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Negli anni ’30 in tutta Italia furono edificati dei grandi Sacrari militari ove vennero raccolte le spoglie dei
tanti caduti, sepolti nei cimiteri sparsi in varie località del Nord Italia.
Nel 1935 il Commissariato per le Onoranze ai Caduti decise l’eliminazione dei cimiteri di guerra.
• Grado : SOLDATO
• COGNOME : SANDRI
• NOME : VITTORIO
• LUOGO DELLA MORTE (O DI ESUMAZIONE) : CORMONS MILITARE T. 41. FILA 19
• DATA DI MORTE : 27/09/1916
• ARMA CORPO E REPARTO : 228 FANTERIA
• TOMBA/LOCULO : 33205
• FILA/GRADONE : 18
• Pagina Registro : 39-40
• Progressivo : 58487
•
• Grado : CAPORALE
• COGNOME : FAVOTTI
• NOME : GIACOMO
• LUOGO DELLA MORTE (O DI ESUMAZIONE) : GRADISCA T. 236 A
• DATA DI MORTE : 11/11/1916
• ARMA CORPO E REPARTO : 78 FANTERIA
• TOMBA/LOCULO : 14701
• FILA/GRADONE : 8
• Pagina Registro : 67-68
• Progressivo : 39944
TEMPIO OSSARIO DI UDINE
Il Tempio Ossario di Udine accoglie, secondo una memoria che si tramanda oralmente, 25.000 salme di
soldati caduti prevalentemente lungo il fronte del Friuli orientale e provenienti dai primitivi centri di raccolta
derivati dal riordinamento dei cimiteri di guerra. In realtà, attenendoci ai dati dei registri conservati
nell'Ufficio parrocchiale della Chiesa di San Nicolo-Tempio Ossario, le salme presenti in questo sacrario
sono 21.874 di cui 16.214 sono state identificate e 5660 sono risultate prive di elementi di riconoscimento.
Nel numero delle prime sono comprese 344 salme di Caduti della II Guerra mondiale (1940-45). In
un'atmosfera di grande austerità, i resti mortali dei Caduti identificati sono contenuti nei loculi inseriti nelle
pareti delle cappelle ai lati della navata centrale, nelle pareti del transetto e dell'abside centrale della
Chiesa superiore. Ogni loculo è chiuso da una lapide di travertino che porta inciso il nome del soldato
caduto. Anche le pareti della grande Cripta racchiudono nei loculi marmorei i resti terreni di tanti giovani
che persero la vita combattendo per la Patria. I nomi seguono un ordine alfabetico e spiccano dalle pareti
come un grido evocatore del loro sacrificio e la sequenza, che sembra non avere fine, si offre
alla pietas del visitatore. Anche i Caduti non identificati (5660) riposano in questo ambiente e la loro
sepoltura, alla base e su ambo i lati dello scalone d'accesso alla Cripta, si trova in due ampi settori di muro
rivestiti da lastre di marmo grigio sulle quali campeggia la scritta "Et nomen cum sanguine pro Patria
dedimus". Le salme identificate (16.214) sono elencate in 2 volumi conservati nell'Ufficio parrocchiale di
San Nicolo-Tempio Ossario.
Altri nominativi
Giovanni BLARASIN Soldato m. 1/1/0001 Dogna T.1359 (Non compare alcuna data di morte o
esumazione).
Daniele BLARASIN Soldato m.1/3/1920 Udine T.1358
SACRARIO MILITARE DI CASTEL DANTE
Il Sacrario Militare di Castel Dante di Rovereto (Trento) è stato costruito nel 1936, su progetto
dell'architetto Fernando Biscaccianti, sugli antichi ruderi del castello di Lizzana.
Custodisce le spoglie di oltre 20.000 combattenti della Prima Guerra Mondiale, di nazionalità italiana,
austriaca, ceca, slovacca e ungherese.
E’ di proprietà demaniale dello Stato e dipende dal Commissariato Generale Onoranze ai Caduti di
Guerra.
Vi risulta sepolto:
Nicolò SECCARDI, caporale del 2^ reggimento artiglieria da montagna, decorato di medaglia di bronzo al
V.M., morto il 25 febbraio 1918.
Il Tempio Ossario di Bassano del Grappa è un grandioso edificio che svetta su Piazzale Cadorna,
appena fuori dalle mura meridionali della cittadina veneta. Dall'esterno la costruzione possiede tutte le
caratteristiche di un duomo in stile neogotico, ma una volta entrati è possibile rendere omaggio
alle 5.405 salme risalenti alla Grande Guerra, traslate negli anni '30 dai numerosi cimiteri sparsi sulle
pendici del Massiccio del Grappa.
Vi risulta sepolto:
Guglielmo ZUCCOLIN, sergente del 2^ reggimento fanteria m. a Cavaso del Tomba il 15 settembre 1918.
TEMPIO DELLA VITTORIA MILANO
Il Tempio della Vittoria, chiamato più propriamente Sacrario dei Caduti, sorge tra la Basilica di
sant’Ambrogio e l’Università Cattolica, e venne costruito tra il 1927 e il 1930 su progetto di Giovanni
Muzio. Il Mausoleo dedicato alla memoria dei milanesi caduti durante la prima guerra mondiale, conserva i
resti dei 5000 soldati per i quali è stato espresso il “nulla osta” del Ministero della Difesa e della
Commissione Onoranze Caduti in Guerra. Si presenta all’esterno come un tempio ottagonale, a ricordo
delle otto porte di Milano: Romana, Ticinese, Giovia, Comasina, Vercellina, Nuova, Orientale, Tosa.
Ai lati dell'ottagono si alternano quattro porte e quattro nicchie. Sulle porte, da sinistra a destra, sono
indicati gli anni di guerra, dal 1915 al 1918 e davanti alle stesse, coppie di urne ricordano i nomi dei luoghi
di combattimento: Montenero, Sabotino, Pasubio, Ortigara, Bainsizza, Piave, Grappa.
All’interno, nella cripta sviluppata ad anello intorno al nucleo centrale, tavole di bronzo con i nomi di 10.000
caduti milanesi coprono le pareti.
Vi risulta sepolto:
Giovanni URBAN, caporale dell’ 8^ reggimento alpini, morto a Milano il 7 dicembre 1915.
SACRARIO MILITARE DI CAPORETTO/KOBARID
Il sacrario militare di Caporetto o sacrario di Sant'Antonio è un sacrario militare italiano situato a Caporetto,
in Slovenia; ospita le spoglie di 7014 italiani caduti durante la Prima guerra mondiale.
Nell'ossario furono trasportate le salme di 7.014 soldati italiani, noti ed ignoti, caduti durante la prima
guerra mondiale, prelevate dai cimiteri di guerra dei dintorni. I loro nomi sono incisi in lastre di serpentina
verde.
Ai fianchi della scalinata centrale sono disposti i loculi contenenti i resti di 1.748 militi ignoti.
La costruzione dell'ossario richiese tre anni, terminato nel settembre del 1938, fu inaugurato da Mussolini.
I progetti sono dello scultore Giannino Castiglioni e dell'architetto Giovanni Grappi. Ha forma ottagonale ed
è costituito da tre gradoni concentrici degradanti verso l'alto. Al culmine si trova la chiesa di S. Antonio
consacrata nel 1696.
La battaglia di Caporetto iniziò alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917, rappresenta la più grave disfatta nella
storia dell'esercito italiano. Con la crisi della Russia dovuta alla rivoluzione, Austria-Ungheria e Germania
poterono trasferire consistenti truppe dal fronte orientale a quelli occidentale e italiano. Forti di questi
rinforzi, gli austro-ungarici, con l'apporto di reparti d'élite tedeschi, sfondarono le linee tenute dalle truppe
italiane che, impreparate a una guerra difensiva e duramente provate dalle precedenti undici battaglie
dell'Isonzo, non ressero all'urto e dovettero ritirarsi fino al fiume Piave.
Vi risulta sepolto:
Agostino CIMIOTTI, soldato del 26^ reggimento fanteria, morto il 24 settembre 1915.
CIMITERO MONUMENTALE DI BRESCIA
Il cimitero vantiniano è il grande camposanto della città di Brescia: è stato il primo cimitero monumentale
d’Italia e il modello per tutti quelli del XIX secolo.
Il nome deriva dal suo architetto: Rodolfo Vantini che nel 1813, a seguito delle nuove disposizioni volute
da Napoleone, ne iniziò la costruzione. I lavori per il cimitero occuparono l’architetto bresciano sino alla
sua morte, avvenuta a Brescia nel 1856.
Il cimitero ha al suo interno una cappella dedicata a San Michele e dietro di questa si erge, coi suoi 60
metri di altezza, la bianca torre faro.
All’interno del cimitero vi è una porzione dedicata al sacrario militare con la grande tomba rettangolare
dell’eroe del Risorgimento Tito Speri (1825-1853).
Vi risulta sepolto:
Pietro PERESSON, Sergente maggiore dell’ 8^ Alpini, morto il 18 ottobre 1918.
Vi riposa:
Leonardo MARCHETTI, Caporale dell’ 8^ Alpini, morto il 27 giugno 1916.
CIMITERO MILITARE DI VARNA-BRESSANONE
Il cimitero, che sorge tra Bressanone e la località di Varna, raccoglie le salme di 1.226 caduti austro-
ungarici caduti nel primo conflitto mondiale, 119 prigionieri di guerra russi e 107 tedeschi della Wehrmacht
periti in combattimenti nei pressi di Bressanone nelle ultime settimane della Seconda guerra mondiale.
Fin dalle prime battute della Grande Guerra, i numerosi decessi resero urgente la costruzione di un
cimitero militare che venne inaugurato l’8 agosto 1915. Nel 1916 fu edificata una cappella in stile tirolese e
tuttora visibile al centro dell’area cimiteriale. Sulle pareti laterali si vedono i nomi di soldati brissinesi caduti
nella Prima guerra mondiale, con date e luoghi del decesso.
Dopo l’8 settembre 1943 le truppe tedesche occuparono la città e provvidero alla risistemazione generale
del cimitero: le tombe, originariamente in legno, furono abbellite con croci scolpite in porfido. Ogni tomba
riporta il nome di due soldati: le croci sono disposte su file geometriche ed ordinate. La parte superiore del
cimitero raccoglie le croci che ricordano i caduti nella Seconda guerra mondiale.
Vi risulta sepolto:
Giovanni CANDONI, dell’8^ reggimento alpini, morto il 9 dicembre 1918.
SACRARIO DEI CADUTI NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE PRESSO LA CHIESA DELLA GRAN
MADRE DI DIO-TORINO
Il sacrario è diventato parte integrante del complesso della chiesa della Gran Madre di Dio negli anni
trenta del Novecento, e rimane ancora oggi un importante luogo della memoria militare cittadina.
La chiesa della Gran Madre, progettata da Ferdinando Bonsignore e realizzata tra il 1827 e il 1831, viene
scelta durante il regime fascista come luogo in cui erigere un sacrario destinato ad accogliere i resti dei
caduti durante la Grande Guerra. Un progetto dell’architetto Giovanni Ricci modifica il basamento della
costruzione neoclassica e allestisce una cripta che custodirà i resti dei 3851 caduti dopo la cerimonia di
traslazione dal cimitero Monumentale, del 27 giugno 1932, sviluppata lungo le vie del centro con un
imponente corteo di 48 autocarri che trasportano le salme fasciate dal tricolore. Il 25 ottobre dello stesso
anno il sacrario è ufficialmente inaugurato da Benito Mussolini.
Vi riposa:
Sisto DE COLLE, Soldato dell’ 8^ reggimento alpini, morto il 29 ottobre 1918.
PARCO DELLA PACE-PERGINE VALSUGANA
Così denominato perché fino al 1972 l’area era occupata dal cimitero, poi smantellato, dei militari caduti
nella Prima Guerra Mondiale (circa 2000 fra austriaci, boemi, ungheresi e bosniaci, ora sepolti in altri
luoghi).
Dell’ex cimitero di guerra rimane ancora il Monumento alle vittime della guerra alto quasi cinque metri.
Il parco ha un’estensione di circa 5000 mq con vaste zone libere a prato ombreggiate da numerosi tigli di
grandi dimensioni.