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biologica1
S pagnolo S andr a(∗) - P inna Massimo(∗) - Gamba U r sula(∗) - Z accar a P at r izia (∗) -
P osset t o Dar io (∗∗) - Valot i P aolo (* * * )
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I NT R ODU Z I ONE
Punto fondamentale delle produzioni biologiche è rappresentato dalla tutela delle biodiversità
e dal recupero di specie ed ecotipi caratteristici del territorio; questi spesso risultano i meglio
adattati alle condizioni ambientali del luogo e di conseguenza i più tolleranti nei confronti di
avversità e stress di origine abiotica. Le caratteristiche di rusticità sono indispensabili per la
coltivazione in biologico. Bisogna altresì considerare come l’abbinamento della tipicità e dei
metodi di produzione biologica consenta di ottenere prodotti con un elevato valore aggiunto
che possono perciò rappresentare una fonte di reddito alternativa per alcune zone agricole
svantaggiate.
I l mais da polenta ha rappresentato una risorsa importante nell’alimentazione delle
popolazioni locali, ma, con l’avvento degli ibridi, molte varietà sono state confinate ad aree
marginali e corrono il rischio di scomparire.
Numerose associazioni sono già nate in questi anni con lo scopo di tutelare le produzioni
tipiche del territorio. Lo stesso intento, ma limitatamente alla coltura del mais, è all’origine
delle attività di recupero e valorizzazione del patrimonio degli ecotipi di mais ad uso
alimentare avviate nel 2002.
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Lavoro eseguito con contributo della Regione Piemonte e della Provincia di T orino
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F inalit à ed obiet t ivi
Nella prima fase del programma, si è ricercato, sul territorio regionale, del materiale di
partenza riconducibile ad ecotipi considerati come tradizionali nella coltura maidicola in
Piemonte. Presso alcuni agricoltori che continuavano a destinare una piccola superficie di
terreno alla coltivazione delle vecchie varietà di mais locale per uso famigliare, sono state
ritrovate le sementi riconducibili ai seguenti ecotipi: Pignoletto giallo (Alpignano), Pignoletto
rosso (Valperga) e Ottofile (Alba).
L’I stituto Sperimentale per la Cerealicoltura di Bergamo ha ulteriormente fornito il seme
relativo al Nostrano dell’I sola, coltivato tradizionalmente nella zona di Saluzzo, ed un ibrido di
riferimento necessario per i confronti di campo, siglato FM 802.
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semente in purezza, procedendo all’i solamento delle infiorescenze prima della fioritura, e per
l’individuazione delle caratteristiche varietali.
La semina dei cinque ecotipi, presso il Centro, è stata eseguita il 14 maggio.
Ogni appezzamento, corrispondente ad una diversa varietà, è stato suddiviso in modo da
ottenere quattro ripetizioni entro cui eseguire i rilievi.
I n seguito a notevoli danni sulle plantule, causate dalla presenza di corvi, si è deciso di
abbandonare le osservazioni sull’appezzamento destinato all’ottofile, limitando quindi l’attività
ai restanti quattro ecotipi.
I terreni destinati alla coltura dei quattro ecotipi presentavano le seguenti caratteristiche:
ϖ terreni franchi a reazione acida (pH compreso fra 5,1 e 6,2);
ϖ buona dotazione di sostanza organica;
ϖ capacità di scambio media;
ϖ ricca disponibilità di fosforo;
ϖ disponibilità di potassio variabile
I n base alle analisi pedologiche ottenute è stata programmata una concimazione sulla fila a
base di concime granulare registrato in agricoltura biologica, ed una fogliare allo stadio di
quarta-quinta foglia. A fine giugno è stata effettuata una lavorazione meccanica nell’i nterfila
per il contenimento delle specie infestanti.
Le schede per i rilievi sono state concordate con l’ I stituto Sperimentale per la Cerealicoltura
di Bergamo. A fine stagione i dati raccolti sui campi allestiti presso il Centro sono stati
confrontati e integrati con quelli rilevati presso l’I stituto per la Cerealicoltura di Bergamo.
Questo ha permesso di effettuare una prima analisi delle caratteristiche fenotipiche e
agronomiche degli ecotipi di mais.
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I n ognuno degli appezzamenti sono stati eseguiti i rilievi periodici sottoindicati.
¬ numero dei giorni necessari al completamento delle fasi R1 (emissione delle sete e
fecondazione del fiore), R2 (differenziazione dei tessuti della cariosside), R3
(maturazione lattea), R4 (maturazione pastosa), R5 (maturazione cerosa), R6
(maturazione fisiologica e comparsa dello strato nero);
¬ valutazione della sensibilità ad Ostrinia nubilalis mediante osservazioni sulle foglie e
determinazione percentuale delle spighe colpite;
¬ sanità delle foglie;
¬ valutazioni sulla spiga: forma della spiga (conica, cilindro-conica e cilindrica), n° di
ranghi, tipo (vitreo corneo e dentato) e colorazione (bianco, giallo, arancio e rosso)
del seme, colorazione del tutolo (bianco, rosso o vinato);
¬ determinazione dell’umidità alla raccolta;
¬ determinazione della produzione conseguita per parcella;
¬ valutazione del peso di 1000 cariossidi, del peso ettolitrico e del peso della granella
sul totale della spiga.
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Nel corso della stagione vegetativa sono stati eseguiti rilievi floristici sulle specie infestanti
per determinarle, stabilirne la percentuale di copertura sul suolo e valutare la capacità di
affermazione della coltura sulle medesime. Sono stati effettuati sei rilievi in data: 7/6, 14/6,
17/6, 3/7, 25/7, 28/8.
I l metodo utilizzato è quello dell’i ndividuazione delle specie e relativo conteggio su un’area
minima campione di 1 mq. I valori di abbondanza/dominanza (+ , 1, 2, 3) rilevati sono
riportati successivamente (T ab. 4). T ali valori esprimono la copertura di ogni specie
infestante rapportata alla copertura totale di infestanti sulla porzione di terreno esaminata.
Per la determinazione delle specie è stato utilizzato “Flora d’I talia” (Pi gnatti, 1992).
L’ultima fase del programma di valorizzazione ha previsto la realizzazione di un’analisi
sensoriale di raffronto fra le farine da polenta ottenute ed un prodotto standard per
evidenziare le possibili differenze organolettiche esistenti e caratterizzare i singoli prodotti
ottenuti. Per realizzare ciò é stato costituito un panel di assaggio: una decina di persone, nel
corso di due incontri, ha assaggiato e descritto i sei campioni di polenta preparati cuocendo
per un’ora 1 Kg di farina per litr o di acqua non salata e presentati in maniera anonima. Le
indicazioni fornite da tutti gli assaggiatori sono state utilizzate per caratterizzare i diversi
prodotti.
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R isult at i
Dalle osservazioni fatte durante il ciclo vegetativo, è stata evidenziata una più rapida
emergenza e una maggiore capacità germinativa di I brido FM 802 e Pignoletto giallo.
Successivamente, però, i Pignoletti hanno dimostrato una maggior rapidità di sviluppo. Per il
Pignoletto Rosso gli indici di vigoria, dimensione dello stocco e taglia hanno superato quelli
degli altri ecotipi. I l Pignoletto Giallo è stato caratterizzato da elevato intervallo di tempo
intercorso tra fioritura degli organi femminili e quella degli organi maschili (basso grado di
proterandria). I ndicazioni più dettagliate sono riportate nella tabella sottostante (T ab.1). I l
Pignoletto é anche l’ecotipo che ha completato la maturazione in un numero inferiore di
giorni (T ab. 2).
Le caratteristiche della spiga negli ecotipi oggetto di indagine possono essere considerate
abbastanza omogenee tra di loro (fa eccezione il Pignoletto Rosso). La forma dominante è
quella cilindro-conica, le differenze di dimensione e peso sono da collegare a cause
ambientali, quindi non facilmente confrontabili (T ab.3).
I dati raccolti relativamente alla capacità competitiva dei diversi ecotipi nei confronti delle
infestanti sono riassunti nella tabella 4. Dall’esame della tabella si osserva la presenza
dominante di due specie: Echinochloa crus-galli (L.) Beauv., presente con elevata frequenza
in tutte le parcelle esaminate, soprattutto se a substrato poco drenante (m1a, m2) e
Digitaria sanguinalis L. (Scop.) rinvenuta principalmente nelle parcelle ben drenate.
A queste due specie dominanti ne seguono altre quali Panicum dichotomiflorum Michx,
Setaria glauca (L.) Beauv., Galinsoga ciliata (Rafin.) Blake maggiormente presenti su
substrato umido.
Come prevedibile sono ben rappresentate le Chenopodiaceae (Chenopodium album L.,
Chenopodium polyspermum L.) e Poligonaceae (Polygonum persicaria L., Polygonum
aviculare L., Polygonum lapathifolium gr.) che si avvantaggiano, così come Amaranthus
lividus L., di suoli ben concimati.
Sono presenti inoltre specie alloctone, frequenti infestanti dei coltivi, quali Bidens frondosa e
Oxalis fontana, originarie del Nord America, Galinsoga ciliata del Sud America, o accidentali
in questi contesti, come la nord americana Robinia pseudoacacia L.
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T ab.1- Caratterizzazione fenotipica della fase vegetativa
Legenda:
(5) 1 = esile; 9 = robusto
(1) 1 = tardivo; 9 = precoce (6) 1 = alletta; 9 = stabile
(2) 1 = già secco; 9 = 50% (7) 1 = bassa; 9 = alta
spighe (8) 1 = chiusa; 9 = aperta
(3) 1 = pesante; 9 = leggero (9) 1 = scarsa; 9 = ottima
(4) 1 = bassa; 9 = alta
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T ab.2- Osservazioni sul periodo di accumulo
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T ab.4- Rilievi sulle erbe infestanti: percentuale di infestazione e determinazione specifica..
M 1a M 1b M2 M3 M4
pH 6.2 6.2 5.1 5.1 5.1
Data semina mais 14/05 14/05 14/05 14/05 14/05
note umido Drenato- umido secco
secco
Copertura infestanti % al 7/6 4 2 2 6 20
Copertura infestanti % al 14/6 4 10 6 15 11
Copertura infestanti % al 29/8 40 40 70 30 50
Classif icazione inf est ant i individuat e al 14/ 6
Polygonum sp. + + 1
Portulaca oleracea L. + +
Rumex obtusifolius L. + 1 2 1
Matricaria sp. +
Echinochloa crus-galli (L.) 1 1
Beauv.
Galinsoga ciliata (Rafin.)Blake +
Chenopodium sp. +
Setaria glauca (L.) Beauv. 1 1 2 2
Stellaria media (L.) Vill 1 1 1 +
Convolvulus arvensis L. +
Lolium multiflorum Lam. 1 1 + +
Poa trivialis L. 1
n. 12 taxa trovati
Classif icazione infest ant i individuat e al 29/8
Echinochloa crus-galli (L.) Beauv. 3 1 2 2 1
Panicum dichotomiflorum Michx 1 2
Setaria glauca (L.) Beauv. + 2 1 2
Poa trivialis L. +
Digitaria sanguinalis L. (Scop.) 1 3 2 2
Lolium multiflorum Lam. +
Galinsoga ciliata (Rafin.)Blake 2 1 + 1
(Segue)
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T ab.4- Rilievi s ulle er be infes tanti: per centuale di infes tazione e deter minazione s pecifica (continua).
M 1a M 1b M2 M3 M4
Polygonum persicaria L. 1 + 1 1 1
Polygonum aviculare L. + +
Polygonum lapathifolium gr. + 1 +
Stellaria media (L.) Vill. 1
Portulaca oleracea L. 1
T rifolium repens L. 1 + + +
Ranunculus acris L. 1
Rumex obtusifolius L. 1 1 1 2
T araxacum officinale s.l. 1 + +
Chenopodium album L. 1 + 1
Chenopodium polyspermum L. +
Amaranthus lividus L. 1 + 2
Matricaria camomilla L. + + +
Matricaria inodora L. +
Convolvulus arvensis L. + + +
Solanum nigrum L. +
Crucifera fi gialli +
Plantago major L. +
Oxalis fontana Bunge +
Bidens frondosa L. +
Robinia pseudoacacia L.
n. 28 specie trovate
L egenda: M1a M1b Pignoletto giallo; M2 Pignoletto r os s o; M3 Nos tr ano dell’I s ola; M4 I br ido FM 802.
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Conclusioni
I quattro ecotipi sono stati seminati su appezzamenti isolati per la necessità di riprodurli in
purezza e avviare una selezione della semente sulla base delle caratteristiche morfologiche
conosciute tramite indagine bibliografica.
L’esigenza di mantenere gli ecotipi isolati è stata la causa principale delle differenze
registrate nei risultati produttivi delle tesi, che risultano per tanto non confrontabili.
I l Pignoletto rosso ha dimostrato una buona capacità competitiva nei confronti delle
infestanti, uniformità di sviluppo, maggiore taglia, elevata proterandria, buona coltivabilità, la
piu’ alta produzione (23 q/ ha).
I l Pignoletto giallo, poco uniforme nello sviluppo per problemi agronomici, ha dimostrato
capacità competitiva media, scarsa proterandria, scarsa vigoria, coltivabilità media, scarsa
produzione (12 q/ ha).
I l Nostrano dell’I sola e l’ibrido di rife rimento, FM 802, non hanno fornito dati utilizzabili in un
confronto.
Di questo primo anno di sperimentazione, è necessario tener conto delle seguenti condizioni
in cui si è operato:
- la zona scelta non prettamente cerealicola;
- le condizioni meteorologiche dell’annata favorevoli allo sviluppo delle infestanti,
- la difficoltà nella realizzazione degli interventi meccanici di contenimento della
flora infestante.
I nfine è importante ricordare che, date le differenti destinazioni d’uso, non sarebbe corretto
confrontare i livelli produttivi di antichi ecotipi di mais in coltivazioni biologiche con
produzioni di mais ibridi in sistemi colturali tradizionali. Nel primo caso, infatti, le valutazioni
economiche riguardano l’aspetto qualitativo del prodotto ottenu to e non quantitativo come
nel caso di coltivazioni intensive.
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E cot ipi r ecuper at i sul t er r it or io r egionale nel 2002
I brido FM 802
Nostrano dell’I sola
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Ostenga Ottofile bianco dell’Albese
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Pignoletto rosso dell’Albese
Ottofile
Pignoletto giallo
Nostrano
Pignoletto rosso
I brido FM 802
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B I B L I OGR AF I A
LUCCHI N M., FORT I N M.E., PARRI NI P., 1998. Caratterizzazione agronomica e genetica di
una vecchia popolazione locale di mais da polenta. Atti del I V convegno nazionale su
Biodiversità Germoplasma locale e sulla valorizzazione. Carlo Delfino Editore, 855-858
BERT OLI NI M., BRANDOLI NI A., CAST I GLI ONI P., VERDERI O A., MOT T O M., 1998.
Valutazione e caratterizzazione del germoplasma italiano di mais. Atti del I V convegno
nazionale su Biodiversità Germoplasma locale e sulla valorizzazione. Carlo Delfino Editore,
859-861.
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