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La colonna sonora è fatta di due cd con trentatré cover di Dylan eseguite da quasi

altrettanti artisti, fra cui Th e Million Dollar Basher, gruppo costituitosi per
l’occasione.

Il film vince il Leone d’Argento alla mostra di Venezia del 2007, mentre Cate
Blanchett si aggiudica la Coppa Volpi, sempre a Venezia, e il Golden Globe 2008
come miglior attrice non protagonista.

Dieci anni prima che Haynes iniziasse il suo progetto su Bob Dylan, un suo collega
si stava misurando con un’altra icona rock nordamericana: Neil Young. È il 1995
quando Jim Jarmusch (nato ad Akron, Ohio, il 22 gennaio 1953), regista,
sceneggiatore, attore, produttore cinematografico e compositore, già considerato
una delle figure più importanti del cinema indipendente statunitense, affronta a
modo suo un genere classico, il western. Rigorosamente in bianco e nero, Dead Man
vede al centro della storia un giovanissimo Johnny Depp che vaga ferito per
l’Arizona e incrocia sulla sua strada un indiano chiamato Nessuno, che lo
accompagnerà fino alla fine. La colonna sonora del film è composta da Neil Young e
consiste in 13 brani inframezzati da parti strumentali dello stesso Young e parti
vocali di Depp che legge versi del poeta inglese William Blake. La collaborazione
tra regista e musicista è testimoniata da un videoclip che accompagna il tema della
pellicola e che mostra Neil Young che improvvisa in sala di registrazione, seguendo
in contemporanea le immagini del film su uno schermo.

Due anni dopo, Jarmusch dirige Year of the Horse, il documentario che racconta un
tour di Neil Young con i Crazy Horse. Alternando interviste di backstage con Young
e i membri della band a esibizioni dal vivo delle tournée del 1976, 1986 e 1996, il
lungometraggio offre uno sguardo rivelatore sulla cruda bellezza e sull’evoluzione
creativa della band. “Quando ho iniziato a fare Year of the Horse”, spiega
Jarmusch, “non avevo idea di cosa ne sarebbe uscito. Non sapevo se sarebbe stato
solo un video per una canzone o un lungometraggio. La sola cosa che avevo già in
testa era il look di Neil, determinato dall’utilizzo di un super 8 che gli
conferiva un aspetto scarno, ruvidissimo, somigliante al suono della sua musica”.
Le immagini di Year Of Th e Horse paiono alterate dal tempo, a volte così sfocate
da evocare dipinti di impressionisti come Seurat e Monet. L’aspetto di bassa
fedeltà consente a Jarmusch di unire uniformemente il suo filmato contemporaneo con
il film girato dalla crew di Young nel 1976 e nel 1986.

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