
contestualmente alla pubblicazione sul Bollettino programmazione negoziata previsti dalla vigente
ufficiale della Regione, il PTCP adottato è legislazione o la conclusione di intese ai sensi
trasmesso dalla provincia alla Giunta regionale, dell’articolo 57 del decreto legislativo 31 marzo
che, entro centoventi giorni dal ricevimento degli 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti
atti, ne verifica, garantendo comunque il confronto amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti
con la provincia interessata, la conformità alla locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo
presente legge e la compatibilità con gli atti di 1997, n. 59), comportano automatica variante al
programmazione e pianificazione regionale. In tale PTCP.
fase la Regione verifica le proposte di 13. La provincia assicura ampia informazione e
aggiornamento o modifica della propria diffusione delle varianti introdotte ai sensi del
programmazione presentate dalla provincia e comma 12.
determina in merito con deliberazione di Giunta
14. Le varianti al PTCP, diverse da quelle di cui ai
regionale. In caso di assenso alla modifica, la
commi 11 e 12, sono approvate con la medesima
provincia sospende l’esame del piano sino alla
procedura prevista per la sua approvazione,
definitiva approvazione, nelle forme previste dalla
limitando l’informazione e la consultazione degli
vigente legislazione, della modifica o
enti locali unicamente a quelli territorialmente
aggiornamento dell’atto di pianificazione o
interessati.
programmazione regionale oppure richiede la
conclusione della fase di valutazione; in tal caso le Art. 18 (Effetti del piano territoriale
parti del PTCP la cui efficacia è subordinata di coordinamento provinciale)
all’accettazione da parte della Regione della
1. Le valutazioni di compatibilità rispetto al PTCP,
modifica della propria programmazione o
sia per gli atti della stessa provincia sia per quelli
pianificazione acquistano efficacia con
degli enti locali o di altri enti, concernono
l’approvazione definitiva della modifica stessa da
l’accertamento dell’idoneità dell’atto, oggetto della
parte della Regione. Decorso il termine di
valutazione, ad assicurare il conseguimento degli
centoventi giorni, la fase di valutazione del piano
obiettivi fissati nel piano, salvaguardandone i limiti
della provincia da parte della Regione si intende
di sostenibilità previsti.
conclusa favorevolmente, fatte salve le parti
relative alle proposte di modifica alla pianificazione 2. Hanno efficacia prescrittiva e prevalente sugli
o programmazione regionale aventi carattere atti del PGT le seguenti previsioni del PTCP:
prevalente ai sensi dell’articolo 20, comma 5.

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a) le previsioni in materia di tutela dei beni c) qualora sussista intesa o altra forma di accordo
ambientali e paesaggistici in attuazione dell’articolo con l’ente gestore del parco regionale interessato e
77; con la Regione, anche in relazione alle misure di
b) l’indicazione della localizzazione delle mitigazione e compensazione ambientale da
infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità, realizzarsi contemporaneamente alla realizzazione
qualora detta localizzazione sia sufficientemente della suddetta infrastruttura.
puntuale, alla scala della pianificazione provinciale,
in rapporto a previsioni della pianificazione o CAPO IV PIANO TERRITORIALE
programmazione regionale, programmazioni di altri REGIONALE
enti competenti, stato d’avanzamento delle relative Art. 19 (Oggetto e contenuti del
procedure di approvazione, previa definizione di piano territoriale regionale)
atti d’intesa, conferenze di servizi, programmazioni
negoziate. Il piano individua espressamente le 1. Il piano territoriale regionale, di seguito
previsioni localizzative aventi tale efficacia. In caso denominato PTR, costituisce atto fondamentale di
di attribuzione di efficacia localizzativa, la indirizzo, agli effetti territoriali, della
previsione del piano, oltre che prescrittiva nei programmazione di settore della Regione, nonché
confronti della pianificazione comunale, costituisce di orientamento della programmazione e
disciplina del territorio immediatamente vigente, ad pianificazione territoriale dei comuni e delle
ogni conseguente effetto quale vincolo province. La Regione con il PTR, sulla base dei
conformativo della proprietà. Detta efficacia, e il contenuti del programma regionale di sviluppo e
connesso vincolo, decade qualora, entro cinque anni della propria programmazione generale e di settore,
dalla definitiva approvazione del piano, non sia indica gli elementi essenziali del proprio assetto
approvato il progetto preliminare dell’opera o della territoriale e definisce altresì, in coerenza con
struttura di cui trattasi. In tal caso, la previsione quest’ultimo, i criteri e gli indirizzi per la redazione
localizzativa conserva efficacia di orientamento e di degli atti di programmazione territoriale di province
indirizzo fino al successivo aggiornamento del e comuni. Il PTR ha natura ed effetti di piano
piano; territoriale paesaggistico ai sensi della vigente
c) la individuazione degli ambiti di cui all’articolo legislazione e a tal fine ha i contenuti e l’efficacia
15, comma 4, fino alla approvazione del PGT; di cui agli articoli 76 e 77.
d) l’indicazione, per le aree soggette a tutela o 2. In particolare, il PTR:
classificate a rischio idrogeologico e sismico, delle a) indica:
opere prioritarie di sistemazione e consolidamento, 1) gli obiettivi principali di sviluppo socio –
nei soli casi in cui la normativa e la economico del territorio regionale, come
programmazione di settore attribuiscano alla espressi dal programma regionale di sviluppo
provincia la competenza in materia con efficacia e dal complesso della programmazione
prevalente. regionale di settore;
3. Le previsioni del PTCP concernenti la 2) il quadro delle iniziative inerenti alla
realizzazione, il potenziamento e l’adeguamento realizzazione delle infrastrutture e delle
delle infrastrutture riguardanti il sistema della opere pubbliche di interesse regionale e
mobilità, prevalgono sulle disposizioni dei piani nazionale;
territoriali di coordinamento dei parchi regionali di 3) i criteri operativi per la salvaguardia
cui alla legge regionale 30 novembre 1983, n. 86 dell’ambiente, in relazione alle previsioni dei
(Piano generale delle aree regionali protette. Norme piani territoriali di coordinamento dei parchi
per l’istituzione e la gestione delle riserve, dei regionali, della disciplina delle aree regionali
parchi e dei monumenti naturali nonché delle aree protette e degli atti di regolamentazione e
di particolare rilevanza naturale e ambientale), non programmazione regionale e nazionale in
costituenti parchi naturali o aree naturali protette materia di salvaguardia delle risorse idriche,
secondo la vigente legislazione, nei seguenti casi: geologiche, idrogeologiche, agro-forestali,
a) qualora costituiscano diretta attuazione di ecologiche, della riduzione
interventi previsti come prioritari nel piano dell’inquinamento acustico ed atmosferico,
territoriale regionale, a norma dell’articolo 20, dello smaltimento dei rifiuti;
comma 4; 4) il quadro delle conoscenze delle
b) qualora il carattere prioritario di tali interventi sia caratteristiche fisiche del territorio, secondo
stato riconosciuto, a seguito di proposta della quanto disposto dall’articolo 55, comma 1,
provincia, dalla Regione in sede di aggiornamento lettera a);
del piano territoriale regionale; in tal caso la b) definisce, in base agli elementi di cui alla lettera
previsione del PTCP acquista efficacia prevalente a):
sul piano territoriale di coordinamento del parco 1) le linee orientative dell’assetto del territorio
regionale a seguito dell’approvazione regionale, anche con riferimento
dell’aggiornamento del piano territoriale regionale all’individuazione dei principali poli di
che reca il riconoscimento di priorità; sviluppo regionale e delle zone di
preservazione e salvaguardia ambientale;
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2) gli indirizzi generali per il riassetto del 2. Le valutazioni di compatibilità rispetto al PTR,
territorio ai fini della prevenzione dei rischi sia per gli atti della stessa Regione che per quelli
geologici, idrogeologici e sismici, secondo degli enti locali o di altri enti, concernono
quanto disposto dall’articolo 55, comma 1, l’accertamento dell’idoneità dell’atto, oggetto della
lettera b); valutazione o verifica, ad assicurare il
3) gli indirizzi per la programmazione conseguimento degli obiettivi fissati nel piano,
territoriale di comuni e province, al fine di salvaguardandone i limiti di sostenibilità previsti.
garantirne, nel rispetto e nella valorizzazione 3. Nella continuità degli obiettivi principali, il piano
delle autonomie locali, la complessiva è suscettibile di modifiche, integrazioni,
coerenza al quadro programmatico regionale; adeguamenti, anche conseguenti ad osservazioni,
a tal fine, e in particolare, definisce gli proposte ed istanze provenienti dagli enti locali e
elementi costituenti limiti essenziali di dagli altri enti interessati, con le modalità previste
salvaguardia della sostenibilità ambientale dall’articolo 21.
dello sviluppo socio – economico del
4. Le previsioni del PTR concernenti la
territorio regionale;
realizzazione di prioritarie infrastrutture e di
4) gli obiettivi prioritari di interesse regionale
interventi di potenziamento ed adeguamento delle
di cui all’articolo 20, comma 4;
linee di comunicazione e del sistema della mobilità,
c) individua idonei strumenti per garantire il
nonché inerenti all’individuazione dei principali
perseguimento degli obiettivi regionali e in
poli di sviluppo regionale e delle zone di
particolare:
preservazione e salvaguardia ambientale,
1) forme di compensazione economico–
espressamente qualificate quali obiettivi prioritari
finanziaria a favore degli enti locali ricadenti
di interesse regionale o sovraregionale, prevalgono
in ambiti oggetto di limitazione delle
sulle disposizioni dei piani territoriali di
possibilità di sviluppo, nonché modalità di
coordinamento dei parchi regionali di cui alla l.r.
compensazione ambientale per interventi che
86/1983, non costituenti parchi naturali o aree
determinano impatti rilevanti sul territorio
naturali protette secondo la vigente legislazione. In
anche in comuni non direttamente interessati
caso di difformità tra il PTR e la pianificazione di
dagli interventi stessi; a tal fine la Regione si
aree naturali protette, all’atto della presentazione
avvale di fondi propri o indica le modalità
del piano per l’approvazione il Consiglio regionale
per suddividere solidalmente tra gli enti
assume le determinazioni necessarie ad assicurare
locali, in rapporto alle differenti potenzialità
la coerenza tra detti strumenti, prevedendo le
di sviluppo e ai vincoli di sostenibilità
eventuali mitigazioni e compensazioni ambientali
derivanti a ciascuno dai contenuti della
in accordo con l’ente gestore del parco.
programmazione regionale, i vantaggi e gli
oneri conseguenti; 5. Le previsioni di cui al comma 4 hanno, qualora
2) modalità di aggiornamento ed adeguamento ciò sia previsto dal piano, immediata prevalenza su
efficaci e flessibili dei suoi contenuti, in ogni altra difforme previsione contenuta nel PTCP
considerazione dell’evoluzione del ovvero nel PGT. In tal caso la previsione del piano
programma regionale di sviluppo, della costituisce disciplina del territorio immediatamente
programmazione socio – economica e vigente, ad ogni conseguente effetto, quale vincolo
settoriale regionale, nazionale e comunitaria, conformativo della proprietà. Detta efficacia, e il
nonché in relazione agli atti di connesso vincolo, decade qualora, entro cinque anni
programmazione approvati e alle iniziative dalla definitiva approvazione del piano, non sia
attivate; approvato il progetto preliminare dell’opera o della
3) modalità di espletamento contestuale e struttura di cui trattasi, conservando la previsione
coordinato delle procedure previste per efficacia di orientamento e di indirizzo fino al
l’attuazione degli obiettivi e degli indirizzi successivo aggiornamento del piano.
contenuti nel piano. 6. Qualora aree di significativa ampiezza territoriale
Art. 20 (Effetti del piano territoriale siano interessate da opere, interventi o destinazioni
funzionali aventi rilevanza regionale o
regionale. Piano territoriale sovraregionale, il PTR può, anche su richiesta delle
regionale d’area) province interessate, prevedere l’approvazione di
1. Il PTR costituisce quadro di riferimento per la un piano territoriale regionale d’area, che disciplini
valutazione di compatibilità degli atti di governo il governo di tali aree. Tale piano approfondisce, a
del territorio di comuni, province, comunità scala di maggior dettaglio, gli obiettivi socio –
montane, enti gestori di parchi regionali, nonché di economici ed infrastrutturali da perseguirsi, detta i
ogni altro ente dotato di competenze in materia. criteri necessari al reperimento e alla ripartizione
Contiene prescrizioni di carattere orientativo per la delle risorse finanziarie e dispone indicazioni
programmazione regionale di settore e ne definisce puntuali e coordinate riguardanti il governo del
gli indirizzi tenendo conto dei limiti derivanti dagli territorio, anche con riferimento alle previsioni
atti di programmazione dell’ordinamento statale e insediative, alle forme di compensazione e
di quello comunitario. ripristino ambientale, ed alla disciplina degli

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interventi sul territorio stesso. Le disposizioni e i consultazioni attivo per tutta la durata della
contenuti del piano territoriale regionale d’area costruzione del piano. La Giunta regionale
hanno efficacia diretta e cogente nei confronti dei predispone il piano e lo sottopone al Consiglio
comuni e delle province compresi nel relativo regionale per la sua adozione.
ambito. Il PGT di detti comuni è assoggettato alla 2. Il PTR o sua variante, una volta adottato, è
procedura di cui all’articolo 13, comma 8. soggetto a pubblicazione- pubblicizzazione con le
7. Il piano territoriale regionale d’area è approvato stesse forme e modalità di cui al comma 1. Tutti i
con le procedure di cui all’articolo 21, comma 6. La soggetti interessati, singolarmente o riuniti in
Giunta regionale, con apposita deliberazione, può associazioni, consorzi, organismi rappresentativi
deferire in tutto o in parte l’elaborazione del piano qualificati, possono presentare, entro il termine di
alla provincia o alle province territorialmente sessanta giorni, decorrenti dalla pubblicazione
interessate, o comunque avvalersi della dell’avviso sul Bollettino ufficiale della Regione,
collaborazione di tali enti. In tal caso il piano osservazioni in ordine al PTR adottato o sua
territoriale regionale d’area, per le aree ivi variante.
comprese, ha natura ed effetti di PTCP, 3. La Giunta regionale esamina le osservazioni
sostituendosi a quest’ultimo e da esso venendo pervenute e formula proposte di controdeduzione al
recepito, previo parere favorevole del consiglio Consiglio regionale.
provinciale interessato. La deliberazione della
4. Il Consiglio regionale, entro novanta giorni dal
Giunta regionale di adozione del piano d’area
ricevimento delle proposte di cui al comma 3,
specifica i casi in cui il piano sia dotato di tale
decide in merito alle stesse e approva il PTR o sua
particolare efficacia.
variante.
7 bis. Fino all’approvazione del PTR previsto
5. Il piano acquista efficacia con la pubblicazione
dall’articolo 19, la giunta regionale, con apposita
dell’avviso di approvazione sul Bollettino ufficiale
deliberazione, può dar corso all’approvazione di
della Regione.
piani territoriali regionali d’area, secondo le
procedure di cui all’articolo 21, comma 6. Trovano 6. L’istruttoria del piano d’area avviene sentiti i
applicazione le disposizioni di cui ai commi comuni, le province e gli enti gestori delle aree
6secondo e terzo periodo, e 7 del presente articolo, regionali protette interessate, riuniti in apposita
nonché le procedure di valutazione ambientale di conferenza; il piano territoriale regionale d’area,
cui all’articolo 4.; (7) attuativo del PTR, è approvato dalla Regione. A tal
fine:
Art. 21 (Approvazione del piano
a) la Giunta regionale pubblica avviso di avvio del
territoriale regionale. Approvazione procedimento sul Bollettino ufficiale della Regione
dei piani territoriali regionali d’area) e su almeno due quotidiani a diffusione regionale,
1. La Giunta regionale, almeno sessanta giorni individuando altresì forme integrative di
prima dell’assunzione della determinazione di pubblicizzazione, in relazione alle caratteristiche
procedere all’elaborazione del PTR o sua variante, specifiche del territorio interessato e delle opere ed
pubblica avviso sul Bollettino ufficiale della interventi di interesse regionale da programmarsi;
Regione e su almeno due quotidiani a diffusione b) una volta adottato, il piano è depositato per un
regionale. Separato avviso viene trasmesso alle periodo di trenta giorni presso la segreteria della
province e alla Conferenza regionale delle Giunta regionale per la presentazione di
autonomie, di cui all’articolo 1, comma 16, della osservazioni nei successivi trenta giorni;
legge regionale 5 gennaio 2000, n 1 (Riordino del c) la Giunta regionale esamina le osservazioni, si
sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione pronuncia nel merito e trasmette al Consiglio
del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di regionale il provvedimento per la definitiva
funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle approvazione;
regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I d) il piano acquista efficacia con la pubblicazione
della legge 15 marzo 1997, n. 59”). Nei sessanta dell’avviso della sua approvazione sul Bollettino
giorni decorrenti dalla pubblicazione dell’avviso sul ufficiale della Regione.
Bollettino ufficiale della Regione, tutti i soggetti Art. 22 (Aggiornamento del piano
interessati possono formulare proposte utili alla
predisposizione del PTR o sua variante, secondo le
territoriale regionale)
modalità stabilite nell’avviso stesso. La Giunta 1. Il PTR è aggiornato annualmente mediante il
regionale esamina le proposte ricevute e valuta gli documento di programmazione economico-
elementi utili dei quali intende tenere conto nella finanziaria regionale, approvato ai sensi
elaborazione del PTR o sue varianti, individuando dell’articolo 9 bis della legge regionale 31 marzo
altresì le modalità con le quali consultare tutti i 1978, n. 34 (Norme sulle procedure della
soggetti interessati al piano in quanto portatori di programmazione, sul bilancio e sulla contabilità
interessi diffusi nonché le altre forme di della Regione). L’aggiornamento può comportare
partecipazione di soggetti pubblici e privati, anche l’introduzione di modifiche ed integrazioni, a
attraverso la costituzione di un forum per le seguito di studi e progetti, di sviluppo di procedure,
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del coordinamento con altri atti della all’adeguamento dei PRG vigenti, a norma
programmazione regionale, nonché di quelle di dell’articolo 26, e comunque non oltre il predetto
altre regioni, dello Stato, dell’Unione Europea. termine di quattro anni, i comuni, ad eccezione di
2. La Giunta regionale è autorizzata, per le finalità quelli di cui al comma 2, possono procedere
previste dal presente articolo, nonché dagli articoli unicamente all’approvazione di atti di
19 e 20, a conferire incarichi professionali, anche al programmazione negoziata, di progetti in variante
fine di effettuare ricerche, acquisire e realizzare ai sensi dell’articolo 5 del decreto del Presidente
dotazioni strumentali e pubblicazioni. della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 447
(Regolamento recante norme di semplificazione dei
CAPO V SUPPORTO AGLI ENTI LOCALI procedimenti di autorizzazione per la realizzazione,
Art. 23 (Supporto agli enti locali) l’ampliamento, la ristrutturazione e la riconversione
di impianti produttivi per l’esecuzione di opere
1. La Giunta regionale assicura agli enti locali, che interne ai fabbricati, nonché per la determinazione
intendono avvalersene, idonea collaborazione delle aree destinate agli insediamenti produttivi, a
tecnica e a tal fine individua la struttura operativa norma dell’articolo 20, comma 8, della legge 15
preposta e le modalità di svolgimento del servizio marzo 1997, n. 59), previo parere vincolante della
in modo da garantire agli enti locali un riferimento Regione qualora non sia vigente il PTCP e con
unico. l’applicazione dell’articolo 97, comma 4, (8) della
2. La Giunta regionale promuove, inoltre, corsi di presente legge, nonché di varianti nei casi di cui
formazione al fine di assicurare le necessarie all’articolo 2, comma 2, della legge regionale 23
professionalità per la predisposizione degli atti di giugno 1997, n. 23 (Accelerazione del
programmazione e pianificazione di cui alla procedimento di approvazione degli strumenti
presente legge. urbanistici comunali e disciplina del regolamento
3. La Giunta regionale, di concerto con le province edilizio) e di piani attuativi in variante, con la
e i comuni, promuove iniziative per la divulgazione procedura di cui all’articolo 3 della predetta l.r.
dei contenuti, delle procedure e degli strumenti 23/1997. Ai soli fini dell’approvazione delle
previsti dalla legge. varianti urbanistiche di adeguamento agli studi per
l’aggiornamento del quadro del dissesto di cui
Art. 24 (Erogazione di contributi) all’elaborato 2 del piano stralcio per l’assetto
1. La Regione, al fine di favorire la predisposizione, idrogeologico, predisposti secondo i criteri di cui
da parte dei piccoli comuni individuati ai sensi all’articolo 57, comma 1, e agli studi per la
dell’articolo 2 della legge regionale 5 maggio 2004, definizione del reticolo idrico, previa valutazione
n. 11 (Misure di sostegno a favore dei piccoli tecnica da parte delle competenti strutture
comuni della Lombardia), degli strumenti di regionali in base alle rispettive discipline di settore,
programmazione e pianificazione di cui alla la fattispecie di cui all’articolo 2, comma 2, lettera
presente legge, eroga contributi per la redazione i), della l.r. 23/1997 trova applicazione senza
della necessaria documentazione conoscitiva, che l’eccezione prevista dalla stessa lett. i). Ai soli fini
deve integrarsi nel SIT di cui all’articolo 3, nonché dell’approvazione delle varianti urbanistiche
per la redazione da parte delle province dei finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche
rispettivi piani territoriali di coordinamento e non di competenza comunale, la fattispecie di cui
relativi aggiornamenti. all’articolo 2, comma 2, lettera b), della l.r.
1bis. La Regione eroga altresì contributi in conto 23/1997, trova applicazione anche in assenza di
capitale ai comuni, nonché nelle forme associative originaria previsione localizzativa e senza
tra comuni di cui al decreto legislativo 18 agosto necessità di previa progettazione esecutiva.;(9) fino
2000, n. 267 (Testo unico delle leggi all’adeguamento, il piano dei servizi di cui
sull’ordinamento degli enti locali), per la redazione all’articolo 9 può essere approvato, nel rispetto dei
dei piani di governo del territorio di cui alla contenuti e delle procedure di cui alla presente
presente legge e per la dotazione dei relativi legge, in attuazione del piano regolatore generale
supporti tecnologici. (16). vigente nel comune.
2. La Giunta regionale, con propria deliberazione, 1 bis. Fino all’adeguamento di cui all’articolo 26,
determina annualmente i criteri e le modalità per commi 2 e 3, i comuni possono procedere, altresì,
l’erogazione dei contributi di cui ai commi 1 e 1 bis all’approvazione di varianti finalizzate al
(17). perfezionamento di strumenti urbanistici già
approvati dalla Regione, ovvero dagli stessi
CAPO VI DISPOSIZIONI TRANSITORIE comuni, acquisita la verifica di compatibilità da
PER IL TITOLO II parte della provincia, con esplicito rinvio a
Art. 25 (Norma transitoria) successiva disciplina integrativa. Le varianti sono
adottate dal consiglio comunale e approvate
1. Gli strumenti urbanistici comunali vigenti
secondo le disposizioni di cui all’articolo 13,
conservano efficacia fino all’approvazione del PGT
commi 4, 5, 5 bis, 7, 9, 10, 11 e 12.; (7)
e comunque non oltre quattro anni dalla data di
entrata in vigore della presente legge. Fino

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2. I comuni, il cui strumento urbanistico generale l’edilizia economica e popolare) e gli interventi
sia stato approvato anteriormente all’entrata in finanziati in attuazione del Programma Regionale
vigore della legge regionale 15 aprile 1975, n. 51 per l’Edilizia Residenziale Pubblica di cui
(Disciplina urbanistica del territorio regionale e all’articolo 3, comma 52, lettera a), della l.r.
misure di salvaguardia per la tutela del patrimonio 1/2000 e relativi programmi annuali, qualora
naturale e paesistico), sino all’approvazione del comportino variante agli strumenti urbanistici
PGT non possono dar corso all’approvazione di comunali vigenti, sono adottati dal consiglio
varianti di qualsiasi tipo, del piano dei servizi, comunale e approvati secondo le disposizioni di cui
nonché di piani attuativi in variante e di atti di all’articolo 13, commi 4, 5, 5 bis, 7, 9, 10, 11 e 12.
programmazione negoziata di iniziativa comunale, (7)
con esclusione delle varianti dirette alla 8 quater. Gli strumenti urbanistici comunali e loro
localizzazione di opere pubbliche da assumersi con varianti approvati ai sensi dei commi 1 e 3
la procedura di cui all’articolo 3 della l.r. 23/1997. acquistano efficacia a seguito della pubblicazione,
3. Ai piani territoriali di coordinamento provinciali, sul Bollettino Ufficiale della Regione, dell’avviso di
ai piani urbanistici generali e loro varianti, nonché approvazione definitiva. (7)
ai piani attuativi già adottati alla data di entrata in 8 quinquies. Fino all’adeguamento di cui
vigore della presente legge, continuano ad all’articolo 26, commi 2 e 3, i comuni, con
applicarsi, sino alla relativa approvazione, le deliberazione del consiglio comunale
disposizioni vigenti all’atto della loro adozione,. analiticamente motivata, possono procedere alla
fermo restando quanto disposto dall’art.36, comma correzione di errori materiali e a rettifiche dei PRG
4. (10) vigenti, non costituenti variante agli stessi. Gli atti
4. Fino all’adeguamento di cui all’articolo 26, i di correzione e rettifica sono depositati presso la
piani territoriali di coordinamento provinciali segreteria comunale, inviati per conoscenza alla
conservano efficacia, ma hanno carattere provincia e alla Giunta regionale ed acquistano
prescrittivo solo per i casi di prevalenza di cui efficacia a seguito della pubblicazione, sul
all’articolo 18 della presente legge. Bollettino Ufficiale della Regione, dell’avviso di
5. Sono fatti salvi e possono essere rilasciati i titoli approvazione e di deposito, da effettuarsi a cura
abilitativi all’edificazione in esecuzione di piani del comune.”; (7)
attuativi o di atti di programmazione negoziata cui Art. 26 (Adeguamento dei piani)
si riferiscono. I soggetti interessati possono
1. Le province deliberano l’avvio del procedimento
procedere mediante denuncia di inizio attività
di adeguamento dei loro piani territoriali di
all’esecuzione di piani attuativi o di atti di
coordinamento provinciali vigenti entro un anno
programmazione.
dalla data di entrata in vigore della presente legge.
6. La violazione di quanto previsto dai commi 1 e 2
2. I comuni deliberano l’avvio del procedimento di
configura lesione di interesse regionale ai fini
adeguamento dei loro PRG vigenti entro un anno
dell’applicazione dei poteri regionali di
dalla data di entrata in vigore della presente legge e
annullamento, sospensione e inibizione di cui
procedono all’approvazione di tutti gli atti di PGT
all’articolo 50.
secondo i principi, i contenuti ed il procedimento
7. In assenza del documento di piano di cui stabiliti dalla presente legge. Per i comuni con
all’articolo 8, la presentazione dei programmi popolazione inferiore a quindicimila abitanti, tale
integrati di intervento previsti dall’articolo 87 è obbligo di adeguamento decorre dalla data di
subordinata all’approvazione da parte del consiglio entrata in vigore della deliberazione della Giunta
comunale, con apposita deliberazione, (10) di un regionale di cui all’articolo 7, comma 3.
documento di inquadramento redatto allo scopo di
3. I comuni di cui all’articolo 25, comma 2,
definire gli obiettivi generali e gli indirizzi
deliberano l’avvio del procedimento di
dell’azione amministrativa comunale nell’ambito
adeguamento dello strumento urbanistico generale
della programmazione integrata di intervento.
entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente
8. Fino all’approvazione del piano dei servizi la legge e procedono successivamente
misura degli oneri di urbanizzazione è determinata all’approvazione di tutti gli atti di PGT.
con applicazione della normativa previgente.
4. Sino alla loro scadenza convenzionale
8 bis. Fino all’adeguamento di cui all’articolo 26, conservano efficacia e non sono soggetti ad
commi 2 e 3, i piani attuativi e loro varianti, adeguamento i piani attuativi comunque denominati
conformi alle previsioni degli strumenti urbanistici e gli atti di programmazione negoziata vigenti.
comunali vigenti, sono adottati e approvati dalla
giunta comunale, con applicazione delle
disposizioni di cui all’articolo 14. (7)
8 ter. Fino all’adeguamento di cui all’articolo 26,
commi 2 e 3, i piani di zona redatti ai sensi della
legge 18 aprile 1962, n. 167 (Disposizioni per
favorire l’acquisizione di aree fabbricabili per
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e) interventi di nuova costruzione, quelli di


PARTE II GESTIONE DEL trasformazione edilizia e urbanistica del territorio
TERRITORIO non rientranti nelle categorie definite alle lettere
precedenti e precisamente:
TITOLO I DISCIPLINA DEGLI 1) la costruzione di manufatti edilizi fuori terra
o interrati, ovvero l’ampliamento di quelli
INTERVENTI SUL TERRITORIO esistenti all’esterno della sagoma esistente,
CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI fermo restando, per gli interventi
pertinenziali, quanto previsto al numero 6;
Art. 27 (Definizioni degli interventi 2) gli interventi di urbanizzazione primaria e
edilizi) secondaria realizzati da soggetti diversi dal
1. Ai fini della presente legge si intendono per: comune;
3) la realizzazione di infrastrutture e di
a) interventi di manutenzione ordinaria, gli impianti, anche per pubblici servizi, che
interventi edilizi che riguardano le opere di comporti la trasformazione in via
riparazione, rinnovamento e sostituzione delle permanente di suolo inedificato;
finiture degli edifici e quelli necessari ad integrare o 4) l’installazione di torri e tralicci per impianti
mantenere in efficienza gli impianti tecnologici radio-ricetrasmittenti e di ripetitori per i
esistenti, anche con l’impiego di materiali diversi, servizi di telecomunicazione;
purché i predetti materiali risultino compatibili con 5) l’installazione di manufatti leggeri, anche
le norme e i regolamenti comunali vigenti; prefabbricati, e di strutture di qualsiasi
b) interventi di manutenzione straordinaria, le opere genere, quali roulottes, campers, case mobili,
e le modifiche riguardanti il consolidamento, il imbarcazioni, che siano utilizzati come
rinnovamento e la sostituzione di parti anche abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come
strutturali degli edifici, la realizzazione ed depositi, magazzini e simili e che non siano
integrazione dei servizi igienico-sanitari e diretti a soddisfare esigenze meramente
tecnologici, nonché le modificazioni dell’assetto temporanee;
distributivo di singole unità immobiliari. Sono di 6) gli interventi pertinenziali che gli atti di
manutenzione straordinaria anche gli interventi che pianificazione territoriale e i regolamenti
comportino la trasformazione di una singola unità edilizi, anche in relazione al pregio
immobiliare in due o più unità immobiliari, o ambientale paesaggistico delle aree,
l’aggregazione di due o più unità immobiliari in una qualifichino come interventi di nuova
unità immobiliare; costruzione, ovvero che comportino la
c) interventi di restauro e di risanamento realizzazione di un volume superiore al 20
conservativo, gli interventi edilizi rivolti a per cento del volume dell’edificio principale;
conservare e recuperare l’organismo edilizio e ad 7) la realizzazione di depositi di merci o di
assicurarne la funzionalità mediante un insieme materiali, la realizzazione di impianti per
sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi attività produttive all’aperto ove comportino
tipologici, formali e strutturali dell’organismo l’esecuzione di lavori cui consegua la
stesso, ne consentano destinazioni d’uso con essi trasformazione permanente del suolo
compatibili. Tali interventi comprendono il inedificato;
consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli f) interventi di ristrutturazione urbanistica, quelli
elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento rivolti a sostituire l’esistente tessuto urbanistico-
degli elementi accessori e degli impianti richiesti edilizio con altro diverso, mediante un insieme
dalle esigenze dell’uso, l’eliminazione degli sistematico di interventi edilizi, anche con la
elementi estranei all’organismo edilizio; modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e
d) interventi di ristrutturazione edilizia, gli della rete stradale.
interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi
mediante un insieme sistematico di opere che 2. Le definizioni di cui al comma 1 prevalgono
possono portare ad un organismo edilizio in tutto o sulle disposizioni degli atti di pianificazione
in parte diverso dal precedente. Tali interventi territoriale e dei regolamenti edilizi, fatte salve le
comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni istanze di permesso di costruire e le denunce di
elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la inizio attività già presentate al comune alla data di
modifica e l’inserimento di nuovi elementi ed entrata in vigore della presente legge, qualora dette
impianti. Nell’ambito degli interventi di disposizioni stabiliscano diversamente rispetto alle
ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche definizioni di cui al comma 1. Resta ferma la
quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione definizione di restauro prevista dall’articolo 29,
parziale o totale nel rispetto della volumetria comma 4, del d.lgs. 42/2004.
preesistente fatte salve le sole innovazioni Art. 28 (Regolamento edilizio)
necessarie per l’adeguamento alla normativa 1. Il regolamento edilizio comunale disciplina, in
antisismica; conformità alla presente legge, alle altre leggi in

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materia edilizia ed alle disposizioni sanitarie Art. 31 (Albo dei commissari ad


vigenti: acta)
a) le modalità di compilazione dei progetti di opere 1. Ai fini dell’esercizio del potere sostitutivo
edilizie, nonché i termini e le modalità per il regionale in materia urbanistico-edilizia e
rilascio del permesso di costruire, ovvero per la paesaggistico-ambientale è istituito presso la Giunta
presentazione della denuncia di inizio attività; regionale un albo dei commissari ad acta, articolato
qualora il comune non provveda si applicano le per sezioni.
disposizioni della presente legge;
b) le modalità di compilazione dei progetti di 2. La Giunta regionale stabilisce i criteri e le
sistemazione delle aree libere da edificazione e modalità per la formazione, la gestione e
delle aree verdi in particolare e le modalità per la l’articolazione dell’albo.
relativa valutazione; 3. Ai fini dell’esercizio del potere sostitutivo
c) le modalità per il conseguimento del certificato provinciale in materia urbanistico-edilizia e
di agibilità; paesaggistico-ambientale, ogni provincia istituisce,
d) le modalità per l’esecuzione degli interventi a far tempo dall’efficacia del rispettivo PTCP, un
provvisionali di cantiere, in relazione alla necessità albo dei commissari ad acta, articolato per sezioni.
di tutelare la pubblica incolumità e le modalità per Art. 32 (Sportello unico per l’edilizia)
l’esecuzione degli interventi in situazioni di
emergenza; 1. I comuni possono affidare la responsabilità dei
e) la vigilanza sull’esecuzione dei lavori, in procedimenti relativi alla trasformazione del
relazione anche alle disposizioni vigenti in materia territorio ad un’unica struttura, lo sportello unico
di sicurezza; per l’edilizia, da costituire anche in forma associata.
f) la manutenzione e il decoro degli edifici, delle 2. I comuni, attraverso lo sportello unico per
recinzioni prospicienti ad aree pubbliche e degli l’edilizia, forniscono una adeguata e continua
spazi non edificati; informazione ai cittadini sui contenuti degli
g) l’apposizione e la conservazione dei numeri strumenti di pianificazione ed edilizi.
civici, delle targhe con la toponomastica stradale, 3. I comuni, nell’ambito della propria autonomia
delle insegne, delle strutture pubblicitarie e di altri organizzativa, possono svolgere attraverso un’unica
elementi di arredo urbano; struttura sia i compiti e le funzioni dello sportello
h) le norme igieniche di particolare interesse unico per le attività produttive, di cui al d.p.r.
edilizio, in armonia con il regolamento locale di 447/1998, sia i compiti e le funzioni dello sportello
igiene; unico per l’edilizia.
i) la composizione e le attribuzioni della 4. Lo sportello unico per l’edilizia, laddove
commissione edilizia, se istituita, ai sensi costituito, provvede in particolare:
dell’articolo 30.
a) alla ricezione delle domande di permesso di
2. Il regolamento edilizio non può contenere norme costruire, delle denunce di inizio attività, della
di carattere urbanistico che incidano sui parametri dichiarazione di inizio e fine lavori, dei progetti
urbanistico-edilizi previsti dagli strumenti della approvati dal soprintendente ai sensi e per gli effetti
pianificazione comunale. dell’articolo 33, comma 4, del d.lgs. 42/2004,
Art. 29 (Procedura di approvazione nonché al rilascio del certificato di destinazione
del regolamento edilizio) urbanistica e di ogni altro atto di assenso comunque
denominato in materia di attività edilizia;
1. Il regolamento edilizio è adottato e (10)
b) all’adozione dei provvedimenti in tema di
approvato dal consiglio comunale con la procedura
accesso ai documenti amministrativi in favore di
prevista dai commi 2, 3 e 4 dell’articolo 14 e previa
chiunque vi abbia interesse ai sensi dell’articolo 22
acquisizione del parere sulle norme di carattere
e seguenti della legge 241/1990;
igienico-sanitario da parte dell’autorità competente;
c) al rilascio delle certificazioni attestanti le
il parere è reso entro sessanta giorni dalla richiesta,
prescrizioni normative e le determinazioni
trascorsi i quali il parere si intende reso
provvedimentali a carattere urbanistico,
favorevolmente.
paesaggistico - ambientale, edilizio e di qualsiasi
Art. 30 (Commissione edilizia) altro tipo comunque rilevanti ai fini degli interventi
1. I comuni hanno facoltà di prevedere l’istituzione di trasformazione edilizia del territorio;
della commissione edilizia. In tal caso il d) alla cura dei rapporti tra il comune, il privato e le
regolamento edilizio comunale determina la altre amministrazioni chiamate a pronunciarsi in
composizione e le modalità di funzionamento della ordine all’intervento edilizio oggetto dell’istanza o
commissione edilizia ed individua gli interventi di denuncia, con particolare riferimento agli
trasformazione edilizia ed urbanistica sottoposti a adempimenti connessi all’applicazione della
preventivo parere consultivo della stessa, anche nel normativa tecnica per l’edilizia.
caso di acquisizione dello stesso in via preliminare 5. Lo sportello unico per l’edilizia acquisisce
alla presentazione dell’istanza. direttamente, ove questi non siano stati già allegati
dal richiedente:
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a) il parere dell’azienda sanitaria locale nel caso in procedura di rilascio deve essere conforme al
cui non possa essere sostituito da una disposto dell’articolo 82.
autocertificazione; Art. 35 (Caratteristiche del
b) il parere dei vigili del fuoco, ove necessario, in
ordine al rispetto della normativa antincendio; permesso di costruire)
c) i pareri della commissione edilizia, se istituita, e 1. Il permesso di costruire è rilasciato al
della commissione per il paesaggio, nel caso di proprietario dell’immobile o a chi abbia titolo per
interventi la cui autorizzazione paesaggistica sia di richiederlo.
competenza comunale ai sensi dell’articolo 80. 2. Il permesso di costruire è trasferibile, insieme
6. L’ufficio cura altresì gli incombenti necessari per all’immobile o al titolo legittimante, ai successori o
l’acquisizione, anche mediante conferenza dei aventi causa. Esso non incide sulla titolarità della
servizi, degli atti di assenso, comunque denominati, proprietà o di altri diritti reali relativi agli immobili
obbligatori ai fini della realizzazione dell’intervento realizzati per effetto del suo rilascio. E’ irrevocabile
edilizio, ad eccezione dell’autorizzazione ed è oneroso secondo quanto previsto al capo
paesaggistica, qualora non di competenza comunale quarto del presente titolo.
ai sensi dell’articolo 80. 3. Il rilascio del permesso di costruire non comporta
CAPO II PERMESSO DI COSTRUIRE limitazione dei diritti dei terzi.
4. La data di inizio e ultimazione dei lavori è
Art. 33 (Trasformazioni soggette a immediatamente dichiarata al comune, secondo le
permesso di costruire) modalità indicate nel regolamento edilizio.
1. Tutti gli interventi di trasformazione urbanistica Art. 36 (Presupposti per il rilascio
ed edilizia del territorio sono subordinati a
permesso di costruire, fatto salvo quanto disposto
del permesso di costruire)
dai commi 2 e 3 e dall’articolo 41. 1. Il permesso di costruire è rilasciato in conformità
alle previsioni degli strumenti di pianificazione, dei
2. Nel rispetto delle normative di settore, aventi
regolamenti edilizi e della disciplina urbanistico-
incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia, della
edilizia vigenti.
sicurezza del cantiere, della sicurezza degli impianti
e, in particolare, delle disposizioni contenute nel 2. Il permesso di costruire è comunque subordinato
d.lgs. 42/2004, i seguenti interventi possono essere alla esistenza delle opere di urbanizzazione
eseguiti senza titolo abilitativo: primaria o alla previsione, da parte del comune,
dell’attuazione delle stesse nel successivo triennio,
a) interventi di manutenzione ordinaria;
ovvero all’impegno degli interessati di procedere
b) interventi volti all’eliminazione di barriere
all’attuazione delle medesime contemporaneamente
architettoniche che non comportino la realizzazione
alla realizzazione dell’intervento oggetto del
di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti
permesso.
che alterino la sagoma dell’edificio;
c) opere temporanee per attività di ricerca nel 3. Nel periodo intercorrente tra l’adozione e la
sottosuolo che abbiano carattere geognostico o definitiva approvazione degli strumenti di
siano eseguite in aree esterne al centro edificato; pianificazione comunale, a richiesta del dirigente
d) realizzazione di coperture stagionali destinate a del competente ufficio comunale, ovvero, laddove
proteggere le colture ed i piccoli animali allevati costituito, dello sportello unico per l’edilizia, il
all’aria aperta ed a pieno campo, nelle aree dirigente della competente struttura regionale, con
destinate all’agricoltura; provvedimento motivato da notificare
e) strutture temporanee di cantiere. all’interessato, può ordinare la sospensione di
interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia
3. Per le opere pubbliche dei comuni, la
del territorio che siano tali da compromettere o
deliberazione di approvazione del progetto, assistita
rendere più onerosa l’attuazione dei predetti
dalla relativa validazione ai sensi dell’articolo 47
strumenti.
del decreto del Presidente della Repubblica 21
dicembre 1999, n. 554 (Regolamento di attuazione 4. Sino all’adozione degli atti di PGT secondo
della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 quanto previsto nella parte prima della presente
febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni), legge, in caso di contrasto dell’intervento oggetto
ha i medesimi effetti del permesso di costruire. della domanda di permesso di costruire con le
previsioni degli strumenti urbanistici adottati, è
Art. 34 (Interventi su beni sospesa ogni determinazione in ordine alla
paesaggistici) domanda stessa. La misura di salvaguardia non ha
1. Per l’esecuzione degli interventi di cui efficacia decorsi cinque anni dalla data di adozione
all’articolo 33, comma 1, l’autorizzazione dello strumento urbanistico. La misura di
paesaggistica, se di competenza di ente diverso dal salvaguardia non ha efficacia decorsi tre anni dalla
comune ai sensi dell’articolo 80, deve essere data di adozione dello strumento urbanistico,
allegata alla richiesta di permesso di costruire e la ovvero cinque anni nell'ipotesi in cui lo strumento
urbanistico sia stato sottoposto all'amministrazione

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competente per la approvazione entro un anno documentazione integrativa. Qualora l’interessato


dalla conclusione della fase di pubblicazione.; (11) non aderisca alla richiesta di modifica, ovvero non
Art. 37 (Competenza al rilascio del si esprima entro il termine fissato, il procedimento
di rilascio del permesso di costruire si intende
permesso di costruire) concluso in senso negativo.
1. Il permesso di costruire è rilasciato dal dirigente 5. Il termine di cui al comma 3 può essere interrotto
o dal responsabile del competente ufficio comunale una sola volta dal responsabile del procedimento,
ovvero, laddove costituito, dallo sportello unico per entro quindici giorni dalla presentazione della
l’edilizia nel rispetto delle leggi, dei regolamenti e domanda, esclusivamente per la motivata richiesta
degli strumenti di pianificazione vigenti ed adottati. di documenti che integrino o completino la
Art. 38 (Procedimento per il rilascio documentazione presentata e che non siano già
del permesso di costruire) nella disponibilità dell’amministrazione. Il termine
ricomincia a decorrere, per intero, dalla data di
1. La domanda per il rilascio del permesso di ricezione della documentazione integrativa.
costruire, sottoscritta dal proprietario dell’immobile
o da chi abbia titolo per richiederlo, è presentata al 6. Nell’ipotesi in cui, ai fini della realizzazione
competente ufficio comunale, ovvero, laddove dell’intervento, sia necessario acquisire atti di
costituito, allo sportello unico per l’edilizia, assenso, comunque denominati, di altre
corredata da una attestazione concernente il titolo di amministrazioni, diverse da quelle di cui
legittimazione, dagli elaborati progettuali richiesti all’articolo 32, comma 5, il competente ufficio
dal regolamento edilizio e, quando ne ricorrano i comunale, ovvero, laddove costituito, lo sportello
presupposti, dagli altri documenti previsti dalla unico per l’edilizia, convoca, nel termine di cui al
vigente normativa, nonché da una comma 3, una conferenza di servizi ai sensi degli
autocertificazione circa la conformità del progetto articoli 14, 14 bis, 14 ter e 14 quater della legge
alle norme igienico-sanitarie nel caso in cui il 241/1990. Qualora si tratti di opere pubbliche
progetto riguardi interventi di edilizia residenziale, incidenti su beni culturali, si applica l’articolo 25
ovvero la verifica in ordine a tale conformità non del d.lgs. 42/2004.
comporti valutazioni tecnico-discrezionali. 7. Il provvedimento finale è adottato dal dirigente o
2. Il competente ufficio comunale, ovvero, laddove dal responsabile del competente ufficio comunale,
costituito, lo sportello unico per l’edilizia, ovvero, laddove costituito, dello sportello unico per
comunica entro dieci giorni al richiedente il l’edilizia, entro quindici giorni dalla proposta di cui
nominativo del responsabile del procedimento ai al comma 3, ovvero dall’esito della conferenza dei
sensi degli articoli 4 e 5 della legge 241/1990. servizi di cui al comma 6. Dell’avvenuta
emanazione del permesso di costruire è dato
3. Entro sessanta giorni dalla presentazione della immediato avviso agli interessati, nonché notizia al
domanda, il responsabile del procedimento cura pubblico mediante affissione all’albo pretorio.
l’istruttoria, acquisisce, avvalendosi, laddove
costituito, dello sportello unico per l’edilizia, i 8. I termini di cui ai commi 3 e 5 sono raddoppiati
prescritti pareri degli uffici comunali e, ove per i comuni con più di centomila abitanti, nonché,
previsto, della commissione edilizia, se istituita, per i comuni fino a centomila abitanti, in relazione
nonché i pareri di cui all’articolo 32, comma 5, ai progetti particolarmente complessi, definiti tali
sempre che gli stessi non siano già stati allegati alla secondo motivata determinazione del responsabile
domanda dal richiedente e, valutata la conformità del procedimento, da assumersi entro quindici
del progetto alla normativa vigente, formula una giorni dalla presentazione della domanda.
proposta di provvedimento, corredata da una 9. Il procedimento previsto dal presente articolo si
dettagliata relazione, con la qualificazione tecnico- applica anche al procedimento per il rilascio del
giuridica dell’intervento richiesto. permesso di costruire in deroga agli strumenti di
4. Il responsabile del procedimento, qualora ritenga pianificazione, a seguito dell’approvazione della
che ai fini del rilascio del permesso di costruire sia deliberazione consiliare di cui all’articolo 40,
necessario apportare modifiche di modesta entità comma 1.
rispetto al progetto originario, può, nello stesso 10. L’infruttuosa decorrenza del termine di cui al
termine di cui al comma 3, richiedere tali comma 7, ovvero del termine fissato dal
modifiche, illustrandone le ragioni. La richiesta di regolamento comunale per il rilascio del richiesto
cui al presente comma sospende, fino al relativo titolo abilitativo all’intervento, costituisce
esito, il decorso del termine di cui al comma 3. presupposto per la richiesta di intervento
L’interessato si esprime sulla richiesta di modifica sostitutivo. Il termine fissato dal regolamento
entro il termine fissato, che non può essere inferiore comunale per il rilascio del richiesto titolo
a trenta giorni dal ricevimento della richiesta stessa abilitativo non può comunque essere superiore a
e, in caso di adesione, è tenuto ad integrare la novanta giorni, ovvero, per i comuni con più di
documentazione nei successivi quindici giorni. In centomila abitanti, a centottanta giorni dalla
tal caso, il termine ricomincia a decorrere, per la presentazione della domanda corredata da tutta la
parte rimanente, dalla data di ricezione della necessaria documentazione, ma può essere
Pag: 22 LR(3) 12_05 A2

raddoppiato per i progetti particolarmente 4. Dell’avvio del procedimento viene data


complessi, definiti tali secondo motivata comunicazione agli interessati ai sensi dell’articolo
determinazione del responsabile del procedimento. 7 della legge 241/1990.
Art. 39 (Intervento sostitutivo) CAPO III DENUNCIA DI INIZIO
1. Il potere d’intervento sostitutivo è esercitato dalla ATTIVITA’
Regione, ovvero dalle province a far tempo Art. 41 (Interventi realizzabili
dall’efficacia del rispettivo PTCP.
mediante denuncia di inizio attività)
2. Al fine di attivare il procedimento di cui al
comma 1, l’interessato, verificata l’inerzia 1. Chi ha titolo per presentare istanza di permesso
comunale, può, con atto notificato o trasmesso in di costruire ha facoltà, alternativamente e per gli
plico raccomandato con avviso di ricevimento, stessi interventi di trasformazione urbanistica ed
intimare al comune di provvedere nel termine di edilizia, di inoltrare al comune denuncia di inizio
quindici giorni dal ricevimento della richiesta. attività, fatta eccezione per gli interventi edificatori
nelle aree destinate all’agricoltura, disciplinati dagli
3. Ad avvenuta infruttuosa decorrenza del termine articoli 59 e 60. 1. Chi ha titolo per presentare
previsto dal comma 2, è data facoltà all’interessato istanza di permesso di costruire ha facoltà,
di inoltrare al dirigente della competente struttura alternativamente e per gli stessi interventi di
regionale o provinciale istanza per la nomina di un trasformazione urbanistica ed edilizia, di inoltrare
commissario ad acta; il dirigente provvede sulla al comune denuncia di inizio attività, salvo quanto
richiesta nel termine di quindici giorni dal disposto dall’articolo 52, comma 3 bis. Gli
ricevimento dell’istanza, invitando il comune ad interventi edificatori nelle aree destinate
assumere il provvedimento conclusivo del all’agricoltura sono disciplinati dal titolo III della
procedimento per il rilascio del permesso di parte II.; (13)
costruire entro trenta giorni dal ricevimento della
comunicazione stessa, che deve intendersi quale 2. Nel caso di interventi assentiti in forza di
avvio del procedimento sostitutivo ai sensi permesso di costruire, è data facoltà all’interessato
dell’articolo 7 della legge 241/1990. di presentare denuncia di inizio attività per varianti
che non incidano sui parametri urbanistici e sulle
4. Il Presidente della Giunta regionale o volumetrie, che non modifichino la destinazione
provinciale, o l’assessore competente, se delegato, d’uso e la categoria edilizia, non alterino la sagoma
scaduto inutilmente il termine di trenta giorni, dell’edificio e non violino le eventuali prescrizioni
nomina, nei successivi trenta giorni, un contenute nel permesso di costruire. Ai fini
commissario ad acta, scelto tra i soggetti iscritti dell’attività di vigilanza urbanistica ed edilizia,
all’albo di cui all’articolo 31. nonché ai fini del rilascio del certificato di agibilità,
5. Entro il termine di sessanta giorni dalla nomina, tali denunce di inizio attività costituiscono parte
il commissario ad acta assume, in via sostitutiva, gli integrante del procedimento relativo al permesso di
atti e i provvedimenti necessari per la conclusione costruire dell’intervento principale e possono essere
del procedimento per il rilascio del permesso di presentate prima della dichiarazione di ultimazione
costruire; gli oneri derivanti dall’attività del dei lavori.
commissario ad acta sono posti a carico del comune
inadempiente. Art. 42 (Disciplina della denuncia di
inizio attività)
Art. 40 (Permesso di costruire in
1. Il proprietario dell’immobile o chi abbia titolo
deroga) per presentare la denuncia di inizio attività, almeno
1. Il permesso di costruire in deroga agli strumenti trenta giorni prima dell’effettivo inizio dei lavori,
di pianificazione è rilasciato esclusivamente per presenta la denuncia, accompagnata da una
edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico, dettagliata relazione a firma di un progettista
previa deliberazione del consiglio comunale e senza abilitato e dagli opportuni elaborati progettuali, che
necessità di preventivo nulla-osta regionale. asseveri la conformità delle opere da realizzare agli
2. La deroga, nel rispetto delle norme igieniche, strumenti di pianificazione vigenti ed adottati ed ai
sanitarie e di sicurezza, può riguardare regolamenti edilizi vigenti, nonché il rispetto delle
esclusivamente i limiti di densità edilizia, di altezza norme di sicurezza e di quelle igienico-sanitarie. La
e di distanza tra i fabbricati stabiliti dal piano delle denuncia di inizio attività è corredata
regole e dai piani attuativi dagli strumenti di dall’indicazione dell’impresa cui si intende affidare
pianificazione comunale (12) i lavori.
3. La deroga può essere assentita ai fini 2. Nel caso in cui siano dovuti oneri di
dell’abbattimento delle barriere architettoniche e urbanizzazione e costo di costruzione, il relativo
localizzative, nei casi ed entro i limiti indicati calcolo è allegato alla denuncia di inizio attività e il
dall’articolo 19 della legge regionale 20 febbraio pagamento è effettuato con le modalità previste
1989, n. 6 (Norme sull’eliminazione delle barriere dalla vigente normativa, fatta comunque salva la
architettoniche e prescrizioni tecniche di possibilità per il comune di richiedere le eventuali
attuazione). integrazioni.

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3. La quota relativa agli oneri di urbanizzazione è informa l’autorità giudiziaria ed il consiglio


corrisposta al comune entro trenta giorni successivi dell’ordine di appartenenza.
alla presentazione della denuncia di inizio attività, 10. Qualora non debba provvedere ai sensi del
fatta salva la facoltà di rateizzazione. comma 9, il dirigente o il responsabile del
4. Nei casi in cui la realizzazione dell’intervento competente ufficio comunale, ovvero, laddove
debba essere preceduta dalla sottoscrizione, da costituito, dello sportello unico per l’edilizia, attesta
parte dell’interessato, di atti di impegno comunque sulla denuncia di inizio attività la chiusura del
denominati, l’efficacia della denuncia di inizio procedimento.
attività resta sospesa sino all’avvenuta definizione 11. La realizzazione degli interventi di cui al
dell’adempimento richiesto, che risulta soddisfatto comma 1, qualora riguardino beni culturali o
anche mediante presentazione di atto unilaterale paesaggistici sottoposti a specifica tutela, è
d’obbligo. subordinata al preventivo rilascio del parere o
5. Nel caso in cui l’intervento comporti una diversa dell’autorizzazione richiesti dalle relative previsioni
destinazione d’uso, non esclusa dal PGT, in normative, conformemente, per i beni ambientali, a
relazione alla quale risulti previsto il conguaglio quanto disposto dall’articolo 82.
delle aree per servizi e attrezzature pubbliche e di 12. Ove il parere favorevole del soggetto preposto
interesse pubblico o generale, il dichiarante allega alla tutela non sia allegato alla denuncia, il
impegnativa, accompagnata da fideiussione competente ufficio comunale convoca una
bancaria o assicurativa. L’impegnativa indica la conferenza di servizi ai sensi della legge 241/1990.
superficie delle aree per servizi e attrezzature Il termine di trenta giorni di cui al comma 1 decorre
pubbliche e di interesse pubblico o generale da dall’esito della conferenza; in caso di esito non
cedere al comune a titolo di conguaglio e favorevole la denuncia è priva di effetti.
l’assunzione dell’obbligo di cedere le aree con la
13. Qualora la denuncia riguardi un bene sottoposto
loro identificazione o la loro monetizzazione. La
ad un vincolo la cui tutela competa allo stesso
fideiussione garantisce l’obbligo di cessione delle
comune, il termine di trenta giorni di cui al comma
aree per servizi e attrezzature pubbliche e di
1 decorre dal rilascio del relativo atto di assenso.
interesse pubblico o generale o il versamento della
Qualora tale atto non sia favorevole, la denuncia è
somma equivalente.
priva di effetti.
6. La denuncia di inizio attività è sottoposta al
14. Ultimato l’intervento, il progettista o un tecnico
termine massimo di efficacia di tre anni. La
abilitato rilascia un certificato di collaudo finale,
realizzazione della parte dell’intervento non
che va presentato al competente ufficio comunale,
ultimata nel predetto termine è subordinata a nuova
ovvero, laddove costituito, allo sportello unico per
denuncia. L’interessato è comunque tenuto a
l’edilizia, con il quale si attesta la conformità
comunicare la data di ultimazione dei lavori al
dell’opera al progetto presentato con la denuncia di
comune.
inizio attività. Contestualmente allega ricevuta
7. La sussistenza del titolo è provata con la copia dell’avvenuta presentazione della variazione
della denuncia di inizio attività da cui risulti la data catastale conseguente alle opere realizzate ovvero
di ricevimento della denuncia stessa, l’elenco di dichiarazione che le stesse non hanno comportato
quanto presentato a corredo del progetto, modificazioni del classamento. In assenza di tale
l’attestazione del professionista abilitato, nonché gli documentazione si applica la sanzione di cui
atti di assenso eventualmente necessari. all’articolo 37, comma 5, del decreto del Presidente
8. Il dirigente o il responsabile del competente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo
ufficio comunale, ovvero, laddove costituito, dello unico delle disposizioni legislative e regolamentari
sportello unico per l’edilizia, entro il termine di in materia edilizia) (testo A).
trenta giorni dalla presentazione della denuncia di
inizio attività: CAPO IV CONTRIBUTO DI
COSTRUZIONE
a) verifica la regolarità formale e la completezza
della documentazione presentata; Art. 43 (Contributo di costruzione)
b) accerta che l’intervento non rientri nel caso di 1. I titoli abilitativi per interventi di nuova
esclusione previsto dall’articolo 41; costruzione, ampliamento di edifici esistenti e
c) verifica la correttezza del calcolo del contributo ristrutturazione edilizia sono soggetti alla
di costruzione dovuto in relazione all’intervento. corresponsione degli oneri di urbanizzazione
9. Il dirigente o il responsabile del competente primaria e secondaria, nonché del contributo sul
ufficio comunale, ovvero, laddove costituito, dello costo di costruzione, in relazione alle destinazioni
sportello unico per l’edilizia, qualora entro il funzionali degli interventi stessi.
termine sopra indicato di trenta giorni sia 2. Il contributo di costruzione di cui al comma 1
riscontrata l’assenza di una o più delle condizioni non è dovuto, ovvero è ridotto, nei casi
stabilite, notifica all’interessato l’ordine motivato di espressamente previsti dalla legge.
non effettuare il previsto intervento e, in caso di
falsa attestazione del professionista abilitato, Art. 44 (Oneri di urbanizzazione)
Pag: 24 LR(3) 12_05 A2

1. Gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria 48, quando si tratti di edifici con destinazione
sono determinati dai comuni, con obbligo di diversa da quella residenziale;
aggiornamento ogni tre anni, in relazione alle b) alla volumetria ottenuta quadruplicando il valore
previsioni del piano dei servizi e a quelle del dell’anzidetta superficie virtuale, quando si tratti di
programma triennale delle opere pubbliche, tenuto edifici con destinazione residenziale.
conto dei prevedibili costi delle opere di 9. Nei casi di cui al comma 8, il soggetto che
urbanizzazione primaria e secondaria, incrementati promuove l’intervento può chiedere che gli oneri di
da quelli riguardanti le spese generali. urbanizzazione siano riferiti alla volumetria reale o
2. Le opere di urbanizzazione primaria devono alla superficie reale interessate dall’intervento,
essere eseguite contestualmente alle realizzazioni secondo che si tratti rispettivamente di edifici a
degli interventi sia pubblici che privati entro la fine destinazione residenziale o diversa dalla residenza;
dei lavori medesimi così come le altre opere in tal caso non è prescritta la presentazione del
eventualmente pattuite nelle convenzioni e non computo metrico di cui al comma 8.
diversamente disciplinate. 10. Per gli interventi di ristrutturazione di cui al
3. Gli oneri di urbanizzazione primaria sono relativi comma 8 gli oneri di urbanizzazione, se dovuti,
alle seguenti opere: strade, spazi di sosta o di sono quelli riguardanti gli interventi di nuova
parcheggio, fognature, rete idrica, rete di costruzione, ridotti della metà.
distribuzione dell’energia elettrica e del gas, cavedi 11. Nel caso in cui l’opera per la quale è richiesto il
multiservizi e cavidotti per il passaggio di reti di permesso di costruire, ovvero presentata la
telecomunicazioni, pubblica illuminazione, spazi di denuncia di inizio attività, preveda diverse
verde attrezzato. destinazioni d’uso all’interno dello stesso edificio,
4. Gli oneri di urbanizzazione secondaria sono la misura del contributo è determinata sommando
relativi alle seguenti opere: asili nido e scuole tra loro le quote dovute per le singole parti secondo
materne, scuole dell’obbligo e strutture e complessi la loro destinazione.
per l’istruzione superiore all’obbligo, mercati di 12. Nel caso di interventi su edifici esistenti
quartiere, presidi per la sicurezza pubblica, comportanti modificazioni delle destinazioni d’uso,
delegazioni comunali, chiese e altri edifici religiosi, per quanto attiene all’incidenza degli oneri di
impianti sportivi di quartiere, aree verdi di urbanizzazione primaria e secondaria, il contributo
quartiere, centri sociali e attrezzature culturali e dovuto è commisurato alla eventuale maggior
sanitarie, cimiteri. somma determinata in relazione alla nuova
5. Gli oneri riguardanti gli edifici residenziali sono destinazione rispetto a quella che sarebbe dovuta
definiti nelle tabelle comunali a metro cubo vuoto per la destinazione precedente e alla quota dovuta
per pieno della volumetria oggetto del permesso di per le opere relative ad edifici esistenti, determinata
costruire, ovvero della denuncia di inizio attività, con le modalità di cui ai commi 8 e 9.
calcolata secondo la disciplina urbanistico-edilizia 13. L’ammontare dell’eventuale maggior somma va
vigente nel comune. sempre riferito ai valori stabiliti dal comune alla
6. Per le costruzioni e gli impianti destinati alle data del rilascio del permesso di costruire, ovvero
attività industriali o artigianali nonché alle attività di presentazione della denuncia di inizio attività.
turistiche, commerciali e direzionali, gli oneri sono 14. Nel contributo richiesto per gli oneri di
calcolati al metro quadrato di superficie lorda urbanizzazione non sono comprese le tariffe e gli
complessiva di pavimento, compresi i piani altri diritti eventualmente richiesti, anche in misura
seminterrati e interrati la cui destinazione d’uso forfettaria, per l’allacciamento alle reti elettriche,
comporti una permanenza anche temporanea di telefoniche e del gas e ad ogni altro servizio
persone. pubblico dei quali sia già dotata la zona interessata
7. Per le costruzioni o gli impianti destinati ad dall’intervento.
attività industriali o artigianali si computa anche la 15. Il contributo dovuto per le opere di
superficie utilizzabile per gli impianti, con urbanizzazione primaria e secondaria, relativamente
esclusione delle opere necessarie al trattamento e ad edifici compresi in piani di zona redatti a norma
allo smaltimento dei rifiuti liquidi, solidi e gassosi della legge 18 aprile 1962, n. 167 (Disposizioni per
al servizio dell’attività produttiva. favorire l’acquisizione di aree fabbricabili per
8. Per gli interventi di ristrutturazione non l’edilizia economica e popolare), è determinato in
comportanti demolizione e ricostruzione, i cui sede di formazione dei programmi pluriennali
progetti debbono essere corredati dal computo previsti dall’articolo 38 della legge 22 ottobre 1971,
metrico estimativo e dai prezzi unitari risultanti dai n. 865 (Programmi e coordinamento dell’edilizia
listini della Camera di commercio, industria, residenziale pubblica; norme sulla espropriazione
artigianato e agricoltura della provincia, gli oneri di per pubblica utilità; modifiche ed integrazioni alle
urbanizzazione, se dovuti, sono riferiti: leggi 17 agosto 1942, n. 1150; 18 aprile 1962, n.
a) alla superficie virtuale ottenuta dividendo il costo 167; 29 settembre 1964, n.847; ed autorizzazione di
complessivo delle opere in progetto per il costo spesa per interventi straordinari nel settore
unitario stabilito annualmente ai sensi dell’articolo dell’edilizia residenziale, agevolata e

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LR(3) 12_05 A2 Pag: 25

convenzionata), con facoltà di riduzione al 50 per a) la cessione gratuita, entro termini prestabiliti,
cento degli oneri stessi. delle aree necessarie per le opere di urbanizzazione
16. I termini entro i quali deve essere corrisposto il primaria, nonché la cessione gratuita delle aree per
contributo per gli edifici di cui al comma 15, attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o
nonché gli eventuali scomputi accordati in relazione generale previste dal piano dei servizi; qualora
alle opere di urbanizzazione realizzabili l’acquisizione di tali aree non risulti possibile o non
direttamente, sono stabiliti nelle convenzioni di cui sia ritenuta opportuna dal comune in relazione alla
all’articolo 35 della legge 865/1971. loro estensione, conformazione o localizzazione,
ovvero in relazione ai programmi comunali di
17. Per le costruzioni o gli impianti da eseguirsi
intervento, la convenzione può prevedere, in
nelle aree comprese nei piani per gli insediamenti
alternativa totale o parziale della cessione, che
produttivi previsti dall’articolo 27 della legge
all’atto della stipulazione i soggetti obbligati
865/1971, nonché per gli insediamenti produttivi da
corrispondano al comune una somma commisurata
realizzarsi nelle aree attrezzate industriali in
all’utilità economica conseguita per effetto della
attuazione della normativa regionale vigente, i
mancata cessione e comunque non inferiore al costo
contributi dovuti sono determinati in sede di
dell’acquisizione di altre aree. I proventi delle
adozione dei piani stessi, con facoltà di riduzione al
monetizzazioni per la mancata cessione di aree
50 per cento.
sono utilizzati per la realizzazione degli interventi
18. I comuni possono prevedere l’applicazione di previsti nel piano dei servizi, ivi compresa
riduzioni degli oneri di urbanizzazione in relazione l’acquisizione di altre aree a destinazione pubblica;
a interventi di edilizia bioclimatica o finalizzati al b) la realizzazione a cura dei proprietari di tutte le
risparmio energetico. Le determinazioni comunali opere di urbanizzazione primaria e di una quota
sono assunte in conformità ai criteri e indirizzi parte delle opere di urbanizzazione secondaria o di
deliberati dalla Giunta regionale entro un anno quelle che siano necessarie per allacciare la zona ai
dall’entrata in vigore della presente legge. pubblici servizi; le caratteristiche tecniche di tali
19. Qualora gli interventi previsti dalla opere devono essere esattamente definite; ove la
strumentazione urbanistica comunale presentino realizzazione delle opere comporti oneri inferiori a
impatti significativi sui comuni confinanti, gli oneri quelli previsti distintamente per la urbanizzazione
di urbanizzazione possono essere utilizzati per primaria e secondaria ai sensi della presente legge,
finanziare i costi di realizzazione di eventuali è corrisposta la differenza; al comune spetta in ogni
misure mitigative o compensative. caso la possibilità di richiedere, anziché la
realizzazione diretta delle opere, il pagamento di
Art. 45 (Scomputo degli oneri di una somma commisurata al costo effettivo delle
urbanizzazione) opere di urbanizzazione inerenti al piano attuativo,
1. A scomputo totale o parziale del contributo nonché all’entità ed alle caratteristiche
relativo agli oneri di urbanizzazione, gli interessati dell’insediamento e comunque non inferiore agli
possono essere autorizzati a realizzare direttamente oneri previsti dalla relativa deliberazione comunale;
una o più opere di urbanizzazione primaria o c) altri accordi convenuti tra i contraenti secondo i
secondaria, nel rispetto dell’articolo 2, comma 5, criteri approvati dai comuni per l’attuazione degli
della legge 11 febbraio 1994, n. 109 (Legge quadro interventi.
in materia di lavori pubblici). I comuni determinano 2. La convenzione di cui al comma 1 può stabilire i
le modalità di presentazione dei progetti, di tempi di realizzazione degli interventi contemplati
valutazione della loro congruità tecnico-economica dal piano attuativo, comunque non superiori a dieci
e di prestazione di idonee garanzie finanziarie, anni.
nonché le sanzioni conseguenti in caso di
inottemperanza. Le opere, collaudate a cura del Art. 47 (Cessioni di aree per opere di
comune, sono acquisite alla proprietà comunale. urbanizzazione primaria)
2. Non possono essere oggetto di scomputo le opere 1. Ove occorra, il titolo abilitativo alla edificazione,
espressamente riservate, nel programma triennale quale sua condizione di efficacia, è accompagnato
delle opere pubbliche, alla realizzazione diretta da da una impegnativa unilaterale, da trascriversi a
parte del comune. cura e spese degli interessati, per la cessione al
comune, a valore di esproprio o senza corrispettivo
Art. 46 (Convenzione dei piani nei casi specifici previsti dalle normative vigenti,
attuativi) delle aree necessarie alla realizzazione delle opere
1. La convenzione, alla cui stipulazione è di urbanizzazione primaria pertinenti all’intervento.
subordinato il rilascio dei permessi di costruire E’ comunque assicurata la disponibilità degli spazi
ovvero la presentazione delle denunce di inizio necessari per l’installazione della rete dei servizi
attività relativamente agli interventi contemplati dai strumentali all’esecuzione della costruzione o
piani attuativi, oltre a quanto stabilito ai numeri 3) e dell’impianto oggetto del titolo abilitativo.
4) dell’articolo 8 della legge 6 agosto 1967, n. 765
Art. 48 (Costo di costruzione)
(Modifiche ed integrazioni alla legge urbanistica 17
agosto 1942, n. 1150), deve prevedere:
Pag: 26 LR(3) 12_05 A2

1. Il costo di costruzione per i nuovi edifici è Art. 50 (Poteri regionali di


determinato dalla Giunta regionale con riferimento annullamento e di inibizione)
ai costi massimi ammissibili per l’edilizia
agevolata. 1. Chiunque abbia interesse può richiedere alla
Giunta regionale, entro un anno dalla data di inizio
2. Nei periodi intercorrenti tra i provvedimenti della dei lavori, dichiarata ai sensi dell’articolo 35,
Giunta regionale, di cui al comma 1, il costo di comma 4, di procedere all’annullamento del
costruzione è adeguato annualmente ed permesso di costruire, qualora esso costituisca
autonomamente dai comuni, in ragione violazione di previsioni contenute in atti di
dell’intervenuta variazione dei costi di costruzione pianificazione territoriale e definite di interesse
accertata dall’Istituto nazionale di statistica regionale ai sensi del comma 2 e sia relativo a
(ISTAT), con decorrenza dell’importo aggiornato interventi di nuova costruzione, ovvero di
dal 1° gennaio successivo. demolizione e ricostruzione.
3. Il contributo relativo al costo di costruzione 2. Sono di interesse regionale:
comprende una quota di detto costo, variabile dal 5
al 20 per cento, che viene determinata dalla Giunta a) le previsioni prevalenti del PTR, del PTCP, dei
regionale in funzione delle caratteristiche e delle piani dei parchi regionali e dei parchi naturali;
tipologie delle costruzioni e della loro destinazione b) le previsioni degli atti del PGT riguardanti le
ed ubicazione. aree destinate all’agricoltura, quelle soggette a
vincolo paesaggistico, quelle di pregio ambientale,
4. Per gli interventi con destinazione commerciale, nonché quelle non soggette a trasformazione
terziario direttivo, turistico-alberghiero-ricettivo, il urbanistica.
contributo è pari al 10 per cento del costo effettivo
dell’intervento previsto dal titolo abilitativo. ad una 3. A seguito del ricevimento della richiesta di
quota non superiore al 10 per cento del costo annullamento, il dirigente della competente
documentato di costruzione da stabilirsi, in struttura regionale effettua, nei sei mesi successivi,
relazione alle diverse destinazioni, con gli accertamenti necessari in ordine alla violazione
deliberazione del consiglio comunale.; (12) o meno delle previsioni di cui al comma 2 e a tal
fine può disporre l’effettuazione di sopralluoghi e
5. Per gli interventi destinati ad impianti sportivi e l’acquisizione della necessaria documentazione
ricreativi il contributo del 10 per cento è rapportato presso gli uffici comunali. Dell’avvenuto
unicamente al costo degli edifici posti al servizio o accertamento delle violazioni di cui al comma 1, il
annessi all’intervento. dirigente della competente struttura regionale dà
6. Per gli interventi di ristrutturazione edilizia non immediata comunicazione al comune, al titolare del
comportanti demolizione e ricostruzione il costo di permesso di costruire, al proprietario della
costruzione è determinato in relazione al costo reale costruzione, al costruttore e al progettista, affinché
degli interventi stessi, così come individuato sulla gli stessi possano presentare le relative
base del progetto presentato e comunque non può controdeduzioni entro trenta giorni dal ricevimento
superare il valore determinato per le nuove della comunicazione stessa, che deve intendersi
costruzioni ai sensi dei commi da 1 a 5. quale avvio del procedimento di annullamento ai
7. La quota di contributo relativa al costo di sensi dell’articolo 7 della legge 241/1990.
costruzione, determinata all’atto del rilascio, ovvero 4. Il dirigente della competente struttura regionale
per effetto della presentazione della denuncia di valuta le controdeduzioni pervenute e, qualora
inizio attività, è corrisposta in corso d’opera, con le risulti confermata la violazione delle previsioni di
modalità e le garanzie stabilite dal comune e cui al comma 2, invita il comune a procedere
comunque non oltre sessanta giorni dalla data all’annullamento, in via di autotutela, del permesso
dichiarata di ultimazione dei lavori. di costruire nei successivi trenta giorni.
Dell’avvenuto accertamento delle violazioni di cui
CAPO V SANZIONI
ai commi 1 e 2, ovvero dell’archiviazione della
Art. 49 (Sanzioni) richiesta, il dirigente della competente struttura
1. Le sanzioni previste dalla normativa statale in regionale dà immediata comunicazione al
caso di svolgimento dell’attività di trasformazione richiedente di cui al comma 1.
urbanistico-edilizia in carenza di titolo abilitativo o 5. La Giunta regionale, scaduto inutilmente il
in difformità di esso si applicano anche nei riguardi termine di trenta giorni, emana, nei sei mesi
di coloro i quali diano inizio all’attività, a norma dall’accertamento delle violazioni di cui al comma
dell’articolo 41, in mancanza dei requisiti richiesti 1, il provvedimento di annullamento del permesso
o, comunque, in contrasto con la normativa di legge di costruire.
o con le previsioni degli strumenti di pianificazione 6. Il dirigente della competente struttura regionale,
vigenti o adottati. entro trenta giorni dall’emanazione del
2. Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 50, i provvedimento di annullamento del permesso di
poteri sostitutivi regionali in materia di repressione costruire da parte della Giunta regionale, invita il
degli abusi edilizi sono esercitati dalle province a comune a disporre, nei successivi trenta giorni, la
far tempo dall’efficacia del rispettivo PTCP. demolizione delle opere illegittimamente eseguite o

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LR(3) 12_05 A2 Pag: 27

la loro restituzione in pristino, ovvero, laddove non percentuali ed è ammesso il passaggio dall’una
sia possibile, ad irrogare una sanzione pecuniaria all’altra, nel rispetto del presente articolo, salvo
pari al valore venale delle opere o loro parti quelle eventualmente escluse dal PGT.
abusivamente eseguite, valutato dall’agenzia del 2. I comuni indicano nel PGT in quali casi i
territorio; scaduto inutilmente tale termine, irroga mutamenti di destinazione d’uso di aree e di edifici,
direttamente la sanzione entro i successivi tre mesi. attuati con opere edilizie, comportino un aumento
7. In pendenza della procedura di annullamento, il ovvero una variazione del fabbisogno di aree per
dirigente della competente struttura regionale servizi e attrezzature pubbliche e di interesse
ordina la sospensione dei lavori, con pubblico o generale di cui all’articolo 9.
provvedimento da comunicare al comune e da 3. Per i mutamenti di destinazione d’uso non
notificare a mezzo di ufficiale giudiziario, nelle comportanti la realizzazione di opere edilizie, le
forme e con le modalità previste dal codice di indicazioni del comma 2 riguardano esclusivamente
procedura civile, agli altri soggetti di cui al comma i casi in cui le aree o gli edifici siano adibiti a sede
3. L’ordine di sospensione cessa di avere efficacia di esercizi commerciali non costituenti esercizi di
se, entro il termine di cui al comma 5, non sia stato vicinato ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera d),
emanato il provvedimento di annullamento. del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114
8. I termini di cui al presente articolo sono perentori (Riforma della disciplina relativa al settore del
a pena di decadenza dall’azione e di inefficacia commercio, a norma dell’articolo 4, comma 4, della
degli atti assunti. legge 15 marzo 1997, n. 59).
9. Qualora non proceda all’annullamento ai sensi 4. Nelle ipotesi di cui al comma 2, i comuni
del comma 4, il comune è tenuto a versare a favore verificano la sufficienza della dotazione di aree per
dell’amministrazione regionale una somma per servizi e attrezzature di interesse generale in essere
l’attività svolta in relazione ai procedimenti con riferimento, in particolare, a precedenti
disciplinati dal presente articolo, secondo modalità modifiche d’uso o dotazioni che abbiano già
individuate con apposito provvedimento da interessato l’area o l’edificio e definiscono le
assumersi entro sei mesi dall’entrata in vigore della modalità per il reperimento, a mezzo di atto
presente legge. unilaterale d’obbligo o di convenzione, delle
10. La disciplina di cui al presente articolo si eventuali aree o dotazioni aggiuntive dovute per la
applica anche in relazione agli interventi, richiamati nuova destinazione in rapporto alla dotazione
al comma 1, posti in essere sulla base di denuncia attribuita dalla precedente destinazione.
di inizio attività ai sensi dell’articolo 41, 5. Il comune, nel piano dei servizi, può stabilire i
intendendosi l’annullamento del permesso di criteri e le modalità per cui, in luogo del
costruire sostituito dalla declaratoria di reperimento totale o parziale delle aree o dotazione
insussistenza, al momento della presentazione della di attrezzature nelle aree o edifici interessati dal
denuncia di inizio attività, dei presupposti per la mutamento di destinazione d’uso, si dia luogo alla
formazione del titolo abilitativo. cessione di altra area o di immobile idonei nel
11. La disciplina di cui al presente articolo si territorio comunale o alla corresponsione
applica a far tempo dall’efficacia degli atti di PGT all’amministrazione di una somma commisurata al
ai sensi dell’articolo 13, comma 11. Sino a tale data valore economico dell’area da acquisire, da
trovano applicazione gli articoli 38, 39 e 40 del determinarsi nello stesso piano dei servizi, fatto
d.p.r. 380/2001, nonchè la deliberazione della salvo quanto già corrisposto in sede di piano
Giunta regionale 7 aprile 2000, n. VI/49509 attuativo o di permesso di costruire convenzionato.
(Approvazione delle linee generali di assetto del Gli importi corrisposti a tale titolo sono impiegati
territorio lombardo ai sensi dell’articolo 3, comma dal comune per incrementare la dotazione di aree,
39, della l.r. 5 gennaio 2000, n.1). servizi ed infrastrutture.
5 bis. Fino all’approvazione degli atti di PGT ai
CAPO VI DISCIPLINA DEI MUTAMENTI sensi dell’articolo 26, commi 2 e 3, le disposizioni
DELLE DESTINAZIONI D’USO DI del presente articolo, nonchè degli articoli 52 e 53,
IMMOBILI E DELLE VARIAZIONI si applicano in riferimento agli strumenti
ESSENZIALI urbanistici comunali vigenti.”; (7)
Art. 51(Disciplina urbanistica) Art. 52 (Mutamenti di destinazione
1. Costituisce destinazione d’uso di un’area o di un d’uso con e senza opere edilizie)
edificio la funzione o il complesso di funzioni 1. I mutamenti di destinazione d’uso, conformi alle
ammesse dagli strumenti di pianificazione per previsioni urbanistiche comunali, connessi alla
l’area o per l’edificio. E’ principale la destinazione realizzazione di opere edilizie, non mutano la
d’uso qualificante; è complementare od accessoria qualificazione dell’intervento e sono ammessi
o compatibile la destinazione d’uso che integra o anche nell’ambito di piani attuativi in corso di
rende possibile la destinazione d’uso principale. Le esecuzione.
destinazioni principali, complementari, accessorie o
compatibili possono coesistere senza limitazioni
Pag: 28 LR(3) 12_05 A2

2. I mutamenti di destinazione d’uso di immobili a) mutamento delle destinazioni d’uso che


non comportanti la realizzazione di opere edilizie, determini carenza di aree per servizi e attrezzature
purchè conformi alle previsioni urbanistiche di interesse generale, salvo che il soggetto
comunali ed alla normativa igienico-sanitaria, sono interessato attui quanto disposto dai commi 4 e 5
soggetti esclusivamente a preventiva dell’articolo 51;
comunicazione dell’interessato al comune, ad b) aumento del volume o della superficie rispetto al
esclusione di quelli riguardanti unità immobiliari o progetto approvato e purché tale incremento non
parti di esse, la cui superficie lorda di pavimento comporti la realizzazione di un organismo edilizio
non sia superiore a centocinquanta metri quadrati, autonomo, computando a tal fine:
per i quali la comunicazione non è dovuta. Sono 1) per gli edifici residenziali, un incremento
fatte salve le previsioni dell’articolo 20, comma 1, volumetrico in misura superiore:
del d.lgs. 42/2004 in ordine alle limitazioni delle 1.1) al 7,5 per cento da zero a mille metri
destinazioni d’uso dei beni culturali. cubi;
3. Qualora la destinazione d’uso sia comunque 1.2) al 3 per cento dai successivi milleuno
modificata nei dieci anni successivi all’ultimazione metri cubi a tremila metri cubi;
dei lavori, il contributo di costruzione è dovuto 1.3) all’1,2 per cento dai successivi
nella misura massima corrispondente alla nuova tremilauno metri cubi sino e non oltre
destinazione, determinata con riferimento al trentamila metri cubi;
momento dell’intervenuta variazione. 2) per gli edifici non residenziali un incremento
della superficie lorda di pavimento in misura
3 bis. I mutamenti di destinazione d’uso di
superiore:
immobili, anche non comportanti la realizzazione
2.1) al 7,5 per cento da zero a quattrocento
di opere edilizie, finalizzati alla creazione di luoghi
metri quadrati;
di culto e luoghi destinati a centri sociali, sono
2.2) al 3 per cento dai successivi
assoggettati a permesso di costruire.; (7)
quattrocentouno metri quadrati a mille metri
Art. 53 (Sanzioni amministrative) quadrati;
1. Qualora il mutamento di destinazione d’uso con 2.3) all’1,2 per cento dai successivi milleuno
opere edilizie risulti in difformità dalle vigenti metri quadrati sino e non oltre diecimila
previsioni urbanistiche comunali, si applicano le metri quadrati;
sanzioni amministrative previste dalla vigente c) modifiche:
legislazione per la realizzazione di opere in assenza 1) dell’altezza dell’edificio in misura superiore a
o in difformità dal permesso di costruire, ovvero in un metro senza variazione del numero dei piani;
assenza o in difformità dalla denuncia di inizio 2) delle distanze minime, fissate dalle vigenti
attività. disposizioni, dell’edificio dalle altre costruzioni e
dai confini di proprietà, in misura superiore a
2. Qualora il mutamento di destinazione d’uso
metri 0,50 ovvero in misura superiore a dieci
senza opere edilizie, ancorché comunicato ai sensi
centimetri dalle strade pubbliche o di uso
dell’articolo 52, comma 2, risulti in difformità dalle
pubblico, qualora l’edificio sia previsto in fregio
vigenti previsioni urbanistiche comunali, si applica
ad esse;
la sanzione amministrativa pecuniaria pari
d) mutamento delle caratteristiche dell’intervento
all’aumento del valore venale dell’immobile o sua
assentito in relazione alla classificazione
parte, oggetto di mutamento di destinazione d’uso,
dell’articolo 27, purché si tratti di intervento
accertato in sede tecnica e comunque non inferiore
subordinato a titolo abilitativo;
a mille euro.
e) violazione delle norme vigenti in materia di
3. Il mutamento di destinazione d’uso con opere edilizia antisismica purché la violazione non
edilizie, effettuato in assenza dell’atto unilaterale attenga agli aspetti procedurali.
d’obbligo, ove previsto, o della convenzione,
2. Sono fatte salve le sanzioni di competenza delle
ovvero in difformità dai medesimi, comporta
autorità preposte alla gestione del vincolo o delle
l’applicazione di una sanzione amministrativa
norme di tutela ambientale di cui al d.lgs. 42/2004
pecuniaria pari al doppio degli oneri di
ed alla disciplina delle aree regionali protette.
urbanizzazione dovuti per l’intervento e comunque
non inferiore a mille euro. 3. Non sono comunque da considerarsi variazioni
essenziali quelle che incidono sull’entità delle
4. Gli importi corrisposti a titolo di sanzione
cubature dei volumi tecnici ed impianti tecnologici,
amministrativa sono impiegati dal comune per
sulla distribuzione interna delle singole unità
incrementare, realizzare o riqualificare la dotazione
abitative e produttive, per l’adeguamento alle
di aree, servizi ed infrastrutture.
norme di risparmio energetico, per l’adeguamento
Art. 54 (Determinazione delle alle norme per la rimozione delle barriere
variazioni essenziali) architettoniche, nonché le modifiche che variano il
1. Costituiscono variazioni essenziali al progetto numero delle unità immobiliari.
approvato le modifiche edilizie che comportino
anche singolarmente:

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TITOLO II NORME IN MATERIA coerenza con le direttive regionali e dell’Autorità di


bacino;
DI PREVENZIONE DEI RISCHI c) censisce ed identifica cartograficamente, anche a
GEOLOGICI, IDROGEOLOGICI scala di maggior dettaglio, le aree soggette a tutela
o classificate a rischio idrogeologico e sismico per
E SISMICI effetto di atti, approvati o comunque efficaci, delle
Art. 55 (Attività regionali per la autorità competenti in materia;
prevenzione dei rischi geologici, d) indica, per tali aree, le linee di intervento, nonché
idrogeologici e sismici) le opere prioritarie di sistemazione e
consolidamento con efficacia prevalente ai sensi del
1. Ai fini della prevenzione dei rischi geologici, comma 2 dell’articolo 18;
idrogeologici e sismici, la Giunta regionale e) assume il valore e gli effetti dei piani di settore,
definisce: in caso di stipulazione delle intese di cui all’articolo
a) il quadro delle conoscenze delle caratteristiche 57 del d.lgs. 112/1998;
fisiche del territorio, con particolare riferimento ai f) determina, in conseguenza delle intese di cui alla
rischi geologici, idrogeologici e sismici, anche in lettera e), nonché sulla base del quadro delle
raccordo con i contenuti dei piani di bacino, conoscenze acquisito, l’adeguamento e
individuando le esigenze di ulteriore l’aggiornamento degli atti di tutela delle autorità
approfondimento delle conoscenze; competenti;
b) gli indirizzi per il riassetto del territorio, anche in g) propone modifiche agli atti di tutela delle
raccordo con i contenuti dei piani di bacino, ai fini autorità competenti, secondo le procedure previste
della prevenzione dei rischi geologici ed dalla normativa vigente;
idrogeologici e della loro mitigazione, nonché le h) costituisce riferimento per la coerenza dei dati e
direttive per la prevenzione del rischio sismico e delle informazioni inerenti all’assetto idrogeologico
l’individuazione delle zone sismiche, ivi compresi e sismico contenute nei piani di governo del
la formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle territorio con gli indirizzi regionali.
zone medesime;
Art. 57 (Componente geologica,
c) le linee guida e gli standard metodologici e
procedurali per l’aggiornamento e lo sviluppo delle idrogeologica e sismica del piano di
conoscenze da parte degli enti locali, anche in governo del territorio)
coerenza con il SIT di cui all’articolo 3. 1. Ai fini della prevenzione dei rischi geologici,
2. Gli elementi di cui alle lettere a) e b) del comma idrogeologici e sismici, nel PGT:
1 integrano l’oggetto e i contenuti del PTR di cui a) il documento di piano contiene la definizione
all’articolo 19. dell’assetto geologico, idrogeologico e sismico
3. In relazione alle attività di cui al comma 1, la comunale sulla base dei criteri ed indirizzi emanati
Regione, al ricorrere di eventi complessi di natura dalla Giunta regionale, sentite le province, entro tre
geologica, ovvero connessi a dinamiche naturali mesi dall’entrata in vigore della presente legge;
impreviste, può promuovere attività e studi b) il piano delle regole contiene:
specialistici, avvalendosi anche di strutture 1) il recepimento e la verifica di coerenza con
scientifiche particolarmente competenti nel settore, gli indirizzi e le prescrizioni del PTCP e del
per approfondire ed aggiornare conoscenze di piano di bacino;
valenza regionale. 2) l’individuazione delle aree a pericolosità e
vulnerabilità geologica, idrogeologica e
Art. 56 (Componente geologica, sismica, secondo i criteri e gli indirizzi di cui
idrogeologica e sismica del piano alla lettera a), nonché le norme e le
territoriale di coordinamento prescrizioni a cui le medesime aree sono
provinciale) assoggettate in ordine alle attività di
trasformazione territoriale, compresi
1. Per la parte inerente alla difesa del territorio, il
l’indicazione di aree da assoggettare a
PTCP:
eventuali piani di demolizione degli
a) concorre alla definizione del quadro conoscitivo insediamenti esistenti, il ripristino
del territorio regionale, con particolare riguardo ai provvisorio delle condizioni di sicurezza, gli
fenomeni di dissesto idrogeologico, mediante interventi di rinaturalizzazione dei siti e gli
l’aggiornamento dell’inventario regionale dei interventi di trasformazione urbana,
fenomeni franosi, secondo i criteri e le modalità programmi di recupero urbano (PRU) o
definiti dalla Giunta regionale entro tre mesi dalla programmi di riqualificazione urbana e
data di entrata in vigore della presente legge; sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST).
b) definisce l’assetto idrogeologico del territorio,
2. I comuni, anche attraverso intese con i comuni
anche attraverso la realizzazione di opportuni studi
limitrofi, possono individuare nel documento di
e monitoraggi, sviluppando ed approfondendo i
piano aree da destinare all’ubicazione di alloggi e
contenuti del PTR e del piano di bacino, in
servizi temporanei finalizzati a fronteggiare
Pag: 30 LR(3) 12_05 A2

situazioni conseguenti ad eventi di carattere b) 0,01 metri cubi per metro quadrato, per un
calamitoso, ovvero al trasferimento di insediamenti massimo di cinquecento metri cubi per azienda, su
esistenti siti in aree soggette ad elevata pericolosità terreni a bosco, a coltivazione industriale del legno,
idrogeologica, individuate nel piano di bacino o da a pascolo o a prato-pascolo permanente;
relativi piani stralcio come dissesti attivi, o nei c) 0,03 metri cubi per metro quadrato sugli altri
territori delle fasce fluviali classificate all’interno terreni agricoli.
dei limiti di fascia A e B. Entro sei mesi dall’entrata 4. Nel computo dei volumi realizzabili non sono
in vigore della presente legge, la Giunta regionale conteggiate le attrezzature e le infrastrutture
emana criteri e modalità attuativi delle disposizioni produttive di cui al comma 1, le quali non sono
di cui al presente comma, riferiti agli insediamenti sottoposte a limiti volumetrici; esse comunque non
che all’atto dell’entrata in vigore della presente possono superare il rapporto di copertura del 10 per
legge si trovano in aree soggette ad inedificabilità cento dell’intera superficie aziendale, salvo che per
per effetto delle disposizioni del piano di bacino. le serre per le quali tale rapporto non può superare
Art. 58 (Contributi ai comuni e alle il 40 per cento della predetta superficie; le tipologie
province per gli studi geologici, costruttive devono essere congruenti al paesaggio
rurale.
idrogeologici e sismici)
5. Al fine di tale computo è ammessa l’utilizzazione
1. La Regione concede contributi: di tutti gli appezzamenti, anche non contigui,
a) ai comuni, per la realizzazione degli studi componenti l’azienda, compresi quelli esistenti su
geologici di cui all’articolo 57, nella misura terreni di comuni contermini.
massima del 70 per cento delle spese sostenute; 6. Su tutte le aree computate ai fini edificatori è
qualora lo studio sia realizzato a livello di bacino istituito un vincolo di non edificazione debitamente
idrografico da tutti i comuni appartenenti allo trascritto presso i registri immobiliari, modificabile
stesso, il contributo può raggiungere il 100 per in relazione alla variazione della normativa
cento delle spese sostenute; urbanistica.
b) alle province, per gli approfondimenti
conoscitivi idrogeologici propedeutici al 7. I limiti di cui al comma 3 di cui al comma 4 (12)
raggiungimento delle intese di cui all’articolo 56, non si applicano nel caso di opere richieste per
comma 1, lettera e). l’adeguamento a normative sopravvenute che non
comportino aumento della capacità produttiva.
2. I contributi sono erogati sulla base di criteri e
indirizzi emanati dalla Giunta regionale entro sei Art. 60 (Presupposti soggettivi e
mesi dall’entrata in vigore della presente legge. oggettivi)
1. Nelle aree destinate all’agricoltura, gli interventi
TITOLO III NORME IN edificatori relativi alla realizzazione di nuovi
MATERIA DI EDIFICAZIONE fabbricati (10) sono assentiti unicamente mediante
permesso di costruire; il permesso di costruire può
NELLE AREE DESTINATE essere rilasciato esclusivamente:
ALL’AGRICOLTURA a) all’imprenditore agricolo professionale per tutti
Art. 59 (Interventi ammissibili) gli interventi di cui all’articolo 59, comma 1, a
titolo gratuito;
1. Nelle aree destinate all’agricoltura dal piano
b) in carenza della qualifica di imprenditore
delle regole sono ammesse esclusivamente le opere
agricolo professionale, al titolare o al legale
realizzate in funzione della conduzione del fondo e
rappresentante dell’impresa agricola per la
destinate alle residenze dell’imprenditore agricolo e
realizzazione delle sole attrezzature ed infrastrutture
dei dipendenti dell’azienda, nonché alle attrezzature
produttive e delle sole abitazioni per i salariati
e infrastrutture produttive necessarie per lo
agricoli, subordinatamente al versamento dei
svolgimento delle attività di cui all’articolo 2135
contributi di costruzione; nonché al titolare o al
del codice civile quali stalle, silos, serre, magazzini,
legale rappresentante dell’impresa agromeccanica
locali per la lavorazione e la conservazione e
per la realizzazione delle sole attrezzature di
vendita dei prodotti agricoli secondo i criteri e le
ricovero dei mezzi agricoli, subordinatamente al
modalità previsti dall’articolo 60.
versamento dei contributi di costruzione; (10)
2. La costruzione di nuovi edifici residenziali di cui c) limitatamente ai territori dei comuni indicati
al comma 1 è ammessa qualora le esigenze abitative nella tabella allegata alla legge regionale 19
non possano essere soddisfatte attraverso interventi novembre 1976, n. 51 (Norme per l’attuazione delle
sul patrimonio edilizio esistente. direttive del Consiglio della C.E.E. nn. 159, 160 e
3. I relativi indici di densità fondiaria per le 161 del 17 aprile 1972 e della direttiva n. 268 del
abitazioni dell’imprenditore agricolo non possono 28 aprile 1975 nella Regione Lombardia), ai
superare i seguenti limiti: soggetti aventi i requisiti di cui all’articolo 8 della
a) 0,06 metri cubi per metro quadrato su terreni a legge 10 maggio 1976, n. 352 (Attuazione della
coltura orto-floro-vivaistica specializzata; direttiva comunitaria sull’agricoltura di montagna e
di talune zone svantaggiate) e all’articolo 8, numero

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LR(3) 12_05 A2 Pag: 31

4), della l.r. 51/1976, subordinatamente al 1. Fino all’approvazione degli atti di PGT ai sensi
pagamento dei contributi di costruzione, per tutti gli dell’articolo 26, commi 2 e 3, le disposizioni del
interventi di cui all’articolo 59, comma 1. presente titolo si applicano in riferimento alle aree
2. Il permesso di costruire è subordinato: classificate dagli strumenti urbanistici comunali
vigenti come zone agricole.”; (4)
a) alla presentazione al comune di un atto di
impegno che preveda il mantenimento della
destinazione dell’immobile al servizio dell’attività TITOLO IV ATTIVITA’ EDILIZIE
agricola, da trascriversi a cura e spese del titolare SPECIFICHE
del permesso di costruire sui registri della proprietà
immobiliare; tale vincolo decade a seguito di CAPO I RECUPERO AI FINI ABITATIVI
variazione urbanistica, riguardante l’area DEI SOTTOTETTI ESISTENTI
interessata, operata dal PGT; Art. 63 (Finalità e presupposti)
b) all’accertamento da parte del comune
La Regione promuove il recupero a fini abitativi dei
dell’effettiva esistenza e funzionamento
sottotetti esistenti con l’obiettivo di contenere il
dell’azienda agricola;
consumo di nuovo territorio e di favorire la messa
c) limitatamente ai soggetti di cui alla lettera b) del
in opera di interventi tecnologici per il
comma 1, anche alla presentazione al comune,
contenimento dei consumi energetici.
contestualmente alla richiesta di permesso di
costruire, di specifica certificazione disposta 1 bis. Si definiscono sottotetti i volumi sovrastanti
dall’organo tecnico competente per territorio, che l’ultimo piano degli edifici dei quali sia stato
attesti, anche in termini quantitativi, le esigenze eseguito il rustico e completata la copertura.”;(1)
edilizie connesse alla conduzione dell’impresa. 2. Negli edifici, destinati a residenza per almeno il
3. Dei requisiti, dell’attestazione e delle verifiche di venticinque per cento della superficie lorda di
cui al presente articolo è fatta specifica menzione pavimento (S.l.p.) complessiva, esistenti alla data
nel permesso di costruire. del 31 dicembre 2005, o assentiti sulla base di
permessi di costruire rilasciati entro il 31 dicembre
4. Il comune rilascia, contestualmente al permesso
2005, ovvero di denunce di inizio attività presentate
di costruire, una attestazione relativa alle aree su
entro il 1° dicembre 2005, è consentito il recupero
cui deve essere costituito il vincolo di non
volumetrico a solo scopo residenziale del piano
edificazione di cui all’articolo 59, comma 6.
sottotetto.” ;(2)
Art. 61(Norma di prevalenza) 2. Negli edifici destinati in tutto o in parte a
Le disposizioni degli articoli 59 e 60 sono residenza è consentito il recupero volumetrico a
immediatamente prevalenti sulle norme e sulle solo scopo residenziale del piano sottotetto esistente
previsioni del PGT e dei regolamenti edilizi e di al momento della presentazione della domanda di
igiene comunali che risultino in contrasto con le permesso di costruire ovvero della denuncia di
stesse. inizio attività. (3)
Art. 62 (Interventi regolati dal piano 3. Ai sensi di quanto disposto dagli articoli 36,
di governo del territorio) comma 2 e 44, comma 2, il recupero volumetrico di
cui al comma 2 può essere consentito solo nel caso
1. Gli interventi di manutenzione straordinaria, in cui gli edifici interessati siano serviti da tutte le
restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione urbanizzazioni primarie, ovvero in presenza di
ed ampliamento, nonché le modifiche interne e la impegno, da parte dei soggetti interessati, alla
realizzazione dei volumi tecnici non sono soggetti realizzazione delle suddette urbanizzazioni,
alle disposizioni del presente titolo e sono regolati contemporaneamente alla realizzazione
dalle previsioni del PGT. Per tali interventi è dell’intervento ed entro la fine dei relativi lavori.
possibile inoltrare al comune denuncia di inizio
attività.(9) 4. Il recupero volumetrico a solo scopo residenziale
del piano sottotetto è consentito anche negli edifici,
2. Per gli interventi di ristrutturazione o destinati a residenza per almeno il venticinque per
ampliamento, la disposizione di cui al comma 1 cento della superficie lorda di pavimento
non trova applicazione nel caso di vigenza di complessiva, realizzati sulla base di permessi di
contratto o rapporto di affitto rustico sulle costruire rilasciati successivamente al 31 dicembre
strutture rurali oggetto di intervento, fatto salvo il 2005, ovvero di denunce di inizio attività presentate
caso di dimostrata dismissione delle medesime da successivamente al 1° dicembre 2005, decorsi
almeno cinque anni. La ristrutturazione cinque anni dalla data di conseguimento
dell’immobile deve essere attuata senza dell’agibilità, anche per silenzio assenso(2)
pregiudizio per il mantenimento o l’eventuale
ripristino dell’attività agricola sulle aree non 4. Si definiscono come sottotetti i volumi
direttamente interessate dall’intervento. (14) sovrastanti l’ultimo piano degli edifici di cui al
comma 2 dei quali sia stato eseguito il rustico e
Art. 62 bis (Norma transitoria) completata la copertura. (3)
Pag: 32 LR(3) 12_05 A2

5. Il recupero abitativo dei sottotetti è consentito, deve essere destinata alla realizzazione di
previo titolo abilitativo, attraverso interventi edilizi, parcheggi da parte del comune.
purché siano rispettate tutte le prescrizioni igienico- 4. Non sono assoggettati al versamento di cui al
sanitarie riguardanti le condizioni di abitabilità comma 3 gli interventi realizzati in immobili
previste dai regolamenti vigenti, salvo quanto destinati all’edilizia residenziale pubblica di
disposto dal comma 6. proprietà comunale, di consorzi di comuni o di
6. Il recupero abitativo dei sottotetti è consentito enti pubblici preposti alla realizzazione di tale
purché sia assicurata per ogni singola unità tipologia di alloggi.
immobiliare l’altezza media ponderale di metri 5. Le norme sull'abbattimento delle barriere
2,40, ulteriormente ridotta a metri 2,10 per i comuni architettoniche, di cui all'articolo 14 della l.r. n.
posti a quote superiori a seicento metri di altitudine 6/1989, si applicano limitatamente ai requisiti
sul livello del mare, calcolata dividendo il volume di visitabilità ed adattabilità dell'alloggio.
della parte di sottotetto la cui altezza superi metri
6. Il progetto di recupero ai fini abitativi dei
1,50 per la superficie relativa.
sottotetti deve prevedere idonee opere di
Art. 64 (Disciplina degli interventi) isolamento termico anche ai fini del
1. Gli interventi edilizi finalizzati al recupero contenimento dei consumi energetici dell'intero
volumetrico dei sottotetti possono comportare fabbricato. Le opere devono essere conformi
l’apertura di finestre, lucernari, abbaini e alle prescrizioni tecniche in materia contenute
terrazzi per assicurare l’osservanza dei requisiti nei regolamenti vigenti nonché alle norme
di aeroilluminazione e per garantire il nazionali e regionali in materia di impianti
benessere degli abitanti, nonché, ove lo tecnologici e di contenimento dei consumi
strumento urbanistico generale comunale energetici.
vigente risulti approvato dopo l'entrata in 7. La realizzazione degli interventi di recupero
vigore della l.r. 51/1975, modificazioni delle di cui al presente capo comporta la
altezze di colmo e di gronda e delle linee di corresponsione degli oneri di urbanizzazione
pendenza delle falde, purché nei limiti di altezza primaria e secondaria nonché del contributo
massima degli edifici posti dallo strumento commisurato al costo di costruzione, calcolati
urbanistico ed unicamente al fine di assicurare i sulla volumetria o sulla superficie lorda di
parametri di cui all'articolo 63, comma 6. pavimento resa abitativa secondo le tariffe
2. Il recupero ai fini abitativi dei sottotetti approvate e vigenti in ciascun comune per le
esistenti è classificato come ristrutturazione opere di nuova costruzione. I comuni possono
edilizia ai sensi dell’articolo 27. Esso non deliberare l’applicazione di una maggiorazione,
richiede preliminare adozione ed approvazione nella misura massima del venti per cento del
di piano attuativo ed è ammesso anche in contributo di costruzione dovuto, da destinare
deroga ai limiti ed alle prescrizioni degli obbligatoriamente alla realizzazione di
strumenti di pianificazione comunale vigenti ed interventi di riqualificazione urbana, di arredo
adottati, ad eccezione del reperimento di spazi urbano e di valorizzazione del patrimonio
per parcheggi pertinenziali secondo quanto comunale di edilizia residenziale.
disposto dal comma 3. 8. I progetti di recupero ai fini abitativi dei
3. Gli interventi di recupero ai fini abitativi dei sottotetti, che incidono sull’aspetto esteriore dei
sottotetti, se volti alla realizzazione di nuove luoghi e degli edifici e da realizzarsi in ambiti
unità immobiliari, sono subordinati all’obbligo non sottoposti a vincolo paesaggistico, sono
di reperimento di spazi per parcheggi soggetti all’esame dell’impatto paesistico
pertinenziali nella misura prevista dagli previsto dal Piano Territoriale Paesistico
strumenti di pianificazione comunale e con un Regionale. Il giudizio di impatto paesistico è
minimo di un metro quadrato ogni dieci metri reso dalla commissione per il paesaggio di cui
cubi della volumetria resa abitativa ed un all’articolo 81, anche con applicazione del
massimo di venticinque metri quadrati per comma 5 del medesimo articolo, entro il
ciascuna nuova unità immobiliare. Il rapporto termine perentorio di sessanta giorni dalla
di pertinenza, garantito da un atto da richiesta formulata dal responsabile del
trascriversi nei registri immobiliari, è procedimento urbanistico, decorso il quale il
impegnativo per sé e per i propri successori o giudizio si intende reso in senso favorevole.
aventi causa a qualsiasi titolo. Qualora sia 9. La denuncia di inizio attività deve contenere
dimostrata l’impossibilità, per mancata l’esame dell’impatto paesistico e la
disponibilità di spazi idonei, ad assolvere tale determinazione della classe di sensibilità del
obbligo, gli interventi sono consentiti previo sito, nonché il grado di incidenza paesistica del
versamento al comune di una somma pari al progetto, ovvero la relazione paesistica o il
costo base di costruzione per metro quadrato di giudizio di impatto paesistico di cui al comma 8.
spazio per parcheggi da reperire. Tale somma 10. I volumi di sottotetto già recuperati ai fini
abitativi in applicazione della legge regionale

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15 luglio 1996, n. 15 (Recupero ai fini abitativi Art. 66 (Localizzazione e rapporto di


dei sottotetti esistenti), ovvero della disciplina pertinenza)
di cui al presente capo, non possono essere
oggetto di mutamento di destinazione d’uso nei 1. I proprietari di immobili e gli aventi titolo sui
dieci anni successivi al conseguimento medesimi possono realizzare nel sottosuolo degli
dell’agibilità, anche per silenzio-assenso.”.(2) stessi o di aree pertinenziali esterne, nonché al
piano terreno dei fabbricati, nuovi parcheggi, da
Art. 64 (Interventi ammissibili) destinarsi a pertinenza di unità immobiliari
1. Gli interventi edilizi finalizzati al recupero dei residenziali e non, posti anche esternamente al lotto
sottotetti possono comportare l’apertura di finestre, di appartenenza, senza limiti di distanza dalle unità
lucernari, abbaini e terrazzi per assicurare immobiliari cui sono legati da rapporto di
l’osservanza dei requisiti di aeroilluminazione, pertinenza, purché nell’ambito del territorio
nonché, ove lo strumento urbanistico generale comunale o in comuni contermini, ai sensi
comunale vigente risulti approvato dopo l’entrata in dell’articolo 9 della legge 24 marzo 1989, n. 122
vigore della l.r. 51/1975, modificazioni delle (Disposizioni in materia di parcheggi, programma
altezze di colmo e di gronda e delle linee di triennale per le aree urbane popolate nonché
pendenza delle falde, purché nei limiti di altezza modificazioni di alcune norme del testo unico sulla
massima degli edifici posti dallo strumento disciplina della circolazione stradale, approvato con
urbanistico ed unicamente al fine di assicurare i decreto del Presidente della Repubblica 15 giugno
parametri di cui all’articolo 63, comma 6. (3) 1955, n. 393).
Art. 65 (Ambiti di esclusione) 2. Il rapporto di pertinenza è garantito da un atto
Le disposizioni del presente capo non si applicano unilaterale, impegnativo per sé, per i propri
negli ambiti territoriali per i quali i comuni, con successori o aventi causa a qualsiasi titolo, da
motivata deliberazione del consiglio comunale, ne trascrivere nei registri immobiliari.
abbiano disposta l’esclusione, in applicazione Art. 67 (Disciplina degli interventi)
dell’articolo 1, comma 7, della legge regionale 15
1. La realizzazione dei parcheggi non può
luglio 1996, n. 15 (Recupero ai fini abitativi dei
contrastare con le previsioni del piano urbano del
sottotetti esistenti).
traffico, ove esistente, con le disposizioni e misure
1bis. Fermo restando quanto disposto dal comma 1, poste a tutela dei corpi idrici, con l’uso delle
i comuni, con motivata deliberazione, possono superfici sovrastanti e comporta necessità di deroga
ulteriormente disporre l’esclusione di parti del ai sensi dell’articolo 9, comma 1, della legge
territorio comunale, nonché di determinate 122/1989, solo in presenza di specifiche previsioni
tipologie di edifici o di intervento, urbanistiche della parte di sottosuolo interessata
dall’applicazione delle disposizioni del presente dall’intervento.
capo.
2. I parcheggi sono realizzabili anche al di sotto
1 ter. Con il medesimo provvedimento di cui al delle aree destinate ad attrezzature pubbliche e di
comma 1 bis, i comuni possono, altresì, individuare interesse pubblico o generale.
ambiti territoriali nei quali gli interventi di
3. Fatto salvo quanto previsto al comma 1, sono in
recupero ai fini abitativi dei sottotetti, se volti alla
ogni caso consentite le opere accessorie, anche
realizzazione di nuove unità immobiliari, sono, in
esterne, atte a garantire la funzionalità del
ogni caso, subordinati all’obbligo di reperimento di
parcheggio, quali rampe, aerazioni, collegamenti
spazi per parcheggi pertinenziali nella misura
verticali e simili, nei limiti strettamente necessari
prevista dall’articolo 64, comma 3.
per la loro accessibilità e per lo scopo specifico.
1 quater. Le determinazioni assunte nelle
deliberazioni comunali di cui ai commi 1, 1 bis e 1 Art. 68 (Utilizzo del patrimonio
ter hanno efficacia non inferiore a cinque anni e comunale)
comunque fino all’approvazione dei PGT ai sensi 1. I comuni, fatte salve le disposizioni in materia di
dell’articolo 26, commi 2 e 3. Il piano delle regole aree per attrezzature pubbliche o di uso pubblico,
individua le parti del territorio comunale nonché le anche su richiesta dei privati interessati, in forma
tipologie di edifici o di intervento escluse individuale ovvero societaria, possono cedere in
dall’applicazione delle disposizioni del presente diritto di superficie aree del loro patrimonio o il
capo. sottosuolo delle stesse per la realizzazione di
1.quinquies. In sede di redazione del PGT, i volumi parcheggi privati pertinenziali e, a tal fine,
di sottotetto recuperati ai fini abitativi in individuano le localizzazioni necessarie.
applicazione della l.r. n. 15/1996, ovvero delle 2. Al fine della cessione di cui al comma 1, i
disposizioni del presente capo, sono computati ai comuni pubblicano apposito bando destinato a
sensi dell’articolo 10, comma 3, lettera b).(1) persone fisiche o giuridiche proprietarie o non
proprietarie di immobili, riunite anche in forma
CAPO II NORME INERENTI ALLA
cooperativa, nonché ad imprese di costruzione,
REALIZZAZIONE DEI PARCHEGGI definendo:
Pag: 34 LR(3) 12_05 A2

a) i requisiti dei soggetti aventi diritto; a) gli immobili destinati al culto anche se articolati
b) le modalità di selezione delle richieste e di in più edifici compresa l’area destinata a sagrato;
concessione del diritto di superficie sulle aree; b) gli immobili destinati all’abitazione dei ministri
c) l’ambito territoriale di riferimento per soddisfare del culto, del personale di servizio, nonché quelli
il fabbisogno di parcheggi delle unità immobiliari destinati ad attività di formazione religiosa;
interessate; c) nell’esercizio del ministero pastorale, gli
d) la documentazione tecnico-progettuale immobili adibiti ad attività educative, culturali,
necessaria; sociali, ricreative e di ristoro compresi gli immobili
e) le garanzie economico-finanziarie da prestare. e le attrezzature fisse destinate alle attività di
3. La costituzione del diritto di superficie è oratorio e similari che non abbiano fini di lucro.
subordinata alla stipulazione di una convenzione, ai 2. Le attrezzature di cui al comma 1 costituiscono
sensi del comma 4 dell’articolo 9 della legge opere di urbanizzazione secondaria ad ogni effetto,
122/1989, recante altresì l’impegno del soggetto a norma dell’articolo 44, comma 4.
attuatore e dei suoi aventi causa a non mutare 3. Gli edifici di culto e le attrezzature di interesse
destinazione d’uso. comune per servizi religiosi interamente costruiti
Art. 69 (Regime economico) con i contributi di cui al presente capo non possono
essere in ogni caso sottratti alla loro destinazione,
1. I parcheggi, pertinenziali e non pertinenziali,
che deve risultare trascritta con apposito atto nei
realizzati anche in eccedenza rispetto alla quota
registri immobiliari, se non siano decorsi almeno
minima richiesta per legge, costituiscono opere di
vent’anni dall’erogazione del contributo. Tale
urbanizzazione e il relativo titolo abilitativo è
vincolo di destinazione si estende anche agli edifici
gratuito.
di culto ed alle altre attrezzature di interesse
2. Ai fini del calcolo del costo di costruzione, le comune per servizi religiosi costruiti su aree cedute
superfici destinate a parcheggi non concorrono alla in diritto di superficie agli enti delle confessioni
definizione della classe dell’edificio. religiose che ne siano assegnatari i quali sono tenuti
CAPO III NORME PER LA al rimborso dei contributi ed alla restituzione delle
REALIZZAZIONE DI EDIFICI DI CULTO aree in caso di mutamento della destinazione d’uso
delle attrezzature costruite sulle predette aree.
E DI ATTREZZATURE DESTINATE A
SERVIZI RELIGIOSI Art. 72 (Rapporti con la
Art. 70 (Finalità) pianificazione comunale)
1. Nel piano dei servizi e nelle relative varianti, le
1. La Regione ed i comuni concorrono a
aree che accolgono attrezzature religiose, o che
promuovere, conformemente ai criteri di cui al
sono destinate alle attrezzature stesse, sono
presente capo, la realizzazione di attrezzature di
specificamente individuate, dimensionate e
interesse comune destinate a servizi religiosi da
disciplinate sulla base delle esigenze locali, valutate
effettuarsi da parte degli enti istituzionalmente
le istanze avanzate dagli enti delle confessioni
competenti in materia di culto della Chiesa
religiose di cui all’articolo 70. Le attrezzature
Cattolica.
religiose sono computate nella loro misura effettiva
2. Le disposizioni del presente capo si applicano nell’ambito della dotazione globale di spazi per
anche agli enti delle altre confessioni religiose attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o
come tali qualificate in base a criteri desumibili generale di cui all’articolo 9, senza necessità di
dall’ordinamento ed aventi una presenza diffusa, regolamentazione con atto di asservimento o
organizzata e stabile nell’ambito del comune ove regolamento d’uso.
siano effettuati gli interventi disciplinati dal
2. Qualunque sia la dotazione di attrezzature
presente capo, ed i cui statuti esprimano il carattere
religiose esistenti, nelle aree in cui siano previsti
religioso delle loro finalità istituzionali e previa
nuovi insediamenti residenziali, il piano dei servizi,
stipulazione di convenzione tra il comune e le
e relative varianti, assicura nuove aree per
confessioni interessate.
attrezzature religiose, tenendo conto delle esigenze
3. I contributi e le provvidenze disciplinati dalla rappresentate dagli enti delle confessioni religiose
presente legge hanno natura distinta ed integrativa di cui all’articolo 70. Su istanza dell’ente
rispetto ai finanziamenti a favore dell’edilizia di interessato, le nuove aree per attrezzature religiose
culto previsti in altre leggi dello Stato e della sono preferibilmente localizzate in continuità con
Regione, nonché in atti o provvedimenti quelle esistenti.
amministrativi dei comuni diretti a soddisfare
3. In aggiunta alle aree individuate ai sensi del
specifici interessi locali nell’ esercizio delle proprie
comma 2, il piano dei servizi e i piani attuativi
funzioni istituzionali.
possono prevedere aree destinate ad accogliere
Art. 71 (Ambito di applicazione) attrezzature religiose di interesse sovracomunale.
1.Sono attrezzature di interesse comune per servizi Le aree necessarie per la costruzione delle suddette
religiosi: attrezzature sono specificamente individuate,
dimensionate e normate, nell’ambito della

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pianificazione urbanistica comunale, sulla base trasmettono al comune entro sei mesi dalla
delle istanze all’uopo presentate dagli enti conclusione dei lavori.
istituzionalmente competenti in materia di culto 4. E’ in facoltà delle competenti autorità religiose di
della Chiesa Cattolica e delle altre confessioni regolare i rapporti con il comune attraverso
religiose di cui all’articolo 70. convenzioni nel caso in cui il comune stesso od i
4. Le aree destinate ad accogliere gli edifici di culto soggetti attuatori di piani urbanistici provvedano
e le altre attrezzature per i servizi religiosi, anche di alla realizzazione diretta delle attrezzature di cui
interesse sovracomunale, sono ripartite fra gli enti all’articolo 71.
che ne abbiano fatto istanza in base alla consistenza 5. Nel caso in cui non siano presentate istanze ai
ed incidenza sociale delle rispettive confessioni. sensi del comma 2, l’ammontare del fondo è
Art. 73 (Modalità e procedure di utilizzato per altre opere di urbanizzazione.
finanziamento)
1. In ciascun comune, almeno l’8 per cento delle
TITOLO V BENI
somme riscosse per oneri di urbanizzazione PAESAGGISTICI
secondaria è ogni anno accantonato in apposito
fondo, risultante in modo specifico nel bilancio di
CAPO I ESERCIZIO DELLE FUNZIONI
previsione, destinato alla realizzazione delle REGIONALI
attrezzature indicate all’articolo 71, nonché per Art. 74 (Dichiarazione di notevole
interventi manutentivi, di restauro e ristrutturazione interesse pubblico di aree ed
edilizia, ampliamento e dotazione di impianti,
immobili)
ovvero all’acquisto delle aree necessarie. Tale
fondo è determinato con riguardo a tutti i permessi 1. La dichiarazione di notevole interesse pubblico
di costruire rilasciati e alle denunce di inizio attività dei beni di cui all’articolo 136 del d.lgs. 42/2004 è
presentate nell’anno precedente in relazione a disposta con deliberazione della Giunta regionale,
interventi a titolo oneroso ed è incrementato di una secondo le procedure indicate dagli articoli da 137 a
quota non inferiore all’8 per cento: 140 del predetto decreto legislativo.
a) del valore delle opere di urbanizzazione 2. Restano, comunque, salve le competenze
realizzate direttamente dai soggetti interessati a attribuite dall’articolo 141 del d.lgs. 42/2004 al
scomputo totale o parziale del contributo relativo Ministero per i beni e le attività culturali.
agli oneri di urbanizzazione secondaria; Art. 75 (Modificazioni e integrazioni
b) del valore delle aree cedute per la realizzazione degli elenchi dei beni soggetti a
delle opere di urbanizzazione secondaria;
c) di ogni altro provento destinato per legge o per tutela)
atto amministrativo alla realizzazione di opere di 1. La Giunta regionale può provvedere, secondo le
urbanizzazione secondaria. procedure indicate nell’articolo 74, alla
2. I contributi sono corrisposti agli enti delle modificazione e integrazione dei provvedimenti di
confessioni religiose di cui all’articolo 70 che ne dichiarazione di notevole interesse pubblico
facciano richiesta. A tal fine le autorità religiose emanati ai sensi del medesimo articolo, nonché
competenti, secondo l’ordinamento proprio di delle notifiche, degli elenchi e dei provvedimenti di
ciascuna confessione, presentano al comune entro il cui alle lettere a), b), c) ed e) del comma 1
30 giugno di ogni anno un programma di massima, dell’articolo 157 del d.lgs. 42/2004.
anche pluriennale, degli interventi da effettuare, Art. 76 (Contenuti paesaggistici del
dando priorità alle opere di restauro e di piano territoriale regionale)
risanamento conservativo del proprio patrimonio
1. Il PTR, nella sua valenza di piano territoriale
architettonico esistente, corredato dalle relative
paesaggistico, persegue gli obiettivi, contiene le
previsioni di spesa.
prescrizioni e detta gli indirizzi di cui all’articolo
3. Entro il successivo 30 novembre, il comune, 143 del d.lgs. 42/2004.
dopo aver verificato che gli interventi previsti nei
2. Le prescrizioni attinenti alla tutela del paesaggio
programmi presentati rientrino tra quelli di cui
contenute nel PTR sono cogenti per gli strumenti di
all’articolo 71, comma 1, ripartisce i predetti
pianificazione dei comuni, delle città metropolitane,
contributi tra gli enti di cui all’articolo 70 che ne
delle province e delle aree protette e sono
abbiano fatto istanza, tenuto conto della consistenza
immediatamente prevalenti sulle disposizioni
ed incidenza sociale nel comune delle rispettive
difformi eventualmente contenute negli strumenti di
confessioni religiose, finanziando in tutto o in parte
pianificazione. Il PTR può, altresì, stabilire norme
i programmi a tal fine presentati. Tali contributi, da
di salvaguardia, finalizzate all’attuazione degli
corrispondere entro trenta giorni dall’esecutività
indirizzi e al raggiungimento degli obiettivi di
della deliberazione di approvazione del bilancio
qualità paesaggistica, applicabili sino
annuale di previsione, sono utilizzati entro tre anni
all’adeguamento degli strumenti di pianificazione.
dalla loro assegnazione e la relativa spesa
documentata con relazione che gli enti assegnatari
Pag: 36 LR(3) 12_05 A2

Art. 77 (Coordinamento della di ricerche, per l’acquisizione o la realizzazione di


pianificazione paesaggistica con dotazioni strumentali e pubblicazioni utili ai fini
dell’attuazione del presente capo;
altri strumenti di pianificazione) b) ad erogare agli enti locali ed agli enti gestori
1. Entro due anni dall’approvazione del PTR, i delle aree regionali protette contributi per la
comuni, le province, le città metropolitane e gli enti costituzione di strutture tecniche idonee
gestori delle aree protette conformano e adeguano i all’esercizio delle funzioni loro attribuite;
loro strumenti di pianificazione territoriale e c) a provvedere alle spese connesse all’attività delle
urbanistica agli indirizzi e agli obiettivi contenuti commissioni provinciali di cui all’articolo 78;
nell’articolo 76, introducendo, ove necessario, le d) a provvedere, a norma dell’articolo 140 del d.lgs.
ulteriori previsioni conformative di maggiore 42/2004, alla pubblicazione degli elenchi di cui
definizione che, alla luce delle caratteristiche all’articolo 136 del d.lgs. 42/2004.
specifiche del territorio, risultino utili ad assicurare
l’ottimale salvaguardia dei valori paesaggistici CAPO II AUTORIZZAZIONI E
individuati dal PTR. I limiti alla proprietà derivanti SANZIONI
da tali previsioni non sono oggetto di indennizzo.
Art. 80 (Ripartizione delle funzioni
2. Il procedimento di conformazione ed amministrative)
adeguamento degli strumenti di pianificazione agli
indirizzi e agli obiettivi di qualità paesaggistica è 1. Le funzioni amministrative per il rilascio
disciplinato dallo stesso PTR, che deve assicurare la dell’autorizzazione paesaggistica e l’irrogazione
partecipazione degli organi ministeriali al delle sanzioni di cui, rispettivamente, agli articoli
procedimento medesimo. 146, 159 e 167 del d.lgs. 42/2004 sono esercitate
dai comuni, ad eccezione di quanto previsto dai
Art. 78 (Commissioni provinciali) commi 2, 3, 4 e 5. Spetta, altresì, ai comuni
1. Le commissioni provinciali di cui all’articolo 137 l’espressione del parere di cui all’articolo 32 della
del d.lgs. 42/2004 sono presiedute dall’assessore legge 28 febbraio 1985, n. 47 (Norme in materia di
regionale al territorio o, se delegato, dal dirigente controllo dell’attività urbanistico-edilizia, sanzioni,
dell’unità organizzativa competente e sono inoltre recupero e sanatoria delle opere edilizie).
composte dal direttore della soprintendenza 2. Spetta alla Regione l’esercizio delle predette
regionale, dal soprintendente ai beni architettonici e funzioni amministrative per l’esecuzione di :
per il paesaggio e dal soprintendente ai beni
a) opere di competenza dello Stato, degli enti ed
archeologici competenti per territorio, da cinque
aziende statali, nonché opere di competenza
esperti, di cui tre scelti dal Consiglio regionale e
regionale, ad eccezione di quelle relative agli
due dalla Giunta regionale. Le commissioni durano
interventi previsti dall’articolo 27, comma 1, lettere
in carica quattro anni.
a), b), c), d), ivi compresi gli ampliamenti, ma
2. Alle sedute delle commissioni partecipano, senza esclusa la demolizione totale e la ricostruzione, e
diritto di voto, i sindaci dei comuni interessati e i delle linee elettriche a tensione non superiore a
rappresentanti degli enti gestori delle aree regionali quindicimila volt, che spettano ai comuni
protette. competenti per territorio;
3. Le commissioni possono consultare un esperto in b) opere idrauliche realizzate dall’Agenzia
materia mineraria, in materia forestale o il dirigente Interregionale per il fiume Po (A.I.PO.), nonchè
dell’unità organizzativa regionale competente in quelle relative ai canali indicati nell’allegato A
relazione alla natura delle cose e delle località da della presente legge, da chiunque realizzate;
tutelare. c) interventi riguardanti l’attività mineraria e
4. Le commissioni, anche integrate, deliberano interventi previsti dagli articoli 38 e 39 della legge
validamente con la presenza della maggioranza dei regionale 8 agosto 1998, n. 14 (Nuove norme per la
componenti. disciplina della coltivazione di sostanze minerali di
cava);
5. Ai componenti delle commissioni ed ai membri
d) interventi di deposito e smaltimento dei rifiuti di
aggregati spettano le indennità ed i rimborsi spese
cui all’articolo 17 della l.r. 26/2003.
nella misura di legge, oltre al trattamento di
missione se dovuto. 3. Spetta alla provincia competente per territorio
l’esercizio delle predette funzioni amministrative
6. Le commissioni possono essere convocate, oltre
per l’esecuzione di:
che nel capoluogo regionale, anche sul territorio di
competenza. a) attività estrattiva di cava e di smaltimento rifiuti
ad eccezione di quanto previsto dal comma 2;
Art. 79 (Adempimenti della Giunta b) opere di sistemazione montana di cui all’articolo
regionale) 2, lettera d), della legge regionale 12 settembre
1. La Giunta regionale è autorizzata: 1983, n. 70 (Norme sulla realizzazione di opere
pubbliche di interesse regionale);
a) a conferire incarichi professionali per la
c) strade di interesse provinciale;
redazione del PTR, nella sua valenza di piano
territoriale paesaggistico, nonché per l’effettuazione

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d) interventi da realizzarsi nelle aree di demanio esistente, del comune territorialmente competente,
lacuale relativamente ai laghi indicati nell’allegato integrata da almeno due esperti in materia di tutela
A della presente legge; paesaggistico-ambientale. La commissione edilizia
e) interventi di trasformazione del bosco di cui formula il parere di competenza alla presenza di
all’articolo 4 del decreto legislativo 18 maggio almeno uno degli esperti, le cui valutazioni devono
2001, n. 227 (Orientamento e modernizzazione del essere riportate per esteso nei verbali di seduta,
settore forestale, a norma dell’articolo 7 della legge allegando relazione scritta. Qualora la commissione
5 marzo 2001, n. 57). edilizia non sia stata istituita, il regolamento
e bis) linee elettriche a tensione superiore a edilizio comunale attribuisce esclusivamente ai
quindicimila e fino a centocinquantamila volt”; suindicati esperti le predette funzioni valutative.
(27) Art. 82 (Modalità per il rilascio
4. Le funzioni amministrative di cui al comma 1 dell’autorizzazione paesaggistica)
inerenti ad opere idrauliche realizzate dagli enti
locali, sono esercitate dagli enti locali stessi, sulla 1. Gli enti competenti, ai sensi dell’articolo 80, al
base di criteri approvati dalla Giunta regionale, con rilascio dell’autorizzazione paesaggistica,
proprio provvedimento, entro sei mesi dall’entrata provvedono con applicazione della procedura
in vigore della presente legge. transitoria di cui all’articolo 159 del d.lgs. 42/2004,
sino all’adeguamento dei loro strumenti di
5. Nei territori compresi all’interno dei perimetri pianificazione al PTR o, in mancanza, al piano
dei parchi regionali, le funzioni autorizzative, territoriale paesistico regionale, una volta adeguato
consultive e sanzionatorie di competenza dei alle disposizioni dell’articolo 156, comma 1, del
comuni ai sensi dei commi 1 e 4, sono esercitate d.lgs. 42/2004.
dagli enti gestori dei parchi, ad eccezione dei
territori assoggettati all’esclusiva disciplina 2. Avvenuto l’adeguamento degli strumenti di
comunale dai piani territoriali di coordinamento dei pianificazione dei predetti enti, per il rilascio
parchi. dell’autorizzazione paesaggistica si applica la
procedura di cui all’articolo 146 del d.lgs. 42/2004.
6. Le funzioni amministrative riguardanti i
provvedimenti inibitori e di sospensione dei lavori 3. L’autorizzazione paesaggistica vale per un
sono esercitate dagli enti di cui al presente articolo, periodo di cinque anni decorrenti dalla data di
secondo le rispettive competenze. rilascio della stessa.

Art. 81 (Istituzione delle Art. 83 (Sanzioni amministrative a


commissioni per il paesaggio) tutela del paesaggio)
1. Entro sei mesi dall’entrata in vigore della 1. L’applicazione della sanzione pecuniaria,
presente legge, ogni ente locale titolare, ai sensi prevista dall’articolo 167 del d.lgs. 42/2004, in
dell’articolo 80, di funzioni amministrative alternativa alla rimessione in pristino, è obbligatoria
riguardanti l’autorizzazione paesaggistica e anche nell’ipotesi di assenza di danno ambientale e,
l’irrogazione delle relative sanzioni, istituisce e in tal caso, deve essere quantificata in relazione al
disciplina una commissione per il paesaggio, profitto conseguito e, comunque, in misura non
composta da soggetti aventi particolare e qualificata inferiore a cinquecento euro.
esperienza nella tutela paesaggistico-ambientale. Art. 84 (Criteri per l’esercizio delle
2. Gli enti locali, fatto salvo quanto previsto funzioni amministrative in materia di
dall’articolo 80, comma 5, possono istituire e tutela dei beni paesaggistici)
disciplinare la commissione di cui al comma 1 in
1. Gli enti competenti al rilascio delle
forma consorziata o associata, anche in relazione
autorizzazioni paesaggistiche e alla irrogazione
alle specificità paesaggistiche territoriali
delle sanzioni amministrative si attengono alle
individuate nel PTCP.
disposizioni in merito emanate dalla Giunta
3. La commissione esprime parere obbligatorio in regionale.
merito al rilascio delle autorizzazioni
paesaggistiche di competenza dell’ente presso il Art. 85 (Supporto agli enti locali)
quale è istituita. 1. La Giunta regionale assicura agli enti locali, che
4. La Regione può stipulare accordi con il intendano avvalersene, idonea collaborazione
Ministero per i beni e le attività culturali che tecnico-consultiva mediante individuazione della
prevedano le modalità di partecipazione del struttura operativa preposta e delle modalità di
Ministero stesso alle commissioni per il paesaggio. svolgimento del servizio in modo da garantire agli
enti locali un riferimento unico all’interno del
5. Per le autorizzazioni paesaggistiche di
competente settore della Giunta stessa.
competenza, ai sensi dell’articolo 80, commi 1 e 5,
dei comuni o degli enti gestori dei parchi regionali, Art. 86 (Interventi sostitutivi in caso
sino all’istituzione delle rispettive commissioni per di inerzia o di ritardi)
il paesaggio, il parere obbligatorio previsto dal 1. L’autorizzazione paesaggistica è rilasciata o
comma 3 è reso dalla commissione edilizia, ove negata dagli enti competenti nel termine di sessanta
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giorni dalla presentazione della relativa istanza, cui all’articolo 167 del d.lgs. 42/2004, il potere
decorso inutilmente il quale gli interessati, entro i sostitutivo è comunque esercitato dalla Regione,
successivi trenta giorni, possono presentare istanza secondo la procedura di cui ai commi da 2 a 7.
di autorizzazione alla competente soprintendenza,
dandone comunicazione all’amministrazione TITOLO VI PROCEDIMENTI
competente, ai sensi del comma 4 dell’articolo 159
del d.lgs. 42/2004.
SPECIALI E DISCIPLINE DI
2. Nel caso di accertata inerzia dei comuni SETTORE
nell’irrogazione delle sanzioni amministrative di CAPO I DISCIPLINA DEI PROGRAMMI
cui all’articolo 167 del d.lgs. 42/2004, la Regione, INTEGRATI DI INTERVENTO
ovvero le province a far tempo dall’efficacia del
rispettivo PTCP, a seguito di specifica istanza e Art. 87 (Programmi integrati di
qualora accerti la sussistenza di un danno ai valori intervento)
paesaggistici tutelati, interviene in via sostitutiva 1. I comuni, nell’ambito delle previsioni del
irrogando la sanzione stessa. documento di piano di cui all’articolo 8 e nel
3. Al fine di attivare il procedimento di cui al rispetto di quanto disposto dall’articolo 15, commi
comma 2, chiunque abbia interesse, verificata 4 e 5, promuovono la formazione di programmi
l’inerzia comunale, può, con atto notificato o integrati di intervento al fine di riqualificare il
trasmesso in plico raccomandato con avviso di tessuto urbanistico, edilizio ed ambientale del
ricevimento, intimare al comune di provvedere nel proprio territorio.
termine di quindici giorni dal ricevimento della 2. Il programma integrato di intervento è
richiesta. caratterizzato dalla presenza di almeno due dei
4. Ad avvenuta infruttuosa decorrenza del termine seguenti elementi:
previsto dal comma 3, è data facoltà all’interessato a) previsione di una pluralità di destinazioni e di
di inoltrare al dirigente della competente struttura, funzioni, comprese quelle inerenti alle infrastrutture
regionale o provinciale, istanza per l’esercizio del pubbliche e d’interesse pubblico, alla
potere sostitutivo. Il dirigente effettua gli riqualificazione ambientale naturalistica e
accertamenti necessari in ordine alla sussistenza o paesaggistica;
meno di un danno ai valori paesaggistici tutelati. b) compresenza di tipologie e modalità d’intervento
Dell’avvenuto accertamento del danno ai valori integrate, anche con riferimento alla realizzazione
paesaggistici tutelati, il dirigente della competente ed al potenziamento delle opere di urbanizzazione
struttura, regionale o provinciale, dà immediata primaria e secondaria;
comunicazione al comune, al titolare c) rilevanza territoriale tale da incidere sulla
dell’autorizzazione paesaggistica, ove rilasciata, al riorganizzazione dell’ambito urbano.
proprietario della costruzione e al progettista
affinché gli stessi possano presentare le relative 3. Il programma integrato di intervento può
controdeduzioni entro trenta giorni dal ricevimento prevedere il concorso di più soggetti operatori e
della comunicazione stessa, che si intende quale risorse finanziarie, pubblici e privati.
avvio del procedimento sanzionatorio ai sensi 4. I programmi integrati di intervento sono
dell’articolo 7 della legge 241/1990. sottoposti a valutazione d’impatto ambientale nei
5. Trascorso il termine di cui al comma 4, il casi previsti dalla vigente legislazione statale e
dirigente della competente struttura, regionale o regionale.
provinciale, valuta le controindicazioni pervenute in Art. 88 (Ambiti e obiettivi)
detto termine e, qualora risulti confermata la 1. Il programma integrato d’intervento si attua su
violazione dei valori paesaggistici tutelati, invita il aree anche non contigue tra loro, in tutto od in parte
comune ad irrogare la sanzione entro i successivi edificate o da destinare a nuova edificazione, ivi
trenta giorni. comprese quelle intercluse o interessate da vincoli
6. Il Presidente della Giunta regionale o espropriativi decaduti.
provinciale, o l’assessore competente, se delegato, 2. Esso persegue obiettivi di riqualificazione urbana
scaduto inutilmente il termine di trenta giorni, ed ambientale, con particolare riferimento ai centri
nomina nei successivi trenta giorni, un commissario storici, alle aree periferiche, nonché alle aree
ad acta , scelto tra i soggetti iscritti all’albo di cui produttive obsolete o dismesse.
all’articolo 31.
3. Il programma integrato di intervento può
7. Entro il termine di sessanta giorni dalla nomina, interessare anche il territorio di più comuni
il commissario ad acta assume, in via sostitutiva, la confinanti.
sanzione stessa; gli oneri derivanti dall’attività del
commissario ad acta sono posti a carico del comune Art. 89 (Interventi su aree destinate
inadempiente. all’agricoltura)
8. Nel caso di accertata inerzia delle province 1. In deroga alle disposizioni del titolo terzo della
nell’irrogazione delle sanzioni amministrative di parte seconda della presente legge, i programmi

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integrati di intervento nei cui ambiti risultino programma o comunque prossime a quest’ultimo,
comprese aree destinate all’agricoltura e aree non obbligatoriamente laddove siano previste funzioni
destinate a trasformazione urbanistica ai sensi commerciali o attività terziarie aperte al pubblico.
dell’articolo 10, comma 4, lettera c), ad esclusione 5. Nel caso in cui il programma integrato di
delle aree intercluse in zone già urbanizzate e non intervento preveda la monetizzazione ai sensi
funzionali all’agricoltura stessa, sono volti dell’articolo 46, la convenzione di cui all’articolo
unicamente al recupero dei manufatti edilizi 93 deve contenere l’impegno del comune ad
esistenti, mediante interventi di manutenzione impiegare tali somme esclusivamente per
ordinaria e straordinaria, di restauro e risanamento l’acquisizione di fabbricati o aree specificamente
conservativo, di ristrutturazione edilizia, nel individuati nel piano dei servizi e destinati alla
rispetto delle caratteristiche ambientali, realizzazione di attrezzature e servizi pubblici,
paesaggistiche e agricole del territorio. ovvero per la realizzazione diretta di opere previste
2. Non sono comunque ammessi interventi nel medesimo piano.
comportanti la dismissione di edifici e, anche Art. 91 (Attivazione dei programmi
parzialmente, di aree effettivamente adibite
all’attività agricola; a tal fine il proponente deve integrati di intervento)
produrre certificato rilasciato dal competente 1. In attuazione dei contenuti del documento di
organismo tecnico. piano di cui all’articolo 8, possono presentare al
3. In coerenza con le previsioni del piano delle comune proposte di programmazione integrata
regole, se vigente, nelle aree destinate soggetti pubblici e privati, singolarmente o riuniti in
all’agricoltura e ritirate dalla produzione o consorzio o associati tra loro. I soggetti privati
abbandonate, i programmi integrati di intervento possono presentare proposte di programmi integrati
devono perseguire anche obiettivi di recupero di intervento se aventi la disponibilità di aree od
ambientale. immobili compresi nel relativo ambito di
intervento, secondo quanto disposto dall’articolo
4. Le norme del presente articolo non si applicano 12, comma 4, e salvo quanto previsto dalla vigente
alle aree destinate all’attività agricola individuate ai legislazione in materia di formazione del comparto
sensi dell’articolo 15, commi 4 e 5. edificatorio, equivalendo, in tal caso,
Art. 90 (Aree per attrezzature l’approvazione del programma integrato di
pubbliche e di interesse pubblico o intervento a dichiarazione di pubblica utilità,
generale) indifferibilità ed urgenza per le opere in esso
contenute.
1. I programmi integrati di intervento garantiscono,
2. La documentazione minima da presentare a
a supporto delle funzioni insediate, una dotazione
corredo della proposta è individuata dalla giunta
globale di aree o attrezzature pubbliche e di
comunale con deliberazione, in assenza della quale
interesse pubblico o generale, valutata in base
si applica quanto previsto dalla Giunta regionale
all’analisi dei carichi di utenza che le nuove
con la deliberazione 9 luglio 1999, n. VI/44161
funzioni inducono sull’insieme delle attrezzature
(Adempimenti previsti dall’articolo 7, comma 3,
esistenti nel territorio comunale, in coerenza con
della l.r. 12 aprile 1999, n. 9 “Disciplina dei
quanto sancito dall’articolo 9, comma 4.
programmi integrati di intervento” – Approvazione
2. In caso di accertata insufficienza o inadeguatezza circolare esplicativa).
di tali attrezzature ed aree, i programmi integrati di
intervento ne individuano le modalità di Art. 92 Approvazione dei programmi
adeguamento, quantificandone i costi e integrati di intervento)
assumendone il relativo fabbisogno, anche con 1. I programmi integrati di intervento sono
applicazione di quanto previsto dall’articolo 9, approvati con la procedura di cui all’articolo 14,
commi 10, 11 e 12. salvo quanto previsto dai commi da 3 a 9 del
3. Qualora le attrezzature e le aree risultino idonee a presente articolo.
supportare le funzioni previste, può essere proposta 2. Al fine di evidenziare il rapporto con le
la realizzazione di nuove attrezzature indicate nel previsioni del PGT, alla deliberazione di
piano dei servizi di cui all’articolo 9, se vigente, approvazione del programma integrato di intervento
ovvero la cessione di aree, anche esterne al è allegata una tavola recante l’individuazione
perimetro del singolo programma, purché ne sia dell’ambito compreso nel programma integrato
garantita la loro accessibilità e fruibilità. stesso con indicazione delle funzioni insediate,
4. E’ consentita la monetizzazione della dotazione delle volumetrie e delle attrezzature pubbliche e di
di cui al comma 1 soltanto nel caso in cui il comune interesse pubblico o generale previste dal
dimostri specificamente che tale soluzione sia la più programma integrato di intervento, specificando
funzionale per l’interesse pubblico. In ogni caso la altresì le eventuali varianti apportate agli atti del
dotazione di parcheggi pubblici e di interesse PGT.
pubblico ritenuta necessaria dal comune deve essere 3. Il consiglio comunale, con deliberazione
assicurata in aree interne al perimetro del analiticamente motivata, approva i programmi
Pag: 40 LR(3) 12_05 A2

integrati di intervento che modificano i criteri e gli Art. 93 Attuazione dei programmi
indirizzi contenuti nel documento di piano. integrati di intervento)
Qualora il programma integrato di intervento
modifichi i criteri e gli indirizzi contenuti nel 1. Per l’attuazione del programma integrato di
documento di piano, il consiglio comunale, con intervento, i soggetti attuatori ed il comune
deliberazione analiticamente motivata, assume le sottoscrivono una convenzione avente i contenuti
proprie determinazioni in sede di ratifica stabiliti dall’articolo 46, in quanto compatibili con
dell’accordo di programma nei casi di applicazione le disposizioni del presente capo. La convenzione
del comma 4, ovvero in sede di adozione dello prevede altresì i reciproci diritti ed obblighi dei
stesso nei casi di applicazione del comma 8.”;(13) diversi operatori pubblici e privati, nonché i tempi,
comunque non superiori a dieci anni, di
4. Qualora il programma integrato di intervento realizzazione degli interventi contemplati nel
comporti variante agli strumenti urbanistici programma integrato di intervento.
comunali vigenti o adottati ed abbia rilevanza
regionale secondo quanto definito al comma 5, per 2. Con la medesima convenzione, o con ulteriore
la sua approvazione il sindaco promuove la specifico atto, sono stabilite le modalità di gestione
procedura di accordo di programma prevista delle attrezzature pubbliche e di interesse pubblico
dall’articolo 34 del d.lgs. 267/2000, fatto salvo o generale realizzate e gestite dai soggetti privati, in
l’espletamento delle procedure di pubblicazione e particolare prevedendo gli obblighi a carico del
osservazioni, da effettuarsi rispettivamente nel gestore e le relative sanzioni, le modalità di
termine di quindici giorni consecutivi. trasferimento a terzi, le condizioni per l’eventuale
acquisizione del bene da parte del comune e le
5. Sono definiti di rilevanza regionale i programmi opportune forme di garanzia a favore del comune
integrati di intervento per i quali siano previsti: stesso.
a) interventi finanziari a carico della Regione; 3. Qualora sia necessario, in relazione all’entità od
b) opere previste dal programma regionale di alla rilevanza del programma integrato di
sviluppo e dai suoi aggiornamenti annuali, nonché intervento, l’attuazione degli interventi ivi previsti
dagli altri piani e programmi regionali di settore; può essere frazionata in stralci funzionali,
c) grandi strutture di vendita; preventivamente determinati.
d) opere dello Stato o di interesse statale.
4. Decorso un anno dalla definitiva approvazione
6. L’approvazione degli accordi di programma di del programma integrato di intervento senza che sia
cui al comma 4 è di competenza della Regione. stata sottoscritta dagli operatori privati la
7. La verifica di compatibilità del progetto di convenzione di cui al comma 1, il sindaco diffida i
variante urbanistica contenuto nell’accordo di soggetti proponenti a sottoscrivere entro un termine
programma con gli aspetti di carattere non superiore a novanta giorni la convenzione
sovracomunale del PTCP, prevista dall’articolo 3, annessa al programma integrato di intervento; in
comma 18, della l.r. 1/ 2000, ovvero dall’articolo caso di inutile decorso del termine assegnato,
13, comma 5, della presente legge, è resa dalla dichiara l’intervenuta decadenza del programma
provincia alla conferenza dei rappresentanti di cui medesimo ad ogni effetto, compreso quello di
all’articolo 34 del d.lgs. 267/2000. variante alla vigente strumentazione urbanistica.
8. I programmi integrati di intervento in variante 5. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 14,
agli strumenti urbanistici comunali vigenti o comma 12, la procedura di approvazione del
adottati, non aventi rilevanza regionale ai sensi del programma integrato di intervento si applica anche
comma 5, sono approvati dal consiglio comunale alle varianti allo stesso.
sono adottati e approvati dal consiglio comunale
(12) con la procedura di cui all’articolo 14, commi Art. 94 Programmi di recupero
2, 3 e 4, acquisita la verifica provinciale di urbano e programmi integrati di
compatibilità di cui all’articolo 3, comma 18, della recupero)
l.r. 1/2000, ovvero all’articolo 13, comma 5, della 1. Le disposizioni di cui al presente capo si
presente legge, intendendosi i termini ivi previsti applicano anche ai programmi di recupero urbano
ridotti della metà. ridotti a quarantacinque giorni (PRU) di cui all’articolo 11 del decreto legge 5
(12) ottobre 1993, n. 398 (Disposizioni per
9. Qualora il programma integrato di intervento l’accelerazione degli investimenti a sostegno
comporti variante anche al piano territoriale di dell’occupazione e per la semplificazione dei
coordinamento provinciale, la variante è approvata, procedimenti in materia edilizia), convertito, con
senza altra formalità e previo espletamento delle modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 493.
procedure di pubblicazione e osservazioni, da 2. In deroga all’articolo 5, comma 5, della legge
affettuarsi, nel termine complessivo di trenta giorni regionale 2 aprile 1990, n. 23 (Norme per
continuativi, dal consiglio provinciale entro l’attuazione dei programmi di recupero edilizio ed
sessanta giorni dalla trasmissione degli atti ai sensi urbanistico), la modifica dei programmi di recupero
del presente articolo, decorsi i quali la variante si approvati dal consiglio comunale non è soggetta ad
intende respinta. approvazione regionale qualora non comporti

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variazioni all’assetto urbanistico e non incida sugli 1. Alla legge regionale 12 aprile 1999, n. 10 sono
elementi di cui all’articolo 6 della medesima legge, apportate le seguenti modifiche:
relativi alla priorità per la concessione dei a) il comma 5 dell’articolo 2 è abrogato;
finanziamenti. Di tale modifica è data b) il comma 2 dell’articolo 6 è sostituito dal
comunicazione alla Regione. seguente:
CAPO II ALTRI PROCEDIMENTI 2. A seguito della definizione delle curve di
isolivello del rumore, recepite con deliberazione di
SPECIALI
Giunta regionale ed entro sei mesi dalla
Art. 95 Disposizioni generali di pubblicazione di quest’ultima, i comuni adeguano i
raccordo con leggi regionali di propri strumenti urbanistici con le procedure
finanziamento) previste dall’articolo 3 della l.r. 23/1997; in caso di
inerzia del comune interessato nell’assunzione del
1. Le previsioni contenute nelle leggi regionali provvedimento conclusivo dei procedimenti di
vigenti alla data di entrata in vigore della presente adozione, ovvero di approvazione della variante, il
legge, che disciplinano l’erogazione, a qualsiasi dirigente della competente struttura regionale o
titolo, di contributi o finanziamenti per interventi provinciale, a far tempo dall’efficacia del rispettivo
sul territorio, con finalità di promozione piano territoriale, interviene, anche d’ufficio,
economico-sociale, sono da intendersi sostituite ad invitando il comune ad assumere il provvedimento
ogni effetto, nella parte in cui disciplinano conclusivo del procedimento, rispettivamente, di
l’approvazione di varianti urbanistiche connesse adozione o di approvazione della variante entro
all’approvazione del contributo, dalle disposizioni trenta giorni dal ricevimento della comunicazione
del presente articolo. stessa, che si intende quale avvio del procedimento
2. La richiesta di finanziamento alla Regione sostitutivo ai sensi dell’articolo 7 della legge 7
relativa a interventi in contrasto con le previsioni agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di
del PGT è corredata da copia della deliberazione procedimento amministrativo e di diritto di accesso
del consiglio comunale di approvazione ai documenti amministrativi). Il Presidente della
dell’intervento a fini urbanistici, dall’attestazione Giunta regionale o provinciale, o l’assessore
dell’avvenuta pubblicazione per un periodo di competente, se delegato, scaduto inutilmente il
trenta giorni, nonché da copia della deliberazione termine di trenta giorni, nomina, nei successivi
del consiglio comunale di controdeduzione alle quindici giorni, un commissario ad acta, scelto tra i
eventuali osservazioni pervenute. soggetti iscritti all’albo regionale o provinciale.
3. La competente direzione generale della Giunta Entro il termine di sessanta giorni dalla nomina, il
regionale cura l’acquisizione del parere della commissario ad acta assume, in via sostitutiva, gli
provincia interessata in merito alla compatibilità atti e i provvedimenti necessari per la conclusione
dell’intervento oggetto di istanza con gli atti di del procedimento di adozione, ovvero di
programmazione e pianificazione provinciale, approvazione, della variante; gli oneri derivanti
qualora non vi abbia già provveduto il comune dall’attività del commissario ad acta sono posti a
interessato. carico del comune inadempiente.”.
4. Non possono essere approvati interventi in Art. 97 Sportello unico per le attività
deroga a previsioni prevalenti dei piani territoriali produttive)
della Regione e della provincia competente.
1. Qualora i progetti presentati allo sportello unico
5. L’approvazione dell’intervento, ai fini per le attività produttive risultino in contrasto con il
dell’erogazione del contributo, da parte dell’organo PGT, si applica la disciplina dettata dall’articolo 5
regionale competente, ai sensi della rispettiva legge del d.p.r. 447/1998, integrata dalle disposizioni di
di settore, costituisce automatica variante agli cui al presente articolo.
strumenti di pianificazione del territorio comunale
2. Alla conferenza di servizi è sempre invitata la
e, ove necessario, provinciale, in deroga alle
provincia ai fini della valutazione della
disposizioni procedurali della parte prima della
compatibilità del progetto con il proprio piano
presente legge.
territoriale di coordinamento.
6. Il presente articolo non si applica agli interventi
3. Non sono approvati i progetti per i quali la
previsti da strumenti di programmazione negoziata
conferenza di servizi rilevi elementi di
regionale e da strumenti finanziari per le politiche
incompatibilità con previsioni prevalenti del PTCP
infrastrutturali, che restano soggetti alla relativa
o del PTR.
disciplina speciale.
4. In caso di esito favorevole della conferenza, ai
Art. 96 Modifiche alla legge fini del perfezionamento della variazione
regionale 12 aprile 1999, n. 10 urbanistica connessa al progetto approvato, il
“Piano territoriale d’area Malpensa. termine per il deposito degli atti in pubblica
Norme speciali per l’aerostazione visione, previo avviso su almeno un quotidiano o
intercontinentale Malpensa 2000”) periodico a diffusione locale, è di quindici giorni ed
il termine per la presentazione di osservazioni è di
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quindici giorni decorrenti dallo scadere del termine adozione o di approvazione della variante, ovvero
di deposito degli atti in pubblica visione. per il rilascio del permesso di costruire, entro trenta
5. La procedura di verifica o di valutazione di giorni dal ricevimento della comunicazione stessa,
impatto ambientale relativa all’intervento, qualora che si intende quale avvio del procedimento
necessaria, precede la convocazione della sostitutivo ai sensi dell’articolo 7 della legge
conferenza. 241/1990. Il Presidente della Giunta regionale o
provinciale, o l’assessore competente, se delegato,
Art. 98 Disposizioni straordinarie scaduto inutilmente il termine di trenta giorni,
per la tutela della sicurezza e nomina nei successivi quindici giorni, un
dell’ordine pubblico) commissario ad acta, scelto tra i soggetti iscritti
1. Per la realizzazione di opere pubbliche o di all’albo di cui all’articolo 31.
interesse pubblico dirette a garantire la sicurezza 8. Entro il termine di trenta giorni, il commissario
dei cittadini, con la realizzazione di sedi, ad acta assume, in via sostitutiva, gli atti e i
attrezzature e presidi delle forze dell’ordine e della provvedimenti necessari per la conclusione del
vigilanza urbana, comportanti variante agli atti di procedimento di adozione o di approvazione della
PGT, si applicano le disposizioni procedurali di cui variante, ovvero per il rilascio del permesso di
all’articolo 13, commi 1, 2, 4, 7, primo periodo, 9, costruire; gli oneri derivanti dall’attività del
10 e 11, fermo restando l’obbligatorio adeguamento commissario ad acta sono posti a carico del comune
alle previsioni prevalenti dei piani regionale e inadempiente.
provinciali di coordinamento. Le medesime Art. 98 bis (Localizzazione dei centri
disposizioni si applicano, altresì, in tutti i casi in cui
la variante sia necessaria per procedere alla
di telefonia in sede fissa) (4)
realizzazione degli interventi di recupero del 1. I comuni individuano gli ambiti territoriali nei
patrimonio edilizio esistente, come definiti quali è ammessa la localizzazione dei centri di
dall’articolo 27, diretti al risanamento di edifici telefonia in sede fissa e definiscono la disciplina
anche singoli in evidente stato di degrado, o per urbanistica cui è in ogni caso subordinato il loro
finalità sociali, ovvero al recupero di aree. insediamento, con particolare riferimento alla
disponibilità di aree per parcheggi, nonché alla
2. Nei casi di cui al comma 1, all’istanza di
compatibilità con le altre funzioni urbane e con la
intervento è allegata, a cura del proponente, una
viabilità di accesso.
relazione avente contenuto tecnico, sociale ed
economico, che dimostri la necessità della variante 2. Le determinazioni di cui al comma 1 sono
agli atti di PGT, nonché dichiarazione del sindaco operate dai comuni negli atti di PGT, ovvero, fino
attestante che la variante è finalizzata alla soluzione all’adeguamento di cui all’articolo 26, commi 2 e 3,
di problemi di sicurezza e di ordine pubblico, o con variante allo strumento urbanistico vigente da
richiesta del comitato provinciale per l’ordine assumersi ai sensi dell’articolo 25, comma 1,
pubblico e la sicurezza. secondo la fattispecie di cui all’articolo 2, comma
2, lettera i), della l.r. 23/1997 che trova
3. Per la realizzazione degli interventi di cui al
applicazione senza l’eccezione prevista dalla stessa
comma 1, i tempi per il procedimento di variante e
lettera i).
per il rilascio dei permessi di costruire, previsti
dalla presente legge, sono ridotti alla metà. 3. Nelle more delle determinazioni di cui ai commi
1 e 2 non è consentita l’apertura di nuovi centri di
4. L’infruttuosa decorrenza dei termini di cui al
telefonia in sede fissa, né la rilocalizzazione di
comma 3 costituisce presupposto per la richiesta di
centri preesistenti.
intervento sostitutivo.
5. Il potere di intervento sostitutivo è esercitato Art. 99 (Norma finanziaria)
dalla Regione, ovvero dalle province, a far tempo 1. Alle spese per la realizzazione del SIT di cui
dall’efficacia del rispettivo PTCP. all’articolo 3, comma 1, si provvede con le risorse
6. Al fine di attivare il procedimento di cui al stanziate all’UPB 4.10.1.2.3.102 “Semplificazione
comma 5, l’interessato, verificata l’inerzia e miglioramento dei procedimenti amministrativi
comunale, può, con atto notificato o trasmesso in concernenti l’approvazione di strumenti urbanistici
plico raccomandato con avviso di ricevimento, e di autorizzazioni paesistiche”; alle spese per il
intimare al comune di provvedere nel termine di conferimento di incarichi professionali di cui
quindici giorni dal ricevimento della richiesta. all’articolo 22, comma 2, per i contributi per la
predisposizione da parte dei piccoli comuni, come
7. Ad avvenuta infruttuosa decorrenza del termine
individuati dall’articolo 2 della l.r. 11/2004, degli
previsto dal comma 6, è data facoltà all’interessato
strumenti di programmazione e pianificazione e, da
di inoltrare al dirigente della competente struttura
parte delle province, per la redazione ed
regionale o provinciale istanza per la nomina di un
aggiornamento dei piani territoriali di
commissario ad acta; il dirigente della competente
coordinamento provinciali di cui all’articolo 24,
struttura regionale o provinciale interviene
comma 1, e per la pubblicazione degli elenchi dei
invitando il comune ad assumere il provvedimento
beni soggetti a tutela e per l’attività connessa delle
conclusivo del procedimento, rispettivamente, di

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commissioni provinciali di cui all’articolo 79, Art. 102 Piano territoriale paesistico
comma 1, lettere c) e d), si provvede con le risorse regionale)
stanziate all’UPB 4.10.1.3.2.103 “Piano Territoriale
Regionale”; alle spese per la conoscenza del Il piano territoriale paesistico regionale, approvato
territorio per la prevenzione dei rischi di cui con deliberazione del Consiglio regionale n.
all’articolo 55, commi 1 e 3, si provvede con le VII/197 del 6 marzo 2001, conserva validità ed
risorse stanziate all’UPB 4.10.3.1.2.108 efficacia sino all’approvazione del PTR con valenza
“Prevenzione del rischio idraulico ed idrogeologico paesaggistica previsto dall’articolo 19.
e sismico”; alle spese per i contributi ai comuni ed Art. 103 Disapplicazione di norme
alle province di cui all’articolo 58, comma 1, si statali)
provvede con le risorse stanziate all’UPB
4.10.3.2.2.109 “Definizione delle componenti 1. A seguito dell’entrata in vigore della presente
idrogeologiche del territorio necessarie per la legge cessa di avere diretta applicazione nella
redazione degli strumenti di pianificazione Regione la disciplina di dettaglio prevista:
territoriale (PRG, PTCP) in raccordo con la a) dagli articoli 3, 4, 5, 6, 10, 11, 12, 13, 14, 16, 19,
pianificazione sovraordinata (Piani di Assetto commi 2 e 3, 20, 21, 22, 23 e 32 del decreto del
Idrogeologico)”; alle spese per gli incarichi Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380
professionali di cui all’articolo 79, comma 1, lettera (Testo unico delle disposizioni legislative e
a), si provvede con le risorse stanziate all’UPB regolamentari in materia edilizia) (testo A);
5.0.2.0.2.264 “Studi e ricerche in materie di b) dagli articoli 9, comma 5, e 19, commi 2, 3 e 4,
interesse regionale” ed alle spese per i contributi del decreto del Presidente della Repubblica 8
agli enti di cui all’articolo 79, comma 1, lettera b), giugno 2001, n. 327 (Testo Unico delle disposizioni
si provvede con le risorse stanziate all’UPB legislative e regolamentari in materia di
4.10.4.2.2.328 “Promozione di azioni per la espropriazione per pubblica utilità) (testo A).
riqualificazione e valorizzazione del territorio” Art. 104 Abrogazioni)
dello stato di previsione delle spese del bilancio per
l’esercizio finanziario 2005 e successivi. 1. Dalla data di entrata in vigore della presente
legge sono abrogati:
2. Alle spese per le indennità ed i rimborsi spese dei
componenti delle commissioni di cui all’articolo a) la legge regionale 15 aprile 1975, n. 51
78, comma 5, si provvede con le risorse stanziate (Disciplina urbanistica del territorio regionale e
misure di salvaguardia per la tutela del patrimonio
all’UPB 5.0.2.0.1.184 “Spese postali, telefoniche e
altre spese generali” dello stato di previsione delle naturale e paesistico);
spese del bilancio e l’esercizio finanziario 2005 e b) la legge regionale 5 dicembre 1977, n. 60
successivi. (Norme di attuazione della legge 28 gennaio 1977,
n. 10, in materia di edificabilità dei suoli);
3. All’autorizzazione delle altre spese previste dalla c) la legge regionale 5 dicembre 1977, n. 61
presente legge si provvederà con successivo (Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n.
provvedimento di legge. 60 “Norme di attuazione della legge 28 gennaio
1977, n. 10 in materia di edificabilità dei suoli”);
TITOLO VII ISPOSIZIONI d) la legge regionale 19 luglio 1978, n. 44
TRANSITORIE E FINALI (Modifiche e norme integrative alla legge regionale
5 dicembre 1977, n. 60 in materia di edificabilità
Art. 100 Norma generale di dei suoli);
riferimento) e) la legge regionale 2 novembre 1978, n. 63
1. Con l’entrata in vigore della presente legge, tutti (Nuove procedure per l’approvazione e gli
i riferimenti, contenuti in disposizioni di legge strumenti urbanistici attuativi ed altre disposizioni
statali e regionali, ai piani regolatori generali e agli in materia di disciplina urbanistica);
strumenti urbanistici comunali sono da intendersi f) la legge regionale 27 gennaio 1979, n. 17
come riferimenti agli atti del PGT. (Modifica all’art. 25 della legge regionale 2
novembre 1978, n. 63 “Nuove procedure per
Art. 101 (Programmi pluriennali di l’approvazione di strumenti urbanistici attuativi ed
attuazione) altre disposizioni in materia urbanistica”);
1. A far tempo dall’entrata in vigore della presente g) la legge regionale 7 giugno 1980, n. 91
legge, per tutti i comuni della Regione viene meno (Modifiche all’articolo 26 della legge regionale 15
l’obbligo alla formazione del programma aprile 1975, n. 51);
pluriennale di attuazione. h) la legge regionale 7 giugno 1980, n. 93 (Norme
2. I programmi pluriennali di attuazione vigenti alla in materia di edificazione nelle zone agricole);
data di entrata in vigore della presente legge i) l’articolo 20 della legge regionale 26 ottobre
conservano la loro efficacia sino alla scadenza 1981, n. 64 (Norme per l’esercizio delle funzioni in
prevista dagli stessi, fatta salva la facoltà, per i materia di igiene e sanità pubblica, per la tutela
comuni interessati, di deliberarne la revoca. della salute nei luoghi di lavoro, per
l’organizzazione ed il funzionamento dei servizi
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veterinari e dei presidi multizonali di igiene e u) la legge regionale 15 luglio 1996, n. 15


prevenzione); (Recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti);
j) l’articolo 4, comma 3, lettera c), della legge v) la legge regionale 9 giugno 1997, n. 18 (Riordino
regionale 30 novembre 1983, n. 86 (Piano generale delle competenze e semplificazione delle procedure
delle aree regionali protette. Norme per l’istituzione in materia di tutela dei beni ambientali e di piani
e la gestione delle riserve, dei parchi e dei paesistici. Subdeleghe agli enti locali);
monumenti naturali nonché delle aree di particolare w) la legge regionale 23 giugno 1997, n. 23
rilevanza naturale e ambientale); (Accelerazione del procedimento di approvazione
k) la legge regionale 12 marzo 1984, n. 15 degli strumenti urbanistici comunali e disciplina del
(Attuazione dell’art. 13 della legge 28 gennaio regolamento edilizio), salvo per quanto previsto
1977, n. 10 e dell’art. 6 della legge 25 marzo 1982, agli articoli 2, comma 4 e 6, comma 2, della l.r. 12
n. 94, con norme sull’approvazione del programma aprile 1999, n. 10 (Piano territoriale d’area
pluriennale di attuazione); Malpensa. Norme speciali per l’aerostazione
l) la legge regionale 27 maggio 1985, n. 57 intercontinentale Malpensa 2000), nonché
(Esercizio delle funzioni regionali in materia di all’articolo 25, commi 1 e 2 della presente legge;
protezione delle bellezze naturali e subdelega ai x) la legge regionale 24 novembre 1997, n. 41
comuni); (Prevenzione del rischio geologico, idrogeologico e
m) la legge regionale 10 giugno 1985, n. 77 sismico mediante strumenti urbanistici generali e
(Disposizioni di attuazione della Legge del 28 loro varianti);
febbraio 1985, n. 47 recante: “Norme in materia di y) l’articolo 6, comma 2 bis, della legge regionale
controllo sull’attività urbanistico-edilizia, recupero 29 ottobre 1998, n. 22 (Riforma del trasporto
e sanatoria delle opere abusive”), ad eccezione pubblico locale in Lombardia);
degli articoli 1 e 2, che continuano ad avere z) la legge regionale 12 aprile 1999, n. 9 (Disciplina
efficacia sino all’esaurimento dei relativi dei programmi integrati di intervento);
procedimenti di condono edilizio; aa) la legge regionale 19 novembre 1999, n. 22
n) la legge regionale 30 luglio 1986, n. 31 (Recupero di immobili e nuovi parcheggi: norme
(Modifiche ed integrazioni alle Leggi Regionali 12 urbanistico-edilizie per agevolare l’utilizzazione
marzo 1984, n. 15, recante norme sull’approvazione degli incentivi fiscali in Lombardia);
del programma pluriennale di attuazione e 5 bb) la legge regionale 20 dicembre 1999, n. 26
dicembre 1977, n. 60, concernente norme di (Norme urbanistiche straordinarie per la tutela della
attuazione della l. 28 gennaio 1977, n. 10, in sicurezza e dell’ordine pubblico);
materia di edificabilità dei suoli); cc) l’articolo 2, comma 61-bis e l’articolo 3, commi
o) la legge regionale 12 settembre 1986, n. 54 da 2 a 40, della legge regionale 5 gennaio 2000, n. 1
(Modificazioni ed integrazioni alla legge regionale (Riordino del sistema delle autonomie in
27 maggio 1985, n. 57: esercizio delle funzioni Lombardia. Attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998, n.
regionali in materia di protezione delle bellezze 112 “Conferimento di funzioni e compiti
naturali e subdelega ai comuni); amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti
p) la legge regionale 14 dicembre 1987, n. 34 locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo
(Modificazione dell’art. 43, ultimo comma, della 1997, n. 59”), salvo per quanto previsto agli articoli
L.R. 15 aprile 1975, n. 51, concernente “Disciplina 25, comma 1 e 92, commi 7 e 8, della presente
urbanistica del territorio regionale e misure di legge;
salvaguardia per la tutela del patrimonio naturale e dd) la legge regionale 15 gennaio 2001, n. 1
paesistico”); (Disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso di
q) la legge regionale 21 giugno 1988, n. 33 immobili e norme per la dotazione di aree per
(Disciplina delle zone del territorio regionale a attrezzature pubbliche e di uso pubblico);
rischio geologico e a rischio sismico); ee) la legge regionale 23 novembre 2001, n. 18
r) la legge regionale 18 aprile 1992, n. 10 (Interpretazione autentica ed integrazione della
(Attuazione del terzo comma dell’art. 3 della l.r. 4 legge regionale 15 luglio 1996, n. 15 “Recupero ai
maggio 1981, n. 23 concernente “Abrogazione fini abitativi dei sottotetti esistenti” ed
leggi regionali 16 aprile 1973, n. 23, 15 aprile 1975, interpretazione autentica della legge regionale 19
n. 52 e successive modificazioni – Disposizioni novembre 1999, n. 22 “Recupero di immobili e
transitorie e avvio procedure riordino deleghe ad nuovi parcheggi: norme urbanistico- edilizie per
enti infraregionali” – Assegnazione di deleghe in agevolare l’utilizzazione degli incentivi fiscali in
materia urbanistica al consorzio del lodigiano); Lombardia”);
s) la legge regionale 9 maggio 1992, n. 19 ff) la lettera a) del comma 6 dell’articolo 3 della
(Disposizioni di attuazione degli articoli 7, 8 e 25 legge regionale 6 marzo 2002, n. 4 (Norme per
della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e successive l’attuazione della programmazione regionale e per
modificazioni in materia di abusivismo edilizio); la modifica e l’integrazione di disposizioni
t) la legge regionale 9 maggio 1992, n. 20 (Norme legislative), che ha sostituito il comma 1
per la realizzazione di edifici di culto e di dell’articolo 7 della legge regionale 24 novembre
attrezzature destinate a servizi religiosi); 1997, n. 41;

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gg) la lettera a) del comma 2 dell’articolo 2 della note


legge regionale 22 luglio 2002, n. 15 (Legge di
semplificazione 2001. Semplificazione legislativa (1) testo introdotto ex novo dalla LR 20/05
mediante l’abrogazione di leggi regionali. Interventi (2) nuovo testo così riformulato dalla LR 20/05
di semplificazione amministrativa e (3) vecchio testo abrogato dalla LR 20/05
delegificazione), che ha sostituito la lettera c) del
(4) Articolo aggiunto dalla L.R. 3.03.2006 n. 6.
comma 3 dell’articolo 4 della legge regionale 30
novembre 1983, n. 86; (5)Testo aggiunto dalla LR(3)12_06
hh) la legge regionale 4 agosto 2003, n. 14 (6)Testo abrogato e così sostituito dalla LR(3)
(Integrazione alla legge regionale 15 gennaio 2001, 12_06
n. 1 “Disciplina dei mutamenti di destinazione (7) Comma aggiunto dalla LR(3) 12_06
d’uso di immobili e norme per la dotazione di aree
(8) Abrogazione così effettuata dalla LR(3) 12_06
per attrezzature pubbliche e di uso pubblico”);
ii) il comma 4 dell’articolo 56 della legge regionale (9) Periodo così aggiunto dalla LR(3) 12_06
12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi (10) Parole così aggiunte dalla LR(3) 12_06
locali di interesse economico generale. Norme in (11) Periodo così sostituito dalla LR(3) 12_06
materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo
del sottosuolo e di risorse idriche), che ha integrato (12) Parole così sostituite dalla LR(3) 12_06
la lettera a) del comma 5 dell’articolo 22 della (13) Comma così sostituito dalla LR(3) 12_06
legge regionale 15 aprile 1975, n. 51; (14) Comma così abrogato dalla LR(3) 12_06
jj) l’articolo 1 della legge regionale 23 febbraio (15) Lettera così aggiunta dalla LR(3) 12_06
2004, n. 3 (Disposizioni in materia di
programmazione negoziata con valenza (16) Comma aggiunto dall’art. 3 della L.R.
territoriale), che ha sostituito l’articolo 9 della legge 27.02.2007 n. 5
regionale 12 aprile 1999, n. 9. (17) Parole così sostituite dall’art. 3 della L.R.
27.02.2007 n. 5
ALLEGATO A (Art. 80)
Canali - comma 2, lettera b) Id. 1.153
1. Naviglio Grande
2. Villoresi
3. Naviglio Martesana
4. Naviglio di Pavia
5. Muzza
6. Vacchelli
7. Naviglio d’Isorelle
Laghi - comma 3, lettera d)
1. Maggiore (per la parte lombarda)
2. Varese
3. Monate
4. Comabbio
5. Lugano (per la parte italiana)
6. Como
7. Annone
8. Pusiano
9. Segrino
10. Montorfano
11. Alserio
12. Garlate
13. Mezzola
14. Endine
15. Iseo
16. Idro
17. Garda
18. Laghi di Mantova

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