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G. Boscaino - M. S. Giunta - R. Vaiana***
PREMESSA
Nell’ultimo trentennio il trasporto “ su gomma” , pesante e rotolamento uno degli elementi “ causa primaria” del
leggero, non solo ha subìto una evoluzione fenomeno e pertanto tale caratteristica acquista un ruolo
sproporzionata all’offerta infrastrutturale ma si è anche strategico nella definizione dei campi di risposta alla
caratterizzato per una richiesta prestazionale, nei richiesta prestazionale dell’utente.
confronti del piano stradale, sempre più condizionata L’esplicitazione e la codificazione dei legami funzionali
dall’esigenza di garantire una circolazione “ sicura” e fra la causa “ tessitura” e gli “ effetti” generati trovano una
compatibile con adeguati livelli di servizio. pratica ed evidente rappresentazione in “ indicatori” del
Così oggi, accanto ai tradizionali requisiti di portanza, piano di via, sia di tipo estrinseco che intrinseco, questi
regolarità e aderenza, si cerca di soddisfare istanze di ultimi derivati attraverso rilievo ed analisi dei profili z(x)
“ecocompatibilità” del modo di trasporto, quali ad della superficie stradale [8][9][12][17].
esempio l’abbattimento del rumore e delle vibrazioni Per il rilievo dei profili si ricorre a strumenti detti
indotte dal rotolamento, nonché la riduzione dei consumi “profilometri” , classificati dalle Norme ISO [10],
energetici (carburante, pneumatici etc.), istanze queste principalmente in relazione alla natura del contatto tra
riconducibili, per alcuni aspetti, alla fenomenologia del strumento e superficie da testare, in dispositivi a contatto
moto relativo fra piano di via e pneumatico. e dispositivi non a contatto [1][2][3][4][5][7][15][18] (cfr.
In letteratura scientifica, gli studi sulla interazione fig.1).
dinamica pneumatico-pavimentazione portano ad Lo sviluppo della tecnologia laser, in termini di precisione
individuare nella “ tessitura” della superficie di e di integrazione con sistemi software di gestione,
Indicatori
Intrinseci Estrinseci
Profilometri
Laser
Sezione di luce
Fig. 1 – Il ruolo dei profilometri non
Ultrasuoni a contatto nel rilievo della tessitura.
*
Professore Ordinario, Dipartimento di Ingegneria delle Infrastrutture Viarie – Università degli Studi di Palermo (Ricerca finanziata con fondi
R.S. ex 60% 2000 dell’Università degli Studi di Palermo: “ Indagine sperimentale sulle caratteristiche di superficie di un manto stradale” .
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Dottore di Ricerca in Ingegneria delle Infrastrutture Viarie, Dipartimento di Ingegneria delle Infrastrutture Viarie – Università degli Studi di
Palermo.
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Dottorando di Ricerca in Ingegneria delle Infrastrutture Viarie, Dipartimento di Ingegneria delle Infrastrutture Viarie – Università degli Studi
di Palermo.
nonché di accessibilità sul mercato, pone tali dispositivi - una sorgente di emissione;
in condizioni di fornire rilevanti contributi nella - un captatore-trasduttore.
caratterizzazione della tessitura superficiale dei manti La concezione dei più comuni profilometri laser si fonda
stradali, in special modo nell’ambito delle componenti sul principio ottico della triangolazione: la sorgente di
micro e macro. emissione genera un raggio formante un certo angolo di
incidenza con la pavimentazione, generalmente 90°,
1. I PROFILOMETRI LASER come mostrato in fig. 2; il captatore (rappresentato da un
semiconduttore foto-sensibile) negli strumenti di prima
I sistemi laser di “ bassa potenza” si sono diffusi nel generazione è posto inclinato rispetto alla direzione del
campo della metrologia applicata al rilievo della raggio emesso, e raccoglie un’aliquota di raggio riflesso
geometria della superficie del piano di via in virtù delle dalla pavimentazione trasmettendola, previo filtraggio
proprietà intrinseche del raggio laser: attraverso una lente, al trasduttore per la trasformazione
- Monocromaticità (insieme di onde elettromagnetiche del segnale luminoso. L’insieme sorgente-captatore-
emesse con una sola frequenza); trasduttore restituisce, come dato di output, la distanza d
- Coerenza (unicità della fase nel corso di una stessa sul captatore, avente un legame funzionale con l’altezza
pulsazione) [3]. h tra il punto d’incidenza del laser sulla pavimentazione e
La prima proprietà (monocromaticità) permette, grazie ad un sistema di riferimento solidale allo strumento stesso:
un appropriato filtraggio, di distinguere con eccellente d = f(K1 ,..., K n , h);
contrasto la luce laser da quella dell’ambiente; la dove:
seconda (coerenza) implica spiccate caratteristiche di d = segnale di output del trasduttore;
“collimazione o monodirezionalità” in quanto il fascio si K1, …, Kn = costanti riferite al sistema di lenti istallate ed
propaga con un divergenza angolare determinata all’ottica geometrica del sistema;
soltanto da debolissimi fenomeni di diffrazione h = distanza fra superficie da rilevare ed emmissore.
(dell’ordine del 1/10 di milliradianti). Ciò consente raggi di Lo spostamento dell’intero complesso di emissione-
2
sezione sottile dell’ordine del 1/100 di mm con una raccolta del raggio laser lungo una direzione parallela
conseguente limitata dispersione del segnale luminoso, a alla superficie stradale, ad esempio a mezzo di un
vantaggio della precisione complessiva del sistema di veicolo o di un binario di scorrimento, consente di
misura. associare, con l’ausilio di una centralina di controllo e/o
Considerazioni di carattere generale portano a un software di gestione, ad ognuna di queste altezze (h)
distinguere due parti fondamentali in un dispositivo di una coordinata (x) rappresentativa della posizione del
rilievo della tessitura che utilizza il laser: punto rilevato.
segnale di
output
d
2
Si ottiene di conseguenza un insieme di coppie di valori - l’impiego di valori minimi.
altezza-posizione costituente un profilo z(x) discretizzato
Punti terminali del profilo restituito dal profilometro laser.
(generalmente lo spostamento lungo x viene effettuato
per incrementi discreti costanti; tale valore viene indicato
con il termine “ step” ) [7].
È evidente come al diminuire dell’entità del passo di
scansione (da S1 a S2, cfr. fig.3) aumenti la “ qualità
percettiva” dello strumento e quindi la precisione del
rilievo: il profilo restituito si approssima al profilo reale Profilo reale;
1
Profilo rilevato con laser;
analizzato . Profilo ripristinato per interpolazione lineare;
Profilo ripristinato per valori minimi.
Profilo ottenuto con step pari a S1; alle quali i dati profilometrici sono destinati.
Profilo ottenuto con step pari a S2, con S2 = S1/2; La normativa ISO [10] indica la percentuale massima di
dropout accettabile in un profilo; tale valore è funzione
Fig. 3 – Passo di scansione: esempio di restituzione
profilometrica a due differenti step. del tipo di algoritmo utilizzato per il ripristino della
2
continuità del profilo stesso , come indicato in tab.1:
Nel comune impiego di profilometri laser è possibile il
max (%) di Algoritmo per il ripristino dei punti di
verificarsi, in circostanze che verranno appresso
dropout dropout
descritte, che per alcuni valori della coordinata x non 10 Interpolazione lineare
vengano associati valori alla z. 5 Altri algoritmi
Si è in presenza di “ perdita del segnale-profilo” più Tab.1 – Percentuali massime di punti dropout accettabili in un
profilo [10].
adeguatamente indicata con il termine dropout.
Negli strumenti laser di nuova generazione, sono state
In linea del tutto generale, in questi casi il raggio riflesso
affinate le tecniche di rilievo nella prospettiva di
dalla pavimentazione non giunge al piano del captatore
minimizzare i problemi di dropout. La vera “ rivoluzione” è
oppure, pur pervenendo al piano foto-sensibile, il
stata segnata dalla modifica sostanziale della geometria
trasduttore non è in grado di “ decodificarlo”
del sistema ottico: la coassialità tra raggio emesso e
univocamente (cfr. fig. 5) [3][4]. Nei casi di segnale non
l’aliquota di raggio riflesso e captato; ciò permette di
valido si pone il problema di ristabilire una continuità del
minimizzare i fenomeni di dropout per occultazione del
profilo rilevato; in altri termini si tratta di assegnare dei
segnale (cfr. caso d fig.5).
valori di altezza a quei punti del profilo per i quali si è
Diverse sono oggi le tipologie di profilometri laser che
riscontrata un’anomalia.
presentano tale singolare caratteristica pur se con
Tra le metodologie più utilizzate per il ripristino della
differente principio fisico di base (focalizzazione
continuità del profilo [3] possiamo indicare:
dinamica, etc. [1][5][13]).
- l’interpolazione lineare;
1
Con un passo di scansione costante si ottiene non solo una
2
migliore ottimizzazione della gestione del rilievo profilometrico in Ad esempio, nell’analisi di un profilo rilevato con baseline di
termini di “ snellezza” del software di interfaccia dello strumento, 125mm, un passo di scansione di 20µm e per il quale si
ma altresì una notevole semplificazione nello sviluppo degli prevede un eventuale ripristino dei punti di dropout a mezzo di
algoritmi di calcolo degli indicatori estrinseci della tessitura, interpolazione lineare, è possibile ammettere non più di 625
siano essi di tipo aggregato che disaggregato. punti di segnale non valido.
3
Interpretazione
SEGNALE VALIDO
Il raggio riflesso dalla pavimentazione arriva sul piano
“d’azione” del captatore con una forte intensità, superiore
al valore di soglia minima di percezione del segnale, ed
una ben distinta posizione sul piano stesso.
Il raggio riflesso
rimane all’interno di - la superficie da rilevare presenta
una “valle profonda”, strette e profonde depressioni. Tale
nessun segnale giunge situazione si riscontra nell’analisi
al piano “d’azione” delle caratteristiche superficiali dei
del captatore. manti drenanti.
Il raggio riflesso è di
debole intensità, - bassa intensità della potenza del laser,
nessun segnale giunge dualmente, tratto di superficie con
al piano “d’azione” alto potere assorbente dell’energia
del captatore. luminosa.
Fig.5 – Principali casi di invalidità del segnale, per output fornito dal sistema di lettura laser [3].
Tra i più innovativi possono riconoscersi sicuramente i Nell’olografia conoscopica, la sorgente di luce laser non
3
sistemi laser che utilizzano l’olografia conoscopica [18], è coerente . Il raggio laser, monocromatico incoerente,
basati cioè sull’interferenza ottica prodotta da cristalli viene generato da un emissore a diodi (cfr. fig.6) ed è
birifrangenti illuminati con raggi convergenti di luce
polarizzata ed il cui schema di funzionamento è
rappresentato in fig.6.
3
La conseguente divergenza angolare del raggio viene
minimizzata dalla scelta ottimale della lente di scansione che
ristabilisce pseudo-proprietà di “ monodirezionalità” al raggio per
un preciso intervallo ∆z chiamato Working Range. L’incoerenza
del fascio consente di avere un sistema di rilievo robusto, stabile
e quindi meno sensibile alle vibrazioni, alla luce esterna, ed alle
variazioni di temperatura (cfr. casi f, g eh fig.5) [18].
4
captatore
modulo conoscopico:
schema di
funzionamento
emissore
laser a diodi
splitter
raggio laser
cristallo
aliquota di raggio
riflesso
Probe
Controller unit
Personal Computer
Aggregati
Disaggregati Razze per lo
scorrimento
verticale lungo z
Fig. 7 – Conoscan 2000 Optimet [12].
- un controller unit che trasforma i “ segnali” quindi l’ampiezza ∆z dello stesso, nonché il suo punto
provenienti dal probe e dall’asse motorizzato in medio.
output per il software di interfaccia e gestione; A tal proposito si è utilizzato un piano inclinato la cui
- un software di interfaccia per la gestione e superficie è stata preventivamente trattata con polvere
l’ottimizzazione delle operazioni di rilievo e opaca al fine di eliminare eventuali anomale riflessioni
correzione del dropout. del raggio incidente (cfr. casi c, e, g e h fig.5). Ciò ha
In linea del tutto generale i principali parametri di permesso di avere, per tutti quei punti del profilo ricadenti
gestione del rilievo si possono suddividere in due classi, all’interno del WR, un valore medio di SNR pari a 80%
distinguendo quelli di tipo qualitativo, quali working range circa.
(intervallo di lavoro), standoff e potenza del laser, da Il rilievo del profilo campione sul piano inclinato, condotto
quelli di tipo quantitativo, quali baseline e step di per un numero statisticamente congruo di ripetizioni, è
5
scansione [13]. stato effettuato in modo tale che al crescere della x
(spostamento del probe lungo l’asse motorizzato), la z
2.2 Test su superfici di calibrazione diminuisse imponendo inoltre che il punto di ascissa x0=0
2.2.1 Ripetibilità del working range (start scansione) appartenesse ai punti di dropout
È necessario premettere che la versatilità del software di (indicati dal software “ bad point” ) esterni al limite
gestione del Conoscan 2000 consente di individuare i superiore del WR (SNR= 0%). Tale accorgimento ha
6
limiti superiore ed inferiore del working range . permesso, durante l’acquisizione del profilo, che lo
Si è voluto verificare, per la lente da 50mm, la ripetibilità stesso avesse un tratto ricadente all’interno del WR
della procedura che consente di individuare i punti (SNR ≅ 80%); xsup indica l'ascissa di inizio profilo
caratteristici del working range (di seguito indicato con “percepito” .
WR), nella fattispecie i limiti superiore ed inferiore, e Oltrepassando il limite inferiore del WR, corrispondente
all’ascissa xinf, il profilo esce dal campo di lavoro della
lente, ricadendo nuovamente in una zona di bad point
5
In appendice tali parametri vengono definiti e si riferisce altresì, (SNR= 0%) con conseguente dropout del segnale (cfr
sui criteri della loro ottimizzazione in fase di rilievo.
6
Visivamente, sul PC, un cursore si muove all’interno di una fig.8).
scala metrica in cui risultano evidenziati tali estremi ed il punto
di mezzo del working range (l’“ aggiustamento” si ottiene L’analisi dei profili ha consentito l’individuazione delle
effettuando lo scorrimento lungo l’asse verticale dello stativo del ascisse corrispondenti agli estremi del WR (xinf, xsup) e al
sistema laser a mezzo di una apposita razza). La schermata di
interfaccia consente altresì di individuare la posizione del punto punto medio dello stesso (xm); dalla matrice z(x) si è
collimato rispetto al working range della lente installata
segnalando la presenza di eventuale dropout (punti indicati dal risalito alle ordinate z corrispondenti e quindi
programma con “ bad point” ) [13], cfr. caso c fig.5.
6
Scorrimento del probe in fase di rilievo
Lente 50mm
Piano inclinato
SNR = 0%
laser
Standoff
Superficie
trattata con
polvere opaca
∆zWR ≡ Working al fine di
range eliminare
SNR ≅ 80%
eventuali
zsup problemi di
dropout
zm
Z zinf
SNR = 0%
all’ampiezza ∆zWR= zsup - zinf del WR ed all’ordinata zm del La non perfetta accuratezza sul valore delle dimensioni
suo punto medio. L’applicazione del test di Shapiro-Wilk di tessitura della superficie di calibrazione si deve far
ha consentito una prima verifica di normalità degli errori risalire alla precisione offerta della macchina fresatrice
commessi durante lo svolgimento dell’intera procedura da banco utilizzata per la realizzazione della stessa.
testé descritta per i due parametri ∆zWR e zm. Scelto un È descritta di seguito un’applicazione effettuata con
livello di confidenza pari al 5%, cui corrisponde un Conoscan2000 equipaggiato con lente da 50mm. In tab.3
coefficiente Wteor=0.927, si è accertato che il coefficiente sono riassunti i parametri di scansione impostati per
Wcalc fosse maggiore, come è possibile constatare in l’acquisizione profilometrica.
tab.2, determinando altresì i parametri di ripetibilità (cfr. Matrice Lente 50 mm Potenza
Baseline Step
tab.2): [x, z] Working range Standoff laser
125 mm 20µm 2 x 6250 8 mm 35 mm 10
n r Tab. 3 - Parametri del rilievo adottati per la stima di ripetibilità.
∑(Vi −Vmedio)2 R% =100⋅
Wcalc σr2 = i=1 r =1.96⋅ 2σr2 Vmedio
n−1 Da parte di un medesimo operatore con la stessa
-4 -3 -2
∆zWR 0.9636 4.19 x 10 1.61 x 10 1.44 x 10 apparecchiatura, per un numero di volte statisticamente
zm 0.9696 5.77 x 10-3 1.60 x 10-2 4.16 x 10-1
Tab. 2 – Schema riassuntivo test di Shapiro-Wilk e rappresentativo, è stato rilevato un prefissato profilo della
parametri di ripetibilità. superficie test. Una post-elaborazione delle matrici z(x)
2.2.2 Ripetibilità della procedura di esplicitazione con l’ausilio di algoritmi dedicati ha permesso di calcolare
indicatori aggregati un serie di indicatori aggregati della tessitura [12][17]. Un
La ripetibilità dell’articolata procedura che consente, a quadro riepilogativo è rappresentato in tab.4 che
partire dal rilievo profilometrico, l’espicitazione di raccoglie undici indicatori aggregati per ogni ripetizione
indicatori di tessitura di tipo aggregato, è stata verificata del profilo campione; ad ogni indicatore è associato il suo
utilizzando una superficie di calibrazione di tessitura valore medio, lo scarto quadratico da tale valore medio e
nota. Trattasi di una superficie metallica anisotropa il cui la varianza, calcolate sulla base di trenta determinazioni.
profilo è rappresentato da “ onde quadre” di lunghezza Per gli indicatori MPDiso, Ra, VAR, ed Sk si è verificata
d’onda λ ≅ 4mm ed ampiezza picco-valle pari circa a l’ipotesi di normalità degli errori compiuti nell’eseguire
1mm, (cfr. fig. 9). l’intera procedura adottando il test di Shapiro-Wilk
verificando che, per il livello di confidenza 5%, i
coefficienti Wcalc calcolati, risultino maggiori del valore
teorico Wteor=0.927 come è possibile constatare in tab.5,
in unione ai parametri di ripetibilità.
7
MPDaipcr MPDiso Rt Ra Ru Rm Rp VAR RMS Sk K
Valore teorico 0.5000 0.5000 1.000 0.5000 0.5000 0.5000 0.5000 0.2500 0.5000 0.0000 1.0000
Valore
0.6402 0.5950 1.3445 0.5158 0.6402 0.6651 0.6402 0.2689 0.5186 0.0784 1.0378
medio
sperimentale
Varianza 8.10x10-5 8.59x10-6 7.23x10-3 7.60x10-8 8.1x10-5 6.63x10-4 8.10x10-5 1.47x10-7 1.33x10-7 2.85x10-6 9.04x10-6
RMS 0.0090 0.0029 0.0850 0.0003 0.0090 0.0257 0.0090 0.0004 0.0004 0.0017 0.0030
Tab. 4 – Quadro riepilogativo indicatori aggregati.
3. APPLICAZIONI IN AMBITO STRADALE parametri di tessitura [12][17], ottenuti dalla media delle
10 determinazioni.
3.1 Caratterizzazione della tessitura di superfici in In tab.6 si riporta un quadro riepilogativo di tali valori
conglomerato bituminoso medi per le due tipologie di strato d’usura contemplate,
Per verificare l’affidabilità del metodo “ non-contact” nel nonchè il range di oscillazione all’interno del quale il
rilievo di superfici stradali, sono stati approntati due singolo indicatore può attestarsi, stimato sulla base di
piastre di pavimentazione, una estratta in situ da un precedenti esperienze sperimentali [14][16] e di quanto
manto d’usura autostradale in dismissione e l’altra rinvenibile in letteratura scientifica [7][11].
confezionata in laboratorio per compattazione statica, ed La rappresentazione grafica degli andamenti dello
assimilabile, per l’assortimento granulometrico utilizzato, spettro di potenza delle ampiezza relativo a due profili di
ad un drenante. fig.10 pone in evidenza la diversità tipologica dei due
Per caratterizzare la geometria superficiale si è ritenuto strati al variare della frequenza spaziale fs=1/λ come è
opportuno rilevare n°10 profili paralleli [8], per ognuno dei possibile constatare in fig.11.
quali sono stati esplicitati n°8 indicatori di tipo aggregato
All’intera piastra è stata quindi attribuita una n-pla di 8
20
15
Ampiezze [mm]
10
5
Profilo Usura Drenante
0
0 20 40 60 80 100 120
Distanze [mm]
Fig.10 – Confronto dei profili di due distinte tipologie di manto d’usura.
8
Media su 10 profili Campi di variabilità
Indicatore
Tradizionale Drenante Tradizionale Drenante
MPDaipcr (Mean Profile Depth – Profondità media del profilo) [mm] 1.07 2.02 0.3÷2.0 1.5÷4.0
MPDiso (Mean Profile Depth – Profondità media del profilo) [mm] 0.84 1.82 0.3÷2.0 2.0÷4.0
Rt (Peak-to-peak height – Distanza massima sommità-incavo) [mm] 2.72 7.65 1.5÷3.0 6.0÷12
Ra (Average roughness – Rugosità media) [mm] 0.41 1.25 0.20÷0.50 1.0÷2.0
Ru (Levelling depth – Profondità di livellamento) [mm] 1.07 2.02 0.3÷2.0 2.0÷4.0
Rm (Mean depth – Massima distanza linea media- concavità) [mm] 1.61 5.63 1.0÷1.8 5.0÷7.0
Rp (Depth of surface smoothness – Profondità delle asperità superficiali) [mm] 1.07 2.02 0.3÷2.0 2.0÷4.0
RMS (Root mean square roughness – Rugosità quale radice quadratica media) [mm] 0.52 1.58 0.2÷0.8 1.5÷2.0
Tab.6 – Indicatori aggregati per le due tipologie di pavimentazione.
5
10
Usura Drenante
0
10
Pzz [mm ]
2
Usura Tradizionale
-5
10
-10
10
-2 -1 0 1 2
10 10 10 10 10
-1
Frequenza spaziale [mm ]
Fig.11 – Spettri di potenza a confronto tra due distinte tipologie di manto d’usura.
3.2 Caratterizzazione di inerti lapidei per miscele tempi di levigazione, Tlev=0h e Tlev=6h, con cambio di
bituminose per impieghi stradali abrasivo a Tlev=3h come prescritto dalla norma.
Si riporta di seguito un’applicazione del rilievo laser Qualitativamente l’effetto della levigazione, e quindi il
riguardante il decadimento delle proprietà geometriche decadimento subìto dal rivestimento superficiale
superficiali degli inerti condotta su elementi lapidei dell’aggregato, è ravvisabile in fig. 12 dove trovano
basaltici provenienti da prova di levigabilità accelerata rappresentazione i profili relativi ad uno stesso grano per
[CNR n°140/92]. i due tempi di levigazione
L’indagine è stata realizzata con una lente a focale Tempo di levigazione = 0h Tempo di levigazione = 6h
Indicatori Ra RMS Ra RMS
ridotta, 16mm, per aumentare le potenzialità percettive [µm] [µm]
AAD
[µm] [µm]
AAD
Grani
del rilievo stesso (cfr. tab. 7). 1 36.5 44.6 36.59 18.0 23.3 48.20
2 73.6 92.4 30.71 28.2 35.1 41.69
Matrice Lente 50 mm Potenza
Baseline Step 3 99.8 117.1 28.51 79.4 99.9 39.39
[x, z] Working range Standoff laser
4 82.3 95.8 32.18 54.1 60.1 41.88
7 mm 5µm 2 x 1400 0.5 mm 9 mm 10
5 26.5 32.3 39.68 22.8 27.2 43.64
Tab. 7 - Parametri del rilievo adottati per la stima di ripetibilità.
6 32.4 37.3 39.82 29.8 35.8 45.99
In tab. 8 sono evidenziati i valori più rappresentativi di 7 48.1 60.2 31.74 20.4 23.1 44.67
8 30.9 42.8 36.00 12.5 17.3 44.79
alcuni indicatori di tessitura esplicitati a partire da rilievi Tab.8 – Quadro degli indicatori aggregati relativi ai grani di un
profilometrici praticati sui singoli grani per due distinti provino proveniente da prova di C.L.A..
9
0,42
0,4
0,38
Grano n°7 – Tlev = 0h
0,36
0,34
Ampiezze mm
0,32
0,3
0,28
Grano n°7 – Tlev = 6h
0,26
0,24
0,22
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6 6,5 7
Distanze mm
Fig.12 – Confronto fra i profili del grano n°7 per i due diversi tempi di levigazione (si precisa che il profilo Tlev= 0h è stato
traslato verso l’alto per una migliore leggibilità d’insieme).
10
0,98 70
0,96 68
HS (mm)
BPN
0,94 66
0,92 64
0,9 62
0,9 0,92 0,94 0,96 0,98 1 1,02 1,04 17,5 18 18,5 19 19,5 20 20,5
MPDISO (mm) AAD (mm ) -1
R2 = 0,8008 R2 = 0,3249
Fig. 13 – Legame correlativo tra HS e MPDISO Fig. 14 – Legame correlativo tra BPN e AAD
70 70
68 68
BPN
BPN
66 66
64 64
62 62
0,7 0,75 0,8 0,85 0,9 0,95 1 13 14 15 16 17 18
*
MPD*AIPCR (mm) MPD AIPCR x AAD
R2 = 0,5918 R2 = 0,7978
Fig.15 -Legame correlativo tra BPN e MPD*AIPCR . Fig. 16 – Legame correlativo tra BPN e MPD*AIPCR x AAD
Oggi, in questa direzione, si muovono anche le norme della potenza del laser inizia con un attenta analisi della
superficie da testare, con riferimento alle caratteristiche
tecniche di tipo prestazionale per capitolati d’appalto di
“morfologiche” , cromatiche e riflettenti del campione da
alcuni Enti Gestori di strade che contemplano, tra i
sottoporre a scansione [13].
requisiti di accettazione, ad esempio la misura della
Working range
profondità media di tessitura (HS) attraverso l’uso di un L’accuratezza del rilievo è strettamente legata al tipo di lente
particolare strumento laser (Mini Tester Meter). istallata, e quindi alla distanza focale della stessa. È infatti
Lo scenario così delineato suggerisce, sempre più, la esattamente da quest’ultima che dipende l’entità massima di
necessità reale di intraprendere campagne sperimentali “depressione picco-valle” che lo strumento è in grado di
dirette, da un lato, all’affinamento delle tecniche di “percepire” e misurare con precisione. Tale valore massimo di
“depressione percepibile” è indicato con il termine working range
rappresentazione della grandezza “ tessitura” , e dall’altro
e rappresenta una caratteristica intrinseca di ogni lente di
alla elaborazione delle migliori scelte di mix-design e di
corredo allo strumento (cfr. fig.I).
posa in opera dei conglomerati bituminosi per strati
Standoff
superficiali in modo da consentire l’esatta identificazione Ogni lente possiede una distanza di rilievo ben definita, detta
e formulazione di indicatori prestazionali che siano i più standoff, che rappresenta l’altezza che intercorre tra il livello
aderenti e congrui alle esigenze avanzate dall’utente. medio interno al working range ed il piano della lente istallata
Al riguardo è al lavoro un gruppo di ricerca, cofinanziato (cfr. fig.I); essa è la distanza media alla quale porre il campione
dal MIUR (PRIN ’01), indirizzato alla istituzione di un per rientrare nel campo di validità del segnale profilo z(x), cioè
nel working range della lente presa in considerazione.
catalogo prestazionale dei rivestimenti bituminosi
11
supera il valore del working range, a parità di impostazione
ottimale degli altri parametri di rilievo, il profilo z(x) restituito si
Probe presenta discontinuo. In questa circostanza si verifica un
problema di dropout, ed in particolare il profilo “ perde” tutti quei
valori della z appartenenti ai “ picchi” più alti e alle “ valli” più
Alloggio
Objectivelente
Lens
basse che ricadono fuori il working range (cfr. Lente B, fig.II;
Standoff caso c fig.5).
Linea media del In ogni modo, il primo profilo z(x) rilevato servirà per una verifica
Middle of
Working range
Working Range
Specimen
Working
Working della “ relazione d’ordine” che intercorre tra il working range della
range
Specimen
Campione Range
lente e massima “ depressione picco-valle” del campione.
(Cross Section)
Potenza del raggio laser
L’entità della potenza da impostare viene stabilita in funzione
Fig. I – Conoscan 2000 Optimet: working range e standoff [12].
nelle caratteristiche di riflessione offerte dalla superficie da
working range superiore alla massima “ depressione picco-valle” Con il campione da testare sotto l’azione del probe, in fase di
del campione da testare, quest’ultima stimata dall’operatore impostazione dei parametri di rilievo del profilometro, è
addetto al rilievo. Lo standoff, variabile dai 10mm ai 100mm possibile visualizzare in tempo reale, attraverso una schermata
circa a seconda della lente considerata, in genere non risulta su PC di interfaccia, la percentuale di segnale riflesso e captato
essere il parametro discriminante, ma è subordinato alla dalla superficie (SNR Signal to Noise Ratio).
valutazione della massima depressione picco-valle. Infatti, il Si può ritenere soddisfacente un valore di SNR maggiore del
compito primario dell’operatore è quello di fare in modo che, 60%÷70% circa; per valori del SNR minori di tale soglia, a causa
durante lo scorrimento del probe lungo x, il profilo reale della di un alto potere assorbente della superficie, basterà
superficie si mantenga all’interno del working range della lente. incrementare la potenza del laser fino a far sì che il valore di
Scelta la lente, working range e standoff rappresentano due soglia venga superato e la percentuale di SNR si stabilizzi. Il
parametri costanti del rilievo. valore di potenza che rende costante SNR rappresenta il valore
Prima della scansione, il software di interfaccia e gestione ottimale; per ulteriori incrementi di potenza oltre tale valore SNR
consente, previa scorrimento lungo x del probe, di analizzare decresce dando vita a dropout per saturazione del segnale (cfr.
della lente (working range) che la posizione verticale In linea di massima si può asserire che le superfici stradali in
In fase di restituzione del rilievo, nel caso in cui il working range componente “ legante bituminoso” , possono ritenersi superfici
della lente sia maggiore della massima “ depressione picco- con basso potere riflettente. È necessaria però qualche
valle” (cfr. Lente A, fig.II), a parità di impostazione ottimale dei considerazione in quanto, nel caso di superfici già usurate, dove
rimanenti parametri del rilievo, il profilo z(x) restituito si presenta cioè gli aggregati lapidei si sono “ spogliati” della pellicola di
continuo cioè senza nessuna perdita di segnale. legante superficiale, la “ mappa” cromatica di superficie è
Quando invece il working range risulta minore della massima rappresentata anche dai grani e quindi dipendente dalla natura
“depressione picco-valle” , o dualmente il profilo è costituito da stessa dell’aggregato (ad esempio, basalti e/o calcari etc.). Sarà
una successione di picchi e valli la cui oscillazione massima l’esperienza dell’operatore addetto al rilievo a consentire una
Lente A
Standoff A
Lente B
Standoff B
WRopt
∆zAmax
∆zBmax
∆z Bmax WRbad
Profilo
WRopt > ∆zAmax WRbad < ∆zBmax
Profilo
restituito Zona di dropout
WR = Working Range
z
x
Fig. II - Corretta scelta della lente, a sinistra; errata scelta della lente a destra.
12
rapida convergenza al valore optimum di potenza del laser, the PIARC International Experiment 1992 - VTI
mediandolo tra le “ risposte” di SNR ottenute sui punti Notat 1992;
“cromaticamente” più rappresentativi della superficie.
8. Norma ISO 13473-1 - Characterization of pavement
In presenza di grani provenienti dalla frantumazione di rocce
texture by use of surface profiles - Part1:
“impure” , cioè in cui sono presenti cristalli con piani di
Determination of Mean Profile Depth - First edition
sfaldatura, il raggio laser incidente sul campione può subire
deviazioni o moltiplicarsi generando anomalie sul segnale
01 september 1997;
(effetto “ catarifrangente” , cfr. casi c, g e h fig.5) tali da non 9. Bozza di Norma ISO 13473-2 - Characterization of
essere governabili dall’operatore. pavement texture by use of surface profiles- Part2:
Analoghe considerazioni possono farsi per superfici costituite Terminology related to pavement texture profile
da soli aggregati lapidei. È il caso, ad esempio, della analysis - 11 july 1997;
caratterizzazione di inerti mediante prova di levigabilità
10. Bozza di Norma ISO 13473-3 - Characterization of
accelerata [6].
pavement texture by use of surface profiles- Part3:
Infine, i parametri di tipo quantitativo (baseline e step di
Specifications and classification of profilometers - 11
scansione) vengono impostati dall’operatore di volta in volta in
funzione delle dimensioni del profilo da campionare. È
july 1997;
opportuno sottolineare che il profilometro in questione ha una 11. Fracassa, F. La Torre, G. Loprencipe, G. Romeo, A.
escursione massima lungo x (baseline), pari a 125mm ricopribile Scalamndrè – Strumentazioni ed analisi per la
con un numero massimo di 7000 punti, e che lo step minimo di caratterizzazione della tessitura delle
scansione è pari a 5µm incrementabile per ∆s = 5µm. pavimentazioni – XXIII Convegno Nazionale
Stradale – Verona 18/21 Maggio 1998;
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inerti impiegati nella manutenzione delle Un innovativo sistema dedicato alla reverse
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rugosimetro a laser - Autostrade n°3 lug.-sett. 1991; grado di ricostruire la geometria tridimensionale di
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13